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TORINO PORTE APERTE 10, 17, 24, 31 maggio 2015 TORINO PORTE APERTE 10, 17, 24, 31 maggio 2015 La scuola adotta un monumento

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TORINOPORTE APERTE

10, 17, 24, 31 maggio 2015

TORINOPORTE APERTE

10, 17, 24, 31 maggio 2015

La scuola adottaun monumento

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TORINOPORTE

APERTE10, 17, 24, 31 maggio 2015

La scuola adottaun monumento

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T O R I N O P O R T E A P E R T E

Città di Torino

in collaborazione con:

Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale

Politecnico di Torino

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte

Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed

Etnoantropologici del Piemonte

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo

Antichità Egizie

per informazioni:

Città di Torino

ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile

Progetto “La Scuola Adotta un Monumento”

via Revello 18 - 10139 Torino

tel. 011.01129104

e-mail: [email protected]

www.comune.torino.it/iter

responsabile:

Umberto Magnoni

organizzazione:

Sofia Petrosino

si ringraziano per le fotografie:

le scuole partecipanti all’iniziativa

progetto grafico e cura redazionale:

Giuseppe Filosa, Rosella Fonsato

Centro Promozione Servizi di ITER

stampa:

Agit Mariogros Industrie Grafiche

edizione fuori commercio - © 2015 Città di Torino

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T O R I N O P O R T E A P E R T E

“Nel corso degli anni la scuola ha indebolito la sua capacità ditrasmissione di un patrimonio storico, culturale e creativo unico al mondo.Un patrimonio che è molto di più di una semplice tradizione da ricordare:è ciò che contraddistingue la nostra identità, e che alimenta la nostracreatività. La conoscenza dell’arte e della cultura, così come la pratica dellamusica, devono essere più presenti tra gli insegnamenti che la scuola fornisceai nostri giovani.” Queste parole sono contenute all’interno del programma“La buona scuola” varato dall’attuale Governo per migliorare e cambiare lascuola italiana. Il programma sottolinea che la scuola non può esserecambiata solo attraverso provvedimenti legislativi, occorre che l’intero Paesefaccia la sua parte.

La scuola torinese questo compito lo svolge quotidianamente attraversodidattiche sperimentali, attività di laboratorio, supporto alle difficoltà diapprendimento in un lavoro che vede partecipi insegnanti, associazioni,volontariato ed enti istituzionali (Comune, Università, Scuole di AltaFormazione…), perché, lo sappiamo, una buona scuola ha bisogno di unterritorio che lavori ed investa su di essa.

Sono trascorsi vent’anni da quando partì l’iniziativa “La scuola adotta unmonumento”, anche in questo caso attraverso uno sforzo congiunto traamministrazioni comunali e soggetti attivi nel campo culturale, come laFondazione Napoli Novantanove, e l’iniziativa continua a riscuoterel’interesse di insegnanti ed allieve/i, a riprova che le esperienze valide nonsvaniscono come certe mode che ci siamo abituati veder calare nella scuolaper molti anni.

Quella stessa scuola, tante volte bistrattata e criticata, che oggi, coniniziative come queste, riafferma la necessità pedagogica di valorizzarel’insieme delle tracce del passato (che un gruppo sociale eredita, trattiene,elabora e trasmette da una generazione all’altra in rapporto alla culturamateriale della propria storia e alle tradizioni) come fondamento edespressione dell’identità e della memoria collettiva, che va collegata alpatrimonio culturale del gruppo stesso.

Proprio quella memoria collettiva che quando è riconosciuta dallapolitica diventa storia, in grado di costruire identità, individuale e collettivae permette di attivare e oggettivare l’incontro tra punti di vista differenti, traindividuo e comunità, tra conoscenze e culture differenti, fra locale e globale.

L’appuntamento di Torino Porte Aperte caratterizza il mese di maggioper il lavoro di ricerca storica svolto dalle scuole e per una realepartecipazione delle classi alla trasmissione di un patrimonio culturale che sioffre alla città a dimostrazione che per educare alla cittadinanza, costituita dainfinite identità non viste come abiti da indossare a seconda della funzioneche si ricopre (studente, lavoratore, turista, tifoso…) ma come alimenti chenutrono il nostro essere con se stessi e gli altri, occorre partire dallavalorizzazione del proprio patrimonio culturale, della memoria collettiva chetrae origine da una condivisione storica. Su queste basi da anni si muove ilprogetto “La scuola adotta un Monumento” con una rete nazionale diistituzioni scolastiche che lavorano per valorizzare i beni culturali più o menonoti che sono presenti nelle loro città.

Un grazie sincero alle docenti e ai docenti che hanno creduto nelprogetto, alle ragazze e ragazzi che ci accompagnano alla scoperta di alcuniluoghi significativi della nostra città, a riprova che una buona scuola è capacedi intendere la città come laboratorio in cui si sviluppa una speciale arte,dove le differenze di lingua, di abitudini, di usi e di colore della pelleperdono l’aspetto apocalittico che li caratterizza a livello globale e dove èpossibile, dall’incontro tra punti di vista differenti, dare un senso alla parolacittadinanza che ha solide radici nel passato ma non ha paura di aprirsi alfuturo.

Mariagrazia Pellerino

Assessora alle politiche educative

Presidente di ITER

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INDICE DEI MONUMENTIe date di apertura alle visite

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11

Palazzo Birago di Vische 24 maggio pag. 09Caserma Cernaia 31 maggio pag. 10Chiesa Santa Teresa d’Avila 31 maggio pag. 11Palazzo Madama 24 maggio pag. 12Basilica del Corpus Domini 10 maggio pag. 13Il Cisternone 24 maggio pag. 14Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro 10 maggio pag. 15Scuola Federico Sclopis 24 maggio pag. 16Piazza Arbarello e Giardini della Cittadella 24 maggio pag. 17Chiesa e Confraternita di San Rocco 10 e 17 maggio pag. 18Chiesa di Santa Pelagia 24 maggio pag. 19Scuola Niccolò Tommaseo 24 maggio pag. 20Museo Pietro Micca 24 maggio pag. 21Collegio San Giuseppe 24 maggio pag. 22

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 22

Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto 17 maggio pag. 23Villa Amoretti ora Villa Rignon 17 maggio pag. 24Museo dello Sport Stadio Olimpico 24 maggio pag. 25Cascina il Giajone 17 maggio pag. 26Ghiacciaia della Cascina il Giajone 17 maggio pag. 27

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 33

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 10 maggio pag. 28Scuola Pietro Baricco 24 maggio pag. 29Scuola Santorre di Santarosa 24 maggio pag. 30Le Nuove - Carcere Giudiziario 31 maggio pag. 31Archivio storico dell’istituto Domenico Berti 10 maggio pag. 32

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 44

Scuola Duca d’Aosta 24 maggio pag. 33Villino Raby ed edifici in stile Liberty 10 maggio pag. 34

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 55

Scuola Duccio Galimberti 17 maggio pag. 35Chiesa del Santo Volto 10 maggio pag. 36Scuola Margherita di Savoia 17 maggio pag. 37

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 66

Scuola XXV Aprile 17 maggio pag. 38Scuola Giovanni Cena 24 maggio pag. 39Scuola e museo Erich Giachino 24 maggio pag. 40Scuola Aristide Gabelli 24 maggio pag. 41Scuola e Centro di Documentazione Anna Frank 17 maggio pag. 42Cascina Marchesa 31 maggio pag. 43

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T O R I N O P O R T E A P E R T E

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 77

Palazzina di via Mongrando 17 maggio pag. 44Deposito GTT Tortona Manin 17 maggio pag. 45Scuola Edmondo De Amicis 31 maggio pag. 46Scuola Leone Fontana 24 maggio pag. 47Scuola Ludovico Antonio Muratori 24 maggio pag. 48Laboratorio di Scienze della scuola Rosselli 24 maggio pag. 49

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 88

Lapide a Bruno Caccia 24 maggio pag. 50Chiesa della Gran Madre di Dio 24 maggio pag. 51Scuola Ippolito Nievo 24 maggio pag. 52Orto Botanico Università di Torino pag. 53Villa della Regina 17 maggio pag. 54Liceo Regina Margherita 17 maggio pag. 55

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11 00

Parco Colonnetti 24 maggio pag. 56Chiesa della Visitazione di Maria Vergine 31 maggio pag. 57Scuola Mariele Ventre 31 maggio pag. 58Mausoleo della Bela Rosin 10 maggio pag. 59

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SCUOLE PARTECIPANTI

SS CC UU OO LL AA DD EE LL LL ’’ II NN FF AA NN ZZ II AA

Ventre via Plava 177/2 tel. 011.3470810

SS CC UU OO LL AA PP RR II MM AA RR II AA

Istituto Comprensivo AlbertiScuola primaria Santorre di Santarosa via Braccini 70 tel. 011.331507

Baricco corso Peschiera 380 tel. 011.7790915Buddies Elementary School corso Agnelli 20 tel. 011.361373Carducci corso Matteotti 6 bis tel. 011.545656Cena strada San Mauro 32 tel. 011.2730154D’Azeglio via Santorre di Santarosa 11 tel. 011.8182681De Amicis via Masserano 4 tel. 011.4365512Duca d’Aosta via Capelli 51 tel. 011.724696Fontana via Buniva 19 tel. 011.8172556Frank via Vallauri 24 tel. 011.2464850Gabelli via Santhià 25 tel. 011.851031Giachino via Campobasso 11 tel. 011.2463848Gobetti via Romita 19 tel. 011.3098434Margherita di Savoia via Thouar 2 tel. 011.5690124Mazzini corso Orbassano 155/a tel. 011.390778Morante piazzetta Jona 4 tel. 011.3979769Muratori via Ricasoli 30 tel. 011.889166Ricardi Di Netro via Valfrè 8 tel. 011.530213Istituto Comprensivo SabaScuola primaria Galimberti via Lorenzini 4 tel. 011.296470

