LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono...

114
Yoghi Ramacharaka - LA SUPREMA SAPIENZA - Jnâna Yoga PREFAZIONE Come abbiamo detto nell’Introduzione al “corso di Raja Yoga per lo sviluppo delle facoltà mentali”, il ciclo di filosofia yoghica, pubblicato da Y.Ramacharaka. ha per scopo di diffondere quelle dottrine e quegli insegnamenti che sono il risultato di secoli di studio di ricerche e di esperienze dei Maestri più evoluti dell’India, della Caldea, della Persia, dell’Egitto e della Grecia antica. Esso contiene perciò quanto di più profondo il pensiero umano abbia potuto produrre nel campo filosofico fin dai tempi più remoti, sebbene le verità in essa annunciate sembrino giungere, al mondo occidentale, come un messaggio nuovo dell’oriente. Il frutto delle esperienze di questi Maestri che per lunghi secoli si sono dedicati, con un allenamento speciale che a noi sarebbe impossibile, allo sviluppo dell`uomo nel suo triplice aspetto fisico, mentale e spirituale, si è gradualmente costituito in una ben definita scienza cui fu attribuito il nome di “Yoga”. La parola è sanscrita, e significa “unione” “congiunzione”, ed è appropriata per designare una corrente di pensiero e di azione interiore, che si propone, come scopo supremo della vita, l’unione dell’umano col divino, dello spirito individuale, cioè con lo spirito Universale, mediante la perfetta armonia della vita umana con la legge divina. Per raggiungere questo scopo, la filosofia yoghica indica varii sentieri. Il primo è quello di “Hatha Yoga” che tende a disciplinare la parte fisiologica dell’uomo, insegnando lo sviluppo, il controllo ed il risanamento del corpo fisico, onde renderlo un più adatto strumento di manifestazione del nostro Ego e non essere più per lui un carcere ed una limitazione. Di questo metodo trattano i quattro volumi già pubblicati in italiano in questa stessa collezione, col titolo: 1° La respirazione e la salute; 2° Hatha Yoga, o l’arte di star bene; 3° L’arte di guarire con mezzi psichici; 4° La cura dell’acqua. Il secondo sentiero è quello detto di “Raja Yoga” che mira allo sviluppo dei poteri latenti nell’uomo e all’acquisto del controllo delle facoltà mentali, dei sentimenti e delle passioni, per mezzo della volontà e di regole tanto fisse quanto i più severi metodi adoperati dalla scienza fisica, liberando il nostro Ego dai vincoli della mente ed ottenendo così la libertà inferiore.

Transcript of LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono...

Page 1: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Yoghi Ramacharaka - LA SUPREMA SAPIENZA - Jnâna Yoga

PREFAZIONE

Come abbiamo detto nell’Introduzione al “corso di Raja Yoga per lo sviluppo delle facoltà mentali”, il ciclo di filosofia yoghica, pubblicato da Y.Ramacharaka. ha per scopo di diffondere quelle dottrine e quegli insegnamenti che sono il risultato di secoli di studio di ricerche e di esperienze dei Maestri più evoluti dell’India, della Caldea, della Persia, dell’Egitto e della Grecia antica. Esso contiene perciò quanto di più profondo il pensiero umano abbia potuto produrre nel campo filosofico fin dai tempi più remoti, sebbene le verità in essa annunciate sembrino giungere, al mondo occidentale, come un messaggio nuovo dell’oriente.

Il frutto delle esperienze di questi Maestri che per lunghi secoli si sono dedicati, con un allenamento speciale che a noi sarebbe impossibile, allo sviluppo dell`uomo nel suo triplice aspetto fisico, mentale e spirituale, si è gradualmente costituito in una ben definita scienza cui fu attribuito il nome di “Yoga”. La parola è sanscrita, e significa “unione” “congiunzione”, ed è appropriata per designare una corrente di pensiero e di azione interiore, che si propone, come scopo supremo della vita, l’unione dell’umano col divino, dello spirito individuale, cioè con lo spirito Universale, mediante la perfetta armonia della vita umana con la legge divina.

Per raggiungere questo scopo, la filosofia yoghica indica varii sentieri. Il primo è quello di “Hatha Yoga” che tende a disciplinare la parte fisiologica dell’uomo, insegnando lo sviluppo, il controllo ed il risanamento del corpo fisico, onde renderlo un più adatto strumento di manifestazione del nostro Ego e non essere più per lui un carcere ed una limitazione. Di questo metodo trattano i quattro volumi già pubblicati in italiano in questa stessa collezione, col titolo: 1° La respirazione e la salute; 2° Hatha Yoga, o l’arte di star bene; 3° L’arte di guarire con mezzi psichici; 4° La cura dell’acqua.

Il secondo sentiero è quello detto di “Raja Yoga” che mira allo sviluppo dei poteri latenti nell’uomo e all’acquisto del controllo delle facoltà mentali, dei sentimenti e delle passioni, per mezzo della volontà e di regole tanto fisse quanto i più severi metodi adoperati dalla scienza fisica, liberando il nostro Ego dai vincoli della mente ed ottenendo così la libertà inferiore.

Il terzo metodo è quello di “Jnâna Yoga” ossia lo Yoga della sapienza, il quale si propone di raggiungere l’unione per mezzo della conoscenza e dell’intima realizzazione dei principii fondamentali e delle grandi leggi che regolano la vita del macrocosmo e del microcosmo, dell’universo, cioè, e dell’uomo.

A questo sentiero è dedicato il presente volume col quale l’aulare ha voluto affrontare direttamente il problema che ancora si dibatte tra l’Oriente e l’Occidente, cioè, che la mente non è un derivato della materia, ma l’anima, lo spirito che urge dentro di essa, costringendola a progredire e a procurarle

Page 2: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

strumenti sempre migliori per manifestarsi, fino a che potrà giungere, da ultimo, a liberarsi dai vincoli della materia e ritornare alla grande sorgente donde partì.

Per raggiungere questa prova, il nostro autore prende in esame con acume profondo, i problemi più difficili che abbiano affaticato le menti umane e che riguardano l’Assoluto-Dio, la sua manifestazione nelle forme e le relazioni che sorgono fra l’Uno e i Molti; il segreto dell’unica vita che pervade ogni cosa; il mistero dell’evoluzione dell’anima, IN ATTO come quella dei corpi; la legge di Causa ed Effetto e quella della Metempsicosì, che ne sono le logiche conseguenze. Parla dei Cich, delle Razze e delle Catene di Mondi – del problema della Coscienza – dell’ufficio della Volontà e del Desiderio – del passato e del futuro dell’uomo – degli Adepti o grandi Maestri – del mistero dell’esistenza e di molti altri soggetti, nuovi per l’Occidente, i quali tendono tutti a di mostrare come anche con processo puramente intellettuale si possa giungere alla comprensione di quella che dalle più elevate menti umane è stata proclamata come l’unica e la più alta delle Verità: l’immanenza del Divino nell’umano e la possibile realizzazione di questa immanenza nella coscienza umana.

Verità questa che fu già esposta in quell’antichissimo corpo di letteratura religiosa sanscrita (più volte millenaria) conosciuto col nome di Veda; riconfermato in quel mirabile canto, compreso nel Mahabarata, attribuito al secondo secolo a. C. e che ha nome di Bhagavad-Gita o Canto Divino; realizzato dai Santi e Mistici di tutte le Chiese, ed esposta, in fine, in quasi tutti gl’insegnamenti di Gesù Cristo: “Il Regno dei Cieli è dentro di voi”; ”Cercate prima il Regno di Dio ed il resto vi sarà sopraggiunto”; “A chi darà sarà dato”, ecc., e che è inoltro la base, su cui si fonda il Sermone della Montagna. La Chiesa stessa lo riconosce quando fa recitare la dolce preghiera: “Angelo Dei, qui custos es mei...”, nel “Sanctus” della Messa, ecc.

La dottrina dell’immanenza (dice il nostro autore nella sua opera, forse più importante di tutte, “Cristianesimo mistico”) è il fondamento degli insegnamenti mistici di tutti i popoli, di tutte le razze e di tutti i tempi. Non importa sotto qual nome essa sia stata promulgata – non importa qual sia il nome del Credo nel quale è compresa: essa resta egualmente la dottrina dell’immanenza di Dio in tutte le forme di vita, di forza e di materia.

Tutte le menti più evolute dell’evo moderno hanno riconosciuto questa verità e ad essa hanno ispirato la loro vita e le loro opere: da Dante a Giovanni Pico; da G. Bruno a T. Campanella a Mazzini, Goethe, Hugo, Wagner, e, fra i grandi poeti viventi che l’Occidente ha consacrato col premio Nobel, Rabindranath Tagore, la cui opera è tutta intesa alla ricerca di questo nostro Io interiore, di questo raggio della Divina Fiamma che è dentro l’anima nostra. Bastino, per tutti, i seguenti pochi versi coi quali egli chiude il suo “Gitanjali”:

Come uno storno di nostalgiche gru, volanti notte e giorno verso i loro nidi montani, così tutta la vita mia viaggi verso l’eterna sua dimora in una suprema preghiera a Te.

Page 3: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

“Cristianesimo mistico o gli insegnamenti esoterici del Divin Maestro” dello stesso autore, che è pubblicato in questa raccolta, completa il ciclo di questa antica sapienza indù che la scienza moderna, con i suoi grandi progressi, viene ogni giorno riconfermando.

Roma. V. BENEDETTI..

LEZIONE I

L’ UNO – L’ASSOLUTO

La filosofia Yoghica può essere divisa in diverse grandi branche che sono: «Hatha Yoga», la quale tratta del corpo fisico, del suo controllo, del suo benessere, della sua conservazione, delle leggi che lo governano, ecc. «Raja Yoga», che si occupa della mente, del suo controllo, del suo sviluppo e della sua estensione. «Bhakti Yoga», che tratta dell’amore dell’Assoluto-Dio. Ciò che è conosciuto come «Jnâna Yoga» tratta delle cognizioni scientifiche ed intellettuali che rigiuardano l’ardua questione della «vita» e di ciò che sta al di là di essa: il mistero dell’Universo.

Ogni ramo dello Yoga non è che un sentiero che conduce verso l’unicaca mèta: progresso, sviluppo, accrescimento.

Chi desidera prima lo sviluppo del corpo della sua forza, ed il suo controllo, così da renderlo uno strumento adatto al suo più alto Sè, segue il sentiero « Hata Yoga».

Chi desidera sviluppare la forza di volontà, le facoltà mentali, i sensi ed i poteri latenti in noi, segue il sentiero «Raja Yoga». Chi desidera invece sviluppare per mezzo della «conoscenza» e dello studio, i principi fondamentali e le verità meravigliose che sono base alla vita, seguo il sentiero «Gnani-Yoga», e chi desidera, in fine, giungere all’unità di vita per mezzo dell`amore segue il sentiero «Bhakti Yoga».

Ma lo studioso non deve credere di poter giungere alla conquista del potere seguendo uno solo di questi sentieri: alcuni lo fanno,ma la maggior parte preferiscono di farsi un’idea generale e di apprendere i principi delle diverse branche ritenendo qualche cosa da ognuna e dando, naturalmente, la preferenza a quelle parti che sentono più fortemente, poichè questa attrazione non è che l’indicazione del bisogno o della richiesta speciale,e quindi del sentiero da seguirsi.

È bene per tutti di conoscere qualche cosa di «Hatha Yoga», allo scopo di purificare o fortificare il corpo e tenerlo in buona salute, a ciò che diventi uno strumento sempre più adatto al nostro più alto Sè. È pur necessario che

Page 4: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

ciascuno conosca qualche cosa di «Raja Yoga» al fine di apprendere l’educazione ed il controllo della mente e l’uso della volontà. È bene che ognuno apprenda la sapienza di «Jnâna Yoga» al fine di riconoscere le meravigliose verità che sono alla base della vita e della scienza dell’essere; ed è poi specialmente importante che ognuno conosca qualche cosa di «Bhakti Yoga» allo scopo di comprendere i grandi insegnamenti contenuti nell’amore che sta alla base di tutta la vita.

Noi abbiamo scritto un’opera su «Hatha Yoga » ed un corso di lezioni di «Raya Yoga», i quali sono ora pubblicati anche in veste italiana in questa stessa Collezione. Vi abbiamo detto qualche cosa a riguardo di «Jnâna Yoga» nelle nostre «Quattordici Lezioni» ed anche nel «Corso Superiore». Abbiamo scritto qualche cosa a riguardo di «Bhakti Yoga» nel «Corso Superiore» e confidiamo di averlo insegnato anche traverso le altre nostre lezioni, poichè crediamo che non si possa insegnare o studiare alcuna delle branche dello Yoga senza esser compresi d`un senso di amore e di unione colla sorgente di ogni vita. Conoscere il Creatore della vita vuol dire amarlo, e più lo si conosce e più amore si manifesta.

In questo corso di lezioni noi esamineremo il soggetto di «Jnâna Yoga» - lo Yoga della sapienza - e ci sforzeremo di rendervi piani alcuni dei suoi più importanti ed elevati insegnamenti. E, così facendo, speriamo di riescire a risvegliare in voi un più alto riconoscimento della vostra affinità coll’Uno ed un corrispondente amore per tutto ciò in mezzo a cui vivete, vi muovete e siete. Ma per assolvere il nostro compito abbiamo d`uopo di tutta la vostra simpatia e della vostra cooperazione.

Cominceremo con qualche considerazione su ciò che è stato chiamato il «problema dei problemi» - la domanda: «Che cosa è la realtà». Per comprendere la domanda non abbiamo che a dare uno sguardo intorno a noi e guardare al mondo visibile. Noi vediamo una grande quantità di cose che la scienza ha chiamato «materia». Vediamo in azione qualche cosa di meraviglioso chiamato «forza» od «energia» nelle sue innumerevoli forme di manifestazioni. Vediamo cose cui diamo il nome di «forme di vita» di varia manifestazione, dalla più piccola macchia di limo che noi chiamiamo Monera, fino alla forma che chiamiamo Uomo.

Ma studiando questo mondo di manifestazione pure coi mezzi e con le ricerche della scienza - studi che sono del massimo valore - ci troviamo portati ad un punto oltre il quale non possiamo progredire. La materia si fonde col mistero, la forza si risolve in qualche cos’altro, il secreto delle forme viventi ci sfugge e vediamo che pure la mente dev’essere la manifestazione di qualche cosa di ancora più sottile. Ma quando lasciamo questo senso di apparenza e di manifestazione, ci troviamo faccia a faccia con qualche altra cosa che scorgiamo sottostante a tutte queste varie forme e manifestazioni. E questo «qualche altra cosa» noi la chiamiamo «Realtà» poichè essa è reale, permzznente e durevole. E sebbene gli uomini possano discutere e non trovarsi d’accordo intorno a questa realtà, pure vi è un punto in cui essi concordano e questo si è che la Realtà è unica, che al disotto di tutte le forme e manifestazioni non può esservi che una sola Realtà dalla quale tutte le cose

Page 5: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

fluiscono. La ricerca quindi di questa «unica Realtà» è invero il «problema dei problemi» dell’Universo.

La più alta ragione dell’uomo, come la sua più profonda intuizione, hanno sempre riconosciuto che questa Realtà od essenza fondamentale, dev’essere UNICA e che tutta la natura non è che manifestazione, emanazione o espressione in vario grado di essa. Tutti hanno riconosciuto che la vita è un fiume che fluisce da un’unica sorgente il cui nome e la di cui natura è sconosciuta o, come dicono altri, inconoscibile. Ma per quanto gli uomini abbiano differenti teorie per ciò che riguarda la natura di questa Unità, pure tutti sono d’accordo che essa non può essere che Unica, ed è soltanto quando cominciamo a dar nome e ad analizzare questa Unità che la confusione comincia.

Vediamo che cosa abbiano pensato e detto gli uomini attorno a questa Unità; ciò può aiutarci a comprendere meglio la natura del problema.

Il materialista sostiene che questa Unità è qualche cosa chiamata materia auto-esistente, eterna, infinita, contenente entro se stessa la potenzialità di materiaenergia e mente. Un’altra scuola, affine ai materialisti, sostiene che questa Unità è qualche cosa chiamata energia della quale la materia e la mente non sono che modificazione o movimento. L’idealista sostiene invece che l’Unità è qualche cosa chiamata mente e che la materia e la forza non sono che idee in questa unica mente. I teologi dicono che questa Unità è qualche cosa chiamata un Dio personale, al quale essi attribuiscono certe qualità, caratteristiche, ecc. che variano a seconda dei credi e dogmi. La scuola naturalista sostiene che questa Unità è qualche cosa che si chiama Natura, la quale si manifesta continuamente in forme innumerevoli. Gli occultisti, nelle loro varie scuole orientali ed occidentali, hanno insegnato che l’Unità è un Essere la di cui vita costituisce la vita di ogni forma vivente.

Tutte le filosofie, tutte le scienze e religioni ci dicono che questo mondo di forme e di nomi, è soltanto un mondo di fenomeni e di ombre - un mondo effimero di manifestazione - dietro il quale si cela la Realtà chiamata con vari nomi dai vari maestri. Ma ricordatevi di questo: ogni filosofia che valga, è basata sopra qualche forma di monismo - Unità - sebbene l’essenza sia un Dio rivelato o sconosciuto: un principio sconosciuto o inconoscibile; una sostanza, un’energia o uno spirito. Vi è soltanto Unità, non vi può essere che Unità: tale è l’inevitabile conclusione della più alta ragione umana, dell’intuizione o della fede.

E, similmente, la stessa ragione ci informa chee questa Unità deve permeare ogni forma di vita, e che ogni forma materiale apparente, ogni forza, ogni energia ed ogni principio debbono essere emanazioni di questo Uno e perciò «di» Lui. Si può obiettare che i credo che sostengono un Dio personale non convengono in ciò, poichè essi insegnano che il loro Dio è il creatore dell’Universo che egli ha messo da parte e che ha distinto da se stesso, come un operaio meno da parte l’opera compiuta. Ma questa obiezione non ha valore perchè donde potrebbe, un tal creatore, ottenere i materiali per il suo universo se non da se stesso? dove l’energia, se non dalla stessa fonte, e dove la vita, se non dalla stessa unica vita? Così, quindi, si vede che non vi può essere che

Page 6: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Unicità, non due, anche se noi accettiamo i termini di Dio e il suo Universo; poichè pure in questo caso l’Universo dev’essere derivato da Dio e può vivere, muoversi ed operare e pensare soltanto in virtù della essenza di Lui che lo permea.

Passando alle concezioni dei vari pensatori, noi siamo colpiti dal fatto che le varie scuole sembrano manifestare un carattere unilaterale nelle loro teorie, considerando soltanto ciò che si accorda colle loro teorie e non curandosi del resto. I materialisti parlano di materia infinita, eterna, sebbene le ultime ricerche della scienza ci abbiano mostrato che la materia si fonde nel nulla, poichè l’Atomo eterno si suddivide ancora in innumerevoli particelle chiamate corpuscoli o ellettroni i quali, in fondo, non sembrano essere altro che unità di elettricità riunite in gruppi nell’etere, sebbene la scienza non osi ancora congetturare che cosa sia realmente l’etere. E l’energia pure sembra non essere concepibile altro che come operante traverso la materia e sembra operare sempre in accordo a certe leggi; e leggi senza un legislatore, ed un legislatore senza mente o senza qual cosa di ancor più alto della mente, sono inconcepibili.

La mente, come noi la conosciamo, sembra essere connessa colla materia e coll’energia in una meravigliosa combinazione, e si vede essere soggetta a leggi che stanno al di fuori di essa ed avere natura variabile, incostante, i cui attributi non possono concepirsi come appartenenti all’Assoluto. La mente, come noi la conosciamo (come pure la materia e l’energfa) è ritenuta, dai più alti maestri d’occultismo, essere soltanto un’apparenza ed una relatività di qualche cosa di molto più fondamentale e durevole, e siamo quindi costretti ad arrestarci davanti a quella vecchia parola che molti saggi hanno adoperato per indicare quel qualche cos`altro che sta sotto ed oltre la materia, l’energia e la mente, la parola «Spirito».

Noi non possiamo dire esattamente che cosa si intenda colla parola «Spirito» perchè non abbiamo nulla con cui poterla descrivere. Ma possiamo pensare che essa esprima «essenza» di vita e di essere, la realtà cioè, che è alla base della vita universale.

Certamente nessun nome può essere dato a questo Uno, che possa degnamente descriverlo, Ma noi abbiamo usato il termine «l`Assoluto» nella nostre precedenti lezioni e crediamo opportuno di continuarne l’uso sebbene lo studioso possa sostituirvi qualunque altro nome sentito più fortemente. Noi non adoperiamo la parola Dio (eccetto che per rilevare qualche sfumatura di significato), non perchè vi sia nulla da obiettare su di essa, ma perchè con essa correremmo il rischio di identificare l’Assoluto con qualche idea di un Dio personale, con dati attributi teologici. Nè la parola «Principio» ci attira perchè essa sembra implicare una cosa fredda, senza sentimento, astratta, mentre noi concepiamo lo Spirito, Assoluto ed Essere, come una Realtà calda, vitale, vivente attiva, senziente. Non adoperiamo la parola «Natura», che molti preferiscono, poichè essa ha un senso materialistico per la mente di molti, sebbene la parola ci sia cara quando si riferisce alle manifestazioni esteriori della vita dell’Assoluto.

Page 7: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Certamente della vera natura dell’Assoluto noi non possiamo conoscere praticamente nulla perchè esso trascende ogni umana esperienza e l’uomo non possiede nulla con cui potere misurare l’infinito.

Spinoza aveva ragione quando disse che «definire Dio era quanto negarlo» perchè ogni tentativo per definirlo è certamente un tentativo di limitarlo o di rendere finito l’infinito. Definire una cosa vuol dire identificarla con qualche altra cosa. E dov’è questa qualche altra cosa colla quale si possa identificare l`infinito? L’Assoluto non può essere descritto con termini di relatività. Esso non è un «qualche cosa» sebbene esso contenga entro di sè la realtà che soggiace ad ogni cosa. Non si può dire che egli abbia le qualità di alcuna delle sue parti apparentemente separate, poichè esso è il TUTTO. Egli è tutto ciò che realmente È.

Egli è oltre la materia, la forza o la mente, come noi le conosciamo, e pure queste cose emanano da lui e debbono esser dentro la sua natura. Poichè ciò che è manifestato deve essere nel manifestatore, nessun fiume può elevarsi al disopra del livello della sua sorgente, gli effetti non possono essere più grandi delle sense e voi non potete estrarre qualche cosa dal nulla.

Ma è dillicile per la mente umana di riconoscere ciò che è al di là delle sue esperienze - molti filosofi lo considerano impossibile - e così dobbiamo pensare dell’Assoluto nei concetti e termini della sua più alta manifestazione. Noi troviamo che la mente è posta più in alto della materia od energia e perciò siamo giustificati nell’adoperare i termini di Mente parlando dell`Assoluto piuttosto che i termini di Materia od Energia; e così possiamo pensare ad una Mente infinita, i cui poteri e le cui capacità sono elevati ad un grado indefinito, una Mente della quale H. Spencer disse che era «un modo di essere altrettanto trascendente l’intelligenza e la volontà, quanto queste trascendono un movimento puramente meccanico».Mentre è vero (come ogni occultista sa) che le migliori informazioni riguardanti l’Assoluto vengono dalle regioni del Sè, più alte di quelle dell’intelletto, pure abbiamo lo stretto dovere di esaminare le informazioni ottenute dall’intelletto in riguardo dell`Uno. L’intelletto si è, coll`uso, sviluppato in noi allo scopo di esaminare, considerare e pensare, ed è nostro dovere di impiegarlo. Nel dirigerlo a questi scopi noi non soltanto lo rinforziamo e lo sviluppiamo, ma ne otteniamo certe informazioni che che potremmo ottenere per nessun’altra via. Ed inoltre con un tale uso dell’intelletto possiamo scoprire molti falli ed errori che sono entrati nella nostra mente colle opinioni e credenze degli altri. Come ha detto Kant: t«Il principale, e forse l’unico, uso di una filosofia di pura ragione, è un uso negativo. Essa non è un organo di estensione, ma una disciplina di limitazione: invece di scoprire verità, la sua modesta funzione è di guardarci dall’errore». Vediamo dunque ciò che abbiamo dall’intelletto e dai piani più alti della mente.

Una delle prime notizie dateci dall’intelletto in riguardo dell’Assoluto è che Esso dev`essere esistito sempre e dovrà continuare ad esistere eternamente, Non vi è uscita da questa conclusione, sia che si consideri la cosa dal punto di vista del materialista, del filosofo o del teologo. L’Assoluto non può avere la sua sorgente nel nulla e non vi può essere altra causa, all’infuori di lui stesso, dalla

Page 8: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

quale egli possa emanare; non può quindi esservi altra causa all’infuori di se stesso che possa limitare la sua esistenza, il suo essere. E noi non possiamo concepire un vita infinita, o la vita dell’Assoluto, caduca; quindi l’Assoluto deve essere eterno - tale è la conclusione che fa l’intelletto.

Questa idea di eternità è praticamente inconcepibile alla mente umana, quantunque essa sia forzata a credere che questa sia una qualità dell’Assoluto. La difficoltà sorge dal fatto che l’Intelletto è costretto di vedere ogni cosa a traverso il velo del tempo, della causa e dell’effetto. Ora causa, effetto e tempo sono puramente fenomeni od apparenze del mondo relativo e non hanno posto nell’Assoluto e nel Reale. Vediamo se sia possibile comprendere ciò.

La riflessione vi mostrerà che la sola ragione per cui siete incapaci di pensare o di immaginare una causa senza causa, si è perchè ogni cosa che voi avete sperimentato in questo mondo relativo dei sensi, ha avuto una causa - qualche cosa da cui è sorta. Voi avete veduto sempre in azione, intorno a voi, la legge di causa ed effetto e quindi naturalmente il vostro intelletto ritiene per certo che non vi possa essere nulla senza una causa precedente. E l’intelletto ha perfettamente ragione, per quanto si riferisce a cose, poichè ogni cosa è relativa ed ha perciò una causa. Ma al di là delle cose originate da causa, vi è Ciò che è la grande causa delle cose, e che non essendo una cosa per sè stessa, non può aver avuto una causa, non può essere l’effetto di causa alcuna. La vostra mente vacilla quando provate di fare un’immagine mentale di Ciò che non ha avuto causa alcuna, poichè voi non avete avuto nessun saggio nel mondo dei sensi di una tal cosa e perciò non potete farvene un’immagine. È fuori delle vostre esperienze e voi non potete farvene un’immagine mentale. Ma pure la vostra mente è costretta a credere che vi deve essere un’Unità originale che può non aver avuto causa. Questo è certamente un còmpito difficile per l’intelletto, ma col tempo si arriverà a vedere bene dove sia la difficoltà e quindi l’intelletto cesserà di opporre obiezioni alla voce delle più alte ragioni del Sè.

E l’intelletto sente simile diffcoltà quando prova a pensare all’Uno eterno, a Quello che è al disopra ed al di là del tempo. Noi vediamo il tempo in azione ovunque, e riteniamo per sicuro che il tempo sia una realtà ed una cosa effettiva. Ma questo è un errore dei sensi; in realtà non esiste una tal cosa come il tempo. Il tempo esiste soltanto nella nostra mente; esso è semplicemente una forma di percezione colla quale noi esprimiamo i cambiamenti delle cose di cui abbiamo coscienza.

Noi non possiamo pensare al tempo se non in connessione con una sequela di cambiamenti di cose di cui siamo coscienti, siano cose del mondo esterno o siano forme-pensiero che ci passino per la mente. Un giorno è semplicemente la coscienza del passaggio del sole; un’ora o un minuto non sono che le suddivisioni del giorno od anche la coscienza del movimento delle lancette dell’orologio, la semplice coscienza del movimento di cose, il simbolo dei cangiamenti nelle cose. In un mondo senza cambiamenti non vi sarebbe una cosa come il tempo. Il tempo è soltanto un’invenzione mentale: questo è quanto ci dice l’intelletto.

Page 9: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Èd oltre alla conclusione del puro ragionamento astratto intorno al tempo, noi possiamo vedere molti esempi della relatività del tempo nelle nostre esperienze giornaliere. Tutti sappiamo che il tempo lieto sembra passare rapidamente, mentre quando siamo annoiati esso si trascina lungamente in maniera esasperante. Sappiamo che quando siamo felici il tempo si sviluppa con la velocità di una meteora, mentre quando siamo infelici esso si trascina come una tartaruga. Quando noi siamo interessati in qualche cosa o quando siamo felici, la nostra attenzione è largamente attirata dai cambiamenti che avvengono nelle cose e non prestiamo stretto interesse al tempo. E mentre siamo di cattivo umore e annoiati, osserviamo i dettagli nelle cose ed i loro cambiamenti, così che la lunghezza del tempo ci sembra interminabile. Un piccolo insetto della farina o del formaggio, nasce, cresce, si accoppia, si moltiplica, invecchia e muore in pochi minuti e senza dubbio la sua vita sembra così completa come quella dell’elefante che è secolare. Perchè? Perchè così molte cose sono avvenute. Quando noi siamo consci che molte cose avvengono in una data guisa, acquistiamo l’impressione e la sensazione della lunghezza del tempo. Maggiore è la coscienza delle cose e maggiore è la sensazione del tempo. Quando mettiamo molto interesse nel parlare ad una persona che ci è cara, dimentichiamo tutto ciò che avviene intorno a noi e le ore fuggono inosservate, mentre le ore sembrano lunghe come giornate a chi le impiega senza interesse o senza un dato scopo.

L’uomo dorme, e nel minuto secondo che precede il risveglio sogna di eventi che sembra debbano richiedere degli anni. Molti di voi avranno fatto prove di questo genere e molti di questi casi sono stati registrati dalla scienza. D’altra parte, si può dormire rimanendo incoscienti e senza sogni per ore e risvegliandosi credere di aver fatto un semplice sonnellino. Il tempo appartiene alla mente relativa e non ha posto nell`Eterno o nel l`Assoluto.

Inoltre, l’intelletto ci dice che esso deve considerare l’Assoluto come infinito nello spazio e presente ovunque. Esso non può essere limitato poichè non vi è nulla all’infuori di lui che possa limitarlo. Non vi è luogo dove Egli non sia. Egli è dovunque; ed ogni luogo è riempito dal Tutto, dall’Infinita Realtà - dall’Assoluto.

E proprio come avviene per la concezione del tempo noi troviamo molto difficile - se non del tutto impossibile - di fermarci un’idea dell’Onnipresente, di ciò che occupa gli spazi infiniti. E ciò perchè ogni cosa che la nostra mente ha sperimentato, ha avuto dimensioni e limiti. Il segreto sta nei fatto che lo spazio, come il tempo, non ha una reale esistenza all’infuori della percezione della coscienza della posizione relativa delle cose, degli oggetti materiali. Noi vediamo una cosa qui ed un’altra là: fra di esse vi è il nulla. Se prendiamo un altro oggetto, un metro ad esempio, e misuriamo questo nulla che sta fra i due oggetti, noi chiamiamo questa misura del nulla col termine: distanza. Eppure noi non possiamo aver misurato il nulla, perchè ciò è impossibile. Che cosa abbiamo dunque fatto realmente? Semplicemente questo: determinato quanti metri di distanza intercedono fra i due oggetti.

