La “Seconda Giornata...

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OSSERVATORIO Direttore: Anna Rosa Gambino Anno XLVII nuova serie Numero 3 del 2004 euro 0,26 Poste Italiane spedizione in a.p. 70% D.C.B. Savona tassa pagata/taxe perçue Nuovo sito on line All’indirizzo www.sv.cam- com.it è on line il nuovo sito della Camera di Com- mercio di Savona, intera- mente rinnovato non solo nella veste grafica, ma an- che nei contenuti e nelle informazioni offerte. Entrando nel sito, trovia- mo una home page dalla struttura sobria e chiara, il- luminata da inserti di colo- re arancione e da partico- lari architettonici della sede camerale, il palazzo Lamba Doria. Due menu, uno verticale a sinistra ed uno orizzontale in alto, guidano l’utente alle varie sezioni e sotto- sezioni, per una naviga- zione facile e veloce. Continua a pag. 24 Continua a pag. 24 Continua a pag. 24 La “Seconda Giornata dell’Economia” Insegnanti e studenti “ospiti d’onore” a Palazzo Lamba Doria per la Giornata dell’Economia Scenario negativo, in pro- vincia di Savona, per l’occu- pazione nel triennio 2004-2006. Unioncamere stima una crescita zero per quanto riguarda i nuovi posti di lavoro, a fronte di incre- menti, sia pure modesti, a li- vello regionale e nazionale. Il negativo andamento de- mografico consente tuttavia a Savona di mantenere bas- so il tasso di disoccupazio- ne, fermo al 4,3%. Il trend delle esportazioni sarà inve- ce positivo, soprattutto se raffrontato alla crescita me- dia nazionale. Tra le vicende di ordinaria confusione merita un posto di rilievo il caso del Bic Savo- na. Iniziativa lanciata in gran- de stile e che ha portato al re- cupero - anche stilisticamen- te pregevole - della vecchia palazzina che ospitava la di- rezione aziendale dell’Italsi- der, tra i varchi portuali e la fortezza del Priamàr, a Savo- na. Avrebbe dovuto ospitare un «incubatore di imprese», sul modello di quanto realizzato con successo a Genova Campi, con l’obiettivo di su- scitare nuovi fermenti di im- prenditorialità nel grigio tes- suto economico del com- prensorio savonese, alle prese con crisi vocazionali (industria e attività produtti- ve in genere) e con velleità di cambiamento (turismo) mai però emerse con una rassicurante concretezza. Nuovi imprenditori avrebbe- ro dovuto costituire delle so- cietà, sia di servizi sia di pro- duzione, che sarebbero sta- te accolte nell’incubatore e accompagnate per un pe- riodo congruo fino a poter camminare con le proprie gambe ed essere quindi nelle condizioni di trasferirsi sul territorio irrobustendo il sistema economico locale. Il posto lasciato libero nel Bic avrebbe dovuto essere oc- cupato da nuove iniziative e così via, avviando un circolo virtuoso che si sarebbe tra- sformato in un prezioso ri- cambio sia generazionale sia di mix produttivo. Idea eccellente. Peccato che il recupero, co- stato al Bic Liguria (e quindi allo Stato) circa 3 milioni di euro, non sia mai stato se- guito dall’arrivo delle impre- se «da incubare», nonostan- te i lavori siano stati comple- tati nei tempi previsti. Il problema, diventato insor- montabile, è stato provoca- to dall’impossibilità di realiz- zare una rampa di accesso esclusivo alla struttura, che rientra tra le aree del Dema- nio marittimo e ricade nel piano della viabilità portua- le. La configurazione dei nu- ovi collegamenti stradali e la barriera costituita dai varchi portuali da un lato e dalla ree private di Orsa 2000 dall’altra impedisce la facile accessibilità del Bic, costitu- endo un insormontabile ostacolo alla funzionalità dell’incubatore. Quando si è capito che la nuova struttura non avrebbe potuto funzionare, il Bic Ligu- ria era stato trasferito, armi, bagagli e teste pensanti, nel- la nuova società di promo- zione industriale, Sviluppo Italia. Ed è con Sviluppo Italia che è iniziato il confronto su «cosa fare». I dati economico-statistici messi a disposizione dal si- stema camerale in occasio- ne della 2a Giornata dell’Economia consentono di misurare lo stato di salute della provincia. L’angolo visuale prevalente dell’analisi è quello dell’im- presa, considerata come ri- ferimento essenziale per ca- pire le tendenze in atto. La nostra è quindi un’analisi micro-economica, attraver- so la quale la Camera di Commercio offre una lettura della congiuntura. un anno difficile Sappiamo come gli impren- ditori della provincia di Sa- vona abbiano affrontato nel 2003 un anno particolar- mente difficile, con una ridu- zione della produzione e, conseguentemente, una contrazione del giro d’affari per le aziende industriali. In particolare, le aziende del comparto manifatturiero hanno risentito pesante- mente della situazione con- giunturale, mentre il com- parto edile ha mostrato una maggiore vivacità. In un contesto di crescita debole e d’instabilità dell’e- conomia nel 2003 occorre necessariamente uscire da un’ottica di breve periodo, per proiettarsi in un ragiona- mento di medio periodo, con il quale gli attori locali dello sviluppo dovranno confrontarsi. Occorrerà ripensare ad un nuovo percorso di crescita per l’economia savonese nei prossimi anni, partendo dalla struttura economica che caratterizza la realtà lo- cale. Il rodotto Interno Lordo In questo senso, è interes- sante avere la percezione di quanto la provincia di Savona sia in grado di pro- durre in termini di ricchez- za. Gli ultimi dati disponibili sul Prodotto Interno Lordo col- locano Savona al primo po- sto fra le province della Li- guria e su un livello netta- mente superiore rispetto al valore medio nazionale. Nel 2002, posto Italia uguale a 100, la provincia di Savona mostra un valore del nume- ro indice relativo al PIL pro capite pari a 110,3 e si collo- ca al 30° posto in graduato- ria. Nei giorni festivi e prefestivi sono vigenti da anni limitazioni alla cir- colazione degli automezzi pesanti, volte a garantire migliori condi- zioni di traffico sulle strade. Nel periodo di più intenso di lavoro, da marzo a maggio e non solo, le aziende produttrici e le imprese commerciali della filiera floroviva- istica dell’Albenganese hanno necessità di effettuare le spedizioni anche nei giorni festivi, con tutta l’urgenza determinata dalla deperi- bilità delle piante. Vero è che gli operatori, da quest’anno, su segnalazione da parte della Camera di Commercio alla Prefettura dei problemi di circola- zione dei mezzi pesanti, possono ottenere speciali autorizzazioni in deroga alle limitazioni. Si tratta, però, di procedure che hanno dei costi, richiedono tempo e presentano difficoltà. Per risolvere in via definitiva il problema è sufficiente - e necessario - che nel decreto che annualmente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti emette per definire le limitazioni, le piante in vaso siano ci- tate, come ad esempio i fiori recisi o l’ortofrutta, come merce depe- ribile per il trasporto della quale le limitazioni non operano. SCENARIO DI PREVISIONE 2004-2006 IN I ATORI ONOMI I AVONA LI RIA NOR OV T Tassi di crescita medi annui del periodo: Esportazioni Valore aggiunto Occupazione 8,5 1,7 0,0 9,2 2,1 1,3 5,9 2,0 0,7 Valori % a fine periodo: Esportazioni/valore aggiunto Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di attività 15,9 41,3 4,3 43,2 14,4 41,1 5,2 43,3 35,4 44,4 3,5 46,1 Fonte: Unioncamere

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OSSERVATORIO

Direttore:Anna Rosa Gambino

Anno XLVIInuova serie

Numero 3 del 2004

euro 0,26

Poste Italianespedizione in a.p. 70%D.C.B. Savonatassa pagata/taxe perçue

Nuovo sitoon line

All’indirizzo www.sv.cam-com.it è on line il nuovosito della Camera di Com-mercio di Savona, intera-mente rinnovato non solonella veste grafica, ma an-che nei contenuti e nelleinformazioni offerte.Entrando nel sito, trovia-mo una home page dallastruttura sobria e chiara, il-luminata da inserti di colo-re arancione e da partico-lari architettonici dellasede camerale, il palazzoLamba Doria.Due menu, uno verticale asinistra ed uno orizzontalein alto, guidano l’utentealle varie sezioni e sotto-sezioni, per una naviga-zione facile e veloce.

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La “Seconda Giornata dell’Economia”

Insegnanti e studenti “ospiti d’onore” a Palazzo Lamba Doria per la Giornata dell’Economia

Scenario negativo, in pro-vincia di Savona, per l’occu-pazione nel triennio2004-2006. Unioncamerestima una crescita zero perquanto riguarda i nuovi postidi lavoro, a fronte di incre-menti, sia pure modesti, a li-vello regionale e nazionale.Il negativo andamento de-mografico consente tuttaviaa Savona di mantenere bas-so il tasso di disoccupazio-ne, fermo al 4,3%. Il trenddelle esportazioni sarà inve-ce positivo, soprattutto seraffrontato alla crescita me-dia nazionale.

Tra le vicende di ordinariaconfusione merita un postodi rilievo il caso del Bic Savo-na. Iniziativa lanciata in gran-de stile e che ha portato al re-cupero - anche stilisticamen-te pregevole - della vecchiapalazzina che ospitava la di-rezione aziendale dell’Italsi-der, tra i varchi portuali e lafortezza del Priamàr, a Savo-na.Avrebbe dovuto ospitare un«incubatore di imprese», sulmodello di quanto realizzatocon successo a GenovaCampi, con l’obiettivo di su-scitare nuovi fermenti di im-prenditorialità nel grigio tes-suto economico del com-prensorio savonese, alleprese con crisi vocazionali(industria e attività produtti-ve in genere) e con velleitàdi cambiamento (turismo)mai però emerse con unarassicurante concretezza.Nuovi imprenditori avrebbe-ro dovuto costituire delle so-cietà, sia di servizi sia di pro-duzione, che sarebbero sta-te accolte nell’incubatore eaccompagnate per un pe-riodo congruo fino a potercamminare con le propriegambe ed essere quindinelle condizioni di trasferirsisul territorio irrobustendo ilsistema economico locale. Ilposto lasciato libero nel Bicavrebbe dovuto essere oc-cupato da nuove iniziative ecosì via, avviando un circolovirtuoso che si sarebbe tra-sformato in un prezioso ri-cambio sia generazionalesia di mix produttivo. Ideaeccellente.Peccato che il recupero, co-stato al Bic Liguria (e quindiallo Stato) circa 3 milioni dieuro, non sia mai stato se-guito dall’arrivo delle impre-se «da incubare», nonostan-te i lavori siano stati comple-tati nei tempi previsti.Il problema, diventato insor-montabile, è stato provoca-to dall’impossibilità di realiz-zare una rampa di accessoesclusivo alla struttura, cherientra tra le aree del Dema-nio marittimo e ricade nelpiano della viabilità portua-le. La configurazione dei nu-ovi collegamenti stradali e labarriera costituita dai varchiportuali da un lato e dallaree private di Orsa 2000dall’altra impedisce la facileaccessibilità del Bic, costitu-endo un insormontabileostacolo alla funzionalitàdell’incubatore.Quando si è capito che lanuova struttura non avrebbepotuto funzionare, il Bic Ligu-ria era stato trasferito, armi,bagagli e teste pensanti, nel-la nuova società di promo-zione industriale, SviluppoItalia. Ed è con Sviluppo Italiache è iniziato il confronto su«cosa fare».

I dati economico-statisticimessi a disposizione dal si-stema camerale in occasio-ne della 2a Giornatadell’Economia consentonodi misurare lo stato di salutedella provincia.L’angolo visuale prevalentedell’analisi è quello dell’im-presa, considerata come ri-ferimento essenziale per ca-pire le tendenze in atto. Lanostra è quindi un’analisimicro-economica, attraver-so la quale la Camera diCommercio offre una letturadella congiuntura.

2003, un anno difficileSappiamo come gli impren-ditori della provincia di Sa-vona abbiano affrontato nel2003 un anno particolar-mente difficile, con una ridu-zione della produzione e,conseguentemente, unacontrazione del giro d’affariper le aziende industriali. Inparticolare, le aziende delcomparto manifatturierohanno risentito pesante-mente della situazione con-giunturale, mentre il com-parto edile ha mostrato unamaggiore vivacità.In un contesto di crescitadebole e d’instabilità dell’e-conomia nel 2003 occorrenecessariamente uscire daun’ottica di breve periodo,per proiettarsi in un ragiona-mento di medio periodo,con il quale gli attori localidello sviluppo dovrannoconfrontarsi.Occorrerà ripensare ad unnuovo percorso di crescitaper l’economia savonesenei prossimi anni, partendodalla struttura economicache caratterizza la realtà lo-cale.

Il Prodotto Interno LordoIn questo senso, è interes-sante avere la percezionedi quanto la provincia diSavona sia in grado di pro-durre in termini di ricchez-za.Gli ultimi dati disponibili sulProdotto Interno Lordo col-locano Savona al primo po-sto fra le province della Li-guria e su un livello netta-mente superiore rispetto alvalore medio nazionale. Nel2002, posto Italia uguale a100, la provincia di Savonamostra un valore del nume-ro indice relativo al PIL procapite pari a 110,3 e si collo-ca al 30° posto in graduato-ria.

Nei giorni festivi e prefestivi sono vigenti da anni limitazioni alla cir-colazione degli automezzi pesanti, volte a garantire migliori condi-zioni di traffico sulle strade.Nel periodo di più intenso di lavoro, da marzo a maggio e non solo,le aziende produttrici e le imprese commerciali della filiera floroviva-istica dell’Albenganese hanno necessità di effettuare le spedizionianche nei giorni festivi, con tutta l’urgenza determinata dalla deperi-bilità delle piante.Vero è che gli operatori, da quest’anno, su segnalazione da partedella Camera di Commercio alla Prefettura dei problemi di circola-zione dei mezzi pesanti, possono ottenere speciali autorizzazioni inderoga alle limitazioni. Si tratta, però, di procedure che hanno deicosti, richiedono tempo e presentano difficoltà.Per risolvere in via definitiva il problema è sufficiente - e necessario -che nel decreto che annualmente il Ministro delle Infrastrutture e deiTrasporti emette per definire le limitazioni, le piante in vaso siano ci-tate, come ad esempio i fiori recisi o l’ortofrutta, come merce depe-ribile per il trasporto della quale le limitazioni non operano.

SCENARIO DI PREVISIONE 2004-2006

INDICATORI ECONOMICI SAVONA LIGURIA NORDOVEST

Tassi di crescita medi annui del periodo:EsportazioniValore aggiuntoOccupazione

8,51,70,0

9,22,11,3

5,92,00,7

Valori % a fine periodo:Esportazioni/valore aggiuntoTasso di occupazioneTasso di disoccupazioneTasso di attività

15,941,34,343,2

14,441,15,243,3

35,444,43,546,1

Fonte: Unioncamere

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2 MAGGIO - GIUGNO 2004

Bianco e blu sono i coloriche negli anni e nel mondohanno contraddistinto le ce-ramiche liguri. «Bianco-blu.Cinque secoli di grande ce-ramica in Liguria» è il titolodella mostra, inaugurata il12 maggio e visibile sino al15 agosto, dedicata a que-sta straordinaria produzioneche ha reso famose, conuna tradizione dall’origineantichissima, Savona e leAlbisole. Proprio a questarealtà la Provincia di Savonae la Regione Liguria hannoreso omaggio con un gran-de evento che vuole far co-noscere e riscoprire questopatrimonio culturale attra-verso una mostra dislocatain cinque sedi diverse: a Sa-vona, nel Palazzo del Com-missario, a Vado Ligure, nelMuseo di Villa Groppallo, adAlbisola Superiore, nel Mu-seo della Ceramica ManlioTrucco, ad Albissola Mari-na, a Villa Faraggiana e aGenova, a Palazzo Ducale.Un evento di eccezionale ri-lievo, con più di trecentoopere esposte, voluto e pro-mosso dalla Regione Ligu-ria, dalla Provincia di Savo-na, insieme con la Cameradi Commercio di Savona e iComuni di Savona, Vado edelle due Albisole. La mo-stra offre la possibilità dicomprendere gli sviluppi el’evoluzione di una produ-zione e un’arte, quella cera-mica, dai suoi esordi sinoagli esiti del XX secolo conopere provenienti da impor-tanti raccolte pubbliche, masoprattutto da prestigiose, ein gran parte inedite, colle-zioni private, riunite qui in ununico percorso. «Si tratta diun evento che abbiamo vo-luto fortemente - ha spiega-

to la curatrice, Cecilia Chilo-si - e che ha implicato gran-di sforzi e impegno da partedi tutti. La ceramica èun’arte che non coinvolgesolo la vista, ma che toccatutti i sensi, compreso il tat-to. Ogni manufatto ha unasua storia e una sua bellez-za che, ci auguriamo, pos-sano essere comprese datutti i visitatori. Abbiamo di-slocato la mostra in più sediper tradurre in modo con-creto un fenomeno che haaccompagnato nel tempo laproduzione ceramica ligure:l’andamento, a fasi alterne,di momenti di crisi ad altri dirinnovamento e rinascita,spostandosi da una localitàad un’altra del comprenso-rio. Un mondo in continuofermento, caratterizzato dauna costante vitalità».Grande la soddisfazione de-gli organizzatori che defini-scono l’evento un «importan-te contributo all’affermazio-ne delle capacità dei liguri».Soddisfazione anche da par-te dell’Assessore alla Culturadella Regione, Gianni Plinio,che così ha commentato:«Una mostra, frutto di un la-voro sinergico tra comuni,enti e istituzioni, che rendenota la nostra cultura nelmondo. ‘Bianco-blu’, inoltre,può sollecitare e contribuirea rilanciare il settore della ce-ramica, offrendo nuove edottime opportunità di promo-zione, di reddito e di lavoroper i giovani».Commenti positivi anche daparte di Luciano Pasquale,Presidente del presidentedella Camera di Commerciodi Savona Giancarlo Grassoe da Luciano Pasquale,presidente della Fondazio-ne A. De Mari, che hanno

contribuito alla realizzazionedella mostra. «Questo even-to - hanno detto - unisce in-sieme l’arte, il lavoro, l’arti-gianato e la capacità d’im-presa, costituendo non solouna mostra artistica, ma unvero e proprio percorso sto-rico che giunge sino ai gior-ni nostri». Un nuovo punto dipartenza, quindi, un poten-ziale volano per l’economiasavonese sotto più punti divista. La mostra «Bian-co-blu» acquista un rilievoancora maggiore se si con-

sidera che è stata inseritatra gli undici eventi clou diGENOVA 2004 per la suaeccezionale valenza cultu-rale e turistica. «Si tratta diun grande evento per la pro-vincia di Savona e per la Re-gione - ha detto Davide Vi-ziano, Presidente di Genova2004 - che, unitamente allemanifestazioni organizzatein tutta la Liguria, costituiscel’inizio di un percorso virtuo-so da offrire all’Europa e almondo».

Silvia Campese

Inaugurata al Priamar la mostra clou del savonesecompresa nel programma di Genova 2004.

Ttrecento le opere esposte. Fra gli organizzatori la Camera di Commercio

E’ una storia di lavoro, di fa-tica, di arte e di tradizione. E’la storia di un territorio cheha identificato nella cerami-ca la sua forma di espres-sione più adatta, a cavallotra artigianato, archeologiaindustriale ed estro artistico.E’ la storia di una regione, laLiguria, che, attraverso ilmare e i contatti con mondilontani, ha fatto conoscere apopolazioni diverse le suepregiate manifatture bian-co-blu. Non è facile in unamostra racchiudere tuttiquesti messaggi, tutti i pas-saggi che si sono susseguitiin cinque lunghi secoli, in

cui la ceramica ha investitoun ruolo fondamentale nellaconnotazione del territorio.Quali i motivi, le origini diquesta produzione? Proba-bilmente, ancora una voltaprotagonista il mare. Pro-prio attraverso il mare i navi-ganti liguri hanno portato inpatria le ceramiche ottoma-ne di ispirazione cinese e lestesse preziose porcellanecinesi, ammirate per la deli-catezza dei decori bianchi eblu. Elementi di riflessione,questi, che hanno dato l’av-vio alla produzione di maioli-

che liguri, con la peculiaritàdel «Bianco-blu», scelta for-se dettata da ragioni di ordi-ne pratico: il blu resistebene alle alte temperatureed è economico. L’armoniaottenuta dall’incontro diqueste tonalità, soddisfa-centi imitazioni delle prezio-se e assai ambite porcella-ne cinesi, unita all’elevataqualità della lavorazione, hatrovato il favore dei mercatiinternazionali, riuscendo acompetere con le cerami-che straniere e con i modellirinascimentali dell’Italia cen-trale.Il percorso della mostra ini-zia a Savona, sulla fortezzadel Priamàr, dove, nel Pa-lazzo del Commissario, sitrovano le sezioni relativeagli esordi cinquecenteschi,agli sviluppi della grandetradizione barocca, all’evo-luzione settecentesca e allaceramica di farmacia.L’esposizione si svolge se-condo un ordine cronologi-co e tipologico a partire da-gli esempi della produzionetardo cinquecentesca a gi-rali e del motivo detto dei«cinque fiori», che testimo-niano la dipendenza dal mo-dello ottomano di Iznik. For-se direttamente ai prototipicinesi sono riconducibili gli

sviluppi seicenteschi delleceramiche il cui stile è co-munemente definito «calli-grafico naturalistico», con-traddistinto da un repertoriodi animali stilizzati, delineatida sottili tratti che rimanda-no appunto alla calligrafia. Aquesta produzione, nel cor-so del XVII secolo, si affian-ca quella cosiddetta «a tap-pezzeria», con decoro dielementi naturalistici disse-minati paratatticamente sul-la superficie vasale, che fan-no da sfondo alla rappre-sentazione di figure, archi-tetture, personaggi mitolo-gici. Deriva probabilmenteda esempi persiani lo stiledetto «ad animali risparmia-ti», in cui le sa-gome di cervi,caprette e so-prattutto cavalli,emergono a ri-sparmio dalfondo biancodella maiolica.Sviluppi auto-nomi si avrannosoltanto nel pe-riodo di mag-gior splendoredella pittura ge-novese e la co-siddetta «sce-nografia baroc-ca», con una

narrazione che si svolge sul-la superficie dell’intero ma-nufatto, con rappresenta-zioni di scene mitologiche,storiche o religiose.Non meno importanti nellafortuna della ceramica ligurele ricche forniture delle anti-che farmacie, esposte inbella vista sugli scaffali. Lescene dipinte sulla superfi-cie spesso sono costituiteda puri motivi ornamentali,altre volte si riferiscono alladestinazione del medica-mento contenuto, mentrenon mancano mai, in epo-che di incerti esiti delle cure,le effigi dei santi cui racco-mandare la guarigione. Lasezione savonese della mo-stra si conclude coi pezzidedicati all’evoluzione deimodelli e degli stili nel corsodel Settecento. In questafase, accanto al tradizionalebianco-blu, sarà protagoni-sta la policromia e i modellidecorativi saranno spessoispirati alle ceramiche fran-cesi.

(s.c.)

Pubblicato da CoopIntesa e curato dal Cersaa

Un volume di 128 pagine, curato da RiccardoGalbussera, dedicato ad asparagi violetti ,carciofo spinoso, zucchina trombettae pomodoro cuore di bue

È trascorso un triennio daquel 18 maggio 2001quando venne costituito epresentato, con un incon-tro con la stampa, il comi-tato Promotore per l’otteni-mento della IGP per lequattro specialità orticoledell’Albenganese (aspara-go violetto, carciofo spino-so, zucchina trombetta epomodoro cuore di bue).In queste colonne pubbli-chiamo la foto storicadell’avvio delle prassi perl’IGP (da sinistra MirianoLosno per la Cia, MartinoBolla per laColdiretti,Marco Ansaldiper l’Ortofrutti-cola, Giancar-lo Grasso eEnnio Fazioper la Cameradi Commer-cio, FlavioSanguinetiper la Confa-gricoltura).Ora la docu-

mentazione èstata acquisi-ta come pureil parere a livello regionale.La pratica è a Roma in at-tesa della fase finale cheverrà, dopo la pubblica au-dizione, sancita dall’Ue aBruxelles. Probabilmenteci vorrà ancora un anno,prima che i prodotti dellapiana ingauna possanofregiarsi del logo destinatoa distinguerli e a valoriz-zarli.Ma parliamo dell’IGP per iprodotti albenganesi poi-ché sta per uscire un veroe proprio libro, ricco di illu-

strazioni, dati tecnici, riferi-menti storici ed aneddoti-ci, sui quattro ortaggi nobi-li.La pubblicazione è com-posta di 128 pagine, divisain quattro parti (una perogni prodotto). La partegrafica è stata curata dallostudio Fabrizio Gioberti diAlbenga con l’impagina-zione di Daniele Griggio (siveda la copertina qui ripro-dotta). Il volume è statoprodotto dalla CoopInte-sa, il cui nuovo presidente,Fabrizio Di Sibio (compo-nente del consiglio di am-ministrazione dell’Ortofrut-ticola), che nello stessotempo ricopriva, sin dalmaggio del 2001, la caricadi presidente del comitatotecnico per le IGP (affian-cato al comitato cosiddet-to, di cui facevano parte leorganizzazioni già sopraelencate ed a cui dobbia-mo aggiungere le Comuni-tà Montane Ingauna e del

Pollupice, oltre al Comunedi Albenga e alla Provinciadi Savona).Il libro delle IGP è stato cu-rato e coordinato da Ric-cardo Galbussera perconto del Cersaa, il centroagricolo sperimentale del-la Camera di Commercio.Per ognuno degli ortaggi siè ricorso, per la presenta-zione scientifica, ai massi-mi esperti del settore. Il te-sto relativo all’asparagovioletto è stato scritto daAgostino Favignanadell’Istituto di Orticoltura di

MontanasoLombardo, unesperto a li-vello mondia-le. Le schededi presenta-zione degli al-tri tre prodottisono state cu-rate dai do-centi della Fa-coltà d Agra-ria dell’Univer-sità di Torino,DipartimentoAgroselviter,coordinati

dalla professoressa Silva-na Nicola e con la collabo-razione di Gianrico Bas-setti del Servizio Tecnicodell’Ortofrutticola. Ognunodegli ortaggi ha una sche-da storica-statistica scrittada Galbussera a cui sideve anche la raccolta diantiche ricette del territo-rio.I destinatari della pubbli-cazione sono sia i produt-tori, per una presa di auto-coscienza (ce ne fosse bi-sogno), sia gli stessi con-

sumatori finali, affinchépossano apprezzare la va-lenza dell’ortaggio.Il libro verrà presentato al

mondo agricolo regionalecon una apposita confe-renza. Per gli amanti dellaprecisione e delle curiosi-tà, va ricordato che inizial-mente l’IGP (IndicazioneGeografica Protetta) eraindirizzata a valorizzaresolo tre prodotti, ma subitodopo l’avvio delle proce-dure si è aggiunto anche ilpomodoro cuore di bue,che già riscuote una ade-guata considerazione.Col nuovo marchio saran-no immediatamente valo-rizzate, con positivi riscon-tri sul mercato, le quattroproduzione che aspireran-no quindi ad una particola-re considerazione sia suibanchi dei mercati e deifruttivendoli, sia sulle tavo-le dei più rinomati ristoran-ti.

(r.s.)

Albenga, 18 maggio 2001, “parte” la richiesta di riconoscimento dell’IGP perasparagi, carciofi, zucchine, “Cuore di bue”.

Gli esordi cinquecenteschi e il commercioper mare. Una lunga storia di arte, tradizionema soprattutto di civiltà

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MAGGIO - GIUGNO 2004 3

La storia contemporaneadella ceramica ligure,dall’Ottocento ad oggi, havissuto evoluzioni com-plesse che la mostra «Bian-co-blu» ha cercato di rico-struire per passaggi em-blematici nelle sedi di VillaGroppallo, del MuseoManlio Trucco e di Villa Fa-raggiana. Si va da esempiappartenenti alla produzio-ne di ditte fiorenti nate nelsavonese e nell’albisolese,sino alle produzioni serialidella Rèvol-Richard Ginoridi Vado Ligure, con stovi-glieria resistente e con for-me particolari. Infine un ri-torno all’arte «pura» conopere di eccezionale livello,realizzate da maestri delNovecento che hanno spe-rimentato linguaggi e ma-teriali di vario tipo e spessohanno trovato nella cerami-ca un «mezzo» appropriatoper tradurre il loro estro.Il percorso, questa volta,parte dal Museo Trucco diAlbisola Superiore conmanufatti creati dopo il pe-riodo di crisi della maiolicadi fine Settecento e dellaprima parte dell’Ottocento.In mostra esemplari realiz-zati nelle ditte Marcenaro,Palmarino, Musso, Folco eRicci. Accanto al tradizio-nale bianco-blu compaio-no nuovi decori e nuovi co-lori, più vicini al gustoeclettico dello storicismotardo ottocentesco. Lastoria artistica si intrecciasempre di più ad un di-scorso di vera e propria

produzione industriale cheperò non si svincola maidel tutto dall’artigianato edall’attività di singoli cera-misti, formati nelle vecchiefornaci. Importanti le pro-duzioni della ditta Picconee soprattutto della Poggi,oltre a quelle della F.lli Fol-co, attiva fino alla vigilia delprimo conflitto mondiale.Agli inizi del Novecento lasvolta con la nascita nel1903 della Casa Mazzotti,fondata da Giuseppe Maz-zotti, già torniante alla Ni-colò Poggi, nella primasede di Pozzo Garitta e de-stinata a operare nel corsodel XX secolo un completorinnovamento nel panora-ma culturale locale. DallaCasa Mazzotti sono pas-sati alcuni tra i più grandiartisti del secolo scorso etutt’oggi la Fabbrica Mu-seo, grazie all’attività diTullio, costituisce il fulcrodelle iniziative artistichedel comprensorio con mo-stre spesso sperimentali.A cavallo degli anni ventiaprono: nel 1919 l’AlbaDocilia, diretta per un bre-ve periodo dal pittore Ma-rio Gambetta, la MAS, conuna produzione quasiesclusivamente attestatasull’antico Savona. Nel1921 è la volta della Casadell’Arte di Angelo e GiulioBarile e, l’anno successi-vo, della Fenice di ManlioTrucco. Quasi tutti i cera-misti si confrontano oracon l’"antico-Savona": Da-rio Ravano, Pietro Rabbia,

Mario Gambetta, RomeoBevilacqua, Giacomo Rai-mondi, Ivos Pacetti, abili ri-produttori dell’antico cheimitano contraffacendonepersino le marche (moltiopere saranno siglate conla lanterna, il globo crocife-ro o lo stemma coronato diSavona).Il Novecento è il secoloche vede Albisola quale lo-calità protagonista per laproduzione della ceramicae per il panorama artisticoe culturale non solo ligure.Qui giungono numerosigrandi artisti di fama inter-nazionale, attratti dalla fittarete di manifatture dovepoter trovare il supportotecnico al proprio lavoro.La sezione allestita nellasede di Villa Faraggiana,ad Albissola Mari-na, intende verifi-care la scelta delbianco-blu da par-te di pittori e scul-tori che nel corsodel XX secolo han-no lavorato nellefabbriche albiso-lesi. Mentre la tra-dizione dell’anti-co-Savona conti-nua ininterrotta-mente a rappre-sentare il punto diriferimento dellaproduzione dellemanifatture locali,l’opera degli artistirisulta in gran par-te completamentesvincolata dallatradizione. Il bian-

co-blu restapertanto una li-bera scelta cro-matica nellesculture baroc-che e nel piattofestonato di Lu-cio Fontana,dove la rappre-sentazione visi-va si sviluppa fi-sicamente conun’energia chesembra stac-carsi violentemente dallosfondo, o nei cavalli medi-terranei del servizio di AligiSassu, o ancora nell’operaplastica di Luigi Broggini.Risulta animata e spessoironica rivisitazione perAntonio Sabatelli e medita-zione linguistica sulle radi-ci della nostra ceramica

nell’opera di EmmanueleLuzzati, l’artista che haavuto una maggiore fre-quentazione coi coloridell’antico e che, attraver-so la ceramica, ha forseraggiunto i momenti piùalti della sua arte.

s.c.

