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ECOAU SPECIAL Guida alla mobilità sostenibile e alla scelta dei mezzi di trasporto meno inquinanti Guida alla mobilità sostenibile e alla scelta dei mezzi di trasporto meno inquinanti INDICE >> II MOVIMENTO CONSAPEVOLE di Andrea Poggio >> III RIVOLUZIONE AL VOLANTE >> IV ECOLOGIA IN VETTURA >> IV TOP TEN >> VI TOP TEN PER CATEGORIA >> IX SOFFOCATI DALLE POLVERI di Rina Guadagnini >> XII MOTORI A CONFRONTO di Lucia Gagliardini >> XIII FRENARE GLI SPRECHI di Micaela Giusti >> XVI LE CAPITALI DELLA BICICLETTA di Michele Sasso >> XVIII VIVERE SENZ’AU- TO ED ESSERE FELICI di Giovanna Neri >> AMBIENTE ON THE ROAD a cura di Martina Bruni La nuova ecologia IN COLLABORAZIONE CON >

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ECOAUSPECIAL

Guida alla mobilitàsostenibile e alla scelta dei mezzi di trasporto meno inquinanti

Guida alla mobilitàsostenibile e alla scelta dei mezzi di trasporto meno inquinanti

INDICE >> II MOVIMENTO CONSAPEVOLE di Andrea Poggio >> III RIVOLUZIONE AL VOLANTE >> IV ECOLOGIA IN VETTURA >>

IV TOP TEN >> VI TOP TEN PER CATEGORIA >> IX SOFFOCATI DALLE POLVERI di Rina Guadagnini >> XII MOTORI A CONFRONTO di Lucia Gagliardini

>> XIII FRENARE GLI SPRECHI di Micaela Giusti >> XVI LE CAPITALI DELLA BICICLETTA di Michele Sasso >> XVIII VIVERE SENZ’AU-TO ED ESSERE FELICI di Giovanna Neri

>> AMBIENTE ON THE ROAD a cura di Martina Bruni

La nuova ecologia IN COLLABORAZIONE CON

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La nuova ecologiaII

di Andrea Poggio*

Il pezzo forte di questo speciale de LaNuova Ecologia dedicato alla mobili-tà sostenibile è la lista dei migliorimodelli di automobile a disposizio-ne sul mercato. Si tratta di una clas-

sifica curata dagli svizzeri dell’Associazio-ne traffico e ambiente (Ata), adattata daLegambiente al mercato italiano, che perla prima volta viene stampata e diffusa nelnostro paese. Una guida affidabile all’ac-quisto, continuamente aggiornata su inter-net (www.topten.ch), che pensiamo sia uti-le anche per quanti vogliono sfruttare leopportunità contenute nell’ultima Finan-ziaria che incentiva il passaggio a modelliecologicamente più compatibili. Sapendoche l’automobile privata rappresenta sol-tanto l’ultima possibilità a disposizione dichi voglia praticare la mobilità sostenibi-le. Prima vengono gli spostamenti a piedie in bicicletta, i mezzi pubblici e le altrepossibilità che prescindono dal possesso diun’auto come il car-sharing o il car-poo-ling.

STOP ALLA CO2Con i servizi e le informazioni che arric-chiscono questo speciale ecoauto voglia-mo insomma sostenere l’uso consapevole,per il portafoglio e per l’ambiente, deimezzi di trasporto nel loro complesso. Alsuo interno sposiamo apertamente duecause: l’urgenza di ridurre le emissioni chealterano il clima anche nel settore dei tra-sporti e l’assoluta necessità di montare sututti i camion e le auto diesel di nuova co-struzione i filtri antiparticolato. La primaè una priorità economica e ambientale, laseconda è una necessità urgente per la sa-lute pubblica. Il clima sulla Terra del restosta cambiando e gli scienziati dell’Ipcc,l’organismo dell’Onu che vigila sulle alte-razioni climatiche, hanno recentementestabilito che al di là di ogni ragionevoledubbio la responsabilità è delle emissionidi C02 provocate dal petrolio. E metà delpetrolio su scala internazionale viene or-

mai consumato nel settore dei trasporti:soprattutto per camion e automobili. Perquanto riguarda l’Italia, aderendo al pro-tocollo di Kyoto abbiamo promesso diecianni fa di ridurre del 6,5% le nostre emis-sioni di gas-serra. Invece le abbiamo au-mentate del 13%. Ma nel solo compartodel trasporto l’aumento è stato ben supe-riore, vale a dire del 28%.

OBIETTIVO 2010Per pareggiare i nostri conti con il piane-ta dovremmo quindi ridurre di un terzo leemissioni dei trasporti entro il 2010 e farealtrettanto nei dieci anni successivi. Comedire: dimezzare i consumi. Possibile? In-dispensabile. Pena far pagare con nuovetasse, o con nuovi obblighi di riduzionedell’inquinamento, tutti i cittadini e tuttigli altri comparti dell’economia, come l’in-dustria o l’edilizia. Mentre la Commissio-ne europea non sembra trovare un accor-do con la grande industria dell’auto (tede-schi in testa) per produrre automobili piùefficienti, gli esperti indipendenti ci ricor-dano in continuazione che i nostri camionviaggiano sempre più vuoti (siamo ormaisotto la metà del carico potenziale). E chedalla morsa del traffico non si esce co-struendo più autostrade ma riducendo iltraffico privato attraverso piani straordi-nari per il trasporto pubblico locale e peril governo degli spostamenti in ambito ur-bano. Speriamo si arrivi in tempo.

INGANNI SENZA FILTROPensiamo che vendere oggi auto dieselsprovviste di filtro anti particolato sia unimbroglio nei confronti degli acquirenti.Chi vende automobili si è accorto o no cheper tutto l’inverno sindaci e presidenti re-gionali hanno vietato la circolazione di au-to a gasolio, anche “Euro 4”, se non dota-te di filtro? E con che faccia le case auto-mobilistiche si ostinano a rifilare ai consu-matori auto nuove fiammanti ma con di-spositivi antinquinamento obsoleti? Unvecchio camion può inquinare anche de-cine di volte di più di una vecchia macchi-

na a benzina: che senso ha allora impedi-re la circolazione alle storiche 500 quandonon si installano filtri antiparticolato ai ca-mion che scorazzano sulle autostrade e nel-le città? Alcune regioni, come la Lombar-dia, l’Emilia Romagna, il Trentino AltoAdige e il Piemonte sono pronte a obbli-gare l’applicazione di filtri efficaci sui vec-chi camion. Ma manca la firma al decretodi omologazione dei filtri per tutti i veico-li commerciali. Che cosa aspettano i mini-stri dell’Ambiente, dei Trasporti e della Sa-nità a vararlo? Ci sono lobby avverse o èsemplice (ma colpevole) disattenzione?

MOVIMENTOCONSAPEVOLEBiciclette, mezzi pubblici, car-sharing... E in ultimo l’autodi proprietà. Così le nostre città possono cambiaremarcia

SPECIALE ECOAUTO

Per chi non puòfarne a meno,anche la scelta dell’auto privatapuò essere“sostenibile”. Basta seguire alcuniaccorgimenti utili asalvaguardarel’ambiente

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IIIM A G G I O 2 0 0 7

RIVOLUZIONE

Potenziare il trasporto collettivo, tassare i Suv.Introdurre il ticket in centro... Le scelte coraggiose perKyoto

n Italia tutti sembrano fare a garanell’aprire cantieri per nuove auto-strade, mentre la priorità interna-zionale è ridurre le emissioni di gasserra anche nel settore dei traspor-

ti. Responsabile di un quarto delle emis-sioni inquinanti, il settore dei trasporti, in-vece di ridursi, cresce sempre più.

DIMEZZARE LE EMISSIONIPer rimanere al passo delle riduzioni pre-viste in Europa, dovremmo in tredici annidimezzare le emissioni di oggi. Sembra im-possibile senza ridurre l’uso dell’auto. Maalcune risposte possono venire dalla tecno-logia. Basta scorrere le nostre ecotabelleper scoprire che si passa dai 104 o 109grammi di CO2 per chilometro delle pri-me 5 classificate (piccole utilitarie e medie

berline), ai 180 o 190 grammi di CO2 me-di per chilometro delle grandi cilindrate edei migliori fuoristrada di lusso (Suv). Ec-co un altro buon motivo per tassarli: nongarantiscono maggior sicurezza dei passeg-geri, sono pericolosi per i pedoni e i cicli-sti, inquinano di più e, per dirla con KenLivingston, il focoso sindaco di Londra, incittà sono una vera idiozia.

ESEMPIO CANADESEUn modo per usare meno le automobili èattivare il car sharing, l’auto in condivisio-ne. Quando alcuni soci di Legambiente diMilano hanno dato vita sei anni fa al ser-vizio, nessuno ci credeva. Oggi, il 77% dei1.200 iscritti milanesi non possiede piùl’auto. Un’altra buona notizia proviene dalCanada: il calcolo delle emissioni evitateper la mobilità degli utenti di Communau-to, il servizio di car sharing di Montreal,arriva a 1.200 chili a testa l’anno, la metàdi un italiano medio. Basterebbe dunqueiscriversi tutti ad un servizio di auto in co-mune per dimezzare la produzione di gas.

