La Pieve di Brandico 01_2013

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA MADDALENA La Pieve di Brandico La Pieve di Brandico Pasqua 2013

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA MADDALENA

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA MADDALENA

La Pieve diBrandico

La Pieve diBrandico

Pasqua 2013

La Pieve diBrandico

PERIODICO DI VITA PARROCCHIALE DI BRANDICO (BS)a cura del sac. Don Giulio

In copertina: Cristo risorto.SOMMARIOPasqua, Primaveradello sPirito Pag. 3

Cronologia degliavvenimenti della morte,sePoltura e risurrezionedi gesú 4

CeleBrazioni Pasquali 5

CeleBrazioni dellasettimana santa 6

triduo Pasquale 6

Confessioni Pasquali 6

grazie a Benedetto XviPer il ministero riCCodi fede 7

PaPa franCesCo 10

50° di vita religiosamadre giaComina gilBerti 11

resoConto eConomiCo2012 11

gruPPo ministranti:tre giorni a alonedi Casto 12

madri Cristiane 13

torneo di BrisCola 13

la Prima riCostruzionedella Pieve 14

roma dal 2 al 5settemBre 2013 15

Calendario liturgiCoPastorale 16

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Carissimi parrocchiani, a conclusione del cammino quaresimale celebriamo la

Pasqua del signore. Celebriamo il centro della fede, della vita e della liturgia cristiana. la fede cristiana si basa sull’annuncio, sulla testimonian-za di quelle sorelle e fratelli che hanno visto prima il masso ro-vesciato e la tomba vuota, poi i messaggeri che atte-stavano che gesù, il Croci-fisso era risorto, quindi il signore stesso vivo e tangibile apparso a ma-ria maddalena e ai due discepoli di emmaus e agli undici riuniti nel Cenacolo.

la Pasqua non ha caso si celebra in Primavera, quando dopo un lungo inverno tutto si risve-glia. abbiamo voglia di primavera. dobbiamo aver voglia anche della Primavera dello spirito. Come singole persone abbiamo bisogno di una rinascita autentica. ma ne abbiamo biso-gno anche come comu-nità cristiana per vivere rapporti improntati al vangelo dell’amore. ne abbiamo bisogno come Chiesa universale che, stimolata dagli ultimi eventi come la rinun-cia di Benedetto Xvi e l’elezione del nuovo Papa, è chiamata a rinnovarsi per essere davvero quella luce dei popoli come il signore l’ha voluta. ne abbiamo bisogno anche a livello di società civile, sempre più litigiosa. È necessario darci una speranza, anche se i fatti di tutti i giorni sembrano piccona-te alla speranza. tutti come singoli e come comu-nità possiamo e dobbiamo presentarci al mondo come segno visibile e credibile del Cristo risorto il

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PASquA,PRIMAveRA dellO SPIRItO

solo che può trasformare l’uomo e l’insieme degli uomini. Purtroppo si ha l’impres-

sione che troppi cristiani non abbiano più questa speranza da comunicare.

le donne che la mattina di Pasqua trovarono il sepolcro vuoto, van-

no subito dagli apostoli, vanno a contagiare anche loro. se uno ha qualcosa di grande lo

comunica con il corpo, con le parole, con gli occhi, con i gesti, con le mani e il cuore. gesù risorto se l’abbiamo dentro di noi allora è un fuoco, una passione, una luce. il vangelo ci rivela che dio sta in tutti gli uo-mini ma secondo due modalità: o è risorto e presente, o è lascia-to all’indifferenza e assente. ecco perché la risurrezione oltre che essere un dono è anche una respon-sabilità per l’uomo. Possiamo far risorge-re dio in noi o lo pos-siamo lasciare nella morte. Possiamo ren-derlo vivo, lasciarci cioè coinvolgere da lui, oppure possia-mo lasciarlo li buono buono, così che non ci tocchi, che non ci dia troppo fastidio. Ci auguriamo a vicenda la gioia degli apostoli e degli amici di gesù

nel giorno della risur-rezione. È la gioia di

sentirsi rinascere sentendo vivere accanto a noi e per sempre Cristo stesso. Buona Pasqua di risurre-zione e di vita nuova. Cristo risorto regni sempre nei nostri cuori.

vostro parrocoDon Giulio

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Racconto evangelicoesaminiamo la cronolo-

gia degli avvenimenti che seguiro-no alla morte e sepoltura di gesù. la sepoltura fu una operazione provvisoria, in quando essendo ormai un’ora serale e si appros-simava con il tramonto il sabato ebraico, in cui è noto era proibita qualsiasi attività, il corpo di gesù fu avvolto in un lenzuolo candido e deposto nel sepolcro nuovo sca-vato nella roccia, appartenente a giuseppe d’arimatea, membro del sinedrio, ma ormai seguace delle idee dei giovane “Rabbì” della galilea.le operazioni necessarie per que-sto tipo di sepoltura, che non era l’inumazione nel terreno, e cioè il cospargere il corpo con pro-fumi ed unguenti conservativi e l’avvolgimento dello stesso corpo con fasce o bende (ne abbiamo l’esempio nel racconto di lazzaro risuscitato dallo stesso gesù); que-ste operazioni, dicevamo, furono rimandate a dopo il sabato dalle pie donne, le quali dopo aver pre-parato gli aromi e visto dove era stato deposto il corpo di gesù, alla fine si allontanarono.dopo la Parasceve (vigilia del sa-bato) quindi appena dopo sepol-to gesù, i sacerdoti ed i farisei si recarono da Pilato dicendogli che si erano ricordati “che quell’impo-store quando era ancora in vita, disse: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, per-ché non vengano i discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: ri-sorto dai morti. Cosi quest'ultima

