LA MISURA E COLMA L'università verso lo sciopero generale...quadriennio 2011-2014 ai fini...

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LA MISURA E COLMA L'iniziativa di protesta e proposta alla Federico II prima tappa di una mobilitazione ampia L'università verso lo sciopero . generale Adriana Pollice T e classi dirigenti italiane vogliono ¡¡L liquidare l'Università di massa e " tornare a una configurazione clas- sista degli studi superiori . Il mondo univer- sitario deve languire poiché a selezionare le poche élite necessarie alla continuità del processo economico basteranno pochi centri di eccellenza , perlopiù privati »: la re- te Per il diritto allo studio e alla ricerca sin- tetizza così l'effetto delle riforme, contro cui negli atenei cominciano focolai di resi- stenza. Ieri a Napoli si è tenuta una tavola rotonda per proseguire un percorso di lot- ta che potrebbe portare a uno sciopero ge- nerale: l'intera comunità universitaria do- vrebbe scendere in piazza , a partire dagli studenti e dai precari fino agli strutturati e al personale tecnico. Intanto bisogna fare i conti con due da- te. Il 29 febbraio i docenti dovranno im- mettere i dati per consentite la Vqr - Valu- tazione della qualità della ricerca da parte dell'Anvur - Agenzia nazionale di valutazio- ne del sistema universitario . La Vqr è uno dei parametri in base ai quali verranno re- distribuiti i finanziamenti , uno strumento arbitrario come ha dimostrato il professor Giuseppe De Nicolao dell'Università di Pa- via, presente ieri alla tavola rotonda. Una parte dei docenti sta organizzando il boi- cottaggio, rifiutandosi cioè di immettere i dati nel sistema. Melina Cappelli, ricerca- trice di Statistica alla Federico II, ha raccol- to 423 firme contro quella che definisce un'arma contro l'università. Su iniziativa dei rettori della Crui, il 21 marzo in tutti gli atenei, statali e non, si ter- ranno incontri pubblici «per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell'alta for- mazione per il futuro del paese». «L'Italia ha il costo del lavoro intellettuale tra i più bassi d'Europa - commenta Gaetano Man- fredi, rettore della Federico II e presidente Crui - La politica deve scegliere, se vuole meno università e ricerca deve dirlo in mo- do esplicito. Con queste regole e questi nu- meri, dell'università resterà ben poco». E boicottaggio della Vqr per adesso sem- bra coinvolgere circa il 20% dei professori: «A Palermo siamo intorno al 60/70%, a Bo- logna intorno al 5%. Già la distribuzione geografica rende l'idea di come l'attuale or- ganizzazione strozzi gli atenei meridionali, rendendoli più reattivi alla protesta - spie- ga Alessandro Arienzo, tra gli organizzatori della tavola rotonda - Stiamo lavorando a una mobilitazione che metta-al centro l'in- tera struttura dell'università e, quindi, del sistema paese. Organizzeremo una giorna- ta nazionale di mobilitazione che preceda quella della Crui. Al 21 marzo vogliamo ar- rivare con una Carta dell'università e della ricerca. A partire dagli studenti: è il seg- mento che è stato colpito per primo ma quando hanno chiesto ai docenti sostegno alle loro lotte sono stati ignorati». Propone una giornata di mobilitazione Boicottaggi, convegni in tutti gli atenei, sit-in a Roma, nulla resterà intentato per impedire la morte della ricerca a Roma il 17 marzo davanti la sede dell'An- vur la Rete dei ricercatori non strutturati: Al ministero si nasconde dietro un'agen- zia asettica, allora andiamo a protestare a quel portone. L'università è stata silente per sei anni, si è svegliata solo ora che so- no stati toccati scatti e stipendi ma i preca- ri della ricerca non hanno gli scatti né avranno la pensione. La Vqr è ingegneria sociale che mira a giustificare le disegua- glianze». I precari della ricerca (circa 60mi- la) non sono considerati lavoratori ma per- sone in formazione, non hanno diritto alla disoccupazione e, tra un assegno di ricer- ca e l'altro, svolgono in media 14mila ore di lezione, partecipano a 4rnila commissio- ni di esame, seguono 3mila tesi. A rischio è l'intero sistema universitario. Il rapporto 2015 «Nuovi Divari» della fon- dazione Res, curato da Gianfranco Viesti, economista all'università di Bari, fotografa` il disastro perpetrato da centrodestra e centrosinistra: dal 2008 si sono persi oltre lomila tra docenti e ricercatori, tagli supe- riori al 13% quando la media nel settore pubblico è stata del 5%. L'Italia è ultima dei paesi Ocse per i fondi destinati all'Uni- versità e alla ricerca con l' l% del Pil. Le tas- se d'iscrizione sono cresciute negli ultimi sette anni del 51% (il più elevato incremen- to a livello mondiale) ma solo il 7% degli studenti riceve una borsa di studio (sul 40% di idonei) a fronte del 27% in Francia e del 30% in Germania. Le risorse, insuffi- cienti, sono distribuite sulla base di due pa- rametri: il costo standard necessario alla formazione di ciascuno studente e la Vqr. Il risultato è che, dal 2010 a oggi, le risorse sono state drenate dal Sud al Nord. Gli stu- denti immatricolati si sono ridotti di oltre 66mila (-20%), la metà del calo è al Sud.

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LA MISURA E COLMA • L'iniziativa di protesta e proposta alla Federico II prima tappa di una mobilitazione ampia

L'università verso lo sciopero . generaleAdriana Pollice

T e classi dirigenti italiane vogliono¡¡L liquidare l'Università di massa e" tornare a una configurazione clas-

sista degli studi superiori . Il mondo univer-sitario deve languire poiché a selezionarele poche élite necessarie alla continuità delprocesso economico basteranno pochicentri di eccellenza , perlopiù privati»: la re-te Per il diritto allo studio e alla ricerca sin-tetizza così l'effetto delle riforme, controcui negli atenei cominciano focolai di resi-stenza. Ieri a Napoli si è tenuta una tavolarotonda per proseguire un percorso di lot-ta che potrebbe portare a uno sciopero ge-nerale: l'intera comunità universitaria do-vrebbe scendere in piazza , a partire daglistudenti e dai precari fino agli strutturati eal personale tecnico.

Intanto bisogna fare i conti con due da-te. Il 29 febbraio i docenti dovranno im-mettere i dati per consentite la Vqr - Valu-tazione della qualità della ricerca da partedell'Anvur - Agenzia nazionale di valutazio-ne del sistema universitario . La Vqr è unodei parametri in base ai quali verranno re-distribuiti i finanziamenti , uno strumentoarbitrario come ha dimostrato il professorGiuseppe De Nicolao dell'Università di Pa-

via, presente ieri alla tavola rotonda. Unaparte dei docenti sta organizzando il boi-cottaggio, rifiutandosi cioè di immettere idati nel sistema. Melina Cappelli, ricerca-trice di Statistica alla Federico II, ha raccol-to 423 firme contro quella che definisceun'arma contro l'università.

Su iniziativa dei rettori della Crui, il 21marzo in tutti gli atenei, statali e non, si ter-ranno incontri pubblici «per riaffermare ilruolo strategico della ricerca e dell'alta for-mazione per il futuro del paese». «L'Italiaha il costo del lavoro intellettuale tra i piùbassi d'Europa - commenta Gaetano Man-fredi, rettore della Federico II e presidenteCrui - La politica deve scegliere, se vuolemeno università e ricerca deve dirlo in mo-do esplicito. Con queste regole e questi nu-meri, dell'università resterà ben poco».

E boicottaggio della Vqr per adesso sem-bra coinvolgere circa il 20% dei professori:«A Palermo siamo intorno al 60/70%, a Bo-logna intorno al 5%. Già la distribuzionegeografica rende l'idea di come l'attuale or-ganizzazione strozzi gli atenei meridionali,rendendoli più reattivi alla protesta - spie-ga Alessandro Arienzo, tra gli organizzatoridella tavola rotonda - Stiamo lavorando auna mobilitazione che metta-al centro l'in-tera struttura dell'università e, quindi, del

sistema paese. Organizzeremo una giorna-ta nazionale di mobilitazione che precedaquella della Crui. Al 21 marzo vogliamo ar-rivare con una Carta dell'università e dellaricerca. A partire dagli studenti: è il seg-mento che è stato colpito per primo maquando hanno chiesto ai docenti sostegnoalle loro lotte sono stati ignorati».

Propone una giornata di mobilitazione

Boicottaggi, convegniin tutti gli atenei, sit-ina Roma, nulla resteràintentato per impedirela morte della ricercaa Roma il 17 marzo davanti la sede dell'An-vur la Rete dei ricercatori non strutturati:Al ministero si nasconde dietro un'agen-zia asettica, allora andiamo a protestare aquel portone. L'università è stata silenteper sei anni, si è svegliata solo ora che so-no stati toccati scatti e stipendi ma i preca-ri della ricerca non hanno gli scatti néavranno la pensione. La Vqr è ingegneriasociale che mira a giustificare le disegua-glianze». I precari della ricerca (circa 60mi-

la) non sono considerati lavoratori ma per-sone in formazione, non hanno diritto alladisoccupazione e, tra un assegno di ricer-ca e l'altro, svolgono in media 14mila oredi lezione, partecipano a 4rnila commissio-ni di esame, seguono 3mila tesi.

A rischio è l'intero sistema universitario.Il rapporto 2015 «Nuovi Divari» della fon-dazione Res, curato da Gianfranco Viesti,economista all'università di Bari, fotografa`il disastro perpetrato da centrodestra ecentrosinistra: dal 2008 si sono persi oltrelomila tra docenti e ricercatori, tagli supe-riori al 13% quando la media nel settorepubblico è stata del 5%. L'Italia è ultimadei paesi Ocse per i fondi destinati all'Uni-versità e alla ricerca con l' l% del Pil. Le tas-se d'iscrizione sono cresciute negli ultimisette anni del 51% (il più elevato incremen-to a livello mondiale) ma solo il 7% deglistudenti riceve una borsa di studio (sul40% di idonei) a fronte del 27% in Franciae del 30% in Germania. Le risorse, insuffi-cienti, sono distribuite sulla base di due pa-rametri: il costo standard necessario allaformazione di ciascuno studente e la Vqr.Il risultato è che, dal 2010 a oggi, le risorsesono state drenate dal Sud al Nord. Gli stu-denti immatricolati si sono ridotti di oltre66mila (-20%), la metà del calo è al Sud.

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Angelo ai profribeffiCI,A top alla protesta«S ,mao addio investimenti»

II rettore al lavoro su una mozione di sostegno ai docentiche stanno boicottandola Valutazione dei Ministero

di Mario NeriPISA

Non è stata approvata nell'ulti-ma seduta perché il rettore vuo-le limarla ancora. Ma il messag-gio di Massimo Augello, dice chiha letto la bozza, è chiaro: le ra-gioni della protesta sono legitti-me e anche condivisibili, ma sot-trarsi alla valutazione della ricer-ca del ministero dell'Istruzionepotrebbe creare un danno eco-nomico enorme all'ateneo. Ad-dirittura compromettere la tenu-ta della manovra espansiva dacirca 40 milioni. Per questo il ret-tore porterà una mozione in Cdail prossimo 24 febbraio e la sotto-porrà anche al senato accademi-co per inviarla poi in fonna dilettera ai docenti pisani che damesi stanno boicottando la Vqrper ottenere dal governo losblocco degli scatti stipendialicongelati dall'era Tremonti. Uninvito a desistere, in nome delbene comune.

Ma che cos'è laVqr? E il gran-de processo di monitoraggiocon cui il Miur - attraversol'Agenzia nazionale divalutazio-ne dell'università e della ricerca- dà le pagelle agli atenei e poi di-stribuisce la quota premiale deifinanziamenti statale. Daquest'anno quella quota vale il20%. E siccome a Pisa in mediaarrivano circa 200 milioni, sonocirca 40 quelli in bilico. Il mecca-nismo è chiaro: meno docentipartecipano alla Vqr più l'ate-neo scenderà nelle classifichesubendo un taglio alle risorse.Insomma, è unparadosso, malascure dei tagli questa volta è inin mano ai prof "ribelli". A otto-bre Augello provò a sedare lacontestazione facendo approva-re dal senato una delibera che

avrebbe penalizzato i singoli.Ora però la mobilitazione è di-ventata capillare : sono più di350 i prof ad aver aderito in città.Entro fine febbraio dovrebberocaricare sul portale del Miur duedelle loro migliori pubblicazionielaborate in carriera . Perfino laCrui, la conferenza dei rettori ita-liani, ancora ieri è tornata a chie-dere una proroga al 30 aprile.Ma dall'Anvur sono netti: «Qua-si impossibile accordarla a me-no che il Miur non faccia slittaredi due mesi il termine del 30 ot-tobre entro cui noi dovremmopresentare i risultati e i reportper ogni ateneo italiano », rivela

II monitoraggio delMiur serve a dare

i fondi agli atenei sullabase della qualità dellaricerca, ma il personalesi rifiuta di aderire percostringere il governoa sbloccare gli stipendi

una fonte dell'Anvur al Tirreno.«E per ora non abbiamo indica-zioni». Pisa oggi è una delle uni-versità generaliste migliori inclassifica. Ma se i 350 disertasse-ro la Vqr rischierebbe di perderemolti soldi. Una grana, visto chenel bilancio preventivo 2016 cisono investimenti, nuove aule,plessi, 100 assunzioni. Potrebbe-ro saltare. Non è un caso che Au-gello voglia far mettere un riferi-mento ai rischi per la manovraespansiva nella mozione ma an-che porgere un ramoscello d'uli-vo ai ribelli. Lo ha fatto anchedando il suo ok alla giornata dimobilitazione promossa dallaCrui per il 21 marzo. L'università(tutta) sale sulle barricate.

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Il rettore Massimo Augello (foto Muzzi)

IZA

«Ridateci gli scatti di anzianità e ci fermiamo»((I docenti pisani non sisottraggono alla valutazione:lottano per la dignità del lorolavoro e del loro ateneo». Loscrive il gruppo di docenti pisaniche da mesi protesta contro ilmancato riconoscimento degliscatti di anzianità bloccati daTremanti nel 2010 rifiutando diaderire alla valutazione dellaqualità della ricerca (Vqr), ilprocesso con cui il ministerodell'istruzione misura la qualitàdegli atenei italiani e assegna lorola quota premiale deifinanziamenti statali.«La fine del blocco è avvenuta conuna modalità che ha costituitouna grave e immotivatadiscriminazione ai danni deidocenti universitari , lesiva dellaloro dignità. Per tutti gli altridipendenti pubblici il blocco ècessato fin dal l' gennaio 2015, e ilperiodo 2011-2014 è statoriconosciuto valido per gli effettigiuridici; nel caso dei docentiuniversitari invece il blocco ècessato solo dal l' gennaio 2016 esenza alcun riconoscimento deglieffetti giuridici del periodo2011-2015»,dicono i docenti. insostanza, l'anzianità maturata inquesti anni di stipendi congelati

non verrà riconosciuta . ((Provocaun ingente danno economico per idocenti e le loro famiglie, pari acirca due annidi stipendio lordo,che diventano tre nel caso dei piùgiovani». Dopo aver invanosollevato il problema verso ilgoverno e il parlamento , i docentihanno scelto una protesta chenon creasse danni agli studenti.«Noi non ci sottraiamo allavalutazione, mala rinviamo, inattesa che siano accolte le nostrerichieste : sblocco delle classi edegli scatti stipendiali a partiredal 2015; riconoscimento delquadriennio 2011-2014 ai finigiuridici , ma non chiederemonessuna restituzione degliarretrati», precisano. in Italia,dicono i docenti pisani, hannoaderito oltre 20.000 persone di82 atenei, sono state approvateoltre 130 delibere in 40 diversesedi universitarie , e le adesionialla protesta aumentano digiorno in giorno . A Pisa, laprotesta ha rapidamenteraggiunto numeri record con oltre350 adesioni che rappresentanocirca il 25% del totale dei docentidell'ateneo , registrando in alcunidipartimenti picchi di adesionedel 60% e dell'88%».

