La parola di Papa Fran es o - Parrocchia San Carlo · Preghiera Gesù, Maria e Giuseppe a voi,...

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Parrocchia San Carlo Borromeo - Pesaro - Anno 7 – Numero 46 - Domenica 30 Dicembre 2018 Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 2018 Parrocchia San Carlo Borromeo|via Carnevali 19, 61122 Pesaro|tel 0721 452900 - 328 3864167|www.sancarlopesaro.it |[email protected] Preghiera Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia. Donateci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Rendete le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformatele in piccole Chiese domestiche, sostenete la nobile fatica del lavoro, dell’educazione, dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono. Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo. Amen COMMENTO Nella Festa della Santa Famiglia vediamo come questa si reca a Gerusalemme per la festa di Pasqua e lì Maria e Giuseppe smarriscono Gesù, che rimane nel tempio e viene ritrovato dopo tre giorni. Nel cammino di ogni famiglia offrendo tutto al Signore, anche gli affetti più cari, per viverli nella fede, possiamo fare l’esperienza di smarrire il Signore. Cercarlo significa custodire il dono prezioso dell’incontro con lui, nel fare la sua volontà, che significa anche riconoscere che gli altri non appartengono a noi, nemmeno i figli, ma sono un dono di Dio, che devono seguire la propria strada e realizzare il sogno che Dio ha su ciascuno di loro. Così tanto più ci occuperemo di fare la volontà di Dio con amore, di amare nella gioia e nella libertà dei figli di Dio, tanto più nelle nostre case si crescerà in sapienza e grazia, davanti a Dio e nella stima degli uomini. IL VANGELO DELLA DOMENICA Dal Vangelo secondo Luca 2, 41-52 I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. La parola di Papa Francesco (Angelus del 26 dicembre 2018) La gioia del Natale inonda ancora i nostri cuori: continua a risuonare il meraviglioso annuncio che Cristo è nato per noi e porta al mondo la pace. Santo Stefano fu il primo a seguire le orme del divino Maestro con il martirio; morì come Gesù affidando la propria vita a Dio e perdonando i suoi persecutori. E’ un invito rivolto a ciascuno di noi ad accogliere con fede dalle mani del Signore ciò che la vita ci riserva di positivo e anche di negativo. La nostra esistenza è segnata non solo da circostanze felici lo sappiamo -, ma anche da momenti di difficoltà e di smarrimento. Ma la fiducia in Dio ci aiuta ad accogliere i momenti faticosi e a viverli come occasione di crescita nella fede e di costruzione di nuove relazioni con i fratelli. Si tratta di abbandonarci nelle mani del Signore, che sappiamo essere un Padre ricco di bontà verso i suoi figli. Due atteggiamenti: affidare la propria vita a Dio e perdonare. Siamo chiamati ad imparare a perdonare, perdonare sempre, e non è facile farlo, tutti lo sappiamo; il perdono allarga il cuore, genera condivisione, dona serenità e pace. Questa è la strada da percorrere nelle relazioni interpersonali in famiglia, nei luoghi di scuola, nei luoghi di lavoro, in parrocchia e nelle diverse comunità. La logica del perdono e della misericordia è sempre vincente e apre orizzonti di speranza; ma il perdono si coltiva con la preghiera, che ci permette di tenere fisso lo sguardo su Gesù. Dobbiamo pregare con insistenza lo Spirito Santo perché effonda su di noi il dono della fortezza che guarisce le nostre paure, le nostre debolezze, le nostre piccolezze e allarga il cuore per perdonare. Invochiamo l’intercessione della Madonna; la sua preghiera ci aiuti ad affidarci sempre a Dio, specialmente nei momenti difficili, e ci sostenga nel proposito di essere uomini e donne capaci di perdono.

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Parrocchia San Carlo Borromeo - Pesaro - Anno 7 – Numero 46 - Domenica 30 Dicembre 2018

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 2018

Parrocchia San Carlo Borromeo|via Carnevali 19, 61122 Pesaro|tel 0721 452900 - 328 3864167|www.sancarlopesaro.it|[email protected]

Preghiera

Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia. Donateci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Rendete le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformatele in piccole Chiese domestiche, sostenete la nobile fatica del lavoro, dell’educazione, dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono. Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo. Amen

COMMENTO Nella Festa della Santa Famiglia vediamo come questa si reca a Gerusalemme per la festa di Pasqua e lì Maria e Giuseppe smarriscono Gesù, che rimane nel tempio e viene ritrovato dopo tre giorni.

Nel cammino di ogni famiglia offrendo tutto al Signore, anche gli affetti più cari, per viverli nella fede, possiamo fare l’esperienza di smarrire il Signore. Cercarlo significa custodire il dono prezioso dell’incontro con lui, nel fare la sua volontà, che significa anche riconoscere che gli altri non appartengono a noi, nemmeno i figli, ma sono un dono di Dio, che devono seguire la propria strada e realizzare il sogno che Dio ha su ciascuno di loro.

Così tanto più ci occuperemo di fare la volontà di Dio con amore, di amare nella gioia e nella libertà dei figli di Dio, tanto più nelle nostre case si crescerà in sapienza e grazia, davanti a Dio e nella stima degli uomini.

