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P I Roberto Bisa e Antonio Forato decolleranno alla fine dell’estate. Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness… continua a pagina X Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni a Cassola. Parte da San Giuseppe l’azione pilota di Orto collettivo gestito dal Progetto Giovani… continua a pagina XX SOCIAL DAY Saranno oltre cinquemila gli studenti che Sabato 20 Aprile lasceranno a casa le cartelle per “sporcarsi le mani” in attività solidali allo scopo di raccogliere fondi da destinare a progetti di cooperazione. A pag. IV Pedemontana e Valsugana Dalle Terre giunge un Eco. Tutti in bicicletta il 21 aprile con la nuova rete civica delle associazioni ambientalistiche… Continua a pag. VIII ZTL, mobilità sostenibile... ...e qualità della vita. Il punto di vista di Legambiente e dell’associazione Tuttinbici su un argomento diventato “scottante” negli ultimi tempi. Continua a pag. II laPiazzamarket .it www. Clicca, stampa e risparmia! imperdibili sconti & offerte solo su:

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Roberto Bisa e Antonio Foratodecolleranno alla fine dell’estate. Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness… continua a pagina X

Agricoltura sinergica e dialogotra generazioni a Cassola. Parte da San Giuseppe l’azione pilota di Orto collettivo gestito dal Progetto Giovani… continua a pagina XX

social daysaranno oltre cinquemila gli studenti che

sabato 20 aprile lasceranno a

casa le cartelle per “sporcarsi

le mani” in attività solidali

allo scopo di raccogliere fondi

da destinare a progetti di cooperazione.

a pag. iV

Pedemontana e Valsugana

Dalle Terre giunge un Eco.Tutti in bicicletta il 21 aprile con la nuova rete civica delle associazioni ambientalistiche… continua a pag. Viii

ZTl, mobilità sostenibile...

...e qualità della vita. Il punto di vista di Legambiente e dell’associazione Tuttinbici su un argomento diventato “scottante” negli ultimi tempi. continua a pag. iiL A P I A Z Z A M A R K E T

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bassano | territorio

il PunTo di VisTa di legambienTe edell’associaZione TuTTinbici

ZTL, mobilità sostenibilee qualità della vita

di Cristina Lunardon

eferendum on line,

serrata dei negozi,

vetrine tappezzate

da spot di protesta.

Continua a Bassano il braccio

di ferro sull’ampliamento della

Zona a Traffico Limitato nel

centro storico, che ha visto

nelle ultime settimane una

decisa alzata di scudi da parte

dei commercianti nei confronti

dell’amministrazione comunale.

Ma in città non tutti sostengono

questa battaglia.

“In primo luogo pensiamo che le problematiche di Bassano, e del centro storico in particolare, non siano di esclusivo appannaggio delle attività commerciali e di chi vi risiede. Pur nella consapevolezza che senza negozi sarebbe destinata a diventare un dormitorio, o peggio a morire, crediamo che la città vada vista

come un bene comune e dunque ri-pensata come uno spazio che favorisca le relazioni, gli scambi culturali, una città più a misura di uomo, e non di automobile.”

Parola di Gianpaolo Bordignon,

portavoce del Circolo

Legambiente di Bassano, che

da mesi si sta impegnando

insieme ad altre associazioni

nello studio di un sistema

viabilistico e di trasporto

pubblico e privato finalizzato

proprio a disincentivare

l’uso delle macchine per gli

spostamenti brevi, favorendo

allo stesso tempo la mobilità

ciclabile, quella pedonale, e

l’utilizzo dei mezzi pubblici.

Una mobilità sostenibile,

dunque, che possa anche ridurre

l’inquinamento atmosferico

ed acustico, migliorando la

qualità della vita.

“E’ un errore pensare che chi frequenta i centri commerciali lo faccia solo perché ci può arrivare in auto e parcheggiare comodamente – prosegue Bordignon – e che per rivitalizzare la città sia necessario inseguire questo modello. Si va al centro commerciale perché il sottocosto conviene a tutti. Su questo terreno, viste le spese di gestione nettamente diverse, le attività del centro storico non possono di certo competere. E non è comunque di questo genere di consumismo che il cuore della città ha bisogno per uscire dalla crisi, soprattutto se il prezzo da pagare sono le polveri sottili

R

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PIII

che ci impediscono di respirare. Non ne hanno bisogno nemmeno i turisti, che rappresentano la vera risorsa per la maggior parte dei commercianti del centro.”

Si alla Ztl, dunque, ma non

solo. Legambiente propone anche

l’istituzione di “zone 30” in

centro e nei quartieri, la

realizzazione di piste e percorsi

ciclabili sicuri e veloci, e poi

favorire modalità alternative

all’automobile privata, come

il car-sharing, e pensare ad un

trasporto pubblico economico,

conveniente ed appetibile.

“Ci dicono spesso che la maggioranza delle persone non è ancora pronta ad un cambiamento di mentalità così radicale come quello che auspichiamo – prosegue Bordignon – ma con il continuo aumento del costo del carburante e dell’inquinamento nell’aria, la gente finirà per capire che l’automobile va utilizzata solo per gli spostamenti extra urbani o per distanze medio lunghe e scoprirà un nuovo modo, più salutare ed economico, per spostarsi in città”.Dello stesso parere è anche

Renzo Masolo, responsabile della

sezione bassanese di Tuttinbici

F.I.A.B., che con Legambiente

ha fatto parte del tavolo di

lavoro per la redazione del

Biciplan approvato lo scorso

febbraio dall’amministrazione

comunale di Bassano.

