La Settimana n. 14 del 8 aprile 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 8 aprile 2012 amore è per sua natura diffusivo di sé, tende all’altro, non può restare chiuso nel nostro cuore, rischierebbe di corrompersi e trasformarsi in egoismo, sciuperebbe la vita. Va donato, ognuno ha bisogno dell’amore dell’altro per guardare con serenità il suo presente ed il suo futuro. C’è sempre qualcuno che lo aspetta da noi e non possiamo mai privare nessuno di quell’affetto che gli serve per vivere. Serve alla singola persona, serve all’umanità. Il matrimonio è il Sacramento che ci aiuta a valorizzare questo dono. È l’amore che diventa sacro, cioè il più possibile vicino a quello di Dio. L Un bel cerchio di politici: sorpresa pasquale! DI NICOLA SANGIACOMO a meditazione spirituale giova al clima politico cittadino: è la bella sorpresa pasquale che emerge dal ritiro di fine Quaresima al quale anche quest’anno il Vescovo ha invitato i cattolici impegnati in politica. Una mattinata di preghiera, meditazione e proposta nella quale si è creato un clima davvero costruttivo anche tra persone che solitamente in consiglio comunale siedono su fronti contrapposti. Una bella sorpresa per chi, soprattutto negli ultimi tempi, è abituato a vivere in un clima di litigiosità permanente. L’immagine anche plastica del clima dell’incontro è data dal grande cerchio che si è formato nella sala Piccioni dove tutti potevano guardarsi in faccia e nessuno si poteva sentire in seconda fila. La mattinata è cominciata con la celebrazione della Messa nella cappella del Vescovado durante la quale monsignor Giusti ha invitato i presenti a superare il materialismo spirituale che caratterizza la nostra epoca e a prendersi cura dei più poveri della nostra società a partire dai bambini e gli anziani. “Sono proprio loro – ha sottolineato - che soffrono maggiormente le politiche contro la famiglia, quello che rimane il valore dei valori nonostante i cambiamenti che l’hanno interessata negli ultimi anni”. La meditazione è proseguita con la relazione del filosofo tedesco Ottman che ha trattato il tema della dottrina cristiana della storia evidenziando come da questa scaturisca il pragmatismo politico dei cristiani che sanno essere tolleranti e pacati perché si rendono conto che non si possono attendere la salvezza dalla politica dove tutto è provvisorio e limitato. Dal dibattito che è scaturito sono emerse diverse riflessioni significative che hanno preparato il terreno alle proposte finali del Vescovo, sintetizzabili in tre punti: l’opportunità di pensare ad un’azione comune dei cattolici presenti in Consiglio Comunale per favorire un nuovo welfare “amico della famiglia”; la prospettiva di riflettere su una nuova forma di manifestazione del consenso nei matrimoni civili e la convergenza dell’impegno di tanti per sollecitare nuove iniziative che tendano a creare lavoro e ricchezza per il territorio livornese. Sulla prima proposta, che riguardava direttamente i dieci consiglieri comunali presenti, c’è stato un impegno unanime che si è manifestato nella risposta quasi corale “tutti” alla domanda su chi voleva partecipare al gruppo di lavoro da costituire. Sulla seconda monsignor Giusti ha invitato i presenti a partecipare al prossimo convegno giuridico che il Progetto Culturale diocesano promuoverà nel mese di maggio sulla questione del matrimonio civile. Sulla terza ha chiesto uno sforzo comune per rilanciare il lavoro e l’occupazione in città: a questo riguardo ha presentato il contributo sul tema che sta pensando la diocesi con la progettazione di una scuola di arti e mestieri nel nuovo centro Caritas di via Donnini. Tutte queste proposte monsignor Giusti le ha inserite nel quadro della realizzazione della lobby per i poveri che ha lanciato ufficialmente prima di Natale e che ha cominciato a muovere già in questi mesi passi molto concreti. A questo proposito è stato particolarmente significativo e preoccupante l’intervento dell’assessore al Bilancio del Comune Nebbiai che ha evidenziato come il taglio alle risorse del Comune da parte del Governo già nel 2012 ammonti a 24 milioni di euro tra minori trasferimenti (18milioni) e riduzione del gettito ex Ici, oggi Imu (6 milioni). Per il 2013 si prevedono ulteriori tagli per 9 milioni. In base a queste cifre l’assessore ha detto che per il 2012 l’amministrazione pensa di mantenere con grande fatica tutte le risorse destinate ai servizi sociali, ma per il 2013 questo deve essere già considerato impossibile. Ha aggiunto quindi di contare molto sulla collaborazione della istituzioni cattoliche, Caritas in testa, per far fronte a questa situazione di grave emergenza sociale che si prospetta per i prossimi anni. Il vescovo Giusti ha concluso la mattinata di riflessione sottolineando il clima costruttivo che si è realizzato e confidando che, in questo senso, Livorno si pone all’avanguardia come ha potuto capire dagli apprezzamenti che ha avuto sulla questione dai confratelli Vescovi. L a santa celebrazione della notte di Pasqua inizia alle porte di una chiesa buia, senza alcuna luce, quasi a voler imitare le donne di cui parla il Vangelo. Esse di buon mattino, quand’era ancora buio, andarono verso il sepolcro di Gesù. Fu l’affetto che le legava a quel maestro a spingerle verso quella tomba. Era ormai passato un intero giorno da quando lo avevano sepolto, e volevano compiere un ultimo gesto di tenerezza e di affetto. Il loro cuore era profondamente triste e il loro animo ormai rassegnato; una pietra pesante, pesante come la morte, stava li, con la sua freddezza e la sua mole, a separarle per sempre da quel maestro, da quell’amico che le aveva capite e le aveva salvate da una vita senza senso. Nessuna di loro lo aveva tradito e abbandonato, come invece avevano fatto i discepoli. Tuttavia anch’esse erano convinte che ormai non c’era più nulla da fare. Pareva che la loro vita accanto a Gesù fosse definitivamente chiusa. E cosa poteva significare la tristezza di quel gruppetto di uomini e donne rimasti più o meno fedeli, di fronte all’indifferenza con cui la morte di Gesù era stata vissuta dalla grande maggioranza degli abitanti di Gerusalemme? Tutto sembrava finito. Per quelle donne restava solo un problema: come togliere la pietra pesante che chiudeva il sepolcro perché potessero onorare il corpo di Gesù con gli oli aromatici che avevano comprato. Gesù, come era vissuto da vivo cosi si comportava anche da morto Forse non sapevano che Gesù, come era vissuto da vivo cosi si comportava anche da morto: “Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Mt 8, 20). Potremmo dire che neppure da morto pensò a se stesso. La tradizione della Chiesa vuole che nel giorno del Sabato Santo Gesù si situi la discesa agli inferi, al mondo della morte. Si! E’ sceso a chiamare e a liberare tutti coloro che lo avevano preceduto in questo mondo, da Adamo ed Eva sino al Battista, per condurli tutti assieme, con lui, nel suo regno. Anche a loro disse: “Oggi, sarete con me in paradiso”. Ma Gesù continua a scendere anche negli inferni di questo mondo, nei luoghi dimenticati del pianeta, la dove la vita e’ come sotto terra, là dove gli uomini e le donne sono schiacciati dal male, dall’ingiustizia, dalla guerra, dall’oblio, dalla dimenticanza, dalla crudeltà, dalla morte violenta, ingiusta. La risurrezione parte di qui, da una tomba, dalle tante tombe degli uomini, dai tanti luoghi di dolore e di afflizione. Se non sentiamo la preoccupazione — la stessa di quelle donne — di recarci verso questi luoghi di dolore; se non entriamo dentro le ferite che il male procura agli uomini, non potremo comprendere cos’e la resurrezione, e neppure capire l’annuncio di questa notte. Quelle donne, come accade per noi, vedono “un giovane, seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, ed ebbero paura”. Era l’angelo del Signore, l’angelo della resurrezione. A loro, piene di paura, egli disse: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E risorto, non e qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto”. E un annuncio breve, semplice, eppure sconvolge letteralmente la terra (nel Vangelo di Matteo si parla di un terremoto che accompagna l’arrivo dell’angelo che fa rotolare la pietra che chiudeva il sepolcro). La parola dell’angelo vince la paura ed invita a una fede, che è vita. Da li tutto può cominciare di nuovo. La storia di Gesù non è finita con la sua morte, come avviene in ogni storia umana E la morte in croce, avvenuta non con un attentato ma con un preciso itinerario legale, voleva allontanare definitivamente anche il solo ricordo di Gesù. Quelle donne videro che la sua tomba era spalancata. Il Signore Iddio aveva sollevato dalla morte il suo Figlio sottraendo il suo corpo alla corruzione. Questa e la Pasqua! E il passaggio di Gesù dal buio della morte alla luce della vita. Un passaggio difficile ove Gesù e il “male” si sono affrontati in un estremo duello: ha vinto l’amore di Dio. Con la speranza che anche nella vostra vita sia sempre il bene a prevalere, via auguro Buona Pasqua! + Simone, Vescovo L PER RIFLETTERE Novità sugli scaffali del supermercato tamani (domenica 1 aprile ndr) sono passato davanti ad un supermercato, effettuava l’apertura festiva. Alla porta c’erano alcune signore con un carrello pieno di qualcosa che offrivano alle persone che entravano ... in questo periodo festivo le associazioni di volontariato fanno a gara per offrire piantine, uova di cioccolata o manufatti per le diverse finalità. Incuriosito guardo meglio il cartello e scopro che i volontari della parrocchia vicina, ma non troppo, offrivano sacchettini con ramoscello di olivo (benedetto?). La scena mi è sembrata paradossale. Mi ha sempre dato un certo fastidio quando vedevo le persone che passavano davanti chiesa e, senza neppure entrare per un momento di preghiera, prendevano l’olivo da chi lo offriva alla porta, magari chiedendo con insistenza: ma è benedetto? Pare che l’olivo benedetto sia un cult di cui non si può fare a meno indipendentemente dalla fede, dalla partecipazione alle celebrazioni ... una sorta di segno universale per una pace di cui c’è tanto bisogno. Ma al supermercato mi pare che sia proprio fuori luogo ... se in parrocchia c’è bisogno di soldi ed i bisogni sono tanti si può sempre mettere in moto la fantasia, ma l’olivo benedetto al supermercato proprio no. Intanto a Varese Nonna Olga, già da giorni va a vendere l’olivo benedetto, certificato dal parroco, per aiutare i gatti randagi. Al ridicolo non c’è mai fine don Luciano Cantini S Progetto culturale diocesano Oltre quella pietra pesante Il messaggio DI PASQUA Famiglia, matrimonio e lavoro le priorità indicate dal Vescovo nell’incontro con i cattolici impegnati in politica IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di monsignor Ezio Morosi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

