La newsletter del Progetto “Allert 2”: uno strumento di ... · dell’avvenuta omologazione del...

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La newsletter del Progetto “Allert 2”: uno strumento di condivisione informativa e di coinvolgimento operativo. Editoriale a cura del Prof. Luigi Punzo Coordinatore Area - Comunicazione possibilmente a prevenire, le situazioni di crisi d’impresa. E’ emerso però, dalla discus- sione che si è andata svilup- pando tra i ricercatori e gli esponenti del mondo del lavoro e della produzione, che la ricerca, per non rimanere au- toreferenziale, e quindi ster- ile di efficacia, deve riuscire a coinvolgere nel processo di conoscenza tutti i soggetti in- teressati e non solo, quindi, i protagonisti primari del proc- esso produttivo, imprenditori ed imprese, ma anche le is- tituzioni territoriali, con particolare attenzione ai Comuni. In questo senso l’elaborazione di modelli d’analisi avanzata e di strumenti conoscitivi va fi- nalizzata alla tutela e al raf- 1 Dicembre 2010 Indice pag.1 - Edito- riale Newslet- ter; pag.3 - Semi- nari di studio; pag. 4 - Area Giuridica; pag. 7 - Area Territoriale; forzamento dei sistemi com- petitivi dei Comuni e delle Aziende della Provincia di Frosinone in un’ottica di in- terventi globali che risultino utili anche per la prevenzione delle crisi d’impresa. Il tentativo è quello di accom- pagnare la ricerca teorica con una serie di iniziative che rendano visibile la possibi- lità concreta di una linea di continuità tra conoscenza dei problemi e soluzioni possibili di essi. Lo scopo principale verso cui si tende è quello che, muovendo da uno sviluppo della cultura della comunicazione, si riesca ad ottenere un incremento della specifica cultura im- prenditoriale, sulla base di La mission del progetto Allert 2 è centrata prioritaria- mente sulla ricerca degli strumenti più adeguati ad in- dividuare prima, e poi 1

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La newsletter del Progetto “Allert 2”: uno strumento di condivisione informativa e di coinvolgimento operativo.

Editoriale a cura del Prof. Luigi Punzo Coordinatore Area - Comunicazione

possibilmente a prevenire, le situazioni di crisi d’impresa. E’ emerso però, dalla discus-sione che si è andata svilup-pando tra i ricercatori e gli esponenti del mondo del lavoro e della produzione, che la ricerca, per non rimanere au-toreferenziale, e quindi ster-ile di efficacia, deve riuscire a coinvolgere nel processo di conoscenza tutti i soggetti in-teressati e non solo, quindi, i protagonisti primari del proc-esso produttivo, imprenditori ed imprese, ma anche le is-tituzioni territoriali, con particolare attenzione ai Comuni.

In questo senso l’elaborazione di modelli d’analisi avanzata e di strumenti conoscitivi va fi-nalizzata alla tutela e al raf-

1Dicembre 2010

Indice

pag.1 - Edito-riale Newslet-

ter; pag.3 - Semi-

nari di studio;pag. 4 - Area Giuridica;

pag. 7 - Area Territoriale;

forzamento dei sistemi com-petitivi dei Comuni e delle Aziende della Provincia di Frosinone in un’ottica di in-terventi globali che risultino utili anche per la prevenzione delle crisi d’impresa.

Il tentativo è quello di accom-pagnare la ricerca teorica con una serie di iniziative che rendano visibile la possibi-lità concreta di una linea di continuità tra conoscenza dei problemi e soluzioni possibili di essi.

Lo scopo principale verso cui si tende è quello che, muovendo da uno sviluppo della cultura della comunicazione, si riesca ad ottenere un incremento della specifica cultura im-prenditoriale, sulla base di

La mission del progetto Allert 2 è centrata prioritaria-mente sulla ricerca degli strumenti più adeguati ad in-d i v i d u a r e prima, e poi

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un arricchimento e di un con-fronto critico delle conoscenze.In questo modo si rende possi-bile la concreta interazione dei dati e delle elaborazioni ac-quisiti nel processo di ricerca del progetto Allert 2, con le esigenze delle amministrazioni, delle imprese, del territorio. Si rendono così possibili colle-gamenti e sinergie tra gli stakeholders dello sviluppo e i decisori politici ai diversi livelli istituzionali, per un rafforzamento delle attività e delle competitività dei Comuni della Provincia.

Si è quindi deciso di utilizzare alcuni strumenti del sempre più complesso sistema della comuni-cazione, puntando innanzitutto sulla elaborazione di una news-letter, a cadenza periodica, ed è quella che qui si propone, dopo il numero 0, come numero 1.Ma si vuole soprattutto puntare su una serie di iniziative, in-contri, seminari di studio, con-vegni sui temi più significativi relativi alle situazioni di crisi, ma anche alle risorse presenti e alle soluzioni possi-bili, come pure agli sviluppi del sistema produttivo provin-ciale.

