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Giornale LA SCUOLA CHE SI RINNOVA - ANNO 3°, N.4 Alunni redazione Laboratorio Giornalismo e Repubblica@scuola: Nicolò Abbate, Alessandra Accetta, Noemi Benvegna, Graziana E. Cappellano, Emanuele Chianese, Carmelina D'amico, Claudio di Salvo, Carmelo Fazio, Felice Fugazzotto, Ilary Fugazzotto, Taynà Giorgia Fugazzotto, Emanuele Mostaccio, Omar Murabito, Luciano Scarpaci Docente Redattore : Michaela Munafò Hanno collaborato a questo nume- ro anche gli alunni del corso PON “GIOVANI REPORTER”, ormai membri della redazione di Repubblic@Scuola, sotto la guida delle docenti Tutor Michaela Munafò e Maria Triolo. Numerosi i contributi anche di altri alunni della Scuola secondaria di I grado. dell’Istituto Comprensivo “ Stampato in proprio Maggio 2013 ATTUALITA’ (pag. 2-3) di Veronica Cosentino LA REDAZIONE Direttore responsabile: Dirigente Felicia Maria Oliveri Direttore responsabile: Dirigente Felicia Maria Oliveri Foscolo” di Barcellona P.G. (ME) 100, 1000 passi verso la.. LIBERTA’ All’interno LEGALITA’ (pag. 4-6) DALLA SCUOLA(pag. 7-11) RIFLESSIONI (pag.12-14) ESTATE (pag.15) Giovedì 2 maggio 2013, nell’ambito del progetto Legalità “100, 1000 passi verso la libertà”, gli alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria “Foscolo” hanno avuto l’onore di incontrare due poliziotte della Questura di Messina. Sono state molto simpatiche spiegandoci tutto in modo semplice, ma che allo stes- so tempo in modo da farci capire cose molto importanti per la nostra sicurezza. Gli argomenti trattati sono numerosi, tra i quali il cyberbulling, che alla fine è un argomento che ci riguarda in prima perso- na e che conosciamo molto bene dopo averlo approfondito nelle ore di lezione. Ci hanno detto di stare molto attenti in rete, di non accettare richieste da scono- sciuti sui social network, tra cui Facebook, il più usato da noi ragazzini. Ci hanno spiegato, inoltre, che quello che fanno non lo fanno solo per loro o per la loro famiglia, ma anche e soprattutto per noi cittadini. Quindi, se li si vede in stra- da, non significa che si sono svegliati la mattina e hanno deciso di fare qualche multa o verbale. Dopo aver trattato questi Tante le occasioni per riflettere sulla legalità alla “Foscolo” argomenti e dopo averci fatto vedere un film fatto dalla Scientifica per il 160° Anniversario della Polizia di Stato, c’è stato il momento dedicato alle domande. Alcune di queste sono state molto interes- santi e con delle risposte molto concrete. Una di queste domande, fatte da me e una mia compagna è stata questa:” Da dove è nata questa passione per entrare nella Polizia?” Le nostre ospiti ci hanno rispo- sto in modo sincero e gentile, dicendoci che per loro è iniziato solo con un con- corso, come del resto fanno tutti, e non si aspettavano neanche di averlo vinto. Poi, dopo molti sacrifici sono riuscite ad entrare della Polizia e ogni giorno si appassionano sempre più, perché, come è stato detto da loro, un lavoro, se non viene preso con passione, verrà sempre affrontato con noia. Dopo questo incontro sono rimasta molto stupita e nello stesso tempo contenta, perché queste persone rischiano la vita per noi e non ricevono molto denaro per stipendio, quindi non bisogna magari dargli dei soprannomi stupidi, ma bisogna solo rispettare il loro lavoro. E dobbiamo ricordare sempre che per fare giustizia già ci sono persone che sono state scelte per tutelarci, e non biso- gna invece farla a modo nostro. DOVE ANDREMO A FINIRE? TEMPI DI CRISI di Carmelo Fazio Erano bei tempi quand’ero bambino, tempi in cui la mia via non era così deso- lata e piena di appartamenti dove non si sente anima viva, a parte quando il vicino di casa suona il pianoforte, come lo è adesso. Mi ricordo che, proprio davanti casa, c’era un allegro supermercato che faceva molto comodo alla mia famiglia Purtroppo, però, è stato costretto a chiu- dere per colpa della crisi. Non era solo esso a rendere la strada più allegra: ci pensava anche un simpatico gelataio che, con la sua MotoApe, portava il gelato a tutta la via; suonava il fischietto, così che tutti i bambini lo sentivano e scendevano a comprarsi un gelato. Da qualche anno, però, lo vedevamo triste, gli abbiamo chiesto il perchè di tutto questo, e ci ha risposto di avere problemi a causa della crisi. Dopo qualche tempo non l’abbiamo più visto. Ed è così che la mia strada è diventata quello che è ora: tutto per colpa di questa crisi economica che sembra non finire più. GIOCHI (pag.16) Un momento dell’incontro con le rap- presentanti della Polizia di Stato

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Alunni redazione LaboratorioGiornalismo e Repubblica@scuola:Nicolò Abbate, Alessandra Accetta,Noemi Benvegna, Graziana E.Cappellano, Emanuele Chianese,Carmelina D'amico, Claudio diSalvo, Carmelo Fazio, Felice

Fugazzotto, Ilary Fugazzotto,Taynà Giorgia Fugazzotto,Emanuele Mostaccio, OmarMurabito, Luciano Scarpaci Docente Redattore: Michaela MunafòHanno collaborato a questo nume-ro anche gli alunni del corso PON

“GIOVANI REPORTER”, ormaimembri della redazione diRepubblic@Scuola, sotto la guidadelle docenti Tutor MichaelaMunafò e Maria Triolo. Numerosi icontributi anche di altri alunnidella Scuola secondaria di I grado.

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ATTUALITA’ (pag. 2-3)di Veronica Cosentino

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LEGALITA’ (pag. 4-6)

DALLA SCUOLA(pag. 7-11)

RIFLESSIONI (pag.12-14)

ESTATE (pag.15)

Giovedì 2 maggio 2013, nell’ambito delprogetto Legalità “100, 1000 passi versola libertà”, gli alunni delle classi secondee terze della scuola secondaria “Foscolo”hanno avuto l’onore di incontrare duepoliziotte della Questura di Messina.Sono state molto simpatiche spiegandocitutto in modo semplice, ma che allo stes-so tempo in modo da farci capire cosemolto importanti per la nostra sicurezza.Gli argomenti trattati sono numerosi, tra iquali il cyberbulling, che alla fine è unargomento che ci riguarda in prima perso-na e che conosciamo molto bene dopoaverlo approfondito nelle ore di lezione.Ci hanno detto di stare molto attenti inrete, di non accettare richieste da scono-sciuti sui social network, tra cuiFacebook, il più usato da noi ragazzini. Cihanno spiegato, inoltre, che quello chefanno non lo fanno solo per loro o per laloro famiglia, ma anche e soprattutto pernoi cittadini. Quindi, se li si vede in stra-da, non significa che si sono svegliati lamattina e hanno deciso di fare qualchemulta o verbale. Dopo aver trattato questi

Tante le occasioni per riflettere sulla legalità alla “Foscolo”

argomenti e dopo averci fatto vedere unfilm fatto dalla Scientifica per il 160°Anniversario della Polizia di Stato, c’èstato il momento dedicato alle domande.Alcune di queste sono state molto interes-santi e con delle risposte molto concrete.Una di queste domande, fatte da me e unamia compagna è stata questa:” Da dove ènata questa passione per entrare nellaPolizia?” Le nostre ospiti ci hanno rispo-sto in modo sincero e gentile, dicendociche per loro è iniziato solo con un con-corso, come del resto fanno tutti, e non siaspettavano neanche di averlo vinto. Poi,dopo molti sacrifici sono riuscite adentrare della Polizia e ogni giorno siappassionano sempre più, perché, come èstato detto da loro, un lavoro, se nonviene preso con passione, verrà sempreaffrontato con noia. Dopo questo incontrosono rimasta molto stupita e nello stessotempo contenta, perché queste personerischiano la vita per noi e non ricevonomolto denaro per stipendio, quindi nonbisogna magari dargli dei soprannomistupidi, ma bisogna solo rispettare il lorolavoro. E dobbiamo ricordare sempre cheper fare giustizia già ci sono persone chesono state scelte per tutelarci, e non biso-gna invece farla a modo nostro.

DOVE ANDREMO A FINIRE?TTEEMMPPII DDII CCRRIISSII

di Carmelo FazioErano bei tempi quand’ero bambino,tempi in cui la mia via non era così deso-lata e piena di appartamenti dove non sisente anima viva, a parte quando il vicinodi casa suona il pianoforte, come lo èadesso. Mi ricordo che, proprio davanticasa, c’era un allegro supermercato chefaceva molto comodo alla mia famigliaPurtroppo, però, è stato costretto a chiu-dere per colpa della crisi. Non era soloesso a rendere la strada più allegra: cipensava anche un simpatico gelataio che,con la sua MotoApe, portava il gelato atutta la via; suonava il fischietto, così chetutti i bambini lo sentivano e scendevanoa comprarsi un gelato. Da qualche anno,però, lo vedevamo triste, gli abbiamochiesto il perchè di tutto questo, e ci harisposto di avere problemi a causa dellacrisi. Dopo qualche tempo non l’abbiamopiù visto. Ed è così che la mia strada èdiventata quello che è ora: tutto per colpadi questa crisi economica che sembra nonfinire più.

GIOCHI (pag.16)

Un momento dell’incontro con le rap-presentanti della Polizia di Stato

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ATTUALITA’

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La crisi continua a mietere vittime

SUICIDI PER DISPERAZIONEdi Amina Rahbib

In questi tempi stanno aumentando sem-pre più i suicidi per disperazione. Nonpassa giorno che non si senta notizia diqualcuno che, disperato, sfiduciato per ilfuturo, abbia deciso di farla finita. I moti-vi sono moltissimi, da quelli economici aquelli familiari. Questi due termini sonolegati e messi assieme proprio perché le

di Alessandra Accetta

Anche nella mia città, come quasi in tuttaItalia, c’è la crisi. Le strade dove primac’erano centinaia di persone che facevanocompere, adesso sono disabitate. La crisieconomica, la mancanza di lavoro e disoldi si sentono sempre di più. Primavedevo tutta la piazza della mia cittàpiena di ragazzi e famiglie che cammina-vano, le strade della piazza con le luciaccese, i negozi aperti fino a tardi, bar epub pieni di ragazzi che passavano ilsabato sera lì dentro, con gli amici, lamusica… adesso non c’è più nulla. Cisono negozi che chiudono per fallimento,che si spostano, che si vendono, case estanze che si affittano… Anche i negoziche magari venivano più cercati, comeparrucchieri, barbieri e meccanici, stannochiudendo o cambiano attività. Ad esem-pio conosco un meccanico in via AngeloCambria, che sta chiudendo per fallimen-to. Molte volte vedo negozi che cambianogestione o attività, che prima ad esempioerano profumerie e adesso sono super-mercati o pure case… e sinceramenterimango sempre più esterrefatta.