Noi chiamiamo questo procedimento misurare lo spazio, ma lo spazio essendo nulla, noi abbiamo semplicemente determinato la posizione relativa dei due oggetti. Per misurare lo spazio dobbiamo avere tre oggetti, cioè: 1° l’oggetto dal

Page 10: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

quale prendiamo la misura; 2° l’oggetto col quale misuriamo; 3° l’oggetto al quale portiamo la misura. Noi non possiamo concepire lo spazio infinito perchè ci manca il terzo oggetto del processo di misurazione, l’oggetto ultimo al quale portare la misura. Possiamo prendere noi stessi come punto di partenza ed un metro mentale può sempre essere a nostra disposizione, ma dov’è l’oggetto dall’altra parte dell’infinito col quale la misurazione possa compiersi? Esso non vi è, e noi non possiamo pensare a completare la misura senza di esso.

Parliamo da noi e proviamo ad immaginare un milione di milioni di miglia e poi moltiplicarlo per un altro milione di milioni di volte. Che cosa abbiamo fatto? Semplicemente tendere il nostro metro mentale un certo numero di volte verso un punto immaginario di quel nulla che noi chiamiamo spazio. E fin qui sta bene: ma la mente riconosce intuitivamente che al di là di questo punto immaginario, oltre l’ultimo metro, vi è ancora la possibilità di una infinita estensione di metri, una capacità infinita per tale estensione. Estensione di che cosa? Spazio? No! metri? oggetti? cose? Senza oggetti materiali lo spazio è inconcepibile. Esso non ha esistenza all’infuori della nostra coscienza delle cose. Lo spazio reale non esiste; lo spazio è semplicemente una capacità infinita per la collocazione di oggetti. Lo spazio in se stesso non è che il nome per indicare il nulla. Se voi potete formulare l’idea di un oggetto cancellato dall’esistenza e che nulla prenda il suo posto, questo nulla sarebbe chiamato spazio, termine che implica la possibilità di mettervi qualche cosa senza togliervi nulla.

La grandezza, certamente, è un altro elemento nel parlare di distanza. Ed a questo riguardo non dobbiamo dimenticare che allo stesso modo che possiamo considerare lo spazio come infinito, in quanto ad estensione, così possiamo considerarlo infinito nel senso della piccolezza. Per quanto noi possiamo pensare alla piccolezza di un oggetto, pure possiamo ancora pensare alla possibilità della sua suddivisione fino all’infinito; anche in questo non vi è limite. Come Jacob ha detto: «La concezione dell’infinitamente piccolo è così difficile a raggiungersi da noi come quella dell’infinitamente grande. Ad onta di questo. l’ammissione della realtà dell’infinito nelle due direzioni della grandezza e della piccolezza, è inevitabile ». Radonhausen ha detto: «L’idea dello spazio non è che un’inevitabile illusione della nostra coscienza o della nostra natura finita e non esiste all’infuori di noi stessi; l’universo è infinitamente grande ed infinitamente piccolo».

Il telescopio ci ha dato idee di magnifiche estensioni e grandezze, ed il perfetto microscopio ci ha aperto un mondo di magnifiche piccolezze. Esso ci ha mostrato che in una goccia d’acqua esiste un mondo di minuscole forme che vivono, mangiano, combattono, si riproducono e muoiono. La mente può immaginare un universo che non occupi maggior spazio di un milionesimo della milionesima parte della più piccola macchia visibile col più forte microscopio e può immaginare che questo universo contenga milioni di soli e di mondi simili al nostro, abitati da forme viventi simili alle nostre: uomini, donne, viventi, pesanti, identici a noi sotto ogni rapporto. Invero, come qualche filosofo ha detto, se il nostro universo fosse repentinamente ridotto a tale dimensione conservando però naturalmente le relative proporzioni di ogni cosa, noi non saremmo coscienti di alcun cambiamento, la vita procederebbe allo stesso modo e noi

Page 11: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

conserveremmo la nostra importanza di fronte a noi stessi e all`Assoluto come in questo momento. E lo stesso avverrebbe se l’universo repentinamente si ingrandisse un milione di milioni di volte. Questi cambiamenti in realtà non cagionerebbero differenze. La più piccola macchia ed il più grande sole sono in sostanza della stessa dimensione, quando sono considerati dall’Assoluto.

Ci siamo soffermati su questa cose a ciò che voi possiate meglio riconoscere la relatività di spazio e di tempo e vedere che essi sono semplici simboli di cose, usati dalla mente quando si occupa di oggetti finiti, e che non hanno posto nella realtà. Quando questo è riconosciuto, l`idea dell’infinito nel tempo e nello spazio è più facilmente raggiungibile.

Come dice Radenhausen: «Oltre il limite della ragione umana non vi è spazio nè tempo: essi sono arbitrarie concezioni dell’uomo alle quali egli è giunto colla comparazione delle diverse impressioni che ha ricevuto dell mondo esteriore. La concezione di spazio sorge dalla sequela delle varie forme che riempiono lo spazio colle quali il mondo esteriore si presenta all’uomo individuale. La concezione di tempo sorge dalla sequela delle varie forme che si muovono nello spazio, colle quali il mondo esteriore agisce sull’individuo, e così di seguito. Ma al di fuori di noi stessi la distinzione fra spazio occupato e cambiamento di spazio non esiste, poichè ognuna è in costante mutamento, tutto ciò che è, occupa e cambia posto nel tempo stesso – nulla è inerte». Ruckert dice: «Il mondo non ha nè principio nè fine, nè nello spazio nè nel tempo. Tutto è centro ed insieme punto nella periferia, ed in un momento è contenuta l’eternità».

Inoltre l`intelletto ci informa che noi dobbiamo pensare dell’Assoluto come contenente entro di sè tutta la forza esistente, poichè non vi può essere altra sorgente o riserva di potere e non vi può essere potere all’infuori del Potere Assoluto. Non vi possono essere altri poteri all’infuori dell`Assoluto che possano limitarlo, o ridurlo, o confinarlo. Ogni legge dell’universo dev`essere stata imposta da Lui poichè non vi può essere altro legislatore ed ogni manifestazione di energia, forza o potere percepita od evidente in natura, dev’essere una parte del potere dell’Assoluto che opera secondo piani o schemi già prestabiliti. Nella terza lezione che avrà per titolo «La volontà creatrice» noi vedremo questo potere manifestarsi nella vita, come noi la conosciamo.

Inoltre, l’intelletto ci informa essere costretto a pensare che l’Assoluto contenga entro di sè ogni possibile conoscenza o sapienza poichè non vi possono essere cognizioni e sapere all’infuori di lui e perciò ogni sapienza e conoscenza possibile dev’essere dentro di lui. Noi vediamo la mente, la sapienza e la conoscenza, manifestate da forme relative di vita, e queste debbono emanare dall’Assoluto, in accordo con certe leggi da lui stabilite, poichè altrimenti non vi potrebbe essere tale sapienza, e tale conoscenza, perchè da nessun`altra parte all’infuori del Tutto, essa può venire. L`effetto non può essere maggiore della causa. Se vi fosse qualche cosa di sconosciuto all’Assoluto, ciò non potrebbe mai essere conosciuto dalle menti finite. Perciò «ogni cognizione che è, che è stata o che può essere, deve essere ora riposta nell’Uno, nell’Assoluto».

Page 12: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Ciò non vuol dire che l’Assoluto pensi nello stesso senso che fa l’uomo. L’Assoluto deve conoscere senza pensare. Egli non ha bisogno di raccogliere le cognizioni col processo del pensiero come fa l’uomo: una tale idea sarebbe ridicola, poichè da dove può venire il sapere all’infuori che da lui? Quando l’uomo pensa, attira a sè le cognizioni dalla sorgente universale coll’azione della mente, ma l’Assoluto ha soltanto se stesso da cui potere attingere. Così noi non possiamo immaginare l’Assoluto costretto a pensare come facciamo noi.

Ma per non essere fraintesi in riguardo a questa fase del soggetto, dobbiamo dire qui che i più alti insegnamenti occulti ci dicono che l’Assoluto manifesta una qualità che è qualche cosa di simile a ciò che noi chiameremmo «pensiero creatore» e che tali «pensieri» si manifestano oggettivamente diventando «Creazione» Le cose create, secondo gli insegnamenti occulti., sono «Pensieri di Dio». Che questa idea non vi turbi però e non vi faccia credere di essere un nulla perchè siete stato chiamato in vita da un pensiero dell`Unità infinita. Pure un pensiero di quest’Uno sarebbe intensamente reale nel mondo relativo – vera realtà per tutti eccetto che per l`Assoluto stesso – e lo stesso Assoluto conosce che la parte reale delle sue creazioni dev’essere una parte di se stesso, manifestata traverso il suo pensiero, poichè il pensiero dell’Infinito deve essere reale e facente parte di sè, poichè non può essere qualche cosa d’altro, e chiamare ciò il nulla è un semplice giuoco di parole. Il più debole pensiero dell’Uno infinito sarebbe molto più reale di qualunque cosa che l’uomo potesse creare – solido com una montagna – duro come l’acciaio – durevole come il diamante – poichè in vero anche queste sono emanazioni della mente infinita e sono cose di un sol giorno, mentre il pensiero più alto – l’anima dell`uomo – contiene in se stesso un raggio della stessa divina fiamma – lo Spirito dell’Infinito. Ma queste cose appariranno al loro vero posto mano mano che procederemo in queste lezioni. Fin qui non vi abbiamo dato che una piccola idea della mente dell’Assoluto.

Così voi vedete, amici e studiosi, che líntelleto, ne’ suoi più alti sforzi, ci dice di trovarsi costrette a ritenere che l’Uno – l’Assoluto – Colui che esso è costretto ad ammettere come realmente esistente, devéssere un Uno possessore di una natura così enormemente trascendente l`umana cognizione che la mente dell’uomo non trova concezione, simboli o parole adatte con cui pensare ad Esso. Ma nondimeno l’intelletto si trova legato dalle sue proprie leggi a confermare l’esistenza di una tale Unità.

È una vera follia il provare a pensare all’Uno come esso è «in se stesso», poichè noi abbiamo soltanto degli attributi umani coi quali misurarlo, ed esso trascende di tanto tali misure che il nostro metro mentale si estende tanto nell’infìnito che lo perdiamo di vista. Le più alte menti dell’umanità ci riferiscono che i maggiori sforzi della loro ragione le costringono a ritenere che l’Uno –in se stesso – non può dirsi in possesso di attributi o qualità capaci di essere espresse con parole umane che noi impieghiamo a descrivere le cose del mondo relativo – e tutte le nostre parole sono tali. Ognuna di esse ha origine da tali idee, ed ogni idea sorge dalla nostra esperienza, direttamente od indirettamente. Così noi non siamo in possesso di parole colle quali pensare a parlare di ciò che trascende la nostra esperienza sebbene il nostro intelletto ci dice che la realtà sta d’etro la nostra esperienza.

Page 13: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

La filosofia è incapace di fare qualche cosa di meglio che metterci di fronte ai più alti paradossi. La scienza nella sua ricerca della verità trova astutamente la maniera di evitarle e sempre sfugge alla loro rete. E noi crediamo che l’Assoluto di proposito voglia che sia così perchè alla fine l’uomo possa essere costretto a cercare lo Spirito entro di sè - l’unico posto dove egli possa venire in contatto con Lui. Questa, noi crediamo la risposta all’enigma della Sfinge: «Crea entro di te ciò di cui hai bisogno».

Ma mentre lo Spirito può essere scorto soltanto cercando entro di noi, vediamo che quando la mente avrà riconosciuto che l’Assoluto esiste, sarà capace di vedere intorno a sè innumerevoli prove della sua azione e presenza coll’osservare la vita manifestata, poichè ogni vita è piena di potere vitale e di volontà dell’Assoluto.

Per noi la vita è Una soltanto, l’universo, è una unità vivente, fremente, pulsante della volontà di vivere dell’Assoluto. Oltre tutte le forme, nomi, forze, elementi, principi e sostanze apparenti, vi è soltanto Uno, una vita, presente ovunque, manifestantesi in una infinità di forme e di forze. La vita di ogni individuo è soltanto un centro di coscienza nell’unica vita, dipendente da essa per il grado di sviluppo, espressione o manifestazione.

Ad alcuni ciò sembrerà Panteismo, ma è molto differente dal Panteismo delle sètte e dei culti. Il Politeismo è definito come «la dottrina che Dio consiste nella combinazione delle forze e delle leggi manifestate nell’Universo» o che «l’Universo preso e concepito come un tutto, è Dio». Queste concezioni non corrispondono alla concezione dell’Assoluto della filosofia yoghica: esse sembrano esprimere soltanto un raffinato materialismo. L’Assoluto non è la «combinazione di forze e di leggi manifestate nell’universo» nè «l`universo concepito come un tutto»; ma l’universo, le sue forze e le sue leggi, pur concepite come un tutto, non esistono per se stesse, ma sono semplici manifestazioni dell’Assoluto. Certamente ciò è ben differente dal Panteismo.

Noi insegniamo che l`Assoluto è immanente e dimorante in ogni forma di vita dell’universo, come pure nelle sue forze e leggi – tutto essendo soltanto manifestazione della volontà dell’Uno. Ed insegniamo che questo Uno è superiore a tutte le forme di manifestazione e che la sua esistenza ed il suo essere non dipendono dalle manifestazioni le quali non sono che effetti della causa.

L’Universo-Dio panteistico è soltanto cosa di apparenza fenomenica, mentre l’Assoluto è il vero Spirito di vita, una realtà vera, vivente, e sarebbe così anche se ogni manifestazione fosse ritirata dall’apparenza e dall’espressione e ricondotta dentro la sorgente che la emanò. L’Assoluto è molto di più di una montagna o dell’Oceano, dell`elettricità o della gravitazione, della Monade o dell’Uomo: esso è SPIRITO, VITA, ESSERE, REALTÀ - L’UNO. Onnipotente, onnipresente, onnisciente, eterno, infinito assoluto: questo sono le più grandi parole che l’uomo possa pronunciare e pure esse non dànno che un debole ritratto dell’Uno stesso.

Page 14: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

L’Assoluto non è un essere lontanissimo, dirigente i nostri affari da lontano; non è una deità assente – ma una vita immanente entro ed intorno a noi che si manifesta in noi e che ci crea centri individuali di coscienza in conseguenza di alcune grandi leggi dell’essere.

E, più di ciò, l’Assoluto invece di essere uno spettatore indifferente ed immobile della sua stessa creazione, è uno Spirito bramoso, attivo, sensibile, che soffre e gioisce, che partecipa ai sentimenti della sua creazione, anzichè assistere indifferente ad essa. Esso vive in noi, con noi, e traverso noi, Dietro ogni dolore, nel mondo, si trova un grande amore che sente e soffre con noi. I dolori del mondo non sono punizioni o prove della divina collera, ma gli effetti dello sviluppo di un disegno cosmico in cui l’Assoluto agisce traverso le forme delle sue manifestazioni.

Il messaggio dell’Assoluto ad alcuni illuminati è questo: «Tutto è stato fatto nel migliore ed unico modo – Io faccio il meglio che posso – Tutto è bene – ed alla fine, così apparirà».

L’Assoluto non è una deità personale, pure esso contiene in sè tutto ciò che concorre alla formazione di ogni personalità e delle relazioni umane. Padre, madre, figlio, amico, amante, tutto è in lui. Ogni forma di amore umano, ogni desiderio di simpatia, di comprensione e di compagnia può trovar soddisfazione nell’amare 1`Assoluto.

L’Assoluto è costantemente in evidenza nella nostra vita e pure noi lo abbiamo cercato qua e là nel mondo esterno, chiamandolo a mostrarsi ed a provarci la sua esistenza. Ben può egli dire a noi: «Tu sei stato così a lungo con me e non mi hai conosciuto?». Questo è il «grande dramma» della vita, che lo spirito viene a noi e noi non lo riconosciamo. Noi non udiamo le sue parole: «Oh voi che Vi lamentate, Io soffro con voi e in voi. Sì, sono Io che mi affliggo in voi. La vostra pena è mia – fino all’ultima angoscia. Io soffro tutte le pene traverso di voi, ma pure gioisco oltre di voi poichè io so che traverso di voi e con voi, Io trionferò».

Questa è una debole idea di quello che noi crediamo essere l`Assoluto. Nelle seguenti lezioni lo vedremo in azione in ogni forma di vita ed in noi stessi: penetreremo nell`azione della sua potente volontà e nel suo cuoreamoroso.

Portate con voi il PENSIERO CENTRALE della lezione:Vi è una sola vita nell’Universo, e sotto questa unica vita, il vero Sè, l’essenza, lo spirito è l’Asoluto, che vive, sente, soffre, gioisce, brama, anela dentro e traverso noi. L’Assoluto è tutto ciò che vi è di reale e tutto l’universo visibile e tutte le forme di vita sono la sua espressione, traverso la sua volontà. Noi manchiamo di parole adeguate per descrivere la natura dell’Assoluto, ma adopreremo due parole che descrivono la sua più intima natura come meglio noi la vediamo. Queste due parole sono VITA e AMORE, l’una esplicante l’esterna, l’altra l’interna sua natura. Manifestiamole entrambe, Vita e Amore come segno della nostra origine e della nostra vera natura.

Page 15: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Pace sia con voi.

Lezione II

LA VITA ONNIPRESENTE

Nella prima lezione di questa serie abbiamo esposto l’idea che la mente umana è costretta a dichiarare che essa non può pensare all’Assoluto se non considerandolo in possesso della qualità di onnipresenza – presente ovunque. E, allo stesso modo, la mente umana è costretta a pensare che tutto ciò che È dev’essere l’Assoluto o dell’Assoluto. E se una cosa è dell’Assoluto egli deve essere in essa in qualche modo, deve esserne l’essenza. Ammesso ciò, noi dobbiamo pensare che ogni cosa dev’essere piena di essenza, poichè la vita dev’essere una delle qualità dell’Assoluto, o meglio, ciò che noi chiamiamo vita dev’essere l’espressione esteriore dell’essenza dell’Assoluto. E se così è, ne sege che tutto nell’Universo dev’essere vitale. La mente non può sfuggire a questa conclusione, e se i fatti non portano a questa conclusione, allora siamo costretti ad ammettere che l’intiera teoria che sta a base dell’Assoluto e delle sue emanazioni deve cadere ed essere considerata come un errore. Nessuna catena è più forte del più debole de’suoi anelli e se questo anello è troppo debole per sostenere il peso degli altri anelli, allora la catena dev’essere scartata come imperfetta ed inutile e deve essere sostituita da un’altra. Questa considerazione non è generalmente tenuta presente da quelli che parlano o scrivono del Tutto come una Unità o come un’emanazione dell`Uno, ma essa deve essere tenuta in considerazione e sempre presente. Se vi è una singola cosa nell’universo che sia «morta» - non vivente – senza vita – allora la teoria deve cadere. Se una cosa è non vitale, allora l’essenza dell’Assoluto non può essere in essa – essa dev’essere sconosciuta ed estranea all’Assoluto ed in questo caso l’Assoluto non può essere assoluto poichè vi è qualche cosa al di fuori di lui. E così diventa della maggior importanza di esaminare fin dentro le manifestazioni della vita di tutte le cose, organiche ed inorganiche; l’esempio è a portata di mano – esaminiamolo.

Gli antichi oecultisti di tutti i popoli hanno sempre insegnato che l’Universo è vivente che la vita è ovunque - che in natura non vi è nulla di morto – che morte significa semplicemente un cambiamento di forma nella materia dei corpi morti. Essi hanno insegnato che la vita, in vari gradi di espressione e manifestazione, è presente in ogni cosa, in ogni oggetto, anche dentro la più dura forma minerale e gli atomi componenti questa forma.

La scienza moderna sta ora avanzando rapidamente sulla stessa via ed ogni giorno le ricerche e scoperte della scienza non fanno che accentuare sempre più queste verità.

Page 16: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Burbank, il meraviglioso descrittore della vita delle piante, ha bene espresso il suo pensiero quando ha detto: “Tutte le mie ricerche mi hanno allontanato dall’idea di un universo di materia morta sospinta in giro da varie forze, e mi hanno condotto a quella di un universo che è assolutamente tutta la forza, vita, anima, pensiero o qualunque altro nome col quale vogliamo chiamarlo. Ogni atomo, molecola, pianta, animale o pianeta è soltanto un aggregato di unità organizzate assieme da una forza maggiore che le tiene così per un certo tempo latenti, sebbene impregnate di inconcepibile potere. Ogni vita sul nostro pianeta è ritirata, per così. dire, proprio sulla frangia esterna di questo infinito oceano di forze. L’universo non è mezzo morto, ma è tutto vivo”.

La scienza sia oggi osservando un universo vivente. Essa non ha riconosciuto ancora il pieno significato di ciò che ha scoperto e le sue mani sono alzate come a riparare gli occhi dall’inusitato bagliore da cui viene colpita. Dall’antro oscuro della materia universale morta, essa è entrata nello splendore del sole meridiano di un universo tutto-vivo, pure nelle più piccole ed apparememente più inerti particelle.Cominciando dall’uomo -la più alla forma di vita a noi conosciuta - possiamo scendere rapidamente la scala della vita animale vededoo la vita in piena attività ad ogni gradino che discendiamo. Passando dalla vita animale al regno vegetale noi vediamo sempre la vita in piena azione sebbene in minor grado di espressione. Non ci fermeremo qui ad osservare le molte manifestazioni di vita tra le forme di vita vegetale poichè avremo occasione di riparlarne nella prossima lezione, ma deve essere chiaro ad ognuno, che la vitn sta manifestandosi costantemente nel germoglio dei semi, nell’emissione dello stelo, delle foglie, dei fiori, dei frutti, ecc. e nella grande manifestazione di forza ed energia in tale crescenza e sviluppo. Si può osservare la forza vitale della pianta che tende ad esprimersi e manifestarsi dal primo germoglio del seme fino all’ultimo atto vitale della pianta o dell`albero maturo.

Oltre all’azione vitale visibile nella crescenza e nello sviluppo delle piante, noi conosciamo, naturalmente, che le piante isteriliscono e muoiono e manifestano tutti gli altri attributi delle forme viventi. Ma questo non è il momento di esporre gli argomenti in favore della presenza della vita nel regno vegetale.

Vi sono altre forme di vita molto più in basso della scala delle piante; vi è un mondo di bacteri microbi, infusori, gruppi di cellule con una vita comune, gli esseri di una singola cellula, fino alle monere, gli esseri più bassi monocellulari, che formano il limo del lettodell’Oceano.

Queste tenuissime forme viventi non presentano alla vista che una piccolissima macchia di gelatina, senza organi di alcuna specie. E pure esse esercitano tutte le funzioni vitali, movimento, nutrizione, riproduzione, sensazione e dissoluzione. Alcune di queste forme elementari sono tutto stomaco, ossia esse sono tutto un organo capace di eseguire tutte le funzioni necessarie alla vita animale. Questi esseri non hanno bocca, ma quando desiderano divorare qualche oggetto, semplicemente lo avviluppano, lo circondano come una goccia di glutine attorno ad una zanzara e quindi assorbono la sostanza della loro preda per mezzo dell’intiero loro corpo.

Page 17: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Gli scienziati hanno rovesciato alcune di queste tenui creature dal di dentro all’infuori e pure esse hanno continuato nelle loro funzioni vitali senz’alcuna alterazione o disturbo. Essi le hanno separate in pezzi ancora più piccoli ed ancora ogni pezzettino continuò a vivere come un essere separato compiendo, indisturbato, le sue funzioni. La loro composizione è sempre la stessa, sia alla superficie che nel loro interno. Esse si riproducono crescendo fino ad un certo punto, separandosi quindi in due, e così di seguito, e la rapidità della loro crescenzz è molto notevole.

Haekel ha detto delle monere: “Esse sono i citodi permanenti più semplici. Il loro intiero corpo consiste di semplice soffice plasma senza struttura. Per quanto noi possiamo esaminarli completamente coll’aiuto dei più delicati reagenti e dei più forti istrumenti ottici, noi troviamo che tutte le loro parti sono completamente omogenee. Queste monere sono perciò, nello stretto senso della parola, organismi senza orgaani, eppure, in un senso puramente filosofico, esse non possono nemmeno chiamarsi organismi poichè non possiedono organi e non sono composti di varie parti. Esse possono soltanto esser chiamate organismi in quanto sono capaci di esercitarei fenomeni organici della vita, di nutrizione, riproduzione, sensazione e moto”.

Verworn ricorda un interessante eempio della vita e della mente deei risopodi, una delle più basse forme viventi. Egli x-accoxlta chc la Difflugia ampula, una creatura che occupa una tenue conchiglia formata di piccole particelle di sabbia, ha un allungamento della sua sostanza simile ad un tentacolo o viticcio col quale essa riquisisce sul fondo del mare i materiali sabbiosi coi quali costruire la conchiglia od altra copertura per la sua prole, la quale nasce per scissiparità del corpo materno: essa ghermisce le particelle di sabbia col tentacolo e la passa dentro il suo corpo avvolgendole in esso. Verworn rimosse la sabbia dal fondo del serbatoio dell’animale sostituendola con minutissime particelle di vetro molto colorato. Dopo breve tempo egli notò un certo numero di queste particelle di vetro nel corpo dell’animaluccio ed un poco più tardi vide una piccola macchia di protoplasma emessa dal genitore per scissiparità. Nel tempo stesso notò che le particelle di vetro raccolte dalla madre erano passate da questa attorno al corpicciuolo del nuovo nato e cementate assieme con una sostanza emessa per secrezione dal corpo materno, formando così un guscio o copertura per il nascituro. Questo processo dimostra la presenza di un qnalche cosa di mentale sufficiente ad indurre il piccolo essere a preparare la copertura per la sua prole prima che essa nasca o, piuttosto, a raccogliere i materiali per una tal conchiglia da esser usati più tardi: a distinguere i materiali adatti, a plasmarli in una data forma ed a cementarli, fra di loro.1Lo scienziato aggiunge che l’animale raccoglie sempre la quantità esatta di sabbia che basti a’ suoi propositi, mai troppa poca, mai in eccesso: e questo avviene in un essere molto piccolo di una tenne goccia di glutine.

Possiamo considerare un po’ più a lungo le azioni vitali delle monere poichè esse sono la più bassa forma della così detta “materia vivente”, e rappresentano il punto oltre il quale le forme vitali passano nelle (così dette) forme non-vitali. Questa leggiera macchia di gelatina _ un organismo senza organi - è dotata della facoltà della sensazione. Essa si allontana da ciò che

Page 18: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

probabilmente l’offenrde e va verso ciò che essa desidera e questo in virtù di un’elementare sensibilità. Essa ha l’istinto di auto-conservazione e di auto-protezione: cerca e trova la sua preda e indi la mangia, la digerisce e l’assimila. Essa può muoversi con “falsi-piedi” o briciole del suo corpiciattolo che essa spinge in fuori dalla sua sostanza a volontà; essa si riproduce, come abbianio veduto, per scissiparità od auto-divisione.

La vita dei bacteri e dei germi _ le forme “fermento “ della vita _ è familiare a molti di noi. Eppure vi sono forme di vita ancora inferiori a queste. La linea di separazione fra le forme viventi e le non viventi è portata sempre e sempre più addietro dalla scienza. Si conoscono ora esseri viventi che assomigliano così strettamente alle forme non viventi che la linea di separazione non si può più tracciare sicuramente.

Si conoscono esseri viventi capaci di essere seccati e conservati per parecchi anni e che possono ritornare in vita colla umidità. Essi sembrano polvere, ma sono pieni di vita. Certe forme di bacilli, conosciuti alla scienza, sono stati sottoposti ed hanno resistito ad altissime e bassissime temperature, che sembrano inverosimili a chi è digiuno di scienza.

Si conoscono pure altre forme inferiori di vita chiamate diatomee o “cristalli viventi”. Esse sono piccole forme geometriche, composte di una piccola goccia di plasma somigliante a glutine, coperta da un sottile involucro di silice o di materiale sabbiosa. Esse sono visibili soltanto al microscopio e sono così piccole che migliaia di esse possono stare riunite sulla capocchia di uno spillo. Questi animalucci assomigliano così ai cristalli chimici che solo un sagace ed attento osservatore può distinguerli da essi. E pure sono vivi c compiono tutte le funzioni vitali.

Lasciando questi esseri, noi entriamo, per la nostra ricerca della vita, nel regno dei cristalli. Sì, i cristalli manifestano vita per quanto strana questa affermazione possa sembrare a chi non ha seguito il cammino della scienza. I cristalli nascono, crescono, vivono e possono essere uccisi da reagenti chimici o dalla elettricità. La scienza ha aggiunto una nuova classe allo scibile chiamata “Plasmologia” la quale ha per íscopo lo studio della vita dei cristalli. Alcuni ricercatori hanno progredito così da poter proclamare di aver scoperto nei cristalli i segni di una rudimentale funzione sessuale. Ad ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la cristallizzazione, come noi la conosciamo ora, non è il semplice aggruppamento di atomi morti, essa é una nascita.

Il cristallo si forma dal liquido materno ed il suo corpo è plasmato sistematicamente, regolarmente ed in conformità di un ben definito piano o modello, allo stesso modo del corpo e delle ossa di una forma animale e del legno o della scorza dell’albero. È vita in azione quella che si manifesta nello sviluppo del cristallo. E non solo il cristallo cresce, ma anche si riproduce per scissiparità, proprio come avviene nella vita delle forme viventi inferiori, sopra ricordate.

Page 19: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Il punto principale di differenza fra la presenza e lo sviluppo dei cristalli e quello delle forme di vita inferiori avanti menzionate, è che i cristalli prendono il loro nutrimento dal di fuori e il loro accrescimento avviene dalle loro faccie esteriori, mentre le monere assorbono il nutrimento dal di dentro e crescono dal di dentro all’infuori. Se il cristallo avesse un centro soffice e prendesse il suo nutrimento da questa via, egli sarebbe quasiidentico alle diatomeee, o se queste si sviluppassero dal di fuori non sarebbero che cristalli. Una ben tenue linea li separa quindi.

I cristalli, come le forme viventi, possono essere resi sterili ed incapaci di riprodursi con processi chimici o scariche elettriche. Essi possono anche essere uccisi impedendo così la possibilità di futuro accrescimento. Certamente questi fenomeni assomigliano alla “vita”, non é vero?

