La peste in Manzoni e non solo Ipertesto creato dalla 2^E Liceo Scientifico "D. Bramante" –...

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La peste in La peste in Manzoni e non solo Manzoni e non solo Ipertesto creato dalla 2^E Liceo Ipertesto creato dalla 2^E Liceo Scientifico "D. Bramante" – Magenta Scientifico "D. Bramante" – Magenta a.s. 97/98 con la supervisione del prof. a.s. 97/98 con la supervisione del prof. Gaudio Luigi e l’assistenza tecnica del Gaudio Luigi e l’assistenza tecnica del prof. Alberto Galli prof. Alberto Galli

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  • La peste in Manzoni e non solo Ipertesto creato dalla 2^E Liceo Scientifico "D. Bramante" Magenta a.s. 97/98 con la supervisione del prof. Gaudio Luigi e lassistenza tecnica del prof. Alberto Galli
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  • Nel capitolo XXVIII Nel cap. XXVIII, passata la carestia, il passaggio dei lanzichenecchi mette in apprensione il tribunale della sanit di Milano, che gi intuisce che in quell' esercito poteva covare il germe della peste. Invano Tadino e Settala proposero di proibire ogni contatto e compravendita di robe dai soldati che stavano per passare.Nel cap. XXVIII, passata la carestia, il passaggio dei lanzichenecchi mette in apprensione il tribunale della sanit di Milano, che gi intuisce che in quell' esercito poteva covare il germe della peste. Invano Tadino e Settala proposero di proibire ogni contatto e compravendita di robe dai soldati che stavano per passare.
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  • Cronologia 20 Ottobre1629: Scoppia la peste a Chiuso, e da l a Bellano, Lecco e in Valsassina20 Ottobre1629: Scoppia la peste a Chiuso, e da l a Bellano, Lecco e in Valsassina 14 Novembre 1629: Il tribunale della sanit prende provvedimenti (bullette)14 Novembre 1629: Il tribunale della sanit prende provvedimenti (bullette)
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  • Cronologia 29 Novembre1629: Un soldato porta il contagio a Milano29 Novembre1629: Un soldato porta il contagio a Milano Primi mesi del 1630: La peste cova in MilanoPrimi mesi del 1630: La peste cova in Milano
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  • Nel XXXI capitolo Dai paesi che circondano Milano, giungono le notizie delle prime morti, ma, solo dopo una visita sui luoghi della malattia, si stabilisce che si tratta di peste.Dai paesi che circondano Milano, giungono le notizie delle prime morti, ma, solo dopo una visita sui luoghi della malattia, si stabilisce che si tratta di peste. Le autorit, ed in particolare il governatore Ambrogio Spinola, rimangono piuttosto indifferenti al problema; ma anche la popolazione rifiuta l'idea del contagio.Le autorit, ed in particolare il governatore Ambrogio Spinola, rimangono piuttosto indifferenti al problema; ma anche la popolazione rifiuta l'idea del contagio.
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  • Nel XXXI capitolo Finalmente, il 29 novembre 1629 viene pubblicata una grida che vieta l'ingresso in citt di coloro che provengono da paesi ove si verificata l'epidemia:Finalmente, il 29 novembre 1629 viene pubblicata una grida che vieta l'ingresso in citt di coloro che provengono da paesi ove si verificata l'epidemia: ma ormai la peste gi entrata in Milano. Vengono prese misure per evitare il contagio, ma la gente, per avidit e paura, riesce ad eluderle.ma ormai la peste gi entrata in Milano. Vengono prese misure per evitare il contagio, ma la gente, per avidit e paura, riesce ad eluderle.
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  • Nel XXXI capitolo L'epidemia si diffonde, ma in modo non rapido: la gente rimane scettica e si scaglia contro i medici che mettono in guardia contro la peste, giungendo ad aggredire il medico Lodovico Settala.L'epidemia si diffonde, ma in modo non rapido: la gente rimane scettica e si scaglia contro i medici che mettono in guardia contro la peste, giungendo ad aggredire il medico Lodovico Settala.
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  • Nel XXXI capitolo Si moltiplicano le morti e diviene impossibile negare l'esistenza del morbo. Invece di dichiarare la presenza della peste, si parla per di febbri pestilenti: ci induce a trascurare i pericoli del contagio. I malati trasportati al lazzaretto si fanno sempre pi numerosi, tanto che il lazzaretto stesso diventa ingovernabile: solo l'intervento e il sacrificio di alcuni frati riuscir a riportare l'ordine in quel luogo.Si moltiplicano le morti e diviene impossibile negare l'esistenza del morbo. Invece di dichiarare la presenza della peste, si parla per di febbri pestilenti: ci induce a trascurare i pericoli del contagio. I malati trasportati al lazzaretto si fanno sempre pi numerosi, tanto che il lazzaretto stesso diventa ingovernabile: solo l'intervento e il sacrificio di alcuni frati riuscir a riportare l'ordine in quel luogo.
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  • Nel XXXI capitolo Si parla finalmente di peste, ma si diffonde al tempo stesso l'idea che all'origine del male non vi sia il contatto con gli ammalati, bens quello con unguenti velenosi.Si parla finalmente di peste, ma si diffonde al tempo stesso l'idea che all'origine del male non vi sia il contatto con gli ammalati, bens quello con unguenti velenosi.
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  • Nel XXXI capitolo A rafforzare la psicosi dell'untore concorrono due episodi di presunta unzione: l'uno verificatosi in duomo, l'altro lungo le strade cittadine. Malgrado il tribunale di Sanit non creda allo spargimento di veleni, le autorit non smentiscono pubblicamente l'esistenza delle unzioni; mentre vi addirittura chi continua a negare la pestilenza: l'esposizione di alcuni cadaveri nel corso di una processione convincer tutti del contrario.A rafforzare la psicosi dell'untore concorrono due episodi di presunta unzione: l'uno verificatosi in duomo, l'altro lungo le strade cittadine. Malgrado il tribunale di Sanit non creda allo spargimento di veleni, le autorit non smentiscono pubblicamente l'esistenza delle unzioni; mentre vi addirittura chi continua a negare la pestilenza: l'esposizione di alcuni cadaveri nel corso di una processione convincer tutti del contrario.
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  • Nel XXXI capitolo Manzoni riflette infine sulle mistificazioni di fatti e di parole che hanno condotto ad uno sviluppo cos ampio del contagio.Manzoni riflette infine sulle mistificazioni di fatti e di parole che hanno condotto ad uno sviluppo cos ampio del contagio.
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  • Nel XXXII capitolo L'Autorit cittadina si rivolge nuovamente al governatore Ambrogio Spinola, ma questi, impegnato nell'assedio di Casale, nega ogni aiuto. Si anticipano le notizie circa l'esito della guerra: il duca di Nevers rimane signore di Mantova, ma la citt viene saccheggiata dai lanzichenecchi.L'Autorit cittadina si rivolge nuovamente al governatore Ambrogio Spinola, ma questi, impegnato nell'assedio di Casale, nega ogni aiuto. Si anticipano le notizie circa l'esito della guerra: il duca di Nevers rimane signore di Mantova, ma la citt viene saccheggiata dai lanzichenecchi.
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  • Cronologia 30 Marzo 1630: I Cappuccini assumono l organizzazione del lazzaretto30 Marzo 1630: I Cappuccini assumono l organizzazione del lazzaretto 17 Maggio 1630: Esplode la prima furia contro gli untori17 Maggio 1630: Esplode la prima furia contro gli untori 18 Maggio 1630: Dilaga il delirio collettivo (compaiono strane macchie sulle case)18 Maggio 1630: Dilaga il delirio collettivo (compaiono strane macchie sulle case)
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  • Cronologia 21 Maggio 1630: Grida contro gli ignoti che hanno generato il terrore21 Maggio 1630: Grida contro gli ignoti che hanno generato il terrore 22 Maggio 1630: I decurioni si rivolgono al governatore, senza ottenere aiuti22 Maggio 1630: I decurioni si rivolgono al governatore, senza ottenere aiuti 11 Giugno 1630: Processione con la reliquia di S.Carlo11 Giugno 1630: Processione con la reliquia di S.Carlo
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  • Nel XXXII capitolo Gli amministratori cittadini chiedono al cardinale Federigo di far svolgere una processione per assicurarsi la protezione divina, ma Federigo rifiuta. Intanto crescono i sospetti sulle unzioni e si verificano episodi di linciaggio come quelli ai danni di un vecchio e di tre francesi.Gli amministratori cittadini chiedono al cardinale Federigo di far svolgere una processione per assicurarsi la protezione divina, ma Federigo rifiuta. Intanto crescono i sospetti sulle unzioni e si verificano episodi di linciaggio come quelli ai danni di un vecchio e di tre francesi.
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  • Nel XXXII capitolo Dopo nuove pressioni del governo milanese, il vescovo acconsente a far svolgere la processione e a far venerare la reliquia di san Carlo. Il lungo corteo vede la partecipazione di popolani, di borghesi, di nobili e di ecclesiastici.Dopo nuove pressioni del governo milanese, il vescovo acconsente a far svolgere la processione e a far venerare la reliquia di san Carlo. Il lungo corteo vede la partecipazione di popolani, di borghesi, di nobili e di ecclesiastici.
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  • Cronologia Dopo la processione: Il contagio si diffonde mietendo centinaia di migliaia di vittimeDopo la processione: Il contagio si diffonde mietendo centinaia di migliaia di vittime Fine agosto-inizi settembre 1630: fine del contagioFine agosto-inizi settembre 1630: fine del contagio
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  • Nel XXXII capitolo Il giorno successivo alla processione si moltiplicano i casi di peste, ma invece di cercare la causa nel contatto tra tanta gente, si d la colpa agli untori. I lazzaretti si affollano al limite della loro capacit e cominciano a fare la loro comparsa i monatti (il Manzoni apre una parentesi etimologica sul termine monatto).Il giorno successivo alla processione si moltiplicano i casi di peste, ma invece di cercare la causa nel contatto tra tanta gente, si d la colpa agli untori. I lazzaretti si affollano al limite della loro capacit e cominciano a fare la loro comparsa i monatti (il Manzoni apre una parentesi etimologica sul termine monatto).
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  • Nel XXXII capitolo Solo con l'opera dei cappuccini, dei sacerdoti, del vescovo e delle poche persone di buona volont, si riesce a far fronte, fuori e dentro i lazzaretti, alla terribile situazione sanitaria. Nella confusione generale si moltiplicano le violenze commesse dai birri e dai monatti.Solo con l'opera dei cappuccini, dei sacerdoti, del vescovo e delle poche persone di buona volont, si riesce a far fronte, fuori e dentro i lazzaretti, alla terribile situazione sanitaria. Nella confusione generale si moltiplicano le violenze commesse dai birri e dai monatti.
