LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... ·...

22
LA RECENSIONE Dott.ssa Chiara Lepri

Transcript of LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... ·...

Page 1: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

NOTA:

per cambiare

l'immagine in

questa

diapositiva,

selezionarla ed

eliminarla.

Quindi fare clic

sull'icona

Inserisci nel

segnaposto

per inserire

l'immagine

desiderata.

LA RECENSIONE

Dott.ssa Chiara Lepri

Page 2: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Che cos’è una recensione: definizione

Il termine deriva dal verbo latino «rĕcensēre» e significa esaminare, passare in

rassegna, riflettere.

La recensione è un sintetico saggio critico su un testo, frutto di una lettura in

profondità messa in relazione con altre letture ed esperienze.

L’obiettivo di una buona recensione deve essere quello di spingere alla riflessione

scaturita dagli eventi raccontati in un libro.

Per spingere a riflettere sui contenuti di un libro, una recensione deve possedere

precisi elementi.

Page 3: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Che cos’è una recensione

Si tratta di un esame critico di un’opera, di regola preceduto dai dati bibliografici essenziali dell’opera esaminata (l’autore, il titolo dell’opera, la città in cui ha sede la casa editrice, la casa editrice, l’anno di pubblicazione):

Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore

(1991), Milano, Mondadori, 2004

Page 4: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Condizione essenziale: aver letto il libro

Per scrivere una recensione, bisogna innanzitutto sapere di cosa si sta parlando.

Per chi scrive la recensione di un libro, è fondamentale averlo letto interamente.

Page 5: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Cosa deve contenere una recensione di un testo letterario

Una corretta recensione deve avere tre elementi imprescindibili

1. ELEMENTI INFORMATIVI. Al suo interno devono potersi rintracciare informazioni riguardo alla storia e all’autore del libro. In altre parole, bisogna sinteticamente fare cenno alla trama senza, ovviamente, svelare il finale; inoltre occorre fornire alcune informazioni sull’autore, come, per esempio, indicare i titoli di altre sue opere importanti ed inquadrarne l’opera letteraria entro un contesto socio-culturale.

2. ELEMENTI INTERPRETATIVI. Devono poi essere forniti al lettore elementi interpretativi, che analizzino il tema affrontato (gli argomenti in relazione al contesto sociale in cui si svolge il racconto, oppure rispetto a ciò che l’autore ha voluto dire facendo compiere determinate azioni ai propri personaggi); gli aspetti stilistici (linguistico/formali che contraddistinguono il modo in cui è scritto); gli aspetti iconici, se presenti (ad es. in un albo illustrato).

3. ELEMENTI VALUTATIVI, ossia si possono utilizzare affermazioni che lascino intendere un giudizio complessivo sull’opera. Si eviterà, in questo caso, di usare la prima persona preferendo opportune e non lapidarie aggettivazioni. Qui è possibile eventualmente consigliare la lettura del libro a una fascia ideale di lettori, soprattutto se trattasi di libri per l’infanzia.

Non c’è un ordine con il quale si introducono questi elementi. Per la stesura delle recensione non si utilizza una suddivisione in paragrafi: la recensione ha un corpo unico. Si consiglia uno stile vivace, ‘giornalistico’, riflessivo, non rigido, non scolastico. E’ possibile inserire tra virgolette brevi parti di testo particolarmente significative, utili a chiarire concetti o a restituire un’immagine concreta dello stile dell’autore, del linguaggio utilizzato, dei temi trattati.

Page 6: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Soltanto osservando questi principi è possibile scrivere una recensione che assolva alla sua funzione originale, cioè quella di “far riflettere” e che permetta al lettore di avere tutte le informazioni necessarie per farsi una propria idea sull’argomento trattato.

La recensione di un libro può essere scritta anche ponendo in relazione più opere di uno stesso autore: in questo caso si metteranno in evidenza prima i tratti caratteristici dell’autore (uso delle figure retoriche, modo di descrivere gli ambienti e le persone, somiglianza tra le trame). Successivamente, si può passare ad analizzare le diversità tra un’opera e un’altra.

Page 7: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Riassumendo

La recensione è un breve testo valutativo e interpretativo di un’opera letteraria, scientifica, artistica etc. di cui analizza gli aspetti contenutistici ed estetici. È costituita da elementi informativi, elementi interpretativi ed elementi valutativi non necessariamente presentati in questo ordine.