A riconfermare l’importanza di questa idea di vita nei cristalli, dobbiamo ricordare che le nostre più dure roccie ed i metalli sono composti di cristalli, e che il fango e la terra sulla quale viviamo non è che roccia polverizzata e cristalli in miniatura perciò, anche la polvere che noi pestiamo è viva. Nulla vi è di morto; non vi può essere trasformazione “di materia morta” in materia vegetale vivente e quindi nella materia animale viva. Gli elementi chimici sono vivi e da essi al corpo dell’uomo non vi è che un continuo cambiamento di forma di materia vivente. Ogni corpo umano decomponendosi si risolve di nuovo in elementi chimici e la catena comincia sempre di nuovo. Semplici cambiamenti di forme _ questo è tutto _ in quanto concerne i corpi.

La natura ci fornisce molti esempi di questa presenza di vita nel mondo inorganico. Dobbiamo guardare semplicemente intorno a noi per riconoscere la verità dell’affermazione: Tutto E: vivo. Nei metalli abbiamo ciò che è conosciuto come “fatica di elasticità”. I rasoi diventano stanchi e richiedono un riposo. Il corista perde, ad un certo momento, i suoi poteri vibratorì e non risponde più allo scopo. Le macchinej delle diverse industrie hanno bisogno ogni tanto di un giorno di riposo. I metalli sono soggetti d malattia, infezioni, e possono essere avvelenati o guariti dagli antidoti. I vetri delle finestre, specialmente i vetri colorati, sono soggetti ad una malattia ehe si comunica da uno all`altro.

Gli uomini che hanno l’abitudine di adoperare istrumenti e macchine prendono naturalmente l’abitudine di parlare di essi come se fossero viventi. Essi sembrano riconoscere nelle loro macchine e nei loro istrumenti la presenza di “sentimento” o scorgere in ciascuno una specie di “carattere” o personalità, la quale dev’essere rispettata e stimata se si vuole ottenere da essi i migliori risultati.

Ma forse la testimonianza più importante iu questo campo e che si spinge molto innanzi verso il riconoscimento delle teorie secolari degli Yoghi a riguardo della omnipresenza della vita, ci viene dal professore J. Chunder Bose, dell’Università di Calcutta, un indiano educato nelle Università inglesi, sotto i migliori maestri e che è ora una delle premementi autorità scientifiche del mondo occidentale. Egli ha dato al mondo alcune informazioni veramente molto importanti in questo campo, nel suo libro intitolato: “Response in the living and non living”, che ha suscitato i più larghi commenti ed il più grande interesse fra

Page 20: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

le maggiori autorità scientifiche. I suoi esperimenti intesi a rintracciare le manifestazioni di vita delle forme inorganiche, hanno capovolto le teorie della scienza moderna ed hanno fatto molto progredire l’iclea che la vita è presente ovunque e che non vi è materia morta.

Egli basa la sua opera sulla teoria che la prova migliore e più vera della presenza di vita nella materia è la reazione della materia agli stimoli esteriori. Procedendo da questa teoria fondamentale, la materia così detta inorganica _ minerali, metalli, ecc., _ reagisce a taluni stimoli, e la sua risposta è simile, se non identica, alla reazione della materia di cui sono composti i corpi delle piante, degli animali, degli uomini.

Egli ideò delicati strumenti per misurare la reazione agli stimoli esteriori, le quali lasciavano le loro tracce su di un cilindro roteante. Il tracciato delle curve ottenuto dallo stagno e da altri metalli, comparato con quello ottenuto dai muscoli, furono trovati identici. Egli usò, ne’ suoi esperimenti, un galvanometro, istrumento scientifico molto delicato e preciso. Questo istrumento è così delicatamente costruito che le minme correnti cagionano un movimiento nell’ago registratore che si muove delicamente attorno ad un piccolo pernio. Se si applicasse il galvanometro ad un nervo umano e l’estremità di esso fosse eccitata, l’ago ne registrerebbe il movimento.

Il prof. Bose constatò che qnando applicava il galvanometro alle sbarre di vari metalli, queste davano una risposta come quando sono percosse o contorte. E più grande era l’irritazione applicata al metallo e maggiore era la risposta registrata dallo strumento. L’analogia tra la reazione del metallo e quella dei muscoli era sorprendente: e proprio come nel caso di un muscolo animale o di materia nervosa in cui la risposta o reazione diviene sempre più stanca, così anche coi metalli la curva segnata dall’ago diviene sempre più debole mano mano che la sbarra metallica diviene più stanca per le continuate irritazioni. E viceversa, allo stesso modo che il muscolo messo in riposo dopo tali fatiche, riprende attivamente la risposta ai nuovi stimoli, altrettanto avviene per i metalli.

Il tetano, dovuto a scosse costantemente ripetute, fu provocato e poi guarito. I metalli conservano l’evidenza della fatica sofferta. I tossici sono cause di identici effetti sui metalli e sugli animali: alcuni deprimono, altri eccitano, altri uccidono. Alcuni tossici chimici uccidono pezzi dì metallo rendendoli immobili ossia incapaci di registrare alcun movimento sugli strumenti. In molti casi, antidoti simministrati prontamente hanno alvato la vita al metallo.

Il prof. Bose fece pure esperimenti simili sulle piante. Pezzi di materiale vegetale furono trovati essere capaci di stimolo, di fatica, eccitamento, depressione, intossicazione. La signora A. Besant che presenziò alcuni di questi esperimenti in Calcutta ha scritto le seguenti parole a riguardo della vita nelle piante: “Vi è qualche cosa di patetico nel vedere il modo col quale la tenue traccia di luce che segna le pulsazioni della pianta si trasforma in curve sempre più deboli quando la pianta è sotto l’inffuenza di qualche tossico, disparendo la fine in una linea retta e poi arrestandosi. Si sente come se un assassinio fosse stato commesso – ed in vero vi fu”.

Page 21: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

In uno de’ suoi esperimenti fatti in pubblico il prof. Bose dimostrò chiaramente che una sbarra di ferro era del tutto sensibile come il corpo umano, che poteva essere irritata e stimolata nello stesso modo e, infine, poteva essere avvlenata ed uccisa. «Fra questi fenomeni - egli chiede – come possiamo noi stabilire una linea divisoria e dire: qui il fisico finisce e là il fisiologo comincia? Tale barriera non esiste». Secondo la sua teoria che, a sua volta, è in perfetto accordo colle più vetuste teorie occulte, la vita è presente in ogni oggetto e in ogni forma della Natura; tutte le forme rispondono agli stimoli esterni, e questa risposta è la prova della presenza di vita in quella forma.

L’importantissimo libro del prof. Bose è pieno dei più sorprendenti risultati, ottenuti da’ suoi esperimenti. Egli dimostra che i metalli manifestano qualche cosa di simile al sonno, al torpore, alla pigrizia; che possono essere uccisi, diventar stanchi, essere risvegliati e riprendere l’attività; possono essere stimolati, rinforzati e indeboliti; soffrire per il gran freddo come per l`eccessivo calore; essere ubbriacati, sebbene i differenti metalli manifestino una diversa reazione a certe droghe, allo stesso modo degli uomini e degli animali elle manifestano un diverso grado di resistenza a simili stimoli. La reazione di un pezzo di acciaio sottoposto all’influenza di un veleno chimico, dimostra un graduale turbamento ed indebolimento fino a che muore, come farebbe la materia animale se fosse avvelenata alla stessa maniera. Quando è richiamato in vita a tempo, cogli antidoti, il miglioramento avviene gradatamente e nello stesso modo tanto nei metalli che nei muscoli. Un fatto notevole viene osservato quando lo scienziato ci dice che gli stessi veleni che uccidono i metalli, sono essi pure viventi e possono essere uccisi, avvelenati, stimolati, alla lor volta, dimostrando le stesse reazioni dei metalli e provando così l’esistenza in essi della stessa vita che è nei metalli e nella materia animale, vita a cui essi possono attentare.

Ma naturalmente, quando questi metalli sono «uccisi» vi è semplicemente l’uccisione del metallo come metallo, gli atomi ed i principi di cui esso è composto restando pienamente vivi ed attivi, allo stesso modo degli atomi del corpo umano dopo che l’anima lo ha abbandonato, poichè il corpo è altrettanto vivo dopo la morte che durante la vita della persona, colla sola differenza che l’attività delle parti si esplica sulla linea della scomposizione invece di quella della costruzione.

Noi udiamo alte voci di scienziati i quali proclamano di essere alla vigilia della «creazione della vita» dalla materia non vivente. Ora è un assurdo che la vita possa provenire da materia non-viva: tutta la vita viene dall’Unica Vita che è il substrato di lutto. Ma è vero che la scienza ha fatto, sia facendo e farà qualche cosa di molto simile alla «creazione della vita» ma, naturalmente, questo è semplicemente il cambiamento di forma di vita in altre forme, la forma minore in quella più alta, allo stesso modo che si produce una pianta da un seme o un frutto da una pianta. La vita vi è senipre colà. pronta a riependere a stimoli ed a condizioni adeguate.

Molti scienziati stanno lavorando al problema della generazione di forme viventi dalla materia inorganica. La vecchia idea della «generazione spontanea» relegata per molti anni nelle soffitte della scienza, sta di nuovo venendo a galla.

Page 22: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Sebbene la teoria dell’evoluzione costringa i suoi partigiani ad accettare l’idea che nel passato vi fu un tempo in cui forme viventi sorgevano dalla (così detta) materia non-viva, pure è stato generalmente ritenuto che le condizioni che condussero a questo stato di evoluzione fossero passate per sempre. L’esperienza ci indica ora un altro punto di vista, e cioè che questo stadio di evoluzione è, ed è sempre stato, in azione e che nuove forme di vita sono di continuo svolgentisi dalle forme inorganiche. La «creazione», così chiamata (sebbene la parola sia assurda dal punto di vista dello Yoga) è costantemente in azione.

Il dott. Charlton Bastian di Londra, è stato per lungo tempo un eminente avvocato di questa teoria spontanea. Deriso e considerato sconfitto dai più eminenti scienziati della precedente generazione, egli non abbandonò le sue ricerche, ed i suoi recenti libri furono come una bomba lanciata nel campo scientifico ortodosso. Egli ha preso più di cinquemila micro-fotografie, ognuna delle quali mostra i fatti più sorprendenti in relazione coll’origine di forme viventi dalla materia inorganica. Egli proclama che il microscopio rivela lo sviluppo, in un liquido precedentemente chiaro, di piccolissime macchie nere, le quali ingrandiscono gradatamente e si trasformano in bacteri, forme viventi di infimo ordine. Il professore Burke di Cambridge, ha dimostrato che egli può produrre nel brodo sterilizzato, sottoposto all’azione del clorato sterilizzato di radio, minutissime forme viventi che dimostrano accrescimento e suddivisione. La scienza è forzata gradualmente alla conclusione che le forme viventi vanno ancora elevandosi nel mondo per processi naturali che non sono affatto sorprendenti se si pensa che la legge naturale è uniforme e costante. Queste recenti scoperte vanno ad aumentare la lista già lunga delle moderne idee scientifiche che confermano i secolari insegnamenti Yoghici. Quando l’occulta affermazione che la vita è ovunque, «nella materia inorganica come nell`organico» e che l’evoluzione è costante, sarà apprezzata, al suo giusto valore, allora noi potremmo vedere che questi esperimenti non fanno che provare semplicemente che le forme di vita possono essere cambiate e sviluppate, e non che la vita possa essere «creata».

Il mondo chimico e quello minerale ci forniscono molti esempi di accrescimento e di sviluppo di forme strettamente simili alle forme del mondo vegetale. Ciò che è conosciuto come «vegetazione metallica» come si vede nell’albero del piombo (lead tree?) ci dà un esempio interessante di questo fenomeno. L’esperimento viene eseguito mettendo in una bottiglia dal collo largo una limpida soluzione acidula di acetato di piombo. La bottiglia viene chiusa con un tappo al quale viene fermato un filo di rame alla cui estremità viene sospeso un pezzo di zinco che scende fino a toccare quasi il centro della soluzione di piombo. Quando la bottiglia è chiusa, il filo di rame comincia immediatamente a coprirsi di uno strato di piombo somigliante a fine muschio. Da questo si dipartono rami e branche che a loro volta manifestano uno sviluppo simile a foglie fino a che viene a formarsi un cespuglio od un alberello in miniatura. Questa «vegetazione metallica» può essere prodotta anche con altre soluzioni metalliche.

Tutti noi abbiamo osservato come cristalli di ghiaccio formino sui vetri delle finestre delle forme di foglie, rami, fiori, bocciuoli, ecc. Il salnitro quando è

Page 23: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

sottoposto agli effetti di luce polarizzata assume forme strettamente simili alle orchidee. La natura è ricca di queste somiglianze.

Uno scienziato tedesco ha fatto dei notevoli esperimenti con alcuni sali metallici. Egli sottopose i sali all’azione di una corrente galvanica, quando, a sua sorpresa, vide le particelle dei sali aggrupparsi attorno al polo negativo della batteria e indi accrescersi assumendo una forma di funghi in miniatura con sottili gambi ricoperti dalla relativa ombrella. Questi funghi metallici assumon dapprima un’apparenza trasparente ma gradatamente si colorano, la parte superiore dell’ombrella si tinge in rosso-chiaro e lo stelo di color giallo-paglierino. Ciò fu molto interessante, ma il fatto più importante dell’esperimento si fu la scoperta che questi funghi avevano delle piccole vene, ossia tubi che correvano lungo gli steli traverso i quali veniva trasportato il nutrimento ossia i nuovi materiali per il loro accrescimento, così che lo sviluppo avveniva realmente dall’interno, proprio come avviene nella vita dei funghi. Sotto tutti i rapporti questi accrescimenti metallici inorganici si comportavano come le basse forme della vita vegetale.

Ma la ricerca della vita non deve fermarsi alle forme del mondo minerale come noi le conosciamo. La scienza ha separato le forme materiali in forme ognor più piccole, e se vi è vita nella forma composta di innumerevoli particelle (atomi) deve esservi vita anche nell’atomo stesio. Poichè la vita non può venire dalla non-vita, e se non vi fosse vita negli atomi la teoria della vita onnipresente dovrebbe cadere. Così noi dobbiamo guardare oltre la forma del minerale: dobbiamo separarlo nelle sue parti componenti ed esaminare poi queste parti per trovarvi indicazioni di vita.

La scienza ci insegna che ogni forma di materia è composta di minute particelle dette molecole. Una molecola è la parte più piccola in cui la materia sia divisibile, a meno che gli atomi chimici che compongono la materia non si separino e la materia sia risolta nel suoi elementi originali. Prendiamo ad esempio il comune esperimento della goccia d’acqua. Dividiamo e suddividiamo la goccia fino a che possiamo ottenere la parte più piccola di essa. Questa sarebbe una «molecola» di acqua. Noi non possiamo ora risuddividere questa molecola senza cagionare la separazione degli atomi di idrogeno ed ossigeno che la compongono ed allora non avremmo più acqua per niente. Ebbene, le molecole manifestano fra di loro un qualche cosa chiamato attrazione. Esse attirano altre molecole della stessa natura e ne sono attratte alla loro volta. Dall’azione di questa legge di attrazione ne risulta la formazione di grandi masse di materia, siano esse montagne di solida roccia, goccio d’acqua o volumi di gas. Ogni ammasso di materia è composto di aggregazione di molecole tenute assieme dalla leggo di attrazione. Questa legge di attrazione è della coesione. Questa attrazione coesiva non è una semplice forza meccanica come molti suppongono, ma è una manifestazione dell’azione vitale che si manifesta nella presenza della molecola, di una «somiglianza» o «amore» per la molecola simile. E quando le energie vitali cominciano a manifestarsi in un certo piano e procedono a plasmare le molecole in cristalli così che possiamo vedere il reale processo in formazione, allora cominciamo a riconoscere ben chiaramente che in questa costruzione vi è «qualche cosa all’opera».

Page 24: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Ma per quanto questo possa sembrare meraviglioso a quelli che non sono familiari con questa idea, la manifestazione di vita fra gli atomi lo è ancora molto di più. L’atomo, ricorderete, è l’unità chimica che unita ad altri atomi costituisce la molecola. Ad esempio, se noi prendiamo due atomi di gas idrogeno ed uno di ossigeno e li portiamo vicini, essi si corrono subito incontro e formano un insieme chiamato una molecola di acqua. E così avviene con tutti gli atomi i quali stanno costantemente associandosi fra loro o dissolvendosi. Matrimoni e divorzi formano una parte della vita degli atomi. Queste prove evidenti di attrazione e di repulsione fra gli atomi hanno richiamato molta attenzione dai pensatori più accurati e le menti più avanzate del tempo nostro vedono in questi fenomeni la realizzazione delle vetuste teorie Yoghiche che vi è vita ed azione vitale anche nella più piccola particella di materia.

Nelle loro attrazione e repulsioni gli atomi manifestano delle caratteristiche vitali; essi si muovono in direzione di queste linee di attrazione e fanno matrimoni, e con queste combinazioni formano le sostanze colle quali siamo familiari. Quando essi si combinano con altri, non perdono mai, ricordatelo, la loro individualità e non si fondono in una sostanza permanente, ma si uniscono semplicemente rimanendo pur sempre distinti. Se la combinazione fosse distrutta da un’azione chimica o scarica elettrica, ecc., gli atomi si separerebbero e vivrebbero di nuovo la loro propria vita separata fino a che tornassero in contatto con altri atomi coi quali avessero affinità formando nuove unioni o società. In molte trasformazioni chimiche gli atomi divorziano fra loro, abbandonano il compagno o compagni, cercando altre più nuove affinità nella forma di un atomo più omogeneo. Gli atomi si mostrano incostanti ed abbandonano l’attrazione minore per una maggiore. Ciò non è semplice immaginaizione o scienza poetica: ma è una constatazione scientifica dell’azione degli atomi nella manifestazione della vita.

Lo scienziato tedesco Haekel ha detto: « Io non posso immaginare il più semplice processo chimico e fisico senza attribuire il movimento delle particelle di materia ad una inconscia sensazione. L’idea della affinità chimica consiste nel fatto che i vari elementi chimici percepiscono le differenze nella qualità degli altri elementi e provano piacere o repulsione al contatto di essi, ed eseguiscono i loro rispettivi movimenti per questa causa». Egli dice inoltre: «Noi possiamo attribuire il senso di piacere o di pena (soddisfazione od insoddisfazione) a tutti gli atomi e per ciò ascrivere le affinità elettive della chimica all’attrazione fra atomi simili e alla repulsionw fra atomi avversi». Egli ha detto pure che «le sensazioni nella vita delle piante e degli animali sono connesse ad una lunga serie di stadi d’evoluzione con le forme più semplici di sensazione che troviamo negli elementi inorganici e che si rilevan nelle affinità chimiche». Naegli dice: «Se le molecole possedessero qualche cosa che somigliasse, anche lontanamente, alla sensazione, sarebbe cosa piacevole per esse di poter seguire a loro talento le loro attrazioni o repulsioni, mentre sarebbe spiacevole per esse se fossero forzate a fare diversamente».

Noi potremmo riempire molte pagine di citazioni di eminenti pensatori tendenti a provare la correttezza degli antichi insegnamenti yoghici, che la vita è onnipresente. La scienza moderna si avanza rapidamente verso questo riconoscimento abbandonando la vecchia idea della «materia morta».

Page 25: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Anche la nuova teoria degli elettroni, le piccole parti di energia elettrica che ora si crede costituiscano la base dell’atomo, non cambia questa idea, poichè anche gli elettroni manifestano attrazione e vi rispondono e si uniscono in gruppi formando 1’atomo. Ed anche se noi passiamo oltre la materia ed entriamo nel mistico Etere che la scienza presume essere la base materiale delle cose, noi dobbiamo credere che ivi pure siavi vita, che, come dice il prof. Dolhaer: «L’etere possiede oltre le due funzioni di energia e di moto, altre proprietà, altri fenomeni, tali come vita, mente, o qualsiasi cosa possa essere nel substrato, le quali possono manifestarsi in circostanze adatte», e che, come ha accennato il prof. Cope, «le basi della vita giacciono oltre l’atomo e possono essere trovate nell’Etere Universo».

Alcuni scienziati vanno anche più oltre ed affermano non solo che la vita è presente ovunque, ma che la Mente è presente ove è vita. I sogni dei padri Yoghi stanno diventando verità e dalle file dei materialisti vengono le prove materiali degli insegnamenti spirituali. Citiamo questo parole del dottor Saleeby tolte dalla sua importante opera «Evolution, the master key »:

«La vita è potenziale nella materia; l’energia vitale non è una cosa unica creata in un dato momento nel passato. Se l’evoluzione è vera, la materia vivente si è evoluta con processi naturali dalla materia che è apparentemente non vivente. Ma se la vita è potenzialmente nella materia, è mille volte più evidente che la mente è potenzialmente nella vita. L’evoluzionista è costretto ad ammettere che la mente è, potenzialmente, nella materia. (Io adopero per ora questa forma di linguaggio, ma non senza futura critica). La cellula microscopica, una minuta macchia di materia che diverrà uomo, ha in essa la promessa ed il germe della mente. Noi possiamo quindi dedurre la conseguenza che gli elementi della mente sono presenti in quegli elementi chimici, carbonio, ossigeno, idrogeno, azoto, zolfo, fosforo, sodio, potassio, cloro, che troviamo nella cellula. Non solo possiamo far questo, ma dobbiamo andare oltre poichè conosciamo che ciascuno di questi elementi, ed ogni altro, è derivato dalla invariabile unità l’elettrono, e quindi dobbiamo asserire che la Mente è potenzialmente nell’unità di materia, nell’elettrono stesso. È affermare la sublime verità percepita per primo da Spinoza che la Mente e la Materia sono l’orditura e la trama di ciò che Goethe chiama «il vivente vestito di Dio». Entrambe sono espressioni complementari della «Realtà inconoscibile che sottostà ad esse».

Non vi è cosa che non possieda attrazione vitale o repulsione. Ogni inclinazione verso o contro un altro oggetto o cosa è un’evidenza della vita. Ogni cosa ha sufficiente energia vitale per compiere il suo lavoro e mano mano che ogni forma progredisce coll’evoluzione si trasforma in una forma più alta e può così per suo mezzo manifestare sempre maggior energia vitale. Quadoo la sua macchina materiale è formata, essa diventa sempre più capace di manifestare un più grande e più alto grado di vita. Non si asserisce che una cosa abbia una vita bassa ed un’altra l’abbia alta: questo non può essere poichè la vita è unica. È come la corrente elettrica che può percorrere il meccanismo più delicato o manifestarsi in luce nella lampada ad incandescenza. Date ad essa l’organo o la macchina per manifestarsi ed essa si manifesterà: se le date una piccola forma si manifesterà in grado debole; se la forma è più elevata, si manifesterà

Page 26: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

in grado più alto. La stessa forza di vapore percorre le macchine pesanti o gli apparati più perfetti che muovono i meccanismi più delicati. E così è dell’unità di vita le cui manifestazioni possono sembrare basse e rozze o alte e perfette; tutto dipende dal materiale o dalla macchina mentale per mezzo della quale essa si manifesta e lavora. Non vi è che un’unica vita la quale si manifesta sotto innumerevoli forme ed aspetti e gradi: un’unica vita che sottostà a tutto ed è in tutto.

Dalle più alle forme di vita, giù, traverso i regni animali, vegetali e minerali, noi vediamo la vita presente ovunque: la morte è un’illusione. Dietro ogni forma visibile di vita materiale vi è sempre il principio di vita manifestata che anela di essere espresso e manifestato. Ed essenza di tutto è lo Spirito di Vita, che smania, che spinge, che sente, che agisce.

La montagna e il mare, il fiore e l’albero, l’aurora e il tramonto, i soli e le stelle tutto è vita, tutto è manifestazione dell’unica vita. Tutto è vivo, animato di forza vitale, di potere, d’azione; tutto è penetrato di vita palpitante di sentimento, pieno di attività. Tutto proviene dall’unica vita e tutto ciò che proviene dall’unica vita è vivo. Non vi è sostanza morta nell’universo; tutto è evidente, e la vita è in tutto.

Portate con voi questo pensiero che riassume la lezione:

«La Vita è Una sola e le sue manifestazioni comprendono tutte le forme e tutti gli aspetti dell’Universo. La vita non può produrre che vita, e da vita può solamente provenire vita. Perciò abbiamo ben ragione di aspettarci che ogni manifestazione dell’unica vita debba essere vivente, e di non essere delusi in questa convinzione. Non solo i più alti insegnamenti occulti ci dicono che tutto è pervaso di vita, ma la scienza moderna ci ha provato che la vita è presente ovunque, pure in ciò che altra volta era considerato materia morta. Essa ora vede che pure l’atomo, e ciò che sta oltre l’atomo, è pervaso di energia vitale e di azione. Forme ed aspetti possono cambiare e cambiano infatti, ma la vita permane, eterna ed infinita. Essa non può morire poichè è VITA».

Pace sia con voi.

Lezione III.

LA VOLONTÀ CREATRICE

Nella prima lezione di questa serie abbiamo veduto che fra le altre qualità ed altri attributi che siamo costretti, dalle leggi della ragione, di attribuire all’Assoluto, eravi pure quella dell’onnipotenza o potere supremo. In altre parole, noi siamo costretti di considerare l’Uno, come la sorgente, la fonte di tutto il potere che è, che è stato e che potrà esservi nell’Universo. Non solo, come generalmente si crede, che il potere dell’Uno sia più grande di ogni altro

Page 27: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

potere, ma, più di ciò, che non vi può essere altro potere e che perciò ciascuna e tutte le manifestazioni o forme di potere, di forza e di energia devono essere parte dell’unica grande energia che emana dall’Uno.

Non si può sfuggire a questa conclusione per quanto possa sembrare azzardata alle menti non accostumate ad essa. Se vi fosse qualche potere che non venisse dall’Uno di dove potrebbe venire dal momento che non vi è altra sorgente all’infuori dell’Uno? Chi o che cosa esiste all’infuori dell’Uno che possa manifestare, sia pure in un debole grado, il potere di qualsiasi natura? Ogni potere deve venire dall’Assoluto e deve di sua natura essere soltanto uno.

La scienza moderna ha riconosciuto questa verità ed uno dei suoi principi fondamentali è l’unità della energia e che tutte le forme di energia sono, in fine, una.

La scienza ritiene che tutte le forme di energia siano trasformabili e da questa idea ne deriva la teoria della conservazione dell’energia o correlazione di forza. La scienza ci insegna che ogni manifestazione di energia, potere o forza, dalla legge di gravitazione alla più alta forma di forza mentale, derivano dall’unica energia dell’Universo.

Proprio ciò che questa energia sia, nella sua natura interna, la scienza non sa. Vi sono diverse teorie, ma nessuna di esse è proposta come legge. Si parla dell’infinito e di energia eterna dalla quale ogni cosa deriva, ma si conviene che la sua natura sia inconoscibile. Alcuni dei più moderni scienziati cominciano ad accostarsi agli insegnamenti degli occultisti e stanno ora intuendo che vi è qualcosa di più di una semplice energia meccanica: essi la considerano come mente. Wundt, lo scienziato tedesco, la cui scuola di pensiero è detta volontarismo, considera la forza – motivo dell’energia – come qualche cosa che si può chiamare volontà. Crusius, già fin dal 1744-, disse: «La volontà è la forza dominante del mondo». E Schopenhauer fondò la sua affascinante ma nebulosa filosofia e metafisica sovra il principio di una forma attiva di energia che egli chiamò Volontà di vivere, che considerava come cosa a sè, ossia l’Assoluto.

Balzac considerava la forza motrice dell’universo come qualche cosa di simile alla volontà. Bulwer emise una teoria simile e ne fece menzione in parecchie delle sue novelle.

Questa idea di una volontà attiva, creativa, in alto nell’universo, costruendo, demolendo, rimpiazzando, riparando, cambiando, sempre al lavoro, sempre attiva, è stata coltivata da numerosi filosofi e pensatori sotto differenti nomi. Alcuni, come Schopenhauer, hanno pensato a questa volontà come ad un fine che prendesse il posto di Dio - la Causa Prima. Ma altri ha veduto in questa Volontà un principio attivo, vivente che emana dall’Assoluto o Dio, e che opera d’accordo colle leggi impresse su di esse. In varie forme questa ultima idea è riconosciuta attraverso tutta la storia del pensiero filosofico. Cudsworth, il filosofo inglese, sviluppò l’idea di un qualche cosa chiamato «Natura plastica» avvicinandosi così strettamente all’idea Yoga della Volontà creatrice, che noi ci sentiamo giustificati nel citare un passo del suo libro: «Non sembra così

Page 28: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

accettabile alla ragione che la natura, come cosa distinta dalla Divinità, debba essere del tutto messa da parte o fatta per significare nulla, facendo Dio stesso tutte le cose immediatamente e miracolosamente; da ciò dovrebbe seguirne anche che le cose sono tutte fatte per forza e violentemente oppure soltanto artificialmente e nessuna di esse nascere da qualche principio interiore loro proprio.

«Questa opinione è inoltre confutata da quel lento e graduale processo che, nella generazione delle cose, sembrerebbe una pompa vana ed oziosa od una frivola formalità, se il potere motore fosse onnipotente; come pure da quegli errori e sbagli che sono commessi là «dove la materia è inetta o mancante», dal che si arguisce che il potere motore non sia irresistibile e che la natura è una tal cosa che non è affatto incapace (come pure l’arte umana) di essere qualche volta frustrata e inceppata dalla indisposizione della materia. Laddove, se un potere motore onnipotente può compiere il suo lavoro in un momento, così lo potrebbe fare sempre infallantemente ed irresistibilmente, e nessuna inattitudine nè ostinazione di materia potrebbe pur impedire un tal potere o farlo agire in fretta o goffamente in qualche cosa.

«Perciò, dal momento che nè tutte le cose sono prodotte casualmente o da uno sregolato meccanismo della materia, nè si può ragionevolmente pensare che Dio stesso crei le cose immediatamente e miracolosamente, si può ben conchiudere che vi dev’essere una natura plastica sotto di lui, la quale, come un inferiore e subordinato istrumento, eseguisca faticosamente quella parte della sua provvidenza che consiste nel regolare e ordinato movimento della materia; ma, oltre a ciò vi è pure una più alta provvidenza da conoscere, la quale presiede ad essa (natura) e supplisce spesso ai suoi difetti e qualche volta la governa quando la natura plastica non può agire di sua iniziativa nè con discrezione».

La filosofia Yoga insegna l’esistenza di una Volontà creatrice universale, che emana dall’Assoluto, piena del potere dell’Assoluto e che agisce in armonia con le leggi naturali stabilite, compiendo l’opera attiva della creazione del mondo allo stesso modo della «natura plastica del Cudsworth» dianzi citata. Questa Volontà creatrice non è la «Volontà di vivere» nello Schopenhauer; non è una «cosa in se stessa››, ma un veicolo od istrumento dell’Assoluto. Essa è l’enmnazione della mente dell’Assoluto, una manifestazione in azione della sua volontà, un prodotto mentale piuttosto che fisico e, naturalmente, saturo della energia vitale del suo creatore.

