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LA RETE INTERISTITUZIONALE PER L’INTEGRAZIONE a cura di Rita Garlaschelli UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI MILANO MILANO, 26 aprile 2012

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LA RETE INTERISTITUZIONALEPER L’INTEGRAZIONE

a cura di Rita GarlaschelliUFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI MILANO

MILANO, 26 aprile 2012

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UN BAMBINO DISABILE E’ UN PROGETTO da aiutare a crescere

giorno dopo giorno, con la cura di chi promuove qualcosa di unico e irripetibile

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IL BAMBINO DISABILE E’ UN PROGETTOda costruire tutti insieme

Il bambino appartiene ad una comunità che deve realizzare una risposta integrata ai suoi bisogni e alle esigenze particolari della sua famiglia

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Il progetto di vita

Progetto di vita è innanzitutto un «pensare» in prospettiva futura, o meglio un pensare doppio,nel senso dell’«immaginare, fantasticare desiderare, aspirare, volere …» econtemporaneamente del «preparare le azioni necessarie, prevedere le varie fasi, gestire itempi, valutare i pro e i contro, comprendere la fattibilità …».

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Il progetto di vitaIl progetto di vita riguarda la crescita personale esociale dell'alunno con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della qualità della

sua vita, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima, sia apredisporre il conseguimento delle competenze necessarie a viverein contesti di esperienza comuni.

Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre

il periodo scolastico, aprendo l'orizzonte di “un futuro possibile”, deve

essere condiviso dalla famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel processo

di integrazione

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La legge 104 del 1992E’ il primo intervento legislativo di carattere organico, relativo cioè all’intero orizzonte esistenziale della persona disabile (dall’asilo alla vecchiaia).

Articolo 13

“L’integrazione scolastica della persona handicappata (…) si realizza (…) anche attraverso: la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli

sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre

attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati. A tale scopo gli enti

locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell’ambito delle rispettive competenze, stipulano gli accordi di programma di

cui all’art. 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142.”

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Centralità della personae del suo percorso scolastico e

formativo

Il legislatore intende promuovere il benessere e il successo formativo dei soggetti con disabilità. A tal fine impone che

venganoesplicitati, attraverso un patto di collaborazione, l’impegno e la corresponsabilità di tutti i soggetto istituzionali e non, nel concorrere all’attuazione di tali obiettivi, ampliando le modalità

di co-progettazione tra Istituzioni e professionalità differenti. Il patto di collaborazione si sostanzia nell’Accordo di

programma che deve delineare il percorso di integrazione tra i sistemi

( scuola, sanità, enti locali) e la famiglia. Vi devono collaborare

attivamente tutte le figure professionali, in un’ottica di progettazione partecipata.

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Il lavoro interistituzionale per l’integrazione

Nei confronti dell’alunno disabile si determinano pari responsabilità degli operatori scolastici, di quelli sanitari, delle famiglie e dei servizi sociali, che devono tradursi in azioni concrete ed interventi integrati.

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La legge 328/2000

Disegna un sistema locale dei servizi integrati in rete (v. unità operative da organizzarsi a cura dei Comuni).

Si ribadisce il DIRITTO DELL’ALUNNO ALL’ INTEGRAZIONE accanto al DOVERE DI INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI.

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20 marzo 2008: INTESA tra Governo, Regioni, ecc. in merito alle modalità e ai criteri per l’accoglienza

scolastica e la presa in carico dell’alunno con disabilità

Art. 1 Accoglienza e accompagnamentoArt. 2 Individuazione e percorso valutativo della persona disabileArt. 3 Piano Educativo IndividualizzatoArt. 4 Coordinamento e integrazione delle risorse professionali e materialiArt. 5 Assegnazione degli insegnanti specializzati per il sostegnoArt. 6 Disposizioni finali

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LE LINEE GUIDA DEL MIUR SULL’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON

DISABILITA’

4 agosto 2009, prot. n. 4274, Sono ribaditi tutti i principi fondamentali

della “total inclusion” italiana: numero alunni per classe, ruolo dell’insegnante di sostegno, impegno per la didattica laboratoriale, ecc.

Interistituzionalità: da affermare

pienamente, anche attraverso un nuovo organismo, il GLIR.

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I compiti, le responsabilità della scuola

integrazione e corresponsabilità con gli altri servizirapporti di collaborazione con la famigliacollegialità della presa in caricoadozione di ogni possibile flessibilità didattica ed organizzativaimpegno per la continuitàaccompagnamento alla vita adulta (orientamento, esperienze di transizione scuola-lavoro, ecc.)

