la scelta del disegno dello studio epidemiologico - SIMPIOS · 2. la definizione del disegno di...

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la scelta del disegno dello studio epidemiologico Flavia Carle corso precongressuale C corso precongressuale C corso precongressuale C corso precongressuale C INTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICA METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICA METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICA METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICA APPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE APPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE APPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE APPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE centro interdipartimentale di epidemiologia, biostatistica e informatica medica [email protected] società italiana multidisciplinare per la prevenzione delle infezioni ospedaliere Montesilvano (PE) 19 maggio 2014

Transcript of la scelta del disegno dello studio epidemiologico - SIMPIOS · 2. la definizione del disegno di...

la scelta del disegno dello studio epidemiologico

Flavia Carle

corso precongressuale Ccorso precongressuale Ccorso precongressuale Ccorso precongressuale CINTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA INTRODUZIONE ALLA

METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICAMETODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICAMETODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICAMETODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICAAPPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIEREAPPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIEREAPPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIEREAPPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

centro interdipartimentale di epidemiologia, biostatistica e informatica medica

[email protected]

società italiana multidisciplinare per la prevenzion e delle infezioni ospedaliere

Montesilvano (PE) 19 maggio 2014

obiettivi e struttura del corso

1. la scelta del disegno dello studio epidemiologic o

2. la definizione del disegno di campionamento

Fornire i principi metodologici di base per la definizione di un protocollo di studio epidemiologic o utile per il controllo delle infezioni ospedaliere ( IO)

3. Esercitazione: la stesura del protocollo di stud io

F. Carle, 2014

obiettivo

descrivere il ragionamento scientifico in epidemiol ogia e il passaggio dall’idea al progetto dello studio

fornire criteri per la scelta del disegno dello studio e delle misure epidemiologiche

1. la scelta del disegno dello studio epidemiologic o

F. Carle, 2014

L’applicazione di protocolli di

chemoprofilassi e di trattamento

delle ferite chirurgiche riduce le IO

Confronto della presenza di IO in presenza e

assenza di protocolli in una realtà

definita

nel 1992 rilevazione delle IO, nel 1994 attivazione di un

protocollo, nel 1997 rilevazione delle IO

negli ospedali individuati

Validitàesterna

Validitàinterna

Progettodello studio

Attuazionedello studio

Obiettivodella ricerca

Risultatidello studio

Veritànell’universo

inferenza Veritànello studio

inferenza

come lavora la ricerca ….. epidemiologica

F. Carle, 2014

L’applicazione di protocolli di

chemoprofilassi e di trattamento

delle ferite chirurgiche riduce le IO

Confronto della presenza di IO in presenza e

assenza di protocolli in una realtà

definita

nel 1992 rilevazione delle IO, nel 1994 attivazione di un

protocollo, nel 1997 rilevazione delle IO

negli ospedali individuati

come lavora la ricerca ….. epidemiologica

Popolazionebersaglio

Popolazioneaccessibile

Campione

Fenomeno diinteresse

Variabili Misurazioni

Veritànell’universo

Veritànello studio

Obiettivodella ricerca

Progettodello studio

ERRORE ERRORERisultati

dello studio

Attuazionedello studio

F. Carle, 2014

Ricerca Epidemiologica

Quantificazione

misurazioni

= Ricerca Empirica

stime

verifica di ipotesi

probabilità

confronti

gli strumenti di base della ricerca epidemiologica

F. Carle, 2014

Conoscenze

Ipotesi concettuale

Disegno dello studio

Ipotesi operativa

Raccolta e analisi dei dati

Risultati empirici

Inferenzasull’ipotesi operativa

Conclusioni e interpretazioni

Inferenzasull’ipotesi concettuale

Idea!

il metodo scientifico in epidemiologia

F. Carle, 2014

Conoscenze

Ipotesi concettuale

Disegno dello studio

Ipotesi operativa

Raccolta e analisi dei dati

Risultati empirici

Inferenzasull’ipotesi operativa

Conclusioni e interpretazioni

Inferenzasull’ipotesi concettuale

MALATTIA

Idea!

il metodo scientifico in epidemiologia

F. Carle, 2014

Conoscenze

Idea!

