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La mobilità pendolare in Italia: le caratteristiche della domanda e
le potenzialità di riduzione del traffico privato
La mobilità pendolare in Italia: le caratteristiche della domanda e
le potenzialità di riduzione del traffico privato
Carlo Carminucci [email protected] Carlo Carminucci
Roma 19 novembre 2008
1. Un profilo essenziale della mobilità pendolare: dimensioni, caratteristiche, scelte modali
2. Il potenziale competitivo del treno
3. Ridurre l’uso dell’automobile: spunti per una strategia di cambio modale
Sommario
1. Un profilo essenziale della mobilità pendolare: dimensioni, caratteristiche, scelte modali
2. Il potenziale competitivo del treno
3. Ridurre l’uso dell’automobile: spunti per una strategia di cambio modale
Sommario
La definizione tradizionale di “pendolare”
Chi si muove giornalmente fuori dal comune di residenza per ragioni di studio e di lavoro
La grande crescita del pendolarismo in Italia: i numeri Istat (e Censis)
8.73
7
9.68
5
10.9
55
13.1
49
15,417,0
18,9
22,222,2
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
20.000
1991 2001 2005 2007
valo
ri as
solu
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mig
liaia
0
5
10
15
20
25
valo
ri %
V.a. in migliaia Incidenza % sulla popolazione residente
Fonte: Istat e stima Censis per il 2007
2001-20072001-2007 +35,8%+35,8%
Una definizione di “pendolare” più stretta (molto) e più larga (poco) allo stesso tempo
Chi effettua lo stesso spostamento superiore a 10 km almeno quattro volte alla settimana per qualsiasi motivazione e anche all’interno del comune di residenza
I pendolari “duri” così circoscritti sono in Italia circa 10 milioni , contro i circa 13 milioni della definizione più ampia Istat-Censis
Nel 2007 questi spostamenti pendolari:
- per il 13,3% non sono stati determinati da lavoro o studio, ma da gestione familiare e tempo libero (componente in crescita: 11,8% nel 2002)
- per il 17,8% non si sono diretti fuori dal comune di residenza (spostamenti urbani)
- per il 23,7% si sono diretti verso i comuni capoluoghi (13% nel 2004) e solo per il 2,7% fuori regione
Una definizione diversa, alla ricerca della mobilità pendolare “dura” (elaborazioni dall’Osservatorio “Audimob” di Isfort)
Anno2007
Anno2002
Var. %2002-2007
Mobilità complessiva (v.a. in milioni)
Numero spostamenti giornalieri 123 120 +2,5
Numero passeggeri*km giornalieri 1460 1045 +39,7
Mobilità pendolare (v.a. in milioni)
Numero spostamenti giornalieri 16,0 14,5 +10,3
Numero passeggeri*km giornalieri 420 370 +13,5
Peso pendolarismo (valori %)
Sul totale spostamenti 13,0 12,1
Sul totale passeggeri*km 28,8 35,4
Stima numero pendolari (in milioni) 10,1 9,6 +6,1
Il pendolarismo “duro” è una componente rilevante ma non esclusiva della domanda di mobilità; è in crescita, ma a ritmi non esasperati
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
La domanda di mobilità pendolareLa domanda di mobilità pendolareAnno2007
Anno2002
Var. peso%2002-2007
Auto 74,9 77,6 -2,7-2,7
Moto 3,9 2,0 +1,9+1,9
Mezzi pubblici 21,2 20,4 +0,8+0,8
Totale 100 100
La domanda di mobilità complessivaLa domanda di mobilità complessiva Anno2007
Anno2002
Var. peso%2002-2007
Piedi o bicicletta 20,5 26,8 -6,3-6,3
Auto 65,4 58,3 +7,1+7,1
Moto 4,5 4,5 ==
Mezzi pubblici 9,6 10,4 -0,8-0,8
Totale 100 100
Tra i mezzi di trasporto utilizzati domina l’auto; il mezzo pubblico mantiene la (debole) quota negli ultimi anni
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
47,7 52,3
52,947,1
Trasporto pubblico su "gomma"Trasporto pubblico su "ferro"
15,9
67,616,5
Spostamenti singoliSpostamenti combinati solo pubbliciSpostamenti combinati pubblico-privato
20,2
42,7
37,1
Il r
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gom
ma”-”
ferr
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Il p
