LA RUOTA GIRA SEMPRE - rotarycagliariest.org · giovanissimi hanno cantato e ballato con molto...
Transcript of LA RUOTA GIRA SEMPRE - rotarycagliariest.org · giovanissimi hanno cantato e ballato con molto...
Rotary Club Cagliari Est Distretto 2080 Anno di fondazione 1973
Anno XXXI - Notiziario n. 131 Gennaio - Giugno 2013
LA RUOTAGIRA SEMPRE
sommario
Rotary ClubCagliari Est
(anno rotariano 2012/ 2013)
Pubblicazione riservata
ai soci Rotariani
Direttore responsabile:
Marco Ghiani
In redazione:
Marco Ghiani, Michele Russo,
Alberto Aime, Cicci Ibba,
Maria Lucia Sancassano
Hanno collaborato a questo numero:
Alberto Aime,
Franco Cabras, Italo Doglio,
Nino Foddai, Cicci Ibba, Michele Russo,
Gigi Satta, Marcello Tuveri.
Autorizz. Trib. Cagliari n° 390
del 19 - 11 - 1979
Stampa e legatura
GRAFICHE GHIANI S.R.L.
Monastir (CA)
3
5
7
9
17
20
24
27
30
41
44
Un anno rotariano denso
di realizzazioni
Programma 2013-2014
Il miglioramento della qualità
Tutti insieme al servizio della pace
Villa Italia in Brasile
da un progetto rotariano
Guerra e pace
nelle culture umane
Ricordo di Pino De Ferrari
Andiamo in libreria
Vita del Club settimana
per settimana
Presenze
Assiduità
consiglio direttivo
Presidenti Commissioni
Commissione per la designazione del Presidente
Ninni Murru, Tore Plaisant, Giovanni Falorni, Nino Foddai, Enrico Vassena, Enzo Spano
Commissione premio Lamarmora
Salvatore Floris, Bruno Loviselli, Graziano Sanna,
Giampaolo Lallai, Alberto Aime, Michele Di Martino
Commissione per il quarantennale del Club
Graziano Sanna, Italo Doglio, Giovanni Falorni, Alberto Aime, Franco Cabras
Giorgio Vincenzo Piras, Michele Russo, Marcello Tuveri
Incarichi extra commissioni
Consulente legale: Enrico Vassena
Consulente Fiscale: Donatella Masala
Revisione regolamento: Enrico Vassena, Italo Doglio, Silvio Silvestri
• Effettivo Anna Ruzittu
• Progetti Pietro Francesco Cadoni
• Fondazione Rotary Luciano Airoldi
• Amministrazione del Club Marco Ghiani
• Pubbliche relazioni Nino Piattau
• Nuove generazioni Luigi Satta
Presidente SALVATORE FLORIS
Presidente Eletto MARCELLO ANGIUS
Past President GRAZIANO SANNA
Vice Presidente PAOLO EMILIO PASOLINI
Vice Presidente DONATELLA MASALA
Segretario MICHELE RUSSO
Tesoriere CARLO ZUDDAS
Prefetto GIORGIO VINCENZO PIRAS
Consigliere ANNA RUZITTU
Consigliere PAOLO USAI
Consigliere LUIGI SATTA
3
Servire al di
sopra di ogni in-
teresse personale
non è un sem-
plice motto, ma
un modo di vi-
vere che rende
più ricca e pie-
na di significato la nostra esistenza; è que-
sto lo spirito con il quale ho affrontato il
mio anno di presidente mettendo il mio
impegno a disposizione di tutti. Non so
se ci sono riuscito, ma certamente ho cer-
cato di farlo. Dunque un ringraziamen-
to soprattutto a coloro che non si sono
mai tirati indietro mettendosi al servizio
del Club con le loro competenze, a coloro
presenti alle riunioni del martedì, a quanti
si sono dedicati ai progetti ed alle confe-
renze spesso di alto livello.
Abbiamo iniziato l’anno rotariano,
contribuendo alla riuscita della giorna-
ta dedicata ai Militari caduti in missione
di pace, in collaborazione con il Coman-
do Militare Autonomo della Sardegna, ed
abbiamo proseguito e portato a termine
con altri Club il programma incentrato
sulla legalità e cultura dell’etica come stru-
mento di pace e di sviluppo sociale.
Altri programmi sono stati portati a
termine in collaborazione con la Croce
Rossa Italiana, come ad esempio la rac-
colta dei giocattoli in alcuni centri com-
merciali, poi distribuiti negli ospedali
pediatrici del Cagliaritano. Sempre in col-
laborazione con la CRI abbiamo raccolto,
nella scalinata della Chiesa di Bonaria ge-
neri alimentari e vestiario donati successi-
vamente alle persone meno abbienti che
in questo periodo di crisi non fanno che
aumentare in maniera esponenziale.
Nel contempo, non è stato tralasciato
il Progetto distrettuale sulla cecità evitabi-
le incentrato su interessanti conferenze te-
nute in alcune scuole cittadine tra cui il li-
ceo ginnasio Dettori: alle conferenze sono
sempre seguite delle visite mediche oculi-
stiche a titolo gratuito.
Abbiamo contribuito al programma
“alfabetizzazione in Camerun”e siamo
UN ANNOROTARIANODENSODI REALIZZAZIONI
Il consuntivo del Presidente Salvatore Floris
quasi al traguardo con il progetto di fi-
nanziamento di un nuovo sistema di ad-
duzione di acqua potabile in un villaggio
del Benin.
Il nostro Club ha partecipato alla ma-
ratona di Roma inviando un proprio So-
cio atleta che, insieme ad altri cinquanta
maratoneti rotariani solidali, ha contri-
buito ad una raccolta fondi devoluta al
grande “progetto polio plus”. In eviden-
za, come sempre il programma Scambio
Giovani che coinvolge migliaia di ragazzi
e ragazze in tutto il mondo, consentendo
di promuovere la comprensione e l’amici-
zia tra i popoli. Il nostro Distretto 2080
ha dimostrato di essere leader del pro-
gramma in Italia e la Sardegna e Cagliari
Est leader del Distretto.
Da ricordare inoltre il progetto Ry-
la con i giovani da noi selezionati che ac-
cresceranno le loro doti di leadership nel-
la futura vita lavorativa: vorrei però, che
il nostro compito, non si esaurisse con la
consegna dell’attestato di partecipazione,
ricordando sempre che i giovani sono un
investimento per il futuro e che le nostre
generazioni costituiranno il nostro futuro.
A proposito di nuove generazioni, de-
vo ringraziare coloro che si sono prodigati
affinché un progetto, a cui tenevo molto,
abbia potuto realizzarsi: mi riferisco alla
costituzione del nuovo Interact Cagliari
Est. Di questo vado molto fiero.
Con loro ho partecipato a varie ma-
nifestazioni sportive di atleti diversamente
abili dello Special Olympic, ed ho avuto
modo di apprezzare la serietà e la dedizio-
ne a quanto facevano in favore dei ragazzi.
Una lode particolare quindi agli interac-
tiani del Cagliari Est che su questa strada
devono proseguire. Sempre dall’Interact
è stata effettuata una raccolta fondi pres-
so il Tennis Club di Monte Urpinudove i
giovanissimi hanno cantato e ballato con
molto successo. Con il Rotaract e l’Inte-
ract è stata organizzata una raccolta fondi
nel Pub Ritual di via Università, raccolta
destinata sempre agli atleti disabili intel-
lettivi, che si è aggiunta alla nostra raccol-
ta fondi per questi atleti speciali, figli della
nostra terra, permettendo loro di parte-
cipare ai Campionati Nazionali del mese
scorso al Tanka Village di Villasimius.
Molte medaglie hanno vinto e tra
queste una d’oro nel calcetto misto. Ve
li ricordate la sera che son venuti qui al
Mediterraneo per presentarci il loro spet-
tacolino? Gli stessi che poi hanno com-
battuto come leoni contro le squadre di
tutta Italia sempre fieri del loro giuramen-
to che dice: “CHE IO POSSA VINCE-
RE, MA SE NON RIUSCISSI, CHE
IO POSSA TENTARE CON TUTTE
LE MIE FORZE”.Indubbiamente è stata
una serata commovente ed indimentica-
bile, spero per tutti, ma sicuramente per
me.
Da ultimo, voglio ricordare l’istituzio-
ne del premio SHARDANA consegnato
questo primo anno al tenore ed al ballo ri-
tuante di Orgosolo con la seguente moti-
vazione: ”A dei Sardi per aver contribuito
a valorizzare con il loro impegno artistico
la cultura sarda nel mondo”.
programma 2013-2014
5
Vado fiero per l’istituzione di que-
sto premio, così come il Club, e mi pia-
ce ricordare che mentre cantava il tenore
e ballavano i rituanti mi sono commos-
so pensando alla nostra meravigliosa iso-
la. Vi ricordo che anche l’Unione Sarda
del giorno dopo ha dato risalto all’avveni-
mento con un bell’articolo.
Infine, e mi appresto a concludere, una
comunicazione “gioiosa”: durante l’ultimo
Congresso Distrettuale, svoltosi ad Alghe-
ro, il nostro Club ha ricevuto quattro atte-
stati dal Governatore tra cui una lode pre-
sidenziale. Non sono stati molti i Club del
Distretto che ci hanno eguagliato.
Bene, sono arrivato al termine, e faccio
ricorso alla dichiarazione di pace enuncia-
ta al Forum Mondiale di Hiroshima “La
pace comincia da te” ed essa, aggiungo io,
non è la destinazione finale da raggiunge-
re ma un processo attivo e continuo.
Tutti noi siamo in grado di diventa-
re edificatori di pace ed attraverso le no-
stre parole e le nostre azioni dimostrere-
mo che la pace è possibile.
Restiamo uniti, quindi, per promuo-
vere la pace attraverso il servire tutti in-
sieme.
Un fervido augurio di buon lavoro al
Presidente entrante Marcello Angius.
Lo spartito
musicale dell’o-
pera “Vivere il
Rotary – Cam-
biare vite” (te-
ma del inter-
nazionale Ron
Burton e del
governatore Pier Giorgio Poddighe) che
abbiamo davanti è impegnativo: un’ope-
ra lunga un anno può risultare per tutto
il club molto impegnativa e la mano del
direttore che è stato scelto potrebbe esse-
re insicura nel dirigere per un tempo così
lungo, perciò riteniamo che tutte le com-
ponenti della rappresentazione devono
sentirsi impegnate nell’esecuzione.
Abbiamo parlato di componenti poi-
ché orchestra, coro, attrezzisti, ecc. siamo
tutti noi rotariani che facciamo parte del
club, in sostanza “ l’effettivo”.
Ecco una piccola presentazione del-
lo stesso: ad oggi siamo in 83 di cui 90%
maschi e solo 10% gentili signore; a se-
guire 4% di età fra 30/39 anni, 7% fra
40/49, 23% fra 50/59, 34% fra 60/69,
33% fra 70ed oltre.
Di tutti gli 83 componenti risultano
impegnati come professori d’orchestra
54 amici rotariani, con vari livelli di par-
tecipazione: il consiglio direttivo, i pre-
sidenti delle commissioni, i pdg, i past-
presidents; c’è poi il coro dei 48 soci che
(in media) partecipano alle riunioni.
Programma 2013-2014
programma 2013-2014
Parla il nuovo Presidente Marcello Angius
Stiamo cominciando a provare gli
strumenti: pensiamo che sia necessario
cercare di far aumentare le presenze alle
riunioni anche se riteniamo di dover tro-
vare il modo di organizzare in maniera
differente gli incontri secondo lo schema
che segue:
1. Almeno una volta al mese pensiamo
di organizzare 1’“aperitivo al Rota-
ry” con inizio alle ore 19,30, con te-
ma relativo alla città (viabilità, scuo-
la, ospedali, spettacoli ecc.), aperto
alla cittadinanza, con la partecipazio-
ne di personalità impegnate in tale
tema (un politico/tecnico, un giorna-
lista ed un socio rotariano) che saran-
no protagonisti di una tavola rotonda
con tutti i soci (questi saranno impe-
gnati ad invitare alla riunione almeno
due amici); il politico sarà chiamato a
riportare nelle sedi opportune le con-
siderazioni emerse dalla riunione; il
giornalista sarà impegnato a riporta-
re nella sua testata una nota della ri-
unione, il socio dovrà preparare una
piccola relazione da pubblicare nel
bollettino.