impostura sarebbe peggiore della prima!”.e Pilato, secondo il solo vangelo di matteo, autorizzò il sigillo, del sepolcro e dispose alcune guardie per controllarlo.trascorso il sabato, in cui tutti os-servarono il riposo, maria di mag-dala, maria di Cleofa e salome, completarono la preparazione dei profumi e si recarono al sepolcro di buon’ora per completare le un-zioni del corpo e la fasciatura; lun-go la strada dicevano tra loro, chi poteva aiutarle a spostare la pe-sante pietra circolare, che chiude-va la bassa apertura del sepolcro, che era composto da due ambien-ti scavati nella roccia, consistenti in un piccolo atrio e nella cella se-polcrale; quest’ultima contenente una specie di rialzo in pietra, su cui veniva deposto il cadavere.quando arrivarono, secondo i vangeli, vi fu un terremoto, un angelo sfolgorante scese dal cie-lo, si accostò al sepolcro fece roto-lare la pietra e si pose a sedere su di essa; le guardie prese da gran-de spavento caddero svenute. ma l’angelo si rivolse alle donne sgo-mente, dicendo loro: “Non abbia-te paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”.Proseguendo con il racconto del vangelo di matteo, le donne si allontanarono di corsa per dare l’annunzio ai discepoli. Piace ri-cordare che anche l’annunzio del-la nascita di gesù avvenne tramite un angelo a dei semplici pastori, cosi anche la sua risurrezione

viene annunciata da un angelo a delle umili donne, che secondo l’antico diritto ebraico, erano ina-bilitate a testimoniare, quindi con questo evento che le vede mes-saggere e testimoni, viene anche ad inserirsi un evento storico nella socialità ebraica.lungo la strada lo stesso gesù ap-parve loro, che prese dalla gioia si prostrarono ad adorarlo e, il risorto disse loro: “Non temete, andate ad annunziare ai miei fra-telli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.Proseguendo nella lettura del vangelo di matteo (che è l’unico ad indicare l’esistenza di un drap-pello di guardie), mentre le don-ne proseguirono veloci alla ricerca degli apostoli per avvisarli, alcuni dei soldati di guardia, rinvenuti dallo spavento provato, si recaro-no in città a riferire ai sommi sa-cerdoti l’accaduto.questi allora, riunitasi con gli an-ziani, decisero di dare una cospi-cua somma di denaro ai soldati, affinché dichiarassero che erano venuti i discepoli dì gesù di notte, mentre dormivano e ne avevano rubato il corpo, promettendo di intervenire in loro favore presso il governatore, se avessero avuto delle punizioni per questo.questa diceria, propagata dai, sol-dati, si è diffusa fra i giudei fino ad oggi. se colpa si potrebbe attribu-ire alle autorità religiose ebraiche dell’epoca, questa riguarda l’osti-nazione nello sbagliare anche di fronte all’evidenza, pur di non ammettere l’errore commesso; “quel timore che venga, rubato

CROnOlOgIAdeglIAvvenIMentIdellA MORte,SePOltuRAe RISuRRezIOne dI geSú

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il triduo pasqualeil cuore dell’anno liturgico è il triduo pasquale, che celebra la passione, morte e risurrezione del signore. la celebrazione della Pasqua distribuita in tre giorni, da venerdì a domenica, con il prolo-go del giovedì sera.la quaresima si è già conclusa con la messa del Cri-sma in cattedrale mentre con la messa della sera in Cena Domini comincia la Pasqua! È importante salvaguardare il senso unitario del triduo senza separare la passione e morte dalla risurrezione, ma facendo cogliere sempre il filo rosso che unisce la festa pasquale articolata nei tre giorni, ciascuno

il corpo, quelle guardie al sepol-cro, quel sigillo apposto per loro, richiesta, sono la testimonianza della loro follia ed ostinazione” (s. ilario); in realtà tutto ciò servì soltanto a rendere più certa ed in-contestabile la resurrezione.quando le donne raggiunsero gli apostoli e riferirono l’accaduto, essi corsero verso il sepolcro, ma Pietro e giovanni corsero avanti, al sepolcro arrivò per primo gio-vanni più giovane e veloce, ma sulla soglia si fermò dopo aver visto il lenzuolo (sindone) a terra, Pietro sopraggiunto, en-trò per primo e constatò che il lenzuolo era per terra, mentre il sudario, usato per poggiarlo sul capo dei defunti, era ripie-gato in un angolo, poi entrò anche giovanni e ambedue capirono e credettero a quan-to lo stesso gesù, aveva detto in precedenza riguardo la sua risurrezione.a questo punto, con gli apo-stoli che se ne ritornano tutti meravigliati e gioiosi verso la loro dimora, riempiti di certezza e nuova forza, ter-mina il racconto evangelico del giorno di Pasqua; gesù comparirà altre volte alla maddalena, agli apostoli, ai discepoli di emmaus, a sua madre, finché non si avrà la sua ascensione al cielo; gli evangelisti raccontano in modo diverso questi avve-nimenti connessi con la re-surrezione, ma in sostanza simili nell’insegnamento.

secondo una specifica tonalità:- preludio del Giovedì santo: ultima cena e istitu-

zione dell’eucaristia; celebra la Pasqua anticipa-ta da gesù nei segni rituali del pane e dei vino;

- Venerdì santo: croce; celebra il sacrificio di Cristo con l’offerta della propria vita per la salvezza del mondo;

- Sabato santo: sepolcro; celebra il riposo di gesù nella morte e la discesa agli inferi;

- domenica di Risurrezione: sepolcro vuoto; cele-bra la risurrezione del signore e la vittoria sulla morte.

