LA PROFESSIONE DEL COMMERCIALISTA TRA

INCERTEZZE ED OPPORTUNITA’.

Dall’ascesa della sharing economy alle aziende

bossless

A cura di

Roberta Dott.ssa Fabbri

Commercialista, Revisore Legale dei Conti, Docente di Formazione Imprenditoriale e Professionale, Pubblicista

CARATTERISTICHE DEL MOMENTO STORICO-SOCIALE CHE STIAMO VIVENDO

• << Uno dei mali della nostra epoca consiste nel fatto che l'evoluzione del pensiero non riesce a stare al passo con la tecnica, con la conseguenza che le capacità aumentano, ma la saggezza svanisce >>Bertrand Russel 1960 ( filosofo, matematico, attivista e saggista gallese autorevole esponente del movimento pacifista, conte )

• Nel nostro tempo velocità dei cambiamenti e immobilismo riescono a convivere: servi o padroni del nostro destino ?

• La domanda più ricorrente che tutti si son posti a partire dal 2008 circa, è stata: quando finirà questa crisi?

• Abbiamo potuto constatare a nostre spese, sia materiali che morali, che non si trattava di crisi ma di un nuovo scenario economico

• Come tale, esso necessita della creazione di un modello adeguato caratterizzato da una differente cultura rispetto a quella diffusa e applicata fino al 2007-2008. Chi ce la spiega ? Di nuovo, gli intellettuali

COSA CI SIAMO DETTI IN QUESTI ANNI

Durante i nostri appuntamenti seminariali, partendo dalla crisi del 2008,abbiamo affrontato vari temi che suggerivano la direzione da intraprenderesulla base di molteplici considerazioni, indizi e intuizioni:

1) Nascita di un nuovo scenario economico: la cosiddetta «crisi», prima negata e successivamente considerata di breve durata, induceva alla doverosa riorganizzazione degli Studi, sulla base di una nuova cultura professionale da estendere anche alle Imprese: l’opportunità si poteva tradurre ( ed ancor oggi ), nella collaborazione consulenziale da offrire ai clienti nell’ambito della gestione aziendale ( le 4 M + la M di Metodo )

2) Aumentare, noi Professionisti, la Resilienza ossia la capacità di resistere agli avvenimenti socio-economici che non solo avrebbero messo a dura prova i nostri Studi, ma che avrebbero comportato traumi anche sotto l’aspetto psicologico e quindi dell’autostima: « Mi spezzerò ma non mi piegherò» dalla locuzione latina « Flangar non flectar» che possiede un’accezione gentilizia indicando anche l’integrità morale che non cede dinnanzi a minacce, pericoli, aggressioni alla dignità

COSA CI SIAMO DETTI IN QUESTI ANNI

3) Dalla nascita di un nuovo scenario economico e dalla conseguenteacquisizione di un’indispensabile consapevolezza, abbiamo presentato laTerza Guerra Mondiale ( se ne parla in questi giorni ) nel senso che ciòche stava accadendo con particolare attenzione al mondo finanziario,aveva le caratteristiche non di una guerra tradizionalmente intesa, ma diuna condizione democratica in cui si consumavano risparmi, ricchezze,sogni, paragonabili per valori e intensità, a quelli di un conflitto (crollodei consumi, tensioni, disagi, ansie, paure, annientamento della classemedia, aumento vertiginoso della povertà); tutto questo avrebbecomportato per le nostre aziende e quindi per i nostri Studi, grandiripercussioni lavorative in modo particolare nel mondo immobiliare e inquello dei consumi cosiddetti superflui ( antiquariato, gioielli,abbigliamento, auto etc…). Tale crescente inquietudine avrebbe fattoaumentare il desiderio di evasione ( Sesto gradino della Scala di Maslow )

COSA CI SIAMO DETTI IN QUESTI ANNI

4) Il Capitalismo si stava evolvendo da tecno-nichilista e materialista,verso una forma «zen», privilegiando l’immateriale; tale mutazione sisarebbe tradotta in incremento del bisogno di viaggiare, in un’attenzionemaggiore alla qualità della vita ( meno workaholics=drogati di lavoro ) conconseguente crescita lavorativa delle attività legate al benessere, al turismoculturale, all’interesse gastronomico, al ritorno alla terra; una grandericonsegna a questa società, di valori intangibili per appagare la setedell’anima avvertita nel mondo occidentale

5) Il necessario ripristino dell’Etica anche negli Studi Professionali,valore fondamentale per una sana economia, da cui ci eravamo allontanatiprivilegiando spesso i soldi o vantaggi immediati piuttosto che la moraledelle azioni e il bene altrui. Il suggerimento consisteva nel divenire noi perprimi portatori di un’azione di trasformazione ovvero dei riferimenti per ilnostro microcosmo, il territorio nel quale operiamo: noi un esempio diintegrità come Uomini-Donne e Professionisti