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Al via a Siena le attività del Santa Chiara Labuno spazio di contaminazione che guarda al futuro

laboratorioUniversi

11AREZZO

E' stato inaugurato lunedìscorso il Santa Chiara Lab, ilnuovo laboratorio di innova-zione dell'Università di Sie-na.L'innovation lab dell'Ateneosenese è uno spazio laborato-riale, espositivo e di dialogomultidisciplinare al serviziodella, progettualità, finalizza-to a promuovere la socializza-zione fra studenti e l'acquisi-zione di competenze trasver-sali, l'occupabilità, dei giovanie l'innovazione in tutti i cam-pi. Questo progetto strategi-co e identitario dell'Ateneo,che viene messo a, disposizio-ne degli studenti e dei cittadi-ni in una, struttura concepitain modo del tutto innovativo,vuole essere una vera e pro-pria officina delle idee, doveattraverso l'ibridazione fra sa-peli potranno prendere vitanuovi progetti ideati dai gio-vani. "Quello che inauguria-mo con grande soddisfazio-ne - ha detto il rettore dell'Ateneo, Angelo Riccaboni -è l'inizio di un percorso in cuicrediamo molto e che voglia-mo si sviluppi contaminando-

ovazionesi con il territorio. Il SantaChiara Lab sarà uno spaziodedicato alle relazioni e all'imprenditorialità , proiettatoverso il futuro e lo scambiointernazionale. L'obiettivo èquello di fornire strumenti dipropulsione per le idee deigiovani. Non è un caso chequesta spinta all 'innovazionevenga, proprio dall'Universi-tà, che, come dice la parola, èun luogo aperto al mondo eall'universalità dei fenomenie del sapere . In quest'otticastiamo già lavorando perstringere accordi con aziendelocali, nazionali e internazio-nali".Il Santa Chiara Lab, ideatocome progetto all'interno del-la programmazione strategi-ca triennale dell'Università diSiena, ha ottenuto un finan-ziamento di 2 milioni di Eurodal ministero dell'Istruzione,dell'Università e della Ricer-ca. Pensato per gli studenti,coinvolge i ricercatori, rivol-gendosi contemporaneamen-te ad artigiani, imprenditori,fmanziatori, inventori, policy

maker, e mira a collaborarecon istituzioni culturali e poli-tiche, distretti, imprese, asso-ciazioni di categoria e del ter-zo settore.Il Santa Chiara Lab, in lineacon gli assi strategici indivi-duati dall'Ateneo nella pro-grammazione della propriamissione e delle proprie inizia-tive, concentrerà la sua attivi-tà progettuale in quattro am-biti fondamentali: salute (svi-luppo di conoscenze e tecno-logie innovative per la salutee il miglioramento della quali-tà della vita), sostenibilità eagrifood (qualità dell'alimen-tazione finalizzata al benesse-re e alla sostenibilità econo-mica, sociale e ambientale,all'educazione alimentare perridurre gli sprechi alimentari,alle politiche energetiche e laproduzione aziendale, alle po-litiche pubbliche per l'utilizzodel suolo e dei saperi consoli-dati), beni culturali (sviluppodi nuove progettualità legatealle potenzialità del contestoartistico-culturale, sociale eambientale, delle smart cities,e della fruizione dell'offertamuseale sul territorio).

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E' dedicatoai giovani,alla creativitàe all'imprenditorialità

Pagina realizzatain collaborazione. on l'Università di Siena,offstarrmpa.arezzo@?unisi.it

Nel campus universitario del PiontaSpazi per l'innovazione,ad Arezzo c'e Campus Lab

AREZZO - Uno spazio di innovazione è attivo daquasi un anno al campus universitario del Pionta. E'Campus Lab , nato da un progetto del Dipartimentoaretino dell 'Università di Siena. Qui gli studenti posso-no sperimentare nuove forme di didattica professiona-lizzante, sviluppare progetti, lavorare insieme , incontra-re rappresentanti del mondo del lavoro. A Campus Labil Dipartimento di Scienze della formazione , scienzeumane e della comunicazione interculturale ha dedica-to un'intera ala della palazzina ex Ram, oltre 400 metriquadrati . Campus Lab si differenzia dagli spazi univer-sitari riservati alla didattica tradizionale perché nasceper sperimentare il lavoro di gruppo, forme di autoap-prendimento , laboratori di start-up finalizzati a suppor-tare l'autoimprenditorialità, forme di didattica integra-ta tra scuola e università. Info www.dsfiici .unisi.it.

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La festa a metàdegli scienziati italiani«La nostra antennafinanziata in ritardo»Il capo del team tricolore: noi parte di questo risultatoWASHINGTON «Ladies and gent-lemen, abbiamo rilevato le on-de gravitazionali».

Scandendo le parole conpause studiate per sottolinea-re il grande momento DavidReitze, direttore del laborato-rio Ligo al Caltech california-no, ha annunciato la scopertatanto attesa. E il silenzio pe-sante dell'attesa che ovattava lasala del National Press Clubdella capitale si è trasformatoin uno fragoroso scroscio diapplausi. Si respirava anchel'aria di una rivincita. Agliscienziati americani era sfug-gito il bosone di Higgs conqui-stato dagli europei, ma ora ag-guantavano l'altra meta storicaa lungo inseguita nell'ultimomezzo secolo. Le onde gravita-zionali previste da Albert Ein-stein nella sua teoria della re-latività cento anni fa finalmen-te sono state catturate.

Gabriela Gonzales, alla gui-da della collaborazione Ligo,fa sentire il suono dell'onda re-gistrata dalle due antenne in-stallate nello Stato di Washin-gton e in Louisiana, e prove-niente dalle profondità del cie-lo australe. «I1 primo aregistrare l'onda - raccontaGabriela con uno smagliantesorriso -è stato l'osservatoriodi Linvingston e sette millise-condi dopo sono scattati i rile-vatori di Hanford: era la con-ferma. Per la prima volta ave-

vamo raccolto la prova diquanto Einstein aveva intui-to». Le onde - hanno spiega-to con un pendolo e un tessutoelastico due illustri fisici, KipThorne e Rainer Weiss, storiciprotagonisti dell'esperimento- erano state lanciate dal ra-pidissimo movimento accele-rato di due buchi neri che sifondevano insieme formandoun gigantesco e compattissi-mo mostro di 360 chilometridi diametro con una massasessanta volte quella del Sole.La potenza emessa dal cata-strofico evento cosmico avve-nuto 1,3 miliardi di anni fa ècalcolata in circa cinquantavolte quella espressa dall'inte-ro universo visibile. Finoranessuno strumento a disposi-zione poteva raccogliere letracce di un simile fenomenotestimoniato dalle onde chetanto tempo hanno impiegatoad arrivare sulla Terra purviaggiando alla velocità dellaluce. Solo gli interferometri alaser inventati apposta poteva-no farlo. «Le onde - spiegaancora Gabriela - spostavanodi una misura impercettibile,inferiore a quella di un capel-lo, il fascio di luce che correvanegli osservatori. Percepirel'effetto è stata un'impresa dif-ficilissima permessa dall'in-troduzione di nuove tecnolo-

gie». I tre anni di lavoro richie-sti e conclusi nel 2014 promettevano però l'ambito risultato.

Per raggiungerlo si è creatauna grande collaborazione tra16 nazioni. La maggiore (750scienziati) battezzata Ligo gui-data dagli americani com-prende anche Giappone, In-dia, Australia, Germania eGran Bretagna. Intanto in Ita-lia i fisici dell'istittito naziona-le di fisica nucleare Infn si so-no associati con i colleghifrancesi (250 in tutto) co-struendo a Pisa l'antenna Vir-go. «La competizione inizialetra i due gruppi - nota Gio-vanni Losurdo, a capo di Vir-go, che seguiva l'annuncio as-sieme al vicepresidente del-l'Infn Antonio Masiero - si ètrasformata presto in coopera-zione perché la sfida era impo-nente e solo sommando forzee mezzi saremmo giunti allameta. Ora abbiamo condivisol'elaborazione dei dati matu-rando assieme il risultato». Un

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Gli UsaLa rivincita per gli StatiUniti dopo la rincorsa albasane di Higgs vintadai colleghi europei

A PisaIn collaborazione con laFrancia è stato creato aPisa un interferometrosimile all'americano

filo di amarezza nascosto dadiplomatiche parole si perce-pisce comunque da parte ita-liana. «Purtroppo - aggiungeLosurdo - da noi i finanzia-menti per potenziare l'antennaVirgo sono giunti due anni do-po quelli ottenuti da Ligo equindi loro sono arrivati pri-mi. Ma va benissimo così, ab-biamo condotto assieme leanalisi e siamo parte dellagrande scoperta».

Nella presentazione si sonoesaltate le collaborazioni giap-ponesi e australiane e c'è volu-to l'intervento di un giornali-sta per ascoltare, poi, parole diconsiderazione della presenzaitaliana testimoniata dallapubblicazione su Physical Re-view Letters. «Ora il cosmo -conclude Gabriela - ha ancheun suono, mostrando naturaed eventi prima irraggiungibi-li. Una nuova finestra sull'uni-verso si è aperta».

Giovanni CapraraRIPRODUZIONE RISERVATA

In ToscanaUna vistadall'altodell'interfero-metro italianoVirgo che sitrova aCascina, inprovincia diPisa (roto Ansa)

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li coord inatore Cella

« Nobel? AndrànoltreoceanoMa l'intuizionee venuta da qui»

Il profumo di Nobel si respiraanche nella squadra diricercatori dell'Infn di Pisa. Ec'è pure, anche sevirtualmente, il nome delpossibile vincitore: quello diAdalberto Giazotto, il «padredi Virgo», il collaboratore diAmaldi che grazie alla suacreatività e a una ricerca unicasulle basse frequenze, haconsentito agli americani dicaptare il segnale delle ondegravitazionali. « Ma alla finecredo che il riconoscimento,se ci sarà, andrà ai nostripartner americani» spiegaGiancarlo Cella, ;52 anni, ilcoordinatore del progettopisano. I motivi? Pratici,tecnici e pure finanziari.«L'interferometro pisano (lafamosa antenna Virgo ndr) èstato spento nel 2011 peraggiornarlo e aumentarne lasensibilità, un intervento chegli americani sono riusciti afare prima di noi perchéhanno maggiorifinanziamenti e ricercatori.

Estsertaa(-1ianc.arl)CeJla, 52 anr i.COOr cilnatoredei ,r,rogettopisanoaVirgo»

Resta un po' di amarezza maanche la consapevolezza diaver ottenuto lo stessorisultato scientifico con mezziminori». Dunque, come dire,chi prima «capta», e ha lamacchina migliore e piùricca, ha maggiori possibilitàd'essere premiato anche se inrealtà la collaborazione traitaliani e americani è stataalla pari e forse l'ago dellabilancia pende più verso Pisadove è arrivata l'intuizionefondamentale (quella dellefamose sospensioni) che haconsentito agli americani diascoltare il segnale. IntantoCella ha già pensato aspiegare la notizia in famiglia(moglie insegnante direligione e tre figli) eraccontarla a Giovanni, loanni, il più piccolo. «Gli diròsemplicemente che abbiamotrovato un nuovo linguaggioper parlare con l'universo -sorride -. E poi gli spiegheròche adesso dobbiamo tradur-lo, cercare di capirlo paroladopo parola, perché questenuove parole ci potrannosvelare tanti segreti».

Marco Gasperettl© RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Confermata la teoria dì Einstein». Gli occhi del mondo sul centro pisanoIl sindaco: vent'anni fa quante proteste contro la nascita di quest'opera

Cascina-Washington, asse da NobelCASCINA Non è mai stato cosìaffollato come ieri Ego Virgo,l'osservatorio gravitazionaleeuropeo di Cascina, in provin-cia di Pisa. Con le sue lunghis-sime braccia blu (quasi violet-te) che costeggiano la statale eche pochi conoscono davvero,questo luogo e le persone chevi lavorano sono state protago-niste di una scoperta eccezio-nale.

Tanta gente, telecamere ecronisti ovunque, perché lanotizia è di quelle che cambia-no la storia della scienza, o al-meno, ne indicano percorsi eprospettive del tutto nuove.«Nel 1916 Einstein ha predettole onde gravitazionali. Oggisiamo felici di annunciare,cento anni dopo, che abbiamorilevato per la prima volta legravitazioni universali», dicecon orgoglio Fulvio Ricci, ilcoordinatore della rete Virgo,alle 16.30 spaccate, mentredall'altro lato del globo, negliStati Uniti, viene dato lo stessoannuncio. «Si apre un nuovocapitolo dell'astronomia», ag-giunge cercando di entrarenello specifico. Un lungo ap-plauso, visi spalancati e com-mossi tra i ricercatori che da

oltre vent'anni lavorano alla te-oria di Einstein, vista con diffi-denza dagli astronomi ma cosìsuggestiva da non poter esseremollata. E hanno fatto benequesti scienziati, per i quali giàsi invoca un «doppio Nobel», aportare avanti la loro ricerca,che a metà settembre delloscorso anno è arrivata ad unasvolta. Da quando è stato rece-pito quel segnale ad oggi gliscienziati hanno analizzato

A latouno deiricercatoridi Virgoal lavorocon glistrumentid'avanguardiaa disposizioneSottol'affollatasaladel centrodi Cascinadoveieri pomeriggioè statodatol'annuncio

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tutti i dati con massimo riser-bo, condividendoli all'internodi una comunità internaziona-le che conta oltre mille perso-ne fra fisici, astronomi, inge-gneri e tecnici. Dopo l'illustra-zione della scoperta, delle tec-nologie utilizzate e del ruolodei singoli enti di questa reteinternazionale, è giunta anchela telefonata del presidente delConsiglio Matteo Renzi, percongratularsi. «C'è anche la ri-cerca italiana nella storica sco-perta delle onde gravitaziona-li. Bravissimi i ricercatori diCascina e dell'Infn», ha rilan-ciato poche ore dopo su Twit-ter.

Dietro l'osservatorio c'è unconsorzio italo francese, el'Istituto Nazionale di FisicaNucleare. Virgo costa fra i ro e i15 milioni di euro l'anno, e se icervelli sono internazionali, dilocale, oltre alla sede, ci sonoanche gli apparati ottici di pre-cisione della Gestione Silo diScandicci, o le meccanichedella Ceccanti, di Bientina.Grande infatti è stata l'emozio-ne anche per il territorio e perun piccolo comune, comequello di Cascina, che per ungiorno è diventato il centro del

mondo. «Voglio ringraziareCarlo Cacciamano - dice ilsindaco Alessio Antonelli -che era primo cittadino quan-do, oltre vent'anni fa, fu decisodi costruire qui l'osservatorio.Abbiamo ripreso in mano i do-cumenti di quei giorni - ag-giunge - per non perdere lamemoria di questo passaggio.All'epoca i cittadini non eranocontenti di questa opera, pro-testavano, non ne capivanol'utilità. Ma Cacciamano fulungimirante e l'amministra-zione di allora fece la sceltagiusta, guardando lontano».

Per Cascina l'osservatorio inquesti anni non è stato solo«un'isola chiusa di scienza»,ricorda Antonelli, <<ma ancheun soggetto vivo, capace dicontribuire alla divulgazionescientifica con attività e labo-ratori. Per questo - conclude- siamo felici di annunciareche, con il contributo della Re-gione, qui sorgerà un nuovoparco didattico, a cui si potràaccedere con le future piste ci-clabili, e che vorremmo far di-ventare uno spazio importanteper il territorio».

Cinzia Colosimo© RPRODUZIOfd= RSERVA'A

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coordìnatore«Non siamo pM` solo pazziLa nostra ricchezza?Ragazzi da tutto il mondo»

' i proFesteggeròcon miamoglie,anche leiè felicecome meAnche semi vedepochissimo

CASCINA Proiettati nel futuro, c'è anche chi pen-sa alla formazione degli scienziati delle ondegravitazionali. Fra loro c'è Michele Punturo,che viene da Arezzo ed è il responsabile delprogetto europeo «Grawiton». Ricercatoredell'Infn, Punturo è coordinatore del gruppo diattività astro-particellari della sezione di Peru-gia, ed è a Virgo dal 1994- «llo passato unaparte della mia vita al Cern, e da oltre 20 annisono qui a Virgo, dove ho svolto diversi ruoli»,spiega. Un periodo di grandi aggiornamenti emiglioramenti tecnologici per l'osservatorio,che Punturo ha vissuto sino ad oggi, primanella supervisione dei sistemi di sospensione,poi come responsabile dei progetti europei. Lasua attività ora si rivolge agli studenti, 14 da

tutto il mondo che coordinaper tre anni in un programmamesso a punto proprio dallacomunità europea per forma-re una nuova generazione discienziati specializzati nellaricerca sulle onde gravitazio-nali.

«Sono ragazzi guidati dallacuriosità - dice - del resto,

questo è un tipo di scienza che si studia solo seretti da questa attitudine. Vengono da tutto ilmondo: India, Pakistan, Giappone - aggiunge- e portano in dote esperienze e lauree diver-se, perché ci sono fisici ma anche ingegneri,astronomi. E bello vederli crescere unendo leloro differenze». Per Punturo la giornata di ieriè stata epocale: «Da quando, giovane ricercato-re, mi sono avvicinato a questo mondo ad oggiè passato molto tempo. L'impatto emotivo èenorme: adesso non siamo più solo quel mi-gliaio di scienziati pazzi con una fissazione,ma siamo i pionieri di una nuova era dell'astro-fisica». Tra Arezzo, Perugia e diverse città euro-pee la sua vita, dice, «è sin troppo delocalizza-ta. Ma so che mia moglie è felice come me diquesto momento e avremo modo di festeggiar-lo assieme».