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CelebRAzIOnIdellA SettIMAnA SAntA

Domenica delle Palme (24 marzo)ore 8.00 s. messaore 10.30 Benedizione degli ulivi presso l’oratorio Processione. s. messa della Passioneore 17.00 vespriore 20.30 via CruCis vivente nella frazione di ognato

Lunedì Santo (25 marzo)ore 8.30 lodi e s. messaore 17.00 vespri

Martedì Santo (26 marzo)ore 8.30 s. messa con omeliaore 17.00 vespri

Mercoledì Santo (27 marzo)ore 8.30 lodi e s. messaore 20.30 liturgia penitenziale con Confessioni

Nelle mattinate di Lunedì e Martedì santiConfessioni e s. Comunione per anziani e ammalati

tRIduO PASquAle

Martedì Santoore 14.30 iv° anno di iniziazione cristianaore 16.00 v° anno di iniziazione cristiana

Mercoledì Santoore 15.30 Prima e seconda mediaore 16.30 Cresimandiore 20.30 liturgia penitenziale con Confessioni per

tutti. Presenti altri sacerdoti

Venerdì Santoore 16.00 - ore 18.00

Sabato Santodalle ore 9.00 alle 11.30 dalle ore 15.00 alle 18.00

Nota beneii Venerdì Santo è giorno di magro e di digiunonel Venerdì Santo è raccomandata la presenza non solo alla via Crucis e alla processione, ma anche alla celebrazione delle ore 15.00 che è la vera celebrazione di questo giorno.La Processione passerà per le vie: iv novembre, e. fermi, martiri della libertà, X giornate, iv novembre.La Veglia Pasquale, nella notte di Pasqua, è la più importante celebrazione dell’anno liturgico. Ci sia da parte di tutti l’impegno ad essere presenti.durante i giorni del triduo si riportano le cassettine quaresimali.

Giovedì Santo (28 marzo)ore 9.30 nella Cattedrale di Brescia, concelebra-

zione di tutti i sacerdoti presieduta dal vescovo per la benedizione degli olii santi

ore 20.30 s. messa solenne “Nella Cena del Si-gnore”. segue l’adorazione fino alle ore 24.00

Venerdì Santo (29 marzo)ore 8.30 Canto delle lodiore 15.00 azione liturgica della Passione del si-

gnoreore 20.30 via Crucis e processione con il Cristo

morto

Sabato Santo (30 marzo)ore 8.30 Canto delle lodiore 20.30 solenne veglia Pasquale

Domenica di Pasqua (31 marzo)ore 8.00 s. messaore 10.30 s. messa solenneore 17.00 vespri e benedizione eucaristica

Lunedì di Pasqua (1 aprile)ore 8.00 s. messaore 10.30 s. messa

COnfeSSIOnIPASquAlI

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gRAzIe A benedettO XvIPeR Il MInISteRO RICCO dI fede

Vogliamo anche noi espri-mere il grazie sentito a

Papa Benedetto XVI per il dono del suo ministero pastorale così ricco di fede, di testimonianza, di alto magi-stero e di straordinaria umiltà. Ora, come ha detto lui stesso nell’ultima udienza generale, continuerà a ser-vire la Chiesa con la preghiera, la riflessione, con il suo amore e con tutte le sue forze interiori e, come pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. La folla presente in piazza S. Pietro per l’ultima udienza è stata la migliore testimonianza della ricono-scenza che la Chiesa nutre nei con-fronti di un Papa che si è messo sulle spalle il peso, di un pontificato non semplice caratterizzato da momenti burrascosi.

discorso di Benedetto XVIall’ultima udienza generalemercoledì 27 febbraio 2013Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato!Distinte Autorità!Cari fratelli e sorelle!vi ringrazio di essere venuti così nu-merosi a questa mia ultima udienza generale.grazie di cuore! sono veramente commosso! e vedo la Chiesa viva! e penso che dobbiamo anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona adesso ancora nell’in-verno.Come l’apostolo Paolo nel testo bi-blico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprat-tutto ringraziare dio, che, guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo. in questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a dio per le «notizie» che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel si-gnore gesù Cristo, e della carità che

circola realmente nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orien-ta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo.sento di portare tutti nella preghie-ra, in un presente che è quello di dio, dove raccolgo ogni incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. tutto e tutti raccolgo nella preghiera per affidarli al signore: perché abbiamo piena conoscenza della sua volon-tà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, e perché possiamo com-portarci in maniera degna dì lui, del suo amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col 1, 9-10).in questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappia-mo tutti noi, che la Parola di verità del vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. il vangelo purifica, e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di dio nella verità e nella carità. questa è la mia fidu-cia, questa è la mia gioia.quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho avuto la ferma certezza che mi ha sempre accompa-gnato: questa certezza della vita del-la Chiesa dalla Parola di dio. in quel momento, come ho già espresso più

volte, le parole che sono risuonate nel mio cuore sono state: signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? È un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. e otto, anni dopo posso dire che il signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. È stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avu-to momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli apo-stoli nella barca sul lago di galilea: il signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi, sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento con-trario, come in tutta la storia della Chiesa, e il signore sembrava dor-mire. ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il signore e ho sem-pre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non e nostra, ma è sua. e il signore non la lascia affondare; è lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringra-ziamento a dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e an-che a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore.siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel si-gnore, ad affidarci come bambini nelle braccia di dio, certi che quel-le braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di cammi-nare ogni giorno, anche nella fatica. vorrei che ognuno si sentisse amato da quel dio che ha donato il suo fi-

