La ragazza di Boccadasse - Vigata.org · conto che tra me e quella cit-tà era scattato un colpo di...

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racconti blue 21 C on questa breve testimonianza voglio innanzitutto fare i miei migliori au- guri per il primo numero di questa bella rivista “Blue”. Ci tengo molto a ringraziare tutta la reda- zione di “Blue” per avermi dato l’occasione di ripensare alla bellezza di Genova. Andai per la prima volta a Genova nel 1950, a venticinque anni, perchè avevo vinto ex aequo il premio di poesia indetto dalle Olim- piadi culturali della gioventù. Vissi una set- timana incantata a contatto con personag- gi come Sibilla Aleramo, Giacomo De Benedetti, Galvano Della Volpe, Massimo Bontempelli e altri che facevano parte delle varie giurie. Ma, appena terminavano gli incon- tri, mi mettevo a girare per la cit- tà da solo. Perchè già nel tratto dalla stazione all’albergo, il pri- mo giorno, mi ero subito reso conto che tra me e quella cit- tà era scattato un colpo di fulmine. W ith this short testimony I would first like to give my very best wishes to the first issue of this fine magazine “Blue.” I think it is an impor- tant and very well constructed enterprise. I want to thank the team of Blue for giv- ing me the opportunity to think back on the beauty of Genoa. The first time I went to Genoa was in 1950, when I was twenty-five, as I had won a first prize ex aequo for a poetry competition or- blue racconti 20 «Ho avuto un colpo di fulmine per Genova a 25 anni, grazie a un premio di poesia. Ecco perché la fidanzata di Montalbano vive in questa città dei mille incontri. Un siciliano una volta mi disse che “pensava in genovese”: così ho scritto “La mossa del cavallo”.» «Thanks to a poetry prize at 25 years of age, Genoa for me was love at first sight. That's why Montalbano’s girlfriend lives in this “city of a thousand meetings.” A Sicilian once told me that he "thought in Genovese," so I wrote "Knight’s Move."» La ragazza di Boccadasse The Girl From Boccadasse Andrea Camilleri Lo scrittore Andrea Camilleri, siciliano The Sicilian writer Andrea Camilleri Photo by Marco Pezzati Foto di Alberto Ramella Fiera Internazionale del Libro

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Con questa breve testimonianza voglioinnanzitutto fare i miei migliori au-guri per il primo numero di questa

bella rivista “Blue”. Ci tengo molto a ringraziare tutta la reda-zione di “Blue” per avermi dato l’occasionedi ripensare alla bellezza di Genova.Andai per la prima volta a Genova nel 1950,a venticinque anni, perchè avevo vinto exaequo il premio di poesia indetto dalle Olim-piadi culturali della gioventù. Vissi una set-timana incantata a contatto con personag-gi come Sibilla Aleramo, Giacomo DeBenedetti, Galvano Della Volpe, MassimoBontempelli e altri che facevano partedelle varie giurie.Ma, appena terminavano gli incon-tri, mi mettevo a girare per la cit-tà da solo. Perchè già nel trattodalla stazione all’albergo, il pri-mo giorno, mi ero subito resoconto che tra me e quella cit-tà era scattato un colpo difulmine.

With this short testimony I wouldfirst like to give my very bestwishes to the first issue of this

fine magazine “Blue.” I think it is an impor-tant and very well constructed enterprise.I want to thank the team of Blue for giv-ing me the opportunity to think back onthe beauty of Genoa.The first time I went to Genoa was in 1950,when I was twenty-five, as I had won a firstprize ex aequo for a poetry competition or-

blue racconti20«Ho avuto un colpo di fulmine per Genova a 25 anni, graziea un premio di poesia. Ecco perché la fidanzata diMontalbano vive in questa città dei mille incontri. Un siciliano una volta mi disse che “pensava in genovese”:così ho scritto “La mossa del cavallo”.»«Thanks to a poetry prize at 25 years of age, Genoa for me was loveat first sight. That's why Montalbano’s girlfriend lives in this “city ofa thousand meetings.” A Sicilian once told me that he "thought inGenovese," so I wrote "Knight’s Move."»

La ragazza diBoccadasse

The Girl From Boccadasse

Andrea Camilleri

Lo scrittore Andrea Camilleri,sicilianoThe Sicilian writer AndreaCamilleri

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look around. It was in a tavern in the portthat I met a thirty-year-old Sicilian who, asa child, had moved with his family toGenoa. At a certain point he revealed thatat home he spoke in the Sicilian dialect buthe often happened to “think” in Genovese.The memory of this person led me to write"Knight’s Move." But to make him "think"in Genovese, I did a sort of full immersion inthe poetry of Edoardo Firpo, from ‘O Grillocantadò’ to ‘O Fiore in to gotto’. Then, forthe revision of my improbable Genovese,my dear friend Gina Lagorio, to whom I amin debt for many things, introduced me toSilvio Marengo Rjolfo, whom I shall alwayshave reason to thank.It was in order to present this novelthat I came back to Genoa.The presentation took place atthe packed “Vele di Piano”.That evening I could feel thatmy love for Genoa was amplyreturned.And the next morning I askedto go to Boccadasse. If I had-n’t gone, I would have of-fended Livia.