PENDOLARI A BASSO IM-PATTOSecondo Trenitalia, ogni pendolare che de-cide di abbandonare l’uso quotidiano del-l’auto riduce di due terzi i consumi energe-tici. Proprio per questo si auspica l’incre-mento di ferrovie anziché di autostrade. Maanche l’aumento di autobus, nuovi, dotatidi filtri e, soprattutto, comodi. La velocitàcommerciale degli autobus è, nelle grandicittà italiane, tra le più basse d’Europa, men-tre le corsie preferenziali coprono solo il 7%delle tratte. E pensare che aumentando diun solo chilometro all’ora la velocità mediadegli autobus in tutta Italia, si incremente-rebbe l’offerta di 93 milioni di autobus/chi-lometro, pari al servizio pubblico di diecicittà come Padova. In Europa i comuni fi-nanziano il trasporto pubblico anche attra-verso la tariffazione della sosta (anche i po-sti auto aziendali), tanto più elevata nellestrade e nei quartieri ben serviti dai mezzipubblici. Oppure, come ha promesso il sin-daco di Milano, Letizia Moratti, facendo pa-

Noi intanto, di polvere ne abbiamo ormaipieni i polmoni.

GRAZIE A...Per concludere, un grazie: agli amici sviz-zeri dell’Ata, che hanno concesso la pub-blicazione in Italia del loro lavoro, al Sepdi Padova Fiere che ha sostenuto il mesescorso la presentazione in anteprima na-zionale di questo dossier, agli amici di Le-gambiente di Milano e di Padova per l’in-telligente lavoro di adattamento e di in-chiesta. l

* Vicedirettore generale di Legambiente

Secondo l’Isfort, l’istituto di ricerca sui trasporti, nel2006 il 56% dei nostri spostamenti è stato inferiore ai5 chilometri e il 74% ai dieci. Percorsi talmente brevida essere adeguati alla bicicletta. Un mezzo che nonsolo fa bene al pianeta, ma anche alla nostra salute,purché i rischi siano contenuti. Ma in città dove leesigenze di trasporto sono molteplici sembra delinearsiancora un’altra alternativa, comoda e ecologica, alpossesso delle auto: la messa a disposizione del mezzodi trasporto più conveniente dove e quando serve. Unservizio di mobilità che ci aiuti a scegliere, prenotare,trovare e pagare il meno possibile, la combinazione piùcomoda di mezzi per viaggiare, tutti i giorni per andarea lavorare e eccezionalmente per visitare amici oassistere al concerto. La proposta si chiama“Abbonamento alla città” ed è stata pensata a Milanonel fuoco della polemica sul ticket d’ingresso.L’”Abbonamento alla città” mette volutamentel’accento sul servizio e sull’accesso, prevedeun’integrazione tariffaria e funzionale dei mezzipubblici (autobus, treni e metropolitane) e di quelliprivati (autonoleggio, car sharing, car pooling,biclette). Il ticket resterebbe ma dovrebbe essere peròcalibrato sui mezzi: ad esempio chi continuerà a usareil Suv pagherà di più di chi gira coi mezzi alternativi. E i

Abbonatevi alla cittàIl mezzo più conveniente dove e quando serve

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SPECIALE ECOAUTO

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La lista delle quattroruote a minor impatto ambientalemessa a punto dall’Ata e ripresa da Legambiente

ono due auto medie, entrambeibride elettrico-benzina e giap-ponesi, a conquistare il verticedell’ecolista dei veicoli a minorimpatto ambientale: la Honda

Civic e la Toyota Prius. Appena sotto tre au-to con la stessa motorizzazione a benzina:la Citroen C1, la Peugeut 107 e la ToyotaAygo. Tutte auto mini, leggere e parsimo-niose nei consumi e, ovviamente Euro 4, co-me quelle che seguono nella top ten.Un’ecolista stilata da Legambiente sulla ba-se della graduatoria dell’associazione sviz-zera Ata (Associazione traffico e ambiente)adattandola al mercato italiano.

DIESEL FUORI LISTINONeanche un diesel, almeno in Italia, fra leprime dieci. Perché il motore a gasolio, sep-pure più parco nei consumi, è più inquinan-te, specie se sprovvisto di filtro antipartico-lato. E le piccole cilindrate spesso non lomettono per non perdere prestazioni. Nel-la lista svizzera compare la Polo Blue Mo-tion, un 1400 diesel economico e dotato difiltro: ma in Italia non è a listino. Non ne ca-piamo le ragioni. I punteggi più alti in gene-re sono per le versioni a metano di buonimotori a benzina. Il metano, su auto nuove,consente di ridurre quasi tutti gli inquinan-ti, compresa la CO2, causa principale dell’ef-fetto serra. Ma i distributori di metano nonsi trovano in Italia in ogni città. Mentre inSvizzera si trova anche il kompogas, misce-la di metano e biogas di origine agricola.

MINI AL COMANDONella classifica della classe mini, oltre allatriade di eccellenza Citroen C1, Peugeut107 e Toyota Aygo a benzina, compaionodue Fiat Panda, una a gas naturale e l’altraa benzina dai consumi molto bassi, ma pe-nalizzate dal rumore. Nelle piccole primeg-gia la Daihatsu eco top a benzina. Nessundiesel (alle basse cilindrate poche hanno ilfiltro), ma in compenso troviamo la Citro-en C3 e la Fiat Punto a metano e la OpelCorsa gpl. Le auto si fanno più spaziose, a3 o 5 porte e la scelta si allarga.

MISURE INTERMEDIENella classe media inferiore ritroviamo laHonda Civic ibrida elettrica, seguita a di-

stanza dall’analoga auto a benzina. In que-sta categoria cominciano ad essere ben rap-presentate le auto diesel che, grazie al filtroantiparticolato e gli ottimi rendimenti su-perano le auto a benzina. Poche le auto del-la classe media che superano i 65 punti e ot-tengono le 5 stelle. Dopo la famosa ToyotaPrius, sono soltanto la Volvo S40/V50 1,6e la Ford Mondeo SW 2,0, entrambi dieselequipaggiati di filtro. Nella classe media su-periore, il peso e le elevate prestazioni, ac-crescono i consumi e favoriscono la cresci-ta degli inquinanti. Tre stelle solo per laBmw 520d touring dotata di filtro antipar-ticolato. A metano troviamo solo la Merce-des E200 Ngt.

A TUTTO MONOVOLUMESi rialza la classifica con le monovolume a5 posti, con 5 modelli a punteggio pieno,tutte diesel (con il filtro) e benzina, con unabuona rappresentanza di auto italiane Fiate Lancia. Le grandi monovolume presen-tano qualche modello a 4 stelle, tutte dieselcol filtro ad eccezione dell’ottima Opel Za-fira 1.6 EcoM 2. A metano anche la Multi-pla bipower, mentre la Volks Wagen Tou-ran è l’unica a benzina. Pietose, come ci siaspettava, le prestazioni dei grandi fuori-strada (Suv), mentre si difendono bene lepiccole 4x4, Suzuki 1,3 GL, Daihatsu Sirion1,3 eco e la Fiat Panta. E infine, le ultimedelle classi: per ogni categoria abbiamomesso in tabella la più inquinante che com-pare nella ecolista di Ata. Se vi può conso-lare, c’è di peggio. L’ecolista infatti escludei modelli sportivi e tutti i veicoli che emet-tono più di 250 grammi di CO2 a Km. Al-trimenti, ne siamo certi, l’Hammer avreb-be battuto tutti. l

TOPCITROEN C1 1.0 City 79,5l Sul podio troviamo anche una berlina da 3/5porte a benzina da 50 kW (equivalente ai vec-chi 68 cavalli) e cambio meccanico a cinquerapporti. Molto agile alla guida, è adatta pre-valentemente agli spostamenti urbani viste lesue ridotte dimensioni. È stata sviluppata incollaborazione con la Toyota e la Peugeot, conle quali condivide la terza posizione, e mostradelle prestazioni ambientali di tutto rispetto:

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DAIHATSU Trevis 78,3l Il motore deriva da quello della Toyota Ay-go, con cambio manuale a cinque marce (oautomatico a quattro senza variazione diprezzo). È una piccola da città, dalla linea ul-tracompatta che richiama la vecchia Mini, conquattro porte. Prestazioni ambientali: emet-te 114 g/Km di C02, consuma 4,8 litri/100Km. In quanto a rumorosità si ferma a 69,8

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Le migliori sono due ibridegiapponesi. Ma anche le altremostrano caratteristiche di tuttorispetto. Dieci auto d’eccellenza

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TOYOTA Prius 1.5 Hybrid 83,0l Il funzionamento si basa su due componen-ti elettrici (un motore e un inverter che rego-la la tensione) e un propulsore a benzina. Lacentralina elettronica che coordina i due ele-menti serve anche a recuperare energia nellefasi di frenata trasferendola al pacco batte-rie. Il cambio è automatico. Fra le caratteri-stiche ambientali: ottimo il valore relativo al-le emissioni di C02 (104 g/km), il più bassodel gruppo, consuma 4,3 litri/100 Km e non

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DAIHATSU Cuore Thrifty 79,1l Citycar dalle linee molto sobrie, ha un mo-tore a benzina da 43 kW con tre cilindri in li-nea. Sulle valvole d’aspirazione monta il siste-ma Dvvt che consente di ottimizzare lo sfrut-tamento del carburante. Agile alla guida, si di-stingue dal punto di vista ambientale per lebasse emissioni di CO2 (109 g/km) e per iconsumi piuttosto ridotti (4,6 litri/100 Km).La classica auto no-frills, poco rumorosa (70,2dBA) e di buona qualità. Cambio meccanico.