8 aprile 2012

amore è per sua natura diffusivo di sé, tende all’altro, nonpuò restare chiuso nel nostro cuore, rischierebbe di

corrompersi e trasformarsi in egoismo, sciuperebbe la vita.

Va donato, ognuno ha bisogno dell’amore dell’altro perguardare con serenità il suo presente ed il suo futuro. C’èsempre qualcuno che lo aspetta da noi e non possiamo maiprivare nessuno di quell’affetto che gli serve per vivere. Servealla singola persona, serve all’umanità.

Il matrimonio è il Sacramento che ci aiuta a valorizzarequesto dono. È l’amore che diventa sacro, cioè il più possibilevicino a quello di Dio.

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Un bel cerchio di politici:sorpresa pasquale!

DI NICOLA SANGIACOMO

a meditazionespirituale giova alclima politicocittadino: è la bella

sorpresa pasquale cheemerge dal ritiro di fineQuaresima al quale anchequest’anno il Vescovo hainvitato i cattolici impegnatiin politica. Una mattinata dipreghiera, meditazione eproposta nella quale si ècreato un clima davverocostruttivo anche tra personeche solitamente in consigliocomunale siedono su fronticontrapposti. Una bellasorpresa per chi, soprattuttonegli ultimi tempi, è abituatoa vivere in un clima dilitigiosità permanente.L’immagine anche plastica delclima dell’incontro è data dalgrande cerchio che si èformato nella sala Piccionidove tutti potevano guardarsiin faccia e nessuno si potevasentire in seconda fila.La mattinata è cominciata conla celebrazione della Messanella cappella del Vescovadodurante la quale monsignorGiusti ha invitato i presenti asuperare il materialismospirituale che caratterizza lanostra epoca e a prendersicura dei più poveri dellanostra società a partire daibambini e gli anziani. “Sonoproprio loro – ha sottolineato- che soffrono maggiormentele politiche contro la famiglia,quello che rimane il valore deivalori nonostante icambiamenti che l’hannointeressata negli ultimi anni”.La meditazione è proseguitacon la relazione del filosofotedesco Ottman che hatrattato il tema della dottrinacristiana della storiaevidenziando come da questascaturisca il pragmatismopolitico dei cristiani chesanno essere tolleranti e pacatiperché si rendono conto chenon si possono attendere lasalvezza dalla politica dovetutto è provvisorio e limitato.Dal dibattito che è scaturitosono emerse diverse riflessionisignificative che hannopreparato il terreno alleproposte finali del Vescovo,

sintetizzabili in tre punti:l’opportunità di pensare adun’azione comune deicattolici presenti in ConsiglioComunale per favorire unnuovo welfare “amico dellafamiglia”; la prospettiva diriflettere su una nuova formadi manifestazione delconsenso nei matrimoni civilie la convergenza dell’impegnodi tanti per sollecitare nuoveiniziative che tendano a crearelavoro e ricchezza per ilterritorio livornese.Sulla prima proposta, cheriguardava direttamente i dieciconsiglieri comunali presenti,c’è stato un impegno unanimeche si è manifestato nellarisposta quasi corale “tutti”alla domanda su chi volevapartecipare al gruppo dilavoro da costituire.Sulla seconda monsignorGiusti ha invitato i presenti apartecipare al prossimoconvegno giuridico che ilProgetto Culturale diocesanopromuoverà nel mese di

maggio sulla questione delmatrimonio civile.Sulla terza ha chiesto unosforzo comune per rilanciareil lavoro e l’occupazione incittà: a questo riguardo hapresentato il contributo sultema che sta pensando ladiocesi con la progettazionedi una scuola di arti e mestierinel nuovo centro Caritas divia Donnini. Tutte questeproposte monsignor Giusti leha inserite nel quadro dellarealizzazione della lobby per ipoveri che ha lanciatoufficialmente prima di Natalee che ha cominciato amuovere già in questi mesipassi molto concreti.A questo proposito è statoparticolarmente significativo epreoccupante l’interventodell’assessore al Bilancio delComune Nebbiai che haevidenziato come il taglio allerisorse del Comune da partedel Governo già nel 2012ammonti a 24 milioni di eurotra minori trasferimenti

(18milioni) e riduzione delgettito ex Ici, oggi Imu (6milioni). Per il 2013 siprevedono ulteriori tagli per 9milioni. In base a queste cifrel’assessore ha detto che per il2012 l’amministrazione pensadi mantenere con grandefatica tutte le risorse destinateai servizi sociali, ma per il2013 questo deve essere giàconsiderato impossibile. Haaggiunto quindi di contaremolto sulla collaborazionedella istituzioni cattoliche,Caritas in testa, per far fronte aquesta situazione di graveemergenza sociale che siprospetta per i prossimi anni.Il vescovo Giusti ha conclusola mattinata di riflessionesottolineando il climacostruttivo che si è realizzato econfidando che, in questosenso, Livorno si poneall’avanguardia come hapotuto capire dagliapprezzamenti che ha avutosulla questione dai confratelliVescovi.

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a santa celebrazione della notte di Pasqua inizia alle portedi una chiesa buia, senza alcuna luce, quasi a volerimitare le donne di cui parla il Vangelo. Esse di buonmattino, quand’era ancora buio, andarono verso il

sepolcro di Gesù. Fu l’affetto che le legava a quel maestro aspingerle verso quella tomba. Era ormai passato un interogiorno da quando lo avevano sepolto, e volevano compiere unultimo gesto di tenerezza e di affetto. Il loro cuore eraprofondamente triste e il loro animo ormai rassegnato; unapietra pesante, pesante come la morte, stava li, con la suafreddezza e la sua mole, a separarle per sempre da quel maestro,da quell’amico che le aveva capite e le aveva salvate da una vitasenza senso. Nessuna di loro lo aveva tradito e abbandonato,come invece avevano fatto i discepoli. Tuttavia anch’esse eranoconvinte che ormai non c’era più nulla da fare. Pareva che laloro vita accanto a Gesù fosse definitivamente chiusa. E cosa poteva significare la tristezza di quel gruppetto diuomini e donne rimasti più o meno fedeli, di fronteall’indifferenza con cui la morte di Gesù era stata vissuta dallagrande maggioranza degli abitanti di Gerusalemme? Tuttosembrava finito. Per quelle donne restava solo un problema: come togliere lapietra pesante che chiudeva il sepolcro perché potesseroonorare il corpo di Gesù con gli oli aromatici che avevanocomprato.

Gesù, come era vissuto da vivo cosi si comportava anche damortoForse non sapevano che Gesù, come era vissuto da vivo cosi sicomportava anche da morto: “Il Figlio dell’uomo non ha doveposare il capo” (Mt 8, 20). Potremmo dire che neppure damorto pensò a se stesso. La tradizione della Chiesa vuole chenel giorno del Sabato Santo Gesù si situi la discesa agli inferi, almondo della morte. Si! E’ sceso a chiamare e a liberare tutticoloro che lo avevano preceduto in questo mondo, da Adamoed Eva sino al Battista, per condurli tutti assieme, con lui, nelsuo regno. Anche a loro disse: “Oggi, sarete con me inparadiso”.

Ma Gesù continua a scendere anche negli inferni di questomondo, nei luoghi dimenticati del pianeta, la dove la vita e’come sotto terra, là dove gli uomini e le donne sono schiacciatidal male, dall’ingiustizia, dalla guerra, dall’oblio, dalladimenticanza, dalla crudeltà, dalla morte violenta, ingiusta. La risurrezione parte di qui, da una tomba, dalle tante tombedegli uomini, dai tanti luoghi di dolore e di afflizione. Se nonsentiamo la preoccupazione — la stessa di quelle donne — direcarci verso questi luoghi di dolore; se non entriamo dentro leferite che il male procura agli uomini, non potremocomprendere cos’e la resurrezione, e neppure capire l’annunciodi questa notte. Quelle donne, come accade per noi, vedono “un giovane,seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, ed ebberopaura”. Era l’angelo del Signore, l’angelo della resurrezione. Aloro, piene di paura, egli disse: “Non abbiate paura! Voi cercateGesù Nazareno, il crocifisso. E risorto, non e qui. Ecco il luogodove l’avevano posto”. E un annuncio breve, semplice, eppuresconvolge letteralmente la terra (nel Vangelo di Matteo si parladi un terremoto che accompagna l’arrivo dell’angelo che farotolare la pietra che chiudeva il sepolcro). La paroladell’angelo vince la paura ed invita a una fede, che è vita. Da litutto può cominciare di nuovo.