Page 8: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Premio Andersen 2017- I vincitori

Page 9: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior Libro 0/6 anni

Page 10: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Walter Fochesato, in «ANDERSEN», 340, marzo 2017.

Forse e lo dico seriamente bisognerebbe indagare il motivo per cui da un po’ di anni a questa parte i pinguini

godono di così tanto successo, editorialmente parlando. Gli albi si sono moltiplicati e non di rado con esiti di

grande qualità. Poi, ed è quel che conta, piacciono irresistibilmente ai bambini. Qui poi, in questo albo dal formato

grande grande, ritorna un tema che è già stato trattato altre volte, anche se la bravura di Giordano consiste proprio

nel declinarlo in modo fresco e originale. Alludo al tema, presente fin nel titolo, del pinnipede che, soffrendo il

freddo, decide di raggiungere terre più calde e accoglienti. Forse tutto risale a Pablo il pinguino freddoloso un

divertentissimo cartone animato che la Walt Disney realizzò nel 1944, inserendolo ne I Tre Caballeros.

Giordano è un talentuoso illustratore e grafico, notissimo soprattutto a livello internazionale che, in Italia, è stato

pubblicato anche da ZOOlibri, Topittori e White Star. Questo suo ultimo lavoro mi convince particolarmente. La

dimensione prevalentemente bidimensionale delle tavole, la propensione alla geometrizzazione delle forme, l’uso

accorto dei piani, tesi a creare nitidi effetti prospettici, la sapienza compositiva, l’incantevole freschezza

coloristica: tutti elementi che contribuiscono a rendere quanto mai piacevole questo picture book. Aggiungo la

cura con cui riesce a rendere le svolte della storia, sottolineando ad esempio, con limpida efficacia, il timore per il

salto nelle acque gelide, con la grande parete a picco sul mare o, subito dopo, l’improvviso apparire sulla scena

della balena. Quest’ultima è poi decisiva nella storia giacché invita Milo ad un viaggio verso una magnifica isola,

calda e colorata, dove un saggio pappagallo gli regala una sciarpa fatta con le penne degli altri uccelli. Milo in

questo modo, una volta ritornato sulla banchisa, non avrà più freddo. Accadrà anzi che il suo esempio venga

seguito: anche altri infatti non amano tuffarsi nelle acque gelide. Concludendo, una bella riflessione attorno alla

presa di coscienza della propria diversità. In tempi tristi di trucidume trumpiano e trumpista, serve anche questo.

Page 11: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior libro 6/9 anni

Page 12: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Mara Pace su «ANDERSEN», 338, dicembre 2016.

Dopo averci raccontato tutti le possibili monellerie e prepotenze dei bambini nell’albo I bambini sono cattivi (Sinnos), Vincent Cuvellier torna in libreria con un nuovo titolo ancora più “cattivo”. La zuppa dell’orco è una storia decisamente nera, che mescola ingredienti del fiabesco con dettagli macabri da film horror e una strana, travolgente allegria musicale. Nella casa più povera del paese più povero del mondo abitano un padre lungo e giallo che non lavora mai; una madre grassa, rossa, egoista e sanguinaria; e sette fratelli che vivono in condizioni di estrema miseria, ogni giorno costretti dai genitori a chiedere l’elemosina. Ma non solo. I sette fratelli rischiano di essere fatti letteralmente a pezzi dalla madre, perché un bambino senza piedi o senza mani o senza occhi può certamente raccogliere un’elemosina più grande di un mendicante tutto intero. I bambini, però, come spesso accade nelle fiabe e nei libri dell’infanzia, sono molto più scaltri di quanto credano gli adulti. Soprattutto Josef, il più piccolo della famiglia. I sette fratelli riescono così a ingannare i genitori e fuggono “nel bosco oscuro e segreto”, anche se questo vuol dire finire nell’immancabile casa dell’orco mangia-bambini. Che però è cieco, e si lascerà convincere a mangiare una buona zuppa piuttosto che sette bambini magri e malati…