COSA CI SIAMO DETTI IN QUESTI ANNI

6) Necessità conseguente di Riorganizzare i nostri Studi Professionaliaiutando le aziende ad elevare il tasso di imprenditorialità

7) Passaggio dal PIL al FIL; fattore stupidità nelle posizioni apicali;pericolosità dell’incompetenza; finanza islamica, Dubai e Free Zone, lasocietà liquida che secondo Baumann annienta la fiducia, la compassione,per cui l’individuo viene trascinato in una dimensione tra vuoto esterno esvuotamento interiore portando l’uomo al disorientamento

8) Non più Gerarchie verticali dei poteri bensì relazioni orizzontali: ilnuovo approccio nei rapporti interpersonali è più democratico e lo scambiodi opinioni e confronto divengono realizzabili a costo zero in tempo reale;la Rivoluzione Digitale ha evidenziato la tendenza ad avere un grandebisogno di socializzazione più che di competizione (abbandono gradualedell’egocentrismo, atteggiamento più critico nei confronti dei poteri)

COSA CI SIAMO DETTI IN QUESTI ANNI

9) Nuovo modo di lavorare: in assenza di un chiaro paradigma economico ( a differenza di quanto avvenne dopo la crisi degli Anni Trenta ) a supporto del periodo di transizione che stiamo vivendo, la fragilità della modernità si esprime attraverso la verifica energetica. E’ così che Tony Shwarts, esperto consulente di organizzazione ( Google, Ford, Sony etc..), denuncia che il vecchio modo di lavorare non è più rispondente alle esigenze della società occidentale, esortando a ricordare che vi sono quattro tipi di energia da cui dipende l’equilibrio: l’energia fisica (sostenibilità), quella emotiva (sicurezza), quella psicologica ( espressione di sé ) e quella spirituale (ricerca di significato)

10) L’allontanamento dall’educazione alla Leadership avrebbe comportato danni anche di carattere economico ( meno capitani d’impresa, meno imprese ) e più figli viziati, timorosi dell’intraprendenza

I MALI CHE AFFLIGGONO IL NOSTRO TEMPO

• Tutti conoscono i mali che affliggono il nostro tempo: ansia, paura, panico, noia, egoismo, solitudine, depassionamento, droga, violenza, corruzione a tutti i livelli, mafia, anti-etica, amoralità etc…ovvero il frutto delle nostre miopi scelte ( responsabilità principale dei baby boomers )

• Tuttavia, non dimentichiamo che questa è un’epoca di transizione e come tale bisogna saper cogliere anche le opportunità del nuovo scenario; ciò è possibile se si cambia il modo di interpretare gli accadimenti investendo su scelte creative che sfidano il contingente, l’ordinario

• Mentre stiamo combattendo in termini lavorativi e sempre di più una guerra tra poveri o per la sopravvivenza, è bene sottolineare, come già da anni annunciato, che la burocrazia tenderà a diminuire mettendo ulteriormente in difficoltà Studi e Associazioni. Saremo costretti a ripensare il modo di intendere la nostra libera attività. Che fare allora?

E’ LA REALTA’ AD ESSERE IN CRISI O E’ IN CRISI IL NOSTRO MODO DI INTERPRETARLA?

• In questo convegno cercheremo di capire se può esservi una interpretazione diversa, più costruttiva e meritoria, per vivere le nostre esistenze con maggiore piacere e felicità in relazione al tema del lavoro

• In sostanza parleremo della controffensiva dei consulenti del lavoro e dei commercialisti al capitalismo tecno-nichilista sui luoghi di lavoro e non solo, ampliando i nostri orizzonti mentali per meglio penetrare l’essenza della realtà. Andremo a indagare su un dilemma : è la realtà a essere in crisi o è in crisi il nostro modo di interpretarla ? Possono esistere indicazioni che ci orientino circa il percorso da intraprendere ?

• La risposta è affermativa, nonostante le apparenze e tutto ciò che abbiamo evidenziato. Una prima indicazione ci proviene dallo stesso capitalismo immateriale, che nel Quaternario vede protagonista il Professionista che saprà offrire l’umanesimo nei servizi ( più personalizzati, più sofisticati)

DI NUOVO L’HOMO FABER: RITORNO DELLA COMPETENZA ARTIGIANA

• Ripristinare il capitalismo burocratico basato sulla manipolata finanza ( dei quali non ci siamo peraltro ancora liberati ) porterebbe a un benessere diffuso ?