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  • Nel XXXII capitolo Cresce anche la pazzia generale e la psicosi dell'unzione. Si sospetta di tutti, e vi persino chi, magari delirando, dice di essere untore. Vengono inventate storie diaboliche e fantasiose cui anche i medici sembrano dar credito.Cresce anche la pazzia generale e la psicosi dell'unzione. Si sospetta di tutti, e vi persino chi, magari delirando, dice di essere untore. Vengono inventate storie diaboliche e fantasiose cui anche i medici sembrano dar credito.
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  • Nel XXXII capitolo I dotti chiamano poi in causa congiunzioni di astri ed altre teorie pseudo-scientifiche. Anche il cardinale comincia a credere alle unzioni, e gli scettici sono ormai pochi e silenziosi.I dotti chiamano poi in causa congiunzioni di astri ed altre teorie pseudo-scientifiche. Anche il cardinale comincia a credere alle unzioni, e gli scettici sono ormai pochi e silenziosi.
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  • Nel XXXII capitolo I magistrati iniziano a cercare e a processare i presunti untori: si eseguiranno molte condanne atroci e ingiuste di cui il Manzoni parler pi diffusamente in Storia della colonna infame.I magistrati iniziano a cercare e a processare i presunti untori: si eseguiranno molte condanne atroci e ingiuste di cui il Manzoni parler pi diffusamente in Storia della colonna infame.
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  • Dal XXXIII in poi Dopo i cap. XXXI e XXXII, il narratore riprende a interessarsi dei protagonisti del romanzo. Nei capitoli seguenti, la peste far da sfondo alle loro vicende e sbloccher la situazione statica che si era venuta a creare dopo la fuga di Renzo nel bergamasco e il trasferimento di Lucia a Milano.Dopo i cap. XXXI e XXXII, il narratore riprende a interessarsi dei protagonisti del romanzo. Nei capitoli seguenti, la peste far da sfondo alle loro vicende e sbloccher la situazione statica che si era venuta a creare dopo la fuga di Renzo nel bergamasco e il trasferimento di Lucia a Milano.
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  • Dal XXXIII in poi Renzo infatti potr lasciare il cugino Bortolo, dopo aver preso in maniera leggera la malattia, ritornare al paese (cap. XXXIII) e da l alla ricerca di Lucia a Milano (cap. XXXIV) e nel lazzaretto, dove incontrer prima Fra Cristoforo e Don Rodrigo moribondo (cap. XXXV), poi Lucia (cap. XXXVI). Il contagio sar spazzato via dal temporale provvidenziale (fine agosto-inizi settembre 1630) che accompagner il lieto cammino di Renzo verso Lecco all'inizio del XXXVII capitolo.Renzo infatti potr lasciare il cugino Bortolo, dopo aver preso in maniera leggera la malattia, ritornare al paese (cap. XXXIII) e da l alla ricerca di Lucia a Milano (cap. XXXIV) e nel lazzaretto, dove incontrer prima Fra Cristoforo e Don Rodrigo moribondo (cap. XXXV), poi Lucia (cap. XXXVI). Il contagio sar spazzato via dal temporale provvidenziale (fine agosto-inizi settembre 1630) che accompagner il lieto cammino di Renzo verso Lecco all'inizio del XXXVII capitolo.
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  • Come cambiano i personaggi Soprattutto nel XXXIII capitolo si attuano strani capovolgimenti. La peste modifica i rapporti tra Don Rodrigo e il Griso: il primo sembra ritrovare, nel dramma della fine, una coscienza sopita, mentre il suo "fedelissimo" servitore si rivela in realt un traditore.Soprattutto nel XXXIII capitolo si attuano strani capovolgimenti. La peste modifica i rapporti tra Don Rodrigo e il Griso: il primo sembra ritrovare, nel dramma della fine, una coscienza sopita, mentre il suo "fedelissimo" servitore si rivela in realt un traditore.
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  • Come cambiano i personaggi Anche Bortolo e Tonio subiscono un netto cambiamento: il primo rivela un certo egoismo ed il secondo, colpito dalla peste, assomiglia addirittura al suo fratello Gervaso. Renzo poi sar vittima di fraintendimenti e verr scambiato per untore o per monatto.Anche Bortolo e Tonio subiscono un netto cambiamento: il primo rivela un certo egoismo ed il secondo, colpito dalla peste, assomiglia addirittura al suo fratello Gervaso. Renzo poi sar vittima di fraintendimenti e verr scambiato per untore o per monatto.
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  • I personaggi come giudicano la peste Paradossalmente, due personaggi molto diversi tra loro, Renzo e Don Abbondio, interpretano allo stesso modo la peste come castigo di Dio, giusta punizione contro i malvagi (Don Rodrigo) che mostravano tracotanza e disprezzo delle leggi divine. In tal modo essi riducono la provvidenza ad uno strumento di "giustizia" (Renzo nel XXXV capitolo) o, che sostanzialmente lo stesso, ad una "scopa" (Don Abbondio nel XXXVIII).Paradossalmente, due personaggi molto diversi tra loro, Renzo e Don Abbondio, interpretano allo stesso modo la peste come castigo di Dio, giusta punizione contro i malvagi (Don Rodrigo) che mostravano tracotanza e disprezzo delle leggi divine. In tal modo essi riducono la provvidenza ad uno strumento di "giustizia" (Renzo nel XXXV capitolo) o, che sostanzialmente lo stesso, ad una "scopa" (Don Abbondio nel XXXVIII).
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  • I personaggi come giudicano la peste Viceversa, per Fra Cristoforo, che del resto morir di peste anche lui senza certo meritare alcun punizione, essa "insieme castigo e misericordia" (cap.XXXV) perch aiuta certo l' uomo a comprendere il suo limite, ma nel contempo gli offre una straordinaria occasione di conversione e di riavvicinamento a Dio.Viceversa, per Fra Cristoforo, che del resto morir di peste anche lui senza certo meritare alcun punizione, essa "insieme castigo e misericordia" (cap.XXXV) perch aiuta certo l' uomo a comprendere il suo limite, ma nel contempo gli offre una straordinaria occasione di conversione e di riavvicinamento a Dio.
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  • La folla e la peste Ancora pi che in altre occasioni del romanzo, la folla, che le autorit non hanno saputo adeguatamente guidare, dominata da passioni irrazionali: 1) i pregiudizi superstiziosi che impediscono anche solo di pronunciare la parola "peste"; 2) il malinteso desiderio di giustizia, di trovare e punire i colpevoli della calamit che travolge tuttiAncora pi che in altre occasioni del romanzo, la folla, che le autorit non hanno saputo adeguatamente guidare, dominata da passioni irrazionali: 1) i pregiudizi superstiziosi che impediscono anche solo di pronunciare la parola "peste"; 2) il malinteso desiderio di giustizia, di trovare e punire i colpevoli della calamit che travolge tutti
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  • Gli intellettuali e la peste L' attivit dei dotti (medici e non medici) non consiste nel tentare di darsi ragione dei fatti, quanto piuttosto nel ricercare nei testi antichi citazioni di fatti analoghi senza verificarne l' esattezza o la pertinenza con la situazione attuale.L' attivit dei dotti (medici e non medici) non consiste nel tentare di darsi ragione dei fatti, quanto piuttosto nel ricercare nei testi antichi citazioni di fatti analoghi senza verificarne l' esattezza o la pertinenza con la situazione attuale.
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  • Gli intellettuali e la peste Il loro lavoro dunque una pura attivit erudita incapace di proporre soluzioni praticabili al presente disagio. Emblematico al proposito l' atteggiamento di Don Ferrante.Il loro lavoro dunque una pura attivit erudita incapace di proporre soluzioni praticabili al presente disagio. Emblematico al proposito l' atteggiamento di Don Ferrante.
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  • I Monatti MONATTO un tempo nome dato agli addetti al trasporto e alla sorveglianza degli appestati. Il termine "monatto" indicava originariamente nellItalia settentrionale il becchino.MONATTO un tempo nome dato agli addetti al trasporto e alla sorveglianza degli appestati. Il termine "monatto" indicava originariamente nellItalia settentrionale il becchino.
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  • I Monatti Pi tardi indic pi semplicemente coloro ai quali era affidato il compito (secondo le parole del Manzoni che nel capitolo 32 dei "Promessi Sposi" ne fa una celebre descrizione) di "levar dalle case dalle strade dal lazzaretto gli infermi e governarli; bruciare purgare la roba infetta e sospetta".Pi tardi indic pi semplicemente coloro ai quali era affidato il compito (secondo le parole del Manzoni che nel capitolo 32 dei "Promessi Sposi" ne fa una celebre descrizione) di "levar dalle case dalle strade dal lazzaretto gli infermi e governarli; bruciare purgare la roba infetta e sospetta".
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  • I Monatti Era fatto loro obbligo di portare legato alla caviglia un campanello che avvertisse i passanti del loro avvicinarsi. Lorigine del nome incerta: secondo il Manzoni; (il quale riporta anche le opinioni del Ripamonti che lo derivava dal greco "monos" = solo, e di Gaspare Bugatti che si riferiva al latino "monere" = avvertire)Era fatto loro obbligo di portare legato alla caviglia un campanello che avvertisse i passanti del loro avvicinarsi. Lorigine del nome incerta: secondo il Manzoni; (il quale riporta anche le opinioni del Ripamonti che lo derivava dal greco "monos" = solo, e di Gaspare Bugatti che si riferiva al latino "monere" = avvertire)
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  • I Monatti Lipotesi pi probabile che venisse dallaggettivo tedesco "monatlich" = mensile in quanto gli ingaggi fatti prevalentemente in Svizzera e nei Grigioni avevano per lo pi una scadenza mensile.Lipotesi pi probabile che venisse dallaggettivo tedesco "monatlich" = mensile in quanto gli ingaggi fatti prevalentemente in Svizzera e nei Grigioni avevano per lo pi una scadenza mensile.
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  • I Cappuccini e la peste Quest' ordine religioso, che segue la regola francescana cos come era stata riformata nel 1525 e approvata dal papa Clemente VII nel 1528, ampiamente rappresentato nel romanzo a tutti i livelli, dai pi semplici cappuccini a contatto quotidiano con la gente al padre provinciale, preoccupato di difendere gli interessi dell' ordine durante il colloquio con il conte zio.Quest' ordine religioso, che segue la regola francescana cos come era stata riformata nel 1525 e approvata dal papa Clemente VII nel 1528, ampiamente rappresentato nel romanzo a tutti i livelli, dai pi semplici cappuccini a contatto quotidiano con la gente al padre provinciale, preoccupato di difendere gli interessi dell' ordine durante il colloquio con il conte zio.
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  • I Cappuccini e la peste Nel lazzaretto si assumono il compito di sostituire l' autorit l dove essa si dimostra impotente. In questo caso Manzoni fa assumere a Padre Felice Casati, che doveva garantire l'ordine nel lazzaretto coadiuvato dal padre Michele Pozzobonelli, i connotati di un condottiero che ricordano quelli con cui era stato presentato l' Innominato.Nel lazzaretto si assumono il compito di sostituire l' autorit l dove essa si dimostra impotente. In questo caso Manzoni fa assumere a Padre Felice Casati, che doveva garantire l'ordine nel lazzaretto coadiuvato dal padre Michele Pozzobonelli, i connotati di un condottiero che ricordano quelli con cui era stato presentato l' Innominato.