Salvemini via Negarville 30/6 tel. 011.3470807Sclopis via del Carmine 27 tel. 011.530212Istituto Comprensivo TommaseoScuola Elementare D’Assisi via Giulia di Barolo 8 tel. 011.8178655

XXV Aprile via Cavagnolo 35 tel. 011.2624966

SS CC UU OO LL AA SS EE CC OO NN DD AA RR II AA DD II II GG RR AA DD OO

Istituto Comprensivo Cairoli via Torrazza 10 tel. 011.6066586Frassati via Tiraboschi 33 tel. 011.2168786Istituto Comprensivo Nievo-MatteottiPlesso Nievo via Mentana 14 tel. 011.6614514

Istituto Comprensivo RicasoliPlesso Rosselli via Ricasoli 15 tel. 011.8179109

Collegio San Giuseppe via San Francesco da Paola 23 tel. 011.8123250Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Calvino via S. Ottavio 7 tel. 011.885279

Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Verdi via S. Ottavio 7 tel. 011.885279

Viotti corso Vercelli 141 tel. 011.200076

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SS CC UU OO LL AA SS EE CC OO NN DD AA RR II AA DD II II II GG RR AA DD OO

Istituto tecnico Avogadro corso San Maurizio 8 tel. 011.8153611Liceo Berti via Duchessa Jolanda 27 bis tel. 011.4472684Istituto istruzione superiore Bosso Monti via Moretta 55 tel. 011.4333107Liceo scientifico Cattaneo via Sostegno 41/10 tel. 011.7732013Liceo classico Cavour corso Tassoni 29 tel. 011.495272Istituto alberghiero Colombatto via Gorizia 7 tel. 011.3293993Liceo classico D’Azeglio via Parini 8 tel. 011.540751Liceo scientifico Gobetti via Maria Vittoria 39/bis tel. 011.8395219Liceo musicale e artistico Passoni via Cittadella 3 tel. 011.5611634Liceo Regina Margherita via Valperga Caluso 12 tel. 011.6505491Liceo classico e scientifico Convitto Nazionale Umberto I via Bligny 1/bis tel. 011.4369436

PortAperta e ArtCadd via Mongrando 32 tel. 011.8394653

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c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Intorno al 1830 la parte settentrionaledell’isolato di S. Valeriano apparteneva alComune e veniva usata come “mercato deicommestibili”.Si decise di dividerla in due lotti e di venderla(1840). Il lotto occidentale fu acquistato dalmarchese Carlo Emanuele Birago di Vische,che fece progettare all’architetto AntonioTalentino un palazzo, in gran parte d’affitto,con dimensioni e caratteristiche architettonichedi prestigio eccezionali per la città: un cortiled’onore e due cortili di servizio accessibili insequenza, fronti esterne ed avancorpi congrandi lesene e mezze colonne corinzie.Il palazzo sorse in un momento in cui ladomanda di nuove unità edilizie era urgente ecostante, dato il notevole aumento dellapopolazione tra gli anni ‘30 e ‘60dell’Ottocento.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

PRIMARIA

D’ASSISI

PALAZZO BIRAGO DI VISCHE via Vanchiglia 6

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La caserma Cernaia venne progettata per esserela sede della legione allievi del corpo deiCarabinieri Reali e prese il nome dallavittoriosa battaglia avvenuta il 16 agosto 1855tra le forze franco-piemontesi e quelle russe,nell’ambito della guerra di Crimea (1853-1856).Il nome Cernaia, infatti, deriva dalla parolarussa neroed indicava il nome del corsod’acqua che scorreva nella pianura teatro degliscontri. La caserma venne edificata nel 1864 suun terreno appena reso libero dallademolizione delle fortificazioni urbane (dellequali rimangono oggi tracce nel mastio dellaCittadella), mentre la nuova prestigiosa viaomonima era stata aperta nel 1855 in seguito aduna parziale demolizione delle fortificazioni. Larete delle strutture militari, chetradizionalmente occupava un posto di rilievonel tessuto urbano torinese, negli anni delRisorgimento e in quelli successivi subì unaricollocazione spaziale, causata da una partedalle accresciute e nuove necessità funzionalidegli edifici e dall’altra dalla localizzazione dellapiazza d’Armi.

CASERMA CERNAIA via Cernaia 23

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

TECNICO

AVOGADRO

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c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

1642-2013 sono gli anni di vita di un monumentodi pregevole e particolare fattura architettonica eartistica che custodisce alcuni tra i più importanticapolavori artistici della città di Torino. Edificatanel 1642, per volere della Madama Reale Cristinadi Francia dal padre carmelitano AndreaCostaguta, i lavori proseguirono per circa diecianni sotto la sua direzione. Nel 1653 il prosieguodella fabbrica venne affidato al padre AlessandroValperga e nel 1667 venne assegnata l’esecuzionedella prima facciata ai capimastri Castigliole eLaurenti da Lugano, che venne sostituitadall’attuale solo nel 1764. La chiesa venneterminata nel 1675. Importanti interventiarchitettonici e decorativi da parte di celebriarchitetti e artisti, in primis l’architetto FilippoJuvarra, si succedettero negli anni. Tra il XVIII e il XX secolo il monumento subìun lento declino conservativo e conoscitivo,dovuto purtroppo anche ai danni causati nellaSeconda Guerra Mondiale; solo l’attualepartecipazione dell’Ordine dei Carmelitani Scalzie di Enti privati ha riportato in superficie e fattoconoscere un capolavoro, oggi non ancorapienamente valorizzato e ricordato.

CHIESA SANTATERESA D’AVILAvia Santa Teresa 5

ADOTTATO

DAL LICEO

SCIENTIFICO

CATTANEO

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PALAZZO MADAMA piazza Castello

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

D’AZEGLIO

Palazzo Madama è l’edificio simbolo dellastoria e dell’arte torinese. Collocato nel centrodella Torino monumentale, il Palazzo condensaduemila anni di storia, dal I secolo a.C. dell’etàromana all’epoca medievale degli Acaja, dalBarocco delle due “Madame Reali” (MariaCristina di Francia e Maria Giovanna Battista diSavoia - Nemours) fino al Risorgimento con ilSenato del Regno Sabaudo e al costituirsi nel1934, del grande Museo Civico di Arte Antica.La visita al monumento consisterà in unapresentazione generale dell’edificio nel contestostorico-urbanistico della piazza Castello(castrum romano, castello medievale,ampliamenti barocchi, Palazzo Reale, Duomo eChiesa di san Lorenzo) per poi continuare conuna lettura analitica della facciata juvarriana,proseguire con la visione dello splendidoscalone monumentale fino al primo piano einfine concludersi con l’analisi delle strutturemedievali verso la via Po.

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BASILICA DEL CORPUS DOMINIpiazzetta Corpus Domini

ADOTTATA

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

CARDUCCI

La basilica del Corpus Domini fu progettatadall’architetto Ascanio Vittozzi, in stile barocco.Se ne posero le fondamenta nel 1598 per unvoto, fatto dal Comune di Torino, per liberare lacittà dalla peste e venne ultimata nel 1671.La basilica deve la sua fama al celebre Miracolodel SS. Sacramento del 6 giugno 1453, quando letruppe di Renato d’Angiò si scontrarono adExilles con le milizie del duca Ludovico diSavoia. I soldati saccheggiarono il paese edentrarono in chiesa; uno di loro rubò l’ostensoriocon l’ostia consacrata e partì per Torino a dorsodi un mulo. In città l’animale inciampò e caddepresso al chiesa di San Silvestro (ora dello SpiritoSanto), sul luogo dove si decise poi di erigere lachiesa del Corpus Domini, per ricordare ilmiracolo: l’ostensorio si elevò al di sopra dellecase circostanti, per poi cadere a terra, lasciandolibera e splendente l’ostia. Il quadro raffigurante ilmiracolo, situato sull’altare maggiore, è opera diBartolomeo Caravoglia, discepolo del Guercino.

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Il Cisternone, o Pozzo Grande, della Cittadellaè un’opera militare voluta da EmanueleFiliberto. Esso fu disegnato dal Paciotto,architetto militare, nel 1564, a somiglianza delpozzo di San Patrizio di Orvieto. Lo scopo delCisternone era quello di assicurare alcomplesso della Cittadella il rifornimentoidrico, accedendo alla falda freatica presentenel sottosuolo di Torino. Questo apporto fu difondamentale importanza nella resistenzadurante l’assedio del 1706. Il Cisternone fu danneggiato nel 1698, poi inseguito abbandonato per molto tempo. Nel1898 sopra i resti del Cisternone fu costruita lascuola Ricardi di Netro.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

RICARDI DI

NETRO

IL CISTERNONEvia Valfrè 8

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c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

ADOTTATO

DAL LICEO

ARTISTICO E

MUSICALE

PASSONI

BASILICA DEISS. MAURIZIO E LAZZARO

via Milano 20

La facciata e la cupola, in stile Neoclassico,dell’architetto Carlo Mosca, sono della primametà dell’Ottocento. La Chiesa fu definita dalCraveri “d’un’ampiezza assai grande e spaziosa informa ottangolare, bislunga, di nobile e sodaArchitettura, ornata… maestrevolmente distucchi”, “abbellita con un’altissima Cupola” edotata di “un bellissimo Coro con Volta dipinta,ornata di stucchi”. Le pitture che ornavanol’ambiente sono in parte scomparse: glievangelisti (di Francesco Meiler e MattiaFranceschini) nei pennacchi della cupola,l’Assunzione della Vergine nella volta del coro, laVergine con il bambino fra le sante Corona,Serafina e Orsola (del milanese Scotti) sull’altaredestro, il Francesco di Sales in preghiera sulsinistro, e in coro un’ovale del Franceschini conla Resurrezione e i santi Maurizio e Lazzaro.