Percorsi e itineraridi “Bianco e Blu”

Laboratorididattici

per studenti

Dalle produzioni di fabbrica alla nascita della Casa Mazzottisino alle opere di Lucio Fontana, Aligi Sassu, Sabatelli e Luzzati

Fortezza del Priamàr

Opere dalXVI al XVIIIsecoloSono cinque le sedi in cui è suddivi-sa la mostra. Nella Fortezza delPriamàr, Palazzo del Commissario,

a Savona è possibile visitare la se-zione dal titolo "La grande tradizio-ne della ceramica ligure. I secolidal XVI al XVIII sec.". Si va dagliesordi cinquecenteschi, agli svilup-pi della grande tradizione barocca,all’evoluzione settecentesca sinoalla ceramica di farmacia. Un per-corso ampio e interessante conopere di alto valore, molte di essemai viste prima, che affascinerannoil visitatore per l’equilibrio decorati-vo e la raffinata eleganza. Il tutto inun contesto d’eccezione, quellodella Fortezza savonese, che sipresta in modo ottimale all’allesti-mento. Gli orari: sino al 20 giugnoda martedì a domenica 9,30/13,30e 16/20. Dal 21 giugno in poi9,30/13,30 e 19/23. Lunedì chiuso.

(s.c.)

Villa Groppallo Vado

ManufattifirmatiRèvolIn mostra al Museo di Villa Groppal-lo di Vado Ligure "L’esperienza del-la manifattura Rèvol". La ditta Rèvol,impiantata a Vado dal francese LuigiGustavo Rèvol nel 1897 e rilevatanel 1900 dalla Richard Ginori, vienea cessare nel 1913 la lavorazioneche si era concentrata nella realizza-zione di una stoviglieria particolar-mente resistente e dalle forme origi-nali. In mostra i frutti di questa pro-duzione, dalle zuppiere, alle lattiere,ai tegami, alle scodelle, alle tisanie-re, alle veilleuse, il tutto ornato con itipici decori di festoni di fiorellini e ra-moscelli blu, eseguiti a tamponaturasul fondo. Gli orari: sino al 14 giugnomartedì 15/18, giovedì e venerdì9,30/12,30, sabato e domenica

15/18. Dal 15 giugno martedì 16/19,giovedì e venerdì 9,30/12,30, sabatoe domenica 16/19.

(s.c.)

Museo Trucco Albisola

La ceramicatra Ottocentoe NovecentoAd Albisola Superiore, nel Museodella Ceramica Manlio Trucco, inmostra la sezione "Tra Ottocento

e Novecento. Artefici e Manifat-ture". Dopo l’epoca di massimosplendore i manufatti liguri rie-scono a mantenere una persona-le fortuna sul mercato, con operedi alto livello artistico. Al MuseoManlio Trucco in mostra esempiche vanno dal gusto ecletticodello storicismo tardo ottocente-sco agli esemplari delle fabbri-che Mercenaro, Palmarino, Mus-so, Folco e Ricci, sino a modellidel Novecento. Gli orari di aper-tura: sino al 1 giugno da martedìa venerdì 15,30/19, mercoledì edomenica 10/12,30, sabato10/19. Dal 2 giugno da martedì asabato 18/22,30, mercoledì10/13,00, domenica 10/12,30.Lunedì chiuso.

(s.c.)

Villa Faraggiana

I grandiMaestridel Novecento"I grandi artisti del Novecen-to": è questo il titolo della se-zione in mostra nello spaziodi Villa Faraggiana ad Albis-sola Marina. Tante e impor-tanti le firme che compaiono:da Lucio Fontana, ad AligiSassu, a Luigi Broggini sino aLele Luzzati. Uno sguardo aforme d’arte di eccezionalebellezza nella cornice di VillaDurazzo Faraggiana, villaeretta dal patriziato genove-se, che domina il paesaggiocon i suoi giardini, e con unpatrimonio di arredi e opereceramiche all’interno davveronotevole. Gli orari: sino al 31maggio da martedì a domeni-ca 15/19. Dal 1 giugno da

martedì a domenica 15/19 e20,30/23. 5,19,26 3 27 giugno15/19. Lunedì chiuso.

(s.c.)

Palazzo Ducale Genova

Un invitoa visitarela mostraAnche Genova ospita una sezio-ne della mostra «Bianco-blu» nel-le sale di Palazzo Ducale, alla

sede di Liguria Spazio Aperto. Ti-tolo dell’esposizione è "Invito alBianco-blu". Si tratta di una cam-pionatura di maioliche significati-ve della grandezza e degli svilup-pi della ceramica ligure attraver-so i tempi e i modelli, dallo stile diderivazione orientale, al «calligra-fico naturalistico», alla «tappez-zeria», alla «scenografia baroc-ca», al Settecento e Ottocentoper concludere con esempi delNovecento. Un invito accattivan-te, una panoramica offerta al visi-tatore che potrà farsi un’idea delpercorso storico-artistico dellaceramica ligure e scegliere dadove partire per scoprire i segretie le forme di un’antica e semprenuova tradizione.

(s.c.)

La mostra «Bianco-blu.Cinque secoli di grandeceramica in Liguria» èstata pensata per soddi-sfare le esigenze di ognitipo di pubblico. I più esi-genti avranno la possibi-lità di completare la visitaintegrandola con itinerarid’arte individuati sul terri-torio e con approfondi-menti all’interno dei mu-sei del savonese. Unpercorso che si sviluppavirtualmente nel tessutodelle numerosissimemanifatture ancora ope-ranti in varie sedi. Ma nonè finita. Per gli studentidei vari cicli scolastici èstata organizzata un’atti-vità didattica che per-metterà loro di avvicinar-si concretamente almondo della ceramica. «Iragazzi alla scoperta delBianco-blu» è un percor-so didattico multimedialecon giochi e racconti ri-volti a bambini e ragazzi.Il percorso è attivo daogni sede di mostra conpostazioni video collega-te al sito provinciale. I la-boratori, invece, sonoospitati nel Museo di VillaGroppallo in orario diapertura di mostra e nel-la Pinacoteca Civica ognisabato mattina dal 22maggio sino al 31 luglio.Un modo interessanteper coinvolgere attiva-mente i giovani studentinello studio e nella com-prensione di un’arte e diun intero territorio e peraprire loro le porte aduna riflessione sulle pos-sibili evoluzioni del lin-guaggio artistico dellaceramica.

(s.c.)

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4 MAGGIO - GIUGNO 2004

Secondo il Presidente Gras-so, dalla ricognizione delloscenario emerso dal biennio2002/2003, per la provinciadi Savona, così come per laLiguria e per vaste zone delPaese, si profila il permane-re di un ciclo involutivo dairisvolti imprevedibili, rispettoal quale non sembranoemergere, al momento, se-gnali di ripresa.Le crisi aziendali che hannocolpito la Val Bormida costi-tuiscono gli elementi salientidi una situazione comples-sivamente delicata, se siconsidera la debole tenuta(se non addirittura la fase re-cessiva) attraversata da atti-vità importanti come la ricet-tività alberghiera, la ristora-zione, la complessa struttu-ra della distribuzione al det-taglio.Anche realtà apparente-mente consolidate non deb-bono considerarsi esenti darischi:• a levante, il porto di Savo-

na Vado, in relazione allenuove progettualità dellegrandi piattaforme logisti-che in corso di realizza-zione;

• a ponente, il florovivai-smo, viste le sfide che at-tendono il settore neiprossimi anni, poste dalleingenti importazioni di fio-ri recisi da Paesi terzi edall’aumento dei costi diproduzione.

Occorre quindi mettere apunto strategie di integra-zione produttiva e commer-ciale, promuovendo il terri-torio, rilanciando la politicadel credito agevolato, ricer-cando la qualità e la compe-titività dei prodotti. E’ neces-sario recuperare veloce-mente nel marketing e nellacomunicazione, istituirecentri di ricerca e di forma-zione avanzata, favorire laprogettazione, potenziarel’organizzazione logisti-co-distributiva.Nell’incertezza della situa-zione, alla Camera di Com-mercio spetta il compito diessere portatrice di compor-tamenti e di atteggiamentivirtuosi, in grado di infonde-re fiducia ad ogni livello.Una missione che l’ente ca-merale sta perseguendo datempo e che godrà di spazioperativi tanto maggioriquanto più sarà sostenutadalle associazioni imprendi-toriali e dai sindacati dei la-voratori.Un gioco di squadra, un’uni-tà di intenti tra enti territorialie sistema delle imprese, isti-tuti di credito, enti di forma-zione e ricerca che diventaindispensabile anche pertrovare maggiori credibilitàe riscontro nelle sedi istitu-zionali nazionali.La Camera di Commercio diSavona, conscia del suo ru-olo, ritiene di poter fare unappello anche alla societàcivile, invocando stabilità eriforme, per recuperare mi-gliori livelli di competitività,ricerca ed occupazione.Le esigenze poste dalla glo-balizzazione e dall’economiadella conoscenza richiedonoun’accelerazione dei pro-cessi di trasformazione ed ilperseguimento di nuovi mo-delli organizzativi e gestiona-li. In coerenza con gli obiettiviindividuati dal Consiglio, laCamera si è misurata in unaduplice sfida:• di adottare al proprio in-

terno modelli gestionali eorganizzativi orientati almiglioramento continuodei servizi, ponendosistabilmente al vertice, a li-vello nazionale, nell’ero-gazione di servizi ammini-strativi alle imprese;

• di agevolare lo sviluppoterritoriale, approfonden-do la conoscenza delle ri-sorse interne, monitoran-do i settori di punta, indivi-duando politiche di svi-luppo, diffondendo la cul-

tura d’impresa, promuo-vendo la qualità dei pro-dotti e dei processi.

Su questo percorso vannomaturando ed affinandosi lestrategie d’intervento della

Camera, tanto meglio per-seguibili quanto più potràcontare su:• modelli organizzativi fon-

dati sull’etica della re-sponsabilità, sulla corret-

ta separazione tra politicaed amministrazione, sullapuntuale valutazione deirisultati;

• un’effettiva pratica dellasussidiarietà orizzontale

che consenta la focalizza-zione dell’azione pubbli-ca, lasciando al mercatoe all’iniziativa delle com-ponenti della società civi-le quanto correlato ai ri-spettivi compiti;

• un’applicazione di princi-pi di sussidiarietà vertica-le, che avvicinino le pub-bliche amministrazioni aicittadini e alle imprese at-traverso un effettivo de-centramento amministra-tivo.

La Camera di Commercio,riformata dalla legge 580/93e che ha trovato in questoConsiglio la sua primaespressione di un’autono-ma capacità di indirizzo pro-grammatico e politico, haconseguito in questi ultimianni risultati sicuramentepositivi, divenendo al tempostesso punto di riferimento esnodo attivo di un sistemalocale vivo e vitale.Si può affermare, secondoGrasso, chemai come oggisia stato dato,nell’operaredella Camera,un così ampiospazio, accan-to alle attivitàamministrati-ve, alle attivitàpromozionali,di osservatorioe monitorag-gio, di informa-zione, di rego-lazione delmercato, checonsentono all’ente di pro-porsi come effettivo croce-via degli interessi del siste-ma delle imprese.Nella ricerca di un nuovoorientamento verso l’ester-no, la Camera ha puntato suun dialogo aperto e conti-nuo con i partners istituzio-nali, oltre che con le asso-ciazioni imprenditoriali e gliorganismi sindacali; con laRegione Liguria, con la Pro-vincia e con le amministra-zioni comunali sono stati av-viati proficui rapporti di col-laborazione. Secondo il Pre-sidente, una strategia daproseguire: occorrerà insi-stere quindi per una mag-giore concertazione deci-sionale degli interventi e dei

progetti.Il Presidente Grasso haquindi riassunto le principalistrategie operative perse-guite dall’ente:• nella pubblica ammini-

strazione, con l’applica-zione della smart card edella firma digitale, conl’istituzione di uno sportel-lo virtuale che permettealle aziende di dialogaredirettamente con il Regi-stro delle Imprese e, tra-mite il nuovo sito Internet,con tutta la Camera diCommercio;

• nelle infrastrutture viarie eferroviarie e nella logisticanel suo complesso, connuove proposte originateda indagini condotte sulcampo. Un’attività chevede la Camera svolgereun ruolo di primo pianonon solo nell’individuazio-ne degli obiettivi prioritari,ma nella riproposizionedella Albenga-Ceva, nelsostegno alla Carca-re-Predosa, nel monito-raggio della viabilità mi-nore in provincia che hagià portato alla propostaprogettuale di un auto-porto nell’Albenganese,nella collaborazione conla Regione nel MasterPlan dei Porti e delle Infra-strutture in Liguria;

• nella politica territoriale alivello settoriale e com-prensoriale, con l’indivi-duazione di nuove oppor-tunità insediative e il rilan-cio dell’esistente;

• nella politica industriale,favorendo la riallocazionedi grandi imprese;

• nell’internazionalizzazio-ne, avvalendosi anchedell’Osservatorio came-rale, con verifiche condot-te sulle potenzialità delleimprese, la costituzione diconsorzi e interventi direttisui mercati, oltre che conmanifestazioni e work-shops;

• nel credito, con l’obiettivodi sostenere la piccola emedia impresa nell’otteni-mento di finanziamenti;

• nella regolazione del mer-cato, nell’intento di acce-lerare la giustizia o preve-nire il contenzioso attra-verso appositi strumenti:commissioni conciliative;contratti tipo tra imprese,loro associazioni ed orga-nismi di tutela degli inte-ressi dei consumatori edegli utenti; forme di con-trollo sulla presenza diclausole vessatorie neicontratti;

• nella sperimentazioneagricola e nei servizi offer-

ti alle impre-se, con i la-boratori chi-mico e fito-patologicopresso lastruttura diAlbenga;

• nell’attività diformazioneimprendito-riale;

• negli studi enell’informa-zione econo-mica, in cui laCamera di

Commercio esprime ilproprio ruolo di osserva-tore della realtà locale. Inquest’ultimo ambito il Pre-sidente ha voluto eviden-ziare il grande apportoche stanno assicurandogli Osservatori camerali.

Osservatorio sull’Economia.L’Osservatorio, che già loscorso anno ha presentato ilconsuntivo del 2003 e lo sce-nario di prospettiva per il2004 del nostro sistema pro-duttivo, avrà compiti di anali-si costante delle tendenze inatto, e quindi di promotore diiniziative di informazione, sti-molo e proposta nei confron-ti della Camera.

Palazzo Lamba Doria

L’analisi del presidente Grasso sulla crisi economica provinciale

L’ultima riunione del Consiglio camerale haconosciuto due momenti che segnano inmodo eminente il profilo attuale e futurodella Camera di Commercio di Savona: ilprimo, la relazione del Presidente Grassosullo stato dell’economia provinciale e sullestrategie camerali; il secondo, lariconfigurazione della distribuzione deiseggi consiliari.

Giancarlo Grasso

Attività portuali e floricolerappresentano due punti

di forza su cui ancorareun’economia che ha

accusato i contraccolpi dialcune pericolose crisi

negli ultimi mesi.Sotto, il presidente

Giancarlo Grasso

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MAGGIO - GIUGNO 2004 5

Il Consiglio, prendendo attodei dati aggiornati relativi alnumero delle imprese e de-gli addetti ed al valore ag-giunto dei diversi settorieconomici, ha deliberatoall’unanimità la ripartizionedei seggi del nuovo organi-smo consiliare, che si inse-dierà nel prossimo autunno.La maggiore novità consistenell’attribuzione, propostadal consigliere Ennio Fazio,di un’autonoma rappresen-tanza al settore del florovi-vaismo, che si è dimostratodi rilevante e crescente inte-resse per l’economia dellacircoscrizione provinciale,tenuto conto in particolaredel grado di apertura ai mer-cati internazionali, delle di-namiche di crescita dei sin-goli settori nonché dellespecificità economiche edelle tradizioni locali.

Esso, infatti, costituisce il

primo distretto italiano nelsettore, rappresenta una fi-liera di importanza crescen-te, genera un indotto checontribuisce in modo impor-tante alla formazione del PILprovinciale sia per l’artigia-nato e l’industria (ad esem-

pio, con le attività di costru-zione e manutenzione delleserre e l’imballaggio) sia peril commercio ed il sistema di-stributivo nel suo complesso(basti pensare alla commer-cializzazione del prodotto, inItalia e in Europa).

Ennio Fazio ha sottolineatol’eloquenza delle cifre: sitratta infatti di circa 1.500aziende distribuite su 500ettari e di una produzionecalcolata complessiva-mente in circa 50 milioni dipiante ornamentali ed aro-matiche, commercializzatein Italia ed in Europa.In accoglimento della pro-posta, il Consiglio, con de-cisione unanime ha quindi

modificato la norma statu-taria relativa alla propriacomposizione ed alla ripar-tizione dei Consiglieri:Del Consiglio, oltre a rap-presentanti delle imprese,fanno parte due Consiglieriin rappresentanza, rispetti-vamente, delle organizza-zioni dei lavoratori e delleassociazioni di tutela degliinteressi dei consumatori.”Il Presidente Grasso ha

sottolineato con particola-re soddisfazione l’esitounanime della votazione,un segnale che pone le mi-gliori premesse per la pro-secuzione di un dialogoaperto e proficuo con le as-sociazioni rappresentativedegli interessi delle impre-se, dei lavoratori e dei con-sumatori.

Paolo Milani

Settori di attività Numero dieconomica consiglieri

Agricoltura UnoIndustria TreArtigianato QuattroCommercio QuattroCooperative UnoTurismo DueCredito e assicurazioni UnoServizi alle imprese UnoMarittimo e portuale UnoTrasporti UnoFlorovivaismo Uno

Totale Venti

Osservatorio per il Commer-cio. All’attivo dell’Osservato-rio stanno l’esame del dise-gno di legge regionale dimodifica delle disposizionisulla disciplina del settore edel provvedimento di modi-fica dei criteri e delle diretti-ve urbanistiche e commer-ciali, attraverso la presenta-zione di osservazioni allaGiunta e alla 3^ Commis-sione Sviluppo Economicodella Regione. Sono previstiinterventi sull’analisi econo-mico-statistica del settorecommerciale, nonché la de-finizione di iniziative, anchein collaborazione con la Re-gione Liguria e con il rappre-sentante dei Consumatori,per la creazione di unOsservatorio dei Prezzi per ilcontenimento delle spinteinflattive.Osservatorio per il Turismo.Dopo aver appro-fondito gli ele-menti dell’offertaturistica in provin-cia e consegnatorapporti sui mer-cati, sulle tipolo-gie, sui sistemiagenziali e diffusoindicazioni edidee di marketingper i nostri im-prenditori, l’osser-vatorio affronterà,quest’anno, temilegati alle motiva-zioni e profili deituristi che scelgo-no le località savo-nesi, ai bisogni edagli stili gestionalidelle nostre azien-de ed al monito-raggio congiuntu-rale del settore.Se a livello com-prensoriale la Val-le Bormida rap-presenta uno de-gli obiettivi centrali dell’azio-ne camerale, nel 2004 l’at-tenzione sarà rivolta ancoraal Ponente della provincia,affiancando con nuove ini-ziative i programmi in corso

che riguardano la ricerca ela logistica, la formazione diconsorzi e l’individuazionedi mercati per la floricoltura.Il potenziamento del CentroSperimentale della CCIAA

ha ottenuto il parere favore-vole della Conferenza deiServizi. Esso si traduce nelpotenziamento strutturale eimpiantistico dei laboratorichimico e fitopatologico e

nell’ampliamento delle volu-metrie per consentire la for-mazione imprenditoriale neivari settori.La creazione di una Facoltàuniversitaria di Agraria (per

la quale è stata costituitaUNIAGRA, un’apposita so-cietà consortile con il Co-mune di Albenga) potrà in-serirsi nel progetto di po-tenziamento del Centro

Sperimentale. Consideratanella realtà del Ponente li-gure e alla luce della valen-za acquisita dalla filiera flo-rovivaistica, l’istituzione diuna nuova Facoltà può co-stituire uno strumento fon-damentale per rivedere for-me e metodi della comples-siva offerta formativa, ri-spetto alle esigenze diun’utenza che esprime ogginuove capacità, motivazio-ni e bisogni. Si tratta di corsiprofessionalizzanti in gradodi attivare iniziative discambio e di cooperazioneinteruniversitaria utili nonsolo al sistema territorialedel Nord-Ovest, ma all’inte-ro sistema europeo ed inparticolare mediterraneo.La ricerca sull’agricoltura.Un settore che, per la stessapiana ingauna, risulta pococonosciuto nei suoi multifor-mi aspetti quali-quantitativi.Di qui l’obiettivo di una ri-cerca di settore, volta ad ot-tenere la migliore cono-scenza della realtà locale equindi l’elaborazione di pro-poste operative in materia dieconomia agricola su temispecifici (per esempio la lo-gistica) oltre a quelli relativialle imprese dell’indotto.Un’attività, ha concluso ilPresidente, multidimensio-nale e di alto profilo, checonsentirà alla Camera, an-che in futuro, di disegnarestrategie innovative e di po-terle implementare al me-glio.

“Ricetta” obbligata per superare il deficit di competitività

Turismo, industria,commercio, agricolturain cerca di nuovi spazidi mercato

Segue da pag. 4

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6 MAGGIO - GIUGNO 2004

Le cronache degli ultimimesi hanno reso a tutti notala situazione di crisi azien-dale che interessa alcuneimprese industriali di grandeimportanza localizzatenell’area della Val Bormida,ed in particolare della Ferra-nia s.p.a., recentementeammessa alla procedura diamministrazione straordina-ria ai sensi della legge Prodi.Nell’area savonese, soprat-tutto nella stessa Valle Bor-mida, sono operative molteimprese locali di piccole di-mensioni fornitrici, dirette oindirette, di queste realtàaziendali. Esse si trovanooggi in grave difficoltà peralmeno tre motivi:• il blocco dei crediti com-

merciali relativi a fornitureeffettuate prima dell’am-missione all’amministra-zione straordinaria. Que-sto fattore provoca unasostanziale indisponibilitàdelle normali linee di cre-dito di smobilizzo di por-tafoglio, a suo tempo uti-lizzate per l’anticipo di talicrediti, che non possono,mancando l’incasso dalcliente, ruotare regolar-mente. Tale indisponibili-tà delle linee di credito or-dinarie provoca immedia-ti problemi di liquidità, unaggravio degli oneri finan-ziari e, ciò che è peggio,forti difficoltà ad attivareanticipazioni a fronte dinuovi crediti commerciali,verso la procedura o ver-so nuovi clienti;

• una brusca riduzione delfatturato, conseguentealla diminuzione di attivitàdel committente;

• un forte aumento della ri-schiosità percepita dai fi-nanziatori esterni, ed inparticolare dalle banche,proporzio-nalmentealla con-centrazio-ne di fattu-rato neiconfronti diimprese incrisi ed alledifficoltà direperire nu-ovi clientie/o di atti-vare diver-se produ-zioni.

A fronte diqueste pro-blematiche laRegione Ligu-ria e la CCIAA di Savonahanno deciso di realizzare intempi rapidi, d’intesa con ilsistema dei consorzi fidi(confidi) delle associazionidi categoria, un intervento disostegno, con l’obiettivo dicontribuire alla conservazio-ne del maggior numeropossibile delle realtà pro-duttive esistenti.L’intervento è stato presen-

tato agli enti ed alle aziendeinteressate congiuntamentedall’Assessore regionaleallo Sviluppo Economico,Giacomo Gatti e dal Presi-dente della Camera di Com-mercio di Savona, GiancarloGrasso; la presentazione èstata completata dal rappre-sentante nel Consiglio ca-merale del settore credito,Franco Bartolini, dal Presi-dente della Comunità Mon-tana Valbormida, Guido Bo-nino, dal Direttore generaledi FI.L.S.E.,Ugo Ballerinie dal «proget-tista» di que-sto innovativostrumento diingegneria fi-nanziaria, ilprofessor Pa-olo Parinidell’Universi-tà di Genova,che ringrazia-mo per avercifornito un’effi-cace sintesidell’iniziativa.Il programmaè finalizzato arimuovere unostacolo im-portante al ri-lancio delleimpresedell’indottoFerrania, pro-curando una riapertura deicircuiti di finanziamento,con lo scopo di metterle ingrado, dal punto di vista fi-nanziario, di superare la cri-si, in vista dell’autonomoraggiungimento di nuovirapporti «prodotto-mercato»adeguati alle mutate condi-zioni ambientali.A questo scopo, l’interventopubblico sui fattori di finan-ziamento potrebbe essere

concentratosu due puntiessenziali,costituiti da:• la normaliz-

zazionedella strut-tura finan-ziaria delleimpreseche con-servanoprospettivedi rilancio,attraverso ilconsolida-mento amedio ter-mine dellacopertura

dei crediti incagliati;• il sostegno della copertu-

ra a medio-lungo termineo in capitale di rischio dinuovi investimenti di ri-conversione dell’attivitàe/o di ristrutturazioneaziendale.

Mentre per il secondo tipo diintervento, quello sul creditoall’investimento, esistonogià a sistema risorse a fon-

do di garanzia in misura suf-ficiente, con particolare rife-rimento alla misura «fondodi garanzia» del Docup2000/06 di prossima attiva-zione, per quanto riguarda ilconsolidamento dei finan-ziamenti a breve in essere afronte dei crediti incagliatinei confronti di Ferrania èstato neces-sario preve-dere lo stan-ziamento dinuove risorsepubbliche,considerate lelimitate dispo-nibilità finan-ziarie dei con-fidi a frontedelle garanziesu finanzia-menti di cre-dito d’eserci-zio e la ri-schiosità - su-periore allanorma - diquesto tipo dioperazioni.La specificainiziativa èstata così im-postata in col-laborazionetra la Camera di Commerciodi Savona, il sistema deiconfidi e la Regione Liguria,che opera nel caso specifi-co attraverso la FI.L.S.E., nelquadro di un più ampio in-tervento strutturale a favoredei fornitori di grandi impre-se in crisi, ammesse alla

procedura di amministrazio-ne straordinaria ai sensi del-la legge Prodi.L’intervento è rivolto alle pic-cole e medie imprese diogni settore e viene realizza-to attraverso l’attivazione diuno schema di controga-ranzia.

In tal modo i due enti copro-no, rispondendo nei limitidello stanziamento impe-gnato, una quota dei rischiassunti in primo grado daiconfidi che aderiscono aduna apposita convenzio-ne-tipo. Questo con lo sco-po di mettere i confidi stessi

in grado di attivare, attraver-so le convenzioni già esi-stenti con il sistema banca-rio, garanzie aggiuntive perimporto e qualità delle ope-razioni, in relazione all’obiet-tivo, già citato, del consoli-damento dei finanziamenti afronte dei crediti verso laFerrania in operazioni a me-dio termine.L’iniziativa si caratterizzaper:• semplicità tecnica ed effi-

cacia immediata;• significativo effetto in ter-

mini di finanziamenti mo-vimentati e di risparmio diinteressi passivi per i be-neficiari, grazie al tassoconvenzionato previsto;

• rapidità dei tempi di rea-lizzazione, grazie all’utiliz-zo attraverso la FI.L.S.E.di una normativa regiona-le preesistente, e, attra-verso la CCIAA di Savona,di uno schema di contro-garanzia dei confidianch’esso già in essere;

• notevoli effetti moltiplicati-vi, nell’importo e nel tem-po, delle risorse pubbli-che utilizzate;

• nessuna implicazione intermini di «Aiuti di Stato» edi utilizzo del plafond diaiuti «de minimis» dispo-nibile per ciascuna impre-sa;

• forte logica di sinergia ditutto il sistema Liguria -pubblico e privato - neiconfronti di un problemacongiunturale, con il coin-volgimento di Regione,FI.L.S.E., CCIAA di Savo-na, sistema bancario,confidi e associazioni dicategoria.

Passando ai numeri, è im-portante notare in primo luo-go che obiettivo dell’opera-zione è la movimentazionedi finanziamenti bancari diconsolidamento per un im-porto intorno ai 9 milioni dieuro in tutta la Liguria, afronte di un monte di creditiincagliati verso la Ferrania dicirca 16 milioni di euro.L’iniziativa verrà focalizzatain particolare sulle p.m.i.della provincia di Savonafornitrici di Ferrania, per lequali opereranno entrambi ifondi. Sulle imprese aventisede operativa nelle altreprovince liguri opererà inve-ce solo il fondo costituitocon risorse della Regione,su quelle di Savona fornitricidi imprese in crisi diverse daFerrania solo quello dellaCCIAA.I finanziamenti verranno ero-gati dalle banche interessa-te, a valere sulle convenzio-ni esistenti con i vari confidi,previo esame di merito delrischio e delle prospettive disviluppo. L’importo massi-mo per singola operazionesarà pari all’importo dei cre-diti commerciali incagliati inessere, con un tetto di400.000 euro, ripartibile an-che tra più banche e piùconfidi, durata 60 mesi, rien-tro a rate mensili e tasso in-dicativo intorno all’Euribor+ 1,50% corrispondenteoggi ad un tasso intorno al3,50%.Questo tasso, corrispon-dente alle migliori condizionidi mercato, procurerà di perse stesso un significativo ri-sparmio di interessi alle im-

Caso Ferrania, intesa tra Regione Liguria e Camera di Commercio

Deciso un intervento di sostegno verso i fornitori del comprensorio valbormidese

L’iniziativa pubblica riguarderàil consolidamento della copertura

dei crediti incagliati el’agevolazione degli investimenti

di riconversione e diristrutturazione aziendale

Unità locali, addetti, tasso di crescita, dimensione media del settore manifatturiero (valoriassoluti e percentuali, 1996-1991)

Tasso di crescita Dimensione media

Comune Addetti 91 U.L. 91 Addetti 96 U.L. 96 U.L. Addetti 1996 1991

Altare 1.116 39 425 25 -35,9 -61,9 17,0 28,6Bardineto 35 6 31 6 0,0 -11,4 5,2 5,8Bormida 7 3 18 5 66,7 157,1 3,6 2,3Cairo Montenotte 3.512 116 2.944 129 11,2 -16,2 22,8 30,3Calizzano 94 22 72 17 -22,7 -23,4 4,2 4,3Carcare 511 52 429 48 -7,7 -16,1 8,9 9,8Cengio 890 35 446 22 -37,1 -49,9 20,3 25,4Cosseria 96 15 104 13 -13,3 8,3 8,0 6,4Dego 602 26 595 27 3,9 -1,2 22,0 23,2Mallare 113 14 108 14 0,0 -4,4 7,7 8,1Massimino 9 4 11 4 0,0 22,2 2,8 2,3Millesimo 342 34 619 36 5.9 80,9 17,2 28,5Murialdo 54 12 57 8 -33,3 5,6 7,1 1,6Osiglia 4 3 2 1 -66,7 -50,0 2,0 1,3Pallare 48 6 80 9 50,0 66,7 8,9 8,0Piana Crixia 4 2 6 2 0,0 50,0 3,0 2,0Podio 19 5 0 0 -100,0 -100,0 - 3,8Roccavignale 42 5 50 7 40,0 19,1 7,1 8,4

Totale area 7.498 399 5.997 373 -6,5 -20,0 16,1 18,8Savona 18.496 2.260 14.898 2.298 1,7 -19,5 6,5 8,2Val Bormida/ Savona 40,5 17,7 40,3 16,2LIGURIA 97.780 12.250 83.22912.658 3,3 -14,9 6,6 8,0Val Bormida/ Liguria 7,7 3,3 7,2 2,9Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat

Continua a pag. 7

L’incontro a PalazzoLamba Doria per

la presentazione delprogetto indotto.