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  • Federigo Borromeo e la peste Federigo Borromeo, come si narra nel XXII capitolo, nato nel 1564 da una delle pi illustri famiglie milanesi. Fu nominato sacerdote dal cugino Carlo Borromeo. Impront la sua vita alla povert, rifiutando gli agi del suo ceto.Federigo Borromeo, come si narra nel XXII capitolo, nato nel 1564 da una delle pi illustri famiglie milanesi. Fu nominato sacerdote dal cugino Carlo Borromeo. Impront la sua vita alla povert, rifiutando gli agi del suo ceto.
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  • Federigo Borromeo e la peste Quando divenne arcivescovo di Milano, utilizz parte dei suoi beni di famiglia e le rendite ecclesiastiche per aiutare i poveri. Si mostrava severo solo con i suoi subordinati rei d' avarizia o di negligenza. Istitu inoltre la biblioteca ambrosiana cui tutti potevano accedere.Quando divenne arcivescovo di Milano, utilizz parte dei suoi beni di famiglia e le rendite ecclesiastiche per aiutare i poveri. Si mostrava severo solo con i suoi subordinati rei d' avarizia o di negligenza. Istitu inoltre la biblioteca ambrosiana cui tutti potevano accedere.
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  • Federigo Borromeo e la peste Unica ombra in un uomo cos ammirabile fu che ader a opinioni del tempo strane o malfondate (per esempio riguardo le streghe e gli untori).Unica ombra in un uomo cos ammirabile fu che ader a opinioni del tempo strane o malfondate (per esempio riguardo le streghe e gli untori).
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  • Federigo Borromeo e la peste Fu anche autore di innumerevoli scritti, tuttavia dimenticati. Dimostr il suo spirito caritatevole sia in occasione della carestia del 1629 (capitolo XXVIII) sia durante la peste dell' anno successivo, dimostrando ancora una volta che le istituzioni religiose, o in generale la solidariet cosiddetta "privata", assumono funzione di supplenza quando i poteri civili sono indeboliti.Fu anche autore di innumerevoli scritti, tuttavia dimenticati. Dimostr il suo spirito caritatevole sia in occasione della carestia del 1629 (capitolo XXVIII) sia durante la peste dell' anno successivo, dimostrando ancora una volta che le istituzioni religiose, o in generale la solidariet cosiddetta "privata", assumono funzione di supplenza quando i poteri civili sono indeboliti.
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  • Federigo Borromeo e la peste Egli incit i preti ad operare attivamente nella difficile situazione e visit di persona gli ammalati nelle case e al lazzaretto, tanto che si stup anche lui, alla fine della pestilenza, di esserne uscito illeso.Egli incit i preti ad operare attivamente nella difficile situazione e visit di persona gli ammalati nelle case e al lazzaretto, tanto che si stup anche lui, alla fine della pestilenza, di esserne uscito illeso.
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  • Ludovico Settala (1552-1633) Professore di medicina all' universit di Pavia e di filosofia morale a Milano era uno degli uomini pi autorevoli del suo tempo. Purtroppo la sua fama, annota Manzoni nel XXXI capitolo, fu accresciuta quando cooper a torturare e bruciare come strega una povera infelice sventurata,(1552-1633) Professore di medicina all' universit di Pavia e di filosofia morale a Milano era uno degli uomini pi autorevoli del suo tempo. Purtroppo la sua fama, annota Manzoni nel XXXI capitolo, fu accresciuta quando cooper a torturare e bruciare come strega una povera infelice sventurata,
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  • Ludovico Settala e fu invece messa in crisi quando, ormai quasi a ottant' anni, cercava di convincere i milanesi dell' arrivo della peste in citt; al punto che coloro che lo trasportavano in carrozza riuscirono a malapena a salvarlo, conducendolo in casa di amici per sottrarlo alla folla inferocita.e fu invece messa in crisi quando, ormai quasi a ottant' anni, cercava di convincere i milanesi dell' arrivo della peste in citt; al punto che coloro che lo trasportavano in carrozza riuscirono a malapena a salvarlo, conducendolo in casa di amici per sottrarlo alla folla inferocita.
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  • Ambrogio Spinola Ambrogio Spinola, governatore di Milano nel 1629-30, sostituisce Don Gonzalo per portare a termine l' assedio a Casale Monferrato, e, come il suo predecessore, si dimostra molto pi preoccupato di conquistarsi fama con la guerra che di governare con accortezza.Ambrogio Spinola, governatore di Milano nel 1629-30, sostituisce Don Gonzalo per portare a termine l' assedio a Casale Monferrato, e, come il suo predecessore, si dimostra molto pi preoccupato di conquistarsi fama con la guerra che di governare con accortezza.
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  • Ambrogio Spinola Infatti, per esempio, eman una grida in cui ordinava pubbliche feste per la nascita del principe Carlo, primogenito del re di Spagna Filippo IV, il 18 novembre 1629, proprio mentre il contagio incominciava a diffondersi; oppure mostr ripetutamente indifferenza nei confronti delle richieste di intervento da parte delle autorit milanesi.Infatti, per esempio, eman una grida in cui ordinava pubbliche feste per la nascita del principe Carlo, primogenito del re di Spagna Filippo IV, il 18 novembre 1629, proprio mentre il contagio incominciava a diffondersi; oppure mostr ripetutamente indifferenza nei confronti delle richieste di intervento da parte delle autorit milanesi.
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  • Ambrogio Spinola Il 22 maggio 1630 due decurioni lo raggiunsero sul campo di battaglia, da cui non si allontan mai, per esporgli i problemi della citt ormai in preda alla peste e priva di risorse economiche per fronteggiarla, ottenendo come risposta solo inconcludenti promesse.Il 22 maggio 1630 due decurioni lo raggiunsero sul campo di battaglia, da cui non si allontan mai, per esporgli i problemi della citt ormai in preda alla peste e priva di risorse economiche per fronteggiarla, ottenendo come risposta solo inconcludenti promesse.
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  • Ambrogio Spinola Mor dopo pochi mesi, ammalato e amareggiato per i dispiaceri dovuti anche all' ingratitudine degli spagnoli nei suoi confronti.Mor dopo pochi mesi, ammalato e amareggiato per i dispiaceri dovuti anche all' ingratitudine degli spagnoli nei suoi confronti.
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  • Storia della colonna infame Gi nel "Fermo e Lucia" Manzoni lascia ampio spazio alla ricostruzione dei processi contro gli untori, per formare successivamente lattuale "Storia della colonna infame" che costituiva lappendice del romanzo nell' edizione del 1840.Gi nel "Fermo e Lucia" Manzoni lascia ampio spazio alla ricostruzione dei processi contro gli untori, per formare successivamente lattuale "Storia della colonna infame" che costituiva lappendice del romanzo nell' edizione del 1840.
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  • Storia della colonna infame In essa si narra come due donne vedono un tale, poi riconosciuto da loro nella persona di Guglielmo Piazza, imbrattare i muri di una sostanza untuosa.In essa si narra come due donne vedono un tale, poi riconosciuto da loro nella persona di Guglielmo Piazza, imbrattare i muri di una sostanza untuosa.
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  • Storia della colonna infame Egli poi, nel tentativo disperato di evitare i supplizi, fece il nome del barbiere Giangiacomo Mora. I due furono poi pubblicamente torturati e bruciati su un rogo ed infine fu eretta una colonna chiamata "infame" sullo spiazzo ricavato dalla demolizione della casa del Mora.Egli poi, nel tentativo disperato di evitare i supplizi, fece il nome del barbiere Giangiacomo Mora. I due furono poi pubblicamente torturati e bruciati su un rogo ed infine fu eretta una colonna chiamata "infame" sullo spiazzo ricavato dalla demolizione della casa del Mora.
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  • Storia della colonna infame La nuova stesura della Storia lasci un po' tutti delusi per la sua secchezza e aridit. Le critiche misero anche in discussione lesattezza delle opinioni manzoniane sugli untori, sui giudici, sulle procedure giudiziarie del Seicento (vedi al proposito le sviste manzoniane).La nuova stesura della Storia lasci un po' tutti delusi per la sua secchezza e aridit. Le critiche misero anche in discussione lesattezza delle opinioni manzoniane sugli untori, sui giudici, sulle procedure giudiziarie del Seicento (vedi al proposito le sviste manzoniane).
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  • Storia della colonna infame La Colonna infame resta comunque per noi la visione di un mondo cieco e la dimostrazione di un' ostinata sete di giustizia e ripugnanza per loppressione da parte di Manzoni.La Colonna infame resta comunque per noi la visione di un mondo cieco e la dimostrazione di un' ostinata sete di giustizia e ripugnanza per loppressione da parte di Manzoni.
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  • Le sviste di Manzoni 1) Manzoni si affida ai testi di storiografia di Ripamonti e di Tadino, ma il secondo spesso era la fonte del primo. I fatti concordanti nei due scrittori erano ritenuti validi da Manzoni, per questo nel testo ci sono dei dati storicamente scorretti.1) Manzoni si affida ai testi di storiografia di Ripamonti e di Tadino, ma il secondo spesso era la fonte del primo. I fatti concordanti nei due scrittori erano ritenuti validi da Manzoni, per questo nel testo ci sono dei dati storicamente scorretti.
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  • Le sviste di Manzoni 2) Per la peste, oggi si ritiene che si diffuse per la negligenza e per la cattiva organizzazione della pubblica sanit; ma avendo dei dati lacunosi, la tesi dell' arretratezza giuridica e culturale seicentesca, la denuncia del disinteresse dei potenti e l' analisi della follia popolare di Manzoni risultano parzialmente errate.2) Per la peste, oggi si ritiene che si diffuse per la negligenza e per la cattiva organizzazione della pubblica sanit; ma avendo dei dati lacunosi, la tesi dell' arretratezza giuridica e culturale seicentesca, la denuncia del disinteresse dei potenti e l' analisi della follia popolare di Manzoni risultano parzialmente errate.
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  • Le sviste di Manzoni 3) Manzoni dubita del fenomeno delle unzioni, mentre ora lo si accetta come vero.3) Manzoni dubita del fenomeno delle unzioni, mentre ora lo si accetta come vero.
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  • La follia Manzoni ci presenta la peste come una perversa e progressiva follia che travolge tutti. Egli non vuole descrivere dei semplici fatti ma rendersi conto di come nella storia dello spirito umano una serie ordinata d'idee possa essere scompigliata da altre idee.Manzoni ci presenta la peste come una perversa e progressiva follia che travolge tutti. Egli non vuole descrivere dei semplici fatti ma rendersi conto di come nella storia dello spirito umano una serie ordinata d'idee possa essere scompigliata da altre idee.