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La costruzione di piazza Statuto terminò intornoal 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gliedifici nel tratto di via del Carmine. Fra gli altripalazzi venne costruito quello che ospita la scuolaSclopis. Il progetto fu affidato all’ingegnerVelasco e trovò compimento tra il 1885 ed il1887. Tipica costruzione di fine Ottocento,dall’estetica sobria e funzionale, l’edificio fudotato di aule ampie e ben illuminate, servite dacorridoi spaziosi e da scale molto comode. Lascuola fu dedicata al conte Federico PaoloSclopis (1798 - 1878), famoso giureconsulto euomo di stato. Il conte Sclopis partecipòattivamente ai lavori preparatori dello StatutoAlbertino (1848), rivestì la carica di Ministro dellaGiustizia e fu uomo di profonda cultura. Lascuola ha una fortissima tradizione e la sua storiasi lega strettamente con quella del quartiere.Cinque generazioni di scolari si sono succedutenelle sue aule, vivendo i momenti tragici di dueguerre, la ricostruzione del periodo post-bellico,l’immigrazione da altre regioni italiane degli anniSessanta e quella più recente dall’estero. Dalletestimonianze di ex alunni nel 2005 si è appresoche la scuola fu frequentata da personaggidivenuti famosi, come il cardinale Carlo MariaMartini e lo scrittore Guido Ceronetti.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SCLOPIS

SCUOLA FEDERICO SCLOPISvia del Carmine 27

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c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Il Giardino della Cittadella fu donato aiTorinesi, a metà Ottocento, per risarcirli dellaperdita degli ombrosi viali che circondavano laCittadella, in corso di demolizione per farspazio a nuovi insediamenti militari e abitativi.Il giardino è delimitato da corso Siccardi, viaBertola, via Fabro e piazza Arbarello. In originela vasta area alberata si estendeva fino alla metàdell’attuale corso Siccardi e, a nord, giungevafino all’altezza di via della Cittadella. Luogo digioco di molti bambini, tra cui gli ex-allievi dellaSclopis, il giardino ebbe un gradualedeterioramento fino a trasformarsi in posteggioper le automobili. Fortunatamente si salvò ilperimetro alberato, ancora perfettamentefruibile dai pedoni e molto interessante per lapresenza di alcune statue, in particolare quelladello statista Federico Sclopis, al quale èdedicata la scuola. Piazza Vincenzo Arbarello,nata nel secondo dopoguerra e dedicata ad unvaloroso caduto del primo conflitto mondiale,merita un’adeguata ristrutturazione per la suaimportante collocazione vicino a via Garibaldi.Su di essa si affaccia il palazzo dell’Università diEconomia e Commercio, eretto dove un temposorgeva la sezione femminile della scuolaBaretti, descritta da Edmondo De Amicis nellibro Cuore.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SCLOPIS

PIAZZA ARBARELLO EGIARDINI DELLA CITTADELLA

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L’attuale chiesa di San Rocco fu edificatadall’architetto Francesco Lanfranchi nel 1667 inluogo della precedente dedicata a San Gregorio,la cui presenza è già attestata in epoca medievalee che, a partire dal 1598, diverrà sede dellaomonima Confraternita; si distinguerà perl’assistenza ai malati di peste torinesi, per l’onerecaritatevole di seppellire i cadaveri abbandonati eper l’officio delle messe. L’ampliamento dellachiesa di San Gregorio verrà affidato all’architettoCarlo di Castellamonte che progetterà così duechiese gemelle, accomunate da un’unica facciatacon due ingressi: uno per i parrocchiani e l’altroper i confratelli. Il Lanfranchi demolirà lepreesistenze per far posto ad un nuovo edificioad aula ottagonale, sormontato da una cupolavertiginosa a sua volta sovrastata da un lanternino.Il presbiterio ospita l’altare maggiore lapideo epolicromo, realizzato tra il 1755 e il ‘57 daBernardo Vittone, che custodisce la reliquia diSan Rocco proveniente da Arles. Alladecorazione della chiesa lavorarono artisti qualiSomasso, Pantalino e Pozzo. La volta del coro,fortemente degradata, venne affrescata nel 1791da Rocco Comaneddi. Il nuovo piano dirisanamento della Città di Torino del 1885ordinò l’allargamento della via, imponendol’abbattimento della facciata concava originale poisostituita, nel 1890, da quella lineare ideatadall’ingegnere Carlo Velasco.

ADOTTATO

DAL

CONVITTO

NAZIONALE

UMBERTO I

CHIESA E CONFRATERNITADI SAN ROCCOvia San Francesco d’Assisi 1

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La chiesa di Santa Pelagia venne costruita neglianni 1769-72 per le suore Agostiniane suprogetto di Filippo Nicolis di Robilant.L’edificio, tra barocco e neoclassico, è a piantacentrale; intorno ad un vano centrale circolaresi innestano 4 vani ellittici che formanol’ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio.Dalla cappella sinistra si accede al suggestivocoro a forma di conchiglia con stalli ligneiperfettamente conservati.Il vano centrale è sormontato da una cupolacon finta prospettiva al centro nella quale siinnestano le cupole che sovrastano gli altari.L’elegante decorazione pittorica, che accentuagli elementi architettonici, è in continuodegrado. Agli inizi dell’800, in seguito allasoppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane,la chiesa venne affidata all’Opera dellaMendicità Istruita, un’opera pia nata all’iniziodel ‘700 per istruire e soccorrere i ragazzipoveri e che operò molto attivamente nelcampo dell’educazione, istituendo, tra l’altro,le prime scuole serali ancora attive finoa pochi anni fa.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

VERDI

CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21

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SCUOLA NICCOLÒ TOMMASEO

via dei Mille 15

La scuola fu costruita in un quartiere, BorgoNuovo, che ne rivela l’identità risorgimentale. Nel 1850 l’allora scuola Borgo Nuovo si trovavain locali privati. La costruzione di via dei Milleavvenne tra il 1874 e il 1877. Il progettoprevedeva un edificio di tre piani pensato peraccogliere 38 classi molto numerose di 60 alunni,disimpegnate da gallerie, con ingressi maschili efemminili separati e alloggi di servizio per ilpersonale. L’intitolazione, dapprima negata, aNiccolò Tommaseo (scrittore e patriota, 1802-1874), avvenne nel 1882. Nell’anno scolastico1902-03 la scuola annoverava 31 classi edisponeva di un patronato che forniva oggetti a368 allievi, assistenza educativa a 130, vestiti ecalzature a 200 e che nel 1914 permise di dar vitaa lezioni all’aperto negli attigui giardini Cavour,dotando 300 alunni maschi di banco-zaino e 300femmine di seggiolina portatile. Usata comecaserma e comando militare durante la PrimaGuerra Mondiale, poi come sede del Comitatoprovinciale dell’Organizzazione Nazionale Balilla,la scuola divenne un rifugio antiaereo nel corsodella Seconda Guerra Mondiale, periodo in cuisubì gravi danni bellici che portarono alla suachiusura temporanea. Alla fine degli anni Settantagli allievi scesero a poco più di 600, a causa dellospopolamento del centro cittadino. Altri restauriinteressarono l’edifico nel 1976, 1985 e 2006-07.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

VERDI

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MUSEO PIETRO MICCAvia Guicciardini 7/a

Il museo Pietro Micca è dedicato al valorososoldato che, durante l'assedio di Torino del1706, sacrificò la propria vita per impedire aisoldati francesi di penetrare nella Cittadellaattraverso le gallerie di contromina. Nelsottosuolo antistante le mura dei bastioni e deifossati era stato costruito un esteso sistema digallerie, utilizzate per giungere sotto lepostazioni dei cannoni nemici e distruggerlifacendo brillare potenti cariche esplosive.Le gallerie erano presidiate per impedire agliassedianti di occuparle e da esse poterpenetrare nella città. Nella notte del 29 agosto1706 alcuni soldati francesi, sopraffatte lesentinelle, entrarono nelle gallerie, ma PietroMicca non esitò a dare fuoco alle polveri perprovocare il crollo di un tratto di galleria. Solonel 1958 l’allora capitano Guido Amorettiindividuò la scala di comunicazione doveavvenne l’esplosione e, nel 1961, in occasionedel centenario dell’Unità d’Italia, fu inauguratoil museo, da cui si accede alle gallerie ed allascala di Pietro Micca.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

RICARDI DI

NETRO

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COLLEGIO SAN GIUSEPPEvia San Francesco da Paola 23

Il Collegio San Giuseppe fu inaugurato il 22maggio 1875 ma la storia dei Fratelli delleScuole Cristianea Torino è più antica; CarloFelice, infatti, li chiamò, nel 1829, comemaestri nelle scuole del Regno. Protagonisti del Risorgimento, furono amici deiFalletti di Barolo, di Silvio Pellico e di donBosco, confessore nelle loro scuole. Le lezioni iniziarono con studenti esterni econvittori. In seguito venne inaugurata unascuola serale per i giovani spazzacamini.Contemporaneamente si organizzavano corsi diformazione professionale per docenti religiosi elaici, anche esterni al Collegio. A pochi passi laCasa editrice A & C, curata dai Fratelli,pubblicava manuali scolastici di pregio. Nel 1907 fu una delle prime scuole a dotarsi diun impianto cinematografico per gli studenti. Nella Prima Guerra Mondiale fu sededell’Ufficio Notizie di Guerra cittadino eraccoglieva notizie su caduti, dispersi,prigionieri e profughi.Nel 1960 il San Giuseppe fu insignito della“Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola,della Cultura e dell’Arte” dal Presidente dellaRepubblica.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

SAN

GIUSEPPE

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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

Torino possiede un patrimonio ambientale chepoche metropoli al mondo possono vantare euno dei più alti standard di superficie verde perambiente: oltre 18.000.000 mq di aree verdi;oltre 60.000 alberi, lungo 300 km di stradealberate, ed altri 100.000 esemplari in boschicollinari; parchi e giardini urbani, fluviali,collinari.Uno di questi parchi urbani è il Parco deiCavalieri di Vittorio Veneto, inaugurato conquesto nome nel 1074, ma per molti torinesiconosciuto con l’antico nome di Piazza d’Armi,legato al precedente uso di questo spazio peresercitazioni militari. La nostra scuola sorge apochi isolati dal parco che abbiamo deciso diadottare.Il progetto di adozione è articolato in tre granditemi: le classi prima e seconda affronteranno iltema della sicurezza (riconoscere situazioni dipericolo), il rispetto delle opere pubbliche(l’utilizzo corretto dei giochi), il rispetto perl’ambiente; la classe terza svolgerà una ricercastorica del parco; le classi quarta e quinta sioccuperanno dello studio delle piante e dellespecie animali che si possono incontrare nelparco.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