“Rispetto al turismo e al commercio a Bassano –spiega Masolo – vediamo la bicicletta come una reale risorsa economica e

Che cos’è il BiciplanIl Piano Particolareggiato per la Mobilità ciclabile, approvato dalla Giunta comunale bassanese, è un documento in cui vengono date delle indicazioni pratiche su come favorire gli spostamenti sui pedali e che, per la prima volta, offre un quadro d’insieme dei vari itinerari possibili. E’ stato messo a punto dalla società Netmobility con il contributo della sezione locale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), ed individua una rete, del tutto simile a quella della metropolitana, di 13 “linee ciclabili” interconesse tra loro e sicure per unire i quartieri, permettendo anche ai ciclisti, in aree particolari come il centro storico, di procedere contromano o di transitare in zone interdette al traffico. Il Biciplan prevede una rete di 62 km di tratti stradali adibiti al transito delle biciclette. Di questi, 16 km sono costituiti dalle piste ciclabili già esistenti, che necessitano comunque di una riqualificazione, oppure già programmate o in fase di realizzazione. Altri 36 km sono composti dall’introduzione di nuove piste e soprattutto di corsie ciclabili, più convenienti e separate dalla carreggiata con un’apposita striscia gialla. 10 km circa, infine, sono costituiti da itinerari su strada a basso traffico, comprendenti le previste “isole ambientali” a zona 30, dove la bassa velocità imposta ai mezzi motorizzati facilita la promiscuità di auto e biciclette. La rete ciclabile disegnata dal Piano è strutturata in linee radiali che convergono verso il centro storico, nel raggio di 5 chilometri. I 13 itinerari saranno contraddistinti ognuno da un proprio colore e da un’apposita segnaletica che rinvierà alle altre linee ciclabili. Previsti inoltre due anelli ciclabili concentrici di collegamento: il primo attorno alle mura cittadine, il secondo, più esterno, che comprende anche il Terzo Ponte,- concepito come “una circolare che unisce i quartieri”.Il costo complessivo previsto per l’attuazione del piano è di 5 milioni di Euro. Per una città a misura di bicicletta.

Gianpaolo Bordignon, portavoce del Circolo Legambiente di Bassano

un mezzo per rivalorizzare l’economia locale, il turismo, l’enogastronomia, la cultura. Attraverso una maggior incentivazione dell’uso della bicicletta è possibile creare una città più vivibile, più sana, più accessibile a tutti, che permetta anche all’utenza debole di circolare in sicurezza, ai bambini ed ai ragazzi di muoversi in autonomia.”

Chiudere il centro storico alle

automobili e, in cambio, aprire

l’intera città al traffico su

due ruote. Togliere i parcheggi

lungo le strade cittadine e

posizionare rastrelliere per

la sosta delle biciclette.

Ripensare Bassano, dunque, E,

magari, farla ripensare anche

ai commercianti.

Renzo Masolo, responsabile della sezione bassanese di Tuttinbici F.I.A.B.

Si cammina con...gusto a ColceresaTutti a Colceresa, il 1° Maggio, per la Passeggiata Gustosa organizzata dalle associazioni Pro Loco di Mason Vicentino, Molvena e Pianezze con la collaborazione di alcune associazioni sportive. Giunta alla sua 5^ edizione, la manifestazione è nata con l’intento di valorizzare il territorio “Colceresa”, le sue

meraviglie naturalistiche e paesaggistiche, ma anche i suoi prodotti tipici. L’itinerario, con partenza da Pianezze, si snoda per circa 15 chilometri lungo vecchie contrade, boschi e vallate e prevede una decina di punti degustazione presso altrettante aziende agrituristiche.

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20 aPrile, social day. una giornaTa di laVoro dedicaTaalla cooPeraZione inTernaZionale.

Un esercito di studenti pronti asporcarsi le mani per solidarietà

bassano | eventi

di Cristina Lunardon

i potrebbe incontrarli

con un barattolo di

vernice in mano, diretti

al parco giochi più

vicino, vederli uscire da una

cantina trasportando un vecchio

mobile, all’asilo del quartiere

travestiti da imbianchini, oppure

al ristorante sotto casa con una

pila di piatti in mano. Saranno

tanti, oltre cinquemila, gli

studenti delle scuole primarie,

medie e superiori di tutti i Comuni

dell’Usl 3 di Bassano, che Sabato

20 Aprile lasceranno a casa le

cartelle per “sporcarsi le mani”

in attività solidali allo scopo

di raccogliere fondi da destinare

a progetti di cooperazione.

Si tratta del momento conclusivo

del Social Day 2013, il percorso

di cittadinanza attiva gestito

e realizzato dai giovani di

età compresa dai 6 ai 19 anni.

Giunto alla settima edizione,

è finanziato dalla fondazione

Pegoraro Romanotti, il Ministero

del lavoro e delle Politiche

sociali, e l’Unione dei Comuni del

Marosticense. Il progetto, nato

proprio a Bassano sull’esempio

di un’analoga iniziativa già

consolidata in Germania e

Scandinavia, dal 2009 ha coinvolto

anche altri comuni della provincia

vicentina, allargandosi poi ai

territorio di Treviso, Padova,

Trento e Bolzano.