2. Almeno una volta al mese pensia-
mo di organizzare un incontro inter-
club, con tema e relatore di buon li-
vello nazionale, in modo da favorire
lo scambio di conoscenze con gli altri
rotariani di Cagliari e provincia.
3. Almeno una volta al mese pensiamo
di discutere di un argomento propo-
sto da una delle varie commissioni,
con relatore un socio del club.
4. Almeno una volta al trimestre vor-
remmo organizzare una gita per tutti
i soci.
Riteniamo opportuno che ad ogni
riunione, a turno, i vari presidenti di
commissione informino tutti i soci del-
le eventuali proposte scaturite dai lavori
delle stesse commissioni.
Pensiamo che sia possibile attivare
qualche nuovo canale di comunicazio-
ne con i social media tipo Facebook o
Twitter affidando tale compito alla com-
missione Pubbliche relazioni .
Come si vede lo spartito ha già preso
forma, i professori d’orchestra sono già al
lavoro, il coro ha già fatto qualche accen-
no di prova, anche gli attrezzisti (segre-
tario, tesoriere, prefetto) hanno già fat-
to interessanti proposte (comunicazione
con i soci “finanziamenti” menù), che la-
sceremo sviluppare alla loro creatività; gli
amici intorno hanno elaborato qualche
progetto (acqua nel Benin, per esempio)
al quale parteciperemo con entusiasmo.
Il direttore ha già nelle orecchie la
musica, speriamo che tempo e il ritmo
siano quelli giusti confidando nella vo-
lontà e nella pazienza di tutti gli 83 soci,
ai quali verrà chiesto un solo e sempli-
ce impegno: presentare almeno un nuo-
vo socio con meno di 35 anni entro il
primo semestre del nuovo anno sociale.
Siete attesi numerosi il 25 c.m. per
festeggiare il Presidente uscente Salvato-
re Floris e per ringraziarlo dell’impegno
profuso nell’anno appena trascorso.
programma 2013-2014
7
L’argomento di base di un affollato RYLA
Il miglioramento continuo della qualitàdi Luigi SATTA
Il giorno 23 marzo si è conclusa la
terza trance del Ryla sulla Verifica Re-
visione di Qualità (VRQ o MCQ acro-
nimo di miglioramento continuo della
qualità). L’argomento peculiare per ad-
detti ai lavori, non è tra quelli che più
frequentemente si trattano in seminari
di aggiornamento; ma è di certo di e-
strema importanza nel far germogliare,
in ragazzi in formazione, quelle compe-
tenze che poi li accompagneranno per
tutta la vita professionale.
Si tratta in sintesi di una serie di tec-
niche di analisi dei problemi e di ricerca
di soluzioni che rispondono ai criteri di
qualità, attraverso procedure ben standar-
dizzate che prevedono uso di criteri, indi-
catori di qualità, eventi sentinella, stan-
dards e procedure di valutazione degli
obiettivi e dei processi per i più dispara-
ti ambiti professionali. Questi program-
mi formativi appannaggio in genere delle
classi dirigenti e/o responsabili di servizi
pubblici e privati (amministrazioni citta-
dine, servizi di mobilità territoriale, fab-
briche, ospedali, scuola ecc.) permetto di
porre delle scelte sempre correlate ai bi-
sogni e alle risorse, garantendo l’adegua-
tezza al contesto e al proprio mandato in
termini di efficacia e di efficienza.
I 24 ragazzi che hanno partecipato,
hanno dato prova di particolare pro-
pensione alla leadership, entrando per-
fettamente nel ruolo di discenti attivi.
Consapevoli della importanza dell’ar-
gomento trattato, hanno dimostrato,
attraverso i lavori di gruppo gestiti da
tutor (rappresentanti delle precedenti e-
dizioni ) di aver colto gli elementi sa-
lienti del seminario permettendo così il
soddisfacimento degli obiettivi che ci e-
ravamo posti.
Voglio personalmente ringraziarli
tutti per le lusinghiere valutazioni for-
mulate sul corso e complimentarmi per
la loro disponibilità, simpatia e parteci-
pazione attiva.
Bravi ragazzi, avete dimostrato di a-
ver capito quale sia il “sale” della vita
professionale.
Un ringraziamento particolare ai do-
centi Prof. Alessandro Spano della fa-
coltà di Economia, Ing. Antonio Saliu
responsabile per la Qualità della ARST
Sardegna, e il nostro socio Michele Rus-
so sempre presente e senza il quale non
avremmo avuto la possibilità di usufru-
ire di una sede così prestigiosa e confor-
tevole come il Circolo Ufficiali dell’Am-
miragliato della Marina Militare.
RYLA su verifica della qualità
I partecipanti al RYLA sono stati:
Carlo Pinna, Alessandro Cau, Luca Baltolu, Federico Puddu Giovanni Baltolu, Roberta Farci, Eleo-
nora Camboni, Andrea Pira, Giulia Baltolu, Alessandro Cocco, Federica Carta, Antonello Fiori, Pa-
ola Carcassi, Nicola Satta, Sara Eleonora Lucchi, Roberta Contini, Alessandro Coa, Davide Rossetti,
Giorgia Fiorilla, Francesca Fiorilla, Edoardo Sanna, Marco Pischedda, Martina Littera.
I docenti:
Prof. Alessandro Spano, Ing. Antonio Saliu, Dott. Luigi Satta, Com. Dott. Michele Russo,
Dott. Franco Cabras, Dott. Flaminio Giacobbe
9
Il Rotary ha ormai una storia ultracen-
tenaria, ha una organizzazione consolida-
ta non statica ma in continua evoluzione
per adeguarsi ai tempi ed alle esigenze che
cambiano: ha statuti, regolamenti, una
struttura collaudata, Presidenti, distretti,
club ma soprattutto è composto da don-
ne e uomini liberi che si impegnano nel
mondo a favore dell’umanità.
Dal 1989, il motto ufficiale del Rota-
ry che, spiega, in modo conciso ma incisi-
vo, la filosofia della nostra organizzazione
di servizio è “SERVICE ABOVE SELF”
(Servire al di sopra di ogni interesse per-
sonale).
Il Rotary realizza le sue finalità attra-
verso i progetti con l’attività, l’impegno
e la dedizione dei rotariani, che metto-
no a disposizione delle realtà locali, na-
zionali ed internazionali la loro compe-
tenza, il loro tempo, l’impegno personale,
la passione dell’appartenenza, nel con-
vincimento che essere rotariani significa
essere attivi nel Servire. Il progetto Po-
lio Plus – il progetto Benin – i restauri
di monumenti – l’attività nelle scuole –
le iniziative a favore di popolazioni sof-
ferenti, e tante altre iniziative umanitarie
sono campi nei quali il Rotary intervie-
ne costantemente anche insieme ad altre
organizzazioni. Come rotariani non dob-
biamo mai confondere le azioni umanita-
rie che ci proponiamo di realizzare con le
finalità del nostro operare: le azioni sono
il mezzo, l’obiettivo vero e reale è quello
di migliorare il territorio (locale o globa-
le) attraverso il nostro contributo intellet-
tuale e materiale che consenta di utilizza-
re al meglio le risorse presenti nei Club
per trovare soluzione ai fabbisogni, per
alleviare sofferenze e migliorare la qualità
della vita di chi sta peggio di noi. E sono
tanti. Per noi il Rotary deve diventare una
palestra dove allenarsi per tutelare i biso-
gni di chi è stato meno fortunato.
La pace che è uno degli obiettivi fon-
damentali del Rotary, è sempre stato un
punto centrale di tutte le attività o di tutti
i progetti anche se indirettamente.
Identità di principi tra Rotary e Costituzione
TUTTI INSIEME AL SERVIZIO DELLA PACEdi Italo DOGLIO
Non è un caso che il Presidente In-
ternazionale Sakuji Tanaka abbia scelto
come tema dell’anno “La pace attraver-
so il servizio” in continuità con il tema
dell’anno precedente “Conosci te stes-
so per abbracciare l’umanità” La pace è
stata posta da Tanaka al centro del suo
mandato ed in questo momento è rite-
nuta uno degli obiettivi principali da
portare all’attenzione del mondo, per
questo sono previsti quest’anno tre Fo-
rum sulla Pace Mondiale e verranno or-
ganizzati a Berlino, a Hiroshima ed a
Honolulu.
“La pace comincia da te”, come si di-
scuterà nel forum di Honolulu sta a si-
gnificare che la pace non si realizza so-
lo con i trattati o con le iniziative dei
governi, ma si concretizza in un modo
diverso di affrontare i problemi, in un
modo di essere diverso ispirato al rico-
noscimento dei diritti delle persone, ai
principi di comprensione, di tolleranza,
di solidarietà che ogni giorno ciascuno
di noi può realizzare nella famiglia, nel-
la comunità in cui viviamo, e ispiran-
do e sostenendo la cooperazione inter-
nazionale.
La continuità nei temi dei governa-
tori, indica lo strada:
prima di parlare della pace nel mon-
do, dovremmo cominciare a trovare pa-
ce ed equilibrio in noi stessi; per poi e-
stenderla nella famiglia, portarla nella
comunità in cui viviamo e proporla in
comunità sempre più ampie.
Il Rotary è condivisione dei prin-
cipi, se non li condividiamo, non ab-
tutti insieme al servizio della pace
11
biamo la possibilità di attuarli, di tra-
smettere agli altri questo nostro modo
di vedere e vivere.
Può sembrare un’utopia e tale sarà
se ognuno di noi non comincerà a pen-
sare che ogni comportamento ispirato
a questi principi contribuisce a realiz-
zare la pace.
“Conosci te stesso per abbracciare
l’umanità”, “La pace attraverso il servi-
zio” rappresentano la continuità con il
motto del Rotary “Servire al di sopra di
ogni interesse personale” ed evidenzia-
no l’attualità del tema della pace oggi
più che mai obiettivo primario non so-
lo per il Rotary ma per l’intera umanità.
*****
Recita: l’art. 11 della Costituzione
“L’Italia ripudia la guerra come strumen-
to di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle contro-
versie internazionali; consente, in condi-
zioni di parità con gli altri Stati, alle li-
mitazioni di sovranità necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giu-
stizia fra le Nazioni; promuove e favori-
sce le organizzazioni internazionali ri-
volte a tale scopo.”
Sarebbe riduttivo e di difficile com-
prensione il contenuto dell’art. 11 se
l’indagine fosse limitata ad esso articolo
che peraltro affronta il problema della
pace solo nei rapporti con gli altri stati.
Occorre, a mio giudizio, un breve
richiamo alle condizioni in cui è nata
la Costituzione al fine di meglio com-
prendere il significato dell’art. 11 che
non va letto estrapolandolo dalle altre
norme della Costituzione ma nel com-
plesso del tessuto costituzionale.
La nostra Costituzione di 139 arti-
coli ha ormai 64 anni ed è ritenuta u-
na delle migliori del mondo, anche se il
tempo e gli avvenimenti hanno scavato
qualche ruga che occorre curare per mi-
gliorarla e renderla più attuale.
Il quadro nel quale la Costituzione
è stata concepita è espressivo di una si-
tuazione disperata: l’Italia veniva fuori
da una guerra persa, a cui era seguita u-
na guerra civile dolorosa nella quale il
nemico poteva essere il vicino di casa, il
tutti insieme al servizio della pace
compagno di giochi di una volta, l’ami-
co che un tempo si incontrava al bar, e
non il soldato che portava una divisa di
un altro Stato.