BUDDIES

PARCO DEI CAVALIERI DIVITTORIO VENETO piazza d’Armi

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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

La settecentesca villa Amoretti, successivamentedenominata villa Rignon, è una dellearchitetture nobiliari più rappresentative dellacittà. Progettata da un allievo di Filippo Juvarraper la famiglia Lascaris, essa venne poi passataagli Amoretti, marchesi di d’Osasio ed infineacquistata dai Rignon. Restaurata recentementeed immersa nel verde del parco circostante èsede di una biblioteca civica.La villa fu costruita probabilmente intorno al1760 per volere di Giambattista di Osasio, unodegli eredi del primo Amoretti, insediatosi aTorino nella prima metà del XVIII secolo. Si trova al centro del parco Rignon, concepitoinsieme alla villa stessa sul terreno di unapiccola cascina seicentesca.La villa presenta un salone centrale affrescatoaffiancato da quattro ambienti quadrati e unoscalone monumentale; un tempo presentavauna cappella a due accessi. Gli spazi internisono distribuiti su due livelli. Ha un valorestorico-architettonico anche il padiglionedell’Aranciera.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MAZZINI

VILLA AMORETTIORA VILLA RIGNON corso Orbassano 200

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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

Torino ospita, all’interno dello Stadio Olimpicoun unicum nel panorama museale europeo, un“tempio” che in Italia ancora mancava: ilMuseo dello Sport. Unico museo permanentenel nostro Paese dedicato a tutte le disciplinesportive, è nato per emozionare non soltantochi vive di sport ma anche chiunque amiesplorare la storia mondiale attraverso cimeliche raccontano vittorie, sconfitte e vite deinumeri 1 nazionali e internazionali. Un lungoviaggio nella storia dello sport: più di 45discipline sportive, 250 campioni, 150 medaglieolimpiche, 300 titoli mondiali, 500 titolieuropei e migliaia di titoli italiani. Emozioni darivivere grazie a più di 3000 mirabilia: dal cascodi Ayrton Senna alla maglia biancoceleste dellaBianchi indossata da Fausto Coppi e labicicletta di Eddy Merckx. Un’occasione unicaper un viaggio nella storia dello sport, nellepassioni dei gesti atletici e nell’originalità edautenticità delle vicende dei campioni di ieri maanche di oggi: il museo, infatti, è un work inprogress, che si arricchisce costantemente dicimeli ed emozioni. La sede del Museo, loStadio Olimpico, arricchisce e rende ancora piùemozionante la visita: è possibile, grazie a unapposito tour, scoprire quelle “stanze segrete”che allo spettatore delle partite sono vietate.Palcoscenico dei Giochi Olimpici e ParalimpiciInvernali 2006 ospita la più alta fiaccolaolimpica, ideata da Pininfarina.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

ALBERGHIERO

COLOMBATTO

MUSEO DELLO SPORTSTADIO OLIMPICOcorso Agnelli angolo corso Sebastopoli

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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

La cascina risulta essere la ristrutturazione di unprecedente insediamento del ‘600, avvenutanell’ultimo quarto del ‘700. Essa si componevadi tre ali di fabbricato, un cortile rettangolarechiuso sul quarto lato da un muro di recinzionee parecchi terreni circostanti, il tutto destinatoad attività di allevamento del bestiame ed allosfruttamento del suolo.Ognuna delle due ali comprendeva un edificioabitativo a due piani, uno per i contadinifittavoli e l’altro per la presenza saltuaria deiproprietari. A queste erano annesse le stallesovrastate da fienili e granai; il terzo lato,composto da un ampio porticato, era utilizzatoper il ricovero degli attrezzi.È ancora presente una torretta adibita acolombaia e nello scantinato “la ghiacciaia”,rara struttura interrata di 4 – 5 metri, depositocilindrico in mattoni ove veniva pressata la neveper tenere freschi burro e formaggi.Oggi è una bella e funzionale struttura cheaccoglie il Centro Civico, sede dellaCircoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe,centro d’incontro, ufficio postale ed un’areaattrezzata a parco-giochi per bambini.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GOBETTI

CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 114

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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

All’interno della cascina Il Giajone, costruzionerisalente al 1600 e successivamente ristrutturataalla fine del ‘700, troviamo, ricavato nelsottosuolo, un grosso imbuto che altro non èche la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzataper la conservazione dei cibi dalla famigliaMontù Beccaria, proprietaria della cascinastessa. A lato di questo imbuto, posta in altosull’esterno della struttura, si osserva una“bocca di lupo” che consentiva l’introduzionedi ghiaccio e neve nella stagione invernaledirettamente dalla strada esterna.Ciò permetteva la conservazione anche nelperiodo estivo di alimenti deperibili, come ilburro, il latte, le uova, la carne, prodotti daimargari che si occupavano della conduzionedella cascina.La ghiacciaia che troviamo nella cascina ilGiajone è la riproduzione in piccolo delleenormi ghiacciere che si trovavano all’internodella città, lungo il perimetro della cintadifensiva posta a settentrione.Ancora oggi è possibile visitare parte delle“Reali Ghiacciere” scendendo nel parcheggiosotterraneo posto sotto la piazza EmanueleFiliberto, nella zona di Porta Palazzo.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GOBETTI

GHIACCIAIA DELLA CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 102

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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ènata a Torino il 6 aprile 1995, per volontà dellasua presidente, Patrizia Sandretto ReRebaudengo. La sede torinese, aperta nel 2002,si è insediata in Borgo San Paolo, sull’areadell’ex Fergat che produceva cerchioni perautomobili. Si tratta di un parallelepipedo lungo133 metri, alto 9 e largo 21, che occupa unasuperficie di 3.500 metri quadrati. Il progetto èstato realizzato dall’architetto Silvestrin ed è unastruttura semplice e rigorosa, ideale per lemostre. Caratteristica dell'edificio è che l'internosi trasforma a seconda delle esigenze, con spaziche si creano e muri che si spostano pervalorizzare le opere esposte. La struttura neutrae gli stessi materiali impiegati (la pietra di Lecceper gli esterni, il calcestruzzo levigato per ipavimenti, le pareti bianche e il legno di cedrodei portoni) sottolineano la sua essenzialità econsentono agli artisti (e di conseguenza ancheal pubblico) di concentrare tutta l’attenzionesulle opere; dispone, inoltre, di un’aula per levideoinstallazioni, di un’aula per la didattica, diun’ampia libreria e di un auditorium. Obiettivo della Fondazione è far conoscere alpubblico le tendenze attuali dell’artecontemporanea di tutto il mondo.

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

CAVOUR

FONDAZIONE SANDRETTORE REBAUDENGO via Modane 16

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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fiancodella parrocchia di Pozzo Strada, con lo stessonome con il quale venne identificata fino almaggio 1887. Nel 1924 fu costruita la nuovasede della scuola, che iniziò a funzionare nel1926-’27; l’edificio comprendeva solo il pianoterra, ed aveva sei aule ed il servizio.Nel 1928 il Podestà deliberò di intitolarla aPietro Baricco, come recita l’atto: “P. Baricco… amministratore sagace della Città, prepostoall’istruzione pubblica … dotto educatore cheha onorato la Città con l’opera del suo chiaroingegno.” (dagli Atti Municipali 1886-1887dell’Archivio Storico di Torino).Nel 1930 fu approvato il progetto diampliamento dell’edificio scolastico,considerato il notevole aumento dellapopolazione, con la sopraelevazione di unpiano con sette nuove aule.Nella notte del 26 novembre 1942 una bombacolpì l’edificio provocando lievi danni.Nel 1948 la scuola fu ulteriormente ampliata esopraelevata del secondo piano. Nel 1961furono costruiti i due bracci verso il cortileinterno. L’edificio è tuttora sede della scuolaprimaria.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

BARICCO

SCUOLA PIETRO BARICCOcorso Peschiera 380

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Tipico esempio di edificio in stile liberty, lascuola, sorta nei primi anni del 1900, ècompresa nell’isolato tra le vie Braccini,Chiomonte, San Paolo e Malta, in pieno BorgoSan Paolo. Il progetto fu firmato dall’architettomunicipale Dolza e dai suoi collaboratori, gliingegneri Baravalle e Mastrogiacomo inesecuzione alla delibera comunale del 1914.La scuola, situata al centro del quartiere, èsempre stata punto di riferimento per interegenerazioni, che sono cresciute nei suoi localivivendo gli eventi che si sono succeduti, le dueguerre, la ricostruzione, lo sviluppo economicoe la forte immigrazione. Pensiamo sia giustovalorizzarne il ruolo di formazione, istruzione esocializzazione nell’ambito del quartiere, senzatralasciare l’importanza storico-architettonicadell’edificio, uno dei più vecchi del borgo.L’edificio non ha mai abbandonato la suafunzione di sede scolastica ed attualmenteospita le classi della scuola elementare.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SANTORRE DI

SANTAROSA

ISTITUTO

COMPRENSIVO

ALBERTI

SCUOLA SANTORRE DI SANTAROSAvia Braccini 70

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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il carcere giudiziario Le Nuove di Torino fucostruito tra il 1862 e 1869, sotto il regno diVittorio Emanuele II, per realizzare la riformadella segregazione individuale (un detenuto perogni cella) emanata il 27 giugno 1857. Lastruttura architettonica presenta uno schema adoppia croce, con una doppia cappella nellamanica centrale e due rotonde “panottiche” dacui si dipartono i sei “bracci” che ospitano lecelle, per consentire il controllo di tutti i corridoi.Durante il Fascismo, oppositori del regime vifurono imprigionati: una lapide all’ingressodell’edificio ricorda i detenuti politici che venneroincarcerati dal 1922 al 1945. Durantel’occupazione nazifascista, fu costruito unricovero antiaereo, rimasto incompiuto per lesorti belliche, sotto il famigerato braccio tedesco.Si tratta di due gallerie alte 3,50 metri, larghe 3,lunghe una 37 metri e l’altra 27. Si accede dalprimo piano sottoterra della sezione femminile, siscendono 101 gradini dalla superficie esterna, sipercorrono due corridoi stretti ad angolo retto, sirisale per 102 gradini e si arriva alla primarotonda. Tra l’uscita dal famigerato primosottobraccio tedesco e la porta che dà al ricoveroantiaereo vi è una distanza di due metri. Che cosaè successo lì sotto, senza luce, senza panche,senza bagni, durante la Guerra di Liberazione?

