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LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA E PENALE DELLE SOCIETA’ DI NAVIGAZIONE E FIGURE APICALI Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n.231 Certification Institute Enterprise Risk Management

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LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA E PENALE

DELLE SOCIETA’ DI NAVIGAZIONE E FIGURE

APICALI

Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n.231

Certification Institute

Enterprise Risk Management

Il lavoro che segue è stato redatto dall’area Consulenza del

C.I.E.R.M.

(Certification Institute Enterprise Risk Management)

Il C.I.E.R.M. è un Organismo di parte terza per la certificazione e validazione dei

Sistemi di Compliance Aziendale e, in particolare, dei Modelli di Controllo e Gestione

Anticrimine adottati in applicazione del d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231

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IL MODELLO DI CONTROLLO E GESTIONE

ANTICRIMINE

D. LGS. 8 GIUGNO 2001, n.231

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IL D. LGS. 8 GIUGNO 2001, N.231 1

ISTITUISCE

La responsabilità penale dell’Azienda e dei suoi Amministratori per i reati, anche involontari, posti in essere nell’interesse o a vantaggio dell’Azienda

TUTTAVIA, LA RESPONSABILITA’ PUO’ ESSERE ESCLUSA QUALORA L’ENTE:

i. Si doti di un Modello di Controllo e Gestione Anticrimine secondo le prescrizioni del d. lgs. 231/01.

ii. Lo attui efficacemente.

iii. Nomini un Organismo di Vigilanza (“OdV”).

VICEVERSA, IN CASO DI MANCATA ADOZIONE O EFFICACE ATTUAZIONE,

SI DETERMINANO CONSEGUENZE RILEVANTI:

1) Iscrizione della società/ente nel Registri degli indagati.

2) Iscrizione degli Amministratori ed, eventualmente ,delle Figure Apicali nel Registro degli indagati quale effetto del principio di immedesimazione organica tra gli Amministratori e l’Azienda, ovvero quale effetto della c.d. “culpa in vigilando” .

3) Applicazione delle sanzioni previste per la mancata applicazione del d. lgs. 231/01 a carico della Società e degli Amministratori già nella fase di avvio dell’indagine .

4) Conseguente coinvolgimento del patrimonio dell’ente e conseguenti danni rilevanti per i soci, dipendenti, banche, fornitori, compagnie di assicurazioni, ecc.

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Effetti in capo agli Amministratori

Sul piano penale

- Estensione della Responsabilità Penale e iscrizione nel Registro degli Indagati.

Sul piano patrimoniale (sanzioni cumulabili)

- Sanzioni pecuniarie , fino ad euro 1.500.000.

- Risarcimento dei danni subiti da soci, dipendenti, banche, fornitori, compagnie di assicurazione, finanziarie, ecc. per effetto delle sanzioni applicate alla società (Trib. Milano sentenza 1774/08).

- Sequestro per equivalente.

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Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 (1/3)

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Sul piano penale

- Estensione della Responsabilità Penale e iscrizione nel Registro degli Indagati.

Sul piano Patrimoniale (sanzioni cumulabili)

- Sanzioni pecuniarie fino ad euro 1.500.000.

- Sequestro per equivalente.

- Sospensione o perdita di autorizzazioni e/o accreditamenti.

- Revoca di finanziamenti.

- Eventuale Confisca del patrimonio.

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Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 (2/3)

Effetti in capo alla Società

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- Interdizione dall’esercizio dell’attività.

- Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni.

- Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione (“P.A.”)

- Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi.

- Divieto di pubblicizzare beni o servizi.

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Ulteriori Sanzioni in capo alla Società

Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 (3/3)

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Persone che rivestono

funzioni di

rappresentanza,

direzione o

amministrazione

dell’ente, nonché

persone che esercitano

anche solo di fatto la

gestione e il controllo

dell’ente.

Persone sottoposte alla

direzione o vigilanza di

uno dei soggetti in

posizione apicale

(es. dipendenti o anche

lavoratori autonomi o

parasubordinati che

svolgono attività

lavorativa per l’ente).

SOGGETTI APICALI SOGGGESTI SOTTOPOSTI ALLA DIREZIONE O VIGILANZA DEI

SOGGETTI APICALI

Il reato deve essere stato commesso da:

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REATO

5 Requisito relativo al Soggetto Attivo

INTERESSE VANTAGGIO

Va valutato ex ante

Vi può essere un interesse, a monte,

della società ad un arricchimento

prefigurato ma, eventualmente, non

realizzato in conseguenza

dell’illecito.