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Dal Vangelo secondo Luca 2, 41-52

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma,

trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a

Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella

comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i

conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre

giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li

interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e

le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai

fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro:

«Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre

mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e

venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo

cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

La parola di Papa Francesco (Angelus del 26 dicembre 2018)

La gioia del Natale inonda ancora i nostri cuori: continua a risuonare il meraviglioso

annuncio che Cristo è nato per noi e porta al mondo la pace.

Santo Stefano fu il primo a seguire le orme del divino Maestro con il martirio; morì

come Gesù affidando la propria vita a Dio e perdonando i suoi persecutori.

E’ un invito rivolto a ciascuno di noi ad accogliere con fede dalle mani del Signore ciò

che la vita ci riserva di positivo e anche di negativo.

La nostra esistenza è segnata non solo da circostanze felici – lo sappiamo -, ma anche

da momenti di difficoltà e di smarrimento.

Ma la fiducia in Dio ci aiuta ad accogliere i momenti faticosi e a viverli come

occasione di crescita nella fede e di costruzione di nuove relazioni con i fratelli.

Si tratta di abbandonarci nelle mani del Signore, che sappiamo essere un Padre ricco di

bontà verso i suoi figli.

Due atteggiamenti: affidare la propria vita a Dio e perdonare.

Siamo chiamati ad imparare a perdonare, perdonare sempre, e non è facile farlo, tutti lo

sappiamo; il perdono allarga il cuore, genera condivisione, dona serenità e pace.

Questa è la strada da percorrere nelle relazioni interpersonali in famiglia, nei luoghi di

scuola, nei luoghi di lavoro, in parrocchia e nelle diverse comunità.

La logica del perdono e della misericordia è sempre vincente e apre orizzonti di

speranza; ma il perdono si coltiva con la preghiera, che ci permette di tenere fisso lo

sguardo su Gesù.

Dobbiamo pregare con insistenza lo Spirito Santo perché effonda su di noi il dono della fortezza che guarisce le nostre paure, le nostre debolezze, le nostre piccolezze e allarga

il cuore per perdonare.

Invochiamo l’intercessione della Madonna; la sua preghiera ci aiuti ad affidarci sempre

a Dio, specialmente nei momenti difficili, e ci sostenga nel proposito di essere uomini e

donne capaci di perdono.

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Festa della Santa Famiglia Celebriamo domenica 30 dicembre la festa della Santa Famiglia. E’ questa una bella occasione per pregare per tutte le famiglie e riscoprire insieme la vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nella società. Invitiamo le famiglie in questo giorno, durante la celebrazione della messa, a rinnovare le promesse del loro matrimonio.

Festa dell’Epifania del Signore Il Natale e l’Epifania sono feste che nascono nel IV sec. La Chiesa d’Occidente festeggia la nascita del Salvatore il 25 dicembre, mentre la Chiesa d’Oriente festeggia la stessa nascita, chiamandola Epifania, il 6 gennaio. La solennità dell’Epifania, essendo entrata dopo il Natale, ha assunto un significato diverso, ossia la manifestazione di Gesù al mondo pagano, simboleggiata dalla venuta e dall’adorazione dei Magi. Domenica 6 gennaio quindi celebreremo la solennità dell’Epifania.

Ricordiamo ai bambini e ragazzi del catechismo che nel giorno dell’Epifania aiuteremo i bambini più poveri con le offerte che raccoglieremo in chiesa nella giornata dell’infanzia missionaria.

Il catechismo poi riprenderà sabato 12 gennaio.

Raccolta Giornata della Carità Per la giornata della carità del giorno di Natale, abbiamo raccolto e versato in curia 2.096,00 euro. Ricordiamo che sono destinate alle opere di carità che la diocesi sostiene in diversi progetti di solidarietà. Ringraziamo anche per i continui doni che vengono messi davanti al crocifisso per i poveri che chiedono aiuto alla parrocchia. Ricordiamo inoltre che la Caritas parrocchiale riprenderà il suo servizio di accoglienza e distribuzione pacchi viveri lunedì 7 gennaio.

Offerte Sante Messe Grazie alla generosità di tutti coloro che fanno celebrare Sante Messe, specialmente per i defunti, consegniamo 300 euro ai Padri Comboniani e inviamo 1.500 euro al Vescovo Felicien in Congo, sempre per celebrare Sante Messe secondo le nostre intenzioni.

Primo venerdì del mese Adorazione eucaristica

Il primo venerdì del mese di gennaio e di questo nuovo anno invitiamo alla celebrazione della messa alle ore 21.00 a cui seguirà l’adorazione eucaristica fino alle 24.00. La prima parte dell’adorazione sarò animata con meditazioni e canti. Invitiamo tutti venerdì 4 gennaio per la celebrazione eucaristica alle ore 21.00 e l’adorazione eucaristica.

Tombola di Natale

S. Maria Madre di Dio

Martedì, primo giorno del nuovo anno, celebreremo la solennità di Maria Madre di Dio e la 52 a giornata mondiale della pace. Lunedì 31 dicembre alle ore 18.00 celebriamo la Santa Messa prefestiva e ringraziamo il Signore per l’anno trascorso con la preghiera del Te Deum.

1° Gennaio: Giornata mondiale della Pace

“Pace a questa casa!” è il tema scelto da Papa Francesco per la 52ª Giornata Mondiale della Pace. Offrire la pace è al cuore della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana. La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine. L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. La pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa pace interiore e comunitaria: la pace con sé stessi, la pace con l’altro e la pace con il creato.