A sinistra l’assessoreall’industria Giacomo Gatti.

A lato, Ugo Ballerinie Paolo Parini

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MAGGIO - GIUGNO 2004 7

prese già colpite dalla crisidel committente (almeno200.000 euro all’anno per 5anni nel complesso), con-sentendo loro di migliorare ipresupposti per una diversi-ficazione del portafoglioclienti e/o per una riconver-sione dell’attività.Il confidi interessato copriràil rischio in primo grado (percapitale, interessi al tassoEuribor flat e spese) fino aduna quota massima del60%. Un terzo di questaquota (corrispondente adun 20% del rischio comples-sivo nel caso più normale)rimarrà a carico del confidi,mentre i rimanenti due terzi(40% del rischio totale) sa-ranno controgarantitidall’apposito fondo Regio-ne/FI.L.S.E. - CCIAA di Sa-vona, con moltiplicatore dirischio 6 volte.Al proposito, lo stanziamen-to da parte della Regione at-traverso la FI.L.S.E. è di euro500.000 e quello dellaCCIAA di Savona di euro100.000, per un totale dieuro 600.000. Possono cosìessere movimentate, pro-porzionalmente a valere suifondi dei due enti, controga-ranzie fino a euro 3.600.000(600.000 x 6), che, unite adun impegno diretto dei con-fidi per complessivi euro1.800.000, possono movi-mentare finanziamenti movi-mentati per euro 9.000.000,garantiti al 60% per inizialieuro 5.400.000 (3.600.000dal fondo di controgaranziae 1.800.000 di rischio diretto

confidi).Complessivamente, l’effettomoltiplicativo dell’interventodella Regione e della CCIAAsarebbe di 15 volte in termi-ni di finanzia-menti movi-mentati(600.000 x 15= 9.000.000),con un signifi-cativo risultatoa favore del ri-lancio delleimprese inte-ressate in ter-mini di rispar-mio di tassi diinteressi, sti-mabile, comesopra descrit-to, in circaeuro 200.000all’anno per 5anni.In caso di perdite per insol-venze delle imprese garanti-te, la FI.L.S.E. e la CCIAArimborseranno i confidi in

relazione alla quota di ri-schio proporzionalmenteassunta, comunque entro ilimiti della capienza nomina-le del fondo stanziato. A ca-

rico dei confidiresta anche ilrischio estre-mo di esauri-mento del fon-do, qualora,paradossal-mente, le per-dite comples-sive dovesse-ro risultare su-periori a euro1.500.000,corrispondential 16,66% deifinanziamentida erogare.Ciascun confi-di avrà diritto a

rivalersi sul fondo nei limiti diuna quota del fondo corri-spondente alla quota delconfidi stesso sul totale del-le controgaranzie comples-

sivamente erogate. In talmodo tutti i confidi sono, apriori, sullo stesso piano,mentre risulteranno a poste-riori premiati quelli cheavranno movi-mentato ilmaggior im-porto di ga-ranzie.Per quanto ri-guarda le pro-cedure, l’inter-vento verràutilmente co-ordinato daun ComitatoTecnico dariunire pressola CCIAA diSavona, conla partecipa-zione di rap-presentantidella FI.L.S.E. e delle cate-gorie, con segreteria assi-curata dalla stessa CCIAA. IlComitato avrà il compito didefinire le modalità più spe-

cifiche di utilizzo della capa-cità garantistica dell’inter-vento, di definire la moduli-stica e, soprattutto, di esa-minare nel dettaglio e nel

merito le sin-gole doman-de di copertu-ra provenientidai confidi.Le imprese in-teressate pos-sono fin dasubito presen-tare le doman-de di garanziaai confidi, alle-gando la nor-male docu-mentazioneda essi richie-sta con la solaaggiunta delladocumenta-

zione del credito Ferrania, atestimonianza del caratteredi estrema concretezza e ra-pidità dell’intervento.I confidi, a loro volta, potran-

no perfezionare direttamen-te la loro garanzia in primogrado e presentare, con-temporaneamente, al Comi-tato Tecnico le risultanzedella loro istruttoria ai finidell’ammissione alla contro-garanzia. Il Comitato proce-derà ad un rapido esame dimerito ed all’ammissionedelle singole posizioni allacontrogaranzia.Al termine dell’intervento,rientrati i finanziamenti e de-finite le posizioni in sofferen-za, le risorse pubbliche nonconsumate dalle perdite ri-marranno presso le stesseFI.L.S.E. e CCIAA di Savonacome fondo di garanzia afavore delle imprese savo-nesi, a sostegno dell’opera-tività ordinaria dei diversiconfidi, nelle stesse propor-zioni tra loro con le quali erastata utilizzata la controga-ranzia.

Paolo Milani

Franco Bertolani Guido Bonino

Unità locali e tasso di crescita e dimensione media per comparto nel settoremanifatturiero nella Val Bormida (valori assoluti e percentuali) 1998-2001

2001 1998 Tasso dicrescita %

Comparti Unità locali Unità locali Unità localiIndustrie alimentari e delle bevande 75 65 15,4%Industrie tessili 3 4 -25,0%Confez. articoli vestiario - prep. pellicce 31 24 29,2%Prep. e concia cuoio - fabbr. artic.viaggio 3 3 0,0%Ind. legno, esclusi mobili - fabbr. in paglia 70 65 7,7%Fabbric. Pasta - carta carta e prod. di carta 3 2 50,0%Editoria, stampa e riprod supp. Registrati 17 15 13,3%Fabbric. Coke, raffinerie combust. Nucleari 1 0 -Fabbric. Prodotti chimici e fibre sintetiche 11 10 10,0%Fabbric. Artic. in gomma e mat. Plastiche 10 7 42,9%Fabbric. Prodotti lavoraz min. non metallif. 31 31 0,0%Produzione di metalli e loro leghe 8 6 33,3%Fabbricaz. e lav. prod. metallo, escl. Macchine 161 125 28,8%Fabbric. Macchine ed appar. mecc. instal. 23 28 -17,9%Fabbric. Macchine per uff. elaboratori 3 1 200,0%Fabbric. di macchine ed appar. elettr.n.c.a. 12 12 0,0%Fabbric. Appar. radiotel. e app. per comunic. 3 4 -25,0%Fabbric. Appar. medicali, precis., strum. ottici 18 13 38,5%Fabbric. Autoveicoli, rimorchi e semirim. 3 3 0,0%Fabbric. di altri mezzi di trasporto 4 0 -Fabbric. Mobili - altre industrie manifatturiere 20 24 -16,7%Recupero e preparaz. per il riciclaggio 9 4 125,0%TOTALE 519 446 16,4%

Segue da pag. 6

Entro il 2010, nella valle del-lo Jalon, nella provincia diSaragozza (Spagna), saràrealizzata una città “elioter-mica”, ovvero del tutto auto-noma sotto l’aspetto ener-getico. Il progetto, “Aragon2010, Helio Thermal City”, èstato sviluppato dai munici-pi di Contamina e Cetinacon la collaborazione delgoverno regionale di Arago-na e il sostegno della Ibe,società spagnola per lo svi-luppo di tecnologie innovati-ve per lo sfruttamentodell’energia solare. L’areacoinvolta nel progetto misu-ra circa 250 mila metri qua-drati, di cui 40 mila edificabi-li, con l’obiettivo di creareuna comunità di circa 1.200abitanti.Il progetto “Argon 2010” è

stato approvato dall’UnioneEuropea nel 1999 e da alloraSGG è partner importantedell’iniziativa, che apre sce-nari di grande suggestionenell’ambito della ricerca ap-plicata all’energia alternati-va. Basta considerare chegli edifici previsti, grazie an-che ad adeguate soluzioniarchitettoniche, si compor-tano come organismi pul-santi capaci di produrreenergia sia termica sia foto-voltaica attraverso i raggisolari. Gli scudi termici ap-plicati alle pareti e ai tetti de-gli edifici captano l’energiasolare e la ridistribuiscononegli spazi interni contribu-endo alla sua climatizzazio-ne mediante scambiatori dicalore. Le celle fotovoltai-che trasparenti trasformanol’energia solare in energiaelettrica, potendo quindi so-

stituire gli elementi traspa-renti dell’edificio quali vetra-te, finestre, lucernari. La cit-tà eliotermica sarà realizzatasu un asse principale, la“galleria solare”, lunga oltre600 metri, ricoperta di pan-nelli solari termovoltaici, ca-paci di produrre 246 milakwh di energia elettrica e unmilione 103 mila kwh dienergia termica. La città di-sporrà di un sistema ibridoidraulico – fotovoltaico rea-lizzato utilizzando un lagoartificiale e un generatore dienergia elettrica a turbina.Un ulteriore fattore che hafavorito la scelta della valledello Jalon è la disponibilitàdi energia geotermica loca-le: infatti la zona è ricca di

fluidi geotermici e di sorgen-ti termali.In quest’ambito, S.G.G. haelaborato lo studio delle ri-sorse geotermiche unita-mente alle loro possibili ap-plicazioni. I dati idrogeologi-ci analizzati hanno manife-stato la disponibilità di unenorme volume di acquetermali. Il potenziale energe-tico è stato quindi calcolatoe rapportato al consumoenergetico annuale dellacomunità progettata, per-mettendo quindi di valutarela portata di acqua termale(29°C) che è necessarioestrarre dai pozzi per inte-grare l’energia termo-foto-voltaica prodotta, trasfor-mando così la quantità di

energia prodotta in tonnella-te di petrolio equivalenti(TEP).Helio Thermal City potràcontribuire a uno sviluppototalmente privo di emissio-ni inquinanti, realizzandocosì, in un’area attualmentesoggetta a spopolamento,una comunità pressochéautonoma anche dal puntodi vista delle attività produtti-ve, essendo tra l’altro in pro-getto,oltre a un’area resi-denziale, una zona indu-striale, una zona ad agricol-tura biologica, un centromedico riabilitativo, un cen-tro benessere, una centraleidraulico-fotovoltaica e uncentro commerciale e cultu-rale.L’attività di ricerca di S.G.G.si sviluppa anche nell’ambi-to di altri progetti comunitari.Come è possibile desumeredal volume, “European Pho-tovoltaics Projets (EuropeanCommission-CommunityResearch)” che raccoglietutti i progetti di ricerca fi-nanziati dall’Unione Euro-pea fra il 1999 e il 2002, lasocietà cairese partecipacome coordinatrice di ungruppo di ricerca europeo,che comprende aziende ita-liane, spagnole e tedesche,nell’ambito di un progettodenominato “Solarskin”.Il progetto, che dovrà fornirei risultati finali entro la finedel 2004, consiste nello svi-luppo di sistemi termo-foto-voltaici integrati, all’internodei quali assumono impor-tanza gli scambiatori di ca-lore. In questo campo,S.G.G. sta sviluppando unaserie di sperimentazioni, uti-

lizzando particolari mineraliargillosi, le zeoliti, che han-no la caratteristica di acqui-sire calore e cederlo suc-cessivamente attraverso inaturali processi di disidra-tazione e idratazione. Lasperimentazione condottaviene sviluppata allo scopodi verificare la possibilità di

utilizzo di materiali naturali osintetici, in funzione della di-versa capacità di scambiotermico e dei relativi costi.La fase ancora in corso do-vrà consentire la realizzazio-ne di prototipi di scambiatoriverificandone sperimental-mente il loro rendimento.

Attività di eccellenza di imprese valbormidesi all’esteroLa SGG protagonista in Spagna con il progetto Argon 2004 Guida

“Investire in Val Bormida”Non finisce certamente con il voluminoso dossier sullasituazione economica e con la presentazione di unaquindicina di progetti finalizzati al recupero della ValBormida l’azione della Camera di Commercio di Savo-na per questo importante comprensorio.Infatti, avviata l’operazione «Indotto Val Bormida» a so-stegno delle aziende creditrici di Ferrania, la CCIAA stadefinendo in questi Giorni la guida “Investire in Val Bor-mida” pubblicazione che, oltre alle agevolazioni di tipofinanziario o contributivo connesse a questo territorio,mette in evidenza importanti condizioni di attrattività tracui:• disponibilità di manodopera e di aree ad uso produt-

tivo;• opportunità di avviare rapporti di cooperazione tra

imprese e istituzioni scientifiche;• presenza di un ambiente che intende candidarsi in

qualità di protagonista del proprio sviluppo.Si tratta di un contributo tecnico di oltre 30 pagine conallegate 45 schede che illustrano le caratteristiche del-le aree produttive della valle. Il documento è oggi al va-glio di esperti, oltre che delle Amministrazioni comuna-li e delle Associazioni imprenditoriali di categoria inte-ressate. Un’operazione necessaria per iniziare unaazione di marketing a largo raggio che potrebbe preve-dere, oltre che l’inserimento della Guida nel nuovo sitola stampa di un prontuario necessario per la presenta-zione delle opportunità offerte dalla Val Bormida in al-tre province del Paese, attraverso incontri presso Ca-mere di Commercio e associazioni di categoria.

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8 MAGGIO - GIUGNO 2004

Già all’inizio degli anni set-tanta, le prime indagini sualcuni sistemi locali di pic-cole e medie imprese in Ita-lia mettevano in rilievo il ruo-lo fondamentale svolto alloro interno dalla forte coe-sione sociale, il sapere taci-to e non codificato, l’elevatotasso d’imprenditorialità edil sostegno delle istituzioni.Con il tempo, da questi stu-di si è sviluppata una lettera-tura ricca e molto vasta, cheprogressivamente ha confe-rito a quei forti legami interniil ruolo di vere e proprie re-golarità o «fatti stilizzati» checaratterizzano e definisconoal tempo stesso i distretti in-dustriali. La ricerca, tuttavia,si è sviluppata prevalente-mente attorno a studi dicaso, mentre le indagini em-piriche ampie su più areeterritoriali e periodi di temposono state molto scarse oquasi inesistenti.Nel frattempo, il tema delleagglomerazioni produttive èentrato in altri ambiti dellaletteratura economica, rela-tivi alla geografia economi-ca, la teoria dei giochi, ilcommercio internazionale,la crescita, dove i sistemi diimprese vengono studiaticon gli strumenti analitici edeconometrici usuali.All’analisi quantitativa sisono però opposte le carat-teristiche eminenti dei di-stretti, nell’ambito dei qualila competitività delle impre-se prescinde in larga misuradalle economie di scala, e inqualche misura dalla puraconcorrenza di costo e diprezzo. Essa si basa inveceessenzialmente su econo-mie esterne da specializza-zione: spillover tecnologici,diffusione rapida ed infor-male delle conoscenze suiprodotti, sui processi e suimercati, spessore e caratte-ristiche qualitative del mer-cato del lavoro, interazionicostruttive col governo loca-le; più in generale, un «cli-ma» socioeconomico dina-mico e flessibile che com-pensa, al livello dell’agglo-merazione locale di impre-se, l’assenza di economie discala al livello delle singoleimprese.Le economie esterne di-strettuali consistono quindiin una serie di fattori più omeno accuratamente defini-ti: talvolta oggettivamentemisurabili, più spesso quali-tativi, multidimensionali esfuggenti, benché ampia-mente descritti e discussi.Alla letteratura «distrettuali-stica», prevalentementequalitativa e descrittiva delleorigini, si sono via via ag-giunti contributi quantitativi,

tesi ad una verifica empiricaper quanto possibile rigoro-sa delle tesi teoriche. Cosanon facile: l’econometria èimpossibile da applicare aquei fattori intrinsecamenteidiosincratici che sono, qua-si per definizione, una com-ponente essenziale delleagglomerazioni locali di-strettuali.In questo passaggio traspecificazioni teoriche dellefonti dei vantaggi competiti-vi delle imprese distrettuali eloro verifica empirica, diven-ta cruciale la variabile terri-toriale e cioè l’identificazio-ne non ambigua delle areedi localizzazione dei distret-ti.L’attuale classificazione delnostro territorio tra aree di-strettuali e non si basasull’utilizzo del concetto di«sistema locale del lavoro»(SLL), sull’analisi dei flussidi pendolarismo all’internodi essi e sull’algoritmo idea-to da Fabio Sforza ed appli-cato ai dati dei censimentidella popolazione e delle at-tività produttive.Il problema di queste map-pe e degli algoritmi che leproducono non riguarda lacapacità di selezionare, al-meno in massima parte, lepiù consistenti e note realtàproduttive; il problema piut-tosto è: fino a quale distan-za, ad esempio, da Prato oSassuolo le imprese cheproducono stoffe o piastrel-le sono «distrettuali»? Oppu-re: è distrettuale un’area cherisulta fortemente specializ-zata solo su una scala terri-toriale e/o settoriale diversarispetto a quelle convenzio-nalmente prese in esame? Eancora: la presenza di pochistabilimenti di notevole di-mensione è sufficiente pernegare ex ante la presenzadi caratteri di distrettualità inun sistema di centinaia dipiccole e medie impreseche da decenni produconoparti di autoveicoli intorno alcomune di Torino?La realtà multidimensionaledei distretti propone esempivariegati e sfumature sottili

che difficilmente vengonocolte imponendo criteri diselezione e soglie di specia-lizzazione che siano insiemerigidi e discrezionali.

Quel che si vuole qui sottoli-neare è che i confini dei di-stretti industriali savonesi,che hanno preso vita conl’insediamento dei comitati

di distretto e con la nominadei relativi presidenti, deb-bono, a nostro avviso, esserconsiderati come elementinecessari ma non sufficientiper lo sviluppo futuro di que-ste agglomerazioni produtti-ve.Necessari, perché ogni al-goritmo mirato a definire gliambiti dei distretti industrialiè basato su presupposti di-screzionali, ma non arbitrari:le indicazioni che hannocondotto la Regione Liguriaa riconoscere i dieci nuovidistretti sono basate co-munque su elementi dotatidi significatività statistica edeconomica, che non posso-no essere confutati solo per-ché non coincidenti con i ri-sultati derivanti dall’applica-zione di altre metodologie.Non sufficienti, perché, anostro avviso, distretti noncosì evidentemente concla-mati e di recente riconosci-mento come quelli savonesidevono puntare, almeno infase iniziale, prima ancorache alla «messa a sistema»delle funzioni più stretta-mente aziendali, all’avvio diprocessi di azione riflessivadella società locale sullapropria organizzazione.Definendo scelte generali ri-

tenute utili e condivise, allequali un certo numero di at-tori dichiara di orientarsi, sifavorisce una aggregazioneallargata da parte di altri at-tori, si rende evidente la ne-cessità di un monitoraggionel tempo dei processi chesi avviano, si garantisceun’informazione pubblicatempestiva, si rende possi-bile la creazione di tavoli perla soluzione di controversie,si sostiene l’idea che scelteimportanti che riguardano ilterritorio devono esserepubblicamente argomenta-te.E’ vero che la nascita e ladiffusione dei distretti indu-striali è un fenomeno spon-taneo, ma sarebbe sempli-cistico sostenere che si trattidi un semplice effetto del li-bero mercato, di un’econo-mia ritornata di laissez-fairee dei suoi benefici effetti.Si tratta di qualcosa di piùcomplicato del semplice ri-torno al mercato: come effi-cacemente è stato sostenu-to, è un ritorno della societàcivile, che comprende nuovispazi dell’interazione e dellaregolazione di mercato, mapiù in generale la sperimen-tazione delle capacitàauto-organizzative della so-cietà, con complesse com-binazioni di mercato, di rela-zioni familiari e comunitarie,che abbattono i costi di tran-sazione e consentono quelmix - caratteristico dei di-stretti - di cooperazione ecompetizione, di organizza-zione e mercato.Nelle condizioni della globa-lizzazione, ai distretti si ri-chiede di avviare un territo-rio lungo un sentiero di svi-luppo sostenibile nel tempo;un’azione che consiste fon-damentalmente nel convin-cere molti liberi attori diversi,di differenti ambiti funzionalied istituzionali, a comporta-menti che si orientano reci-procamente, ovvero a inve-stimenti complementari lun-go un sentiero di crescitadefinito da scelte sulle qualisi raggiunge un consenso esui cui esiti si possono fareragionevoli previsioni. Tuttociò richiede un’azione politi-ca tanto rinnovata nelle for-me, quanto decisiva, unostile politico dell’elaborazio-ne dei nuovi piani che siapragmatico, incrementale,negoziale, partecipativo:che sappia proseguire, que-sto è l’auspicio per i distrettisavonesi, dalla presa di co-scienza di un’identità territo-riale alla programmazionestrategica dello sviluppo dilungo periodo.

Paolo Milani

Le condizioni per il successo del sistema industriale savonese

La Regione Liguria ha deli-berato il Piano annuale pergli interventi all’artigianatoche prevedera’ alcune mi-sure di contributi a fondoperso anche in concomitan-za a finanziamenti a tassoagevolato attraverso Arti-giancassa. Il Piano annualeprevede un primo Asse diintervento specifico per leimprese artigiane; un se-condo Asse di interventoper lo sviluppo dell’artigia-nato artistico, tradizionale etipico di qualità, le botte-ghe-scuola e la lavorazionedel vetro; infine un terzoAsse per l’accesso alle ri-sorse finanziarie per il soste-gno allo sviluppo con la pre-disposizione di fondi perArtigiancassa, Confart e larazionalizzazione organiz-zativa degli organismi di ga-ranzia fidi.

Le misure disponibili sul-l’Asse 1 riguardano la crea-zione d’impresa e lo svilup-po delle imprese artigianegià esistenti.Misura 1.1 «Creazione diimpresa»La misura è volta a promuo-ve la nascita di nuovi inse-diamenti artigiani produttivio di servizio con particolareattenzione alle imprese av-viate da giovani sotto i 30anni. per le quali i contributisono quantitativamente su-periori, arrivando a coprireanche il 50% dell’investi-mento ammesso, comun-que mai superiori a €

50.000,00.BeneficiariNuove imprese artigianeche alla data di presentazio-ne della domanda di contri-buto siano costituite e iscrit-te da non oltre un anno

all’A.I.A. ovvero i soggettiche ottengano l’iscrizioneallo stesso Albo entro 12mesi dalla data di presenta-zione della domanda di fi-nanziamento.TerritorioTutto il territorio regionalecon esclusione delle areeObiettivo 2 e Obiettivo 2 am-messe alla deroga dell’art.87.3.c. Sono invece am-messe le iniziative avviatenelle precedenti aree qualo-ra il codice ISTAT dell’attivitàprevalente non sia ammissi-bile ai bandi Obiettivo 2.Settori di attivitàSono ammessi tutti i settoridi attività ad eccezione diquelli di cui all’allegato 1della delibera regionale. Perle attività nelle aree Obiettivo2 e Obiettivo 2 in derogaall’art. 87.3.c sono inoltreesclusi i codici Istat ammes-

si ai bandi Obiettivo 2.Iniziative agevolabiliAvvio di nuove attività arti-giane nei settori e nei territo-ri ammessi, con particolareriguardo a quelle avviate dadonne o da giovani sotto i30 anni.Tipologia del contributoContributi in conto capitalein misura del 40% dell’inve-stimento ammesso elevabi-le al 45% per le impresefemminili ai sensi della L.215/92 e al 50% per le im-prese di giovani ai sensidella L.r. 3/03. Sull’investi-mento non coperto da con-tributo si può cumulare unfinanziamento a tasso age-volato Artigiancassa, e ilsupporto di garanzie Con-fart sull’investimento com-plessivo.

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MAGGIO - GIUGNO 2004 9

Nelle scorse settimane, i di-stretti industriali liguri, previ-sti dalla legge regionale del2003, si sono avviati allafase operativa, con la costi-tuzione formale dei comitatidi distretto e la nomina deirelativi presidenti.Nella provincia di Savona,Carlo Decia e Antonio Pen-na sono stati eletti alla presi-denza, rispettivamente, deicomitati del distretto del ve-tro-ceramica e dei mezzi ditrasporto.L’Assessore regionale allaSviluppo Economico, Gia-como Gatti, ha colto l’occa-sione di queste prime riunio-ni dei comitati per illustrarele motivazioni che hannoguidato il legislatore ligurenell’individuazione dellearee distrettuali.Il punto di partenza è datodal riconoscimento della di-versità della storia economi-ca locale rispetto a quella dialtre realtà regionali, nellequali i distretti formano datempo la base di modellieconomici vincenti; coniu-gando a questo le nuovepossibilità d’intervento legi-slativo riconosciute alle re-gioni, l’Assessorato ha pro-posto alla Giunta ed al Con-siglio un progetto fondatosul presupposto che la cre-azione di meccanismi siner-gici, la collaborazione e lacapacità di dialogo, l’indivi-duazione di progetti comunifra le imprese costituiscanoun elemento di competitivitàtanto più importante laddo-ve la globalizzazione deimercati rende la concorren-za sempre più difficile, so-prattutto per le imprese dipiccola e media dimensio-ne.Nell’economia contempora-nea, a vincere sono semprepiù spesso i sistemi territo-riali, che non le singole im-prese; diventa determinantela capacità che un territorioriesce ad esprimere nellesue articolazioni produttive,nel rafforzarsi e nel saper in-cidere sui fattori di competi-tività.Dopo aver definito, con laL.R. 33 del 2003, le linee gui-da della politica distrettuale,la Regione, all’inizio diquest’anno, ha presentatola mappatura derivantedall’applicazione sul territo-rio di criteri quali-quantitati-vi, che hanno individuato ledieci vocazioni produttiveesistenti sul territorio ligure.L’Assessore ha sottolineatocome i distretti non sianostati “inventati”, ma derivinodal riconoscimento dell’esi-stente, dalla messa fuocodelle eccellenze produttivedella nostra regione e come

sull’opportunità di farli parti-re sia stato chiesto preventi-vamente il consenso a tuttiquei soggetti che, secondola legge, avevano titolo anominare propri rappresen-tanti all’interno dei comitati; idistretti, quindi, sono realtàpreesistenti, alle quali la Re-gione ha fornito gli strumentie le procedure per diventaresoggetti attivi.Con il comitato di distrettonasce l’organismo di gestio-ne e di indirizzo della politicadistrettuale, con il compitoprincipale di essere l’inter-prete delle esigenze e delleaspettative delle realtà sa-vonesi del vetro-ceramica edei mezzi di trasporto non-ché di sfruttare le risorse fi-nanziarie disponibili.Secondo Gatti, il comitato,se funzionerà al meglio delleproprie possibilità, dovràinoltre diventare un luogoprivilegiato di confronto trale parti economiche e socialidel territorio (che vi sono tut-te rappresentate), un tavolopermanente di concertazio-ne ed un interlocutore fortenei confronti delle istituzionilocali.L’assessore non ha trala-sciato di ricordare alcunepolemiche che, nei mesi

passati, si sono appuntatesulla composizione dei co-mitati, rivendicando con for-za la precisa scelta politicadi non inserire rappresen-tanti della Regione e delleProvince: una scelta che vu-ole marcare l’identità opera-tiva e socioeconomica delcomitato, affidando la re-sponsabilità della gestionee dello sviluppo dei relativisettori direttamente a chiopera sul territorio, ai rap-

presentanti delle imprese edei lavoratori; l’unica rap-presentanza istituzionale,quella di uno dei Comunicompresi nell’ambito di-strettuale, si giustifica inbase alla competenze spe-cifiche delle amministrazionicomunali relativamente allaprogrammazione dello svi-luppo locale.I Comitati sono quindi sog-getti eminentemente opera-tivi, diretta espressione delle

imprese e dei lavora-tori: devono operaresul territorio, coinvol-gere le aziende, inter-loquire con le istitu-zioni, spiegare le op-portunità e far nasce-re gli organismi con-sortili.Per quanto riguardale istituzioni di pianifi-cazione ed indirizzogenerale (Regione eProvince), il migliorcontributo che po-tranno dare saràquello di compiere lescelte strategiche: in-dividuare le prioritàannuali su cui fare ibandi e le varie inizia-tive di sostegno allosviluppo dei distretti;a questo propositol’Assessore ha an-

nunciato laprossima for-malizzazionedi un proto-collo d’intesafra Regione eProvince, perattivare un ta-volo perma-nente di con-certazione asupporto del-la politica deidistretti, lecui scelte sa-ranno, in unalogica di sus-sidiarietàorizzontale,riservate alterritorio edalle catego-rie.Mentre i co-mitati avran-

no, quindi, una funzione diindirizzo, gli strumenti con-creti per la realizzazione deiprogetti saranno i consorzi(o le società consortili) for-mati da imprese localizzatenelle aree distrettuali ed ap-partenenti ai relativi settori,in numero minimo di cinque;cinque concorrenti che siriuniranno per promuovereprogetti di interesse comu-ne, nei campi dell’innova-zione tecnologica, della ri-

cerca, della formazione pro-fessionale, delle infrastruttu-re, della commercializzazio-ne verso l’estero: per incre-mentare, cioè, i fattori dicompetitività non delle sin-gole aziende, ma dell’interosettore.Tutto ciò a fronte di una di-sponibilità finanziaria già ef-fettiva di sei milioni di euro,stanziati sul bilancio regio-nale, ai quali Gatti prevededi poter aggiungere, nelprocesso di revisione delDocup Obiettivo 2, una mi-sura di cofinanziamento confondi comunitari dei progettipresentati dai consorzi di-strettuali; sommando allostanziamento regionale le ri-sorse comunitarie, si puòstimare una mobilitazione diinterventi fra i 30 ed i 35 mi-lioni di euro.Naturalmente, occorreràuna concreta disponibilitàdelle aziende ad investire equesto porterà quasi certa-mente alla creazione di con-sorzi ampi, in grado di distri-buire il carico del cofinanzia-mento su più soggetti: unaconferma della cultura deldistretto, che è appuntoquella di aggregare, di inte-grare fra loro attori e risorse.Secondo l’assessore, sitratta di una grande oppor-tunità, anche per uscire daimomenti di crisi, incidendosu quei fattori di costo e dicompetitività che non ri-guardano la singola azien-da, ma l’ambiente (spazialee virtuale) entro il quale essaopera.Carlo Decia, eletto presi-dente del comitato del di-stretto del vetro-ceramica,non nasconde le difficoltàdel compito che gli è statoattribuito, rimarcando peral-tro la forte determinazioneriscontrata nei componentidel comitato, che già nellariunione di insediamentohanno deciso la data peruna riconvocazione; Deciaha quindi ringraziato la Ca-mera di Commercio, perl’essenziale appoggio logi-stico e di segreteria che hamesso a disposizione deicomitati.Antonio Penna, presidentedel comitato del distrettodei mezzi di trasporto, con-divide l’accento postodall’Assessore sulle op-portunità e le difficoltà chederivano dall’istituzionedei distretti, e ne ha sottoli-neato la funzione di volanoper lo sviluppo delle azien-de e del territorio, capacedi portare a realizzazionedelle sinergie rimaste fino-ra solo allo stato potenzia-le.

Paolo Milani

Spese ammissibili1. Acquisizione e appresta-mento di aree, nonché co-struzione, ristrutturazione eampliamento dei fabbricatie impianti, compresi gli one-ri di urbanizzazione prima-ria e secondaria;2. acquisto di macchinari,attrezzature, arredi, impian-ti, beni strumentali, softwa-re, brevetti acquisiti diretta-mente dal soggetto richie-dente il contributo ovvero,se realizzati dallo stessosoggetto, limitatamenteall’acquisto di materie primee semilavorati;3. costi di progettazione edirezione lavori nella misuramassima del 10% delle ope-re e degli impianti al punto1,oneri per l’elaborazione deipiani di sicurezza.4. Sono ammessi anche gli

acquisti attraverso contrattidi locazione finanziaria e,con alcuni vincoli, i beniusati. La retroattività dellespese è prevista al 1° aprile2004, gli investimenti do-vranno essere ultimati entro24 mesi dalla comunicazio-ne della concessione delcontributo.

