La Scoperta Del Nuovo Mondo e La Catastrofe Demografica Degli Indios

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1 Compito di Storia Mattia Mocci - III F La scoperta del Nuovo Mondo e la Catastrofe demografica degli Indios Il viaggio di Colombo, le conquiste spagnole e le reazioni europee Mattia Mocci Liceo Scientifico G. Brotzu 7/12/2014 Liceo Scientifico “Brotzu”

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Appunti, ipertesto, gallerie di immagini e foto sulla scoperta della America da parte di Colombo, Conquistadores, Imperi maya, aztechi e inca, reazioni alle scoperte geografiche del 1400 e del 1500

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Compito di Storia Mattia Mocci - III F

La scoperta del Nuovo Mondo e la Catastrofe demografica degli Indios

Il viaggio di Colombo, le conquiste spagnole e le reazioni europee

Mattia Mocci

Liceo Scientifico G. Brotzu

7/12/2014

Liceo Scientifico “Brotzu”

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Indice

1.1. Il progetto di Colombo

1.2. Il viaggio di Colombo

1.3.Le reazioni in Europa

2.

2.1. L’impatto con le malattie europee

2.2. La conquista del Messico

2.3. La conquista dell’impero degli Inca e dello Yucatàn

2.4. Il dibattito in Spagna sul diritto di conquista e la posizione di

Bartolomè Las Casas

2.5.Il tracollo demografico

3. Galleria Immagini su Civiltà Precolombiane

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Colonne a forma di guerrieri Toltechi a Tula, Messico

Sacrificio umano azteco

Quetzalcoatl, il dio più importante per gli aztechi

Cuzco, capitale dell'impero inca

1.1. Il progetto di Colombo

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Tempio Maya

Statuetta Inca

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I sovrani spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia.

Il 17 aprile 1492, i sovrani spagnoli decisero di finanziare la spedizione di Cristoforo Colombo. Quest’ultimo era convinto che navigando verso l’Occidente avrebbe raggiunto l’Oriente. Colombo andava alla ricerca della Cina, descritta da Marco Polo nel Milione. Ciò che cercava Colombo, oltre le spezie, era l’oro, che sarebbe servito successivamente per finanziare le spese di una nuova crociata, al fine di riconquistare il Santo Sepolcro. Furono probabilmente i tratti religiosi della spedizione di Colombo a convincere Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona a finanziare il suo progetto. In precedenza, nel 1484, Colombo aveva presentato il suo progetto al re del Portogallo che, dopo aver consultato gli esperti, definì inattuabile. Infatti , basandosi sugli studi Tolemaici, questi studiosi ritennero che sebbene fosse corretta l’ipotesi di Colombo, i suoi calcoli erano completamente errati.

1.2. Il viaggio di Colombo

Colombo partì dal porto di Palos, città i cui marinai saccheggiando alcune navi portoghesi, costrinsero la Corona spagnola a richiedere un’ammenda, ovvero offrire due navi a Colombo. Queste navi erano caravelle, chiamate Niña e Pinta; Colombo invece noleggiò una nave più grande, la Santa Maria. La navigazione in mare aperto durò 33 giorni, un lasso di tempo enorme per l’epoca, e portò l’equipaggio sull’orlo dell’ammutinamento. Tuttavia Colombo raggiunse l’isola Guanahani, ribattezzata San Salvador, i cui abitanti vennero denominati indios, perché appunto il navigatore era convinto di aver raggiunto le Indie. Successivamente Colombo arrivò a Cuba e Haiti. Sfortunatamente l’oro trovato da Colombo bastò a stento a coprire le spese di spedizione e, affermatasi l’idea che le terre da lui scoperte fossero privi di importanza economica e geografica, la sua figura venne dimenticata.