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  • La follia 1) Alla gente piace attribuire i mali ad una perversit umana.1) Alla gente piace attribuire i mali ad una perversit umana. 2) La follia nella peste non fu il risultato di condizioni storiche, ma deriv dall'animo dei singoli e dalla societ ; infatti si tende a voler trovare ci che l'opinione comune desidera perch solo cos si potr essere onorati.2) La follia nella peste non fu il risultato di condizioni storiche, ma deriv dall'animo dei singoli e dalla societ ; infatti si tende a voler trovare ci che l'opinione comune desidera perch solo cos si potr essere onorati.
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  • La follia Per tutto ci l'uomo sarebbe disposto a cambiare le proprie idee e da questo meccanismo si genera la follia. A questo si pu opporre solo chi non fonda la propria vita sulle idee ma sui fatti.Per tutto ci l'uomo sarebbe disposto a cambiare le proprie idee e da questo meccanismo si genera la follia. A questo si pu opporre solo chi non fonda la propria vita sulle idee ma sui fatti.
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  • La morte Nel romanzo la morte si presenta con una compostezza ineffabile. Essa sveglia una penosa gravit di riflessioni acquisisce il senso delle responsabilit solleva l'anima a Dio ed ai nostri impegni con Lui ma non ha nulla di orrido di spasmodico di oscuro di terrificante.Nel romanzo la morte si presenta con una compostezza ineffabile. Essa sveglia una penosa gravit di riflessioni acquisisce il senso delle responsabilit solleva l'anima a Dio ed ai nostri impegni con Lui ma non ha nulla di orrido di spasmodico di oscuro di terrificante.
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  • La morte I morti di pestilenza quando non sono segno di un'estrema piet e quando sono segno di un disfacimento drammatico hanno sempre qualcosa di composto che muove il sospiro e la piet e non d neppure la ripugnanza fisica.I morti di pestilenza quando non sono segno di un'estrema piet e quando sono segno di un disfacimento drammatico hanno sempre qualcosa di composto che muove il sospiro e la piet e non d neppure la ripugnanza fisica.
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  • Il male e il bene Nella ricostruzione della vicenda della peste Manzoni non si limita a riferire i fatti, ma va alla ricerca delle ragioni che hanno motivato quelle drammatiche vicende. Viene portato alla luce il giudizio sulle problematiche della storia umana nel suo complesso teatro di scontro tra il male e il beneNella ricostruzione della vicenda della peste Manzoni non si limita a riferire i fatti, ma va alla ricerca delle ragioni che hanno motivato quelle drammatiche vicende. Viene portato alla luce il giudizio sulle problematiche della storia umana nel suo complesso teatro di scontro tra il male e il bene
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  • Il male e il bene MALE VORTICE DI DISGREGAZIONE Rende inefficienti le istituzioni. Distrugge i vincoli affettivi. Trova conferma nei dotti. Si insinua nei medici, nel cardinale, in Ferrer e nei tribunali.MALE VORTICE DI DISGREGAZIONE Rende inefficienti le istituzioni. Distrugge i vincoli affettivi. Trova conferma nei dotti. Si insinua nei medici, nel cardinale, in Ferrer e nei tribunali.
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  • Il male e il bene BENE FONTE DI ORDINE Potenzia le capacit organizzative nei Cappuccini. Stimola la carit privata. Anima l opera del cardinale e degli ecclesiastici.BENE FONTE DI ORDINE Potenzia le capacit organizzative nei Cappuccini. Stimola la carit privata. Anima l opera del cardinale e degli ecclesiastici.
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  • La peste di San Carlo Scoppiata nel 1576 da sempre direttamente collegata al cardinale Carlo Borromeo, morto poi per il contagio dopo aver soccorso gli appestati.Scoppiata nel 1576 da sempre direttamente collegata al cardinale Carlo Borromeo, morto poi per il contagio dopo aver soccorso gli appestati.
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  • La peste di San Carlo La carit del santo non ha semplicemente mostrato che possibile vivere una tragedia con obiettivi diversi ma ha scritto una storia che gli storici non hanno saputo scrivere: essa non stampata sui libri ma nella memoria e nel cuore della gente.La carit del santo non ha semplicemente mostrato che possibile vivere una tragedia con obiettivi diversi ma ha scritto una storia che gli storici non hanno saputo scrivere: essa non stampata sui libri ma nella memoria e nel cuore della gente.
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  • La peste di San Carlo Ci che resta memorabile il bene operato dalla carit: essa ha fissato nelle menti di tutti che S. Carlo si prodigato come guida, soccorso, esempio e capacit di sacrificio di s; la carit ha potuto far diventare quella calamit generale un titolo d' onore per il Borromeo; dare il nome del santo alla peste come si fa per una conquista o una scoperta.Ci che resta memorabile il bene operato dalla carit: essa ha fissato nelle menti di tutti che S. Carlo si prodigato come guida, soccorso, esempio e capacit di sacrificio di s; la carit ha potuto far diventare quella calamit generale un titolo d' onore per il Borromeo; dare il nome del santo alla peste come si fa per una conquista o una scoperta.
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  • I capitoli singoli I capitoli scandiscono il romanzo generalmente in singole unit ritmiche di azione (vedi l' VIII della "Notte degli imbrogli") o di digressione (come il XXII sul Cardinale Federigo Borromeo).I capitoli scandiscono il romanzo generalmente in singole unit ritmiche di azione (vedi l' VIII della "Notte degli imbrogli") o di digressione (come il XXII sul Cardinale Federigo Borromeo).
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  • I capitoli in coppia Talvolta, per, intensificano i rapporti tra di loro, come nei cap. IX e X sulla monaca di Monza, o fanno scattare un sistema di rimandi a distanza, come accade, emblematicamente, per i cap. XI e XXXIII (le due entrate in Milano di Renzo).Talvolta, per, intensificano i rapporti tra di loro, come nei cap. IX e X sulla monaca di Monza, o fanno scattare un sistema di rimandi a distanza, come accade, emblematicamente, per i cap. XI e XXXIII (le due entrate in Milano di Renzo).
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  • I capitoli in coppia Il XXXI e il XXXII costituiscono una coppia di capitoli, collegati tra loro da fatti raccontati nel primo e ripresi nel secondo (storie di alcuni personaggi, il lazzaretto, i cappuccini, gli untori, le processioni, ecc). All' inizio del XXXII cap. il gerundio "Divenendo" riprende esplicitamente il discorso l dove era stato interrottoIl XXXI e il XXXII costituiscono una coppia di capitoli, collegati tra loro da fatti raccontati nel primo e ripresi nel secondo (storie di alcuni personaggi, il lazzaretto, i cappuccini, gli untori, le processioni, ecc). All' inizio del XXXII cap. il gerundio "Divenendo" riprende esplicitamente il discorso l dove era stato interrotto
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  • Il metodo storico I Promessi Sposi sono un romanzo storico, quindi l'autore costruisce la vicenda del suo romanzo all' interno di un preciso contesto storico, ricostruito sulla base di una serie di riferimenti, che contribuiscono a rendere pi "reale" la vicenda.I Promessi Sposi sono un romanzo storico, quindi l'autore costruisce la vicenda del suo romanzo all' interno di un preciso contesto storico, ricostruito sulla base di una serie di riferimenti, che contribuiscono a rendere pi "reale" la vicenda.
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  • Il metodo storico La parte del romanzo riguardante la peste in Milano e' molto ricca di detti riferimenti. In questo caso il suo intento e' duplice: da una parte egli espone l'ambiente, lo scenario in cui si trovano i personaggi, dall'altro vuole farci conoscere un fatto la cui fama e' spesso lontana dalla verit storica.La parte del romanzo riguardante la peste in Milano e' molto ricca di detti riferimenti. In questo caso il suo intento e' duplice: da una parte egli espone l'ambiente, lo scenario in cui si trovano i personaggi, dall'altro vuole farci conoscere un fatto la cui fama e' spesso lontana dalla verit storica.
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  • Il metodo storico Ma come si muove nel realizzare il suo resoconto? Prima di tutto, egli esamina in modo critico i vari documenti dell'epoca riguardanti la peste (si basa,in particolare su quelle del Ripamonti, del Tadino, del Rivola, del Borromeo), affermando che persino la pi veritiera di queste, quella del Ripamonti, manca d'ordine, completezza storica e capacit critica.Ma come si muove nel realizzare il suo resoconto? Prima di tutto, egli esamina in modo critico i vari documenti dell'epoca riguardanti la peste (si basa,in particolare su quelle del Ripamonti, del Tadino, del Rivola, del Borromeo), affermando che persino la pi veritiera di queste, quella del Ripamonti, manca d'ordine, completezza storica e capacit critica.
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  • Il metodo storico Poi, cerca di confrontare quei resoconti, cosa che nessuno aveva fatto prima. Pi che altro, per, cerca, con la sua opera, di mettere in evidenza i fatti pi importanti e significativi, di disporli nell'ordine reale della loro successione, di esporre i rapporti causa/effetto. L'autore, tuttavia, ci invita a leggere i testi originali, per non perderne la "forza viva".Poi, cerca di confrontare quei resoconti, cosa che nessuno aveva fatto prima. Pi che altro, per, cerca, con la sua opera, di mettere in evidenza i fatti pi importanti e significativi, di disporli nell'ordine reale della loro successione, di esporre i rapporti causa/effetto. L'autore, tuttavia, ci invita a leggere i testi originali, per non perderne la "forza viva".
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  • Le ripetizioni La parola "peste", nel capitolo XXXI, viene ripetuta pi volte in un modo particolarmente significativo.La parola "peste", nel capitolo XXXI, viene ripetuta pi volte in un modo particolarmente significativo. L'uso della ripetizione, uno dei procedimenti caratteristici dello stile epigrammatico, produce un effetto dinamico di corrispondenza ascendente o di intensificazione progressiva (climax).L'uso della ripetizione, uno dei procedimenti caratteristici dello stile epigrammatico, produce un effetto dinamico di corrispondenza ascendente o di intensificazione progressiva (climax).
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  • Le ripetizioni Un aggregato di sostantivi e di litoti, che mascherano un unico concetto fingendo di negarlo, pu tracciare la traiettoria di un processo intellettuale quando quest'ultimo si riduce ad una "trufferia di parole", un catalogo dialogato di proposte successive e discorsi, che hanno in comune uno stesso orrore da esorcizzare.Un aggregato di sostantivi e di litoti, che mascherano un unico concetto fingendo di negarlo, pu tracciare la traiettoria di un processo intellettuale quando quest'ultimo si riduce ad una "trufferia di parole", un catalogo dialogato di proposte successive e discorsi, che hanno in comune uno stesso orrore da esorcizzare.