Misura 1.2 “Rilocalizzazio-ne e ammodernamentodelle imprese artigiane giàesistenti”.La misura è finalizzata asupportare le imprese arti-giane liguri nella scelta dellamigliore localizzazione qua-le fattore critico di succes-so; migliorare e potenziarela struttura produttiva al finedi aumentarne efficienza ecompetitività.BeneficiariImprese artigiane ai sensi

dell’art. 2, comma 1 dellaL.r. 3/03 con esclusione del-le imprese di nuova costitu-zione per le quali è previstala misura 1.1 del Piano an-nuale per l’artigianato. Sonoesclusi i consorzi, le societàconsortili anche in forma co-operativa.TerritorioTutto il territorio regionalecon esclusione delle areeObiettivo 2, Obiettivo 2 am-messe alla deroga dell’art.87.3.c e le aree in phasingout. Sono ammesse le ini-ziative avviate nelle prece-denti aree qualora il codiceISTAT dell’attività prevalentenon sia ammissibile ai bandiObiettivo 2.Settori di attivitàSono ammessi tutti i settoridi attività ad eccezione diquelli di cui all’allegato 1della delibera regionale. Per

le attività nelle aree Obiettivo2, Obiettivo 2 in derogaall’art. 87.3.c e phasing outsono esclusi i codici Istatammessi ai bandi Obiettivo2.Iniziative agevolabiliAmmodernamento, ristrut-turazione, ampliamento,trasferimento di unità pro-duttive esistenti, a condizio-ne che tali interventi sianodestinati allo sviluppo e alpotenziamento delle attivi-tà; ristrutturazioni aziendaliderivanti da processi di ri-conversione. Sono ammes-si solo trasferimenti di unitàproduttive o di servizio do-tate di attrezzature e im-pianti.Tipologia del contributoContributi in conto capitalenella misura del 30% dell’in-vestimento ammesso. L’im-porto del contributo non

puo’ superare 50.000,00.La percentuale è elevata al50% qualora il beneficiariosia qualificato Centro forma-tivo aziendale ai sensidell’art. 53 della l.r. 3/2003.Sull’investimento non co-perto da contributo si puòcumulare un finanziamentoa tasso agevolato Artigian-cassa, e il supporto di ga-ranzie Confart sull’investi-mento complessivo.Spese ammissibili1. Acquisizione e appresta-mento di aree, costruzione,acquisto, ristrutturazione eampliamento di fabbricati eimpianti, oneri di urbanizza-zione primaria e seconda-ria;2. Macchinari, attrezzature,arredi, impianti, beni stru-mentali, software, brevettiacquisiti direttamente dalsoggetto richiedente il con-

tributo ovvero, se realizzatidallo stesso soggetto, limi-tatamente all’acquisto dimaterie prime e semilavora-ti;3. Progettazione e direzionelavori nella misura massimadel 10% delle opere e degliimpianti al punto1, oneri perl’elaborazione dei piani di si-curezza.4. Sono ammessi anche gliacquisti attraverso contrattidi locazione finanziaria e,con alcuni vincoli, i beniusati. La retroattività dellespese è prevista al 1° aprile2004, gli investimenti do-vranno essere ultimati entro24 mesi dalla comunicazio-ne della concessione delcontributo.Per entrambe le misurel’investimento minimo è fis-sato in 10.000,00 euro.

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Costituiti i comitati per la gestione delle politiche distrettuali

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10 MAGGIO - GIUGNO 2004

Iniziativa della Cameraper sostenere l’export savonese

Il gemellaggio fra le Città di Dabas (Ungheria) edAlbenga è stato preparato dalla Camera di Commer-cio tramite il componente della giunta camerale Fran-co Zino. Nel corso di una visita nella regione di Pest(attorno alla capitale), ad alta industrializzazione,Zino, tenuto conto del commercio che già si svolge fraquella regione e la nostra provincia, ha riscontrato in-teressanti elementi di somiglianza e di complementa-rietà, anche nel settore floricolo. Un riscontro chedopo iniziali contatti con Savona si è concretizzatocon Albenga ed ha portato all’ufficializzazione del ge-mellaggio, pochi giorni prima dell’allargamento an-che all’Ungheria della Comunità Europea.

(a.f.)

Italia e Ungheria unite sotto i riflettori del CeRSAA, il Centrodi Sperimentazione ed Assistenza Agricola della Cameradi Commercio. L’incontro si è tenuto sabato 17 aprile adAlbenga, due settimane prima dell’allargamento comuni-tario. I sindaci di Albenga e Dabas, Mauro G. Zunino e Zol-tan Koeszegi, si sono susseguiti sul palco per presentarele rispettive realtà cittadine. Franco Zino, componente del-la Giunta camerale e delegato al commercio, ha svoltoun’attenta analisi dell’economia ingauna, mentre per i ma-giari il compito è stato ricoperto dal presidente della Ca-mera di Commercio di Pest, Zoltan Vereczkey. Dal dibatti-to sono emersi numerosi punti di contatto tra le due realtàe la possibilità di proficui scambi culturali (analizzati in det-taglio nell’articolo sottostante). (a.f.)

Franco Zino, componente dellagiunta camerale; sotto, alcuni mo-menti del gemellaggio svoltosi adAlbenga

Un mese di aprile dedicatoal dialogo e alle prospettivedella nuova Unione Euro-pea. Albenga e Dabas, cit-tadina ungherese di 16 milaabitanti (a cui è dedicato unbox in basso), non poteva-no scegliere periodo mi-gliore per suggellare il lorogemellaggio. Le tematichedell’allargamento risultanoinfatti di estrema attualitàsia tra i quindici stati giàpresenti nell’unione mone-taria, sia per i nuovi mem-bri. Quale migliore occasio-ne per affrontare il tema,prendendo in considerazio-ne le esigen-ze di entram-be le parti?I cinquanta-

sette cittadi-ni dabasiani,rappresen-tativi dellemaggiori at-tività econo-miche e cul-turali, sonosbarcati adAlbenga gio-vedì 15 apri-le. Il giornodopo è statodedicato allavisita delleaziende ca-ratteristichedell’econo-mia alben-ganese, impegnate nelcomparto agricolo e nel re-lativo indotto. Dopo unabreve visita al centro storicoingauno, i partecipantisono stati guidati ad unadegustazione dei prodottitipici locali.Nel primo pomeriggio è ini-ziato il confronto tra italianie ungherese. Sono staticreati quattro gruppi di la-voro, formati da esponentidi entrambe le delegazioni,allo scopo di valutare le po-tenzialità offerte dal gemel-laggio e dall’allargamentoin generale. Le sessioni for-mative hanno riguardato iseguenti argomenti: agri-coltura, economia e com-mercio, cultura e associa-zionismo, pubblica ammini-strazione. I partecipantihanno presentato le rispet-tive realtà locali in merito alsettore in esame, per indivi-duare le relative problema-tiche e gli aspetti in comu-ne. Si sono successiva-mente valutate le opportu-nità fornite dalla coopera-zione tra nazioni. L’ultimopassaggio ha riguardato ildibattito raggiunto dai quat-tro gruppi di lavoro.Sabato 17 aprile gli agricol-tori di Dabas hanno fatto illoro esordio alla manifesta-zione Vip-Verdure in piazza,dove hanno esposto e ven-duto i prodotti tipici dellaloro terra. Nella stessa mat-tinata si svolgeva al

CeRSAA la conferenza tra imaggiori rappresentantidelle due comunità (vedi ar-ticolo in alto a destra). Ge-rolamo Delfino, assessorealla cultura del comune diAlbenga, e Kàroly Rèvèsz,presidente del comitatoculturale e didattico di Da-bas, si sono confrontati su-gli aspetti culturali e asso-ciativi delle due città. La re-sponsabile del Carrefourrurale europeo della Regio-ne Liguria, Milena Loriga,ha ricordato l’importanzadel confronto all’internodell’Unione Europea, con-

dizione essenziale per lanascita di un’Europa deipopoli. Sono stati infine evi-denziati i vantaggi derivantidall’entrata dell’Ungherianell’Ue, nel campo dei fi-nanziamenti comunitari enazionali, grazie alla rela-zione di Andrea Braggioli,esperto in materia.Alle 13 di sabato 17 aprile

avveniva la firma dell’accor-do ufficiale di gemellaggio,nella sala del consiglio co-munale. L’evento era fe-steggiato da un concertofolcloristico in piazza Rossie da cena di commiato of-ferto dall’Amministrazione.La delegazione magiara ri-partiva per Dabas nellamattinata di domenica 18aprile.

L’iniziativa è stata resapossibile grazie al parerefavorevole dell’Unione Eu-ropea, che ha finanziato ilsoggiorno degli ungheresi,dopo aver approvato le mo-tivazioni dello scambio. Ledue cittadine, infatti, pre-sentano due economie affi-ni e complementari e pos-sono trarre giovamento daun confronto programmatoe duraturo. Ad ottobre, perproseguire la linea intrapre-sa, cinquanta albenganesivisiteranno la città gemella.Un modo per tastare le pri-me reazione dopo il festosoingresso del primo maggio.

Angelo Fresia

Dabas, gioventù e storiaBoom economicocorti e villeun patrimoniounico in Europa

Il giuramento di fedeltàStati Uniti Ueper promuoverepace, sicurezzae partecipazione

Se son Lilium fioriranno...Potrebbe essere questo illeit motiv del gemellaggiotra i comuni di Albenga eDabas. La cittadina unghe-rese, infatti, basa la suaeconomia sul settore agri-colo e, in particolare, sullafloricoltura. Fiore all’occhiel-lo, nel vero senso della pa-rola, proprio il Lilium giallo,che rappresenta quasi unamonocultura nelle serre ma-giare. Un’analogia evidentecon la piana ingauna e lesue oltre mille e seicentoaziende agricole, motore diricchezza per tutto il com-

prensorio. La città di Dabasnon possiede però la rete dipiccole imprese diffusanell’albenganese. La pro-prietà dei terreni è nellemani di alcuni grandi latifon-disti, che arrivano a posse-dere fino a ventimila metriquadrati di coltivazioni co-perte.Gli ospiti della città delle

Torri hanno espresso pro-fondo interesse per le tec-nologie legate alla coltiva-zione in serra. Particolare at-tenzione è stata rivolta ai si-stemi di riscaldamento, in-naffiamento e distribuzione.Sotto questi aspetti, infatti,l’agricoltura ungherese regi-stra profonde carenze. Lamancanza di «terziarizzazio-ne» si fa sentire anche sottoil profilo promozionale. Unesempio. I vigneti di Dabasproducono un vino rossodalle ottime qualità organo-lettiche, ma esiste ancoraun’etichetta e una rete distri-butiva in grado di sostener-ne il commercio. Lo scam-bio culturale con Albengaconsentirà ai «cugini» ma-giari di allargare le cono-scenze in materia, grazieall’incontro con ditte specia-lizzate.Ma il gemellaggio va oltre il

comparto agricolo. «E’ statal’occasione per confrontaredue stili di vita e due struttu-re economiche profonda-mente diverse», spiega l’as-sessore alla cultura del co-

mune di Albenga, GerolamoDelfino. L’economia unghe-rese, attualmente in forteespansione, risulta profon-damente legata alle nuovetecnologie e al ruolo dellascuola.

Proprio in quest’ultimocampo la pubblica ammini-strazione ungherese rag-giunge livelli di eccellenza.Ogni giovane, infatti, perpraticare un mestiere, ha bi-sogno di un patentino, equi-valente al nostro diploma dimaturità. Anche per i lavorimanuali è necessaria que-sta certificazione, che impli-

ca la fre-quentazionescolasticafino ai diciot-to anni. Aldi-là di questaanomaliapositiva, lapubblicaistruzionemagiara pre-vede un pri-mo ramo co-mune diistruzioneprimaria, perpoi suddivi-dersi in duerami. A quat-tordici annilo studenteungherese èchiamato a

scegliere tra l’avviamento allavoro e l’indirizzo classico.Nonostante questa suddivi-sione netta e specializzante,i professori magiari hannochiesto uno scambio di in-segnanti tra le due località,per dare agli studenti un in-segnamento più globale.Entrambe le città possiedo-no un artigianato forte e ra-dicato sul territorio. La gran-de differenza è dettatadall’apporto delle innovazio-ni tecnologiche. A Dabasdominano ancora le attivitàmanifatturiere tradizionali,improntate sull’unicità delprodotto finito. Centinaia lebotteghe di falegnami, sarti,cestai. Destinate, conl’apertura dei mercati e l’Eu-ropa a venticique stati, a di-ventare aziende moderne.Oppure a chiudere le saraci-nesche, a causa della con-correnza mitteleuropea, ca-ratterizzata da prezzi piùbassi e prodotti in serie.Ma le prospettive future nonpreoccupano i cittadini diDabas, impegnati a cercarenuovi mercati e nuove fonti direddito. Non ultimo il turismovenatorio, risorsa fondamen-tale per l’economia locale.Ogni anno, infatti, migliaia dicacciatori da tutta Europa(comitive anche da Genovae Savona) raggiungono lazona, nota per l’abbondanzadi cacciagione.

(a.f.)

Dabas è una cittadina un-gherese di sedicimila abi-tanti, situata quaranta chilo-metri a sud di Budapest,estesa su una superficie di166 chilometri quadrati.L’economia è profonda-mente legata all’agricoltu-ra, con un occhio di riguar-do all’artigianato e alla na-scente industria alberghie-ra. Negli ultimi anni, Dabasè stata in grado di valorizza-re il suo ricco patrimoniostorico e culturale. La cittàospita numerose corti e villeottocentesche, sia nellecampagne circostanti sianel centro abitato. E proprioper mantenere vivo il nu-cleo cittadino, le autoritàhanno varato una disposi-zione vantaggiosa per legiovani coppie in cerca dilavoro. Il comune mette adisposizione di ogni nuovafamiglia un appezzamentodi terreno da coltivare, a uncanone d’affitto estrema-mente accessibile. I novellisposi, in cambio, si impe-gnano ad abitare nel centrostorico. Il provvedimento haregistrato un notevole suc-cesso.

(a.f.)

Un impegno concreto peraiutare la nascita degli StatiUniti d’Europa: questol’obiettivo comune espressodai sindaci di Albenga e Da-bas nel giuramento di fedel-tà. La dichiarazione d’intentiprevede di «suscitare emantenere relazioni perma-nenti non solo tra le nostreamministrazioni, ma anchee soprattutto tra le rispettivepopolazioni». Lo scopo?«Assicurare una migliorecomprensione reciproca,una cooperazione efficace,il sentimento vivo di un de-stino ormai comune». I primicittadini Mauro G. Zunino eZoltan Koeszegi non hannodimenticato di inserire la ne-cessità di un aiuto reciprocoin ambito sociale, ammini-strativo, economico e cultu-rale. Mantenendo costante«l’esigenza di un ordine de-mocratico internazionale,planetario, premessa dellapace vera» e «l’impegno adedificare tutti insieme lacasa comune europea, constabili e democratiche istitu-zioni politiche sopranazio-nali». Insomma: non solo unEuropa dell’Euro.

(a.f.)

Economie europee a confrontoNecessario lo scambio di idee

Il gemellaggio tra Albenga e Dabas occasione di scambio culturale ed economico

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MAGGIO - GIUGNO 2004 11

Iniziativa del Comune di Albenga, dell’Università di Genova e della Camera di Commercio di Savona

Comune di Albenga e Camera di Commercio di Savona sisono alleati per insediare nel capoluogo ingauno la facoltàdi Agraria dell’Università di Genova. I due enti hannocostituito una società consortile, Uniagra, che si occuperàdella gestione tecnico-amministrativa dei nuovi corsi di stu-di, che troveranno spazio presso il Centro Regionale di Spe-rimentazione e Assistenza Agricola. Presidente della socie-tà è il sindaco di Albenga Mauro Zunino, amministratore de-legato è il segretario generale di Palazzo Lamba Doria AnnaRosa Gambino; il direttivo è completato per la Camera diCommercio dal presidente Giancarlo Grasso e dal membrodi giunta Ennio Fazio, per il Comune dai consiglieri Giaco-mo Sannazzari e Carlo Parodi.Uniagra ha successivamente presentato in Regione Liguriail progetto di insediamento dei nuovi corsi di studio, la cui

costituzione – quale dodicesima facoltà dell’ateneo geno-vese – ha ottenuto l’approvazione del Senato Accademico,con la decisione di proseguirne l’iter istitutivo presso il mini-stero.Fondamentale, a questo punto, diventa l’inserimento delprogetto nella programmazione triennale 2004-2006 perottenere la copertura finanziaria necessaria a rendere con-creta un’iniziativa che richiederà un investimento superioreai 5 milioni di euro. La tabella di marcia perseguita da Co-mune e Camera di Commercio prevede l’avvio delle attivitàdidattiche per l’anno accademico 2005-2006, quando po-tranno essere completati sia gli interventi strutturali pressoil Centro di Sperimentazione di regione Rollo sia le proce-dure tecniche e burocratiche per l’istituzione dei corsi distudio.

“Una decisione strategica-mente rilevante”. E’ il giudi-zio che ha accompagnato ladelibera con cui il consigliocomunale di Albenga hadato parere favorevole allacostituzione di una facoltà diAgraria nel Ponente ligure,per consolidare e qualificarelo sviluppo delle attività incampo orticolo e floricolo.Qualità che richiede la for-mazione di risorse professio-nali in grado di guidare epromuovere interventi miratialla crescita e alla razionalesistemazione dei settori agri-coli e forestali sul territorio li-gure. In particolare, la pianadi Albenga è stata interessa-ta da gravi dissesti dovuti afenomeni di abbandono del-le zone montane e da insod-disfacenti politiche di fore-stazione, problemi – questiultimi – comuni a tutto l’arcoappenninico ed alla fasciacostiera mediterranea.Dopo questa delibera – ap-provata a fine agosto 2003 -l’iniziativa è proseguita conun incontro tra parlamentari,amministratori comunali, ladirezione dell’Istituto diAgraria di Albenga e una de-legazione dell’Università diGenova guidata dal rettorePontremoli.E’ nel contesto di questa ve-rifica che è emersa l’oppor-tunità di collegare l’ipotesidi insediare la facoltà diAgraria ad Albenga con ilprogetto presentato dallaCamera di Commercio diSavona per l’apertura unascuola di alta specializza-zione nella struttura di Re-gione Rollo. La collabora-zione tra gli enti ha dato unanuova e forte spinta verso larealizzazione della scuola

universitaria, vista come vo-làno in grado di generare unnotevole indotto (a pieno re-gime sono previsti 800 stu-denti, almeno un quarto deiquali dovranno avere a di-sposizione degli alloggi) e didare una nuova vivacità cul-turale e immobiliare al cen-tro storico.Nel frattempo una “task for-ce” dell’Università, coordi-nata dal professor Gianma-rino, ha predisposto il pianodelle attività formative, com-prendente sia i corsi per iltriennio formativo sia quellidel biennio di specializza-zione, che risulterebbe uni-co in Italia. Il traguardo èquello di offrire quattro lau-ree di contenuto innovativo:laurea in Floricoltura e Vivai-smo; laurea in SistemazioneAgronomica e Forestale delterritorio; laurea specialisti-ca in Tecnologie per la ge-stione dell’ambiente medi-terraneo; laurea specialisti-ca in Biotecnologie per laproduzione vivaistico-fore-stale.Gli obiettivi formativi preve-dono anche due corsi dispecializzazione: il primoconsiste nella conoscenza el’utilizzo di strumenti biotec-nologici per la produzionevivaistica e forestale; il se-condo è rivolto a svilupparetecnologie per la pianifica-zione e la gestione dell’am-biente mediterraneo sottol’aspetto agronomico e fore-stale. Per l’Università di Ge-nova, fin qui priva di facoltàdi Agraria, si tratta di amplia-re il ventaglio dell’offerta, unrilevante valore aggiuntoche ha indotto il SenatoAccademico ad approvare ilprogetto all’unanimità.

La nuova facoltà di Agraria –nell’ipotesi progettuale ela-borata da Comune di Alben-ga e Camera di Commercio– sarà ospitata in una partedelle strutture del Centro diSperimentazione Agricola diRegione Rollo, situato amonte della via Aurelia, traCeriale e il capoluogo inga-uno. Attualmente il Centro siestende su una superficie di3,9 ettari, di cui 2,4 utilizza-bili come terreno agricolo inpiena aria. Le superfici percolture protette coprono6.700 metri quadrati, di cui3.700 occupati da serre,2.100 costituiti da tunnel ed“ombrari”, il resto da bancalifissi o trasferibili con sistemisemiautomatici di movimen-tazione.I fabbricati totali disponibilisi estendono per 1.400 me-tri quadrati e comprendono,tra l’altro, una sala convegnidi 80 posti, tre aule-sale riu-nioni da 30,20 e 12 posti. IlCentro è inoltre dotato di la-boratori per la diagnosi dellemalattie delle piante e di la-boratori chimici certificatisecondo la normativa Iso9002 per analisi di prodottoe per la determinazione diresidui di fitofarmaci nei pro-dotti ortofrutticoli e agroali-mentari.Ma l’asso nella manica dellasocietà (Uniagra) appenacostituita per promuoverel’iniziativa universitaria è co-stituita dall’approvazionedel progetto di ampliamentodelle strutture del Centro diSperimentazione, che pre-vede, specificatamente, lacostruzione di un nuovo la-boratorio fitopatologico suuna superficie di 350 metriquadrati, la ristrutturazionedei laboratori chimici, la rea-lizzazione di un polo didatti-co incentrato su un’aula ma-gna da 300-350 posti, su treaule da 25-30 posti, su unaserie di servizi complemen-tari, compresa una mensa euna foresteria in grado diospitare 15-20 persone. Leunità abitative saranno inte-grate da uno spazio centralepolivalente comprendenteuna lavanderia-stireria, unapiccola area per la prepara-zione dei pasti e una salaper attività collettive. Soddi-sfacente anche la dotazionedei parcheggi: ai 130 attual-mente disponibili se ne ag-giungeranno altri, ricavatisia attraverso una risistema-zione degli spazi interni, siautilizzando aree a marginedella via Aurelia.

Quanto agli spazi residen-ziali per gli studenti – va sot-tolineato che a pieno regimesono previsti 800 allievi pro-venienti da tutta Europa –l’Amministrazione comuna-

le di Albenga ha manifestatol’intenzione di concedere unintero fabbricato nel centrostorico (alle spalle della cat-tedrale di San Michele) doveè prevista la realizzazione di

adeguate strutture di acco-glienza per gli studenti nonresidenti. Il Comune dispo-ne di uno studio di fattibilitàper il recupero e la ristruttu-razione dell’edificio (cono-sciuto come Palazzina Ma-riettina Laingueglia) dovepotranno essere ricavati 9mini-appartamenti da 23-39metri quadrati ciascuno,con al piano terra servizi co-muni. A disposizione è an-che una parte di PalazzoOddo, ovvero il secondopiano, già destinato a Biblio-teca Civica (750 mq.) e ilsottotetto (450 mq.). Inoltreè stato richiesto all’Asl di ve-rificare la possibilità di cede-re un’altra palazzina situatain via Cavour, vicino al Pa-lazzo Comunale, interamen-te da ristrutturare, conl’obiettivo di destinare an-che questo fabbricato adappartamentini per studenti.Gli spazi consentirebbero diricavare dai 20 ai 30 mini-al-loggi da 25-40 mq. ciascu-no, secondo le tipologie daconcordare con l’Università,oltre ai servizi comuni al pia-no terra.

Tipologia di intervento Facoltà di Agraria in Albenga:a) lavori di costruzione di un corpo di fabbrica da destinarsi alla

didattica, comprendente un’aula magna, 3 aule da 25/30 posticon relativi servizi e spazi accessori complementari compren-denti aree parcheggio per 150 auto ca. (presso C.E.R.S.A.A. inReg. Rollo di Albenga);

b) acquisto delle strutture didattico-scientifiche realizzando labo-ratori e sistemi informatici per locali sub a);

c) lavori di ristrutturazione e recupero immobile «Mariettina Len-gueglia», comprendente n. 9 alloggi, oltre pertinenze di servizio;

d) acquisto mobili, attrezzature ed accessori per locali sub c);e) lavori di ristrutturazione del piano secondo e sottotetto

dell’immobile «Palazzo Oddo», comprendente Biblioteca Civi-ca e servizi accessori e di foresteria;

f) acquisto mobili, attrezzature ed accessori per locali sub e).

Descrizione sinteticaper intervento di

Tipo a)realizzazione di un corpo di fabbrica per una superficie complessi-va di mq. 1.100;sistemazione aree di pertinenzaTipo b)attrezzature ed arredi per funzionamento aula magna e aule didatti-che;attrezzature audiovisive, cinematografiche, fotografiche; allesti-mento sale accessorie; materiale per l’allestimento struttura illumi-notecnica; arredi vari.Tipo c)ristrutturazione e recupero immobile per una superficie netta com-plessiva di mq. 372, oltre accessori e disimpegni;Tipo d)arredi e mobili per alloggi;attrezzature per portineria, guardaroba, sala studio/internet, sala ri-creativa TV, servizi igienici comuni;Tipo e)ristrutturazione piano secondo e sottotetto per una superficie nettadi mq. 1200 circa;Tipo f)attrezzature ed arredi per biblioteca;mobili per funzioni complementari (amministrative e tecniche),oltre a servizio di foresteria.

Totale complessivodell’intervento £ 5.100.000,00

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12 MAGGIO - GIUGNO 2004

All’Expo Savona, conferma-tosi uno dei più interessantiappuntamenti della nostracittà, era presentequest’anno anche la Came-ra di Commercio.I dati sono in queste pochecifre: circa 200.000 i mq. diarea occupata, 12,500 quellicoperti da struttura, 685 imoduli espositivi e circa 300le ditte presenti. I visitatori,conteggiati attraverso bi-glietti omaggio e a paga-mento, sono stati 150mila.I motivi della presenza ca-merale? L’Ente si è ritaglia-to, nel tempo, molte funzioniqualificanti che spessol’utente si meraviglia di tro-vare efficientemente rappre-sentate negli uffici. Oltre tut-to, talune attività vengono ri-volte non solo alle ditte e allesocietà iscritte nell’appositoRegistro, soprattutto ai gio-vani e alle donne che vor-rebbero fare impresa, speci-ficatamente su tematiche difinanziamenti provinciali, re-gionali, comunitari ed infor-mazioni sulle opportunitàche si aprono con l’allarga-mento verso l’Est europeo.

Gli uffici si sono adeguatialle novità dell’informatica,permettendo ormai di faremolte operazioni per via te-lematica: dal deposito dipratiche alla firma digitale,alla redazione di documentiper l’estero. Fra le novità in-teressanti, il servizio di con-ciliazione: se la litigiositànon si può eliminare, megliorisolverla “in famiglia”, conmodalità semplici e pococostose.Cosa resta del tradizionale?Ciò che è più piacevole rea-lizzare direttamente, e cioèla formazione per le impre-se, per gli operatori conl’estero, per coloro che sioccupano di ricettività.All’Expò 2004, la Camera diCommercio ha realizzatouno stand che evidenziassele attività dell’ente, con una

sottolineatura dei servizisvolti, compresi quelli delledue Aziende Speciali, Cen-

tro di Sperimentazione edAssistenza Agricola diAlbenga e Azienda Speciale

per la Formazione Profes-sionale e la PromozioneTecnologica e Commerciale

con il suo laboratorio Chimi-co e Merceologico sempredi Albenga.Per approfondire la cono-scenza dei servizi bastavascegliere l’argomento e riti-rare la scheda con tutti gliapprofondimenti del tema;nello stand, di volta in volta,presenziavano funzionari re-sponsabili dei vari servizi,quindi esperti dei vari setto-ri.A disposizione dei visitatorile pubblicazioni economi-che e statistiche, ma ancheuna serie di volumi piacevoliper chi volesse approfondi-re i vari comparti di attivitàlegate alla nostra provincia:dal turismo, agli alberghi oai ristoranti ”di qualità”, daitrasporti alla logistica, alleerbe aromatiche.Un modo per alimentare l’in-teresse degli imprenditori,ma anche di tutti i cittadini ein particolare dei giovani,sulle attività della Camera diCommercio.

(a.m.)

Presentate le attività ed i servizi della Camera di Commercio

Visitata da decinedi migliaiadi persone,

Expo Savona 2004è stata una vetrina

per i servizidi Palazzo

Lamba Doria

Alcuni scorcidello standallestito dallaCamera di Commercioall’Expo ospitatain piazza del Popolo

Aperto il bando. Domande entro il 10 agosto

La Giunta regionale ha ap-provato le modalità attuativedel Fondo per il credito alcommercio previsto peragevolare gli investimentidel settore. Affidato alla Fi-nanziaria Ligure per lo Svi-luppo Economico - FI.L.S.E.S.p.A., il bando prevede chele domande possano pre-sentarsi a partire dall’11giugno 2004 e fino al 10agosto 2004.BeneficiariPossono presentare la do-manda le piccole imprese(D.M. 18/09/1997 e s.m.e i.)commerciali al dettaglio insede fissa con superficienetta di vendita non superio-re a 250 mq. per ciascunaunità locale e le piccole im-prese esercenti l’attività disomministrazione al pubbli-co di alimenti e bevande(pubblici esercizi). Le unitàlocali delle imprese posso-no essere situate in tutto ilterritorio regionale.Interventi ammissibiliInterventi di carattere edili-zio volti all’ampliamento,alla ristrutturazione, all’am-modernamento delle impre-se, comprese le spese diprogettazione, direzione la-vori, oneri concessori e col-laudi di legge; acquisto diimpianti, attrezzature, arredinuovi e funzionali all’attività;acquisto di software, licenzee brevetti inerenti ad inter-venti tecnologici, commer-

ciali e organizzativi.Tipologia del beneficiarioContributo in conto interes-si, concessi nel regime deminimis, su finanziamentiquinquennali con istitutibancari convenzionati. L’en-tità del contibuto varia infunzione della tipologia dibeneficiario essendo previ-sto un abbattimentodell’80% del tasso di inte-resse di riferimento europeovigente al momento dellastipula del contratto di finan-ziamento, elevato al 90%per le imprese femminili co-stituite ai sensi della L.215/92 e al 95% per le im-prese costituite da giovani aisensi della L.r. 3/2003.I limiti di importo dell’investi-mento variano in funzionedella tipologia di beneficia-rio: per gli esercizi di vicina-to l’investimento non puo’essere inferiore a 30.000 e

per i pubblici esercizi non in-feriore a 50.000 , per en-trambi l’investimento nonpuò superare 500.000€.Modalità e termini di pre-sentazioneLa domanda, corredata dal-la necessaria documenta-zione, deve essere trasmes-sa a mezzo raccomandataA/R a FI.L.S.E. S.p.A., viaPeschiera 16, 16122 Geno-va con le particolari modali-tà di invio previste dal bandoa partire dall’11 giugno2004 e fino al 10 agosto2004.Il modello di domanda ed irelativi allegati sono scarica-bili dal sito www.regione.li-guria.it ovvero da www.fil-se.it o reperibile in Regione -Dipartimento Sviluppo Eco-nomico, presso FI.L.S.E.S.p.A. o la CCIAA di Savona.