1.3. Le reazioni in EuropaCinque anni dopo Colombo, Vasco da Gama divenne il primo europeo a navigare direttamente fino in India, passando per l’Africa meridionale. Numerose furono quindi le spedizioni oltre l’oceano, fra cui quella di Giovanni Caboto che arrivò a Terranova, quella di Pedro Cabral che raggiunse il Brasile e quella di Amerigo Vespucci. All’inizio del XVI secolo, quindi, la tesi di Colombo venne abbattuta e divenne concreta la teoria di un Nuovo Mondo. Fu Amerigo Vespucci a rendersi conto dell’enorme e nuovo

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Caravella

navigazione oceanica, dotata di 2 alberi con vela quadra e un terzo con

vela latina. Fonte

Cristoforo Colombo era nato nei pressi di Genova nel 1451. Cominciò

a navigare in giovane età e a 25 anni entrò nella marina portoghese,

imparando così a navigare nell’oceano. Fonte

Amerigo Vespucci nacque a Firenze il 9 marzo 1454. Fu un

importante navigatore, esploratore e cartografo. Egli fu

tra i primi e più importanti esploratori del Nuovo Mondo, tanto da lasciare il suo nome al continente (che gli fu dato dal

cartografo Martin Waldseemüller. Fonte

Cristoforo Colombo

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continente in cui era approdato, che descrisse nella sua lettera all’ambasciatore fiorentino di Parigi. Nel 1519 Ferdinando Magellano attuò la prima circumnavigazione del globo.

Il trattato di Tordesillas

2.2.1. L’impatto con le malattie europee

Prima dell’arrivo degli europei, la popolazione dell’America era di circa 57 milioni di abitanti. Questi, vennero subito sfruttati nella ricerca dell’oro dagli spagnoli appena sbarcati nel Nuovo Mondo. Iniziò così la decimazione della popolazione, nelle cui cause individuiamo l’encomienda. L’eccessiva violenza mostrata dagli europei, che portò alla reazione dei frati domenicani, non poté da sola sorreggere tale crollo demografico; gli studiosi attribuiscono il ruolo di principale causa del crollo della popolazione alle malattie europee. Quest’ultime erano completamente sconosciute agli indios che, avendo sviluppato un sistema immunitario tale da far fronte alle malattie del luogo, iniziarono a morire a causa di malattie che per gli europei erano delle banalità. A colpire la popolazione indigena fu soprattutto il vaiolo.

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Mappa raffigurante la raya: il meridiano che separava la sfera di influenza spagnola da quella portoghese

Encomienda

Ogni spagnolo giunto in America aveva diritto ad un pezzo di terra e un gruppo di indigeni; in teoria gli indigeni dovevano essere educati alla fede cristiana, mentre in realtà venivano sfruttati e costituivano manodopera servile.

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2.2. La conquista del Messico

Hernàn Cortés sbarcò in Messico nel 1519, sotto l’autorità del re di Spagna; Cortès raggiunse il Messico con soli 600 uomini, ma nonostante ciò riuscì a sottomettere l’impero azteco, guidato dall’imperatore Montezuma. Gli aztechi rimasero in un primo momento paralizzati, avendo scambiato i conquistadores per degli dei, ma dopo la cattura e l’uccisione di Montezuma, reagirono, costringendo Cortés, giunto alla capitale Tenochtitlàn, alla fuga. I fattori che portarono alla vittoria di Cortès, nonostante un esercito così esiguo, furono:

● l’epidemia di vaiolo che decimò la popolazione di Tenochtitlàn, che permise agli spagnoli di riorganizzarsi.

● l’aiuto delle popolazioni sottomesse dagli aztechi con la forza.

● superiorità della strategia e della tecnica in campo militare degli europei.

La morte di Montezuma

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Conquistadores: nome con cui sono comunemente indicati gli avventurieri spagnoli che, dopo la scoperta dell’America, conquistarono le terre del Nuovo Mondo, avendone

spesso legittimata l’amministrazione con il titolo di adelantados.

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2.3. La conquista dell’impero degli Inca e dello YucatànDopo aver conquistato l’impero azteco, gli spagnoli volsero la loro attenzione su un altro grande impero, quello degli inca, la cui capitale era Cuzco. Ancora una volta il vaiolo svolse un ruolo dominante nella conquista dell’impero, infatti, esso decimò a popolazione tra cui l’imperatore inca, lasciando i suoi due figli a contendersi il trono. Fu Francisco Pizarro, nel 1532, a catturare con l’inganno uno dei figli dell’imperatore Athaualpa e, per legittimare la sua conquista, si impegnò nella lettura pubblica del Requirimiento. Nello stesso periodo gli spagnoli sottomisero la penisola dello Yucatàn, abitata dai maya. I maya, a contrario degli

inca, vivevano in città stato indipendenti, e fu per questo più lunga e faticosa la loro conquista, che durò 14 anni.