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glio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. in una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mat-tino si dice: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano...».sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nes-suno ci può togliere!ringraziamo il signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente. dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!ma non è solamente dio che vo-glio ringraziare in questo momen-to. un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro, anche se è la sua prima responsabilità. io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petri-no; il signore mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a dio e alla Chiesa, mi han-no aiutato e mi sono state vicine. anzitutto voi, cari fratelli Cardinali: la vostra saggezza, i vostri consigli, la vostra amicizia sono stati per me preziosi; i miei Collaboratori, ad ini-ziare dal mio segretario di stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni; la segreteria di stato e l’intera Curia romana, come pure tutti coloro che, nei vari settori, pre-stano il loro servizio alla santa sede: sono tanti volti che non emergono, rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio, nella dedizione quoti-diana, con spirito di fede e umiltà sono stati per me un sostegno sicu-ro e affidabile. un pensiero speciale alla Chiesa di roma, la mia dioce-si! non posso dimenticare i fratelli nell’episcopato e nel Presbiterato, le persone consacrate e l’intero Popolo di dio: nelle visite pastorali, negli in-contri, nelle udienze, nel viaggi, ho sempre percepito grande attenzio-ne e profondo affetto; ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza distinzioni, con quella carità pastorale che è il cuore di ogni Pa-store, soprattutto del vescovo dì roma, del successore dell’apostolo Pietro. ogni giorno ho portato cia-scuno di voi nella preghiera, con il cuore di padre.vorrei che il mio saluto e il mio rin-

graziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. e vorrei esprimere la mia gra-titudine al Corpo diplomatico presso la santa sede, che rende presente la grande famiglia delle nazioni. qui penso anche a tutti coloro che lavo-rano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importan-te servizio.a questo punto vorrei ringraziare di vero cuore anche tutte le numerose persone in tutto il mondo, che nelle ultime settimane mi hanno inviato segni commoventi di attenzione, di amicizia e di preghiera. sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. il Papa appartiene a tutti e tantissime per-sone si sentono molto vicine a lui. È vero che ricevo lettere dai grandi del mondo - dai Capi di stato, dai Capi religiosi, dai rappresentanti del mondo della cultura, eccetera. ma ricevo anche moltissime lettere da persone semplici che mi scrivo-no semplicemente dal loro cuore e mi fanno sentire il loro affetto, che nasce dall’essere insieme con Cristo gesù, nella Chiesa. queste perso-ne non mi scrivono come si scrive ad esempio ad un principe o ad un grande che non si conosce. mi scri-vono come fratelli e sorelle o come figli e figlie, con il senso di un lega-me familiare molto affettuoso. qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa - non un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di gesù Cristo, che ci unisce tutti. sperimentare, la Chiesa in que-sto modo e poter quasi toccare con le mani la forza della sua verità e del suo amore, è motivo di gioia, in un tempo in cui tanti parlano del suo declino. ma vediamo come la Chiesa è viva oggi!in questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda

serenità d’animo. amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi.qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. la gravi-tà della decisione è stata proprio an-che nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal signore. sempre - chi as-sume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chie-sa. alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione pri-vata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il signore ama-no anche il successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e fi-glie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.il “sempre” è anche un “per sem-pre” - non c’è più un ritornare nel privato. la mia decisione di rinun-ciare all’esercizio attivo del ministe-ro, non revoca questo. non ritorno alla vita privata, a una vita di viag-gi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il signore Crocifisso. non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire nel re-cinto di san Pietro. san Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. egli ci ha mostrato la via per una vita, che, at-tiva o passiva, appartiene totalmen-te all'opera di dio.ringrazio tutti e ciascuno anche, per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa decisione così importante. io continuerò ad ac-compagnare il cammino della Chie-sa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al signore e alla sua sposa che ho cercato di vive-re fino ad ora ogni giorno e che vor-rei vivere sempre. vi chiedo di ricor-darmi davanti a dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati

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ad un compito così, rilevante, e per il nuovo successore dell’apostolo Pietro: il signore lo accompagni con la luce e la forza del suo spirito.invochiamo la materna intercessio-ne della vergine maria madre di dio e della Chiesa perché accom-pagni ciascuno di noi e l’intera co-munità ecclesiale; a lei ci affidiamo, con profonda fiducia.Cari amici! dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprat-tutto nei momenti difficili. non per-diamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cam-mino della Chiesa e del mondo. nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certez-za che il signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore. grazie!

papa Benedetto XVIe la Chiesa brescianaLa visita a Brescial’8 novembre 2009domenica 8 novembre 2009: una data storica per la Chiesa di Brescia. in quella domenica piovosa la dio-cesi bresciana si strinse in un caloro-so abbraccio attorno a Benedetto Xvi. la prima tappa fu la Basilica di Botticino per pregare sulle spoglie di don arcangelo tadini proclama-to santo il 26 aprile precedente. Poi la celebrazione in piazza Paolo vi , l’inaugurazione della nuova sede dell’istituto Paolo vi e l’incontro nel-la Parrocchiale di Concesio dove fu battezzato Paolo vi.