Questa volontà creatrice non è semplicemente una energia o forza cieca, meccanica, anzi è ben diffrente da ciò. Noi possiamo spiegarla soltanto col farvi considerare la manifestazione della volontà in voi stessi: se desiderate muovere il braccio, il braccio si muove. La forza immediata può sembrare una forza meccanica, ma che cosa sta dietro a questa forza, quale ne è la sua essenza? La volontà. Tutte le manifestazioni di energia, tutte le cause di moto, tutte le forze, non sono che le forme dell`azione della volontà dell’Uno, la volontà creatrice, agente sotto l’imperio di leggi naturali stabilite, dall’Uno che sempre guida, forza, preme, spinge.

Page 29: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Con ciò non intendiamo di dire che ogni piccolo atto sia un pensiero del momento da parte dell’Assoluto ed un atto della volontà in obbedienza a questo pensiero. Al contrario, noi pensiamo che l’Unità pone la volontà in azione come un tutto, comprendendo le leggi e le limitazioni nella sua azione; la volontà opera in obbedienza a questa concezione, ed i risultati si manifestano in ciò che noi chiamiamo leggi naturali, forze naturali, ecc. Inoltre si crede che lAssoluto manifesti la sua volontà in modo speciale in qualche occasione, e che per giunta permetta alla sua volontà di essere adoperata ed usata dalle volontà individuali degli Ego individuali, sotto le leggi generali e i disegni dell’Uno.

Ma non dovete nemmeno supporre che la sua volontà si manifesti soltanto in forma di forza meccanica, di coesione, attrazione chimica, elettricità, gravitazione, eec. Egli fa molto più di ciò: Egli è in piena azione in ogni forma di vita ed in ogni cosa vivente. Egli è presente ovunque. Dietro ogni forma di movimento o di azione noi troviamo una causa motrice, comunemente detta «pressione››. E questo è vero per quelle che noi abbiamo chiamato forze meccaniche e di tutte le forme di quella che noi chiamiamo energia vitale. Ora, notate, questa grande pressione che voi osservate in ogni azione vitale è la Volontà creatrice, il principio volontà dell’Uno che s’incurva per eseguire il grande disegno di vita.

Guardiamo a piacere sulle forme viventi e riconoscremo la presenza di una certa energia creatrice all’opera, costruendo, dirigendo, abbattendo, rimpiazzando, ecc. sempre attiva nello sforzo di creare, preservare e conservare la vita. Questa energia vitale visibile, è ciò che la filosofia Yoga chiama la «Volontà creatrice», soggetto di questa lezione. La volontà creatrice è quello sforzo incessante di progressiva evoluzione che tutte le persone attente vedono in piena azione, in tutte le forme di vita che la natura ci presenta. Dalle forme inferiori di vita fino a quelle più alte, lo sforzo, l’energia, la pressione può essere veduta in azione, creando, preservando, nutrendo, migliorando le sue forme. Esse sono quel qualchecosa che noi riconosciamo quando parliamo di «forze di natura» all’opera, nell’accrescimento della pianta e nelle funzioni animali. Se voi volete soltanto tenere la parola e l’idea di «natura» innanzi a voi, potrete formarvi più chiaramente il concetto mentale di questa volontà creatrice. Essa è cio che voi avete chiamata «natura in azione» nell’accrescimento della pianta, nel germoglio del seme, nell’avvolgersi o protendersi del viticcio, nella fecondazione del fiore, ecc. Voi avete veduta questa volontà all’opera se avete osservato l’accrescimento di qualche cosa.

Noi chiamiamo quest’energia «Volontà creatrice» perchè è la manifestazione oggettiva dell’encergia creativa dell’Assoluto, la sua visibile volontà manifestata in direzione della vita fisica. Essa è tanto volontà in azione quanto la volontà che fa muovere il nostro braccio in risposta al suo potere. Non è semplice caso, o legge meccanica, essa è azione vitale in opera.

La volontà creatrice non solo produce il movimento nell’individuo sviluppato, ma è anche la causa di ogni movimento ed azione nella vita, indipendentemente dalla volontà personale delle forme individuali. Tutti i fenomeni della cosidetta incoscienza, appartengono ad essa. Essa è causa dell’accrescimento del corpo, attende ai dettagli della nutuizione, assimilazione, digestione ed a tutto il

Page 30: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

resto. Esso costruisce i corpi, gli organi e le membra e le fa operare e funzionare. La volontà creatrice è diretta verso manifestazioni esteriori, verso l’oggettivazione della vita. Voi potete chiamare questa energia «l’energia universale di vita», se lo desiderate, ma a coloro che la conoscono essa è Volontà, una Volontà attiva, vivente, in piena azione ed in pieno potere, che spinge verso la manifestazione della vita oggettiva.

La volontà creatrice sembra satura di un forte desiderio di manifestazioni. Essa ha smania di manifestarsi e di dar nascita alle forme di attività.

Il dlesiderio è la base di tutte le forme della sua manifestazione. Il costante desiderio della volontà creatrice, è la causa per cui alle forme inferiori succedono forme più elevate, è la causa motrice dell’evoluzione, è la stessa spinta evolutiva che chiede di essere manifestata, sempre più avanti, sempre più in alto.

Nel libro classico dell’India il Mahabarata, è detto che Brahma creò il più bell’essere femmineo che siasi conosciuto, che chiamò Tillotama. Egli lo presentò, a turno, a tutti gli Dei onde ottenere la testimonianza del loro stupore e della loro ammirazione. Il desiderio di Siva di possederla fu così grande che egli sviluppò in sè quattro facce successivamente, mentre essa faceva il giro dell’assemblea; ed il desiderio d’Indra era così intenso che il suo corpo divenne tutt’occhi.

In questo mito può essere rappresentato l’effetto del Desiderio e della Volontà nelle forme della vita, funzione e figura – le quali tutte seguono il Desiderio ed il Bisogno, come si vede nel lungo collo della giraffa che la rende capace di raggiungere i rami più alti degli alberi del suo paese nativo; nel lungo collo e nelle lunghe gambe degli uccelli acquatici, delle gru, ibi, cicogne, ecc,

La volontà creatrice trova in sè il desiderio di creare dei soli ed i soli sono formati. Essa desiderò i pianeti che girassero attorno al sole, ed essi furono lanciati in obbedienza alla legge. Essa desiderò vita vegetale e la vita vegetale apparve, dalle forme più alte alle inferiori. Poi venne la vita animale dalla monade all’uomo. Alcune forme animali ebbero il desiderio di volare, ed ali apparvero gradatamente, e noi le chiamammo uccelli. Alcune sentirono il desiderio di intanarsi nel terreno, ed ecco vennero le talpe. Abbisognò una creatura pensante e l’uomo col suo meraviglioso cervello fu sviluppato. L’evoluzione è qualche cosa di più della semplice sopravvivenza del più idoneo, della selezione naturale, ecc. Quantunque vengano usate tali leggi come arnesi ed istrumenti, pure al di là di esse si trova questo stimolo insistente, questo impellente desiderio, questa Volontà creatrice continuamente in azione. Lamarck aveva più ragione di Darwin, quando proclamò che il desiderio stava dietro a tutto e precedeva ogni forma e funzione. Il Desiderio aveva bisogno di forma e di funzione e le produceva mediante l’attività della Volontà creatrice.

Questa volontà creatrice agisce come una forza vitale - e questo è certo - ma non agisce come un qualche cosa di ragionevole od intellettuale, invece essa manifesta piuttosto il «sentimento», il bisogno, la fase istintiva della mente,

Page 31: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

affine a quei «sentimenti» ed azioni conseguenti, che noi troviamo nella nostra natura. La volontà agisce secondo il disegno istintivo.

L’evoluzione ci mostra la vita che costantemente si spinge in avanti verso forme di espressione ognor più alte; e la spinta è costantemente all’insù ed in avanti. È ben vero che alcune specie spariscono essendo la loro opera nel mondo compiuta, ma esse vengono sostituite da altre specie più armoniche all’ambiente ed ai bisogni del loro tempo. Alcune razze umane decadono, ma altre costruiscono sulle loro fondamenta e raggiungono anche più grandi altezze.

La volontà creatrice è qualche cosa di differente dalla ragione o dall’intelletto: ma essa sta alla loro base. Nelle forme inferiori di vita, nelle quali la mente è appena in evidenza, la volontà creatrice è in piena attività manifestandosi nell’istinto e nella così detta azione vitale automatica. La sua manifestazione non dipende dai cervelli, poichè queste forme inferiori di vita non hanno cervello, ma è in azione attraverso ogni parte del corpo dell’essere vivente.

Prove dell’esistenza della volontà creatrice agente indipendentemente dal cervello nella vita animale e vegetale, se ne possono avere in quantità enorme, solo che noi vogliamo esaminare l’azione vitale nella più basse forme di vita.

La testimonianza degli investigatori secondo le teorie della scuola evolutiva, ci mostra che il principio vitale era in piena azione nella vita animale e vegetale inferiore milioni di anni prima che i cervelli, capaci di manifestare il pensiero, fossero prodotti. Haekel c’informa che durante più di metà dell’enorme tempo trascorso dopo che la vita organica fu manifestata, nessun animale sufficientemente sviluppato per avere un cervello, esisteva. Il cervello si evolse secondo la legge del desiderio o di necessità, in accordo col gran piano, ma esso non fu necessario per la continuazione dell`opera meravigliosa della creazione e conservazione delle forme viventi. E non lo è nemmeno oggi. Il bambino e l’idiota non possono pensare intelligentemente, ma pure le loro funzioni vitali procedono regolarmente ed in accodo colla legge, a dispetto dell`assenza di un cervello pensante. E l’azione vitale delle piante e delle forme inferiori della vita animale procede allo stesso modo. Questa cosa meravigliosa che noi chiamiamo istinto è soltanto un nome diverso della volontà creatrice che emana dall’unica vita o dall`Assoluto.

Pure nell’infimo essere della scala della vita, come nelle monere, noi possiamo vedere la Volontà creatrice in azione. Le monere non sono che tenui particelle vischiose di sostanza gelatinosa, semplici macchiette colloidali senza organi di vita, che pure compiono i fenomeni della vita organica, come nutrizione, riproduzione, sensazione e movimento, ognuno dei quali è usualmente associato ad una struttura organizzata. Questi esseri sono incapaci di pensiero, ed i fenomeni sono dovuti all’azione della volontà che opera in essi. Questo impulso intimo e questa azione si può scorgere ovunque, manifestantesi secondo disegni sempre più elevati mano mano che più alte forme di organismi sono costruite.

Page 32: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Gli scienziati hanno usato il termine bramosia, « appetito» definendolo come «la tendenza istintiva degli organismi viventi a compiere certe azioni; la tendenza di un corpo organico a cercare ciò che può soddisfare i bisogni del suo organismo». Ora che cos’è. questa tendenza? Essa non può essere uno sforzo della ragione, poichè le forme inferiori di vita non hanno alcun che con cui ragionare. Ed è impossibile di parlare di una «tendenza deliberata» senza ammettere l’esistcnza di un potere mentale di qualche genere. E dove si potrebbe collocare un tal potere se non nella forma stessa? Quando noi consideriamo che la Volontà agisce in tutte le forme di vita. e traverso ad esse, dalle più alte alle più basse, dalle monere all’uomo, noi possiamo subito riconoscere la sorgente del potere e della attività. È il grande principio vitale, la volontà creatrice che si manifesta.

Noi possiamo forse farci un’idea migliore della volontà creatrice riferendoci alle sue forme esterne e visibili di attività. Noi non possiamo vedere la stessa volontà – la pressione – la necessità – ma noi possiamo vedere la sua azione attraverso le forme viventi. Allo stesso modo noi non possiamo vedere un uomo dietro una tenda, ma pure possiamo praticamente vederlo coll’osservare i movimenti della sua forma quando egli si spinge contro la tenda, e così possiamo vedere la volontà osservandola quando si spinge contro le tende viventi delle forme di vita. Pochi anni or sono fu rappresentata sui teatri americani una commedia nella quale una delle scene rappresentava il luogo ove dimorano gli spiriti trapassati, secondo la credenza giapponese. Gli spettatori non potevano vedere gli attori che rappresentavano gli spiriti, ma potevano vederne i loro movimenti quando essi si spingevano contro una sottile cortina di seta stesa traverso la scena ed i loro movimenti ed il loro andirivieni dietro la tenda erano pienamente riconosciuti. L’illusione era perfetta e l’effetto sorprendente. Si credeva quasi di vedere le forme di creature senza corpo. E questo è ciò che poi possiamo fare nell’osservare l’azione della volontà creatrice; noi possiamo inravedere il movimento della forma della volontà che sta dietro la tenda delle forme della manifestazione di vita. Noi possiamo vederla premere, spingere qui, piegare là, costruire qua e cambiare altrove, sempre agendo, sempre muovendo, lottando operando in corrispondenza dell’insaziabile e smanioso bisogno del suo interno desio. Diamo dunque qualche sguardo al movimento della volontà dietro la tenda.

Cominciando dai casi della formazione dei cristalli, di cui abbiamo parlato nella lezione precedente, passeremo alla vita delle piante, ma prima daremo un ultimo sguardo alla volontà che si manifesta nelle forme dei cristalli. Una delle ultime opere scientifiche parla degli esperimenti di uno scienziato che ha dedicato molto studio alla formazione dei cristalli e dice di aver notato che certi cristalli di composti organici invece di essere costruiti simmetricamente, come avviene usualmente nei cristalli, erano «enantiomorfici» cioè in opposizione tra di loro. in destri e sinistri, come avviene delle mani, dei guanti o delle scarpe, ecc. Questi cristalli non si trovano mai da soli, ma sempre appaiati. Non potete voi scorgere in ciò, la volontà dietro la tenda?

Cerchiamo ora la volontà dietro la vita vegetale. Sorvoliamo rapidamente sui meravigliosi casi di fecondazione di piante per mezzo degli insetti, in cui la pianta forma i suoi fiori in modo da permettere l’ingresso ad un insetto speciale

Page 33: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

che agisce come trasmettitore del suo polline, e pensiamo, per un momento, al modo con cui si provvede alla distribuzione del seme. Alcune piante ed alcuni alberi fruttiferi circondano il seme di un involucro dolce che può essere mangiato dall’insetto e da altro animale, ed il seme, così, distribuito. Altri hanno una corteccia dura che protegge il seme o nocciuolo dai freddi dell’inverno, corteccia che si marcisce colle pioggie della primavera e permette al seme di germogliare. Altri circondano il seme di una sostanza lanugginosa così che il vento può portarli qua e là e dar loro la possibilità di trovare una dimora ove non stiano troppo affollati. Un altro albero ha un piccolo involucro che scoppiando può lanciare il suo seme a molti piedi di distanza.

Altre piante hanno semi che sono ricoperti di setole che li rendono capaci di attaccarsi alla lana delle pecore e di altri animali ed essere così trasportati altrove cadendo poi in qualche luogo molto lungi dal luogo di origine favorendo così il diffondersi della specie. Alcune piante mettono in opera i piani più meravigliosi per questa diffusione del seme in nuovi luoghi più propizi al loro accrescimento e sviluppo, piani che spiegano un’azione molto simile a ciò che noi chiameremmo «ingegnosità» se fosse l’opera di una mente ragionevole. Vi sono piante chiamate xantium (cockle-burs) i cui semi hanno un involucro provvisto di spine in ogni direzione così che qualunque cosa venga a contatto con essi è sicuro di portarseli seco. All’estremità di ogni spina vi è un piccolissimo uncino e questi uncini si attaccano saldamente a qualunque cosa passi loro vicino, lana di animali, capelli, vestiti, ecc. Alcuni di questi semi sono stati trasportati, assieme alla lana ecc., in altre parti del mondo dove trovarono nuove dimore e più vasto campo di riproduzione.

Altre piante ancora, come il cardo, provvedono i loro semi di ali lanuginose per mezzo delle quali vengono trasportati dal vento in altri campi lontani. Altri semi hanno la facoltà di rotolare sul terreno percorrendo anche grandi distanze, merce la loro forma speciale. L’acero provvede il suo seme di uno speciale apparato somigliante a qualche cosa come un’elica propulsiva la quale, quando il vento scuote l’albero e ne libera i semi, si pone a roteare per l’aria portando il seme ad un centinaio di metri di distanza ed anche più. Altri semi sono provvisti di apparecchi galleggianti coi quali possono farsi trasportare per più miglia dai ruscelli, torrenti o fiumi. Alcuni di questi non solo galleggiano, ma nuotano realmente avendo dei filamenti simili a quelli dei ragni, che si muovono a somiglianza di gambe e realmente spingono il tenue seme verso la sua nuova dimora. Uno scrittore ha detto recentemente di questi semi che «i loro curiosi movimenti sembrano così vitali che è quasi impossibile il credere che questi tenui oggetti che progrediscono così bene sull’acqua, siano realmente semi e non insetti».

Le foglie del «Venus acchiappa mosche» si ripiegano una sull’altra e racchiudono l’insetto che è stato attirato dal succo dolce delle foglie, mentre tre sensibilissime setole o peli ne dànno notizia alla pianta che l’insetto è a contatto con loro. Un recente scrittore dà questa descrizione di una pianta curiosa; egli. dice: «Sulle rive del lago Nicaragua, si è trovato un pericoloso prodotto del regno vegetale conosciuto fra gli indigeni col nome espressivo di « laccio del diavolo». Il naturalista Dunstan lo scoprì molto tempo fa mentre passeggiava sulle sponde del lago. Attirato dagli ululati di dolore e terrore del suo cane, egli

Page 34: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

trovò l’animale trattenuto da veri lacci viscosi che ne avevano arrossata la pelle fino al punto di farla sanguinare. Questi lacci erano rami di una pianta carnivora recentemente scoperta che è stata chiamata appunto: «polpo terrestre». I rami sono flessibili, neri, lisci e senza foglie e secretano un umore viscido».

Voi avete veduto dei fiori che si chiudono quando vengono toccati. Ricordate il «papavero dorato» che si rinchiude quando il sole tramonta. Un’altra pianta, una varietà di orchidea, possiede uno stelo, o tubo, lungo, sottile, piatto, della grossezza di circa un ottavo di pollice, aperto all’estremità, ed una serie di piccoli tubi là dove esso si congiunge alla pianta. Ordinariamente questo tubo resta raccolto in spirale, ma quando la pianta ha bisogno di acqua (essa cresce usualmente sui tronchi di albero penzolando su luoghi paludosi) svolge lentamente il piccolo tubo e lo piega fino ad intingerlo nell’acqua dove esso procede al succhiamento dell’acqua fino a che è pieno, poi si raccartoccia e scarica l’acqua direttamente sulla pianta o sulle radici. Indi ripete il processo fino a che la pianta è soddisfatta. Quando l’acqua non si trova sotto la pianta, il tubo si muove in diverse direzioni alla stessa guisa della proboscide di un elefante fino a che trova quello che gli abbisogna. Se si tocca questo tubo o proboscide della pianta mentre si distende per raccogliere l’acqua, esso dimostra una grande sensività e rapidamente si ritira su se stesso.

Ora, che cosa dà origine a questa azione vitale? La pianta non ha cervello e non può aver elaborato questo processo mentale nè agito in seguito ad un ragionamento. Essa non ha nulla con cui pensare in così alto grado. È la volontà che opera dietro la tenda muovendosi in una direzione e nell’altra, compiendo ciò che desidera.

Uno scienziato francese, di nome Duhamel, piantò una volta alcune fave in un cilindro, qualche cosa come una lunga scatola che potesse star distesa sui propri lati. Egli attese fino a che le fave cominciarono a germogliare ed a mettere radici in basso e germogli in alto secondo la legge invariabile di natura. Allora egli mosse di un poco il cilindro facendolo ruzzolare di un pollice o due. Il giorno dopo lo fece rotolare un poco di più, e seguito a fare così nei giorni seguenti. Ebbene, dopo qualche tempo, Duhamel smosse la terra dal cilindro e ne estrasse le nascenti piantine e che cosa trovò? Questo, che le fave nel loro sforzo di far crescere le loro radici verso il basso avevano continuato a piegare in basso di giorno in giorno e nel loro sforzo di mandare i germogli in alto continuavano a piegarsi un poco ogni giorno, fino a che da ultimo si erano formate due complete spirali, una per le radici girando sempre verso il basso, l’altra per i germogli svolgendosi verso l’alto. Come aveva la pianta riconosciuta la direzione? Quale ne era il potere motore? La volontà creatrice dietro la tenda, come ben vedete.

Delle patate rinchiuse in oscuri sotterranei hanno allungato radici e germogli per venti e trenta piedi per raggiungere la luce. Altre piante spingono fuori le loro radici per molti piedi onde raggiungere l’acqua. Esse conoscono dove si trova la luce e l’aria e come si possano raggiungere. I viticci di una pianta conoscono dove sta il piuolo o la corda e li raggiungono e vi si avviticchiano. Se si distaccano, il giorno dopo si trovano nuovemente avviticchiati; se si muove il piuolo o la corda, i viticci si muovono con loro. Le piante insettivore sanno

Page 35: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

distinguere gli alimenti azotati da quelli non azotati, accettando i primi e rigettando gli altri. Esse riconoscono che il formaggio ha le stesse proprietà nutritive degli insetti e lo accettano sebbene esso sia tanto differente per tatto, gusto, apparenza e per tutte le altre caratteristiche, dal loro cibo ordinario.

Molti di questi casi si potrebbero citare per dimostrare l’azione della Volontà nella vita delle piante. Ma, per quanto meravigliosi siano molti di essi, la pura azione della volontà, che si scorge nell’accrescimento della pianta, è semplicemente meravigliosa. Immaginate un piccolo seme e vedetelo germogliare e attirare a sè il nutrimento dall’acqua, dall’aria, dalla luce e dal suolo e crescere fino a divenire un grande albero con corteccia, rami, foglie, fiori e frutti: pensate a questo miracolo e considerate qual debba essere il potere e la natura di questa Volontà che ne è la causa.

Lo sviluppo della pianta manifesta una tale forza da rompere grosse pietre e da sollevare grosse lastre di pavimento come può vedersi esaminando i marciapiedi di qualche sobborgo. Un giornale inglese pubblicò la notizia che quattro enormi funghi avevano sollevato, durante una notte, una grande lastra del pavimento di una strada frequentatissima di giorno.

Pensate a queste manifestazioni di energia e di potere. Questa meravigliosa facoltà di espandersi in forza, moto ed energia è fondamentale nella volontà poichè, in vero, ogni cambiamento fisico ed ogni accrescimento è il risultato di moto, ed il moto deriva soltanto dalla forza e dalla pressione. Forza, energia, potere e moto di chi? Della Volontà.

Da ogni parte noi possiamo vedere questa pressione ferma e costante dietro le forze vitali e nelle stesse forme inorganiche: una costante manifestazione di energia e di potere. Tutto questo potere è nella volontà e la volontà non è che la manifestazione dell’Onnipotente - dell’Assoluto: ricodatelo.

E questo potere si manifesta non sollanto nel fenomeno dell’accrescimento e dei movimenti ordinari, ma anche in altre vie che sembrano del tutto misteriose pure alla scienza moderna. Come si spiega che certi uccelli siano capaci di volare contro un forte vento senza visibile movimento delle loro ali? Come fanno i nibbi palustri ai librarsi nell’aria ed essere veloci senza alcun movimento delle ali? Come si spiega il movimento di certe creature microscopiche cui mancano gli organi di molo? Ponete attenzione al seguente caso citato dallo scienziato Benet. Egli constatò che i policiatidi hanno una maniera di muoversi loro speciale, una specie di slittamento, a destra, a sinistra, avanti, indietro, obliquamente, fermandosi e partendo, adagio o svelti, a loro piacere. Essi non hanno organi rli locomozione e nessun movimento può essere veduto nel loro corpo, nè interiore, nè esteriore. Essi slittano semplicemente. Come?

Passando alla vita animale superiore, come fanno le uova a crescere dentro le galline? Quale è il potere nel germe dell’uovo? Può il germe pensare, fare piani, muoversi o crescere per diventar una gallina? O è la volontà che qui è in opera? E ciò che è vero in questo caso, è vero anche per la nascita e lo sviluppo della vita animale superiore: tutta la vita animale si sviluppa da ogni singola cellula germinale. Come e perchè?

Page 36: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Vi è una energia mentale che risiede nella cellula germinale, su ciò non può esservi dubbio, e questa energia mentale è la volontà creatrice sempre in maniifestazione. Fate attenzione alle seguenti parole dell’eminente scienziato Huxley: egli dice: «Più lo studioso della natura diventa familiare colla sua azione più cresce la sua ammirazione e meno si meraviglia del suo modo di operare; ma di tutti i perenni miracoli che essa offre alla sua indagine, forse il più degno della sua ammirazione è lo sviluppo di una pianta o di un animale dal suo embrione. Esaminiamo l’uovo depositato di recente da qualche animale comune, come quello di una salamandra o di una lucertola. Esso è un minuscolo sferoide nel quale il miglior microscopio non rileverebbe che un sacco a contorni non ben definiti, racchiudente un liquido gelatinoso che tiene dei granuli in sospensione. Ma strani poteri giacciono dormenti in questo globulo semi-fluido. Fate che una moderata somministrazione di calore raggiunga quest’umido sferoide e la materia plastica subirà così rapidi cambiamenti e con propositi così ben definiti nella loro successione, che si possono paragonare soltanto a quelli operati da un abile modellatore su di una informe massa di creta. La massa è divisa e suddivisa da un’invisibile cazzuola, in parti sempre più piccole fino a che è ridotta ad un aggregato di granelli così piccoli da poter costruire anche le parti più fini del nascente organismo. E allora avviene come se un dito delicato tracciasse la linea che dev’essere occupata dalla colonna vertebrale, e modellasse i contorni del corpo facendo scaturire la testa ad una estremità e la coda all’altra; modcllando i fianchi e le membra del corpo nelle dovute proporzioni di minuscola salamandra, in modo così artistico, che dopo aver assistito al processo, d’ora in ora si diviene quasi involontariamente posseduti dall’idea che un più potente aiuto alla vista di quello porto dalle lenti acromatiche, ci farebbe vedere l’invisibile artista, col suo bozzetto davanti, sforzandosi con abile manifestazione a perfezionare l`opera sua.

«Come la vita si avanza ed il giovine anfibio percorre le acque, terrore degli insetti suoi coetanei, non solo le particelle nutritive somministrate dalla sua preda (per l’aggiunta delle quali ha luogo l’accrescimento della sua struttura) sono deposte ognuna al proprio posto e nelle dovute proporzioni onde riprodurre le forme, il colore e le dimensioni caratteristiche della specie, ma pure i poteri meravigliosi che sono posseduti da questi animali, di. riprodurre le parti perdute, sono regolati da questa stessa tendenza di governo.

«Tagliate le gambe, la coda, le mascelle, separatamente o tutto insieme, come lo Spallanzani dimostrò molto tempo fa, queste parti non solo si riproducono, ma il nuovo organo è modellato sullo stesso tipo di quello perduto. La nuova mascella o la nuova gamba è una nuova gamba o nuova mascella di salamandra e mai, per nessuna circostanza, assume caratteri che l’assomigliassero alla mascella o alla gamba di una rana».

In questo brano dell’Huxley si può scorgere il lavoro reale della Volontà creatrice dell’Universo muoventesi dietro la tenda – una tenda molto tenue invero – e questo lavoro meraviglioso è sempre in azione intorno a noi ed in ogni tempo. Miracoli si compiono ad ogni secondo, e sono così comuni che noi non ci curiamo più di osservarli.

Page 37: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

E nel nostro corpo è la volontà all’opera? Certamente. Che cosa vi ha fatto crescere dalla singola cellula alla maturità? Forse il vostro intelletto? Non è stata fatta, forse, ogni particella di esso, senza la vostra cosciente cooperazione? Egli è soltanto quando le cose vanno male, in seguito alla violazione di qualche legge, che voi divenite consci dei vostri organi interni. Eppure lo stomaco e il fegato, il cuore ed il resto hanno compiuto la loro opera fermamente, lavorando giorno e notte, costruendo, riparando, nutrendo: facendovi crescere fino a farvi uomo o donna e mantenendovi sano e forte. Fate voi ciò col vostro intelletlo o colla vostra volontà personale? No, è la grande Volontà creatrice dell’Universo, la espressione dei propositi e del potere dell’Assolluto che si manifesta in voi e traverso voi. È la Vita-unica che si esprime in voi per mezzo della sua Volontà creatrice.

E questo non è tutto. La Volontà creatrice è ovunque intorno a noi, in ogni forza, in ogni energia, in ogni principio. La forza che noi chiamiamo potere mentale, è il principio della Volontà, diretto dalle nostre menti individuali. In questa affermazione noi abbiamo l’indizio del grande mistero della forza e del potere mentale e dei così detti fenomeni psichici; essa inoltre ci dà la chiave delle guarigioni ottenute con mezzi psichici. Questo non è il momento di addentrarci nei particolari che riguardano questa fase del soggetto, pure soffermiamoci un istante. Questo potere della Volontà dell’Universo, in tutte le sue forme e fasi, dalla elettricitià al potere mentale, è sempre a disposizione dell’uomo, entro certi limiti e soggetto sempre alle leggi della Volontà creatrice dell’Universo. Coloro che giungono a comprendere le leggi di una forza qualsiasi, possono adoperarla e ogni forza può essere adoperata con profitto o con danno.

Più noi ci avviciniamo alla comprensione e alla coscienza della unità di vita e di potere, più grande è la forza di cui possiamo disporre poichè in questo modo noi ci avviciniamo sempre più alla sorgente di ogni Potere. In queste lezioni speriamo di dirvi come possiate venire a più stretto contatto con questa Unità di Vita di cui voi ed ogni essere vivente siete soltanto delle forme e canali di espressione, sotto l’azione della Volontà creatrice.

Noi speriamo che questa lezione possa portare alle vostre menti il riconoscimento dell’Unità del Tutto, che noi tutti siamo parti dell’unità che ci recinge, le cui pul- sazioni sono sentite pure al limite esteriore del circolo della vita nell’uomo, nelle monadi, nei cristalli, nell’atomo. Cercate di sentire che l’intima essenza della Volontà creatrice è dentro di voi sforzandovi di realizzare la vostra completa unione interiore con essa e con tutte le altre forme di vita. Cercate di riconoscere che, come alcuni recenti scrittori hanno detto: «tutto il mondo vivente è una sola umanità in formazione e che noi siamo soltanto parti del tutto». E ricordatevi anche della splendida visione di un futuro che si distende innanzi allo sguardo dell’anima risvegliata fino a che la mente più non riesce ad afferrare il meraviglioso panorama.