Va valutato ex post

Il vantaggio rileva quando

effettivamente conseguito in

conseguenza dell’illecito, anche se

non espressamente individuato “ex

ante” dall’agente.

Reato commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente

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6 Requisito relativo alla finalità

Reati in danno della Pubblica

Amministrazione Reati Societari

Reati relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ambientali e di

nuova introduzione

1.Corruzione ( Art. 318 c.p.*); 2.Indebita percezione di

contributi/finanziamenti (art. 316-ter c.p.);

3.Concussione (art. 317 c.p.); 4.Corruzione (art. 320 c.p.),

anche tra privati; 5.Peculato; 6.Malversazione (art. 316-bis

c.p.); 7.Truffa ai danni dello Stato o

altro ente pubblico (art. 640, 1°co. n.1 c.p.);

8.Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.);

9.Frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico (art. 640-ter c.p.).

1.False comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.);

2.False comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori (art. 2622 c.c.);

3.Falso in prospetto, (art. 2623 c.c.);

4.Impedito controllo (art. 2625 c.c.);

5.Indebita restituzione dei conferimenti (art.2626 c.c.);

6.Illegale ripartizione degli utili (art. 2627 c.c.);

7.Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali (art. 2628 c.c.);

8.Operazioni in pregiudizio dei creditori (art. 2629 cc.);

9. Omessa comunicazione confl. inter (2629-bis c.c.);

11. Formazione fittizia del capitale (art. 2632 c.c.);

12. Omessa convocazione assemblea (art.2631 c.c.);

13. Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633 c.c.) ;

14. Illecita influenza sulla assemblea (art. 2636 c.c.);

15. Aggiotaggio (art.2637 c.c.); 16. Ostacolo all’esercizio

delle funz. Autor. pubbl. di vigilanza (art. 2638 c.c.);

17. Abuso di informazioni privilegiate (art.184 TUF);

18. Manipolazione del mercato (art. 185 TUF).

1. Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro (art. 25-septies del D.Lgs. 231/01);

2. Reati Ambientali; 3. Impiego di cittadini da

paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25- duodecies del D.Lgs. 231/01).

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*c.p. = Codice Penale; c.c. = Codice Civile; TUF= Testo Unico della Finanza

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Reati più rilevanti ai quali si applica il D. Lgs. 231/01

L’Azienda può esimersi dalla responsabilità per i suddetti reati se dimostra:

a. di aver adottato ed efficacemente attuato un modello organizzativo e gestionale idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

b. che è stato istituito un organismo di controllo interno e autonomo, dotato di poteri di vigilanza (Organismo di Sorveglianza);

c. che non ci sono state omissioni o negligenze nell’operato dell’organismo di controllo;

d. che il Modello è stato costantemente aggiornato.

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Requisiti per l’esclusione della responsabilità

2° CONTROLLO

1° CONTROLLO

Il Modello di Controllo e Gestione Anticrimine è stato adottato ?

La Magistratura Inquirente non può

estendere l’azione penale, non applica le sanzioni e,

se già applicate, deve revocarle

La Magistratura Inquirente avvia l’azione

penale anche nei confronti dell’Azienda e dei suoi

Amministratori e applica le sanzioni previste

Il Modello è stato anche efficacemente

attuato?

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NO

NO

SI

SI

COMMISSIONE DI REATO

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Schematizzazione del Sistema di Responsabilità

Testo Unico 81/08 Art. 30

Art. 24, D.M. 12/12/2000

( MAT )

L’art. 30 del T.U. 81/08 recita testualmente “i modelli di organizzazione aziendale si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo”.

La norma statuisce una vera e propria presunzione di conformità e quindi determina un’importantissima conseguenza in favore dell’azienda che ha adottato il modello determinando un inversione dell’onere della prova: non è più l’azienda a dover dimostrare di aver rispettato la normativa relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro (che appunto si presume rispettata), ma il Giudice a dover dimostrare il contrario.

Le aziende che realizzano interventi per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro,

possono avvalersi del beneficio della riduzione del 10% del premio da versare all’INAIL.