monsignor ganfranco mascher, vi-cari generale, ricorda nel seguente articolo i frutti prodotti da quella visita “A poco più di tre anni di di-stanza da quell’8 novembre 2009 la visita di Benedetto XVI a Brescia è ancora ricordata come un evento bello. Un ricordo che accomuna la Chiesa all’intera comunità brescia-na”. Parte da questa considerazione il bilancio che mons. gianfranco ma-scher, vicario generale della diocesi, traccia dei frutti che la giornata bre-sciana di Benedetto Xvi è stata in grado di produrre. “Credo che una analisi di ciò che quella visita ha pro dotto nella nostra Chiesa e più in ge-nerale nella comunità bresciana - af ferma mons. mascher - trovi la sua sintesi più efficace nell’incipit saluto che il Vescovo Monari rivolse al Papa in piazza Paolo VI (Ha fatto bene, Santità, a venire a Brescia). Poche parole che riassumono la ricchezza dei frutti prodotti dalle poche ore che Benedetto XVI trascorse nel Bre-sciano”. Per il vicario generale quel-la visita è stata in primo luogo una grande esperienza di Chiesa. “An-che nel corso della recente visita ad limina - afferma al proposito mons. mascher - il Papa ha confermato a mons. Monari che la presenza a Bre-scia nel novembre del 2009 aveva il significato della conferma del cam-mino compiuto dalla nostra Chiesa”. un cammino che, anche grazie alle parole e alle riflessioni proposte da Benedetto Xvi nei diversi appunta-menti di quell’8 novembre del 2009, si è consolidato, a partire dalla de-

vozione e dalla conoscenza di Paolo vi “Non bisogna dimenticare - pro-segue il vicario generale - che quel-la visita mise al centro la figura del Papa bresciano, indicato a più ripre-se da Benedetto XVI come maestro di vita”. ma nel corso della sua gior-nata bresciana il Papa toccò anche il tema del coraggio della fede, quello dell’emergenza educativa e, quello dell’unità della Chiesa. “Questioni - continua mons. mascher - che sono diventate poi centrali nella vita, nell’azione e nella riflessione della nostra Chiesa”. se significativi sono i frutti “intraecclesiali” che la presen-za del Papa a Brescia ha prodotto, non meno rilevanti sono le ricadute sull’intera comunità locale che, in-curante delle condizioni inclementi di quella giornata, si riversò nelle strade e nelle piazze per incontrare il Papa. “Per moltissime persone - è il ricordo del vicario generale - an-che la semplice vista di Benedetto XVI fu una rivelazione. Quello che vedevano sfilare davanti ai loro oc-chi non era il Pontefice freddo, dagli atteggiamenti distaccati dipinto dai media, ma era un uomo mite, capa-ce di comunicare calore anche con il semplice sguardo. Era insomma un Papa capace di giungere al cuore”. Benedetto Xvi ha percepito il calore dei bresciani, capaci di fare sentire il loro affetto a dispetto della tan-ta pioggia e del freddo di quell’8 novembre. “È stato lo stesso Papa - conferma ancora mons. mascher - a sottolineare questo aspetto sia in occasione del pellegrinaggio di rin-graziamento della Diocesi del mag-gio 2010, sia in occasione della visita ad limina delle scorse settimane”.

Le canonizzazionidi Santi brescianitra i tanti motivi che hanno fatto crescere il senso di gratitudine che la Chiesa bresciana ha verso Bene-detto Xvi ci sono due santi bresciani da lui canonizzati. si tratta di don arcangelo tadini proclamato san-to il 26 aprile 2009 e padre giovan-ni Piamarta proclamato santo il 21 ottobre scorso. in entrambe le cir-costanze moltissimi sono stati i bre-sciani che hanno affollato piazza s. Pietro.

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PAPA fRAnCeSCO

Mentre il bollettino va in stampa abbiamo

appreso la notizia dell’elezione del nuovo papa.È l’argentino Jorge mario Ber-goglio. È il primo papa del suda-merica. È il primo ad assumere il nome di francesco. la scelta del nome è un segnale preciso, il rife-rimento alla povertà e alla sem-plicità che deve tornare ad essere lo stile della Chiesa. Con questo nome ha scelto per sé e per il proprio pontificato il richiamo ad una delle esperienze più forti della storia della Chiesa, la santità del poverello di assisi. un nome nuovo che porta con sé anche un impegno nuovo. e i suoi primi gesti ci hanno già rivelato quale sarà il suo stile. sarà un pontifica-to che ci riserverà delle vere sor-prese. queste le sue prime parole pronunciate dal balcone della Ba-silica di s. Pietro: “Fratelli e sorel-le, buona sera. Voi sapete che il dovere di un Conclave era di dare un Vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli Cardinali siano anda-ti a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringra-

fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo. Questo cam-mino della Chiesa di Roma che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, per tutto il mondo perché vi sia una grande fratellanza. Vi auguro che que-sto cammino di Chiesa che oggi incominciamo sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa san-ta e bella città. E adesso vorrei dare la benedizione. Ma prima vi chiedo un favore, prima che il Vescovo benedica il popolo, vi chiedo che preghiate il Signore perché mi benedica”.Benvenuto Papa francesco

zio per l’accoglienza. La comu-nità diocesana di Roma ha il suo vescovo e prima di tutto vorrei

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50° dI vItA RelIgIOSAMAdRe gIACOMInA gIlbeRtI

Domenica 6 gennaio, so-lennità dell’epifania del

signore, la nostra Parrocchia ha festeggiato i cinquant’anni di vita religiosa di madre giacomina gil-berti. È sta scelta la festa dell’epifa-nia perché era il giorno in cui ma-dre giacomina entrò in Convento. la messa solenne presieduta dal parroco don giulio e concelebra-ta da padre Bruno Bordonali e da don gino regonsachi, parroco di Borgosatollo, è stata animata dal Coro parrocchiale e dal Coro dei ragazzi. numerosa la presenza an-che di persone provenienti da Par-rocchie dove madre giacomina ha esercitato il suo ministero.nell’omelia il parroco ha detto che “nei Magi noi possiamo vedere la vita di madre Giacomina. Ella en-trò in Convento proprio il giorno dell’Epifania del 1963. Lasciò il suo paese di origine per entrare nell’Istituto delle Figlie della Ca-rità, le Canossiane. Sicuramente ha influito nella sua scelta la pre-senza in questa comunità delle madri canossiane. Sono state loro la stella che l’hanno guidata non solo a incontrare Cristo, ma anche a donare tutta la sua vita per Lui. E sicuramente madre Giacomina, come i Magi, ha provato la gioia di prostrarsi davanti al Signore e di offrire a Lui il dono della sua vita. Da allora ella ha donato la sua vita agli altri, avendo come scopo della sua missione il portarli a Cristo at-traverso l’attività catechistica e la promozione e l’animazione del lai-cato come prevede il carisma della