La sentinella«Quante notti insonnia osservare il cieloOra una stagione nuova»

I

"-anf'_ esiIl miocompagnofa partedel progettoE da settemesiabbiamoancheun bimbo

CASCINA Il ruolo di Manica Branchesi, di forma-zione astronoma, è simile a quello di una sen-tinella. Percorso accademico a Bologna, poi aUrbino, per Virgo si occupa di inviare ai gruppidi astronomi di tutto il mondo i segnali di al-lerta quando si vedono dei potenziali candidatidi segnali gravitazionali. «Ricordo che quandoho accettato di occuparmi di onde gravitazio-nali ricevetti qualche critica», racconta. «C'èdiffidenza fra gli astronomi rispetto a questotema, che a me ha sempre invece affascinatomolto, perché un tema di frontiera».

Così dopo un periodo negli Stati Uniti Bran-chesi è tornata in Italia, e qui segue appunto lesegnalazioni dell'osservatorio, insieme ai colle-ghi fisici e astrofisici: «Ci sono 74 gruppi di

astronomi in tutto il mondo acui mandiamo i segnali -spiega - quando gli arrivanocominciano a osservare ilcielo con telescopi e satelliti,in base al segnale ricevuto.Ma sono regioni di cielo im-mense e la presenza di Virgo èfondamentale, perché riducele porzioni da osservare».

Per lei sono stati mesi davvero intensi: «Set-te mesi fa ho avuto un bimbo - racconta - eanche il mio compagno fa parte di questo pro-getto. È successo tutto molto in fretta, conmolto lavoro e grandi emozioni che si mesco-lavano. Ricordo la notte in cui le analisi onlineci segnalarono un candidato: abbiamo passatoore a inviare le informazioni ai colleghi. Mette-vamo insieme i dati e li mandavamo, senzafermarci e con grande scrupolo». Per lei ora siapre una nuova stagione: «DI vita, ma anche discienza. Questo è solo il primo mese di analisie già abbiamo scoperto molto. Abbiamo apertoun nuovo modo di osservare l'universo, unanuova finestra, e quello che ci riservano legrandi quantità di dati che stiamo raccoglien-do, sono convinta che andrà in questa direzio-ne».

C.C. C.C.© RIPRODUZIONE RISERVATA 0 RI PROIAJ7_IONE RASE RVATA.

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«Una vittoria f squadraMa choctornare nel nostro Paese»

CASCINA Antonino Chi ummo ha poco più di 40anni e di mestiere dice, fa «l'acchiappafotoni».Viene da Napoli, dove ha studiato fisica. Poi,come tanti ricercatori italiani, è stato all'esteroper qualche anno: «Dottorato a Parigi, postdoc, poi il grande errore: tornare in Italia»,racconta sorridendo. «La prospettiva che ave-vo fu meno solida del previsto, e mi sono tro-vato, in piena crisi nel 2008, senza contratti diricerca. Disoccupato e costretto a tornare acasa dai miei. Fu un brutto periodo», spiega.Ma le sue competenze di fisico specializzato inottica quantistica non passarono inosservate evinse una borsa di studio al Virgo di Napoli:«Di colpo mi trovai a lavorare in un gruppo di1;5o persone, con competenze e ricerche diver-

se dalle mie. Fu molto stimo-lante, e la presi come unasfida, perché sapevo che lamia borsa non sarebbe statarinnovata».

Così Antonino ha coltosubito l'occasione quando hasaputo che qui a Cascina cer-cavano una persona con il suoprofilo: «Ho proposto la mia

Chi ni oSette annifa mi sonoritrovatosenza borsadi studioné lavoroPoila chiamataqui a Pisa...

candidatura e mi hanno preso sei anni fa».Qui, spiega, «mi occupo di prendere i fotoniche scappano dal percorso. Per dirla diversa-mente: se a causa della naturale imperfezionedelle ottiche succede che un po' della luceemessa finisce fuori percorso, causando di-sturbi nelle informazioni finali, allora io devocontenere quei fotoni. In pratica disegno eproduco dei sofisticatissimi paralumi». Vive aPisa ora, «una città dal giusto equilibrio», e ilsuo sogno può dirsi realizzato: «Quello chevolevo nella vita era far parte di uno sforzocollettivo. Qui dentro si è sviluppata una co-munità, abbiamo visto i figli dei colleghi na-scere e crescere. Qualcuno non c'è più ma -conclude - resta l'esperienza di un gruppo dipersone che crede in un progetto e lo portafino in fondo, anche nei momenti più duri».

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II: VALORE 1)1 UN SI"CCLSSO

EMOZIONEE ORGOGLIO,MA ORASVOLTIAMOdi Gaspare Pollzzl

Un'emozione fortissima.Come sempre accade

quando il valore degli uominisi trasforma in conquiste dellascienza. Con la fisica toscanaprotagonista ancora una vol-ta. L'osservazione delle ondegravitazionali è una scopertagrandissima , paragonabilealle scoperte nell'osservazionedel cielo esposte il 12 marzo161o nel Sidereus Nuncius daGalileo , che ha dissolto lafisica aristotelica e generatola scienza moderna . E passatoun secolo esatto da quando,nel 1916 , Albert Einstein neaveva predetto l'esistenza conla formulazione della teoriadella relatività generale.

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U, VALORE DI UN SUCCESSO

EMOZIONE E ORGOGLIOALLA k-, _ L, i

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Ul SERVE UNA SVOLTA

SEGUE DALLA PRIMA

Possiamo davvero inorgoglirciperché la scoperta è stataottenuta anche grazie a Virgo,il rilevatore interferometricodi onde gravitazionalicostruito nel sottosuolo diCascina, precisamente aSanto Stefano a Macerata, nel2003, grazie a unacollaborazione italofrancese.E straordinaria, per l'Italia, lasinergia nell'impegnofinanziario degli entipromotori: l'Istitutonazionale di fisica nucleare eil «Centre national de larecherche scientifique» hannocreato un consorzio europeo,Ego (European GravitationalObservatory), coinvolgendodiciannove laboratori conoltre 250 scienziati traFrancia, Italia, Olanda,Polonia e Ungheria. A questacollaborazione si aggiungequella tra l'equipe di Virgo equella statunitense di Ligo(Laser InterferometerGravitational-WaveObservatory) che ha messo ingioco circa mille ricercatori,per arrivare alla scoperta diieri, sicuramente da premioNobel. Da Cascina aWashington e ritorno.

Einstein non sarebbe arrivatoalla teoria della relativitàgenerale senza l'aiuto dellageometria differenziale dìLuigi Bianchi e Gregorio Ricci-Curbastro, due matematiciitaliani che si sono formatialla Normale di Pisa. Ogginon si sarebbero scoperte leonde gravitazionali senzal'apporto decisivo deiricercatori di Cascina. Dietrole ricerche di oggi vamenzionata la tradizionetoscana degli studi sui raggicosmici, scoperti anchedall'italiano DomenicoPacini, e studiati ad Arcetrida Bruno Rossi e da GiuseppeOcchialini. La fisica

MessaggiOltre ai risultati tecnici,la scoperta ci insegnachele eccellenzevivono solo di confrontiinternazionaliE di investimenti...

sperimentale praticatanell'Università di Firenze èstata, insieme alla scuolanucleare romana di viaPanisperna diretta da EnricoFermi, la massimaespressione della fisicaitaliana del Novecento.Al di là dei significati tecnicidella svolta - ora nesappiamo di più sul big bange sui buchi neri - la scopertaanche toscana ci insegna chele eccellenze scientifiche che cisono nel nostro Paese possonoraggiungere grandi risultati, apatto che si mettano in rete alivello internazionale, sianosostenute economicamente eproducano quella massacritica di ricercatori che,attratta dal valore non soloideale delle possibili scoperte,è oggi necessaria per produrrescienza, tecnologia e sviluppoeconomico. Come dire che seall'emozione per un evidentesuccesso seguirà uno sforzopolitico per irrobustire sottoogni punto di vista la nostraricchezza scientifica avremofatto fare all'Italia, e allaToscana, un passo decisivonella contemporaneità. Che èl'oggi del futuro.

Gaspare Polizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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_ A Cascina, in provincia di Pisadove l 'osservatorio de l progetto Virgo ha e l iminatoogn i rumore per insegu ire i segna li de l cosmo

Nel fortino dei ricercatori italiani"Noi, dai falsi allarmi al successo"

DAL NOSTRO INVIATOELENA DU51

> 15A). La calma di que-sto luogo è pari solo a quella del-lo spazio. Nel tunnel dell'osser-vatorio Virgo, creato per cattu-rare le onde gravitazionali, nonarrivano rumori o vibrazioni,

grazie al sistema di isolamentosismico più efficiente che ci sia.E se si potesse gettare un occhionei due tubi lunghi 3 km che ta-gliano i campi di grano di Casci-na, non si vedrebbe che un fa-scio di luce laser, intenso comemigliaia di lampadine. Neancheun granello di polvere può entra-re, ci si avvicina ai tubi solo contute e calzari. La stessa calma re-gna nelle sale controllo dellostrumento che ha partecipatoalla prima osservazione delle on-de gravitazionali. L'antenna diVirgo al momento è spenta perriammodernamento, e gli scien-ziati dell'Istituto nazionale di Fi-sica nucleare sono indaffarati asmontare e rimontare gli spec-chi che fanno rimbalzare i raggilaser nel vuoto assoluto all'inter-no dei tubi. Ma i dati catturatidagli americani di Ligo, l'osser-vatorio gemello che ha un'an-tenna in Louisiana e una nellostato di Washington, vengonocondivisi e analizzati anche qui,da quella che di fatto è un'unicaequipe mondiale.

Gli ambienti schermatie asettici e la squadradi "guastatoli" interniper le verifiche

Servono precisione e pazien-za per lavorare nella FortezzaBastiani della scienza. Quandosi presenta, l'onda gravitaziona-le fa allungare e accorciare i duebracci di 3 chilometri di Virgo diun millesimo del diametro delnucleo di un atomo: come se ladistanza tra noi e il Sole varias-se del diametro di un capello. «Ilpiù delle volte, quando questoaccade è solo per un'anomaliadegli strumenti» spiega FulvioRicci, che di Virgo è il coordina-tore. «Quando siamo in fase dipresa dati sugli schermi della sa-la di controllo osserviamo una li-nea orizzontale sempre dritta».Un picco su questa linea è il se-gnale che tutti aspettano. «Econtrariamente a quel che si po-trebbe pensare, accade spesso,circa una volta al mese.

Ma finora si era trattato sem-pre di un falso allarme». Un ca-mion che passa, il metronotteche si avvicina troppo: «Gli ab-biamo dovuto chiedere di lascia-re la macchina all'ingresso...».Come se non bastassero le de-viazioni casuali, periodicamen-te una "squadra guastatori" ditre fisici (in tutto a Càscina lavo-rano più di 200 scienziati) ha ilcompito di «dare una scossa» al-lo strumento all'insaputa deicolleghi, simulando il segnaledell'onda. È la blind injection,serve a controllare che la reazio-ne all'eventuale arrivo dellagrande ricercata dello spaziosia quella giusta. Cinquant'anni

di ricerche (Virgo, costato a Ita-lia e Francia 80 milioni di euro,si è "acceso" nel 2003, ma altristrumenti meno evoluti eranoin funzione prima) fino a ieriavevano prodotto solo e semprefalsi allarmi.

Spiega Federico Ferrini, di-rettore del consorzio italo-fran-cese Ego che gestisce Virgo:«Quando registriamo un segna-le, per prima cosa diramiamoun avvertimento a una settanti-na di osservatori astronomicinel mondo. Se un'onda gravita-zionale ha attraversato la Ter-ra, anche loro potrebbero avervisto qualcosa. Poi iniziamo acercare cosa non ha funzionatonegli strumenti». Nel gergo de-gli scienziati, andare a caccia diun'anomalia degli strumentiche giustifichi la presenza di unsegnale si dice cercare di "am-mazzare" quel segnale. Maquando, il 14 settembre dell'an-no scorso, i cacciatori di onde diLigo) hanno osservato la scossasui monitor, non hanno trovatonessun camion, terremoto, dila-tazione termica degli specchi,blind injection o granello di pol-vere che potesse giustificare ladeviazione del raggio laser.

Nonostante tutti gli sforzi,quel segnale di farsi ammazza-re non ha voluto proprio saper-ne.

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fremïtouel lung econdia 1,14. 9 & -1 •

memoria_,i s., e laRegistrate gravitazionali. annuncio in tandem l Usa e Rafia

i a pre la via a un metod odiverso per studiarei buchi neri e il tessutodeLLo spazio-tempo

Francesca BianchiPISA

FINESTRAUNA aperta sull'uni-verso invisibile. Un punto di par-tenza, non di arrivo. Indiscrezio-ni, speranze e voci hanno lasciatoil posto all'ufficialità: per la pri-ma volta, gli scienziati hanno os-servato in modo diretto le ondegravitazionali che Einstein, esatta-mente 100 anni fa, aveva teorizza-to. L'annuncio è arrivato ieri: ore16.30 in punto. In contempora-nea tra Usa e Italia. Perché è pro-prio dalla collaborazione tra gli in-terferometri Ligo in funzione aldi là dell'Oceano (a Livingston,in Louisiana, e a Hanford, nello

Tutto era stato previstoda LLa teoria deLLa r tivitàOra c'è anche La « prova»

Stato di Washington) e il centroEgo- European Gravitational Ob-servatory «Virgo» di Cascina (Pi-sa) in Italia che la scoperta è statapossibile. L'osservazione, i cui ri-sultati sono stati pubblicati sullarivista «Physical Review Letters«,è scattata il 14 settembre 2015 alle10.50.45 del mattino (ora italia-na). Una doppia scoperta perchénon solo sono state rilevate per laprima volta le onde gravitaziona-li, ma si è anche potuto captare, lacollisione (avvenuta 1,3 miliardidì anni fa) e successiva fusione didue buchi neri, un'eventualità giàpredetta ma finora mai documen-tata. Un segnale durato dieci milli-

secondi. Un evento che gli scien-ziati tentavano di captare da oltre50 anni. A intuire che gli strumen-ti Ligo in Usa stavano registran-do qualcosa di «grosso» e anoma-lo è stato un italiano, il fisico Mar-co Drago, «cervello» del centro dicalcolo Atlas del Max Planck In-stitute ad Hannover dove è re-sponsabile dello studio di alcunidei dati in arrivo delle due grandiantenne.

ALGORITMO, un «allarme».L'emozione. Poi il momento del-le verifiche. E' qui che entra ingioco il centro pisano diretto daFederico Ferrini, che ha interpre-tato, studiato, esaminato, confer-mato i dati per verificare la veridi-cità e l'attendibilità della scoper-ta. «Tutto - spiega il coordinatoredella collaborazione Virgo, Ful-vio Ricci - è durato una frazionedi secondo, ma l'energia emessa èstata enorme, pari a 3 masse sola-ri. I due buchi neri formavanouna «coppia», ossia un sistema bi-nario nel quale l'uno ruotava in-torno all'altro. Avevano una mas-sa rispettivamente di 36 e 29 voltesuperiore a quella del Sole. Si so-no avvicinati ad una velocità im-pressionante, vicina a quella dellaluce. Più si avvicinavano, più il se-gnale diventava ampio e frequen-te, come un sibilo acuto; quindi èavvenuta la collisione, un gigante-sco scontro dal quale si è formatoun unico buco nero. La sua massaè la somma di quelle dei due bu-chi neri, ad eccezione della quanti-tà liberata sotto forma di onde gra-vitazionali». La scoperta del seco-lo - come è già stata definita -, sto-rica ed esplosiva quanto quelladel Bosone dì Higgs, già destinataa ricevere il Nobel.E non sono mancate le congratula-zioni - arrivate nel corso dellaconferenza stampa a Cascina - daparte del presidente del consiglioMatteo Renzi con una telefonataa Fernando Ferroni, presidentedell'Istituto Nazionale di Fisica

Nucleare (Infn). «Con la scopertadelle onde gravitazionali -questele parole di Albert Lazzarin, depu-ty director di Ligo (alle sue spallele immagini e il rumore prodottodalla collisione fra i due buchi ne-ri) - l'osservazione dei fenomeniastronomici non sarà più la stessaovvero non più circoscritta a quel-li definiti dalla luce, come è statofino ad ora, si estenderà anchein questo nuovo campo di osserva-zione, che è quello delle alterazio-ne del campo gravitazionale. Unarivoluzione». Una nuova tecnicaastronomica, capace di leggere emisurare eventi che né un telesco-pio, né un'antenna radio avrebbe-ro mai fino d oggi potuto rilevare.