La storia di Gesù non è finita con la sua morte, come avvienein ogni storia umanaE la morte in croce, avvenuta non con un attentato ma con unpreciso itinerario legale, voleva allontanare definitivamenteanche il solo ricordo di Gesù. Quelle donne videro che la suatomba era spalancata. Il Signore Iddio aveva sollevato dallamorte il suo Figlio sottraendo il suo corpo alla corruzione.Questa e la Pasqua! E il passaggio di Gesù dal buio della mortealla luce della vita. Un passaggio difficile ove Gesù e il “male” si sono affrontati inun estremo duello: ha vinto l’amore di Dio.Con la speranza che anche nella vostra vita sia sempre il bene

a prevalere, via auguro Buona Pasqua!+ Simone, Vescovo

L

PER RIFLETTERE

Novità sugli scaffali del supermercatotamani (domenica 1 aprile ndr) sono passato davanti ad un supermercato, effettuava l’apertura festiva. Allaporta c’erano alcune signore con un carrello pieno di qualcosa che offrivano alle persone che entravano ... in

questo periodo festivo le associazioni di volontariato fanno a gara per offrire piantine, uova di cioccolata omanufatti per le diverse finalità. Incuriosito guardo meglio il cartello e scopro che i volontari della parrocchiavicina, ma non troppo, offrivano sacchettini con ramoscello di olivo (benedetto?).La scena mi è sembrata paradossale. Mi ha sempre dato un certo fastidio quando vedevo le persone chepassavano davanti chiesa e, senza neppure entrare per un momento di preghiera, prendevano l’olivo da chi looffriva alla porta, magari chiedendo con insistenza: ma è benedetto?Pare che l’olivo benedetto sia un cult di cui non si può fare a meno indipendentemente dalla fede, dallapartecipazione alle celebrazioni ... una sorta di segno universale per una pace di cui c’è tanto bisogno.Ma al supermercato mi pare che sia proprio fuori luogo ... se in parrocchia c’è bisogno di soldi ed i bisogni sonotanti si può sempre mettere in moto la fantasia, ma l’olivo benedetto al supermercato proprio no.Intanto a Varese Nonna Olga, già da giorni va a vendere l’olivo benedetto, certificato dal parroco, per aiutare igatti randagi. Al ridicolo non c’è mai fine

don Luciano Cantini

S

Progettoculturalediocesano

Oltre quella pietra pesanteIl messaggio DI PASQUA

Famiglia, matrimonio e lavoro le prioritàindicate dal Vescovo nell’incontro

con i cattolici impegnati in politica

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di monsignor Ezio Morosi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 aprile 2012II

Il Simposio ecumenico DEL CEDOMEI

Il male, il diavolo e l’infernoIl programma del 17 e 18 aprile

Arte: l’espressionedella bontà di Dio

Nella galleria del chiostrodel Santuario di

Montenero, è stata inauguratala seconda edizione dellamostra «Arte Sacra».L’esposizione, organizzatadall’Associazione A.C.S.I. "LaFunicolare" in collaborazionecon i Monaci del Santuario eil Patrocinio dellaCircoscrizione 5 del Comunedi Livorno, ha vistol’intervento dell’Assessore allepolitiche educative CarlaRoncaglia.L’assessore, dopo il discorsoinaugurale tenuto con donLuca Giustarini, parroco diMontenero, e con donAlessandro Paradisi, prioredella comunità monastica, hadato il via alla manifestazionecon il taglio del nastrotricolore.

La mostra comprende operedi pittori e di scultori livornesie non, ognuno dei qualiintende interpretare, secondola propria tecnica ed ilproprio stile, alcune tematichecristiane, immagini di Santi eBeati o scene del Vangelo:dall’ "Ultima Cena", ricreatacon tessuti dipinti, a pitturead olio su tela sul tema della"Crocifissione", oppure dallesculture di busti di "PadrePio" a tavole in legno con lescene della "Via Crucis", esolo per citare alcuni deisoggetti a cui si sono ispirati inumerosi artisti.«Con l’arte - spiega don Luca -si materializza la bontà cheDio ha infuso nell’animoumano». Il Parroco, dopol’inaugurazione e lapresentazione delle opere, ha

poi tenuto una conferenza sultema "Gli Angeli", citando ilpensiero dei Padri dellaChiesa riguardo alla loropresenza accanto agli Uomini,e auspicando l’organizzazionedi una nuova mostra dedicataesclusivamente a taleargomento. I locali del Santuarioospiteranno l’esposizionedelle opere fino al 15 aprile,dalle ore 09.00 alle 12.00, e

dalle 15.00 alle 18.00. Per informazioni dettagliatesui partecipanti e sugli orari èpossibile consultare il sitohttp://artesacramontenero.blogspot.it, costantementeaggiornato, oppure contattareil presidente de La FunicolareFrancesco Lamacchia alnumero 3477646342 o all’[email protected] .

F.F.

A Montenero una mostra di arte sacraaperta fino al 15 aprile

Il Vescovo in azienda

ATL: Verso il Consorzioregionale

nche quest’anno il Vescovo Giusti, si èrecato all’ATL per la benedizione pa-

squale delle maestranze. Nel colloquioinformale e amichevole con il Presidentedell’ATL Alfredo Fontana, è emersa la situa-zione di crisi della città: è importante -hadetto monsignor Giusti- preservare l’occu-pazione e nel parlare successivamente conGiuseppe Gori, Amministratore Delegatodell’ATL e Presidente della CAP di Prato, hasottolineato l’importanza dell’abbinamen-to trasporto-turismo, auspicando che sipossano snellire le pratiche burocraticheche molto spesso impediscono la realizza-zione di tanti progetti. Gori ha messo an-che in risalto la mancanza di voglia di inve-stire da parte degli imprenditori locali,mentre, per quanto riguarda il futuro Con-sorzio regionale, che prevede l’unione delleprincipali aziende di trasporto, si andreb-bero a coprire le esigenze di un territoriopiù vasto, in grado così di creare valore ag-giunto. Prima della benedizione pasquale nei localidell’officina il Vescovo si è rivolto agli ope-rai presenti, esprimendo la solidarietà e lavicinanza della Chiesa livornese all’azien-da. Si è constatato che molto spesso gli au-tomezzi disponibili non sono sufficienti acoprire le esigenze dei turisti e quindi ilConsorzio regionale potrebbe essere quellafonte di energia adatta a portare più lavoroalla nostra città, «se c’è lavoro -ha conclusomonsignor Giusti- c’è serenità, soprattuttonelle stesse famiglie che potranno crescerecon meno affanni».

I PROGETTI IN CANTIERERiccardo Nannipieri, responsabile della se-greteria, comunicazione e relazione con lastampa, ha spiegato come l’ATL abbia unrapporto privilegiato con le scuole di ogniordine e grado. Per tutti gli studenti che lorichiedono sono previste delle visite guida-te all’impianto fotovoltaico della funicolaredi Montenero, mentre per gli studenti dellescuole superiori c’è la possibilità di effet-tuare stages formativi all’interno delle strut-ture aziendali. Sempre rivolto alle scuolesuperiori allo scopo di favorire l’integrazio-ne tra scuola e territorio attraverso l’utilizzodei mezzi del trasporto pubblico, è previstoun progetto che, partendo dall’analisi realedella mobilità tra casa e scuola, coinvolgagli studenti nell’elaborare proposte che sia-no consone alle loro esigenze.Per educare e invogliare i bambini all’usodel mezzo pubblico l’ATL, in collaborazio-ne con il Provveditorato agli Studi e con ilLivorno Calcio, ha iniziato il progetto: «Do-po la scuola … tutti allo stadio», al qualehanno già partecipato le scuole Borsi, il Pa-radisino e il Sacro Cuore; gli alunni sonostati accompagnati a vedere la partita e altermine, sempre con l’autobus, sono statiriaccompagnati a casa. L’impegno dell’ATLin tema di solidarietà è dimostrato dallacollaborazione con Telethon, il progetto,chiamato Telethon Young, si propone disensibilizzare le scuole sul tema della ricer-ca genetica delle malattie rare e prevede losvolgimento a bordo di un autobus di le-zioni specifiche da parte di un ricercatore.Ricordiamo infine che per tutti i possessoridi un abbonamento mensile o annualecontinuano in moltissimi negozi della cittàgli «sconti anticrisi».