PENSIERO CENTRALE

Nell’Universo vi è un solo potere, una sola forza, una sola energia; e questo potere, questa eneergia e questa forza, sono una manifestazione dell’Unica

Page 38: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Vita. Nè vi può essere nessun altro potere, poichè non vi è altro che l’Uno da cui il potere può derivare. Il potere dell’Uno è a noi visibile nelle sue manifestazioni, nelle leggi naturali e nelle forze della natura – che noi chiamiamo Volontà creatrice. Questa Volontà creatrice è l’intero potere motore, la spina, la pressione che sta nel cuore di tutte le forme di vita. Nell’atomo e nella molecola, nella cellula, nelle monadi, nella pianta, nell’animale, nell’uomo, il principio della Volontà creatrice è costantemente in azione, creando, preservando e mantenendo la vita alle sue funzioni. Noi possiamo chiamare ciò istinto o natura, ma esso è Volontà creatrice in atto. Questa Volontà sta dietro ogni Potere, ogni energia o forza – sia essa fisica, meccanica o mentale. Ed ogni forza che noi usiamo consciamente od incosciamente, viene dall’Unica grande sorgente di potere. Se noi potessimo vedere chiaramente, vedremmo che dietro a noi sta il potere dell’Universo, aspettando che noi ne facciamo un uso intelligente, sotto il controllo della Volontà del Tutto. In ciò non vi è nulla da temere poichè noi siamo manifestazione dell'Unica vita da cui procede ogni potere, ed il Sè Reale è al disopra dellèffetto, poichè è parte della causa. Ma sopra, sotto, dietro ogni forma di essere, di materia, di energia, di forza e di potere, sta l’ASSOLUTO, sempre calmo, sempre lieto e contento. Quando conosceremo ciò, diverremo capaci di manifestare uno spirito di assoluta fiducia, di fede e di confidenza nella bontà e giustizia ultima di ciò che è l’unica Realtà che vi sia.

Pace sia con voi.

LEZIONE IV.

L’UNITÀ DELLA VIITA

Nella nostra prima lezione di questa serie abbiamo parlato dell’Unità Reale che sottostà a tutta la vita. Fu dimostrato che questa unica realtà è al di sopra della mente e della materia, e che il termine più appropriato che si poteva applicare, fosse quello di «Spirito». Vi dicemmo essere impossibile di spiegare che cosa fosse proprio lo «Spirito» poichè noi non abbiamo nulla a cui paragonarlo o con cui descriverlo, e che non può essere espresso che coi propri termini e non con termini applicabili alle sue emanazioni e manifestazioni. Ma, come dicemmo, noi possiamo riguardare lo Spirito come «l’essenza della vita e dell’essere – la realtà che sottostà alla vita universale e dalla quale quest’ultima emana».

Nella seconda lezione vedemmo che questo «Spirito» che chiamammo «l’Assoluto» esprimeva sè stesso nella vita universale manifestata in innumerevoli forme di vita e di attività. Nella stessa lezione noi vi mostrammo che l’universo è vivo, che in esso non può esservi una tal cosa come un oggetto morto, altrimenti la teoria e la verità della sottostante unità di vita dovrebbe cadere ed essere rigettata. In quella lezione vi mostrammo che pure nel mondo inorganico la vita era sempre manifesta, che in ogni atomo e particella della

Page 39: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

materia inorganica vi è l’energia vitale universale che si manifesta e che è in costante attività.

Nella terza lezione noi entrammo anche maggiormente in questa fase generale del soggetto, o vi mostrammo che la Volontà creatrice – questo principio attivo della vita universale – è sempre al lavoro, costruendo nuove forme, figure e combinazioni, per distruggerle di poi onde riplasmare il materiale in nuove forme e combinazioni. La Volontà creatrice è sempre all’opera nella sua triplice funzione di creare, preservare e distruggere forme – non concernendo il cambiamento, altro che la forma e la combinazione delle parti, rimanendo la sostanza reale immutata nel suo aspetto interiore ad onta degli innumerevoli apparenti cambiamenti delle sue forme oggettive. Come l’Oceano i cui strati profondi restano calmi ed indisturbati e la loro reale natura resta immutata ad onta delle onde che si elevano alla superficie, così il grande oceano della vita universale resta immutato ed inalterato malgrado l’opera costante della Volontà creatrice alla sua superficie. – Nella stessa lezione vi demmo molti esempi della Volontà in azione, della sua opera meravigliosa nelle varie forme di vita e di attività, ognuna delle quali veniva a dimostrarvi che il Potere Unico è all’opera ovunque ed in ogni tempo.

Nella prossima lezione, l’Uno e i Molti, ci sforzeremo di spiegarvi i più alti insegnamenti della filosofia Yoga riguardanti l’Unica Realtà e le molte sue manifestazioni: come l’Uno diventi apparentemente i Molti – questo grande problema che sta in fondo al bene ed al vero. In quella lezione noi presenteremo alla vostra considerazione alcune fondamentali sorprendenti verità, ma prima di raggiungere questo punto del nostro insegnamento dobbiamo fissare nella vostra mente la verità base che le varie manifestazioni di vita, che noi vediamo in ogni parte dell’Universo, sono soltanto forme di manifestazione dell’Unica Vita universale che è poi manifestazione dell’Assoluto.

Generalmente parlando vi diremo che l’emanazione dell’Assoluto avviene in forma di una Unica vita universale, nella quale le varie forme di vita apparentemente separate, sono soltanto centri di energia o di coscienza, e che la separazione è più apparente che reale poichè un legame di unità e di connessione sottostà a tutte le forme apparentemente separate. Se lo studioso non giunge a fissare fermamente questa idea nella sua mente e nella sua coscienza, troverà difficile afferrare le più alte verità dello filosofia Yoga. – Che, infine, tutta la vita sia unica, che tutte le forme di manifestazione di vita formino una unità armonica sottostante, è una delle grandi verità che sono alla base degli isegnamenti Yoga ed ogni studioso di questa filosofia deve far sua questa verità-base prima di poter fare maggiori progressi. Questo impadronirci della verità è qualche cosa di più di una concezione intellettuale, poichè l’intelletto ci dice che tutte le forme di vita sono separate e distinte fra loro e che non vi può essere unità tra tale diversità. Ma dalle parti più alte della mente viene il messaggio di una unità sottostante a dispetto di ogni apparente diversità e se noi meditiamo su questa idea, ne vedremo subito la verità e sentiremo che noi, noi stessi siamo soltanto centri di coscienza nel grande oceano di vita, che noi e gli altri centri siamo riuniti da innumerevoli filamenti spirituali e mentali, e che tutto proviene dall’Uno. Vedremo che l’illusione della separazione è soltanto

Page 40: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

«una finzione sempre in opera nell’universo» come la chiamò, con parole adatte, uno scrittore, e che Tutto è Uno, in fine, e che sottostante a tutto vi è unità.

Alcuni dei nostri studiosi penseranno che noi prendiamo un sentiero troppo lungo per giungere a queste grandi verità-basi della nostra filosofia, ma noi che abbiamo percorso questo pensiero, e conosciamo i suoi punti scabrosi e le sue acute svolte, ci sentiamo giustificati nell’insistere che lo studioso deve essere condotto alla verità gradatamente e sicuramente invece di tentare le scorciatoie traverso burroni e canneti. Dobbiamo insistere sulla via scelta per il nostro insegnamento perchè essa è stata esperimentata e trovata buona, e sappiamo che ogni studioso verrà a riconoscere che il nostro è un metodo saggio e ci ringrazierà di averlo avvicinato gradatamente e facilmente a questa meravigliosa verità non scevra di sgomento, che ci sta dinanzi. Con questo processo graduale la mente si abitua a questa linea di pensiero ed ai principi sottostanti, scartando gradualmente gli involucri mentali usati, che hanno servito ai loro fini ma che ora debbono essere eliminati perchè cominciano a diventar pesanti per la mente quando essa si avvicina alle più alte sommità del Sentiero della Conquista. Perciò dobbiamo chiedervi di esaminare con noi, in questa lezione, alcuni altri insegnamenti riguardanti l’unità della vita.

Tutte le scuole del più alto pensiero orientale, come molti dei più grandi filosofi del mondo occidentale, sono d’accordo sulla concezione dell’unità della vita, sull’unicità di tutta la vita. I pensatori occidentali e molti filosofi orientali arrivarono a questa conclusione col mezzo dei loro poteri intellettuali, grandementc accresciuti e stimolati dalla concentrazione e dalla meditazione, processo questo che mette in libertà le facoltà della mente spirituale, le quali passarono nelle cognizioni dell’intelletto che si impossessò così delle più alte concezioni contenute in sè stesso ampliandole e formando nuove teorie. Ma fra i maestri orientali vi sono altre fonti di informazioni, e da queste fonti viene lo stesso concetto dell’unicità ed unità della vita universale. Queste più alte fonti di informazione alle quali alludiamo, consistono nelle cognizioni che provengono da quegli esseri che sono passati in più alti piani di vita di noi, i cui sensi e le cui risvegliate facoltà spirituali li mettono in grado di vedere perfettamente chiare quelle cose che a noi sono perfettamente oscure. E pure da queste fonti viene il messaggio della unicità di vita,della esistenza di una meravigliosa vita universale che include tutte le forme di vita, come noi le conosciamo, e molte forme e fasi a noi sconosciute, tutti centri nel grande oceano di vita.

Per quanto sia alta la sorgente dell’informazione, pure la risposta è la stessa: «tutta la vita è una». E questa unicità di vita inchiude esseri tanto più alti di noi, quanto noi lo siamo delle creature che abitano il limo dell’oceano. Essa abbraccia esseri che sembrerebbero a noi, arcangeli o Dei e ci dicono che al di là di questi vi sono altri esseri ancor più alti e radianti, e così di seguito fino all’infinito dell’infinito. E tutti non sono che centri di esistenza nell’unica vita, tutti non sono che parti della grande vita universale che, alla sua volta, è soltanto emanazione dell’Assoluto.

La mente dell’uomo si arresta sbigottita alla contemplazione di tali meraviglie, eppure vi sono uomini che osano tentare di parlare autorevolmente degli

Page 41: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

attributi e delle qualità dti «Dio» come se esso, «l’Assoluto, fosse semplicemente un uomo ingrandito. Invero «gli sciocchi corrono dove gli angeli temono di camminare in punta dei piedi» come disse il poeta.

Coloro che leggeranno la nostra prossima lezione e si faranno così un’idea della sublime concezione che i maestri Yoghi hanno dell’Assoluto, resteranno sbigottiti della presunzione di quei mortali che osano pensare dell’Assoluto quale possessore di «qualità» e di attributi come l’infima delle cose di questo universo da lui emanato. Pure anche l’opera di questi spiritualisti ancora in fascie è buona, poichè cominciano a pensare, e quando l’uomo comincia a pensare e ad indagare comincia a far progresso. Non è il fatto di queste idee immature che ha cagionato la nostra osservazione, ma piuttosto la tendenza di costoro a sostenere la loro piccola concezione come assoluta verità, e ad insistere nel volere imporre queste loro vedute agli altri che essi considerano come «poveri pagani ignoranti». Permettete ad ogni uomo di pensare secondo le proprie vedute ed aiutatelo coll’offerta del meglio che voi possediate, ma non cercate di imporgli le vostre proprie vedute come verità assolute da essere trangugiate sotto minaccia di dannazione o di castigo eterno. Chi siete voi che osate parlare di castigo e dannazione mentre l’odore del fumo dell’inferno del materialismo è ancora sui vostri panni? Quando voi riconoscerete che il migliore di voi è ancora uno spiritualista in fascie, allora arrossirete di queste cose. Attenetevi saldamente a ciò che di meglio conoscete, siate generosi con chi desidera partecipare alle vostre cognizioni, ma date senza biasimo o senso di superiorità, poichè coloro a cui insegnate oggi possono essere i vostri maestri domani: vi sono molte sorprese di questo genere lungo il Sentiero. Siate coraggioso e fiducioso, ma quando cominciate a sentirvi insuperbire per l’acquisizione di qualche nuova briciola di sapere, fate che la vostra preghiera – la nostra preghiera, poichè noi pure siamo fanciulli – sia: «Signore sii misericordioso verso di me che sono uno sciocco!».

Queste parole sono per noi, studiosi di filosofia Yoga – e per i maestri della medesima – poichè la natura umana è la stessa a dispetto dei nomi, e noi dobbiamo evitare la «vanità della vanità», l’orgoglio spirituale o l’arroganza, questo fatto che ha fatto ruzzolare molte anime da un’alta posizione raggiunta sul Sentiero costringendole e ricominciare da capo il viaggio, castigate e malconcie. La caduta di Lucifero ha molti esempi sul piano occulto,ed in sè stessa è, invero, una adatta allegoria a questa legge. Ricordatevi sempre che voi siete soltanto un centro nell’oceano di vita e che anche tutti gli altri sono centri nello stesso oceano e che sotto a tutti è lo stesso placido strato di vita e di sapere, proprietà di tutti egualmente. I più alti ed i più bassi sono parte della stessa Unità di vita - ognuno di voi ha la stessa linfa vitale nelle vene, voi siete unito ad ogni :altra forma di vita, alta o bassa, da vincoli invisibili e nessuno è separato dagli altri. Noi parliamo, naturalmente, delle personalità dei vari studiosi che leggono queste parole. Il vero Sè di ognuno non ha bisogno di questi avvertimenti e quelli che sanno raggiungere il vero Sè coscientemente, non hanno bisogno di tali parole poichè hanno sorpassato lo stadio dell’errore.

A molti la coscienza dell’unità di vita – la vita universale – nella quale tutti siamo centri di coscienza e di essere, è venuta gradualmente come passo finale di una lunga serie di pensieri e di ragionamenti, aiutati da lampi di verità

Page 42: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

provenienti dalle regioni più alte della mente. Ad altri essa è giunta come una grande illuminazione o raggio di verità nel quale tutte le cose sono vedute nelle loro vere relazioni e posizioni fra di loro e tutte come fasi di esistenza nell’Uno. La frase «Coscienza cosmica» che è stata adoperata nelle precedenti serie di queste lezioni e anche da altri scrittori, significa questo subitaneo lampo di «conoscenza» nel quale ogni illusoria linea di divisione fra persone e cose è distrutta e la vita universale è veduta realmente esistente quale Unica vita. Per coloro che hanno raggiunto questa coscienza per l’una o l’altra vita ora ricordata – o per altre vie – non vi è alcun senso di perdita di personzalità, di potere o di forza. Al contrario, vi è sempre un senso di aumentato potere e di conoscenza; invece di perdita di individualità vi è un senso di maggior acquisto. Si sente di avere l’intiero universo dietro di noi o dentro di noi, piuttosto che aver peduto la nostra identità nel grande oceano di vita.

E poichè stiamo parlando di questa fase del soggetto, noi ameremmo chiedervi se avete approfondito mai il significato della parola molto usata «individualità». Avete mai cercato la sua origine ed il suo vero significato come viene usato dalle autorità competenti? Noi siamo certi che molti di voi non hanno una idea reale del vero significato di questa parola, per quanto strana possa apparirvi a prima vista questa affermazione. Soffermatevi ora e definite voi stessi la parola secondo l’idea che abitualmente avete di essa. Il novantacinque per cento vi dirà che essa significa qualche cosa come «una forte personalità».

Parliamone un poco.

Webster definisce la parola «individuo» como segue: «Non diviso o che non si può dividere: esistente come essere o cosa distinta, singola, una». La stessa fonte ci dice che la parola viene dal latino individuus che significa «indivisibile, non divisibile». Non può questo aiutarvi a farvi una più chiara idea della Individualità che conosce se stessa essere un centro di coscienza nell’Unica vita, piuttosto che una piccola, insignificante cosa separata da tutti gli altri centri e forme di vita e dalla sorgente di vita? Noi crediamo che ciò vi aiuterà a chiarire la vostra mente da quella parte di nebbia che non si era ancora alzata da sè.

E poichè siamo in tema di definizioni, diamo un piccolo sguardo alla parola «personalità» che generalmente si considera come sinonimo di «individualità» ed è spesso usata con questo significato. Webster ci dice che la parola «persona» viene dalla parola latina persona che significava «una maschera usata dagli attori»; parola che derivava alla sua volta da due parole: per che significava «traverso» e sonare che significa «suonare a traverso». Lo stesso autore ci dice che il significato arcaico della parola era «un carattere o la parte assunta da un attore in una rappresentazione drammatica». Ora, se voi penserete alla Personalità come «alla maschera usata da un attore», o come «una parte in un dramma», o come qualche cosa usata per «suonare a traverso», o «parlare a traverso» dall’individuo reale che sia dietro la maschera della personalità, allora forse vedrete un po’ più addentro nel mistero della personalità e dell’individualità.

Page 43: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Oh cari studiosi, non lasciatevi trarre in inganno dalla maschera della personalità che può avvenirvi di portare in questo momento, o dalle maschere che sono portate da quelli che vi circondano. Riconoscete, realizzate che dietro la vostra maschera è il grande Individuo - l’Indivisibile – la vita universale, nella quale voi siete un centro di coscienza e di attività. Ciò non deve cancellare la vostra identità, anzi vi dà una ben più vasta identità. Invece di immergervi in un Nirvana di estinzione di coscienza, la vostra coscienza si allarga sempre più a seconda del vostro sviluppo, così che alla fine sentirete che la vostra identità è l’identità dell’Universo: invece di guadagnare in nullità, guadagnerete in grandezza. Ogni aumento e sviluppo spirituale darà a voi un senso ognor crescente di affinità e di armonia col tutto. Voi crescerete nel Tutto mano mano che vi sviluppate. Non lasciatevi ingannare da discorsi intorno alla «nullità» ed alla perdita di individualità, sebbene qualche presentazione de’ suoi insegnamenti possa darne la parvenza ad un primo esame. Ricordatevi sempre che la personalità è la maschera e l’individualità la Reale Unità.

Voi avete udito sovente alcuno proclamarsi edotto degli insegnamenti teosofici e di altre esposizioni della sapienza religiosa orientale (compresa la nostra propria presentazione) ed asserire che la mente orientale è sempre inclinata al raggiungimento di uno stato finale di nullità o di estinzione nel Nirvana. In aggiunta a quanto abbiamo detto ed a quanto diremo su questo soggetto lasciateci riportare dalla ispirata scrittrice della «Secret doctrine» (l’opera teosofica classica) quanto essa dice a pag. 286 del vol. I: «È questo, come alcuno pensa, annichilimento? Vedere nel Nirvana estinzione completa della coscienza è come dire di un uomo immerso in un sonno profondo, senza sogni – che non lascia alcuna impressione sulla memoria fisica e sul cervello perchè il Sè reale del’dormiente è nel suo stato originale di coscienza assoluta durante quelle ore – che egli pure è annichilito. Questa similitudine risponde soltanto al lato più materiale della questione; poichè il riassorbimento non è in nessun modo un tal sonno senza sogni, ma, al contrario, una assoluta esistenza, una unità incondizionata, o uno stato che lingua umana è assolutamente inadeguata a descrivere... L’individualità – e neppure l’essenza della personalità se ve ne fosse rimasta – si perderebbe causa del ri-assorbimento». E, sullo stesso argomento, J. Wm. Lloyd, dice: «Questa sembra una prova concludente che la Teosofia non ritiene il Nirvana come un annichilimento, ma come un infinito allargamento della coscienza» E noi aggiungeremo che questo è vero non solo in riguardo del Nirvana dei Teosofi, ma anche in riguardo della coscienza della Unità della vita – della vita universale. Questo pure non è annichilazione della coscienza individuale, ma «un’infinita espansione di coscienza» come il Lloyd ha detto. ‘

La stessa coscienza della vita che ogni uomo sente dentro di sè non viene da qualche cosa che appartiene esclusivamente a lui come una cosa separata – o personale; al contrario essa appartiene alla sua individualità, non alla sua personalità, ed è una fase della sua coscienza o una «constatazione» della sua relazione coll’unica vita universale che è il substrato della sua esistenza e nella quale egli è un centro di coscienza. Comprendete 1’idea? Se no, fatene oggetto di meditazione e di concentrazione, poichè essa è molto importante. Voi dovete imparare a sentire la vita entro di voi, ed a comprendere che essa è la vita del grande oceano di vita universale dal cui grembo siete nato come un centro di

Page 44: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

coscienza e di energia. In questo pensiero è potere, forza, calma, pace e sapienza. Acquistatelo se siete saggi poichè esso è, invero, un dono divino.

ln questa lezione noi non vogliamo provare di formare la vostra idea dell’unità di vita con una serie di argomenti presi dal mondo dei fenomeni nel quale solo la separazione, e non l’unione, è apparente. Nessuno di questi argomenti basterebbe perchè sarebbe lo stesso che tentare di provare l’esistenza e le leggi dei colori ad un cieco-nato, con argomenti presi dal suo mondo di oscurità. Al contrario, noi stiamo facendo appello a quella regione della mente nella quale è conservata la capacità di apprendere la verità, intuitivamente. Noi stiamo sforzandoci di parlarvi in modo da risvegliare una simile vibrazione in quella parte della vostra mentalità, e se queste vibrazioni potranno essere risvegliate all’esistenza nel vostro essere, allora diverrete capaci di sentire e conoscere la verità ed allora il vostro intelletto afferrerà ardentemente la nuova idea che trova entro di sè e procederà all’applicazione della medesima ai vari problemi che vi hanno tanto affaticato nel passato.

Questa coscienza dell’Unità deve venire dalle alte regioni della mente poichè il solo intelletto non la conosce, essa è fuori del suo campo d’azione. Allo stesso modo che noi non possiamo conoscere che la terra è rotonda per mezzo dei nostri sensi i quali ci direbbero precisamente il contrario, ma possiamo e conosciamo questa verità con ragionamenti astratti e più alti sforzi intellettuali, così possiamo conoscere la verità che tutta la vita è in realtà una sola, che tutto pervade, colle più alte facoltà della meme, sebbene i suoi sensi ed i processi intellettuali ordinari non possano darci questa informazione. I sensi non possono provare all`uomo che la terra è rotonda, poichè essi non la possono vedere nel suo complesso, ma soltanto in parte, mentre le più alte facoltà di raziocinio possono immaginare la terra nella sua interezza e conoscono che essa deve essere rotonda. L`intelletto, nel suo campo ordinario, può vedere soltanto separazione e non può riportarci all’Unità, ma la mente superiore vede la vita della sua totalità e conosce che essa è Una sola. Ed è la mente superiore che noi stiamo cercando di portare nel campo della coscienza nell’appello che rivolgiamo a voi in questa lezione. Noi speriamo di riuscire poichè conosciamo che sarà così, in molti casi, perchè sappiamo che il terreno è pronto per la semina, che l’appello è stato udito ed il messaggio è stato trasmesso a noi per rispondere alla chiamata, altrimenti queste parole non sarebbero state scritte.

La coscienza dell’unità di vita è qualche cosa che deve essere sentita prima di poterne riconoscere la verità. Non è necessario di attendere fino all`acquisto completo della Coscienza cosmica perchè si possa realizzare, almeno parzialmente, questa unità di tutta la vita, ma può svilupparsi gradatamente ed essere sperimentata ad ogni stadio una più completa concezione della sottostante Unità di vita nella quale siamo centri di coscienza e di manifestazione. Ma si deve però aver ottenuto almeno un parziale sviluppo prima di poter sentire il senso di questa Unità. A coloro che non sono ancora abbastanza sviluppati da ottenere almeno un raggio della verità, ogni cosa appare separata dalle altre cose e non possono vedere l’Unità del Tutto. Sarebbe come se ogni foglia di un grande albero si considerasse come una cosa separata e distinta da ogni altra foglia, non riconoscendo la sua

Page 45: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

connessione col ramo o col tronco o coll’albero e la sua unione con ogni altra foglia dell’albero.Dopo un poco la sviluppantesi coscienza della foglia la rende capace di percepire lo stelo che la congiunge al ramoscello e alle poche altre foglie attaccate allo stesso ramoscello. Più tardi si svilupperà sufficientemente per percepire che certi altri ramoscelli portanti alcune foglie sono connessi collo stesso ramo ed imparerà a sentire la relazione con tutti i ramoscelli e tutte le foglie sorte su quel ramo. Un po’ più avanti ancora, essa comincierà a riconoscere che gli altri rami sorgono dallo stesso tronco del suo ramo e comincia ad affermarsi sempre più il senso di relazione e di una nascente Unità. E così procede finchè da ultimo la tenue fogliolina riconosce che la vita dell’albero è la vita di tutte le sue parti, tronco, rami, ramoscelli, foglie, frutti, semi, ecc., e che essa, essa stessa è soltanto un centro di espressione nella vita una dell’albero. Si sentirà la fogliolina meno importante e meno reale, per questa scoperta? Noi diremo sicuramente di no, poichè essa deve sentire che dietro la sua tenue forma e forza limitata è la forza e la vitalità dell’intiero organismo dell’albero. Essa deve riconoscere che l’albero è sempre all’opera per estrarre il nutrimento dalla terra, dall’aria e dall’acqua per trasmetterlo ad ogni sua parte, compresa la nostra piccola amica fogliolina. Essa conosce che la linfa salirà in primavera a rinnovare le manifestazioni di vita e sa che, sebbene la sua forma di foglia possa appassire e morire, pure l’essenza della sua vita, la sua vita reale, non muore, ma resta sempre attiva e robusta aspettando l’occasione di futura manifestazione e reincorporazione. Certamente questa immagine della foglia e dell’albero non soddisferebbe più se noi volessimo portarla a lontane conseguenze; ma essa ci può dare almeno una parziale idea delle relazioni tra la vita personale e la vita unica.

Alcuni maestri orientali hanno illustrato questa idea ai loro studenti con varie similitudini ed esempi familiari. Alcuni ordinano allo studioso di tenere alzata una mano facendogli notare che ogni dito è apparentemente separato e distinto se non si pon mente che essi si congiungono nella mano. Ogni dito, se avesse coscienza, potrebbe ben sofisticare che esso è un individuo a sè e senz’alcuna relazione colle altre dita. Esso potrebbe provare ciò a sua propria soddisfazione ed a quella de’ suoi ascoltatori col mostrare che può muoversi senza muovere gli altri. Esso potrebbe restare in questa illusione di separazione fino a che la sua coscienza fosse limitata alle due giunture superiori; ma quando questa penetrasse le profondità del suo essere, esso troverebbe che la sua crigine sta in quella stessa mano dalla quale sorgono pure le altre dita e che la sua vera vita ed il suo potere stanno nella mano piuttosto che in se stesso e che sebbene apparentemente separato ed indipendente, esso non è realmente che una parte della mano. E quando la sua coscienza, per mezzo della coscienza della mano, si espandesse e si allargasse ancor più, vedrebbe la sua relazione e la sua dipendenza dall’intiero corpo e riconoscerebbe il potere del cervello e della sua potente Volontà.

Un altro esempio favorite dei maestri orientali è quello del corso d’acqua che scorre sopra un letto roccioso. Essi segnalano il corso d’acqua prima che giunga a questo letto roccioso, facendo osservare allo studioso che allora la sua massa d’acqua è unita, indivisa, mentre quando arriva sul terreno roccioso, i massi e le pietre la dividono in innumerevoli rivoletti, oguno dei quali può immaginarsi di essere un corso d’acqua separato e distinto, fino a che, da

Page 46: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

ultimo, si riunisce di nuovo al corso principale e vede che esso non era che una forma ed un’espressione del Tutto.

Un altro esempio, spesso usato dai maestri, è quello di ordinare allo studioso di considerare sè stesso come una piccola cellula o «piccola-vita», come gli indiani la chiamano, del corpo. Può essere una cellula del sangue che compie l’ufficio di portatore o messaggero: oppure una cellula operante in uno degli organi del corpo: od una cellula pensante del cervello. In ogni caso, questa cellula manifesta la capacità di pensare e di agire, con memoria e numerose qualità secondarie; ma sempre meravigliose. (Vedi: «Hatlia Yoga», cap. XVIII). Ogni cellula potrebbe bene considerarsi come un individuo separato, ciò che, in un certo senso, fa. Essa ha un certo grado di un qualche cosa di simile alla coscienza che la rende capace di compiere il suo lavoro correttamente e a dovere, ed è chiamata qualche volta a manifestare qualche cosa simile ad un giudizio. Essa può quindi essere sensata se pensa di sè come di una «persona» avente una vita separata. L’analogia fra questa illusione e quella dell`uomo, quando è veduta da un Maestro, è veramente molto stretta. Ma noi sappiamo che la vita della cellula è puramente un centro di espressione della vita del corpo e che la sua coscienza è semplicemente una parte della coscienza della mente che anima il corpo. La cellula morirà apparentemente, ma l’essenza di essa resterà nella vita della persona della quale occupava il corpo, e nulla, realmente, muore o perisce. Sentirebbe la cellula qualche cosa di meno reale se conoscesse che dietro la sua personalità, come cellula, vi è l’individualità dell’uomo; che il suo vero Sè è l’uomo e non la cellula? Certamente anche questa similitudine non potrebbe essere portata più oltre e deve qui arrestarsi poichè la personalità dell’uomo, quando si dissolve, lascia dietro di sè una essenza che è chiamata carattere, la quale diviene proprietà dell’Ego, e lo accompagna nella vita posteriore, secondo la legge Karmica, della quale parleremo nelle future lezioni. Ma pure dietro questi attributi della personalità sia l’Ego, il quale esiste malgrado la personalità, e vivrà nel futuro traverso più personalità imparando le lezioni da ognuna di esse fino a che, da ultimo, si innalzerà al di sopra della personalità ed entrerà in una più alta sfera di sapere e di esistenza.

Pure un’altra illustrazione favorita dei maestri Indù è quella del sole, il quale, percuotendo l’oceano coi suoi raggi, è causa che una parte dell’acqua si alzi nell’atmosfera sotto forma di vapore acqueo. Questo vapore forma poi le nubi che si diffondono su tutta la terra, e che si condensano in forma di goccia di pioggia, rugiada, ecc. Questa pioggia e rugiada formano poi ruscelli, fiumi., ecc. e presto o tardi ogni gocciolina trova la sua strada per tornare al padre Oceano, il quale è di essa il Vero Sè. Sebbene separata, la gocciolina di rugiada è sempre parte dell’Occano, per quanto distante esso possa essere, e l’attrazione di esso la richiamerà sicuramente e senza fallo nel sue seno. Se la gocciolina di rugiada conoscesse questa verità, si sentirebbe certamente più felice e più forte e più coraggiosa sapendo di essere superiore alle circostanze, al tempo, allo spazio; .sapendo che il suo avvenire non può sfuggirle e che nulla può impedire il suo finale trionfo quando, da ultimo, «la gocciolina di rugiada scivolerà nello scintillante Oceano». Quando più giocondamente essa avrebbe sostenuti i suoi molti cambiamenti di forma e gli incidenti del suo viaggio se si fosse potuta liberare dalla illusione della separazione ed avesse conosciuto che invece di

Page 47: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

essere una tenue, insignificante gocciolina di rugiada, era una parte del potente Oceano – il suo Vero Sè era infatti l’Oceano – che l’Oceano stava attirandola sempre a sè e che i molti cambiamenti, alti e bassi, non erano che conseguenze di questo grande potere di attrazione che lentamente ma irresistibilmente la richiama alla casa del riposo, della pace e del potere!