Non c’è una via precisa della mia cittànella quale si può percepire che quella èuna strada in crisi, proprio perchè in quasitutte le vie si sta manifestando la depres-sione economica, anche se in modo nonmolto notevole. Ricordo però principal-mente due vie nelle quali, da piccola, ado-ravo moltissimo passeggiare con miamadre e che adesso sono, non deserte, madiverse. Ero talmente piccola, ma ancorariesco a ricordare tutto. Mia madre, tuttele mattine, adorava portarmi in via Romae subito dopo in via Dante Alighieri, perpassere del tempo assieme, ma soprattut-to da sole. Ci piaceva a entrambe farecolazione al bar situato di fronte alla piaz-za in via Dante Alighieri e, subito dopo,adoravamo passeggiare in queste due vie.Riesco a ricordare perfettamente l’acco-glienza calorosa che avevano nei nostriconfronti molte commesse dei vari nego-zi che si trovano in quelle vie appunto.Ogni volta che visitavamo un qualsiasinegozio, mia madre non la finiva più diparlare con la commessa, che finiva sem-pre per discutere a lungo e con piacere.Delle volte io e mia madre uscivamo perstare un po’ sole anche di sera, e la cosache mi rendeva più felice era vedere tuttequelle vetrine dei negozi piene di luce equindi vedere la città luminosa, anchegrazie a queste vetrine addobbate. Beh,adesso posso benissimo dire che diversianni fa l’atmosfera che si riusciva a crea-re in queste vie era diversa. Ora non sicrea più quell’armonia tra commessi eclienti che si creava pochi anni fa e sonoanche molti i negozi con le saracineschechiuse o che aprono una volta ogni tanto.Questo sta a significare che la crisi si fa

persone, spesso non avendo più un lavo-ro, non potendo pagare le tasse, nonpotendo permettersi le cose essenzialidella vita, si sentono inutili e soprattuttosentono di non poter continuare a vivere ea far vivere le loro famiglia. La crisi staspaventando ed opprimendo ogni voltache ci si trova davanti a dei fatti così tre-mendi. Il grande problema finanziario e ilcambiamento economico che vive l’Italiacausa una rivoluzione nella vita di cia-scun individuo che non ha abbastanzadenaro per vivere dignitosamente e al

quale quei soldi servono per andare avan-ti con la propria famiglia: non avendoli, onon avendoli più, preferisce rinunciarealla vita stessa e morire. Spesso i suicidisono pensionati, con un reddito minimoche non basta più, con le tasse che aumen-tano di giorno in giorno. Insomma, la listasta aumentando negativamente e la causadi tutto ciò è sicuramente il periodo didepressione economica che sta vivendo ilnostro paese, al quale la crisi ha tolto lacosa più importante: la fiducia e la spe-ranza nel futuro.

La depressione economica colpisce anche la nostra cittàSTRADE IN CRISI

sentire anche per le strade della nostracittà, tendendo a farle diventare semprepiù deserte e malinconiche. Quando per-corro quelle vie, il solo pensiero che sianocambiate così tanto mi rattrista moltissi-mo. In fondo sarebbe bello se potesse tor-nare tutto come quando io ero piccola,quindi se potesse rinascere quell’armoniae quell’atmosfera che si creava per quellestrade, ma questa mi sa proprio che siauna cosa piuttosto complicata, per il sem-plice motivo che, da quanto si vede, lacrisi continua ad esserci e non si trovanorimedi per combatterla.

di Carmelina D’Amico

di Maria Tindara BiondoNella mia città ci sono molti negozi chestanno chiudendo senza sapere il motivo,forse per la crisi, per fallimento o perqualsiasi oltre motivo incompreso. Masiamo sicuri che siano questi le motiva-zioni di queste chiusure? Secondo me no.Alcune volte i negozi, come nei paesi delnord, vengono chiusi per via della crimi-nalità organizzata e, purtroppo, la miacittà ne è un esempio perchè un negoziomolto importante è stato chiuso proprioper questo motivo. Questo negozio è statochiuso per via colpa del racket, perchè ilresponsabile di questo negozio non erad’accordo sul fatto di dover pagare ilpizzo ed è stato minacciato diverse volte.Questo sta a significare molte cose per-chè, in certi casi, non sempre si chiudononegozi per crisi o per fallimento o perscarso interesse da parte della gente, maanche per colpa della mafia, che minacciain tutti i modi possibili e immaginabili iresponsabili di negozi se non pagano il“pizzo” e in questo modo contribuisconoa strangolare l’economia.

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ATTUALITA’

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Un difficile problema sociale per l’ItaliaIMMIGRATI SEMPRE PIU’ NUMEROSI

di Mara CatalfamoNegli ultimi anni si è assistito ad unaumento del fenomeno dell’immigrazio-ne clandestina. Come sottolineano alcunevicende di cronaca, non c’è giorno checlandestini provenienti dal Marocco,dall’Algeria o da altri paesi, corrano adavventurarsi sopra delle imbarcazionimolto trasandate per arrivare lungo lenostre coste. Molte volte i viaggi che

affrontano questi immigrati si svolgono inambienti e in condizioni terribili, quandoper esempio vengono nascosti ovunquesopportando fatiche bestiali e molto spes-so rischiano anche di morire. Tra questiimmigrati spesso ci sono addiritturadonne incinte che, in quell’ambientemolto sporco e pieno di infezioni e malat-tie, partoriscono o molte volte perdono ilfiglio. Spesso è la criminalità organizzatainternazionale a gestire l’ingresso clande-stino degli immigrati, e questo rende ilproblema ancora più drammatico. La cri-minalità fa questo per poi inserire gliimmigrati nel mondo criminale e sfruttar-li, come fonte di nuovi profitti illeciti, peresempio come spacciatori di sostanze stu-pefacenti. Questi clandestini, però, peressere aiutati ad arrivare in Italia senza

problemi, devono pagare delle cifre moltoalte, che consentono loro di lasciarsi allespalle una vita povera, per poi arricchirsiillegalmente. Però molte volte questi bar-coni non arrivano a destinazione perchévengono fermati dalla Guardia diFinanza, e perciò chi, sta a capo di questiviaggi, viene arrestato. Questa è una dellesituazioni che accadono giornalmente, mache, tuttavia, non sempre vengono sco-perte dalle forze dell’ordine, quindi molticlandestini riescono lo stesso a cavarsela.La popolazione italiana, quindi, si dividein due: la maggior parte dei cittadinivuole che questi immigrati vengonorimandati ai loro paesi d’origine, mentreun’altra parte, cioè quella criminale, inve-ce pensa che questi clandestini possanoservire per i traffici illegali, per rapine oper altre situazioni vietate. Io credo che,se non si giunge al più presto ad una solu-zione, questo fenomeno causerà moltidanni alla società.

La spending review in via Garibaldidi Martina Vella

E’ un acerbo pomeriggio di marzo aBarcellona Pozzo di Gotto. La primaveraormai alle porte porta con sé una flebilebrezza marina, che scuote tutte quellesaracinesche cupe e arrugginite dei nego-zi piegati dalla crisi economica. E’ viaGaribaldi, che da rinomata strada traboc-cante di negozi e di lavoratori all’opera, èdiventata desolata, abbandonata a sé stes-sa, dominata principalmente da serrandecosì vecchie e malandate che basterebbeun colpo di vento per buttarle giù, allequali si leggono sporchi e in parte strap-pati avvisi d’affitto e vendesi. Ricordo ungiorno invernale, esattamente del periodopre-natalizio: ero insieme a mia madre,

camminavamo lungo la via Garibaldi pertrovare un regalo adatto a mia cugina, unaragazza dai gusti molto raffinati. Il vocia-re della piazza traboccante, la risata di unbambino alla vista di un aereoplaninoradiocomandato, i passi calmi e andanti diun gruppo di ragazze alle prese con loshopping e, soprattutto, con gli ultimi pet-tegolezzi, la folle corsa della gente all’ul-timo paio di scarpe al 50% di sconto, mifacevano sentire così viva; sentivo la stra-da così viva: mi guardava, sorrideva.Adesso, con il Comune che fa i conti coni tagli e la spending review, tutto ciò cheè rimasto di quella gioiosa via è il rumoredelle macchine in corsa, frettolose di tor-

nare a casa, i passi di chi vuole acquistarequalcosa di quel poco che è rimasto, e lavoce sottile di un poveraccio, un operaiomarocchino disoccupato, che cerca divendere in tutti i modi la sua unica fontedi guadagno: le sue statuette africane.

La via Garibaldi in stato di abbandono

Quando ero bambina, la città diBarcellona Pozzo di Gotto era tutta un’al-tra cosa dalla città attuale. Le vie eranoaffollate di gente che entrava ed uscivadai negozi facendo acquisti di ogni tipo,ma la più caotica e piena di negozi era laVia Operai. In questa via ho passato lamaggior parte della mia infanzia e perciòho visto da vicino il cambiamento provo-cato dalla grande crisi economica che daun paio di anni caratterizza tutta l’Italia.L’infinita Via Operai era piena di negozi,i marciapiedi, che ancora a quel temponon erano pieni di macchine sostate cheimpedivano il passaggio, erano affollatidi gente che aspettava il suo turno perentrare nella macelleria, un grande salonecon un immenso bancone pieno di carne edove i clienti, senza badare ai prezzi,compravano borse colme di carne d’ogni

tipo. Oggi le macellerie non sono cosìaffollate, perché anche i supermercativendono la carne, ma a prezzo più basso,e quindi le persone, in questi tempi dicrisi, si accontentano di questa carnesenza badare alla qualità. Ricordo i perio-di in cui c’erano gli sconti estivi e moltigiovani, facendosi consigliare dai lorogenitori, compravano abiti da indossarel’anno successivo. Nel periodo di Natale,poi, la Via Operai sembrava che facesseparte di una favola: gli addobbi e le lucinatalizie illuminavano i negozi e i baresponevano nelle loro vetrine casette dimarzapane e di cioccolata con all’internoil presepe, mentre i baristi, con un sorrisosmagliante, accoglievano i clienti per farloro assaggiare i favolosi panettoni conglassa di ogni gusto. In poche parole c’eraun’atmosfera che oggi è stata catturata

dall’odiosa depressione economica. Io inquella strada ero la bambina di tutti e ibaristi, ogni volta che passavo da lì, miregalavano un dolcino, mentre insieme aimiei compagni e vicini di casa, giocandoa pallone o con il famoso gioco dellacampana, mantenevamo l’allegria e unasensazione di benessere. Il movimentoche provocava la Via Operai era straordi-nario, ed era proprio questo che mi face-va diventare felice. Oggi, invece, questafelicità si è trasformata in tristezza, per-ché, parafrasando Ungaretti, “di tantinegozi che mi corrispondevano non èrimasto neppure tanto”. Quello che oggisi vede in quella via, oltre a saracinescheabbassate con scritto “chiuso per falli-mento”, è solo qualche bancarella diextracomunitari, che con i loro vocioniinvogliano la gente a comprare le lorochincaglierie. Ma neanche loro fannograndi affari, perché la gente, in questoperiodo, ormai compra solo l’essenziale.Che malinconia!