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Gli accordi di programma (articoli 13,

39 e 40) L’ accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica e formativa dei bambini e alunni disabili ha funzione di indicare principi, di regolamentare, integrare e coordinare strumenti, progetti e politiche di intervento fra isoggetti coinvolti nell’attuazione delle azioni educative e formative rivolte ai bambini e alunni con disabilità.

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Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale per l’Handicap – G.L.I.P. (art. 15,

Legge 104/1992)

“Presso ogni ufficio scolastico provinciale è istituito un gruppo di lavoro composto da: un ispettore tecnico nominato dal provveditore agli studi, un esperto della scuola utilizzato ai sensi dell’art. 14, decimo comma, della Legge 20 maggio 1982, n. 270, e successive modificazioni, due esperti designati dagli enti locali, due esperti delle unità sanitarie locali, tre esperti designati dalle associazioni delle persone handicappate maggiormente rappresentative a livello provinciale nominati dal provveditore agli studi …. Il gruppo di lavoro dura in carica tre anni.”

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I compiti del G.L.I.P.

I gruppi di lavoro … hanno compiti di consulenza e proposta al provveditore agli studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali e le unità sanitarie locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di

programma … per l'impostazione e l'attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra attività inerente all'integrazione degli alunni in difficoltà di apprendimento.I gruppi di lavoro predispongono annualmente una relazione da inviare al Ministro della pubblica istruzione ed al presidente della giunta regionale.

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IL G.L.I.R.Il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale  vede la partecipazione oltre che delle istituzioni scolastiche, degli Assessorati Istruzione-Formazione-Lavoro, Famiglia-Conciliazione-Integrazione-Solidarietà sociale, Sanità di Regione Lombardia, dei rappresentanti ASL e UONPIA, di UPL ed ANCI, delle Associazioni di persone con disabilità.Obiettivo del GLIR: affrontare le problematiche dell’integrazione per individuare soluzioni condivise ed integrate, attivando tutte le

possibili sinergie al fine di “assicurare alle persone con disabilità pari

opportunità di realizzazione personale e garantire elevati standard di qualità della

vita” come delineato nella determinazione in ordine al piano d’azione

regionaleper le politiche in favore delle persone con disabilità deliberata dalla Giunta della Regione Lombardia.Insediamento del GLIR Lombardia: 3 febbraio 2011.

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Il riferimento normativo regionale

Per quanto riguarda il nostro territorio, la Lombardi, va segnalata lalegge regionale 6 agosto 2007, n. 19 che, nel rispetto delle normegenerali sull’istruzione e dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche , indica finalità e principi delle politiche regionali sul sistema educativo tra cui assume rilievo la promozione del partenariato sociale e la collaborazione tra Istituzioni quale mezzoper l’integrazione delle politiche per l’istruzione, la formazione professionale ed il lavoro. Viene inoltre stabilito che spettano alle Province (per l’istruzione Secondaria superiore) e ai Comuni (per glialtri gradi scolastici) i servizi di supporto organizzativo per l’istruzione degli alunni con disabilità.La continuità del funzionamento del servizio di istruzione, in fase di prima attuazione, è assicurata anche attraverso atti negoziali congli Uffici periferici del MIUR.

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UST di Milano Ufficio integrazione degli alunni diversamente abili

consulenza per tematiche e problemi sull’Handicap alle istituzioni scolastiche, alle Associazioni, alle singole famiglie

erogazione dei finanziamenti finalizzati a favorire l’integrazione (acquisto di sussidi , sperimentazione metodologica-didattica, formazione dei docenti, ecc.)

coordinamento delle 14 scuole snodo per l’Handicap, cui si è scelto di erogare la maggior parte dei finanziamenti, per migliorare la qualità dell’integrazione scolastica attraverso l’attuazione di progetti di territorio

interazione con Enti locali, ASL, Aziende Ospedaliere, UONPIA e Associazioni, per condividere progetti mirati di integrazione scolastica e per promuovere procedure per l’elaborazione di Intese Interistituzionali

progettazione, organizzazione e sviluppo di processi tecnici ed amministrativi riferiti alla segnalazione degli alunni, alla valutazione della documentazione psicomedica e alla definizione degli organici di sostegno

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GLH provinciale

e’ composto dal referente dell’Ufficio integrazione, da docenti e da dirigenti scolastici con particolari competenze in materia

esamina le situazioni di handicap segnalate dalle istituzioni scolastiche

esprime una valutazione di gravità secondo dei criteri predefiniti dal GLIP

avanza proposte di organico di sostegno

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La scelta del decentramento

Gli ambiti territoriali sono il luogo privilegiato per realizzare il Sistema integrato di interventi e servizi e potenzialmente lo snodo di tutte le azioni, tramite la costituzione di tavoli di concertazione/ coordinamento – all’interno dei quali c’è la “rete” di scuole - cuisiedono i rappresentanti designati da ciascun soggetto(istituzionale o meno) che concorre all’attuazione del progetto di vita costruito per ciascun alunno disabile.E’, infatti, proprio nella definizione del progetto di vita che si realizza l’effettiva integrazione delle risorse, delle competenze e delle esperienze funzionali all’inclusione scolastica e sociale.