Dall’inizio dell’anno scolastico

gli studenti hanno partecipato

in maniera attiva a momenti di

formazione ed informazione sui

temi della pace e della giustizia,

hanno deciso quali progetti

finanziare e si sono poi mossi

in piena autonomia contattando

personalmente negozianti, enti

locali, associazioni, privati

cittadini per “chiedere lavoro”

per una mattinata.

“La finalità intrinseca del Social Day –

spiegano i coordinatori del

progetto – è soprattutto promuovere, in una giornata simbolica, l’impegno civico di tutto il territorio chiamato dalle giovani generazioni ad attivarsi in iniziative solidali.”

E la risposta è stata la creazione

di una rete di oltre ottocento

“datori di lavoro” tra aziende,

negozi, famiglie, e di oltre centro

associazioni e organizzazioni di

volontariato coinvolte.

S

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PV

I NUMERIDELSOCIAL DAY2007 Hanno partecipato 150 ragazzi e ragazze del Liceo Scientifico Da Ponte di Bassano. Sono stati raccolti 2.407,00€, destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania).

2008 Hanno partecipato 400 ragazzi e ragazze di 8 Scuole Superiori del territorio bassanese e giovani di alcuni contesti informali. Sono stati raccolti 7.050,00€ destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania).

2009 Hanno partecipato 1.029 bambine e bambini, ragazze e ragazzi. 10.830,00€ la somma raccolta, distribuita in parti uguali e destinata a 3 diversi progetti:

2010 Territori coinvolti: 28 comuni del territorio bassanese, Thiene, Schio e comuni limitrofi, Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore. Hanno partecipato 3.327 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 18.635,00€ la cifra raccolta, ripartita tra cinque progetti.

2011 Scuole e altri soggetti partecipanti: 41 Istituti Scolastici (63 plessi scolastici) tra elementari, medie e superiori; 102 Associazioni di Volontariato, Organizzazioni del Terzo settore e gruppi informali. Hanno partecipato 4.103 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Offerenti lavoro: 30 Comuni e più di 600 datori di lavoro tra aziende, negozi, associazioni di varia natura e famiglie. Cifra raccolta: 29.700,00€, destinati a 4 progetti

2012 Hanno partecipato 5.198 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 29.150,00€, la cifra raccolta, e ripartita tra 4 progetti.

Progetti finanziati dal Social Day 2013Progetto Verso la Terra Promessa, promosso dall’Associazione Macondo Onlus, realizzato a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo integrale dei bambini e adolescenti lavoratori della città di Santa Cruz. www.macondo.it

Progetto Terra, lavoro e speranza in Brasile- seconda tappa, promosso dall’Associazione di volontariato“Semear a vida” Onlus, realizzato a Maragogì, Stato di Alagoas, Brasile (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di dare continuità alla formazione di 30 giovani, dai 15 anni in poi, figli di piccoli agricoltori di “sem-terra”, individuando delle attività relative al settore agricolo capaci di offrire una rendita fissa nel tempo. www.semearavida.org; www.coopeagro.org

Progetto Acquedotto per il Campus di Hagafilo, promosso dal Professional College of Njombe, realizzato ad Hagafilo, Tanzania (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di realizzare due nuovi impianti idrici presso il campus di Hagafilo, necessari a fornire la quantità d’acqua necessaria al fabbisogno degli abitanti del campus e alle attività agricole e di allevamento funzionali alla sussistenza. www.gioviale.org

Progetto promosso dalla Cooperativa sociale Pio La Torre - Libera Terra, realizzato nelle terre confiscate alla mafia in Sicilia (territorio dell’Alto Belice Corleonese) – (10% della somma raccolta) Effettuare l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati creando opportunità occupazionali, in ambito agricolo, ispirate ai principi di solidarietà e legalità. www.piolatorreliberaterra.it

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PVI

presentazione | indice

Editoriale

La Terra chiama, la Piazza risponde.C’è voglia di respirare aria pulita, di tornare a lavorare la terra, di muoversi in maniera sicura senza sporcare l’ambiente, di partecipare in modo attivo alle decisioni che interessano il futuro del territorio, che continua ad essere la nostra principale risorsa.

Qualcosa sta cambiando, e forse aveva davvero ragione chi ha sostenuto che la crisi, intesa in senso lato, può essere sinonimo di opportunità. Per vedere con occhi diversi. Per trovare soluzioni alternative.

L’esempio ci arriva dai giovani, che si “sporcano le mani” allo scopo di sostenere progetti umanitari di respiro internazionale, che coltivano gli orti insieme agli anziani, che vogliono preservare la biodiversità rispettando la terra ed i suoi cicli naturali. E dalle diverse associazioni ambientalistiche impegnate in azioni quotidiane di informazione e sensibilizzazione della società civile sulle nuove infrastrutture che rischiano di soffocare la vita delle future generazioni.

E’ soprattutto a loro, che La Piazza Notizie ha dato voce in questa sua seconda uscita.

Buona Primavera a tutti!

Scrivete a [email protected] per Segnalare temi o iniziative Su qualSiaSi argomento che potrà trovare Spazio nelle noStre pagine.