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ISTRUZIONE

SUPERIORE

BOSSO-MONTI

LE NUOVECARCERE GIUDIZIARIOcorso Vittorio Emanuele II 127

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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

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ARCHIVIO STORICODELL’ISTITUTO

DOMENICO BERTIvia Duchessa Jolanda 27 bis

Nel 1563 la Compagnia di San Paolo avviò unaserie di iniziative a carattere assistenziale ededucativo. In particolare vennero fondate dueistituzioni per alleviare le difficoltà dellacondizione femminile nella società del tempo:la Casa del Soccorso delle Vergini e l’Opera delDeposito. Nei due secoli successivi le dueistituzioni assunsero un carattereprevalentemente educativo. Nel 1883 si registrala presenza di un’unica istituzione che, in onoredella nobile Isabella di Savoia, assunse il nomedi Educatorio Duchessa Isabella. Nel 1893l’Educatorio si trasferì nei locali, espressamentecostruiti, nell’attuale piazza Bernini, una zonaritenuta molto salubre. L’edificio fu costruitosecondo i più moderni criteri di ediliziascolastica del tempo. Dopo l’Unità di Italia,essendovi carenza di personale docente,l’Educatorio si rivolse alla formazione dellemaestre elementari, grazie anche all’apporto delprof. Domenico Berti (Ministro della PubblicaIstruzione nel 1865). Con la riforma Gentilenacque la scuola magistrale che divenne nel1926 l’istituto magistrale statale DomenicoBerti. Il “monumento” oggetto dell’adozione èl’archivio storico, cartaceo e non, dell’istituto, invia di censimento e catalogazione.

ADOTTATO

DAL LICEO

BERTI

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c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nell’ottobre del 1931 il Podestà della Città diTorino deliberò la costruzione di un nuovoedificio scolastico in questa zona periferica riccadi cascine. La costruzione prevedeva ventidueaule con spogliatoio, biblioteca, locali perdirezione, segreteria, museo e canto; due grandiingressi per le classi maschili e femminili, la salaper visita medica, un ampio refettorio; nelsemisotterraneo spogliatoio, docce, piscina,cucina, locali caldaia e deposito combustibili. Inun basso fabbricato al fondo del cortile trovavaposto l’alloggio per il custode, due grandipalestre, una con cabina cinematografica, unlocale per l’Opera Nazionale Balilla, cheraccoglieva i bambini fino a tredici anni.L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre del 1933,anno XI dell’era fascista, nell’ambito dellecelebrazioni per la Marcia su Roma.La scuola è intitolata a Emanuele Filiberto diSavoia Duca D’Aosta, condottiero della TerzaArmata durante la Grande Guerra, che morì nel1931 e scelse di essere seppellito con i suoi fantipresso il cimitero di Redipuglia; anche le aulesono intitolate con lapidi a quei caduti.Durante gli anni della Seconda Guerra Mondialela scuola fu duramente colpita daibombardamenti e subì gravi danni. Nel 1946, altermine del conflitto, ospitava 935 alunni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

DUCA D’AOSTA

SCUOLA DUCA D’AOSTA via Capelli 51

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c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

Lo sviluppo industriale di Torino tra la finedell’800 e l'inizio del '900 determinòl’ampliamento del territorio urbanistico,costituendo una sorta di città in miniatura (CitTurin, piccola Torino) nella zona di barrieraall’imbocco di corso Francia. I caratteridell’architettura furono improntati allatradizione dell’eclettismo unita alla diffusionedel gusto art nouveau che si stava imponendoin tutta Europa. Sull’onda del successo dellaEsposizione internazionale d’Arte DecorativaModerna che si tenne a Torino nel 1902,vennero costruite in stile liberty alcune ville epalazzine per una ricca e colta committenza,insieme a interventi di edilizia popolare per laclasse operaia. Tra gli esempi più pregevolisono le abitazioni progettate dai miglioriarchitetti della scuola floreale torinese, daPietro Fenoglio a Giovanni Gribodo, daGottardo Gussoni a Genesio Vivarelli, tra cuispiccano la splendida casa Fenoglio-La Fleur,dimora dello stesso architetto, e il villino Raby.Quest'ultimo, dopo anni di abbandono edegrado, è stato acquistato nel 2004 dall'Ordinedei Medici Chirurghi e Odontoiatri dellaProvincia di Torino (OMCeO), che l'harestaurato ed eletto a propria sede ufficiale.

ADOTTATO

DAL LICEO

BERTI

VILLINO RABY ED EDIFICIIN STILE LIBERTY

quartiere Cit Turin

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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

Dopo venti anni di dittatura e cinque di guerrain Italia ebbe avvio una grande ripresaeconomica e la città di Torino, con la FIAT inpiena espansione, attraeva molte famiglie, dallezone più povere dello stesso Piemonte e daaltre regioni. In Borgo Vittoria, quartiereperiferico considerato ancora zona dicampagna, era presente una sola scuolaelementare, la Giuseppe Allievo, edificata nel1915. Per far fronte alla vertiginosa crescitademografica del quartiere vennero presedecisioni imponenti: nel 1954 fu edificata lascuola Lombardo Radice; nel 1960 venneampliata la scuola Allievo; nel 1962 venneedificata, come succursale della LombardoRadice, la scuola Duccio Galimberti. Lastruttura è un prefabbricato messo a punto dalladitta FEAL di Milano, costituisce un“contenitore scolastico” standard per 24 classi.È strutturato con un corpo aule compatto su trepiani, ognuno suddiviso in tre aree: da un latoquattro aule e servizi, uno spazio centrale dicircolazione e attività complementari e dall’altrolato ancora quattro aule. In un corpo minore,che conferisce alla struttura una pianta a L,sono allocate palestra, atrio, uffici e custode.Alla fine degli anni ’60 fu edificata, comeappendice straordinaria della scuola Galimberti,la “scuoletta” di via Sospello 129.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

SABA PLESSO

GALIMBERTI

SCUOLA DUCCIO GALIMBERTIvia Mosca 11

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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa del Santo Volto è la prima chiesarealizzata dalla Diocesi di Torino nel 2004,all’inizio del terzo millennio, nella VCircoscrizione della città. Il complesso dellastruttura della chiesa, che rientra nel piano direcupero dell’ex area industriale Spina 3,comprende la chiesa parrocchiale, un’areadestinata ai servizi religiosi, una grande salapolivalente aperta anche ad usi cittadini, uncomplesso di uffici per i servizi ecclesialidiocesani. Il progetto della struttura èdell’architetto Mario Botta di Lugano e prendeil nome di Santo Volto per richiamare il Voltodi Cristo unico Salvatore, e ricordare cheTorino è la città che conserva la Santa Sindone.L’immagine del Volto di Cristo tratto dallaSindone è raffigurato alle spalle dell’altare ed èrealizzato con la tecnica dei mattoncini posti inrilievo, in marmo rosa di Verona, cui è statoaggiunto l'effetto pixel. Il campanile dellachiesa, invece, è stato realizzato riutilizzandouna vecchia ciminiera della preesistenteacciaieria, come segno di continuità tra laprecedente struttura industriale e la nuovacostruzione. La chiesa svolge un servizioreligioso indispensabile per i residenti dellazona e, allo stesso tempo, è un’opera d’arte chearricchisce l’intera città.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

FRASSATI

CHIESA DEL SANTO VOLTOvia Val della Torre 11

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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il perimetro urbano di borgata Lucento èdefinito da: corso Potenza, sponda sinistra dellaDora, via Pianezza, via Givoletto. I tessutiedilizi sviluppati lungo i tracciati viaripresentano edifici a due o tre piani, legatiall’impianto pseudorurale sette-ottocentesco.La scuola Margherita di Savoia, con sede edirezione in strada Lucento 21, iniziò afunzionare nel 1876. L’attuale edificio vennecostruito nel 1929, in piena epoca fascista. Atestimonianza di questo periodo la scuolapossiede alcune circolari; sono inoltreconservati gli arredi dell’antica direzione ed unaricca biblioteca con testi datati tra il 1745 e il1850. La scuola, sorta in seguito all’aumentodella popolazione scolastica, dovuta ancheall’insediamento di numerose fabbriche emanifatture oggi trasferite, serve, per la suaposizione ambientale, i residenti e le famiglieche dalla cintura si spostano nella zona perlavoro.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MARGHERITA