La ragionevole presunzione è che questa sia la sola procedura possibile per avviare concreta-mente un processo che deve vedere coinvolti tutti i sog-

getti interessati con-tribuendo, per questa via, ad un graduale e necessario rin-novamento della cultura d’impresa.

Per raggiungere questi obiet-tivi è senza dubbio indispen-sabile il coinvolgimento di-retto in tali iniziative delle imprese, delle associazioni di categoria, dell’Università, dei giovani e naturalmente delle istituzioni locali, in modo che tutti gli attuali e anche i potenziali protago-nisti della struttura produt-tiva possano utilizzare, anche in itinere, i dati acquisiti dalla ricerca relativi alla presenza dei problemi ma, nello stesso tempo, avvalersi della conoscenza di risorse disponibili per affrontare quei problemi.

Si dà qui di seguito un elenco delle iniziative progettate, alcune delle quali già in avanzata fase di organizzazio-ne.

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Coordintore - Area giuridicaProf. G. Recinto

Con la legge di conversione n. 122 del 30 luglio 2010, l’art. 48 del d.l. n. 78 d.l. 31 maggio 2010, n. 78, recante Misure urgenti in ma-teria di stabilizzazione finanzi-aria e di competitività economica, è stato ulteriormente modificato ed integrato, ed è stata in parte

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delle ipotesi di bancarotta sem-plice e preferenziale con riferi-mento ai pagamenti e alle ope-razioni compiuti in esecuzione di un concordato preventivo di cui all'articolo 160 l.fall. o di un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell'articolo 182 bis l.fall. ovvero del piano di cui all'art. 67, comma 3, lett. d, l.fall..Detta legge ha, inoltre, intro-dotto le seguenti ulteriori modi-fiche alla l.fall.:- al comma 1, capoverso «Art.

colmata la lacuna norma-tiva della legge falli-mentare, già rilevata dal Gruppo di ricerca nella prima fase del progetto Allert, e relativa pro-prio alle potenziali conseguenze penali in cui poteva incorrere il debi-tore ove non avessero avuto buon fine le proce-dure alternative al fal-limento dallo stesso in-tentate. La legge di con-versione ha, infatti, stabilito l’esclusione

cui il tribunale accoglie la domanda di ammissione al con-cordato preventivo ovvero l'accordo sia omologato»;- al comma 1, capoverso «Art. 182-quater», al quarto comma, le parole: «purché il concor-dato preventivo o l'accordo sia omologato» sono sostituite dalle seguenti: «purché ciò sia espressamente disposto nel provvedimento con cui il tri-bunale accoglie la domanda di ammissione al concordato pre-ventivo ovvero l'accordo sia

182-quater», al secondo comma le parole: «altresì prededucibili» sono sostituite dalle seguenti: «parificati ai prededucibili» e le parole: «purché il concordato preven-tivo o l'accordo siano omologati» sono sostituite dalle seguenti: «purché la prededuzione sia espressamente disposta nel provvedimento con

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omologato»;- al comma 2, primo capoverso, dopo le parole: «di cui al pre-sente articolo, depositando presso il tribunale» sono in-serite le seguenti: «competente ai sensi dell'articolo 9» e le parole: «circa la sussistenza delle condizioni per» sono sostituite dalle seguenti: «circa la idoneità della pro-posta, se accettata, ad»; dopo le parole: «pubblicata nel regi-stro delle imprese» sono ag-giunte le seguenti: «e produce l'effetto del divieto di inizio o prosecuzione delle azioni e-secutive e cautelari, nonché del divieto di acquisire titoli di prelazione, se non concor-dati, dalla pubblicazione»;- al comma 2, secondo capo-verso, dopo le parole: «iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive» sono inserite le seguenti: «e di acquisire titoli di prelazione se non concordati»;- dopo il comma 2, è aggiunto il seguente: «2-bis. Dopo l'articolo 217 del regio de-creto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, è in-serito il seguente: "Art. 217-bis. - (Esenzioni dai reati di bancarotta). - 1. Le dispo-sizioni di cui all'articolo 216, terzo comma, e 217 non si applicano ai pagamenti e alle operazioni compiuti in esecuzione di un concordato preventivo di cui all'articolo 160 o di un

accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell'articolo 182-bis ovvero del piano di cui all'articolo 67, terzo comma, lettera d)"».Nonostante le riferite modi-fiche in sede di conversione del d.l. n. 78 d.l. 31 maggio 2010, l’indagine svolta dal Gruppo di ricerca nella seconda fase del progetto Allert con-sente di rilevare tuttora pro-fili problematici nella disci-plina degli strumenti di defi-nizione della crisi alternativi al fallimento, quali: a) l’operatività di ulteriori ipo-tesi di reato diverse da quelle espressamente contemplate dalla legge di conversione; b) la compatibilità con il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 cost. della scelta di privi-legiare solo alcune categorie di soggetti rispetto ad altri nel prevedere la prededucibi-lità dei relativi crediti in caso di non riuscita della pro-cedura alternativa; c) la valenza del decreto di omologa da parte del Tribunale civile dell’accordo di ristrutturazione dei debiti rispetto ad una eventuale e successiva attività del giudice penale.Con riferimento a tale ultimo aspetto, si segnala che l’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione ha espresso perplessità in merito alle veri-fiche che il giudice penale deve svolgere in caso di non

