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1 La donna nella società palestinese La donna era considerata, e si considerava essa stessa, subordinata all’uomo. Più precisa- mente: a. Sul piano della vita civile, la donna: non aveva diritto a partecipare alla vita pubblica; nei centri urbani, per uscire di casa, doveva velarsi il viso; non poteva parlare in pubblico con un uomo, nemmeno salutarlo; in tribunale la sua testimonianza o non era richiesta o non era ritenuta credibile; la figlia poteva essere venduta come schiava se il padre aveva debiti; ma anche stando in casa, essa era pro- prietà del padre fino al matrimonio (quando diventava proprietà del marito); moglie e figlie non avevano diritto all’eredità del capofa- miglia quando questi moriva, se in famiglia c’era almeno un figlio maschio. on line Pag. 160 vol. 1 LABORATORIO F. PAJER, La Religione. Umanità in ricerca © SEI 2011 ! b. Sul piano della vita religiosa, la donna: non era tenuta a studiare la Legge, come invece dovevano fare tutti i ragazzi maschi; era esclusa da qualsiasi ruolo o competenza sacerdotale; era dispensata dal pellegrinaggio rituale a Gerusalemme, se in casa aveva bambini da accudire; nel Tempio e nella sinagoga doveva stare (come sta anche oggi) in un reparto separato da quello degli uomini (detto matroneo); in casa non poteva dare la benedizione prima dei pasti, compito riservato al marito. Gesù nasce in questa società, ma lotterà contro la discriminazione della donna ( vedi p. 156 del volume 1 ). a. La donna non era discriminata solo nella società giudaica. Generalmente presso tutte le società antiche ricopriva un ruolo di secondo piano rispetto all’uomo. Ricordi qualcosa a questo proposito, che hai magari studiato in storia? b. Secondo te, questa «inferiorità sociale» in cui era tenuta la donna, era dovuta alla catti- veria o alla violenza dei maschi o ad altri fattori? Quali, per esempio? c. Una società dove prevale il potere della donna si chiama matriarcale. Una società dove prevale il potere dell’uomo si chiama ............................................................................................................................................................................. d. Oggi, ci sono ancora situazioni del genere intorno a noi, nella nostra società o in altri paesi? e. Hai sentito parlare di persone che sono discriminate a causa della loro diversa religione? f. Oggi, in Italia, ragazzi e ragazze hanno tutti gli stessi diritti e doveri? Conosci le leggi che stabiliscono questa uguaglianza?

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La donna nella società palestineseLa donna era considerata, e si considerava essa stessa, subordinata all’uomo. Più precisa-mente:a. Sul piano della vita civile, la donna:

• non aveva diritto a partecipare alla vita pubblica;

• nei centri urbani, per uscire di casa, doveva velarsi il viso;

• non poteva parlare in pubblico con un uomo, nemmenosalutarlo;

• in tribunale la sua testimonianza o non era richiesta onon era ritenuta credibile;

• la figlia poteva essere venduta come schiava se il padreaveva debiti; ma anche stando in casa, essa era pro-prietà del padre fino al matrimonio (quando diventavaproprietà del marito);

• moglie e figlie non avevano diritto all’eredità del capofa-miglia quando questi moriva, se in famiglia c’era almenoun figlio maschio.

on line� Pag. 160 vol. 1

LABORATORIO

F. PAJER, La Religione. Umanità in ricerca © SEI 2011

!

b. Sul piano della vita religiosa, la donna:• non era tenuta a studiare la Legge, come invece dovevano fare tutti i ragazzi maschi;

• era esclusa da qualsiasi ruolo o competenza sacerdotale;

• era dispensata dal pellegrinaggio rituale a Gerusalemme, se in casa aveva bambini daaccudire;

• nel Tempio e nella sinagoga doveva stare (come sta anche oggi) in un reparto separatoda quello degli uomini (detto matroneo);

• in casa non poteva dare la benedizione prima dei pasti, compito riservato al marito.