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Requirimiento

Un testo che proclamava che il papa, in nome di Dio, avesse

consegnato quelle terre al re di Spagna, e che, a chiunque non

avesse obbedito, sarebbe spettata una punizione.

Cartina raffigurante dove erano stanziate le civiltà precolombiane

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2.4. Il dibattito in Spagna sul diritto di conquista e la posizione di Bartolomè Las Casas

Già nel 1511 i frati domenicani denunciarono le violenze degli spagnoli verso gli indios, così, con le loro pressioni, avevano costretto la Corona spagnola a riflettere sulla legittimità delle conquiste nel nuovo continente. Vennero interpellati i più famosi studiosi del tempo, al fine di trovare una teoria che sostituisse il Requirimiento, che di fatto attribuiva al papa una sorta di potere universale. Gli intellettuali diedero così vita a numerose teorie; la più popolare era quella che seguiva le linee generali dell’idea di Aristotele, secondo il quale chiunque non possedeva la capacità di domare le proprie passioni, di comunicare tramite il linguaggio e di vivere in città, non poteva essere considerato un vero uomo. La cosiddetta teoria degli schiavi per natura però fu insostenibile, infatti l’impero azteco e quello dei maya sfoggiavano una grande organizzazione politica e rientravano perfettamente nella categoria di civiltà urbane. Abbandonata anche questa tesi, Francisco de Vitoria esaminò la questione e trovò un compromesso fra le teorie in circolazione. Egli considerava senza ombra di dubbio gli indios come veri uomini, ma sosteneva che fossero dotati di una mentalità infantile e che quindi necessitassero di un’educazione alle leggi di natura. Alla base di questa educazione vi era la conversione alla fede cristiana. Fu proprio il fatto che de Vitoria considerava veri uomini gli indios a portare la Corona spagnola ad accettare questa teoria. Anche l’illustre frate domenicano Bartolomè de Las Casas enunciò una teoria sulla questione. Egli chiedeva che venisse riconosciuta l’umanità degli indigeni e che quindi questi venissero trattati con rispetto. De Las Casas infatti assunse il punto di vista degli indigeni, arrivando a sostenere che anche lo stesso sacrificio umano adoperato dagli aztechi era come un gesto nel quale viene espressa la volontà di offrire alla divinità ciò che è più prezioso e perfetto. La posizione di Las Casas è indubbiamente molto radicale e si conclude col definire il possesso delle miniere d’oro un’appropriazione illegittima, poiché priva del consenso dei sovrani indigeni.

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Bartolomè de Las Casas

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2.5. Il tracollo demografico

La posizione di Las Casas suscitò sdegno e rabbia negli animi negli encomenderos, al punto che venne accusato di essere strumento del demonio e di voler impedire la diffusione della fede cristiana. Nessuno teoria è in grado di fornire una giustificazione degli atti dei coloni europei, che costituiscono, dal punto di vista degli indigeni, un evento drammatico. Parlare di genocidio non è però corretto, poiché le malattie svolsero un ruolo fondamentale nel crollo demografico che, tuttavia, rimane una delle più grandi catastrofi della storia mondiale.

Bibliografia e sitografia:

Francesco Maria Feltri, Chiaroscuro, Sei, 2010

Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

Enciclopedia Treccani: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

Il sole 24 ore: http://www.ilsole24ore.com/

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Genocidio

Grave crimine, di cui possono rendersi colpevoli singoli individui oppure organismi statali, consistente nella metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio

degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, l’imposizione della sterilizzazione e della prevenzione delle nascite, lo scardinamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, religiose, culturali, la

distruzione di monumenti storici e di documenti d’archivio, ecc. Fonte