VIA OPERAI ABBANDONATAdi Mara Catalfamo

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PROGETTO LEGALITA’

Numerose le iniziative per promuovere la legalità

Incontro con l'Associazione Antiracketdi Roberta Doga

Giorno10 aprile noi alunni delle classiseconde e terze abbiamo avuto la fortunadi conoscere in prima persona, grazieall’incontro programmato dalla coordina-trice del Progetto Legalità Prof.ssaMunafò, la dottoressa Sofia Capizzi, pre-sidentessa dell’Associazione Antiracket“Liberi tutti” di Barcellona Pozzo diGotto. L’incontro si è svolto nell’aulamagna del nostro istituto. Il tema trattatoè stato l’approfondimento delle proble-matiche della lotta all’estorsione e allacriminalità organizzata, che nella nostracittà è purtroppo sempre attuale. SofiaCapizzi si è resa molto disponibile adinteragire con noi ragazzi, raccontandocila sua storia e le vicende che l’hanno por-

tata a lottare contro la mafia e il pizzo,denunciando i suoi estorsori. Il suo inten-to non era tanto quello di invogliarci avedere la realtà dritta in faccia, ma a farcichiedere e se noi avremo mai, se necessa-rio, il coraggio di unire tutte le nostreforze per combattere per la nostra libertà.Senza dubbio tutte le vicende di mafiache accadono nel nostro territorio verran-no prima o poi smascherate se tutti i citta-dini onesti faranno fronte comune. La suastoria è molto toccante perché lei, tratante persone, ha avuto subito il coraggiodi denunciare, di far valere i suoi diritti,cosa che dovremmo fare tutti noi. Certoanche lei inizialmente si è sentita sola,abbandonata da tutti, perché non era aconoscenza delle associazioni antiracketche già esistevano in Sicilia.Successivamente, però, quando ha presocontatto con tutte le associazioni nate percombattere la mafia, si è resa conto cheaveva fatto bene a denunciare e che nonsarebbe stata più sola, bensì circondata dapersone ricche di solidarietà. Il suo corag-

gio di denunciare le intimidazioni che leerano state fatte, ci ha rivelato, è venutosoprattutto dalla sua fede e dalla convin-zione che, anche se pagando il pizzo agliocchi della società sarebbe apparsa giusti-ficabile, agli occhi di Gesù non si sarebbesentita allo stesso modo. Una cosa che miha colpito molto della sua storia è stato ilfatto che non abbia voluto sostituire lavetrata del suo negozio dove avevanosparato. Il suo gesto è molto coraggiosoperché ha voluto mettere in evidenza chei problemi non vanno evitati dimentican-doli, bensì rendendoli noti a tutti. Dopoaverci raccontato la sua storia, ci ha infor-mato che tra pochi giorni partirà un pro-getto grazie al quale tutti i negozi favore-voli a combattere il racket attaccherannosulla loro vetrina un simbolo con scritto:Addio Pizzo! Questo mar. chio simboleg-gerà, come già in tante città siciliane, chequei precisi negozi non cederanno mai iloro profitti alla mafia in quanto protettidallo Stato e dalle associazioni.L’incontroè terminato con una serie di domande pro-poste dagli alunni, fino a quel momentomolto interessati e attenti alle parole pro-nunciate e al racconto fatto, alle quali ladottoressa Capizzi ha risposto con parte-cipazione e cura, dimostrando nuovamen-te una grande fermezza, un grande corag-gio e la ferma convinzione per il percorsointrapreso, compresa la volontà di testi-moniare e diffondere il più possibile lemotivazioni della sua scelta.

Un interessante incontro con i Carabinieri

Venerdì 26 aprile la scuola secondaria diprimo grado dell’I.C Foscolo ha incontra-to, , nell’ambito “Progetto Legalità”, irappresentanti della locale Compagniadei Carabinieri, tra cui il Comandante delNucleo Radio Mobile di Barcellona P.G,Carmelo Mucella, che ci ha spiegatomolte cose sui Carabinieri e ci ha fattovedere un filmato sulla loro storia. ICarabinieri nacquero nel 1814 e il 13luglio faranno 200 anni. Essi si trovano intutta l’Italia, in tutte le regioni e in tutti iComuni. Svolgono compiti molto impor-tanti, come ad esempio quello di farrispettare la tutela culturale, di arrestaretutte le persone sbagliate, ecc. ICarabinieri sono molto importanti per lacomunità perché sono le uniche personeche cercano di far rispettare tutte le rego-4

territorio, capito la differenza tra carabi-nieri e polizia, compreso l’impegno chetutti i carabinieri pongono nel loro lavorodi tutela della sicurezza e della legalità.Alla fine gli alunni, su invito del loroospite, sono tutti scesi in cortile per vede-re da vicino l’auto di servizio del NucleoRadiomobile dei Carabinieri, un’AlfaRomeo 159. Grande è stato l’entusiasmonel poter toccare direttamente l’auto chesimboleggia l’Arma nella sua funzionepiù vicina alla gente: la volante del 112.

di Salvatore Samuele Pelleriti

le di ogni città in tutta Italia e nel mondo,in modo che tutto ritorni nella legalità.Essi, per difendersi, usano soprattutto unapistola, l’arma più comune, che funzionaattraverso dei proiettili che, se colpisconoqualcuno, possono provocare gravi anzigravissimi danni, quindi loro la maneg-giano con molta cura e solo quandonecessario. Insomma i Carabinieri hannoun ruolo molto importante in tutto ilmondo e, anche se è molto difficile erischioso, è un lavoro svolto da molti. Miè piaciuto molto questo incontro perchého approfondito molte cose su chi tutelala nostra sicurezza da oltre un secolo enon smette mai di fare il proprio doverefino in fondo, anche a rischio della vita.

di Martina Liuzzo

Venerdì 26 aprile 2013, le classi primedella Scuola secondaria di 1° grado“Foscolo”, nell’ambito del ProgettoLegalità “Il mondo che vorrei…100,1000 passi verso la Libertà”, hannoincontrato i rappresentanti dell’Arma deiCarabinieri per interagire sulle problema-tiche della legalità, della sicurezza e delrispetto delle regole. Il Maresciallo CapoCarmelo Mucella, comandante delNucleo Radiomobile di Barcellona Pozzodi Gotto, ha fatto dapprima vedere unvideo sulle molteplici attività dell’Armadei Carabinieri e successivamente harisposto con grande disponibilità ed atten-zione alle molte domande poste daglialunni. I ragazzi, molto interessati edattenti a tutte le fasi dell’incontro, hannosoddisfatto alcune curiosità sul ruolo el’importanza delle forze dell’Ordine sul

La dott.ssa Sofia Capizzi

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PROGETTO LEGALITA’

Per ricordare la figura di un giudice coraggioso

ROSARIO LIVATINO: LUCE VERTICALEdi Fabio Alosi

Lunedì 29 aprile, si è tenuto nell’aulamagna della nostra scuola un incontro perle classi seconde e terze con SalvatorePresti. il regista del film-documentario“Luce verticale Rosario Livatino. Il mar-tirio”. L’incontro è iniziato alle 9:15,quando il regista, che ha un passato digrandi collaborazioni RAI e un interesseprofondo per la vicenda narrata anche neisuoi aspetti religiosi, ha introdotto la suaopera spiegandoci com’era costituita edandoci delle informazioni su di essa esul suo personaggio principale, il giudiceRosario Livatino, conosciuto anche come“il giudice ragazzino” e per il quale èstato avviato il processo di beatificazione.Poi è iniziata la visione del film, che ècostituito da molte interviste: ai genitoridi Rosario, ai suoi colleghi di lavoro, a isuoi vecchi compagni e ai suoi professo-ri; le interviste sono alternate ad una rico-struzione filmica dei fatti accaduti. Nellaprima parte dell’opera, attraverso le paro-le di chi l’ha conosciuto, viene presentatal’infanzia di Rosario Livatino che, sin da

lavoro di difensore della legge. L’incontroe il cineforum sono stati molto interessan-ti e noi ragazzi, che comunque avevamogià trattato in classe l’argomento ed era-vamo preparati alla visione del film-docu-mentario, abbiamo così conosciuto più afondo la figura di un giudice non menoimportante di Giovanni Falcone e PaoloBorsellino per la tenacia con cui ha lotta-to contro la mafia e il coraggio di isolarsinella sua opera per non lasciare altri mortie dolore intorno a lui, consapevole deirischi che correva. Per questo rifiutò sem-pre la scorta e per questo non si è mai spo-sato. La giustizia umana per lui era segnodella giustizia di Dio e proprio per questoPapa Giovanni Paolo II lo ha definito“Martire della giustizia e della fede” e sipensa a Livatino come beato. Una figurada ricordare sempre e non dimenticare.

ragazzo, è stato una persona molto coltaed è stato anche il compagno di scuolaideale. Infatti aiutava molto spesso i suoicompagni quando dovevano essere inter-rogati, tanto che loro lo chiamavano “101anni” per la sua saggezza. Il documenta-rio continua poi con la sua laurea, conse-guita prima del tempo, e con il suo giura-mento in Magistratura segnato in rosso suuna delle sue agende. Al giudice piacevaannotare tutto ciò che succedeva su diesse a matita, tranne questa data per luimolto importante. Infine l’ultima scena èquella della sua morte, avvenuta permano di sicari mafiosi mentre stavaandando a lavoro al Tribunale diAgrigento, il 21 settembre del 1990.Dopo la visione del film noi alunni abbia-mo potuto avere delle risposte ai nostridubbi riguardanti la nascita del documen-tario o la vita e il lavoro del giudiceLivatino, dal regista stesso, che ha studia-to a fondo le sue carte, ha intervistato chilo conosceva, si è documentato sul suomodo di essere e di compiere il proprio

Rosario Livatino è un giudice che ha lot-tato con tenacia contro la mafia ed è statonominato ”il giudice ragazzino” perchéera il più giovane tra i suoi colleghi. Erastimato da tutti, sia colleghi, che amici eprofessori. Era un giudice che prendeva ilsuo compito in modo serio ed era l’unicoche applicava le leggi per far punire chiaveva sbagliato. Con i miei compagnidella Scuola Media Foscolo abbiamoavuto l’onore di guardare in modo sinteti-co la vita di Rosario Livatino, attaverso ilfilm-documentario “Luce verticale.Rosario Livatino- Il martirio” diretto daSalvatore Presti. Quest’ultimo ci ha spie-gato cosa per lui rappresentasse la figuradi Rosario Livatino, conosciuto con ilnome di ”giudice ragazzino”, facendocapire anche a noi cosa voleva e in uncerto senso è riuscito a fare per i cittadini.

di Veronica Cosentino

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Noi, avendo già trattato l’argomentodurante le ore scolastiche e nel corso delnostro progetto legalità “100, 1000 passiverso la libertà”, eravamo abbastanza pre-parati, ma con questa visione l’abbiamoapprofondito ancora di più. Secondo meRosario Livatino è un giudice che hameritato il suo incarico e ha fatto tutto ilpossibile per far vincere la verità, nonmeno dei giudici Falcone e Borsellino. E’morto il 21 settembre 1990, mentre eradiretto al suo ufficio, senza scorta perchènon voleva che altri morissero a causasua. Un coraggio questo che deve esserericordato sempre.

IL GIUDICE RAGAZZINO

ALLA LUCE DEL SOLE

Don Pino Puglisi era un prete, ma nellostesso tempo un uomo come tutti gli altri,solo che ha lottato contro la mafia perliberare il quartiere in cui nacque,Brancaccio, che a quel tempo avevaun’alta ”densità mafiosa.”. L’altro giornoin classe abbiamo visto il film “Alla lucedel sole” è stato ambientato, infatti, aBrancaccio ed è la sua storia, dedicata dalregista Roberto Faenza proprio ai ragazzidi Palermo. Don Pino capisce subito,anche da alcuni semplici comportamentidei ragazzini, anche di soli 5 anni, che,pur a loro insaputa, già facevano parte diquesta associazione criminale chiamata

mafia. Egli inizia subito a mettere delleregole attraverso giochi e manifestazioni,perché la maggior parte dei bambini diBrancaccio le regole non le conosceva. Aquesti ragazzi piaceva andare in parroc-chia, ma a molti mafiosi, tra cui i loropadri, questo fatto non era gradito, perchéDon Pino faceva capire ai bambini cheloro erano e sono il futuro e che quelloche facevano alcune persone non era giu-sto. I mafiosi temevano soprattutto che ungiorno i ragazzi si potessero ribellare.Insomma è stato un film molto toccante esignificativo. Don Pino Puglisi muore il15 Settembre 1993, il giorno del suo 56°compleanno, perché, nonostante molteminacce e atti intimidatori, continuava adire ciò che pensava. Una delle tante frasidette da Don Pino, che mi ha colpitomolto è stata:’’L’uomo che usa la violen-za non si può mai definire UOMO, maBESTIA!’’ Questa frase mi ha colpitomolto e mi ha fatto riflettere. Il film mi èpiaciuto moltissimo e nello stesso tempomi ha fatto riflettere abbastanza, perchéfino a poco tempo fa la mafia non tocca-va né bambini né donne e invece ora sì.Molto spesso i cittadini si sentivano piùprotetti dalla mafia, e molte persone, perpaura o per qualcos’altro, facevano fintadi niente quando si sentiva parlare di omi-cidi o cose del genere, erano indifferenti,omertosi. Insomma, questa storia trattamolti argomenti che riguardano tutti noi,che dobbiamo sempre ricordare don Pino.