Richiamo e voglio ricordare questa
situazione perché la nostra, come tutte
le Costituzioni, è la risposta ad una esi-
genza, al desiderio di un popolo che ave-
va molto patito e voleva istituire un ordi-
ne, un ordine sociale diverso e antitetico
a quello dal quale è uscito, un ordine fon-
dato sulla pace intesa non solo come non
belligeranza, come guerra, ma come affer-
mazione di principi e diritti, di tutela e
certezze, di uguaglianza e democrazia in-
tesa come confronto dialettico.
Per scrivere una Costituzione, dopo u-
na guerra persa e un conflitto interno a-
troce, fratelli contro fratelli, occorre una
convergenza ideale di sentimenti che pro-
viene dal popolo: una spinta condivisa so-
lida, una voglia di sovvertimento che pro-
spetti orizzonti in cui sulla conflittualità e
sulla violenza prevale la pace, come ordi-
nata e libera espressione di sentimenti au-
tenticamente umani.
La storia ci ha insegnato che questa
straordinaria convergenza di volontà non
è normale, essa di regola si verifica solo
in seguito a determinanti vicende storiche
che molti autori hanno definito “trauma
costituente come requisito non teorico ma
fattuale della genesi della carta Costituzio-
nale”.
Mi piace, per conferma richiamare la
genesi di alcune carte Costituzionali.
tutti insieme al servizio della pace
13
La dichiarazione di Indipendenza del-
le ex colonie britanniche (1776) consegue
ai conflitti contro la madrepatria.
La dichiarazione dei diritti dell’uomo
e del cittadino (1791 e 1793) è frutto del-
la rivoluzione francese.
La dichiarazione universale dei dirit-
ti dell’uomo (1948) e le principali costi-
tuzioni europee nascono dalle ceneri del-
la seconda guerra mondiale: in Francia
(1946); in Italia (1946-1947); in Germa-
nia (1948); in Spagna (1978) a poca di-
stanza dalla morte di Franco.
Ebbene nel 1946/1947 i nostri po-
litici, seppure con grandi difficoltà, ma
altrettanta intelligenza e pazienza riu-
scirono ad interpretare i sentimenti che
provenivano da un popolo vinto, ma vivo
che aveva voglia di riappropriarsi dei pro-
pri diritti, della propria libertà, della pro-
pria dignità.
E che ci fosse in Italia, questo “idem
sentire” è certificato dalle tre firme apposte
in calce alla Costituzione il 27 Dicembre
1947; quelle firme non esprimono solo la
solennità del momento e la fine di un non
facile lavoro, rappresentano la sintesi di
un meraviglioso momento di responsabi-
lità e unità nazionale; segnano l’inizio di
una nuova epoca per l’Italia.
I firmatari, Enrico De Nicola, capo
provvisorio dello Stato liberale, Alcide De
Gasperi, presidente del Consiglio, demo-
cristiano, Umberto Terracini presidente
dell’Assemblea Costituente, Comunista,
certificavano che la Commissione dei 75
presieduta da Camillo Ruini aveva rac-
chiuso nei 139 articoli i sentimenti e le
attese che venivano dal popolo, i principi
e la forma per l’esercizio del potere in uno
stato repubblicano e democratico al ripa-
ro da ogni possibilità di ritorno al passato.
La Costituzione che entrò in vigore
nel 1948 costituiva un momento di rot-
tura traumatica, irreversibile con il passa-
to. I principi contenuti nella carta Costi-
tuzionale contengono questa forte rottura
non solo con l’ordinamento costituziona-
le precedente, ma con il nostro modo di
essere, di sentire, di comportarsi.
Al centro della Costituzione sono po-
ste le persone titolari di diritti, uguali:
hanno pari dignità sociale, politica, non
esiste più differenza di razza, di lingua o
di religione. Non c’è più lo Stato etico di
matrice hegeliana in cui i diritti dei singo-
li sono una concessione dello Stato, ma la
repubblica democratica nella quale ogni
soggetto è titolare di propri diritti.
Contro l’egoismo e l’individualismo
viene affermato il principio di solidarietà
politica, economica e sociale, il confronto
democratico è la forma attraverso il quale
viene esercitata la sovranità popolare.
Questi principi se correttamente ap-
plicati sono finalizzati alla realizzazione
della pace interna, alla creazione di una
cultura della partecipazione e del con-
fronto che se certamente non esclude la
conflittualità democratica esclude la pos-
sibilità di sovvertimenti di un’equilibrata
e pacifica esistenza per tutti.
Se noi andiamo a leggere la Costitu-
zione ci rendiamo conto che la parola
tutti insieme al servizio della pace
“pace” compare poche volte nel tessuto
normativo; ma tutta la Costituzione, dai
presupposti che l’hanno ispirata ai prin-
cipi che enuncia, sono un inno alla pace.
Pace che si realizza con un corretto eser-
cizio dei diritti, quei diritti che proprio
la Carta Costituzionale attribuisce ai cit-
tadini.
Forse conosciamo poco la Costituzio-
ne e forse la pratichiamo ancora meno,
però ci siamo affezionati perché percepia-
mo che propone principi sentiti ed eleva-
ti, perché in qualche modo ci difende e
ci protegge, perché a differenza delle altre
leggi, anche la Costituzione lo è, la legge
vede il cittadino dalla parte dei doveri, la
Costituzione lo considera dalla parte dei
diritti; la prima ci ordina, la seconda ci
tutela, sentiamo che è solidale, sentiamo
che sta dalla nostra parte, percepiamo che
il corretto esercizio dei diritti costituisce
un limite anche per coloro che per nostro
mandato esercitano il potere. Un potere
che non può prescindere o dimenticare
il popolo. La tripartizione dei poteri è e-
spressione dell’equilibrio che i Costituen-
ti hanno voluto imprimere per scongiura-
re derive di qualunque tipo impegnando
anche i cittadini di oggi.
Può sembrare un libro dei sogni, ma
il cittadino avverte che questa Costituzio-
ne, seppure in qualche parte segnata dal
tempo e perciò da migliorare e adattare,
disegna un paese nel quale sarebbe auspi-
cabile e bello poter vivere, anche se quel-
lo nel quale di fatto si vive è differente dal
modello disegnato, perché ancora l’egoi-
smo, la prepotenza sopravvivono e talvol-
ta prevalgono.
Il cittadino avverte che nella Costitu-
zione c’è un profondo senso di giustizia,
forse non riesce a definirlo, ma sa perfet-
tamente cosa è il suo opposto. E’ consa-
pevole e condivide l’uguaglianza tra gli
uomini, tra uomini e donne, crede nel
corretto esercizio della libertà di pensare
e di esprimersi, sa che vanno eliminate le
discriminazioni, i privilegi, l’indifferenza
sociale nei confronti di chi soffre: sa che
nella Costituzione è delineato un model-
lo di società solidale, in cui la partecipa-
zione e protagonismo di tutti deve e può
portare alla realizzazione di quella res pu-
blica che siamo tutti noi.
Le ingiustizie che esistono ancora non
sono colpa della Costituzione che traccia
la strada per eliminarle, la responsabilità
è di chi quella strada non percorre, di chi
tutti insieme al servizio della pace
15
con visioni personali non riesce ad inter-
pretare correttamente la volontà, le esi-
genze del popolo.
La nascita della Costituzione è stata
un momento di grande “ethos “, è stato
un momento in cui i governanti hanno
saputo trasformare in principi un comu-
ne sentire.
Tornare a quell’ethos è la premessa per
superare i momenti di crisi sociale, eco-
nomica quale quello che l’Italia oggi vi-
ve, per ritrovare una pax vera quella in cui
i principi costituzionali trovino una loro
realizzazione.
Il “ripudio della guerra”così come for-
mulato in termini perentori nell’art. 11
non ammette discussioni o interpretazio-
ni fuorvianti; tuttavia la norma precisa
cosa si deve intendere per guerra: “essa è
ripudiata come strumento di offesa alla li-
bertà degli altri popoli e come mezzo di ri-
soluzione delle controversie internazionali”
Non ogni guerra, per quanto sempre
esecrabile è posta al bando e ripudiata,
ma quelle che offendono la libertà degli
altri popoli o che siano mezzo di risolu-
zione delle controversie.
L’art. 11 dice anche “promuove e favo-
risce le organizzazioni internazionali” ri-
volte ad assicurare la pace e la giustizia;
poiché l’Italia è membro dell’ONU deve
osservare lo statuto e le deliberazioni, fat-
ti salvi i principi inviolabili della nostra
Carta.
Pertanto le limitazioni di sovranità al-
le quali l’art. 11 acconsente significano
che l’intransigenza del principio “il ripu-
dio della guerra” può doversi contempe-
rare con altri principi.
La Carta istitutiva dell’ONU, appro-
vata per acclamazione a San Francisco
il 26 giugno 1945, prevede la finalità di
“mantenere la pace e la sicurezza interna-
zionale, e a questo scopo …efficaci misure
collettive per prevenire e rimuovere le mi-
nacce alla pace o le altre violazioni della pa-
ce”.
Ciò significa che esistono situazioni
che legittimano e giustificano interventi
nei confronti dello Stato o di chi minac-
cia la pace.
Sarebbe troppo lungo raccontare
quello che è avvenuto in questi ultimi an-
ni, che hanno visto l’Italia partecipare a
missioni internazionali finalizzate a pre-
venire l’insorgenza di guerre o a debella-
re il terrorismo e la pirateria, sulla base
di decisioni dell’ONU e del Consiglio di
Sicurezza per noi vincolanti come Stato
membro.
Quando queste disposizioni non con-
trastano con la nostra Costituzione, dob-
biamo partecipare, ma il nostro inter-
vento dovrà essere sempre finalizzato a
ristabilire la pace, ovvero come dice l’art.
33 della Carta dell’ONU per prevenire o
fermare “una controversia la cui continua-
zione sia suscettibile di mettere in pericolo il
mantenimento della pace”, ma non dovrà
servire interessi di parte e non dovrà col-
pire soggetti innocenti.
Le vicissitudini di questi ultimi anni
hanno posto all’attenzione del mondo la
tutela dei diritti umani. Il terzo millen-
tutti insieme al servizio della pace
nio si va connotando per l’esplosione di
fenomeni quali il terrorismo, il genocidio
in Ruanda nel 1994, l’eccidio di Srebre-
nica nel 1995 e la carneficina nel Kosso-
vo nel 1999, l’insurrezione libica e siriana
nel 2011 e tanti altri fenomeni di violen-
za contro le persone.
Il problema che si pone ogni volta è
sempre lo stesso: le nazioni democratiche
devono assistere indifferenti, o devono
intervenire, e se, come?
L’ONU è l’unica forma di governo
mondiale attualmente operante e ad esso
fa riferimento l’art. 11 della Costituzione,
per cui dobbiamo rispettarne ed attuarne
le decisioni. In questi tempi l’attenzione
universale è concentrata sulla crisi econo-
mica e finanziaria, è auspicabile, che pa-
ri attenzione venga indirizzata sui diritti
umani per la realizzazione di una tutela
effettiva; perché è la disuguaglianza che
crea l’ingiustizia e innesca processi di vio-
lenza e violazione e/o negazione dei diritti
della persona, minacciando così la pace.
La tutela dei diritti dei quali ogni in-
dividuo è portatore, non nasce dall’essere
nato in quel luogo od in quel paese, dal
colore della pelle o dalla forma degli oc-
chi, ma dal suo essere persona. Dobbia-
mo impegnarci per la tutela effettiva di
quei diritti, ovunque essi vengano offesi
e ciò discende anche dall’art. 2 della Co-
stituzione.
L’imperativo della solidarietà che in-
tride di sé tutta la Carta Costituzionale,
va interpretato nel senso che non siamo
più responsabili solamente di noi stessi
mai abbiamo la responsabilità di tutelare
chi è più debole di noi, quando questo è
possibile e ci viene richiesto.
