La Reggia di Caserta

10

description

Gianluigi Guiotto, "La Reggia di Caserta", disponibile anche in inglese, francese, tedesco.

Transcript of La Reggia di Caserta

Page 1: La Reggia di Caserta
Page 2: La Reggia di Caserta

Introduzione 3

Breve storia della Reggia 5

Il Palazzo 9

Ingresso e vestibolo inferiore 10

La Cappella palatina 14

Il Teatro di corte 16

Le anticamere 18

L’appartamento nuovo o dell’Ottocento 24

L’Appartamento vecchio o del Settecento 34

L’appartamento di Ferdinando I 38

L’appartamento della regina 39

La Sala del Presepe 43

La Biblioteca Palatina 46

La Pinacoteca 48

Il parco 51

Il Giardino inglese 61

Reggia di Caserta (GUIOTTO):Layout 1 11/03/11 12.00 Pagina 64

Page 3: La Reggia di Caserta

Gianluigi Guiotto

La Reggia di Caserta

Capone Editore

Page 4: La Reggia di Caserta

Capone EditoreVia prov.le Lecce-Cavallino, Km 1,25073100 LECCETel. e fax 0832.611877

Mail to: [email protected]

on line: www.caponeditore.it • www.myspace.com/caponeditore

ISBN 9788883491238

Tutte le foto appartengono all’archivio della Casa Editrice

Stampa: Tiemme - Manduria, giugno 2009

Luigi Vanvitelli, ritratto di GiacintoDiano (olio su tela)

Page 5: La Reggia di Caserta

Introduzione

3

La Reggia di Caserta è uno dei più fastosi e splendidi palazziche un sovrano abbia fatto costruire. È sufficiente varcare l’in-gresso per avere l’immediata impressione di entrare in un palazzodi fiaba.

Quando Carlo III di Borbone incaricò l’architetto Luigi Vanvi-telli della realizzazione della reggia, il sovrano aveva bene inmente il suo modello: Versailles. I numeri stupiscono già sullacarta: su una pianta rettangolare, il palazzo reale di Caserta copreun’area di 44.000 metri quadrati e s’innalza per 42 metri lungo unfronte di 250 metri, con 1200 stanze illuminate da 1790 finestre.Per costruirlo furono spesi circa 6 milioni di ducati (ai tempi conun ducato si pagava una discreta cena). I milioni di visitatori re-

Page 6: La Reggia di Caserta

stano affascinati dalla sontuosità delle sale di rappresentanza edi ricevimento, quasi tutte tappezzate con seta di San Leucio, ric-che di preziose decorazioni, di arazzi, di mobili e specchi, che sisnodano lungo ariosi corridoi e passetti, intorno ai quattro grandicortili.

Dall’atrio si entra nelle stanze reali che si suddividono in ap-partamento vecchio (fine XVIII secolo) e appartamento nuovo(inizio XIX secolo); dalle prime sale degli Alabardieri e delleGuardie del Corpo si giunge nel salone di Alessandro e quindialla Sala del Trono ed ad una serie di salotti e di stanze arredateda mobili in stile impero. L’ala settecentesca ospita sale di ricevi-mento con affreschi ispirati alle quattro stagioni, salotti, “bou-doir”, riccamente decorati secondo gli stili tardo barocco o rococò.L’affresco della Sala di Alessandro il Grande, la Camera da lettodi Francesco II e il suggestivo scalone d’onore (117 gradini, tuttirealizzati in un unico blocco di pietra lumachella di Trapani) sonosolo alcuni esempi della grandiosità del Palazzo vanvitelliano. Astupire il visitatore contribuiranno poi la varietà di stucchi, ori emarmi della Cappella Palatina e del Teatro di Corte: questo èl’unica parte che Vanvitelli ultimò. Il suo lavoro fu portato avantidal figlio Carlo.