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  • Le ripetizioni Il senso del mutamento viene espresso dalla sequenza nominale delle formule, dal linguaggio che si deforma e si adatta via via per poter eludere una verit che non si vuole o non si sa capire : "In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo.Il senso del mutamento viene espresso dalla sequenza nominale delle formule, dal linguaggio che si deforma e si adatta via via per poter eludere una verit che non si vuole o non si sa capire : "In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo.
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  • Le ripetizioni Poi, non vera peste; vale a dire peste s, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasti".Poi, non vera peste; vale a dire peste s, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasti".
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  • La trufferia di parole Il teatro dell'esistenza , in questo caso, il linguaggio, la mente distorta dell'uomo.Il teatro dell'esistenza , in questo caso, il linguaggio, la mente distorta dell'uomo. Nel romanzo di Manzoni le parole occupano un ruolo fondamentale in due occasioni: -1) in seguito ai fatti di S.MartinoNel romanzo di Manzoni le parole occupano un ruolo fondamentale in due occasioni: -1) in seguito ai fatti di S.Martino 2) con l arrivo della peste.2) con l arrivo della peste.
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  • La trufferia di parole 1) Durante le giornate di S.Martino, infatti, la popolazione di Milano era in preda alla confusione totale e la citt era diventata una "babilonia di discorsi".1) Durante le giornate di S.Martino, infatti, la popolazione di Milano era in preda alla confusione totale e la citt era diventata una "babilonia di discorsi".
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  • La trufferia di parole 2) Con l arrivo della peste a Milano, invece, Manzoni esprime il suo concetto di "Trufferia di parole". Infatti inizialmente tutta la popolazione derideva i pochi che credevano nell arrivo della peste e di questa parola era stato addirittura vietato luso.2) Con l arrivo della peste a Milano, invece, Manzoni esprime il suo concetto di "Trufferia di parole". Infatti inizialmente tutta la popolazione derideva i pochi che credevano nell arrivo della peste e di questa parola era stato addirittura vietato luso.
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  • La trufferia di parole Anche i medici non osavano pronunciarla e, al momento della diffusione, iniziarono a definirla come "febbre pestilenziale". Una volta giunti a conclusione che si trattasse effettivamente di peste si incominci a pensare che fosse un malefizio e questa idea confuse il significato della parola. Lo stesso accade ad altre parole dal significato tremendo e spaventoso.Anche i medici non osavano pronunciarla e, al momento della diffusione, iniziarono a definirla come "febbre pestilenziale". Una volta giunti a conclusione che si trattasse effettivamente di peste si incominci a pensare che fosse un malefizio e questa idea confuse il significato della parola. Lo stesso accade ad altre parole dal significato tremendo e spaventoso.
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  • La riflessione e il giudizio sul comportamento delluomo Nei capitoli dedicati alla peste tornano i grandi contrasti fra istintualit e ragione, fra ignoranza e cultura illuminata, fra apparenza e realt, tra potere e servizio, fra parola intesa come strumento di menzogna o come veicolo di verit e, soprattutto, fra malvagit e amore nel misterioso guazzabuglio del cuore dell uomo.Nei capitoli dedicati alla peste tornano i grandi contrasti fra istintualit e ragione, fra ignoranza e cultura illuminata, fra apparenza e realt, tra potere e servizio, fra parola intesa come strumento di menzogna o come veicolo di verit e, soprattutto, fra malvagit e amore nel misterioso guazzabuglio del cuore dell uomo.
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  • Quindi, nonostante l interruzione del filo narrativo in alcune parti del romanzo, al centro sempre l accorata ricerca della dignit umana.Quindi, nonostante l interruzione del filo narrativo in alcune parti del romanzo, al centro sempre l accorata ricerca della dignit umana. La riflessione e il giudizio sul comportamento delluomo
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  • La citt di Milano e il lazzaretto Milano: La citt appare a Renzo completamente trasformata rispetto a quella che aveva conosciuto nel corso dei tumulti di San Martino. Prima ancora di entrarci vede alzarsi una colonna di fumo scuro per i vestiti e le suppellettili che vengono bruciate. Le strade sono deserte (vi passano quasi solo i monatti) e piene solo di cenci e, persino di cadaveri.Milano: La citt appare a Renzo completamente trasformata rispetto a quella che aveva conosciuto nel corso dei tumulti di San Martino. Prima ancora di entrarci vede alzarsi una colonna di fumo scuro per i vestiti e le suppellettili che vengono bruciate. Le strade sono deserte (vi passano quasi solo i monatti) e piene solo di cenci e, persino di cadaveri.
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  • Il lazzaretto di Milano, come ricorda Manzoni nel cap.XXVIII, una costruzione a pianta rettangolare, ai cui lati sono poste 288 stanze; stato costruito nel 1489, come si deduce dal nome stesso, per ricoverare gli ammalati di peste, ma all' occorrenza serviva per altri scopi.Il lazzaretto di Milano, come ricorda Manzoni nel cap.XXVIII, una costruzione a pianta rettangolare, ai cui lati sono poste 288 stanze; stato costruito nel 1489, come si deduce dal nome stesso, per ricoverare gli ammalati di peste, ma all' occorrenza serviva per altri scopi. La citt di Milano e il lazzaretto
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  • Per esempio raccolse gli accattoni e i moribondi durante la primavera del 1629 (in seguito alla carestia). Durante la peste di S.Carlo del 1576 e quella del 1630 arriv a contenere fino a 16.000 appestati: era persino possibile trovare trenta persone in un'unica stanzetta.Per esempio raccolse gli accattoni e i moribondi durante la primavera del 1629 (in seguito alla carestia). Durante la peste di S.Carlo del 1576 e quella del 1630 arriv a contenere fino a 16.000 appestati: era persino possibile trovare trenta persone in un'unica stanzetta. La citt di Milano e il lazzaretto
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  • All' inizio del XXXV capitolo appare sovraffollato di malati, diviso in due da una strada, al centro della quale sorge una cappella ottagonale, il resto suddiviso in quartieri. In quella cappella, nel XXXVI capitolo, padre Felice raduner i guariti dalla peste per condurli fuori dal lazzaretto in convalescenza, dopo una breve, ma solenne predica. Nei quartieri, invece, Renzo trover prima Don Rodrigo e poi Lucia.All' inizio del XXXV capitolo appare sovraffollato di malati, diviso in due da una strada, al centro della quale sorge una cappella ottagonale, il resto suddiviso in quartieri. In quella cappella, nel XXXVI capitolo, padre Felice raduner i guariti dalla peste per condurli fuori dal lazzaretto in convalescenza, dopo una breve, ma solenne predica. Nei quartieri, invece, Renzo trover prima Don Rodrigo e poi Lucia. La citt di Milano e il lazzaretto
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  • La peste nella lingua Uso del termine Anche se la peste in Europa sembra non operare pi da secoli, la parola "peste" rimasta ben viva nella nostra lingua in espressioni come "peste ti colga" o "quel ragazzo una peste" o "dire peste e corna di qualcuno", o negli aggettivi derivati "pestifero" e "pestilenziale"Anche se la peste in Europa sembra non operare pi da secoli, la parola "peste" rimasta ben viva nella nostra lingua in espressioni come "peste ti colga" o "quel ragazzo una peste" o "dire peste e corna di qualcuno", o negli aggettivi derivati "pestifero" e "pestilenziale"
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  • La peste nella Bibbia La peste da sempre ha fatto irruzione nella vita degli uomini, portando loro dolore e morte. E' difficile accettare un dolore troppo grande; pi facile se gli si attribuisce un senso. Questo il perno di ogni lettura sacra.La peste da sempre ha fatto irruzione nella vita degli uomini, portando loro dolore e morte. E' difficile accettare un dolore troppo grande; pi facile se gli si attribuisce un senso. Questo il perno di ogni lettura sacra.
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  • La peste nella Bibbia Nella BIBBIA la peste non viene senza un motivo, ma per insegnare; infatti viene interpretata come risultato di una colpa, vendetta o monito superiore.Nella BIBBIA la peste non viene senza un motivo, ma per insegnare; infatti viene interpretata come risultato di una colpa, vendetta o monito superiore.
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  • La peste nella Bibbia La sua comparsa non pu essere imprevista, n casuale: annunciata con solennit dalla voce stessa di DIO, espressione diretta della sua volont. Al contrario di altri testi, la BIBBIA completamente indifferente alla narrazione vera e propria della malattia.La sua comparsa non pu essere imprevista, n casuale: annunciata con solennit dalla voce stessa di DIO, espressione diretta della sua volont. Al contrario di altri testi, la BIBBIA completamente indifferente alla narrazione vera e propria della malattia.
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  • La peste nella Bibbia Pone, invece, grande attenzione alle cause di cui essa proseguimento ed effetto naturale. I testi della Bibbia in cui si parla di peste sono: l' Esodo, il Duteronomio e i Paralipomeni nell' Antico Testamento, l'Apocalisse nel Nuovo Testamento.Pone, invece, grande attenzione alle cause di cui essa proseguimento ed effetto naturale. I testi della Bibbia in cui si parla di peste sono: l' Esodo, il Duteronomio e i Paralipomeni nell' Antico Testamento, l'Apocalisse nel Nuovo Testamento.
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  • La peste nella Bibbia ESODO: Mos, eletto messaggero della volont divina, porta al Faraone l' annuncio dei dieci flagelli che si abbatteranno sull' Egitto se gli Ebrei non saranno lasciati liberi.ESODO: Mos, eletto messaggero della volont divina, porta al Faraone l' annuncio dei dieci flagelli che si abbatteranno sull' Egitto se gli Ebrei non saranno lasciati liberi.
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  • La peste nella Bibbia La peste degli animali la quinta delle piaghe minacciate e poi messe in atto da Dio: tutti gli animali degli Egiziani muoiono, ma con "mirabile distinzione" neanche uno viene sfiorato dalla malattia fra quelli dei figli di Israele.La peste degli animali la quinta delle piaghe minacciate e poi messe in atto da Dio: tutti gli animali degli Egiziani muoiono, ma con "mirabile distinzione" neanche uno viene sfiorato dalla malattia fra quelli dei figli di Israele.
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  • La peste nella Bibbia DEUTERONOMIO: Nel Deuteronomio Mos fa quattro discorsi in cui tra le altre cose, dice al popolo ebraico ancora in viaggio verso la terra promessa:DEUTERONOMIO: Nel Deuteronomio Mos fa quattro discorsi in cui tra le altre cose, dice al popolo ebraico ancora in viaggio verso la terra promessa:
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  • La peste nella Bibbia "...se non vorrai ascoltare la voce del Signore Dio tuo, e non ti curerai di mettere in pratica tutti i Suoi comandamenti... sarai maledetto... e il Signore ti aggiunga la peste, finch essa non t' abbia sterminato dalla terra nella quale entrerai per possederla"."...se non vorrai ascoltare la voce del Signore Dio tuo, e non ti curerai di mettere in pratica tutti i Suoi comandamenti... sarai maledetto... e il Signore ti aggiunga la peste, finch essa non t' abbia sterminato dalla terra nella quale entrerai per possederla".