Lo spirito della Costituzione e i prin-
cipi del Rotary sono, non solo, sotto que-
sto profilo coincidenti, la pace è un obiet-
tivo primario comune, noi come persone
e come rotariani siamo e dobbiamo esse-
re costruttori di pace, non solo per evita-
re la guerra ma anche e soprattutto per
fornire il nostro contributo alla soluzione
di quelle situazioni che non sono “guerra”
ma rappresentano e sono un attentato ai
diritti delle persone.
Il vero spirito di servizio e il princi-
pio di solidarietà reale sono gli strumen-
ti attraverso i quali ciascuna persona può
rendersi protagonista di un effettivo cam-
biamento e contribuire alla realizzazione
della pace alla quale tutti aspiriamo.
Voglio per concludere sottoporre alla
riflessione di tutti un pensiero (di Gan-
dhi) che un caro amico ha citato nel pro-
logo di una sua pubblicazione sul Rotary:
“…sono le azioni che contano… i no-
stri pensieri, per quanto buoni possano esse-
re, sono perle false fintanto che non vengono
trasformati in azioni. Sii il cambiamento
che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
17
“Realizzate 10 case in Brasile grazie
ad un contatto col Team Leader di un
GSE brasiliano ospite del nostro Di-
stretto”.
Questa succinta nota, pubblicata
sul numero speciale del Notiziario del
nostro Club in occasione del 40° anno
dalla fondazione, ha suscitato qualche
curiosità in alcuni amici del Club, che
hanno chiesto delucidazioni. Curiosità
giustificata e apprezzabile che cerche-
remo di soddisfare.
Correva l’anno rotariano 1997/98
e il nostro Distretto aveva chiamato
a svolgere l’incarico di Governatore il
nostro socio Enrico Marcialis, il quale,
memore della sua giovanile esperienza
lavorativa in Brasile, aveva chiesto ed
ottenuto dalla Rotary Foundation di
poter effettuare il tradizionale “Scam-
bio di gruppi di studio” tra un nostro
team e un gruppo brasiliano. A guidare
il nostro gruppo si propose un rotaria-
no del Club di Roma, Claudio Marcel-
lo Rossi (oggi direttore della rivista di-
strettuale “Voce del Rotary”), anch’egli
forte di un’esperienza a suo tempo ma-
turata quale Dirigente industriale in
Villa Italia in Brasileda un progetto rotariano
di Franco Cabras
NEVIO URIO PRONUNCIA IL DISCORSO INAUGURALE
Brasile, mentre il gruppo brasiliano a-
vrebbe avuto come guida Nevio Urio,
un rotariano di Francisco Beltrao, cit-
tadina dello Stato del Paranà. Nevio,
brasiliano di origine italiana, era In-
coming Governor del Distretto 4640
e aveva un sogno nel cassetto: quello
di realizzare nella sua città delle case
di abitazione da assegnare a famiglie
particolarmente indigenti. Di questo
progetto umanitario, da proporre al-
la Rotary Foundation con il coinvolgi-
mento di uno o più Club sponsor in-
ternazionali, durante la permanenza
del nostro Gruppo di Studio nel suo
Distretto, parlò con Marcello Rossi. Il
quale al rientro in Italia ne parlò con il
Club Roma (suo club di appartenen-
za) e con chi vi scrive (all’epoca Co-
ordinatore Distrettuale della Rotary
Foundation). Informatone il Presiden-
te (Alberto Aime) e valutato l’impegno
finanziario necessario ci affrettammo
a comunicare all’Amico Nevio Urio
la nostra disponibilità ad avviare un
Machting Grant per la edificazione di
un lotto di 10 case, in linea con quanto
subitamente deliberato anche dal Club
di Roma, e gli suggerimmo di predi-
sporre la relativa richiesta debitamente
firmata dai responsabili brasiliani del
progetto e di portarla con se in occa-
sione della ormai prossima venuta in
Italia alla guida del proprio team. Co-
sì fu fatto e poterono essere inoltrate le
domande in tempi relativamente bre-
vi. Ottenuta l’approvazione della Ro-
tary Foundation, l’amico Nevio avviò
le pratiche con la municipalità loca-
le, che si era impegnata a concedere i
terreni e le infrastrutture necessarie, e
potè quindi dare inizio ai lavori. Sorse
villa Italia in Brasile
LAVORI IN CORSO
19
così il primo nucleo di 20 abitazioni
(10 del Club Roma e 10 del Caglia-
ri Est) all’immediata periferia della cit-
tà di Francisco Beltrao, inizio di un
nuovo rione che fu da subito chiama-
to “Villa Italia”, destinato in seguito ad
ampliarsi fino ad oltre 50 abitazioni.
A lavori ultimati le abitazioni ven-
nero consegnate ufficialmente ai bene-
ficiari e nell’occasione venne scoperta
una lapide, incastonata in un cippo di
granito, nella quale viene ricordato il
nostro intervento. Come si può vedere
dalla fotografia a lato, la targa, scritta
in ben comprensibile brasiliano, reci-
ta così:
Vila Italia – Morro dois- abita-zioni per 20 famiglie. 1° Progetto paritario n°9766 – pro-
gramma case, 10 unità, partecipato
dal Rotary Club Cagliari Est/Sar-
degna- Italia
Dal Distretto 4640 su programma
Share distrettuale
Dalla Rotary foundation del RI
Dalla Municipalità di Francisco
Beltrao
Dal R.C. di Francisco Beltrao
2° Progetto paritario 13529 Roma per
10 unità abitative
Rotary Foundation del RI
RC Roma D 2080 Italia
RC Francisco Beltrao D 4640
Dalla Municipalità di Francisco
Beltrao.
Il Programma Scambio G.S. orga-
nizzato dai Governatori 97/98 Danilo
Tombini D 4640-Brasile e Enrico Mar-
cialis D.2080 ha reso possibili i contat-
ti fra i leaders dell Scambio Gruppi di
Studio Brasile/Italia: Gov.94/95 Nevio
Urio D 4640, Claudio Marcello Rossi
e Franco Cabras (Gov.93/94) D 2080
Italia.
Francisco Beltrao 23 settembre
2000”
Abbiamo mantenuto negli anni i
rapporti con Nevio Urio, e da questi
appreso che sono sempre vivi in Fran-
cisco Beltrao il ricordo e la riconoscen-
za per questa realizzazione avviata dai
Rotary Club di Roma e di Cagliari Est
e poi presa ad esempio da altri Club
del nostro e di altri Distretti Italiani,
che ha consentito di dare una casa a
tante famiglie particolarmente indi-
genti.
villa Italia in Brasile
LA TARGA COMMEMORATIVA
L’anno rotariano che si conclude con
il mese di giugno è stato l’anno impegna-
to nella pace attraverso il servizio. Tra le
espressioni più alte in materia l’obiettivo
rotariano più alto in materia di costruire
la pace nel mondo ha trovato nella lettera
del Presidente Internazionale Sakujl Tana-
ka momenti di grande originalità.
Tanaka ha ricordato che la pace ri-
sponde alla soddisfazione dei bisogni che
causano i conflitti: acqua, petrolio, nutri-
zione, settore igienico sanitario. Ricolle-
gare le diverse declinazioni della pace in
un impegno unitario induce alla riflessio-
ne pratica sulla cultura della pace.
Nonostante i numerosi messaggi uma-
nitari, gli appelli delle istituzioni di servi-
zio e l’attività delle organizzazioni reli-
giose, la guerra e le violenze ingombrano
ancora il nostro mondo. La pace invocata,
auspicata, ritenuta essenziale dall’umani-
tà intera tarda ad affermarsi come princi-
pio fondamentale per la convivenza tra i
popoli. Anzi accade perfino che i conflitti
internazionali, con i quali uno stato o una
fazione tendono con la violenza organiz-
zata a dominare l’avversario sono definiti
ipocritamente azioni mirate alla pace. Tal-
volta il tentativo di risoluzione è conside-
rato “pecking pacification” (opera di paci-
ficazione).
Inutilmente ci si interroga sulle cau-
se vicine o lontane della guerra nello spa-
zio e nel tempo. Gli effetti devastanti delle
guerre per la vita associativa, le conseguen-
ti emigrazioni da uno stato a quelli vicini,
Un confronto che si è protratto nei secoli
GUERRA E PACE NELLE CULTURE UMANEdi Marcello TUVERI
21
la distruzione delle famiglie, di beni civili
e culturali sono ben noti. Ma alcune guer-
re, nonostante la terrificante scia di dolo-
ri e tristezze che lasciano, sono in atto in
nazioni che si bagnano nello stesso mare
in cui si affaccia il nostro paese. Nel con-
tinente asiatico si fronteggiano in maniera
ostile grandi, medie e piccole potenze. In
Africa i conflitti etnici, razziali, religiosi ed
economici tengono accese lotte che sem-
brano insanabili. La normalità delle rela-
zioni tra i popoli e tra gli stati, la recipro-
cità del riconoscimento dei diritti civili, il
rispetto per l’integrità della vita tendono
ad affermarsi in linea di principio. Nono-
stante i molti tentativi, l’umanità, in mol-
te parti del globo, sembra impotente da-
vanti alla guerra. Eppure la guerra nasce
dalla mente degli uomini. L’ONU, l’Or-
ganizzazione delle Nazioni Unite cerca di
favorire il messaggio di pace per gli esseri
umani sin dal 1945. Oggi ancora la guer-
ra è però sorretta da interessi assai più for-
ti di quelli dei due miliardi di persone che
vivono nella fame.
Pontefici, responsabili di religioni, fi-
losofi antichi e moderni, politici, uomini
d’impresa e delle professioni sostengono
insistentemente che lo sviluppo econo-
mico può realizzarsi solo in condizioni di
pace e di reciproca comprensione. Persi-
ste, tuttavia, una concezione che supporta
la cultura del conflitto. Fin dall’antichità
della civiltà greco-romana i classici ricor-
dano la massima che “la guerra è madre di
tutte le cose“. La guerra per lungo tempo
è stata ritenuta un fatto naturale ed inevi-
tabile. La narrazione dei teorici della guer-
ra è molto antica. Risale al terzo millen-
nio avanti Cristo in India. continua con le
culture del conflitto in Cina e nell’Egitto
dei Faraoni. Il mondo romano perfezio-
na la tecnica della guerra e non vi è pe-
riodo dell’antichità che non abbia lascia-
to segni indelebili nella lotta dell’uomo
contro l’uomo, di sovrano contro un altro
sovrano. “L’arte della guerra” e “Le istorie
fiorentine” del nostro Niccolò Machiavel-
li (1469- 1527) distinguano tra l’ideale e-
tico e religioso della pace e la realtà poli-
tica nella quale si manifesta la volontà di
potenza. L’imperatore Napoleone Bona-
parte introduce a cavallo tra il settecento
e l’ottocento una vera rivoluzione nell’or-
ganizzazione militare. Ricordare la Prussia
del diciannovesimo secolo evoca ancora
guerra e pace nelle culture umane
GUERRIERI EGIZIANI
CAPI RELIGIOSI
dei famosi generali nonostante gli effet-
ti dei conflitti che supportarono. E nella
nostra memoria sono incise le esplosioni
storiche di Hiroshima e Nagasaki con le
loro tragiche conseguenze. Se l’uomo di
Similaun (3400 a. C.) era armato di stru-
menti a mano (arco, frecce, coltello e a-
scia) per un rapporto offensivo- difensivo
tra uomo e uomo, con lo sviluppo della
scienza e della tecnologia bastò e bastereb-
be ancora premere un pulsante per ucci-
dere e ferire centinai di migliaia di vittime
indifese e distruggere intere città. Non è
un caso che il giapponese Sukuji Tanaka,
presidente internazionale del Rotary Club
per l’anno 2012- 2013, ricordi di apparte-
nere alla prima generazione del suo paese
“cresciuta dopo una terribile guerra” e di-
chiari di aver visto e registrato poi il male
prodotto dal militarismo nel suo paese e
la grande crescita economica che ha deci-
so di accogliere l’ideale di pace.