blue racconti22ganized by the Youth Cultural Olympics. I hada magical week in the company of people likeSibilla Aleramo, Giacomo De Benedetti, Gal-vano Della Volpe, Massimo Bontempelli andothers who were part of various juries.As soon as the events ended, I started toexplore the city on my own. Right from thefirst day, going from the station to my ho-tel, I realized that between me and this citya love-story had started.But why? Was it because it was a sea cityand my own city is on the sea? No, I hadalready visited many port cities and noneof them had affected me in this way. Sowhat was it? It’s difficult enough to explainwhy we fall in love with a person, let alonea city. Well, it might have been the perfectharmony between the inhabitants andtheir homes, between the inhabitants andthe sky or between the inhabitants and thesea. Maybe it was the slow and sluggishway of talking, maybe it was the faces thatone met down by the port, sun and salt-baked but always ready to open up in agood-natured smile.Some time before, I had happened to reada book of verse by the Genovese journalist,Tullio Cicciarelli (whom I later met), andthat book served as my guide. Cicciarelliwrote about Piazza Di Negro? Off I wentthen to Piazza Di Negro, silently recitingthe words of the poet.On the third day, I found more than a com-panion or a guide for my wanderings. A beau-tiful girl who took me one afternoon to herhome, in the part of town named Boccadasse. Another heart-stopping experience. I spenta few hours at the window where youcould see the way down to the beachwhere the sea lazily lapped the shore. Thatlandscape felt like mine, as though I hadbrought a piece of my own Sicily with me.It stayed with me for so long that when Istarted writing about Livia, Montalbano’sGenovese fiancée, it only seemed naturalto have her live in Boccadasse.The second time I was there was many yearslater, to direct a radio drama at the RAI stu-dios in Genoa. I used the talented actorsfrom the Teatro Stabile of Genoa. Andagain, as soon as work was over, I went to

Perché? Perché era una città di mare comedi mare era il mio paese? No, ero stato intante città portuali e non avevo mai pro-vato la stessa sensazione. Allora cos’era? Èassai difficile spiegare perché ci si innamo-ri di una persona, figurarsi di una città. Beh,forse era la perfetta armonia tra gli abi-tanti e le loro case, tra gli abitanti e il lorocielo, tra gli abitanti e il loro mare, forseera la parlata strascicata e indolente, forseerano i volti che incontravi verso il porto,cotti dalla salsedine ma cosi pronti adaprirsi in un bonario sorriso.Tempo prima m’era capitato di leggere un li-bretto di versi di un giornalista genovese, Tul-lio Cicciarelli, che poi conobbi, e quel libret-to mi servì da guida. Cicciarelli parlava dipiazza Di Negro? Ed io via a piazza Di Negro,ripetendo dentro di me le parole del poeta.Al terzo giorno trovai più che una mia com-pagna, una guida per il mio vagabondaggio.Una bella ragazza che un pomeriggio miportò a casa sua, a Boccadasse. Altro colpoal cuore. Passai qualche ora alla finestra dal-la quale si vedeva la discesa che portava al-la spiaggetta e il mare che sciabordava pi-gramente. Sentii mio quel paesaggio, comese mi fossi portato appresso un pezzo dellamia Sicilia. M’è rimasta dentro così a lungoche quando ho cominciato a scrivere di Li-via, la fidanzata genovese del commissarioMontalbano, m’è parso più che naturale far-la abitare a Boccadasse.La seconda volta ci sono stato molti anni piùtardi per dirigere un romanzo sceneggiatoradiofonico presso la sede Rai di Genova. Hovoluto avere come interpreti i bravissimi at-

Boccadasse, la spiaggia delborgo marinaroBoccadasse, the beach of themaritime village

tori del Teatro Stabile di Genova. E anche inquell’occasione, appena finivo di lavorare,me ne andavo in giro. Fu in una trattoria delporto che incontrai un trentenne siciliano,che da bambino, si era trasferito con i suoia Genova. Ad un certo punto mi rivelò che,mentre a casa con i suoi parlava in dialettosiciliano, spesso gli capitava di “pensare” ingenovese. Ho scritto “La mossa del cavallo”ricordandomi di questa persona. Ma per far-lo “pensare” in genovese mi sono fatto unasorta di full immersion nelle poesie di Edo-ardo Firpo, da ‘O Grillo cantadò a ‘O Fiore into gotto. Poi, per la revisione del mio im-probabile genovese, la mia cara Gina Lago-rio, alla quale sono stato debitore di moltecose, mi segnalò Silvio Rjolfo Marengo chenon finirò mai di ringraziare.È stato per presentare proprio questo mioromanzo che sono tornato a Genova. La presentazione avvenne alle Vele di Piano,gremitissime.Quella sera ebbi modo di sentire che il mioamore per Genova era ampiamente ricam-biato. E l’indomani mattina mi feci portare aBoccadasse. Se non ci fossi andato, avreifatto uno sgarbo a Livia. b b

Boccadasse, sullo sfondo ilMonte di PortofinoBoccadasse, and MountPortofino in the background