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  • La peste nella Bibbia Bisogna per ricordare che la peste appare qui come un male fra gli altri, forse neanche il pi grave, e che, come accade sempre nella Bibbia, non mai descritta in modo puntuale dal punto di vista medico e storicoBisogna per ricordare che la peste appare qui come un male fra gli altri, forse neanche il pi grave, e che, come accade sempre nella Bibbia, non mai descritta in modo puntuale dal punto di vista medico e storico
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  • La peste nella Bibbia PARALIPOMENI (detti anche Libri delle Cronache)PARALIPOMENI (detti anche Libri delle Cronache) Quando re David ordina di censire le trib d'Israele per conoscere il numero dei suoi guerrieri, mostra di non fidare pi nella protezione soprannaturale del Dio degli eserciti.Quando re David ordina di censire le trib d'Israele per conoscere il numero dei suoi guerrieri, mostra di non fidare pi nella protezione soprannaturale del Dio degli eserciti.
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  • La peste nella Bibbia Dio punisce allora il popolo ebraico, retto da David, con una pestilenza che, secondo quanto narrato nei "Paralipomeni", che fanno parte della sezione "storica" della Bibbia, far morire settantamila uomini.Dio punisce allora il popolo ebraico, retto da David, con una pestilenza che, secondo quanto narrato nei "Paralipomeni", che fanno parte della sezione "storica" della Bibbia, far morire settantamila uomini.
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  • La peste nella Bibbia APOCALISSE: Nella prima parte della visione apocalittica di S.Giovanni, che costituisce l' ultimo libro del Nuovo Testamento, vengono descritti i flagelli che si abbatteranno sulla terra e sul cielo, annunciando la fine dei tempi.APOCALISSE: Nella prima parte della visione apocalittica di S.Giovanni, che costituisce l' ultimo libro del Nuovo Testamento, vengono descritti i flagelli che si abbatteranno sulla terra e sul cielo, annunciando la fine dei tempi.
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  • La peste nella Bibbia Anche in questo caso, come sempre nella Bibbia, la peste non ha significato n rilievo particolare: solo uno fra i diversi castighi divini. "E quando apr il quarto sigillo, udii la voce del quarto animale dire:Anche in questo caso, come sempre nella Bibbia, la peste non ha significato n rilievo particolare: solo uno fra i diversi castighi divini. "E quando apr il quarto sigillo, udii la voce del quarto animale dire:
  • Slide 105 .Guardai, ed ecco un cavallo scialbo, e chi vi stava sopra si chiama Morte, e l'accompagna l'Inferno. E fu dato loro il potere sopra un quarto della terra, e di uccidere,con la spada, la fame e la peste, le belve della terra."">
  • La peste nella Bibbia >.Guardai, ed ecco un cavallo scialbo, e chi vi stava sopra si chiama Morte, e l'accompagna l'Inferno. E fu dato loro il potere sopra un quarto della terra, e di uccidere,con la spada, la fame e la peste, le belve della terra." >.Guardai, ed ecco un cavallo scialbo, e chi vi stava sopra si chiama Morte, e l'accompagna l'Inferno. E fu dato loro il potere sopra un quarto della terra, e di uccidere,con la spada, la fame e la peste, le belve della terra."
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  • La peste nel mondo greco Anche per la religione greca la peste assume il compito di punire le trasgressioni alle leggi divine. La tragedia "Edipo re" di Sofocle si apre appunto con la pestilenza che si abbatte sulla citt di Tebe e di cui solo l' indovino Tiresia conosce le cause:Anche per la religione greca la peste assume il compito di punire le trasgressioni alle leggi divine. La tragedia "Edipo re" di Sofocle si apre appunto con la pestilenza che si abbatte sulla citt di Tebe e di cui solo l' indovino Tiresia conosce le cause:
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  • La peste nel mondo greco il re Edipo ha, senza saperlo, ucciso suo padre e sposato sua madre e gli dei irati hanno mandato la peste come segno di contaminazione per queste colpe impunite.il re Edipo ha, senza saperlo, ucciso suo padre e sposato sua madre e gli dei irati hanno mandato la peste come segno di contaminazione per queste colpe impunite.
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  • Storia delle epidemie La peste nota da almeno 3000 anni. In Cina sono state registrate epidemie fin dal 224 a.C. Un' epidemia di peste entr ad Atene, sconvolgendola e decimandone la popolazione, proprio nel 430 a.C., un anno dopo l' inizio della Guerra del Peloponneso, colpendo una buona parte della popolazione e lo stesso Pericle, l' uomo politico che aveva voluto la guerra e l' egemonia ateniese nel Mar Egeo.La peste nota da almeno 3000 anni. In Cina sono state registrate epidemie fin dal 224 a.C. Un' epidemia di peste entr ad Atene, sconvolgendola e decimandone la popolazione, proprio nel 430 a.C., un anno dopo l' inizio della Guerra del Peloponneso, colpendo una buona parte della popolazione e lo stesso Pericle, l' uomo politico che aveva voluto la guerra e l' egemonia ateniese nel Mar Egeo.
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  • Storia delle epidemie Le notizie che abbiamo su questo fatto sono riportate in Tucidide e Lucrezio. Nel Medioevo la malattia si presentata in enormi pandemie che hanno distrutto le popolazioni di intere citt, come la cosiddetta "peste nera". In seguito le epidemie si sono verificate in modo pi sporadico e l'ultima, risalente al 1894, si sviluppata in Cina, da dove si diffusa in Africa, nelle isole del Pacifico, in Australia e nelle Americhe, raggiungendo San Francisco nel 1900.Le notizie che abbiamo su questo fatto sono riportate in Tucidide e Lucrezio. Nel Medioevo la malattia si presentata in enormi pandemie che hanno distrutto le popolazioni di intere citt, come la cosiddetta "peste nera". In seguito le epidemie si sono verificate in modo pi sporadico e l'ultima, risalente al 1894, si sviluppata in Cina, da dove si diffusa in Africa, nelle isole del Pacifico, in Australia e nelle Americhe, raggiungendo San Francisco nel 1900.
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  • Storia delle epidemie La peste tuttora presente in Asia, Africa, Sudamerica e Australia (dove esistono i cosiddetti serbatoi della peste), ma compare raramente in Europa o in Nordamerica. Nel 1950 l'Organizzazione mondiale della sanit ha dato inizio in tutto il mondo a programmi sanitari per il controllo della peste. Oggi si parla frequentemente dell' Aids come peste del duemila.La peste tuttora presente in Asia, Africa, Sudamerica e Australia (dove esistono i cosiddetti serbatoi della peste), ma compare raramente in Europa o in Nordamerica. Nel 1950 l'Organizzazione mondiale della sanit ha dato inizio in tutto il mondo a programmi sanitari per il controllo della peste. Oggi si parla frequentemente dell' Aids come peste del duemila.
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  • La peste nera E una epidemia di peste bubbonica che, originatasi nelle steppe dell'Asia centrale e da l propagatasi in Cina e in India, dilag in Europa dal 1347 con effetti devastanti.E una epidemia di peste bubbonica che, originatasi nelle steppe dell'Asia centrale e da l propagatasi in Cina e in India, dilag in Europa dal 1347 con effetti devastanti. Diffusione della peste neraDiffusione della peste nera I cronisti asiatici dell'epoca indicarono, come causa dell'epidemia, disastri naturali:I cronisti asiatici dell'epoca indicarono, come causa dell'epidemia, disastri naturali:
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  • La peste nera furono certamente mercanti occidentali che portarono il morbo della malattia, infettando le rotte abitualmente battute nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Nel 1347 colp Costantinopoli; subito dopo a Messina si ebbe la prima manifestazione dell'epidemia in Europa, che nell'estate del 1348 dilag in Italia e in Francia, e da l tocc le coste meridionali dell'Inghilterra, e il resto d'Europa, dove impervers per oltre tre anni.furono certamente mercanti occidentali che portarono il morbo della malattia, infettando le rotte abitualmente battute nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Nel 1347 colp Costantinopoli; subito dopo a Messina si ebbe la prima manifestazione dell'epidemia in Europa, che nell'estate del 1348 dilag in Italia e in Francia, e da l tocc le coste meridionali dell'Inghilterra, e il resto d'Europa, dove impervers per oltre tre anni.
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  • La peste nera La violenza dell'epidemia lasci sgomenti gli osservatori contemporanei, testimoni spesso della totale scomparsa della popolazione di un luogo. Mai, prima o dopo d'allora, una calamit fece tante vittime umane: dello stupore angosciato dei superstiti resta testimonianza in molti scritti, a cominciare dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, secondo il quale Firenze era tutta un sepolcro.La violenza dell'epidemia lasci sgomenti gli osservatori contemporanei, testimoni spesso della totale scomparsa della popolazione di un luogo. Mai, prima o dopo d'allora, una calamit fece tante vittime umane: dello stupore angosciato dei superstiti resta testimonianza in molti scritti, a cominciare dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, secondo il quale Firenze era tutta un sepolcro.
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  • La peste nera Molti, come Francesco Petrarca, fuggirono questi orrori rifugiandosi in luoghi isolati e salubri. Le stime di mortalit del 90%, comuni tra i contemporanei, sono state tuttavia ridimensionate dalla ricerca moderna, e attribuite alla carenza di indagini affidabili; si potuto in ogni caso verificare che nelle zone pi colpite per oltre il 50% della popolazione.Molti, come Francesco Petrarca, fuggirono questi orrori rifugiandosi in luoghi isolati e salubri. Le stime di mortalit del 90%, comuni tra i contemporanei, sono state tuttavia ridimensionate dalla ricerca moderna, e attribuite alla carenza di indagini affidabili; si potuto in ogni caso verificare che nelle zone pi colpite per oltre il 50% della popolazione.
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  • La peste nera Dopo la tragica estate del 1348 la popolazione fiorentina si era presumibilmente ridotta da 90.000 a meno di 45.000 abitanti, mentre a Siena su 42.000 cittadini ne erano sopravvissuti non pi di 15.000.Dopo la tragica estate del 1348 la popolazione fiorentina si era presumibilmente ridotta da 90.000 a meno di 45.000 abitanti, mentre a Siena su 42.000 cittadini ne erano sopravvissuti non pi di 15.000.
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  • La peste nera Le reazioni alla peste nera:Le reazioni alla peste nera: La gente dell'epoca era impreparata a reagire alla malattia; poich si ignoravano le ragioni scientifiche del contagio, si speculava molto sulle cause dello scoppio dell'epidemia, individuate da alcuni in un inquinamento atmosferico agente attraverso un invisibile quanto letale miasma proveniente dal sottosuolo, liberato da terremoti di cui si aveva avuto notizia.La gente dell'epoca era impreparata a reagire alla malattia; poich si ignoravano le ragioni scientifiche del contagio, si speculava molto sulle cause dello scoppio dell'epidemia, individuate da alcuni in un inquinamento atmosferico agente attraverso un invisibile quanto letale miasma proveniente dal sottosuolo, liberato da terremoti di cui si aveva avuto notizia.