Eppure le esperienze positive del con-
tinente europeo con l’avvio della conqui-
sta tra stati, che nel secolo scorso si erano
selvaggiamente combattuti, rappresen-
tano un’importante conquista verso la
composizione pacifica di interessi diversi.
Scienza e tecnologia hanno fatto progre-
dire l’arte di distruggere e uccidere; la stes-
sa cultura della pace ritrova, così, nella ri-
cerca storica radici antiche e sicure anche
se poste in secondo piano. L’impegno e la
ricerca della pace si distende dai primi se-
coli storici in cui un Faraone (Akenaton)
nel 1300 a. C. bandiva la guerra dall’Egit-
to. Non mancano appelli per la pace an-
che in uno dei primi romanzi: l’Iliade di
Omero ispirata alla guerra di Troia.
Ma nel pensiero del mondo antico gre-
co e romano è presente il concetto di pace
come concordia, giustizia e buone leggi.
Platone sostiene giusta la guerra contro i
barbari, cioè i non greci. L’educazione del
cittadino alla pace era presente nel pen-
siero di Aristotele. In non pochi scrittori
e poeti maturava il bisogno di pace sia in
Grecia che nel mondo romano.
“La pace sia con voi” dice Cristo ed
il saluto ebraico “shalom” e quello arabo
“salam” sono segni di ripulsa alla violenza
nel mondo giudaico, cristiano e in quel-
lo musulmano. Il maggior sostenitore del-
la pace è Sant’Agostino che nel “De Ci-
vitate Dei” e nel “De Magistro” rilegge il
concetto di pace legato al Vangelo. Altri
padri della Chiesa proseguiranno nell’o-
guerra e pace nelle culture umane
SANT’AGOSTINO
23
pera di concepire la pace in tutti i sensi ed
ambiti. Erasmo da Rotterdam combatte
il determinismo ideologico e la predeter-
minazione e nel suo “Querela pacis” sma-
schera le nefandezze della guerra e perora
le esigenze del messaggio cristiano. Nicco-
lò Machiavelli nel “Principe” riafferma la
violenza del Duca Valentino ed isola so-
prattutto nel momento etico religioso l’a-
spirazione alla pace.
Uno dei momenti più alti del pensie-
ro umano lo ritroviamo nell’illuminismo
di Kant. Il saggio “Per la pace perpetua”
di oltre due secoli fa è ancora oggi di vi-
va attualità. Dal filosofo di Treviri nasce
la proposta di una federazione europea di
popoli.
La storia del nostro tempo conosce ol-
tre la figura di Gandhi, la grande anima
dell’indipendenza indiana, altri avversari
della violenza come Aldo Capitini, il fau-
tore della marcia di pace da Perugia ad As-
sisi. Vive il pacifismo con intensa coeren-
za pratica di vita. Pur essendo antifascista
rifiuta di partecipare alla guerra partigiana
per essere fedele al principio cristiano non
“ammazzare”.
Quanti pensatori hanno affollato la
schiera degli amici per la pace. Da Mar-
tin Luther King a Bertrand Russel, da
Giovanni XIII del proclama “ogni atto di
guerra è un delitto contro Dio e l’uma-
nità” sino a Giovanni Paolo II che, con-
travvenendo a un lungo passato che di-
stingueva tra guerra giusta e la guerra
ingiusta, sostiene con forza come non e-
sistono guerre giuste.
Ora il percorso sulla via per la pace a
assunto profili culturali diversi, nuovi, o-
riginali. Non mancano significati e ango-
lazioni in campo politico, filosofico, reli-
gioso. Ma tantissime enciclopedie e altre
opere divulgative ignorano questo proces-
so di aggiornamento sulla consapevolezza
della percezione della pace come valore u-
niversale.
La ricerca a più voci della pace nelle
diverse parti del mondo si fonda sul la-
voro senza paura, sulla istruzione per tut-
ti, sulla lotta alla fame, alla povertà e alle
malattie.
Il Rotary ha condotto tre forum sul-
la pace mondiale. L’obiettivo di ognuna
della 34000 comunità rotariane nel mon-
do è quello di tradurre il messaggio di tali
incontri nella logica della propria realtà.
Partendo dall’idea che ciò che conta nel-
la vita sono l’uomo e la natura umana, si
deve arrivare a fare della pace un principio
deontologico e normativo.
guerra e pace nelle culture umane
Delineare in breve tempo la diversi-
ficata figura del carissimo Pino è asso-
lutamente un compito improbo, consi-
derato il fatto che questa straordinaria
persona ha dimostrato di possedere, nel
corso della sua vita, molteplici interessi
nei campi più diversi, tutti coltivati con
profonda competenza e alta cultura.
Cercherò nel contenuto tempo a di-
sposizione, di ricordare gli aspetti più
salienti del lungo percorso della vita di
Pino da un punto di vista umano, pro-
fessionale e rotariano.
Pino De Ferrari nasce a Genova
nel 1920 e, dopo una brillante carriera
scolastica e universitaria, si laurea il 5
agosto 1945, con il massimo dei voti, in
medicina e chirurgia.
La sua innata passione lo portò a
frequentare l’ambiente ospedaliero, pri-
mariamente quello militare di Genova,
che a quel tempo era ubicato a Quarto
dei Mille. E’ qui che inizia l’apprendi-
mento pratico dell’arte medico chirur-
gica, sostanziato in tempi brevi, dalla
frequenza presso il Galliera di Genova
ove Pino rimase per un tempo piuttosto
breve prima di essere assunto dall’Inail.
E’ questo il momento cruciale in cui il
dottor De Ferrari passa dalla chirurgia
generale all’ortopedia e traumatologia
che diventa la vera passione della sua
vita professionale.
Stante la statura professionale del
giovane De Ferrari, l’Inail, evento mol-
to raro per quei tempi, lo invia a Vienna
nell’istituto più famoso per traumatiz-
zati “Unfallkrankenhaus” diretto dal
mitico Lorenz Boehler che insegnava a
trattare il traumatizzato fino al comple-
to recupero. Rientrato a Genova viene
nominato dall’Inail, nel 1954, aiuto
ospedaliero e trasferito all’ospedale di
Merano.
Nel 1957 vince una borsa di studio
per uno stage di tre mesi presso la clini-
ca ortopedica dell’Università di Parigi,
diretta da un altro luminare ortopedico
il professor D’Aubignè.
Contemporaneamente frequenta
l’Hopital Cochin, situato nella vicina
Nanterre ove lavorava il famoso Marc
Iselin come chirurgo della mano.
Successivamente vince il concorso
RICORDO DI PINO DE FERRARI
di Nino FODDAI
25
per primari indetto dall’Inail e viene
trasferito per due anni al centro trau-
matologico di Milano. Quindi rienta a
Genova in un nuovo reparto dell’ospe-
dale San Martino, convenzionato con
l’Inail. In seguito, frequenta l’Istituto
Ortopedico Toscano, diretto dal profes-
sor Scaglietti. Iniziano in questo perio-
do i primi contatti con la Sardegna.
Il 1961, infatti, vede Pino De Fer-
rari sostituire per un mese il primario
del Centro Traumatologico Ortopedico
di Iglesias, durante le sue ferie. Nono-
stante il viaggio periglioso che aveva
compiuto con tutta la famiglia- nella
traversata gli nacque anche una figlia- il
contatto con l’isola fu davvero entusia-
stico sia per la sua natura e sia anche per
l’accoglienza di tutto il personale ospe-
daliero che si accorse rapidamente della
statura professionale del Primario.
Dopo un breve periodo di supplen-
za nell’ospedale Regina Margherita di
Messina, epoca nella quale conseguì la
libera docenza, ritornò ad Iglesias defi-
nitivamente, per dirigere lo stesso Cen-
tro Ortopedico Traumatologico.
Le caratteristiche culturali, profes-
sionali ed umane lo portano in tempi
molto brevi a manifestare la sua serietà
e affidabilità in un ambiente affiatato e
cordiale con un lavoro che riteneva av-
vincente, come dice nel suo libro “Quo
vadis Igea” (uno dei diversi che Pino ha
scritto).
Da direttore il Professore De Ferrari
è stato un vero innovatore della chirur-
gia ortopedica ad Iglesias e in Sardegna
tutta e, con la sua esperienza, la sua pas-
sione e la costante ricerca ha contribu-
ito efficacemente alla creazione di una
moderna traumatologia e ortopedia. Di
fatto ha creato la scuola chirurgico-spe-
cialistica e i suoi allievi sono stati tutti
di elevato livello professionale.
Successivamente, vicende politiche
anomale e soprattutto la perdita della
sua cara moglie Alba modificarono la
situazione con eventi che lo portarono
anche ad occuparsi di direzione sanita-
ria.
Nonostante ciò frequentava sala
operatoria e corsie dei malati e questi
ultimi gli manifestavano continuamen-
te la loro grande riconoscenza e un in-
delebile ricordo.
In tutto questo periodo (e poi per
circa 20 anni) è stato anche Presidente e
Direttore dell’AVIS provinciale.
Con l’arrivo delle USL il CTO pas-
sa, per legge, all’Azienda Sanitaria e la
divisone di ortopedia e traumatologia,
prima unica, viene sdoppiata.
La pensione, si fa per dire, arriva nel
1990 e non è passato molto tempo in
cui L’Unione Sarda scrive che il CTO di
Iglesias è ormai decaduto.
Il vissuto professionale di Pino De
Ferrari è di per sè una chiara espressione
delle doti umane e comunitarie dimo-
strate nel corso degli anni e messe tutte,
con grande competenza, al servizio so-
prattutto del malato. Da questo aspetto
emerge la caratteristica genetica dell’uo-
ricordo di Pino De Ferrari
mo dotato di uno spirito di servizio per
gli altri, che rappresenta una delle basi
fondanti l’associazione rotariana di Paul
Harris.
Pino De Ferrari è uno dei Soci fon-
datori del Club di Iglesias ove viene
eletto Presidente negli anni rotaria-
ni 1970/ 1972 periodo nel quale ha
espletato le sue mansioni e suoi doveri
nel rispetto dell’etica e della filosofia
rotariana.
Successivamente, dopo il pensiona-
mento, si trasferisce a Cagliari e viene
cooptato dal Rotary Club Cagliari Est
ove rapidamente si inserisce nell’attivi-
tà vera e propria del Club divenendone
uno dei Soci più attivi e più ben voluti
da tutti.
La sua semplicità e saggezza non
hanno fatto fatica a renderlo anche
amico di tutti” e sempre con spontanea
e affettuosa disponibilità. Posso perso-
nalmente affermare che anche con me è
sempre stato molto affettuoso anche per
il ricordo del trascorso rotariano avuto
con mio fratello, che non c’è più, nel
club di Iglesias.
Ma di Pino non possiamo tralasciare
di sottolineare altri ed importantissimi
aspetti della sua vita nel nostro Club.
Infatti nell’anno rotariano 2001/ 2002
è stato brillante presidente del nostro
Club e nel lungo tempo “tutore” del
nostro bollettino rotariano di cui ne ha
curato, con particolare competenza e
passione, la messa a punto e i contenuti.
ricordo di Pino De Ferrari
27
LA PIRAMIDE DEL CAFFÈ
di Nicola Lecca
ed. Mondadori - € 17
Bellissimo questo libro che ci tra-
sporta, dall’ Ungheria a Londra e da
Londra all’ Ungheria, con leggerezza e
il sapore di una fiaba a lieto fine, ricca,
però, di prospettive etiche che vengo-
no incontro al lettore con passi felpati
e la semplicità che già si preannuncia
nella dedica che l’autore fa “A Jancsi e
ai suoi sogni semplici”.