Gesù nasce in questa società, ma lotterà contro la discriminazione della donna ( vedi p. 156del volume 1 ).a. La donna non era discriminata solo nella società giudaica. Generalmente presso tutte le

società antiche ricopriva un ruolo di secondo piano rispetto all’uomo. Ricordi qualcosa aquesto proposito, che hai magari studiato in storia?

b. Secondo te, questa «inferiorità sociale» in cui era tenuta la donna, era dovuta alla catti-veria o alla violenza dei maschi o ad altri fattori? Quali, per esempio?

c. Una società dove prevale il potere della donna si chiama matriarcale. Una società dove prevale il potere dell’uomo si chiama .............................................................................................................................................................................

d. Oggi, ci sono ancora situazioni del genere intorno a noi, nella nostra società o in altripaesi?

e. Hai sentito parlare di persone che sono discriminate a causa della loro diversa religione?f. Oggi, in Italia, ragazzi e ragazze hanno tutti gli stessi diritti e doveri? Conosci le leggi che

stabiliscono questa uguaglianza?

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I luoghi della predicazione di GesùImpara alcune nozioni geografiche minime sui luoghi attraversati da Gesù e ricerca le localitàsulla carta della Palestina a p. 148 del volume 1:– Galilea: è la regione più settentrionale della Palestina, dove Gesù svolse la maggior parte

della sua vita pubblica.– Mare di Galilea: detto anche lago di Tiberiade o di Genesaret: qui Gesù chiamò Pietro e

altri discepoli a seguirlo; qui parlò da una barca ancorata a qualche metro dalla riva; quicalmò la tempesta che rischiava di far naufragare la barca con i discepoli; qui Gesù cam-minò sull’acqua; dopo la risurrezione, Gesù apparve agli apostoli che stavano pescandosul lago.

– Betsaida: villaggio di pescatori, paese natale di Pietro, di Andrea e Filippo; qui Gesù guarìun cieco.

– Cafarnao: «quartier generale» del ministero di Gesù in Galilea; qui guarì diversi malati,compresa la suocera di Pietro, un paralitico e il servo di un ufficiale romano.

–Cana: villaggio a metà strada tra il maredi Galilea e la costa mediterranea, famosoperché fu il luogo in cui Gesù operò il suoprimo miracolo, trasformando l’acqua invino alle nozze di due sposi che l’avevanoinvitato al loro matrimonio insieme a suamadre Maria.

–Nazaret: villaggio dove Gesù trascorsel’infanzia e l’adolescenza.

–Monte Tabor: ricordato per essere statoil luogo della trasfigurazione di Gesù.

–Samaria: regione i cui abitanti erano mal-visti dai giudei e dai galilei, perché secoliprima si era dissociata dalla corretta tradi-zione ebraica; una volta in questa regionegli abitanti rifiutarono ospitalità a Gesù.

–Sichar: località dove Gesù incontrò unadonna samaritana al pozzo e le chiese dabere.

–Giordano: fiume (nella foto) che dal mardi Galilea si getta nel mar Morto; sullesue rive Gesù fu battezzato da GiovanniBattista.

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– Giudea: regione meridionale con capitale Gerusalemme: Gesù vi nacque (probabilmentea Betlemme) e vi concluse la sua vita terrena.

– Gerico: città che sorge in pieno deserto a nord del mar Morto: Gesù incontrò qui l’esat-tore delle tasse Zaccheo; Gesù rese famosa questa città inserendola nella nota paraboladel buon samaritano.

– Gerusalemme: città capitale, millenaria, sede del Tempio e quindi del culto ebraico: quiGesù venne presentato al Tempio; qui discusse, appena dodicenne, con i maestri dellaLegge; operò numerosi miracoli; si scontrò con gruppi ostili; scacciò i mercanti dal Tempio;qui celebrò l’Ultima Cena con i suoi discepoli; fu catturato, processato e messo a morte.