famiglia canossiana. Lo ha fatto nelle comunità in cui è stata: Iseo, Borgo S. Giacomo, Cividate Camu-no, Calvisano, Isorella, Bagnolo, S. Vito nel mantovano. È divenuta a sua volta la stella che guida a Cri-sto. Con la sua fede profonda ha contagiato tanti; ha fatto capire non solo con le parole, ma con i fatti, che i cristiani devono segui-re la via che Gesù indica è l’unica via che conduce a Lui è la via della carità”.nella celebrazione abbiamo rin-graziato il signore per tutto que-sto e abbiamo chiesto che altre stelle possano sorgere ad indicare la via che porta a Cristo. Possano sorgere in questa comunità che in passato ha dato alla Chiesa tante vocazioni femminili.

ReSOCOntO eCOnOMICO 2012entrate parrocchia 30.737,61entrate oratorio 58.536,44Totale Entrate Parrocchia e Oratorio 89.274,05

uscite Parrocchia 34.021,55uscite oratorio 45.355,10Totale Uscite Parrocchia e Oratorio 79.376,65

in cassa al 31/12/2011 104.360,13In cassa al 31/12/2012 114.257,53

Offerte restauro Organotutti in festa 2010 18.000,00tutti in festa 2011 12.000,00tutti in festa 2012 10.000,00Buste 3.555,00libere offerte 3.050,00Cene di beneficenza 2.586,00Totale 49.191,00

Offerte restauro Oratorioanni precedenti 17.813,91festa dell’oratorio giugno 2012 2.113,15Totale 19.927,06

La Pieve di Brandico12

gRuPPO MInIStRAntI:tRe gIORnI A AlOne dI CAStO

Già nell’estate scorsa noi adolescenti del gruppo ministranti, abbiamo organizzato

un campo scuola per i ministranti che poi si è tenuto nei giorni 2, 3 e 4 gennaio 2013 ad alone di Casto in val sabbia.durante i tre giorni abbiamo alloggiato nella Ca-nonica a fianco della Chiesa della piccola frazione di Casto, trasformata in una casa di accoglienza per gruppi. i giorni erano scanditi dai seguenti ritmi: al mattino alle ore 8.00 c’era la colazione. finita que-sta si andava a prendere il pane per il pranzo e la cena nell’unica bottega del paese. Poi, dopo la pre-ghiera e la riflessione, avevamo tempo libero fino a mezzogiorno. dopo pranzo noi ragazzi giocavamo a calcio, mentre le ragazze si divertivano con giochi di scatola e poi verso le ore 15.00 andavamo a fare una passeggiata per i fantastici sentieri di montagna avvolti nella natura. ritornati dalla camminata era l’ora della merenda, seguita dall’incontro e dal mo-mento di preghiera. successivamente dopo esserci lavati, si cenava. dopo cena avevamo la possibilità di giocare tutti insieme oppure guardavamo un film.Per questa bella esperienza vogliamo ringraziare il don per la sua disponibilità e per averci portato an-

cora una volta fuori dai confini di Brandico. un gra-zie speciale va anche alle nostre cuoche giuliana e grazia e al signor antonio e alle sue iniziative.

Damiano e Michele

Partiti da Brandico con un giorno piuttosto piovo-so, siamo arrivati ad alone di Casto, un paesino così, sperduto e un po' triste. ma il mattino seguente c’era un sole così gioioso che ci ha consentito di scoprire un paesaggio davvero incantevole... e anche que-sto ha contribuito a rendere davvero meravigliosa questa esperienza. Ho condiviso tre giorni insieme ai mie compagni tra passeggiate, giochi e catechesi che il don ci ha tenuto. Peccato che l’esperienza sia durata poco perché è bello ritrovarsi tra amici e con-dividere dei momenti insieme.

Matteo

È stata una bellissima esperienza. Ci siamo diverti-te molto. vogliamo ringraziare giuliana e grazia, le nostre fantastiche cuoche, antonio e soprattutto don giulio che ha reso possibile queste esperienza. speriamo di avere la possibilità di rifarla.

Elisa, Debora, Giada e Sofia

La Pieve di Brandico13

MAdRI CRIStIAne

Ci sono, all’interno della no-stra parrocchia molti grup-

pi di volontari che collaborano per le varie iniziative o per la cura delle strutture e del decoro della Chiesa.forse, però, alcuni non hanno sen-tito parlare del gruppo delle “Ma-dri Cristiane” che aggrega tutte le mamme giovani e meno giovani.il gruppo è nato molti anni fa e si occupa in particolare degli orna-menti della Chiesa, dai fiori alle tovaglie per gli altari, ai para-menti e altro ancora.ogni anno festeggia con partico-lare risalto e solennità la madon-na addolorata, scelta come patro-na, fa celebrare un ufficio funebre a suffragio di ogni mamma che muore e, in occasione del giorno dei morti, un ufficio per tutte le mamme defunte.Per tutte queste opere si avvale delle offerte che vengono raccol-te per l’iscrizione annuale e in oc-casione della s. Pasqua.nel corso degli anni sono state eseguite molte opere anche di particolare valore artistico. alcu-ni esempi: il restauro della pia-neta e dei piviale usati da tempo immemore nelle più importanti celebrazioni, opera eseguita con grande perizia dalle suore di clau-sura di Brescia; lo stendardo della madonna addolorata, simbolo del gruppo, oltre ad altri inter-venti sui paramenti utilizzati nelle varie solennità.C’è un restauro fatto eseguire dal-le madri Cristiane che porta con sé una nota molto commovente, quello della statua della madon-na immacolata.durante i lavori fu rinvenuto, all’interno della statua, un fogliet-to quasi consumato, ma ancora leggibile, sul quale stava scritta un’invocazione a maria: alla sua protezione venivano affidati tutti i giovani soldati di Brandico du-rante la seconda guerra mondia-

le. su una pergamena è stata ri-scritta l’invocazione, e poi rimessa nella statua, insieme al foglietto originale.