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  • La peste nera Le scarse condizioni igieniche la presenza di scolmatori e immondezzai a cielo aperto era normale nelle citt europee del Trecento favorivano la diffusione del contagio, soprattutto nelle aree urbane, dove i governi adottarono sistemi per far fronte alla malattia, pur ignorando le cause reali.Le scarse condizioni igieniche la presenza di scolmatori e immondezzai a cielo aperto era normale nelle citt europee del Trecento favorivano la diffusione del contagio, soprattutto nelle aree urbane, dove i governi adottarono sistemi per far fronte alla malattia, pur ignorando le cause reali.
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  • La peste nera Oltre a incoraggiare l'adozione di misure d'igiene personale particolarmente accurate, posero restrizioni ai movimenti di persone e merci, prescrivendo poi l'isolamento dei malati o il loro trasferimento nei lazzaretti (locale o gruppo di locali dove veniva effettuato lisolamento di persone sospettate di affezioni contagiose;Oltre a incoraggiare l'adozione di misure d'igiene personale particolarmente accurate, posero restrizioni ai movimenti di persone e merci, prescrivendo poi l'isolamento dei malati o il loro trasferimento nei lazzaretti (locale o gruppo di locali dove veniva effettuato lisolamento di persone sospettate di affezioni contagiose;
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  • La peste nera nel lazzaretto le persone erano tenute sotto osservazione e in condizione di quarantena), l'immediato seppellimento delle vittime in fosse comuni cosparse di calce appositamente preparate fuori dalle mura e la distruzione col fuoco dei loro vestiti.nel lazzaretto le persone erano tenute sotto osservazione e in condizione di quarantena), l'immediato seppellimento delle vittime in fosse comuni cosparse di calce appositamente preparate fuori dalle mura e la distruzione col fuoco dei loro vestiti.
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  • La peste nera Poich si pensava che l'aria infetta fosse contagiosa, si diffusero rimedi empirici come il bruciare erbe aromatiche o indossare mazzolini di fiori profumati (similmente nel corso di epidemie successive si credeva che il fumo del tabacco fosse un rimedio efficace). Tra gli effetti dell'epidemia, importanti furono quelli che investirono i modelli tradizionali di comportamento.Poich si pensava che l'aria infetta fosse contagiosa, si diffusero rimedi empirici come il bruciare erbe aromatiche o indossare mazzolini di fiori profumati (similmente nel corso di epidemie successive si credeva che il fumo del tabacco fosse un rimedio efficace). Tra gli effetti dell'epidemia, importanti furono quelli che investirono i modelli tradizionali di comportamento.
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  • La peste nera In tutta Europa la Chiesa era convinta che la peste nera fosse una punizione divina per i peccati compiuti dall'umanit, e per questo predicava la rinascita morale della societ, condannando gli eccessi nel mangiare e nel bere, i comportamenti sessuali immorali, l'eccessivo lusso nell'abbigliamento;In tutta Europa la Chiesa era convinta che la peste nera fosse una punizione divina per i peccati compiuti dall'umanit, e per questo predicava la rinascita morale della societ, condannando gli eccessi nel mangiare e nel bere, i comportamenti sessuali immorali, l'eccessivo lusso nell'abbigliamento;
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  • La peste nera in questo contesto non meraviglia la popolarit acquisita dal movimento della Congregazione dei flagellanti. Si svilupp tuttavia anche una corrente di pensiero opposta, propria di quanti ritenevano che se la malattia colpiva indiscriminatamente buoni e cattivi, tanto valeva vivere nel modo pi intenso e sfrenato possibile.in questo contesto non meraviglia la popolarit acquisita dal movimento della Congregazione dei flagellanti. Si svilupp tuttavia anche una corrente di pensiero opposta, propria di quanti ritenevano che se la malattia colpiva indiscriminatamente buoni e cattivi, tanto valeva vivere nel modo pi intenso e sfrenato possibile.
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  • La peste nera Per quanti cercavano spiegazioni facili alla propagazione della malattia, colpevoli erano gli emarginati della societ: in alcune zone vagabondi e mendicanti furono accusati di contaminare la popolazione residente; in altre gli "untori" vennero individuati negli ebrei, fatti cos oggetto della furia popolare.Per quanti cercavano spiegazioni facili alla propagazione della malattia, colpevoli erano gli emarginati della societ: in alcune zone vagabondi e mendicanti furono accusati di contaminare la popolazione residente; in altre gli "untori" vennero individuati negli ebrei, fatti cos oggetto della furia popolare.
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  • La peste nera probabile che appena prima dello scoppio dell'epidemia, la popolazione medievale europea avesse raggiunto il pi elevato livello demografico; gli effetti della peste dovettero dunque essere immediatamente evidenti: probabile che appena prima dello scoppio dell'epidemia, la popolazione medievale europea avesse raggiunto il pi elevato livello demografico; gli effetti della peste dovettero dunque essere immediatamente evidenti:
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  • La peste nera fu improvvisamente eliminata l'eccedenza di forza lavoro agricola, alcuni villaggi si spopolarono e gradualmente sparirono, molte citt persero la loro importanza, mentre crebbe il numero dei terreni rimasti incolti.fu improvvisamente eliminata l'eccedenza di forza lavoro agricola, alcuni villaggi si spopolarono e gradualmente sparirono, molte citt persero la loro importanza, mentre crebbe il numero dei terreni rimasti incolti.
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  • La peste nera Anche le razzie di soldatesche sbandate o di ventura favorirono una vasta ondata migratoria dalle campagne verso le citt. Se a Firenze, passata l'epidemia, la popolazione era stimata fra i 25.000 e i 30.000 abitanti, gi nel 1351 era salita a 45.000 unit per toccare le 70.000 persone trent'anni dopo.Anche le razzie di soldatesche sbandate o di ventura favorirono una vasta ondata migratoria dalle campagne verso le citt. Se a Firenze, passata l'epidemia, la popolazione era stimata fra i 25.000 e i 30.000 abitanti, gi nel 1351 era salita a 45.000 unit per toccare le 70.000 persone trent'anni dopo.
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  • La peste nera Nelle decadi che seguirono i salari aumentarono e le rendite dei proprietari terrieri scesero, segno della difficolt di trovare mano d'opera e tenutari; in un certo senso i vivi beneficiarono dunque della moltitudine di morti sofferta.Nelle decadi che seguirono i salari aumentarono e le rendite dei proprietari terrieri scesero, segno della difficolt di trovare mano d'opera e tenutari; in un certo senso i vivi beneficiarono dunque della moltitudine di morti sofferta.
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  • La peste nera La presenza della peste in Europa rimase endemica nei tre secoli successivi, per poi scomparire gradualmente, da ultimo in Inghilterra, dopo la "grande peste" del 1664- 1666, per cause che rimangono senza spiegazioneLa presenza della peste in Europa rimase endemica nei tre secoli successivi, per poi scomparire gradualmente, da ultimo in Inghilterra, dopo la "grande peste" del 1664- 1666, per cause che rimangono senza spiegazione
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  • AIDS e pesti del duemila AIDS: malattia causata da un retrovirus umano, lHIV, che colpisce il sistema immunitario umano rendendolo sempre pi debole. La morte avviene per altre malattie come la tubercolosi o la polmonite. Pu stare in incubazione per 10 anni.AIDS: malattia causata da un retrovirus umano, lHIV, che colpisce il sistema immunitario umano rendendolo sempre pi debole. La morte avviene per altre malattie come la tubercolosi o la polmonite. Pu stare in incubazione per 10 anni.
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  • AIDS e pesti del duemila Si meritata pi di altre la definizione di "peste del duemila" per i seguenti motivi:Si meritata pi di altre la definizione di "peste del duemila" per i seguenti motivi: 1) il panico generato dalla notevole diffusione, del resto facilmente evitabile con poche e semplici precauzioni;1) il panico generato dalla notevole diffusione, del resto facilmente evitabile con poche e semplici precauzioni;
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  • AIDS e pesti del duemila 2) il carattere di punizione divina o di condanna morale strettamente collegato da alcuni alla sua diffusione, come era avvenuto per la "peste nera";2) il carattere di punizione divina o di condanna morale strettamente collegato da alcuni alla sua diffusione, come era avvenuto per la "peste nera";
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  • AIDS e pesti del duemila 3) l' isolamento e l' emarginazione dei colpiti dalla malattia, cosa del resto assolutamente immotivata da un punto di vista scientifico e che ha portato solo alla creazione di un grave problema sociale e alla dimenticanza del fatto che gli ammalati sono persone che hanno anzi maggiormente bisogno di conforto e di affetto3) l' isolamento e l' emarginazione dei colpiti dalla malattia, cosa del resto assolutamente immotivata da un punto di vista scientifico e che ha portato solo alla creazione di un grave problema sociale e alla dimenticanza del fatto che gli ammalati sono persone che hanno anzi maggiormente bisogno di conforto e di affetto
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  • AIDS e pesti del duemila Oltre all' AIDS esistono malattie che per le loro caratteristiche possono essere considerate affini alla peste e con casi recenti:Oltre all' AIDS esistono malattie che per le loro caratteristiche possono essere considerate affini alla peste e con casi recenti: Virus Ebola: febbre emorragica caratterizzata de febbre e diarrea con sangue.Virus Ebola: febbre emorragica caratterizzata de febbre e diarrea con sangue.
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  • AIDS e pesti del duemila Nel giro di pochi giorni il sangue esce da tutti i pori e da tutti gli interstizi. Si formano grumi che causano necrosi nel cervello, nei reni, nel fegato e nei polmoni. Non si trasmette per via aerea tranne nel caso dellEbola Reston, forse non letale agli uomini.Nel giro di pochi giorni il sangue esce da tutti i pori e da tutti gli interstizi. Si formano grumi che causano necrosi nel cervello, nei reni, nel fegato e nei polmoni. Non si trasmette per via aerea tranne nel caso dellEbola Reston, forse non letale agli uomini.
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  • AIDS e pesti del duemila Virus Marburg: affine allEbola, predilige gli occhi e i testicoli, ha un tasso di morte del 25% ed trasmissibile per contatto con il caratteristico vomito nero. Di entrambi non si conosce il vettore.Virus Marburg: affine allEbola, predilige gli occhi e i testicoli, ha un tasso di morte del 25% ed trasmissibile per contatto con il caratteristico vomito nero. Di entrambi non si conosce il vettore.
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  • AIDS e pesti del duemila Encefalopatie spongiformi: gruppo di malattie del cervello che causano la morte cerebrale. Tra queste si distinguono il Kuru, il morbo di Creutzfeldt-Jakob e il morbo delle mucca pazza, tutti letali per luomo.Encefalopatie spongiformi: gruppo di malattie del cervello che causano la morte cerebrale. Tra queste si distinguono il Kuru, il morbo di Creutzfeldt-Jakob e il morbo delle mucca pazza, tutti letali per luomo.