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riuscita delle procedure alternative intentate ed in particolare sulla neces-sità o meno che lo stesso debba proce-dere alla cognizione dei presupposti di ragionevolezza e fattibilità del piano di risanamento che escludono la rile-vanza penale. Non sembra, infatti, age--vole stabilire se il giudice penale debba semplicemente prendere atto dell’avvenuta omologazione del Tribu-nale civile (nel caso in cui questa abbia valenza nel merito), o debba, invece, provvedere ad accertare la sus-sistenza dei presupposti per accedere alle procedure alternative (nel caso in

cui, invece, l’omologa del Tribunale civile presenti soltanto una valenza formale).Detti aspetti critici, che saranno og-getto di ulteriori approfondimenti da parte del Gruppo di ricerca, sono evi-denziati, come riferito, nella Relazi-one del Massimario della Corte di Cas-sazione del 3 agosto 2010, reperibile al seguente linkhttp://www.ilfallimento.it/?p=334Si segnala, inoltre, anche la circolare ABI n. 19 del 23 agosto 2010, ove viene svolta una sintesi delle novità inter-venute a seguito della conversione del d.l. n. 78 d.l. 31 maggio 2010, reperi-bile al linkhttp://www.ilfallimento.it/?p=312

Area territorioA. Riggio e P. Visocchi

Alcune considerazioni sugli in-dicatori delle performance ter-ritorialiIl gruppo di lavoro Allert sta operando al fine di realizzare un sistema di monitoraggio georeferenziato avanzato delle performance della provincia di Frosinone attraverso il ricorso a indicatori e indici compositi. Nel 2004 l’OCSE organizza a Pal-ermo il primo Forum mondiale sugli indicatori chiave per met-tere in evidenza come l’uso degli indicatori costantemente aggiornati sia fondamentale per una conoscenza di base che guidi l’azione di governo del territo-rio. Da questa conferenza scaturisce la necessità di ridefinire indicatori capaci di valutare il benessere, lo svi-luppo e la qualità della vita. Nel novembre del 2007 la Commis-sione Europea, assieme al Parla-mento Europeo, il Club di Roma, il WWF e l’OCSE promuove un in-contro a Bruxelles sul tema “Bejond GDP”, che si conclude con la dichiarazione di Barroso “è ormai tempo di andare oltre il PIL”. Ancora, nel 2009, la Commissione Europea pubblica una comunicazione al Consiglio e al Parlamento Europeo dal titolo “Non solo PIL. Misurare il pro-gresso in un mondo in cambia-mento”, con cui assume l’impegno di orientare le politiche in base ad un set di indicatori economici, sociali e ambien-tali. Il problema centrale è poter valutare con rapidità il livello di “competitività in sosteni-bilità”, per usare una termino-logia in linea con il processo Lisbona/Gothenburg. Si tratta, in sostanza, di ottenere infor-mazioni sulle dinamiche econom-iche, socio-demografiche e am-

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bientali in modo territorial-izzato, di facile lettura per il decisore politico, garan-tendo la confrontabilità dei dati.Nelle analisi congiunturali, per raggiungere questi ri-sultati, si cerca sempre più di contrastare l’eccessiva nu-merosità degli indicatori adottando degli indici com-positi, che sono aggregazioni di indicatori di fenomeni eterogenei ma correlati. Come termine di paragone si può adottare il paniere Istat per studiare i consumi delle famiglie e per valutare i livelli d’inflazione.Realizzare uno strumento per monitorare le performance pro-vinciali consente di individu-are le situazioni di crisi e di orientare le decisioni di po-litica economica e la proget-tualità nel campo della valor-izzazione territoriale. I riferimenti internazionali di cui bisogna tener conto in sede europea scaturiscono dalla strategia di Lisbona/Gothenburg. Essa fonda la misura delle performance provinciali su quattro aspetti fondamentali: Innovazione e Ricerca; Interazione Globale/locale; qualità; Uso delle risorse e dei Fondi. L’obiettivo è quello di otte-nere degli indicatori di partenza e di risultato in modo da valutare anche gli ef-fetti dell’azione politica ed economica in atto.Il lavoro che compete al ge-ografo in un progetto di col-laborazione interdiscipli-nare, qual è Allert, è quello di soppesare la capacità della Regione, della Provin-cia, dei poli principali e dell’Università di offrire un contesto favorevole alla competitività. Quella che