U' vi Liz tt rLe onde gravitazionali sonominuscole increspaturedel tempo e dello spazio.Previste da Einstein ma maiosservate finora viaggianoalla velocità della luce

Le antenneLe antenne gravitazionalisono quattro, tre negli StatiUniti e una a Pisa. "Virgo"è l'antenna italianadell'istituto nazionaledi fisica nucleare

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aveva previsto, nella teoria

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'DORME' L CENTRO DELLA SUA GALASSIA. MA POTREBBE INGHIOTTIRLA

Buco nero pesante 21 miliardi dï volte il SoleROMA

DIETRO la sua apparenza tranquilla, lagalassia NGC 4889 nasconde il più gran-de buco nero mai scoperto: la sua massaè ventuno miliardi di volte quella del So-le ed è a circa 300 milioni di anni lucedalla Terra. Lo ha scoperto il telescopiospaziale Hubble, gestito da Nasa e Agen-zia Spaziale Europea (Esa), osservandola galassia che si trova nell'ammasso del-la Chioma. Secondo gli esperti, la super-ficie del buco nero da cui non può scap-pare neanche la luce (orizzonte deglieventi) ha un diametro di circa 130 mi-liardi chilometri, pari a circa 30 volte ladistanza fra Nettuno e il Sole. In con-fronto, il buco nero al centro della ViaLattea, ha un orizzonte degli eventi paria un quinto della distanza che separa

Mercurio dal Sole e una massa che èquattro milioni di volte quella della no-stra stella. Sebbene sia impossibile osser-vare direttamente il buco nero, perchéla luce non può sfuggire alla sua forza digravità, la sua massa è stata misurata gra-zie alla velocità delle stelle al centro del-la galassia.

L CIT' degli astri, infatti, dipen-de dalla massa del buco nero intorno alquale ruotano e questi calcoli sono statipossibili grazie alle osservazioni fattecon il Keck Observatory e dal telesco-pio Gemini North, entrambi nelle isoleHawaii. Le osservazioni mostrano an-che che il buco nero da record è in unafase di quiete: sta `schiacciando un piso-linò, in attesa di banchettare con stelle epolveri della galassia.

FANTASCIENZA Il film del '79 Black Floleraccontava la fine dell'universo

L'ambiente che circonda il `gigante chedormè è così tranquillo che attualmenteè popolato da stelle in formazione e daastri che orbitano indisturbati. Se inve-ce di `dormirè, il buco nero fosse attivo,la galassia che lo ospita sarebbe un nu-cleo galattico attivo (quasar) molto lumi-noso che emetterebbe fino a mille voltel'energia della Via Lattea.

SECONDO gli astrofisica, quando il bu-co nero era attivo, i materiali prima daprecipitare nelle sue `fauci formavanoun disco che bruciava a milioni di gra-di. Anche se adesso è tranquillo, questobuco nero gigantesco permette di com-prendere come e dove oggetti misteriosicome i quasar si sono formati quandol'Universo era giovane.

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"Così ho decifratoil segnale

che fa la storia"Il "cervello in fuga" Marco Drago ha creato

l'algoritmo per misurare il fenomenoIntervista

EMAN{MPQU

E un giovane italiano il ri-cercatore che per pri-mo ha osservato le on-

de gravitazionali. Si chiamaMarco Drago, ha 33 anni. Lau-rea a Padova, ora lavora alcentro di calcolo «Atlas» delMax Planck Institute a Han-nover: qui analizza alcuni deidati in arrivo dalle due grandiantenne di «Ligo». E questo«cervello in fuga» che ha rice-vuto, lo scorso 14 settembre,la mail d'«allerta» con i datidella scoperta destinata a di-ventare storica. «Era pocoprima di pranzo, quando hoaperto la mail che il nostro si-stema invia in automatico eho visto subito che c'era qual-cosa di particolarmente inte-ressante», racconta. Era il se-gnale tanto atteso e adessoDrago è tra le centinaia di ri-cercatori che hanno firmato ilfondamentale studio pubbli-cato ieri su «Physical ReviewLetters».

Quanto è emozionato? Si ren-de conto che con questa sco-perta rischia di vincere il pros-simo Nobel perla Fisica?

«Certo. Ma presumo che ilNobel andrà ai pionieri che

hanno ideato gli interferome-tri e iniziato il progetto di co-struzione».

Come si è sentito quando havisto i dati che potevano rive-larsi decisivi?

«Non so dire se, in quel mo-mento, fosse più forte l'entu-siasmo per la scoperta o lo

scetticismo. Appena hoaperto la mail ho chia-

mato il mio collegaGabriele Vedovato

dell'Infn di Pado-va. Non sapeva-mo bene se es-sere felici o seessere scetti-ci. L'unica cer-tezza era chestavolta era-vamo di frontea qualcosa di

particolare».La caccia alle onde

gravitazionali coin-volge migliaia di ricer-

catori nel mondo. È sta-to un caso se la mail è arri-

vata proprio a lei?«No. E ci tengo a precisarlo.Sono stato io, con i miei colle-ghi di Padova, Trento e Flori-da, ad aver messo a punto l'al-goritmo che valuta i dati rac-colti dall'interferometro e de-

settembre della scoperta2015 destinata Marm Drago

È il giorno a diventare 33 anni,in cui Marco storica laurea a

Drago al centro Padova, ora alha ricevuto di calcolo Max Planck

la mail «Atlas» Instituted'«allerta» di Hannover in Germania

cide di inviare la mail di "alert".In altre parole siamo stati noi acreare il sistema di allarme au-tomatico attraverso il qualel'esperimento comunica i datiche vengono registrati daglistrumenti in tempo reale».

Come funziona il sistema?«È molto complesso e raccogliele misurazioni effettuate daglistrumenti. Parliamo di varia-zioni davvero piccole, dell'ordi-ne del milionesimo di millime-tro. E per questo che dobbiamoessere estremamente precisi.Abbiamo disegnato un algorit-mo in grado di rilevare segnaliconsistenti con possibili ondegravitazionali nel ciclo di que-ste misurazioni. In questo casol'algoritmo attiva un sistemache invia in automatico unamail a un gruppo di persone:sono loro ad avere il compito diinterpretare l'anomalia riscon-trata dal sistema».

Allora perchè lei e il suo collegaeravate scettici?

«Temevamo di essere davanti aun semplice test: sono quellieseguiti abitualmente per veri-ficare lo stato di efficienza deglistrumenti. Ma per fortuna nonera così».

(in alto)con i dati

E qual è stato il ruolo dell'altroesperimento , quello che si trovavicino a Pisa , vale a dire «Virgo»?

«Per essere super-precisiavremmo dovuto poter contareanche su "Virgo", l'osservatoriopisano. Questo, però, è in fasedi potenziamento e non è anco-ra attivo».

Ha confidato a qualcuno il se-greto di questa scoperta primadell'annuncio ufficiale?

«Non mi è stato possibile riferi-re nulla, perché prima dellaconferenza stampa ufficialesiamo stati costretti a non direniente a nessuno. Per i miei ge-nitori ho fatto però una piccolaeccezione e, ovviamente, sonomolto orgogliosi. Non so se,davvero, se ne rendano ancoraconto del tutto».

Adesso che è diventato uno dei«cervelli in fuga » più famosi delmondo ritornerebbe in Italia?

«Io vorrei tornare in Italia. So-no partito all'estero un po' perfare esperienza e un po' perchéin Italia non mi è stata data lapossibilità di rimanere all'in-terno del campo delle onde gra-vitazionali. Ma mi piacerebberitornare nel mio Paese».

E) BV NC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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LA GRAVITÀ NON FAQUASI RUMORE

MASSIMO CERDONIOINFN - PADOVA

La gravitazione universale di Newton pro-poneva un'azione istantanea a distanza,che ha ben giustificato il moto dei pianeti

così come il nostro peso sulla Terra. Ma il fattoche nulla potesse propagarsi più velocementedella luce ha reso necessaria una teoria che lasuperasse e il genio di Einsten l'ha proposta -superando la teoria di Newton, ma contenen-dola come prima approssimazione - e ci diceche l'azione gravitazionale si propaga a veloci-tà della luce: onde gravitazionali devono propa-garla fra masse in moto relativo accelerato (unpo' come le onde elettromagnetiche - la luce -propagano interazioni tra cariche elettriche).

La Relatività Generale è la teoria della gra-vitazione ed è entrata nella nostra quotidiani-tà: il Gps non funzionerebbe se non fosse co-struito secondo i suoi dettami. Su scala del co-smo la gravità è il vero motore: dall'espansionedell'Universo alla formazione delle galassie eall'evoluzione delle stelle, che porta alla forma-zione di pianeti come il nostro, e quindi al no-stro essere qui, la gravità ha il ruolo determi-nate. Noi, finora, siamo stati sordi ai messaggiche i moti di massa nel cosmo ci inviano e nonabbiamo potuto studiare i rivolgimenti in atto,altro che osservando gli effetti, per così diresecondari, trasmessi da onde elettromagneti-che, raggi gamma e raggi X, luce visibile, mi-croonde, onde radio. Ma che esistano è cosa ac-quisita. Negli Anni 80 Hulse e Taylor - Nobelper questo - studiarono come «spiralizzavano»l'una sull'altra una coppia di stelle di neutroni(di cui una è una pulsar), raggiungendo la con-clusione che perdevano energia a causa di unmeccanismo che non poteva essere altro chel'emissione di onde gravitazionali.

Costruire strumenti che forniscano una ri-velazione «diretta», nel senso che si possanostudiare tante diverse sorgenti, cioè far nasce-re una nuova astronomia delle onde gravitazio-nali, è stato uno sforzo di creatività in fisica etecnologia durato mezzo secolo. Restiamo allasforzo più recente - sviluppatosi dagli Anni 90 -in quanto ha portato alla «prima rivelazione».L'idea è semplice, ma realizzarla è stato unosforzo da giganti. L'onda gravitazionale è gene-rata da movimenti di masse e quindi è intuitivoche, per converso, mette in movimento le mas-se che questa raggiunge. I moti indotti possonoessere «letti» scambiando tra le masse di pro-va fasci di luce laser e portandoli ad interferireopportunamente, per poi rivelare il moto rela-tivo. L'ampiezza dell'onda gravitazionale inci-dente è direttamente legata allo spostamentorelativo percentuale tra le masse di prova.

Il problema è che perfino i movimenti dimassa più violenti, come lo scontro di buchi ne-ri e di stelle di neutroni e lo scoppio di superno-vae, inducono su masse di laboratorio dei mo-vimenti di ampiezza sub-atomica. In soldoni,per avere qualche possibiltà di rivelazione aTerra, bisogna misurare spostamenti relativi -vicini al limite quantico del principio di Hei-senberg - tra specchi di qualche decina di kg,messi a distanza di qualche km.

Questa tecnologia è stata finora messa in at-to in due fasi negli Usa e in Italia, con «Ligo» e«Virgo», realizzato dall'Infn con il Cnrs france-se. Ma nel 2020, con una serie di nuove struttu-re, in Giappone e in India, avremo un osserva-torio completo: un ulteriore passo per indaga-re le onde gravitazionali.

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Einstein aveva ragione: ecco le onde gravitazionalidi Patrizia Caraveo

a natura non poteva forni-áI re un modo migliore per

festeggiare il centenario del-la teoria della relatività gene-rale. Dopo mesi di voci sem-

pre più insistenti, ieri è statadatala notizia ufficiale: è natal'astronomia gravitazionale.Il rivelatore Ligo (per Laserinterferometer gravitatio-nal-wave observatory, com-posto da due strumenti, uno

in Louisiana e uno nello statodi Washington) ha visto unsegnale compatibile conquello atteso dalla coale-scenza di due buchi neri (nel-l'immagine).

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Ecco le onde gravitazionali di EinsteinOsservate per la prima volta dagli scienziati. Le aveva teorizzate il fisico tedesco

di Patrizia Caraveo il i8 settembre. Il segnale, della dura-ta di 0,2 secondi, è stato visto forte echiaro da entrambi gli strumenti, co-gliendo tutti di sorpresa.

Erano decenni che gli strumenti locercavano ed erano state fatte innu-merevoli modifiche e migliorie percercare di affinare le sensibilità edessere pronti a cogliere l'attimo.

Tuttavia, per poter essere sicuri diavere rivelato, per la prima volta, ilsegnale di un'onda gravitazionale èstato necessario procedere ad unaserie diverifiche che hanno richiestotempo, durante il quale la notizia si èpropagata in modo inesorabile.

Lo storico annuncio di oggi, quin-di, non ha colto il mondo di sorpresa.Tutte le informazioni erano già cir-colate. Si sapeva la data dell'evento(e anche quella di un secondo segna-le a dicembre) e la massa dei buchineri coinvolti.

Inoltre, un attento esame dei datipubblici circa le direzioni di punta-mento dei telescopi dell'osservato-rio europeo australe, aveva rivelatoche a settembre e a dicembre eranostati fatti una serie dipuntamenti con

il titolo "ricerca di controparti".Questo aveva svelato anche la di-

rezione di arrivo. Cosa restava da an-nunciare? La soddisfazione per unascoperta così rapida e la certezza cheil meglio deve ancora venire, quandosarà possibile individuare la sorgen-te dello tsunami gravitazionale.

Questo è un compito per l'astrono-mia più tradizionale, quella dei tele-scopi radio, ottici X e gamma. Lo po-tremo fare quando anche ilrivelatoreitaliano Virgo entrerà in funzione.Un segnale visto da tre punti dellaterra può essere triangolato e sul-l'area di cielo individuata si può sca-tenare la potenza dell'astronomia atutte le lunghezze d'onda.

Il segnale di settembre è uno splen-dido inizio per l'astronomia gravita-zionale. Dopo 1,3 miliardi di armi è ar-rivato al momento giusto.

Conpochigiorni di anticipo avreb-be trovato LIGO ancora spento.

t sicuramente un eccezionaleregalo della dea bendata o, sepreferiamo, un colpo di fortunastraordinario.

i tratta di due pesi massimidell'astronomia, di una trenti-na di masse solari ciascunoche, dopo aver danzato per

milioni di anni in un sistema binarioin orbite sempre più strette, si sonoavvicinati fino a compenetrarsi e da-re origine ad un nuovo mostro stella-re di massa leggermente inferiore al-la somma dei due protagonisti.

La differenza di massa è stata libe-rata sotto forma di uno tsunami gra-vitazionale con una sequenza di fre-quenze sempre più acute, man manoche il sistema si restringe, fino al si-lenzio, quando tutto si è compiuto.L'onda gravitazionale perturba lospazio, che, ritmicamente, viene sti-rato e compresso.

Il respiro gravitazionale è peròimpercettibile, lo tsunami che ab-biamo descritto fa variare di un mil-lesimo delle dimensioni di un proto-ne la lunghezza dei bracci di 4 km diLIGO. Si tratta di una misura diffici-lissima da realizzare perché qualsia-

si vibrazione terrestre produce ef-fetti molto più rilevanti. Per questosono necessari almeno due rivelato-ri, distanti migliaia di km, per can-cellare il rumore locale. Solo il se-gnale presente in entrambi merita diessere analizzato.

t necessaria una tecnologia raffi-natissima per poter misurare questainfima variazione e seguire, in unafrazione di secondo, il cambiamentodella frequenza dell'onda mentre sipassa dagli ultimi stadi della danza didue buchi neri alla loro fusione.

Infatti, è proprio analizzando lefrequenze che si può risalire allamassa degli oggetti che hanno pro-dotto l'onda che si è propagata allavelocità della luce coprendo 1,3 mi-liardi di anni luce per giungere all'ap-puntamento con la storia il 14 settem-bre dello scorso anno, pochi giornidopo la messa in funzione dello stru-mento LIGO.

In effetti, si direbbe che madre na-tura avesse proprio fretta perché lostrumento era ancora in fase prepa-ratoria. La campagna osservativave-ra e propria avrebbe dovuto iniziare

n RIPR—,UZ,nNE RISERVATA

Einstein l 'aveva detto. Ieri, a Washington in contemporanea con Cascina (Pisa, foto sopra), dove si trova lo stru mentoVi rgo (foto in basso a destra), è stato dato l'annuncio: sono state scoperte le onde gravitazionali previste cent'a n ni fa daAlbert Einstein, scienziato di cui restano molti autografi in merito (foto in atto a destra). Le ha rilevate lo strumento Ligo(Laser InterferometerGravitational-WaveObservatory),in Usa, ei dati sono statiana(izzati datle collaborazioniinternazionali Ligoe Virgo. Quest'ulti ma fa ca po a llo Eu ro pea n G ravitationa l Observatory (Ego), fondato e fi na nziato daIstituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). La teoria degli scienziatisostienechequesteondetrasportinoinformazioni suifenomeni che diederoorigineal Big Bang, da cui nacque 'universo

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«Anche gli alieni direbberoche noi italiani siamo bravi»

Dietro a questo successo mondiale un La ricerca ha portato in Toscana e Abruzzolavoro iniziato dai nostri fisici negli anni '80 giovani ricercatori indiani, pachistani e cinesi

I PROTAGON I STIL'AQ U I L A La scoperta delle onde gra-vitazionali intuite cento anni fa daAlbert Einstein, e la verifica dell'esi-stenza dei buchi neri, sono ancheuna vittoria dell'Italia. Dopo mesi diindiscrezioni e di voci, la notizia èstata annunciata al mondo ieri po-meriggio, in una conferenza stampache si è tenuta contemporaneamen-te a Washington, a Cascina (Pisa) e aL'Aquila, nella sede del Gran SassoScience Institute.