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alità 2002200220022002
2007200720072007
32,4%
57,3%
Nella mobilità collettiva pendolare pesa molto il trasporto su rotaia. In crescita esponenziale gli spostamenti intermodali
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
Lunghezza media (in km)
Tempo medio
(in minuti)Velocità media (km/h)
2007 2002 2007 2002 2007 2002 VarVarvelocitàvelocità
Auto 23,9 24,7 30 33 52 47 +5+5
Moto 19,3 17,4 24 25 51 45 +6+6
Mezzi pubblici 35,1 29,4 58 53 38 35 +3+3
Totale spostamenti pendolari
26,1 25,5 36 37 49 45 +4+4
Totale spostamenti
11,8 8,7 21 19 29 22 +7+7
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
Quasi un’ora per ogni spostamento pendolare su mezzo pubblico, e la velocità media cresce meno rispetto ai mezzi privati
Grado di soddisfazione per i diversi mezzi di trasporto (punteggi medi 1-10)
2007 2004
Moto/Ciclomotore 8,468,46 8,00
Bicicletta 8,258,25 7,94
Auto 7,967,96 7,53
Aereo 7,737,73 8,06
Metropolitana 7,237,23 6,64
Treno Eurostar/Intercity 6,576,57 7,31
Pullman/Autobus extraurbano 6,536,53 6,56
Treno locale 6,006,00 6,82
Autobus/Tram 5,965,96 6,21
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
Peggiora la soddisfazione per i mezzi di trasporto collettivi in generale e “a vocazione” pendolare in particolare
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob” sulla mobilità degli italiani
Caratteri socioanagrafici
65,0
35,0 31,544,1
22,4
2,1
71,5
10,4 11,8 15,712,6
65,8
2,8
25,2
42,7
29,333,6
66,4
0
20
40
60
80
Uomini Donne Da 14 a 29 anni
Da 30 a 45 anni
Da 46 a 64 anni
65 anni eoltre
Occupatodipendente
Occupato incontoproprio
Studente
2002 2007
Caratteri territoriali
16,412,9
57,0
28,121,0
28,422,5
13,7
28,621,2
28,5
61,1
11,7 14,821,7
12,40
20
40
60
80
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Città fino a50.000 ab.
Città con più di50.000 e menodi 250.000 ab.
Città con più di250.000 ab
Cinturametropolitana
Chi sono i pendolari “duri”: soprattutto uomini, giovani, occupati dipendenti, studenti (in crescita) e sempre più residenti nei piccoli centri
2007 2003
17,117,1 13,613,6
70,570,5 60,360,3
42,542,5 33,633,6
4,84,8 5,45,4
1,81,8 0,60,6
8,08,0 11,911,9
Fattore “costo”(il mezzo pubblico costa troppo)
Per quale ragione non ha utilizzato il mezzo pubblico? (max 2 risposte)
Fattore “accessibilità/comodità”(non coincidono gli orari, bisogna prendere più di un mezzo, fermata lontana, devo fare altri spostamenti)
Fattore “qualità”(il mezzo pubblico è troppo affollato, rumoroso,
sporco, pericoloso…)
Fattore “tempo”(fa prima il mezzo privato, incertezza dei tempi di
attesa e di viaggio)
Fattore “(in)disponibilità”(non c’è il mezzo per quello spostamento)
Fattore “preferenza”(mi piace guidare, preferisco stare da solo
nella mia auto)
Nella scelta modale, sono decisive la scarsa capillarità e i tempi lunghi del trasporto pubblico
Fonte: Isfort, Osservatorio “Audimob”
1. Un profilo essenziale della mobilità pendolare: dimensioni, caratteristiche, scelte modali
2. Il potenziale competitivo del treno
3. Ridurre l’uso dell’automobile: spunti per una strategia di cambio modale
Sommario
Percezione dei costi a confronto (%)(“Se si fosse utilizzato…sarebbe costato…)
Sarebbe costato…
Se si fosse utilizzato:
Treno invece
che auto
Treno invece
che moto
Treno invece che
pullman
Auto invece che treno regionale
Molto di più 5,2 15,7 4,2 24,1
Di più 21,9 43,5 33,9 44,6
Uguale 18,0 19,6 32,9 18,2
Di meno 44,3 17,6 26,4 12,2
Molto di meno 10,6 3,6 2,6 0,8
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Differenza "Di più"/"Di meno"
-27,8 +38,1 +9,1 +55,7
Fonte: Isfort, Osservatorio della Mobilità Regionale 2005
Nel trasporto regionale, il treno è percepito come meno costoso dell’auto ma non della moto o del pullman
Fonte: Isfort, Osservatorio della Mobilità Regionale 2005
“Disponibilità”
25,4
“Accessibilità”
21,4
“Tempo”