Inoltre, l’azienda può ottenere la riduzione di eventuali premi incrementali, se applicati, con un beneficio complessivo che può arrivare fino al 25%.

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10 Due ulteriori considerazioni

Il Sistema Assicurazione Rischi Reato per il settore

Marittimo e Navale

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Il settore marittimo/navale, oltre ai rischi che qualsiasi società operante sul territorio nazionale deve sopportare, è

oggetto di una serie di rischi specifici di assoluta rilevanza

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Problematiche specifiche per il settore Marittimo e Navale

RISCHIO DA REATO PER INQUINAMENTO MARITTIMO CAUSATO DA NAVI

Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n.121/2011, avvenuta in data 16 agosto 2011, i reati ambientali sono entrati a far parte del D. Lgs n. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. La materia riveste particolare rilevanza per il settore navale e non soltanto per la frequenza di “incidenti” ovvero di azioni ispettive da parte delle Autorità deputate, ma anche e non da meno per il livello di gravità del rischio che si traduce, quando verificatosi, in danni di enorme rilevanza economica ed a volte tali da determinare la morte giuridica delle società che vi è incorsa.

Più nel dettaglio, sono stati inseriti nel D.lgs 231/2001 i seguenti reati, provenienti da fonti normative assai eterogenee: il codice penale (art. 727-bis e 733-bis), la Convenzione di Washington, il d.lgs 152/2006 (Norme in materia ambientale), la L. 549/1993 (Misure a tutela dell’ozono stratosferico e dell’ambiente ) e il D.lgs 202/2007 (Attuazione della direttiva 2005/35/CE relativa all’inquinamento provocato dalle navi e conseguenti sanzioni).

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13 Inquinamento marittimo causato da navi

Assumono, in materia, particolare rilevanza i seguenti reati:

a. Scarico in mare di sostanze per le quali è imposto il divieto assoluto di scarico;

b. Inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con superamento delle concentrazioni soglia di rischio;

c. Inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con superamento delle concentrazioni soglia di rischio riferite a sostanze pericolose;

d. Inquinamento colposo del mare provocato dalle navi;

e. Inquinamento doloso del mare provocato dalle navi e inquinamento colposo del mare con danni permanenti;

f. Inquinamento doloso del mare con danni permanenti provocato dalle navi;

g. Attività illecita di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti speciali non pericolosi;

h. Deposito temporaneo illecito di rifiuti sanitari pericolosi;

i. Attività illecita di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti speciali pericolosi;

j. Attività illecita di miscelazione di rifiuti.

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Inquinamento delle acque del suolo e del sottosuolo

VIOLAZIONI IN MATERIA DI SINISTRI

1. Trasporto di rifiuti pericolosi in assenza della copia cartacea della scheda SISTRI e della copia del certificato analitico, ove prescritto;

2. Trasporto di rifiuti non pericolosi con scheda SISTRI fraudolentemente alterata (punito con sanzione amministrativa da 51.600 € a 464.700 €);

3. Trasporto di rifiuti pericolosi con scheda SISTRI fraudolentemente alterata.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

1. Superamento dei valori limite di emissione in atmosfera, che provochi il superamento dei valori limite di qualità dell’aria;

2. Produzione o impiego di sostanze lesive dell’ozono stratosferico non ammesse.

VIOLAZIONI VERSO SPECIE PROTETTE

1. Commercio, importazione, esportazione di esemplari di specie animali protette.

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15 Ulteriori Violazioni

Relativamente all’elencazione di reati riportata, appare evidente che le probabilità di accadimento per il settore navale sono, risultando alte con riferimento al alcune tipologie di reato, mentre possono considerarsi medie o basse per ulteriori reati non ricompresi tra quelli ad alto rischio.