DI SAVOIA

SCUOLA MARGHERITA DI SAVOIAvia Thouar 2

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola XXV Aprile, inaugurata nel 1981, ècollocata in zona periferica e sorge all’interno diun triangolo geografico delineato dal fiumeStura e dai corsi Vercelli e Giulio Cesare.Situata nel cuore del quartiere Pietra Alta,nacque per rispondere alle esigenze dinumerose famiglie che lì si trasferirono alla finedegli anni ‘70. Oggi il quartiere si caratterizzacome una delle principali porte di accesso allacittà. La scuola, collocata nei pressi di grandistrade di comunicazione, si propone da sempresul territorio come luogo di accoglienza, diincontro e di scambi interculturali. La culturadell’accoglienza si riflette nel valore storico delnome della scuola che, in questo anno, compietrent’anni di vita. Le motivazioni che hannoportato alla sua intitolazione “XXV Aprile”sono i valori della Resistenza oggi attuali piùche mai: la libertà, la democrazia, la solidarietà,la partecipazione, il dialogo, l’educazione allacittadinanza attiva. Questi valori etici e politicisono fondamentali per educare alla cittadinanzale nuove generazioni e ancora oggi sono alcentro dell’attività didattica di questa scuola. Inoccasione del trentennale viene inaugurato alsuo interno un MMuusseeoo ddeell llaa SSccuuoollaapermanente che ripercorre la storia di questascuola e della scuola elementare dagli anni ‘80in poi.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

XXV APRILE

SCUOLA XXV APRILEvia Cavagnolo 35

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

SCUOLA GIOVANNI CENAstrada San Mauro 32

La scuola - intitolata a Giovanni Cena (1870-1917) - dall’ampio giardino sia antistante, siaall’interno del cortile, presenta una strutturamarcatamente di gusto novecentesco con“caratteristiche architettoniche razionaliste, lineerigorose ed ampie aperture a vetrate” ed è statacostruita tra gli anni 1930 e 1932 su progettodell’ing. Orlandini, con una struttura a U e doppiingressi separati, per la sezione maschile e quellafemminile. È dotata di refettori, palestra, museoscolastico, biblioteca, aule per il canto elaboratori. La Seconda Guerra Mondiale vide lascuola trasformata in ospedale, quale succursaledell’Ospedale Amedeo di Savoia, cometestimoniava la croce rossa ancora visibileall’ingresso prima del restauro. Alla ripresa delleattività, alcuni locali furono prestati alle Suore diCarità di Santa Maria e altri destinati a un istitutotecnico serale. Nei primi anni Sessanta la scuolaaccoglieva 578 alunni e aveva due succursali, acui si aggiunse anche una succursale in corsoTaranto. Oggi alla Cena ci sono dieci classi; lapercentuale di alunni stranieri (soprattutto diseconda generazione) è del 25-30%. La scuolaoffre un laboratorio di informatica, laboratorioMus-e, un corso di nuoto gratuito, soggiorni aLoano e a Pracatinat. Conserva inoltre un riccoarchivio e materiale didattico di interesse storico(pallottolieri, cartelloni didattici, modellini).

ADOTTATO

DALLA SCUOLA

PRIMARIA

CENA

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola Erich Giachino sorge in una zona diestrema periferia nord che, negli anni ’60,dovette attrezzarsi per rispondere alla richiestadi spazi strutturati per il boomdell’immigrazione. L’edificio, un prefabbricatosenza alcuna pretesa architettonica, documentala storia delle costruzioni di rapida realizzazionecon costi economici più contenuti e tecnicheinnovative per quegli anni. La scuola non sipone, quindi, come monumento artistico dellacittà, bensì come testimonianza diun’evoluzione socio-economico-culturale, tipicadelle prime città italiane industrializzate.Dall’anno 2000 è iniziata un’opera diriqualificazione e ristrutturazione.“…Metteteci sempre sopra il mio ritratto e unfascio di rose rosse!…” così scriveva ErichGiachino, pensando al suo pianoforte,nell’ultima lettera scritta ai genitori, alla vigiliadella fucilazione, avvenuta al Poligono delMartinetto nell’Aprile del 1944. Nel 1965 lafamiglia donò lo strumento musicale alla scuola,che venne intitolata al giovane eroe dellaResistenza, di cui nell’atrio è collocato il ritrattobronzeo, in rilievo. Nella scuola è stato allestitoun modesto spazio-museo, in cui farsopravvivere la memoria di chi volle, con ilsacrificio della propria vita, una Torino eun’Italia libere.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GIACHINO

SCUOLA E MUSEO ERICH GIACHINOvia Campobasso 11

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio fu costruito dal Comune di Torino inseguito allo sviluppo del sobborgo di Barrieradi Milano e al conseguente aumento dellapopolazione scolastica.Su progetto dell’ufficio tecnico comunale, conl’apporto dell’ingegnere Dolza, la scuola fuedificata tra il 1914 ed il 1915 (primo blocco di27 aule con palestra) ed ampliata nel 1925, conun secondo blocco che trasformò l’inizialepianta a manica semplice in isolato chiuso, coni bassi fabbricati delle palestre a saldatura tra ilprimo ed il secondo intervento.L’edificio, multipiano con sotterranei, ha valoredocumentario ed ambientale e costituisce unraro esempio di scuola - isolato per l’istruzioneelementare.La scuola, compresa tra le vie Monte Rosa,Scarlatti, Santhià e Feletto, possiede un ampiocortile interno in cui crescono viti, alberi dafrutto e tigli. Quest’anno verrà festeggiato il centenario dellaScuola.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GABELLI

SCUOLA ARISTIDE GABELLI via Santhià 25

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

L'edificio è situato nella periferia Nord diTorino, in zona Rebaudengo. In questa area,durante la seconda guerra mondiale, vennecostruita una postazione antiaerea per difendereil territorio e la popolazione daibombardamenti che colpivano tutte le possibilivie di comunicazione e accesso alla città.L’attuale edificio fu costruito nel 1982 edinizialmente adibito a scuola media. Alla finedegli anni '80, quando la popolazione scolasticadiminuì, la scuola media, succursale dellaBernardo Chiara, si trasferì in un altro luogo enell'edificio si insediò la scuola elementareAnna Frank che assorbì anche parte deiresidenti della Circoscrizione V, provenienti inparticolare da via Reiss Romoli. Negli anniscolastici 2007/2008 e 2008/2009, con ilcontributo della Provincia di Torino e le risorseinterne della scuola, è stato allestito nella scuolail “Centro di Documentazione Anna Frank”,nel quale sono raccolti libri, biografie, filmdocumentari sulla Shoah e sulla vita di AnnaFrank e altro materiale didattico finalizzatoall'educazione alla pace. Il Centro diDocumentazione ospita anche la mostra inprogress dei materiali prodotti ogni anno dalleclassi della scuola.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

FRANK

SCUOLA E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE

ANNA FRANKvia Vallauri 24

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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

In mancanza di dati certi, è possibile ipotizzarela costruzione della Cascina Marchesa nei secoliXVI o XVII, come per le altre grange e cascinedell’area. Conosciuta, nel corso del XVIIsecolo, come La Fiorita (dal nome della suaproprietaria, la marchesa Cristina Wildcardelde Fleury, “dama d’onore di Madama Reale”),la cascina subì gravi danni nel corso dell’assediodi Torino da parte delle truppe francesi (1706);successivamente, nel corso dei secoli XVIII eXIX, fu ricostruita e, a più riprese, modificata.Nel corso della prima metà dell’800 vennerealizzato il corpo di fabbrica in stileneoclassico, originariamente destinato a stalla efienile. Durante la Seconda Guerra Mondiale,la Marchesa venne nuovamente danneggiata daibombardamenti alleati, nella notte del 13 luglio1943; fu ricostruita velocemente, ma condimensioni ridotte. Dopo la demolizione, negli anni ‘70, degliedifici destinati ad abitazione, restal’ottocentesca manica neoclassica che,restaurata, viene adibita a locali ad uso dellaCircoscrizione e della biblioteca civica CascinaMarchesa.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI PRIMO

GRADO VIOTTI

CASCINA MARCHESAcorso Vercelli 141

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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La palazzina si trova all’angolo con via Fontanesie racconta un capitolo della storia di Torino edella sua industrializzazione.È situata nel quartiere Vanchiglietta, zona dellacittà a ridosso del centro, delimitata dal Po e dallaDora Riparia, fino alla confluenza dei due fiumi.La “nostra” casa, costruita ai primi delNovecento, è attualmente una residenza di interaproprietà ATC. La facciata esterna, di tre piani,presenta al piano terreno un negozio con vetrinesu strada, agli altri livelli delle finestre, lievementedecorate, alternate a balconi in ferro battuto. Ilpasso carraio introduce nell’androne, dal quale sidipartono le scale, e nel cortile, su cui affacciano ilunghi balconi delle case di ringhiera; il quartolato del cortile rivela la presenza di due bassifabbricati, segno della passata presenza di officineartigianali. Attualmente le due basse costruzioniospitano una piccola palestra e un laboratorioartistico. Ai piani alti della residenza vivono gliinquilini assegnatari, mentre il piano terreno e ilprimo piano ospitano il Centro addestramentodisabili diurno ArtCadd e la Comunità alloggiodisabili Portaperta gestiti dalla CooperativaAnimazione Valdocco onlus. Gli ospiti che vivono e frequentano questastruttura amano la “loro” casa e per renderla piùaccogliente, nella primavera scorsa, hannorealizzato una grande aiuola che porta a tutta lapalazzina gioia e colore.

ADOTTATO DA

PORTAPERTA

E ARTCADD

GESTITI DA

COOPERATIVA

ANIMAZIONE

VALDOCCO

PALAZZINA DIVIA MONGRANDO 32

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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La municipalizzazione del servizio di trasportotranviario torinese risale al 1906, anno dicostituzione dell’Azienda Tramvie Municipali(ATM) che fino al 1922 si occupò della gestionedella rete in collaborazione con la SocietàAnonima Torinese di Tramways (Belga),acquisendone poi il monopolio. Nel corso dellaSeconda Guerra Mondiale, numerosi impianti elinee di trasporto della società furonopesantemente danneggiati e, nel dopoguerra, sirese necessaria la ricostruzione di un’ampiaporzione degli stabilimenti e della rete. Ai primidegli anni Cinquanta l’ATM intraprese lafabbricazione dell’impianto Tortona-Manin e ilprogetto venne affidato a Pier Luigi Nervi, edeseguito dalla società Nervi e Bartoli. Ingegnerelombardo, Pier Luigi Nervi era noto soprattuttoper l’impiego innovativo del cemento armato cheutilizzò anche per la costruzione dell’impiantoTortona-Manin. Attualmente l’impiantotranviario Tortona- Manin del GTT (nato nel2007 dalla fusione tra ATM e Satti - SocietàTorinese di Trasporti Intercomunali) è sede diun vasto deposito di mezzi pubblici di trasporto edi un’importante officina di riparazioni per trame bus, dove vengono eseguiti complessi interventidi manutenzione. Il Tortona-Manin è in grado diospitare al suo interno più di 200 mezzi pubblici.