«Stiamo iniziando a scrivere unnuovo capitolo della storia della fisi-ca» commenta Fulvio Ricci, coordi-natore del progetto italo-franceseVirgo, che ha introdotto la conferen-za a Cascina. «La nostra scopertacambia la storia della scienza» ag-giunge Eugenio Coccia, professoreall'Università di Tor Vergata e diret-tore del centro di ricerca abruzzese.

LA NUOVA OSSERVAZIONE«Fino a oggi, con i telescopi ottici,a raggi X o a raggi gamma, l'uma-nità ha osservato l'Universo solocon gli occhi» prosegue Coccia.«Ora possiamo ascoltare le sue vi-brazioni, la sua musica. E la stessadifferenza tra vedere un film con osenza l'audio!»

Fisici italiani, a iniziare da Adal-berto Giazzotto, Carlo Bradaschia eAngelo Scribani, hanno iniziato a la-vorare sulle onde gravitazionali ne-gli anni '80. Il progetto Virgo, pro-mosso dall'Infn italiano insieme alCnrs francese, esiste dal 1992, e hainiziato pochi anni dopo a collabora-re con gli americani di Ligo, che ge-stisce gli interferometri di Hanfold(nello Stato di Washington, pressoSeattle) e di Livingston in Lousiana,a pochi chilometri da New Orleans

Nell'elenco dei 1004 ricercatori

che hanno ottenuto il risultato an-nunciato ieri, e che appartengono a133 enti di ricerca di tutto il mondo,figurano Eugenio Coccia, LorenzoAiello, Viviana Fafone e Matteo Lo-renzini, tutti in forza al Gssi.

Accanto a loro sono i giovani fisi-ci indiani Akshat Singh e Shubhan-shu Tiwari, il pakistano Imran Khane il cinese Gang Wang, che stannocompiendo i loro studi di specializ-zazione in Abruzzo. Da L'Aquila, an-cora segnata dal terrei-noto di setteanni fa, arriva anche un messaggiodi pace tra popoli che hanno dei rap-porti difficili.

Le misure verificate da italiani,americani e francesi sono quasi im-possibili da comprendere per i pro-fani. La vibrazione captata daglistrumenti di Virgo e Ligo è duratauna frazione di secondo, e ha accor-ciato di un solo atomo i 3000 chilo-metri di distanza che separano ledue basi di ricerca americane. La fu-sione tra i due buchi neri è avvenutapiù di 13 miliardi di anni fa.

«Avere capito tutto questo segnaun grande balzo in avanti dal puntodi vista scientifico e tecnologico»spiega il direttore Coccia. «Se un alie-no arrivasse oggi sulla Terra direb-be che siamo bravi, che siamo diven-tati una popolazione evoluta».

Non è facile ipotizzare, invece, co-me la scoperta delle onde gravitazio-

nali cambierà la vita degli italiani edi tutta l'umanità. L'esperienza inse-gna che le scoperte dei ricercatoriproducono dei cambiamenti positi-vi per la gente, ma che spesso questiavvengono in direzioni inaspettate.

LE INNOVAZIONI«Qualche decennio fa, dalle ricer-che di fisici che si occupavano dialtro, sono nati i raggi X, indispen-sabili nella medicina moderna. In-ternet è nata per far comunicare traloro i ricercatori del Cern, e inveceha completamente cambiato le no-stre vite» aggiunge il professor Euge-nio Coccia.

Nel 2016 entreranno in funzione iprogetti Advanced Virgo e Advan-ced Ligo, che disporranno di interfe-rometri più grandi. Poi arriverannointerferometri sotterranei, e altrinello spazio, che utilizzeranno deisatelliti artificiali. Forse, sperano i ri-cercatori, oltre a censure i buchi ne-ri della nostra e delle alter galassiecapteremo l'eco gravitazionale delBig Bang.

Intanto, però, a Cascina e aL'Aquila si brinda. «Il risultato cheabbiamo annunciato per me è unagioia straordinaria» sorride Euge-nio Coccia. «Sono felice come scien-ziato, sono felice come direttore. IlGran Sasso Science Institute è un'ec-cellenza italiana, e un luogo dovel'Italia incontra il mondo».

Stefano Ardito

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L'interno dell'alloggio laser della grande antenna Virgo

DIFFICILE-LE W11aLUMILE®_ ®«

', 11E SCOPERTE DEI

FISICI SONO NATI»

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Ecco la musicadell'universo

Storico annuncio dagli scienziati di Washington e di Pisa: registrate per la prima voltale onde gravitazionali. «In una frazione di secondo emessa l'energia di tre masse solari»

L'ANNUNC I OR 0 MA Tutti lo sapevano ma nessu-no osava confermarlo. Ci sono vo-lute ben due conferenze stampa insimultanea, una a Washington eun'altra a Cascina (Pisa), un artico-lo pubblicato sulla rivista PhisycsReviews Letters e 12 sul sito ArXiv,per ufficializzarlo: per la prima vol-ta sono state avvistate direttamen-te le onde gravitazionali, quelle per-turbazioni del campo gravitaziona-le prodotte da un cataclisma astro-fisico avvenuto nell'universo pro-fondo. Definite anche come incre-spature dello spaziotempo, la loroosservazione conferma un'impor-tante previsione della relatività ge-nerale di Albert Einstein del 1915.Ora il cosmo verrà studiato comenon è mai stato fatto finora.

IL PRIMO AVVISTAMENTOIl primo ad aver avvistato le ondegravitazionali è proprio un italia-no, Marco Drago, un ricercatoreche lavora al centro di calcolo Atiasdel Max Planck Institute ad Hanno-ver nell'ambito della collaborazio-ne Ligo (Laser Interferometer Gra-vitational-wave Observatory), ne-gli Stati Uniti. In particolare, loscienziato ha ricevuto la maïl di "al-lerta", laquale segnalava che le duegrandi antenne di Ligo hanno regi-strato le onde gravitazionali pro-dotte dalla collisione tra due buchineri. Un incidente cosmico avvenu-to un miliardo e mezzo di anni fa,quando sulla Terra facevano la lo-ro comparsa le prime cellule evolu-te in grado di utilizzare l'ossigeno.Trovare queste lontanissime vibra-zioni è stata un'impresa collettivaacui hanno collaborato 1.004 ricer-catori appartenenti a 133 istituzio-ni scientifiche di tutto il mondo.L'Italia, insieme a Ligo, ha giocatoun ruolo chiave con la collabora-zione Virgo, che fa capo all'Europe-an Gravitational Observatory(Ego), fondato dall'Istituto Nazio-nale di Fisica Nucleare (Infn) italia-no e dal Centre National de la Re-

cherche Scientifique (Cnrs) france-se. Non a caso una delle due stori-che conferenze si è tenuta ieri inprovincia di Pisa.

Per la fisica il risultato è doppia-mente sorprendente perché, oltrea conferrnarel'esistenzadelle ondegravitazionali, fornisce anche laprima prova diretta dell'esistenzadei buchi neri. «Abbiamo osserva-to il primo evento in assoluto nelquale una collisione non producedati osservabili, se non attraversole onde gravitazionali», spiega il co-ordinatore della collaborazioneVirgo, Fulvio Ricci. «Tutto è duratouna frazione di secondo, ma l'ener-gia emessa è stata enorme, pari a 3masse solari», aggiunge.

I due buchi neri formavano una"coppia", ossia un sistema binarionel quale l'uno ruotava intorno al-l'altro. «Avevano una massa rispet-tivamente di 36 e 29 volte superio-re a quella del Sole. Si sono avvici-nati - racconta Ricci - ad una veloci-tà impressionante, vicina a quelladella luce. Più si avvicinavano, piùil segnale diventava ampio e fre-quente, come un sibilo acuto; quin-di è avvenuta la collisione, un gi-gantesco scontro dal quale si è for-mato un unico buco nero. La suamassa è la somma di quelle dei duebuchi neri, ad eccezione dellaquantità liberata sotto forma di on-de gravitazionali».

Ma ancora più importante è chequesto traguardo apre una nuovafinestra sul cosmo. L'osservazionedelle onde gravitazionali contribui-rà a far luce sugli aspetti dell'uni-verso finora inaccessibili per viadei limitati strumenti di osservazio-ne astronomica. «Questa straordi-naria scoperta apre un'emozionan-te finestra sull'universo, - commen-ta Antonio Masiero, vicepresiden-

te dell'Infn e vicepresidente delCouncil di Ego - da oggi, le ondegravitazionali si aggiungono aimessaggeri cosmici che già studia-mo, come i fotoni e i neutrini di altaenergia, i raggi cosmici e l'antima-teria».

UN'INCESSANTE ESPLORAZIONE«L'astronomia gravitazionale èuna nuova affascinante frontieradell'incessante esplorazione co-smica che vede da sempre l'Infn inprima linea», conclude Masiero.Tutto questo è stato possibile gra-zie agli speciali rivelatori dei dueesperimenti, Ligo e Virgo. Sono gliinterferometri laser: quelli ameri-cani hanno già ricevuto un impor-tante aggiornamento tecnologico,quelli di Virgo sono in fase di imple-mentazione.

Valentina Arcovio

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Com'è fatto un interferometroLe ondegravitazionali

Increspature celio spotiote#npo : f , [GacotaL'llsì'', Srllcl(scontri ci buchi nerio Stelle r ;4i) cheSi pi olinL-1C;S nel cosmoalla velocità celia luce

È una struttura composta da due bracci di 3 km disposti ad angolo rettoAl loro interno una serie di specchi che fanno rimbalzare avantie indietro la luce prodotta da un laser )

Dove si trovanoSono situati negli Usa e a Cascina (Pi)

di isolamento sismi(

Le torriContengono specchisospesi con un sistema i/ / Specchio

onda gravitazion ale 1 due f :sci di luce laser

Rivelator

sono ncombmati in modoche non arrivinoal rivelatoreL'arrivo di un'ondagravitazionale produceun'infinitesimavariazione dellalunghezza dei bracci

Si produce cosìuno sfasamento trai fasci laser che vieneregistrato dal rivelatore

iii it; i; 7(ti"i; i;41 LS vuoto +11°í:i; "#3: e::S S:ê#Sfti3 ('SSii'.— # , i.ir:aponenti

Che cosa sonole ondegravitazionali

Ipotizzate dalla teoria dellarelatività di Einstein, le ondegravitazionali sono le "vibrazioni"dello spazio-tempo provocate dafenomeni violenti , come collisionidi buchi neri , esplosioni disupernovae o il Big Bang che hadato origine all'universo. Come leonde generate da un sasso checade in uno stagno, le ondegravitazionali percorronol'universo alla velocità della lucecreando increspature dellospazio-tempofinora invisibili econservano memoria degli eventiche le hanno generate.

Come è stato p1possibilecatturarle

È stata la collisione tra due buchineri avvenuta un miliardo di annifa a provocare il primo segnaledelle onde gravitazionali , rilevatodalle antenne dello strumentoLigo. Perla fisica è un risultatosenza precedenti. Rilevare unsegnale così debole in modo cosìpreciso è stato possibile grazieall'aggiornamento tecnologicoche ha aumentato la sensibilitàdegli strumenti di primagenerazione dei rivelatori. C'èstato un rilascio di energiaspaventoso, come se tre Solifossero spariti in un lampo.

LA SIMULAZIONE Lo scontro tra due buchi neri (foto ANSA/NASA)

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«High -tech e l 'opportunità che cercavoMa non rinuncio allo sport, con mia moglie»Il trentenne Riccardo Biasini: Testa Motors, all'avanguardia per auto elettriche

PALO ALTO - (California) Dallemacchine elettriche agli studiin Tesla sulla guida autono-ma, senza conducente. Finoai contatti con SpaceX, cheha come obiettivo quello dipermettere la vita umana sualtri pianeti. A Palo Alto, lacittadina californiana dovehanno sede i popolari Face-book, Linkedin e Amazon, vi-ve e lavora il piacentino Ric-cardo Biasini, 30 anni. Un ge-nietto già dalle superiori (hafrequentato il Gioia) capacedi eccellere alle Olimpiadi diMatematica e Fisica e di spic-care il volo verso la ScuolaSuperiore Sant'Anna, uno deimaggiori poli d'eccellenzadell università italiana. Spic-ca il volo, Riccardo, e arrivanello "spazio", laureandosi in

ingegneria aerospaziale, pri-ma, e, poi, in ingegneriadell'autoveicolo. Fa uno sta-ge al Fermilab di Chicago, siinnamora degli Stati Uniti edi Valentina, che sposa a LasVegas. Ma nel cuore manca-no tre cose: «Famiglia - ci di-ce -, amici e pisarei e fasò».

Riccardo, perchè hai cer-cato Tesla?

«Alla fine del mio quinto

anno di università, stavo fa-cendo uno stage alla Dallara,in provincia di Parma. Dalla-ra sviluppa e produce telaiper auto da corsa di varie se-rie sportive e per qualche an-no ha prodotto telai per scu-derie di Formula 1. Il mondodelle corse mi affascinava,ma volevo concentrami suqualcosa che potesse avereun impatto sulle persone. I-

L i scelta cunh ocurl ente:« Iinno per Ia mia cilia,>

niziai a riflettere su come sa-rebbe stato bello se tutte lemacchine fossero elettriche:niente inquinanti e rumore.Non solo. Le macchine elet-triche saranno presto indi-spensabili visto che, secondole stime odierne, le risorse dipetrolio si esauriranno entroi prossimi 50 o 100 anni. TeslaMotors era l'azienda di autoelettriche che più concreta-mente cercava di proporre unprodotto competitivo, forseaddirittura migliore dellemacchine a combustione in-terna. Vendevano già il primomodello, la Roadster: una bi-posto capace di accelerare da0 a 100km/h in meno di quat-tro secondi. Unavoltalaurea-to sono rimasto alla The OhioState University come ricer-catore per qualche mese, fino

a quando sono stato final-mente chiamato per un col-loquio alla Tesla. Alla fine del2010 ero a Palo Alto».

Restando per il momentosul nostro pianeta, quali so-no le luci e le ombre della vi-ta negli States?

«Libertà, specialmente inSilicon Valley, significa op-portunità. La silicon Valley,che si estende dalla città diSan Francisco a quella di SanJose, è poco più grande dellaprovincia di Piacenza e ospitacirca tre milioni di residenti.In questo piccolo lembo diterra si concentrano le azien-de high-tech che hanno

rofondamente influenzatota vita delle persone di tuttoil mondo. Basti pensare a(;oogle, Facebook, Apple, In-tel e molte altre. La forte re-

sponsabilità individuale e lascarsa assistenza sociale so-no l'altra faccia della meda-glia: circa il 15% dei cittadiniamericani rimane senza co-pertura medica e circa il 2%degli americani (1"%% in Ca-lifornia!) sono senzatetto. Piùdel 301% degli americani nonha investito in fondi pensio-ne».

Tua moglie Valentina lavo-

ra in Google, vero?«E responsabile per l'Ame-

rica Latina. Ci siamo cono-sciuti nove anni fa, in vacan-za a Miami. Lei è di Cesenati-co e ha lavorato in Spagnaper qualche anno mentre ioFinivo gli studi a Pisa e poi ne-gli Stati Uniti. Nel 2011 mi haraggiunto in California, ci sia-mo sposati a Las Vegas e daallora viviamo insieme nellaBay Area. Facciamo lunghiviaggi in bicicletta almeno ta-na volta all'anno. Tre anni fasiamo partiti (la San Franci-sco e siamo arrivati a Los An-geles, percorrendo più di 700chlornetri in 7 giorni. Que-st'anno invece abbiamo fattoil giro dell'isola di Maui, nelleLlawaii, passando perla cingadel vulcano Ilaleakala, a oltre3000 metri di altitudine».

Lo sport ti ,piaceva fin daquando ti si vedeva sul Po,tra le canoe della Vittorino.