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I Centri Territoriali Risorse per l’ H della Provincia di Milano

AMBITO 1 MI Nord, zona 8 e 9 IPS “Frisi”

AMBITO 2 MI Est, zona 2 e 3 ICS”Casa del Sole-Rinaldi"

AMBITO 3 MI Centro Sud, zona 1,4 e 5 ICS “Thouar Gonzaga”

AMBITO 4 MI Ovest, zona 6 e 7 LS “Marconi”

AMBITO 5 Cinisello, Sesto e Cologno ICS “Piazza Costa” - Cinisello

AMBITO 6 Cernusco e Melzo S.M..S. “Aldo Moro” . Cernusco

AMBITO 7 Melegnano e San Colombano DD I Circolo – S. Giuliano

AMBITO 8 Rozzano DDS I Circolo - Rozzano

AMBITO 9 Abbiategrasso e CorsicoIIS “Alessandrini” Abbiategrasso

AMBITO 10 Legnano, Magenta/Castano SMS “Bonvesin”- Legnano

AMBITO 11 Bollate e Rho ICS via Baranzate - Novate

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La mission dei CTRHE’ quella di favorire ogni azione a favore dell’inclusione, al fine direnderla più rispondente alle realtà di contesto e alle esperienze di vita dei soggetti. La “rete” di scuole, inserita all’interno dei tavoli di concertazione/coordinamento territoriali, appare esserelo strumento operativo più funzionale per la realizzazione di interventi mirati, aderenti al contesto, compatibili con le opportunità e le risorse effettivamente disponibili. Le “reti” consentono l’incremento di azioni volte a favorire la piena valorizzazione delle persone, la crescita e lo sviluppo educativo, cognitivo e sociale del singolo discente mediante percorsi individualizzati interconnessi con la realtà socialedel territorio, nella prospettiva di creare legami forti e senso di appartenenza.

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I prioritari ambiti di intervento

formazione (poli specializzati sulle diverse tematiche connesse a specifiche disabilità /banche dati/anagrafe professionale/consulenze esperte);distribuzione/allocazione/dotazione risorse professionali (insegnanti specializzati, assistenti ad personam, operatori, educatori, ecc.);distribuzione/ottimizzazione delle risorse economiche e strumentali (fondi finalizzati all’integrazione scolastica, sussidi e attrezzature, tecnologie, ecc.);adozione di iniziative per l’accompagnamento dell’alunno alla vita adulta mediante esperienze di alternanza scuola-lavoro, stage, collaborazione con le aziende del territorio.

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Le attività dei CTRHAttività di informazione, diffusione, consulenza, studio e formazione nell’area prioritaria dell’integrazione scolastica anche in raccordo con la formazione professionale. Nello specifico: consulenza per DS, docenti, genitori, collaborazione con gli Enti Locali,formazione docenti, ATA, genitori, formazione interprofessionale, collaborazione con le Associazioni,promozione di progettiScambio di significative esperienze e integrazione di specifiche competenzeScambio di sussidi, attrezzature e ausili tra scuole diverse tramite una adeguata e capillare informazione sulle disponibilità.Acquisizione, anche in forme consortili con Enti e Associazioni, di attrezzature e sussidi

con possibilità di cessione degli stessi in comodato alle scuole.Costruzione e aggiornamento della mappa delle risorse presenti sul territorio, con indicazione di luoghi, esperienze, competenze e strumentiAttivazione e gestione di banche dati territoriali in collaborazione con altre realtà

istituzionali e associativeAssegnazione di finanziamenti alle scuole per la realizzazione di progetti inerenti la sperimentazione, la formazione e l’acquisto di materiali relativi all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Collegamento in rete con tutti gli altri Centri provinciali anche attraverso il coordinamento dell’USP di competenza.Promozione di attività di ricerca anche in collaborazione con altri Enti e/o AgenziePromozione di attività di orientamento anche in collaborazione con altri Enti e/oAgenzie.