in questo ultimo anno, oltre alle consuete attività, è stato portato a termine il restauro di una pre-ziosa tovaglia per l’altare e, in occasione della s. Pasqua, sarà do-nato, con le offerte, un tappeto per l’altare maggiore.il gruppo madri Cristiane ringra-zia di cuore le mamme che ogni anno rispondono all’appello con generosità.

Gruppo Madri Cristiane

tORneO dI bRISCOlA

All’oratorio le serate fred-de del mese di gennaio

sono state animate da partite di briscola. il torneo organizzato an-che quest’anno nel periodo che precede la quaresima ha avuto la partecipazione di venti coppie. i vincitori sono stati:1 classificati:zacchetti giuseppe - sanzeni2 classIficati:ferrari giuseppe - marchini renato

3 classificati:guerini gianfranco - gandellini gianni4 classificati:Copeta francesco - zoni angeloil torneo si è concluso con le pre-miazioni e la cena. grazie agli or-ganizzatori, a chi ha offerto premi e a chi prestato la sua collabora-zione, sia per il torneo che per la cena. arrivederci all’anno prossi-mo.

Il gruppo delle Madri Cristianeha offerto per le prossime

festività pasqualiun nuovo tappeto

Grazie per questa donazione

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lA PRIMA RICOStRuzIOne dellA PIeve

La nuova costruzione della Pieve era certamente più

ampia dell’edificio originale, ma verosimilmente proporzionata al numero dei fedeli.la popolazione, a quel tempo, non era molto numerosa. l’arciprete mons. Bellandi annota nel registro da lui stesso introdotto:“Adì 21 settembre 1593Si ritrovano l’anime della Parochia alla Pieve di Brandicho ha tutte tre le terre cioe, Ognato Castello, et Brandicho in tutto n 449 de quali ve ne sono di Comunio ne ha tutte le stesse terre n 268”1

negli anni successivi ci sarà un lieve incremento della popolazione: nel 1610 gli abitanti erano 508 e rag-giungeranno il massimo nel 1620 con 628 abitanti.2le memorie scritte nel registro non fanno menzione sulla struttura in-terna della nuova Chiesa ed è ne-cessario ricorrere alle relazioni sti-late dai parroci in occasione delle visite pastorali.si scopre che all’epoca della prima ricostruzione la Pieve di Brandi-co era dotata di due altari oltre a quello maggiore:“Sta l’altar maggiore et uno per la Scuola del S.mo Sacramento li l’al-tro per quello del S.mo Rosario”3. Così scriveva l’arciprete giovanni Paolo galeazzi nella relazione pre-liminare per la visita di mons. ma-rino giovanni giorgi nel 1665.4nel 1703, visita pastorale del ve-scovo dolfin,4 l’arciprete don marco franzoni elencava gli altari esistenti e aggiungeva “L’altare di S. Antonio Abate e S. Antonio di Padova, da poco eretto...”.quest’ultimo era regolato dall’ar-ciprete stesso e dalla comunità, mentre gli altri erano affidati alle “Schole” del s.mo sacramento e del rosario. le stesse avevano l’ob-bligo di mantenere, attraverso le elemosine, il curato che celebrava la messa.ma è dalle “memorie” dei parroci

che si ricavavano le notizie più in-teressanti e significative riguardo alla Pieve, quelle note che ci fanno comprendere la vita ordinaria del-la piccola comunità che con tanta fatica cercava di abbellire la nuova costruzione.ognuno dei parroci rettori che si sono succeduti nel tempo, appor-tò cambiamenti, soprattutto tra il 1592 e il 1692: era trascorso un secolo esatto dall’erezione della nuova Pieve.fu l’arciprete giovanni Paolo gale-azzi, originario proprio di Brandico, che nel 1648, l’anno precedente la sua morte, acquistò il primo orga-no per la Chiesa parrocchiale con il contributo delle tre comunità di Brandico, ognato e Castelgonelle e offrendo egli stesso 96 scudi.la nota non specifica la colloca-zione dell’organo all’interno della Chiesa e continua spiegando che fu “indorato e colorito” con una spesa di scudi ventotto, sostenu-ta dalla comunità, per decisione dell’arciprete ascanio galeazzi, pure di Brandico e parente del pre-cedente rev. giovanni Paolo.nell’anno 1692, con l’arciprete agostino Palini, l’organo fu spo-stato sopra la porta della Chiesa a spese della comunità, ma poiché il parroco sosteneva le spese per l’organista, dichiarava nella sua memoria “di avere l’Arciprete par-te e raggione nell’organo medesi-mo.”5

erano dunque i fatti del vivere quotidiano che i parroci annotava-no nel registro, ciò che accadeva di bello o di brutto nella Parrocchia e nel paese.Consistente fu la spesa sostenuta nel 1658 per il rifacimento del ta-bernacolo “con le portine di gar-za”. vennero utilizzati 100 scudi del “legato di Poveri essendosi questi compiaciuti...”.il legato dei poveri, all’epoca, era un fondo ricavato dall’investimen-to dei lasciti che veniva utilizzato per opere di carità in favore dei poveri compresi nella circoscrizio-ne.l’arciprete mons. francesco girelli dà anche la spiegazione di questo intervento: infatti “l’altro taberna-colo si abbruciò con il Cero Pasqua-le di notte”6

Curiosa è anche un’annotazione del 1663 “...come si dipinse il Pul-pito a spese d’alcuni…”7. Costoro furono condannati da mons. arci-prete ascanio galeazzi a sostenere la spesa perché sorpresi a giocare il giorno de ss. faustino e giovita, ad un gioco proibito.