Enrica Berlingieri

La Regione ha approvato icriteri per l’attribuzione deicontributi a favore delle im-prese che progettino inve-stimenti per la sicurezza deiluoghi destinati al commer-cio, all’artigianato e al turi-smo previsti dalla legge re-gionale 10/2003.Beneficiari delle agevolazio-ni sono le imprese commer-ciali classificate esercizi divendita al dettaglio (esercizidi vicinato), attività di som-ministrazione alimenti e be-vande su area privata insede fissa, rivendite di ge-neri di monopolio, attività dirivendita dei prodotti farma-ceutici, specialità medicina-

li, dispositivi medici e presidimedico chirurgici, attività divendita e distribuzione dicarburanti, attività di rivendi-ta di stampa quotidiana eperiodica effettuati in puntivendita esclusivi; le impreseartigiane ed infine le impre-se turistiche.L’iniziativa riguarda i proget-ti relativi all’acquisto e allainstallazione di impianti di vi-deosorveglianza, interni alleunità locali ubicate nel terri-torio ligure, provvisti di colle-gamento diretto con le saleoperative delle forze dell’or-dine o con Istituti di vigilanzaprivata. Sono esclusi gli ac-quisti effettuati tramite loca-

zione finanziaria.Le agevolazioni previsteconsistono in un contributo,nel rispetto del regime deminimis, pari al 40% dellespese ritenute ammissibili e,comunque, fino ad un mas-simo di 3.000 €. Le doman-de andranno presentate alleCamere di Commercio dicompetenza dal 3 giugno al17 luglio 2004. La documen-tazione necessaria sarà di-sponibile presso le stesseCamere di Commercio escaricabile dal sito www.re-gione.liguria.it.

Enrica Berlingieri

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MAGGIO - GIUGNO 2004 13

Si allunga sull’OceanoAtlantico, in un tripudio dispiagge dorate; la zonacentrale è ricca d’acqua e dibellissimi laghi che fanno diquesta terra un forte produt-tore di prodotti da piantagio-ne quali caffè, cacao, coto-ne, ananas. Ai suoi confiniLiberia, Guinea, Mali, Gha-na, Burkina Faso, paesi concui ha un ricco interscam-bio. Parliamo di Costad’Avorio, uno dei territori piùbelli dell’Africa Occidentale,purtroppo, penalizzato dal‘90 da una situazione di in-stabilità politica.Il nome lo si deve ad un fio-rente commercio d’avorio,instaurato prima dai porto-ghesi, poi dai francesi, chealla fine dell’Ottocento nefecero una loro colonia. IlPaese si affrancò nel 1960,ma proprio il fortissimo lega-me con la madrepatria influì,ed influisce tutt’oggi negati-vamente, sulla conquista diuna propria identità. Questoè ostacolato anche dall’es-sere la Costa d’Avorio unPaese ad altissima immigra-zione, che crea fazioni escontri a carattere politico ereligioso.Di buono, le tensioni hannofavorito la nascita di un ane-lito popolare alla «Ivoriani-tà», al desiderio di preserva-re caratteristiche, cultura, edanche accesso a caricheistituzionali a nativi della Co-sta d’Avorio, che abbianoanche genitori di altre terre.Gli «Ivoriani» che mirano allosviluppo dell’economia,all’istruzione, alla formazio-ne professionale della po-polazione, al sogno di valo-rizzare e far conoscere lacultura in tutte le sue sfac-cettature, dalla letteraturaalla pittura, alla scultura,all’artigianato artistico, nonrisiedono sempre in Costad’Avorio, ma spesso per la-voro vivono fuori dal proprioPaese. Ne diventano amba-sciatori, magari come AlainNicaise Coffie, che amba-sciatore è non solo emotiva-mente, ma anche diploma-tico con tale grado. Nella ve-ste di rappresentante degliIvoriani all’estero, Coffie havisitato Savona ed ha incon-trato politici, rappresentantidi categoria,amministratoripubblici.L’incontro è av-venuto a Palaz-zo Lamba Do-ria, sede dellaCamera diCommercio.Ad attenderloFranco Zino, inrappresentan-za del Presi-dente della Ca-mera GiancarloGrasso, Rosa-rio Tuvé consi-gliere in Comu-ne di Savona,oltre a SandroMeraviglia diConfcommer-cio, SilvanoGodani assessore alla Cul-tura e Wilma Pennino asses-sore al turismo del Comunedi Savona, Mauro Fresia,Presidente dell’UnioneIndustriali. Poi, funzionaridel Comune e della Cameradi Commercio , oltre a Ko-uakou Konan, coordinatoredall’Associazione CulturaleArt Afric in Liguria, Kpan Te-agheu Simplice, economi-sta e scrittore, e molti Ivoria-ni residenti in Italia, venutiper l’occasione a rendereomaggio al loro ambascia-tore.Perché ha scelto come tap-pa del proprio viaggio Savo-na? L’ambasciatore Coffie,uomo di cultura e di grandegentilezza, ringrazia ammi-nistratori e politici che han-no dedicato il proprio tempoad accoglierlo e a prenderein considerazione il proprioPaese e parla del progetto

Nante, proposta composita,che prende spunto da unbando contemplato in unalegge della Regione Liguriaper «Interventi per la coope-razione allo sviluppo, soli-darietà internazionale epace».Cita Art Afric, AssociazioneCulturale che opera a livellointernazionale oltre che in Li-guria e si batte per uno svi-luppo equo e sostenibiledella Costa d’Avorio: è que-sto il fil - rouge che ha porta-to a Savona l’Ambasciatorealla ricerca di scambi cultu-rali, ma anche di una possi-bilità effettiva di collabora-zioni economiche.Procedendo con ordine,Coffie sottolinea che, innan-zi tutto, si dovrebbero co-struire legami «politici» ecioè un gemellaggio tra Sa-vona e la capitale della Co-sta d’Avorio, la città di Ya-

moussoukro. A ciò segui-rebbero due incontri/conve-gni tra politici, amministrato-ri, persone di cultura, uno aSavona, l’altro a Yamousso-ukro, al fine di individuareipotesi di cooperazione indiversi campi. In tale occa-sione sarebbe opportunorealizzare anche eventi dicarattere culturale, conl’esposizione di manufattiartistici, affinché le due co-munità possano reciproca-mente conoscersi. Infine sipotrebbero mettere a fuocoaltre opportunità.Appare semplice e logico ilpercorso prospettatodall’ambasciatore Coffie,reso ancor più affascinantedalla immediata propensio-ne agli scambi di natura cul-turale, sociale, pacificatoritra i popoli. Ma le propostehanno anche contenuti con-creti e, forse, appetibili per

la nostra provincia, in spe-cial modo in un periodo dicrisi, in cui pensieri positivipossono dare un po’ di en-tusiasmo: potrebbe essereinteressante il settore del le-gno, che riscuote interesseda parte di imprenditori sa-vonesi che già per i propriaffari si indirizzano alla Co-sta d’Avorio; non meno im-portante quello della pesca,che trova accoglienza entu-siastica da parte della Coo-perativa Pescatori e del suopresidente Busin del settoredell’ecologia che ha spintoun’azienda di Varazze a cre-are la Societé Abidjan Pro-preté.Anche il Presidente dell’U-nione Industriali, Mauro Fre-sia, sottolinea l’interessedell’associazione di cui èalla guida per questo Paeseafricano, e in particolare perla capitale Yamoussoukro,

centro di 190.000 abitanti, incui dovrebbero essere tra-sferiti tutti gli uffici ammini-strativi oggi con sede adAbidjan, lo splendido portosituato nel golfo di Guinearimasto finora centro politi-co ed economico del Pae-se.La provincia di Savona nonè nuova a rapporti con laCosta d’Avorio: già nel 1990a Daloa, una città di 250.000abitanti, anch’essa situatanella zona interna, i PadriScolopi, legati alla nostracittà, dove per anni hannogestito scuole eccellenti peri savonesi, hanno dato vitaad un programma di forma-zione dei giovani attraversopropri missionari, dediti inmolti villaggi all’impianto dipozzi, all’istituzionalizzazio-ne di piccole scuole di alfa-betizzazione e piccoli ate-liers di taglio e cucito.

Dove potrebbe prendere lemosse un progetto comunetra la nostra provincia e laCosta d’Avorio? Lo spiegabene Konan Kouakou, Pre-sidente dell’AssociazioneArt Afric: il gemellaggio isti-tuzionale darà il via ad uncospicuo finanziamentodella Regione, e certamentecoinvolgerà il mondo dell’ar-tigianato, dell’industria, delcommercio, soprattuttoquello delle tradizioni e dellacultura, che gli Ivoriani, an-cora molto legati alla MadreAfrica, vogliono conservare,riaffermare, far conoscere.Un primo punto fermo nellerelazioni con la Costa d’Avo-rio è la recente nomina aConsole Onorario di quelPaese per Giancarlo Vedeo,imprenditore di Varazze,che dal 1993 ha rapportid’affari con quel Paese.«Come vede la sua nominae quali sono i suoi proget-ti?», chiediamo al neo Con-sole. Vedeo ha, naturalmen-te, il taglio dell’imprenditoree spiega che i rapporti eco-nomici possono esseremolto interessanti, ma la-scia grande spazio ancheall’impegno sociale cui haintenzione di dedicarsi e,perché no, anche alla com-prensione di quella culturacosì diversa, così ricca e ar-ticolata. In fondo, la nostraopulenta società dei consu-mi ha rubato molto spazioalla fantasia, all’immagina-zione, alla speranza.

(a.m.)

La scheda PaeseSuperficie 322.463 kmq. Popolazione 14.800.000(2001).Capitale Yamoussoukro (190.000 abitanti) ma la sededel governo è ad Abidjan (2.492.513 abitanti). Lingua uf-ficiale: francese. Moneta: franco CFA, tasso di cambio656 F.CFA per 1 euro.Principali indicatori economici 2002: Pil 8,2 miliardi difranchi, inflazione 3,1%, import in milioni di dollari 2.432,export 5.166, saldo 2.734. Rischio paese: la Sace collo-ca la Costa d’Avorio in categoria 7 su 7 (1 minor rischio, 7maggior rischio).La zona del paese più fertile è la fascia costiera asud-est, dove prevale la coltivazione di palme da olio,noci di cocco, ananas e banane. L’entroterra e la fasciasud-ovest sono ricche di foreste, cacao, caffè, riso, mais,manioca. Il livello delle infrastrutture è molto alto in rap-porto agli standard dei paesi meno sviluppati: due porti,una sviluppata rete stradale, effcienti comunicazioni tele-foniche e informatiche. L’economia ivoriana si mantieneal quarto posto tra le economie più sviluppate dell’AfricaSub-sahariana. Interscambio con l’Italia 2002: export103,3 milioni di dollari; import 231,8 milioni; saldo -128,5milioni.

Incontro con l’ambasciatore ivoriano alla Camera di Commercio di Savona

L’ambasciatoreCoffie a PalazzoLamba Doriasalutato daFranco Zino,membro diGiunta camerale,e da SilvanoGodani,assessore allaCultura

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14 MAGGIO - GIUGNO 2004

«Tesori di Ceramica è diven-tata una manifestazione im-portante e preziosa per il no-stro settore», afferma LedaZannoni, presidentedell’Associazione Ceramistidi Albisola, titolare dell’inca-rico da lunghissimo tempo,esperta ceramista. E non sipuò che essere d’accordo.In primo luogo, la fiera pre-senta solo ceramiche e nonproduzioni variamente e avolte malamente accostate;in secondo luogo, non èsolo una fiera, ma una verae propria manifestazione,poiché nel suo ambito sisvolgono convegni, dibattiti,concorsi, incontri fra le «cittàdella ceramica». Insommatutto ruota davvero e solo in-torno alla ceramica.Ricordiamo, in proposito,che l’AICC «AssociazioneItaliana Città della Cerami-ca» include quelle cittadine icui artigiani lavorano rispet-tando i requisiti stabiliti neldisciplinare delle produzioniDOC. L’associazione, in sin-tonia con il Ministero delleAttività Produttive e delleAssociazioni di categoria,ha promosso ACTA, un im-portante progetto che pre-vede la valorizzazione dellaceramica artistica e tradizio-nale attraverso varie attività,fra cui la creazione e l’utiliz-zazione di un marchio che,naturalmente, costituirà unvalore aggiunto per i manu-fatti che potranno fregiarse-ne.Successivamente, si arrive-rà alla creazione di un net-work di centri di promozio-ne per l’artigianato cerami-co, che avranno comeobiettivo la comunicazionee il marketing, l’innovazione,la formazione e i servizi perle aziende artigiane.Anche quest’anno «Tesori diCeramica» era ubicata nelPorto antico di Genova, aimagazzini del cotone. Nelsuo ambito, la Regione Li-guria era presente con unimponente spazio, di cuiuna parte riservata all’Asso-ciazione Ceramisti di Albis-sola. Alla Camera di Com-

mercio, l’incarico dell’allesti-mento degli oggetti raccoltidall’Associazione dalle di-verse botteghe.Lo stand, suddiviso in dueparti distinte, usufruiva, perla scenografia, di cubi di di-verse altezze e diverse tona-lità di colore. Sullo sfondoantiche foto riproducenti in-terni di botteghe di cerami-ca.Con la Presidente LedaZannoni si è pensato di

esporre i pezzi, suddividen-do quelli rigorosamente tra-dizionali da altri più moder-ni, tanto nelle fogge quantonel decoro.Nell’area dedicata alla tradi-zione, le ceramiche di Stu-dio Ernan, Mazzotti, Gagge-ro, San Giorgio: pur nelle di-verse interpretazioni e sfu-mature di colore, gli stili«Antico Savona», «Levanti-no», «Calligrafico» realizzatisu anfore, conserti, arbanel-le, pilloliere, sono sempre digrande appeal. Di stile tradi-zionale anche gli oggetti di«Stella d’Argento» e «BF».Meno nutrita l’esposizionedi ceramiche moderne, in-novative, presentate, guar-da caso, non da giovani, mada ceramisti con anni di pro-duzione tradizionale alle

spalle. Belli gli orci smaltatidi Leda Zannoni; estrema-mente decorativi i vasi a col-lo lungo di Ceramiche SanGiorgio, ricchi di smalti colo-rati che al gran fuoco assu-mono iridescenze perlate.Non meno interessanti leceramiche de «Il Tondo»,assolutamente originalicome foggiatura decoratacon motivi inediti e di fanta-sia. Tipica di questa bottegala realizzazione di cerami-che «bucchero», di antichis-sima derivazione etrusca,che richiede abilità nellapreparazione e soprattuttonella cottura: il risultato èuna tipologia di oggetti dalgusto arcaico, di colorenero spruzzato d’argento,che possono inserirsi benis-simo, tanto nell’arredamen-to tradizionale o in quellomodernissimo.Gli stand, allestiti nell’ambitodella fiera genovese, fannorisaltare Albisola che rimaneun grande e importante cen-tro per la ceramica, seppurein difficoltà oggi nell’espri-mere compiutamente le pro-prie potenzialità. Perciò si ri-chiederebbe una selezionerigorosa della ceramica tra-dizionale che, spesso, risultauna frettolosa e maldestracopiatura dell’antica tecnicatramandataci attraverso bel-lissimi manufatti, ormai ap-pannaggio di collezionistiprivati.Collateralmente, anche ne-gli oggetti creati da talunigiovani, non sempre si notail piacere nell’avventurarsi infogge e decori innovativi, nél’impegno in una ricerca sti-

listica, in verità utilizzatasolo da alcuni artisti, chespesso realizzano le proprieopere solo per mostred’arte.Al tempo, resistono impor-tanti botteghe di lunga tradi-zione, poche, ormai, per darvita a un vero «polo» nelcampo dell’artigianato arti-stico.Perché, dunque, questosettore sembra nel com-plesso un po’ in attesa?Non per nulla sta diminuen-do il numero di coloro che sidedicano a questa attività.Eppure, ai ceramisti si rico-noscono capacità singolari,a volte eccezionali; il loro la-voro appare quasi magico,una combinazione fra ma-nualità, creatività, alchimia,che nasce da un sapere col-lettivo, tramandato neglianni, addirittura nei secoli.Ma per imparare questo bel-lissimo mestiere c’è biso-gno di formazione seria eduratura, che deve esserecoordinata e finanziaria-mente sostenuta da enti edamministrazioni pubbliche.In più è assolutamente ne-cessaria la collaborazione,la solidarietà fra gli stessiceramisti. Chi ha più espe-rienza dovrebbe farsi caricodella guida dei giovani arti-giani, aiutarli ad affinare latecnica e mettere a fuoco lapropria inventiva: botte-ghe-scuola, come ne esi-stevano una volta. Il futurodella nostra ceramica è affi-dato a queste possibilità.Aspettando che qualcosa simuova in positivo, TullioMazzotti insegue fondi perla formazione; Tino Canepaè preso dai disciplinari dellaDOC, Leda Zannoni con vo-litiva caparbietà s’impegnain manifestazioni che pos-sono far apprezzare, fiancoa fianco, lavori di giovani,giovanissimi e maestri.Si fa il possibile insomma,per non far andare tutto... incocci.

Anna Maroscia

Riproposta con successo a Genova la grande tradizione del “paese dei vasai”

In rassegna le celebri botteghe dell’Associazione Ceramisti di Albisola

Ancora una volta i Magazzini delCotone hanno ospitato la rassegna

“Tesori di ceramica”, allestitadall’Associazione Ceramisti di Albisola

in collaborazione con Regione eCamera di Commercio

Nelle foto, alcuniscorci dello stand diceramiche albisolesiallestito nei grandispazi espositivi deiMagazzini delCotone, nelPorto Anticodi Genova

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MAGGIO - GIUGNO 2004 15

Alcuni dati 2003 indicanoche su 100 euro di prodottoagroalimentare esportatodall’Italia oltre 18 sono divino, 7 di oli ed altrettanti diprodotti caseari. Un dato si-gnificativo, una riflessioneche i produttori di vino e oliohanno realizzato parteci-pando anche quest’anno adue manifestazioni di impor-tanza internazionale, Vinitalye Sol.I produttori si sono presen-tati con alcune fra le miglioriproduzioni di vino e di olioper onorare un momentoespositivo, dove l’eccellen-za è consuetudine ma an-che terreno di confronto e dicontrasto, nonché fonte digrande soddisfazione per ilproprio lavoro, quando,confortati dall’apprezza-mento di un consumatoreattento e competente, si rie-sce ad imporre il prodottosul mercato.«La filosofia che ha guidatola nostra azione in tutti que-sti anni», afferma il Presi-dente Grasso, «è stata quel-la della ricerca di un costan-te equilibrio tra qualità eprezzo per una produzioneche è, come ben noto, fati-cosa e avara. Ritengo cheoggi si possa affermare chequesto obiettivo, con un len-to ma costante impegno, siastato raggiunto. Con grandesoddisfazione, e in accordocon l’Assessorato Agricoltu-ra della Regione Liguria,sono stati realizzati eventipromozionali, di primo livel-lo, culminati in una confe-renza stampa nazionale aSarnico sul lago di Iseo sullemanifestazioni veronesi emantovane. Sono stati invi-

tati i rappresentanti di presti-giose testate giornalistichea tema gastronomico. Qu-est’anno, a completamentoed in contemporanea conqueste due iniziative, sare-mo presenti anche a »Mille e2 Formaggi" di Mantova,dove, oltre ai prodotti case-ari, verranno presentate al-cune altre tipicità liguri, fracui gli oli e il pesto”.Come è noto, le Camere diCommercio, oltre all’attivitàdi promozione dei prodottilocali, ormai da anni con lagestione degli albi dei vi-gneti e degli oliveti garanti-scono la tracciabilità al vinoa denominazione di originecontrollata (Doc) e ad Indi-cazione Geografica Tipica(IGT) nonchè all’olio a deno-minazione di origine protet-ta (Dop) della Liguria.Inoltre, una verifica rigorosa

delle Commissioni di degu-stazione permette agli agri-coltori di arrivare sul merca-to con prodotti di assoluto ri-lievo dal punto di vista orga-nolettico e di eccellenzaqualitativa.Quest’anno, poi, la presen-za a Vinitaly si è arricchita diuna serie di eventi denomi-nati «I 5 sensi della Liguria».Il programma si è sviluppatosui temi dell’enogastrono-mia regionale e la culturadel territorio ed è stato orga-nizzato, in base a precisestrategie di marketing, pe-raltro molto apprezzate, dal-la società OA-Tour di FinaleLigure.«Con riferimento al dettagliotecnico/organizzativo dellanostra presenza» prosegueil presidente Grasso, «lospazio espositivo a “Vini-taly” è stato realizzato per

complessivi 160 mq circa,ed è stato suddiviso in spazicomuni e box per le 25aziende liguri, di cui 10 sa-vonesi, che hanno aderito alivello regionale. Le degu-stazioni dei vini sono stateguidate dai Sommeliers del-la Sezione Ligure dell’Onav.Lo spazio comune è statoutilizzato per gli eventi dei “5sensi” con la partecipazionediretta delle aziende viticolee olivicole."Nel «Sol», le aziende pre-senti sono state 17, di cui 5savonesi, e per la prima vol-ta 3 hanno partecipato diret-tamente con un proprio spa-zio espositivo. Per tuttol’arco della manifestazionel’esperto enogastronomo li-gure Virgilio Pronzati ha gui-dato le degustazioni, met-tendo il luce le qualità orga-nolettiche dei nostri oli.

A Mantova, alla manifesta-zione «Mille e 2 Formaggi»,sono stati allestiti uno standistituzionale nell’area busi-ness del Palazzo Ducale esette gazebo nella centralis-sima Piazza delle Erbe,dove il pubblico ha potutoapprezzare, oltre alle piùqualificate produzioni case-arie regionali, i formaggi sa-vonesi «formaggetta» e«sora», il pesto e gli oli liguri.Sono stati realizzati ancheappuntamenti con degusta-zioni, articolati continuativa-mente nell’arco delle tregiornate, sia presso lo standsia nei gazebo. Inoltre, èstata programmata il 3 apri-le in Piazza Sordello, pressol’isola Matrimoni dei For-maggi, una degustazionedei nostri prodotti, guidatada esperti assaggiatori.«In sintesi - conclude il pre-sidente Grasso - “culturadella qualità a tutto campo,nel solco della tradizionalelinea promozionale, in un

mercato sempre più globalee meno protetto, dove laqualità e il rapporto con ilterritorio sono le leve piùidonee ad assicurare alleimprese liguri una posizionedi forte competitività. I dati dipartecipazione, poi, confer-mano una grande dinamici-tà delle imprese agroali-mentari savonesi, in rappor-to alle presenze regionali. Equesto fa ben sperare per ilcoinvolgimento degli opera-tori nelle iniziative che stia-mo insieme portando avan-ti”.I produttori presenti alle ma-nifestazioni hanno apprez-zato lo sforzo del sistemacamerale ligure e, in un mer-cato dalla concorrenzasempre più agguerrita, han-no segnalato che le produ-zioni della Liguria godonosul mercato ottima salute esono costantemente ricer-cati ed apprezzati.

Guglielmo Bonaccorti

Successo dei prodotti savonesi al Vinitaly di Verona e a Mantova

Premiata a Parma e Bari azienda olivicola cresciuta su terreni incolti

Carne,multa semanca

l’etichettaMulte salate se mancal’etichetta alla carne bovi-na in vendita. Dal 17 mar-zo 2004, giorno in cui èentrato in vigore il decretolegislativo 29 gennaion.58, sono infatti scattatele sanzioni fino a 12.000euro per chi la mette invendita priva dell’etichet-ta obbligatoriache consente di ricono-scere Stato di origine, al-levamento, macellazionee sezionamento, e diidentificare come unavera e propria cartad’identità i capi tramite uncodice di identificazione.La carne acquistata neivari punti vendita deve,dunque, obbligatoria-mente riportare in etichet-ta se è stata ottenuta daun bovino nato, cresciutoe allevato in Italia o se sitratta di un capo nato inun altro Paese, cresciutoe macellato in Italia o an-cora se la carne provieneda un animale nato, cre-sciuto e macellato in unaltro Paese.

E’ sicuramente un’annatada incorniciare quella tra-scorsa per l’olio ligure. Infat-ti, la giuria del ConcorsoInternazionale Leone d’Orodei Maestri Oleari di Milanoha recentemente assegnatoal Cibus di Parma il «Diplo-ma di Gran Menzione» per ilcampione di olio extravergi-ne di oliva “Cru Canaiella”Dop Riviera del Ponente Sa-vonese, nella categoriaFruttato Delicato, all’Azien-da Agricola La Macina diBerruti Filippina - Savonacon oliveti nella vallata di Le-gino. Inoltre la stessa azien-da ha partecipato al premiointernazionale “Biol” relativoagli oli prodotti da agricoltu-ra biologica, organizzatodalla Camera di Commerciodi Bari, vincendo la selezio-ne regionale per la Liguria.Questa nuova azienda è re-centemente entratanell’elenco confezionatoridella Dop Riviera ligure e hadimostrato una grande pro-fessionalità ed elevate moti-vazioni nei suoi ambiziosi ti-tolari.Nasce nel 1997 il percorsodi questa azienda olivicola,da una sfida alle tradizionalidifficoltà dell’agricoltura li-gure. Una casa panoramicasulle alture di Savona in bel-la posizione vista mare ripa-rata dalle correnti fredde, unbell’appezzamento di terre-no terrazzato e incolto espo-sto al sole, un’idea e una sfi-

da economica, naturalmen-te un buon impegno finan-ziario, tanta volontà e ideechiare. La titolare FilippinaBerruti, coadiuvata da mari-to e figlio, mettono a coltural’appezzamento di 9 ettari,con quasi 900 piante di olivoper circa 4 ettari, con varietàTaggiasca selezionata, e in-comincia l’attesa del pro-dotto.«Sono stati anni difficili - ciconfida la signora Berruti -nei quali passavano sotto inostri occhi solo documentidi spesa, con pochi contri-buti finanziari da parte degliEnti preposti. Ma abbiamovoluto insistere, forti di unapassione per la terra e per i

prodotti tipici che solo i ligurisanno affrontare con tantatenacia. Si sa che l’olivo ègeneroso solo dopo qual-che anno dall’impianto ecosì abbiamo curato e assi-stito le giovani piantine conogni cura, seguendo i pre-ziosi consigli dei tecnici checi hanno aiutato nel corsodegli anni. E infatti abbiamodeciso di coltivare utilizzan-do il metodo dell’agricolturabiologica, con l’inerbimentodel terreno, senza l’impiegodi prodotti chimici di sintesinel pieno rispetto dei ritminaturali, ma gestendo l’oli-veto con le più moderneconcezioni».«Adesso ne siamo orgoglio-

si. Dal 2003 abbiamo inizia-to a produrre con una certacontinuità ed è iniziato an-che il processo di certifica-zione Dop e l’adesione alConsorzio di tutela. Dovreb-bero fare così anche gli agri-coltori di vecchia data. Nonè più possibile pensare inmodo individuale, bisognaassociarsi e pensare collet-tivamente, cercando nuovimercati e far conoscere ilnostro prodotto soprattuttoper quello che vale.Infatti il nostro è un olio chesi può classificare fra i frutta-ti molto delicati, con un in-tenso aroma di fruttato ma-turo e dolce al palato, cioènon lascia la sensazioneamarognola di certi oli meri-dionali molto intensi, è mol-to ricco di sostanze antiossi-danti, ha un bassissimo in-dice di acidità e una lungacapacità di conservazione.Finora abbiamo una produ-zione limitata ma stiamo at-

tenti a tutte le fasi produttive.Per produrre olio di qualitàbisogna curare l’oliveto esoprattutto la fase di raccol-ta e frangitura. Noi ci rivol-giamo ad un frantoio di fidu-cia e seguiamo tutto il pro-cedimento. Solo così si puòottenere un olio che sia as-solutamente certo di rientra-re nei parametri della Dop econservare le caratteristichedella varietà Taggiasca,simbolo del nostro territo-rio".Il premio che abbiamo rice-vuto - conclude la SignoraBerruti - ci riempie di orgo-glio ma ci ha dato una gran-de soddisfazione il ricono-scimento al nostro olio daparte dei visitatori all’ultimaedizione del Sol di Verona, acui abbiamo partecipatocon altri produttori e con ilcontributo determinantedelle Camere di Commerciodella Liguria".

(g. b.)

Le aziende presenti ai tre eventi espositiviAZIENDE VITICOLE COMUNE

LA VECCHIA CANTINA SALEA D’ALBENGASAN DALMAZIO ALBENGA

VIO CLAUDIO VENDONECascina Feipu dei

MASSARETTI.BASTIA D’ALBENGA

SARTORI LUIGI ALBENGASOMMARIVA ALBENGA

BIO VIO BASTIA D’ALBENGARUFFINO VARIGOTTI (FINALE L.)

VITICOLTORI INGAUNICoop.

ORTOVERO

ENRICO DARIO BASTIA D’ALBENGA

AZIENDE OLIVICOLE COMUNEAz. Agr. «LA MACINA» SAVONAFrantoio Olive BRONDA

RENZOVENDONE

Frantoio Olive MARCO ALBENGAOleificio POLLA NICOLO’ LOANO

Oleificio BAGLIETTO &SECCO

VILLANOVA D’ALBENGA

AZIENDAZOOTECNICO-CASEARIA

COMUNE

PASTORINO SABINA SAVONA

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16 MAGGIO - GIUGNO 2004

Vendere turismo? Non siusa più: oggi si vendono«turismi», sia perché il livellodi maturità del turista è piùelevato, sia perché, percompetere a livello naziona-le e internazionale, bisognadiversificare al massimol’offerta.Ecco, quindi i «Club di pro-dotto», forma di aggregazio-ne tra imprese finalizzataalla creazione di un prodottoturistico specifico. Tema ap-profondito in un seminariocondotto da Michela Valen-tini, amministratore dellaSL&A, studio di consulenzaper il turismo con sede aRoma.Il seminario era rivolto alleaziende, alberghi o ristorantidella provincia, in possessodel Marchio di Qualità, pro-prio perché i "club di pro-dotto" rappresentano una ri-sposta di qualità alle esi-genze del consumatore chedesidera soggiornare instrutture selezionate, fruiredi servizi mirati, contare supersonale preparato e spe-cializzato. Per realizzare iClub, le strutture ricettivedevono identificare un mer-cato, sviluppare le capacitàdi lavorare in sintonia con lealtre aziende, accettare uncodice di autodisciplina.A fronte, conquisterannouna specializzazione, mi-glioreranno la preparazioneprofessionale dei propri di-pendenti, acquisiranno an-che maggior forza contrat-tuale nei confronti di enti,amministrazioni, banche,perché, si sa, «l’unione fa laforza».Lavorare insieme permette-rà, inoltre, di scambiarsi in-formazioni, conoscenze,esperienze ed anche di rea-lizzare con costi meno ele-vati materiale pubblicitario,studi di mercato, acquisti diprodotti per la la propria atti-vità.Per realizzare un "club diprodotto" occorrono alme-no 3 iniziative: l’introduzionedi un disciplinare che stabi-lisca i criteri di selezione,quindi di appartenenza alclub; l’istituzione di un mar-chio; la definizione di alcuneregole di marketing.Insomma, è come se si sti-pulasse un contratto checontemporaneamente san-cisce le offerte degli opera-tori e garantisce i clienti chene usufruiscono.Cosa deve prevedere il di-sciplinare? Innanzi tutto in-dicare le caratteristiche in-trinseche della struttura ri-cettiva, gli optional offerti, laspecializzazione del perso-nale, i legami con il territorio.Per fare un esempio, se ilclub di prodotto riguardauna clientela di famiglie conbambini, e si riferisce ad unalbergo, le camere avrannolettini per i piccoli, fasciato-io, bagnetto con termome-tro, seggiolone e scalda bi-beron, baby phon, prese disicurezza, servizio di babysitter, spazi sicuri per giochi,spiagge attrezzate, piccolebiciclette, feste e intratteni-menti settimanali, special-mente in occasione di com-pleanni.Se, invece, si tratta di risto-ranti, si provvederà ad ap-parecchiare con stoviglieappropriate per i piccoliospiti, non pericolose e diaspetto gradevole e diver-tente; gli orari per i pasti sa-ranno più elastici e si studie-ranno menu adatti, nonchéla possibilità di riservare aibambini una sala apposita efarli seguire da personalespecializzato per lasciaretranquilli i genitori.Altro elemento indispensa-bile è il marchio di prodotto,da far studiare, realizzare eapplicare magari accantoalla «Q» di Quality. Marchioche dovrà essere ripetuto ilmaggior numero di voltetanto nell’albergo, quanto

Nel turismo la competizione si può vincere diversificando al massimo l’offerta

Adeguare le strutture alle esigenze del cliente

nel ristorante, sul materialedestinato ai bambini (piccoliregali, distintivi, cappellini,cartoline, ecc.).Naturalmente, più il marchiosarà accattivante, più avràsuccesso e resterà impres-so nella mente dei piccoli

ospiti e dei ....genitori.Si potrà, insieme a tutti gliassociati al club di prodotto,studiare strategie di marke-ting, investendo in terminipromozionali sul segmentofamiglie - bambini parteci-pando a fiere tematiche, a

pubblicità su riviste dedica-te alle mamme, a fiere digiocattoli o abbigliamentoper bambini.I "Club di prodotto", nonsono ancora operativi nellanostra provincia, ma costitu-iscono una vera intrigantenovità. Prova ne sia che ilseminario su questo temaha scatenato la fantasia el’eccitazione degli operatoripartecipanti.Ognuno di loro ha voluto in-dicare una possibilità e diproposte ne sono venute fu-ori tante: club diving, clubculturale, club cicloamatori,club motociclisti, club per-corsi golosi, club amanti delverde...Molte le potenzialità, masarà comunque semprel’aggregazione la strategiavincente!