Più nel dettaglio, sono da considerare con grande attenzione le situazioni che di seguito si riportano, a titolo puramente esemplificativo, essendo necessario valutare una serie di ulteriori elementi per comprendere, in concreto, l’indice di accadimento dei singoli reati (es. è chiaro che una tratta che comprenda un porto africano è molto diversa da una tratta che riguardi i soli paesi europei):

1. L’uccisione, la distruzione, il prelievo o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette o il danneggiamento di un habitat all’interno di un sito protetto;

2. Lo scarico nelle acque del mare, da parte di navi od aeromobili, di sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di sversamento ai sensi delle disposizioni contenute nelle convenzioni internazionali vigenti in materia e ratificate dall’Italia;

3. L’importazione, l’esportazione, la vendita e il trasporto, anche per conto terzi, di specie animali e vegetali in via di estinzione o l’importazione di oggetti ad uso personale o domestico relativi a tali specie;

4. La falsificazione o alterazione di certificati, licenze, notifiche di importazione, dichiarazioni, comunicazioni, finalizzati all’importazione o alla vendita di specie animali e/o vegetali in via di estinzione;

5. La detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica e/o provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l’incolumità pubblica;

6. L’Inquinamento doloso o colposo dei mari;

7. Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

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16 Ponderazione del livello di rischio

RISCHIO DA REATO PER VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA SICUREZZA FISICA E L’IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO

D. lgs, 231/01 Art. 25 septies - TU 81/08 e art. 30 TU citato

Fattispecie:

L’art. 9 della legge 123/2007 ha esteso la responsabilità amministrative delle imprese ai “Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro”, ampliando la funzione cui devono adempiere le disposizioni adottate dall’azienda in materia di sicurezza: non più "solo" prevenire gli incidenti e gli infortuni sul lavoro, ma anche liberare l’ente dall’eventuale responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/01.

Livello di rischio:

La navigazione e l’ambiente che caratterizza la nave, nonché le attività lavorative ad essa connesse, non possono consentire una progettazione ed implementazione del Modello di Controllo 231/01 senza tenere in particolare conto questo reato, in quanto questo rappresenta un livello di rischio Molto Alto.

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Reato per violazione delle norme sulla sicurezza fisica e l’igiene sui luoghi di lavoro

RISCHIO DA REATO PER IMPIEGO DI CITTADINI DI PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO È IRREGOLARE

D.Lgs. 231/10, art. 25-duodecies

Fattispecie:

L'art. 22, comma 12-bis, del d.lgs. 286/98 stabilisce che:"Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato“. Le condizioni di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell'art. 603-bis del codice penale sono, oltre a quelle sopra riportate alle lettere a) e b), "l'aver commesso il fatto esponendo i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro".

Livello di Rischio:

Realtà complesse e che transitano da una nazione all’altra come nel caso delle navi, inducono a considerare la fattispecie in parola come potenzialmente rappresentativa di un reato che pur essendo riconducibile ad un rischio medio non può non ricomprendersi tra quelli che vanno gestiti attraverso il Modello di Controllo e Gestione.

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Reato per impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare

RISCHIO DA REATO PER RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ

D.Lgs. 231/01, art. 24 ter

Fattispecie La Legge 15 luglio 2009 n. 94 ha integrato il D.Lgs. 231/2001 con l’introduzione dell’articolo 24-ter, che prevede la punibilità dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù, alla tratta di persone, all’acquisto e alienazione di schiavi ed ai reati concernenti le violazioni delle disposizioni sull’immigrazione clandestina di cui all’art. 12 d. lgs. 286/1998 (Art. 416, sesto comma c.p.)

Livello di Rischio Come è stato osservato dalla più attenta dottrina il reato de quo, in realtà complesse e che transitano da una nazione all’altra come nel caso delle navi, deve essere considerato come un reato ad alto rischio, sia dal lato della “domanda” di attività che possono ricomprendersi in esso, sia dal lato della difficoltà di controllo di una adesione alla stessa da parte di persone imbarcate, pur nella inconsapevolezza dell’amministratore della società di navigazione.

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19 Reato per riduzione in schiavitù

RISCHIO DA REATO PER CONCORSO IN RICETTAZIONE E/O

RICICLAGGIO Art. 648 Ricettazione.

[I]. Fuori dei casi di concorso nel reato [ 110], chi, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 euro a 10.329 euro [ 379, 648-ter,649, 709, 712] (2).

Art. 648-bis Riciclaggio. [I]. Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 1.032 euro a 15.493 euro (2).

RISCHIO DA REATO PER CONCORSO IN FRODE INTRACOMUNITARIA (cd. FRODE CAROSELLO)

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20 Altri reati rilevanti per il settore navale

REATI SOCIETARI (art. 25-ter, D.Lgs. 231/01) [Articolo aggiunto dal D.Lgs. 11 aprile 2002 n. 61, art. 3].

False comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.); False comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori (art. 2622, comma 1 e 3, c.c.); Falso in prospetto (apparentemente soppresso) Impedito controllo (art. 2625, comma 2, c.c.); Formazione fittizia del capitale (art. 2632 c.c.); Indebita restituzione di conferimenti (art. 2626 c.c.) Illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art. 2627 c.c.); Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art. 2628 c.c.); Operazioni in pregiudizio dei creditori (art. 2629 c.c.); Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633 c.c.) Illecita influenza sull’assemblea (art. 2636 c.c.); Aggiotaggio (art. 2637 c.c.) Omessa comunicazione del conflitto d’interessi (art. 2629-bis c.c.) [Articolo aggiunto

dalla L. 28 dicembre 2005, n. 262, art. 31]; Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638,

comma 1 e 2, c.c.); Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.) [Art. aggiunto dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190]

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Reati Rilevanti ma non specifici del settore navale

REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

(art. 24, D.Lgs. 231/01)

1. Malversazione a danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 316-bis c.p.);

2. Indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni da parte dello Stato o di altro ente pubblico o delle Comunità europee (art.316-ter c.p.);

3. Truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico o delle Comunità europee (art.640, comma 2, n.1, c.p.);

4. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.);

5. Frode informatica in danno dello Stato o altro ente pubblico (art. 640-ter c.p.)

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22

Reati rilevanti ma non specifici per il settore navale

LA CERTIFICAZIONE DEL MODELLO DI CONTROLLO E GESTIONE ANTICRIMINE

CERTIFICAZIONE DI VALIDAZIONE

SECURITY STANDARD 23101:2012

SECONDO LA NORMATIVA D. LGS. 8 GIUGNO 2001, N.231

www.cierm.it

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ATTIVITÀ ISPETTIVA IN FAVORE DELL’ORGANO AMMINISTRATIVO

Nell’ipotesi in cui un amministratore abbia avuto cura di dotare l’ente di un sistema di controllo interno attraverso l’adozione di un cosiddetto Modello di Controllo e Gestione Anticrimine, non resta che verificare la sussistenza del secondo dei requisiti di validità di cui al citato d. lgs. 231/01, id est l’efficace attuazione.

In tale ottica dovrà quindi muoversi l’amministratore, allo scopo di poter dare evidenza al Magistrato, non soltanto della circostanza relativa alla “adozione del modello”, ma anche, e non da meno, di averlo efficacemente attuato.

Obiettivo dell’attività ispettiva sarà quindi quello di affiancare l’Organo Amministrativo assicurando, attraverso specifiche e formalizzate attività ispettive e di controllo, il rispetto e la “efficace attuazione” del Modello di Controllo e Gestione Anticrimine. In tal modo l’Organo Amministrativo ottiene due importanti risultati:

A. Riduzione dei rischi connessi alla commissione, anche involontaria, di reati.

In tal senso si può dire che un Modello di Legalità può dirsi tale quando la commissione di un reato è possibile solo attraverso la violazione fraudolenta delle procedure che compongono il Modello stesso (in tal senso GIP Tribunale Milano, 17 novembre 2009 - Dott. Manzi);

B. Precostituzione della prova che l’azione di governo dell’impresa e quindi dell’Organo Amministrativo, è informata a principi assoluti di legalità.

Tale prova è assolutamente necessaria per dare certezza in ordine alla circostanza che l’Organo Amministrativo ha fatto tutto quanto poteva per assicurare il rispetto della legalità e quindi nessuna culpa in vigilando può essere ad esso imputata.

All’uopo, alla nomina dell’ Organo di Vigilanza (OdV) già prevista obbligatoriamente dal D. Lgs. 231/01, si suggerisce di affiancare periodiche azioni ispettive che verifichino l’attività dell’OR.VI. ed il rispetto delle procedure. Il tutto secondo la nota questione ben indicata nell’espressione “chi controllerà i controllori?”.

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24 Metodologia (1/2)

CONSIDERAZIONI IN TEMA DI IMPORTANZA DI UN SISTEMA 231/01 CERTIFICATO In via di premessa occorre considerare che assume valore di esimente del reato l’intero “Sistema” previsto dal D. Lgs. 231/01 e quindi non soltanto la progettazione ed implementazione del Modello, ma anche e soprattutto la sua efficace attuazione e controllo.