Nicola Lecca, giovane scrittore ca-
gliaritano - è nato nel 1976 ed è arriva-
to finalista allo Strega nel 1999 - citta-
dino del mondo e viaggiatore incallito
da quando di anni ne aveva soltanto
diciassette, ci racconta, con questo ro-
manzo, la storia di Imi che, a diciot-
to anni lascia l’orfanotrofio ungherese
di Landor, per realizzare il suo sogno:
vivere e lavorare a Londra. E infatti a
Londra Imi troverà lavoro, presso la
Proper Cofee, una catena di caffette-
rie che,dal Regno Unito,vuole espan-
dersi in tutto il mondo all’insegna di
un ottimo servizio al cliente e di una
efficiente organizzazione verticistica
all’interno.
Entusiasmo, ingenuità, incanto, so-
gni e speranze caratterizzano il rappor-
to di Imi con la Proper Coffee, ma la
realtà dietro l’angolo è ben diversa dal-
le fantasie di questo sereno diciottenne
che, poco per volta, inizierà a scoprire,
in un percorso di crescita e matura-
zione, come l’apparenza spesso ingan-
na e come le cose che sembrano non
sempre stanno come appaiono, anche
se poi gli eventi, narrati nel romanzo,
trovano, grazie al favore del caso e alla
fortuna degli incontri, una loro felice
conclusione.
Questo libro è stato recensito da
tutte le maggiori testate nazionali,
quella del Sole 24 Ore del 3 marzo
2013 a firma Roberto Carnero, ci è
però sembrata la più illuminante. Ecco
se ne parla
ANDIAMO IN LIBRERIAdi Cicci IBBA
GUARIRE DALLA CORRUZIONE
di Jorge Mario Bergoglio,
Papa Francesco
ed. EMI - € 6,90
Forse siamo davanti a 6,90 euro
spesi davvero bene: con una cifra
esigua acquistiamo un piccolo e pre-
zioso libricino, corredato da un in-
tervento di Pietro Grasso, presidente
del Senato e già Procuratore naziona-
le antimafia. Sono parole semplici e
chiare quelle che usa Papa Francesco
per parlare di corruzione e corrotti,
ma la sua semplicità discende dalla
massima latina “Rem tene, verba se-
quentur”. Infatti il problema della
corruzione e il rapporto corruzione-
peccato è ben chiaro nelle sue radici
e nelle sua morfologia a Papa Bergo-
glio e, come già in questi pochi mesi
abbiamo potuto vedere, Egli dice, a
chiare lettere, la sua su un argomento
oggi tanto scottante e problematico
per vastità e interessi in gioco.
Ma che cosa è la corruzione? È un
peccato oppure qualcosa di più sot-
tile e quasi impalpabile che, come la
tela del ragno si espande e imprigio-
na, diventando contagiosa e perico-
losa per l’intera società?
A pagina 26 il Papa dice senza
mezzi termini: “nel confrontarsi il
corrotto si erge a giudice degli altri:
è lui la misura del comportamento
morale”. Egli va a toccare, così, un
punto nevralgico e antropologica-
l’acuta conclusione: “...la PIRAMIDE
DEL CAFFÈ è un libro che andrebbe
fatto leggere nelle scuole almeno per
due motivi. Innanzitutto perchè con-
fronta i lettori, una volta tanto con al-
cuni valori positivi (fiducia nella vita,
apertura agli altri, attenzione alla so-
cietà) e in secondo luogo per la qualitá
della scrittura di Nicola Lecca, caratte-
rizzata da uno stile di notevole forza e
precisione”.
E, anche a noi, non resta che dire
grazie a questo giovane scrittore: ha
dato a tutti una lezione di vita. Com-
plimenti.
29
se ne parla
mente basilare: l’arroganza di chi,
ponendosi a misura delle norme mo-
rali, le supera e le disprezza in nome
di un’autoreferenza in cui l’uomo
non si misura più con ciò che lo tra-
scende, ma resta chiuso in se stesso
come principe e padrone unico e as-
soluto della sua vita e dei suoi com-
portamenti, per i quali non deve
rispondere a chicchessia. Qui, in
questa autoreferenzialità, stanno le
radici del male e della vita inquinata
che ne consegue e che non risparmia
nessuno, chiesa compresa, come lo
stesso Papa Francesco sostiene.
In tale prospettiva ha quindi un
senso ben preciso il suo invito: …ci
farà bene tornare a ripetersi l’un l’al-
tro “peccatore sì, corrotto no”.
Riflettiamoci.
AMARE NELLA LIBERTÀ
di Timothy Radcliffe,
ed. Qiqajon - € 7,00
Ancora un piccolo ma speciale
libretto. Si racconta che un giorno
Giovanni Crisostomo mentre pre-
dicava sul sesso, notò che alcuni ar-
rossivano e pieno di sdegno esclamò:
“perchè ti vergogni di una cosa ono-
rabile?”
Da qui parte il testo per parlare di
amore e libertà: cosa significa ama-
re? Si può amare lasciando agli altri
la libertà? Che cosa vuol dire vivere
veramente un amore non possessivo?
Queste domande rapportate a te-
matiche quali la menzogna, l’oppres-
sione, il tradimento, la morte ci guida-
no verso una presa di coscienza e una
maggiore consapevolezza di noi stessi
nella condivisione e nelle relazioni
che sono allla base di ogni rapporto
che voglia dirsi umano. L’amore muo-
ve il mondo se noi sappiamo muovere
nella giusta direzione l’amore.
Amore e passione sono categorie
differenti e l’amore è tutto da impa-
rare con la vita, certo, ma anche con
la riflessione e l’esperienza della gra-
tuità che necessariamente comporta .
Da leggere e meditare.
Riunione del 8 gennaio Argomento della serata: “da Piciocas” a cura di Francesco Abate, un racconto di
Barbara Parodo
Relatore: Cicci Ibba
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras,
Rita De Giorgi, Carlo Desogus, Antonio Dimitri, Giovanni Falorni, Salvatore
Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe,
Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Giancarlo Nurchi, Giorgio
Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant, Michele Russo, Stefano Salis,
Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Giuseppe
Tilocca, Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Vasso Giacobbe, Anna Lallai, Angela
Vassena.
Ospiti: professoressa Barbara Parodo, signora Angela Imbesi Azara, signora Anna
Delogu Pozzo, Signora Mariangela Tuveri (del Club); professoressa Donatella
Nardi (di Cicci Ibba).
Riunione del 15 gennaioArgomento della serata: “dove va l’odontoiatria”
Relatore: professoressa Elisabetta Cotti
Soci presenti: Marcello Angius, Franco Cabras, Giampaolo Caruso, Carlo
Corradini, Giuseppe De Ferrari, Michele Di Martino, Antonio Dimitri, Giovanni
Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Massimo Graziano,
Giampaolo Lallai, Donatella Masala, Francesco Morittu, Carlo Obino, Enrico
Orrù, Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau,
Michele Russo, Stefano Salis, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Enrico Vassena, Carlo
Zuddas.
Consorti presenti: Giuliana Floris.
Ospiti: dottoressa Elisabetta Cotti, professore Brunello Acquas (del Club);
dottoressa Beatrice Caruso (di Giampaolo Caruso); dottore Nicola Satta (di Gigi
Satta).
VITA DEL CLUBSETTIMANA PER SETTIMANA
31
Riunione del 22 gennaio Argomento della serata: “parliamo di Rotary”
Relatore: Graziano Sanna
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Giangabriele
Carta, Carlo Corradini, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Michele Di Martino,
Antonio Dimitri, Italo Doglio, Giuseppe Dubois, Salvatore Floris, Giovanni Foddai,
Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Giampaolo
Lallai, Bruno Loviselli, Donatella Masala, Francesco Morittu, Pietro Paolo Murru,
Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau,
Salvatore Plaisant, Carlo Poledrini, Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia
Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Marcello Tuveri, Paolo Usai, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Giuliana Floris
Ospiti: signora Piera Gilardoni Sancassano (di Lucia Sancassano).
Riunione del 29 gennaio Argomento della serata: “L’arte e la mitologia s’incontrano per rendere bello il
nostro sguardo”
Relatore: professoressa Maria Grazia Viscusa Rosella
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius,
Franco Cabras, Giangabriele Carta, Giovanni Corona, Carlo Corradini, Carlo
Desogus, Luciano Di Martino, Antonio Dimitri, Italo Doglio, Giovanni Falorni,
Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo
Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni,
Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras,
Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Lorenzo
Spano, Giuseppe Tilocca, Marcello Tuveri, Paolo Usai, Enrico Vassena.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Delio Montisci, Pia Carta, Fernanda
Corona, Gemma Di Martino, Anna Lallai, Angela Vassena.
Ospiti: Professoressa Maria Grazia Viscusa Rosella, dottor Mauro Rosella (del
club); prof.ssa Eugenia Marica (di Lucia Sancassano); dottor Enrico Valdes e
signora Paola Valdes (di Cicci Ibba).
Riunione interclub con il RC Cagliari Nord e il RC Cagliari Sud del 5 febbraio Argomento della serata: “la EEMA Conference 2013”
Relatore: Luciano Di Martino
Soci presenti: Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras, Luciano Di
Martino, Michele Di Martino, Antonio Dimitri, Giovanni Falorni, Salvatore
vita del club
Floris, Giovanni Foddai, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano,
Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala,
Pietro Paolo Murru, Carlo Obino, Enrico Orrù, Salvatore Ortu, Paolo Emilio
Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant,
Carlo Poledrini, Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano
Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Paolo Usai, Nicola Vacca, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Gemma Di Martino, Liliana Falorni, Giuliana Floris,
Manuela Vacca
Ospiti: Jocelyn Lai, Morgan Strohbenh, Juan Mentucci, Camilla How, Logan
Goldhorn, Miriam Huwald (dello scambio giovani); Signora maria Teresa Sotgiu
(di Luciano Di Martino); Anna Delogu di Antonio Pittau; Angela Imbesi Azara
(del Club). N. 19 del RC Cagliari Nord e N. 7 del RC Cagliari Sud.
Riunione del 12 febbraio Argomento della serata: “Diagnosi e trattamento nell’obesità”
Relatore: dottor Silvio Lorrai
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras,
Giampaolo Caruso, Mario Cocco, Carlo Desogus, Michele Di Martino, Antonio
Dimitri, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini,
Massimo Graziano, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Paolo Emilio Pasolini,
Bruno Pin, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo
Spano, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Jyette Holdgaard Cocco, Giuliana Floris.
Ospiti: dottor Silvio Lorrai, dottor Virgilio Lorrai, dottoressa Stefania Rosas,
Signor Carlo Mascia (di Salvatore Floris).
Riunione del 19 febbraio Argomento della serata: “Lo sviluppo urbanistico di Cagliari tra l’età punica e
romana”
Relatore: professore Antonello Greco
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Efisio Angius, Marcello Angius,
Giangabriele Carta, Mario Cocco, Carlo Corradini, Rita De Giorgi, Carlo
Desogus, Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni
Foddai, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Cicci Ibba, Bruno Loviselli, Luigi
Maccioni, Donatella Masala, Pietro Paolo Murru, Enrico Orrù, Salvatore Ortu,
Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Antonio Pittau, Michele Russo, Stefano Salis,
Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Marcello Tuveri.
vita del club
33
Consorti presenti: Luisella Aime, Concettina Angius, Jyette Cocco, Biba
Congiu.
Ospiti: professore Antonello Greco, signor Luciano Locci.
