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LA SFIDA DELLO SVILUPPO PER UNA PICCOLA NAZIONE IL CASO DELLO SRI LANKA di R. Rodney M. Perera, Ambasciatore dello Sri Lanka in Italia Università di Macerata Facoltà di Scienze Politiche 15 novembre 2006

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LA SFIDA DELLO SVILUPPO PER UNA PICCOLA NAZIONEIL CASO DELLO SRI LANKA

di R. Rodney M. Perera, Ambasciatore dello Sri Lanka in Italia

Università di MacerataFacoltà di Scienze Politiche

15 novembre 2006

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Sfide contemporanee• In Sri Lanka, l’esclusione economica e sociale, è radicata

nel profondo da decadi e originata in particolar modo dal colonialismo; essa ha dato vita a opportunità limitate e tensioni estreme tra gruppi differenti della popolazione. Di qui l’origine del terrorismo allorquando una minoranza della popolazione tradì la democrazia vigente in cerca di una soluzione più confacente alla propria ideologia.

• Oltre 64.000 vite sono state distrutte, e si stima che vi siano circa 800.000 profughi a causa del conflitto tra le Tigri di Liberazione dell’Eelam Tamil (LTTE) ed il Governo dello Sri Lanka.

• Rivolgersi alle disuguaglianze sociali ed economiche sarà cruciale per ricostruire una fiducia e fare dei passi nella direzione della pace.

• Al contempo, nuovi benefici economici, distribuiti equamente su tutto il territorio, saranno essenziali al mantenimento del livello di stabilità sociale e politica necessaria per una pace durevole

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Gli obiettivi primari del paese tendono verso:

1. La continuazione del processo di pace e al contempo l’impegno nella ricostruzione delle aree devastate dal conflitto;

2. Il sostegno alla crescita sociale, anche creando condizioni appropriate per investimenti nel settore privato;

3. Una maggiore equità nell’accesso ai servizi pubblici, quali sanità, acqua, rete fognaria ed istruzione;

4. Inoltre, successivamente allo tsunami del 26 dicembre 2004, una IVa area di aiuto – lo Tsunami – è stata creata, dando per assunto il fatto che questa si sovrappone e innesta sulle altre tre precedenti.

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Fattori chiave per lo sviluppo

• Lo Sri Lanka è stato uno dei primi paesi in via di sviluppo a comprendere l’importanza di investire sulle risorse umane e promuovere la parità dei sessi. Ha fatto progressi nei settori della sanità e dell’istruzione alla pari con quei paesi ad alto reddito, ed ha mantenuto un positivo tasso di crescita della popolazione, nonostante il conflitto di 20 anni di guerra civile e la battuta d’arresto causata dallo Tsunami del dicembre 2004.

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• Nel 1970, su 1000 nati ne morivano 48 alla nascita. Nel 2003, il numero è stato ridotto ad 11. Sempre nello stesso periodo, l’aspettativa media di vita è salita da 67 a 74 anni. Tra il 1980 e il 2003 il tasso di natalità è sceso da 3,5 nascite per ogni donna al 2,0. Il tasso del completamento della scuola primaria è salito al 100% e l’alfabetizzazione è alla pari con i paesi più sviluppati del mondo.

• L’economia dello Sri Lanka è cresciuta del 6% nel 2005 a differenza del 5,4% del 2004. Il momento di crescita, che ha subito un nuovo slancio dal secondo trimestre del 2005, è continuato nel primo trimestre del 2006 con una crescita economica del 8,1%.

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• I settori dell’industria e dei servizi hanno consolidato la crescita economica nel 2005 crescendo rispettivamente del 8,3% e del 6,4%, contribuendo al 96% della crescita complessiva. Il settore industriale ha subito un incremento positivo dal rendimento delle fabbriche e dal settore edilizio, mentre i servizi hanno continuato a migliorare grazie alle telecomunicazioni che hanno registrato una crescita record del 27%.