Orbene l’OR.VI. controlla un pezzo del “sistema”, il primo (progettazione ed implementazione), ma chi controlla il “sistema” per intero ?

Occorre in altri termini un’azione ispettive complessiva: sul Modello, sulla sua implementazione; sulla sua attuazione e sull’attività dell’OR.VI.

In altri termini sarà necessario che, giorno per giorno, si vadano formando due importanti registri, la cui presenza, unitamente ovviamente agli allegati di rito, darà certezza del comportamento trasparente dell’Organo Amministrativo e della sua volontà di muoversi nel solco della legalità più assoluta:

Registro dei Verbali dell’OR.VI. (verifica del rispetto delle procedure)

Registro delle verifiche Ispettive del l’intero “Sistema” (Verifica documentale, verifica del rispetto delle procedure e verifica dell’ Attività dell’OdV).

Questa seconda verifica concretizzandosi in una Perizia di Certificazione che valida l’intero “Sistema 231” è essenziale per consentire all’amministratore di offrire al Magistrato inquirente, anche a distanza di mesi o anni, la prova di aver adottato e gestito in maniera efficace il Sistema . Dal canto suo il Perito nominato dal Magistrato (CTU) ben difficilmente potrebbe confutare quanto i periti di parte hanno accertato molto tempo prima e quindi sarà proprio la perizia di parte (certificazione) ad assumere valore di prova principe della efficacia del Sistema 231 adottato.

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25 Metodologia (2/2)

In assenza di Verbali Ispettivi

In presenza di Verbali Ispettivi Vidimati

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Step 1 (6 mesi)

Step 3 (mensile) Step 2 (3 mesi)

Progettazione Modello

Implementazione Modello

Controllo OdV

Step 1 (6 mesi)

Step 3 (mensile) Step 2 (3 mesi) Progettazione Modello

Implementazione Modello

Controllo OdV

Controllo ispettivo (certificazione)

Step 4 (annuale)

IL NOSTRO SISTEMA DI GARANZIA

26 Componenti del Sistema di Garanzia

Appare evidente che solo un Sistema che subisce l’ispezione, formalizzata e su registri vidimati, di una Parte Terza Indipendente , società di certificazione ovvero professionisti esperti (avvocati, dottori commercialisti, economisti di impresa, aziendalisti) potrà essere utilmente opposto al Magistrato.

Solo tale verifica infatti, formalizzerà non solo il rispetto delle procedure, ma anche quello dell’azione di verifica dell’OR.VI.

In tal modo, peraltro, oltre a dissolversi eventuali profili di responsabilità, si otterrebbero importanti risultati sociali che, lungi da perseguire obiettivi puramente filantropici, che peraltro non sarebbero tout court consentiti al manager, ben si innestano in quel filone di pensiero sul finalismo d’impresa, secondo il quale esso non può più limitarsi alla massimizzazione del profitto, ma deve andare oltre e tendere alla massimizzazione degli interessi degli stakeholder, (interni: dipendenti, azionisti e manager ed esterni: associazioni, banche, portatori di interessi collettivi, ecc).

In tal modo aumentando il grado di legittimazione dell’impresa sul territorio e nell’ambiente in cui opera rendendola riconoscibile come impresa etica e di eccellenza, impegnata non solo all’ottenimento di risultati economico/patrimoniali, ma anche sociali ed etici, con conseguente aumento del gradimento nell’ambiente e abbassamento delle barriere all’entrata.

Quanto all’operato dell’Amministratore, considerata la necessità che su di egli incombe di dover dimostrare di “aver fatto tutto quanto poteva per evitare il danno” non si vede di cosa potrà essere imputato: ha adottato il modello 231/01; lo ha effettivamente attivato in azienda; lo ha sottoposto al controllo dell’OdV e infine, quale ulteriore estrema diligenza, ha chiesto una verifica ispettiva di Parte Terza che accertasse che tutto si svolgesse nel pieno rispetto delle regole e della legge.