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La gestione del CTRHGRUPPO DI GESTIONEÈ indispensabile la presenza, sul piano organizzativo, di un Gruppo di gestione che assicuri un

sostegnofattivo alle iniziative dei Centri. La composizione deve tenere conto della rappresentanza di

tutti gli attori coinvolti. Può esprimere un Gruppo di lavoro ristretto che ne attua gli indirizzi. FunzioniProgrammazione delle attivitàPromozione di iniziative particolariMonitoraggi e verifichePossibile composizioneDS della scuola sede di CTRHReferenteDSGA della scuola sede di CTRH1 DS (designato dalla Rete del territorio)1 docente scuole statali1 docente scuole paritarie1 rappresentante ASL1 rappresentante UONPIA1 rappresentante del Piano di Zona1 rappresentante delle Associazioni di persone con disabilità’1 rappresentante del NO Profit

REFERENTEÈ la figura chiave per il buon funzionamento dei Centri. Viene individuato dal Dirigente Scolastico

della scuola sede del CTRH, sentite le scuole della rete.

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I Centri Territoriali Risorse

I centri territoriali risorse sono nati dal progetto ministeriale Nuove Tecnologie e Disabilità

Le finalità:

garantire la fruizione delle tecnologie a tutti gli alunni con disabilità, che le possono usare come strumenti personali per l’autonomia e l’integrazioneattivarsi perché tutte le attività informatiche previste a scuola previste tengano conto delle esigenze degli alunni disabili e delle necessità della loro integrazione

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I destinatari del progetto NTD

docentialunni disabili delle scuole di ogni ordine e gradogenitori di alunni disabiliassociazioni dei disabili di ogni provincia

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Filosofia del progetto

partire da ciò che già esiste sul territoriocostruire/implementare Centri di supporto in grado di agire e di coinvolgere il territorioevitare che il progetto diventi una meteoracostruire una rete regionale perché le singole esperienze diventino condivise da tuttivalorizzare la professionalità degli insegnantitrovare il giusto equilibrio tra tecnologia e didattica

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Compiti dei centri di supportoLS ”Marconi” di Milano

Componente trasversale di base, comune a tutti i Centri /componente specialistica di quel centro

ottimizzare le risorsefornire assistenza tecnicafornire assistenza didatticacurare con la scuola l’addestramento dello studentecurare la formazione degli operatoricurare la formazione dei genitori

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DENTRO IL GIARDINO … della scuola

Il Dirigente ScolasticoIl Collegio dei DocentiIl Consiglio di IstitutoI docenti curricolariIl docente di sostegnoIl personale ATAIl GLH di Istituto IL GLH operativo

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L’ INSOSTENIBILE SOLITUDINE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO

Motivazione e reclutamentoRiconoscimento/identificazione di ruoloLa relazione con le famiglie: l’odio e l’amoreI casi frequenti di burn out

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IL GLH DI ISTITUTO

E’ istituito per legge, obbligatoriamente. Non dipende dalla discrezionalità dell’autonomia funzionale.Al GLH d’Istituto e di Circolo partecipano le seguenti

componenti: Dirigente scolastico, Docenti curricolari, Docenti specializzati, ASL/Specialisti, Personale Ente Locale (assistenti sociali),

Genitori.

Il Dirigente Scolastico ha l'onere di intraprendere ogni iniziativa necessaria affinché il Gruppo in questione venga istituito, individuando anche orari compatibili per la presenza di tutte le componenti chiamate a parteciparvi.

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IL GLH Operativo (GLHO)al lavoro per il P.E.I.

Lo compongono:insegnanti curricolariinsegnante di sostegnogenitorioperatori impegnati nel caso concreto per conto di ASL, Comuneogni altro professionista coinvolto direttamente

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OLTRE IL GIARDINO… della scuola

LA PRESA IN CARICO

riabilitativarieducativaeducativa

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IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

La famiglia rappresenta un punto di riferimentoessenziale per la corretta inclusione scolasticadell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto contesto incui si realizza la continuità fra educazione formale ed educazione informale.

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LA FAMIGLIA

Il ruolo decisivo, non solo per legge

La cognizione del dolore

L’azione di accompagnamento L’identificazione di ruoli e funzioni

Il contenzioso strisciante e manifesto

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L’ASL

La certificazioneL’assistenzaLa curaI servizi di supporto alla famiglia

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L’UOMPIA

L’osservazioneLa diagnosi funzionaleL’accompagnamentoL’elaborazione del PEIL’aggiornamento della diagnosi

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L’ENTE LOCALE

Il vero regista/responsabile del Progetto di Vita, secondo la legge

L’ intervento sociale La garanzia del diritto allo studioL’intervento educativoL’assistenzaIl diritto al lavoroDopo la famiglia

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TUTTI GLI ALTRI

La società e lo stato Il privato socialeLe associazioniI media