Per quanto valore abbiano queste illustrazioni, questi esempi, queste similitudini, pure tutto resta necessariamente al disotto della verità quando si tratta dell’anima dell’uomo, questo meraviglioso qualchecosa che è stato creato dall’Assoluto dopo eoni ed eoni di tempo, e che è destinata a sostenere una parte importante nel dramma cosmico che piacque all’Assoluto di pensare o manifestare in esistenza. Attingendo la sua vita dalla vita universale, essa ha le radici del suo essere ancora più indietro nell’Assoluto stesso, come vedremo nella prossima lezione. Grande e meraviglioso è tutto ciò e la nostra mente è mal costruita per ricevere la verità e deve essere abituata gradualmente allo splendore del sole. Ma questa verità, verrà a tutti – nessuno può sfuggire al suo glorioso destino.

Le scritture orientali sono piene di allusioni alla sottostante Unità, ed infatti l’intera filosofia orientale posa su di essa. Voi potete vederla ovunque, solo che vogliate cercarla. Le testimonianze della Coscienza Cosmica. La quale non è altro che un subitaneo o graduale riconoscimento della sottostante Unità di Vita, si trovano ovunque nelle Upanishads, in quelle meravigliose serie di insegnamenti degli Indù classici. Ogni scrittore di quella raccolta dà la sua prova a riguardo di questa coscienza dell’Unità e delle esperienze e caratteristiche mentali che ne derivano. Le seguenti citazioni daranno un’idea della prevalenza di questo pensiero.

«Chi vede tutti gli esseri nel Sè ed il Sè in tutte le cose, mai si allontana da esso».

«Quando ad un uomo che comprende, il Sè è diventato ogni cosa, qual cruccio o turbamento può esservi per colui che ha mirato una volta questa unità?».

Il padre hindù spiega al figlio come una unica vita è in tutte le forme, segnalandogli oggetti d’ogni specie e dicendogli: «Tat twam asi, tu sei questo: questo è te».

I mistici hanno aggiunta la loro testimonianza a quelle degli altri che hanno provato questa coscienza. Plotino disse: «Il sapere ha tre gradi: opinione, scienza ed illuminazione. Questa ultima è sapienza assoluta fondata sulla identità della mente conoscente coll’oggetivo conosciuto».

Ed Eckhard, il mistico tedesco, disse a’ suoi discepoli: «Dio è l’anima di ogni cosa. Egli è la luce che splende in noi quando il velo è squarciato».

E Tennyson ne’ suoi meravigliosi versi coi quali tratteggiò la temporanea visione da lui avuta, ha descritto una fase della coscienza cosmica colle seguenti parole:

Page 48: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

«La conoscenza è la rondine sul lago che vede e smuove l’ombra della superficie, ma pure mai è penetrata dentro l’abisso, l’abisso di tutti gli abissi, sotto, dentro l’azzurro del cielo e del mare, il verde della terra e nella milionesima parte d’un granellino che si divide sempre e sempre più, sempre svanendo, ma che mai svanisce.

«Ed ancor più, figliuol mio, poichè più d’una volta trovandomi tutto solo, ruminando in me stesso quella parola che è il simbolo di me, il simbolo mortale del Sè si sciolse, e passò in ciò che non ha nome, come una nube che si sciolga nel cielo. Io toccai le mie membra; le membra erano strane, non mie, eppure nessuna ombra di dubbio, ma perfetta chiarezza, e attraverso la perdita del Sè, la conquista di una tale larghezza di vita che, paragonata alla nostra, stava come il sole alla scintilla, inadombrabile a parole, esse stesse soltanto ombre di un mondo di ombre».

E non soltanto fra i mistici ed i poeti è stata provata ed espressa questa verità universale, ma anche fra i grandi filosofi di tutti i tempi possiamo trovare questo insegnamento della unità di vita originalmente esposto nelle Upanishads. I pensatori greci espressero questo pensiero: i filosofi cinesi vi hanno aggiunto la loro testimonanza: i moderni filosofi come Spinoza, Berkeley, Kant, Hegel, Schopenhauer, Hartman e Ferrier, Royce, sebbene di teorie molto differenti, tutti hanno espresso come verità fondamentale la Unità della vita: Una vita sottostante unica. Gli insegnamenti fondamentali dei Veda stanno ricevendo la conferma dalle mani della scienza moderna, la quale, mentre chiama sè stessa Razionalista ed inclina ad una concezione materialistica dell’Universo, pure si trova costretta a dire: «In fine tutto è uno».

In quasi tutte le anime umane vi è un luogo secreto in cui il testo di questa conoscenza giace nascosto e nei rari momenti in cui la porta di questa stanza viene aperta dalla poesia, dalla musica, dall’arte, dai sentimenti religiosi profondi o da quelle misteriose onde di elevazione che vengono a tutti, la verità viene riconosciuta momentaneamente e l’anima si sente in pace ed è contenta di sentirsi in armonia col Tutto. Il senso di bellezza, comunque espresso, quando acutamente provato ha una tendenza ad elevarsi al disopra della nostra coscienza di separazione, trasportandoci in un altro piano di mente nel quale la nota in chiave è Unità. Più elevati sono i sentimenti nell’uomo e più vicino è il cosciente riconoscimento della sottostante Unità.

Questo riconoscimento dcll’Unità di vita – dell’Unico, della grande vita – anche quando è sentito debolmente, rende la vita dell’uomo una cosa del tutto differente da quella precedente. Egli non sente più a lungo di essere una semplice «parte» di qualche cosa che può venir distrutto, o che è qualche piccola cosa personale, separata ed opposta a tutto il resto dell’universo, ma che è invece una Unità di espressione, un Centro di Coscienza, nella grande, unica Vita. Egli riconosce che ha il potere, la forza, la vita e la sapienza dell’Intiero che sta dietro di lui, dal quale egli può imparare ad attingere mano mano che si sviluppa. Egli riconosce che è in casa sua e che non può esserne scacciato poichè non vi è altro posto all’infuori del Tutto. Egli sente dentro di sè la certezza della Vita infinita e dell’essere, poichè la sua Vita è tutta la Vita e questa non può morire. Le piccole cure, le seccature, gli affanni e le pene

Page 49: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

giornaliere della vita personale, sono valutate per quel che valgono e cessano di minacciarlo e dominarlo come per il passato. Egli considera le cose personali come semplice vestito ed ornamento della parte che egli rappresenta nella vita e sa che quando se ne dispoglierà egli resterà ancora «Io».

Quando uno sente realmente la coscienza dell’unica vita settostante a tutte le forme, egli acquista la confidenza e la fede ed un nuovo senso di libertà e di forza viene a lui poichè egli è invero liberato dai legami del timore che lo hanno avvinto nel suo mondo della separazione. Egli sente entro di sè la pulsazione spirituale della vita Universale e vibra subitamente di un novello senso di potere e di essere. Egli si riconcilia colla vita, poichè. riconosce queste cose come pure fasi temporanee nell’esecuzione di qualche grande piano unversale, invece di cose permanenti e fisse o senza rimedio. Egli comincia a sentire la certezza della Giustizia ultima e di Dio, e le vecchie idee di male e di ingiustizia cominciano a svanire. Chi entra nella coscienza della vita eterna. Ogni timore di essere «perduto» o di «eterna dannazione» svanisce, ed istintivamente egli riconosce che «è salvato» perchè è parte dell’Unica Vita e non può essere perduto. Il timore della perdizione sorge dal senso della illusione di separazione o di essere cosa a parte dell’Unica Vita. Una volta stabilitasi la coscienza dell’Unità, il timore cade dall’animo come un vestito consunto.

Quando l’idea e la coscienza dell’Unità prendono possesso di noi, sentiamo un nuovo senso di sicurezza e di ottimismo del tutto differenti da ogni altro senso provato fino allora. Si perde quella sfiducia e quella durezza che sembra essere così comune a molti di coloro che, in questa età, sono giunti ad un certo grado di sviluppo intellettuale, ma che non sono stati capaci di progredira oltre. Un nuovo senso di pace e di armonia viene a noi, il quale illumina il nostro carattere e la nostra vita intiera. La amarezze create dalla illusione della separazione sono neutralizzate dalla dolcezza del senso di Unità. Quando si entra in questa coscienza noi troviamo la chiave di molti problemi della vita che fino allora ci avevano resi perplessi. Molti angoli oscuri vengono illuminati – molti detti oscuri diventano chiari. I paradossi divengono verità comprensibili, ed il paio di opposti che sono compresi in ogni concezione intellettuale avanzata, sembrano curvare le loro estremità per formare un solo cerchio.

A colui che comprende l’Unità, tutta la Natura diventa parente ed amica. Non vi è più di antagonismo o di opposizione – ogni cosa veduta appropriata al suo posto e adempie il suo còmpito speciale nel piano universale. Quando è convenientemente compresa, tutta la Natura ci diviene amica e l’uomo riacquista quel senso di armonia dell’ambiente, come di essere in casa propria, che aveva perduto quando entrò nello stadio dell’autocoscienza. Gli animali inferiori ed i bambini sentono questa Unità alla loro maniera, povera ed imperfetta, ma l’uomo perdè questo paradiso quando scoprì il Bene ed il Male. Il Paradiso perduto diviene però Paradiso riconquistato quando l’uomo entra in questo nuovo stato di coscienza. Ma dissimile dall’animale e dal bambino che sentono l’unità istintivamente, l’anima risvegliata dell’uomo possiede la unità «consciamente» unita a intelligente comprensione ed a sviluppato potere spirituale. Egli ha trovato ciò che ha perduto unitamente agli interessi accumulati dalle età. Questo è il nuovo regno di coscienza che sta ora davanti alla nostra razza. Tutti vi debbono entrare col tempo: molti stanno entrandovi

Page 50: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

ora, gradatamente. Questo sorgere del senso di Unità, è la causa del disagio spirituale che ora agita il mondo e che col tempo porterà la razza alla realizzazione della paternità di Dio, alla fratellanza degli uomini ed alla sua parentela con ogni cosa vivente. Noi stiamo entrando in questo nuovo ciclo di umano progresso e grandi cambiamenti stanno innanzi a noi. Voi che leggete questo parole siete i prima fila per la nuova distribuzione, altrimenti non vi sareste interessati a questo soggetto. Voi siete il lievito che alzerà la pesante massa del mondo mentale. Rappresentate bene la vostra parte. Voi non siete soli: potenti forze e grandi intelligenze sono dietro di voi all’opera. Siate degni di esse. Pace sia con voi.

Portate con voi il pensiero centrale di questa lezione:

PENSIERO CENTRALE

Vi è un’unica vita – una vita universale – nel mondo, e questa unica vita è emanazione dell’Assoluto. Essa pervade ogni forma e ogni manifestazione, ed è la vita reale che ciascuno immagina essere sua proprietà personale. Non vi è che Unità e noi siamo centri di coscienza e di espressione in questa Unità. Vi è solo Unità ed Armonia, le quali diventano evidenti a coloro che entrano nella coscienza dell’Unità di Vita. Vi è pace e calma in questo pensiero: vi è forza e potere in questa conoscenza! Entra nel tuo Regno di Potere - impossessati del tuo diritto di primogenitura al sapere. Nell’intimo centro del tuo essere tu troverai una sancta-sanctorum in cui dimora la coscienza dell’unità di vita. Entra nel silenzio di questo tuo Altare interiore.

Amen.

LEZIONE V.

L' UNO E I MOLTI (UNITÀ E MOLTEPLICITÀ)

Come abbiamo constatato nelle precedenti lezioni, ogni filosofia, che i pensatori hanno considerato degna di rispetto, trova la finale espressione della verità nel pensiero fondamentale che vi è Una sola realtà sottostante a tulle le molteplici manifestazioni di forme e di figure. È ben vero che i filosofi diferiscono largamente nelle loro concezioni di questa Unità, ma, ciononostante, essi concoulano tutti sulla logica necessità del concetto finale, esservi, cioè, Una Sola Realtà, sottostante a tutto.

Pure i materialisti hanno ammesso questa conclusione ed essi parlano e pensano di qualchecosa chiamato "Materia" come Una sola, ritenentlo che inerente alla materia sia la potenzialità di tutta la vita. La scuola degli Energisli, che ritengono la materia non esistente in se stessa, ma semplicemente come una maniera di manifestazione di un qualche cosa chiamata "Energia", asserisce che questa Energia è Una, fondamentale, reale e autossuficiente.

Page 51: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Anche le varie forme del pensiero religioso occidentale, colle loro varie concezioni di un Dio personale, riconoscono l'Unità, ed anzi insegnano che in principio era Dio soltanto e che tutto l'Uníverso è stato creato da lui. Esse non entrano nei dettagli della creazione, e a differenza dei Maestri Orientali, non fanno distinzione fra la concezione della creazione di forme e figure, da una parte, e la creazione della sostanza di esse forme, dall'altra. Ma pure accettando le premesse di coloro che hanno una concezione personale della Divinità, si vedrà che la Ragione richiede l'accettazione di una o due altre idee, ossia 1° Che la Divinità creò la sostanza di queste forme e figure dal nulla, oppure 2º Essa le creò dalla sua propria sostanza – da Sè stessa, infatti. Consideriamo brevemente questi due concetti.

Nella prima concezione della creazione del nulla, noi ci troviamo di fronte ad un insormontabile ostacolo, poichè la ragione umana si rifiuta assolutamente di ammettere che dal Nulla possa nascere qualche cosa. Mentre è verissimo che la mente limitata dell'uomo non può pretendere di limitare i poteri dell'Infinito, e che le possibilità del divino potere non possono essere misurate e limitate dal potere finito dell'uomo, pure questi non può non dare ascolto a quanto suggeriscono le sue più alte facoltà mentali e dire: «Io non posso pensare a ciò», oppure accettare ciecamente gli insegnamenti delle altre menti finite le quali sono egualmente incapaci di «pensare a ciò» e non hanno altre sorgenti superiori d'informazioni. Il potere infinito ci ha dotato della facoltà di raziocinio allo scopo evidente che noi ne facciamo il maggiore e miglior uso possibile, altrimenti il dono sarebbe stato una burla. Nell'assenza quindi di informazioni da fonti più alte della nostra Ragione, noi dobbiamo far uso di essa nel pensare a questo soggetto, altrimenti dovremmo astenersi del tutto dal pensarvi.

Consideriamo dunque, per quanto abbiamo sopra esposto, quanto ci suggerisce la Ragione a riguardo di queste cose, e quindi, dopo aver fatto ciò, applichiamo quanto ai ha detto la Ragione, alla più alta dottrina della filosofia Yoga, e vediamo quanto questa concordi con quella. Dopo aver fatto ciò metteremo a confronto i suggerimenti della Coscienza superiore con quelle stesse dottrine. Ricordiamoci sempre che mentre vi sono cognizioni che trascendono la Ragione -cognizioni che vengono da più alte regioni della mente - pure anche tali informazioni della mente spirituale non possono essere contrarie ai dettami della Ragione, quantunque la oltrepassino.

Ritornando ora alla considerazione della Creazione della Sostanza dal Nulla, noi affermiamo nuovamente che la Ragione è incapace di pensare alla creazione di un qualche cosa dal Nulla. Essa trova questa affermazione incomprensibile e contraria a tutte le leggi del pensiero. È ben vero che la Ragione è costretta ad accettare come verità finali, molte cose che essa non può comprendere a causa della sua limitazione, ma questo non è il caso. Non vi è alcuna logica necessità per la Ragione di accettare concezioni come questa, non vi è nessun motivo nella Ragione per ammettere tali teorie, idee e conclusioni. Soffermiamoci un poco ed esaminiamo questa differenza: essa ci servirà per vedere più chiaramente quello che segue.

Noi troviamo impossibile il poter comprendere che l'Essere infinito abbia sempre esistito e sia senza causa. Troviamo impossibile il concepire la natura

Page 52: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

di un Essere eterno, senza causa ed infinito - di concepire la natura di un tale Essere, ricordatevene. Ma stando così le cose, pure, per poco che vi pensiamo, la nostra Ragione per le proprie leggi ci costringe a ritenere che vi deve essere un tale Ente. Poichè, per poco che vi pensiamo, dobbiamo ritenere che vi sia una Realtà fondamentale - e dobbiamo considerare questa Realtà, come esistente senza causa (poichè non vi può essere causa per la causa prima); e dobbiamo pensare a questa Realtà come cosa eterna (poichè non vi può essere la sorgente dell' Essere che vien dal Nulla e perciò deve essere sempre stato); e dobbiamo credere questa Realtà come Infinita (poichè non vi è nulla che la possa limitare all'infuori di sè stessa). Pensate a queste considerazioni per un momento, fino a che le abbiate ben comprese.

Ma non vi è una tale necessità nel caso di una Creazione dal Nulla. Al contrario, è necessario e coercitìvo nell'altro caso. Non solo la Ragione è incapace di pensare ad una Creazione dal Nulla, non solo tutte le leggi che la governano le impediscono di accettare una simile concezione ma, ancora più, essa trova entro di sè stessa una concezione ben formata e potente che contraddice a simile idea. Essa trova in sè stessa l'assoluta certezza che tutto ciò che realmente è, è sempre stato, e che ogni forma, figura e manifestazione transitoria e finita deve procedere da ciò che è Reale, Infinito, senza causa. Ed ancor più, deve essere composta dalla sostanza di questa Realtà, poichè non vi è nessun altra Realtà dalla quale possa essere stata composta; ed una sua composizione dal Nulla è nulla e sempre sarà nulla. «Nulla» è soltanto un nome di negazione di esistenza, una negazione assoluta di sostanziabilità di qualunque grado, natura o forma; un`assoluta negazione della Realtà. Dal Nulla, non può venire che il Nulla.

Perciò, trovando in sè stessa la positiva informazione che Tutto ciò che è deve essere composto della sostanza della Realtà, la Ragione è costretta ad ammettere che l'Universo è composto della sostanza dell'unica Realtà, sia che noi la chiamiamo col nome di Assoluto, sia con quello di Dio. Noi dobbiamo credere che da questo Assoluto-Dio siano derivate ed emanate, piuttosto che create, generate o fatte, tutte le cose.

Questo non porta all`idea panteistica che l'universo sia Dio, ma piuttosto che Dio mentre esiste separato ed a parte del Suo universo, nella sua Essenza ed Essere, è nullamento nel Suo universo ed il Suo universo è in Lui. E ciò, qualunque sia la concezione di Dio o di Deità che si abbia, anche ritenendo l'Assoluto come Principio. La verità è la stessa verità, qualunque sia il nome col quale essa vien chiamata o da qualunque falsa idea sia circondata. La verità è che l'Uno è nel Tutto ed il Tutto è nell'Uno; tale è il concetto che ci viene dalla più alta ragione dell'uomo, tale è la notizia che ci danno gli Illuminati, tale è la più alta dottrina che è stata trasmessa alla razza delle grandi anime che hanno percorso il sentiero della perfezione.

Ed ora sottoponiamo a questi concetti, a queste conclusioni della Ragione la filosofia Yoga, e vediamo che cosa essa può dirci di più a riguardo della natura della Sostanza del Divino che penetra ogni vita, e come essa spiega l'enimma della Sfinge dell'Uno nel Tutto e del Tutto nell`Uno. Noi speriamo di dimostrarvi, che l`enimma della Sfinge è possibile di soluzione e che i vecchi Maestri Yoghi

Page 53: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

avevano raggiunto ciò che la mente umana ha sempre cercato. Questa è la fase più alta dell`insegnamento, fase che usualmente è stata tenuta nascosta, anzichè manifestata negli scritti di questa materia, onde ovviare al pericolo di confusione o di falsa interpretazione. Ma in questa lezione esporremo la verità chiaramente e senza timore poichè così ci dice il Messaggio che ci è stato dato per i nostri studiosi, e compìremo tale buon lavoro senza curarci del risultato dell'azione, in conformità degli insegnamenti superiori contenuti nella «Bhagavad Gita» e nella più alta dottrina della filosofia Yoga.

La verità fondamentale contenuta nella scienza filosofica dell'Oriente -la filosofia supeniore Yoga- è la salda dottrina del Sè unico nei molti Sè- dei molti Sè nel Sè unico. Questa verità fondamentale è il substrato di tutte le filosofie orientali le quali sono esoteríche di loro natura.

Nonostante le primitive e spesso repulsive concezioni e pratiche delle masse, che rappresentano la parte esoterica o popolare della dottrina religiosa (lato che si ritrova in ogni religione accanto a quello superiore), pure vi si trova sempre la dottrina interna dell'Unico Sè, basta mettersi con amore a cercarlo, - si trova un circolo interno di mistici, conosciuti col nome di Sufis, che credono in questa verità, Gli insegnamenti segreti dei filosofi di ogni tempo e di ogni razza, vi hanno creduto egualmente, ed il più alto pensiero dei filosofi delle razze occidentali ha trovato rifugio in questo dell' «Anima Superiore» o del Sè universale. Ma è soltanto fra gli Yoghi che noi troviamo il tentativo di spiegare la vera natura della manifestazione dell'Uno nei molti e delle molteplici forme dell'unico Sè.

Prima di procedere a considerare come l`Uno, diventa i Molti, secondo i più alti insegnamenti yoghici, è necessario di parlare di una materia sulla quale vi è stata molta confusione e che è stata male interpretata non solo da parte di molti studiosi delle varie filosofie orientali, ma anche da parte dei maestri stessi. Noi alludiamo alla connessione tra L'UNO - L'ASSOLUTO - e la sua ESSENZA, e quella che è stata chiamata la Vita unica, la vita universale, ecc.

Molti scrittori hanno parlato della Vita universale e dlell'Uno come se fossero un'identica cosa, ma questo è un grave errore che non trova alcuna conferma nella più alta dottrina Yoga. È vero che ogni forma vivente dimoram ed è compenetrata dalla Vita universale - che tutta la vita è Una: noi abbiamo insegnato questa verità ed essa è, invero, una verità senza eccezioni. Ma vi è una verità ancora più alta, la più alta di tutte, infatti, ed essa è che mentre questa Vita universale non è l'Uno, pure è in se stessa una manifestazione ed emanazione dell`UNO. Vi è una grande differenza in ciò: cercate di riconoscerla e comprenderla prima di procedere oltre.

L' UNO, L'ASSOLUTO, secondo le più alte dottrine, è puro Spirito e non vita, mente o Essere, come noi le comprendiamo colle nostre finite e mortali espressioni. Ma pure ogni vita, mente ed Essere, come noi le comprendiamo, sgorgano, derivano, emanano dall'Uno e, ancora più, possono essere considerate come riflessi della vita, mente ed Essere dell'Uno, se ci è permesso di applicare i nomi delle manifestazioni limitate alla Realtà infinita.

Page 54: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Così il più alto insegnamento si è che la Vita universale permea ogni cosa vivente ma non è, in se stessa, l'Essere e la vita dell'UNo, ma piuttosto una grande emanazione fondamentale dell'Uno, della di cui maniera e natura noi parleremo in seguito: ricordatevene.

Ritornando alla Suprema Idea dell'Uno nel Tutto e del Tutto nell'Uno, esaminiamo quanto ci dice la Ragione intorno alla natura della Sostanza - la Divina Sostanza- colla quale ogni forma vivente è plasmata e tutto ciò che noi conosciamo come Mente finita, è composto. Come possono queste forme imperfette e finite essere composte di una sostanza divina e perfetta? Questa è la domanda che deve ricorrere alla mente di coloro che sono capaci di profondo pensiero sul soggetto, domanda alla quale si deve rispondere. E si può rispondere _ ed è risposto _ dalla più alta filosofia yoghica. Esaminiamo ancora un poco il verdetto della Ragione e poi saremo pronti per la lezione. Di che cosa può essere composta la sostanza dell'Infinito? Può essere materia? Si, se voi vi contentate delle ragioni addotte dai Materialisti e non potete vedere più addentro nella verità. Questi insegnano che la Materia è Dio e che Dio è Materia. Ma se voi siete fra quelli che respingono gli insegnamenti dei Materialisti, non sarete paghi di questa risposta. Pure se voi siete inclinato verso un Infinito Non-mentale, anche se siete familiare coi risultati delle ricerche scientifiche moderne, e sapete che la Scienza ha visto la Materia risolversi in qualche cosa come energia elettrica, voi comprenderete che la verità sta dietro ed al di là della materia.

È dunque pura energia? chiederete. Pura energia? Che cos'è ciò? Potete concepire l'energia separata dalla manifestazione materiale? Avete mai conosciuto una cosa simile? Non vedete voi che pure la teoria degli Ioni ed Elettroni, che ha attirato l'attenzione dei più avanzati scienziati moderni, che ritiene che tutte le cose sono composte di piccolissime particelle di energia elettrica, chiamate Elettroni, colle quali si compongono gli Atomi, non vedete che pure questa teoria riconosce la necessità di un "qualche cosa simile alla materia ma soltanto infinitamente più fina", che vien chiamata Etere, per costituire un substrato unitario all'energia elettrica, dandole, per così dire, un corpo? E potete sfuggire al fatto di fronte al quale si trovano le menti degli scienziati più avanzati - il fatto che in ogni energia, a governo delle sue azioni, è manifesto "un qualchecosa simile alla Mente?".

E non insegna tutto ciò ai pensatori che come l"energia crea da sè ciò che è chiamato materia, e poi la usa come un veicolo di espressione ed azione, così questo "qualche cosa simile alla Mente" crea da sè ciò che noi chiamiamo Energia, e indi procede ad usarla, assieme colle fasi della materia che l'accompagnato, qual mezzo di sua espressione? Non ci dimostreranno le future ricerche che in tutta la Materia ed Energia sia evidente l'azione di questo «qualche cosa simile alla Mente»? E se così fosse, non saremmo noi giustificati nel considerare la Materia e l'Energia come semplici effetti, e di considerare questo «qualche cosa di simile alla Mente» come la sostanza più fondamentale? Noi crediamo di sì - e la scienza sta cominciando a crederlo essa pure, e ben presto comincierà a riguardare col più profondo rispetto l'assioma metafisico che «Tutto è Mente».

Page 55: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Riferendovi al nostro «Corso superiore di filosofia Yoga» voi ricorderete che gl`insegnamenti generali yoghici riguardanti la Emanazioue dell'Uno, la ritenevanoo rispettivamente come Mente, Energia e Materia. Ricorderete che gli Yoghi insegnano che la Mente, l'Energia e la Materia costituivano una triplice emanazione dell'Assoluto. Voi ricorderete anche che era insegnato che la Mente era la Emanazione- Madre, la Mente Universale; che l'Energia Universale era la Seconda-Emanazione (procedente dalla Mente); e che la Materia Universale era la Terza-Emanazione (precedente dall'Energia). Nello stesso libro si trova l'insegnamento che al disopra della Mente, della Energia e della Materia, sta la Essenza dell'Assoluto la quale è chiamata Spirito -la cui materia non è comprensibile dalla mente umana, la cui più alta concezione è la più alta manifestazione di se stessa - la Mente. E siccome noi non possiamo comprendere lo Spirito in altra maniera, così siamo giustificati nel considerarlo come qualche cosa di simile alla Mente Infinita, qualche cosa di molto più alto della Mente finita, allo stesso modo che questa è più alta della pura Energia.

Ora dunque noi abbiamo veduto la follia di consiliarare la Divina sostanza come Materia od Energia, e siamo giunti a riconoscerla come Spirito, qualche cosa di eguale alla Mente, soltanto infinitamente più alta, che può essere considerata come Mente Infinita poichè non abbiamo termini più alti nelle manifestazioni del nostro pensiero. Così noi possiamo accettare di considerare questa Divina Natura o sostanza come SPIRITO, che noi considereremo come Mente Infinita, per la mancanza di una miglior forma di espressione.

Noi abbiamo visto la follia di considerare la Divina Essenziale Sostanza come il Corpo di Dio. Abbiamo visto ugualmente l`errore di considerarla come l'Energia Vitale di Dio, ed abbiamo veduto che non si può sfuggire dal considerarla come Spirito o Mente Infinita di Dio. Al di là di questo noi non possiamo pensare intelligentemente.

Voi vedete che tutto questo esercizio della Ragione ci ha portato al punto in cui noi dobbiamo pensare che questa Divina Sostanza che l'Assoluto usa nella manifestazione della Vita Universale e di tutte le forme e figure , deve essere in tutte le cose e non può essere nulla di meno che Spirito, e questo Spirito può essere considerato soltanto come una Mente Infinita.

E se così è, allora invero Tutto è Mente e Mente è Tutto deve significare, naturalmente, la Mente Infinita, non la limitata manifestazione che noi chiamiamo Mente.

Se questo ragionamente è corretto, noi dobbiamo allora pensare che tutta la vita, tutto l'Universo, ogni cosa, eccetto l’Assoluto stesso, deve essere contenuto nella Mente dell'Assoluto.

E così, coll'esercizio della nostra Ragione., ascoltandone attentamente ed esaminando i suoi verdetti, noi siamo condotti faccia a faccia, occhio ad occhio, cuore a cuore, coll'insegnamento di quegli Illuminati, che ci è pervenuto come il più alto insegnamento della filosofia Yoga, che cioè OGNI MANIFESTAZIONE ED EMANAZIONE DELL'ASSOLUTO SONO SUE CREAZIONI MENTALI,

Page 56: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

FORME-PENSIERO CONTENUTE NELLA MENTE INFINITA: LO SPIRITO INFINITO È IN ESSE SONO NELLO SPIRITO INFINITO. È che l'unica cosa reale a riguardo dell`uomo è lo SPIRITO avvolto nella forma pensiero: il resto è pura Personalilà che cambia e cessa di essere. Lo Spirito, nell'anima dell'uomo è L'ANIMA DELL'ANIMA, che non è mai nata, che mai cambia, mai muore _ che è il Sè Reale dell'uomo, nel quale, invero, egli è «Uno col Padre».

Questo è il punto in cui la mente razionale dell'uomo trova un senso di accordo colla suprema dottrina Yoga. Ma oltrepassiamo questa stessa più alla dottrina e porgiamo attento orecchio al messaggio che ci porta la verità.

In questa considerazione della suprema filosofia Yoga e de' suoi insegnamenti, noi vorremmo ripetere ai nostri studiosi quando abbiamo detto loro nel Corso Superiore, che noi non ci azzardiamo ad insegnare il «perchè» l'Assoluto si sia manifestato, ma ci contentiamo di trasmettere il Messaggio dei Saggi Yoghi, il quale tratta del «come».

Come affermammo nelle dette lezioni, noi propendiamo per quella scuola di alti insegnamenti, che ritiene che il «perchè» dell'infinita manifestazione deve, di necessità, stare soltanto nell'Infinito, e che la meme finita non può sperare di darvi adeguata risposta. Riteniamo che in tutta la Mente universale o in alcuna delle sue manifestazioni mentali, non si possa trovare una risposta a questo problema. Avvolta nell'Essenza dello Spirito Assoluto soltanto, sta la risposta finale!