30,5
“Costo”
35,7
“Qualità”
42,2
Perché non ho alternative, non dispongo di mezzi privati
Perchédove vado èdifficile parcheggiare
Perché ci si mette meno tempo
Perchémi costa menoPerché èmeno stressante
Non ho alternative con altri mezzi pubblici
Perchénon si può parcheggiare solo a pagamento
Perchédove vado non si può arrivare con auto, moto, ciclomotore
Perché è piùsicuro
Perché è piùecologico
Perchéposso svolgere altre attività
23,714,6 30,5
4,8
2,0
35,7
16,6
7,0
9,5
2,2
6,8
Ragioni di utilizzo (*)
NOTA (*)
Possibili max due risposte
Le ragioni di utilizzo del treno
Perché alcuni giorni non dispongo di mezzi privati
1,9
Il treno è meno stressante, costa di meno e impiega meno tempo (…a differenza del trasporto pubblico su gomma)
Fonte: Isfort, Osservatorio della Mobilità Regionale 2005
Prospettiva/desiderio di utilizzazione dei diversi mezzi di trasporto (%)
Aumentare
utilizzo
Diminuireutilizzo
Non modificare
utilizzo
Differenza % “aumentare”-”di
minuire”
Moto 16,5 2,8 77,9 +13,8+13,8
Auto 8,9 25,3 64,9 -16,5-16,5
Autobus urbano/Tram/Metropolitana
21,8 4,6 70,7 +17,1+17,1
Pullman/Autobus extraurbano
16,4 2,9 77,7 +13,5+13,5
Treno locale, Treno locale, regionale, regionale, interregionaleinterregionale
22,2 2,9 70,8 +19,3+19,3
Treno Treno Eurostar/IntercityEurostar/Intercity
25,3 1,2 67,9 +24,1+24,1
Il treno oggetto del desiderio, in una prospettiva di cambio modale….
1. Un profilo essenziale della mobilità pendolare: dimensioni, caratteristiche, scelte modali
2. Il potenziale competitivo del treno
3. Ridurre l’uso dell’automobile: spunti per una strategia di cambio modale
Sommario
Politica: dedicare più risorse per il potenziamento : dedicare più risorse per il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, su ferro e su gomma: dell’offerta di trasporto pubblico, su ferro e su gomma: reti (ferroviarie), nodi di interscambio, servizi, materiale reti (ferroviarie), nodi di interscambio, servizi, materiale rotabilerotabile
Dall’analisi: “l’offerta crea la proprio domanda”: “l’offerta crea la proprio domanda”
Obiettivi: accrescere la competitività del Tpl, in termini : accrescere la competitività del Tpl, in termini soprattutto di capillarità (accessibilità) e rapiditàsoprattutto di capillarità (accessibilità) e rapidità
Politica: migliorare la qualità intrinseca del trasporto : migliorare la qualità intrinseca del trasporto pubblico, in termini di comfort del viaggio e pubblico, in termini di comfort del viaggio e informazioni a terra e a bordoinformazioni a terra e a bordo
Dall’analisi: “i disagi del trasporto in auto si sopportano : “i disagi del trasporto in auto si sopportano meglio”meglio”
Obiettivi: recuperare il gap (percepito!) esistente con il : recuperare il gap (percepito!) esistente con il mezzo privato e sfruttare, nel caso del treno, un mezzo privato e sfruttare, nel caso del treno, un formidabile punto di forza del trasporto pubblico che è formidabile punto di forza del trasporto pubblico che è proprio la qualità del viaggio (meno stress)proprio la qualità del viaggio (meno stress)
Cinque leve per una strategia di cambio modale nel pendolarismo e nel trasporto locale (1/3)
1
2
OOFFFFEERRTTAA
QQUUAALILITTA’A’
Variazione in termini reali(*) dei finanziamenti regionali (ex FNT)
(numeri indice 2001=100)
Fonte: Isfort su dati ASSTRA
(*) Indice dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati, serie trasporti (indice riferito al mese di gennaio)
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Diff. % 01/07
3.071,2 3.112,4 3.106,8 3.133,2 3.148,5 3.211,8 3.395,8 +10,6
Finanziamenti regionali (ex FNT) in milioni di euro (valori correnti)
Fonte: Isfort su dati ASSTRA
(1) Le risorse trasferite alle Regioni (ex FNT) per i servizi di trasporto pubblico su gomma non sono state adeguate nemmeno al tasso di inflazione fino al 2007 (dal 1995!)