• Il settore dell’agricoltura – che ha subito un contraccolpo nei primi due trimestri del 2005 a seguito dello Tsunami - ha registrato una crescita positiva nei trimestri successivi grazie all’abbondante raccolta di riso e ad una ripresa delle attività ittiche.

• La grande crescita nel primo trimestre del 2006 è stata ancora una volta favorita dal parziale recupero nel settore ittico e dalla spinta del settore delle telecomunicazioni. Tuttavia, il settore ittico non ha ancora raggiunto i livelli di produttività precedenti lo Tsunami.

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Sistema stradale – Un classico esempio delle sfide fronteggiate

dallo Sri Lanka • Anni di pessima manutenzione del sistema

stradale hanno dato come risultato una rete stradale di basso livello in tutta l’isola con strade poco scorrevoli che hanno ostacolato lo sviluppo delle attività economiche. La rete stradale è una componente vitale per la movimentazione di persone e beni e gioca un ruolo importante per l’integrazione del paese, facilitando la crescita economica e riducendo il livello di povertà.

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Istruzione

• “Sviluppare eccellenti istituzioni educative che porteranno lo Sri Lanka al raggiungimento di un alto sviluppo umanitario e alla distribuzione equa dei benefici del progresso economico fra le popolazioni urbane e rurali” è l’obiettivo da raggiungere.

• Il progetto del Governo per il miglioramento e lo sviluppo del sistema educativo è basato su quattro punti principali.

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i) Crescita di un accesso equo all’istruzione di base e secondaria

• Questo punto prevede una maggiore ridistribuzione della rete scolastica nelle regioni rurali che permetterà un accesso equo a tutti i curricula scolastici e in particolare alle scienze, all’inglese e alla tecnologia.

• Inoltre, verranno potenziati speciali programmi educativi per bambini con particolari bisogni quali menomazioni visive ed uditive, problemi comportamentali, handicap multipli, handicap nell’apprendimento ed epilessia. Programmi educativi non convenzionali saranno sviluppati per garantire agli adolescenti che non frequentano le scuole l’opportunità di acquisire conoscenze per il mercato del lavoro.

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ii) Miglioramento qualitativo dell’istruzione

• Le tre componenti chiave di questa tematica sono:

• - L’introduzione di curricula che riflettano maggiormente le tendenze internazionali moderne, ed l’orientamento al mondo del lavoro del sistema educativo.

• - Accrescere le motivazioni, le capacità e le prestazioni degli insegnanti.

• - Modernizzare gli esami e i test per sviluppare il sistema di verifica affinché rifletta i concetti moderni e le idee nella valutazione

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iii) Aumento dell’efficienza economica ed equa ridistribuzione delle risorse.• Le tre iniziative strategiche di questo punto sono:• - Decidere una struttura di budget a medio-termine per

l’istruzione che faciliti una pianificazione pluriennale, migliorare e monitorare il sistema educativo a livello nazionale e provinciale.

• - Preparare un piano di sviluppo del sistema educativo omnicomprensivo, per il periodo 2006-2010, per poter formare una cornice che consenta l’espansione e il miglioramento del sistema istruttivo nel paese.

• - Stabilire un sistema di verifica della spesa pubblica e della qualità dell’istruzione per promuovere l’equità e la trasparenza nella distribuzione delle risorse, rintracciando l’andamento delle spese e attraverso i vari livelli di sistema amministrativo scolastico nazionale e provinciale, fino alle scuole.

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Lotta alla povertà

• Innanzitutto, nel nord e est del paese non si potrà ridurre la povertà fino a quando non si raggiungerà una soluzione al conflitto.

• In secondo luogo, grava sul paese il debito pubblico, che obbliga a limitazioni nella spesa. Per azioni a livello macroeconomico il paese dovrà ridurre il proprio deficit, consolidare la spesa pubblica e far diminuire sistemi alternativi di risorsa quali i prestiti.

• Da ultimo, la positiva esperienza della Western Province sarà utile per via di uno sviluppo di opportunità per la popolazione di partecipare agli scambi del mercato globale. Collegare la popolazione rurale dello Sri Lanka con il mercato globale è cruciale per fornire di nuove opportunità, migliorare le condizioni di vita e gli introiti economici della popolazione.