Anna Maroscia

Nascono i Club di Prodotto peraggregare gli alberghi ed i

ristoranti specializzati versodeterminate fasce di mercato.

Avranno marchio, disciplinare eun marketing dedicato

Seminario sui problemi di gestione aziendale nelle imprese del settore turistico

Come si gestisce un albergo o un ristorante? Non diversa-mente da come si gestisce un’azienda di altro tipo, ha sotto-lineato nel suo seminario Marco Benucci, imprenditore edocente in gestione aziendale con studio a Terni.Se la contabilità è compito del commercialista, la gestioneaziendale attiene direttamente al direttore dell’albergo o delristorante, che in alcuni casi ne è anche il proprietario.L’azienda va tenuta costantemente sotto controllo, senzaaspettare di consultare i bilanci di fine anno: un’attenta econtinua osservazione e una gestione per processi consen-tirà di migliorare le prestazioni aziendali.Cosa sono i processi? Sono l’insieme delle attività correlateo integranti che trasformano elementi in entrata in elementiin uscita. In un’attività produttiva la materia prima verrà tra-sformata in prodotti; in una attività ricettiva la «materia pri-ma» si trasformerà in servizi.Le attività ricettive - nel caso specifico alberghi o ristoranti -utilizzano materiali, infrastrutture, risorse umane, per dare aiclienti il miglior tipo di ospitalità. Tali attività possono esseresuddivise, identificate in processi che potranno essere gui-dati per garantire la migliore prestazione. E’ fondamentale,per chi dirige l’azienda, definire gli impegni dei responsabilidei vari processi e far sì che vengano coinvolti al massimotutti coloro che vi partecipano.Ognuno dei responsabili deve poter sentire di assolvere aipropri compiti anche autonomamente e, addirittura, potermettere in campo proprie iniziative. Solo così si potrà otte-nere un costante miglioramento delle prestazioni, la motiva-zione del personale coinvolto, che permetterà al direttore diutilizzare il proprio tempo in altre attività. Sarà così più age-vole fissare per ogni settore gli obiettivi da raggiungere,spostando i parametri su livelli sempre più elevati. Natural-mente non si farà un dramma se obiettivi troppo ambiziosinon verranno raggiunti in prima battuta, ma una costantetensione e l’orgoglio dei collaboratori, su cui si è fatto leva,permetterà, prima o poi, di raggiungere i successi sperati.Tutti i processi in atto in azienda possono, comunque, esse-re contabilizzati e non attraverso contabilità civilistica o fi-scale, che sono statiche, che fotografano l’azienda alla finedell’esercizio, ma attraverso la contabilità industriale, moltodinamica, che può dare l’indicazione del grado di efficienzadei vari processi.Se, infatti, esamineremo il nostro albergo con una localizza-zione di costi, suddividendo quelli che riguardano bar, risto-rante, centro congressi, ecc., potremo imputare costi speci-fici, riuscendo ad individuare quali attività sono più redditiziee quali in perdita. Sarà così più agevole procedere ad ag-giustamenti nel tempo ed in modo specifico per settori.La cosa più importante emersa dal seminario è che in ognicaso non bisogna avere paura di cambiare. A volte non è fa-cile apportare trasformazioni a comportamenti abitudinariche magari derivano da tradizioni, da modi di gestire cheavevano dato buoni risultati e costruito addirittura successi.Cambiare vuol dire stimolare la propria fantasia, la propriacreatività; mettersi in discussione vuol dire quasi sempremigliorare, guardare al di là dell’oggi.Per dirla con Cesare Romiti, guidare un’azienda significa vi-vere con i piedi nel presente e la testa nel futuro.Anche e soprattutto per un albergatore o un ristoratore!

(a.m.)

Il servizio di pulizia ai piani può avere un pesomolto importante nei confronti dei clienti?E’ così: a torto non si dà il giusto rilievo adun’attività ritenuta elementare e purtroppo avolte abbastanza trascurata. In realtà puliziae ordine sono le caratteristiche fondamenta-li per cui si torna in un albergo.Ma al di là di questo requisito fondamentale,nel compito di chi lavora ai piani rientra an-che l’accoglienza. E, attenzione, non è solol’accoglienza iniziale, ma riguarda vari mo-menti della giornata: un buon rapporto conla cameriera ai piani è fatto non solo di cor-tesia, ma di fiducia, di affidabilità, a volte an-che di delega della propria privacy.Su un tema tanto importante ha impostato ilsuo seminario, rivolto ad albergatori e risto-ratori , Alberto Ravenna, consulente dellasocietà Teamwork di Rimini.Ravenna ha insistito in particolare sulla cor-tesia e professionalità che devono persona-lizzare il lavoro della cameriera ai piani. Tut-to inizia, naturalmente, dall’attenzione alproprio aspetto che dovrebbe essere curatoe piacevole, pur senza eccedere in belletti eprofumi e nell’abbigliamento, comodo magradevole e non mortificante.Le modalità che accompagnano questo la-voro possono sembrare, a volte, scontate,ma il docente sottolinea i vari accorgimentida utilizzare per rendere il lavoro perfetto edare un’impronta di professionalità e orga-nizzazione a tutta la struttura alberghiera.Buona norma è avere una piantina delle ca-mere da riassettare, con il nome dei clientiospiti; cosa che permetterà di personalizzareil saluto, di controllare chi entra nelle cameredurante le operazioni di pulizia e poter anno-tare eventuali reclami.

Va detto che in strutture alberghiere consi-stenti o in residences un ruolo particolare è ri-servato alla “governante”, la coordinatrice ditutte le cameriere ai piani, che si occuperà digestire tempi, successione delle operazioni,modalità delle stesse, utilizzo dei prodotti.Ciò al fine di svolgere un’attività perfetta, purbadando al risparmio di tempo e al consumodi detergenti e disinfettanti specifici che eviti-no danni materiali della struttura e contem-poraneamente permettano una perfetta igie-nizzazione degli ambienti.Ma, anche a dire del dottor Ravenna, c’è daribadire che la cosa più importante, che ren-de efficace al massimo l’impegno di ognu-no, è il “gioco di squadra”. Nel settoredell’ospitalità è ancor più evidente rispettoad altri settori aziendali la sintonia fra colle-ghi che riesce a facilitare il lavoro e renderlopiacevole, creando così un clima di positivi-tà che non sfugge neppure ai clienti.Come sempre, vale la regola che l’esseremotivati è fondamentale nello svolgimentodi un’attività e che motivazioni, ricompense,sono di competenza della direzione dell’al-bergo: un buon manager deve creare entu-siasmo nei propri collaboratori, perché in talmodo riuscirà a trasmetterlo al cliente. Inuti-le sottolineare che le regole che valgono perl’albergo sono utili anche per il ristorante,dove ancor più è gradito un atteggiamentoaffabile e sorridente.Dice un proverbio cinese: “Chi non sorride,non dovrebbe aprir bottega” che, tradotto inlinguaggio “ricettivo”, recita “Chi non saprendersi cura dei clienti con cortesia, nondeve candidarsi a lavorare nel settoredell’ospitalità”!

(a.m.)

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MAGGIO - GIUGNO 2004 17

5 mila 365 metri, con tre gal-lerie (la più lunga delle qualimisura due chilometri emezzo), per strappare Alas-sio dalle ristrettezze del suoterritorio assediato dal Mon-te Tirasso (Madonnna dellaGuardia) e per far affacciareVillanova e la Val Lerrone sulmare.Una piccola carovana di Fiat500, dell’omonimo club diGarlenda, ha per prima per-corso nel pomeriggio di sa-bato 8 maggio il nuovo trattodell’Aurelia bis, atteso dacirca un secolo, da quando,cioè, il sacerdote Don Anto-nio Isoleri (Federico LIP),scriveva in una guida diAlassio che la soluzione deiproblemi sarebbe stata unagalleria di collegamento conVillanova sotto la Madonnadella Guardia.

Alla inaugurazione c’era ilministro Claudio Scajola, ilPresidente della Camera diCommercio di Savona Gian-carlo Grasso, il vescovomonsignor Mario Oliveri, au-torità politiche e istituzionali.Padroni di casa, oltre ai sin-daci di Alassio e di Villanovad’Albenga, il direttore gene-rale e quello compartimen-tale dell’Anas, VincenzoPozzi e Claudio De Lorenzo.La nuova arteria, della lar-

ghezza di 10 metri e mezzo,ha per ora qualche proble-ma di fluidità della circola-zione nel territorio alassino,soprattutto sulla rotonda di

via Gastaldi.È stato ricordato, che il trattoaperto pone il problema del-la prosecuzione verso po-nente (Andora) e verso le-vante (Ceriale e BorghettoSanto Spirito). C’è quindiaspettativa per il completa-mento del tratto di ponentedell’Aurelia bis nel territoriodella provincia di Savona,anche in considerazionedell’allaccio alla progettataautostrada Albenga-Gares-sio-Ceva.Ora si determina una vera epropria rivoluzione perquanto riguarda l’area di Vil-lanova e di Garlenda. Ci

sarà uno scambio ed unamutazione storica nel mododi usare il territorio perlome-no nei tre comuni maggior-mente interessati.Naturalmente il vero e pro-prio collaudo del trattodell’Aurelia bis fra Villanovae Alassio si avrà con le pri-me ‘’congestioni’’ estive,quando si riverserà verso ilmare di Alassio il flusso au-tomobilistico, provenientedal casello autostradale diLeca d’Albenga. Si dovràcercare di predisporre un si-stema di informazioni inmodo che l’utenza possaevitare i momenti di punta.Ma l’alternativa con la vec-chia Aurelia potrebbe, secorrettamente usata, evitareil peggio.

(r.s.)

Dopo sette anni di forte impegno ora si aprono interessanti prospettive per Villanova d’Albenga

«L’aeroporto incomincia avivere». L’espressione, usa-ta da Pietro Balestra, presi-dente dell’Ava (Aeroporto diVillanova spa), bene riassu-me la soddisfazione e l’at-mosfera che si respirano aVillanova dopo che la lineaquotidiana con Roma Fiumi-cino si va consolidando edopo che sono stati ancheannunciati i voli di fine setti-mana durante il periodoestivo con Olbia. Non solo.Appare molto probabile an-che un collegamento conAosta, che potrebbe avereuna interessante natura ditipo turistico (incoming).Dice Balestra: «E’ da anniche tutti quanti stiamo lavo-rando per arrivare al puntoin cui ora ci troviamo. Nonun punto di arrivo, natural-mente, ma l’avvio di un pe-riodo in cui tutte le potenzia-lità dello scalo, sia per pas-seggeri che per merci, ver-ranno a mano a mano tra-dotte in realtà». Prosegue ilpresidente: «Il merito quindidell’attuale positiva situazio-ne va ai nostri soci, dalle Ca-mere di Commercio di Sa-vona e di Imperia, alle pro-vince, ai Comuni, ai privati.Ultimamente, con l’interes-samento del ministro Scajo-la, siamo riusciti a vincere leresidue e pervicaci resisten-ze burocratiche. Ora siamoin grado di dare risposte se-condo gli standards a livellointernazionale».Ci sono voluti 7 anni per rag-giungere i risultati attuali, daquando cioè nel 1997 venneeletto amministratore dele-gato dell’Ava il generale inpensione dell’Aeronautica,Pier Carlo Berta. Chiediamoa Berta di descriverci i pas-saggi e gli interventi attuati.«Il nostro obiettivo fu quellodi trasformare Villanova in unsoggetto commercialmenteimportante a sostegno deglioperatori del Ponente.L’obiettivo fu modernizzare epotenziare l’aeroporto ren-dendolo agibile e sicuro an-che a velivoli con 120 pas-seggeri, senza dimenticarele merci. Per questo abbia-

mo installato per la radioas-sistenza un “localizer", un«DME» ed un «VOR» Dop-pler, riuscendo così a defini-re le procedure strumentali.Per questo il Panero si defini-sce uno scalo «internaziona-le». Abbiamo inoltre attivatoun sistema per la rilevazionedelle turbolenze e un siste-ma «PAPI» per l’illuminazione

della pista".Berta prosegue: «Ma il no-

stro lavoro era anche rivoltoad ottenere una serie di de-creti, come quello per il rico-noscimento del quinto livel-lo, con una assistenza deivigili del fuoco per velivolisino a 150 passeggeri.Abbiamo ottenuto un decre-to per avere in loco un ufficiodoganale per riattivare il tra-sporto merci. Un altro im-portante decreto è quellodell’immediata occupazio-ne dell’area aeroportualeche prelude alla concessio-ne quarantennale. Infine èrecente il decreto che ci au-torizza al volo notturno».Ma il panorama da cono-scere per capire il lavorosvolto va così completato:«Villanova è diventata sededel XV Nucleo elicotteristidei Carabinieri con giurisdi-zione regionale. Abbiamoanche ottenuto una sededei vigili del fuoco che orasono in grado di garantireuna squadra di 8 elementidotata di 6 mezzi antincen-dio. Villanova è anche sede

del sevizio antincendio bo-schivo, schierando due Ca-nadair e contando su elicot-teri antincendio e velivoli perl’avvistamento dei roghi. Perquesto siamo diventati an-che sede per la Protezionecivile.Siamo quindi arrivati ad unanuova fase. Spiega ancoraBerta: «Nostro obiettivo oggi

è la “commercializzazione"dell’aeroporto. I fattori disuccesso di un aeroportomoderno sono costituiti dal-la capacità di gestire scalicome aziende private diver-sificando le fonti di ricavo,aumentando l’efficienza, fa-cendo a tal fine investimentimirati. In altre parole siamoimpegnati su questi quattrosegmenti: voli di linea, volicharter, voli di aviazione ge-nerale (business aviation) evoli per trasporto merci".Intanto si sta definendo il

programma di inaugurazio-ne della nuova aerostazionecapace di «processare» 200passeggeri (100 in arrivo e100 in partenza).In ultimo, l’assemblea, dopoaver approvato l’importanteingresso nell’AVA del Ca-sinò di Sanremo, ha ancheapprovato un documentoper le linee guida per la re-dazione del Master Plan inbase al quale avverrà lasuddivisione delle aree ae-roportuali (con il probabilearrivo della Piaggio).

(r.s.)

Aperto il tunnel sotto la Madonna della Guardia

Si allarga il respiroterritoriale d’Alassio

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18 MAGGIO - GIUGNO 2004

A partire dai primi anni ‘90,in alcune zone come quel-la di Albenga la coltivazio-ne di specie «minori», si èfortemente diffusa fino adiventare, per superficieinvestita, confrontabilecon quella delle piante orti-cole e floricole allevate inpieno campo. Si è passa-to, infatti, nella sola zona diAlbenga, da alcune centi-naia di migliaia di vasi pro-dotti annualmente fino al1991, ai circa 25 milioni del2002 (fonte: Ispettoratofunzioni agricole di Savo-na.In quest’ambito, per e-sempio, la lavanda rappre-senta circa il 30% dellespecie coltivate, e la salviacirca il 6%. La superficie in-vestita è passata dai 2-3ha del 1990 agli oltre 100del 2002. Il genere Salvia L.(tribù Mentheae), costituitoda oltre 900 specie, è unodei maggiori generi delleLamiaceae. I maggioricentri di biodiversità delgenere sono costituiti dalMediterraneo, dall’Asiacentrale, dalle highlandsdel Messico e dalle Andein Sud America. Varie spe-cie del genere rivestono in-teresse ornamentale ecommerciale, ed alcunesono particolarmente inte-ressanti sotto il profilo delperiodo, della durata e del-la frequenza annua di fiori-tura, nonché della forma,dimensione e colore dellefoglie. Da un altro punto divista, il genere presenta unnotevole interesse farma-ceutico e varie speciesono incluse in diverse far-macopee. I più comuniprodotti del metabolismosecondario nel genere Sal-via sono rappresentati daoli essenziali, flavonoidi,diterpeni e triterpeni (lamaggior parte delle speciemessicane studiate con-tengono acido betulinico,acido ursolico ed acidooleanolico). Tali sostanzenon solo sono utili allapianta per difendersidall’eccessiva radiazionesolare, da predatori (com-posti «antifeedant»), da mi-croorganismi (composticon attività antimicrobicaad ampio spettro), maspesso sono dotati anchedi interessanti azioni biolo-giche di interesse farma-ceutico. Inoltre, flavonoidie diterpenoidi sembranoparticolarmente adatti peruna migliore caratterizza-zione chemiotassonomicadelle varie specie. E’ quin-di possibile individuarespecie che, oltre che per imotivi suddetti, risultino in-teressanti quali possibilifonti di metaboliti secon-dari di interesse per l’indu-stria chimica fine, e costi-tuiscano quindi potenzialilinee produttive di nicchiain zone costiere disagiate.Alcuni studi sono attual-mente in corso ed hannoprodotto interessanti risul-tati, anche grazie al pro-getto N.074 «SALVIA» incorso di realizzazione aisensi del programmaINTERREG III - ALCOTRA,che vede la partecipazionedell’Istituto Sperimentaleper la Floricoltura di Sanre-mo, la Chambre de l’Agri-culture di Nizza (F), il Di-partimento di Chimica eTecnologia Farmaceuticae Alimentare dell’Universi-tà di Genova ed il CentroRegionale di Sperimenta-zione e Assistenza Agrico-la di Albenga.

Giovanni Minuto

Nel mese di Marzo 2004• la temperatura dell’aria è oscillata tra 0.3 °C e 20.1 °C (valori 2003: 2.8 °C / 20.0 °C)

con valori medi variabili tra 5.5 °C e 15 °C (valori 2003: 8.7 °C / 14.6 °C).• l’umidità relativa media è oscillata tra il 32.2 % e il 96 % (valori 2003: 39.7 % / 85.6 %).• i giorni interamente senza vento sono stati 0 (valore 2003: 0 giorni), con una percen-

tuale totale sul mese di calma di vento pari al 8.4 % (valori 2003: 4.1 %).• la velocità massima del vento è stata di 22.2 m/s (valore 2003: 18.6 m/s).• la direzione del vento dominante è stata Nord (2003: Ovest - Nord - Ovest).• i giorni con pioggia sono stati 3 (valore 2003: 2 giorni) con una precipitazione com-

plessiva mensile di 1.2 mm (valore 2003: 4.2 mm).

Nel mese di Aprile 2004• la temperatura dell’aria è oscillata tra 4.0 °C e 23.3 °C (valori 2003: 2.3 °C / 25.5 °C)

con valori medi variabili tra 8.3 °C e 17.8 °C (valori 2003: 7.2 °C / 20.4 °C);• l’umidità relativa media è oscillata tra il 43.1 % e il 96.2 % (valori 2003: 40.1 % / 94.5 %);• i giorni interamente senza vento sono stati 0 (valore 2003: 0 giorni), con una percen-

tuale totale sul mese di calma di vento pari al 57.1 % (valori 2003: 3.8 %);• la velocità massima del vento è stata di 17.2 m/s (valore 2003: 23.9 m/s);• la direzione del vento dominante è stata Nord (2003: Ovest – Nord - Ovest);• i giorni con pioggia sono stati 10 (valore 2003: 11 giorni) con una precipitazione com-

plessiva mensile di 135.4 mm (valore 2003: 106.6 mm).

In continua crescita la diffusione delle coltivazioni “minori” nell’Albenganese

Con il 6% delle specie coltivate, prodotto leader alle spalle della lavanda

Peronospora micidialeper le piante in vaso

Nuovo “mal bianco”minaccia le foglie

Nel mese di maggio 2003 sono stati osservati presso unacollezione di specie botaniche presente al CeRSAA, attacchidi Oidium subgen. Pseudoidium su Salvia scabra, specie dipotenziale interesse per il settore ornamentale. La manife-stazione dei sintomi è quella tipica dei mal bianchi, caratte-rizzata da efflorescenze di colore bianco candido presentisulla pagina fogliare superiore ed inferiore. In pochi giorni,l’attacco può estendersi all’intera lamina, presentando unaspetto polverulento, fino a causare il disseccamentodell’intera foglia. Grazie anche al progetto ALCOTRA«SALVIA», verranno avviate indagini destinate a mettere apunto tecniche e prodotti per il contenimento della malattia.

In seguito ad osservazioniin campo effettuate dai ri-cercatori di Agroinnovadell’Università di Torino edal CeRSAA nella zona diAlbenga, su Salvia officina-lis, sono frequentementeosservati danni causati daPeronospora lamii, talvoltaanche molto intensi, spe-cialmente in zone umide. Ilparassita colpisce rapida-mente l’apparato fogliare,su cui compaiono numero-se macchie di colore nero,di piccole dimensioni,sparse sulla lamina e suc-

cessivamente tra loro coa-lescenti, fino a colonizzarel’intera superficie (Figura2); le foglie più gravementecolpite disseccano assu-mendo una forma a sigaroe cadono. Gli attacchi piùintensi portano a morte lapianta. Il contenimento delparassita si ottiene normal-mente impiegando preven-tivamente prodotti a basedi rame, fungicida ammes-so sulla coltura della salviautilizzata a fini alimentari.La lotta appare talvolta dif-ficile, in quanto spesso i

primi sintomi non sono benvisibili, o le necrosi inizialivengono scambiate peruna alterazione non paras-sitaria. Grazie anche alprogetto ALCOTRA «SALVIA»,sono attualmente in corso,presso il CeRSAA, lavorimirati alla messa a punto ditecniche colturali e alla va-lutazione dell’attività di al-cuni prodotti dotati di effi-cacia nei confronti delleperonosporacee, che po-trebbero essere entro bre-ve tempo autorizzati sullasalvia.

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MAGGIO - GIUGNO 2004 19

È ormai una rarità per raffinati gastronomi

Una piccolapremessa

Gli asparagi si coltivano intutto il mondo, in sessan-tuno paesi diversi diconole statistiche, dal nord Eu-ropa al sud America,dall’Asia all’Australia, dalnord America al sud Africa,in due varietà diverse:bianchi e verdi, per unaproduzione complessivaannua, in costante aumen-to, che più o meno sfioraun milione di tonnellate.In un piccolo angolo delSavonese, nella Riviera diponente, nell’Albengane-se per la precisione, e pra-ticamente solo qui, dagran tempo si coltivano in-vece asparagi violetti.Sono asparagi molto di-versi dagli altri, non soloper il colore, tra il rosa cari-co ed il viola intenso, maanche per loro caratteristi-che peculiari organoletti-che e genetiche: hannosapore deciso ma delica-to, quasi dolce, e scarsocontenuto di fibra, ed han-no un genoma tetraploidecon quaranta cromosomi,mentre gli altri asparagi nehanno venti, in altre paroleoltre che particolarmentegradevoli al palato, gliasparagi violetti d’Albengasono anche unici e parti-colari dal punto di vista bo-tanico.

Una brevepresentazione

L’asparago violetto d’Al-benga è una varietà che èstata selezionata e conser-vata nel tempo dagli orti-coltori dell’Albenganese(eminenti autori stimanofin dal XVII secolo), pren-dendo sempre il seme dal-le piante più vigorose, ge-nerazione dopo genera-zione; è una varietà legataal territorio, che trapiantataaltrove perde molte dellesue nobili caratteristiche.In tutta la provincia di Sa-vona non sono oggi più diquaranta le aziende checoltivano l’asparago violet-to, quasi tutte nell’Alben-ganese, e le quantità pro-dotte sono modestissime,condizioni che fanno delvioletto d’Albenga una rari-tà per raffinati gastronomi.Da qualche tempo sono inatto iniziative promopub-blicitarie per valorizzarequesto prezioso prodotto,un Comitato di esperti hacodificato le tecniche tra-dizionali di produzione inun disciplinare ed ha chie-sto la registrazione, se-condo le normative comu-nitarie, della indicazionegeografica protetta (IGP)«Asparago violetto d’Al-benga».

Il nomeAsparagus officinalis, se-condo la classificazione bo-tanica latina di Linneo, deri-vata dal greco asparagos,«pieno di linfa», forse a suavolta mutuato dall’anticopersiano sparega, signifi-cante «germoglio».Arabo Halyan, IsfarezCinese Tien men tungDanese AspargesFrancese AspergeGiapponese Oranda

kiji kakushiIndiano Nakdoun,

MargiyehInglese Asparagus,

SparrowMalese Akar parsiOlandese AspergePersiano MerchubehPortoghese EspargoSpagnolo EspárragoSvedese SparrisTedesco SpargelTurco Kuskonmaz

Le caratteritichee le proprietàPellegrino Artusi, tra il serioed il faceto, ha detto degliasparagi che sono «erbaggipreziosi», per il prezzo comeper le qualità, cosa testimo-niata anche dalla qualifica-zione attribuitagli da Linneo:officinalis, cioè medicamen-toso, per spiccate proprietàdiuretiche; ricchezza di saliminerali: magnesio, sodio,ferro, potassio, zinco ecc.;vitamine dei gruppi A, B, Ced E, ed un valore caloricodecisamente basso, 150/250calorie per kilogrammo, pre-zioso in molte diete. Oltre acapacità aperitive stimolantil’appetito, più autori attribui-scono agli asparagi proprie-tà antifungine, antitumorali,antivirali ed antiradicali libe-ri.

La stagione giusta

La raccolta in pieno campo dei tu-rioni di asparago (questo è il nomeesatto dei germogli eduli dellapianta), inizia nell’Albenganese amarzo e termina entro giugno, congli anticipi ed i ritardi determinatidagli andamenti stagionali. C’èperò anche una produzione in col-tura protetta, in tunnel dove il terre-

no è riscaldato da tubi con acquacalda che passano sotto le radicidelle piante («zampe» è il terminegiusto); produzione limitatissima,quasi inesistente, destinata ai po-chi disposti a pagare il giusto prez-zo per gustare squisiti asparagivioletti con grande anticipo stagio-nale, magari a Natale.

Molto divertenti alcune di-cerie dei suoi tempi anno-tate, non senza scettici-smo, da Dioscoride (nelprimo secolo d. C.), tradot-te e riportate dal medico ebotanico senese PierAndrea Mattioli nella metàdel Cinquecento: «Disseroalcuni che pestandosi esotterrandosi le corna deimontoni, vi nascono sopragli sparagi, come che nonpaia questo à noi da cred-dere. ... Portate le radici ad-dosso legate, over bevutala loro decottione (decotto)

fanno sterili tanto i maschi,quanto le femine.»L’orina di chi ha mangiatoasparagi assume un odorecaratteristico, già eviden-ziato da Simeone Seth au-tore bizantino del XII seco-lo, ed attribuito dalla mo-derna chimica ad un metil-mercaptano tipico di que-sto ortaggio. PellegrinoArtusi dice in proposito che«Il cattivo odore prodotto

dagli sparagi si può conver-tire in grato olezzo di violamammola, versando nelvaso da notte alcune goc-ce di trementina».Con radici di asparago, fi-nocchio, prezzemolo, se-dano e rusco, si preparava,in tempi trascorsi, un por-tentoso sciroppo diuretico,chiamato appunto «dellecinque radici».Il leggendario gastronomoromano Apicio consiglia difar seccare gli asparagi,per poi farli rinvenire in ac-qua calda all’occorrenza.

Qualche nota storicae pochi dati statistici

Gli asparagi vengono a noi dalla Mesopotamia, conun lungo viaggio nel tempo e nello spazio, attraversola Grecia e l’antico impero romano. Dal terzo secoloavanti Cristo in poi sull’asparago hanno scritto in mol-ti, a cominciare da Teofrasto, Columella e Catone ilCensore, che ne descrive dettagliatamente le tecni-che di semina.Il medico greco Dioscoride, nel primo secolo a. C.,scrive delle proprietà diuretiche dell’asparago. Plinio ilVecchio annota che gli asparagi giovano alla vista, aidolori del petto e del filo della schiena. Il greco Galenodice che sono grati allo stomaco, fanno orinare e sa-nano il dolore di denti. Alla fine del primo millennio ilmedico arabo Avicenna scrive che gli asparagi fannobuon odore in tutto il corpo, ma fanno puzzare l’orina.Nel Cinquecento il medico e botanico senese PierAndrea Mattioli dice che gli asparagi mollificano il cor-po e provocano al coito e che ungendosi con succo diasparagi non si può essere punti dalle api.Della coltura dell’asparago in Riviera testimonia, agliinizi dell’Ottocento, il prefetto napoleonico conte Cha-brol de Volvic, e della loro preziosità fa fede l’inchiestaagraria Jacini, edita nel 1883, che riporta: «Anche de-gli asparagi primaticci si fa nei circondari di Savona,Genova, Chiavari esteso commercio di esportazione.Gli arenili (ossia i terreni sabbiosi, n.d.r.) sono tuttiadatti alla loro coltivazione, che è una delle più ricchedella Liguria. Gli asparagi, venduti a lire 6 il chilogram-mo, pagano annualmente il prezzo dei terreni».Il Catasto Agrario del 1929 indica per la provincia diSavona una produzione di asparagi di 7.720 tonnella-te. Nei primi anni Sessanta la produzione savonese siè però già ridotta a 2.520 tonnellate, anche se Alben-ga è ancora citata come uno dei maggiori centri dicoltivazione dell’asparago in Italia. Oggi la produzionecomplessiva annua savonese del pregiato asparagovioletto è stimata in non più di 160 tonnellate. Leaziende dell’Albenganese hanno abbandonato le an-tiche colture orticole per più redditizie produzioni flo-rovivaistiche.

Un suggerimento

Andar «per asparagi» aprimavera può essereoccasione di una gitanell’Albenganese, diver-tente, rilassante e ricca dirisultati. A solo titolo diesempio, ma le possibili-tà e le combinazioni sonomolte, girando, senzafretta, per la piana diAlbenga ed i comunidell’entroterra ingauno,alla ricerca delle aziendeagricole che vendono di-rettamente al pubblico iloro prodotti, si possonotrovare le piantine di aro-matiche in vaso: timo ditante varietà, salvia, ro-smarino, lavanda e moltealtre, margherite e piantefiorite e ornamentali di al-meno duecento varietàdiverse; si trova l’olio ex-tra vergine d’oliva diretta-mente nei frantoi e vasettidi prodotti sott’olio; si tro-vano i vini DOC della Ri-viera di ponente: Pigato,Rossese e Vermentino; sivedono piccoli paesi bel-lissimi, chiese antiche,uliveti con alberi maesto-

si; si può rivedere unavolta di più il centro stori-co medioevale di Alben-ga, che merita sempre, ele sue vestigia romane. Siincontrano persone, siscoprono cose. Ci si ar-ricchisce, perché i pro-dotti agricoli locali, tipici etradizionali, sono anchetestimonianze culturali.