Nel racconto di Vincent Cuvellier la casa non è più un rifugio sicuro, i genitori sono crudeli, eppure nulla sconfigge l’ottimismo e il coraggio del piccolo Josef. Nemmeno un Orco Sporco di sangue, alto fino al cielo. Il testo, impaginato secondo i criteri dell’alta leggibilità e pubblicato in formato tascabile, è reso ancora più irresistibile dalle illustrazioni di Andrea Antinori, già autore di due albi per Corraini (Un libro sulle balene e Questo è un alce). I disegni a tutta pagina si alternano a figure scontornate e sono in perfetta sintonia con il testo: illustrazioni cattive e allo stesso tempo fiabesche, ironiche almeno quanto spaventose. Un piccolo gioiello da leggere (e guardare) stretti accanto al fuoco, per spaventarsi prima di andare a letto.

Page 13: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior libro 9/12 anni

Page 14: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Daniela Carucci su «ANDERSEN», 341, aprile 2017.

Ho avuto per qualche giorno tra le mani Il lupo e il filosofo. Lezioni di vita dalla natura selvaggia di Mark Rowland. Un libro di etologia umana più che lupesca, portatore di riflessioni sorprendenti. Poi, è arrivato La ragazza dei lupi di Katherine Rundell, bello già dalla copertina di Gerlev Ongbico su cui si staglia una misteriosa figura dal mantello rosso che cavalca un lupo nero. L’ho aperto con grande curiosità e con la sensazione di essere tra i lupi già da un po’. L’ho chiuso con dispiacere, come succede tutte le volte che devo lasciare un mondo che mi ha coinvolto profondamente. La storia è quella di Feodora, abitante della foresta russa all’inizio del ventesimo secolo, apprendista “soffialupi”, arte di cui sta imparando tutti i segreti dalla madre, perché essere soffialupi non è facile, significa ridare la libertà a lupi ammaestrati e imbellettati dalla nobiltà russa, vuol dire farli tornare selvatici: ai boschi, al freddo, alla fame, alla paura verso l’uomo. A un certo punto però l’esercito dello Zar non vuole più saperne e si organizza per lo sterminio di animali e soffialupi. È così che la madre di Feo viene arrestata dallo spietato generale Rakov, e la loro casa bruciata. Feo, invece, riesce a fuggire, e con lei il suo branco di lupi con cui si metterà in viaggio per salvare sua madre insieme a Ilya, giovane soldato disertore. Da quel momento incontrerà il mondo oltre il bosco, conoscerà creature diverse dai lupi e si unirà alla lotta di Alexei, a cui l’esercito sta dando la caccia: “Rakov si sta prendendo il nostro futuro”, le dice lui per convincerla a stare dalla sua parte, “e il futuro dobbiamo proteggerlo: è qualcosa di fragile il futuro, merita tutto l’aiuto possibile”. La storia di Feo si unisce, infine, alla storia di tanti altri e riesce a cambiare quello che molti chiamano destino. “Adesso preferisco essere audace. Una persona non può farlo, non da sola, ma tutti insieme, noi bambini possiamo riprenderci noi stessi”, dice Feo prima della battaglia. Un libro scritto con parole che entrano dentro la pelle, una fiaba che sa di antico e profuma di selvatico, che racconta con forza e bellezza che non tutto è deciso e che si può lottare perché “i bambini, come i lupi, non sono fatti per condurre una vita tranquilla”. E, forse, neanche i “grandi”.

Page 15: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior libro oltre i 12 anni

Page 16: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Fausto Boccati, in «ANDERSEN», 335, settembre 2016.