Ipotesi concettuale

Disegno dello studio

Ipotesi operativa

Raccolta e analisi dei dati

Risultati empirici

Inferenzasull’ipotesi operativa

Conclusioni e interpretazioni

Inferenzasull’ipotesi concettuale

Processo di pianificazione di una indagine empirica

Consente di trasformare un’idea (ipotesi concettual e) in una domanda empirica (ipotesi operativa)

Le due ipotesi devono essere diverse: Il disegno de llo studio è sempre potenzialmente imperfetto

È indispensabile conoscere i limiti di ogni tipo di disegno dello studio

Nessuna analisi statistica dei dati compensa gli er rori nella scelta del disegno dello studio e nella sua conduzione

il metodo scientifico in epidemiologia

F. Carle, 2014

Si intendono modificare gli eventi in studio?

Osservazionedegli eventi

Applicazione di unintervento e studio

dell’effetto

NO SI

Studio osservazionale

Studio sperimentale

scelta del disegno dello studio

F. Carle, 2014

• STUDI OSSERVAZIONALI (STUDI NON SPERIMENTALI)E’ studiato il decorso naturale dei fenomeni. I cam biamenti o le differenze in una o più variabili sono studiati in relazione a cambiamenti o differenze in altre variabili senza l ’intervento degli investigatori. Nel caso di trattamenti l’inclu sione di un paziente in una determinata strategia terapeutica r ientra nella normale pratica clinica e la decisione di prescrive re un trattamento è del tutto indipendente da quella di i ncludere il paziente nello studio.

• STUDI SPERIMENTALI Uno studio sperimentale implica la manipolazione di una o più variabili (indipendenti) per poter determinare l’ef fetto di questa manipolazione su di un’altra variabile (dipendente) .

studi sperimentali e studi osservazionali

F. Carle, 2014

“…. nella ricerca non sperimentale il ricercatore no n può controllare le circostanze dell’esposizione…….un semp lice confronto tra esposti e non esposti non rifletterà accuratamente l’effetto dell’esposizione….”

(Rothman KJ, S. Greenland, Modern Epidemiology,Phil adelphia, USA, 1998 )

studi sperimentali e studi osservazionali

la ricerca sperimentale produce risultati più affid abili

ma ….

F. Carle, 2014

studi sperimentali e studi osservazionali?

Valutazione dell’efficacia teorica dell’applicazione di un protocollo di controllo delle IO

Studio sperimentale Studio osservazionale

Studio della presenza, insorgenza e storia naturale delle IO

Valutazione dell’efficacia pratica dell’applicazione di un protocollo di controllo delle IO

Valutazione di fattori protettivi per la salute (protocolli per il controllo delle IO)

Valutazione di fattori protettivi e di rischio per la salute (protocolli per il controllo delle IO e fattori di rischio di IO)

Dipende dall’obiettivo

F. Carle, 2014

Si intendono modificare gli eventi in studio?

NO SI

Studio sperimentale

Studio osservazionale

Il soggetto è esaminato una sola volta?

SI

Studio trasversale(cross-sectional)

scelta del disegno dello studio

F. Carle, 2014

studi trasversali: un esempioPrevalence of and risk factors for non-compliance w ith glove utilization and hand hygiene among obstetrics and gynecology wo rkers in rural China. G. Ji, H. Yin, Y. Chen. Journal of Hospital Infecti on, 2005. 59,235-241

Popolazione:operatori dei dipartimenti di ostetricia e ginecologia che hanno usufruito del Health VIII World Bank Loan Project dal 1998

Campione:Operatori dei dipartimenti di ostetricia e ginecologia (OG) di due contee

OBIETTIVOIdentificare la proporzione di operatori dei servizi di ostetricia e ginecologia non-aderenti ai protocolli di utilizzo dei guanti e igiene delle mani; identificare i fattori di rischio per la non- aderenza.

F. Carle, 2014

t0 = anno 2003

Operatori non aderenti nel 2003

Operatori “aderenti” nel 2003 Valutazione (attraverso

un questionario) di:

Posizione geograficaIstruzioneConoscenza del rischioPresenza di presidi idoneiLivello della struttura osp

operatoridipartimenti OGdi due Contee

n = 145 nel 2003

studi trasversali: un esempio

Come misurare i fenomeni?