I Saggi ed i Maestri, dai loro alti punti di osservazione, posseggono molte verità riguardanti il «come», le quali potrebbero sembrarci, di per sè sole, come Sapienza Infinita, se le paragonassimo alle nostre piccole cognizioni. Ma pure queste grandi anime ci dicono di non possedere la risposta al problema del «perchè» della Infinita manifestazione. Perciò noi saremo scusati di non tentare di rispondere ad essa, e senza vergogna o senso di diminuzione, possiamo rispondere a questo problema «Non sappiamo».

Allo scopo di far comprendere pienamente il problema finale, eonsideriamolo per un momento: noi vedremo che esso sorge dalle seguenti condizioni:

La Ragione umana è costretta ad ammettere che vi è una Realtà infinita, eterna, senza causa, che è il substrato di tutte le forme di manifestazione nel mondo fenomenico. Allo stesso modo è costretta ad ammettere che questa Realtà deve comprendere tutto ciò che realmente è, e che non vi può essere nulla di reale all'infuori di sè stessa. Da questo sorge la verità che tutte le forme di manifestazione fenomenica debbono emanare da questa Unica Realtà, dal momento che non vi è null'altro di Reale da cui possono essere emanate: e l'altra verità gemella, che queste forme di manifestazione debbono pure stare nell'Ente dell'Unica Realtà, poichè non vi è null'altro all`ìnfuori del Tutto in cui esse possano trovar posto. Così si vede che questa Unica Realtà dev'essere «quella dalla quale tutte le cose fluiscono» e «quella in cui tutte le cose vivono, si muovono e sono».

Page 57: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Per questo, tutte le cose emanano e, al tempo stesso, sono contenute nell'Unica Realtà. Esamineremo più avanti la questione del «come», ma la domanda che ora ci sta dinnanzi, che abbiamo chiamato il «Problema finale» dichiarandolo insolvibile, è questa: «Perchè l'Infinito ha manifestato ed emanato forme finite di esseri?». Voi vedrete la natura della questione se vi soffermate a considerare: 1º Che l'Infinito non può avere desideri, poichè questa è una qualità finita; 2° Che Egli non può mancare di nulla poichè ciò sarebbe una limitazione al suo Infinito; 3º Che se pure egli potesse mancare di qualche cosa, dove potrebbe Egli acquistarla dal momento che non vi è null'altro all`infuori di Sè stesso? Se Egli mancasse di qualche cosa, dovrebbe continuare a mancarne per sempre poichè non vi è altra sorgente dalla quale Egli potesse ottenere quelle cose che Egli già non possedesse.

Così voi vedete che noi consideriamo la Realtà Infinita come Perfetta -noi dobbiamo lasciar cadere ogni idea di Desiderio o di Mancanza, di Accrescimento o Miglioramento, o di ottenere più Potere o Sapere. Queste idee sono ridicole poichè una Realtà Assoluta, Infinita, deve essere Onnisciente, Onnipotente, Onnipresente, altrimenti Essa non sarebbe Assoluta ed Infinita. E se Essa non possedesse questa qualità, non poltrebbe mai sperare di poterle acquistare, poichè non vi sarebbe alcun luogo dove essa potesse procurarsele, non essendovi altra sorgente all'infuori della Sorgente infinita. Una cosa finita può essere incompleta e desiderare, e migliorare e sviluppare, poichè vi è la Sorgente Universale a cui poter attingere. Ma l`Infinito non ha alcuna Sorgente poichè Esso è la sua propria Sorgente. Vedete voi la natura del «Problema finale?». Per il caso che non l'aveste ancora approfondita aggiungerremo anche questo: «Perchè dovrebbe, l'Infinita Realtà, la quale possiede tutto ciò che può essere posseduto e che in Sè stessa è la Sorgente delle cose, PERCHÈ dovrebbe essa desiderare di manifestare un Universo dal di dentro di Sè stessa?».

Una breve considerazione vi persuaderà che non vi è risposta possibile da darsi al «perchè», sia nella nostra propria mente, sia negli scritti o negli insegnamenti delle menti più elevante. La materia è importante poichè è bene che i nostri studiosi possano dimostrare a coloro che si trovano ogni giorno davanti ad alcuni dei molti tentativi di dare una risposta al "Problema finale", la inutilità dei loro sforzi. Ed a questo scopo noi citeremo alcune delle saggie congetture formulate in risposta, e le nostre ragioni per considerarle inadeguate. Chiediamo allo studioso di considerarle attentamente poichè così facendo egli si metterà a posto e sarà salvo da incursioni molto tediose ed incerte nella palude pericolosa della Metafisica, seguendo la instabilità della mente finita, mascherata da Sapienza infinita. Guardatevi dalle false luci! esse conducono nella paludi e nelle secche del pensiero.

Consideriamo ora qualcuna di queste congetture date come risposta al «Problema finale». Alcuni pensatori hanno ritenuto che l'Assoluto era legato da una divina necessità, di manifestare Sè stesso nei molti. La risposta a questo si è che l`Assoluto non può essere legato da nulla, interiore od esteriore, altrimenti Egli non sarebbe Assoluto ed Infinito, ma sarebbe Relativo e Finito.

Page 58: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Un'altra schiera di pensatori hanno ritenuto che l'Assoluto trovi entro sè stesso un desiderio di manifestarsi nei molti. Da dove potrebbe pervenire una tale azione da cagionargli desideri? L'Assoluto non può mancare di nulla, e non può esservi nulla che Egli possa avere desiderio di acquistare, se non quello che Egli già possedeva. Non si possono desiderare cose che già siano possedute, ma soltanto quelle che ci mancano.

Un'altra scuola ci direbbe che l'Infinito desiderava di Esprimere sè stesso nel mondo fenomenico. Perchè? Un tale mondo fenomenico poteva essere soltanto il riflesso del Suo potere, testimoniato soltanto da sè stesso, e non potrebbe contenere nulla che non fosse già contenuto nel tutto. A che cosa tenderebbe questo desiderio? Che cosa avrebbe ottenuto o guadagnato? Il Tutto Infinito non potrebbe diventar nulla di più di ciò che già non fosse, quindi, perchè il desiderio di esprimersi? Alcuni dicono che tutto il mondo fenomenico non è che Maya o Illusione e che non esiste per nulla. Allora, chi altro fuori dell'Infinito poteva cagionare l'illusione e con quale necessità? Questa risposta riporta la questione soltanto indietro di un passo e non vi risponde esaurientemente. Alcuni direbbero che l'Universo è «il sogno dell'infinito». Possiamo noi concepire l'Essere Infinito manifestare la finita facoltà del «sognare»? non sarebbe ciò puerile?

Altri vorrebbero farci credere che l'Assoluto si concederebbe un trastullo o un giuoco, quando Egli fa gli Universi ed i loro abitatori. Può qualcuno credere realmente che l'Assoluto possa giuocare come un fanciullo con uomini e donne, mondi e soli, come se fossero i suoi cubi o soldatini di stagno?

Noi conosciamo dei maestri che istruiscono seriamente i loro alunni nell'idea che l'Assoluto od Unità Infinita, manifesti gli Universi e la vita universale e tutto ciò che da essa deriva, per il desiderio di «acquistare esperienza» col mezzo dell'esistenza obbiettiva. Questa idea, sotto diverse forme, è sulla messa avanti così frequentemente che vale la pena di considerarne un momento la sua assurdità. In primo luogo, quale «esperienza» potrebbe essere acquistata dall'Assoluto ed Unico Infinito? Che cosa potrebbe Egli aspettarsi di acquistare ed imparare, che Egli già non possedesse e conoscesse in precedenza? Si può acquistar esperienza soltanto da altre ed esterne cose, non da un sè stesso intieramente separato dalle cose del mondo esteriore; e nulla può esservi «all'infuori» dell`Infinito. Questa gente vorrebbe farci credere che l`Assoluto emanava un Universo da Sè stesso - il quale non avrebbe potuto contenere nulla all'infuori di ciò che poteva ottenere da Sè stesso - allo scopo di poter acquistare esperienza da esso. Non essendovi nulla di «esterno» da cui Egli potesse ottenere Esperienza e prove o sensazioni, egli avrebbe fatto procedere, da Se stesso, una Sua intenzione, un Io falso: questo sarebbe il significato di questa risposta. Potete voi ammettere ciò?

L'errore di tutte queste risposte, o tentativi di risposta, consiste, in primo luogo, nell`aver considerato l'Essere Assoluto-Infinito come un uomo, relativo e finito, e poi proceduto a spiegare che cosa questo - Grande Uomo potrebbe fare. Questa non è che una forma esagerata di antropomorfismo – la concezione gli Dio come Uomo innalzata a grandi proporzioni, non è che un'estensione dell'idea che originò la feroce concezione della Deità come un capo crudele od

Page 59: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

un potente guerriero, con passioni umane, odio, vendetta, amore, passioni e desideri.

Dalla stessa causa derivano altre teorie simili a quelle sopra citate, le quali ritengono elle l'Assoluto non può stare da solo, ma deve emanare continuamente anime da sè stesso: questa era l'idea di Plotino, filosofo greco. Altri hanno pensato che l'Infinito fosse posseduto da un amore consumante, e che Egli manifestava quegli oggetti sui quali potesse raccogliere il Suo affetto. Altri hanno pensato che Egli fosse solo e che desiderasse compagnia. Altri invece hanno considerato come un «sacrificio» per l`Assoluto il manifestarsi nei Molti. Altri hanno insegnato che l'Assoluto sia stato, in qualche modo, avviluppato nelle sue manifestazioni ed abbia perduto la conoscenza della Sua Unicità, donde i loro insegnamenti «Io sono Dio». Altri, accettando simile idea, ci dicono che l'Infinito sta deliberatamente «mascherandosi» nei Molti, allo scopo di ingannare e mistificare Sè stesso -una mostra di Sè stesso, fatta da Lui stesso e per Sè stesso. Non è questa una Metafisica speculativa da pazzi? Si può seriamente ritenere che l'Essere Assoluto Infinito, Onnisciente, Senza causa, Onnipotente, Onnipresente, Possessore di Tutto, Mancante di nulla, Uno perfetto, possa agire in questo modo e per questi motivi? Non è ciò altrettanto puerile quanto le fanciullagggini dei selvaggi e dei barbari nelle loro concezioni disordinate e confuse? Ma lasciamo questa parte del soggetto.

La più alta dottrina Yoga non accetta tali idee o teorie. Essa ritiene che la risposta al Segreto è riposta soltanto nell'lnfinito, che le limitate «congetture» riguardanti il «Perchè» della manifestazione, siano futili e puerili. Essa ritiene che mentre si deve usare della Ragione nella sua pienezza, pure vi sono fasi dell'Essere che debbono essere considerate soltanto coll'amore, la fede e la fiducia in «Ciò» da cui tutto le cose derivano e in cui noi viviamo, ci muoviamo e siamo. Essa riconosce che le cose dello Spirito sono conosciute dalla Mente; essa esplora le regioni della Mente universale fino agli estremi limiti, senza timore - ma si ferma reverente e devota innanzi alla porta chiusa dello Spirito.

Ma ricordatevi di questo: mentre la più alta dottrina Yoga non contiene «congetture» o teorie speculative a riguardo del «Perchè» della divina manifestazione, pure essa non esclude l'esistenza di un «Perchè». Essa infatti ritiene che la manifestazione Assoluta dei Molti è la conseguenza di qualche piano divino meraviglioso il di cui sviluppo procede secondo ben determinate e regolate direttive ed in armonia colla Legge. Gli Yoghi confidano nella Sapienza e nell'Amore dell'Essere Assoluto, e nutrono una perfetta e tranquilla fiducia nella Giustizia finale e nella finale Vittoria del Piano Divino. Nessun dubbio li disturba, essi non badano alle apparenti contraddizioni del limitato mondo fenomenico, ma vedono che tutte le cose procedono verso qualche uscita lontana e che «nell'Universo tutto è bene».

Ma essi non pensano menomamente, nè insegnano in alcun modo, che tutto lo svolgersi di questo piano dell`Universo possa aver per oggetto qualsiasi vantaggio, beneficio o guadagno per l`Assoluto, un tale pensiero sarebbe follia perchè l'Assoluto è già Perfetto e la Sua perfezione non può essere aumentata o diminuita. Ma essi insegnano positivamente che vi è un grande benefico proposito in tutto il piano che, in fine, va tutto a vantaggio delle anime

Page 60: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

sviluppate, le quali si sono evolute per mezzo dell'opera di sviluppo del disegno divino.

Queste anime non possiedono le qualità dell'Infinito - esse sono finite e perciò suscettibili di ricevere benefici, accrescimento, sviluppo, raggiungimento. E perciò gli Yoghi insegnano, da quanto si può arguire dalla osservazione dei processi di elaborazione di questo piano, che la creazione di Grandi Anime sembra essere l'idea dell'lnfinito.

L'Assoluto non può «aver bisogno» di queste Grandi Anime per suo proprio piacere, e quindi la loro formazione deve avvenire per il loro proprio vantaggio, felicità e beneficio.

Gli Yoghi insegnano, a questo soggetto, che vi può essere soltanto UN essere reale e perfetto, perfetto senza esperienza, perfetto fin dal principio, ma soltanto UNO. In altre parole, essi insegnano che non vi può essere un'Ussoluta Perfezione all`infuori dell'Assoluto stesso, e che nemmeno il Principio Assoluto può creare un altro Essere Assoluto poichè, in questo caso, non vi sarebbero più Esseri Assoluti, ma soltanto due Esseri Relativi.

Pensate a questo per un momento e ne riconoscerete la verità. L'ASSOLUTO dev'essere sempre «Uno senza Secondo», come gli Yoghi si esprimono, poichè non vene possono essere due perfetti. E così ogni Essere finito, essendo finito, deve aprirsi la sua strada verso il piano di Perfezìone per mezzo del «Sentiero di Vita» con tutti i suoi insegnamenti, compiti, cure, pene e sforzi. Questa è la sola via aperta ad essi e pure l'Assoluto non può averne altre quantunque sia Assoluto. Questo è un punto interessante: l'Assoluto è Onnipotente ma pure non può distruggere la sua condizione di Essere Assoluto. E così, voi che vi siete meravigliato, forse potrete ora comprendere le nostre parole della prima lezione di questa serie, colle quali noi dicemmo che il Messaggio dell'Assoluto ad alcuni Illuminati fu che «tutto è stato fatto nel modo migliore e solo possibile - Io sto facendo il meglio che posso - tutto è bene - e alla fine così apparirà».

E noi dicemmo pure in quella prima lezione che: «l'Assoluto invece di essere uno spettatore indifferente ed impassibile della sua propria creazione, è uno Spirito attivo, amoroso, che si sforza, che soffre e gioisce e codivide i sentimenti della sua creazione piuttosto che stare prudentemente ad osservarli. Egli vive in noi, con noi, traverso noi: dietro a tutti i dolori del mondo si trova sempre un grande amore che sente e soffre». Ed in questo pensiero deve trovar conforto l'anima dubitosa e pace la mente turbata.

Nella sesta lezione noi vi parlammo dell'altro Messaggio di verità concernente il «Come» l'Assoluto manifesti le sue immagini mentali in Universo, in Vita universale, in forme e figure, in individualità e personalità. Noi avevamo sperato di includere 1'intero Messaggio in questa quinta lezione, ma ora vediamo di aver semplicemente preparato gli scalini coi quali lo studioso può raggiungere la Verità Essenziale.

Ma per timore che egli possa trovarsi in uno stato incerto della mente, aspettante la conclusione della considerazione del soggetto, e credere che noi

Page 61: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

vogliamo insegnargli che l'Universo, e tutto ciò che è in esso, incluso lui stesso, siano «Sogni» avendo detto che Tutte le cose sono Forme pensiero della mente dell'Assoluto, per timore che possa sorgere una simile falsa interpretazione, desideriamo di aggiungere qualche altra parola a quanto abbiamo detto.

Desideriamo di imprimere cioè nella mente della studioso, che sebbene ogni cosa non sia che una Forma-pensiero della mente dell'Assoluto, e che mentre è vero che l'intiero Universo degli Universi è semplicemente una Forma-pensiero tenuta nella mente dell"Assoluto, pure questo fatto non vuol dire che tutte le cose siano "illusioni o sogni". Ricordatevi questo, ora e sempre, o studioso, che quello che è tenuto nella mente dell'Assoluto come Forma-Pensiero, È, ed è tutto ciò che vi è, all'infuori dell'Assoluto stesso. Quando l'Assoluto stesso concepisce una Forma-Pensiero, Egli la compone colla Sua propria sostanza mentale; quando l'Assoluto tiene qualche cosa nella Sua mente «Egli la tiene in Sè stesso» poichè l'Assoluto è la MENTE-UNIVERSALE.

L'Assoluto non è un Essere materiale, dal quale possano crearsi esseri materiali. Egli è un Essere Spirituale, un Essere la cui sostanza è parente di ciò che noi chiamiamo «Mente» soltanto innalzata all'infinita ed assoluta perfezione e potenza. E questa è l'unica via per cui Egli possa «creare», una Forma-Pensiero nella Sua Sostanza Mentale o Spirituale. Il più debole "pensiero" dell'Assoluto è più reale e durevole di tutto quello che l'uomo possa creare; infatti, l'uomo non può «creare» nulla, poichè tutto il duro e reale materiale che egli adopera nelle sue «creazioni», come l'acciaio, il diamante, il granito, non sono che alcune delle minori Forme «pensate in esistenza» dal pensiero dell'Assoluto.

E rammentate anche questo, che l'Assoluto non può «pensare» alle cose senza mettere Sè stesso in quelle cose, come Sua Essenza, allo stesso modo che le immagini mentali dell'uomo sono non soltanto nella sua mente, ma "«a sua mente è pure in esse».

Perchè dunque, o voi che dubitate e temete, anche il «pensiero» finito dell'uomo non deve poter manifestare sè stesso in forme fisiche e cambiamenti materiali di forme e di figure? non «crea» realmente, ogni pensiero umano, forme e figure fisiche nelle sue cellule cerebrali e ne' suoi tessuti fisici? Voi che leggete queste parole, sì, mentre state leggendo queste righe, voi state "creando"dei cambiamenti di forma e di figura nelle vostre cellule cerebrali, nel vostro organismo fisico. La vostra mente è costantemente all'opera nel plasmare il vostro corpo fisico, secondo le direttive della mente istintiva (vedete le nostre precedenti lezioni); voi state mentalmente creando, in un universo in miniatura, in ogni momento della vostra vita. Eppure, l'idea dell'Assoluto "creante" un Universo col puro pensiero, nella Sua propria mente, e quindi far sì che l'opera dell'Universo proceda in accordo colla Legge, col semplice «Volerlo così», vi è cagione di meraviglia e forse di dubbio.

O voi di poca fede, volete negare all'Assoluto il potere che possedete voi stesso. Voi immaginate cose nella vostra mente ogni giorno, e poi procedete a tradurle nella materiale manifestazione, eppure dubitate che l'Assoluto possa

Page 62: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

avere un simile potere. Pure i poeti ed i romanzieri creano dei "caratteri" nelle loro menti, e questi sembramo così reali che voi vi immaginate che essi siano entità vere, e piangete sulle loro sventure, e sorridete alle loro gioie - e pure tutto ciò avviene sul «piano finito». Le «immaginazioni» delle vostre piccole e non sviluppate menti hanno sufficiente potere di rendere sano o ammalato il vostro corpo fisico ed anche di cagionarglí la morte con una immaginaria indisposizione; oppure voi dubitate del potere delI'Asso1uto di "pensare" cose in esistenza! Voi, piccolo studioso nel giardino fanciullesco della Vita, dovete ìmparare migliori lezioni dai vostri piccoli cubi e giuochi: e lo dovrete: questa è la Legge.

E voi che siete pieno del senso della vostra piccolezza ed «irrealità» sappiate che fino a tanto che siete «tenuto nella Mente di Dio», sarete sempre da Lui ricordati. E fino a tanto che sarete ricordati da Lui, nessun vero danno può accadervi, e la vostra Realtà è seconda soltanto alla Sua propria.

Anche quando abbandonerete l'umana spoglia, Egli si ricorderà di voi nella Sua Mente, e tenendovi in essa vi renderà salvi ed incolumi. La più grande soddisfazione che ci possa avvenire è quella di poter riconoscere pienamente che noi siamo tenuti fermamente NELLA MENTE DELL'ESSERE INFINITO: allora ci viene la consapevolezza che IN QUESTA VITA NON VI PUÒ ESSERE MORTE.

Pace sia con voi in questa consapevolezza. Possiate voi farla vostra!

LEZIONE VI

NELLA MENTE DELL'UNO

Nella passata lezione abbiamo esposto gli insegnamenti esoterici della filosofia Yoga relativi alla reale natura dell'Unìverso e di tutto ciò che in esso è contenuto. Noi speriamo che avrete ponderato accuratamente le affermazioni contenute in quella lezione poichè in esse è contenuta l'essenza della suprema dottrina Yoga. Noi ci siamo sforzati di presentare queste alte verità nella forma più semplice possibile, e sebbene la vostra mente sia stata, in certo qual modo, allenata al raggiungimento del pensiero contenuto in quelle affermazioni, pure voi potete avere qualche difficoltà nell'assimilare completamente l'essenza di quegli insegnamenti. Ma non scoraggiatevi, poichè la vostra mente si svilupperà gradatamente ancora di più, come si sviluppa il fiore, ed il Sole della Vertità sarà raggiunto fin nei più interni recessi. Non allarmatevi se vi sembra difficile il comprendere o il progresso lento, poichè ogni cosa verrà a suo tempo. La Verità non può sfuggirvi, come voi non potete sfuggire alla Verità. Ed essa non verrà a voi nè un momento prima che voi non siate pronti per riceverlo, nè ritarderà di un momento la sua venuta quando voi sarete pronti per essa. Così e la Legge e nulla può sfuggirle, nulla può alterarla o modificarla. Tutto è bene, tutto è sottoposto alla Legge e nulla è dovuto «al caso».

Page 63: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

A molti il pensiero che l'Universo e tutto ciò che in esso è contenuto, siano semplici «Forme-Pensiero» nella Mente Infinita, Creazioni mentali dell`Assoluto, può sorprendere ed un senso di incredulità può invaderli. Ciò è inevitabile, ma la reazione verrà. A qualcuno che si è impadronito di questa potente verità, è sopraggiunto un senso che «Tutto sia Nulla», idea che si è manifestata in scritti ed insegnamenti: questo è semplicemente il lato negativo della Verità, ma vi è anche il lato positivo il quale si manifesta appena uno progredisce.

La fase negativa ci mostra che tutto quello che noi abbiamo considerato come reale e permanente _ il fondamento stesso dell'Universo _ è soltanto una immagine mentale della mente dell'Assoluto e perciò manca la realtà fondamentale che noi avevamo precedentemente associata ad esso. E riconoscendo questo, noi siamo, dapprima, disposti a sentire che invero, «Tutto è Nulla» ed a cadere in uno stato di apatia e di mancanza di desiderio di rappresentare la nostra parte nel mondo. Ma fortunatamente sorge, prima o poi, la reazione ed allora cominciamo a vedere la fase positiva della Verità. Questa fase positiva ci mostra che mentre tutte le forme, figure e fenomeni dell'Universo sono soltanto parti di un grande mondo di apparenza, pure l'essenza di tutto dev'essere Realtà, altrimenti non vi sarebbe neppure a «l'apparenza» di un Universo. Prima che una cosa possa essere un'immagine mentale, vi deve essere una Mente che nutra quest'immagine mentale ed anche un ESSERE che possegga questa mente; e la vera essenza di questo ESSERE deve pervadere ed essere immanente in ogni immaginazione di quella Mente. Allo stesso modo che voi siete realmente nelle vostre immagini mentali, come esse sono in voi, così l'Assoluto deve essere nelle Sue Immagini mentali, o Creazioni o Forme-Pensiero, come d'altronde esse sono nella Mente dell' Assoluto. Comprendete ciò chiaramente? Pensateci bene - ponderatelo accuratamente - poichè in questo giace la Verità.

Questa fase positiva della Verità lungi dal deprimere, è la concezione più stimolante che si possa immaginare, solo che si riesca ad afferrarla intieramente e completamente. Anche se fosse vero che tutte queste forme e figure ed apparenze e fenomeni e personalità, fossero soltanto illusioni a confronto della Realtà interiore, cosa importerebbe? Non sareste voi allora assicurati che lo Spirito entro de Voi è lo Spirito dell'Assoluto _ che la Realtà entro di Voi è la Realtà dell'Assoluto - che Voi SIETE perchè l`Assoluto È, e non può essere altrimenti? La pace, la calma, la sicurezza e le benedizioni che vengono a voi con questa realizzazione, non vi compenserebbero ad usura delle piccolezze che voi avete allontanate? Noi crediamo che non vi possa essere che una sola risposta a ciò, quando voi avrete riconosciuta pienamente la Verità.

Qual cosa dà a voi la maggior soddisfazione ed il maggior piacere nella vita? Vediamo. Vi è la soddisfazione della immortalità: la mente umana, istintivamente lo desidera. Ebbene, pure le più alte concezioni di una Vita futura che cosa hanno potuto darvi a confronto dell'assicurazione di essere realmente parte dell' Assoluto e dentro di Esso? Che cosa sono le vostre piccole concezioni di «cielo, paradiso, terreni felici di caccia [dei Pelli Rosse], divine regioni dei beati», e le altre idee delle varie religioni, quando sono paragonate

Page 64: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

alle concezioni della vostra esistenza infinita ed eterna in Ispirito, la vostra relazione coll'UNO, questa concezione di Infinita Sapienza, di Essere e di Beatitudine? Quando voi afferrerete questa verità vedrete che voi siete «nell”Eternità fin d'ora», e siete Immortale pure in questo momento come lo siete stato sempre.

Ora ciò che abbiamo detto più sopra non ha lo scopo di negare i «mondi o piani celesti». Al contrario, voi troverete molto di ciò, in questi insegnamenti nei quali gli Yoghi entrano con molti dettagli. Ma noi crediamo che dietro a tutti i «cieli» ed i «piani celesti» vi sia ancora un più alto stato di essere - l'Essere Assoluto. Pure i «cieli» ed i «mondi-celesti» e le regioni dei Devas, o Arcangeli, sono soltanto stati relativi, e vi è uno stato superiore pure a questi esaltati stati relativi e questo è lo stato della Cosciente Unità ed Identità coll'UNo. Quando si entra in questo Stato si diventa più che Uomo, più che Dei: si è allora «in grembo al Padre».

Ed ora, prima di procedere a considerare la manifestazione fenomenica dell'Assoluto, l'evoluzione dell'Universo nella Mente Infinita, noi vogliamo richiamare di nuovo la vostra attenzione sul fatto che sottostà a tutto l'Universo di forme, figure ed apparenze, e questo è, come dicemmo nella passata lezione, che: tutte le manifestazioni ed emanazioni dell'Assoluto sono di Lui Creazioni Mentali, Forme-Pensiero tenute nella Mente lnfinita -lo Spirito Infinito è in esse -ed esse sono nello Spirito Infinito; e che la sola, cosa Reale, a riguardo dell'Uomo, è lo Spirito, avvolto nella Forma~Pensiero: il resto è pura personalità che cambia e cessa di essere. La Spirito è l'Anima dell'Uomo, è l'Anima dell'Anima, la quale non è mai nata, mai cambia, mai muore; questo è il vero Sè dell'Uomo nel quale, invero, egli è "Uno col Padre".

Ed ora consideriamo gli insegnamenti Yoga che si riferiscono alla creazione dell'Universo ed alla evoluzione delle forme viventi in esso. Noi ci sforzeremo di farvene la storia nel modo più piano possibile, attenemdoci strettamente al pensiero principale ed evitando i sentieri laterali dei dettagli, per quanto ci sarà possibile.

In primo luogo noi dobbiamo immaginarci di essere avanti al principio di un «Giorno di Brahm», al primo sorgere di questo giorno che ruppe le tenebre di una «Notte di Brahm». Prima di procedere oltre, diremo qnalche cosa intorno a questi «Giorni e Notti di Brahm», che avrete veduto citati molte volte negli scritti Orientali.

La dottrina Yoga contiene molti insegnamenti a riguardo di questi «Giorni e Notti di Brahm», «l'inspirazione e l`espirazione del Principio Creativo», i periodi dei Manvantara e del Pralaya. Questo pensiero corre traverso tutta la filosofia orientale in diiferenti forme e con varie interpretazioni, e si riferisce alla verità occulta che vi siano nella Natura Cosmica dei periodi alternati di Attività e di Inattività - Giorni e Notti - Ispirazioni ed Espirazioni - Sonno e Risveglio. Questa legge fondamentale si manifesta in tutta la Natura, dagli Universi agli Atomi. Vediamola dunque nelle sue applicazioni agli Universi.

Page 65: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

A questo punto dobbiamo richiamare l'attenzione dello studioso sul fatto che in molti insegnamenti indù, molti scrittori parlano dell'Assoluto stesso, come se fosse soggetto a questa legge ritmica ed avesse i Suoi periodi di Riposo e di Lavoro, come lo hanno le sue manifestazioni. Ma ciò non è corretto. La suprema dottrina non ritiene questo, sebbene di primo acchito possa sembrare. L'insegnamento veramente si è che mentre il Principio Creativo manifesta questo Ritmo, pure anche qnesto principio, per quanto grande sia, è esso stesso una manifestazione dell'Assoluto e non l'Assoluto medesimo. La suprema dottrina Indiana è ferma ed infallibile su questo punto.

E un altro punto sul quale vi sono insegnamenti erati, sí è che nei periodi di inattività Creatrice in un Universo, debba supporsi che vi sia inattività ovunqne. Al contrario, non vi è mai cessazione di attività da parte dell'Assoluto. Mentre si ha Notte Creatrice in un Universo o Sistemi di Universi, si ha intensa, meridiana attività in altri. Quando noi diciamo «l'Universo» noi intendiamo l'Universo di milioni di tali Sistemi Solari che compongono quel particolare universo di cui noi abbiamo qualche conoscenza. La suprema sapienza ci dice che questo Universo è soltanto uno dei Sistemi di Universi - milioni di numero - e che questo Sistema è soltanto Uno, in un più grande Sistema, e così di seguito fino all'infinito. Un saggio Indù disse: «Ben conosciamo noi che l'Assoluto sta costantemente creando Universi nella sua Mente Infinita - e costantemente distruggendoli, e sebbene milioni sopra milioni di eoni, intercorrano fra creazione e distruzione, pure ciò deve sembrare meno che una battuta di ciglia all'Unico Assoluto».