Gli ingredienti del grande romanzo di viaggio e avventura ci sono tutti: il sud degli Stati Uniti nei primissimi anni del Novecento, gli inarrestabili progressi della tecnologia e del commercio, i paesaggi aspri e malsani, l’ostilità di un razzismo non certo latente, una società disciplinata dai privilegi della ricchezza e dalle violenti leggi del profitto, il punto di vista di chi ha da regolare i conti con la propria adolescenza… Situazioni e personaggi riaccendono all’istante le memorabili atmosfere che scorrono fra le pagine di Mark Twain: protagonisti del libro sono infatti quattro affiatatissimi amici – Eddie, Te Trois, Julie e Tit – banda di indivisibili che si rifugia in una capanna segreta costruita sulla palude a fumare tabacco, scavare canoe nei tronchi di cipresso e progettare avventure. Sui quattro gioca un fascino irresistibile il mitico Catalogo Walker & Dawn, sorta di Bibbia illustrata con le sue duemila pagine di oggetti acquistabili per corrispondenza da tutta l’America; e a mettere in moto la storia sono tre dollari, il piccolo tesoro che i ragazzi trovano per caso e investono ordinando un revolver dal Catalogo. Invece della pistola ricevono un orologio d’argento rotto, appartenuto a un ferroviere dell’American Company, ma in poco tempo si rendono conto che intorno a questo inutile oggetto, recapitato per sbaglio, si nascondono grossi misteri e soprattutto la possibilità di un enorme guadagno. Fanno rotta verso Nord, prima a bordo della loro canoa, poi imbarcandosi con l’inganno su un battello a vapore verso New Orleans, Memphis, St. Louis e da qui, clandestini su un treno che taglia sbuffando le verdi praterie, fino a Chicago, sede della Walker & Dawn e meta finale.

Un’avventura di viaggio e di fuga, nell’affresco di un’epoca eccitante e violenta, che paura e suspense tingono di giallo: tutti ingredienti accostati e amalgamati con impeccabile ritmo e tenuta narrativa. E ad aggiungere credibilità psicologica la scelta di una scrittura che scompone e ricompone il romanzo, in un passaggio di testimone fra le voci dei quattro protagonisti, per altrettanti paralleli viaggi di formazione.

Page 17: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior libro oltre i 15 anni

Page 18: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Anselmo Roveda, in «ANDERSEN», 334, luglio/agosto 2016

Dario è un adolescente sfrontato, lo incontriamo in presidenza accompagnato dalla prof. Delfrati a prendersi una ramanzina. Non deve essere la prima. Lui, a detta della prof, del resto è una mela marcia. E Dario se ne frega, sembra fregarsene, anche questa volta. Non si lascia toccare da nulla, neanche dalla sfuriata del preside. Gli toccherà occuparsi per qualche tempo di un alunno disabile: Andy. Per Dario, Andy è semplicemente un “handicappato”, per gli adulti di scuola invece è, solo perché più politicamente corretto, una “persona con handicap”. Questioni di nome, perché i grandi sembrano non occuparsi davvero di Andy, si limitano ad avere meno problemi possibili. Dario però nei suoi marasmi adolescenziali ne fa una delle sue: scappa con Andy e la sua carrozzina. Destinazione Torre Saracena. È da lì che gli sono arrivate le ultime notizie di suo padre, una cartolina superficiale. È l’inizio di una road story tutta italiana e provinciale, credibile e intensa. Lungo il viaggio i due troveranno un ritmo proprio, un legame che andrà ben al di là della possibilità di comunicazione, alla voglia di divertirsi, alla profondità di pensiero e desideri finora solo intravisti in Andy dagli adulti. Un’amicizia. Saranno i ragazzi a tornare, non prima però di un diversivo, grazie alla faccia tosta di Dario che li porta ad una festa di ragazzi bene e all’incontro con il padre. Dario vive una delusione, che forse già conosceva, ma trova anche un nuovo equilibrio. Il ritorno a scuola lo inchioda alle proprie responsabilità, e se la scorza è quella di sempre – nulla sembra toccarlo – dentro è successo qualcosa. Complice un airone ferito, un incontro tanto pregnante quanto rapido e soprattutto Andy. Che nel frattempo trova una vitalità inattesa. I giorni bui dopo l’avventura trovano ricomposizione con una visita del padre di Andy a casa del ragazzo. L’uomo ha capito che quell’inatteso miglioramento di Andy, la sua vivacità, ha a che fare con il rapporto con Dario, il primo a vederlo per davvero per quel che è: una persona. Un libro sorprendentemente bello, dove un tema scivoloso – e non originale in letteratura ragazzi – viene affrontato a passo certo, in modo genuino, senza indugi e sentimentalismi.

Page 19: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior libro di divulgazione

Page 20: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Anna Pedemonte, in «ANDERSEN», 337, novembre 2016.