ESPOSIZIONE

F. Carle, 2014

TEMPO

SPAZIO

PERSONA

le misure epidemiologiche: un concetto generale …

F. Carle, 2014

t0

PREVALENZA (%) =casi presenti (t)

popolazione candidata (t)x 100

le misure epidemiologiche: la prevalenza

Prevalenza di operatori non-aderenti ai protocolli t ra gli operatori rispondenti al questionario nelle due Con tee nel 2003

X100 = 67%Op. non-aderenti nelle due contee nel 2003 risponde nti al qs

Op. nelle due contee nel 2003 rispondenti al questi onario

F. Carle, 2014

le misure epidemiologiche: la prevalenza

Prevalenza di operatori non-aderenti ai protocolli t ra gli operatori rispondenti al questionario nelle due Con tee nel 2003:

Op. non-aderenti nelle due contee nel 2003 risponde nti al qs con istruzione pari alla laurea

X100 = 48%Op. nelle due contee nel 2003 rispondenti al questi onario

con istruzione pari alla laurea

Negli operatori con grado di istruzione inferiore a lla laurea – Pr(E)

Negli operatori con grado di istruzione pari alla l aurea – Pr(nE)

X100 = 70%

Op. non-aderenti nelle due contee nel 2003 risponde nti al qs con istruzione inferiore alla laurea

Op. nelle due contee nel 2003 rispondenti al questi onario con istruzione inferiore alla laurea

F. Carle, 2014

le misure epidemiologiche: la prevalenza

Effetto del livello di istruzione sulla prevalenza di operatori non-aderenti ai protocolli tra gli operatori rispondent i al questionario nelle due Contee nel 2003:

RAPPORTO TRA PREVALENZE =Pr(E)

Pr(nE)=

0.70

0.481.5=

F. Carle, 2014

1. l’esposizione non è associata alla comparsa dell’infezione (condizione), ma alla sua durata

studi trasversali: problemi metodologici

2. l’esposizione si modifica nel tempo

pazienti con IO

pazienti senza IO

espostinon esposti

esposti

non esposti

Studiotrasversale

tempo

F. Carle, 2014

Si intendono modificare gli eventi in studio?

NO SI

Studio sperimentale

Studio osservazionale

Il soggetto è esaminato una sola volta?

SIStudio trasversale(cross-sectional)

scelta del disegno dello studio

NOStudio longitudinale

F. Carle, 2014

È un processo continuo e sistematico di raccolta, a nalisi, interpretazione e diffusione di informazioni descritt ive allo scopo di individuare i problemi di salute, individu ando le

priorità di intervento e rilevando i cambiamentiin una popolazione definita

La sorveglianza delle IO è un requisito essenziale di un programma di controllo

finalizzato alla prevenzione delle IO stesse

Quale misura utilizzare?

studi longitudinali: la sorveglianza epidemiologica

F. Carle, 2014

TASSO MEDIO DI INCIDENZATASSO MEDIO DI INCIDENZATASSO MEDIO DI INCIDENZATASSO MEDIO DI INCIDENZA

FORZA DELLA MORBOSITA’ DELLA MALATTIAFORZA DELLA MORBOSITA’ DELLA MALATTIAFORZA DELLA MORBOSITA’ DELLA MALATTIAFORZA DELLA MORBOSITA’ DELLA MALATTIA

MISURA DEL GETTITO MEDIO MISURA DEL GETTITO MEDIO MISURA DEL GETTITO MEDIO MISURA DEL GETTITO MEDIO

IN UN’UNITA’ DI TEMPOIN UN’UNITA’ DI TEMPOIN UN’UNITA’ DI TEMPOIN UN’UNITA’ DI TEMPO

DEI NUOVI CASI DI MALATTIA DEI NUOVI CASI DI MALATTIA DEI NUOVI CASI DI MALATTIA DEI NUOVI CASI DI MALATTIA CHE SI GENERANO CHE SI GENERANO CHE SI GENERANO CHE SI GENERANO

IN UNA POPOLAZIONE IN UNA POPOLAZIONE IN UNA POPOLAZIONE IN UNA POPOLAZIONE

le misure epidemiologiche: il tasso di incidenza (TI )