• La nobilità delle attività artigiane tornerà sempre più in auge, riabilitando il concetto di mestiere ( Pico della Mirandola, De Hominis Dignitate )

• Homo faber fortunae suae è l’espressione che meglio sintetizza la visione rinascimentale dell’uomo ( L’uomo è artefice della propria sorte )

• Lévi Strauss e il tema della manualità; anche il filosofo Matthew Crawford, il sociologo Richard Sennet nel libro del 2008 «L’uomo artigiano», rilanciano l’homo artifex ovvero l’uomo che per sua natura, torna a cercare nei momenti di difficoltà, l’opera quasi perfetta, di un lavoro fatto bene, con passione, onestà, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza contro la mediocrità e il «basta che sia fatto»

RELAZIONE TRA PROFESSIONISTA E HOMO FABER

• Che ruolo può avere allora il Consulente del Lavoro o il Commercialista con la rinata tendenza dell’Homo Faber ?

• Non più e solo quella di elaborare, calcolare, scritturare, conteggiare, bensì quella di capire se l’attività imprenditoriale è sostenibile, se necessita di una rivisitazione in chiave contemporanea dell’attività stessa ( marketing e web marketing, controllo di gestione, controllo dell’indebitamento finanziario, misurazione della creatività, promuovere nuove sinergie se è necessario ); perciò uscire dagli Studi e visitare le aziende, condividere le loro ansie, timori, incoraggiando gli imprenditori se è il caso, ad investire di più sulla base di una pianificazione studiata

• E’ un Professionista che diventa Educatore Economico e che insegna tutte le «Regole» per gestire con profitto e soddisfazione un’organizzazione

IL TEMPO DISSOLVE IL SUPERFLUO E CONSERVA L’ESSENZIALE

• Dopo un lungo periodo in cui sono stati i mercati finanziari e le loro regole a far incetta di Nobel, il 2009 ha visto premiata per la prima volta una donna, Elinor Ostrom, economista che si batte per la difesa di laghi e pascoli, beni naturali e collettivi, studiando gli aspetti “comunitari” del comportamento umano contrapposti ai modelli ortodossi dell’homo oeconomicus ( Sua è la tesi sui sistemi misti di proprietà collettiva e individuale )

• «L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione» Bertrand Russell

• «Non con i sentimenti pacifisti, ma con un’organizzazione economica mondiale, l’umanità civile potrà essere salvata dal suicidio collettivo» Bertrand Russell

DA HOMO OECONOMICUS A HOMO SOCIOLOGICUS

• Per secoli, filosofi, scienziati, psicologi ed economisti hanno contribuito a diffondere l'idea che l'essere umano sia per natura aggressivo e utilitarista, teso principalmente al soddisfacimento egoistico dei propri bisogni e al guadagno materiale ( Homo Oeconomicus )

• Negli ultimi decenni alcune importanti scoperte nel campo della biologia e delle neuroscienze hanno messo in dubbio questa tesi, dimostrando al contrario, che uomini e donne manifestano fin dalla più tenera età la capacità di relazionarsi con gli altri in maniera empatica, percependone i sentimenti, in particolare la sofferenza, come se fossero i propri

• Alla luce di questo nuovo approccio, il grande economista Jeremy Rifkin propone una radicale rilettura del corso degli eventi umani. Se nel mondo agricolo la coscienza era governata dalla fede e in quello industriale dalla ragione, con la globalizzazione e la transizione all'era dell'informazione, essa si fonderà sull'empatia, ovvero sulla capacità di immedesimarsi nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona ( Marketing 3.0 di Philip Kotler )

COME INPERPRETARE QUESTO PERIODO ?

• L’austerity ha aggravato la crisi dell’eurozona e l’ideologia neoliberista basata sulla convinzione che i mercati hanno la capacità di autoregolarsi ovvero di trovare un equilibrioè entrata in discussione

• Anche Stiglits dice no all’homo oeconomicus e no ad un mercato capace di autoregolarsi; anche il Nobel (2001) George Akerlof smonta tale teoria. Non è il Pil l’indicatore del benessere come del resto proprio Simon Kuznets, l’economista che lo ideò, sostenne nel 1934, in un’audizione al Congresso Usa, asserendo che «il benessere di una nazione non può essere facilmente desunto da un indice del reddito nazionale»

• Se allora stiamo vivendo questo passaggio da homo sapiens-oeconomicusa homo sociologicus-empaticus, questo implica un cambiamento di cultura, economia, educazione a favore della «condivisione»

UN ERRORE BANALE DI ADDIZIONE CHE CI HA ROVINATO

• Uno studente universitario di un’ordinaria università americana ( Amherst nel Massachusetts ) il cui nome è Thomas Herndon, è diventato una star, con l’approvazione del Nobel 2008 Paul Krugman che gli ha dato atto di aver confutato lo studio accademico più autorevole degli ultimi anni ( Reinhart e Rogoff )…… « E ora chi glielo dice agli europei? »