Nessuna meraviglia se quest’albo ha vinto il premio del Salon du livre et de la presse jeunesse di Montreuil 2015 come miglior audiolibro-storia in musica; grazie al cd che lo accompagna e alle bellissime illustrazioni di Sebastien Mourrain che sembrano sintonizzare il dinamismo della New York degli anni Venti sul ritmo della musica, suscita la curiosità del lettore per questo giovane compositore che in pochi anni ha rinnovato profondamente il modo di “fare musica”. È un testo originale a cominciare dal “narratore”: chi meglio dello strumento che è stato la “voce” del talento di George? È proprio il suo pianoforte a rivelare l’incontro di Gershwin bambino con le note: pensato come regalo per il quattordicenne Ira – lui sì studente responsabile in confronto a quel “piccolo mascalzone” del fratello minore – è invece amore a prima vista quando è questi a sedersi davanti alla tastiera; la musica scorre dalle sue mani con una naturalezza tale che persino i passanti si fermano ad applaudire ascoltandola attraverso le finestre aperte. Brillante e divertente, il racconto diventa man mano un viaggio su più livelli, affiancato come si diceva dalle belle immagini e da un cd in cui Andrea Basile e Cristina Bersanelli interpretano i personaggi della storia accanto a estratti delle commedie musicali e ai brani più noti del compositore americano: questa lettura integrata dall’ascolto offre al lettore l’opportunità di incontrare l’artista senza filtri, entrando in contatto diretto con il suo linguaggio e la sua voce. È quindi la storia di un entusiasmo e un talento travolgenti non sempre compresi e condivisi dalla famiglia, mentre per il giovane George suonare è ragione di vita e le note sembrano nascere magicamente dalle sue dita; lo seguiamo da Manhattan ad Harlem per cogliere i suoni ed i colori della vita vera, il traffico, la folla, i grattacieli: New York diventa anima e orizzonte della musica che, dice George, non può che essere voce del proprio tempo. Pubblicata la prima canzone a diciassette anni, la breve carriera di Gershwin è un continuo crescendo, da Broadway a Hollywood passando per Parigi. A buon diritto il “narratore” conclude la sua storia riconoscendo di essere stato un pianoforte davvero molto fortunato

Page 21: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

Miglior albo illustrato

Page 22: LA RECENSIONE - formazione.uniroma3.itformazione.uniroma3.it/files/La recensione - Lepri... · Quindi fare clic sull ... Che cos’è una recensione: definizione Il termine deriva

La recensione di Anselmo Roveda, in «ANDERSEN», 336, luglio/agosto 2016

George e Bella stanno bene insieme, sono innamorati, costruiscono modelli di aeroplani e mangiano gelato. Poi un giorno nelle loro vite arriva Zagazoo: una graziosa minuta creaturina rosa, la creaturina rosa più graziosa che si possa immaginare. E sebbene scoprano presto che Zagazoo non è proprio perfetto (e già, tocca cambiargli i pannolini!) i suoi sorrisi li rendono felici… fino a quando, d’improvviso, la mite creaturina rosa si trasforma. Prima in uno strillante pulcino di avvoltoio, poi in un maldestro elefantino, quindi in un facocero perennemente inzaccherato. Passa il tempo, ma la situazione non migliora. Zagazoo continua nelle sue improbabili mute: drago irascibile, di nuovo elefante, ancora facocero. In un turbine di cambi che scorano i poveri George e Bella. Ma non è finita. Un giorno quello che era stato l’animalesco mutaforma, e prima la graziosa creaturina rosa, si sveglia cangiato in una mostruosa pelosa stramba grossa (e viepiù crescente!) creatura, dall’aspetto non troppo dissimile da quello del leggendario sasquatch. La coppia è al limite della sopportazione quando un bel mattino, finalmente, la creaturaccia svanisce per lasciare posto a un garbato, premuroso e giudizioso giovanotto. La storia va avanti con un altro folgorante cambio di sembianze, ma questa volta non toccherà a Zagazoo. Vi lascio scoprire da soli il finale di questo strepitoso albo illustrato con il doppio merito di efficacia e semplicità. Un libro che racconta con divertimento e pertinenza la condizione dell’età evolutiva e le dinamiche famigliari intorno al diventare grandi meglio di tanta altra, fin troppo avvertita, letteratura. Ah, quasi dimenticavo… l’albo, originariamente uscito nel 1998, porta la firma di Sir Quentin Blake. Si poteva volere di più?