(continua)

NoteTutte le trascrizioni sono conformi agli scritti originali.1 - archivio parrocchiale - 1° faldone2 - idem3 - visita Pastorale vescovo marino g. giorgi - archi-

vio vescovile Brescia4 - visita Pastorale vescovo dolfin archivio vescovile

Brescia5 - archivio Parrocchiale - 1° faldone6 - idem7 - idem

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nell’AnnO dellA fede lA PARROCChIA dI bRAndICO AROMA dAl 2 Al 5 SetteMbRe 2013

(4 gIORnI - 3 nOttI) In PullMAn

2 settembre (lunedì) 1° giornoBrandico - Romaal mattino partenza in pullman per roma. Pranzo libero e soste lungo il percorso. arrivo a roma. visita delle catacombe di san Cal-listo (ingresso da pagare in loco) e in seguito visita con guida della Basilica di san Paolo fuori le mura, luogo della sepoltura dell’apo-stolo delle genti. sistemazione in istituto: cena epernottamento.

3 settembre (martedì) 2° giornoVaticanoPensione completa. visite con guida. al mattino visita dei mu-sei vaticani (ingresso prenotato) con la Cappella sistina e infine la Basilica vaticana con le tombe dei Pontefici. nel pomeriggio giro panoramico della roma imperia-le con viste esterne dei fori e del Colosseo. al termine visita di san Pietro in vincoli dove si ammira il celebre mosè di michelangelo. al termine visita della celebre piaz-za navona, la piazza barocca più famosa della Capitale.

4 settembre (mercoledì) 3°giornoRomaPensione completa. Partecipazio-ne all’Udienza generale del santo Padre (salvo sua assenza). nel pomeriggio visita della Basili-ca di santa maria maggiore e del-la Basilica di santa Prassede con i mosaici medievali della Cappella di san zenone. Passeggiata nelle celebri piazze di spagna e del Po-polo.

5 settembre (giovedì) 4° giornoRoma - BrandicoColazione e pranzo. ultime visite di roma con la Basilica di san gio-vanni in laterano, la scala santa e la Chiesa di santa Croce in ge-rusalemme dove si venerano sa-

cre reliquie della crocifissione di gesù. nel pomeriggio partenza per il rientro a Brandico. arrivo in serata.

Quota di partecipazione:minimo 40 partecipantie 386,00minimo 30 partecipantie 425,00Supplemento camera singola:e 90,00Riduzione terzo letto adulti:e 21,00

La quota comprende:- viaggio in pullman come da

programma- Costo permessi transito e scari-

co ztl- alloggio in istituto/albergo in

camere a due letti con bagno o doccia

- Pensione completa dalla cena del 1° giorno al pranzo del 4°

giorno- 5 mezze giornate di guida come

da programma- Ingresso Musei Vaticani con

prenotazione- audioriceventi vox- assistenza sanitaria, assicura-

zione bagaglio e annullamento viaggio europ assistance.

La quota non comprende:- Pranzo 1° giorno- Bevande- ingressi (gratuiti nei siti statali

sotto 18 anni e over 65 purché muniti di documento d’identità)

- tassa di soggiorno da pagare in loco (indicativamente e 2 a notte)

- mance- extra personali- tutto quanto non menzionato

alla voce “la quota comprende”.N.B. È necessario un documento d’identità valido. Per la parte normativa valgono le condizioni generali del catalogo Brevivet 2012-13.

CAlendARIO lItuRgICO PAStORAle Battesimi domenica 14 aprile - ore 10.30 domenica 19 maggio - ore 11.30 domenica 16 giugno - ore 10.30

Giornata eucaristica giovedì 2 maggio giovedì 6 giugno

Consiglio pastorale giovedì 18 aprile - ore 20.30 giovedì 13 giugno - ore 20.30

Centro di ascolto in Oratorio martedì 9 aprile - ore 16.00 martedì 14 maggio - ore 16.00

Incontro catechisti giovedì 11 aprile - ore 20.30 giovedì 16 maggio - ore 20.30

Incontro Caritas martedì 9 aprile - ore 20.30 martedì 11 giugno - ore 20.30

Incontri genitori iniziazione cristiana domenica 7 aprile: terzo, quarto, quinto e sesto anno domenica 14 aprile: primo e secondo anno domenica 19 maggio: incontro conclusivo per tutti

Incontri volontari del Bar lunedì 15 aprile - ore 20.45 lunedì 10 giugno - ore 20.45

Domenica 21 aprile- 80° anniversario della scuola materna- ore 16.30: s. messa celebrata dal vescovo luciano monari presso la scuola

Domenica 2 giugno

- solennità del Corpus domini

- ore 20.00: s. messa e

processione eucaristica

Domenica 9 giugno

Conclusione anno

Catechìstico

Mercoledì 1 maggio- gita per cresimandi (3ª media) a Colle don Bosco e abbazia vezzolano (asti)

Domenica 5 maggioore 10.30: Celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana: Cresima e eucarestia (Prime comunioni)

Martedì 21 maggio- Pellegrinaggio mariano. Partenza ore 14.30

Domenica 26 Maggio- ore 16.30: Celebrazione del sacramento della Cresima