– Betlemme: luogo (presunto) della nascita di Gesù.

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LABORATORIO 3

Gesù, paradosso della storiaLeggi il brano e rispondi alle domande.Gesù è il paradosso più grandioso che la storia conosca. Egli appare in una regione secon-daria dell’Impero romano, presso una nazione che i dominatori d’allora definivano volen-tieri come la più tetra (Tacito) e perniciosa delle altre (Quintiliano), considerandola qualeuna spregiatissima accolta di schiavi (Tacito). Da questa sua gente egli non si allontana maiin tutta la sua vita, né giammai mostra desiderio di conoscere il mondo dei sapienti, degliintellettuali, dei politici, dei guerrieri che hanno in pugno la società civile di allora. Nellasua stessa regione egli passa almeno nove decimi della vita segregato in un umilissimo vil-laggio, proverbialmente noto per la sua meschinità: là non frequenta scuole superiori, nonmaneggia dotte pergamene, non mantiene relazioni con lontani sapienti della nazione; fasoltanto il carpentiere. Per trent’anni nessuno sa chi egli sia, salvo due o tre persone mutecome lui.A un tratto, passati i trent’anni, esce in pubblico e comincia ad agire. Non dispone di mezziumani di nessun genere: non ha armi, non denaro, non sapienza accademica, non argo-menti politici. Si aggira poi quasi sempre fra povera gente, pescatori e contadini: cerca conparticolare premura i pubblicani [gli esattori delle tasse, quasi sempre disonesti – n.d.r.], leprostitute e i «rifiuti» della buona società. Fra cotesta gente opera miracoli, in gran numeroe di vario genere. Si associa un gruppetto di pescatori che lo seguono costantemente comesuoi particolari discepoli. Agisce così per meno di tre anni.La sua azione consiste nel predicare una dottrina esclusivamente religiosa e morale. Questadottrina è quanto di più inaudito si sia affermato nel mondo. Ciò che per il mondo è male,per Gesù è bene; e ciò che per Gesù è male, il mondo lo considera un bene. La povertà,l’umiltà, la sottomissione, il sopportare silenziosamente le ingiustizie, tirarsi indietro perfar posto agli altri, come sono sommi mali per il mondo così sono sommi beni per Gesù;e viceversa, le ricchezze, gli onori, il dominio sugli altri, cose che formano la felicità delmondo, sono per Gesù uno svantaggio e un pericolo. Gesù è l’antitesi, è il contrario delmondo. [...]Ma la maggior parte del popolo non accoglie la sua predicazione, e i più ostili contro di luisono i dirigenti, ossia i sommi sacerdoti del tempio e i farisei delle sinagoghe. Nella Galileala sua azione produce scarsi frutti e perciò egli l’abbandona e si trasferisce in Giudeae nella capitale Gerusalemme. Qui le autorità religiose non gli perdo-nano la sua franchezza nel denunziare il vuoto formalismo delleloro pratiche religiose. Dopo averlo tollerato per qualchetempo, lo arrestano a tradimento, lo condannano nel tri-bunale della nazione per imputazioni religiose, e lo fannoricondannare nel tribunale romano per imputazioni civili.Gesù muore crocifisso...

G. RICCIOTTI, Vita di Gesù Cristo, Tipografia Poliglotta Vaticana,Città del Vaticano

a. Che cosa ti colpisce di piùin questa «scheda biogra-fica» di Gesù? C’è qualcosache non hai capito?

b. Da dove pensi abbia trattotutte queste notizie l’au-tore del brano?

c. Nel tuo libro di storia, haigià visto se si parla anchedella vita di Gesù? Se sì,come se ne parla?

d. Hai domande sulla vita diGesù alle quali né il libro direligione né quello di sto-ria hanno saputo rispon-dere? Quali?