F. Carle, 2014

t0 t

TASSO DI INCIDENZA =(casi per 100.000 persone-tempo)

nuovi casi (t 0 - t)

popolazione-tempo

le misure epidemiologiche: il tasso di incidenza (TI)

nuovi casi (tnuovi casi (tnuovi casi (tnuovi casi (t0 0 0 0 ---- t) t) t) t) = numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t0000 e te te te t

tttt0000 , t, t, t, t1111 , …, t, …, t, …, t, …, ttttt = tempi di esposizione al rischio di infezione = tempi di esposizione al rischio di infezione = tempi di esposizione al rischio di infezione = tempi di esposizione al rischio di infezione per ciascun individuo consideratoper ciascun individuo consideratoper ciascun individuo consideratoper ciascun individuo considerato

popolazionepopolazionepopolazionepopolazione----tempotempotempotempo = pt = [t= pt = [t= pt = [t= pt = [t0000 + t+ t+ t+ t1111 + … t+ … t+ … t+ … ttttt]]]]

F. Carle, 2014

mesi di rischio[(delta)t i]

10

3.55.56.54.0

7.51.5

1.5

0.55.5

46 =pt

VVI

X

Sogg

etti

(i)So

gget

ti (i)

Sogg

etti

(i)So

gget

ti (i)

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)

II

IIIIV

VIIVIII

IX

I

mesepersona 1per 0.11465

TI(0,10)

−−−−========

annopersona 1per 1.3120.11TI(0,10)

−−−−====××××====

le misure epidemiologiche: il tasso di incidenza (TI)

annopersone 10per 131200.11TI(0,10)

−−−−====××××==== F. Carle, 2014

Comparsa della malattia clinica ‘x’Comparsa della malattia clinica ‘x’Comparsa della malattia clinica ‘x’Comparsa della malattia clinica ‘x’

Periodo vissuto senza la malattia ’x’Periodo vissuto senza la malattia ’x’Periodo vissuto senza la malattia ’x’Periodo vissuto senza la malattia ’x’

Decesso per la malattia ‘x’Decesso per la malattia ‘x’Decesso per la malattia ‘x’Decesso per la malattia ‘x’

Perdita al FollowPerdita al FollowPerdita al FollowPerdita al Follow----upupupup

Periodo vissuto con la malattia ’x’Periodo vissuto con la malattia ’x’Periodo vissuto con la malattia ’x’Periodo vissuto con la malattia ’x’

Ingresso nello studioIngresso nello studioIngresso nello studioIngresso nello studio Decesso per una causa diversa da x’Decesso per una causa diversa da x’Decesso per una causa diversa da x’Decesso per una causa diversa da x’

VVI

X

Sogg

etti

(i)So

gget

ti (i)

Sogg

etti

(i)So

gget

ti (i)

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)Tempo (mesi di osservazione) (t)

II

IIIIV

VIIVIII

IX

I

mesi di rischio[(delta)t i]

10

3.55.56.54.0

7.51.5

1.5

0.55.5

46 =pt

le misure epidemiologiche: il tasso di incidenza (TI)

F. Carle, 2014

Quale misura utilizzare?

studi longitudinali: un esempio

Efficacy of surveillance in nosocomial infection co ntrol in a surgical service. M. Delgado-Rodriguez, et al.. American Journal of In fection Control, 2001. 29,289-294

OBIETTIVO

Quale disegno dello studio utilizzare?

Valutare l’efficacia di un intervento per il controllo delle IO in un servizio di chirurgia di un ospedale nel sud della Spagna

Popolazione:Pz. operati dal servizio di chirurgia di un ospedale nel sud della Spagna

F. Carle, 2014

campione di pz operati prima dell’intervento

(1992-1994)

Popolazione:Pz. operati dal servizio di chirurgia

studi longitudinali: lo studio di coorte

campione di pz operati dopo l’intervento

(1995-1997)t0= i. chirurgico

t1=dimissione TI(t0-t1) di IO

Rapporto tra TI =TI(t0-t1)(E)

TITITITI(t0(t0(t0(t0----t1)t1)t1)t1)(nE)= 0.76

ESPOSTINON ESPOSTI

TI(t0-t1) di IO

F. Carle, 2014

t0 t

TASSO DI INCIDENZA =(casi per 100.000 persone-anno)

nuovi casi (t 0 - t)

popolazione-tempo

le misure epidemiologiche: il rischio di infezione ( RI)

nuovi casi (tnuovi casi (tnuovi casi (tnuovi casi (t0 0 0 0 ---- t) t) t) t) = numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t= numero di nuovi casi di infezione insorti tra t0000 e te te te t