Gianni Giovangiacomo

A

opo il Simposioecumenico del2011 dedicato alParadiso, la

riflessione di quest’annosarà incentrata sullarealtà dell’inferno.Organizzata dalCeDoMEI, il Centro diDocumentazione delMovimento EcumenicoItaliano di Livorno, ilprossimo 17 e 18 aprile,la due giorni vedrà iltema del male trattatosecondo diversi punti divista, i punti di vistadelle differenti religioniinvitate a partecipare,attraverso il contributodi studiosi e teologi.Il Simposio, intitolato«Le religioni e ilproblema del male», èstato inserito dalVescovo comeappuntamentofondamentaledell’annualeaggiornamento delclero. Questo ilprogramma:

MARTEDÌ 17 APRILESala Fagioli Vescovado(Via del Seminario 61)9.30 Introduzionemons. Simone Giusti10.00 don GinoBattaglia: “Mysteriuminiquitatis. Le religioni ela sfida del male”11.30 prof. GermanoMarani: “Gli inferi el’inferno nella tredizionespirituale e liturgicadelle Chiese Orientali”

Sala ConsiliareProvinciaModeratore: prof.Riccardo Aquila15.30 mons. MansuetoBianchi: “Giobbe e ilmistero del male”16.30 prof. AdrianoFabris: “Le religionicome risposta alproblema del male”17.30 Rav. Yair Didi: “Leorigini del Male nellaBibbia”

MERCOLEDÌ 18 APRILESala Fagioli VescovadoModeratore: prof. donPiotr Kownacki9.30 prof. HanzGutierrez: “Il male: fraantropologia ecosmologia”10.30 prof. Paolo Ricca:“Il male, l’uomo e Dio.

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Riflessioni dopo laShoà”11.30 padre GiovanniBattista Damioli: “Ilmaligno nella teologiacattolica”

Salone Filicchi—Parrocchia S.E. SetonModeratore: prof.Andrea Zargani15.30 prof. AntonioCuciniello: “Dimore ecastighi infernali nellescritture islamiche”16.30 prof. SilvioCalzolai: “Il principiodel male nelBuddhismo: storie ditentazioni ed illusioni diinferni”17.30 monaco RaffaelloLongo: “Inferno edemoni nelbuddhismo”

Don Piotr Kownacki,direttore dell’ufficioper la pastoraleecumenica ed ildialogo interreligioso,invitando a parteciparealla due giorni, ci haofferto unapprofondimento cheintroduce al tema:Come è visto l’infernonella religione?«Nelle religioni antichecon il termine inferi siintende il luogosotterraneo doverisiedono i morti; spessovi troviamo puniti imalvagi, gli ingiusti, inon redenti, i noncredenti.Il Cristianesimo attingeil concetto di inferno

dalla tradizione ebraicapostesilica dellaGeenna, fossa enorme eprofonda nella qualevenivano gettati i corpidei criminali e deilebbrosi. I cristianidistingueranno poinettamente il Regno deibeati e il Regno deidannati. Nel giudiziofinale la persona saràgiudicata da Gesùsecondo i suoiinsegnamenti.Anche l’Islam attingedalla tradizione ebraicalo stesso concetto.L’inferno è quindi per imusulmani un luogo didannazione, suddiviso,per i condannati, indiversi livelli sempre piùterribili, applicando unadivisone netta tra ilRegno dei beati e ilRegno dei dannati equello dei beati. La religione ebraica,come quella cristiana emusulmana, predica lapunizione eterna percoloro che non vivonosecondo i precetti dellapropria religione».

E la figura del diavoloinvece?«Dal greco diabolos, osatana, significa:accusatore, diffamatore,“colui che ti getta

dall’altra parte”. Nelcristianesimo Satana èun angelo caduto, ilquale tenta l’uomo,allontanandolo da DioPadre, e continuerà afarlo sino al giorno delgiudizio universale.Nel Catechismo dellaChiesa Cattolica si diceche all’inizio Satana o ildiavolo e gli altridemoni erano angelibuoni, creati da Dio, mada se stessi si sonotrasformati in malvagi,rifiutandoirrevocabilmente Dio e ilsuo Regno. Un riflessodella loro ambizioneappare nelle parolerivolte dal tentatore aiprogenitori.“Diventerete come Dio”(Gn 3,5). La potenza diSatana non è peròinfinita. Egli resta unacreatura. La permissionedivina all’attivitàdiabolica è un grandemistero, ma “noisappiamo che tuttoconcorre al bene dicoloro che amano Dio”(Rm 8,28). «“Omicidafin dal principio”,“menzognero e padre dimenzogna” (Gv 8,44),“Satana, […] seducetutta la terra” (Ap 12,9)e a causa sua il peccato ela morte sono entrati nel

mondo, ed è in virtùdella sua sconfittadefinitiva che tutta lacreazione sarà liberatadalla corruzione delpeccato e della morte».“Quando la Chiesadomandapubblicamente e conautorità, in nome diGesù Cristo, che unapersona o un oggetto siaprotetto control’influenza del Maligno esottratto al suo dominio,si parla di esorcismo.Gesù l’ha praticato; è dalui che la Chiesa deriva ilpotere e il compito diesorcizzare”. E riguardoall’idolatria, ilCatechismo aggiunge:“C’è idolatria quandol’uomo onora e riverisceuna creatura al posto diDio, si tratti degli dèi odei demoni (peresempio il satanismo),del potere, del piacere,della razza, degliantenati, dello Stato, deldenaro, ecc… L’idolatriarespinge l’unica signoriadi Dio; perciò èincompatibile con lacomunione divina”.“Tutte le forme didivinazione sono darespingere: ricorso asatana e ai demoni,evocazione dei morti oaltre pratiche che a tortosi ritiene che ‘svelino’l’avvenire. (…) Tutte lepratiche di magia estregoneria con le qualisi pretende disottomettere le potenzeocculte per porle alproprio servizio edottenere un poteresoprannaturale sulprossimo – fosse ancheper procurargli la salute– sono gravementecontrarie alla virtù dellareligione. Tali pratichesono ancor più dacondannare quando siaccompagnano ad unaintenzione di nuoceread altri o quando in essesi ricorre all’interventodei demoni. Ancheportare gli amuleti èbiasimevole. Lospiritismo spessoimplica pratichedivinatorie o magiche.Pure da esso la Chiesamette in guardia ifedeli”».

c.d.

Nel Catechismo della ChiesaCattolica si dice che all’inizio Satana o il diavolo e gli altri demoni eranoangeli buoni, creati da Dio

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 aprile 2012 III

CONOSCIAMOla Società Volontaria di Soccorso (SVS)

Alservizio

dellagente

DI ALICE CARPENTIERE

«+firmatesta»di AliceCarpentiere«+Cap4r»Logni sanitari.Nel 1908 viene inaugurato

il primo palazzo in Italiaappartenente ad una PubblicaAssistenza, l’attuale sede dell’SVSlivornese è in Via San Giovanni,costruito grazie alle offerte deicittadini, come ancora ricordanole targhe presenti al suo interno. Lo spirito dell’associazione -racconta Fabio Cecconi, giàdirettore dell’Associazione -nonsi è modificato nel tempo, ivolontari in maniera totalmentegratuita si impegnano pergarantire numerosi servizi.L’attività principale è costituitadal servizio ambulanze, 21mezzi attrezzati come previstodalla normativa locale,garantiscono oltre al soccorsoordinario, la mobilità sanitariaper visite, terapie, ricoveri edimissioni ospedaliere.L’SVS si impegna inoltre conl’attività di protezione civile perla sorveglianza degli incendiboschivi; garantisce la ricerca didispersi grazie alle unità cinofilee assicura il soccorso in mare.Dal 1975 ha inoltre organizzatoun gruppo di donatori di sangueaffiliato all’AVIS, composto da110 volontari. La societàvolontaria di soccorso realizzaimportanti attività volte ai servizisociali, come l’aiuto agli anzianie ai disabili che con l’iniziativadel LIBERO MOVIMENTOpossono raggiungere luoghi nonaccessibili con altri mezzi, comemercati, teatri e luoghi di culto.Con il TELEAIUTO l’SVS realizzaun servizio di spesa a domicilio,e la consegna di pasti per lesituazioni di emergenza.Garantisce poi con l’iniziativaNATI PER COMUNICARE undopo scuola per bambinistranieri che frequentano lescuole pubbliche della città, chesi svolge con l’aiuto diinsegnanti volontari nella sededi Via San Giovanni e presso laparrocchia San Benedetto dipiazza XX settembre, portando

Ltalvolta il proprio aiuto nellescuole per risolvere iproblemi di inserimento. Ilgruppo durante l’annoprogramma un corso dipoesia, un corso di musicaaperto a giovani e adulti e uncorso di alfabetizzazioneinformatica.Vi è ancheun’importantecollaborazione conla Caritas per laconsegna dei pastiai più poveri el’assistenza apersone di etniaRom.L’SVS ha inoltreindetto un progettoregionale cheprevede un corsogratuito di lingua ecultura italiana percittadini stranieri.La grande forza di questaassociazione è da attribuiresenza dubbio all’impegno deitanti giovani che senza alcuncompenso si dedicano all’aiutodegli altri cittadini.