• Nell’eseguire una verifica assegnatagli dai suoi professori, ha scoperto che uno dei dogmi economici divenuto il fondamento teorico della austerity secondo il quale quando il debito pubblico di una nazione raggiunge la soglia del 90% del PIL diviene pressoché impossibile la crescita, era errato per effetto di una addizione sbagliata

• E allora, dopo aver richiesto agli autorevolissimi economisti ( Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff ) che elaborarono tale tesi, ( tra i più quotati al mondo ) di ricevere la copia del loro studio, Thomas si mise a fare le addizioni e di lì l’incredibile scoperta… (tra le nazioni esaminate mancavano i dati di Canada, Australia, Nuova Zelanda)

ELOGIO DELL’OZIO FARE DI MENO PER FARE DI PIU’

• Rivalutare l'ozio, che non è il padre dei vizi ma la condizione per riappropriarci della vita e lasciare campo libero alle più elevate attività, potrebbe essere una risposta al fallimento del PIL e alla cultura Workaholics

• Attenzione all’educazione dei figli, ovvero attenzione ai futuri imprenditori che stiamo plasmando! Riflessione, come avventura dello Spirito !

• Iperattivi, lamentosi, ipnotizzati dalla tecnologia, giustificati su tutto, soffocati da regali e attenzioni, obbligati a fare sport, corsi di ogni tipo: questi i nostri figli, confusi, diversi ma se vogliamo, anche migliori

• Noi, genitori ansiosi, egoisti, snervati e infelici. Loro fragili, viziati e soli

• Educare individui più autonomi, più responsabili e concentrati, attribuendo maggiore valore alla creatività e all’indipendenza: dedicare più tempo al dialogo senza ansie da prestazione, insegnando loro a gestire la noia e a sopportare quella umana dose di infelicità che è normale e va accettata per godere della tanto agognata felicità ( filosofia di Bertrand Russell )

VERSO UN CAPITALISMO ZEN

• Si comincia a insegnare e a praticare in America e in Inghilterra ( Komisar, Lord Robert Skidelsky) che la ricchezza è un mezzo per raggiungere una vita appagante e dignitosa, ma non è la felicità né il fine

• Rifondare i sistemi educativi: boom di scuole tecno-professionali

• Ritorno al valore delle mani: il cibo e gli chef, le nuove star

• L’agire manuale sta diventando il rimedio di certe malattie dell’anima perché è in una dimensione spirituale accresciuta che ci stiamo dirigendo

• Etica del riuso, della riparazione, con un ritorno al rispetto per gli oggetti e l’ambiente in una condizione di fuga dalle convenzioni, convivialità

• Dalla Proprietà al Possesso: l’avvento della Sharing Economy

SENZA ESUBERANZACOME SOLDATINI DI PIOMBO

• Perché l’esuberanza, la spontaneità ci salveranno ?

• Perché l’esuberanza significa capacità di ascoltarsi, di essere noi stessi, di esprimere i nostri entusiasmi, le nostre passioni, i nostri ideali, le nostre identità

• Abbiamo inseguito il mito del consumismo, del superlavoro, del conto in banca da cui abbiamo ottenuto molte cose perdendo però noi stessi

• Non avendo più tempo per i nostri sentimenti, la nostra riflessione, i nostri pensieri, ci siamo trasformati in tanti soldatini di piombo, che marciano allineati al servizio di un sistema organizzato per costruire infelicità, violenza, malessere, ingiustizia, distruzione ambientale

• Torniamo a pensare con la nostra testa cercando di andare alla radice dei problemi: ma i giovani, tra silenzi e musica, già lo sanno, già lo fanno

GENERAZIONI A CONFRONTO:BABY BOOMERS

• La Generazione BABY BOOMERS ( 1946-1964 ) comprende coloro che hanno oggi circa 50-60-70 anni, i quali, per motivi socio-culturali (boom economico, rispetto delle autorità, voglia condivisa di ricostruzione conseguente alla fine del secondo conflitto mondiale), ritengono molto importante la fedeltà al datore di lavoro dal quale dipende la tranquillità propria e il benessere della famiglia

• Tale Generazione si dimostra pertanto fortemente orientata al lavoro, alla carriera, all’impegno politico e civile

• I Baby Boomers amano la concretezza, preferiscono le relazioni vis-à-vis e nel lavoro a stretto contatto rispetto a quelle “da remoto” che godono di una larga diffusione oggi grazie alle nuove tecnologie

• Tale Generazione crede molto nell’esperienza più che nel percorso di studi e, ad oggi, occupa posti di autorità nelle più grandi imprese a livello mondiale