AllegAto grAtuito AlA PiAzzA - il quindicinAle

di Annunci e APPuntAmenti

Anno 0 - numero 212 APrile 2013

AutorizzAzione tribunAledi bAssAno del grAPPA

n°7/94 del 7/10/94

d i r e t t o r e r e s P o n s A b i l ecristina lunardon

e d i t r i c etabloid

r e s P o n s A b i l e n o t i z i ecristina lunardon

[email protected]

P e r l A P u b b l i c i t à0424.219185

P e r i n v i A r e f o t o e / o t e s t [email protected] Indice

II ZTL, mobilità sostenibile e qualità della vita INTeRVISTA A BORDIgNON e MASOLO

III Si cammina con...gusto a Colceresa IL 1° MAggIO IN OCCASIONe DeLLA PASSeggIATA guSTOSA

IV Studenti al lavoro per solidarietà IL SOCIAL DAy RISCuOTe OgNI ANNO SeMPRe PIù SuCCeSSO

VIII Superstrada Pedemontana e Nuova Valsugana DALLe TeRRe gIuNge uN eCO

IX Libri e bambini, i protagonisti LA SCRITTRICe CRISTINA BeLLeMO OSPITe IL 20 APRILe A ROSà

X Da Cassola a Sydney in ultraleggero uN’IMPReSA DA guINNeSS

XII Il lungo viaggio dell’Oasi San Daniele in mostra DAL 25 AL 28 APRILe A SAN zeNONe

XIV Grande giornata di judo a Bassano IL 24 MARzO CON L’A.S.D. Bu-SeN

XVIII 30° anniversario dell’Ezzelino Fotoclub SARà uN AuTuNNO fOTOgRAfICO CON I fIOCCHI

XX Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni A CASSOLA PARTe IL PROgeTTO DI ORTO COLLeTTIVO

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PVII

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TuTTi in bicicleTTa il 21 aPrile con la nuoVa reTe ciVica delle associaZioni ambienTalisTiche

Superstada Pedemontana e Nuova Valsugana: dalle Terre giunge un Eco

comprensorio | territorio

di Cristina Lunardon

cantieri sono aperti, le

ruspe scavano, tonnellate

di cemento sono pronte

per essere riversate lungo

la Gasparona e realizzare il

progetto della superstrada a

pedaggio Pedemontana Veneta, che

collegherà Montecchio Maggiore a

Spresiano, passando per Thiene e

Bassano. Lunga complessivamente

95 chilometri per un costo

previsto di circa due miliardi e

mezzo di euro, l’opera è stata

negli anni oggetto di ricorsi

e controricorsi, dibattiti e

prese di posizione politiche,

rimanendo un progetto sulla

carta fino al 10 novembre 2010,

data della posa della prima

pietra avvenuta nel comune di

Romano d’Ezzelino, mentre risale

a qualche mese fa l’apertura dei

cantieri nell’area bassanese. I

lavori dovrebbero concludersi

nel 2016, a quasi trent’anni

dal suo inserimento nel Piano

regionale dei trasporti del

Veneto.

E un’altra superstrada a

pedaggio incombe sulla zona:

la Nuova Valsugana, che

collegherà Castelfranco a San

Nazario ed all’attuale statale

47, passando per Castello di

Godego, Loria, Rossano Veneto,

Cassola, Romano d’Ezzelino,

dove la nuova super arteria si

dovrà innestare su via Velo,

una strada secondaria che serve

una densa area residenziale

della frazione di San Giacomo.

Il progetto prevede per questa

zona una strada a doppia corsia

per senso di marcia in trincea,

accompagnata da due complanari

ai lati, una strada di servizio

e una “mega” rotatoria a raso.

Il tutto a poche centinaia di

metri dagli istituti scolastici

del paese.

Due grandi opere, dunque, di

forte impatto sul territorio,

che destano vive preoccupazioni

tra i cittadini, allarmati

soprattutto per la salute e

la sicurezza pubblica, e sulle

quali si sta concentrando

l’azione di diversi comitati

civici, che dallo scorso gennaio

hanno dato vita ad una nuova

forma di coordinamento, l’ Eco

dalle Terre.

“Si tratta un contenitore che ad oggi

I

Page 9: la Piazza Notizie 444

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conta più di quaranta associazioni, gruppi, comitati – spiega la portavoce

e coordinatrice Maria Pia

Farronato - una rete civica realizzata attraverso il dialogo costruttivo tra gruppi di diversi comuni, alcuni presenti nel territorio da decenni, la condivisione delle diverse esperienze ma, soprattutto, la comune volontà di attivarsi “oltre i confini” della propria realtà territoriale. Un vero e proprio forum del paesaggio, aperto a tutti coloro che intendono operare responsabilmente per la promozione di un nuovo modello di sviluppo capace di restituire al territorio il suo valore in termini ambientali, socio-culturali ed economici.”

Tra le iniziative realizzate

da l’Eco dalle Terre, una

fiaccolata e un sit-in presso

l’area di cantiere bassanese

della Pedemontana in febbraio,

diverse serate informative e la

simulazione di due svincoli in

prossimità dell’accesso alla

superstrada.

“Abbiamo voluto suscitare l’attenzione di tutti i cittadini che oggi gratuitamente transitano attraverso la Gasparona e la Valsugana – spiega Maria Pia Farronato -

consegnando loro, a provocazione, un fac-simile di ticket autostradale, semplicemente allo scopo di far maturare la consapevolezza che è in atto una radicale trasformazione del Territorio, che va fermata prima che sia troppo tardi”.

L’Eco dalle terre si è inoltre

impegnata nella raccolta

di oltre 3.500 firme per

l’abrogazione dell’articolo

38 del Piano Territoriale

regionale, che permette alla

Regione di pianificare e

realizzare, nel raggio di 2

km dalle strade di interesse

primario (come la Pedemontana

e la Nuova Valsugana) qualsiasi

cosa, bypassando la volontà del

territorio.

