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LA MICROCOGENERAZIONE E IL SISTEMA ENERGETICO
Microcogenerazione e trigenerazione:
come trasformare le opportunità in un mercato reale
POLYGEN – Verona - SolarExpo
Stefano CampanariDipartimento di Energetica
Politecnico di Milano
20 Aprile 2007, Verona
2
Stefano Campanari
Cogenerazione e micro-cogenerazione
� La potenza media degli impianti cogenerativi italiani si assesta intorno ai 10 MWel(comprendendo alcune centinaia d’impianti basati su motori a c.i. di potenza media intorno a 1 MWel, impianti a turbogas e cicli a vapore a contropressione prevalentemente da 5-10 MWel, cicli a vapore a condensazione/spillamento ed infine grandi impianti a ciclo combinato). �Il contributo attuale degli impianti di cogenerazione di piccola scala (inferiore a 1000 kWel) risulta scarso, ma è su questa fascia di potenza e sul concetto collegato di “generazione distribuita” che si è concentrato negli ultimi anni parte dell’interesse degli operatori del settore energetico
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
MWe
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Italy
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Norway
Sweden
Gas Engines
Gas Turbines
Combined Cycles
Steam Turbines
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Stefano Campanari
La Micro-cogenerazione : premessa
La definizione attuale di microcogenerazione prende avvio dalla Direttiva Europea 2004/8/EC sulla cogenerazione, e qualifica come:
• “micro-cogenerazione” tutte le applicazioni con potenza elettrica installata inferiore a 50 kWel.
• “cogenerazione di piccola scala” le applicazioni con Pel < 1 MWel.
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Stefano Campanari
Scenario della micro-cogenerazione - 2
Central power station Step-uptransformer
ReceivingStation
DistributionSubstation
DistributionSubstation
Commercial
Industrial
Commercial
Residential
Gas Turbine
RecipEngine
RecipEngine
Fuel cellPhoto
voltaics
FlywheelBatteries
Fuel Cells
Distribuzione e generazionedistribuita
6-25 kV
AT: 130-380 kV
DistributionSubstation
Linee di distribuzione(AT 130-150 kV,
MT 10-20 kV,BT 380/220 V)
Micro-turbine
Rete di stabilimentoes. 380 V trifase
Stazioni di trasformazione
AllacciamentoAT (P>5-10 MW),
MT (P>100-300 kW), BT (P minori)
Gas Turbine
Cabina di ricezione
Linee di trasporto primario o elettrodottiItalia ≈40.000 km; connessioni internazionali (≈16Ita)
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Stefano Campanari
Scenario della micro-cogenerazione - 3
CENTRALE ENEL
0,691 Tepgas naturale
0,138Tep
0,862Tep
CALORE UTILE4342 Mega Joules
SISTEMA CONVENZIONALE COGENERAZIONE
295 gNOx
440 gSOx
87 gHC
371 kgCO2
7900 gNOx
14681 gSOx
289 gHC
2712 kgCO2
1 Tepmix combustibili
8195 gNOx
15121 gSOx
376 gHC
3083 kgCO2
CALDAIE
1823 gNOx
0 gSOx
376 gHC
1620 kgCO2
48 gNOx
114 gSOx
6 gHC
38 kgCO2
1781 gNOx
114 gSOx
382 gHC
1658 kgCO2
MICROCOGENERATORE AVANZATO
3617kWh 3617
kWh0.0136 Tep
mix combustibili
3907Mega Joules 435 Mega Joules
CALDAIAAUSILIARIA
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Stefano Campanari
Tecnologie avanzate ed evoluzionedella micro-cogenerazione
•Quali tecnologie avanzate?
�Celle a combustibile (Fuel Cell, FC)
�Microturbine a gas
�Motori Stirling
�Cicli ibridi (il futuro?)
�Altre tecnologie lontane dalla commercializzaizone (termofotovoltaico, effetto Peltier..)