Un episodio evangelicoOsserva l’immagine e rispondi alle domande.a. Sai di quale episodio si tratta? Se no, leggi Luca

22,47-48.b. Distingui tutti i personaggi e identificali secondo

il racconto evangelico.c. Quale interpretazione ha dato l’autore della

scena? d. Quale significato hanno, a tuo parere, i gesti tra

Giuda e Gesù?

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Verifica geograficaConsultando la cartina della Palestina che trovi nel volume 1, colloca i seguenti 15 nomisulla cartina muta. Scegli tre colori: uno per i nomi geografici, un altro per indicare le regioni,un altro per i nomi di città.

Il gioco dei “se...”a. Se si potesse scavare un canale tra il Mediterraneo e il mar Morto, cosa succederebbe?b. Se scendessi da Gerusalemme al mar Morto, quanti metri di dislivello totalizzerei nel mio viaggio?c. Se dovessi andare da Gerusalemme in Galilea, quale regione dovrei attraversare?d. Se dovessi andare da Gerusalemme a Betlemme a piedi, ce la farei in un giorno?e. Se dovessi percorrere a piedi la strada tra Gerusalemme e Nazaret, facendo circa 25 km al giorno,

quanti giorni potrei impiegare?f. Se il fiume Giordano fosse navigabile, quale dislivello compirei tra il lago di Tiberiade e il mar Morto?g. Se volessi vedere alcuni panorami della Palestina, su quali monti mi converrebbe salire?h. Se volessi fare un pellegrinaggio in Terra Santa, quali sono le stagioni più convenienti per il clima?

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Betlemme

Cafàrnao

Cana

Galilea

Gerico

Gerusalemme

Giordano

Giudea

Lago di Tiberiade

Mar Morto

Masada

Monte Tabor

Nazaret

Qumran

Samaria

Giordan

o

50 km

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LABORATORIO 5

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Uno strano gruppo di uomini solitariGli esseni furono una setta religiosa vissuta ai tempi di Gesù. Abbiamo loro notizie dagli scritti di Fla-vio Giuseppe, di Filone e di Plinio il Vecchio. Uomini solitari e austeri, gli esseni avevano abbando-nato la vita corrotta della città e il Tempio di Gerusalemme, per condurre nel deserto una vita dipreghiera e di meditazione, nella povertà e nella castità. I beni erano messi in comune. Si stabilironoa Qumran nel I secolo a.C. Sembra che vivessero in capanne, tende e grotte. Ma si riunivano in unedificio, assai grossolano, lungo 40 metri e largo 30, per tenere le loro riunioni e per scrivere i lorotesti. Nei dintorni tenevano installazioni per lavorare la ceramica, una tintoria, una scuderia, piscineper i bagni rituali e numerose cisterne. In seguito a un terremoto, nel 31 a.C. dovettero abbandonareil loro monastero. Vi ritornarono trent’anni più tardi, ma la comunità fu sterminata o dispersa nel 68d.C. dall’esercito di Tito, venuto a spegnere la rivolta giudaica di Gerusalemme. All’avvicinarsi dellelegioni romane, gli esseni si affrettarono a nascondere i loro beni più preziosi, i rotoli dei Libri Santi,nelle grotte vicine. Il deserto custodì il segreto per duemila anni, fino al giorno in cui, nel 1947, unpastorello beduino scoprì per caso, in una delle grotte, delle anfore semisepolte contenenti dei ma-noscritti... Da scavi recenti nella zona, sono tornate alla luce anche 1100 tombe.

SAMI AWWAD, Questa terra di Dio, p. 140

Veduta dello speroneroccioso dove vivevala comunità di Qumran, Israele.

a. Cerca nella cartina geografica la posizione di Qumran.b. Per quali motivi la setta si era ritirata dalla società?c. Quali erano le attività abituali degli esseni?d. Che cosa conservavano di più prezioso?e. Lavora un po’ di fantasia: secondo te, Gesù sarebbe

andato d’accordo con gli esseni?