«Ci allenavamo tutti i gior-ni, incluso il sabato pomerig-gio e la domenica mattina. InCalifornia ho fatto un po' diarrampicata sii roccia e Mo-tocross, ma la vera passionel'ho trovata due anni fa nel-l'arte marziale del Brazilian

Jiu-litsu. Mi alleno quotidia-namente e competo a livelloagonistico».

In bici tra le Isole llawaii,impegnato ogni giorno nellosport e con un contratto inTesla per ricerche che posso-no fare del bene alla gente. Cifai sognare uno stile di vita-lavoro che in Italia sembratroppo lontano.

«Negli Usa non è possibileassumere stagisti laureati,mentre in Italia lo stage vienespesso utilizzato come esca-motage per evitare assunzio-ni. D'altra parte bisognereb-be incentivare la flessibilitàlavorativa: assunzione a tern-po indeterminato non devesignificare impossibilità di li-cenziamento. Nella facoltà diingegneria, vorrei più con-

nessione con l'industria.Troppo spesso la ricerca uni-versitaria è fine a se stessa, di-stante dalle tematiche stt cuile aziende sarebbero dispostead investire. 1 direttori di di-partimerrto, dovrebbero con-siderare la vincita di fondi,soprattutto privati anzichépubblici, come mansionefondamentale del proprio la-voro. (ili stage in azienda, i-noltre, dovrebbero essere to-na parte complementare allapreparazione universitaria».

A Piacenza cosa augurare?«tiri po' più di apertura.

L'estate scorsa sono tornatoin vacanza e mi sono resoconto di quanto sia bella. Mipiacerebbe vedere più turistie più studenti universitari».

Malac.

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Einstein aveva ragione, ora ne siamo certilo studio del cosmo non sarà più lo stesso

LA SVO LTAo si sapeva da settimane. La vo-ce, appena sussurrata comefosse un pettegolezzo piccan-te, è passata d'ufficio in ufficio,

da un'università all'altra facendorapidamente il giro del mondo. Unsegreto di pulcinella ufficializzatoieri da un comunicato stampa con-certato tra Washington e Pisa: estato finalmente registrato un se-gnale attendibile di onda gravita-zionale. Se Albert Einstein fosseancora in vita - cosa poco probabi-le visto che avrebbe la bellezza di137 anni! - di certo ne sarebbe en-tusiasta. Un secolo fa, il fisico tede-sco, ormai famoso per un rosariodi brillanti teorie, dava alle stam-pe la più importante di tutte, quel-la della relatività generale. Doposoli tre anni le predizioni di questonuovo approccio al concetto digravità elaborato da Newton, e ri-scritto nell'ambito della relativitàspeciale che pretende l'unificazio-ne dello spazio con il tempo e asse-gna alla luce una velocità immuta-bile e invalicabile, poteva già van-tare un prima verifica. «Se ho ra-gione, in Germania diranno chesono tedesco, e in Francia che ap-partengo al mondo. Sennò i fran-cesi diranno che sono tedesco e itedeschi che sono ebreo», scrivevaAlbert alla madre, ansioso del ver-detto.

L'ATTORE E IL PALCOSCENICOPreoccupazione inutile. Da alloratutto è andato in discesa per que-sta sua creatura che lega e fa di-pendere l'un dall'altro l'attore e ilsuo palcoscenico, cioè la materia elo spazio-tempo che la accoglie.L'una modifica la geometria del-l'altro e questo influenza le traiet-torie della materia, in un do ut desformulato matematicamente cheè parte dei mali di testa degli stu-denti di fisica e che sembrerebbeessere il manuale d'istruzioni delcosmo per procedere, pochi attimidopo il Grande Scoppio, al gover-no dei suoi ingredienti. Eppure,dopo tanti esami passati con lode,alla relatività mancava ancora lavalidazione di un importante tas-sello: la previsione di un compor-tamento dinamico dello spa-zio-tempo in presenza di masseaccelerate.

L'idea è questa. Tutti sanno cheuna carica elettrica in movimentoaccelerato genera onde elettroma-gnetiche che si propagano nellospazio. E così, per esempio, chevengono prodotti i segnali dei tele-fonini. Per le masse soggette a for-ti accelerazioni Einstein aveva pre-visto un caso apparentemente si-mile, cioè l'instaurarsi di un'incre-spatura in movimento nello spa-zio-tempo. Le differenze tra i duefenomeni sono molteplici, però.Mentre nella teoria classica del-l'elettromagnetismo lo spazio incui si svolge l'evento è una sorta difondale preesistente e inalterabi-le, nella emissione di onde gravita-zionali lo spazio-tempo interagi-sce con l'oscillatore. La conse-guenza è una trattazione fisi-

POTREMO ESPLORARECORPI SINORAINACCESSIBILI. E GIASI PENSA DI COSTRUIREUN GIGANTESCOLABORATORIO SPAZIALEco-matematica più complessa,che scoraggia i non addetti ai lavo-ri. La gravità, poi, è capricciosa.Perché il segnale si produca, c'è bi-sogno che il complesso delle mas-se in gioco sia asimmetrico: pro-blema che le cariche elettrichenon hanno. E finalmente, mentrela radiazione descritta dalle equa-zioni di Maxwell viaggia semprecon lo stesso passo, qualunque co-sa facciano la sorgente e l'osserva-tore, la velocità con cui lo tsunamigravitazionale si trasmette non èfissata a priori: anzi, è un ghiottoparametro da determinare con leosservazioni, si diceva, sempre

che qualcuno riesca a vederle, que-ste benedette onde. Da qui la cac-cia iniziata alcuni decenni fa an-che qui da noi da autentici pionie-ri: gente che sapeva di lavorareper aprire la strada al futuro.

Per i cacciatori di onde gravita-zionali il problema è che il metroper misurarle si deforma insiemeallo spazio-tempo: come se, in ae-reo, voleste sapere a che quota sie-te basandovi sulla vostra distanzadal pavimento. Niente panico, pe-rò. Il risultato si raggiunge egual-mente confrontando due righellitra loro perpendicolari prima e du-rante il passaggio dell'onda. Nellapratica il marchingegno è una cop-pia di lunghissime piste su cui vaavanti e indietro un raggio laser incondizioni ottimali, perché la dif-ferenze da apprezzare sono davve-ro molto molto piccole. Di questilaboratori specializzati ce n'è unoanche in Italia, vicino a Pisa, fruttodi una collaborazione tra il nostra-no Infn e l'analogo francese. Forsetra qualche anno ce ne sarà un al-tro, gigantesco, nello spazio inter-planetario.

PROGRESSO SOCIALE E CIVILEPerché tanto sforzo? Perché sia-mo fatti per «servir virtute e cano-scenza» e perché le onde gravita-zionali sono una fantastica sondaper esplorare corpi sinora inacces-sibili, come i buchi neri, una cop-pia dei quali, litigando di brutto,ha causato il segnale appena sco-perto. Ma anche nel convincimen-to, sempre verificato, che l'avanza-mento del sapere è strumento diprogresso sociale e civile. Speria-mo che chi ci governa finalmentelo capisca e realizzi che non si pos-sono fare le nozze coi fichi secchi!

Massimo Capaccioli

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L. v L _! . e Albert Einstein , Nobel per lafisica nel 1921 . A 26 anniespose la teoria dellaCento anni fa la teoria relatività ristretta (foto AP)

della relativitàIl 25 novembre 1915, AlbertEinstein svelava la scopertadell'equazione di campo allabase della teoria della relativitàgenerale, che rivoluzionerà lafisica moderna. L'allora Pennedirettore dell'Istituto di fisicaall' Università di Berlinopresentava all'Accademiaprussiana delle scienze unabizzarra equazione di campoche legava tra loro, in modo deltutto inusitato, geometria dellospazio-tempo, velocità dellaluce e forza gravitazionale.Secondo tale equazione, cherappresenta il nocciolo teoricodella relatività generale, la forzagravitazionale infatti altro non èche la manifestazione dellacurvatura di una nuova entità,lo spazio-tempo (una specie ditessuto a quattro dimensioni,tre spaziali e una temporale, incui Ave il nostro Universo).

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Eccole, un secolo dopo EinsteinII segnale arriva dalla collisione fra due buchi neri avvenuta un miliardo di anni faE stata apertauna nuovafinestrasull'universosconosciuto

í

di Sabrina Chiellini1 CASCINA

L l'ora di dare l'annuncio almondo. Pochi istanti primadell'inizio della conferenzastampa organizzata nell'osser-vatorio Virgo, realizzato conun lavoro iniziato più di 25 an-ni fa, nella campagna di Casci-na. In quei campi dove un tem-po c'erano pecore e girasoliora si accendono i riflettori delmondo e si apre una nuova fi-nestra per capire l'universo.Quella che ai più sembravauna sfida difficile da vincere èdiventata realtà. Una sfidascientifica che l'Italia ha volu-to raccogliere investendo nellastruttura di Cascina 350 milio-ni di euro in 15-20 anni, siaperl'interferometro sia per gli sti-pendi di chi ci ha lavorato.L'annuncio . «We have detectedthem». Il portavoce dell'esperi-mento Virgo, Fulvio Ricci, to-glie subito ogni dubbio allaplatea composta da giornalistidi tutto il mondo e comunica,in inglese, che le onde gravita-zionali non sono più solo teo-ria: «Le abbiamo rilevate».Una scoperta epocale, per cap-tare l'emozione di chi ha lavo-rato al progetto non occorro-no laser e specchi di ultimissi-ma generazione. La conferen-za stampa che ha unito Casci-na e Washington ha illustratoil risultato di una scoperta che

apre una pagina nuova della ri-cerca scientifica, quella dell'astronomia gravitazionale. Sipotranno studiare anche nuo-vi corpi celesti, grazie a questonuovo messaggero. A un seco-lo dalla pubblicazione della Te-oria della relatività generale diAlfred Einstein gli scienziatiamericani ed europei hannointercettato per la prima voltale onde gravitazionali, teoriz-zate nel 1916 e rilevate dopocento anni di evoluzione daglistrumenti.II presidente Renzi . Prima an-cora della conclusione dellaconferenza e dei festeggiamen-ti il presidente del Consiglio,Matteo Renzi, ha telefonato"in diretta" al presidentedell'Istituto nazionale di fisicanucleare, Fernando Ferroni.Un fuori programma di pochiminuti, seguito dall'annuncioagli addetti ai lavori. Nella pla-tea anche i sindaci di Pisa e Ca-scina. «Era il presidente Renzi- ha spiegato Ferroni - volevacomplimentarsi personalmen-te perla scoperta».Le onde gravitazionali . Le verestar della giornata (ma siamosolo all'inizio) sono le onde im-percettibili che attraversano edeformano la materia. Sposta-menti più ridotti della misuradi un atomo e che parevano ol-tre la capacità di rilevazione diqualsiasi strumento realizzabi-le. Il loro segnale - quello dellacollisione tra due buchi neriavvenuta un miliardo di annifa - è stato captato il 14 settem-bre 2015. Le onde sono state"misurate" da Ligo (Laser In-terferometer Gravitatio-nal-Wave Observatory), inUsa, e i dati sono stati analizza-ti dalle collaborazioni interna-zionali Ligo e Urgo, il maxiesperimento realizzato a Ca-

scina dall'Istituto nazionale difisica nucleare di Pisa. Virgo facapo allo European Gravitatio-nal Observatory (Ego) fondatoe finanziato da Istituto Nazio-nale di Fisica Nucleare (Infn) eConsiglio nazionale delle ricer-che francese (Cnrs). La scoper-ta, pubblicata sulla rivista Phy-sical Review Letters e sul sitoArXiv, era stata rivelata in ma-niera non ufficiale già nellescorse settimane. Troppo im-portante per restare a lungonel segreto dei laboratori.La scoperta. «L la prima rileva-zione diretta delle onde gravi-tazionali, apre un nuovo capi-tolo dell'astronomia», hannoripetuto i ricercatori che han-no lavorato all'analisi dei dai,raccolti nei mesi scorsi negliUsa. L'interferotnetro di Casci-na, invece, in questa fase è fer-mo. Si lavora per potenziarlo,a settembre riprenderà le mi-surazioni. L stato osservato ilprimo evento in assoluto nelquale una collisione non pro-duce dati "leggibili", se non at-traverso le onde gravitaziona-li. Tutto è « durato una frazio-ne di secondo, ma l'energiaemessa è stata enorme, pari a3 masse solari», è stato spiega-to. I due buchi neri formavanouna coppia, ossia un sistemabinario nel quale l'uno ruota-va intorno all'altro.

«Avevano una massa rispet-tivamente di 36 e 29 volte supe-riore a quella del Sole. Si sonoavvicinati ad una velocità im-pressionante, vicina a quella

della luce. «Più si avvicinava-no, più il segnale diventavaampio e frequente, come un si-bilo acuto; quindi avvenuta lacollisione, un gigantesco scon-tro dal quale si forviato un uni-co buco nero. La sua massa lasomma di quelle dei due buchineri, ad eccezione della quanti-tà liberata sotto forma di ondegra-Mazionali», ha aggiunto ilprofessor Ricci.II ministro Giannini. «Un nuo-vo successo per la fisica italia-na e un grazie a tutti i ricerca-tori che, con questa fonda-mentale scoperta, ci permette-ranno, d'ora in poi, di guarda-re al cielo con nuovi occhi. Co-me fece Galileo Galilei più di400 anni fa»: così il ministroper l'Istruzione, l'Università ela Ricerca, Stefania Giannini,commenta la scoperta delleonde gravitazionali. «Dopo lascoperta del bosone di Higgs -osserva il ministro in una nota- la comunità internazionaledei fisici festeggia oggi un altroimportante traguardo scientifi-co: la prima conferma direttadell'esistenza delle onde gravi-tazionali. Un regalo per i 100anni della relatività generale diAlbert Einstein, che stato il pri-mo a pensarle e descriverlenelle sue equazioni».L'orgoglio dell 'Infn. «Adessocominciamo a studiare feno-meni sconosciuti», ha detto ilpresidente dell'Istituto Nazio-

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nale di Fisica Nucleare (Infn),Ferroni, commentando la sco-perta delle onde gravitaziona-li. «E un risultato che segna ilsigillo della teoria della relati-vit generale formulata esatta-mente cento anni fa: un regalodi compleanno per Einstein»,ha osservato. L'annuncio se-gna anche il coronamento diuna sfida tecnologica raccolta,da un lato da Stati Uniti, GranBretagna e Germania, con lacollaborazione Ligo, e dall'al-tro da Italia e Francia, con Vir-go. «C'è stato uno scambio ditecnologie a due direzioni - harilevato Ferroni - nel qualel'Italia ha dato contributi fon-damentali, esplorando il cani-po delle basse frequenze o conil sistema di sospensioni dell'interferometro Virgo, ideatodal padre del progetto, Adal-berto Giazotto (presente almomento del grande annun-cio). La Francia ha contribuitocon gli specchi».

fisabrichielliniIPROD'JZIONE RISERVATA

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LE TRE LEZIONIDELLO SPAZIO PROFONDO

Una struttura esterna diVirgo

di FABRIZIO BRANCOLIcosì un "incidente cosmi-co", lo scontro massivo

_ tra due colossali buchi ne-ri, avvenuto un miliardo di annifa in un luogo che non riuscia-mo a immaginare, ha fatto tal-mente rumore da farsi ascolta-re, oggi, da noi esseri umani delpianeta Terra. Eccola, quest'on-da, capace di raggiungerci rac-contando qualcosa di sé. Ci tra-volge. E ci portala vertigine del-lo spazio e del tempo, delle spie-gazioni che mancano, del sensodella vita.

C'è una fotografia che arrivada Cascina: decine di scienziatie ricercatori davanti alla sede

della gigantesca antenna oriz-zontale che capta impercettibilisegnali celesti. Non emergonoindividualità. L'obiettivo è lon-tano, per inquadrarli tutti. Sonoprotagonisti solo perché stannoinsieme. L'unica cosa grande èquello che hanno fatto: l'esperi-mento di vent'anni della loro vi-ta, la tesi di Albert Einstein di-mostrata, il lavoro di squadracon gli astrofisici statunitensi,in collaborazione e senza com-petere. Non è la foto di un unicocapitano coraggioso, è la rap-presentazione di un collettivoche progredisce perché sa di-ventare una cosa sola, abbatten-do distanze, lingue, singole am-bizioni. Ed è la prima macrosco-pica lezione di questa storia.