94,891,3
93,196,4
97,0
101,1
80
90
100
110
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
101,1
105,0
87,2
90,8
94,595,8
99,7
80
90
100
110
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Variazione in termini reali(*) delle risorse per i servizi ferroviari regionali gestiti da Trenitalia (numeri indice 2001=100)
(*) Indice dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati, serie trasporti (indice riferito al mese di gennaio di ciascun anno)
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Diff. % 01/08
1.384 1.384 1.384 1.384 1.384 1.384 1.695(a) 1.719(b) +24,2
Risorse per i servizi ferroviari regionali gestiti da Trenitalia (in milioni di euro correnti)
(a) La Finanziaria per il 2007 ha autorizzato una spesa aggiuntiva di euro 311 milioni per il solo 2007 versati direttamente a Trenitalia
(b) Accanto ai 1.389 milioni di euro definiti dalla Finanziaria per il 2008 sono considerati gli 80 milioni stanziati con decreto legge n. 60/08 e i 250 milioni del decreto legge 112/08
Fonte: Isfort su dati vari
(1) E lo stesso è accaduto fino al 2006 (dal 1999) per i finanziamenti ai servizi ferroviari regionali (con seri problemi nel 2008…)
Fonte: Isfort su dati vari
Finanziamento dei servizi
La novità più interessante è il cambiamento di metodo, che ha concretizzato lo sforzo di stabilizzare le risorse per il settore (servizi) attraverso un’accelerazione del percorso avviato di “federalismo fiscale”. È prevista infatti l’attribuzione alle Regioni di una compartecipazione all’accisa sul gasolio per autotrazione. Le risorse aggiuntive sono stimate in scarsi 300 mln di euro per il 2008, senza vincolo di destinazione, per l’adeguamento delle risorse complessive destinate al Tpl di fatto ferme, come si è visto, al 1995 per la “gomma” e al 1999 per il “ferro”.
(1) Dopo molti anni di stasi, qualche importante novità nella Finanziaria 2008: per i servizi….(1/2)
La quota di risorse effettivamente aggiuntive appare insufficiente a garantire un aumento dei servizi che soddisfi le necessità già presenti.
Resta poi aperto il problema del finanziamento stabile dei servizi regionali erogati da Trenitalia, per i quali si è rimasti fermi al metodo dei trasferimenti statali. Non ci sono certezze per le risorse aggiuntive riconosciute nel 2007 e nel 2008 (oltre 300 milioni di euro), peraltro dichiarate insufficienti da Trenitalia a parità di servizi da erogare.
Sostegno agli utenti
E’ stata prevista una misura innovativa di detraibilità fiscale, nella misura del 19%, delle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di Tpl, regionali e interregionali (spese fino a 250 euro). La proroga della misura per il 2009 è contenuta nel D.L. Finanziaria 2009, appena approvato alla Camera in prima lettura.
Nel D.L 159/07, di accompagnamento alla legge Finanziaria 2008, è stato stanziato un contributo al trasporto metropolitano di alcune grandi città per complessivi 800 milioni di euro (500 per la prosecuzione della linea C della metropolitana di Roma, 150 ciascuno ai sistemi metropolitani di Napoli e Milano).La Finanziaria ha dedicato qualche risorsa, invero assai modesta, ai sistemi di trasporto di Bologna, Torino e Firenze.
È stato incrementato (portandolo a 650 mln di euro dai 300 mln del 2007) un fondo quadriennale, presso il Ministero dei Trasporti, per i finanziamenti in conto capitale, in parte per il rinnovo del materiale rotabile, in parte per i sistemi di trasporto rapido di massa.
E’ assolutamente necessario adeguare quantitativamente queste risorse e sarebbe anche opportuno stabilizzare il loro metodo di erogazione, in analogia a quanto è stato fatto per i servizi.
(1)…..e per gli investimenti
Politica (aziende):: segmentare il mercato per segmentare il mercato per leggere meglio i bisogni della clientelaleggere meglio i bisogni della clientela
Dall’analisi: “attenzione a non perdere di vista le : “attenzione a non perdere di vista le fasce forti di consumo di mobilità!”fasce forti di consumo di mobilità!”