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6 unità 7 passava per città e villaggi

Masada: l’eroica resistenzaLo storico giudeo-romano Flavio Giuseppe, vissuto nel I secolo, narra nella sua Guerra giu-daica uno degli episodi più drammatici della storia ebraica: gli ultimi giorni di resistenza che967 giudei, rifugiatisi sulla fortezza di Masada, opposero al lunghissimo assedio romano.Alla fine, piuttosto che cadere prigionieri dei romani, si uccisero in massa. Era l’anno 73 d.C.I romani tentarono per lunghi mesi di salire sull’altura rocciosa di Masada ed entrare nella fortezza.Ma i giudei, difesi dentro le poderose mura, resistettero più a lungo. Allora i romani costruirono unenorme terrapieno dalla base fino alla rocca, per poter salirvi con una torre mobile; e difatti riuscironoad aprire una prima breccia nelle mura, che però i giudei chiusero subito con una barricata di travi inlegno. Ai romani fu facile incendiare quella barriera e prepararsi a entrare per la breccia il giorno dopo.Eleazaro, il capo dei giudei, sentendosi perduto, chiamò a raccolta tutti i suoi uomini e pronunciò loroun memorabile discorso: «Avendo noi deciso, o uomini valorosi, di non servire né ai romani né a nes-sun altro, salvo che a Dio, è giunto il momento di dimostrare coi fatti la nostra convinzione. Po-tremmo forse sopportare la vergogna della schiavitù? Potremmo rassegnarci a vedere le nostre moglidisonorate e i nostri figli ridotti a schiavi dei romani? E mentre abbiamo ancora nelle nostre mani lenostre spade, chi ci impedisce di evitare l’incombente schiavitù? Moriamo, dunque, da uomini liberi,circondati dalle nostri mogli e dai nostri figli. Affrettiamoci. E lasceremo ai nemici, invece della vit-toria ormai sicura, lo stupore per la nostra morte e l’ammirazione per il nostro coraggio!»

Allora i mariti abbracciarono le mogli e i figli, baciandoli perl’ultima volta. E, come era stato deciso di comune accordo,passarono a fil di spada mogli e figli. Poi tirarono a sorte dieciuomini che avrebbero avuto il compito di uccidere gli altri.Ognuno si stese vicino ai corpi inanimati della moglie e deifigli e si lasciò trapassare la gola da chi era stato scelto pereseguire un compito così orribile. Infine i dieci rimasti tira-rono a sorte chi doveva togliere la vita agli altri nove e a sestesso. E così fu fatto. L’ultimo, guardatosi intorno per ac-certarsi che non ci fosse più nessuno in vita, vide che tuttierano morti, quindi incendiò il palazzo e, mettendosi vicinoai corpi dei suoi cari, si trafisse con la spada con tutta la forzadi cui era capace.Il mattino dopo i romani assalirono la fortezza. Dall’esterno,furono sorpresi di non trovare alcuna resistenza. Entrati, nontrovarono che centinaia di cadaveri. Tuttavia due donne coiloro cinque bambini, terrorizzati, che si erano tenuti nasco-sti in una caverna vicina, uscirono dal nascondiglio e rac-contarono ai romani ciò che era accaduto il giorno prima.

FLAVIO GIUSEPPE, Guerra giudaica VII, 280-406, libera riduzione

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a. Individua su una cartina geografica il luogo dellafortezza di Masada.

b. Era ancora vivo Gesù quando avvenne quel fatto?c. Gli evangelisti avevano già scritto i loro Vangeli in

quella data?d. Era da molti anni che Pietro e Paolo erano stati mar-

tirizzati a Roma?e. Che sentimenti provi di fronte a un evento così dram-

matico e singolare? Come qualificheresti il compor-tamento dei romani? E quello dei giudei? E quellodelle due donne e cinque bambini sfuggiti allo ster-minio?