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RENAULT Twingo 1.2 Easy Chic Quick-shift 73,8l Monovolume dal design inconfondibile e fi-niture essenziali, è la classica citycar familia-re. Monta un motore a benzina da 55 kW concambio sia meccanico che automatico a cin-que rapporti. Prestazioni ambientali: 135g/Km di CO2, consumi più alti del gruppo (5,7

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TOYOTA Aygo 1.0 VVT-i 79,5l È la terza sorella del gruppo franco-giappo-nese che conquista la terza posizione. Anchein questo caso le differenze sono soltanto neldisegno. Prezzo: 8.850 euro

SMART fortwo coupé 74,5l È la classica minicar che si distingue, oltreche per l’agilità alla guida, per le prestazioniambientali: 112 g/Km di C02, 4,7 litri/100Km.La rumorosità è abbastanza contenuta (47dBA). Cambio automatico a cinque rapporti.Potenza: 45 kW. Cilindrata: 1.000 cm3.

Prezzo: 9.350 euro

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HONDA Civic 1.3 i-DSI Hybrid 83,5l La “reginetta” delle eco-auto possiede un moto-re a benzina i-Vtec tri-fasico (basso regime,alto regime e moda-lità di inattività deicilindri) e un mo-tore elettrico. Lapotenza totale èdi 85 kW, conprestazioni simili aquelle di un moto-re da 1.800 cm3,ma il consumo è di so-li 4,6 litri/100 km. Emet-te 109 g/km di C02, ha il cambio auto-matico ed è la più silenziosa del gruppo(68 dBA). Lo scorso anno ha ricevuto a

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PEUGEOT 107 1.0 Desir 79,5l Dal punto di vista della motorizzazione edelle prestazioni ambientali è la gemella del-la Citroen C1, da cui differisce soltanto nel-l’estetica (i fanali posteriori sono posti verti-calmente). Prezzo: 9.151 euro

DAIHATSU Sirion 1.0 eco top 76,7l Comoda citycar a cinque porte, monta unmotore a benzina a tre cilindri da 51 kW, condistribuzione a fasatura variabile che riducel’emissione di sostanze inquinanti. Cambio acinque marce. La tecnologia per l’abbattimen-to delle emissioni è stata sviluppata insiemealla Toyota. Prestazioni ambientali: 118 g/Kmdi C02, consumi sui 5 litri/100 Km. Rumoro-sità: 70 dBA. Cambio meccanico. Cilindrata:

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La nuova ecologiaVI

Modello Marca Prezzo di listino

in euro

Cilindrata in

Rumore dB(A)

Carburante

Consumo misto

in l/100km

1 CITROEN C1 1.0 C1ty 8.800 998 70,0 B 4,6 1092 PEUGEOT 107 1.0 Desir 9.100 998 70,0 B 4,6 1093 TOYOTA Aygo 1.0 VVT-i 8.850 998 70,0 B 4,6 1094 DAIHATSU Cuore Thrifty eco top 7.705 989 70,2 B 4,6 1095 DAIHATSU Trevis 11.300 989 69,8 B 4,8 1146 SMART fortwo coupé 9.350 1.000 72,0 B 4,7 1127 RENAULT Twingo 1.2 Easy Chic Quickshift 13.200 1.149 68,8 B 5,7 1358 SMART fortwo coupé / cabrio 12.250 1.000 72,0 B 4,9 1169 FIAT Panda Panda 1.2 Natural Power Dynamic 2 13.450 1.242 72,5 G 4,2 114

10 FIAT Panda 1.3 Mjt 16v Emotion MY 06 FP 14.235 1.248 72,0 D 4,3 113

Mini

1 DAIHATSU Sirion 1.0 eco top 10.400 989 70,0 B 5,0 1182 DAIHATSU Sirion 1.3 Mio 12.685 1.298 68,6 B 5,8 1373 TOYOTA Yaris 1.3 VVT-i 11.600 1.298 68,0 B 6,0 1414 H O N D A Jazz 1.2i 10.980 1.246 70,2 B 5,5 1295 CITROEN C3 1.4 Bi-Energy M 2 16.650 1.360 72,0 G 4,3 1196 FIAT Punto 1.2 Natural Power Dynamic 2 15.000 1.242 72,0 G 4,3 1197 CITROEN C2 1.4 SensoDrive CMP-5 Stop&Start 14.350 1.360 70,2 B 5,6 1338 H O N D A Jazz 1.4 Glam 15.580 1.339 69,7 B 5,8 1379 OPEL Corsa Enjoy 1.3 CDTI FP2 15.200 1.248 71,0 D 4,6 124

10 FIAT Grande Punto 1.3 Mjt Dualogic Dynamic FP2 15.950 1.248 72,0 D 4,5 119

Piccole

1 H O N D A Civic 1.3i-DSI Hybrid 1 24.150 1.339 68,0 B 4,6 1092 H O N D A Civic 1.4i Dsi-Comfort 17.950 1.339 69,5 B 5,7 1363 MAZDA 3 1.6 Hot FP 17.970 1.560 70,1 D 4,8 1284 OPEL Astra Club / SW 1.3 CDTI FP2 17.550 1.248 71,0 D 4,8 1305 MERCEDES A 160 CDI Classic Basic FP2 20.650 1.992 70,0 D 5,2 1376 FORD Focus / Wagon 1.6 TDCi FP 18.700 1.560 72,0 D 4,8 1277 SEAT Cordoba 1.4 TDI Stylance FP 16.480 1.422 72,0 D 4,7 1278 CITROEN C4 1.6 HDi 16v VTR FP 20.910 1.560 73,2 D 4,5 1209 OPEL Astra Club 1.6 Ecotec Easytronic 17.550 1.598 69,0 B 6,5 156

10 H O N D A Civic 1.8i-VTEC i-Shift 22.150 1.799 69,5 B 6,5 153

Media inferiore

1 TOYOTA Prius 1.5 Hybrid 1 25.850 1.497 69,0 B 4,3 1042 VOLVO S40/V50 1.6D FP 24.825 1.560 72,0 D 4,9 1293 FORD Mondeo / Wagon 2.0 TDCi FP 24.500 1.998 68,0 D 6,0 1594 CITROEN C5 1.6 HDi Classique FP 23.365 1.560 71,4 D 5,4 1395 TOYOTA Avensis / Wagon 2.0 D-4D FP 25.000 1.998 70,0 D 5,8 1526 B M W 318d / touring FP 31.650 1.995 71,0 D 5,6 1507 V W Jetta 1.9 TDI Trendline FP 22.827 1.896 72,0 D 5,4 1468 RENAULT Laguna / Grandtour Tekons 1.9 dCi FP 25.100 1.870 70,4 D 6,0 1579 SEAT Toledo 1.9 TDI Reference FP 21.000 1.896 72,0 D 5,5 147

10 AUDI A4 1.9/Avant FP 30.400 1.896 71,0 D 5,8 157

Media

TOP-Piccole, medie, grandi... e 4x4. I modelli che offrono le migliori (e peggiori) prestazioni ambientali nelle diverse categorie

SPECIALE ECOAUTOLegenda

1: Motore elettrico + benzina

2: Consumi in kg/100 km

FP: Filtro per particolato di serie

FP2: Filtro per particolato

optional

FP3: Filtro per particolato

che riduce anche le emissioni

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M A G G I O 2 0 0 7 VII

1 B M W 520d / touring FP 40.300 1.995 73,0 D 5,9 1582 VOLVO S80 2.4 D FP 37.250 2.400 72,0 D 6,3 1673 MERCEDES E 200 NGT Bi-Power Classic 2 47.150 1.796 73,0 G 6,3 1714 VOLVO S80 D5 FP 38.950 2.400 73,0 D 6,4 1695 MERCEDES E 220 CDI EVO Classic FP2 42.550 2.149 74,0 D 6,3 1676 SAAB 9-5 1.9 TiD FP 33.000 1.910 73,0 D 6,4 1747 B M W 523i / touring 41.100 2.497 70,0 B 8,5 2058 AUDI A6 / Avant 2.0 TDI FP 37.950 1.968 72,0 D 6,8 1849 SKODA Superb 2.0 TDI Superb FP 25.000 1.968 74,0 D 6,4 173

10 LEXUS GS 450h (Hybrid 1) 71.000 3.456 73,4 B 7,9 186

Media superiore

1 RENAULT Modus 1.5 dCi Dynamique FP 18.450 1.461 71,0 D 4,8 1272 OPEL Meriva 1.3 CDTI Enjoy FP 18.100 1.248 71,0 D 5,0 1353 FORD Focus C-Max 1.6 Titanium TDCi FP 20.400 1.560 72,0 D 4,9 1294 RENAULT Modus 1.2 Pack 12.000 1.149 71,0 B 6,0 1455 OPEL Meriva 1.6 Enjoy Twinport Easytronic 14.050 1.598 69,0 B 6,7 1616 FORD Focus C-Max 1.6 VCT 19.150 1.596 70,0 B 6,6 1607 FIAT Idea 1.3 Mjt BlackLabel FP2 17.250 1.248 73,5 D 4,9 1308 LANCIA Musa 1.3 JTD Mjt Oro FP2 18.900 1.248 73,5 D 4,9 1309 FIAT Idea 1.3 Mjt BlackLabel FP2 17.250 1.248 73,5 D 4,9 130