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• Le Nazioni Unite hanno posizionato lo Sri Lanka al 90mo posto tra 180 paesi nell’indice di sviluppo umano. Inoltre il PIL vicino al US$ 1000 pro capite è il più alto nei paesi dell’Asia del Sud. Se questo livello di sviluppo per i servizi alla persona è molto alto, purtroppo rimane indietro lo sviluppo economico.

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• Almeno il 40% della popolazione è povero o esposto a povertà. Questa cifra è rimasto all’incirca immutata dal 1990 nonostante l’incremento del PIL del 5% annuo circa. Anche se l’economia è in crescita, non ha la rapidità necessaria per trasformare le zone rurali del paese, dove risiede il 90% della popolazione. In aggiunta, i benefici di questa crescita non vengono ridistribuiti su tutto il paese. Lo Sri Lanka ha fatto passi avanti nell’avvicinarsi agli obiettivi del Millennium Development Goals (MDG). La grande crescita economica degli anni ’90 è stata concentrata sulla Western Province, sede delle industrie e dei servizi connessi.

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• La lotta alla povertà deve in effetti indirizzarsi verso un ambiente di crescita che faccia acquisire un più alto livello di crescita economica. I punti strategici sono (i) creazione delle basi per la crescita delle fasce povere, (ii) rafforzamento del sistema di assistenza sociale, e (iii) dare maggiori strumenti ai poveri e rafforzare il sistema amministrativo. Il nuovo ruolo del governo è quello di creare l’ambiente adatto alla lotta alla povertà, e non di cercare di ridurla direttamente con spese pubbliche o restrizioni all’attività economica.

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Gli obiettivi per il 2015 sono(i) notevole riduzione del gap di introiti e incidenza della

povertà nella Western Province e le altre parti del paese,(ii) passi avanti nello sviluppo delle risorse umane fino alla

totale realizzazione dei target fissati dal MDG, (iii) un buon sistema amministrativo avrà come misure la

riduzione della sua partecipazione nei settori commerciale dell’economia, ottimizzazione della spesa pubblica, il coinvolgimento del settore privato, dei professionisti e della comunità nel prendere decisioni fondamentali e stabilire i servizi pubblici e

(iv) progressi nella riduzione della povertà correlata al conflitto, assistenza umanitaria alle vittime, ripristino dell’accesso alle infrastrutture sociali ed economiche per i rifugiati o altrimenti danneggiati dal conflitto.

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Il Governo aspira ad ottenere una considerevole riduzione della povertà tramite i seguenti punti

(i) crescita su ampia base in favore delle fasce povere,

(ii) sviluppo sociale tramite lo sviluppo all’accesso all’istruzione e alla sua qualità, e alla crescita di una alimentazione consapevole

(iii) promozione di un’amministrazione delle risorse naturali

(iv) good governance per rendere il sistema centrale più consapevole nei confronti dei poveri e

(v) povertà correlata al conflitto.

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A. Crescita su ampia base in favore delle fasce povere

• Una priorità è lo sviluppo delle zone rurali, tramite il collegamento di zone remote al dinamico mercato globale, sviluppare il sistema di trasporti, incrementare un più facile accesso a servizi finanziari e sviluppare una stabile macroeconomia. Lo sviluppo rurale deve prevedere investimenti nei settori agricoli e ittico, assistenza nello sviluppo della rete elettrica per garantire maggiori benefici alla popolazione rurale meno avvantaggiata e promuovere una rete di trasporti tra villaggi, paesi e città, limite maggiore per le attività agricole

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B. Sviluppo sociale

• Nonostante il buon livello di sviluppo del settore sociale, il paese ha ancora bisogno di migliorie quali l’accesso alla rete idrica, il sistema fognario, l’istruzione primaria e secondaria, i corsi di formazione. L’amministrazione centrale continuerà a supportare questa politica di riforme istituzionali in questi settori. In particolare, attenzione verrà posta al livello qualitativo e di capacità della forza lavoro nel processo di modernizzazione dell’economia.