ObiettiviObiettivi: organizzare un’offerta differenziata, : organizzare un’offerta differenziata, arricchita di servizi specifici per i diversi target di arricchita di servizi specifici per i diversi target di domandadomanda
Cinque leve per una strategia di cambio modale nel pendolarismo e nel trasporto locale (2/3)
3
4
PoliticaPolitica: promuovere le opportunità di trasporto : promuovere le opportunità di trasporto intermodale pubblico-privato e pubblico-pubblico, intermodale pubblico-privato e pubblico-pubblico, attraverso misure di integrazione organizzativa, attraverso misure di integrazione organizzativa, informativa, tariffariainformativa, tariffaria
Dall’analisiDall’analisi: “cresce il peso della mobilità collettiva : “cresce il peso della mobilità collettiva intermodale”intermodale”
Obiettivi: ridurre il gap di accessibilità con il : ridurre il gap di accessibilità con il trasporto privato ottimizzando la rete dei servizitrasporto privato ottimizzando la rete dei servizi
MMEERRCCAATTOO
ININTTEEGGRRAAZIZIOONNEE
MMOODDAALLEE
Fonte: Isfort, Osservatorio della Mobilità Regionale
Segmenti di mercato “deboli” per il trasporto ferroviario
Segmenti di mercato “forti”per il trasporto ferroviario
Laureati
Lavoratori dipendenti
30-45 anniNessun titolo
DonnaDiploma superiore
Uomo
Lavoratore autonomo
Disoccupato
46-59 anni
60 anni e più
Pensionato
Licenza media
Casalinga
Studente
14-29 anni
BASSA MEDIA ALTA
BA
SS
AM
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IAA
LTA
PROSPETTIVA DI MANTENIMENTO DELLA CLIENTELA ATTUALE(Indicatore Livello di soddisfazione per il treno regionale)
PR
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tren
o)
Graf. Il posizionamento di segmenti di clientela nella prospettiva del mercato del trasporto ferroviario
Laureati
Lavoratori dipendenti
30-45 anniNessun titolo
DonnaDiploma superiore
Uomo
Lavoratore autonomo
Disoccupato
46-59 anni
60 anni e più
Pensionato
Licenza media
Casalinga
Studente
14-29 anni
BASSA MEDIA ALTA
BA
SS
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IAA
LTA
BA
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IAA
LTA
PROSPETTIVA DI MANTENIMENTO DELLA CLIENTELA ATTUALE(Indicatore Livello di soddisfazione per il treno regionale)
PR
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o)
Graf. Il posizionamento di segmenti di clientela nella prospettiva del mercato del trasporto ferroviario
Graf. 10 -Il posizionamento dei segmenti di clientela nella prospettiva del mercato del trasporto ferroviario
Segmenti di mercato “deboli” per il trasporto ferroviario
Segmenti di mercato “forti”per il trasporto ferroviario
Segmenti di mercato “deboli” per il trasporto ferroviario
Segmenti di mercato “forti” per il trasporto ferroviario
Laureati
Lavoratori dipendenti
30-45 anniNessun titolo
DonnaDiploma superiore
Uomo
Lavoratore autonomo
Disoccupato
46-59 anni
60 anni e più
Pensionato
Licenza media
Casalinga
Studente
14-29 anni
BASSA MEDIA ALTA
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PROSPETTIVA DI MANTENIMENTO DELLA CLIENTELA ATTUALE(Indicatore Livello di soddisfazione per il treno regionale)
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Graf. Il posizionamento di segmenti di clientela nella prospettiva del mercato del trasporto ferroviario
Laureati
Lavoratori dipendenti
30-45 anniNessun titolo
DonnaDiploma superiore
Uomo
Lavoratore autonomo
Disoccupato
46-59 anni
60 anni e più
Pensionato
Licenza media
Casalinga
Studente
14-29 anni
BASSA MEDIA ALTA
BA
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BA
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PROSPETTIVA DI MANTENIMENTO DELLA CLIENTELA ATTUALE(Indicatore Livello di soddisfazione per il treno regionale)
PR
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Graf. Il posizionamento di segmenti di clientela nella prospettiva del mercato del trasporto ferroviarioIl posizionamento dei segmenti di clientela nella prospettiva del mercato
del trasporto ferroviario
(3) Un’ipotesi di segmentazione della domanda per il trasporto ferroviario regionale
Politica: disincentivare l’uso del mezzo privato nei : disincentivare l’uso del mezzo privato nei centri urbani, attraverso misure dissuasive di centri urbani, attraverso misure dissuasive di limitazione della circolazione (sosta a pagamento, limitazione della circolazione (sosta a pagamento, ZTL, eventuali forme di ZTL, eventuali forme di road pricingroad pricing…) e di …) e di contestuale potenziamento del Tpl nell’”ultimo contestuale potenziamento del Tpl nell’”ultimo miglio”, nonché dei parcheggi scambiatori fuori cittàmiglio”, nonché dei parcheggi scambiatori fuori città
Dall’analisi: “è necessario agire sull’intera relazione : “è necessario agire sull’intera relazione O/D per favorire la diversione modale” O/D per favorire la diversione modale”
Obiettivi: impedire l’assalto delle auto ai centri : impedire l’assalto delle auto ai centri cittadini cittadini
Cinque leve per una strategia di cambio modale nel pendolarismo e nel trasporto locale (3/3)
5
AACCCCEESSSISIBIBILILITTA’A’
0,87
Kmq di ZTL/100 Kmq di superficie
Mq di ZTL/ abitanti
4,11
0,46
5,31
0,34
4,20
4,53
0,375,00
0,30
Oltre a -50
N.D.