IL «LAVORO» DEI VOLONTARIAndrea Locarini e AlessandroMarcaccini , due giovani

volontaridell’SVS, ciraccontano la loroesperienza disoccorso sulle

ambulanze: «La vocazione alvolontariato è nata fin daquando ero piccolo- diceAndrea- ho iniziato moltopresto, prima facevo parte dellaMisericordia e dal 2008 prestoservizio all’SVS. Passo qua ognimomento libero, non posso farea meno del volontariato. Peradesso non lavoro e piuttosto di

stare a casa a perdere tempopreferisco venire qua, così so cheposso rendermi utile e far delbene. Alessandro invece è entrato dueanni fa seguendo le orme dellasorella: «Ammetto che prima diiniziare a lavorare venivo piùspesso, con grande dispiaceresono costretto a trascurare unpo’ l’associazione. Vengo quatutti i Lunedi pomeriggio con lasquadra fissa, poi ogni ventinovegiorni per la notte. È un modoper fare amicizia facilmente,siamo un gruppo unito, ridiamoe scherziamo ma al momentodel servizio entra in ballo ladisciplina»« Ammetto che primadi iniziare a lavorare venivo piùspesso, con grande dispiaceresono costretto a trascurare unpo’ l’associazione. Vengo quatutti i Lunedi pomeriggio con lasquadra fissa, poi ogni ventinovegiorni per la notte. È un modoper fare amicizia facilmente,siamo un gruppo unito, ridiamoe scherziamo ma al momentodel servizio entra in ballo ladisciplina».I ragazzi si occupano dei servizidi emergenza, montano colmedico quando c’è un codicerosso, sono inoltre addetti aiservizi ordinari e portano glianziani a fare le terapie. Permontare sulle ambulanzeoccorre innanzi tuttofrequentare e superare il corso disoccorritore di livello avanzatodella durata di circa cinque mesi, che include un tirociniopratico, affidato a un medicoqualificato ANPAS. I volontariche prestano servizio a bordodell’ambulanza nonpercepiscono alcun guadagno,gli unici stipendiati sono gliautisti ordinari che fanno ilturno la mattina.Alessandro vuole infine lanciareun appello a tutti i giovani: «Abbiamo bisogno di piùvolontari, per adesso non sonomolti, chiunque fosse interessatopuò presentarsi alla sede di viaSan Giovanni. È a mio avvisoun’esperienza fondamentale perla vita di un ragazzo».

L’attività principaleè costituita dalservizioambulanze, 21 mezzi attrezzatigarantiscono oltre al soccorsoordinario, la mobilitàsanitaria per visite,terapie, ricoverie dimissioniospedaliere

Fabio Cecconi e duevolontari

dell’Associazioneraccontano

il loro impegnoquotidiano

lcuni grandi artisti delnovecento rivivono oggigrazie ai ragazzidell’istituto artistico

Colombo. Da un’idea nata nelnovembre 2010 per rivalorizzare lascuola è nato un progetto perdipingere la grande facciata, che havisto vincitore lo studente DavideNicolosi. Sono stati presentati allagiuria, formata da alcune autoritàcittadine, ben 16 idee proposte datre diverse classi dell’istituto, tuttemolto interessanti e rivelatrici di unforte senso di appartenenza allascuola.Premio per il vincitore è stata larealizzazione del progetto stesso;così da circa una settimana i ragazzidella scuola stanno lavorando algrande murale, che richiama operedi Leonetto Cappiello, OsvaldoCavaldoli, Piet Mondrian e KeithHaring. Si tratta di un progettointeramente autofinanziatodall’istituto, un’attività didattica dialternanza scuola-lavoro, per farcapire agli studenti quanto tempo equali tecniche occorrono perrealizzare un dipinto murale.La scuola si presenta come un vero eproprio cantiere, ragazzi con elmettiantinfortunistici in testa dipingonocon grande cura le sagome deipersonaggi, con l’attentasorveglianza del professore digrafica Tindaro Pichilli, cheall’occorrenza prende in mano il

pennello e spiega come deve essereusato, assicurando che una voltacapito il meccanismo sarà tutto piùsemplice.Il progetto scelto è uno dei piùfunzionali, ci sono grandi superficidi tinte piatte, le sagome una voltarealizzate con il cartone vannoriprodotte e applicate sul muro perpoi essere dipinte a mano. Sul latosinistro dell’edificio verrà realizzatoil disegno di una donna chepubblicizza la stagione balneare diLivorno, ripreso da un manifesto diCappiello. Sull’altro lato vediamogià la comparsa di un grande cuoreche simboleggia l’amore e lapassione per l’arte di questi ragazzi.Il professore ci spiega il motivodella nascita di questa iniziativa:«Sappiamo bene che i cittadini nonhanno una buona reputazione diquesto istituto, abbiamo pensato inquesto modo di far capire allepersone rendendolo visibile quantoinvece sia grande l’umanità di questiragazzi, con un’iniziativa pensounica anche a livello italiano. Nonsono molte le scuole che decidonodi spendere seimila euro perfinanziare un’operazione diorientamento pratico. La messa inopera sta procedendo molto bene, edurerà altre due settimane conl’alternanza di sei classi di studenti».

Alice Carpentiere

A

Dagli artisti del ‘900un’idea per valorizzarel’istituto scolastico

Un muralesper il Colombo

Nelle foto: la sede dell’Associazione in via San Giovanni; un gruppodi volontari con il cappellano don Placido Bevinetto; Fabio Cecconi;altri volontari davanti ad un mezzo; Alessandro e Andrea

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 aprile 2012IV

DI DON FEDERICO LOCATELLI

rano tanti i giovani presentialla Giornata dellaGioventù, che si svolge nelpomeriggio della Domenica

delle Palme. Tanti non perchéfossero una folla oceanica ma inquanto provenienti da tantigruppi diversi.Ad accoglierli, presso il cancellodel campino parrocchiale di sanMatteo, un tavolo sotto un gazebocon delle persone a riceverli e a“iscriverli”. Più avanti, un palcocon palloncini e manifesti checoloravano e ornavano lastruttura, perfino un pannello conun disegno che ricordava i“murales” di molti muriabbandonati.Quest’anno i giovani non sonoarrivati dal nulla a questo evento,ma hanno lavorato assieme nellesettimane precedenti,gemellandosi fra gruppi, perprecisione fra gruppi scout egruppi parrocchiali, lavorando suun tema semplice quantoprofondo, “Il camminodell’uomo”. Una volta riuniti i varigruppi, è iniziata la condivisionedel lavoro svolto, in cui ogni“gruppo di gruppi” hasottolineato un aspetto del temacon metodi e strumenti diversi. I giovani di san Matteo, adesempio, hanno scelto uno sloganper dire che “il meglio delcammino deve ancora venire”poiché per un giovane il camminoè ancora all’inizio. I gruppi scoutdel Livorno 10 e del Guasticce 1assieme alle parrocchie di Stagnoe di Nugola hanno mostrato dei

personaggi che hanno percorsouna strada. Altri hanno sceltocome mezzo comunicativo unsorta di scenetta: è il caso delgruppo del Livorno 3 gemellatocon i giovani di santa Rosa, chehanno rappresentato la rispostadi Gesù alla chiamata di Dio e larisposta dell’uomo che avvienenella comunità; ma anche i gruppiLivorno 7 e Livorno 9 assieme adalcuni giovani della Leccia, hannofatto vedere il cammino della vitacon le mete da raggiungere e gliostacoli da superare. Un altrogruppo, il Livorno 2, ha scelto deiconsigli di vita per camminare,

tratti dal film “The Big Kahuna”,mentre i due gruppi scout diRosignano hanno scelto parole eimmagini. Rosignano 1 con laparrocchia di s. Teresa hannoportato dei cartoncini con alcuneparole invitando ognuno ascegliere quella che ricordasse il

cammino. Rosignano 2, con laparrocchia di Castiglioncello, sisono serviti di una carrellata diimmagini proiettate per descrivereil cammino personale di ogniragazzo.Le prime due ore dell’evento,iniziato alle 15 circa, sonotrascorse in un clima di amicizia econdivisione intervallata damusiche e balletti a cura deglistessi ragazzi.In seguito è stato presentato aigiovani un cammino particolare,quello del giovane seminaristaSimone Barbieri che ha parlato aigiovani della sua esperienza.Infine la giornata si è conclusacon la celebrazionedell’ammissione tra i candidatidello stesso Simone che si è svoltanella chiesa di san Matteo.

E

Domenica dei giovaniDOMENICA DELLE PALME.........

La giornata delle Palme è statapreparata da un lavoroiniziato nellesettimane precedenti

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALEorrei cogliere l’occasione, in qualità di incaricato diocesano perla pastorale giovanile, per far notare il lavoro che sta dietro a

una giornata come questa e per ringraziare coloro che l’hanno resapossibile. La prima parte è stata organizzata dall’equipe “Costruiresi può” formata da don Fabio, suor Raffaella, Marco, Igor ed Elisa,Alessio e Monica, per dire solo alcuni dei nomi più ufficiali, men-tre la celebrazione è stata curata della comunità del seminario. Na-turalmente la parrocchia ospitante di san Matteo ha dato un pre-zioso aiuto attraverso diversi volontari. Sono loro che devono esse-re ringraziati, come tutti i gruppi presenti.

V

Verso gli appuntamenti di settembre

Vai con Amichiamoci!

ono già al lavoro i responsabili per iniziare a preparareAmichiamoci 2012, la manifestazione che per 3 settimane

anima il mese di settembre di ragazzi e giovani di diverseparrocchie e realtà della nostra diocesi. A quelle della scorsaedizione, si è già aggiunta la parrocchia di San Luca e il gruppodel Cantiere Giovani. Ma lo staff vuole lanciare l’invito a tuttele realtà e parrocchie che volessero condividere un momentodi gioco e preghiera comunitaria. I requisiti?solo uno: duepersone con la voglia di mettersi al servizio della lorocomunità e che entrino a far parte dello staff in modo attivo.Per qualunque informazione potete scrivere una email [email protected] o contattare uno dei referentiparrocchiali che trovate sul sito http://www.amichiamoci.it/.Ci sono un sacco di cose da fare e il tempo è poco e...è piùbello insieme!