LE GENERAZIONI DEI LAVORATORI

• La Generazione X ( nati tra il 1965-1980-1985 ), si caratterizza per avere un tasso elevato di adulti cinici, apatici, senza valori, affetti, ma intraprendenti sotto il profilo tecnologico ; ne consegue che il lavoro non è una priorità per l’autorealizzazione, bensì una necessità per sopravvivere. Essa cambia il concetto del bello : qualità della vita e non delle cose. Il suo motto è: “lavorare per vivere”e non “vivere per lavorare”

• Caratterizzata da una maggiore apertura verso tutti i tipi di differenze (genere, razza, orientamento sessuale), questa generazione è la prima ad essere cresciuta con i computer ed è quindi più a suo agio con le nuove tecnologie rispetto alla precedente

• Generazione ambiziosa, autosufficiente , più flessibile e meno fedele nel cambiamento di lavoro rispetto alla generazione precedente

GENERAZIONI A CONFRONTO:GENERAZIONE Y

• La Generazione Y o Millenial Generation ( nati tra il 1980-1985 e i primi anni del 2000): liberale, tollerante e narcisa, mostra familiarità nei confronti dei mezzi di comunicazione tecnologici e avverte un forte bisogno di comunicare anche attraverso la musica, è più tollerante verso qualsiasi tipo di differenza rispetto le generazioni precedenti, non ama la competizione, più liberale, più sensibile e caratterizzata dalla tendenza di vivere più a lungo a casa con i genitori

• I Millenial sono stati plasmati dalle nuove tecnologie e vivere connessi anche 24 h su 24 fa parte del loro DNA: hanno di sovente avuto un infanzia più protetta e coccolata rispetto ai loro genitori e sono a volte descritti come pigri e inclini a cambiare lavoro con facilità

• Esistono studi poi che li descrivono come meno interessati a questioni politiche e civili delle generazioni precedenti e più orientati ai beni materiali ed effimeri (soldi, immagine, fama), dall’altro lato, vengono descritti anche come più aperti mentalmente, più ricettivi a idee nuove e anche più liberi nell’espressione di se stessi

GENERAZIONI A CONFRONTO:GENERAZIONE Z - C

• La Generazione Z - C ( nata dopo il 2000 ) iperconnessi, sono individui che proprio perché sono cresciuti con l’ausilio della tecnologia in ogni campo della loro vita, trovano familiare non tanto la comunicazione vis-à-vis, bensì appunto quella tecnologica

• Sono nati sospesi tra il terrore del riscaldamento globale e la crisi economica imperante e questo li ha fatti crescere più in fretta e più sensibili verso i problemi globali rispetto le generazioni precedenti

• La continua mole di informazioni di cui dispongono quotidianamente, allena la loro mente costantemente nel processare molti contenuti facendone individui più intelligenti ( QI e QE) rispetto le generazioni precedenti

LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E LA SHARING ECONOMY

Nel corso della storia abbiamo avuto tre

rivoluzioni industriali:

- La prima fu quella scaturita a partire dalla

fine del Settecento per effetto dell’invenzione

della macchina a vapore e dell’utilizzo del

carbone

- La seconda iniziò attorno al 1870 e fu

determinata dall’invenzione del motore a

scoppio, dell’elettricità, e dell’utilizzo del

petrolio

- La terza ha avuto inizio al termine del

secondo conflitto mondiale, ed è legata

all’energia atomica, all’astronautica e

all’informatica che ha sviluppato a sua volta

l’economia digitale

CONDIVISIONELA PAROLA DELLE NUOVE GENERAZIONI

• Per le nuove generazioni, non è importante possedere, ma avere ACCESSO. La proprietà che è stata fondamentale per millenni, inizia a lasciare il passo a un nuovo paradigma economico che ha i tratti di una vera rivoluzione e che consiste in un nuovo modo di produrre e consumare, ovvero l'"Internet delle cose, un'infrastruttura formata dal virtuoso intreccio di Internet delle comunicazioni, Internet dell'energia e Internet della logistica

• Questa osmosi avrà l'effetto di spingere la produttività fino al punto in cui il costo marginale di numerosi beni e servizi sarà quasi azzerato, rendendo gli uni e gli altri praticamente gratuiti, abbondanti e non più soggetti alle forze del mercato

• E’ questa la mano invisibile del mercato che sminuendo il valore della proprietà a vantaggio di quello della condivisione, sta trasformando il nostro modo di organizzare la vita economica, determinando una riduzione delle disparità di reddito, democratizzando l'economia globale e concependo una società ecologicamente più sostenibile

SHARING ECONOMY

• Jeremy Rifkin: "La sharing economy è la terza rivoluzione industriale«, evoluzione e figlia del capitalismo che si sta affermando negli Stati Uniti ed in Europa ma che entusiasma anche i Paesi dell’Asia con particolare riguardo alla Cina e ai paesi del Pacifico. Confucianesimo e buddhismo, spiegherebbero la predisposizione all’economia dello scambio