Certification Institute

Enterprise Risk Management

27 Considerazioni

RAPPORTO COLLABORATIVO CON L’ORGANISMO DI VIGILANZA

La certificazione del Sistema 231/01 può riguardare tre fasi:

il solo Modello di controllo e gestione anticrimine ( fase documentale);

la effettiva implementazione del Sistema 231/01 in azienda (rispetto delle procedure da parte de dipendenti e collaboratori);

l’efficace attuazione dell’intero sistema ivi compresa l’attività ispettiva dell’OdV.

Allo scopo il C.I.E.R.M. propone una fase di pre-audit, propedeutica alla vera e propria verifica ispettiva, durante la quale, in perfetta arminoia e collaborazione con l’OdV si accerta la presenza di tutte quelle circostanze che nel tempo sono andate individuandosi e che la Magistratura ha posto a base del giudizio di inefficacia del sistema (piano di audit)

Solo una volta che la verifica pre-audit ha consentito di condividere con l’OdV principi e regole a base del Sistema 231/01 e dopo l’eventuale adeguamento del Sistema 231/01 in azienda, si passera alla vera e propria fase di certificazione.

Si ribadisce, tutto deve avvenire in piena armonia con i colleghi dell’OdV i quali, lungi dal vedere la certificazione come una sorta di verifica delle proprie attività ( ci mancherebbe) , deve invece vedere l’opera del CIERM come una condivisione ed integrazioni di pensieri e metodi e, non ultimo, come un alleggerimento della responsabilità dell’OdV stesso, cosa che non può non discendere da una perizia di stima sull’intero sistema che abbia dato motivato esito positivo.

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Enterprise Risk Management

28 OdV e Certificazione

Appendice 1

Il nostro Team

1

Federica Fotino

Audit e certificazioni

Team operativo

Quality Assurance

CERTIFICAZIONE

Angela Pace Implementazione e risk

management

IMPLEMENTAZIONE

Daniella Fusco

Responsabile qualità Giuseppe Fotino

Responsabile di Progetto

Il Cliente

IL NOSTRO TEAM DI PROGETTO

Direzione di progetto

Giuseppe Fotino – Responsabile di progetto Avvocato, Professore universitario e Revisore contabile. Si occupa di diritto delle imprese, societario e processi di internazionalizzazione. Già titolare della cattedra di Economia e Gestione delle Imprese, insegna Finanza per l’internazionalizzazione. Ha esercitato attività di docenza presso la LUISS Scuola di Management. E’ presidente di OdV di primarie società anche quotate.

Key projects

Baldinini SpA (M. Burani)

Antichi Pellettieri SpA (M. Burani)

De Vizia Transfer Spa

Artemisia SpA

Alto Calore Acque SpA

I NOSTRI ESPERTI

Angela Pace- Risk and implementation manager Dottore in Economia, con le qualifiche di Certified Internal Auditor (novembre 2001) e Certification in Control Self Assessment (aprile 2004); Accreditamento in Quality Assessment (aprile 2007). E’ stata Internal Control Risk Compliance and Internal Audit services all’interno di primari gruppi multinazionali.

Key projects

ENI SpA

GDF SUEZ

ATAC SpA

ACEA Electrabel SpA

Federica Fotino - Audit e certificazioni Dottore in Economia. Ricercatrice presso il King’s College Londra. Stagiaire dell’Ambasciata d’Italia a Londra. Senior Consultant presso PricewaterhouseCoopers Advisory – Settore Trasporti e Logistica. Assistenza alla pianificazione strategica e modelli di controllo e gestione. Certificatore 231 e OdV presso diverse società.

Key projects

OdV Artemisia Fondazione

OdV Società Materno Fetale Srl

DG MOVE – Port Services

SAREMAR– Analisi traffico marittimo

Daniella Fusco – Responsabile qualità Dottore in Giurisprudenza. Master biennale presso la LUISS Scuola di Management. Ha collaborato in attività di docenza e ricerca con la cattedra di Diritto Commerciale dell’Università Salerno. È responsabile e Valutatore di Sistemi Qualità.