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eni che possono essere competi-

tivi perché dotati di elevata

originalità, ricerca delle pro-

gettualità locali funzionali

alle strategie

Lisbona/Gothenburg, promozione

di uno sviluppo equo e policen-

trico, costante osservazione di-

retta del territorio per verifi-

care l’attendibilità degli indi-

catori, possono essere conside-

rate in sintesi le nostre compe-

tenze. Esse, unite al tradizio-

nale servizio cartografico, rea-

lizzato oggi in ambiente GIS,

concorrono, con gli altri esper-

ti, alla migliore comprensione

dei complessi meccanismi che

stanno alla base della competi-

tività territoriale e della

prosperità nel mondo attuale.

Riferimenti bibliografici

PREZIOSO M. (a cura di), Com-

petitività in sostenibilità: la

dimensione territoriale

nell’attuazione dei processi di

Lisbona/Gothenburg nelle re-

gioni e nelle province italiane,

in “geotema”, 31-32, 2007

(stampato nel 2009).

oggi è definita la multidimen -

sionalità dello sviluppo eco-

nomico (territorio, imprese,

ricerca) deve tradursi in pro-

sperità, cioè in produttività del

lavoro, elevato tasso di occu-

pazione, reddito, coesione so-

ciale (Lisbona, 2000). Inoltre,

il modello europeo dello svi-

luppo prevede una valorizzazione

economica e una competitività

che scaturisca anche da inter-

venti e buone pratiche per la

protezione ambientale e la con-

servazione del paesaggio

(Gothenburg, 1997, EPSON, 2006,

Territorial Agenda, 2007).

Su quest’ultimo punto sembra

utile porre una domanda re-

torica: quante opportunità per

le nostre imprese e per i nostri

lavoratori si presentano

dall’applicazione della strate-

gia di Gothenburg che richiede

di limitare il cambiamento cli-

matico (si pensi, ad esempio, al

comparto edilizio), incentivare

l’uso delle energie pulite,

migliorare la salute pubblica,

gestire le risorse naturali in

modo responsabile e migliorare

l’uso del suolo e il sistema di

trasporto, anche riducendo

l’intensità dei flussi materiali

("New Deal” Verde per l’Europa)?

Infine un’ultima nota ancora sul

ruolo dei geografi che lavorano

nel Progetto Allert 2. Offrire

una base conoscitiva e una

misurazione delle capacità e

delle vocazioni del territorio,

individuare quei fattori endog-

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Newsletter a cura dell’Area Comunicazione in collaborazione con Ciociaria SviluppoRicerca contenuti: Immacolata Messuri - Veste grafica: Francesco Messuri

Ciociaria Sviluppo SCpA – Partner

Provincia di Frosinone

Banca della Ciociaria

Comune di FrosinoneBanca Popolare del

Frusinate

Camera di Commercio di Frosinone

Banca di Credito Cooperativo di Anagni

Consorzio Asi di Frosinone

Banca di Credito Cooperativo di Fiuggi

Azienda di Promozione Turistica della Provincia

di FrosinoneConfindustria Frosinone

Confederazione Nazionale

dell’Artigianato

Federazione Piccole e Medie Industrie del Lazio

Confederazione Italiana Agricoltori di Frosinone

Unione Provinciale degli Agricoltori

Università di Cassino

CIOCIARIA SVILUPPOINIZIATIVE PER LA PROMOZIONE DELLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI FROSINONE

FORMA GIURIDICASOCIETA’ CONSORTILE PER AZIONI

SEDE LEGALEPIAZZALE DE MATTHAEIS, 41GRATTACIELO L’EDERA03100 FROSINONETel.: 0775.870072Fax: 0775.821246email: [email protected]: www.ciociariasviluppo.it

DATA DI COSTITUZIONE20 LUGLIO 2001

OGGETTO SOCIALE“…la societa’ ha lo scopo di promuovere la crescita del tessuto produttivo nel territorio della provincia di Frosinone e l’incremento occupazionale nell’ambito dello stesso territorio…”

ORGANI:

PRESIDENTEANTONELLO IANNARILLI

VICE PRESIDENTIMICHELE MARINIMARIO PAPETTIARNALDO ZEPPIERI

CONSIGLIERIENZO CARLEVALEMARCELLO PIGLIACELLIDOMENICO POLSELLIFABRIZIO ROSSIRAFFAELE TREQUATTRINI

COLLEGIO SINDACALEUMBERTO LOMBARDI (PRESIDENTE)FRANCO BALDASSARRECLAUDIO PINTO

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti

Prodotti Tipici Srl

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