Lo staff di Amichiamoci

S

Occhio al sito per sapere tutte le novità di quest’anno

GIO

VAN

IGiovani in cammino

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 aprile 2012 V

DI GIULIA SARTI

equivalente di una festadi «fidanzamentoufficiale». Così don FabioMenicagli, nei panni

dell’intervistatore di SimoneBarbieri, ha definitoscherzosamente la cerimoniadella sua ammissione all’ordine.Simone, 28 anni compiuti dapochi giorni, racconta la suacome un’esperienza vissuta nellanormalità della vita quotidiana.«Se qualcuno vivesse con noi inseminario, non ci troverebbestranezze come potrebbe invecepensare. La vita lì si basaprincipalmente su tre cose: lapreghiera, lo studio e la vitacomune. Dopo la sveglia alle6.45, le lodi, poi 4 volte asettimana la scuola a Camaiore,pranziamo insieme. Poi c’è iltempo dedicato allo studio e alle18.30 ci riuniamo per pregare: ivespri, l’adorazione eucaristica ilgiovedì e la lectio divina ognivenerdì».Simone, che era maestro dimusica diplomato inconservatorio, si era già fattoqualche domanda sulla suavocazione anni fa, ma poi leaveva messe da parte. «Perfortuna Gesù passa più volte e aun certo punto o gli apri la portao continui a vivere con quellasensazione di una vita che non ti

appaga completamente». Quelloche sentono un po’ tutte lepersone che decidono di fare unascelta come la sua. «In ogniluogo ti senti mancare qualcosa eallora serve un cammino didiscernimento e preghiera percapire se quello a cui ti sentichiamato è la strada giusta. Matenere sempre una mano a Gesù èun suggerimento per tutti,seminaristi e non. Anche perchéessere sacerdote non è una sceltaper Gesù. Quella la dovrebberoaver fatta tutti i cristiani».L’importante, continua Simonerispondendo alle domande, èfarsi aiutare da qualcuno. Unaguida spirituale sarebbe la cosamigliore, ma anche ascoltare iconsigli di un buon amico puòservire a non sbagliare.«Ti abbiamo visto crescere quinella comunità di San Matteo-chiede don Fabio- ma come pensiche sia vissuta la comunione alivello diocesano?» Quello cheSimone si sente di dire è che sidovrebbe cercare più unità, doveognuno si senta chiamato aviverla in prima persona. «Al dilà dei problemi più o menobanali che ci possono essere,bisogna stringersi intornoall’eucarestia perché se cisentiamo uniti lì, si superanodebolezze e limiti e si puòcostruire qualcosa insieme. Io hosentito crescere l’amore per la

diocesi soprattutto col servizio incattedrale e spero che in questomio cammino, che oggi segnaun’altra tappa, sia accompagnatoda tutta la comunità livornese».

GLI AUGURI DEL VESCOVO GIUSTI«Caro Simone, per avanzare versoDio serve gioia». Così il vescovoha voluto iniziato la sua omelia

nella cerimonia di ammissioneall’ordine di Simone. Una voltaraggiunta la gioia interiore, tuttoquello che si fa diventa normale,non straordinario, e, propriocome quando si è innamorati,non si è condizionatidall’ambiente esterno, ma si vivein piena libertà. «Tuo fratello Valerio ti ha

preceduto e ora tocca a te,proprio come nel vangelo cheabbiamo letto. Come riuscirai astaccarti dai beni?Ognuno vivetrascinato dalla sua passione, latua è aver conosciuto il Signore eora sei pronto con ali d’aquila astaccarti da tutte le cose. Quandonel tuo cuore c’è Dio, vivi bene equello ti basta, come ricordavaSanta Teresa d’Avila. E scoprireche la gioia più grande è proprioavere incontrato Dio, cioè il suoamore, ci rende a nostra voltagioiosi, non solo un sentimento,

ma una potenza che citrasforma in uomini delpiacere che fanno tutto cioèper gioia e per amore. E perrespirare gioia e amore apieni polmoni avraibisogno di pregare perché lagioia è intimamente legataall’amore: sono due fruttiinseparabili dello SpiritoSanto.Caro Simone, la gioia e laperseveranza ti servirannoin questo cammino. MadreTeresa, facendo eco alleparole di Gesù: "si è piùbeati nel dare che nelricevere" (At 20,35), diceva:l’amore produce gioia, e lagioia è una forma d’amore.La gioia è una rete d’amoreper catturare le anime. Dioama chi dona con gioia. E

chi dona con gioia dona di più».

’L

ontinuano le adesioni per parteciparecome volontari all’incontro mondiale

per le famiglie in programma a Milano;volontari da destinare ai vari puntidell’evento e nei diversi compiti necessariper l’organizzazione e accoglienza deipartecipanti all’incontro.I requisiti per fare domanda sono pochi:avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni erendersi disponibili per periodi di diversadurata. E’ possibile infatti partecipare soloai giorni dell’evento dal 30 maggio al 4giugno, o arrivare a Milano nei giorniprecedenti perchè tutto sia pronto intempo.Tutte le informazioni e i moduli diiscrizione sono disponibili sul sitohttp://www.family2012.com.Chi lopreferisse, può offrirsi volontario anchetelefonando al numero02.87213180.Affrettatevi!

C

5000 giovani VOLONTARI PER MILANO

Simone Barbieri intervistato dai ragazzi sulla sua scelta di entrare in seminario

Verso RIO 2013

annuncio era stato dato dal papa durantela messa conclusiva della GMG di Madridlo scorso agosto: "Sono lieto diannunciare ora che la

sede della prossima GiornataMondiale della Gioventù, nel2013, sarà Rio de Janeiro.Chiediamo al Signore che già daquesto momento assista con lasua forza quanti devonoorganizzarla e spiani il camminoai giovani di tutto il mondoperché possano riunirsinuovamente col Papa in questabella città brasiliana".2013 quindi e non 2014 come cisi aspettava. Nelle ultimeedizioni infatti gli incontri tragiovani e papa si tenevano ognitre anni. Ma nel 2014 il Brasile sarà già impegnatonei mondiali di calcio, quindi l’anticipo al luglio2013, dal 23 al 28.Anche il tema è già deciso: "Andate e fatediscepoli tutti i popoli" (Mt 28,19). "Si tratta delmandato ricevuto da Gesù", ha precisato

Benedetto XVI e "sottolinea il caratteremissionario della GMG". Il logo, renderà visibile il messaggio con

l’immagine di Gesù che chiama isuoi e li invia ad annunciare ilRegno dei cieli. L’autore, ungiovane grafico di 25 anni,Gustavo Huguenin, risultatovincitore tra 200 partecipanti, haaffermato che il suo lavoro "èstato frutto di fede e preghiera".Un grande cuore, che racchiude,stilizzati, a partire dalla zonasuperiore, in verde, la Crocepellegrina e il "Pão de Açúcar", il"Pan di Zucchero", la famosacollina di Rio de Janeiro. Alcentro, in giallo oro, il CristoRedentore, simbolo della città e,

nella parte bassa, in blu, è riportato il litoralebrasiliano. Simboli e colori della nazioneospitante ovviamente. (http://www.gmg2011.it)Nel frattempo la croce dei giovani è partita daMadrid per visitare le 274 diocesi brasiliane earrivare a destinazione il prossimo anno.

’L

La prossima Giornata Mondiale dei Giovani

Una festa di fidanzamento

Page 6: La Settimana n. 14 del 8 aprile 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 aprile 2012VI

GIOVEDÌ 5 APRILE12.00 incontro con i seminaristi in se-minario21.30 S. Messa in coena domini presie-duta dal Vescovo in cattedrale

VENERDÌ 6 APRILE9.00 ufficio delle letture in cattedrale13.00 diretta su Granducato TV «Il Ve-scovo risponde sui misteri della Pa-squa»15.00 liturgia della Passione in catte-drale16.00 visita ai sacerdoti anziani21.00 con partenza dal piazzale Gio-vanni XXIII a Montenero processionedi Gesù morto, fino al Santuario

SABATO 7 APRILE9.00 in cattedrale Ufficio delle Letture22.00 inizio Veglia Pasquale e a segui-re S.Messa della notte di Pasqua

DOMENICA 8 APRILE8.45 il Vescovo celebra la Messa di Pa-squa al carcere Le Sughere10.30 in cattedrale S. Messa del giornodi Pasqua presieduta dal Vescovo e altermine benedizione dei bambini

GIOVEDÌ 12 APRILE9.30 incontro con i direttori del centrodi pastorale di formazione cristiana invescovado10.30 incontro con l’ufficio catechisti-co regionale in vescovado

VENERDÌ 13 APRILENella mattina, udienze laici in vesco-vado18.30 incontro con i cresimandi in ve-scovado

SABATO 14 APRILE18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diN.S. di Lourdes

DOMENICA 15 APRILE10.30 S. Messa, cresime degli adulti ebenedizione dei fidanzati in cattedrale18.00 S. Messa e cresime alla chiesadella SS.ma Annunziata dei Greci

LUNEDÌ 16 APRILEAssemblea CET a Camaldoli

MARTEDÌ 17 APRILE 9.30 aggiornamento del clero e simpo-sio ecumenico in Vescovado (vedi pro-gramma pag. II)15.30 simposio ecumenico nella salaconsiliare della Provincia (vedi pro-gramma pag. II)

MERCOLEDÌ 18 APRILE9.30 aggiornamento del clero e simpo-sio ecumenico in Vescovado (vedi pro-gramma pag. II)15.30 simposio ecumenico alla par-rocchia della Seton (vedi programmapag.II)

GIOVEDÌ 19 APRILENella mattina, udienze clero e laici invescovado21.00 nell’ambito della visita pastoraleal I vicariato, incontro con le Aggrega-zioni Laicali in vescovado

VENERDÌ 20 APRILE9.30 benedizione delle auto alla casafamiglia Scotto a Stagno11.00 incontro con i vicari episcopaliin vescovado17.00 Saluto al convegno dell’Associa-zione IdeAli21.15 nell’ambito della visita pastoraleal I vicariato incontro con il consigliopastorale vicariale al centro culturaledi via delle Galere

SABATO 21 APRILE8.00 Pellegrinaggio mensile diocesanoa Montenero e a seguire S. Messa18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diSanta Lucia ad Antignano

DOMENICA 22 APRILE11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diSan Sebastiano

Agenda del VESCOVO

I viaggi di PHARUS

SABATO 05 MAGGIO: LIVORNO - CASCATE DELLE MARMORE - CASCIAOre 06 circa partenza da Livorno in bus per Cascia. Sosta lungo il percorsoper la visita della Cascata delle Marmore, la più grande d’Europa, decantatanei secoli per la sua bellezza. Tempo a disposizione per la visita libera dellazona e al termine tempo a disposizione per il pranzo libero. Nel pomeriggio,partenza per Cascia. All’arrivo sistemazione in albergo, cena e pernottamen-to.