• Secondo l'economista americano l'affermazione dell’economia di scambio è un evento di portata storica. Essa sostituirà i due sistemi nati nel Diciannovesimo secolo, cioè capitalismo e socialismo, dando vita ad un sistema ibrido dove non conta più il possesso dei beni e dei servizi ma la possibilità di scambiarne l’uso riducendo quasi a zero i costi marginali grazie alle nuove tecnologie, Internet e le piattaforme digitali

• Le ricadute sociali saranno enormi con conseguente decrescita del Pilmondiale determinato anche dall’ascesa della sharing economy; si avrà un impatto negativo sull’occupazione. Niente panico! Stiamo ritornando all’umanesimo che è il presupposto della rinascita. CREATIVITA’

ILIL LAVORO SENZA CAPICAPI

• Bella quest’epoca, quanto meno stupefacente!!!! Che il comunismo di Marx si realizzi proprio in pieno capitalismo ???? Si discute di nuovi modelli di organizzazione aziendale, ovvero delle cosiddette “bosslessorganization”.

• Alcune aziende anche di fama mondiale (Google), pur riscontrando il disorientamento dei dipendenti ed in particolare di quelli più motivati, hanno iniziato a sperimentare modelli di gestione orizzontale che prevedono l’eliminazione degli intermedi della struttura gerarchica, ottenendo maggiore produttività, flessibilità e tempi di risposta più rapidi e idonei alle esigenze di un mercato caratterizzato da cambiamenti sempre più drastici e repentini

• L’assenza della necessità di una vera gerarchia è una teoria ancora tutta da verificare, anche se, soprattutto per le aziende che operano in settori in cui il lavoro è basato sulla conoscenza, è necessario trovare un nuovo modello che valorizzi i processi di auto-organizzazione. Quanto NUOVO lavoro per i Consulenti e i Commercialisti !!!!!!!

MA COSA STA SUCCEDENDO A QUESTO MONDO ?

E SE LA CRISI FOSSE STATA PROVOCATA ?

ALCUNE CONSIDERAZIONI

• Secondo i cultori di questa teoria citata anche da alcuni economisti e nei confronti della quale Vi invito a fare le opportune critiche e considerazioni, la storia può essere letta in modo diverso rispetto a quanto viene reso a noi noto

• Essa fa riferimento ad un cammino forzato dell'umanità verso quel Nuovo Ordine Mondiale che le Società Segrete (Massoneria in primis) e l'Alta Finanza vorrebbero instaurare sulla Terra, con il consenso o con la violenza al posto dell'odiata civiltà cristiana, posto che molti giornalisti sanno ma si autocensurano per paura di perdere il lavoro

• Ma che cosa vogliono i bilderberghiani secondo i cultori della teoria complottista ? Il potere assoluto : un unico governo mondiale, un’unica religione, un’unica moneta

• La religione nuova è l’ecologia ( Carta della Terra e WWF ). Per il Club vige una certa tolleranza verso ogni credo e ideologia collocando tutte le religioni sullo stesso piano mentre dal 1723 pone se stessa su un piano superiore

• Un capitalismo più sofisticato che il Club ha ideato basandolo su una nuova guerra mondiale dove per guerra va intesa ogni forma di violenza psicologica e fisica in cui gli esseri umani sono colpiti in modo subdolo senza che gli stessi se ne rendano conto e quindi senza sapersi difendere

• Andiamo ad accennare alle tre fasi di questa ipotetica guerra ideate dal Club

PRESUPPOSTI E PRIMA FASE

• Condizionare gli abitanti a vivere come schiavi dell’impero disumanizzando gli individui, manipolando sentimenti ed emozioni per meglio controllare le persone

• Rimanere schiavi del sistema democratico è possibile mediante lo studio del cervello, delle tensioni che subisce, anche per effetto dello stress lavorativo che la scienza ha studiato a fondo

• Le persone pensano di essere libere ma non lo sono, in maniera particolare se si semina la non cultura perché chi controlla il sapere controlla il mondo

• Ciò è possibile mediante sottili processi di omogeneizzazione e di egualitarismo

<< Mai come d’ora la suggestione di massa era stata tanto efficace. Mai prima d’ora i manipolatori hanno avuto a loro disposizione tecniche di promozione altrettanto valide e così solidamente suffragate da esperimenti scientifici. Mai come oggi hanno avuto a disposizione mezzi di comunicazione di massa tanto intrusivi>> Konrad Lorenz, Nobel per la Medicina 1973

PRESUPPOSTI

• Distruggere le basi, ossia la famiglia, i principi religiosi, morali e ogni altro principio appreso