La seconda lezione è che legrandi scoperte, i colpi di genio,le svolte clamorose, spesso nonavvengono nelle metropoli: av-

vengono in luoghi piccoli. Co-gne Vinci, dove Leonardo trac-ciò i suoi primi disegni e imma-ginò le prime macchine prodi-giose. Livingston, in Louisiana,la sede di uno degli interferome-tri che hanno "pescato" le ondegravitazionali dalle profonditàpiù remote dello spazio, contasu 1.769 abitanti al censimentopiù recente, quello di sei an ni fa.La notizia che cambierà il no-stro modo di decifrare la crea-zione dell'universo arriva daquesto luogo minimo. Una chie-sa, una scuola, un ufficio posta-le, nelle paludi dell'estremosud-est americano. I due chilo-metrici bracci azzurri diVirgo, aCascina, corrono silenziosi lun-go la campagna, che qui sembraun po' la pianura padana, tranebbia e coltivazioni, piccoli ci-miteri, stradine sterrate e luccio-le. E la provincia nascosta. Inat-tesa. E vincente.

La scienza ha un ritmo quasimistico, aggettivo che a unoscienziato non piacerebbe. L'in-tuizione iniziale, il lavoro prepa-ratorio, le prime deduzioni, infi-ne la scoperta e le sue conse-guenze: sembra una musica,ogni nota discende dalla notaprecedente. Alberi Einstein nonpoteva provare tecnicamentequello che aveva capito, ma sen-za di lui le donne e gli uominidegli interferometri di Cascina,di Livingston odi Richland nellostato di Washington, sarebberoscomparsi da quella fotografia.Quello scatto non ci sarebbemai stato. Perché la terza lezio-ne è che il futuro è sempre unaconseguenza. E un'onda che ciinveste qui e oggi, ma viene daun misterioso altrove.

RfbrancoliI PRODUZIO!NE RISERVATA

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LI TTI LAVORA AL M ET Di BOSTON

Onde gravítazíonafi, ne l tetana scienziata livornese1 LIVORNO

Figura anche una scienziata li-vornese nei gruppi di ricercache a livello internazionale sioccupano delle onde gravita-zionali al centro del clamorosoannuncio di ieri: stiamo par-lando di Lisa Barsotti, 38 anni,che lavora in un tempio dellaricerca come il Mit (Massachu-setts Institute of Technology).Segnatamente è "principal re-search scienfist" al Kavli Insti-tute, un centro di ricerca astro-fisica e spaziale. In particolarele sue ricerche sulla rilevazio-ne di onde gravitazionali lecompie al Ligo, che è nato dall'alleanza fra due big americanicome il Mit e Caltech (Califor-nia Institute of Technology).Proprio il Ligo che in questeore è al centro dell'attenzionedella comunità scientifica in-ternazionale dopo lo straordi-nario annuncio di ieri.

Lisa è livornese, per la preci-sione è di Collesalvetti (non acaso l'hanno inserita fra i 360membri della pagina Face-book "Sei un vero colligianose...". Alle spalle ha gli studiall'università di Pisa («anche lìho trovato insegnanti moltopreparati che mi hanno fattoappassionare alla fisica») e, pri-ma ancora, al liceo Enriques(«dei miei prof ho un ottimo ri-cordo»): inutile dire che il di-ploma è stato non solo con ilvoto massimo ma anche conl'encomio solenne della com-missione.

La sua è la storia dell'ennesi-mo giovane talento che l'Italia

Lisa Barsotti , scienziata livornese , lavora al Mit a Boston

fa poco o nulla per valorizzare:c'è stato il dottorato in fisica el'assegno di ricerca all'Istitutonazionale di fisica: poi però èstato necessario volare oltreAtlantico per andare alla con-quista del futuro.

Lo ha raccontato in una in-tervista a Claudia Mantellassiper la rivista del Comune di Li-vorno realizzata nel 2011: «La-voro a un rivelatore di ondegravitazionali. Il mio impegnoquotidiano è l'ottimizzazionedi esso in modo da riuscire adaccedere a una parte semprepiù grande dell'universo». Lodescrive «come una grossa an-tenna che aspetta onde gravi-tazionali emesse da sorgentiastrofisiche come stelle di ne-troni o supernove». Le poten-zialità? «Immense», dice LisaBarsotti: «Si tratta di

"ascoltare" l'universo anzichéguardarlo coni telescopi».

Nell'intervista la scienziatalivornese mette il dito nellapiaga: sogna che il nostro Pae-se si accorga di «quante risorsevengono sprecate formandostudenti a livello eccellentesenza poi dare loro la possibili-tà di realizzarsi in Italia».

Ma il messaggio di Lisa co-glie nel segno anche per un al-tro aspetto: impegnarsi nellostudio - questo in sintesi il suoargomentare - è importantenon solo per entrare nel mon-do del lavoro «ma, come dice-va il mio prof. Sacripanti, è fon-damentale formare una capa-cità critica». E poi: «Bisognaformarsi, poi le opportunitàverranno».

ALTRI SERVIZI ALLE PAG. 2-3

lino niuinulili:inrti^.

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La scoperta. Osservate le "increspature" dello spaziotempopreviste cent'anni fa da Albert Einstein. Ruolo dell'Italia fondamentale

L'onda che arriva1\1 Z2'

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GIUSEPPE O. LONGO

\\\\ a notizia è di quelle che farroscalpore nel mondo dellascienza e so lo. Sembraproprio che il terzo millenniosi sia aperto all'insegna dellegrandi scoperte nel dominio

Iii. della fisica : nel 2012 il bosonedi Higgs e ora le onde gravitazionali. Pre-viste dalla teoria della relatività generaledi Einstein e cercate per decenni , e giun-ta finalmente ieri la confermaufficiale del-la loro osservazione diretta, avvenuta il14settembre scorso alle 10:50:45 ora italia-na. L'annuncio è stato dato durante dueconferenze contemporanee , una a Wa-shington e una a Cascina , in quel di Pisa.In effetti gli strumenti implicati nella sco-perta sono negli Stati Uniti il Ligo (Laser In-terferometer Gravitational-Wave Obser-vatory), consistente in due grandi rivela-tori - uno situato a Livingstone , in Loui-siana, e l 'altro a Hanford , nello Stato diWa-shington , a migliaia di chilometri di di-stanza ; e in ItaliaVirgo , un interferometrocostruito dall'Istituto nazionale di Fisicanucleare (Infn) a Cascina.I: osservazione del 14 settembre riguarda-va le increspature prodotte nel "tessuto"dello spaziotempo da un cataclisma co-smico avvenuto nell'universo profondo,cioè la fusione di due buchi neri, aventimassa pari a 29 masse solari l 'uno e 36masse solari l 'altro . In seguito alla fusionesi è formato un nuovo buco nero più mas-siccio , di circa 62 masse solari , ma primache esso si stabilizzasse , nell'ultima fra-zione di secondo dell 'evento, sono stateprodotte le onde rilevate.I: osservazione conferma un'importanteprevisione della teoria della relatività ge-nerale di Albert Einstein. Non è certo laprima volta che fenomeni ed eventi pre-visti , per via teorica, dal grande fisico so-no stati poi verificati per via sperimenta-le, ma la conferma di ieri è giunta dopo un

secolo, come una sorta di grande e pre-zioso regalo postumo. Fu infatti nel no-vembre del 1915 che Einstein presentò lasua teoria all'Accademia prussiana delleScienze, in quattro comunicazioni tenutenei giovedì di quel mese, l'ultima il 25 no-vembre. L'anno dopo, 1916, le quattro re-lazioni confluirono in un corposo artico-lo pubblicato sulla prestigiosa rivista `An-nalen der Physik , a quei tempi forse la piùimportante del mondo. È vero che centoè un numero come tutti gli altri, ma siamoportati a considerarlo un numero "tondo"che, applicato agli anni, ha un nome par-ticolare, secolo, e tutta la vicenda evoca ilconcetto di caso, di combinazione, di coin-cidenza. Questo forse non sarebbe pia-ciuto ad Einstein, che era un convinto as-sertore del determinismo e per tutta lavi-ta si oppose, invano, all'avvento e altrionfo della meccanica quantistica, in cuisi annidava un pericolosogenne di indeterminismo.Celebre a questo proposi-to la sua frase: «Dio nongioca a dadi!» (Der Altewürfelt nich.t...Da tempo i ricercatori si in-dus triavano di confermarel'esistenza delle onde gra-vitazionali. Il padre delle ri-cerche in questo settore èconsiderato il fisico ameri-cano JosephWeber (1919-2000), soprannominato unpo' scherzosamente Gra-vity Joe, che negli anni 1960costruì il primo rivelatore abarre e sostenne di aver ri-levato le onde, affermazio-ne che gli verme contesta-ta ripetutamente e congrande veemenza. Nel 1972, nell'ambitodella missione lunare Apollo 17, GravityJoe fece inviare sulla luna un'apparec-chiatura per il rilevamento delle onde gra-vitazionali, che tuttavia non rivelò niente.La difficoltà è che le onde sono fenomeni

di entità piccolissima, quindi sono sovra-state dalle vibrazioni generate dal passag-gio di un treno, di un autocarro, e così via,anche lontanissimi. Dopo Weber, a in par-te grazie ai suoi tentativi, sono stati co-struiti rivelatori molto più grandi e quin-di più sensibili: ma purtroppo sono piùsensibili anche ai disturbi. Lidea vincen-te è di combinare i risultati di più appa-recchi collocati a grande distanza tra lorosulla superficie terrestre: se c'è un segna-le dal cosmo, esso è lo stesso per tutti i ri-velatori, mentre i disturbi che si sovrap-pongono al segnale sono diversi per cia-scun dispositivo e così si possono elimi-nare. Poiché sono vibrazioni del tessutodello spaziotempo, le onde gravitazionalisono state spesso paragonate alle onde so-nore, e in effetti possono essere anche tra-sformate in piccoli frammenti sonori. I te-lescopi a onde gravitazionali consentonoagli astrofisici di udire i fenomeni men-tre con i telescopi ottici li vedono.Einstein lavorava da solo con carta e ma-tita, ma oggi i tempi sono cambiati e co-sì i modi della ricerca: il risultato cheoggi si celebra è frutto di investimentiimponentie della collaborazione di ol-tre un migliaio di scienziati america-ni, australiani, francesi e italiani. Gli i-taliani sono stati protagonisti di que-sta scoperta come della scoperta delbosone di Higgs, confermando lagrande tradizione degli studi di fisi-ca che da sempre contraddistingue

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il nostro Paese da Galileo in poi. «Lascoperta - ha commentato Fer-nando Ferroni, presidente dell'Infn-premia il gruppo di scienziati che haper-seguito questa ricerca per decenni, cui l'I-talia ha dato un grande contributo, figliodi quella scuola che negli anni 70 del se-colo scorso si formò intorno alle figure diEdoardo Amaldi, Guido Pizzella, Adalber-to Giazotto, e che oggi vede i nostri ricer-catori protagonisti» (fanno parte del co-imitato dell' "Edoardo Amaldi Conferencesori GravitationalVNWaves", la serie di confe-renze internazionali biennali dedicate aquesta ricerca, Massimo Cerdonio, FulvioRicci ed Eugenio Coccia).E così come quattro secoli fa Galileo, pun-tando il telescopio verso il cielo rivoluzionòle nostre concezioni astronomiche e filo-sofiche, così oggi la conferma dell'esi-stenza delle onde gravitazionali apre sce-nari di grande suggestione. Siccome rive-lano la fusione di due buchi neri, le ondene comprovano l'esistenza così come è

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previstadalla relatività generale. Fino-ra gli astronomi possedevano molte pro-ve circostanziali dell'esistenza dei buchineri, prove ricavate dall'osservazione del-le stelle e delle nubi di gas surriscaldatoche orbitano intorno ad essi, ma non ave-vano prove dirette della loro esistenza. I-noltre le onde dimostrano che nell'uni-verso avvengono violenti fenomeni di fu-sione, non solo tra i buchi neri, ma anchetra le stelle di neutroni. Ponendo all'ope-ra più rivelatori si può determinare la di-stanza e la direzione del cataclisma rile-vato. Si può anche ricavare un metodo al-ternativo per misurare la velocità dell'e-spansione dell'universo. Ovviamente, co-me sempre accade, per un problema ri-solto, altri cento se ne presentano. Maque-sto è il bello della scienza.

O RIPRODU]JONE RISERVATA

Tramite una rete di interferometri situati negli Usa e a Cascina (Pi)

COME É FATTO UN INTERFEROMETROStruttura composta da due bracci di 3 km disposti ad angolo rettoAl loro interno una serie di specchi che fanno rimbalzare avantie indietro la luce prodotta da un laser ...

Le torriContengone.- spe r:t.rsospesi t fì r,h?r plr-di Ítólflnlrf'rtGC;CIrÌCC

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I due fasci di luce lasersono ricombinatiin modo che nonarrivino al rivelatoreL'arrivo di un'ondagravitazionale produceun'infinitesimavariazione dellalunghezza dei bracci

Si produce cosìuno sfasamentotra i fasci laserche viene registratodal rivelatore

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Ieri l'annuncioda Washingtone da Cascina, dovesi trova una delle treapparecchiatureche hanno consentitodi individuarele prime prove concretedell'esistenzadi questi oggettidal campo gravitazionalecosì forte che nullane può sfuggire

In alto,un'ipoteticacollisionetra buchineri.Sopra,da sinistra,AlbertEinsteine l'appuntoin cui avevapredettole onde

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EI NSTEI N AVEVA RAGIONE

Trovata la scorciatoia per l'universoBuchi neri, provata l'esistenza di onde gravitazionali. Il concetto spazio-tempo apre nuove frontiered i Vittorio Macioce dell'universo, un miliardo e mezzo di anni fa.

Non è una trasmissione radiofonica F la finescritto in termini matematici nella relativitàgenerale.

Immaginate di stare dentro un grande vi-deogame. Non siete né i programmatori (...)

segue a pagina 14Greco e Grossi alle pagine 14-15

il 14 settembre 2015. Sono le dieci e di una caccia cominciata esattamente un se-cinquanta del mattino , ora italiana , e colo fa. Quell'uomo un po' buffo con i capelliquello che avete ascoltato è il rumore bianchi scompigliati aveva ragione : l'univer-

di un'onda che arriva dal tempo profondo so è sempre più simile a come lui l'aveva

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r: ' '%i ie l%a !;2!o!;r,,

dalla prima pagina

(...) e neppure i giocatori. Siete ipersonaggi e nessuno vi ha spie-gato le regole del gioco. Non sa-pete bene neppure dove state.Dovete cavarvela da soli ed è unpensiero che bene o male vi as-silla da quando siete nati, comeindividuo e come creature.Ogni tanto qualcuno con intelli-genza speciale intuisce un pez-zo di software, lancia un'idea,mette in piedi una teoria, la tra-manda ai posteri. Tra questi c'èsoprattutto il signor Albert Ein-stein. Non è il solo, ma è traquelli fondamentali. E vi raccon-ta in che posto state, come fun-ziona il gioco. Vi dice che la gra-vità è una geometria, lo spa-zio-tempo è un campo, un len-zuolo, una tela. Cosa accade aun corpo con massa che si muo-ve nell'acqua, nell'aria, nel vuo-to? Genera onde, onde del ma-re, onde sonore, onde elettro-magnetiche. Se si muove nellospazio-tempo crea onde gravita-zionali. È questa l'intuizione diEinstein. Solo che finora le on-de gravitazionali erano una teo-ria, una funzione matematica.

3

Forse esistono davvero quellescorciatoie che uniscono due

due tempi lontaniPer percepirle serviva l'incon-tro tra due masse gigantesche.È successo, proprio all'internodel videogame, ma noi non losapevamo. È successo tantissi-mi anni fa che due buchi neri sisono abbracciati, facendo ungran casino, e quell'onda è arri-vata fino a noi solo adesso. Quelpassato è il nostro presente ecambia il modo di guardarel'universo.

Stiamo capendo molte cosedel gioco. Ci sono sogni, fanta-sie, fantascienze, che probabil-mente il software ha previsto.Non sono bachi del sistema eneppure trucchi che non funzio-

nano. Abbiamo immaginato ibuchi neri e sappiamo che so-no reali come la mela di New-ton. Sono punti dove la massasi concentra tanto da avvicinarequalsiasi corpo che si trova apassare nel suo campo gravita-zionale. Siamo arrivati a pensa-re che anche nella via Lattea cisia un buco nero. I nostri ro-manzi e i nostri film non ci ap-paiono così inverosimili. Quelleincrespature sulla trama dellospazio-tempo sono la prova deinostri sogni. Come quello di po-ter viaggiare in un tempo moltolontano al di là dei nostri oriz-zonti umani. Magari esistono

É come stare dentro unvideogame . Dove ilsoftware va solo intuito

Viaggiare in un'altradimensione , al di là deinostri orizzonti umani

quelli che scienza e letteraturachiamano worrnhole, il buco diverme, quelle scorciatoie checollegano punti distantidell'universo o addirittura altredimensioni. Gli scienziati lichiamano ponti di Einstein-Ro-sen. Li avete visti al cinema conInterstellar di Christopher No-lan. È la storia della ricerca diun'altra terra, di un'altra casa,passando per una di questescorciatoie. Oppure semplice-mente vi capiterà una mattinadi inseguire un coniglio nellasua tana e arrivare dall'altra par-te, dove il tempo è relativo euna regina di cuori vuole tagliar-vi la testa, non prima di averviinvitato a una partita di cro-quet. Dice Alice nel suo paesedelle meraviglie: «Tutto il mon-do, oggi, è roba dell'altro mon-do! E pensare che fino a ieri lecose avevano un capo e una co-da! E se mi avessero scambiatastanotte? [...] Ma se non sono lastessa, allora domando e dico:Chi cavolo sono? Ah, questa sìche è una domanda da cento-ventidue milioni!».