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LABORATORIO 7

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Il suo sguardoE aveva anche due splendidi occhi. Lo sguardo di Gesù colpiva chi lo incontrava. I Vangeli,soprattutto quello di Marco, parlano spesso del suo sguardo: penetrante su Simone, chegli viene presentato dal fratello; affettuoso sul giovane ricco, quello che poi se ne va per-ché lui gli dice di «lasciare tutto e seguirlo»; di simpatia su Zaccheo, il capo dei pubblicani,gli esattori delle imposte che rubavano, che lo guardava stando appollaiato su un albero. Eancora era uno sguardo di tristezza sull’offerta dei ricchi, di sdegno su quello che avve-niva nel tempio, di dolore per chi lo tradisce... Insomma, il suo era uno sguardo che parlava...(G. Biffi, «in Settimana», n. 28/29, 1996, p. 8)

a. Sapresti trovare nei Vangeli almeno un paio di questi passi che parlano dello sguardo diGesù?

b. Secondo te, perché nessuno dei Vangeli si sofferma a descrivere la figura fisica di Gesù,il suo volto, il colore dei capelli, la sua statura ecc.?

c. Tutti gli artisti che hanno tentato di raffigurare il volto di Gesù, hanno dovuto lavorare difantasia. Quindi quello che ritraggono non può mai essere il Gesù vero. Dobbiamo direallora che tutte queste creazioni artistiche sono false?

L’itinerario della passioneRicostruisci sommariamente sulla pianta, in base al racconto della passione di uno dei Si-nottici, l’itinerario compiuto da Ge sù dall’ingresso in Gerusalemme alla cro cifissione.

S. SEPOLCRO

PALAZZODI PILATO

PALAZZODI ERODE

TEMPIO

CENACOLO

ORTODEGLI ULIVI

PALAZZODEGLI ASMONEI

PALAZZODI ANNA E CAIFA

GOLGOTA

Il percorso di Gesù

Cristo Pantocratore,icona, VI secolo d.C.,

Egitto, Monastero di Santa Caterina.

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Gli incontri di GesùEcco illustrati sei incontri di Gesù con altrettante persone o gruppi di persone. Sapresti indi-viduare queste persone? E sapresti dire come è cambiata la loro vita dopo l’incontro conGesù?

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Un uomo come noiRoberta, 11 anni, alunna di prima media, ha scritto sul suo quaderno di religione questa ri-flessione:«Una cosa mi ha meravigliato quando ho aperto il Vangelo per la prima volta. È che Gesù è veramenteun uomo come noi. È stato dapprima un neonato, dipendente in tutto dai suoi genitori. Come noiè cresciuto nell’intimità di un focolare prima di diventare un adulto. Da piccolo ha dovuto impararemolte cose: ha imparato a parlare, ha imparato i nomi delle piante e degli uccelli della sua regione,ha imparato a leggere e a scrivere. Ha imparato un mestiere: lui era un lavoratore, figlio di Giuseppe,il carpentiere del villaggio.Per gli sposi di Cana che lo invitano al loro pranzo di nozze era l’amico di famiglia che si è felici diavere a tavola quel giorno. Ha partecipato alla festa di quegli sposi, e gli dispiaceva fargli fare bruttafigura a causa della mancanza di vino, e allora cambia l’acqua in vino per far piacere agli amici. Comenoi ha conosciuto l’angoscia di fronte alla morte. Gesù non ha fatto finta di condividere la nostra vita.È stato veramente un uomo come noi.»

Roberta ha già messo in evidenza alcuni aspetti di Gesù «uomo come noi». Ci sono tanti altriaspetti dell’uomo Gesù che meritano di essere ricordati. Per completare la riflessione di Ro-berta, scrivi anche tu una tua breve riflessione su «Gesù, uomo come noi».

Hieronymus Bosch, Le nozze di Cana,1475-1480, Rotterdam, Boymansvan Beuningen.