Il prossimo appuntamento è

fissato per Domenica 21 aprile

con una biciclettata dedicata

proprio alla “Nuova Valsugana

e Pedemontana Veneta. Grandi

infrastrutture che azzerano il

territorio” con raduno e partenza

dagli impianti sportivi di

Cassola, Quartiere Prè, Rosà e

San Giacomo alle 10.15 ed arrivo

in Piazza Garibaldi alle 11.00,

dove i gruppi de L’Eco dalle Terre

si alterneranno sul palco per

illustrare la propria attività.

Dopo aver percorso le vie del

centro, il serpentone su due ruote

raggiungerà poi Quartiere Prè,

dove verranno allestiti

gazebo informativi ed

uno spazio per

il pranzo.

Libri e bambini, i protagonisti.Sabato 20 Aprile, a partire dalle 10.00 in Biblioteca a Rosà, la scrittrice bassanese Cristina Bellemo presenterà il suo libro La leggerezza perduta,vincitore del Trofeo Baia delle favole nell’ambito del Premio Andersen. Autrice di diversi libri per bambini e curatrice di volumi d’arte

per Bozzetto Edizioni, la Bellemo è direttrice responsabile del notiziario di A.B.C., l’Associazione Bambini Chirurgici dell’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste. L’iniziativa, a cui sono invitati bambini e adulti, rientra nel programma della Settimana della cultura.

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PX

’è fermento tra gli appassionati del volo con base presso l’aviosuperficie di Cassola, per la messa

a punto della missione Riding the Skies che i piloti Roberto Bisa e Antonio Forato si accingono a intraprendere con l’obiettivo di entrare nel Guinness dei primati.

Un volo da record, dunque, da Cassola a Sidney, a bordo di due piccoli aeromobili ultraleggeri di ultima generazione, mai tentato prima.

Sedici Stati da attraversare, quaranta aeroporti dove atterrare, ventiduemila chilometri da percorrere in centoventidue ore di volo ad una velocità di crocera di 180/200 km all’ora, la massima consentita a questi velivoli che hanno un’autonomia di carburante di circa 5 ore.

“Essendo l’autonomia troppo limitata per alcune tratte – spiega Bisa – doteremo gli aerei di un terzo serbatoio supplementare che ci permetta almeno di volare per dieci ore in sicurezza. Questi aerei sono molto piccoli e sacrificando il posto del passeggero per ospitare il serbatoio, non avremo molto spazio e saremo costretti a viaggiare con il minimo indispensabile.”

Roberto Bisa, imprenditore di Romano d’Ezzelino, è pilota dal 1987 e vanta all’attivo 2800

ore di volo. Il suo compagno di impresa, Antonio Forato, opera a Castelfranco nel settore trasporti ed ha ottenuto l’attestato di volo nel 2005.

“Con questi mezzi è possibile volare solo a vista – prosegue Bisa - dunque solo di giorno e con condizioni meteo favorevoli, che significa niente pioggia, niente nebbia e poco vento. Avremo un sito internet da dove,

in tempo reale, si potrà seguire la rotta dei velivoli e dove pubblicheremo foto e giornale di bordo ogni sera”.

La missione ha ottenuto finora il patrocinio dei comuni di Cassola, Bassano, Castelfranco oltre al sostengo dell’Associazione italiana dei Pionieri del Volo e dell’Associazione Italiana Trasvolatori Atlantici.

roberTo bisa e anTonio ForaTodecolleranno alla Fine dell’esTaTe

Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness

cassola | curiosità

di Cristina Lunardon

C

Page 11: la Piazza Notizie 444

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Page 12: la Piazza Notizie 444

PXII

biettivo oasi, quando la natura si riappropria del proprio ambiente” è il titolo

della suggestiva

mostra fotografica itinerante

realizzata dall’Associazione

Oasi di San Daniele per

raccontare e mantenere viva

l’attenzione sulla storia

dell’oasi naturalistica che si

trova ai confini tra San Zenone

degli Ezzelini e Mussolente,

diventata simbolo, nella

Pedemontana del Grappa, della

salvaguardia dell’ambiente.

Dopo Bassano, Cassola, Rosà

e Montebelluna, l’esposizione

tornerà a San Zenone dal 25 al

28 aprile, visitabile durante la

Mostra Mercato di San Marco in

Piazza Rovero, per poi ripartire

verso il Municipio di Crespano

dove alloggerà fino al 25 maggio.

Risale ormai a dieci anni fa

l’azione di protesta promossa

dall’associazione Sentieri

Natura contro il progetto

di realizzare una discarica

nell’area dismessa di una cava

di argilla, che subito trovò

l’appoggio e la mobilitazione

dell’intera cittadinanza che

riuscì scongiurare il pericolo

a suon di cortei e fiaccolate,

raccolta di firme (oltre

ventimila in pochi mesi) e

appelli ai vertici politici.

Il sito è diventato ora rifugio

di molte specie animali (sono

state censite 117 specie di

uccelli presenti) e vegetali,

immortalate nei ventiquattro

scatti dei fotoamatori che

sono esposti nella mostra.

L’oasi, che si estende su una

superficie di settantamila

metri quadrati, offre la

possibilità di passeggiare in

un bosco di pianura ma anche di

visitare una estesa zona umida,

sospesi su una lunga passerella

di legno.

La sua manutenzione è affidata

alla buona volontà dei gruppi

degli Alpini, della Protezione

civile, dei volontari

dell’Associazione che vanta

una trentina di iscritti

molto attivi nella promozione

dell’Oasi e delle tematiche

ambientali.