E così il «Giorno e la Notte di Brahm» significa soltanto l'affermazione dei periodi alternati di Attività ed Inattiviità in qualche particolare Universo in mezzo all'Infinita Universalità. Voi troverete menzione di questi periodi di Attività ed Inattività nella «Bhagavad Gita» il grande poema epico Indiano. Le seguenti citazioni e riferimenti si riportano all'edizione pubblicata dalla Casa Editrice F.lli Bocca che fu compilata ed adattata dallo scrittore di questa lezioni. In quell'edizione della «Bhagavad Gita», voi troverete queste parole attribuite a Krishna, l'Uno Assoluto incarnatosi nell'Uomo.

«Tutti i mondi ed universi, si pure il mondo di Brahm, un solo giorno del quale ha la durata di mille yugas (quattro bilioni di anni della terra) e la sua Notte altrettanto, questi mondi vanno e vengono. I Giorni di Brahm sono succeduti alle Notti di Brahm. In questi giorni di Bramm tutte le cose emergono dall'immanifesto e diventano visibili; al sopraggiungere della Notte di Brahm ogni cosa visibile si fonde di nuovo nel non manifesto. L'universo che già esisteva, disciolto, ed ecco! egli è di nuovo ri-creato».

Lo stesso Krishna continua dicendo: «Alla fine di un Kalpa (un Giorno di Brahm, un periodo di attività creativa), Io ritiro, dentro la mia natura, tutti gli esseri e tutte le cose. Ed al principio di'un altro Kalpa, io di nuovo riproduco esseri e cose e ricompio il mio atto creativo».

Noi possiamo dire, di sfuggita, che la Scienza moderna si attiene ora alla teoria dei periodi di ritmico cambiamento: di elevazioni c di ricadute: di evoluzione e di dissoluzione. Essa ritiene che in un tempo remotissirno nei passati eoni vi fu il

Page 66: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

principio di un movimento di elevazione od evoluzione che ora sta compiendosi; e che, secondo la legge di Natura, deve venire un tempo in cui le più alte vette saranno raggiunte, ed allora verrà il principio del sentiero discendente che, a suo tempo, condurrà ad una fine ed a cui succederà un lungo periodo di inattività che alla sua volta sarà seguito dal principio di un nuovo periodo di Attività creativa e di evoluzione, «da un ,Giorno di Brahm».

Il concetto di questa legge ritmica, nella sua forma universale, è stato accolto dai pensatori di tutti i tempi e di tutte le razze. Herbert Spencer lo dimostra chiaramente ne' suoi «Primi Principi» esprimendosi a un dipresso in questo modo: «La evoluzione deve giungere ad un fine di completo equilibrio o riposo»; e di nuovo: «Non si può dedurre dal progresso generale verso l'equilibrio, che uno stato di quiete universale o di morte debba essere raggiunto; ma se un processo di razíocinio conduce a questa conclusione, un processo ulteriore di raziocinio ci porta ad un rinnovamento di attività e di vita». Ed ancora: «Il ritmo è la totalità dei cambiamenti, ere alternate di evoluzione e di dissoluzione». Gli antichi filosofi occidentali pure convenivano in questa idea. Eraclito insegnò che «l'universo si manifestava in cicli», e gli Stoici insegnarono che «il mondo si muove in un ciclo senza fine, traverso gli stessi stadi». I seguaci di Pitagora andavano anche più oltre, e proclamarono che «i mondi susseguentisi si rassomigliavano l'un l'altro, fino nei più minuti particolari»: quest`ultima idea però, l'idea della «eterna ricorrenza», mentre è ritenuta da un certo numero di pensatori, non è ritenuta dai maestri Yoghi, i quali insegnano invece che vi è una infinita progressione, una Evoluzione della Evoluzione, per così dire. Gli insegnamenti Yoga in quest'ultimo particolare, assomigliano molto al pensiero del Lotze espresso nella seguente sentenza del suo Microcosmus: «Le serie dei Periodi Cosmici... ciascun anello dei quali è legato assieme a tutti gli altri...; l'ordine successivo di queste sezioni comporrà l'unità di una sempre crescente melodia». E così pure nelle pagine di Eraclito, degli Stoici, dei Pitagorici, di Empedocle, di Virgilio, giù fino ai tempi presenti, in Nietzsche e suoi seguaci, noi troviamo questo concetto del ritmo universale, di questa concezione fondamentale dell'antica Filosofia Yoga.

Ed ora, ritornando sul sentiero principale del nostro pensiero, fermiamoci al principio del sorgere di un Giorno di Brahm. Ed è un vero principio poichè non vi è nulla che vi si possa vedere, nulla all'infuori dello Spazio. Non tracce di Materia, di Forza o di Mente, come noi le conosciamo: in questa porzione dello spazio infinito, in questa porzione della Mente Infinita dell'Uno Assoluto, poichè pure lo spazio è una "concezione" di questa Mente, è il «Nulla». Questo è «il momento più profondamente oscuro, quello che precede l'aurora».

Poi erompe dalle tenebre l'aurora del Giorno Brahmico. L'Assoluto comincia la «creazione» di un Universo. E come lo crea Egli dal momento che non vi può essere creazione di qualche cosa dal nulla? Ed eccetto dell'Assoluto stesso non vi è null'altro. Perciò l'Assoluto deve creare l'Universo dalla Sua propria «sostanza», se noi possiamo adoperare la parola "sostanza" a questo riguardo. «Sostanza» significa letteralmente «ciò che sta sotto» essendo derivata dalle due parelo latine: sub, che vuol dire «sotto» e stare. La parola inglese «understand» significa letteralmente, «star sotto», e le due parole, realmente, significano la stessa cosa. Questo è più di una semplice coincidenza.

Page 67: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Così l'Assoluto deve creare l'Universo dalla Sua stessa sostanza, come abbiamo veduto. Or bene, che cosa è questa «sostanza» dell'Assoluto? È dessa materia? No, perchè noi sappiamo che la materia è, in se stessa, una semplice manifestazione di forza od energia. Allora è essa forza od energia? No, poichè la forza od energia, in sè stessa, non può possedere Mente, se; noi dobbiamo pensare che l`Assolutto possegga Mente, perchè Egli manifesta Mente, e ciò che è manifestato deve essere nel Manifestatore od Agente manifestante. Deve quindi essere «Mente» questa sostanza? Benissimo, sì, in un corto modo, ma pure non Mente come noi la conosciamo, finita ed imperfetta, ma qualche cosa che assomigli ad essa, soltanto infinita in grado ed in natura; qualche cosa di sufficientemente più grande della Mente come noi la conosciamo, per ammettere che essa sia la Causa della Mente. E noi siamo costretti a ritenerla come «Mente infinita» poichè le nostre Menti finite non possono comprendere concezioni più alte. Così dobbiamo contentarci di dire che questa «sostanza» dalla quale l'Assoluto deve creare l'Universo è qualche cosa che noi chiameremo «Mente lnfinita». Vi preghiamo di fissarvi bene in mente questo, come primo passo nella nostra concezione.

Ma come può la Mente Infinita essere adoperata per creare menti finite, forme, figure e cose, senza diminuire in quantità? come potete voi togliere qualche cosa da qualche cosa e far rimanere intatto il qualche cosa originale? Ciò è impossibile! Eppure noi non possiamo pensare dell'Assoluto come passibile di divisione in due o più parti, poichè se questo ne fosse il caso, noi avremmo due o più Assoluti, oppure nessuno. Non vi possono essere due Assoluti poichè se l'Assoluto potesse dividere sé stesso, non sarebbe più Assoluto, ma soltanto due Relativi, due Finiti invece di uno Infinito. Ne riconosete l'assurdità?

Allora, come può compiersi ques'opera della creazione, date queste difficoltà manifesta pure alle nostre menti finite? Voi potete rimuginare continuamente questa questione nella vostra mente - gli uomini lo hanno fatto in tutti i tempi - ma non ne troverete la risposta all'infuori della teoria fondamentale degli insegnamenti degli Yoghi. E questa idea fondamentale è quella che la Creazione è puramente una Creazione Mentale, e l'Universo una Immagine Mentale o una Forma-Pensiero, della Mente dell'Assoluto, della Mente Infinita. Nessun'altra «creazione» è possibile. E così dicono i maestri Yoghi, questo è il segreto della Creazione Universale. L'Universo è di Mente Infinta ed in essa contenuto: questa è l'unica via possibile. Fissate dunque nella vostra mente questo secondo passo della nostra concezione.

Ma allora voi ci chiederete, donde vengono la forza, la materia e la mente-finita? La domanda è giusta e la risposta è pronta. Eccola: La mente finita, la forza od energia e la materia, non hanno, in se stesse, alcuna esistenza. Esse sono semplicemente immagini mentali, o forme-pensiero della Mente infinita, dell'Assoluto. La loro intiera esistenza e la loro presenza dipendono dalla loro concezione ed esistenza nella Mente infinita. In essa nascono, crescono, si sviluppano, declinano e muoiono.

Allora che cosa vi è di Reale in ME, voi chiederete, poichè io ho certamente una vivida coscienza di Realtà; è anch'essa pura ombra od illusione? No, non è

Page 68: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

illusione. Questo senso di Realtà che voi possedete e che ogni creatura ed ogni cosa possiede, questo senso dell' "Io sono", è la percezione che l'Imrnagine-Mentale ha della Realtà della sua Essenza, e questa Essenza è lo Spirito. E questo Spirito è la SOSTANZA DELL'ASSOLUTO, personificato nella Sua concezione, nell'Immagine Mentale. È la percezione da parte dell'Infinito, della Sua Essenza infinita; è la percezione da parte del Relativo, della Sua Essenza Assoluta; è la percezione, da parte vostra, del Sè Reale che sta sotto al finto Sè o Personalità. Esso è il riffesso del Sole nella goccia di rugiada; migliaia di goccie assomigliano a migliaia di Soli, ma pure esso è uno solo. Eppure questo riflesso di Sole nella goccia di rugiada è più di un semplice «riflesso» poichè vi è la sostanza dello stesso Sole e pure il Sole raggia nell'alto dei cieli, uno ed indivisibile, quantunque si manifesti in milioni di goccie di rugiada. - È soltanto con immagini di parole che noi possiamo parlare della indefinibile Realta.

Ma per renderla forse un poco più piana ad alcuni di voi noi vi nicorderemo che pure nelle vostre limitate immagini mentali sono evidenti molte forme di vita. Voi potete immaginare il movimento di un corpo d'armata composto di migliaia di uomini; eppure il solo «Io» di tutti questi uomini è il vostro proprio «Io». Questi esseri, nella vostra mente, si muovono e vivono ed hanno la loro esistenza, eppure non vi è nulla eccetto che «Voi». I caratteri creati da Shakespeare, Dickens, Thackeray, Balzac, ecc. erano tali foirti lmmagini mentali che non solo i loro creatori erano trascinati dal loro potere e dalla loro evidente abilità, ma voi pure che leggeste le loro avventure molti anni fa, forse sentiste l'apparente realtà e piangeste o sorrideste o vi adiraste delle loro azioni. E pure, in quei racconti non vi era nessun Amleto, se non quello della mente di Shakespeare, nessun Micawber all'infuori di Dickens, nessun Padre Goriot all'infuori di Balzac.

Queste illustrazioni non sono che esempi finiti dell'Infinito, ma pure vi daranno un'idea della vanità che noi stiamo tentando di spiegare alle vostre menti. Ma voi non dovete supporre che voi ed io e tutti gli altri, siamo pure «immaginazioni» come i «caratteri» da noi creati: ciò sarebbe la più infelice delle deduzioni. Le creazioni mentali mie e vostre e di altre menti finite, non sono che finite creazioni di menti finite, mentre NOI, noi stessi siamo finite creazioni di una MENTE INFINITA. Mentre le creazioni nostre, di Shakespeare, Dickens e Balzac, vivono, si muovono ed hanno una loro esistenza, esse non hanno altro «Io» che le nostre Menti limitate; mentre noi, caratteri del Dramma Divino, etico, storico, abbiamo per nostro «Io» il nostro Vero Sè, la REALTÀ ASSOLUTA. Queste creazioni hanno semplicemente uno sfondo nelle nostre personalità e menti finite, innanzi al quale essi possono muoversi fino a che, da ultimo, lo sfondo svanisce in polvere, ed ombre e sfondo tutto sparisce. Ma noi abbiamo dietro le nostre personalità lo sfondo eterno della Realtà che mai non cangia e mai sparisce. Per quanto le nostre personalità siano ombre su di uno schermo, pure lo schermo è Reale ed Eterno. Togliete via lo schermo finito e le ombre spariscono, ma il nostro schermo rimane per sempre.

Noi siamo immagini mentali della Mente lnfinita, la Mente Infinita ci tiene, sicuri, in Essa, noi non possiamo perderci, non possiamo essere offesi, noi non possiamo sparire, a meno di non essere assorbiti nella stessa Mente Infinita ed allora ANCORA SIAMO. La Mente Infinita mai dimentica, essa non può trascurarci, essa è conscia della nostra presenza e della nostra esistenza

Page 69: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

sempre. Noi siamo certi e sicuri: Noi SIAMO. Appunto come noi non possiamo essere creati dal Nulla, così non possiamo essere convertiti nel Nulla. Noi siamo nel Tutto, al di fuori del quale non può esservi nulla.

Al sorgere del Giorno di Brahm, l'Assoluto comincia la creazione di un nuovo Universo, o la ri-creazione di esso, se lo preferite. I più alti insegnamenti Yoga ci dicono che l'informazione relativa a questo avvenimento (che è naturalmente al di là della personale conoscenza dell'uomo come noi lo conosciamo) è stata trasmessa alla razza dai Maestri, i quali l'hanno ricevuta da Maestri ancora più alti e così di seguito, fino a che è ritenuto essere originata con qualcuna di quelle meravigliose Anime sviluppate che hanno visitato la terra, provenienti da più alti piani dell'Essere. Noi non intendiamo di attribuire a queste lezioni un'autorità come quelle su menzionate, ma cerchiamo di trasmettere questi insegnamenti colla ferma convinzione, che la Verità in essi contenuta apparirà evidente a coloro che sono pronti per riceverlo senza alcun tentativo di attribuire ad essi un'autorità trascendentale. Il nostro niferimento a questa alta sorgente di insegnamento è stato fatto perchè generalmente accettata nei paesi orientali ed, in genere, dagli occultisti.

Gli insegnamenti Yoga ci informano che nel principio l'Assoluto formò l'Immagine mentale o Forma-pensiero, di una Mente Universale e cioè, di un Principio universale di Mente. E qui deve farsi la distinzione fra questo Principio universale di Mente, che sarebbe la STOFFA della Mente Universale (come alcuni l' hanno chiamata) e la Mente Infinita. La Mente Infinita è qualche cosa che sta infinitamente al disopra di questa creazione del Principio mentale universale, essendo quest'ultimo una «emanazione» come lo è la materia. Su ciò non deve esserci errore.

La Mente Infinita è Spirito: Il Principio mentale universale è «stoffa-mentale» della quale ogni Mente finita è parte, Il Principio mentale-universale fu la prima concezione dell'Assoluto nel processo della creazione dell"Universo. Esso è la «stoffa» dalla quale ogni Mente finita costruì e fu costruita. Esso è la Energia mentale universale. Conoscetelo come tale, ma non confondetelo collo Spirito, che noi abbiamo chiamato Mente-Infinita soltanto perchè non avevamo altri termini adatti. In questo vi è una sottile differenza che è molto importante per un'accurata comprensione del soggetto.

Gli insegnamenti Yoga ci informano che da questo Principio mentale si sviluppò il Principio universale della Forza od Energia. E che da questo Principio universale della Forza fu sviluppato il Principio universale della Materia. I termini Sanskriti di questi tre Principi sono i seguenti: Chitta, o la sostanza mentale universale, o Principio; Prana, o il Principio universale dell'Energia; Akasha, o il Principio universale della Materia. Noi abbiamo parlato di questi tre Principi o grandi manifestazioni, nel nostro «Corso Superiore» di lezioni, il quale fece seguito alle nostre «Quattordici Lezioni» diversi anni fa, ma è necessario per noi di riferirci ad esse di nuovo, a questo punto, per una più chiara comprensione della presente fase del soggetto. Come fu detto in quelle lezioni, queste tre Manifestazioni o Principi, sono in sostanza uno, poichè si compenetrano uno nell'altro. Questo punto fu esposto esaurientemente nelle lezioni conclusive del sopra citato «Corso Superiore» al quale dobbiamo

Page 70: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

rimandarvi per maggiori dettagli, allo scopo di evitare ripetizioni. Voi troverete una meravigliosa corrispondenza tra questi secolari insegnamenti Yoga e le più recenti concezioni della scienza moderna.

Ora, per tornare ancora una volta al tema principale, gli insegnamenti ci dicono che l'Assoluto «pensò» di essere, cioè formò 'iImrnagine Mentale, o Forma-Pensiero, di Chitta, ossia del Pnincipio mentale universale. Questa Chitta era finita, naturalmente, ed era legata e governata dalle leggi della Mente finita, imposte ad essa dalla Volontà dell'Assoluto. Ogni cosa che è finita è governata dalle leggi imposte dalla grande LEGGE che noi chiamiamo l'Assoluto. Allora incominciò la grande INVOLUZIONE la quale era necessaria prima che l'Evoluzione fosse possibile. La parola «involvere» vuol dire avvolgere, coprire, abbracciare, ecc., e la parola «evolvere» vuol dire svolgere, spiegare, sviluppare, ecc. Prima che una cosa possa essere «sviluppata» o «spiegata», deve essere stata «avvolta, coperta, piegata». Ogni cosa deve essere «avvolta» prima che possa «svolgersi», ricordatevelo, e ciò si verifica in tutti i piani, mentale, fisico e spirituale. Una cosa deve essere stata «posta» avanti che essa possa venir «presa». Questa verità, se ricordata ed applicata ai problemi metafisici, getterà molta luce sui problemi più oscuri. Fissatevelo dunque bene nella mente.

Perciò, prima che il processo di Evoluzione dalle forme più grossolane della materia a quelle più alte, e poi fa quelle Mentali, su, su, fino al piano Spirituale - questa evoluzione che noi vediamo compiersi innanzi ai nostri occhi prima che divenisse possibile, vi dovette essere necessaria Involuzione od «inviluppo». Lo Spirito dell'Assoluto dapprima «avvolse» se stesso nella Sua Immagine mentale, Forma-Pensiero, o Creazione, del Principio Mentale; proprio come voi potete «avvolgere» voi stesso in un fermo pensiero quando siete in profonda meditazione. Non vi siete voi mai «smarrito» in pensieri; non avete mai «dimenticato voi stesso» in qualche idea? Non avete voi avuto mai occasione di dire di voi stesso di essere stato «immerso in un pensiero»? Ebbene, allora voi potete veder qualche cosa di ciò a cui si allude qui, almeno in quanto riguarda il processo di «involuzione». Voi avvolgete voi stesso nella vostra meditazione, come l'Assoluto avvolge se stesso nelle sue mentali creazioni, ma ricordate che voi siete Finito mentre Egli è Infinito ed i risultati sono rispettivamente deboli e forti.

Ubbidendo alle leggi imposte su di esso, il Principio mentale allora avvolge sè stesso nel Principio Energia o Prana, el'Energia universale sorse in esistenza. Quindi in ubbidienza alle stesse leggi, il Prana avvolge se stesso in Akasha o Principio universale della materia. Certamente ogni «involuzione» praticamente «creava» l' «involucro», il «foglio» di un Principio più basso.

Comprendete ciò? Ciascuno, perciò dipende dal Principio superiore, il quale diventa il suo «Principio padre» come dicono gli Yoghi. Ed in questo processo di involuzione l'estrema forma di Materia fu raggiunta prima che il processo di Evoluzione divenisse possibile. La forma ultima della Materia più grossolana non è oggi conosciuta da noi su questo pianeta, poichè noi abbiamo oltrepassato quello stadio. Ma gli insegnamenti ci dicono che queste forme erano molto più grossolane della più grossolana materia da noi oggi conosciula,

Page 71: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

come questa è grossolana in paragone dei più eterei vapori conosciuti dalla Scienza moderna. La mente umana non può afferrare questo punto estremo inferiore della scala, come non può concepire l'estremo opposto, cioè il più altogrado di manifestazione.

A questo punto noi dobbiamo richiamare la vostra attenzione su certi insegnamenti occulti, largamente diffusi, che i Supremi Maestri Yoghi disapprovano e respingono. Noi alludiamo all'insegnamento che nel processo di Involuzione vi fosse una «degenerazione» o «devoluzione» dalle forme superiori di vita a quelle inferiori, fino a raggiungere lo stato della Materia più grossolana. Un tale insegnamento è orribile quando lo si consideri ne' suoi dettagli. Esso significlierebbe che l'Assoluto deliberatamente creava alte forme di vita, arcangeli ed altri esseri ancora più elevati (Dei, infatti) per farli poi «devolvere» fino a raggiungere l'infimo stato. Ciò significherebbe proprio l'opposto di Evoluzione, significherebbe una «discesa» in accordo colla Divina Volontà, come Evoluzione è un «salire» in accordo colla Divina Volontà.

Questo è contrario ai migliori istinti dell' uomo, e gl'insegnamenti yoghici superiori ci dicono che è soltanto un'illusione od errore che gli uomini hanno creato nello sforzo di risolvere i misteri spirituali con puri processi intellettuali. Il vero insegnamento si è che il processo di involuzione fu compiuto da un Principio involgente sè stesso nel Principio inferiore, creato entro di sè, e così di seguito fino a raggiungere l'infimo piano. Notate la differenza: «Principi come Principi» fecero questo, e non come forme individuali di vita o di essere. Non vi sarebbe maggior «devoluzione» in questo processo di quanto ve ne fosse nell'Assoluto involgente sè stesso nell`Immagine mentale del Principio mentale. In ciò non vi fu «devoluzione» o «discesa», ma soltanto «involuzione» o «avvolgimento» di Principio entro Principio, non essendo ancora apparsa la vita individuale, la quale non poteva apparire fino a che il processo evolutivo fosse cominciato.

Noi confidiamo di avervi delucidato questo punto, il quale è di somma importanza. Se l'Assoluto avesse creato dapprima esseri elevati per farli poi «devolvere» in forme sempre e sempre più basse, allora l'intiero processo sarebbe stato una cosa crudele quanto inutile, meritevole soltanto di alcune di quelle basse concezioni della Deità che gli uomini nella loro ignoranza si sono create. No! lo sforzo intiero della Volontà Divina è nella direzione di «elevare» gli Ego individuali a forme ognor più alte. Ed allo scopo di produrre tali Ego, sembra sia stato creato il processo di «involuzione» dei Principi ed istituito il conseguente meraviglioso processo evolutivo.

Quale sia la «ragione» di ciò, noi non sappiamo (come abbiamo già più volte ripetuto). Noi non possiamo indagare entro la mente infinita dell"Assoluto, ma noi possiamo formulare certe conclusioni osservando e studiando le leggi dell'Universo, le quali sembra si muovano in date direzioni. Dalla manifestata Volontà dell'Unità Divina, noi possiamo almeno azzardare un'ipotesi sui Suoi propositi. E questi propositi sembrano essere costantemente verso l'elevazione e l'evoluzione. Pure la venuta della «Notte di Brahma» non fa eccezione a questa affermazione, come vedremo nelle future lezioni.

Page 72: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Dal punto di partenza del processo di «Involuzione» del Principio Mentale, giù fino all'estremo limite della più grossolana manifestazione di Materia, vi furono molti stadi. Dal più alto grado della Mente finita, giù fino agli infimi gradi: poi sul piano della Forza e dell'Energia, dai sommi agli infimi gradi del Principio dentro il Principio; poi sul piano della Materia, il processo d'involuzione fu sempre alacremente all'opera. Quando il piano delle Materia fu raggiunto, esso, naturalmente, mostrò il più alto grado di Materia manifestata, la più sottile forma di Etero o Akasha. Poi giù, giù, giù andarono i diversi gradi della Materia, finchè la forma più grossolana possibile fu raggiunta. Allora vi fu un momento di sosta. prima che il processo Evolutivo, o il movimento ascensionale incominciasse. l'impulso della Volontà, o Pensiero originale, ebbe esaurito la sua spinta discendente, ed allora cominciò la spinta o tendenza ascensionale. Ma qui si manifestò una nuova caratteristica.

Questa nuova caratteristica fu la «tendenza verso l'individualizzazione». Durante la tendenza discendente, il movimento fu di masse, cioè di Principio come Principio, senza alcuna divisione in parti o centri. Ma col primo movimento ascensionale fu resa evidente una tendenza verso la creazione di centri d'energia o Unità di attività, le quali si manifestarono poi, mano mano che il movimento ascensionale continuava, dagli elettroni agli atomi, dagli atomi all'uomo. La materia grossolana fu usata come materiale per la formazione di forme più fini e più complesse; e queste, a loro volta, in forme sempre più alte, e così sempre di seguito. Le forme dell'Energia e le manifestazioni dei centri di Mente o di Coscienza operavano pure allo stesso modo: ma tutto in modo armonico. Materia, Energia e Mente formarono una Trinità di Principi e lavorarono in pieno accordo. Ed il lavoro fu sempre nella direzione di dar luogo a forme sempre e sempre più alte, a piu alte Unità, a piu e più alti Centri di Coscienza. Ma in ogni forma, centro o unità furono sempre manifesti i Tre Principi: Mente, Energia e Materia. E dentro ognuno fu sempre presente lo Spirito.

E così, questo processo evolutivo ha sempre continuato e continuerà pure nell'eternità. L'Assoluto fa sorgere entro Sè stesso degli Ego sempre più elevati, provvedendoli di involucri di manifestazione sempre e sempre più alti. E, come vedremo in queste lezioni, mano mano che progrediremo, questa evoluzione non si manifesta soltanto nella linea fisica, ma anche in quella mentale. E ciò a riguardo non solo dei «corpi» ma anche delle «anime», le quali pure si evolvono, di tempo in tempo, ed i corpi sono dati a questa anime acciocchè esse possano compiere la loro evoluzione. L'intiero scopo e la fine di tutto ciò sembra essere che questi Ego possono raggiungere lo stadio in cui essi diventano consci del loro Vero Sè, dello Spirito entro di loro e della loro relazione collo Spirito dell'Assoluto, ed allora possono procedere a piani di vita e di essere e ad attività, delle quali anche il più avanzato di noi può soltanto sognare.

Come alcuni degli antichi Maestri Yoghi hanno detto: «Gli uomini stanno evolvendosi in super-uomini, ed i super-uomini in deità, e le deità in super-deità, e queste in qualche cosa di ancor più alto: fino a che dall'infimo granello di materia viva fino all'essere più alto, si pure fino all'Assoluto, vi è un Infinito

Page 73: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

Sentiero di Essere, e pure l'Unico Spirito li pervade tutti, è in tutti e tutti sono in Lui».

La Volontà Creatrice, di cui vi abbiamo parlato in queste lezioni, è in piena attività in tutta la vita. Le Leggi di Natura sono leggi di vita imposte dall'Assoluto nella Sua Immagine Mentale. Esse sono Leggi naturali di questo Universo allo stesso modo che altri Universi hanno altre leggi; ma l”Assoluto stesso non ha leggi che lo tengano, poichè Egli, in Se stesso, È LA LEGGE.

E queste Leggi della Vita e della Natura, lungo i loro svariati piani, della Materia, dell'Energia e della Mente, sono pure nella Mente Divina, altrimenti esse non vi sarebbero per nulla, nemmeno in apparenza. E quando esse sono trascese o apparentemente sfidate da qualche uomo di avanzato sviluppo, è soltanto perchè tale uomo è capace di elevarsi al disopra del piano sul quale queste leggi operano. Ma anche questo trascendere è, in sè stesso, in accordo con qualche più alta legge.

E così noi vediamo che Tutto, alto e basso, buono e cattivo, semplice e complesso, tutto è contenuto nella Mente dell'Uno. Dei, Angeli, adepti, saggi, cieli e piani, tutto è dentro l'Universo e l`Universo è dentro la Mente dell'Uno, e tutto procede in armonia colla legge, o tutto si muove in avanti e verso l'alto, lungo la linea dell'evoluzione. Tutto è bene poichè noi siamo fermamente tenuti nella Mente dell`Uno.

E allo stesso modo della tendenza dal Principio generale verso l'Anìma particolare, individuale, così, più tardi, si avrà la Riconciliazione poichè l'Anima individuale, col suo svilupparsi perde il senso di separazione e comincia a sentire la sua identità coll'Unico Spirito, e si muove lungo le linee dello sviluppo fino a che diviene cosciente della sua unione con Dio. Evoluzione spirituale non significa "sviluppo dello Spirito" poichè lo Spirito non può crescere, essendo già Perfetto; la frase significa lo sviluppo della Mente individuale fino a che essa possa sentire «lo Spirito entro di Sè». Chiudiamo questa lezione col seguente

PENSIERO CENTRALE

Non vi è che l' UNO e questo UNO è Spirito. Nella Mente Infinita di questo UNICO SPIRITO surse l'Immagine Mentale o la Forma-Pensiero di questo Universo. Cominciando dal Pensiero del Principio Mentale, passando poi al Principio dell'Energia e poi a quello della Materia, si compì il Processo Evolutivo della Creazione. Poi cominciò l'ascendente Processo evolutivo e si formarono i Centri Individuali od Unità. E la tendenza e la spinta evolutiva agirono sempre in direzione di "spiegare" entro gli Ego, la Realizzazione dello Spirito dimorante in essi. Mano mano che noi gettiamo via involucri che ci limitano, noi ci avviciniamo sempre più allo SPIRITO che è in noi, il quale è l'Unico Spirito che pervade tutte le cose. Questo è il significato della Vita, il Segreto dell'Evoluzione. Tutto l'Universo è contenuto nella Mente dell'Uno e Nulla vi è all'infuori di questa Mente Infinita, poichè l'Uno è Tutto nel Tutto: Spazio, Tempo e Leggi non sono che Immagini Mentali in quella Mente, come lo sono allo stesso modo, tutte le forme, le figure ed i fenomeni. E mano mano che l'Ego si sviluppa nella realizzazione di Sè stesso, del Suo Sè Reale, si sviluppa anche il

Page 74: LA S UPRE MA SAPIENZA PREFAZIONE Come … · Web viewAd ogni modo è certo che i cristalli nascono e crescono come gli altri esseri viventi. Come un recente scienziato ha detto, la

suo Sapere ed il suo Potere, ed entra in possesso, in grado sempre maggiore, della sua vera Eredità. Dentro la Mente dell'Uno vi è Tutto, ed Io e Voi e Tutte le Cose siamo Li, entro questa Mente infinita. Noi siamo sempre presenti nella Mente dell'Assoluto, siamo sempre li al sicuro. In realtà nulla può esserci dannoso, poichè il nostro Sè Reale è il Sè Reale della Mente lnfinita. Tutto è dentro la Mente Infinita dell'Uno; pure il più tenue atomo ubbidisce alla Legge ed è protetto da Essa. E la LEGGE è tutto ciò che esiste. Ed in questa Legge noi possiamo ripossare tranquilli e sicuri. Possa questa realizzazione divenire VOSTRA.

Pace sia con voi tutti.