ADOTTATO DA

PORTAPERTA

E ARTCADD

DEPOSITO GTT TORTONA - MANIN corso Tortona 47/a

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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio scolastico ha valore ambientale edocumentario e contribuisce a caratterizzare laquinta di edifici lungo l’asse di corso ReginaMargherita.Venne costruito negli anni 1903-1904 suprogetto dell’ingegnere Prinetti per conto delComune di Torino. Il Consiglio Comunalecittadino, già nella seduta del 23/11/1898, avevaautorizzato l’esproprio dei terreni tra corsoRegina Margherita, via Biella e via Cottolengo,per costruire la “scuola elementare diValdocco”, destinata ad un quartiere in via diespansione e sempre più popoloso. La scuoladoveva servire anche a dare una sede definitivaalle scuole della Consolata e di via SantaChiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghepratiche inerenti all’esproprio dei terreni,soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzioneiniziarono solo cinque anni più tardi.La scuola venne intitolata a Edmondo DeAmicis, autore del libro “Cuore”, nel 1908,anno della sua morte.La struttura venne ampliata nel 1914 con lacostruzione delle palestre nel cortile lungo ilmuro di confine.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

DE AMICIS

SCUOLA EDMONDO DE AMICISvia Masserano 4

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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio, costruito su progetto dell’ingegnereVelasco, caratterizza il nucleo ottocentesco delBorgo Vanchiglia. Nell’elenco degli edificiscolastici del Municipio del 1891 si legge:“Edifizio per la scuola elementare Vanchiglia;verrà ultimato nel nuovo anno scolastico”. Nel1895 la scuola era organizzata in classi femminilie maschili, diurne, serali, festive, prima dislocatein appartamenti del Borgo. Nel 1898 lapopolazione scolastica aumentò e si aprironodelle succursali. Il Presidente onorario dellascuola fu l’avvocato Leone Fontana, apprezzatocollezionista d’arte (parte della sua collezione èesposta a Palazzo Madama). Divenuto senatorenel 1903, fu eletto Deputato di Vigilanza delPatronato Scolastico. La scuola fu a lui intitolatanel 1911. Durante la Prima Guerra Mondialel’edificio ospitò i profughi e le classi furonotrasferite temporaneamente alla scuola Muratori.La scuola ha sempre avuto un forte legame conil quartiere, ha accompagnato gli eventi storici esociali dello scorso secolo. Tuttora ricorda glieventi del passato e forma i cittadini di unmondo in continua trasformazione. Nel 2011 èstato allestito un locale che ospita l’Archiviostorico della scuola che si sta arricchendo con ilcontributo dei lavori svolti dalle classi e condocumenti e testimonianze di ex-alunni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

FONTANA

SCUOLA LEONE FONTANAvia Buniva 19

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SCUOLA LUDOVICO ANTONIO MURATORIvia Ricasoli 30

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola, all’imbocco del borgo Vanchiglietta, èpresente sul territorio dal 1913. Si tratta di ungrande complesso progettato da Camillo Dolza,che ancora oggi impressiona per la sua misurata egeometrica eleganza. È stata intitolata allo storicomodenese Ludovico Antonio Muratori (1672-1750), considerato uno degli intellettuali più notie stimati della sua epoca e fondatore dellamoderna storiografia medioevale. È di gusto liberty per le decorazioni ricche efloreali ad opera dell’architetto Giulio Casanova.Nel corso degli anni ha ospitato vari gradi discuola, finito il conflitto mondiale 1940-‘45 vennedivisa in due parti: l’elementare Muratori cheoccupava gran parte dell’edificio e l’istituto diAvviamento Professionale, intitolato a GuglielmoMarconi, che occupava il piano rialzato in tutta lasua lunghezza. Ad oggi comprende la scuolaprimaria ed al piano terreno la scuola d’infanziamunicipale, denominata “Vanchiglietta”, ilaboratori del Comune di Torino e due palestread uso del plesso e della Circoscrizione 7. Mentre si fa ancora ammirare la genialesoluzione delle scale ai due lati del grandeparallelepipedo, l’edificio ha subito variemodifiche e ristrutturazioni. Conferisce eleganzaalla scuola anche l’ampio giardino dotato di unafontana ottagonale e di varie specie di piante: unospazio verde ad uso dei bambini della scuola.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

RICASOLI

SCUOLA

PRIMARIA

MURATORI

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LABORATORIO DI SCIENZEDELLA SCUOLA ROSSELLIvia Ricasoli 15

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola media Rosselli, oggi scuola secondariadi primo grado, dal settembre 2009 è entrata afar parte di una nuova istituzione scolastica,l’istituto comprensivo Ricasoli. L’edificio fuutilizzato, dai primi anni Settanta, per fare frontead un’utenza scolastica sempre più numerosa nelquartiere, che fino ad allora aveva avuto comescuole di riferimento le scuole medie Lagrange eMameli, situate in via Sant’Ottavio. Con lachiusura nel 2000 della sede della scuola di viaGiulia di Barolo, la Rosselli è diventata la scuolamedia di riferimento dei quartieri Vanchiglia eVanchiglietta e ha ereditato le attrezzaturedidattiche delle scuole precedenti, risalenti allaantica Regia Scuola Tecnica di Po del 1861.Negli armadi dell’attuale laboratorio di scienze ècustodito un patrimonio di strumenti tecnico-scientifici di grande interesse storico e didattico edi grande valore evocativo, che spazia dal campodell’elettromagnetismo alla dinamica dei corpi edei fluidi, agli strumenti di misurazione, insieme araccolte e collezioni naturalistiche come erbari,animali impagliati, fossili e minerali. Il lavoro direcupero di questi materiali ha lo scopo di creareun museo didattico permanente aperto agli allievidel territorio.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

RICASOLI

SCUOLA

SECONDARIA

DI PRIMO

GRADO

ROSSELLI

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œLa lapide, apposta il 26 giugno 1988 in ViaSommacampagna,15 ,zona Crimea, è dedicataa Bruno Caccia, Capo della Procura di Torino,ucciso sotto casa dalla N'Drangheta cinqueanni prima.La targa commemorativa è stata voluta dallamoglie Carla Ferrari e dal sindaco GiorgioCardetti, per ricordare un magistrato, vissutoper la giustizia e caduto nel pieno della sualotta al crimine.Realizzata in travertino bianco dalla dittaTorchio, riporta le parole del dr. ErnestoBersano Begey, amico del magistrato.L'incontro della sua storia con gli allievi dellaRoberto D'Azeglio porta, nell'a s 2012/13,all'elaborazione artistico letteraria de "La mafiaè una cosa brutta!". Scoprire che BrunoCaccia, è stato il primo magistrato assassinato alNord dalla mafia e che sia avvenuto addiritturanel quartiere della scuola, ha fatto maturare inloro l'impegno a custodire la sua memoria diuomo semplice ed allegro,ma fermo e rigorososia nella vita che come servitore dello Stato.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

D’AZEGLIO

LAPIDE ABRUNO CACCIAvia Sommacampagna 15

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

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c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa, collocata sulla sponda destra del fiumein asse con via Po, fu voluta per celebrare ilritorno del re Vittorio Emanuele I (20 maggio1814), dopo la sconfitta di Napoleone. Non acaso, sul timpano della chiesa, è presentel'epigrafe ORDO POPVLVSQVE TAVRINVSOB ADVENTVM REGIS («La nobiltà e ilpopolo di Torino per il ritorno del re»), scrittadal latinista Michele Provana del Sabbione. Autore dell'edificio è l'architetto torineseFerdinando Bonsignore ed avviato allarealizzazione nel 1818, dopo la solenne posadella prima pietra. Interrottisi i lavori per circa undecennio, il cantiere riprese sotto il regno diCarlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fuinaugurato nel 1831 sotto il regno del successoreCarlo Alberto di Savoia. Una scalinata affiancatadalle statue della Religione a destra e della Fede asinistra (opere di Carlo Chelli) conduce al tempiodi struttura rigorosamente neoclassica con pronaoesastilo e a pianta circolare, secondo unatipologia desunta dal paradigma classico delPantheon romano. A sinistra della scalinata sitrova l’ingresso alla suggestiva cripta che ospital'Ossario dei Caduti della Prima GuerraMondiale (1915-1918) progettato dall'architettoGiovanni Ricci nel 1932.

ADOTTATO

DAL LICEO

SCIENTIFICO

GOBETTI

CHIESA DELLAGRAN MADRE DI DIOpiazza Gran Madre di Dio

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SCUOLA IPPOLITO NIEVOvia Mentana 14

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola media Nievo è situata nell’areacompresa tra il Po e corso Lanza.Venne costruita negli anni ‘70 sugli spaziprecedentemente occupati dalla casermaRubatto. Nel giardino della scuola, fronte corsoMoncalieri 43, oggi è posizionato un cippo inmemoria dei Battaglioni Alpini Sciatori,costituito da una roccia della Val di Susa, da unpaio di sci e da due targhe. Questo è tutto ciòche rimane a testimonianza dell’antico edificiomilitare. Il plesso Nievo è una delle prime scuoleitaliane che, fin dall’anno scolastico 1981/82 hasaputo anticipare, attraverso il progetto disperimentazione, i tempi e i metodi dellaflessibilità didattica ed organizzativa dei nuovipercorsi dell’autonomia scolastica attuale.Inoltre, con la sua decennale esperienza nellasperimentazione, ha dato vita al PoloSperimentale Internazionale Europeo,costituitosi come scuola autonoma nell’annoscolastico 2000/2001.