Le ricette

Ogni cucina ha le sue ricette per gli asparagi: lessati, fritti,col parmigiano, con le uova sode, all’agro con aceto eprezzemolo, con piatti di carne e pesce, per risotti e vellu-tate. Tradizionale la preparazione con uova al tegaminofritte nel burro, ma la delicatezza degli asparagi violettid’Albenga risalta molto di più gustandoli lessati a vaporecon olio di oliva (rigorosamente «extra vergine» e megliose DOP «Riviera ligure») e poche gocce di succo di limo-ne.

Schedadi

Riccardo Galbussera

L’area diproduzione

In tutta la provincia di Sa-vona, sul versante marinodella displuviale alpino ap-penninica, fino alle pendicicollinari, è possibile trova-re qualche piccolo appez-zamento di asparagi vio-letti, ma il cuore della zonadi produzione è per tradi-zione antica la pianad’Albenga.

Curiosità

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20 MAGGIO - GIUGNO 2004

Le novità per il settore agri-colo contenute nella Finan-ziaria 2004 sono state alcentro di un convegno svol-tosi ad Albenga, organizza-to da Confagricoltura Savo-na con la collaborazione diAgriservice Liguria Srl diAlbengaHa aperto i lavori il PresidenteVincenzo Enrico ricordandoalcuni problemi seguitidall’organizzazione savone-se: la raccolta rifiuti, il traccia-to ferroviario Finale-Andora;la collocazione del depurato-re per il recupero delle acqueper fini irrigui; la commercia-lizzazione dei prodotti florovi-vaistici nell’imminenza dellaraccolta della margherita.Enrico ha concluso sottoline-ando la necessità di incontra-re i commercianti per iniziareuna più stretta collaborazionefra le due categorie.Sono, quindi, intervenuti i re-latori: Fabrizio GiovanniPoggiani e Marcello Pollio,esperti/pubblicisti, NicolaCaputo, Responsabile Fi-scale Confagricoltura.Fabrizio Giovanni Poggianisi è soffermato sulle nume-rose novità contenute nellalegge 24/12/2003, n. 350,(“Finanziaria 2004”) riguar-dante il settore agricolo: laproroga del regime specialeIva fino al 31/12/04; la proro-ga dell’aliquota Irap ridottadell’1,90% per il 2003, men-tre per l’anno 2004, l’aliquo-ta applicabile sarà del3,75% e dal 2005 in poi, sal-vo soppressione dell’impo-sta o ulteriori proroghe emodifiche, l’aliquota saràpari al 4,25%; la proroga al31.12.2004 delle agevola-zioni tributarie per la forma-zione e l’arrotondamentodella piccola proprietà con-tadina (acquisto terreni agri-coli da parte dei coltivatoridiretti con le imposte di regi-stro e ipotecarie nella misu-ra fissa di Euro 129,11 el’imposta catastale nella mi-sura dell’1% del prezzo di-chiarato nell’atto d’acqui-sto); sulla nuova tassazionedelle “attività connesse” inbase al quale si devonoconsiderare agricole perconnessione le attività diret-te alla manipolazione, con-servazione, trasformazione,valorizzazione e commer-cializzazione che abbianoad oggetto prodotti ottenutiprevalentemente dalla colti-vazione del fondo; quest’ul-timi individuati per la tassa-zione attraverso appositodecreto biennale emanatodal ministero dell’economiae delle finanze, di concertocon il ministero delle politi-che agricole e forestali men-tre i prodotti rimasti esclusidal decreto determinerannoil reddito imponibile forfetta-riamente nella misura del15% dei corrispettivi realiz-zati.Riguardo alla nuova tassa-zione delle produzioni inserra, Poggiani ha riferitosulla nuova disposizioneche introduce un sistemaforfettario di tassazione ilreddito derivante dalla pro-duzione eccedente si devedeterminare in misura per-centuale sul reddito agrario,tenendo conto che la produ-zione eccedentaria concor-re a formare un reddito d’im-presa, calcolato in propor-zione alla superficie ecce-dente) e sulla nuova tassa-zione delle forniture di servi-zi. Le prestazioni di servizio,effettuate con mezzi e risor-se in prevalenza impiegatedagli imprenditori per l’eser-cizio della propria attivitàagricola, sono per connes-sione considerate attivitàagricole alla quale viene ap-plicata la tassazione forfeta-ria del 25% all’ammontaredei corrispettivi relativi alleoperazioni registrate ai finiiva, ai soli imprenditori indi-viduali e le società semplici;escluse le altre società di

persone e di capitali).Infine Poggiani ha ricordatoil nuovo forfait IVA, la confer-ma dell’azzeramentodell’accisa del gasolio utiliz-zato per le coltivazioni inserra, siano esse mobili ofisse e per qualsiasi tipo diproduzione (piante, fiori, or-taggi, ecc..) per tutto il 2004,l’estensione a tutto il settoreagricolo dell’aliquota age-volata del 10% sugli acquistid’energia elettrica per i con-sumi.Marcello Pollio, invece, si èsoffermato sulle novità inmateria di imposte sui reddi-ti ricordando che quella dimaggior rilievo riguarda ilrientro nel reddito agrarioanche delle «attività connes-se»; la nuova modalità ditassazione delle «altre attivi-tà agricole» dove il legislato-re fiscale ha inteso riferirsialle attività dirette alla pro-duzione di vegetali in serrache eccedono i limiti di sfrut-tamento del fondo: le attivitàconnesse relative a beninon compresi nel decretoministeriale dove è statoprevisto che il reddito impo-nibile deve essere determi-nato forfetariamente, appli-cando all’ammontare deicorrispettivi ai fini Iva conse-guiti con tali attività un coef-ficiente di redditività del 15%e alle attività dirette alla for-nitura di servizi rientranti fra

le attività connesse dove èstato stabilito che il redditosia determinato applicandoall’ammontare dei corrispet-tivi ai fini Iva conseguiti contali attività un coefficiente diredditività del 25%.Restano esclusi dalla sud-detta tassazione agevolata iredditi derivanti dalla meracommercializzazione di pro-dotti agricoli acquistati pres-so terzi, ancorché si tratti diprodotti acquistati in misuranon prevalente, ovvero rien-tranti nel decreto ministeriale.Pollio ha, poi, riferito sullenovità in materia di IVA (pro-roga del regime speciale, laforfetizzazione nella misuradel 50% dell’Iva relativa alleattività connesse e cioè perquei prodotti non compresinella tabella A prima partedel decreto Iva) ed ha con-cluso rilevando che restanofuori dal nuovo regime fisca-le: la cessione di prodottiacquistati presso terzi e leprestazioni di servizi effet-tuate mediante l’utilizzo diattrezzature e risorse nonimpiegate nell’attività agri-cola principale.Nicola Caputo ha spiegato inuovi criteri per il riconosci-mento degli imprenditoriagricoli professionali (IAP)rilevando che lo schemadell’ emanando decreto le-gislativo, oltre a modificarenominalmente la dizione da

IATP a IAP, introduce nuovicriteri per la qualificazionedella figura dell’imprendito-re agricolo professionale.(L’art. l del provvedimentostabilisce che è imprendito-re agricolo professionalecolui il quale, in possesso diconoscenze e competenzeprofessionali, dedichi alleattività agricole di cui all’art.2135 del c.c. direttamente oin qualità di socio di societàalmeno il 50% del propriotempo di lavoro complessi-vo e che ricavi dalle attivitàmedesime almeno il 50%del proprio reddito globaleda lavoro mentre se operanelle zone svantaggiate, ipredetti requisiti sono ridottial 25%).Per le società, Caputo hadetto che il riconoscimentoè subordinato alla previsio-ne statutaria nell’oggettosociale dell’esercizio esclu-sivo delle attività agricole dicui all’art. 2135 del c.c. Inol-tre, devono verificarsi i se-guenti requisiti:a) per le società di personealmeno un socio deve esse-re in possesso della qualifi-ca di imprenditore agricoloprofessionale. Per le societàin accomandita la qualifica

si riferisce ai soci accoman-datari;b) per le società cooperati-ve, ivi comprese quelle diconduzione di aziende agri-cole, almeno un quinto deisoci deve essere in posses-so della qualifica di impren-ditore agricolo professiona-le;c) per le società di capitali,almeno un amministratoredeve essere in possessodella qualifica di imprendito-re agricolo professionale ela ragione sociale deve con-tenere l’indicazione di so-cietà agricola.Perciò il requisito fonda-mentale per il riconoscimen-to della figura professionaleè ancorato all’esercizioesclusivo dell’attività agrico-la da parte delle società, ol-tre alla presenza di almenoun soggetto della compagi-ne sociale o dell’organo am-ministrativo in possessodelle conoscenze e compe-tenze professionali.Caputo ha concluso rivol-gendo l’attenzione sullaestensione delle agevola-zioni previste per le societàagricole in possesso dei re-quisiti per essere considera-te IAP alle quali sono ricono-

sciute le agevolazioni tribu-tarie in materia di imposizio-ne indiretta e creditizie sta-bilite dalla normativa vigentea favore delle persone fisi-che in possesso della quali-fica di coltivatore diretto.Un’equiparazione molto im-portante, in considerazionedella rilevanza di alcuneagevolazioni oggi applicabi-li ai coltivatori diretti.Tale estensione è rivolta asopperire ciò che oggi non èprevisto dall’art. 9 del D. Lgsn. 228/2001 che, mentreprevede il mantenimento el’ottenimento in capo ai socidelle società di personeesercenti attività agricola, inpossesso della qualifica dicoltivatore diretto o di im-prenditore agricolo a titoloprincipale, dei diritti e delleagevolazioni tributarie e cre-ditizie stabilite dalla normati-va vigente a favore dellepersone fisiche in possessodelle predette qualifiche,non consente il riconosci-mento diretto delle stesseagevolazioni nei confrontidelle società quali soggettiautonomi di imposta.Ha concluso i lavori il Presi-dente di Confagricoltura Li-guria, Flavio Sanguineti, ri-cordando che “i provvedi-menti fiscali sono stati ac-colti; mentre quelli previden-ziali, no; anzi ci hanno impo-sto l’imponibile di manodo-pera” sottolineando che in-sieme all’Assessore Gilardi-no e le altre organizzazioni“siamo impegnati per recu-perare finanziamenti per ilPSR; dare maggiore atten-zione ai problemi della flori-coltura (vedi la crisi del reci-so che è un problema nonsolo di Sanremo o ligure mainternazionale) dove occor-re recuperare nuovi mercati,puntare sulla qualità dellenostre produzioni; favorire ildecollo del Distretto Florico-lo; approvare la legge regio-nale sui «Servizi di SviluppoAgricolo»; rendere operativoil Contratto di Programma;ed infine, Sanguineti ha ri-marcato lo sviluppo in que-sti ultimi decenni con risulta-ti positivi della viticoltura, oli-vicoltura e l’agriturismo chehanno rivitalizzato un entro-terra difficile come è il terri-torio ligure”.

(a.m.)

Spiegate le novità normative contenute nella Finanziaria 2004

Convegno di approfondimentoorganizzato ad Albenga da

Confagricoltura Savona.Introdotta una nuova tassazioneper la produzione eccedente e perle forniture di servizi. Prorogata

(per il 2003) l’Irap ridotta

Il decreto legislativo 29 mar-zo 2004 n. 99, recentementeapprovato dal Consiglio deiMinistri, introduce nella nor-mativa del settore agricolonovità di grande portata. Traqueste hanno particolare ri-levanza la nuova definizionedi imprenditore agricoloprofessionale (IAP) e le di-sposizioni per la conserva-zione dell’integrità fondiaria.Si tratta di tappe importantinel progredire di un cammi-no normativo iniziato con ildecreto legislativo228/2001, meglio notocome legge di orientamen-to, verso obiettivi di moder-nizzazione, perseguiti perpromuovere e sostenere lacrescita e la competitivitàdelle singole imprese e delsistema agricolo nel suocomplesso.La figura di imprenditoreagricolo professionale dise-gnata dal nuovo decreto,che da ora vale per ognicaso di applicazione dellenormative statali, indica lapersona in possesso di co-noscenze e competenzeprofessionali, che dedicaall’attività agricola almeno lametà del proprio tempo dilavoro, ricavandone almenola metà del proprio redditoda lavoro. Nelle zone svan-

taggiate la metà del tempo ela metà del reddito, si ridu-cono entrambe ad un quar-to.Il nuovo imprenditore agri-colo professionale si sosti-tuisce quindi all’imprendito-re agricolo a titolo principale(IATP), così definito a suotempo dalla legge153/1975, per il quale i limitidi tempo e di reddito eranodi due terzi, ridotti alla metànelle zone svantaggiate.Non è tutto, ora sono consi-derate imprenditori agricoliprofessionali anche le so-cietà che hanno come og-getto sociale l’esercizioesclusivo delle attività agri-cole. Per le società di perso-ne occorre che almeno unsocio abbia la qualifica diIAP, per le società coopera-tive è sufficiente che lo siaalmeno un quinto dei soci, eper le società di capitali ba-sta che lo sia uno degli am-ministratori.Fondamentale poi l’equipa-razione dello IAP, se iscrittoalla gestione previdenziale eassistenziale, al coltivatorediretto, per tutte le agevola-zioni tributarie, fiscali e cre-ditizie da quest’ultimo finoad oggi godute.Per le società esclusiva-mente dedite all’esercizio

delle attività agricole, la nuo-va normativa introduce l’ob-bligo di evidenziare nelladenominazione l’indicazio-ne di società agricola, modi-ficando ove occorre l’attualeragione sociale, senza peròoneri per tributi e diritti dovu-ti per l’aggiornamento negliatti catastali e nei registri im-mobiliari.Le società agricole di perso-ne con almeno la metà disoci coltivatori diretti, infine,hanno ora facoltà di eserci-tare i diritti di prelazione e diriscatto già previsti a favoredel singolo imprenditore.Altrettanto importanti ed in-novative le disposizioni cheil decreto legislativo99/2004 reca per la conser-vazione dell’integrità fondia-ria, aggiornando, in modoquanto mai opportuno, lesempre disattese norme delcodice civile sulla minimaunità colturale, ora megliodenominata compendiounico, e definita comel’estensione di terreno, an-che in più appezzamentinon confinanti, necessariaal raggiungimento del livellominimo di redditività dell’im-presa agricola.L’aspetto positivo della nor-mativa, che intelligentemen-te supera la mera tutela del

compendio unico con vin-coli di indivisibilità e dichia-razioni di nullità degli atticontrari, consiste nell’appli-cazione di forti agevolazionifiscali con finalità incenti-vanti.I trasferimenti di terreni agri-coli, compresi i fabbricati dipertinenza, per la costituzio-ne del compendio unico afavore di coltivatori diretti oimprenditori agricoli profes-sionali o società a questiequiparate, sono, infatti, to-talmente esenti da impostedi bollo, di registro, ipoteca-rie e catastali e gli onorarinotarili per gli atti di trasferi-mento sono ridotti ad un se-sto. La contropartita è l’im-pegno decennale di coltiva-zione o conduzione chel’acquirente assume, e il vin-colo di indivisibilità, di paridurata, evidenziato nell’attoe trascritto nei registri immo-

biliari.Le stesse agevolazioni ope-rano per la realizzazione dipiani di ricomposizione fon-diaria promossi da regioni,province, comuni e comuni-tà montane. Sono invece ri-dotte alla metà le impostedovute per atti di permuta orettifica di confini per l’ac-corpamento di fondi rustici,disposizione questa di nontrascurabile interesse permolte realtà della contortacondizione fondiaria ligure.Altre disposizioni riguarda-no l’imprenditoria agricolagiovanile, la vendita direttadi prodotti agricoli, l’attivitàagromeccanica svolta a fa-vore di terzi, le organizzazio-ni di produttori, semplifica-zioni amministrative e la tu-tela del patrimonio agroali-mentare.

Riccardo Galbussera

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MAGGIO - GIUGNO 2004 21

In una società avanzata, laformazione professionalegioca un ruolo strategico. Laqualità dell’offerta, ilknow-how, la formazionecontinua sono la migliore sisposta alla globalizzazione.Per questi motivi va seguitacon attenzione ed interessel’attività della Scuola Ediledella Provincia di Savonache si presenta oggi conuna molteplicità di iniziativeche tendono ad asseconda-re processi di crescita. Il set-tore edile riveste, nella no-stra provincia, una impor-tanza centrale, anche inconsiderazione non solodella nuova edificabilità madella ristrutturazione dell’in-gente patrimonio esistente.Un livello edilizio complessi-vo di alto profilo è il miglioree primo biglietto da visitaper gli ospiti alla ricerca diun motivo di vacanza.Spiega con giustificata sod-disfazione il presidente dellaScuola Edile, Claudio Bu-sca: «La nostra Scuola èsempre stata accanto alprocesso di crescita dellasocietà. E lo saremo ancoradi più nell’anno in corso conuna serie di iniziative miratesoprattutto ad un costante

miglioramento professiona-le. Il compito della nostraScuola, in un contesto istitu-zionale, consiste nel saperincentivare le capacità difronteggiare le evoluzioni ele trasformazioni della so-cietà da un punto di vista so-

ciale e lavorativo».Prosegue Busca: «Noi con-sideriamo l’acquisizione dinuove conoscenze comeuna componente organicadella nostra azione in quan-to riteniamo indispensabilela formazione professionalequale elemento di integra-zione e di scambio nell’am-bito professionale».Soprattutto l’apprendimen-to continuo è la risposta im-mediata all’evoluzione delletecnologie. «Dobbiamo es-sere in grado di costruireuna cultura di sistema perun decisivo salto di qualitànella produzione del manu-fatto».

(r.s.)

Il presidente Busca: «Assecondiamo il processo di crescita della società»

Claudio Busca

Per la gestionedegli interventiDi particolare interesse ilmaster che si concluderà inquesto mese di giugno real-tivo a tematiche inerentil’ambiente, così come si èvenuto definendo dopo il di-battito mondiale dopo ilconvegno di Rio de Janeiroe il vertice di Kyoto. L’iniziati-va è stata realizzata graziealla collaborazione fra laScuola Edile e la Facoltà diArchitettura di Genova, uni-tamente alla FederazioneArchitetti Liguri e alla Fonda-zione Mario e Giorgio Labò.Gli ambiti di approfondi-mento sono stati contestua-lizzati alle emergenze, allecriticità e alle linee di svilup-po del territorio ligure. Il Ma-ster è stato articolato in cin-que aree tematiche: daglistrumenti per la pianificazio-ne ai progetti per la messain valore delle aree agricole,dalla progettazione di infra-strutture al recupero di areeindustriali, agli standard ur-banistici delle opere di urba-nizzazione. Il corso è statoaperto e sarà chiuso daconvegni (start up e followup). Per facilitare la parteci-pazione delle donne, il 40per cento delle ammissioniè stato a loro riservato. Almaster hanno preso parte50 laureati disoccupati e 25dipendenti degli enti locali.

(r.s.)

Biocompatibilitàe ristrutturazioniDai grandi temi planetariche ridefiniscono il concettodi ambiente ai quartieri dellenostre città. La gamma degliargomenti cu cui si sviluppal’iniziativa della Scuola Edileè assai vasta. Si chiama in-fatti «Progetto di quartiere» ilprogramma per la riqualifi-cazione ambientale, ediliziaed infrastrutturale del quar-tiere di Legino (Piazzale Mo-roni) e per la crescita dellasua integrazione urbana. Ladurata è di 120 ore, riservateai tecnici nel settore delletecnologie biocompatibili.Tale percorso formativo èdestinato a giovani diploma-ti nel settore tecnico conl’obiettivo di conoscere leproblematiche relative allosviluppo sostenibile e bio-compatibile, la conoscenzae l’attuazione di processi dlavoro relativamente alla fi-gura di installatore di sistemie impianti ad energia solarepassiva, conoscenza deiprincipi fondamentali in ma-teria di sicurezza. Semprenel corso «Progetto di quar-tiere» è previsto un percor-so (120 ore) destinato a gio-vani con licenza media con iseguenti obiettivi: conosce-re ed applicare le tecnicheper la ristrutturazione di unimmobile e i principi di sicu-rezza.

(r.s.)

Stage e visiteper i giovaniParticolarmente importante,nel complesso delle attivitàdella Scuola, il Corso Trien-nale riservato a giovani chesi prefigge di sviluppare i sa-peri di base per contribuirealla crescita culturale degliallievi, sviluppando le po-tenzialità e le attitudini per-sonali. Il progetto ha duratatriennale per un totale di 3mila 150 ore, annualmente èprevisto lo svolgimento di1050 ore. Tale corso preve-de «stage» nelle aziende e sipuò considerare come uninsieme di gradini da supe-rare gradatamente control-lando ad ognuno di essi il li-vello effettivo. Fanno partedell’insegnamento le testi-monianze e le visite guidate,mentre viene attivato un«Laboratorio di sviluppo del-le capacità personali».

(r.s.)

Per entrare nel mondo dell’ediliziaIl «progetto edile» si prefigge lo scopo di creare una figura nelcomparto edile finalizzato a introdurre nel mercato del lavorogiovani motivati e preparati al mestiere. La scelta del tipo di fi-gura professionale viene fatto tenendo conto delle reali po-tenzialità di sbocco (muratore, falegname, elettricista, idrauli-co). Si sviluppano in questo modo nuovi micro-settori acces-sibili a ragazzi e ragazze rafforzando le opportunità di collo-camento. Al termine dell’intervento formativo, il beneficiariosarà in grado di: conoscere la struttura e comprendere le di-namiche del mercato del lavoro, utilizzare efficacemente stru-menti per la ricerca attiva del lavoro, assumere un comporta-mento adeguato a quanto dettato dalla normativa relativaall’igiene e alla sicurezza sul lavoro, acquisire conoscenze dibase di informatica, acquisire una visione completa delle di-verse professioni all’interno del settore. (r.s.)

940 tecniciper la sicurezzaDal 1997 ad oggi il Corso diformazione per coordinato-re della sicurezza ha conti-nuato a preparare specialistipresso la Scuola Edile di Le-gino. L’iniziativa è stata rea-lizzata con il concorso delCollegio dei geometri, l’ordi-ne degli architetti e degli in-gegneri della provincia diSavona. Il corso mira a for-mare i responsabili dei can-tieri, professionisti che deb-bono essere in grado di co-niugare il know-how tecni-co, le competenze giuridi-che e la capacità operativasul campo. Le aree temati-che sviluppate sono: la legi-slatura in materia di sicurez-za e salute sul luogo del la-voro, malattie professionali,aspetti igienico sanitari enozioni di pronto soccorso,dati statistici sugli infortunisul lavoro e sulla violazionedelle norme, analisi dei ri-schi, norme di buona tecni-ca e criteri per l’organizza-zione dei cantieri, elabora-zione di piani di sicurezza,esercitazioni pratiche e visi-te in cantiere. Il corso è perlaureati o per geometri.Sempre per la sicurezza, ri-cordiamo ancora, la Scuolaorganizza seminari che han-no contribuito a formare dal1997 duemila soggetti (la-voratori del settore edile).

(r.s.)

Equal, contro la disuguaglianza

L’iniziativa comunitaria Equal (ovvero il ProgettoARSC.EDIL) si colloca nel quadro degli interventi e della lot-ta alla disoccupazione, combattendo tutti i tipi di discrimina-zione e disuguaglianza. L’obiettivo generale è una migliora-ta spendibilità dei lavoratori edili attraverso la realizzazionedi una serie di interventi a cascata che rendono visibili le lorocompetenze. Nel contesto di Equal si sperimentano nuoveforme integrate di azione (formazione/ricerca/intervento) ingrado di rispondere alle esigenze dei singoli. (r.s.)

Questi i corsi realizzati durante l’anno in corso dalla Scuola Professionale di Legino

Per dare subito il segno di concretezzadella Scuola Edile, parliamo col vicepre-sidente Francesco Balato di un progettodi iniziativa comunitaria intitolato«Urban». Dice Balato: «Il servizio ‘’UrbanItalia’’ è finalizzato all’istruzione e allaformazione di 15cittadini extraco-munitari per facili-tare il loro inseri-mento nell’edili-zia». Quali le fina-lità del progetto?«Lo scopo è la for-mazione di stuc-catori-intonacato-ri con riferimentospecifici al ruolodi restauratoreedile e di decora-tore edile. La me-todologia seguiràla prassi dell’ ‘’im-parare facendo’’. Il progetto prevede600 ore, articolate in due annualità. Ilcorso sarà realizzato nelle ore serali».«Di grande interesse,- conclude il vice-presidente Balato,- il Piano formativoaziendale, che si avvierà nel prossimosettembre, mirato alla formazione conti-nua, rivolto a 19 imprese e destinato a60 lavoratori. La tipologia formativa vadalla sicurezza alla contabilità, dall’infor-matica al marketing, alla comunicazio-ne».

(r.s.)

Formazione di stuccatori-intonacatori

Antonello Miglio, direttore della Scuolaedile della Provincia di Savona, viene dauna lunga ed articolata esperienze nelmondo della formazione professionale,in grado quindi di operare in un settorespesso contraddistinto da rilevanti novi-

tà. Con Miglioparliamo di uncorso destinato achi già possiedeun titolo di studio(diploma o lau-rea). Quali sonoquindi le prossi-me iniziative? Ri-sponde Miglio:«Diplomati (an-che disoccupati)e laureati sono idestinatari di unprogetto tenden-te alla formazio-ne. La figura che

noi prepariamo può operare all’interno diuno studio di progettazione sia alle di-pendenze che come professionista.Nell’ambito delle sue mansioni la figuraprofessionale di cui parliamo può essereimpiegata nella maggior parte dei campid’azione di una strategia progettuale».Quali altri prossimi progetti? «Organizze-remo un Master per Esperto in progetta-zione architettonica, cofinanziato dall’Uee dalla Provincia di Savona, rivolto ad ar-chitetti ed ingegneri».

(r.s.)

Lezioni per architetti e ingegneri

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22 MAGGIO - GIUGNO 2004

Crescita del Pil dell’1,7%; export in ripresa (+4,5%); investimenti in macchinari ed impiantiin risalita (+3,1%); consumi delle famiglie a +2,3%. Archiviato un difficile 2003, i tassi dicrescita del nostro Paese per il 2004, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere negli Scenaridi sviluppo delle economie locali, mostrano una graduale dinamica positiva.La ripresa sarà più incisiva nelle regioni del Centro e del Nord-Ovest (rispettivamente +2,0% e+1,8%), mentre poco sotto la media nazionale è l’incremento del Prodotto interno lordo del Mezzo-giorno e del Nord-Est (1,6% il tasso di queste ripartizioni).

Il Prodotto Interno LordoNel 2004 saranno la Tosca-na e le Marche a presentarei maggiori tassi di sviluppo alivello nazionale, con unacrescita del 2,2%. SeguonoAbruzzo (2,1%), Lombardiae Liguria (1,9%), TrentinoAlto Adige, Emilia Roma-gna, Lazio e Sardegna (tuttecon l’1,8%). Al di sotto dellamedia nazionale, sebbenein ripresa rispetto allo scor-so anno, si collocano Molise(0,7%), Val d’Aosta (0,8%) eFriuli Venezia Giulia (1,2%).

Le esportazioniIl miglioramento dello sce-nario internazionale dovreb-be favorire nel 2004 l’acce-lerazione, su tutto il territorionazionale, delle esportazio-ni, con il Nord-Ovest (5,7%)che primeggia come mediad’area. Tutte le regioni (fattaeccezione per la Basilicataed il Molise) rilevano co-munque un miglioramentodella propria situazione,presentando tassi di cresci-ta piuttosto elevati. Le per-formance migliori dovreb-bero registrarsi in Sardegna(9,9%), Liguria (9,4%), Pie-monte (6,4%) e Val d’Aosta(6,1%). Sotto la media na-zionale si collocano, oltre aBasilicata e Molise, l’Abruz-zo (0,0%), il Veneto (2,7%) ela Campania (2,9%).

Le spese per consumiNelle spese per consumidelle famiglie lo scenario in-dica, nel 2004, il manteni-mento di uno sviluppo simi-le a quello del 2003, ma unadiversa evoluzione a livelloterritoriale. Infatti, la decele-razione prevista nelle regio-ni centro-settentrionali si ac-compagna ad un recuperodel Mezzogiorno, che que-st’anno dovrebbe cresceread un ritmo analogo a quellomedio nazionale (2,4% ri-spetto al 2,3% in Italia),mentre nel 2003 ha registra-to un incremento inferiore aldato medio (2,1% a frontedel 2,3%). A livello regiona-le, gli andamenti più positivisi dovrebbero registrare inAbruzzo e Trentino Alto Adi-ge (entrambi a +2,7%) e inUmbria (+2,6%). Valori dipoco inferiori alla media do-vrebbero caratterizzare iconsumi delle famiglie in Li-guria (+2,0%), Piemonte,Toscana e Basilicata (tutte a+2,1%).

Gli investimentiOra che la ripresa interna-zionale si sta consolidandoe che il clima di fiducia delleimprese è migliorato, cisono i presupposti per unrecupero dell’attività di inve-stimento.Per gli investimenti in mac-chinari ed impianti, dopo labrusca flessione registratanel 2003, si prevede per il2004 una crescita del 3,1%,con il Nord-Est a presentarel’andamento più vivace(4,7%), seguito dal Mezzo-giorno (3,6%). Meno brillan-te sembra presentarsi laperformance del Centro(2,2%) e del Nord-Ovest(2,3%). A livello regionale,valori sensibilmente supe-riori alla media dovrebberoregistrarsi in Basilicata(9,5%) e Veneto (6,2%),mentre gli andamenti menofavorevoli caratterizzano loscenario della Val d’Aosta(-8,6%) e del Molise (-1,0%).

La brillante dinamica degliinvestimenti in costruzioni,registrata nel 2003, dovreb-be rallentare nel 2004, pur inpresenza di una vivace cre-scita degli investimenti inopere pubbliche. La cresci-ta dello 0,5% prevista a livel-lo nazionale, viene trainataessenzialmente dalle regio-ni del Centro (2,3%) e delMezzogiorno (1,1%). Anda-menti negativi, invece, ca-ratterizzano questa tipolo-gia di investimenti nelNord-Ovest (-0,5%) e nelNord-Est (-0,3%). Nel 2004,le regioni che presentano losviluppo più intenso potreb-bero essere Liguria (5,7%),Basilicata (4,9%) e Umbria(4,6%). Tra le regioni che in-vece mostrano una certa ri-duzione si trovano la Vald’Aosta (-6,3%) e la Sicilia(-3,4%).

Occupazione edisoccupazione

Per quanto riguarda l’occu-pazione, quest’anno saran-no le regioni meridionali apresentare la dinamica piùfavorevole, dopo avere spe-rimentato una battuta d’ar-resto lo scorso anno. In que-sta ripartizione, infatti, siprevede un incremento del-le unità di lavoro pariall’1,3% rispetto all’1,0% inItalia. Tra le regioni meridio-nali i tassi di crescita più ele-vati si osservano in Basilica-

ta (2,0%), Molise (1,9%) eSardegna (1,7%). Nel Cen-tro (1,0% la media d’area) siassiste ad una crescita oc-cupazionale più intensa nel-le Marche (1,2%) e inUmbria (1,1%), mentre le re-gioni nord-orientali presen-tano un andamento lieve-mente superiore alla medianazionale (1,1%). NelNord-Ovest, invece, l’occu-pazione cresce più lenta-mente (0,6%), con il Pie-monte (0,2%) e la Val d’Ao-

sta (0,3%) che presentanouno sviluppo inferiore allamedia della ripartizione.La dinamica dell’occupazio-ne evidenzia un lento, maprogressivo miglioramentodel tasso di occupazionespecifico (relativo a personedi 15-64 anni) in tutte le ri-partizioni. Questo indicatoredovrebbe portarsi al 56,7%nel 2004 dal 56% del 2003.A livello regionale i migliora-menti più significativi deltasso di occupazione do-

vrebbero realizzarsi in Ligu-ria (60,4% nel 2004 a frontedel 59,1% del 2003) e FriuliVenezia Giulia (63,4% con-tro 62,2% dello scorsoanno). I tassi di crescita piùcontenuti, invece, caratteriz-zano l’andamento di Vald’Aosta, Calabria e Piemon-te.Sulla base delle dinamichepreviste per l’occupazione edelle previsioni di crescitapiù sostenuta dell’attivitàproduttiva nei prossimi anni,

il tasso di disoccupazionepresenta una certa riduzio-ne, passando a livello nazio-nale dall’8,7% del 2003all’8,5% del 2004, con mi-glioramenti che saranno piùsensibili al Centro e al Mez-zogiorno.