10 NISSAN Note 1.4 13.200 1.368 72,0 B 6,3 150

Monovolume

5 posti

1 OPEL Zafira 1.6 EcoM 2 22.700 1.598 73,0 G 5,3 1452 PEUGEOT 307 SW 1.6 Australian HDI FP 21.500 1.560 73,4 D 5,1 1343 CITROEN C4 Picasso 2.0 HDi 16v FP CMP-6 Elegance 26.500 1.997 69,9 D 6,1 1594 PEUGEOT 307 SW 2.0 Australian HDI FP 22.800 1.997 71,6 D 5,6 1485 FIAT Doblò 1.3 Mjt Family FP 17.970 1.248 72,0 D 5,6 1486 RENAULT New Grand Scénic 1.9 dCi FP 22.950 1.870 70,4 D 6,0 1597 V W Touran 1.4 TSI Trendline 24.575 1.390 69,0 B 7,5 1798 CITROEN C4 Picasso 1.6 HDI FP 23.750 1.560 72,5 D 5,7 1509 KIA Carens 2.0 VGT LX FAMILY FP 20.900 1.991 70,2 D 6,2 165

10 FIAT Multipla 1.6 Natural Power Active Serie 2006 2 22.000 1.596 73,0 G 6,3 161Monovolume

6 posti o più

1 SUZUKI Swift 1.3 GL 4x4 14.100 1.328 70,0 B 6,3 1542 DAIHATSU Sirion 1.3 eco-4WD Mio 13.685 1.298 71,2 B 6,3 1483 FIAT Panda 1.2 4x4 MY 06 12.950 1.242 72,5 B 6,6 1564 TOYOTA RAV4 2.2 D-4D FP 28.200 2.231 69,5 D 6,6 1735 TOYOTA RAV4 2.2 D-4D D-Cat FP3 32.700 2.231 68,4 D 7,0 1856 SUBARU G3X Justy 1.3 4x4 15.980 1.328 72,0 B 6,9 1667 FIAT Sedici 1.6 Dynamic 4x4 13.500 1.586 71,0 B 7,1 1738 SUZUKI SX4 1.6 VVT 4x4 Outdoor Line 18.490 1.586 71,0 B 7,1 1739 SUZUKI Ignis 1.5 GL 4x4 special edition 14.720 1.490 71,3 B 7,2 172

10 LEXUS RX 400h (Hybrid 1) 56.000 3.311 70,5 B 8,1 192

4x4

Mini FIAT Panda 1.3 Multijet 4x4 14.820 1.248 73,0 D 5,3 141Piccole SEAT Ibiza 1.9 TDI PD 17.600 1.896 73,0 D 5,3 143Classe media inferiore D O D G E Caliber 2.0 L4 TD 18.580 1.968 74,0 D 6,1 161Classe media FORD Mondeo 2.2 TDCI SW GHIA 28.000 2.198 73,0 D 6,3 166Classe media superiore SKODA Superb 2.5 TDI 31.900 2.496 74,0 D 7,1 192Monovolume 5 posti CHRYSLER PT Cruiser 2.2 CRD touring 22.190 2.148 75,0 D 6,7 177Monovolume 6 o piò posti CHRYSLER Chrysler Voyager 2.8 CRD Common Rail 2007MY 30.680 2.776 75,0 D 8,4221

IN CODA ALLA GRADUATORIA Prezzo di listi-no

Cilindrata

Rumore

Consumomisto

in l/100km

CO2 inModello MarcaCategoria

Modello Marca Prezzo di listino

in euro

Cilindrata in

Rumore dB(A)

Carburante

Consumo misto

in l/100km

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SPECIALE ECOAUTO

M A G G I O 2 0 0 7 IX

di Rina Guadagnini

olo nelle tredici principali cittàitaliane si potrebbero evitarepiù di ottomila morti prematu-re l’anno. Secondo l’Oms ba-sterebbe abbassare le concen-

trazioni di polveri sottili a 30 microgram-mi per metro cubo (µg/mc). Ma perl’”American hearth association” non sonoi polmoni il primo bersaglio delle polveri:ad essere colpito è soprattutto l’apparatocardiovascolare e i due terzi di tutti i de-cessi sono dovuti a infarti, insufficienza car-diaca, morti improvvise per aritmia o ictus.Più è alto il livello di Pm10 (ma soprattut-

to il Pm2,5), maggiore è il rischio. Le pol-veri causano inoltre l’infiammazione dellevie respiratorie e favoriscono lo sviluppodi bronchite, polmonite, asma infantile,malattia polmonare ostruttiva cronica, en-fisema polmonare. Le alte concentrazionidi Pm10 nella giornata corrispondono apiù frequenti ricoveri per bronchiti e pol-moniti acute. E ancora, l’esposizione di an-ni al Pm10 e al Pm2,5 peggiora bronchiticroniche, enfisema e asma.

BAMBINI IN PRIMA LINEAI bambini sono più esposti degli adulti per-ché respirano più in fretta e inalano più ariacol gioco o l’esercizio. Inoltre, essendo più

SOFFOCATI DALLE POLVERIL’impatto sulla salute umana del Pm10 e Pm2,5. E i consigli degli esperti per ridurre l’inquinamento

L’imbroglio continua: molte case automobilistichevendono motori diesel sprovvisti di filtroantiparticolato. Se ne sono accorti in tantiquest’inverno quando in Pianura padana e nellegrandi città del Centro-sud sindaci e presidenti diregione hanno bloccato il traffico delle automobili piùinquinanti: tra queste anche quelle a gasolio Euro 4nuove fiammanti, ma senza il filtro che cattura lepolveri sottili. Eppure la tecnologia per ridurrel’inquinamento da particolato sulle auto nuove è benconosciuta, senz’altro efficace e relativamente pococostosa: al punto che alcune case automobilistiche lapredispongono di serie da quattro o cinque anni. InItalia continuano a circolare anche camion senzafiltro antiparticolato. Proprio per impedire lacircolazione sull’autostrada del Brennero dei camionpiù inquinanti il Trentino Alto Adige si è accordatocon il Tirolo austriaco. Mentre la Lombardia haimposto i filtri antiparticolato a tutti gli autobus deltrasporto pubblico e si accinge a farlo anche per ivecchi camion. A livello nazionale si attende inveceche i tre ministeri coinvolti (Ambiente, Trasporti eSanità) si mettano d’accordo per varare il decreto diomologazione dei filtri antiparticolato per tutti iveicoli circolanti. Il decreto è già stato approvatoanche dalla Commissione Europea dall’estate scorsaed è oggetto di una lenta corrispondenza traministeri per concordare gli i dettagli. A gennaio ildirettore di Legambiente, Francesco Ferrante,sfruttando la sua posizione di parlamentare, ha

Diesel all’italianaIn attesa del decreto di omologazione da noisi vendono motori senza filtro antiparticolato

S

bassi respirano più vicino agli scarichi del-le auto. I loro sistemi di “depurazione” edifesa sono ancora immaturi e quindi me-no efficienti. Infine un bambino ha davan-ti a sé un più lungo periodo di vita, e quin-di di esposizione agli inquinanti. Tra gli ef-fetti c’è la riduzione della funzione respi-ratoria e dello sviluppo dei polmoni, la pre-disposizione alle infezioni, la maggior fa-cilità di ammalarsi di diabete.

SIAMO TUTTI A RISCHIOMa se alcune categorie di persone – bam-bini, anziani, cardiopatici, diabetici – cor-rono un rischio maggiore, va ricordato chetutti siamo esposti. Il concetto di soglianon ha alcun senso biologico: ci sono ef-fetti anche a concentrazioni molto basse,sui 10-20 µg/mc come confermato dalle li-nee guide Oms, da poco pubblicate. E loriassume bene l’epidemiologo Paolo Cro-signani in tre punti fondamentali. Innan-zitutto gli effetti a breve termine non so-no una semplice anticipazione di eventi che

>>

I polmoni sono iprimi bersaglidelle polveri. Arischio soprattutto i bambini, glianziani e le personemalate

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SPECIALE ECOAUTO

La nuova ecologiaX

Il sistema Fap (filtro antiparticolato), studiato e brevettato da PsaPeugeot Citroën, ha ricevuto nel 2003 il premio “Innovazione amicadell’ambiente” di Legambiente. L’innovazione è rappresentata dal filtroche si rigenera e nonostante i buoni risultati del primo modello,presentato ufficialmente a Parigi nel 1999, la ricerca è continuata. Incinque anni si sono succedute tre generazioni di filtri. L’ultimo nato è del2003 e oltre all’utilizzo dell’additivo già presente nel modello precedenteprevede un filtro con struttura porosa a nido d’ape in grado diimmagazzinare una maggiore quantità di particelle. La durata deldispositivo, montato per la prima volta sulla 607, è garantita per 200milakm. L’Ademe, l’agenzia francese per l’ambiente e l’energia, ha sviluppatoun programma di studi sul Fap al fine di verificarne la reale efficacia. Proveeffettuate su taxi cittadini, con e senza filtro, hanno dimostrato ladiminuzione del 95% dell’emissione di particolato e un’efficacia del tuttoanaloga sia per le particelle sottili che per quelle ultrasottili. Il numero diparticelle emesse è ridotto di 10mila volte. Non basta. Il filtro agiscecome post combustore degli idrocarburi, che diminuiscono fortemente eanche l’additivo al cerio non si trova allo scappamento perché vienetrattenuto dal filtro. I risultati hanno portato l’Ademe a concludere che ilFap è un dispositivo efficace: da allora il gruppo automobilistico franceseha esteso progressivamente la gamma di auto equipaggiate di serie confiltri, anticipando gli altri fabbricanti e le norme europee che verranno

Filtro amico dell’ambienteUn brevetto francese premiato da Legambiente. I test confermano: particolato ridotto del 95%

I filtri antiparticolato sono oggetto di studio esperimentazione ormai da qualche anno. Ne esistonocentinaia di modelli e possono essere applicati sia alleautovetture in fase di produzione (qualche casaautomobilistica ha cominciato ad applicarli di serie)che a veicoli che ne sono sprovvisti. A seconda deimodelli, possono intrappolare direttamente ilparticolato emesso dal motore oppure ridurre i gasinquinanti, causa delle formazione successiva di Pm10secondario. Il principio base è quello di convogliare igas di scarico in un dispositivo in grado di “catturare”le particelle, accumularle e trasformarleperiodicamente. Il filtro si autopulisce. Di seguitopresentiamo il funzionamento di due diversi modelli.