Page 7: La Reggia di Caserta

Breve storia della Reggia

5

Nella mattina del 20 gennaio 1752 fu posta la prima pietra delpalazzo che il trentaseienne Carlo di Borbone, re di Napoli e di Si-cilia salito al trono nel 1735, aveva voluto per sfidare in bellezzala parigina Versailles e il viennese Schonbrunn. Il sovrano scelseCaserta perché doveva essere fuori da Napoli e lontano dal mare,quindi lontano dalla portata di eventuali nemici arrivati via mare.Quanto al progettista, il re nel 1751 aveva chiesto con insistenzaa papa Benedetto XIV di lasciargli reclutare per la monumentaleimpresa il suo architetto prediletto Luigi Vanvitelli, al secolo Lo-dewijk van Wittel, figlio del noto pittore olandese italianizzatoGaspar, pioniere del vedutismo settecentesco, in quel periodo im-pegnato nella preparazione del Giubileo del 1750. E Vanvitelli

Page 8: La Reggia di Caserta

I numeri della Reggia di Caserta

2 milioni i metri cubi del Palazzo

61.000 i metri quadrati della Reggia

42 metri: l’altezza del palazzo

2700 gli operai impiegati

300 i capomastri che lavorarono alla realizzazione

1742 le finestre del palazzo

1200 gli ambienti del palazzo di cui 134 per la famiglia reale

1026 i fumaioli sul tetto

700 le persone che vi lavoravano (fino a 2000 in occasione

di eventi particolari)

120 gli ettari del parco

34 le scale

5 i piani, di cui 2 sotterranei

4 cortili interni

6

presentò un progetto che raccolse l’approvazione entusiasta del ree della regina, Maria Amalia di Sassonia, che scelse personal-mente stoffe e decori. La costruzione del palazzo superbamenteclassicheggiante, del giardino e della nuova città impegnò Van-vitelli per oltre 20 anni; il programma dei lavori, infatti, subìenormi ritardi rispetto ai 10 anni previsti, a causa di varie vicendeche si verificarono nel corso degli anni: nel 1759 Carlo lasciò Na-poli per la Spagna e ciò rallentò i lavori e spense un po’ l’entu-siasmo di Vanvitelli; nel 1764 vi fu una sosta forzata a causa dellacarestia e dell’epidemia che ne seguì. Infine, il geniale architettomorì nel 1773 e non poté vedere completato il suo capolavoro: i la-vori furono proseguiti dal figlio Carlo che li portò a termine nel1870, senza però poter rispettare esattamente il progetto paterno.La Reggia conobbe tre grandi periodi: il primo nel ‘700, con il reCarlo VII di Borbone, diventato poi re di Spagna, e Ferdinando IV;alla morte del re di Spagna, nel 1756, Carlo fu incoronato re diSpagna e lasciò sul trono del regno di Napoli e Sicilia il suo ter-zogenito di 8 anni, Ferdinando IV appunto. Durante il regno diFerdinando IV la reggia ospitava la corte in primavera e in estateed era spesso teatro di feste, ricevimenti e battute di caccia; di-

Page 9: La Reggia di Caserta

7

venne poi la dimora preferita di Ferdinando II. Quindi fu la voltadella Repubblica Partenopea a cavallo tra il Settecento e l’Otto-cento, seguito da un periodo di sovranità napoleonica, che fubreve. Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo, tornarono iBorbone fino al 1860 quando passò ai Savoia. La Reggia fece partedei beni della Corona fino al 1921, quando passò allo Stato. Du-rante la Seconda guerra mondiale il palazzo, divenuto sede del-l’accademia dell’Aeronautica militare italiana, fu gravementedanneggiato dalle bombe e poi restaurato. Il 14 dicembre del 1943,dopo lo sbarco degli Alleati a Salerno, la Reggia fu occupata dalleArmate Alleate e, il 27 aprile del 1945, accolse i plenipotenziariche vi firmarono la resa delle armi germaniche in Italia.

Page 10: La Reggia di Caserta

8