di Veronica Cosentino

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PROGETTO LEGALITA’

Cinquanta alunni alle commemorazioni del 23 maggio

A PALERMO PER RICORDARE CAPACIdi Amina Rahbib, Mara Catalfamo e Roberta Doga

Giorno 23 maggio, in occasione dellecommemorazioni a Palermo per onorarela morte del giudice Giovanni Falcone, unnutrito gruppo di alunni dell’IstitutoComprensivo “Foscolo” hanno avutol'opportunità di vivere in prima personaquesta favolosa esperienza. Questi ragaz-zi, facenti parte del progetto di legalità“100,1000 passi verso la libertà", hannoavuto pure la possibilità di esibirsi davan-ti a tutta la folla nella Piazza Magione conun piccolo spettacolo tratto dalla perfor-mance teatrale intitolata “Giochi spezza-ti” e dedicata ai bambini vittime dellamafia. Insieme a loro si sono esibiti anchei ragazzi del Liceo delle Scienze Umanedi Castroreale con la presenza del canta-storie Fortunato Sindoni, che gli ha gui-

dati nella parte musicale con le canzoni “Mafia Mafia" e "Figghiu". Il tema dellamanifestazione di quest'anno è stato: “Lenuove rotte dell’impegno. Geografia elegalità”, cioè l'invito a tutti i giovaniverso un mondo di pace e amore. Lascuola aveva partecipato al concorsoannuale indetto dal Ministero e dallaFondazione Falcone con un video propriosulle note della ballata “Mafia Mafia” eintitolato “Rivogliamo la nostra terra!”,ma purtroppo non è stato tra i vincitori. Ciè dispiaciuto molto soprattutto perchè loavevamo fatto noi tre! Agli alunni presen-ti nelle piazze o al corteo a Palermo èstato comunque regalato un set favoloso,che comprendeva un cappellino, unaborsa, una maglietta, tutte cose molto gra-dite dai ragazzi, per ricordare GiovanniFalcone e Paolo Borsellino, giudici cherimarranno per sempre nelle menti e neicuori dei siciliani. Erano molti i ragazzi aesibirsi in Piazza Magione, così come intutte la altre piazze e davanti all’AulaBunker, perchè ogni scuola ha dato il suopiccolo contributo per rendere questagiornata ancora più significativa. Moltoistruttivo e gradevole è stato il discorsodella sorella di Paolo, Rita Borsellino, cheè stata molto felice di vedere tutta quellafolla, soprattutto formata da ragazzi chesono pronti a dire di NO alla mafia! I

ragazzi hanno poi pranzato tutti insiemesul prato della piazza con mini scatolinein cui c'era la razione di cibo con un ade-sivo della foto dei due giudici palermita-ni. Non sono mancati comunque altrimomenti significativi e coinvolgenticome quando si è cantato e ballato sullenote de”I cento passi” dei Modena CityRamblers, che noi conoscevamo moltobene per averla preparata e correografatalo scorso anno per la nostra manifestazio-ne finale del Progetto Legalità, che ognianno ci vede impegnati numerosi. Nelpomeriggio, infine, i docenti hannoaccompagnato i ragazzi a fare un piccolotour nella meravigliosa città Palermo,visitando il grande giardino dei secolarificus benjamin a Piazza Marina. Il temponon era dei migliori, nuvoloso e piovigi-noso, ma alla fine ha resistito alla pioggiae al forte vento e ha permesso al gruppodi scattare qualche foto ricordo tra le stra-bilianti radici aeree dei grandi alberi delbellissimo parco palermitano e di conclu-dere la giornata con un bel gelato prima dirientrare a casa nel tardo pomeriggio.Sicuramente tutti gli alunni che hannoavuto la possibilità di essere presenti allecelebrazioni per l’anniversario della stra-ge di Capaci, sono tornati alla loro quoti-dianità con il ricordo di un’esperienzaunica e indimenticabile di condivisione diideali e speranze di legalità, soprattuttocon la speranza di sconfiggere il cancromafioso che sporca la nostra, per usare leparole di Paolo Borsellino, “Sicilia, terrabellissima e disgraziata”. Solo noi giova-ni, uniti, possiamo farlo perchè noi siamoil futuro!

Giovedì 23 maggio i ragazzi dell’IstitutoComprensivo Foscolo hanno avuto l’ono-re, insieme ai ragazzi del Liceo delleScienze Umane di Castroreale, di andarea Palermo, insieme a tante scuola di quasitutta Italia, per la manifestazione in ricor-do di Giovanni Falcone e PaoloBorsellino, due giudici o meglio dire dueeroi, che nonostante tutto hanno continua-to a fare le loro indagini e a esprimere il

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loro pensiero senza paura. Verso le 8:30di mattina, non riuscendo più ad accoglie-re al porto le Navi della Legalità, ci siamorecati direttamente in Piazza Magione perricordare le figure di questi due magistra-ti. Qui abbiamo cantato, ballano, insom-ma ci siamo divertiti in un modo diversodalle altre volte. Le nostre prof, che cihanno seguito in questa splendida espe-rienza, ci hanno raccomandato di essereattivi e così abbiamo fatto, per esempio,per alcune canzoni che conoscevamobene , come:”I cento passi…”, quando cisiamo tutti alzati e abbiamo iniziato acantare, ballare e saltare coinvolgendoanche molti ragazzi che si trovavano vici-no a noi. Dopo una giornata sotto il sole,a guardare i talenti che salivano sul palco,dopo molto attesa, siamo finalmente sali-ti anche noi sul palco per presentare,insieme ad alcuni ragazzi del Liceo diCastroreale, la canzone:”Mafia, Mafia”che parla della Sicilia che, per colpa dellamafia, molti pensano sia tutta corrotta emafiosa, ma che vuole essere difesa dai“nuovi picciotti”, cioè i giovani. Dopo

qualche strofa siamo riusciti, con sempli-ci parole, a coinvolgere tutto il pubblicoche si trovava sotto il palco; sono statimolto attivi in questo anche i nostri com-pagni, sia della nostra scuola che delLiceo, che cantavano insieme a noi e bal-lavano. Siamo tornati a Barcellona P.G.verso le 5:45, stanchi ma allo stessotempo fieri dell’esperienza che avevamofatto. Consiglio, quindi, a tutti di andare,se si può, alle celebrazioni annuali del 23maggio perché è un’esperienza unicavedere tante persone, e soprattutto tantiragazzi che, come ha detto RitaBorsellino, sono il futuro, così attivi ecapaci di farsi coinvolgere, coinvolgendogli altri, per difendere la legalità e la giu-stizia.

UN’ESPERIENZA DA NON DIMENTICAREdi Veronica Cosentino

Un gruppo di alunni in Piazza Magione

Il gruppo a Palermo davantiagli alberi secolari di Piazza Marina

Un momento dell’esibizione sul palco

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Premio Leo Club a Stella Giambò di Katia Giunta, Noemi Benvegna e Graziana Cappellano

Lunedì 29 aprile ha avuto luogo la pre-miazione del concorso Leo ClubBarcellona Pozzo di Gotto che ha vistocoinvolti tutti gli alunni delle scuolemedie della città compresi gli alunni dellascuola media Foscolo, e in particolaredella classe II D, nella realizzazione di untema che aveva per titolo ”Il rapportointercorrente tra l’opera dell’uomo e ilrispetto per la natura”, con lo scopo disensibilizzarsi al rispetto del nostro piane-ta. Questa premiazione si è svolta nellachiesa sconsacrata di San Vito, adessoadibita ad auditorium. Il concorso è stato

pio come mai si sia trasferito in Italia. Loscrittore, a un primo impatto non ha sapu-to dare una risposta immediata, perchédice che i suoi genitori non gliel’hannomai rivelato, ma poi ha affermato che laSicilia è unica, con il suo mare distantepochi chilometri dalla montagna, con ilclima che propone quasi sempre bellegiornate e con la gente molto socievole ealla mano, e non la cambierebbe per nes-sun altro posto al mondo. L’incontro si èconcluso con i ringraziamenti da parte deiragazzi all’autore, ma anche Versace hafatto a tutti gli alunni intervenuti i com-plimenti per le domande in gamba propo-stegli e per l’attenzione con cui avevanoletto il libro. Sicuramente è stata una mat-tinata da ricordare per molti di noi.

organizzato da parte dell’associazione“Leo per Messina 2″, nata in occasionedell’alluvione che ha stravolto la cittàl’11 novembre del 2011 e si è svolta indue fasi. La prima fase è stata quella cheha permesso di donare dei portoni all’isti-tuto “Luigi Capuana” danneggiato pesan-temente dall’alluvione; la seconda fase,invece, consisteva nella premiazionedegli studenti che hanno scritto sulletematiche ambientali e vinto il concorso.Premiati da Marilena Correnti, presiden-tessa dell’associazione ” LEO PER MES-SINA 2″, accompagnata dal coordinatoreGiorgio Torre, i vincitori del concorsosono stati Giuseppe Crinò, Giada Fabio eLuciano Liodi dell’Istituto “Verga “,Carla Alberto dell’istituto D’Alcontres, lanostra compagna Stella Giambòdell’Istituto Comprensivo Foscolo dellaclasse II D. Possiamo dire che la nostravincitrice, Stella Giambò, si è impegnatamolto nell’elaborato e che ha partecipatocon molto interesse. Alla fine questo èstato un episodio molto importante ecoinvolgente per noi alunni. Esso ha inol-tre reso la nostra scuola veramente orgo-gliosa e potrebbe essere un qualcosa cheservirà ai giovani di oggi nel futuro..

GRAZIANO VERSACE ALLA “FOSCOLO”

Mrtedì 30 aprile 2013 i ragazzi del labo-ratorio di Animazione alla Lettura, iragazzi della I^C e 3^B della ScuolaMedia “Foscolo”, di cui faccio parte,hanno avuto un’incontro, nell’aulaMagna dell’Istituto comprensivo, con loscrittore Graziano Versace, autore dellibro “Biglie Colorate”. I ragazzi prescel-ti avevano già letto e lavorato sul libro inquestione, soprattutto noi alunni della3^B che, con la nostra insegnanteMichaela Munafò, che ha collaborato conl’autore realizzando lei stessa le schededidattiche correlate alla storia, avevamocommentato e sviscerato il romanzo. Iragazzi, nel corso dell’incontro, hannoposto allo scrittore le domande e le curio-sità che avevano, riguardanti il libro maanche riguardanti la sua vita privata.Versace, che insegna presso una scuolamedia a Sant’Agata Militello e quindi haun ottimo rapporto con alunni della nostraetà, colpito dalle domande intelligentidegli alunni, ha risposto spesso con alle-gria, interessato a sentire altre curiosità epronto a sottoporsi “all’interrogazione”,come proprio lui ha definito il momentodi confronto e approfondimento. L’autore

ha informato i ragazzi anche circa gli altrilibri che ha realizzato, soprattutto il libro“L’angelo spezzato”, che già noi alunnidella 3^B avevano avuto modo di cono-scere e di leggere partecipando anche allapresentazione presso la locale BibliotecaComunale. Qualcuno ha chiesto anchequale sia stato il suo primo libro e lui harisposto che era stato “I dodici punti”, cheperò non è adatto ai ragazzi ma più ai piùgrandi. Versace ha anche confidato aglialunni che, scrivendo il libro “Bigliecolorate”, paragonava il protagonista dellibro, Leo, a suo figlio Davide, che da pic-colo aveva un modo di parlare molto par-ticolare e coinvolgente, proprio come loha dato a Leo. Poi ha rivelato anche il per-ché ha dato al libro questo titolo, dicendoche le biglie colorate contengono al lorointerno tutti i colori, e fanno pensare atutte le sensazioni che i giovani provano,come il rosso, che è il colore dell’amore.L’autore ha parlato infine anche della suavita, poichè è nato in Australia e, ancorapiccolo, si è trasferito con i suoi genitoriin Calabria, e poi da sposato in Sicilia.Da queste informazioni sono fiorite delledomande molto curiose, come per esem-