Centralina nel motore • Nelle auto dotate di filtrodi serie il funzionamento è il seguente: il motore èdotato di una centralina di controllo. Oltre alserbatoio del carburante ce n’è un altro che serve acontenere l’additivo da aggiungere al gasolio. Ognivolta che ci si rifornisce al carburante viene aggiuntaun’adeguata quantità di additivo, che permette larigenerazione del filtro in quanto abbassa di circa100° C la temperatura di combustione delle particelleal suo interno. I gas di scarico passano attraverso ilfiltro che ha una struttura interna a canali porosi.

Pori che filtrano • Un’altra tecnologia è basatainvece sui filtri in materiale poroso, attraverso i quali“passano” i gas di scarico. Il particolato, compostoprevalentemente da particelle di carbone di variedimensioni, viene trattenuto dal filtro grazie alla suastruttura interna, con buona efficacia anche sulleparticelle più fini. La rigenerazione del filtro avvieneper autocombustione delle particelle carboniosedepositate. Le tecnologie dei sistemi di post-trattamento dei gas si sono evolute individuandodiverse alternative per ridurre le temperature diinnesco della rigenerazione a valori tipici dell’impiegoreale dei veicoli.

Ma sono davvero affidabili? • In Italia, e nonsolo, c’è un acceso dibattito sulla reale efficacia diquesti dispositivi e soprattutto sulla loro realecapacità di rendere l’aria più respirabile. I dubbi chevengono sollevati più frequentemente sono iseguenti: i filtri raccolgono le particelle più grosse malasciano passare quelle più sottili? Il periodicoincenerimento delle particelle ne riduce le dimensionima non le elimina, siamo sicuri di non immettere inatmosfera un veleno peggiore di quello da cui si erapartiti? Per quanto riguarda i due tipi di filtro di cuiabbiamo parlato, così come quelli omologati in diversipaesi europei, le ricerche condotte da organismiindipendenti hanno dato una risposta positiva aqueste domande. (Ri. Gua.)

La carica dei FapCome (e quanto) funzionano i filtri antiparticolato

sarebbero comunque accaduti, ma rappre-sentano un danno netto sulla salute. Gli ef-fetti a lungo termine sono di gran lunga su-periori a quelli a breve termine. Infine, l’in-quinamento agisce peggiorando la salutedi tutta la popolazione. Aumenta infatti an-che il rischio di nuove malattie negli indi-vidui sani che fanno parte della popolazio-ne esposta.EFFETTI A LUNGO TERMINE

Legambiente, Isde (Medici per l’ambien-te) e Simg (Società italiana di medicina ge-nerale) hanno elaborato Effetti a breve e alungo termine dell’inquinamento atmosfericosulla salute umana, uno strumento per co-noscere il Pm10. E per ridurre l’inquina-mento attraverso le nostre azioni l

info www.legambiente.com

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La crescente attenzione alle emissioni inquinanti dei motoridiesel ha portato a una notevole evoluzione delle tecnolo-gie motoristiche. Questo ha permesso, in poco più di diecianni, di ridurre di oltre il 90% le emissioni dei nuovi moto-ri, anche se molto resta ancora da fare per i vecchi motori.

La tecnologia che Pirelli Ambiente Eco Technology propone, i filtriFeelpure, si pone l’obiettivo di ridurre drasticamente (oltre il 90%) ilparticolato emesso dai motori diesel. Test effettuati su Feelpure pres-so il laboratorio del Centro Ricerche della Commissione Europea JRCdi Ispra e dai Laboratori Eni Tecnologie ne hanno certificato l’effica-cia.

Fonte: Eni Tecnologie - test su autobus Euro 2 secondo il ciclo reale urbano

I risultati ottenuti hanno confermato che l’applicazione di Feelpureconsente di ridurre il particolato-PM (oltre il 90%), monossido di car-bonio-CO (oltre il 90%) e idrocarburi incombusti-HC (fino al 69%).

Fonte: Jrc di Ispra - test su motore Euro 3 secondo il ciclo stazionario Esc

I test condotti, inoltre, dal TTM-Università di Biel secondo il program-ma di certificazione svizzero Vert hanno dimostrato che il filtroFeelpure è in grado di ridurre non solo la massa di polveri emessadai motori diesel ma anche il numero di particelle: il particolato in

massa è ridotto del 95%, mentre il numero di nanoparticelle (inferio-ri a 0,3 micron) del 99%. Feelpure è quindi efficace sia sulle polverifini PM10 sia su quelle ultrafini inferiori a un micron, ancora più peri-colose per la salute in quanto non vengono trattenute dalle vie respi-ratorie e raggiungono gli alveoli dei polmoni dove si depositano.Inoltre il sistema filtrante Feelpure non genera incrementi nelle emis-sioni di NO2 e il rapporto NO2/NOx è tendente a zero; gli NOx riman-gono invariati; gli IPA totali sono ridotti del 90%.Ma una tecnologia efficace non basta se la normativa, sia a livellonazionale sia a livello locale, non favorisce il diffondersi di queste solu-zioni. A livello nazionale si attende l’approvazione da parte dei ministe-ri dei Trasporti, Salute e Ambiente del decreto omologativo già notifi-cato all’Unione Europea. Va un po’ meglio su scala locale, almeno inLombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino-Alto Adige.La legge della Regione Lombardia 24 dell’11 dicembre 2006 recantele norme per la prevenzione delle emissioni in atmosfera prevedel’introduzione di un graduale obbligo all’installazione di filtri antipar-ticolato sui veicoli diesel a partire dagli autobus diesel Euro 0, aiquali sarà vietata la circolazione dal primo luglio 2007. Se inLombardia il 50% degli autobus Euro 0 circolanti (2.000 su oltre4.000) installerà i filtri antiparticolato si otterranno riduzioni del Pmpari a 140 tonnellate. Ancora maggiore l’abbattimento del PM se talidispositivi potessero essere installati su tutti i veicoli diesel commer-ciali (in Lombardia i pre Euro 1 sono circa 130.000, pari a oltre il 30%dei veicoli commerciali e autobus circolanti).

I N F O R M A Z I O N E P U B B L I R E D A Z I O N A L E

Feelpure, la tecnologia Pirelli

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La nuova ecologiaXII

MOTORI A CON-FRONTODiesel, metano o benzina? Come scegliere l’auto migliore.Per l’ambiente e il portafogliodi Lucia Gagliardini

automobile, per il singolo comeper la famiglia, è la seconda vo-ce di spesa dopo l’abitazione.Negli ultimi due anni la voce dicosto in maggiore crescita, do-po l’assicurazione, è il carburan-

te. Ci sono utilitarie o berline dai consumimolto bassi (attorno ai 5/6 litri ogni 100chilometri) e auto sportive e fuoristrada dilusso (Suv) che sembrano possedute da pe-trolieri (20 o più litri per 100 chilometri).

Mediamente un fuoristrada consuma il30% in più di un’auto di cilindrata equiva-lente e il 70% in più di un’auto di piccolacilindrata. Come sempre dipende tutto dalbuon senso del proprietario e dall’utilizzodel mezzo, visto che le statistiche informa-no che il 75% degli spostamenti degli ita-liani sono inferiori ai cinque chilometri,quasi tutti in ambito urbano.