Key projects

Resp. qualità AIR Trasporti

Resp. qualità Clinica Tortorella

Resp. qualità Comune Avellino

Appendice 2

Alcune Referenze

1

LE NOSTRE CREDENZIALI (1/3) • Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01

La De Vizia Transfer SpA é una società operante nel settore dell’ambiete con oltre 2300

dipendenti, un fatturato di circa 140 milioni di euro, con sede legale a Torino e con oltre n.10 sedi operative principali. Si è progettato e implementato in tutte le sedi della società il Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01. Si é assunto il ruolo di Presidenze dell’ OdV ( Avv. Prof. G. Fotino)

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 La Antichi Pellettieri SpA é una società quotata in borsa del Gruppo Mariella Burani. . Si è progettato e implementatoo l’aggiornamento del Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01, Si é assunto il ruolo di responsaile area rischi (Avv. Prof. G. Ftino)

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 La Baldinini SpA é una società del Gruppo Mariella Burani, con un fatturato di oltre 130 milioni di euro. Operante prevalentemente nei mercati internazionali. Si è progettato e implementatoo l’aggiornamento del Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01.

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 La Rocco Trasporti Srl é una società operante nel settore trasporti, anche con metodologia “Integrato Modale” per il settore del refrigerato. Ha un fatturato di circa 20 Ml/euro. E’ in corso la progettazione per l’adozione del Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01, anche a supporto della quotazione in borsa al mercato PMI (AIM/MAC).

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 PharmArte Srl appartiene al Gruppo Artemisia. E’ una zienda farmaceutica con particolare attenzione ai presidi medico chirurgici. Si è progettato e implementato l’intero Sistema Compliance (d. lgs. 231/01, TU 81/08; D. lgs. 196/03, D. lgs. 23107; Iso 9001:2008, Iso 14001/2004; SA8000; BS OHSAS 18001) del quale si é assunta la responsabilità (Avv. Prof. Giuseppe Fotino) e la presidenza dell’OdV (dott.ssa Federica Fotino).

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 La Fondazione Artemisia é nata dalla volontà del gruppo Artemisia di assumere un ruolo sempre più attivo nella ricerca e considerati I brillanti risultati ad oggi ottenuti. Si è progettato e implementato l’intero Sistema Compliance (d. lgs. 231/01, TU 81/08; D. lgs. 196/03, ) del quale si é assunta la responsabilità (Avv. Prof. Giuseppe Fotino) e la presidenza dell’OdV (dott.ssa Federica Fotino).

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 La Società di Medicina materno Fetale, sempre del gruppo Artemisia, opera nell’area della ginecologia e della ricerca e diagnosi prenatale. Si è progettato e implementato l’intero Sistema Compliance (d. lgs. 231/01, TU 81/08; D. lgs. 196/03, ) del quale si é assunta la responsabilità (Avv. Prof. Giuseppe Fotino).

LE NOSTRE CREDENZIALI (2/3)

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 Per il Comune di Avellino, Assessorato all’Urbanistica, si è progettato e implementato il Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01. Si é erogata la formazione per l’attuazione ai dirigenti e all’Avvocatura interna.

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 ASI Avellino é il Consorzio per l’Area Sviluppo Industriale della province di Avellino. Sono consorziati circa 80 Comuni della provincia. Si è progettato e implementato in tutte le sedi del consorzio e con specifico riferimento ai reati ambientali il Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01. Successivamente si é anche assunto il ruolo di Presidenze dell’ OdV (Avv. Prof. G. Fotino)

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01

Certificazione Sicurezza sui Luoghi di Lavoro BS OHSAS 18001 La Ergap SpA é una società con oltre n.400 dipendenti operante nel settore ambiente Si è progettato e implementatoo sia il Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01, che il Sistema Certificazione Qualità per la sicurezza sui luoghi di lavoro secondo lo stabdard BS OHSAS 18001. Successivamente si é assunto il ruolo di Presidente OdV (Avv. Prof. G. Ftino)

• Progettazione e implementazione Modello di Controllo d. lgs. 231/01 Alto Calore Servizi SpA é una società di natura pubblica, partecipata da 170 Comuni delle province di Avellino e Benevento per la distribuzione dell’acqua. Si è progettato e implementato il Modello di Controllo e Gestione per la Mitigazione del Rischio di cui al d. lgs. 231/01. Particolare attenzionqe ai reati ambientali e da inquinamento considerata la delicatezza del settore nel quale opera la società. Successivamente si é assunta la Presidenza dell’OdV ( Avv. Prof. Giuseppe Fotino)

LE NOSTRE CREDENZIALI (3/3)

Contatti

Prof. Avv. Giuseppe Fotino

[email protected]

Dott.ssa Federica Fotino

[email protected]

http://www.cierm.it/contatti/

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