di Mara Catalfamo

DALLA SCUOLA

Stella Giambò durante la premiazione

PAGHIAMO LE TASSEPER STARE MEGLIO

di Fabio Alosi

Un interessante incontro con l’autore

Graziano Versace durante l’incontrocon gli alunni

Alunna della II D premiata per tema sull’ambiente

Giorno 9 maggio, nella nostra scuolasecondaria di primo grado “ Foscolo” si ètenuto un incontro con i rappresentantidell’Agenzia delle Entrate. L’incontro haavuto inizio alle 9:15 e durante esso, alquale noi ragazzi siamo stati partecipi einteressati, le due signore nostre ospiti cihanno spiegato che cosa è il fisco, il red-dito, nonchè l’importanza del pagamentodelle tasse, l’importanza della lotta aglievasori fiscali e parlato dei controlli chel’Agenzia delle Entrate attua per “stanaregli evasori fiscali”. Questi ultimi sono,infatti, i cosiddetti “parassiti dello Stato”,ovvero delle persone che, pur a volte gua-dagnando uno stipendio modesto, decido-no di non pagare lo Stato rovinando tutti.Questo perchè, nel cosiddetto fisco, dallatino “fiscus”, ovvero il cesto dove fini-scono le tasse, mancano somme e perquesto lo Stato alza le tasse su chi lo pagae riduce gli stipendi agli impiegati statali,medici, insegnanti… che sono alle suedipendenze, oltre a ridurre anche i serviziche appartengono ad ogni cittadino. E’giusto, quindi, continuare a stanare glievasori fiscali, così ci saranno più servizi,meno tasse, più lavoro e, finalmente, inItalia si vivrà meglio e si uscirà dalla crisieconomica.

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Ancora un premio "Noi Magazine" alla "Foscolo"

di Graziana Giambò

Anche questo campionato diRepubblic@scuola sta per giungere al ter-mine, precisamente a fine maggio. Lesoddisfazioni di questa bellissima espe-rienza per noi della redazione sono stateveramente tante e, a dire il vero, il climadi entusiasmo ha coinvolto a partecipare,senza far annoiare nessuno, sempre piùragazzi, anche chi all’inizio era un po’restio. Nella nostra scuola, grazie al gran-dissimo impegno da parte dei redattori,portiamo il piacere di avere avuto diversivincitori. In particolare un nostro compa-

DALLA SCUOLA

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Anche quest’anno il settimanale dedicatoalle scuole “Noi Magazine” del quotidia-no “Gazzetta del Sud” ha assegnato il pre-mio “10 & lode” agli alunni che si sonodistinti nella categoria racconti, poesie edisegni. E anche quest’anno un’alunnadella mia scuola, anzi della mia classe,Giulia La Rosa, ha vinto il riconoscimen-to per la poesia. Il premio è stato ritirato il20 maggio 2013 presso l’Auditoriumdella “Gazzetta del Sud” a Messina.Giulia è molto felice perché non se loaspettava, anche se, onestamente, la sua

poesia. dal titolo “L’amicizia se fosse..”. èmolto bella perché parla dell’amiciziasecondo i ragazzi di oggi. I docenti,soprattutto la sua insegnante di Lettereche ha creduto nel valore del componi-mento, sono molto soddisfatti del suolavoro, ma anche i suoi compagni di clas-se, che l’hanno ispirata con la loro amici-zia, gioiscono con lei. Naturalmente tantisono stati i lavori inviati e pubblicati su“Noi Magazine” da parte della nostrascuola, e tanti aspiravano al riconosci-mento, ma, come si dice, l’importante èpartecipare e ora sono tutti contenti perGiulia.

E BRAVA GIULIA !

Giulia La Rosa alla premiazione

Notevole l’attività giornalistica quest’anno alla “Foscolo”

Bel campionato, grandi soddisfazioni!di Alessandra Accetta e Carmelina D’Amico

gno di classe, Santino Campanella, e unaltro ragazzo dell’Istituto, OmarMurabito, hanno avuto la fortuna di vin-cere per le loro didascalie, mentre, perquanto riguarda il campionato in sè, unadelle vincitrici della prima tappa sezioneimmagini è stata una nostra compagna diun’altra classe terza, Mara Catalfamo.Infine un’altra nostra amica della suastessa classe, Roberta Doga, molto inte-ressata e attiva su Repubblic@Scuola e almomento prima in classifica generale, havinto il concorso Comix per i proverbi

tautogrammati. Ormai il campionato staper finire, ma noi non ci arrenderemo perriuscire a essere tra i primi venti alunniche scrivono di più; la nostra scuola,comunque, è già ben posizionata al primoposto e questo ci rende orgogliosi. Quelloche più ci dispiace, però, è che noi dellaterza media il prossimo anno non potremopiù partecipare ai lavori di Repubblica enaturalmente tutto ciò ci mancherà molto,anche perché l’impegno che abbiamodimostrato per tre anni consecutivi è statotantissimo e la soddisfazione di avere deivincitori nel nostro Istituto è stata davve-ro indimenticabile. Spero davvero cheRepubblica non smetta mai di coinvolge-re i ragazzi in questo modo, anche perchè,con tutti i suoi concorsi e grazie anche aComix, la redazione è stata molto attiva epartecipe, imparando molte cose che nonscorderà sicuramente in futuro.

Da qualche mese io e i miei compagniabbiamo intrapreso un viaggio con lenostre professoresse partecipando alcorso PON ”Giovani Reporter”, grazieanche alla preside della scuola mediaFoscolo che ha avviato i corsi PON FSEfinanziati dalla Comunità Europea. Sonomolto fiera e felice di aver fatto questoPON perché, oltre ad aver appreso nuoveregole della grammatica italiana, sonoriuscita ad avere dei notevoli successi suRepubblica Scuola, grazie alla mia forzadi volontà e all’aiuto della mia insegnan-teche ci segue durante questo corso.All’inizio avevo un po’ paura, perché nonsapevo in cosa consisteva l’attività di

GIORNALISMO CHE PASSIONE!di Veronica Cosentino

giornalismo, ma dopo averci preso lamano, e soprattutto gusto, mi sono sem-pre più appassionata. Questo corso consi-steva nel fare 25 ore di giornalismo carta-ceo con il professore Pasqualino Materiae 25 ore di giornalismo televisivo con ilprofessore Giuseppe Speciale; in tuttosono state 50 ore, ogni venerdì. Nellaclassifica di Repubblica ho avuto deimeravigliosi risultati, tali che neanche ioriuscivo a crederci; sono attualmente 13°e, nonostante non sia tra i primi 10, sonolo stesso felice perché, alla fine, so diavercela messa tutta e dopo aver fattomolti articoli, contributi e didascalie sonoriuscita a vedermi tra i primi 20, e questo

è già un traguardo. Poi il campionatodeve ancora finire, quindi non dispero dientrare tra i primi 10. Come ho già dettosono molto fiera dei miei progressi, sianella lingua italiana che nel sentirmi piùsicura perché, frequentando questo corsoPon, suggerito dalla mia professoressa distoria che è anche tutor, mi sono accortadi essere migliorata molto sia nello scri-vere che nella pronuncia, e questo era loscopo principale, oltre al fatto di essermi,nello stesso tempo, responsabilizzatasempre di più e avere acquistato sicurez-za e fiducia nelle mie possibilità.

Gli alunni della redazione al lavoronell’aula multimediale

Felice di aver partecipato al PON ''GIOVANI REPORTER''

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possibilità che ho avuto di confrontarmicon altri ragazzi dotati di grande intuizio-ne ed intelligenza. Ho provato l'enormelivello di difficoltà degli esercizi matema-tici, e, a questo proposito, devo dire che èstata una prova davvero impegnativa,infatti solo il primo classificato è riuscitoa fare tutti gli esercizi esatti. Per me èstata anche un po' una delusione, avreivoluto fare di più per me stesso e per leprof. che ci hanno seguito in questa espe-rienza, ma sono sicuro che il nostro impe-gno è stato già una soddisfazione ancheper loro! Come ricordo di questa magnifi-ca esperienza mi rimane una magliettadella Bocconi, l'attestato di partecipazio-ne e tanta emozione, che cosa posso chie-dere di più? Il giorno prima della gara erotranquillissimo e calmo, non mi creavocosì tanti problemi, ma il giorno dellaprova ero parecchio agitato, avevo dormi-to poco e non riuscivo a pensare alla gara,altrimenti rischiavo di andare in tilt, da unlato avevo paura ma dall'altro non miimportava il risultato, mi accontentavo diessere arrivato fin lì, e la stessa cosapenso tutt'ora. Ho affrontato tutto contranquillità anche se questo non mi haavvantaggiato; gli esercizi, come ho giàdetto, erano particolarmente difficili; peròla giornata alla Bocconi, a tutt’oggi, non-ostante il fallimento e tutta l'esperienzadel viaggio, rimarrà per me davvero unbellissimo ricordo per tutte le emozioniche ho provato. E poi, chi lo sa, l’annoprossimo ci posso ancora riprovare!

DALLA SCUOLA

Due corsi di inglese per la certificazione europea

INGLESE PER LA VITA

Tra i vari P.O.N. che la nostra scuola haproposto quest’annoe due, tra quelli piùformativi, sono il P.O.N d’inglese“English for me” (Inglese per me), e“Listening and speaking 2″ (Parlare eascoltare 2). I due P.O.N. prevedono varielezioni basate sui diversi gradi, stabilitidal centro “Trinity” e, alla fine del per-corso, è previsto un esame con un inse-gnante madrelingua esterno del centroTrinity, per avere una certificazione euro-pea, quindi valente in tutta l’Europa, incui si stabilisce che lo studente che hasuperato l’esame, ora ha ottenuto il gradosuperiore. Gli studenti per affrontare l’e-same al meglio, sono stati istruiti da deivalenti professori esterni e aiutati da otti-mi professori “tutor”. Il P.O.N. “Englishfor me” è basato su delle lezioni per gli

studenti del primo e del secondo grado,invece il P.O.N. “Listening and speaking2″ è basato sull’insegnamento per gli stu-denti del terzo grado. Le lezioni di que-st’ultimo sono basate sull’ascolto e sullosviluppo del linguaggio parlato e infatti lamaggior parte del tempo, in questo corso,viene usato per far imparare ai ragazzi adascoltare correttamente e a risponderemolto bene sulle domande che vengonoposte. Verso la fine dei corsi, per aiutaresempre di più gli studenti, si sono svoltealcune simulazioni su come andrà fattol’esame. Adesso dopo tutti gli insegna-menti dei professori e dei tutor gli studen-ti sono molti preparati e pronti per affron-tare l’esame e superarlo, ottenendo così ilprestigioso attestato.

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di Fabio Alosi

Nell’anno scolastico 2012/13 è stato pos-sibile attivare un percorso didattico, daintendere anche come supporto e rinforzoprogramma curriculare, per gli alunnidella classe I D Chiara Orlando e AdemBen Hassen, seguiti dal Prof. La Macchia,attraverso la conoscenza e la pratica del-l’attività ippica. Gli alunni, seguiti daistruttori qualificati (il sig. Coppolinodella nostra segreteria, e il sig. Miloni,proprietario del centro ippico) hannoavuto modo gradualmente di avvicinarsi,conoscere e praticare le varie fasi prepa-rative alla monta del cavallo: pulizia, sel-laggio e cavalcata. E' questa un'attivitàche sta confermando nel tempo beneficiformativi, in particolare socializzanti,sportivi ed educativi in primis per alunnicon difficoltà anche relazionali. Da rin-graziare per tale attivazione il Consigliodi Classe della I D, la disponibilità delDirigente scolastico Prof.ssa FeliciaMaria Oliveri, la ditta Branca F.lliTrasformazione Agrumi di TermeVigliatore, nella persona della Dott.ssaKetty, dimostratasi molto sensibile all’i-niziativa e che fattivamente ha sponsoriz-zato tale progetto, coniugando una nuovaed inedita ma positivissima collaborazio-ne privato-scuola, e naturalmente ilCentro Ippico Sant’Anna di BarcellonaPozzo di Gotto che ha ospitato gli alunni.Speriamo che il prossimo anno tale ini-ziativa si possa rinnovare a beneficio dialtri alunni o magari degli stessi.