SENZA FILTRO? NO, GRAZIEBisogna poi fare attenzione all’alimenta-zione e alle emissioni inquinanti. Tutte le

L’

Che Euro sei?Come individuare la categoria di appartenenza

Le direttive anti-inquinamento per autoveicoli eveicoli commerciali con m.c.p.c. non superiore a 3,5ton

Categoria

Direttiva EntrataEuro di riferimento invigoreEuro 1 91/441 CE - 91/542 CE punto 6.2.1.A - 93/59CE 1.1.1993

Euro 2 91/542 punto 6.2.1.B - 94/12 CE, 96/1 CE -

96/44 CE96/69 CE - 98/77 CE

1.1.1997

Euro 3 98/69 CE - 98/77 CE rif 98/69 CE A - 1999/96 CE

A

Dal 1991 la Comunità europea ha elaborato Direttiveper regolamentare le emissioni di inquinanti da partedei veicoli, individuando contestualmente le categoriedi appartenenza Euro 1, 2, 3, 4. Per capire a quale diqueste categorie appartiene la propria auto ènecessario controllare i riferimenti presenti nella cartadi circolazione del veicolo. Vedi tabella. Sulla carta dicircolazione di vecchio tipo l’indicazione dell’Euro diriferimento si trova in basso nel riquadro 2, su quella dinuovo tipo, formato A4, l’indicazione è riportata allalettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con

auto di nuova immatricolazione sono or-mai Euro 4, hanno quindi emissioni mas-sime consentite regolamentate dalla nor-mativa europea. Ma si è scoperto che nonbasta questo limite per ridurre l’inquina-mento da polveri sottili. I motori diesel ga-rantiscono in genere minori consumi (cir-ca il 10% in meno), producono però unaquantità decisamente maggiore di inqui-nanti, soprattutto di particolato fine(Pm10). Nel grafico sono riassunte le emis-sioni di particolato per ogni chilometro deidiversi motori: si è considerato anche il

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SPECIALE ECOAUTO

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M A G G I O 2 0 0 7 XIII

Frenare gli sprechi La manutenzione contribuisce a ridurre i consumi. Ma un corretto stile di guida è il vero segreto per abbatterli

Saper scegliere l’auto che ci fa risparmiare dipiù nella giungla degli innumerevoli modelli incommercio non è sempre impresa da poco.Ma anche una manutenzione e un check upperiodici possono farci risparmiare fino al15% del carburante. È però in un correttostile di guida il vero segreto per conteneresensibilmente i consumi: si riesce a rispar-miare un altro 10% di carburante. Eccoalcune regole d’oro da applicare.

Prima di partire> Rimuovere porta-sci e porta-pacchi subito

dopo l’uso. Carichi sporgenti antiaerodi-namici (certe antenne sono più energi-vore di quel che si pensi!) aumentanol’attrito dell’aria e comportano consumiaggiuntivi dell’8% circa;

> Rimuovere gli oggetti inutili dal veicolo.Ogni 30 chili di peso i consumiaumentano dell’1,5% circa;

> Controllare periodicamente la pressionedei pneumatici;

> Evitare, se possibile, l’aria condizionata.Da sola, può fare impennare i consumifino al 20%.

In viaggio> Avviare il motore senza accelerare. Le

accelerazioni brusche vanno sempreevitate;

> Mantenere un basso regime di girimotore. In genere, il motore a benzinadovrebbe viaggiare sempre tra i 1.500 e i3.000 giri, mentre un diesel tra i 1.300 ei 2.500 giri, possibilmente a velocità

costante, per poter trasmettere la

massima potenza con i minimi consumi;

> Inserire per tempo la marcia successiva.Ridurrete i consumi, ma anche leemissioni acustiche prodotte dal motoredella vostra auto;

> Viaggiare sempre con la marcia maggiore.Con le auto d’oggi è possibile viaggiare a50/55 km all’ora con il rapporto dicambio più alto. Risparmierete in carbu-rante, oltre a permettere una minoreusura dei componenti;

> Tenere chiusi i finestrini, soprattuttodopo i 60 km all’ora: aperti, fannoaumentare i consumi anche del 10%;

> Evitare le velocità massime. Il vantaggiodell’andare forte è sempre relativo: in100 km di autostrada, una velocità mediadi 130 all’ora, anziché di 110 all’ora, ci faarrivare solo 8 minuti prima mentre ci faconsumare il 20% in più e inquinare ildoppio.

Condotta di guidal Guidare in maniera previdente, evitando

inutili frenate e accelerate;l Mantenere una velocità il più possibile

costante;l Non lasciare mai il motore acceso inutil-

Maggiore è il carico sul tetto dell’auto,maggiori sono i consumi di carburante. A unavelocità di 120 km/h, possono aumentare

Far andare troppo “su di giri” il motore ècome buttare i propri soldi dal finestrino.Inserire prima possibile la marcia successivataglia i consumi del 10% e consente al motore

Innestare per tempo la marcia superiorepermette anche di ridurre le emissioni acustiche:20 auto con il motore a 2.000 giri al minuto fannolo stesso rumore di un’auto a 4.000 giri al minuto

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SPECIALE ECOAUTO

La nuova ecologiaXIV

Risparmio in FinanziariaLe facilitazioni all’acquisto di nuovi mezzi

Ben 1.500 euro di contributo per acquisto di autovet-ture e autocarri nuovi omologati anche a Gpl, metano,elettrici o idrogeno. E si sale a 2.000 euro se il veicoloproduce meno di 120gr/km di CO2. Le agevolazioni inFinanziaria sono cumulabili con gli incentivi alla rotta-mazione e validi per contratti stipulati dal 3 ottobre2006 al 31 dicembre 2009, con possibilità di immatri-colazione fino al 31 marzo 2010.

Incentivi alla rottamazione • Dal primo gennaio al31 dicembre 2007 fino a 80 euro di contributo per chirottama un autoveicolo Euro 0 o 1. Per chi rottama enon acquista è possibile richiedere un rimborso perl’abbonamento annuale ai mezzi pubblici. Per chirottama un autoveicolo Euro 0 o 1 e si iscrive al carsharing oppure acquista un Euro 4 o 5 (che emettanon oltre 140 gr/km di CO2), bonus di 800 euro edesenzione dal bollo: tre anni per cilindrate fino a 1.300cc, due anni per cilindrate superiori (tali limiti non siapplicano ai mezzi acquistati da persone fisiche il cuinucleo familiare sia formato da almeno sei compo-nenti, che non risultino intestatari di altri mezzi). Pergli autocarri il contributo sale a 2.000 euro, ma senzaesenzione dal bollo.

Trasformazione a gas • 650 euro di contributo perla trasformazione a gas degli autoveicoli, anche Euro 0ed Euro 1: è stato stanziato un fondo di 50 milioni dieuro/anno fino al 2009

Nuovi criteri • Ancora una volta incentivi a pioggiaper cambiare l’auto: che senso ha promuovere la sosti-tuzione con qualsiasi vettura Euro 4, visto che ormai èla norma per le nuove immatricolazioni? Più interes-sante è l’incentivo per i veicoli ibridi (ma solo a gas) el’aumento del contributo per mezzi che emettonomeno di 120gr/km di CO2, purtroppo limitato ai soliveicoli a gas. Un simile criterio andrebbe esteso ancheai veicoli a benzina e, con limitazioni, a gasolio.Gridano vendetta i contributi anche per l’acquisto dimezzi diesel che senza filtri anti particolato. Questeauto sono già oggi soggette a limitazioni nella circola-zione. Penalizzazioni e incentivi dovrebbero esserepiuttosto messi in relazione alla sicurezza dei veicoli,sia per chi viaggia che per i pedoni e i ciclisti, facendoriferimento alle classificazioni adottate da Euro newcars assessment (Ncap).

Mobilità sostenibile • Con la Finanziaria 2007 èstato istituito il fondo per la mobilità sostenibile. Lostanziamento è di 90 milioni per 2007, 2008 e 2009da ripartire con decreto del ministero dell’Ambienteper i seguenti obiettivi: potenziamento dei mezzipubblici e promozione di quelli meno inquinanti; incen-tivazione intermodalità; incentivi e disincentivi permobilità sostenibile, mobility management e carsharing; realizzazione di percorsi protetti casa-scuola;razionalizzazione del trasporto e consegna merci;distribuzione gas metano, Gpl, elettrica e idrogeno;

particolato prodotto dall’usura dei pneu-matici, dei freni e dagli attriti in genere. Seproprio non volete rinunciare ad acquista-re un’auto diesel, quindi, scegliete quellegià dotate di filtro contro il particolato: al-cune città e intere Regioni italiane blocca-no la circolazione per auto e camion chenon ne sono dotati.

ORIZZONTE IBRIDOIl metano (e in misura minore il Gpl) co-sta la metà della benzina, ma purtroppo cisono ancora pochi distributori. È dimostra-to il minor inquinamento per le auto pro-gettate per andare a metano (quasi assen-

za di particolato, 20-30% emissioni diCO2 in meno aequivalenza di auto),meno per le trasfor-mazioni a gas suc-cessive, sia per ilmetano che per ilGpl.Molto promet-tenti, infine, ma an-cora costose, le autoibride (motore ter-mico ed elettrico).Per ora quelle sulmercato sono autopiuttosto grosse e

hanno rendimenti ed emissioni molto con-tenuti nella categoria, ma sostanzialmenteanaloghi a quelli delle più parsimoniose uti-litarie a benzina.

CONCLUDENDO...Per concludere, il consiglio è molto sem-plice: evitate le auto diesel senza filtro fa-vorendo auto a metano (meglio del Gpl)o a benzina. Considerate bene l’uso chedovete fare della vostra vettura: per anda-re in ufficio, fare la spesa e prendere ibimbi a scuola non dovete attraversare lasteppa e un’utilitaria di solito è più chesufficiente. l

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Emissioni di Pm 10(combustione + attriti)

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La nuova ecologiaXVI

di Michele Sasso

e capitali italiane della mobilitàciclabile? Sono Ferrara e Bolza-no. Due città con caratteristicheassai diverse che non a caso han-no raggiunto questo risultato at-

traverso percorsi differenti: all’approcciospontaneo della città emiliana, dovuto al-la sua conformazione urbanistica, si con-trappone la cultura della mobilità sosteni-bile indotta in Alto Adige.