“I nostri interventi sono di tipo conservativo, non forziamo la natura ma la assecondiamo – spiega Mirella Ballan,

referente del gruppo – cercando comunque di offrire un ambiente accogliente per chi decide di trascorrerci qualche ora, semplicemente passeggiando, oppure sostando per un pic nic, o cimentandosi nel percorso vita che abbiamo posizionato lungo il sentiero”.

E poi ci sono le attività

collaterali, lezioni sulla

foto naturalistica, proiezioni

con dibattito su film a tema

ambientale, visite guidate per

le scuole e laboratori didattici,

fino all’appuntamento più

importante, domenica 9 giugno,

con la festa per il decennale

dell’Oasi.

da caVa di argilla a riFugio ProTeTTo Per PianTe e animali

Il lungo viaggiodell’Oasi di San Daniele in mostra

san zenone | ambiente

O

di Cristina Lunardon

Page 13: la Piazza Notizie 444

PXIII

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i n q u a n t a c i n q u e

biblioteche, un unico

servizio, a cui poter

accedere anche da casa.

Il progetto Biblioinrete nasce

nella provincia

di Vicenza

nel 2010 con

lo scopo di

f a c i l i t a r e

l ’ a c c e s s o

ai libri, ed

al sapere in

generale, da

parte dei cittadini. Un progetto

ambizioso, fortemente voluto

dai bibliotecari, che hanno

simbolicamente abbattuto i muri

delle singole biblioteche mettendo

in rete saperi, competenze

e, soprattutto, il materiale

posseduto, con la creazione di un

unico catalogo accessibile anche

on line.

Una sola grande biblioteca,

dunque, con tanti punti di

accesso quante sono le strutture

che vi prendono parte, poiché

Biblioinrete garantisce il

prestito interbibliotecario

tramite il passaggio

bisettimanale di un bibliobus

che tocca tutte le biblioteche

provinciali.

Con l’iscrizione ad una

delle biblioteche aderenti,

il cittadino è iscritto

automaticamente all’intero

sistema, è riconosciuto da tutte

le biblioteche

come proprio

utente a tutti

gli effetti e

può prendere

e restituire

documenti in

ogni biblioteca

della rete,

anche qualora il punto di

prestito e di restituzione siano

due biblioteche diverse, oppure

scegliere la biblioteca dove

ritirare il materiale prenotato.

Con l’occasione sono stati rivisti

anche i singoli regolamenti che

i nuoVi serViZi delle biblioTeche VicenTine in reTe

La cultura a portata di mouse[QUANDO LEGGERE NON COSTA NULLA]

comprensorio | cultura

C“Uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare Un libro di cUi si conosce il titolo. in verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vUole Un libro di cUi si conosce il titolo, ma la principale fUnzione della biblioteca […] è di scoprire dei libri di cUi non si sospettava l’esi-stenza, e che tUttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi.” Umberto Eco, De bibliotheca, 1986

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PXV

in qualche modo limitavano il

servizio: il codice dell’utente

corrisponde al codice fiscale,

per cui la tessera sanitaria funge

anche da tessera della biblioteca

ed è possibile ricevere in

prestito oppure prenotare fino a

quaranta documenti alla volta.

Collegandosi al sito

biblioinrete.comperio.it ogni

utente iscritto può accedere

alla propria scheda e prorogare

i propri prestiti, verificare lo

stato dei documenti prenotati,

suggerire acquisti e commentare

i libri letti, consultare le

bibliografie tematiche proposte

dai bibliotecari e le novità

editoriali acquistate, suddivise

in narrativa, saggistica, libri per

ragazzi, materiale multimediale

(dvd, cd musicali, audiolibri).

Oppure, entrando nella biblioteca

più comoda, può accedere agli

stessi servizi con l’aiuto del

personale addetto. Il tutto,

a costo zero! Impegnate nella

promozione della lettura e

della cultura, le biblioteche

organizzano anche eventi ed

incontri a tema, per

tutti i gusti e gli

interessi. (C.L.)

“fondare biblioteche è come costrUire ancora granai pUbblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.”

Maguerite Youcenar, Le memorie di Adriano

“i dirittidel lettore”1. il diritto di non leggere2. il diritto di saltare le pagine 3. il diritto di non finire il libro4. il diritto di rileggere5. il diritto di leggere QUalsiasi cosa6. il diritto del bovarismo7. il diritto di leggere ovUnQUe8. il diritto di spizzicare9. il diritto di leggere a voce alta10. il diritto di tacereDaniel Pennac,Come un romanzo

Dal Manifesto uNeSCO per le Biblioteche pubbliche:La biblioteca pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione.I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell’uguaglianza di accesso per tutti, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale […]Questo Manifesto dichiara la fede dell’UNESCO nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne […]In linea di principio, l’uso della biblioteca pubblica deve essere gratuito.[…]

CuriositàClassifica deilibri piùprestati nel 2012

1- E. L. James, Cinquanta sfumature di grigio2- Massimo Gramellini, Fai bei sogni3- Margaret Mazzantini, Venuto al mondo4- Ken Follett, L’inverno del mondo5- Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura

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i è svolto domenica 24 marzo 2013, presso il Palasport di via Cà Dolfin, il XVII Trofeo Città di Bassano del

Grappa, intitolato a Sandro Vigna, storico fondatore della società sportiva bassanese Bu-Sen. La gara, valevole come Campionato Veneto, ha visto sfidarsi sul tatami più di cinquecento judoka dagli 11 ai 35 anni.