• Non sapere, non pensare : le scuole di economia formano individui che sembrano squali di finanza, non intellettuali del sapere economico creatori di Valore per le imprese e per la società

• Condividendo questo progetto, essi ritengono di dover governare la massa, spostando la sovranità popolare << nelle mani di alcuni privilegiati, autodisciplinati e responsabili >>. Gli ambiti quindi nei confronti dei quali agire sono : cultura, istruzione, scienza, comunicazione, lavoro, svago e tempo libero, manipolazione della storia, paura, conoscenza e religione

• La CULTURA DELL’ODIO è fomentata dai padroni del mondo in quanto se non ci odiassimo, non esisterebbero le guerre che costituiscono uno dei principali strumenti per ottenere potere e denaro e diffondere l’angoscia

• Da ciò si evince che alla base della comunicazione vi è la menzogna

COME AGISCONO I PADRONI DEL MONDO

• Oltre alla non cultura, il Club dispone di laboratori scientifici sparsi in tutto il mondo con il compito di studiare ed attuare operazioni di manipolazione sia sul comportamento individuale, sia su quello collettivo (pubblicità subliminale)

• Alcuni laboratori hanno sede presso la CIA, la Fondazione Rockefeller, il Tavistock Institute of Human Relations, la Rand Corporation, la Fondazione Carnegie, il MIT, il Centro Ricerche di Stanford, l’Hudson Institute, la Heritage Foundation e il Centro studi internazionali e strategici di Georgetown

• Principalmente vengono studiate le tecniche persuasive ; le ricerche hanno dimostrato che chi cresce senza appigli è un soggetto ideale per essere manipolato

• Come si fa ? Disattivando la mente e l’animo delle persone, scoraggiando la creatività, fornendo loro una scarsa preparazione in materie logiche e matematiche, in economia, promuovendo l’egocentrismo, il gusto per attività emotive ( sesso, violenza e guerra nei media ) e fisiche ( cibo spazzatura ), proponendo diversivi che spostino l’attenzione non sulle priorità

COME AGISCONO I PADRONI DEL MONDO

• Il debito pubblico per essere controllato, va tenuto all’oscuro dei meccanismi che lo determinano, tutto deve rimanere in uno stato di confusione, contraddizione, perché il fine è quello di rendere incomprensibile il loro agire

• Altra importante strategia è quella di controllare il nostro tempo libero : calcio e centri commerciali ( panem et circenses ) rientrano nella «guerra tranquilla»

• Lavoro: mantenere la gente sempre più occupata, stanca e senza tempo e voglia di pensare, diminuendo contestualmente le retribuzioni. Il lavoro è diventato per molti alienante e per provare un po’ di piacere, si va nei centri commerciali

• Paura : è la strategia più efficace che rende vulnerabile l’essere umano perché la paura spinge a non reagire

• Alla base della comunicazione c’è la Menzogna = denaro, prestigio sociale, potere

• Una menzogna ripetuta tante volte diventa verità

LE STRATEGIE

AZIONE OBIETTIVO

Mantenere la società nell’ignoranza

Indurre preoccupazione e inquietudine

Attaccare la famiglia

Ridurre la liquidità e concedere piùcrediti e indennità

Meno organizzazione sociale

Meno difese

Controllare l’educazione dei giovani

Più lassismo e più dati personali

SECONDA FASE : GUERRA ECONOMICA E PSICOLOGICA

• Fatti oggettivi : le banche private hanno ricevuto aiuti pubblici e sono nel contempo divenute proprietarie delle case che le persone non sono riuscite a pagare perché acquistate con mutui ipotecari

• Gli aiuti bancari non sono giunti alle imprese e alle famiglie

• Disposizione di una brusca stretta creditizia che ha bloccato le attività economiche con conseguenze deleterie nei confronti dell’occupazione

• 2010 : viene creata in Europa la Trojka ( composta da BCE, FMI, Commissione Europea), che ha costretto i Paesi a sottostare ad un rigore fortissimo : tagli alla sanità, all’istruzione, maggiori tasse, diffusa infelicità, paura del domani

• E’ la guerra economica a sancire una nuova forma di schiavitù. Nel caso della Grecia, i politici tedeschi sono arrivati a chiedere di vendere le loro isole per saldare i debiti

• << Molti governi devono rendersi conto di aver perso la propria sovranità già da tempo >> Draghi

SECONDA FASE : GUERRA ECONOMICA E PSICOLOGICA

• Il Ceto medio : è fondamentale annientarlo, perché costituisce il pilastro dell’economia di ogni Paese

• Discreditare le istituzioni e le personalità di spicco dei Paesi, dimostrando l’esistenza di una corruzione generalizzata proprio perché << qualcosa deve prendere il posto dei governi >> ( 1° febbraio 1999 David Rockefeller )

• << Datemi il controllo della moneta e non dovrò preoccuparmi di chi fa le leggi >> Il banchiere Mayer Amshel Rothschild

• L’Unione Europea è un’invenzione del Club di Bilderberg ? Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Cipro, paesi ricchi di cultura, storia, aziende, materie prime, sono stati divorati dalla crisi

• L’autostima di moltissime persone è stata attaccata ; molti individui dubitano di se stessi, delle proprie capacità, si isolano, non sanno come chiedere aiuto

TERZA FASE:LA GUERRA MONDIALE CLASSICA?