DOMENICA 06 MAGGIO: CASCIA - LIVORNO Dopo la prima colazione in albergo visita al moderno Santuario di Santa Ri-ta. All’interno un’urna di cristallo e argento ne custodisce il corpo. SantaMessa e al termine, visita del vicino monastero dove si trova la cella dove laSanta visse quarant’anni come monaca agostiniana e dove morì, l’oratoriocon il Crocifisso miracoloso, il cortile con la vite dei prodigi. Rientro in ho-tel per il pranzo. Nel pomeriggio partenza per Roccaporena, breve visita delborgo con la casa natale, la chiesa dove si sposò, l’orto che amorevolmentecoltivava e nel quale fiorì la rosa in pieno inverno tra la neve. Al termine del-la visita partenza per Livorno, dove l’arrivo è previsto in serata.

QUOTA euro120,00 min. 30 pagantiQUOTA euro 110,00 min. 40 paganti

Supplemento camera singola euro 15,00 (disponibilità limitata)

La quota comprende: Viaggio in bus GT per tutta la durata del tour - tratta-mento di pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo del se-condo giorno - sistemazione in hotel cat. 3* a Cascia - bevande incluse ai pa-sti - ingresso alla Cascata delle Marmore - assicurazione. La quota non comprende: pranzo del primo giorno - mance - ingressi extra -tutto quanto non indicato alla voce "la quota comprende".

Cascia 5-6 Maggio

na tradizione che a Livorno è ancora molto sentita. Il giro delle 7 chiese il giovedìsanto. Quest’anno per permettere a chi non può partecipare o per gli anziani e

ammalati che non hanno più potuto farlo negli ultimi anni, ci sarà la possibilità di seguirloin diretta su Telegranducato. Da un’idea di Fabio Daddi, subito ben accolta da PadreFabrizio Civili, gli spettatori potranno seguire da casa i parrocchiani dei Cappuccini nelloro giro. Il collegamento partirà alle 20.30 per seguire i 7 momenti di riflessione sul temadella lavanda dei piedi con alcuni pensieri di Don Tonino Bello. Durante gli spostamentidallo studio di viale Mameli Don Ordesio Bellini e Antonello Riccelli commenterannoalcuni brani del Bibbia, aspettando l’arrivo dei pellegrini nelle 7 tappe.

G.S.

U

GIOVEDÌ 5 APRILE18.30 Santa Messa dell’ultima cena.21.15 visita alle sette chiese, ritrovo in chiesa.21.30 Santa Messa in Duomo.

VENERDÌ 6 APRILEAlle 18.30 celebrazione della morte e sepoltura di Gesù, lettura dellapassione, adorazione della S. Croce e comunione. (Appuntamento incattedrale, per le ore 15).

SABATO 7 APRILEAlle 21.15 celebrazione della Resurrezione del Signore. Benedizionedel fuoco, accensione del cero pasquale, canto dell’Exultet, lettura del-le Profezie e Santa Messa di Pasqua.

DOMENICA 8 APRILEPASQUA DI RESURREZIONESs. Messe alle ore 8.30-11-12.30-19.30

DOMENICA 15 APRILEPizzata di primavera: occasione di incontro tra le famiglie e catechesi.

LA PASQUA SU GRANDUCATO TVa tradizione (sempre molto diffusa) del “girodelle sette chiese” rivive anche in tv. Giovedì se-

ra, dalle 21, Granducato Tv (canale 14) trasmet-terà in diretta il “viaggio” di un gruppo di fedeli insette diverse chiese del centro di Livorno. La guidasarà padre Fabrizio Civili, che offrirà una brevemeditazione per ogni tappa e caratterizzerà i suoiinterventi con preghiere e canti. Tra un collega-mento e l’altro ci sarà il commento in studio didon Ordesio Bellini. La particolarità sta nel fatto che i “pellegrini” sa-ranno seguiti passo per passo dalle telecamere eda un mezzo mobile per la regia e l’invio delleimmagini. Il programma (che durerà circa tre ore)sarà replicato tutta la notte tra giovedì e venerdìsu Granducato 2 (canale 187 del digitale terre-stre).

Su Granducato Tv sono molti altri gli appunta-menti della Settimana Santa. Venerdì (alle 13, al-le 15.05 e alle 22.30) il vescovo di Livorno Simo-ne Giusti risponderà ad alcune domande su Gesùe sul mistero della Pasqua. Sarà possibile anchel’intervento del pubblico.

Sabato alle 22, ancora in diretta, ci sarà la solenneveglia pasquale dal duomo di Livorno. E poi, nelgiorno di Pasqua, ancora la messa in diretta (alle10.30) e le riflessioni dei vescovi di Livorno e Pisa.

L

Al teatro GOLDONI

Relatore dott. Massimo Guantini

Teatro Goldoni, Sala Mascagni4 appuntamenti alla scoperta di testi classici

GIOVEDI 12 APRILE, ORE 17Vangeli CanoniciGIOVEDI 19 APRILE, ORE 17Vangeli ApocrifiGIOVEDI 26 APRILE, ORE 17IliadeGIOVEDI 3 MAGGIO, ORE 17Odissea

Le conferenze tenute dal dottor Massimo Guantini sa-ranno supportate da letture di testi da parte degli attoridell’Associazione della Compagnia del Cerchio e sa-ranno accompagnate da musiche selezionate dal m°Mario Menicagli ed interpretate dagli Allievi del Can-tiere strumentale.INGRESSO LIBERO

La lettura dei classici

Il giro delle SETTE CHIESE

Gli appuntamenti a SAN SEBASTIANO

CHIUSURA CURIA VESCOVILESi comunica che la CuriaVescovile sarà chiusa dalpomeriggio di mercoledì 4aprile fino a mercoledì 11aprile.

LA SETTIMANASi avvisano tutti i nostrilettori che il prossimonumero de La Settimana saràdisponibile domenica 22aprile

BREVI AVVISI dalla Diocesi

Diocesiinforma

Page 7: La Settimana n. 14 del 8 aprile 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 aprile 2012 VII

L’ASSOCIAZIONE RANDIcompie 20 anni /2

Un aiuto... reciproco!DI ELENA CERINI

al 2003 l’Associazioneporta avanti unprogetto di assistenzarivolto alle donne

immigrate vittime di tratta esfruttamento a scopo sessuale.So che per aiutarle vengonoaccolte in una casa: come ègestita? Come e chi ci accede?«Io procederei con il parlarvi nelconcreto della struttura diaccoglienza che la Randi hagestito dal 1996 al 2000 grazieall’interessamento e allacollaborazione della Diocesi inquella che era la canonica diTorretta - afferma Arianna,volontaria dell’Associazione - epoi, in maniera continuativa dal2003 su un progetto dellaProvincia di Livorno finanziatodal Dipartimento per le PariOpportunità della Presidenzadel Consiglio dei Ministri e i cuisoggetti partner sono Comunedi Livorno, Comune diBibbona, Comune di Cecina,Comune di Collesalvetti,Questura di Livorno, AziendaUSL 6, Diocesi di Livorno.Quest’anno l’Ente proponente èla Regione Toscana.

IL CONTATTO. Abbiamoosservato, in questi anni, che lemodalità con cui veniamocontattati sono principalmentequattro. Fino allo scorso annoc’era un numero ministerialeantitratta predisposto dalMinistero delle PariOpportunità, a cui donne inparticolare difficoltà potevanorivolgersi e che poile dirottava pressole associazioni cheerano in grado diaccoglierle.Attualmente questonumero è statosoppresso permancanza di fondie quindi le segnalazioni cipervengono dalla Questura, daiCarabinieri, dai servizi socialiterritoriali e infine tramite ilpassa parola, oppure a volte daparte dei clienti stessi. Quindi siarriva ad una fase di primocontatto che solitamenteavviene al di fuori della casa, inluoghi sicuri e riservati. C’è unavarietà enorme di situazioni trale donne che si rivolgono a noi.In alcuni casi l’accessoall’Associazione avviene proprioperché siamo di fronte ad unafuga da un pericolo attuale, edin questo caso si va nelladirezione dell’accoglienza intoto ed immediata. Altre volteinvece, proprio a causa delvissuto pesantissimo, delleesperienze di violenza chehanno subito, si osserva chequeste donne sono in uno statodi confusione edisorientamento totale. Citroviamo davanti a donne(sarebbe meglio dire ragazze,l’età media si aggira intorno ai22 anni) che arrivano aprendere contatto con

D

l’Associazione all’età di 20 – 21anni, ma che erano stateviolentate, o abusate o vendutemagari all’età di 13.Ci sono esperienze di violenzasessuale e psicologica totale chemandano letteralmente inpezzi, che lasciano in uno statodi paura, di dolore, di terrore,dove senti che la tuapersonalità, la tua anima, ètotalmente frammentata, e haila certezza che non laricomporrai più. Per questimotivi a volte si rendenecessaria, una serie di colloquiper un periodo più o menolungo. In questa fase l’obiettivoche ci poniamo è quello di faresperimentare proprio uncambiamento. Queste donnedevono capire che le loro

relazioni umanepossono ritornaread essere pari, pienedi dignità, diconsapevolezza.Devono acquisirefiducia; devonosapere che non tuttigli uomini e non

tutte le donne con cui entranoin contatto vogliono sfruttarle.C’è proprio bisogno diricostruire un clima di fiducia edi ascolto, e la fiducia e l’ascoltosono gli ingredienti principaliche usiamo.