Riunione del 28 febbraio Argomento della serata: riunione iterclub “Cagliari:una città che non volle
morire”
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Franco Cabras, Mario Cocco,
Giovanni Corona, Carlo Corradini, Carlo Desogus, Michele Di Martino,
Antonio Dimitri, Italo Doglio, Salvatore Floris, Ettore Gasperini, Flaminio
Giacobbe, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli,
Luigi Maccioni, Enrico Orrù, Bruno Pin, Antonio Pittau, Carlo Poledrini,
Giampaolo Porcu, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna, Andrea Sechi,
Lorenzo Spano, Claudio Tozzi, Nicola Vacca, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luisella Aime, Luciana Airoldi, Jyette Cocco, Fernanda
Corona, Giuliana Floris, Myriam Porcu, Francesca Tozzi, Manuela Vacca
Ospiti: dottoressa Pia Angius
Riunione del 5 marzo Argomento della serata: “La cura dell’infanzia ferita”
Relatore: dottor Ugo Bressanello rappresentante di “Domus de luna”
Soci presenti: Marcello Angius, Mario Cocco, Carlo Corradini, Antonio Dimitri,
Giovanni Falorni, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Flaminio Giacobbe,
Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi
Maccioni, Donatella Masala, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Antonio
Pittau, Michele Russo, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Silvio Silvestri,
Lorenzo Spano, Giuseppe Tilocca, Marcello Tuveri, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Jyette Cocco, Giuliana Floris, Paola Silvestri
Ospiti: dottor Ugo Bressanello e Signora Petra Paolini (del Club); avv Carla
Dettori, dottor Sandra Napoleone, dottor Michele Caria, dottor Mariella Brundu,
ing Giovanni Masala, Signora Maria Rosaria Masala (di Donatella Masala).
Riunione del 12 marzo Argomento della serata: “Essere sardi e italiani”
Relatore: professor Pietro Ciarlo
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras,
Giangabriele Carta, Roberto Chessa, Mario Cocco, Giovanni Falorni, Vittorio
Faticoni, Salvatore Floris, Ettore Gasperini, Flaminio Giacobbe, Massimo
vita del club
Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Francesco Morittu,
Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant, Carlo
Poledrini, Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano
Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Marcello Tuveri, Paolo Usai, Enrico Vassena,
Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Pia Carta, Maresa Chessa, Jyette Cocco,
Meri Plaisant
Ospiti: professor Pietro Ciarlo, signora Cinzia Ciarlo (del Club); dottoressa
Elisabetta Lecca (di Cicci Ibba); Ing. Filippo Chesi (di Lucia Sancassano)
Riunione del 19 marzo Argomento della serata: “I sequestri di persona a scopo di estorsione in Sardegna”
Relatore: dottor Vincenzo Carrozza
Soci presenti: Alberto Aime, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras,
Giangabriele Carta, Mario Cocco, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Antonio
Dimitri, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Ettore Gasperini, Marco Ghiani,
Flaminio Giacobbe, Cicci Ibba, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Enrico Orrù,
Salvatore Ortu, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Michele Russo, Stefano Salis,
Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Marco
Sulis, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Delio Montisci, Pia Carta, Jyette Holdgaard Cocco, Giuliana
Floris.
Ospiti: dottor Vincenzo Carrozza, dottor Alessio Giuffrida, dottor Massimo
Bontempi
Riunione del 26 marzo Argomento della serata: “Tutto il mondo è burla”
Relatore: professoressa Donatella Davini Maciotta
Soci presenti: Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras, Mario Cocco,
Carlo Corradini, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Giovanni Falorni,
Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio
Giacobbe, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni,
Francesco Morittu, Enrico Orrù, Salvatore Ortu, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo
Piras, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna, Lorenzo Spano, Giuseppe
Tilocca, Marcello Tuveri, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Jyette Holdgaard, Vasso Giacobbe, Silvana Sanna.
Ospiti: Professoressa Donatella Davini Maciotta, Avvocato Bruno Maciotta.
vita del club
35
Riunione del 9 aprile Argomento della serata: “L’esperienza di volontariato nel terzo mondo”
Relatore: dottoressa Alessandra Napoleone
Soci presenti: Alberto Aime, Marcello Angius, Franco Cabras, Mario Cocco,
Giovanni Corona, Antonio Dimitri, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Ettore
Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Bruno
Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala, Pietro Paolo Murru, Carlo Obino,
Paolo Emilio Pasolini, Giorgio Vincenzo Piras, Salvatore Plaisant, Anna Ruzzittu,
Stefano Salis, Graziano Sanna, Lorenzo Spano, Paolo Usai, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Jyette Holdgaard Cocco, Giuliana Floris, Biba Congiu.
Ospiti:dottoressa Alessandra Napoleone (del club); dottoressa Patrizia Maxia e
dottore Franco Pintus (di Donatella Masala).
Riunione del 16 aprile Argomento della serata: “Quarantennale del Club”
Relatore: SE Mons Arrigo Miglio (l’esperienza delle settimane sociali) e Giovanni
Corona (ricordi di un socio fondatore)
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Franco Cabras,
Pietro Francesco Cadoni, Giangabriele Carta, Giampaolo Caruso, Mario Cocco,
Giovanni Corona, Carlo Corradini, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Michele
Di Martino, Antonio Dimitri, Italo Doglio, Salvatore Floris, Giovanni Foddai,
Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Cicci
Ibba, Giuseppe La Sala, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala,
Francesco Morittu, Enrico Orrù, Salvatore Ortu, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo
Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano
Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Giuseppe Tilocca, Enrico Vassena, Carlo
Zuddas.
Consorti presenti: Luisella Aime, Francesca Maria Cadoni, Pia Carta, Vittoria
Caruso, Jyette Holdgaard, Fernanda Corona, Giuliana Floris, Mariarosa Piras,
Meri Plaisant, Silvana Sanna, Angela Vassena.
Ospiti: SE Mons Arrigo Miglio, Governatore Silvio Piccioni, Giacomo ed
Anna Oppia, Gabriele e Rossella Andria, Aldo Barletta, Giuseppe Arca, Mauro
Manunza, i ragazzi dello scambio giovani, del Rotaract e dell’Interact (del club);
don Carlo Rotondo (di Pierfrancesco Cadoni), Signora Anna Delogu e Signora
Angela Imbesi (di Nino Pittau); professore Giorgio Cavallo e signora Lidia
Cavallo (di Alberto Aime), Francesco Gallistru e Marco Floris (di Salvatore
Floris).
vita del club
Riunione del 23 aprileArgomento della serata: “serata dedicata ai giovani”
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras,
Mario Cocco, Antonello Cogoni, Carlo Corradini, Antonio Dimitri, Giovanni
Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe,
Massimo Graziano, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Francesco
Morittu, Bruno Pin, Salvatore Plaisant, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano
Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Marcello Tuveri, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Meri Plaisant
Ospiti: dottor Antonio Saliu, professore Alessandro Spano (docenti del Ryla);
tutti i ragazzi che hanno partecipato al Ryla; tutti i ragazzi dello scambio giovani;
ragazzi dell’interact; signora Giovanna Corradini (di Carlo Corradini).
Riunione del 7 maggio Argomento della serata: “Un Papa venuto dalla fine del mondo”
Relatore: Padre Maurizio Teani, preside facoltà di Teologia
Soci presenti: Alberto Aime, Marcello Angius, Franco Cabras, Giovanni Corona,
Carlo Corradini, Antonio Dimitri, Giovanni Falorni, Vittorio Faticoni, Salvatore
Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Massimo Graziano,
Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Donatella Masala, Pietro Paolo
Murru, Carlo Obino, Enrico Orrù, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Carlo
Pautasso, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Stefano Salis, Maria Lucia
Sancassano, Graziano Sanna, Lorenzo Spano, Giuseppe Tilocca, Paolo Usai,
Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Fernanda Corona, Giuliana Floris, Biba Congiu, Maria
Francesca Usai.
Ospiti:Padre Maurizio Teani (del Club); dottor Marcello Planta e Signora, dottor
Fabrizio Lecca e Signora (di Cicci Ibba); dottor Mauro Marchetti (di Donatella
Masala).
Riunione del 14 maggio Argomento della serata: “le allergie in odontoiatria”
Relatore: Nino Pittau
Soci presenti: Alberto Aime, Marcello Angius, Giangabriele Carta, Antonello
Cogoni, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Antonio Dimitri, Giuseppe
Dubois, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini,
Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Francesco Morittu, Pietro
vita del club
37
Paolo Murru, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Giorgio Vincenzo Piras,
Antonio Pittau, Michele Russo, Anna Ruzzittu, Stefano Salis, Graziano Sanna,
Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Pia Carta, Mariarosa Piras, Angela Vassena.
Ospiti: Signora Angela Imbesi Azara, Signora Anna Angela Delogu Pozzo (di
Nino Pittau).
Riunione del 21 maggio Argomento della serata: “La sardità: l’identità che non va persa”
Relatore: Giampaolo Lallai
Soci presenti: Alberto Aime, Edwige Ancona, Efisio Angius, Franco Cabras,
Giangabriele Carta, Antonello Cogoni, Carlo Desogus, Luciano Di Martino,
Michele Di Martino, Antonio Dimitri, Miro Falchi, Giovanni Falorni, Giovanni
Foddai, Ettore Gasperini, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Cicci Ibba,
Giampaolo Lallai, Pasquale Lavanga, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Giancarlo
Nurchi, Enrico Orrù, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Carlo Poledrini,
Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna, Luigi Satta, Marcello Tuveri,
Enrico Vassena, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Pia Carta, Elisabetta Falchi, Liliana Falorni, Anna Lallai,
Angela Vassena.
Ospiti: Signora Angela Imbesi Azara, Anna Angela Delogu Pozzo (del Club).
Riunione del 28 maggio Argomento della serata: “I media e la percezione della realtà”. La conferenza è
stata preceduta da un ricordo del Socio Pino De Ferrari recentemente scomparso
Relatore: don Giuseppe Tilocca
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius,
Franco Cabras, Antonello Cogoni, Carlo Corradini, Rita De Giorgi, Luciano Di
Martino, Michele Di Martino, Italo Doglio, Giovanni Falorni, Salvatore Floris,
Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Cicci
Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala,
Pietro Paolo Murru, Giancarlo Nurchi, Enrico Orrù, Paolo Emilio Pasolini,
Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Michele Russo, Maria Lucia Sancassano,
Graziano Sanna, Luigi Satta, Giuseppe Tilocca, Marcello Tuveri, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Giuliana Floris, Silvana Sanna
Ospiti: Dottor Francesco De Ferrari e Signora Donatella, Geometra Emilio De
Ferrari e Signora Tittì; Avvocato Anna Maria Bonomo, Paolo Bonomo, Professore
vita del club
Italo Cao (del Club); signora Piera Gilardoni Sancassano, Dottoressa Anna Cau,
dottor Mauro Mura (di Lucia Sancassano); Dottor Fabrizio Lecca (di Cicci Ibba);
Signora Anna Angela Delogu (di Nino Pittau)
Rotariani in visita: Delio Montisci.
Riunione del 4 giugno Argomento della serata: “Il sangue del cordone ombelicale, problemi medici ed
etico sociali”
Relatore: prof. Licinio Contu
Soci presenti: Alberto Aime, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras,
Carlo Corradini, Carlo Desogus, Michele Di Martino, Antonio Dimitri, Giuseppe
Dubois, Miro Falchi, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore
Gasperini, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Luigi Maccioni, Donatella
Masala, Pietro Paolo Murru, Enrico Orrù, Paolo Emilio Pasolini, Carlo Pautasso,
Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Carlo Poledrini, Michele Russo, Stefano
Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano,
Paolo Usai, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Elisabetta Falchi, Giuliana Floris, Elena Graziano, Biba
Congiu, Maria Grazia Pautasso.
Ospiti: Prof. Licinio Contu (del Club); Signora Rosaria Floris e dottoressa Paola
Cossu (di Salavatore Floris).
Riunione del 11 giugno Argomento della serata: “Le zone franche”
Relatore: dottor Piergiorgio Massidda
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello
Angius, Antonello Cogoni, Carlo Desogus, Antonio Dimitri, Giovanni
Falorni, Vittorio Faticoni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore
Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Cicci Ibba, Bruno Loviselli,
Luigi Maccioni, Donatella Masala, Francesco Morittu, Giancarlo Nurchi,
Carlo Obino, Enrico Orrù, Paolo Emilio Pasolini, Carlo Pautasso, Antonio
Pittau, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna, Lorenzo Spano,
Giuseppe Tilocca.