Per ulteriori informazioni:[email protected] /264 /287348.0163758 / 348.9025607www.unioncamere.it

Scenario di previsione al 2006 per l’ItaliaTassi di var. % su valori a prezzi costanti 1995

2001 2002 2003 2004 2005 2006Prodotto interno lordo 1,8 0,4 0,4 1,7 2,3 2,2Saldo regionale (% risorse interne) 0,7 0,3 -0,8 -1,2 -1,7 -2,2

Domanda interna 1,7 0,8 1,6 2,1 2,8 2,7Spese per consumi delle famiglie 0,9 -0,1 2,3 2,3 2,5 2,3Investimenti fissi lordi 2,6 0,5 -2,3 2,0 3,8 3,3

macchinari e impianti 2,2 0,6 -5,3 3,1 5,2 4,4costruzioni e fabbricati 3,2 0,3 2,1 0,5 1,7 1,8

Importazioni di beni dall’estero 0,0 1,5 1,6 6,2 7,1 6,6Esportazioni di beni verso l’estero 1,1 -0,4 -0,8 4,5 5,1 4,9

Valore aggiunto ai prezzi baseagricoltura -0,7 -2,6 -4,6 -0,8 1,0 0,7industria 1,0 -0,1 0,3 1,5 2,3 2,0costruzioni 4,1 0,5 1,8 0,5 1,7 1,8servizi 2,3 0,9 0,6 2,0 2,4 2,4Totale 2,0 0,5 0,5 1,7 2,3 2,2

Unita’ di lavoroAgricoltura 0,6 -2,3 -2,1 -2,0 -1,0 -1,0Industria -0,7 0,4 -0,1 -0,4 0,3 0,4costruzioni 4,8 1,6 3,1 1,9 0,1 0,1Servizi 2,2 1,6 1,5 1,6 1,7 1,8Totale 1,7 1,1 1,0 1,0 1,1 1,2

Rapporti caratteristici (%)Tasso di occupazione specifico 15-64 anni 54,6 55,4 56,0 56,7 57,4 58,2Tasso di occupazione 37,5 38,0 38,4 38,7 39,0 39,3Tasso di disoccupazione 9,5 9,0 8,7 8,5 8,2 8,0Tasso di attivita’ 41,5 41,7 42,0 42,3 42,5 42,7

Reddito disponibile a prezzi correnti (var. %) 4,8 3,6 4,1 4,3 4,5 4,5Deflatore dei consumi (var. %) 2,7 3,0 2,6 2,2 2,0 2,3Fonte: Unioncamere, Scenari di sviluppo delle economie locali 2003-2006

2003 2004 2005 2006

Liguria 0,3 1,9 2,3 2,1

Nord Ovest 0,5 1,8 2,1 2,2

Italia 0,4 1,7 2,3 2,2

Prodotto Interno LordoTassi di var. % a prezzi costanti ‘95

2003 2004 2005 2006

Liguria 2,0 1,1 1,7 1,8

Nord Ovest 1,4 0,6 1,0 1,2

Italia 1,0 1,0 1,1 1,2

Unità di lavoro totaliTassi di variazione percentuale

2003 2004 2005 2006

Liguria - 1,9 2,6 10,0 7,8

Nord Ovest - 4,4 2,3 5,7 4,9

Italia - 5,3 3,1 5,2 4,4

Investimenti fissi lordi in macchinari e impiantiTassi di var. % a prezzi costanti ‘95

Tutti gli indicatori fanno sperare in una ripresa significativadel nostro Paese trainata dalle regioni del Centro e del Nord-Ovest;

al 4° posto nel PIL la Liguria

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MAGGIO - GIUGNO 2004 23

Liguria 2004,anno difficile

Lo scenario di sviluppo dell’economia ligure si spinge con laricerca Unioncamere al 2006, ma l’esperienza induce a limi-tarci alla disamina degli indicatori in una prospettiva di breveperiodo. Siamo in una fase congiunturale di piena stagna-zione; se è vero, infatti, che nel 2002 per la nostra regione èrisultato tra i peggiori dell’ultimo decennio, lo 0,3 %dell’anno scorso ha confermato le previsioni, a livello provin-ciale, evidenziate dal nostro Osservatorio Permanente perl’Economia.La Liguria ha il fiato corto; lo dimostra il fatto che delle 20 regio-ni italiane una dozzina ha registrato nel 2003 un Prodotto Inter-no Lordo migliore, seppure soltanto di qualche decimo in più.Ora, nelle previsioni dell’anno in corso, si stima per la Liguriauna crescita del P.I.L. dell’ 1,9 per cento, praticamente in li-nea, oltre che con il tasso indicato per la Lombardia, con ilNord Ovest.Un 1,9 per cento che lascia qualche dubbio, pur dinanzi aduna serie di indicatori complessivamente positivi. A livelloregionale, la Liguria si pone in 4ª posizione nel ProdottoInterno Lordo; in 2ª posizione nelle esportazioni; in 1ª posi-zione negli investimenti per costruzioni, talchè assomman-do queste performance i miglioramenti più significativi deltasso di occupazione dovrebbero realizzarsi proprio sul no-stro territorio.Il nostro giudizio, dunque, potrebbe sembrare condizionatodalla crisi che sta interessando il settore industriale, in parti-colare a Savona; dalla decelerazione delle spese per consu-mi delle famiglie; dal ridotto tasso di crescita degli investi-menti in macchinari ed impianti. Ma soprattutto dalla man-canza di una visione comune sull’utilizzo delle risorse di unaregione e di una provincia che mantengono, per ora, intatte lecondizioni per invertire la tendenza negativa in atto. (s.r.)

Liguria – Prodotto Interno Lordo

Tassi di variazione percentuale a prezzi costanti 1995

Anno Variazione %

2001 2,82002 - 1,22003 0,32004 1,92005 2,32006 2,1

Liguria – Esportazioni

Tassi di variazione percentuale a prezzi costanti 1995

Anno Variazione %

2001 12,02002 - 8,92003 3,42004 9,42005 9,52006 8,8

Liguria – Unità di lavoro totali

Tassi di variazione percentuale

Anno Variazione %

2001 2,02002 0,42003 2,02004 1,12005 1,72006 1,8

Liguria – Investimenti fissi lordi (*)

Tassi di variazione percentuale a prezzi costanti 1995

Anno Variazione %

2001 - 14,42002 8,92003 - 1,92004 2,62005 10,02006 7,8

(*) in macchinari ed impianti

Prodotto Interno Lordo

Scenario di previsione regionale 2001/2006

Tassi di variazione percentuale a prezzi costanti 1995

Aree 2001 2002 2003 2004 2005 2006Piemonte 0,5 -0,2 0,5 1,6 2,1 2,1Val d'Aosta 4,6 -1,0 0,6 0,8 1,9 3,6Lombardia 2,0 0,2 0,6 1,9 2,1 2,1Liguria 2,8 -1,2 0,3 1,9 2,3 2,1Nord Ovest 1,7 -0,1 0,5 1,8 2,1 2,2Italia 1,8 0,4 0,4 1,7 2,3 2,2

Unità di lavoro totali

Scenario di previsione regionale 2001/2006Tassi di variazione percentuale

Aree 2001 2002 2003 2004 2005 2006Piemonte 0,3 0,5 2,4 0,2 0,8 1,2Val d'Aosta 0,7 0,3 0,4 0,3 1,4 1,8Lombardia 1,9 1,0 0,9 0,7 1,0 1,1Liguria 2,0 0,4 2 1,1 1,7 1,8Nord Ovest 1,5 0,8 1,4 0,6 1,0 1,2Italia 1,7 1,1 1,0 1,0 1,1 1,2

Prodotto Interno LordoTassi di var. % su valori a prezzi costanti 1995

2001 2002 2003 2004 2005 2006Piemonte 0,5 -0,2 0,5 1,6 2,1 2,1Val d’Aosta 4,6 -1,0 0,6 0,8 1,9 3,6Lombardia 2,0 0,2 0,6 1,9 2,1 2,1Trentino Alto Adige 1,2 0,1 0,7 1,8 2,5 2,6Veneto 1,1 -0,6 0,5 1,5 2,4 2,0Friuli Venezia Giulia 1,3 1,7 -0,1 1,2 2,3 2,2Liguria 2,8 -1,2 0,3 1,9 2,3 2,1Emilia Romagna 1,5 0,4 0,5 1,8 2,4 2,3Toscana 1,8 0,1 0,3 2,2 2,6 2,4Umbria 1,5 0,4 0,2 1,7 2,4 2,3Marche 2,1 0,2 0,2 2,2 2,6 2,5Lazio 2,5 1,8 0,4 1,8 2,2 2,2Abruzzo 1,5 0,2 0,7 2,1 2,5 2,4Molise 3,0 1,6 -0,4 0,7 1,6 1,6Campania 2,6 1,8 0,6 1,7 2,3 2,4Puglia 1,1 0,5 0,4 1,5 2,1 2,0Basilicata -0,4 1,1 -0,1 1,3 1,9 1,9Calabria 2,5 0,0 -0,4 1,3 1,4 1,5Sicilia 2,6 -0,1 0,6 1,5 2,7 2,5Sardegna 3,2 1,1 0,6 1,8 2,3 2,2Nord Ovest 1,7 -0,1 0,5 1,8 2,1 2,2Nord Est 1,3 0,1 0,5 1,6 2,4 2,2Centro 2,1 0,9 0,3 2,0 2,4 2,3Mezzogiorno 2,2 0,7 0,4 1,6 2,3 2,2Italia 1,8 0,4 0,4 1,7 2,3 2,2

Scenari di previsione al 2006 per la Liguria e il Nord-OvestLiguria

Tassi di variazione % su valori a prezzi costanti 19952001 2002 2003 2004 2005 2006

Prodotto interno lordo 2,8 -1,2 0,3 1,9 2,3 2,1Saldo regionale (% risorse interne) 1,4 -0,9 -3,2 -3,6 -4,1 -4,4

Domanda interna 0,9 1,2 2,6 2,3 2,8 2,5Spese per consumi delle famiglie 0,2 -0,6 2,8 2,0 1,9 1,4Investimenti fissi lordi -1,1 4,7 0,6 4,2 6,7 5,6

macchinari e impianti -14,4 8,9 -1,9 2,6 10,0 7,8costruzioni e fabbricati 15,6 0,9 3,2 5,7 3,7 3,6

Importazioni di beni dall’estero 5,8 3,5 0,6 5,4 6,3 5,9Esportazioni di beni verso l’estero 12,0 -8,9 3,4 9,4 9,5 8,8

Valore aggiunto ai prezzi baseagricoltura -4,5 -10,2 -1,2 1,0 2,0 1,3industria 3,0 -3,1 -1,5 0,3 1,2 1,1costruzioni 16,3 -11,0 2,8 5,7 3,7 3,5servizi 2,2 0,2 0,5 2,0 2,4 2,3totale 2,8 -1,2 0,3 1,9 2,3 2,1

Unita’ di lavoroagricoltura 10,2 0,8 -4,1 -3,4 -2,1 -1,9industria -2,6 -3,9 -1,4 0,0 1,7 1,4costruzioni 5,0 4,3 -2,3 2,3 3,0 3,0servizi 2,3 0,9 3,4 1,3 1,7 1,9totale 2,0 0,4 2,0 1,1 1,7 1,8

Rapporti caratteristici (%)Tasso di occupazione specifico 15-64 anni 57,7 58,1 59,1 60,4 62,0 63,7Tasso di occupazione 38,2 38,1 38,9 39,4 40,1 41,1Tasso di disoccupazione 6,5 6,4 6,0 6,1 5,7 5,2Tasso di attivita’ 40,8 40,7 41,4 41,9 42,6 43,3

Reddito disponibile a prezzi correnti (var. %) 5,1 2,2 3,1 4,5 4,7 4,6Deflatore dei consumi (var. %) 2,8 3,7 2,6 2,2 2,0 2,3Fonte: Unioncamere, Scenari di sviluppo delle economie locali 2003-2006

Nord Ovest

Tassi di variazione % su valori a prezzi costanti 19952001 2002 2003 2004 2005 2006

Prodotto interno lordo 1,7 -0,1 0,5 1,8 2,1 2,2Saldo regionale (% risorse interne) 12,1 11,1 9,9 9,7 9,0 8,4

Domanda interna 1,3 0,7 1,7 1,9 2,8 2,8Spese per consumi delle famiglie 0,6 -0,2 2,3 2,2 2,4 2,2Investimenti fissi lordi 1,8 0,6 -1,7 1,2 3,7 3,7

macchinari e impianti 0,5 1,1 -4,4 2,3 5,7 4,9costruzioni e fabbricati 4,3 -0,3 3,1 -0,5 0,2 1,6

Importazioni di beni dall’estero -0,1 0,4 1,7 6,2 7,1 6,6Esportazioni di beni verso l’estero 2,2 -2,5 0,4 5,7 6,3 5,8

Valore aggiunto ai prezzi baseagricoltura 1,7 -1,2 -8,6 -3,1 -0,3 -0,1industria 0,1 -0,9 0,7 2,1 2,7 2,4costruzioni 4,8 -2,1 2,8 -0,5 0,1 1,6servizi 2,6 0,9 0,6 2,0 2,1 2,1totale 1,9 0,2 0,5 1,8 2,1 2,2

Unita’ di lavoroagricoltura -1,5 -1,3 9,6 -1,0 -0,2 -0,4industria -1,0 0,5 -0,7 -0,9 -0,2 0,2costruzioni 2,5 2,1 5,4 1,0 -0,3 0,0servizi 2,6 0,8 1,6 1,2 1,7 1,8totale 1,5 0,8 1,4 0,6 1,0 1,2

Rapporti caratteristici (%)Tasso di occupazione specifico 15-64 anni 61,6 62,3 63,2 63,8 64,8 65,7Tasso di occupazione 42,7 43,1 43,7 43,9 44,2 44,4Tasso di disoccupazione 4,3 4,4 4,2 4,2 3,8 3,5Tasso di attivita’ 44,7 45,1 45,6 45,8 45,9 46,1

Reddito disponibile a prezzi correnti (var. %) 4,4 2,5 4,6 3,8 4,0 4,2Deflatore dei consumi (var. %) 2,7 2,9 2,6 2,2 2,0 2,3Fonte: Unioncamere, Scenari di sviluppo delle economie locali 2003-2006

Page 24: La “Seconda Giornata dell’Economia”images.sv.camcom.gov.it/IT/f/newsletter/SavonaEconomica/Savona... · bagagli e teste pensanti, nel-la nuova società di promo-zione industriale,

24 MAGGIO - GIUGNO 2004

Direttore: Anna Rosa GambinoVice direttore: Sergio Ravera

Registrazione: Tribunale di Savona al numero 129 del 17 ottobre 1957

Coordinamento: Romano StrizioliRedazione e amministrazione: 17100 Savona, Via Quarda InferioreCasella postale 224, Telefono 019.83.114 con dieci linee automaticheAbbonamento: tariffa annuale euro 2,58, da versare sul c/c postale numero 211177

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Giunta camerale: Giancarlo Grasso (presidente), Silvio Accinelli, Paolo Campostano,Carlo Decia, Ennio Fazio, Gianluigi Granero, Franco Zino (componenti), Anna RosaGambino (segretario generale)

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Fotocomposizione e stampa: Stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. 0187518582- [email protected]

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Diffusione: il periodico è inviato gratuitamente alle unità locali iscritte nel Registro delleimprese di Savona, Enti pubblici ed Associazioni di categoria.Tiratura: l’Editore attesta la produzione di 28.000 copie mensiliAvvertenze: delle opinioni espresse su Savona Economica in articoli e rubriche sonoresponsabili i singoli Autori.

E’ fatto divieto a chiunque riprodurre parte della pubblicazione senza espressa autoriz-zazione scritta della Direzione

DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA

OSSERVATORIOL’Autorità Portuale ha mani-festato disponibilità a rileva-re la palazzina che avrebbedovuto ospitare l’incubato-re, destinandola a sede diservizi e società portuali,con il duplice vantaggio dinon mandare in fumo un in-tervento comunque rilevan-te e di contribuire alla razio-nalizzazione delle attività inbanchina. La condizione irri-nunciabile per rendere fatti-bile l’operazione era cheSviluppo Italia reimpiegassele risorse finanziarie in pro-vincia per realizzare un incu-batore bis, sistemato in unasede più razionale.Le ipotesi suggerite in sedelocale sono state due. La pri-ma appariva logisticamentepiù convincente: le aree giàoccupate dal deposito co-stiero Ip di Quiliano, circa 70mila mq. Sviluppo Italia po-trebbe tenere per sé circa 10mila mq., cedendo il resto adaltri imprenditori. Tenutoconto che il Comune di Qui-liano ha fissato un «paletto»alle possibilità di insedia-menti commerciali (non piùdel 20% delle aree, quindicirca 15 mila mq.). Restereb-bero a disposizione circa40-45 mila mq. Forte interes-se per queste aree hannomanifestato società termina-listiche portuali, che potreb-bero utilizzarle per lo stoc-caggio delle merci e alcunelavorazioni. Tra le controindi-cazioni, c’è tuttavia il prezzodelle aree, le modalità delpassaggio di proprietàdall’Eni ai nuovi soggetti, ladifficoltà di trovare l’accordotra parte pubblica e privata.La seconda aveva il vantag-gio di restare all’interno delComune di Savona: l’incu-batore avrebbe dovuto oc-cupare alcuni piani dellostabile di Lavagnola che untempo ospitava una sotto-stazione elettrica e che è incorso di recupero per contodi Arte, l’ex Istituto per le Ca-se Popolari. Anche in que-sto caso, tuttavia, sono daregistrare delle indicazionicontrarie: a partire dalle ri-serve su un utilizzo ibridodella struttura (in parte resi-denziale in parte per attivitàd’impresa), per continuarecon una logistica non trop-po felice, lungo la stretta val-le del Letimbro, non proprioil massimo per smaltire ilmovimento originato da unatrentina di aziende. Perples-sità poi diventate esplicitecon la contrarietà dei sinda-cati che pure sono forte-mente impegnate per soste-nere l’incubatore.Ritorna quindi d’attualità laproposta lanciata congiunta-mente da Nomisma e Cameradi Commercio nel febbraioscorso. Proposta incentratasull’opportunità di insediare unincubatore di imprese in ValleBormida, comprensorio dura-mente colpito dalla crisi indu-striale e quindi dove sarebbeopportuno agire in fretta coniniziative che possano consen-tire la nascita di nuove impresein nuovi settori, per sostituirenon tanto le grandi aziende incrisi (dove sono in corso im-portanti interventi di salvatag-gio) quanto il ramificato tessu-to delle imprese dell’indotto,più deboli e più a rischio. InValle Bormida, oggi, non man-cano certo i contenitori in gra-do di ospitare Sviluppo Italia.Anzi, con ogni probabilità po-trebbero essere accelerati sial’iter autorizzativo sia i lavori disistemazione veri e propri. L’in-tervento di Sviluppo Italia, inquesta sede, risulterebbequindi subito incisivo, a costi diinsediamento inferiori e, so-prattutto, aiuterebbe l’insiemedell’economia locale.Ma c’è la volontà di andarein questa direzione o, alme-no, di verificarne la fattibili-tà?

Ma rimanono ancora insufficienti i processi di cooperazione tra aziende a livello locale

Il confronto con il 1995 evi-denzia come Savona abbiarisalito sei posizioni nellagraduatoria nazionale, gra-zie soprattutto al ritmo dicrescita del terziario. Il valo-re aggiunto prodotto daiservizi è infatti pari al 76,5%del totale (contro il 74,6%del 1995). Nello stesso arcotemporale diminuisce il con-tributo del settore agricolo(dal 3,2% al 2,8%) e quellodell’industria (dal 22,2 al20,7%). Si tratta di una quo-ta comunque importanteper l’economia provinciale,tra l’altro superiore alla stes-sa media ligure (19,2%), an-che se occorre rilevarecome una quota crescentedi tale valore sia prodottodalle costruzioni (9,2% deltotale, contro il 5,7% del1995), mentre il valore ag-giunto dell’industria in sen-so stretto diminuisce (11,5%contro il 16,5% del 1995).

Le impresePer quanto riguarda il siste-ma delle imprese, nel 2003la provincia ha superato le31mila ditte e società, conun tasso di crescita (+0,4%)che, pur inferiore a quellonazionale (+2%), è in lineacon il dato savonesedell’anno precedente(+0,3%).Sebbene il trend di crescitarisulti più contenuto rispettoall’Italia nel suo complesso,è altrettanto vero che Savo-na rafforza il suo tessuto im-prenditoriale in termini di so-luzioni organizzative piùcomplesse. Aumentano in-fatti maggiormente le socie-tà, soprattutto di capitale(tasso di sviluppo 2003:+4,5%, contro +0,3% dellesocietà di persone e -0,4%delle ditte individuali).Ancora una volta risultano inaumento le imprese dellecostruzioni (+3,4%) e le im-prese delle attività immobi-liari, noleggio, informatica ericerca (+1,8%).Sostanzialmente stabili al-berghi e ristoranti, mentre ri-duzioni si registrano nei ri-manenti settori ed in partico-lare nel commercio e nell’in-termediazione finanziaria.Anche a livello nazionale isettori più dinamici sono imedesimi e rispecchiano ilpositivo andamento del set-

tore edile e delle compra-vendite immobiliari.Un altro importante risultatorelativo al tessuto imprendi-toriale viene confermato dal-la presenza di «imprese alfemminile»: Savona detiene ilprimato in Liguria quale pro-vincia con la più elevata per-centuale di «cariche femmi-nili» al Registro delle Imprese(33%, contro una media re-gionale pari al 30,1%).In forte espansione sono gliimprenditori extracomunitari(+15% nell’ultimo anno).Costruzioni, commercio, ri-storazione sono le attività piùcomuni, mentre le nazionali-tà più rappresentate sono al-banese (in forte aumento),marocchina, cinese.Non sono particolarmentebrillanti i risultati se si guar-da al fenomeno imprendito-riale da un punto di vista del-le relazioni di impresa: inprovincia di Savona il pesodelle imprese in gruppo èpiuttosto contenuto (14,1%del totale addetti sul territo-rio e 11,7% del valore ag-giunto, contro una media li-gure rispettivamente del25,8% e del 28,7%).Questi dati evidenzianocome i processi di network edi cooperazione tra impresesono ancora deficitari; i datiimpongono perciò una ri-flessione, anche questa dimedio periodo, sulla neces-sità di miglioramenti nellaqualità delle relazioni tra leimprese.In questo scenario imprendi-toriale un ruolo di rilievo puòessere rivestito dai distrettiindustriali del vetro - cerami-ca e dei mezzi di trasportorecentemente riconosciuti

dalla Regione Liguria.

Il mercato internazionaleTra le principali criticità delleimprese savonesi emerge ilgrado di penetrazione suimercati che pur risultando lapiù elevata in regione, rima-ne lontana dal dato medionazionale (22,9%). Infatti ilrapporto tra l’export totale eil valore aggiunto provincia-le è in provincia di Savonapari al 12%, il dato genove-se è pari all’11,4% e la me-dia ligure al 10,6%, mentre ilvalore medio del nord ovestrisulta del 28,9% e quello delnord est tocca il 32,2%.L’export è caratterizzato dauna elevata proiezione ver-so l’Europa e concentratoper quasi la metà nei pro-dotti chimici. Anche in que-sto ambito emergono quin-di, con assoluto rilievo, leconseguenze che potrannoderivare all’economia pro-vinciale dall’attuale crisi del-la Ferrania.

Lo scenario 2004/2006Gli elementi di debolezzastrutturale e le difficoltà incui versano molte economieeuropee lasciano ritenerecome probabile una cresci-ta significativa dell’econo-mia italiana solo nella se-conda parte dell’anno incorso. Nel 2004 lo svilupponon dovrebbe comunqueassumere toni particolar-mente sostenuti.Lo scenario di previsioneper il triennio 2004-2006, ri-leva per Savona un tasso dicrescita medio annuodell’1,7%, inferiore sia aldato ligure (2,1%) che delnord ovest (2%).

Le piante in vasomerce deperibile

In tal senso, la Camera di Commercio si è fatta promotrice diuna «raccomandazione» al titolare del dicastero delle Infrastrut-ture, interessando all’argomento il Sottosegretario alle PoliticheAgricole e Forestali, Teresio Delfino, contattato nel corso di unarecente visita ad Albenga dal membro di Giunta, Ennio Fazio.Come risaputo, infatti, il codice della strada prevede la possibilitàdi limitare la circolazione dei mezzi di massa superiore a 7,5 t, aldi fuori dei centri abitati, per garantire in via prioritaria miglioricondizioni di sicurezza nella circolazione stradale.In relazione a ciò il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti haemanato, in data 17 dicembre 2003, un proprio decreto indicantele direttive ed il calendario per le limitazioni alla circolazione di talimezzi, valide per il corrente anno 2004.Nei giorni e negli orari indicati nel decreto, per lo più coincidenticon i giorni prefestivi e festivi, pertanto, non è consentita la circo-lazione dei mezzi pesanti, fatta eccezione per quelli adibiti al tra-sporto delle merci deperibili tassativamente indicate nello stessodecreto. Il divieto di circolazione non si applica, quindi, ai veicoliche trasportano, tra l’altro, frutta e ortaggi freschi, fiori recisi e se-menti vive.Per la circolazione degli automezzi pesanti che trasportano altremerci diverse da quelle elencate nel decreto, ma comunquesoggette a rapido deperimento, può essere rilasciato, a doman-da degli interessati, un provvedimento prefettizio di autorizzazio-ne in deroga al divieto.Il divieto vigente penalizza, quindi, gli operatori della filiera florovi-vaistica che producono e commercializzano piante in vaso, fiori-te, verdi ornamentali, aromatiche, ecc., soggette anch’esse a ra-pido deperimento come l’ortofrutta od i fiori recisi, ma che nonsono indicate tra le merci che determinano automaticamente lanon applicazione del divieto.Questi operatori devono di volta in volta ottenere il rilascio dellaspecifica autorizzazione prefettizia, secondo una procedura cheha dei costi, richiede tempo e presenta difficoltà.Considerato che nella sola provincia di Savona la filiera florovi-vaistica produce e commercializza quasi esclusivamente pian-te in vaso, per circa 60 milioni di unità, con un fatturato di 220milioni di euro ed interessa 1.500 aziende con 4.000 addetti, ènecessario ed opportuno ogni intervento che possa facilitare lacompetizione di queste imprese sui mercati internazionali,come ad esempio ogni possibile contenimento dei costi e deitempi di trasporto, che incidono negativamente, i primi, suiprezzi ed i secondi sul livello di qualità, che oggi contraddistin-gue e premia i prodotti locali.La soluzione per il problema prospettato, di non trascurabileimportanza per gli operatori interessati e per l’economia locale,consiste nell’ottenere l’inserimento della voce «piante in vaso»,analogamente ai fiori recisi, tra le merci deperibili che determi-nano automaticamente la non applicazione del divieto, nel de-creto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovràemanare alla fine del corrente anno stabilendo il calendario del-le limitazioni alla circolazione stradale per l’anno 2005. Mante-nendo poi l’inserimento della voce negli analoghi decreti per glianni successivi.Preme anche evidenziare che una tale formulazione del decre-to, volto a garantire migliori condizioni di sicurezza nella circola-zione stradale, non determina condizioni più gravose per la via-bilità, ma è anzi ragionevole presupporre il contrario.Ad oggi, infatti, tutti gli automezzi che sono rimasti bloccati daldivieto di circolazione presso i punti di carico, partono inevita-bilmente nello stesso momento, allo scadere del divieto, deter-minando localmente condizioni di congestione, mentre in as-senza di limitazioni potrebbero partire non appena completato ilcarico, scaglionandosi ad intervalli più o meno lunghi.

IMPORTI DEL DIRITTO ANNUALE 2004ex decreto interministeriale del 5/3/2004 (G.U. n. 75 del 30/3/04)

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 marzo 2004 n. 75 il decreto che fissa gli importi del diritto annualedovuto alle Camere di Commercio per l’anno 2004 dalle imprese. Novità di questo anno è la previsione di un apposi-to diritto per le società tra avvocati, la cui iscrizione al registro delle imprese è prevista dal comma 2 dell’art. 16 delD.Lgs. 96/2001. Le imprese iscritte al registro citato ricevono una lettera informativa da parte della Camera di Com-mercio sull’adempimento cui sono tenute.Di seguito si riporta la tabella riepilogativa degli importi dovuti.

Imprese individuali Iscritte nella sezione speciale del R.I. 80,00Iscritte nella sezione ordinaria del R.I. 93,00

Società semplici agricole 80,00Società semplici non agricole 144,00Società cooperative 93,00Consorzi 93,00Società tra avvocati ex art.16,c.2, D.Lgs. 96/2001 170,00Società di persone (S.N.C. e S.A.S.) 170,00Società di capitale Iscritte prima del 2004 Nota 1

Iscritte nel 2004 373,00Unità locali delle suddette imprese Nota 2U. locali di impr. estere iscritte al REA (per ogni unità) 110,00

Nota 1Per le imprese iscritte nella sezione ordinaria, l’importo da versare si ottiene applicando al fatturato realizzato nel2003 ( per la definizione di fatturato vedere l’articolo 1, comma 1, lettera f), del decreto 11/5/2001 n. 359 del Ministerodell’Industria pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2/10/2001 oppure consultare il sito www.sv.camcom.it lamisura fissa e le aliquote riportate nella sottostante tabella.Tale importo non può comunque essere superiore del 6% rispetto a quello dovuto per l’anno 2003.

Scaglioni di fatturato Misura fissa e aliquoteDa Euro A Euro

0,00 516.456,90 € 373,00 (misura fissa)516.456,91 2.582.284,50 0,0070%

2.582.284,51 51.645.689,91 0,0015%51.645.689,92 0,0005% fino ad un max. di € 77.500

Nota 2Le imprese che dispongono di unità locali diverse dalla sede principale devono versare a favore delle Camere diCommercio ove sono ubicate le singole unità locali un diritto annuale supplementare di importo pari al 20 % (arro-tondato all’unità di Euro) di quello dovuto per la sede principale, fino ad un massimo di € 120,00.Le unità locali che si iscrivono nel corso del 2004, appartenenti a società di capitale, pagano il 20% dello scaglionebase, ovvero € 75,00. Il termine per il pagamento del diritto coincide con quello per il pagamento del primo accontodelle imposte sui redditi. Se il pagamento viene effettuato oltre il termine suddetto, ma entro il 21 luglio, gli importi do-vranno essere maggiorati dello 0,40%. E’ possibile compensare quanto dovuto per il diritto annuale con eventualicrediti vantati per altri versamenti derivanti da tributi e/o contributi. Ulteriori informazioni possono essere ottenuteconsultando il sito internet delle Camere di Commercio nella sezione riservata al diritto annuale, o rivolgendosi allaCamera di Commercio di Savona: www.sv.camcom.it – tel 019/8314232 - e-mail: [email protected]

Anna Rosa Gambino e Franco Zino alla 2ªgiornata dell’economia