LIVELLI EUROPEIFerrara è la città delle biciclette dove l’usodi questo mezzo è tra i più alti in Europa:nel 1991 la percentuale di utilizzo era del30,7% contro il 30% di Copenhagen o il27,8% dell’Olanda. Le due ruote nella cit-tà estense sono usate dal 44% dei cittadi-ni per la spesa periodica mentre il 28%preferisce farla a piedi e solo il 24% usal’auto. Nel 2000 un’indagine realizzata daDataBank su un campione rappresentati-vo ha ribadito che il 30,9% dei ferraresiutilizza la bicicletta. «Il popolo dei ciclistiferraresi è l’89,5% dei suoi circa 130.000residenti – spiega Gianni Stefanati dell’Uf-ficio biciclette per la mobilità sostenibile– Tutti i cittadini hanno la consapevolez-za che la bici è un mezzo di trasporto conpari dignità di auto e bus. E per una cittàcon tanti elettori ciclisti non potevanomancare amministratori ciclisti: sindaco eassessori sono infatti dotati ognuno di ap-posita Bici Blu».

PEDALARE IN SALITAAnche il Comune di Bolzano, negli ultimi15 anni, ha deciso di dare un forte impul-so all’uso della bicicletta. Grazie al Pianodella mobilità ciclistica, partito nel 2000,è stata proposta e realizzata una rete di per-corsi ciclabili, con 8 assi portanti principa-li e una serie di percorsi secondari, e mi-sure per rendere permeabile alla biciclet-ta tutta la città. Inoltre, è stato elaboratoun piano per migliorare i posteggi bici,cronicamente insufficienti sia quantitati-vamente che qualitativamente. Inoltre è

stato completamente rinnovato e poten-ziato il servizio noleggio, con bici di otti-ma qualità e con il nuovo design della mo-bilità ciclabile. Oggi, grazie al biglietto in-tegrato dei trasporti, in Alto Adige si può

accedere al servizio noleggio con tariffevantaggiose: per 4 ore il prezzo è di solo 1euro e 2 euro per tutto il giorno.

PISTE A COLORIUna forte attenzione è stata posta sulle at-tività di comunicazione grazie a un siste-ma di segnaletica a forte contenuto infor-mativo: i percorsi ciclabili più importantihanno colori diversi e si segnalano anchei punti di interesse principali. In partico-lare, la nuova segnaletica ha creato la per-

LE CAPITALIDELLA BICICLETTASono Ferrara e Bolzano le città italiane che si muovono di più su due ruote. Come hanno ottenuto questo

Il ciclista non è obbligato ad assicurarsi, comel’automobilista e il motociclista. Date lecaratteristiche del mezzo, l’eventualità di unincidente per colpa del ciclista non è frequente. Seaccade, in genere i danni subiti dal terzo sono dilieve entità. Ma non è improbabile un incidente checoinvolga ciclisti e pedoni o peggio una bici e altrimezzi di trasporto. Per questo Fiab, la Federazioneitaliana amici della bicicletta, promuove la polizza Rcdei ciclisti che copre i danni che, circolando inbicicletta, l’assicurato cagiona a terzi. È valida 24 oresu 24 e risponde per i danni che avvengono nell’Ue.

Ciclista assicurato…

cezione che a Bolzano esista ormai un ve-ro e proprio sistema di mobilità ciclabile.Il risultato è un invidiabile primato di spo-stamenti in modal split del 22,7%: in me-dia un quarto degli spostamenti annui daparte degli abitanti di Bolzano (calcolatidal lunedì al venerdi) vengono effettuatiin bicicletta, ben 85mila spostamenti in bi-ci al giorno, rispetto ai 59mila del 2002.Confermando che nella scienza dei tra-sporti è l’offerta che crea la domanda. An-che quando si tratta di biciclette. l

L

Le due ruote nellacittà estensesono utilizzate dal44% dei cittadini

SPECIALE ECOAUTO

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M A G G I O 2 0 0 7 XVII

A LEZIONE DA

di Maria Grazia Lombardi

l buon esempio arriva dalla Fran-cia. A Lyon infatti, seconda cittàper estensione dopo Parigi, è atti-va da due anni una rete di biciclet-te in libero servizio che si aggiun-

ge a una sistema di trasporti pubblici inte-grati – bus, metro, tramway – già di per séefficiente.

QUATTROMILA PEDALI«L’area geografica coinvolta – spiega Dar-bon Anthonin responsabile della JCDe-caux, l’azienda incaricata dal Comune –conta 600mila abitanti di cui, oggi, 63mi-la posseggono un abbonamento alle bici-clette, quindi un decimo della popolazio-ne interessata utilizza il servizio». Il siste-ma è semplicissimo: duemila biciclette so-no parcheggiate in circa cento postazionidistribuite in diversi punti della città. Perutilizzarne una è necessario fare una tes-sera al distributore automatico presente inogni parcheggio. La tessera assegna unapassword con la quale è possibile prende-re le biciclette per un periodo di una set-timana o di un anno, a seconda dell’opzio-ne scelta. Il costo è di un euro all’ora maper gli abbonati ai mezzi pubblici urbanila prima ora di utilizzo è gratuita. Per chi,

invece, non ha un abbonamento il “bonus”scende a mezz’ora e il costo orario è di 2euro.

IN PRINCIPIO FU VIENNA«La prima esperienza – spiega Darbon

Anthonin – è stata realizzata nel 2002 inAustria con 800 biciclette a Vienna. Subi-to dopo, sempre nel 2002, è stato il turnodi due città spagnole, Gijon e Cordoba».E in Italia a che punto siamo? Grazie alservizio C’entro in bici ben 25 città hannoun servizio pubblico di biciclette: la pio-niera è stata Ravenna nel 2001. Nel 2004si sono aggiunte anche Roma con il distret-to dell’Università Roma 3 e numerosi Co-muni dell’hinterland milanese, da Caruga-te a Cernusco sul Naviglio e Gallarate.Grazie a questo servizio è possibile otte-nere gratuitamente una chiave che permet-te di prelevare una bici pubblica da unadelle rastrelliere disseminate tra il centroe le zone periferiche. C’entro in Bici per-mette di lasciare la propria auto ai margi-ni dei centri storici e usare la bici per rag-giungere punti di interesse senza proble-mi legati al traffico e parcheggio.

OLTRE L’ESPERIMENTOCerto, si tratta di un servizio ancora spe-rimentale e molto meno capillare rispetto

Un’invasione di moto, motorini, e scooter per lestrade italiane. Lo conferma il 3° rapporto Apat sullaqualità dell’ambiente urbano: in tutte le 24 cittàsotto la lente d’ingrandimento del ministerodell’Ambiente il numero di motocicli è più cheraddoppiato tra il 1996 e il 2005. E se da una partela crescita è accompagnata da un significativoincremento dei motocicli che rispettano gli standardemissivi euro 1, euro 2 ed euro 3, dall’altral’impennata nella vendita è soprattutto di scooterpotenti e moto di grossa cilindrata. Ma a dispetto deinumeri in tumultuosa crescita, sono tempi duri per imotociclisti. Sempre nella capitale, il Comune hadeciso lo stop alla circolazione (dal 1 gennaio 2007)dei motoveicoli a due tempi euro 0 per i nonresidenti all’interno dell’anello ferroviario e danovembre 2007 il divieto è stato esteso anche airesidenti. E anche la Lombardia corre ai ripari: dalprimo luglio 2007 sarà limitata la circolazione e l’usoin tutta la regione dei ciclomotori e delle moto preeuro 1 a due tempi. Di pari passo alle limitazionialcune amministrazioni (Lombardia, Lazio, Piemonte,Provincia di Bolzano) promuovono gli incentivi allarottamazione delle moto più vecchie. Ma per chi nonpuò rinunciare alla moto, la via migliore è passare aquella elettrica o al servizio di scootersharing. Lasoluzione elettrica sta diventando sempre piùcompetitiva per prestazioni e autonomia erappresenta una valida alternativa a quelletradizionali. Legambiente ha lanciato in anteprimanazionale a Milano all’inizio di aprile un nuovo serviziodi scooter in condivisione per gli abbonati carsharing.«Inizieremo con una fase sperimentale – confermaAndrea Leverano, consulente della società Carsharing Italia – mettendo a disposizione dei soci delcar sharing una decina di scooter». Metà deiciclomotori saranno elettrici e metà Euro 2, e leregole saranno le stesse che valgono per il car

Vita da centauroLa via ecologica dello scooter sharing

Ia quello di Lyon: si pensi che in tutta Ro-ma ci sono solo 60 biciclette a disposizio-ne dell’Università di Roma Tre. A Lyon ilsistema delle bici pubbliche è integrato in-vece con il trasporto pubblico. Il sistema ècreato proprio per orientare il maggior nu-mero possibile di cittadini verso l’utilizzodei mezzi pubblici: le corse sono continueanche in periferia e nelle ore notturne ren-dendo rapidi gli spostamenti; il prezzo di30 euro al mese è sostenibile; il sistema in-formatico è impeccabile nell’indicare itempi d’attesa, mai superiori ai 10 minuti(salvo nei giorni sacri di “grève”, lo scio-pero, a cui i francesi sono particolarmen-te devoti). La formula italiana sembra unbuon punto di partenza. Magari, in futu-ro, prenderà il largo. l

Lyon, in Francia, èall’avanguardia nel bike-sharing.L’esperienza staarrivando anche in Italia

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SPECIALE ECOAUTO

La nuova ecologiaXVIII

VIVERE SENZ’AU-TO ED ESSERE FELICIFare a meno della macchina

il costo giornaliero dell’auto festivi inclu-si supera i 16 euro.