Consorti presenti: Giuliana Floris.
Ospiti: dottor Piergiorgio Massidda, dottor Marco Fanni (del Club); dottor
Angelo Lobina e dottor Severo Pulixi (di Edwige Ancona).
Rotariani in visita: Anna Maria Bonomo, Delio Montisci.
vita del club
39
Riunione del 18 giugnoArgomento della serata: “Assegnazione del primo premio Shardana ai Tenores di
Orgosolo e al Ballo rituante di Orgosolo”
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Efisio Angius, Marcello Angius,
Franco Cabras, Giangabriele Carta, Carlo Corradini, Antonio Dimitri, Miro
Falchi, Giovanni Falorni, Vittorio Faticoni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai,
Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Flaminio Giacobbe, Massimo Graziano, Cicci
Ibba, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala, Pietro Paolo Murru,
Salvatore Ortu, Antonio Pittau, Michele Russo, Stefano Salis, Graziano Sanna,
Luigi Satta, Silvio Silvestri, Lorenzo Spano, Giuseppe Tilocca, Marcello Tuveri,
Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Concettina Angius, Pia Carta, Elisabetta
Falchi, Liliana Falorni, Stefania Faticoni, Giuliana Floris, Giuliana Loviselli,
Maria Laura Salis, Silvana Sanna, Tiziana Satta, Paola Silvestri, Angela Vassena.
Ospiti: Tenores di Orgosolo, Compagnia del Ballo rituante di Orgosolo; Gabrilla
Collu Pitea (Innerwheel), Angela Azara (del Club), Marco Floris e Danile Rossetti
(del Rotaract); Avv. Stefania Banditelli e dottor Roberto Aratini (di Stefano Salis);
dottor Enrico Deplano e Signora Mira Caselius (di Vittorio Faticoni); Signora
Rosaria Floris (di Salvatore Floris).
Rotariani in visita: 53 Soci, consorti e ospiti del RC Cagliari Nord.
Riunione del 25 giugno Argomento della serata: “serata di gala per il passaggio della campana tra
Salvatore Floris e Marcello Angius”
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius,
Franco Cabras, Pietro Francesco Cadoni, Giangabriele Carta, Antonello Cogoni,
Giovanni Corona, Carlo Corradini, Carlo Desogus, Luciano Di Martino,
Michele Di Martino, Antonio Dimitri, Italo Doglio, Benedetto Etzi, Giovanni
Falorni, Vittorio Faticoni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Flaminio Giacobbe,
Cicci Ibba, Giuseppe La Sala, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella
Masala, Pietro Paolo Murru, Giancarlo Nurchi, Salvatore Ortu, Paolo Emilio
Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant,
Giampaolo Porcu, Michele Russo, Anna Ruzzittu, Stefano Salis, Maria Lucia
Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Marco Sulis, Marcello
Tuveri, Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.
Consorti presenti: Luisella Aime, Luciana Airoldi, Delio Montisci, Maria
Grazia Angius, Francesca Maria Cadoni, Pia Carta, Maria Pia Cogoni, Fernanda
vita del club
Corona, Donatella Desogus, Gemma Di Martino, Alida Doglio, Carla Etzi,
Liliana Falorni, Maria Carla La Sala, Giuliana Loviselli, Biba Congiu, Meri
Plaisant, Myriam Porcu, Graziella Russo, Silvana Sanna, Tiziana Satta, Antonella
Sulis, Maria Francesca Usai, Marinella Zuddas.
Ospiti: dottor Gabriele Andria, dottoressa Rossella Ricciardi Andria, avv. Anna
Maria Bonomo, signora Maria Marcialis, signora Jolanda Tumbarello, signora
Anna Angela Delogu Pozzo, signora Anna Angela Imbesi Azara (del Club);
Emanuele Angius, signora Maria Cristina De Santis, avv. Claudia Motzo,
dottor Alberto Desogus, signora Marisa Desogus, dottor Sandro Loche, signora
Antonella Loche (di Marcello Angius); signora Luciana Montaldo, professore
Piero Montaldo (di Nino Pittau); dottoressa Valeria Antuofermo (di Tore
Plaisant); dottor Renato Tumbarello, dottoressa Elisabetta Pisano (di Ninni
Murru); ing Ginni Loi, dottoressa Lucia Mura (di Bruno Loviselli); Francesca
Fiorilla, Antonello Fiori, Marco Floris (del Rotaract); Claudia Giancheddu,
Alessandro Gaspardini, Gabriele Manca (dell’Interact); Juan Mentucci, Camilla
How, Morgan Strohbenh, Jocelyn Lai, Marco Usai, Michle Melis (dello scambio
giovani).
vita del club
41
PRESENZE
LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE
COGNOME
NOME
TOTALEPRESENZE
ASSIDUITÀ SEMESTRALE
ASSIDUITÀ TRIM. PREC.
AIME Alberto 15 65,22% 100,00%
AIROLDI Luciano 15 65,22% 81,25%
ANCONA Edwige 12 52,17% 43,75%
ANGELUCCI Emanuele 0 0,00% 18,75%
ANGIUS Efisio 3 13,04% 31,25%
ANGIUS Marcello 20 86,96% 81,25%
CABRAS Franco 21 91,30% 93,75%
CADONI Pierfrancesco 2 8,70% 31,25%
CAPPELLACCI Ugo 0 0,00% 0,00%
CARTA Giangabriele 10 43,48% 62,50%
CARUSO Giampaolo 3 13,04% 12,50%
CHESSA Roberto 1 4,35% 12,50%
CIABATTI Luigi 0 0,00% 0,00%
COCCO Mario 10 43,48% 56,25%
COGONI Antonello 6 (su 9) 66,67% (su 9) //
CORONA Giovanni 6 26,09% 12,50%
CORRADINI Carlo 14 60,87% 87,50%
COSSU Guido 0 0,00% 6,25%
CUALBU Gualtiero 0 0,00% 0,00%
DE GIORGI Rita 3 13,04% 6,25%
DESOGUS Carlo 14 60,87% 43,75%
DI MARTINO Luciano 10 100% (*) 100,00% (*)
DI MARTINO Michele 10 43,48% 6,25%
DIMITRI Antonio 19 82,61% 75,00%
DOGLIO Italo 6 26,09% 43,75%
DUBOIS Giuseppe 4 17,39% 25,00%
ETZI Benedetto 1 4,35% 0,00%
FALCHI Miro 3 13,04% 0,00%
FALORNI Giovanni 20 86,96% 75,00%
FATICONI Vittorio 5 21,74% 25,00%
le nostre presenze
COGNOME
NOME
TOTALEPRESENZE
ASSIDUITÀ SEMESTRALE
ASSIDUITÀ TRIM. PREC.
FIORILLA Giovanni 0 0,00% 0,00%
FLORIS Emilio 0 0,00% 0,00%
FLORIS Salvatore 20 86,96% 100,00%
FODDAI Giovanni 19 82,61% 87,50%
GASPERINI Ettore 19 82,61% 75,00%
GHIANI Marco 14 60,87% 81,25%
GIACOBBE Flaminio 19 82,61% //
GRAZIANO Massimo 16 69,57% 62,50%
IBBA Vincenza 16 69,57% 62,50%
LALLAI Giampaolo 14 60,87% 68,75%
LA SALA Giuseppe 2 8,70% 18,75%
LAVANGA Pasquale 1 4,35% 0,00%
LOVISELLI Bruno 22 95,65% 75,00%
MACCIONI Luigi 17 73,91% 56,25%
MADDALONI Giovanni 0 0,00% 0,00%
MANCA BITTI Guido 0 0,00% 0,00%
MASALA Donatela 13 56,52% 87,50%
MORITTU Francesco 8 34,78% 56,25%
MURRU Mauro 0 0,00% 0,00%
MURRU Pietro Paolo 10 43,48% 68,75%
NURCHI Giancarlo 5 21,74% 18,75%
OBINO Carlo 5 21,74% 56,25%
ORRU’ Enrico 12 52,17% 43,75%
ORTU Salvatorangelo 13 56,52% 75,00%
PASOLINI Paolo Emilio 15 65,22% 87,50%
PAUTASSO Carlo 3 13,04% 12,50%
PIN Bruno 12 52,17% 62,50%
PIRAS Giorgio Vincenzo 15 65,22% 75,00%
PISU Maria Bonaria 0 0,00% 6,25%
PITTAU Antonio 15 65,22% 81,25%
PLAISANT Salvatore 9 39,13% 37,50%
POLEDRINI Carlo 6 26,09% 25,00%
43
le nostre presenze
COGNOME
NOME
TOTALEPRESENZE
ASSIDUITÀ SEMESTRALE
ASSIDUITÀ TRIM. PREC.
PORCU Giampaolo 2 8,70% 25,00%
PRANTEDDU Antonio 0 0,00% 0,00%
RUSSO Michele 21 91,30% 100,00%
RUZITTU Anna 3 13,04% 75,00%
SALIS Stefano 21 91,30% 68,75%
SANCASSANO Maria Lucia 12 52,17% 93,75%
SANNA Graziano 22 95,65% 87,50%
SATTA Luigi 14 60,87% 81,25%
SECHI Andrea 1 4,35% 12,50%
SEEBERGER Gerhard 0 0,00% 12,50%
SILVESTRI Silvio 3 13,04% 25,00%
SPANO Lorenzo 17 73,91% 100,00%
SULIS Marco 2 8,70% 56,25%
TILOCCA Bruno 9 39,13% 37,50%
TOZZI Claudio 1 4,35% 6,25%
TUVERI Marcello 11 47,83% 68,75%
USAI Paolo 11 47,83% 37,50%
VACCA Nicola 2 8,70% 12,50%
VASSENA Enrico 9 39,13% 56,25%
ZUDDAS Carlo 20 86,96% 93,75%
Soci evidenziati sono Dispensati
(*) Hanno compensato una o più riunioni con altra attività rotariana.
Soci totali: - 87 fino al 5febbraio, 86 fino al 12 febbraio 85 fino al5 marzo,
83 fino al 4 giugno, attualmente 82.
- 29 Soci dispensati
- Dal 25 giugno due Soci Onorari.
ASSIDUITÀ
GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO - APRILE - MAGGIO - GIUGNO
Data riunione
Presenti totaliPresenti escluso i
dispensati
Assiduità escluso i
dispensati
Assiduità totale
8/1 30 20 34,39 % 56,32 %
15/1 27 17 29,31 % 52,87 %
22/1 36 25 43,10 % 62,07 %
29/1 35 23 39,66 % 59,77 %
5/2 36 27 47,37 % 65,12 %
12/2 24 14 25,00 % 50,59 %
19/2 30 21 37,50 % 58,82 %
28/2 31 19 33,93 % 56,47 %
5/3 26 16 29,63 % 54,22 %
12/3 32 19 35,19 % 57,83 %
19/3 29 20 37,04 % 59,04 %
26/3 29 19 35,19 % 57,83 %
9/4 26 16 29,63 % 54,22 %
16/4 41 25 46,30 % 65,06 %
23/4 27 17 31,48 % 55,42 %
7/5 32 20 37,04 % 59,04 %
14/5 29 18 33,33 % 56,63 %
21/5 33 19 35,19 % 57,83 %
28/5 35 23 42,59 % 62,65 %
4/6 33 20 37,74 % 59,76 %
11/6 31 21 39,62 % 60,98 %
18/6 35 22 41,51 % 62,20 %
25/6 47 30 56,60 % 71,95 %
www.graficheghiani.it S.S. 131, km 17,450 Z.I. Monastir CA
tel. 070 9165222 fax 070 [email protected]
Stampatori da 30 anni
INDUSTRIA GRAFICA
GRAFICHEGHIANI