Il Judo Bu-Sen ha una lunga e gloriosa tradizione. Nasce infatti presso la palestra del Centro Giovanile nel lontano 1964. Agli esordi la squadra era allenata dal maestro Giancarlo Piccoli a cui è succeduto Bruno Carmeni, al suo rientro in Italia dopo la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, unico italiano insieme ad Antonio Tempesta all’esordio di questa disciplina tra gli sport

il TroFeo ciTTadino giunTo alla XVii ediZione

Grande giornata di judo a Bassano organizzata dall’A.S.D. Bu-Sen

bassano | sport

Solimpici.Dal 1976 il testimone è passato al maestro Antonio Tasca (cintura nera 5° dan) che tuttora si occupa della preparazione degli atleti e dell’organizzazione dei corsi per bambini, a partire dai cinque anni, e dei corsi per giovani e adulti. Il Bu-Sen organizza anche corsi specifici di difesa personale tenuti dall’istruttore federale Paolo Griselli (cintura nera 4° dan).

Il risultato migliore è stato ottenuto dall’A.S.D. Judo Mestre 2001 che ha vinto 11 medaglie d’oro, 5 d’argento e altrettante di bronzo, seguito dall’A.S.D. Judo Vittorio Veneto con 7 medaglie d’oro, 4 d’argento e 10 di bronzo. Al terzo posto si è classificato il Murano Judo, che ha ottenuto 7 primi posti, 3 argenti e 5 bronzi.

“L’organizzazione di questo Trofeo - spiega Susanna Vivian, attuale presidente del Judo Bu-Sen – è stata un’occasione per vedere all’opera i nostri atleti di ogni età, il maestro, gli istruttori, tutto lo staff direttivo e anche i genitori dei giovani atleti, chiamati a collaborare per la buona riuscita della manifestazione. Siamo convinti – continua la presidente – che il judo deveessere una palestra di vita. Ci gratificano sicuramente i buoni risultati agonistici – conclude - ma non li riteniamo prioritari rispetto ad altri valori, che attraverso questo sport devono passare”. (C.L.)

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ono passati trent’anni, da

quel 5 marzo del 1983,

quando, alla conclusione

di un corso di fotografia,

un gruppo di partecipanti decise

di creare un

s o d a l i z i o

allo scopo di

continuare a

trovarsi, per

condividere

e promuovere

q u e s t a

passione. E non solo con il

corso base di fotografia che,

da trent’anni, ogni anno,

l’Ezzelino Fotoclub organizza

nel periodo autunnale. Ma anche

con conferenze, mostre, concorsi

e pubblicazioni, in un continuo

susseguirsi di attività per

le quali nel 1999 la F.I.A.F.

(Federazione Italiana Associazioni

Fotografiche) ha insignito il

gruppo del titolo di Benemerito

della Fotografia italiana. Tra i

fiori all’occhiello, il concorso

fotografico nazionale “Sette

colli” e, nel 1991, la mostra

dossier sulla guerra dell’ex

Iugoslavia con l’esposizione

di immagini inedite provenienti

direttamente dalla Croazia, in

collaborazione con il circolo

fotografico di Bjelowar.

Risale invece al 2005 la prima

edizione della manifestazione

“Autunno con la fotografia”, che

ha portato a Romano d’Ezzelino

fotografi professionisti

ed amatoriali di prestigio

nazionale ed

internazionale,

ospiti di

serate aperte

al pubblico, che

hanno condiviso

e s p e r i e n z e

e visioni

personali sulla fotografia e sul

fare fotografia. Non stupisce che

il gruppo sia già in fermento per

la rassegna del prossimo autunno,

occasione perfetta per celebrare

il trentennale. Il riserbo sui

nomi degli ospiti è assoluto, ma

si intuisce che si tratterà di

personalità d’eccezione.

sarà un auTunno FoTograFico con i Fiocchi

1983-2013: 30° anniversariodell’Ezzelino Fotoclub

“QUando è ben fatta, la fotografia è interessante. QUando è fat-ta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. non ha nUl-la a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fo-tografo. QUando la fotografia accade, sUccede senza sforzo, come Un dono che non va interrogato né analizzato” Elliott Erwitt

romano d’ezzelino | cultura

di Cristina Lunardon

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“Probabilmente organizzeremo anche una mostra con le immagini più belle scattate dai nostri soci” spiega Antonio Bordin, dal 2012 presidente dell’Ezzelino Fotoclub, che annovera ben 120 soci iscritti.

“Da qualche tempo – prosegue Bordin con evidente soddisfazione–

diversi giovani prendono parte alle nostre attività, ed hanno dato vita ad un gruppo dinamico, curioso e desideroso di apprendere. Noi ci ritroviamo ogni venerdì sera presso le scuole elementari di S.Giacomo di Romano d’Ezzelino ed ogni terzo venerdì del mese organizziamo un concorso interno, concepito in modo tale da valorizzare e qualificare i componenti del gruppo anche con la pubblicazione di tutte le foto vincitrici nell’annuario che pubblichiamo a fine stagione. Il concorso mensile, il corso di fotografia e gli incontri autunnali rappresentano il fulcro del nostro

programma, attorno al quale poi ruotano diversi altri eventi ed impegni”.

L’Ezzelino Fotoclub, gemellato

con il Fotoclub di Muhlacker,

ha partecipato nel 2009 al

“Progetto Fotografia” e nel

2011 a “Bassano Fotografia”,

mantenendo costante nel tempo

anche l’obiettivo di documentare

il paesaggio rurale e la sua

trasformazione.