LA FASE DELL’ASCOLTO. Inquesta prima fase ci poniamol’obiettivo di ascoltare la donna,di conoscerla e di cercare dicondividere con lei la sua storia,le sue paure, i suoi progetti.Quindi le spieghiamo quelloche la nostra associazione puòoffrire, e cioè un sostegno nelfaticoso e delicato percorso diricostruzione della personalitàed un supporto alla conquistadell’autonomia edell’inserimento sociale, tramiteuna serie di accompagnamentiai servizi della rete. C’è un fortesenso di smarrimento, diimbarazzo, di umiliazione,perché si trovano in unacondizione di bisogno, perl’ennesima volta nella loro vita.Spesso sembrano prive disentimenti o non hanno voglia

di salutare le altre ospiti in casa,ed a stento considerano glioperatori. Quando ci si trova difronte ad un soggetto che sirapporta così con noi, la cosamigliore che puoi fare è tenereun atteggiamento assente dagiudizio, non forzarel’accelerazione dei tempi diinterazione, non mostrarsisorpresi da eventuali rifiuti diapprocci comunicativi. Bisognacercare di far comprendere alladonna che è al sicuro, che noi cisiamo e che siamo pronti acogliere una sua apertura. E’necessario che la donna abbiachiarissimo che, in questomomento, lei è libera di gestirsiautonomamente, di arrendersi,di prendersi il suo tempo epassare questa prima fase diingresso in casa nel modo piùlibero possibile.

L’AIUTO CONCRETO. Non siamoperò solo testimoni di unracconto traumatico dellasofferenza, ma anche i motoriche promuovono ilsuperamento di questo trauma.Può succedere che la donna siafuggita da un pericolo concretoe che quindi arrivi in casapossedendo veramente soloquello che ha addosso. Inquesto caso è necessario fornireanche i beni di prima necessitàGli altri passi concreti efondamentali sonol’alfabetizzazione, quando cen’é bisogno, el’accompagnamento ai variservizi: dalla questuraall’azienda sanitaria locale, alcentro per l’impiego ed ai servizisociali».

Come si svolge la vitaquotidiana? Per quanto tempopossono starci? E quandoescono, quale è il percorso diintegrazione nella società?«Un altro aspetto del nostrolavoro concerne proprio lagestione della problematichecirca la convivenza delle variedonne nella casa, persone divarie culture, tutte con vissutipesanti alle spalle - affermasempre Arianna - Ci troviamospesso di fronte a donne che,

provenendo da Paesi diversi,hanno concezioni di economiadomestica e di igiene nonsempre simili tra loro. In questocaso, così come anche nelrapporto interpersonale, unprincipio che la Randi ritienefondamentale è che l’operatoreche agisce in una struttura non èun controllore, tantomeno èuna persona che si arroga ildiritto di intervenire dall’alto emettere un tappo ad unasituazione conflittuale che gli èestranea. Quindi le ragazzegestiscono la struttura in modoprevalentemente autonomo,perché noi riteniamo che ancheil compito di prendersi cura delposto in cui vivono restituiscaloro una dimensione diautodeterminazione e nel casoin cui nascano conflitti (che disolito riguardano la gestionedegli spazi comuni), il nostrostile non è di individuare chisembra più colpevole in quelmomento, bensì di lavoraresulle dinamiche di gruppo. Iperiodi di accoglienza duranonon meno di un anno, un annoe mezzo. Quindi penso sia damettere in conto che si possanocreare conflitti anche perché laconvivenza, in questo caso, nonè una scelta. In questi anni dilavoro sull’accoglienza abbiamocapito che questo stileempatico, paritario, nongerarchizzato, per quanto piùfaticoso, sia lo stile chepermetta di creare una base diserenità e di parità, di cui questedonne hanno un gran bisogno».

Quali iniziative verrannoorganizzate per festeggiare i 20anni di vita?«Non abbiamo ancora buttatogiù un programma definitivo -dice Arianna - masemplicemente vorremmo dareun segnale alla cittadinanza perdire che ci siamo, e che siamoper la città. Il ventennale, senzanessun desiderioautocelebrativo, vuole esserel’occasione di far conoscereforse un po’ meglio quello chel’Associazione cerca di portareavanti da anni sul territoriolivornese, ma anche unmomento di festa perché èprofondamente bello tuttoquello che quest’esperienza ciha dato e ci dà».«Oltre a ciò, la vera sfida che ciaspetta quest’anno -dice donFrancesco - sarà quella di trovareuna nuova casa di accoglienzadal momento che, a dicembre,dovremo lasciare l’attuale.Sappiamo però che Istituzioni eDiocesi non ci lasceranno soliin questa ricerca».

L’importanza e la difficoltàdella convivenzada affrontare in modo paritario

Continua la nostraintervista ai volontari

dell’AssociazioneRandi, che quest’anno

compie venti anni.Dopo che, nello

scorso numero, alcunioperatori ci avevanoraccontato come era

nata, in questaseconda parte ci

parlano di cosa vienefatto e di come vivonole donne nelle case incui vengono accolte.

er chi ha la fortuna di averlo vistonon ci sarebbe niente da

aggiungere, perché lo spettacoloparla già da solo. Per gli altribasterebbe un consiglio: "Andate avederlo".Immutato eppure sempre diverso, ilmusical Notre Dame de Paris dadieci anni ha conquistato l’Italia econtinua a riscuotere successi. DalNord al Sud, bambini, giovani eadulti, 40 città visitate, 930 replichee 3.250.000 spettatori incantati inquesto decennio da un’opera checon la sua innovazione ha battutoogni record."Notre Dame de Paris- dice ilproduttore David Zard- èun’alchimia dove gli ingredientisono quasi vicini alla perfezione perdivertimento, commozione epoesia".I numeri di Notre Dame sono grandiin tante cose: basti pensare che ilGran Teatro di Roma è statocostruito appositamente per poterospitare il palco per il debuttoitaliano del musical il 14 marzo2002, il più grande che ci fosse inquel momento in Italia: 38 metri per16, con la più grande copertura dipalco sospesa mai costruita e unmuro di 24 per 9 metri di altezza afare da scenografia.E ancora, in 10 anni: 70 tra ballerini,acrobati e breaker, 35 cantanti che sisono alternati nei ruoli principali."All’inizio- continua Zard- trovareartisti italiani che reggessero il ritmoera difficile, così arrivavano da tuttoil mondo. Adesso posso dire conorgoglio di avere un cast rinnovato ecompletamente italiano».Vanto per la nostra città è avere nelcast attuale tre concittadini. Anzi duepiù uno: Oscar Nini, uno dei dueFebo, è nato a Castiglioncello,Emanuele Bernardeschi, Clopin, èinvece livornese doc della Scopaia,mentre Frollo alias Marco Manca ènato e vissuto a Portoferraio.E anche Emanuele, un tipoveramente livornese nell’anima asentirlo parlare, conferma "Mi sentocome Lucarelli con Spinelli nellascalata dalla seria B a A. Andavo inbicicletta dentro il palazzettoquando non era ancora coperto eentrarci adesso mi fa un po’ effetto».A Livorno la storia d’amore tra ilcampanaro, la bella gitana e ilcapitano delle guardie del re arriveràil 12 aprile e resterà fino al 15 con 5spettacoli. La novità è la "matinéescuole": venerdì 13 alle 10.30 saràpresentato lo spettacolo, gratuito peri professori e al prezzo di 13 € pergli alunni. "Ci piace questa ideaperché è una semina per il futuro: iragazzi di oggi saranno gli spettatoriserali di domani. Notre Dametrasmette valori che anche i bambinicapiscono e sentire un tifo da stadiocontro Frollo è un’emozione unica"."Sarà uno spettacolo ridotto?"chiede qualcuno. "Assolutamenteno-risponde il produttore-. La miareligione non considera secondi oterzi gradi, perciò pretendo che inogni luogo sia presentato lo stessolivello di spettacolarità. Anche sedopo 620 volte che l’ho visto, ognivolta da angolazioni diverse, possodire che è sempre uno spettacolonuovo, come se fossero 12 in 1".« Il nostro è uno spettacolo anticrisi,cioè che la fa dimenticare almenoper due tre ore!". Per i bigliettirivolgersi ai rivenditori del circuitoTicketOne-Box Office Toscana.

Giulia Sarti

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Dal 12 al 15 aprile alpalazzetto di Livorno

NOTRE DAMEDE PARIS

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 aprile 2012VIII