GENI ALLA BOCCONI

di Biagio La Macchia

di Carmelo FazioQuest’anno ho avuto il piacere e l’onore,insieme a Erina e Fabio, altri due compa-gni della mia scuola, di partecipare allefinali nazionali dei Giochi Matematiciall’Università Bocconi di Milano. Dopoessere arrivato tra i primi dieci a livelloregionale, le selezioni mi hanno portatoalle finali che si sono tenute l’11 maggioa Milano. Per me è stata un'esperienza"grandiosa" e, anche se non sono riuscitoa qualificarmi per andare a Parigi, visita-re una delle università più importantid'Italia è stata un'esperienza da... wow(mancava il respiro)! Era enorme! Unastruttura bellissima con spazi fantastici!Ma il mio entusiasmo non ero solo per labellezza della struttura ma anche per la

Interessante progettodi integrazione per i disabili

IPPOTERAPIA A SCUOLA

La classe di Listening and speaking

Erina, Fabio e Carmeloalla Bocconi di Milano

Arrivare alla Bocconi è stato un sogno ad occhi aperti!

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DALLA SCUOLA

Entusiasmante incontro con un campione nazionale di rugby

SCOTT PALMER TRA DI NOI!di Roberta Doga

Mercoledì 22 maggio tutti gli alunni dellaScuola secondaria di 1° grado “Foscolo”hanno partecipato, nell’aula magna, a unevento molto interessante: l’incontro conScott Palmer, famoso giocatore di rugbynella Nazionale italiana, venuto a raccon-tare la sua esperienza sportiva e a rispon-dere a tutte le loro domande. Per i ragaz-zi, e in particolare per tutti coloro che,numerosi, fanno parte delle tre squadre dirugby dalla scuola, l’Under 14 maschile efemminile e l’Under12 mista, lo sport haun significato importante, e avere l’op-portunità di incontrare un giocatore famo-so dello sport che praticano ha fatto loroveramente molto piacere! Palmer ha ini-ziato a giocare all’età di cinque anni e haconfessato che praticare questo sport dapiccolo gli è molto servito a rapportarsicon i compagni, perché, come si sa, ilrugby è uno sport di squadra, nonchè adimparare già da piccolo a rialzarsi ognivolta che ci si fa male! Nonostante il suoitaliano “non perfetto”, essendo dellaNuova Zelanda, i ragazzi hanno compre-so perfettamente il messaggio che Palmervoleva dare, cioè che il rugby non è affat-

to uno sport di violenza. Egli, nel 2002,entrò a far parte della Federazione italia-na Rugby e successivamente, viste le suebuone doti, fu trasferito alla BenettonTreviso, club dove passò sei stagioni.L’amore per questo sport, egli ha dichia-rato, gli è nato perché quasi tutta la suafamiglia era rugbista e ne sentiva parlarecostantemente bene nell’ambiente in cuiviveva. La cosa che, comunque, ha colpi-to di più i ragazzi, soprattutto i compo-nenti delle squadre dell’Istituto, è il fattoche egli, nonostante fosse neozelandese,avesse scelto di giocare con la NazionaleItaliana. In un campionato si è addiritturascontrato con i suoi connazionali ePalmer ha confessato che quella è stataun’emozione veramente forte, perché glialtri lo potevano giudicare come un “tra-ditore”. Anche gli alunni che non pratica-no il rugby, comunque, hanno seguito conmolto interesso il dibattito, comprenden-do meglio il valore formativo di questosport. Soprattuto hanno “scoperto” l’esi-stenza del terzo tempo, momento disocializzazione e condivisione non esi-stente in altri sport di squadra. L’incontrosi è concluso, dopo le numerosissimedomande a Scott Palmer poste dai ragazzi

onorati di poter dialogare con un campio-ne nazionale, con la grande disponibilitàdello stesso ad autografare tutti i biglietti-ni a lui presentati dai ragazzi elettrizzatidalla sua vicinanzai e a lasciarsi scattareanche qualche foto ricordo. Sicuramenteper gli sportivi dell’istituto si è trattato diun’esperienza difficilmente da dimentica-re mentre per tutti gli altri, è stato ribadi-to il valore di uno sport ottimale percomprrendere al meglio il rispetto delleregole e la sana competitività.

Scott Palmer mentre firma gli autografi ai ragazzi

Numerose le soddisfazioni sportive per le squadre di rugby

I RAGAZZI DELL'UNDER 12 A ROMAdi Carmen Siracusa

Giorno 17 maggio 2013 i quattordiciragazzi della squadra di rugby Under 12mista della "Foscolo", sono partiti per iCampionati Nazionali Scolastici diRugby 2013 patrocinati dal CONI e dallaFederazione Italiana Rugby, svoltisi aRoma presso il centro sportivo "GiulioOnesti". Appena arrivata nella capitale lasquadra, accompagnata dai professoriDomenica Di Bartola e Biagio LaMacchia, oltre all'esperto CarmeloMastroieni, si sono dapprima recati alcamping che li doveva ospitare, dovealcuni animatori hanno preparato per lorouno spettacolo di intrattenimento, e suc-cessivamente, dopo cena, hanno fatto conl'autobus un giro notturno di Roma. Ilgiorno dopo li aspettava una giornata

molto importante, iniziata molto presto,verso le 9:00, quando la squadra si è reca-ta al centro sportivo sede del C.O.N.I..Dopo il riscaldamento di rito, i ragazzihanno affrontato inizialmente tre concen-tramenti e sono stati accolti nel 1° campo.Su tre partite di concentramento la squa-dra ne ha vinte tre, aggiudicandosi così il2° posto nei concentramenti e il passaggioalle finali. Dopo le ultime partite il risul-tato è stato veramente sorprendente: 3°posto nazionale! Colmi di felicità i ragaz-zi, dopo il 3° tempo, cioè il momento incui tutte le squadre pranzano in amicizia,ancora stentavano a rendersi conto delrisultato. In fondo, pur avendo superatobrillantemente le selezioni provinciali eregionali, quasi tutti i componenti dellasquadra Under 12 giocano a rugby solo daun anno, anzi meno, otto mesi, quindi nonsi sperava in un successo così importante.Naturalmente molto soddisfatta è stata lanostra guida sportiva, la Prof.ssaDomenica Di Bartola, e i nostri allenato-ri, soprattutto il signor CarmeloMastroeni, senza dimenticare il nostro

Dirigente Scolastico Prof.ssa FeliciaMaria Oliveri che tanto ha creduto in tuttinoi ragazzi. Sicuramente il rugby, ormailo sport principale del nostro Istituto,diventato lo scorso anno FederazioneSportiva, anche nei prossimi anni potràdarci tante soddisfazioni, ma sappiamobene che dovremo tutti impegnarci moltoe rispettare gli impegni. Il rugby è unosport molto formativo e nel quale ilrispetto delle regole è fondamentale,quindi chi fa parte delle squadre Under 14maschile e femminile e Under 12 sa beneche solo con grandi sacrifici, costanzanegli allenamenti e puntualità, potrà fareottenere alla propria formazione dei buonirisultati. Questo perchè i successi, in que-sto sport, non sono mai individuali macomuni a tutti i giocatori e ai nostri alle-natori, che tanti sacrifici fanno per prepa-rarci al meglio.

La squadra dell’Under 12della “Foscolo”

Un momento dell’incontrocon Scott Palmer

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SPECIALE VIAGGI D’ISTRUZIONE

Le classi terze a Roma per conoscere il nuovo Papa FrancescoINDIMENTICABILE GITA DI TERZA MEDIA

Quest’anno la nostra scuola, in occasionedel viaggio d’istruzione di terza media, haorganizzato una gita a Roma. Questa èdurata 5 giorni ed è stata bellissima, indi-menticabile! Abbiamo visitato tutte quan-te le bellezze di Roma antica, quali il

Colosseo con i fori romani, e le piùimportanti piazze: Piazza Navona, Piazzadi Spagna, Piazza Venezia.. e tantissimimonumenti come l’Altare della Patria, lafontana di Trevi.. Non sono mancate, poi,anche tantissime chiese. Abbiamo persinovisitato Città del Vaticano proprio di mer-coledì e quindi abbiamo assistito all’u-dienza generale del nuovo PapaFrancesco. Le mie mete preferite sonostate, appunto, Città del Vaticano con lavisita della Basilica di San Pietro e con lesue grandi opere e sculture dentro (la piùbella per me è stata la pietà diMichelangelo), e Castel Sant’Angelo.Questa è stata la migliore gita che io

abbia fatto, non solo perché ho visto evisitato Roma, la Città Eterna, ma ancheperché ho avuto l’occasione e la fortunadi stare cinque giorni in hotel con i mieicompagni di classe che, tra pochi mesi,non vedrò più.

Io musulmana... in gita per Roma!di Amina Rahbib

Sono una tredicenne di religione musul-mana ma, nonostante ciò, sono appenatornata da una entusiasmante visita guida-ta a Roma. e quindi anche al Vaticano e adaltre immense chiese. Per me è stata nontanto, come per i miei compagni, una visi-ta religiosa bensì artistica. Infatti ho avutomodo di ammirare delle opere d’arte stu-pende all’interno delle chiese. Ho anchepotuto vedere Papa Francesco, perchéavevamo l’udienza con lui. Ascoltando lesue parole, forse, mi sono emozionata piùdei miei compagni, poiché egli parlava diDio che, sia per il cattolicesimo sia perl’islam, è la stessa cosa ed ha lo stessoruolo. Le sue parole, che ho ancoraimpresse in testa, sono state le seguenti:-Dio è il nostro avvocato e, se gli credia-mo, ci difende sempre-. Con questo posso

anche affermare, sebbene sia musulmana,che, in fondo, l’udienza ma anche la gitasono stati anche incontri religiosi per me.Mentre visitavamo le chiese la professo-ressa mi chiedeva se mi fossi stancata divedere sempre basiliche, ma io le rispon-devo in continuazione che potevo ancheconsiderarle visite artistiche e culturali. Infin dei conti questa gita è stata fantastica,meravigliosa e stupenda. Insieme ai pro-fessori ed ai miei compagni ci siamodivertiti da morire, giocando e scherzan-do. Sono stati cinque giorni rilassantidalla scuola e dalla famiglia, anche se cisono mancate molto, ma anche stancantipoiché abbiamo girato quasi sempreRoma a piedi e le cose da vedere eranomolte.