Ma quali sono le qualità che

un fotografo deve coltivare o

i requisiti che deve avere per

riuscire a “fare la differenza”?

“Sicuramente la curiosità, unita ad una buona dose di pazienza e di forte volontà – risponde il presidente – che è poi quella che ti fa svegliare all’alba per godere della sua luce particolare, o mollare tutto

ciò che stai facendo per inseguire le ombre lunghe del tramonto. Senza dimenticare – conclude sorridendo – una buona dose del cosiddetto cdc, comunemente chiamato colpo di fortuna, che ti fa essere al posto giusto al momento giusto, con la macchina fotografica in mano”.

E cosa ha spinto Antonio Bordin

ad accostarsi al mondo della

fotografia?

“E’ stato un incontro casuale, dovuto a motivi di lavoro – racconta il

presidente- Trovandomi impiegato in una ditta che si occupava di accessori fotografici, ho dovuto imparare il significato dei termini che sentivo usare e mi sono iscritto ad un corso di fotografia. Era il 1985. E il corso si teneva a Romano…”

Buon compleanno,

Ezzelino Fotoclub!

“la lUce pUò fare tUtto. le ombre lavorano per me. io faccio le ombre. io faccio la lUce. io posso creare tUtto con la mia macchina fotografica”

Man Ray

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Cassola sta per nascere un orto. Ma non si tratta di una qualsiasi coltivazione di verdure.

Questo orto è ben altro. E’ la realizzazione di un’idea che vedrà collaborare, su un appezzamento di terra comunale, i ragazzi del territorio coinvolti nel Progetto Giovani, gli anziani del centro diurno di San Giuseppe, i bambini delle scuole, e adulti volontari. Un progetto pilota, che sta già destando l’interesse anche dei comuni vicini, gestito dalla Cooperativa Adelante.

“L’obiettivo principale – spiega il responsabile del progetto Marco Bertoncello – è quello di offrire una nuova modalità di aggregazione e conoscenza tra i giovani, fondata sul recupero del rapporto diretto con la terra e la natura e promuovere la cultura della sostenibilità tra le giovani generazioni , creando allo stesso tempo occasioni di incontro con il resto della comunità, con la quale poi saranno condivisi i frutti del raccolto”.

Sarà un orto sinergico. Intendendo per sinergia sia la collaborazione tra le persone, che il sistema di coltivazione stesso che si è deciso di adottare e che si basa sul principio che, mentre la terra fa crescere le piante, queste creano un suolo produttivo. Abolito dunque l’uso di pesticidi, nessuna aratura del terreno per non impoverirlo, niente fertilizzanti e, soprattutto, salvaguardia della biodiversità.

Questo metodo di coltivazione, elaborato in Spagna, riprende gli studi del giapponese Fukuoka, che già negli anni quaranta aveva teorizzato l’idea di una “agricoltura del non fare” o, meglio, del “lasciar fare alla natura”.

Il risultato saranno una serie di aiuole dalle forme sinuose, in cui cereali, ortaggi, legumi, fiori, erbe officinali, arbusti e alberi da frutta potranno convivere e produrre durante tutto l’arco dell’anno seguendo la propria stagionalità.

“Abbiamo anche diversi privati che si sono offerti a collaborare mettendo a disposizione i loro appezzamenti di terreno – prosegue Bertoncello – e poi allestiremo una

bancarella durante il mercato settimanale. Una parte del raccolto sarà inoltre destinata alle famiglie del territorio che si trovano in particolari situazioni di difficoltà economica.”

Il progetto vanta la collaborazione di una ventina di studenti dell’Istituto Agrario “Parolini” di Bassano e del neonato gruppo bassanese degli Agrincolti, formato da giovani del territorio accomunati dalla passione per tutto ciò che tutela la biodiversità.“L’orto è collocato dietro al Centro diurno anziani di San Giuseppe – conclude Bertoncello – in zona centrale. Ci metteremo anche delle panchine, così gli anziani, ma non solo, potranno collaborare attivamente ma anche godere dello spettacolo che la natura, malgrado il cemento che la circonda, ci regalerà sicuramente.”

ParTe da san giusePPe l’aZione PiloTa di orTo colleTTiVogesTiTo dal ProgeTTo gioVani

Agricoltura sinergica e dialogotra generazioni a Cassola

cassola | ambiente

A

Chi sono gli AgrincoltiSono una trentina, soprattutto giovani, che da qualche mese si incontrano a Bassano per condividere l’interesse sulle tematiche della coltivazione e della nutrizione.

“Ci siamo dati questo nome – spiega Silvia Basso – perché la maggior parte di noi è alle prime armi, o al massimo abbiamo esperienze di orti di famiglia, alcuni hanno partecipato a dei corsi e altri utilizzano la coltivazione sinergica da tempo. Ci siamo scoperti tramite il passaparola, e grazie alla rete ora siamo in contatto anche con altri gruppi del territorio.”

Il gruppo organizza serate informative, incontri, ed ha dato vita ad un progetto di salvaguardia e tutela della biodiversità attraverso il recupero, censimento, riproduzione e distribuzione di sementi locali ed antiche , magari non più coltivate perché considerate poco commerciali, in collaborazione anche con altre associazioni che operano oltre i confini provinciali e che si ritrovano periodicamente per lo scambio gratuito dei semi. www.agrincolti.it

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