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C. Amministrazione delle risorse naturali

• La cura del settore forestale, delle risorse naturali e della loro amministrazione, è motivato dal declino di produttività sperimentato in alcune parti del settore agricolo. Fattori quali l’usurpazione delle aree protette, la deforestazione e l’erosione del suolo indicano uno squilibrio tra risorse naturali e i bisogni in Sri Lanka. E’ previsto un aiuto per le risorse acquatiche, la biodiversità, lo sviluppo forestale e un loro migliore utilizzo. Il tutto tramite un azione coordinata con il settore privato e partecipazione della popolazione tutta

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D. Good governance

• Il governo si impegna a proseguire il processo di privatizzazione, al miglioramento del settore pubblico e delle spese, del budget, a una riforma del sistema fiscale e a un sistema decentralizzato con maggiore trasparenza.

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E. Povertà correlata al conflitto

• Per quanto riguarda il conflitto, (i) il governo prosegue la politica delle 3R

(riabilitazione, rinforzo, riconciliazione) nella fase successiva al conflitto con agenzie esterne

(ii) riabilitazione delle aree colpite tramite maggiore sviluppo dell’impiego per giovani e fasce povere,

(iii) progetti di sviluppo delle necessità della popolazione colpita e prevenzione dei conflitti,

(iv) creazione di unità locali per una migliore politica di decentralizzazione del governo.

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Il governo, in un’ottica di miglioramento del settore economico e d’investimento,

assisterà alcuni settori chiave

• (i) agricoltura e sviluppo rurale, • (ii) trasporti – es. strade, porti, • (iii) energia – es. elettricità e petrolio, • (iv) finanza, • (v) istruzione – soprattutto per la malnutrizione –• (vi) sistema idrico e fognario per lo sviluppo

urbano, • (vii) amministrazione delle risorse ambientali, • (viii) sistema sanitario.

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Terrorismo – Una sfida primaria per lo Sri Lanka

• Il termine terrorismo ha in sé una radice soggettiva. Termini quali “fanatismo”, “estremismo”, “fondamentalismo” sono preconcetti politici tali da soddisfare l’esigenza di chi li utilizza. Qui il termine terrorismo ha assunto un significato negativo laddove il concetto di “combattente della guerrila”, “combattente per la libertà” ha spesso una connotazione positiva.

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• Un secondo elemento è l’ambito in cui viene usato questo termine. Studiosi e libri di storia spesso non utilizzano il vocabolo prima del periodo della Rivoluzione Francese, poiché secondo molti storici, qui ha origine il terrorismo. In realtà esso è strettamente correlato all’intera storia dell’umanità, non è solo un fenomeno moderno. Se si esclude il terrorismo dalla storia, si esclude la possibilità di studiarne le cause e, da ultimo, la sua prevenzione.

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• Terzo, il terrorismo è associato ad una “forma estrema di violenza”; ma esso ha anche altre forme di manifestazione (non sempre prevede spargimento di sangue), soprattutto nei tempi moderni, ad esempio la resistenza passiva, il terrorismo tecnologico ed economico.

• Quarto aspetto, il terrorismo si inquadra in due categorie distinte (non è oggettivo): quello di stato e quello individuale. Le tattiche in entrambi hanno stessi principi ma diversi modi di esecuzione.

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• Il terrorismo individuale aspira alla disgregazione del governo al punto da annullare le libertà individuali e di nuovo di ristabilisce un regime autoritario, come la storia ha mostrato, che è più vulnerabile all’insurrezione e successiva rivoluzione del terrorista. Inoltre, questa forma attira l’attenzione internazionale sulla situazione e indebolisce le risorse dello stato, svia le risorse fino a quando non può più far fronte e quindi si indebolisce.

• Il terrorismo di stato, per contro, cerca di acquietare le masse e reprime qualsiasi ribellione; il suo obiettivo supremo è il potere incondizionato.