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  • AIDS e pesti del duemila Attualmente i centri pi allavanguardia per la cura delle malattie pi letali sono il C.D.C. di Atlanta, fondato nel 1942, e lUSAMRIID di Fort Detrick, nel Maryland, che per un organo militare statunitense.Attualmente i centri pi allavanguardia per la cura delle malattie pi letali sono il C.D.C. di Atlanta, fondato nel 1942, e lUSAMRIID di Fort Detrick, nel Maryland, che per un organo militare statunitense.
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  • La peste e la medicina La peste una malattia acuta, infettiva e contagiosa dei roditori e dell'uomo, causata da un batterio Gram- negativo, classificato come Yersinia pestis. Nell'uomo la peste si manifesta in tre forme: peste bubbonica, peste polmonare e peste setticemica.La peste una malattia acuta, infettiva e contagiosa dei roditori e dell'uomo, causata da un batterio Gram- negativo, classificato come Yersinia pestis. Nell'uomo la peste si manifesta in tre forme: peste bubbonica, peste polmonare e peste setticemica.
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  • La peste bubbonica La peste bubbonica la forma pi nota di peste ed cos chiamata per i caratteristici "bubboni", ovvero i linfonodi ingrossati e infiammati all'inguine, alle ascelle o al collo. La peste bubbonica viene trasmessa dal morso di numerosi insetti che normalmente sono parassiti dei roditori e che cercano un nuovo ospite quando l'ospite originale muore.La peste bubbonica la forma pi nota di peste ed cos chiamata per i caratteristici "bubboni", ovvero i linfonodi ingrossati e infiammati all'inguine, alle ascelle o al collo. La peste bubbonica viene trasmessa dal morso di numerosi insetti che normalmente sono parassiti dei roditori e che cercano un nuovo ospite quando l'ospite originale muore.
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  • La peste bubbonica Il pi importante di questi insetti la pulce dei roditori Xenopsylla cheopis, un parassita dei ratti. Senza adeguata terapia la peste bubbonica fatale nel 30-75% dei casiIl pi importante di questi insetti la pulce dei roditori Xenopsylla cheopis, un parassita dei ratti. Senza adeguata terapia la peste bubbonica fatale nel 30-75% dei casi
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  • La peste polmonare La peste polmonare (o polmonite pestosa), cos chiamata perch si localizza nei polmoni, si trasmette soprattutto attraverso le goccioline di saliva emesse dalla bocca delle persone infette; dai polmoni l'infezione si pu diffondere ad altre regioni dell'organismo, causando la peste setticemica che consiste nell'infezione del sangue. Questo tipo di peste fatale nel 95% dei casi.La peste polmonare (o polmonite pestosa), cos chiamata perch si localizza nei polmoni, si trasmette soprattutto attraverso le goccioline di saliva emesse dalla bocca delle persone infette; dai polmoni l'infezione si pu diffondere ad altre regioni dell'organismo, causando la peste setticemica che consiste nell'infezione del sangue. Questo tipo di peste fatale nel 95% dei casi.
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  • La peste setticemica La peste setticemica pu essere provocata, oltre che dalla peste polmonare, anche dal contatto diretto di mani, cibo o oggetti contaminati con le mucose del naso e della gola. La peste setticemica quasi sempre mortale. Comunque se la peste individuata tempestivamente e adeguatamente la mortalit scende al 5-10%.La peste setticemica pu essere provocata, oltre che dalla peste polmonare, anche dal contatto diretto di mani, cibo o oggetti contaminati con le mucose del naso e della gola. La peste setticemica quasi sempre mortale. Comunque se la peste individuata tempestivamente e adeguatamente la mortalit scende al 5-10%.
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  • Sintomi della peste I primi sintomi della peste bubbonica sono cefalea, nausea, vomito, dolore articolare e generale sensazione di malessere. I linfonodi inguinali o, meno comunemente, ascellari e del collo, diventano all'improvviso dolenti e gonfi.I primi sintomi della peste bubbonica sono cefalea, nausea, vomito, dolore articolare e generale sensazione di malessere. I linfonodi inguinali o, meno comunemente, ascellari e del collo, diventano all'improvviso dolenti e gonfi.
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  • Sintomi della peste La temperatura, accompagnata da brividi, sale a 38,5- 40,5 C. Il polso e la frequenza respiratoria aumentano e il soggetto colpito esausto e apatico. I bubboni si gonfiano fino a raggiungere le dimensioni di un uovo.La temperatura, accompagnata da brividi, sale a 38,5- 40,5 C. Il polso e la frequenza respiratoria aumentano e il soggetto colpito esausto e apatico. I bubboni si gonfiano fino a raggiungere le dimensioni di un uovo.
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  • Sintomi della peste Nei casi non fatali la temperatura inizia a scendere in circa 5 giorni, tornando normale in circa 2 settimane. Nei casi fatali il decesso avviene entro circa 4 giorni. Nella peste polmonare l'espettorato inizialmente mucoso e tinto di sangue, per poi diventare molto abbondante e rosso vivo.Nei casi non fatali la temperatura inizia a scendere in circa 5 giorni, tornando normale in circa 2 settimane. Nei casi fatali il decesso avviene entro circa 4 giorni. Nella peste polmonare l'espettorato inizialmente mucoso e tinto di sangue, per poi diventare molto abbondante e rosso vivo.
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  • Sintomi della peste Nella maggior parte dei casi il decesso avviene 2-3 giorni dopo la prima comparsa dei sintomi. Nella peste setticemica la temperatura della persona infetta sale improvvisamente e il colorito diventa violaceo nel giro di alcune ore;Nella maggior parte dei casi il decesso avviene 2-3 giorni dopo la prima comparsa dei sintomi. Nella peste setticemica la temperatura della persona infetta sale improvvisamente e il colorito diventa violaceo nel giro di alcune ore;
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  • Sintomi della peste spesso la morte sopravviene lo stesso giorno, appena si manifestano i primi sintomi. Il colorito violaceo, a cui dovuto il nome popolare di Morte Nera, presente nelle ultime ore di vita di tutte le vittime di peste.spesso la morte sopravviene lo stesso giorno, appena si manifestano i primi sintomi. Il colorito violaceo, a cui dovuto il nome popolare di Morte Nera, presente nelle ultime ore di vita di tutte le vittime di peste.
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  • Terapia della peste Per ridurre l'incidenza della peste sono efficaci molte misure preventive, come il rispetto delle norme igieniche, la derattizzazione e la prevenzione dell'infestazione da ratti sulle navi che salpano dai porti in cui la malattia endemica.Per ridurre l'incidenza della peste sono efficaci molte misure preventive, come il rispetto delle norme igieniche, la derattizzazione e la prevenzione dell'infestazione da ratti sulle navi che salpano dai porti in cui la malattia endemica.
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  • Terapia della peste Le carestie, che riducono la resistenza alle malattie, favoriscono la diffusione della peste. I soggetti che hanno contratto la malattia vengono isolati, messi a letto e nutriti con cibi liquidi e facilmente digeribili.Le carestie, che riducono la resistenza alle malattie, favoriscono la diffusione della peste. I soggetti che hanno contratto la malattia vengono isolati, messi a letto e nutriti con cibi liquidi e facilmente digeribili.
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  • Terapia della peste Per ridurre il dolore e calmare il delirio vengono somministrati sedativi. Durante la seconda guerra mondiale gli scienziati riuscirono a curare la peste con i sulfamidici; in seguito si sono dimostrati pi efficaci antibiotici come la streptomicina, le tetracicline e il cloramfenicolo.Per ridurre il dolore e calmare il delirio vengono somministrati sedativi. Durante la seconda guerra mondiale gli scienziati riuscirono a curare la peste con i sulfamidici; in seguito si sono dimostrati pi efficaci antibiotici come la streptomicina, le tetracicline e il cloramfenicolo.
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  • La peste in letteratura: La peste in Tucidide Anche nella descrizione della peste di Atene, che colp la citt nel 430-429 a.C. Tucidide si rivela acuto e attento osservatore della realt. Egli enumera i sintomi e gli effetti sul corpo con la precisione di un referto medico, per poi allargarsi alle ripercussioni sull' anima.Anche nella descrizione della peste di Atene, che colp la citt nel 430-429 a.C. Tucidide si rivela acuto e attento osservatore della realt. Egli enumera i sintomi e gli effetti sul corpo con la precisione di un referto medico, per poi allargarsi alle ripercussioni sull' anima.
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  • La peste in letteratura: La peste in Tucidide La solitudine, lo scoraggiamento, la minaccia alle norme della convivenza umana, la sfrenatezza dei costumi, cos come le ha descritte Tucidide, diverranno materia di ispirazione diretta non solo per Lucrezio, ma anche per Boccaccio, Manzoni e Camus.La solitudine, lo scoraggiamento, la minaccia alle norme della convivenza umana, la sfrenatezza dei costumi, cos come le ha descritte Tucidide, diverranno materia di ispirazione diretta non solo per Lucrezio, ma anche per Boccaccio, Manzoni e Camus.
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  • La peste in Tucidide "Io, per conto mio, dir come si manifestato il morbo, e con quali sintomi; cos che, se un giorno dovesse di nuovo tornare a infierire, ognuno stia attento, conoscendone prima le caratteristiche, abbia modo di sapere di che si tratta"."Io, per conto mio, dir come si manifestato il morbo, e con quali sintomi; cos che, se un giorno dovesse di nuovo tornare a infierire, ognuno stia attento, conoscendone prima le caratteristiche, abbia modo di sapere di che si tratta".
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  • La peste in Tucidide Queste parole sono state pronunciate nello stesso periodo e nella stessa citt in cui il poeta tragico Sofocle metteva in scena la punizione di un uomo, Edipo re di Tebe, reo di aver contagiato di peste una citt per l' empiet di una colpa, oltretutto voluta dagli dei; ma ci sembrano partire da una prospettiva ideologica completamente differente.Queste parole sono state pronunciate nello stesso periodo e nella stessa citt in cui il poeta tragico Sofocle metteva in scena la punizione di un uomo, Edipo re di Tebe, reo di aver contagiato di peste una citt per l' empiet di una colpa, oltretutto voluta dagli dei; ma ci sembrano partire da una prospettiva ideologica completamente differente.
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  • La peste in Lucrezio Il poeta latino Lucrezio inser la peste di Atene tra gli argomenti della sua opera "De rerum natura". Secondo Lucrezio la peste sarebbe arrivata alle porte della citt infettando la popolazione rurale, la quale, dopo, aver visto i propri capi di bestiame morire a causa della malattia, si rifugi nella citt trasmettendo il contagio (... ve la portarono nuvoli di contadini languenti...).Il poeta latino Lucrezio inser la peste di Atene tra gli argomenti della sua opera "De rerum natura". Secondo Lucrezio la peste sarebbe arrivata alle porte della citt infettando la popolazione rurale, la