• Javier Solana, ex segretario generale della Nato, ha dichiarato che l’Europa deve fungere da laboratorio del possibile futuro governo mondiale

• Nel frattempo, visto che la crisi sarebbe stata provocata dal Club ( sempre secondo il sostenitori di questa teoria), che fine hanno fatto i soldi spariti dalle Banche e che a partire dal 2008 i governi hanno iniziato a ripagare attingendo alle tasche dei contribuenti ? Sono finiti nei paradisi fiscali ( si quantifica una somma pari al 25%-30% del PIL mondiale )

• Ma se i consumi crollano, il ceto medio si è impoverito, si sono abbassate le retribuzioni, come può sopravvivere il capitalismo bilderberghiano ? Con la pazienza, perché non c’è fretta di arrivare al dominio assoluto in modo repentino ( ricordiamo la filosofia della Fabian Society – piccoli passaggi incrementali ) e in più il mondo non è solo l’Europa o gli Stati Uniti. Essi in fondo già controllano più del 90% delle risorse finanziarie mondiali

LA TEORIA DELLA MANIPOLAZIONE

• << I poteri forti e il possesso di informazioni, strutture e tecnologie, stanno in poche mani

• L’essenza del potere non è la proprietà, il dominio delle cose, ma il dominio dei comportamenti delle persone e il denaro, il debito, il credito, la prospettiva di un profitto o di una perdita, sono le leve più efficaci per dominare il comportamento individuale e collettivo delle persone. L’indebitamento pubblico è il miglior mezzo di dominio del comportamento nazionale.

• Le tecniche di dominazione si articolano principalmente su 3 settori del sapere : l’economia, il diritto, la psicologia >> Tratto dal libro “Neuroschiavi” di Marco della Luna, Paolo Cioni, rispettivamente saggista, avvocato, psicologo della manipolazione sociopolitica e l’altro, neuropsichiatra e docente di psicopatologia

LA CONTROFFENSIVA

• L’allegria, l’empatia, la creatività, la cultura, la bellezza in quanto valore nelle sue varie forme a partire dall’arte, i valori, l’etica, l’alterità, sono queste le principali forme di resistenza. L’esuberanza e il riso liberano l’essere umano dalla paura ; la nostra rassegnazione e tristezza sono la loro forza, così come la voglia di fare cose, l’intraprendenza, l’energia positiva, l’ottimismo

• Sapete, sono loro ad avere paura del popolo. Ammesso che la teoria sia vera e comunque in ogni caso, cosa fare allora per sopravvivere con dignità in questo difficile momento? Impegno contro la povertà e le sue varie forme ( anche noi ci siamo impoveriti spesso ingiustamente), rivalutare la Famiglia e il ruolo della donna come educatrice e portatrice di sani principi, comunicare di più nei luoghi di incontro in cui le persone possano stringersi in un abbraccio comune di condivisione di progetti sani e creativi, acculturarci di più tutti, effettuare acquisti consapevoli a favore dei piccoli imprenditori, diventare più creativi

• Quando finisce un impero ? Quando cambiano i valori. E’ arrivato il momento dell’amore come controffensiva alla cultura dell’odio

CONCLUSIONI

<< Ma alla fine mi parve di aver compreso perché l’uomo sia il più felice degli esseri animati e degno perciò di ogni ammirazione e quale sia infine quella sorte che,

toccatagli nell’ordine universale, è invidiabile non solo ai bruti, ma agli astri e agli spiriti oltremondani. Cosa incredibile e meravigliosa! E come altrimenti, se è per

essa che giustamente l’uomo vien proclamato e ritenuto un grande miracolo e meraviglia fra i viventi!...........

Ti posi nel mondo perché di là tu meglio scorgessi tutto ciò che è nel mondo. Non ti ho fatto né celeste, né terreno, né mortale, né immortale, perché di te stesso quasi

libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che tu avessi prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori, che sono i bruti; tu potrai

rigenerarti, secondo il tuo volere, nelle cose superiori che sono divine >>

Pico della Mirandola, Discorso sulla dignità dell’uomo, 1486