na. Dopo Erice essi si sono diretti aTrapani, dove hanno visitato la città perdopo andare a pranzo in una delle suetrattorie. Dopo aver lasciato la trattoria, iragazzi, sempre accompagnati dalla loroguida, sono andati a visitare le saline,dove si sono anche documentati sul comenasce il sale che i propri genitori usanoper cucinare. Infine si sono diretti versol’albergo a Marsala dove hanno cenato,dormito e fatto colazione il giorno dopo.Dopo aver fatto colazione aspettava loroun’altra lunga giornata di scoperte.Innanzi tutto i ragazzi si sono diretti alvicino porto nello Stagnone, una grandelaguna tra Trapani e Marsala, dal quale sisono imbarcati verso Mozia, un’isola diantica origine oggi museo a cielo apertocon numerosi resti punici e romani. Lìhanno camminato molto, ma la fatica èservita perché hanno visitato luoghi cheprima non conoscevano. Tornati da Moziae un piccolo shopping per comprare qual-che ricordino, dopo una sosta al meravi-glioso ristorante dell’albergo DelfinoBeach per pranzare, hanno preso la viadel ritorno sapendo, però, che altre tappeli aspettavano. Dapprima Salemi, cittadi-na famosa per le imprese garibaldine eper il castello, poi Segesta, ricordata per isuoi resti antichi e per il suo tempio anco-ra intatto, nonostante gli anni. In fondopossiamo dire che questa gita è stata vera-mente entusiasmante per tutti i ragazziche vi hanno partecipato e li ha emozio-nati molto, nonostante il freddo che c’eranella città di Erice e il caldo che hannoincontrato nelle altre città, per i grandiosimonumenti che hanno potuto vedere, dicui spesso non conoscevano nemmenol’esistenza, e per il clima divertente escherzoso che si è creato tra loro e con gliinsegnanti. Un viaggio da non dimentica-re!

di Santino Campanella

Visita alla libreria Feltrinelli

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UN VIAGGIO MEMORABILE!di Maria Tindara Biondo e Veronica Cosentino

Le classi seconde due giorni in provincia di Trapani

Lunedì e martedì 6 e 7 maggio 2013 glialunni dell’Istituto Comprensivo Foscolo,insieme ai loro docenti, sono andati aTrapani-Marsala per una visita guidata

con pernottamento. Questo viaggio d’i-struzione ha quindi avuto la durata di duegiorni, durante i quali i ragazzi hannoavuto l’opportunità di conoscere postinuovi e di fare l’esperienza, almeno peralcuni, di dormire lontani dai genitori,insieme ai compagni. Hanno visitato deiluoghi bellissimi e mozzafiato, nonchèinteressantissimi, tra cui Erice, Mozia,Marsala, Segesta ecc.. Arrivati a destina-zione la prima tappa di questa gita, dopotante ore di viaggio, è stata la bellissimacittà di Erice, dove i ragazzi hanno pur-troppo trovato la nebbia per via del temponuvoloso e non hanno potuto goderequindi a pieno della bellezza della cittadi-

Foto di gruppo a Salemi

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RIFLESSIONI

Mentre tablet e ebook imperversano una domanda è frequente

CHE FINE FARANNO I LIBRI?di Maria Tindara Elena Mirabile

Che fine faranno i libri ? Qual è Il futurodei libri nell’era digitale? Prevarranno ipassatempi più antichi (sani per la mente)o quelli più moderni (dannosi per ilcorpo)? Molto tempo fa, quando ancora latecnologia non era così avanzata, le per-sone nel tempo libero leggevano qualchelibro. Leggere ti fa sognare ad occhi aper-ti, parlare a bocca chiusa, ti fa scoppiare avivere. Leggere è il nutrimento dell’ani-mo, è vero, ma sembra che purtroppo la

generazione d’oggi non abbia moltaconfidenza con i libri; invece con tuttoquello che riguarda la tecnologia, es.Televisione, Computer, Nintendo, play-station , Wii, etc. pare fin troppo! Alcuniragazzi, invece, leggono dei libri ma daTablet o IPad, che invece di essere tele-fonini somigliano più a dei mattoni. Lamaggior parte delle persone, però, usa iltelefonino per giocare, messaggiare echiamare i propri amici .La tecnologia,comunque, porta anche dei problemialla salute: per esempio stare davantialla TV, dalle due ore in su, porta nonsolo problemi alla vista, ma aumenta lepossibilità di diventare obesi. Parlare altelefono, che trasmette onde elettroma-

gnetiche che sono dannose per tutto ilcorpo, inoltre limita le possibilità disocializzare dal vivo, che diminuisconoperché la maggior parte dei ragazzi socia-lizzano sui social network, comeFacebook e Twitter, non sapendo che iveri amici sono quelli che vedi di personae non quelli che conosci al computer. LaWii è invece l’unico gioco che non èmolto dannoso, in quanto fa praticare atti-vità fisica, anche se dentro casa, cosa chenon è molto salutare. A proposito delcomputer, poi, ci sono molte persone chevi passano più di due ore e che non sannoche anche il computer è pericoloso!Insomma, la tecnologia è più dannosa diquanto noi possiamo pensare!!

Molto spesso, a tutti noi giovani, capita dinon rispettare gli adulti come si deve.Questo accade quasi sempre a tutti gliadolescenti, che magari non si rendonoconto di quanto gli adulti possano essereimportanti. Capita almeno una volta atutti di trattare male una nonna o un qual-siasi parente adulto, e di non renderciconto di quanto possiamo ferirlo, finquando non riflettiamo su ciò che abbia-mo fatto e quindi chiediamo perdono.Però ci sono anche i casi più gravi, neiquali, se feriamo un vecchio, non abbia-mo dopo la dignità e la consapevolezza diandare da lui e chiedere perdono. La cosache però tutti noi adolescenti dovremmocapire è quella che ogni adulto dovrebbeavere il diritto di essere trattato educata-mente, perchè non riusciamo a renderciconto che lui, per noi giovani, farebbe ditutto. Molto spesso, per strada mi capita

di vedere ragazzini che non fanno altroche insultare qualche vecchietto indifeso.Secondo me ciò non dovrebbe avvenire,proprio perchè così dimostrano una man-canza di rispetto nei loro confronti. Dopotutto anche noi un giorno diventeremovecchi e sicuramente non sarebbe dinostro gradimento essere insultati e presiin giro in quel modo davvero ineducato.Appunto, secondo un mio parere, ogniragazzo che dimostra ineducazione versoun adulto, dovrebbe dopo fermarsi ariflettere e a dire: ” Ma se quando diven-terò anche io adulto i giovani mi tratte-ranno in questo modo ne sarei contento?”.Ma questo il più delle volte non accade,perchè ognuno trova piacere nell’insultar-li. Infine mi piacerebbe proprio che tuttequeste mancanze di rispetto nei confrontidegli adulti finissero e che ogni ragazzo sirenda conto di come, trattando male gliadulti o gli anziani, possa ferirli.

Portiamo rispetto agli adulti!

I VIAGGI ISTRUISCONO?

di Carmelina D’Amico

La maggior parte delle persone ormaispende molti soldi per fare dei viaggiintorno al mondo, anche se molto spesso,però, la destinazione non è programmatain base al luogo culturale ma in base alposto se si desidera visitare o se si vuoleandare a trovare i parenti lontani. Ci sonoquelle persone alla quali piace viaggiare,lo ritengono uno svago, un modo peresplorare nuovi “mondi”, per rapportarsicon gli altri e per fare nuove conoscenze.Infatti ogni anno circa un miliardo di per-sone viaggiano per conoscere il mondo..Mentre ci sono quelle persone che odiano

viaggiare, lo trovano infantile ed inutile,credono che serva solo ed esclusivamentead “alleggerire” il portafogli; credonoinoltre che sia superfluo, in quanto esisteinternet, un mezzo di comunicazionemolto ampio che ti permette di navigareillimitatamente e di spostarti virtualmenteda un paese all’altro. Io personalmentecredo che, nonostante internet, sia belloviaggiare e conosce il mondo personal-mente, perchè nessuno schermo potràsostituire il contatto con persone di altracultura e diverso modo di vivere.

di Evelyn Trapani

La scuola,il nostro futuro

di Marica MolinoMolti ragazze e ragazzi dopo della terzamedia decidono di non andare più a scuo-la, altri vengono obbligati dai genitori. Lascuola è il nostro futuro, ciò vuol dire che,se studiamo, studiamo per noi, per avereun bel posto di lavoro e sapere almenoqualcosa che servirà nel futuro. Abbiamotutta la vita davanti per divertirci, nonpenso che sia un sacrificio enorme inve-stire del tempo per studiare e migliorarci.Almeno, io studio non per gli altri ma perme; i genitori e i prof ci possono dare soloqualche consiglio su come affrontare ilfuturo, ma dopo tocca a noi metterlo inpratica. La scuola ci offre una grandeopportunità: che ci costa fare il pomerig-gio qualche compito? A me piace andarea scuola perché sto con le mie compagnee imparo molto. Secondo me è una bellis-sima opportunità andare a scuola edovremmo sempre ricordare che ci sonopaesi dove quasta possibilità è negata elottano con tutte le loro forze per averla.Non sprechiamola!

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CINEMA E POESIA

LA DANZA

La danza sai cos’è?Quella cosa bella che ti fa sentire un re!Noi non siamo professionisti,ma comunque grandi artisti.

Con il cuore noi balliamotutti i balli che proviamo.Durante il saggio di fine anno

i sacrifici saranno premiati

con gli applausi meritati.

di Katia Giunta

LO SPORTdi Bouchra Rahbib

Lo sport è la mia passioneAnche se non corro come un IconeForse, come le farfalle .Che scendono fino a valleÈ bello giocare e fare sportIn cortili o giardiniPieni di bambini

di Mattia De Pasquale

L’8 settembre 1943 l’Italia firmaL’armistizio di Cassabile che decreta lafine dell’ostilità tra l’Italia e gli Americae Anglo-Americani. Quell’otto settembreiniziarono le peripezie della divisioneAqui, formata da 12.000 soldati italianiche si trovavano a Cefalonia (un’isolagreca dello Ionio) con i Tedeschi loroalleati, che però presero l’armistiziodell’Italia come una pugnalata alle spalle,quindi diedero ai soldati italiani tre scelte:arrendersi, unirsi a loro o infine combat-tere. Questa è la vicenda (realmente acca-duta) che la fiction RAI in due puntate cimette davanti. Dopo la ”proposta” deitedeschi quasi tutti gli italiani scelsero dicombattere, anzi “votarono” democratica-

mente con un referendum di continuare acombattere i tedeschi ormai nemici.Alcuni di loro si unirono ai partigiani mamolti degli italiani morirono: solo 2000 sene salvarono perchè quelli catturati veni-vano fucilati alle spalle come segno ditradimento e gli altri, imbarcati sulle navidirette in Germania, annegarono per loscoppio delle mine. Il film è tratto dallavicenda reale dal punto di vista storico,solo con l’aggiunta della storia d’amoretra uno dei soldati e una bella isolana chelo rende meno noioso, ed è importanteche esso venga trasmesso spesso in tele-visione, perchè ci aiuta a non dimenticareuna pagina triste della nostra storia.

Cefalonia, una fiction per non dimenticare

FANCIULLAdi Carla Trifilò

Fanciulla di fine 800tu pensierosa cavalchinel bosco oscuro ,dov'e' vietatoattraversare.Tu col tuo candito vestito,tu con viole intrecciate fra i capelli,

tu con in pettoun ciondolo fatato,

scappiper ritrovare la tua liberta'rinchiusain un ricordo,che ritornera'solo al finire delle tue paure.

BAMBINI …di Marica Molino

Poveri Bambini,Si ritrovano tutti soli …Isolati in quei luridi campidi concentramento.

Senza nessuno Accanto a loro!Uomini senza nessun cuor e né sentimento,ora tocca a noi allontanare il passato,ricostruire un futuro.Ricordandoci però di tutto il dolore, che hanno provato quelle creature …

LE NUVOLEdi Mara Catalfamo

Le nuvole sono soffici batuffoli di cotone

che volteggiano nell’ariatrascinate dal vento.

Sono moltee assomigliano

a tante pecorelleche pascolano nel cielo,

accompagnate dal pastore solare.Oppure all'apparenzacon la forma di draghi

che sputano fuoco freddo,bagnando tutto il mondo.

Ma qual è l’originedi questi ciuffi di panna?Questo solo lo può sapere

l’uomo romantico che,guardando verso il cielo,

a capire riesce

il vero significato della vita.