Popolazione a tPopolazione a tPopolazione a tPopolazione a t0000 = popolazione candidata a contrarre l’infezione = popolazione candidata a contrarre l’infezione = popolazione candidata a contrarre l’infezione = popolazione candidata a contrarre l’infezione all’inizio del periodo consideratoall’inizio del periodo consideratoall’inizio del periodo consideratoall’inizio del periodo considerato

nuovi casi (t 0 - t)

popolazione a t 0

RISCHIO DI CONTRARRE L’INFEZIONE (%)

= x 100

F. Carle, 2014

RISCHIO DI CONTRARRE L’INFEZIONERISCHIO DI CONTRARRE L’INFEZIONERISCHIO DI CONTRARRE L’INFEZIONERISCHIO DI CONTRARRE L’INFEZIONE

Probabilità di contrarre l’infezione Probabilità di contrarre l’infezione Probabilità di contrarre l’infezione Probabilità di contrarre l’infezione alla fine del periodo considerato, alla fine del periodo considerato, alla fine del periodo considerato, alla fine del periodo considerato,

condizionata dagli eventi comparsi durante il condizionata dagli eventi comparsi durante il condizionata dagli eventi comparsi durante il condizionata dagli eventi comparsi durante il followfollowfollowfollow----up e dalla durata dello stessoup e dalla durata dello stessoup e dalla durata dello stessoup e dalla durata dello stesso

MISURA DEL RISCHIO INDIVIDUALE DI INFEZIONEMISURA DEL RISCHIO INDIVIDUALE DI INFEZIONEMISURA DEL RISCHIO INDIVIDUALE DI INFEZIONEMISURA DEL RISCHIO INDIVIDUALE DI INFEZIONE

le misure epidemiologiche: il rischio di infezione ( RI)

INCIDENZA CUMULATIVAINCIDENZA CUMULATIVAINCIDENZA CUMULATIVAINCIDENZA CUMULATIVA

F. Carle, 2014

campione di pz operati prima dell’intervento

(1992-1994)

Popolazione:Popolazione:Popolazione:Popolazione:Pz. operati dal servizio di chirurgiaPz. operati dal servizio di chirurgiaPz. operati dal servizio di chirurgiaPz. operati dal servizio di chirurgia

studi longitudinali: lo studio di coorte

t0= i. chirurgico

t1=dimissione

campione di pz operati dopo l’intervento

(1995-1997)

RI(t0-t1) di IO = 4%

Rapporto tra RI = RISCHIO RELATIVO (RR) =TI(t0-t1)(E)

TITITITI(t0(t0(t0(t0----t1)t1)t1)t1)(nE)= 0.80

ESPOSTINON ESPOSTI

RI(t0-t1) di IO =3.2%

F. Carle, 2014

RAPPORTO TRA RAPPORTO TRA RAPPORTO TRA RAPPORTO TRA TASSI DI INCIDENZATASSI DI INCIDENZATASSI DI INCIDENZATASSI DI INCIDENZA

MISURA MISURA MISURA MISURA DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO

DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE SULLA VELOCITA’ DI SULLA VELOCITA’ DI SULLA VELOCITA’ DI SULLA VELOCITA’ DI

COMPARSA COMPARSA COMPARSA COMPARSA DELL’INFEZIONE DELL’INFEZIONE DELL’INFEZIONE DELL’INFEZIONE

NELLA POPOLAZIONENELLA POPOLAZIONENELLA POPOLAZIONENELLA POPOLAZIONE

le misure epidemiologiche

RISCHIO RELATIVORISCHIO RELATIVORISCHIO RELATIVORISCHIO RELATIVO

MISURA MISURA MISURA MISURA DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO DELL’EFFETTO

DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE DELL’ESPOSIZIONE SUL RISCHIO SUL RISCHIO SUL RISCHIO SUL RISCHIO

INDIVIDUALE DI INDIVIDUALE DI INDIVIDUALE DI INDIVIDUALE DI CONTRARRE CONTRARRE CONTRARRE CONTRARRE L’INFEZIONEL’INFEZIONEL’INFEZIONEL’INFEZIONE

F. Carle, 2014

PROSPETTICOStudio di coorte

ESPOSIZIONE

INFEZIONE

Follow -up

RETROSPETTIVOStudio caso-controllo

ESPOSIZIONE

INFEZIONE

studi longitudinali: il verso dell’osservazione

F. Carle, 2014

studi longitudinali: lo studio caso-controllo

Risk factors for surgical site infections after ped iatric cardiovascular surgery. AL. Allpress, et al.. Pediatr Infect Dis J, 2004. 23 ,231-234

Quale misura utilizzare?