ADOTTATA

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

NIEVO

MATTEOTTI

PLESSO

NIEVO

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L’istituzione del nuovo Orto Regio si realizzò nel1729 con Vittorio Amedeo II. L’area dell’Ortoera inizialmente di circa 7000 metri quadrati,ripartiti in due settori rettangolari, ciascuno conuna vasca centrale, suddivisi in aiuolegeometriche. Nella seconda metà del XVIIIsecolo Allioni arricchì le colture vive dell’Orto ediniziò la collezione di exsiccata, che costituisconoun importante nucleo dell’attuale erbario. Nellaprima metà del 1800 nel giardino fu allestito unviale centrale con una terza vasca: alcuniesemplari arborei di quel periodo prosperanoancora oggi. Nello stesso periodo fu allestito unBoschetto di gusto romantico. Le specie coltivatearrivarono con G.G. Moris a 12000 e questo fu ilperiodo di massimo splendore per le collezionivive. Dalla fine del 1800 l’Orto andò perdendospazi e mezzi a vantaggio di nuovi laboratori eaule. Vi fu nel 1962-‘63 l’allestimento di unAlpineto dove si ricrearono microambienti per lacoltura di specie dell’orizzonte alpino. Negliultimi anni sono state costruite alcune serre per lecollezioni di piante succulente. Nel 1996 è statoallestito un percorso per ipovedenti e non vedentidotato di cartelli con disegni e testi in rilievo econ scritte anche in Braille. Dal 2007 una nuovaserra ospita entità del Sud Africa che evocano laforesta dello Tsitsikamma.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI PRIMO

GRADO NIEVO

MATTEOTTI

PLESSO

NIEVO

ORTO BOTANICO UNIVERSITÀ DI TORINO

viale Mattioli 25

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Il complesso di vigna e giardini denominato“Villa della Regina” fu costruito sulla collinatorinese sul modello delle ville romane dalcardinale Maurizio di Savoia, figlio del ducaCarlo Emanuele I, all’inizio del Seicento.All’inizio del Settecento Filippo Juvarra ridefinìspazi e rapporti con il giardino, coinvolgendo igrandi artisti da lui diretti nei cantieri regi dellacapitale del regno, dal Seyter al Beaumont, dalCrosato al Giaquinto, dal Dallamano a PietroMassa, artefice dei preziosi gabinetti “allachinese”. Nel 1868, per dono di VittorioEmanuele II, la Villa divenne proprietàdell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari.Nel corso del Novecento la mancatamanutenzione del delicato equilibrio tra learchitetture e i giardini, parziali demolizioni,danni di guerra e interventi impropricompromisero lo straordinario complesso. Laconsegna del complesso alla Soprintendenza peri Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delPiemonte nel 1994 ha dato il via ai complessiinterventi di restauro che hanno ristabilito lasituazione conservativa di edifici e giardini e lastretta connessione del Compendio con la città.Dall’agosto 2006 la Residenza è aperta alpubblico.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

CALVINO

VILLA DELLA REGINAviale della Regina 40

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Nel 1933 venne fondato l'istituto magistraleche, nell'anno successivo, assunse il nome diRegina Margherita.L'edificio attuale della sede centrale è situatonel quartiere San Salvario e fu costruito tra il1936 e il 1937. Nel 1938 l'istituto vennetrasferito in via Belfiore, dove rimase fino al1942, quando l'edificio fu bombardato; nel1959 rientrò nella sede attuale. Nel 1969 preseavvio il corso serale per adulti. Nel 1986dall'istituto magistrale nacquero il liceolinguistico e il liceo psicopedagogico. In seguito,nel 1994, al liceo linguistico si è affiancato illiceo linguistico internazionale spagnolo. Nel1998 il liceo psicopedagogico ha dato avvio adue percorsi diversi: il liceo della formazione eil liceo delle scienze sociali. Nel 2010 la riformadella scuola secondaria superiore ha modificatoi precedenti ordinamenti e al ReginaMargherita hanno preso avvio il liceo dellescienze umane, il liceo economico-sociale e ilnuovo liceo linguistico. Resta attivo il liceolinguistico internazionale spagnolo. Oltre allasede centrale, la scuola ha due succursali: unain via Casana 5, dal 1989, l'altra in corso Cadutisul Lavoro 11 dal 2004.

ADOTTATO

DAL LICEO

REGINA

MARGHERITA

LICEO REGINA MARGHERITAvia Valperga Caluso 12

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Abbiamo deciso di adottare il parco Colonnettiquale patrimonio architettonico e ambientaledel nostro territorio.Il parco è un ampio polmone verde in zonaMirafiori Sud, sul terreno dell'ex aeroporto diMirafiori, inaugurato nel giugno del 1911 per icollegamenti aerei con Milano, Roma eVenezia. Fu, tra l'altro, sede della scuola di voloChiribiri, presso la quale, durante la GrandeGuerra, si diplomò Francesco Baracca.Bombardato nel corso del secondo conflittomondiale, fu abbandonato per il più modernoaeroporto di Caselle. Il terreno venne restituitoal Comune di Torino che, negli anni Settanta,lo attrezzò a parco, intitolandolo a GustavoColonnetti, ingegnere e studioso di scienzadelle costruzioni. Le motivazioni che ci hanno spinto all’adozionetrovano le radici nel tentativo di realizzare unproficuo processo di integrazione della scuolacon l'ambiente circostante, facendo acquisireagli allievi maggiore sensibilità e rispetto versola natura e permettendo loro di conoscere losviluppo storico-sociale del quartiere; attraversola ricerca delle fonti, si spera di potenziare lepossibilità di aggregazione che un simile spaziopuò offrire sia agli abitanti del quartiere sia acoloro che occasionalmente lo frequentano.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

SALVEMINI E

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MORANTE

PARCO COLONNETTIvia Artom

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La chiesa si trova nel quartiere Mirafiori, vicino almausoleo della Bela Rosin, dedicato a RosaVercellana, che fu sepolta nella chiesa e il cuiblasone venne dipinto sul soffitto. Annesso allachiesa vi è un convento in ammattonato, nelquale erano ospitati i monaci benedettinicistercensi. La chiesa è molto antica, la parte piùvecchia ed austera, secondo lo stile dei monaci,risale presumibilmente al ‘400. Successivamente,un’altra parte fu aggiunta dal Castellamonte, suiniziativa del duca di Savoia Vittorio Amedeo I.Nel ‘600, con la nascita del Barocco, fu ampliatanella struttura, furono aggiunte cappelle laterali,fu arricchita di dipinti, cornici preziose, colonne efu portato dalla chiesa della Consolata l’altare delGuarini, autentico gioiello. La chiesa è a crocelatina. Entrando si scorge una navata centraledall’abside particolare, non circolare come diconsueto, ma piatto, al centro vi è l’altare delGuarini e due quadri raffiguranti la Vergine.Nella cappelle laterali, quella a destradell’ingresso dedicata a san Bernardo e quella asinistra dedicata a san Barnaba, troneggianograndi quadri con colonne dorate e fregi preziosi.Sopra l’ingresso c’è un bellissimo organo. Lachiesa svolge dal 1724, in quanto parrocchia, lesue funzioni ed è aperta tutti i giorni.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

CAIROLI

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

CHIESA DELLA VISITAZIONE DI MARIA VERGINEstrada Castello di Mirafiori

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L’edificio è situato nella Circoscrizione 10, èubicato ad angolo tra via Plava e via Anselmetti.Fu costruito negli anni ‘70, a causa del boomdemografico ed economico seguitoall’ampliamento degli stabilimenti Fiat. Nacque come scuola comunale con il nomeMirafiori Ovest. Negli anni ‘90 cambiò gestione ed entrò a farparte dell’Istituto comprensivo Salvemini. Il 14novembre 2008 la scuola è stata intitolata aMariele Ventre, in ricordo della direttrice delPiccolo Coro dell’Antoniano, che dedicò lapropria vita ai bambini ed al canto.La nostra scuola ospita due sezioni di scuoladell’infanzia, i bambini hanno a disposizioneampi spazi e laboratori all’interno ed un ampiogiardino con querce canadesi, pini strobi,frassini, aceri giapponesi, ailanti, carpini, faggipenduli e alberi di Giuda. In questo spazio aperto manca però uno spazio-gioco attrezzato. Confidiamo che in tempi futurisi possa realizzare.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

DELL’INFANZIA

MARIELE

VENTRE

SCUOLA MARIELE VENTRE via Plava 177/2

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Il Mausoleo della Bela Rosin è un edificioottocentesco, di stile neoclassico, progettatodall’architetto Angelo Demezzi nel 1886 eultimato nel 1888. Si trova in un parco di circatrentamila metri quadrati, nel quartiere diMirafiori. Dal cancello di ingresso al parco, cheriporta le insegne dei Conti di Mirafiori si arrivaal Mausoleo, monumento sepolcrale di RosaVercellana, più nota come Bela Rosin, a lungoamante e poi seconda moglie del re VittorioEmanuele II di Savoia. Il Mausoleo è la copiaesatta, in proporzioni ridotte, del Pantheon diRoma, perché i figli vollero che la mogliemorganatica di Vittorio Emanuele II fossetumulata in un edificio uguale a quello dovefurono collocate le spoglie del primo re d’Italia.Il monumento è stato di recente restaurato e,diversamente dal Pantheon romano, l’altarecentrale è stato spostato all’esterno dell’edificio,mentre il foro al centro della cupola è statocoperto da una vetrata, che ne illumina la piantacircolare e le nicchie, oggi vuote. Sulla partefrontale l’edificio, riaperto al pubblico dal mesedi settembre, ospita mostre, eventi culturali e unabiblioteca civica.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

CAIROLI

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

MAUSOLEO DELLA BELA ROSINstrada Castello di Mirafiori 148/7

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finito di stamparenel mese di aprile 2015

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presenta

TORINOPORTE

APERTEcon le scuolealla scoperta

dei monumenticittadini