LE STELLEdi Giusi Spinella

Nel cielo, come preziosi diamanti,le stelle illuminano la notte buia ,troppo buia....!Le guardo e vorrei...Non so, io, cosa vorrei,cosa potrei fare....

IL LAVOROdi Graziana Cappellano

Il lavoro è importante, e andare avanti è sempre entusiasmante.È un compito che si deve fare,e ci accontentiamo anche i campi arare.Se si perde il posto, non si può più operaree niente guadagnare.Ci sono molti disoccupati,che son preoccupati,perché vogliono un posto di lavoroe magari se è possibile comprare dell’oro.

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CLUB DEI POETI

TRISTE RICORDODI GUERRAdi Nicolò Abbate

Perdita di tanti uomini perdita di tanta pace perdita di tanto sorriso e tanto amorela guerra non finisce maiperché tante vite umane cadono

in ogni parte del mondo, in ogni momento è sempre una guerra.

LLAA PPRRIIMMAAVVEERRAA

di Viviana Genovese

La primavera arrivaIn tutti i postiCome i prati e come i boschi.Come il vento cheSpettina tutti i fioriDella prateriae che il sole porta via.Si sente nel cuore cheIl tempo sta cambiandoInfatti ecco un bimbo, che sta giocando.Si sente il dolce cinguettio degli uccelliniE dei scoiattoli carini.Piace a tutti l’ aria più caldaE una primavera che riscalda.

Al calar della notteTutto perde d’importanza,ma non i pensieri di quel uomo che non è più libero!

Un velo di oscurità ricopre le dimore,nessun lamento adesso, nessun urlo;solo un soffio ingenuo di ventoche allontanala speranza di chi ancora ci crede.

Io non so dare una rispostaalla crudeltà dell’uomo,

ma so che c’eranoci sono tuttora individui Che pur conoscendola continuano A infangare la propria coscienza.

Perché inceppi nei tuoi stessi passi?Ancora non sei diventato Uomo Non sei tuttora degnodi portare tale titolo!

I diritti e i doveri di Alessia Foti e Fjorela Cekaj

Diritto alla vita, diritto al nomeDiritto ad esprimere la nostra opinioneDiritto ad essere liberi e mai sfruttatidiritto al rispetto, mai offesi mai umiliati.

Diritti che vegliano la storia di ognunoE che preferenze non fanno a nessuno.Violarli vuol dire tradire davveroIl patto che lega un popolo intero.Il patto che viene dai nonni coraggioche hanno lottato per farcene omaggio.Anche tu hai il tempo di fere da guardia-noPerché questo bene non ci sfugga dimano.Se chiami un dritto risponde un doloreChi ha sete beva ma lavi il bicchiereCosì chi viene dopo anni dopo ha il bic-chiere pulitoDiritto e dovere…non so se hai capito!

La pace èLa cosa più bella che c’è Perché guerra e distruzione non ce n’è.La pace èUn sentimento che nasce nel cuoreChe viene chiamato AMORE .La pace èBianca come la luce del mattino,e la speranza di ogni bambino.

di Denise Antonuccio

LA PACE

di Roberta Doga

ANCORA NON SEIDIVENTATO UOMO

Il mare è un circo dove si balla con ilpescepagliaccio e con il pesce pallaII mare è un cielo infinito dove si radunail pesce sole con il pesce luna.Il mare è una notte che non ha fine,illuminata da stelle marine.

di Simona Calarco

IL MARE

L'AMICIZIAdi Erika Biondo

L'amicizia è difficile da trovarema noi ci impegneremo a cercareva nutrita con amoreper superare ogni errore.L'amicizia, quella vera, supera ogni diffi-coltàed è da qui che si riconosceràsempre amici noi saremoe mai ci lasceremo.Anche se un litigio ci separeràci sarà sempre una pace che ci ricongiun-gerà

Piove piove e mai si ferma,questa pioggia pazzerella.Poi arriverà il sole che manderà tantocalore.A volte vien l’arcobaleno,che scompare via in un battibaleno.Vorrei salirci sued urlare da lassù:“NON INQUINIAMO PIU’”

IL MONDO CHE VORREI

di Stella Giambò

La felicità è un sentimentoche rende ogni bambino contento.Questa parola significa allegriae stare tutti in compagnia.

La felicità è un dono preziosoche fa diventare ogni bambino gioioso.Rallegra il cuoree fa passare le ore.

Non tutti conoscono questo sentimentoche porta amore e gioia in ogni momento.

di Noemi Benvegna

LA FELICITA’

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Arrivano le vacanzeSUGGERIMENTI PER L’ESTATE

di Marica MolinoAttenzione al sole, perchè esso è moltopericoloso per chi non mette crema solareo altre protezioni. Specialmente nelle orecalde il sole scotta e quindi io, appenaarrivo al mare, la prima cosa che faccio èmettermi una buona crema solare protetti-va. Molti non la mettono perché si voglio-no abbronzare, ma se si prendono scotta-ture alle pelle è molto pericoloso; inoltreappena scendo al mare porto sempre uncappellino. Occhio poi all’alimentazione:nelle ore calde io punto sempre su verdu-ra, frutta e gelati freschissimi, evitandograssi e proteine. L’acqua, infine, è la

regina perché è molto importante beremolto; ma attenzione a non berla troppofredda e tutta un fiato. Altro suggerimen-to importante per l’estate è il movimento.Io, ad esempio, ne approfitto nelle vacan-ze per rilassarmi e stare con gli amicimuovendomi appena posso. Al mare fac-cio lunghissime passeggiate, una lunganuotata o, se ci sono i miei amici, gio-chiamo tutti insieme a pallavolo.Insomma, mi tengo in movimento e mirendo conto che mi fa star bene. Speroanche voi…

SPECIALE ESTATE

EVVIVA! La scuola sta finendo!

di Alessandra Pilla La scuola sta finendo e un anno se ne vagiocando e ridendotutti urlano hip hip urrà sono tutti più feliciper l’estate che verràanche se si lasciano gli amicil’affetto non finirà!E’ triste anche lasciare i professoriche ci hanno “allietato”con le loro lezionie con le interrogazioni ci hanno tartassato ma sicuramente il nostro sapereè migliorato.

Alunni laboratorio giornalino classi I A, I C, I D, I E

ILa scuola sta finendo e un anno se ne va,stiamo diventando grandi, ma questo…sì, ci va”. Quest’anno scolastico è statointenso ed emozionante, abbiamo impara-to tante cose, siamo cresciuti e soprattuttosiamo maturati. Noi, ragazzi della scuola“Foscolo” siamo molto affiatati ancheperché i laboratori, i PON e i progetti cihanno reso un” gruppo” molto unito. Lascuola, però, non è eterna e ormai siamoquasi alla fine quindi dobbiamo preparar-ci alla “separazione”. Quel giorno salute-remo compagni ed insegnanti e ci prepa-

LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO

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Per i ragazzi sta arrivando l’estate; tempodi libertà, riposo e soprattutto bagni almare durante giornate calde e afose. Ascuola i ragazzi non fanno altro che parla-re di quest’argomento, particolarmente igiovani di terza media e quelli del quintosuperiore, perché essi andranno in vacan-za solamente a luglio e non a giugnocome tutti gli altri studenti. Per le personesopra i venticinque anni, in estate, non èper niente vacanza perché loro continue-ranno a lavorare e solamente per un mesesaranno in vacanza. Tutta un’altra storiaper i contadini, agricoltori e allevatori,che non possono permettersi neanche ungiorno di vacanza. Per i nostri genitoriche hanno bambini piccoli a casa è undramma per loro che arrivi l’estate, per-ché non li possono lasciare da soli quindisono costretti a chiedere giorni in più diferie per andare a casa e controllarli. Allafine si può dire che l’estate è un sollievoper tutti ma per genitori, lavoratori e per-sone con la pensione che non fanno piùniente, e quindi le vacanze non se le pos-sono godere perché sono sul finire dellaloro vita, non lo è quasi per niente.

reremo a vivere l’estate. Dobbiamoammettere che le vacanze sono super“spassose”, ma anche la scuola ha i suoilati positivi: ci si diverte, si socializza, sifanno uscite e gite, si imparano tantecose, ma soprattutto… si cresce insieme!Per noi, quest’anno scolastico è stato cosipiacevole al punto che ora, con l’avvici-narsi del 12 giugno, ci sentiamo un po’tristi perché, senza dubbio, possiamo direche per noi quest’anno scolastico è statofantastico e che la nostra scuola è molto“cool”.

di Graziana Giambò

L’estate è alle porte

La scuola ormai sta finendo e, per unaparte, è una cosa bella, perché la seraposso andare a dormire tardi e la mattinaposso svegliarmi quando voglio. Non hopiù il pensiero di fare i compiti dopopranzo e posso andare al mare tutti ipomeriggi. Ma d’altra parte è brutto, per-ché per tre mesi non vedrò i miei compa-gni e le professoresse. Per me i miei com-pagni sono tutta la mia vita, mi accompa-gnano nei momenti più brutti e mi fannodivertire moltissimo. Sono fantastici einfatti non saprei cosa fare senza di loro.Non ne parliamo delle professoresse, chesono il mio sostegno… Comunque inpoche parole la scuola è il luogo in cui hoincontrato persone stupende che nondimenticherò mai e poi mai.

di Martina LiuzzoRicetta d’estateTORTA FREDDA ALLA

PESCAdi Noemi Benvegna, Katia Giunta,

Stella Giambò e Graziana CappellanoIngredienti per 4 persone:150 g di biscotti secchi - 70 g di burro 150 g di yogurt alla pesca250 g di panna da montare zuccherata 3 fogli colla di pesce - 200 g di pesche25 g di zuccheroFrutta mista quanto bastaPREPARAZIONE:Tritare i biscotti, amalgamarli con ilburro precedentemente fuso e ricoprirecon il miscuglio una teglia che abbiasopra un foglio di carta forno.Conservare in frigorifero. Nell’ attesa chequesti ingredienti si raffreddino prepararela panna: montarla, amalgamarla con loyogurt e aggiungere la colla di pesce chedeve essere sciolta in poca acqua dentroun pentolino. Versare questo miscugliosulla base dei biscotti e rimettere nelfrigo. Infine preparare il top: preparare lagelatina e tagliare a pezzi un po’ di frutta.Decorare la superficie della torta condella frutta. Mettere nuovamente la tortain frigo e dopo qualche ora è pronta perassaggiarla.

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GIOCHI

RICORDATE!Potete leggere que-sti ed altri articolisulla pagina di

Repubblic@Scuolae su NOI MAGAZINEdella Gazzetta del

Sud

Direttore ResponsabileFelicia Maria Oliveri

EditoreI.C. “Foscolo” di

Barcellona Pozzo di Gotto

RedazioneAlunni della Scuola

Secondaria “Foscolo” diBarcellona P.GNumero chiuso il 30/05/2013

Definizioni:1. Percorsi programmati2. Staccare la spina dallo stress3. Divertirsi4. Conclusione delle giornate estive5. Spasso 6. Forte sentimento tra due o più persone7. La stagione più calda

di Claudio Di Salvo e Omar Murabito

di Fabio Alosi e Claudio Di Salvo

CRUCIPUZZLE SULLA SICILIA

CRUCIVERBA VACANZIERO

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PALERMO PANTELLERIAPELORITANIPESCHERECCIRAGUSASIRACUSASOLESPIAGGETAORMINATIMETOTRAPANIUSTICA

CRUCIVERBA ESTIVO Definizioni:1) Massa di acqua salata2) La stella più grande3) Si indossa per andare al mare4) E’ soprattutto in estate5) Un sport che si pratica in acqua6) Sono frequenti in estate

di Nicolò Abbate

ARANCECALDOCATANIADIALETTOEGADIENNAEOLIEETNAGRANITELAMPEDUSAMAREMESSINA

AUGURIAMO UNA BUONA ESTATE

A TUTTII NOSTRI LETTORI