AUTO PESANTIUna quattro ruote pesa dunque e non po-co sul bilancio delle famiglie. Da dove co-minciare allora per ridurre la dipendenza?Sulle brevi distanze la risorsa più veloce,economica, ecologica e sana sono le nostregambe, per andare a piedi o in bicicletta.Ovviamente ciò richiede un pizzico di buo-na volontà e un equipaggiamento adegua-to (ma poco costoso) per non rinunciare amuoversi in libertà neanche durante i me-si freddi e piovosi. I benefici di ritorno cisono. Tra i tanti: stop a litigi e ad emicra-nie per ore estenuanti in coda nel trafficoo alla ricerca di un parcheggio; stop a ma-niglie dell’amore indotte da una vita pigrae sedentaria; e stop all’indifferenza versociò che ci circonda: quanti vicoli, zone atraffico limitato, centri storici, piazze e mo-numenti sono inaccessibili al nostro sguar-do se ci mettiamo al volante di un’auto?OCCHIO ALL’ORARIO

di Giovanna Neri

ivere senz’auto privata. Unascelta a prima vista impraticabi-le, ma basta armarsi di calcola-trice e informarsi sui mezzi al-ternativi per capire che in real-

tà più che di una rinuncia si tratterebbe diun buon affare. Anche per il pianeta, vistoche l’auto rappresenta il più alto contribu-to individuale al suo inquinamento.

TUTTI IN TAXITornando però all’impatto economico del-l’auto-dipendenza, va innanzitutto consi-derato che costa acquistarla, utilizzarla eanche tenerla ferma. Secondo LeasePlan– società di noleggio a lungo termine – nel2004 gli italiani hanno speso, per 39 mi-lioni di autoveicoli, 190 miliardi di euro:pari al 14% del Prodotto interno lordo. Eche dire del costo di esercizio? Nel 2005,per un’autovettura media a benzina da1001 a 1500 cc, le spese di una famigliaper ammortamento, assicurazione, bollo,manutenzione, pneumatici (e non inclu-diamo le uscite per affitto o acquisto di ga-rage) sono state di 5.862 euro. Con que-sta cifra si pagherebbero 293 corse di ta-xi da 20 euro ciascuna: una corsa per ognigiorno lavorativo dell’anno. Un abbona-mento ai mezzi pubblici poi sarebbe am-mortizzati in meno di un mese, dato che

Per gli spostamenti a medio e lungo raggiosi può ricorrere a una vasta offerta di mez-zi pubblici. Tram, autobus, metropolitana,filobus, funivia, traghetti e treni a volte po-trebbero essere più efficienti ma sono bendiffusi sul territorio. Pianificando bene ora-ri e coincidenze si possono percorrere di-stanze anche ragguardevoli a costi decisa-mente accessibili. Un pendolare bergama-sco in treno, su una tratta di 50 Km, in me-dia spende all’anno circa 700 euro: pari a1/8 dei 5.862 euro dei costi di esercizio perun’auto. Cifra che scende a circa 400 europer l’abbonamento interurbano sui mezzipubblici nell’hinterland di Milano. Anchea Roma un abbonamento annuale integra-to (treno+mezzi pubblici) costa all’incirca500 euro. E la convenienza è assicurata.

BICI PIÙ TRENOPer i più volenterosi esiste la possibilità deltrasporto intermodale: treno sì, ma in for-mula integrata con la bici, con la quale rag-giungere la stazione di partenza o muover-

Il ministero dell’Ambiente mette a disposizione 800euro per chi rottama la propria auto e si iscrive alservizio dell’auto in condivisione. I gestori rilanciano eaggiungono la loro parte. Per esempio Car SharingItalia offre 1.000 euro di sconto per tutti i privati chedimostreranno di aver rottamato una vetturaimmatricolata prima del 31 dicembre 2000 offrendola tessera gratuita di iscrizione a Milano e Rimini per ilprimo anno, sconto del 50% sulla tessera di iscrizioneper l’anno successivo e bonus di 800 euro di utilizzochilometrico da spendere entro due anni dal momentodell’iscrizione. info www.carsharingitalia.com.

Chi ben rottama

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M A G G I O 2 0 0 7 XIX

Muoversi col CignoCar sharing, noleggio e sconti sui mezzi pubblici. Le convenzioni per i soci di Legambiente

Convenzioni locali

Lombardia / Bici+treno • InLombardia è una realtà lo scontosull’abbonamento “bici+treno”: conla tessera Legambiente si puòacquistare l’abbonamentoregionale al servizio bici+treno diTrenitalia. Per 12 mesi permette diportare la bici sui treni FS al costodi 42 euro. info www.legambiente.org

Milano e Rimini / Carsharingscontati e interoperabili • Ilservizio carsharing offre tariffeconvenzionate: 45% di scontosull’abbonamento annualee 15% di scontosull’utilizzo vero e proprio.Per esempio la tariffaoraria per il noleggio diuna auto piccola scendeda 2 euro e 10 a 1 euro80 e la tariffa chilometricapassa da 0.36 a 0.32centesimi al chilometro. Egrazie agli accordistipulati, gli abbonamentisono interoperabili in Italiae in Europa. Cioè il socio di Milanoe Rimini può utilizzare i servizi carsharing delle altre città pagandosolo le tariffe d’uso, senza alcuncosto fisso. E, varcando i confini,stesse condizioni in Austria,Svizzera, Germania, Olanda eBelgio.info www.milanocarsharing.it;www.riminicarsharing.it

Milano / Sconti Atm •Agevolazioni sull’uso dei mezzipubblici: con Legambiente a Milanoc’è lo sconto del 20% suabbonamenti annuali Atm per lefasce dell’area urbana, piccola,media, grande e plus.info www.legambiente.org

Convenzioni nazionali

Carsharing • Agevolazioni esconti per chi sceglie il servizio diauto in condivisione, il carsharing,

nelle 9 città italiane già operative:Torino, Genova, Bologna, Modena,Rimini, Venezia, Firenze, Roma eMilano. Sconto minimo del 30% sulcanone di abbonamento annuale ediritto ad un bonus aggiuntivo alraggiungimento di un utilizzo annuo:ad esempio fatturando 1.000 eurosi ha diritto a 75 euro di bonus intutte le città escluso Roma. In tuttele città le auto in condivisionehanno diritto a parcheggiaregratuitamente sulle strisce blu, adaccedere alle zone a trafficolimitato ed alle corsie preferenziali ela circolazione è possibile anche incaso di targhe alterne. info www.icscarsharing.it

Autonoleggio • Europcar offreuna tariffa scontata sul noleggio diauto In Italia e all’estero.Particolarmente vantaggiosa perchi decide di viaggiare nei weekendè la tariffa per 3 giorni con 100chilometri inclusi a 76,50 euro, maanche l’opzione vacanze per settegiorni (700 km compresi) a 196euro. Per informazioni consulta ilsito www.europcar.it o il numero199.307.989 e per prenotareinserisci il codice di convenzionefornito da Legambiente info 0245475777,[email protected]

Soccorso Stradale • Tessera VaiClub a soli 21 euro: permette adautovetture e motocicli a usoprivato di beneficiare per un annosolare in Italia dei seguenti servizi:l Soccorso stradale, su strade

urbane ed extra-urbane

si da quella d’arrivo. Un modo per aumen-tare in comodità il proprio raggio d’azio-ne ad un costo di 3,50 euro per portare sutreno la propria due ruote per 24 ore. Laconvenzione è attiva, anche se non ovun-que e ancora poco pubblicizzata, fin daglianni ’90 sui treni che hanno il logo dellabicicletta sull’orario ufficiale delle Ferro-vie o sui tabelloni esposti in stazione. Op-portunità che incoraggia anche gli aman-ti delle gite fuoriporta nei week-end. No-ta di merito per Emilia Romagna e Lom-bardia, le sole in cui esiste una formula an-nuale d’abbonamento per portare la bici-cletta sui treni regionali, diretti, e su qua-si tutti gli interregionali rispettivamente a122 e 80 euro (42 euro per i soci di Legam-biente Lombardia).

TRASPORTI INGOMBRANTIOvviamente nella vita non ci si sposta uni-camente per lavoro o per piacere. Cometrasportare ad esempio oggetti ingombran-ti o i sacchetti della spesa senza l’auto pri-vata? Se non è disponibile il servizio a do-micilio si può ricorrere all’autonoleggio oal car sharing. Rinunciando a polizze assi-curative, spese di manutenzione, parcheg-gi, pedaggi e multe, ricorrere di tanto intanto a un mezzo in affitto o in condivisio-ne sarà un doppio piacere. l

info www.viviconstile.org

Bici, taxi e mezzi pubblici.Abbandonarel’auto privatacosta meno, alletasche e all’ambiente

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