La risposta è quella di Albert.Buon videogame.

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L'EX SINDACO DI MILANO IERI A LODI PER LACCORDO SULLE FILIERE AGROALIMENTARI IN AFRICA

Letizia Moratti al Parco tecnologico padanoLa collaborazione era nata ai

tempi in cui Letizia Moratti erasindaco di Milano, ed aveva soste-nuto la nascita di un incubatore diimprese al Parco tecnologico pa-dano. L'ex primo cittadino dellametropoli lombarda, ieri, è torna-ta a Lodi, in una nuova veste, persiglare un accordo con SimoneUggetti, presidente della Fonda-zione Parco tecnologico, e pro-muovere la nascita di filiere agro-alimentari in Africa.Moratti, infatti, è ora presidente diE4Impact, una fondazione che sioccupa di formazione agli im-prenditori africani, e di sostegnoalle imprese italiane ed europeeche vogliono approcciare il mer-cato dell'Africa.Con questo obiettivo i due attorihanno sancito un accordo legato aformazione e ricerca, che potràportare alcune imprese dellastruttura di via Einstein a lavorarecon l'Africa; il tutto è avvenuto al-l'interno di un convegno che havisto la partecipazione di Sace,società italiana di credito al-l'esportazione, aziende, fonda-zioni, centri di ricerca e Ong perincrementare l'interscambio coni paesi africani. Gianluca Carenzo,direttore generale del Ptp, ha par-lato del lavoro del Parco negli ul-timi anni, con particolare atten-zione al ruolo in Expo2015, men-tre Alessandra Stella, direttorescientifico, ha illustrato alcuniprogetti incentrati sul continenteafricano, con lo scopo di fareun'analisi globale sui sistemi pro-

duttivi. Moratti, invece, ha spie-gato come l'Africa sia diventataun'opportunità di crescita da nonsottovalutare: «Il continente afri-cano, pur con i suoi problemi, stacrescendo molto. Ci sono miglio-ramenti nell'istruzione e nell'as-sistenza sanitaria, c'è una crescitaeconomica, trascinata dal settoreagroalimentare. In questo conte-sto, possono inserirsi anche im-prese italiane, che aiuteremo nel-la creazione di un business plan».Per questo E4Impact, uno spinoff dell'Università Cattolica di Mi-lano, si occupa di formare im-prenditori africani, di creare col-laborazioni a lungo termine con leuniversità africane, e di favorire lapartnership con aziende italiane,in un'ottica di cooperazione in-ternazionale che vuole portare deibenefici concreti e duraturi aun'economia che ha bisogno disostegno per arrivare a un verosviluppo.Il sindaco Uggetti, in qualità dipresidente della Fondazione Par-co tecnologico, ha commentato:«Ringraziamo Letizia Moratti perl'attenzione che ha dimostrato perla nostra realtà, prima da sindacoe ora con E4Impact. Si tratta di unlavoro congiunto di sussidiarietàfunzionale generatrice di oppor-tunità, e non di sussidiarietà di-stributiva. Sta nascendo una nuo-va generazione di imprenditori, enoi metteremo a disposizione lanostra struttura e i nostri ricerca-tori».

Federico Gaudenzi

L'ACCORDO Il sindaco di Lodi e l'ex primo cittadino di Milano ieri al Parco

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Una dozzina di centri di eccellenza trasferiscono tecnologie e competenze alle realtà della Regione (e non solo)

Il sincrotrone ha reso robuste viti e cassetti

Katy MandurinoTRIESTE

L'imprenditore del mobileaveva un problema con la tenutadei cassetti: il sistema meccani-co si usurava troppo in fretta, laqualità del prodotto era com-promessa. Il fascio di luce delsincrotrone ha studiato la mi-crostruttura dei bulloni sottoaccusa e, grazie allo sviluppo diuna serie di sistemi magnetici,ha fornito all'azienda la soluzio-ne del problema.

Non c'è niente di astratto inquello che si fa all'interno delCentro di Ricerca Elettra Sin-crotrone di Basovizza, nei pressidi Trieste, polo internazionalepubblico-privato di assoluta ec-cellenza attivo dal 1993, unicocentro italiano aperto, gratuita-mente (vengono fatti bandi in-

ternazionali per selezionare iprogetti), agli "utilizzatori di lu-ce", ovvero a ricercatori e scien-ziati che arrivano in 1.ooo ognianno da ogni parte del mondo.Qui, due acceleratori diparticel-le (Elettra e Fermi) fanno sì chedalla luce prodotta con il movi-mento degli elettroni si possastudiare ogni tipo di materiale.Con unbudget annuale di 6o mi-lioni (di cui 27 dallo Stato) vieneprodotto puro know how, purainnovazione, non solo al servi-zio della comunità scientificama anche (a pagamento) al ser-vizio delle imprese. «Dall'attivi-tà sul trasferimento tecnologicoricaviamo 2,4 milioni di fattura-

.ITMarazzi (Centro Elettra):lavoriamo con le aziendesia per progetti spotche con contrattidi lunga durata

to annuo - spiega Marco Maraz-zi, responsabile dell'Industria)Liason Office -. Lavoriamo conPini e grandi realtà, in mediaogni anno si rivolgono a noi dal-le 20 alle 5o aziende, sia con pro-getti spot che con contratti dicollaborazione duratura».

Innovazione e ricerca hannoaTrieste anche altri nomi: Sissa,la Scuola internazionale supe-riore di studi avanzati, primoistituto in Italia a rilasciare il ti-tolo di Ph.D. equivalente al tito-lo di dottore di ricerca; Ictp, ilcentro internazionale di fisicateorica, aperto a Miramare nel1964grazie all'iniziativa del fisi-co pakistano Abdus Salam chepropose all'Agenzia interna-zionale per l'energia atomical'istituzione di un polo con sedea Trieste che permettesse lacollaborazione di scienziati ditutto il mondo; Ics, il Centro in-ternazionale per la scienza el'alta tecnologia; Iped, l'agenziadelle Nazioni Unite per la for-

mazione in campo ecologicoaperta dal ministero dell'Am-biente nel 2005; Icgeb, il Centrointernazionale per l'ingegneriagenetica e lebiotecnologie, sog-getto dell'Onu finanziato con 15milioni dal ministero degli Af-fari esteri e sostenuto da 63 Pae-si nel mondo. «Abbiamo ricer-catori che provengono da più di25 Paesi - spiega il direttore ge-nerale di Icgeb Mauro Giacca -.Contiamo su 50o addetti in trepoli: uno qui a Trieste, gli altridue a Nuova Dheli in India e aCittà del Capo in Sud Africa».L'Icgeb è vocato alla formazio-ne ma molte ricerche condottenel campo medico hanno enor-mi possibilità applicative. Co-me la scoperta di molecole ge-netiche in grado di rigenerare laparte infartuata del cuore: gliesperimenti sugli animali han-no dato buoni frutti e nel giro ditre anni si conta di arrivare al-l'utilizzazione sul mercato.

La vocazione scientifica e in-

ternazionale di Trieste, 30 cen-tri di ricerca e 14mila studenti ericercatori residenti , che rendo-no il capoluogo giuliano cittàitaliana con il più alto rapportotra ricercatori e occupati (40 sui.ooo ) si esplica attraverso unvero e proprio sistema territo-riale, il cosiddetto Sis, Sistemainformativo scientifico, notoanche come "Sistema Trie-ste": 87mila metri quadrati chesi trovano alle spalle della città,dislocati tra Basovizza, Padri-ciano e Miramare , in costantecrescita in termini di superfici,personale e laboratori , che com-prendono l'Università di Trie-ste, l'Area di Ricerca (AREASciencePark), il Sincrotrone,l'Ogs (Osservatorio di GeofisicaSperimentale), la Sissa e l'Ictp.Un'area internazionale e dina-mica, strategica perla comunitàscientifica internazionale, masempre più anche per innovarel'economia nazionale.

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Giornate di orientamento il 1 i e.1 8, febbraio. Il ffifebbr-aio incorz*-o e arzi-eprixraa con i genitorz alla Libreria Feikrinelli

Tonta "Università aperta' nel campus del PiontaAREZZO - Si svolgeranno il 17 e

18 febbraio gli open day in tutte lesedi dell'Università di Siena, le gior-nate di orientamento alla scelta delcorso di laurea rivolte agli studentidelle scuole superiori, agli insegnan-ti e ai genitori. Anche ad Arezzo sa-rà un'occasione da non perdere pervisitare il campus universitario delPiontae per ricevere tutte le informa-

zioni utili. Sono previsti incontri dipresentazione dei corsi e dei serviziuniversitari - dai programmi di mo-bilità internazionale alle borse di stu-dio, dalle opportunità di formazio-ne e ricerca alle iniziative di orienta-mento al lavoro - e momenti di con-fronto tra gli studenti e i laureati giàinseriti nel mondo del lavoro. Stu-denti e genitori potranno anche in-contrare docenti e tutor per colloquipersonali. Un altro appuntamentoper i genitori, su come facilitare enon ostacolare la scelta universita-ria dei figli, è quello con "Aspettan-do Università aperta". che si svolge-rà il 16 febbraio alle ore 18 presso lalibreria Feltrinelli di Arezzo. Per in-fonnazioni wwwumversitaperta.unisi.it, wwwdsfuci.unisi.it.

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"Ped iatr ic Simulat ion • !!

Oggi, giovedì 11 febbraio, e doma-ni, venerdì 12 febbraio, il Centro diSimulazione in medicina e profes-sioni sanitarie dell'Università delPiemonte Orientale Simnova ospite-rà la 1' edizione della "Pediatrie Si-mulation Experience", evento di for-mazione dedicato in particolare amedici specializzandi di area pedia-trica. La due-giorni è organizzata incollaborazione con specialisti del-l'Azienda Ospedaliero UniversitariaMeyer di Firenze, centro pediatricodi alta specializzazione e punto di ri-ferimento a livello nazionale. L'even-to, inoltre, gode del patrocinio del-l'Issih, Italian Society for Simulationin Healthcare e della Clinica Pedia-trica dell'ospedale "Maggiore". Itrenta partecipanti verranno espostia vari scenari di simulazione pedia-

trica con l'obiettivo di gestire pazien-ti critici con diverso grado di com-plessità rappresentati da un simula-tore, ossia manichini a grandezzanaturale che riproducono l'interopaziente, in ambientazioni clinicherealistiche. Utilizzando il simulato-re, gli studenti avranno l'opportuni-tà di valutare il paziente, prenderedecisioni terapeutiche (praticareuna terapia o decidere un iter dia-gnostico) e verificare in tempo realel'esito delle cure eseguite. Il manichi-no simulatore infatti, guidato da unistruttore, risponderà in manieratempestiva alle manovre terapeuti-che. Oggi, dopo la registrazione deipartecipanti e l'intervento di PaoloBiban, medico dell'Ospedale BorgoTrento di Verona, si svolgeranno lesimulazioni suddivise in "stazioni":

simulazione ad alta fedeltà pediatri-ca, simulazione ad alta fedeltà neo-natale, simulazione di Pediatrie Ad-vanced Life Support (Pals), gestionedel bambino ustionato (Abls), ge-stione delle skills non tecniche (lavo-ro in team e comunicazione), simu-lazione di maxi-emergenza, skillspratiche: accesso venoso centraleecoguidato, gestione delle vie aeree,rachicentesi e accesso intraosseo.Venerdì 12 il programma cominceràcon la lezione di Alberto Zambonidel Centro Simulazione Simannu diNuoro sulla Crisis Resource Mana-gement. Dalle 10 alle 17.30spazio al-le simulazioni deivariteam, per con-cludere, alle 17.30, con la closing lec-ture di Giuseppe Saggese della Clini-ca pediatrica dell'Università di Pisa.

cl.br.

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Al via a Siena le attività del Santa Chiara Labuno spazio di contaminazione che guarda al futuro

laboratorioUniversi

11AREZZO

E' stato inaugurato lunedìscorso il Santa Chiara Lab, ilnuovo laboratorio di innova-zione dell'Università di Sie-na.L'innovation lab dell'Ateneosenese è uno spazio laborato-riale, espositivo e di dialogomultidisciplinare al serviziodella, progettualità, finalizza-to a promuovere la socializza-zione fra studenti e l'acquisi-zione di competenze trasver-sali, l'occupabilità, dei giovanie l'innovazione in tutti i cam-pi. Questo progetto strategi-co e identitario dell'Ateneo,che viene messo a, disposizio-ne degli studenti e dei cittadi-ni in una, struttura concepitain modo del tutto innovativo,vuole essere una vera e pro-pria officina delle idee, doveattraverso l'ibridazione fra sa-peli potranno prendere vitanuovi progetti ideati dai gio-vani. "Quello che inauguria-mo con grande soddisfazio-ne - ha detto il rettore dell'Ateneo, Angelo Riccaboni -è l'inizio di un percorso in cuicrediamo molto e che voglia-mo si sviluppi contaminando-

ovazionesi con il territorio. Il SantaChiara Lab sarà uno spaziodedicato alle relazioni e all'imprenditorialità , proiettatoverso il futuro e lo scambiointernazionale. L'obiettivo èquello di fornire strumenti dipropulsione per le idee deigiovani. Non è un caso chequesta spinta all 'innovazionevenga, proprio dall'Universi-tà, che, come dice la parola, èun luogo aperto al mondo eall'universalità dei fenomenie del sapere . In quest'otticastiamo già lavorando perstringere accordi con aziendelocali, nazionali e internazio-nali".Il Santa Chiara Lab, ideatocome progetto all'interno del-la programmazione strategi-ca triennale dell'Università diSiena, ha ottenuto un finan-ziamento di 2 milioni di Eurodal ministero dell'Istruzione,dell'Università e della Ricer-ca. Pensato per gli studenti,coinvolge i ricercatori, rivol-gendosi contemporaneamen-te ad artigiani, imprenditori,fmanziatori, inventori, policy

maker, e mira a collaborarecon istituzioni culturali e poli-tiche, distretti, imprese, asso-ciazioni di categoria e del ter-zo settore.Il Santa Chiara Lab, in lineacon gli assi strategici indivi-duati dall'Ateneo nella pro-grammazione della propriamissione e delle proprie inizia-tive, concentrerà la sua attivi-tà progettuale in quattro am-biti fondamentali: salute (svi-luppo di conoscenze e tecno-logie innovative per la salutee il miglioramento della quali-tà della vita), sostenibilità eagrifood (qualità dell'alimen-tazione finalizzata al benesse-re e alla sostenibilità econo-mica, sociale e ambientale,all'educazione alimentare perridurre gli sprechi alimentari,alle politiche energetiche e laproduzione aziendale, alle po-litiche pubbliche per l'utilizzodel suolo e dei saperi consoli-dati), beni culturali (sviluppodi nuove progettualità legatealle potenzialità del contestoartistico-culturale, sociale eambientale, delle smart cities,e della fruizione dell'offertamuseale sul territorio).

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E' dedicatoai giovani,alla creativitàe all'imprenditorialità

Pagina realizzatain collaborazione. on l'Università di Siena,offstarrmpa.arezzo@?unisi.it

Nel campus universitario del PiontaSpazi per l'innovazione,ad Arezzo c'e Campus Lab

AREZZO - Uno spazio di innovazione è attivo daquasi un anno al campus universitario del Pionta. E'Campus Lab , nato da un progetto del Dipartimentoaretino dell 'Università di Siena. Qui gli studenti posso-no sperimentare nuove forme di didattica professiona-lizzante, sviluppare progetti, lavorare insieme , incontra-re rappresentanti del mondo del lavoro. A Campus Labil Dipartimento di Scienze della formazione , scienzeumane e della comunicazione interculturale ha dedica-to un'intera ala della palazzina ex Ram, oltre 400 metriquadrati . Campus Lab si differenzia dagli spazi univer-sitari riservati alla didattica tradizionale perché nasceper sperimentare il lavoro di gruppo, forme di autoap-prendimento , laboratori di start-up finalizzati a suppor-tare l'autoimprenditorialità, forme di didattica integra-ta tra scuola e università. Info www.dsfiici .unisi.it.