Da -5,00 a -0,01
Da -50,00 a -10,01
Da -10,00 a -5,01
0
Da 0,01 a 10,00
Da 10,01 a 100,00
Da 100,01 a 1.000,00
Var. % mq di ZTL
Oltre 1.000,00
Dato 2000 pari a 0
La dotazione relativa di zone a traffico limitato (ZTL) per circoscrizioni e la dinamica 2000-2005 dei capoluoghi: discontinuità e frammentazione
Variazioni percentuali 2000-2005
Estensione delle ZTL al 2005 (media capoluoghi)
Stalli di sosta/1.000 autovetture circolanti
Stalli di sosta/100 abitanti
56,04
3,302,93
49,90
2,74
39,92
2,34
40,32
1,73
28,42
Oltre a -25,00
N.D.
Da -5,00 a -0,01
Da -25,00 a -10,01
Da -10,00 a -5,01
0
Da 0,01 a 10,00
Da 10,01 a 100,00
Da 100,01 a 500,00
Var. % numero di Stalli di sosta
Oltre 500,00
Dato 2000 pari a 0
La dotazione relativa di stalli di sosta a pagamento per circoscrizioni e la dinamica 2000-2005 dei capoluoghi: il sud è ancora indietro
Dotazione di stalli di sosta al 2005 (media capoluoghi)
Variazioni percentuali 2000-2005
Anni
Tranvie Urbane ed Extraurbane
Metropolitane
Lunghezza esercizio
(km)
Posti-km offerti (mgl)
Lunghezza esercizio
(km)
Posti-km offerti (mgl)
1970 665 7.633.128 31 3.713.970
1980 581 7.145.795 56 6.652.816
1990 449 5.688.862 96 12.766.492
2000 398 5.190.567 121 17.700.967
2006 468 4.887.645 142 19.945.353
L’estensione delle linee tranviarie in Italia è diminuita del -40% tra il 1970e il 2000 per poi recuperare lentamente negli anni successivi. La rete delle metropolitane nelle città è complessivamente cresciuta di soli 46 km in lunghezza tra il 1990 e il 2006, con un aumento del 56% dei posti offerti.
Fonte: Elaborazioni su dati del Conto Nazionale Trasporti
La lenta crescita del “ferro” urbano
Fonte: www.metromadrid.es
Con 312 km di lunghezza la metropolitana di Madrid è oggi per estensione la seconda in Europa (dopo Londra) e la quarta nel mondo (dopo Tokio e New York). Circa 150km di nuova rete costruiti in 12 anni (1995-2007).
La Metro Sur (linea 12) è stata realizzata in 3 anni, nel periodo 2000-2003 (40 km di tunnel e 28 nuove stazioni).
Nel 2007 i passeggeri sono stati circa 1,6 miliardi, contro circa 1 miliardo del 1987.
Responsabile del progetto è il Consorcio Regionale de Trasportes de Madrid (CRTM), agenzia del Governo Regionale istituita nel 1986 per coordinare gli sforzi di istituzioni, gestori pubblici e privati al fine di sviluppare la qualità dell’offerta di TPL.
Fare “sul serio” e rapidamente: l’esempio della metropolitana di Madrid
La mobilità pendolare in Italia: le caratteristiche della domanda e le potenzialità
di riduzione del traffico privato
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Carlo Carminucci [email protected] Carlo Carminucci
Roma 19 novembre 2008
Grazie per l’attenzione!
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