Identificare i fattori di rischio pre-, intra-, e p ost-operatori di infezione della ferita chirurgica nei bambini sottoposti a chirurgia cardiovascolare

Quale disegno dello studio utilizzare?

OBIETTIVO

Popolazione:Pazienti <18 anni sottoposti a chirurgia cardiovascolare in un ospedale USA tra il 1997 e il 1999

F. Carle, 2014

t0=intervento chirurgico

t1=dimissionePopolazione:Pazienti <18 anni sottoposti a chirurgia cardiovascolare in un ospedale USA tra il 1997 e il 1999

campione dipazienti con IO

1997-99

campione dipazienti senza IO

1997-99

studi longitudinali: lo studio caso-controllo

Valutazione dei fattori di rischio(attraverso la revisione delle cartelle cliniche):

20 variabili pre-operatorie 8 variabili intra-operatorie16 variabili post-operatorie

CASI CONTROLLI

F. Carle, 2014

età<1 mese (Esposti)

campione di pazienti con IO (casi)

campione di pazienti senza IO (controlli)

età≥≥≥≥1 mese (non Esposti)

ODDS =P(E)

1 - P(E)

A

B

C

D

A/(A+B)

B/(A+B)

A

B=nei casi =

ODDS RATIO =

nei controlli =C/(C+D)

D/(C+D)=

C

D

A

B

C

D=

A*D

B*C

le misure epidemiologiche: l’odds ratio

F. Carle, 2014

L’esposizione favorisce la malattia

Nessuna associazione

L’esposizione protegge dall’infezione

1

0

infinito

Odds Ratio è una stima del Rischio Relativo

le misure epidemiologiche: odds ratio e rischio rel ativo

Rischio Relativo

Odds Ratio

errore

F. Carle, 2014

studio trasversale o studio longitudinale?

Sorveglianza con studi ripetuti nel tempo

Studio trasversale Studio longitudinale

Studio della storia naturale delle IO

“fotografia” del fenomeno: quante sono le IO?

Andamento delle IO nel tempo (sorveglianza)

Analisi dei determinanti delle IO

Analisi dei determinanti delle IO

F. Carle, 2014

studio di coorte o studio caso-controllo?

Stima dell’incidenza di malattia per gruppi di esposizione

Informazioni sulla storia naturale

Stima dell’associazione malattia-esposizione

Studio di coorte Studio caso-controllo

Stima dell’incidenza di malattia per gruppi di esposizione

Informazioni sulla storia naturale

F. Carle, 2014

Studio di coorte Studio caso-controllo

costi

durata

“malattie” rare

tempo di latenza lungo

esposizioni rare

esposizioni multiple

“malattie” multiple

costi

durata

“malattie” rare

tempo di latenza lungo

esposizioni rare

esposizioni multiple

“malattie” multiple

-++

-Si applica se:

NONONONONONONONO

NONONONO

SISISISISISISISI

SISISISISISISISI

SISISISI NONONONONONONONO

studio di coorte o studio caso-controllo?

F. Carle, 2014

abbiamo parlato di:

Studi sperimentali e studi osservazionali

Il ragionamento scientifico in epidemiologia

Studi trasversali e studi longitudinali

Studi di coorte e studi caso-controllo

principali misure epidemiologiche

limiti e vantaggi degli studi

F. Carle, 2014

dovremmo continuare, parlando di

Gli errori nel disegno dello studio (bias) e i metodi di controllo

Il ragionamento causale in epidemiologia

Metodi di stima della popolazione-tempo

Altri disegni dello studio (disegno sperimentale, …)

Punti specifici del protocollo di uno studio (selezione dei soggetti, definizione delle variabili…..)

Altre misure epidemiologiche (rischio attribuibile, …)

Metodi di stima del rischio di infezione

…F. Carle, 2014

G R A Z I E P E R L’ A T T E N Z I O N E

F. Carle, 2014