•Per la trigenerazione:
�Integrazione con cicli frigoriferi / pompa di calore
�Integrazione con macchine frigorifere ad assorbimento
•La tecnologia consolidata sfrutta motori alternativi a ciclo Otto, oggi riproposti anche per taglie di pochi kW con soluzioni innovative.
Per tutte, nel breve e medio termine, si può pensare ad
una alimentazione per lo più a gas naturale (“metano”)
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Stefano Campanari
Tecnologie per micro-cogenerazione a gas naturale
•I costi attuali delle nuove tecnologie (tutte, tranne i MCI di taglia medio-grande!) risentono di volumi produttivi ancora molto limitati.
•Per le FC solo in prospettiva di medio termine si ritengono raggiungibili costi accettabili.
0 1 10 100 1000 104 105 1060
10
20
30
40
50
60
70
80
Celle a combustibile
MCFC
Mot.Stirling
Cicli ibridi con FC + turbina a gas
TPV
Micro-turbine a gas
Ciclicombinati
USC e IGCC
TG AD
TV
TG HD
PAFCSOFC
PEM
Motori a c.i
Taglia impianto [kW]
Ren
dim
ento
ele
ttric
o, %
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Stefano Campanari
I vantaggi della micro-cogenerazione - I
1) Vantaggi di risparmio energetico
� Come noto, il processo cogenerativo può consentire risparmi energetici significativi rispetto alla generazione separata dei due beni energetici prodotti dalla cogenerazione, vale a dire energia elettrica e calore.
� A seconda delle applicazioni, il tipo di “motore” più idoneo può cambiare; l’importante è che il suo utilizzo consegua un risparmio di energia, quantificabile con la nota espressione dell’ “Indice di Risparmio Energetico”(IRE o PES –primary energy saving index), recentemente ripresa dal DL 8 feb. 2007, n. 20 (attuazione direttiva 2004/8/CE):
Nota: il solo rendimento elettrico di per sé non conta (ad es. anche con ηel=10%, insieme ad un corretto recupero termico, si può avere IRE positivo)
100)QE
E1(PES
refth,
rec
refgrid,refel,
el
fuel×
+×
−=
ηηη
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Stefano Campanari
Potenziale di risparmio energetico
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1000
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Rendimento termico, %
Ren
dim
ento
ele
ttric
o, %
Micro-turbine a gas (Cap. 4)
Motori a combustione interna (Cap. 3.1)
Celle a combustibile ad acido fosforico e PEM (Cap. 5.2 e 5.3)
Cicli ibridi con celle a combustibile + turbina a gas (Cap. 5.6)
Celle a combustibile MCFC e SOFC (Cap. 5.4 e 5.5)
Motori Stirling (Cap. 3.2)
Sistemi TPV (Cap. 6.1)
IRE=0 scenario convenzionale
IRE=0 scenario avanzato
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1000
10
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40
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Rendimento termico, %
Ren
dim
ento
ele
ttric
o, %
Micro-turbine a gas (Cap. 4)
Motori a combustione interna (Cap. 3.1)
Celle a combustibile ad acido fosforico e PEM (Cap. 5.2 e 5.3)
Cicli ibridi con celle a combustibile + turbina a gas (Cap. 5.6)
Celle a combustibile MCFC e SOFC (Cap. 5.4 e 5.5)
Motori Stirling (Cap. 3.2)
Sistemi TPV (Cap. 6.1)
IRE=0 scenario convenzionale
IRE=0 scenario avanzato
Tutte le tecnologie consentono risparmi energetici importanti, se operano con recupero integrale del calore
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Stefano Campanari
I vantaggi della micro-cogenerazione - II
2) Vantaggi di riduzione delle emissioni
2500
3000
3500
4000
1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020
Business as usualCommitment
Mt of CO2
Year
15 %
Kyoto protocol and UE emission gap
Riduzione delle emissioni globali: CO2 (proporzionale al risparmio energetico)
Riduzione delle emissioni globali: NOx, CO, HC, polveri, facilmente inferiori rispetto alle centrali tradizionali
La micro-cogenerazione può puntare a motori caratterizzati da emissioni minori rispetto alle caldaie che sostituisce.
3) Altri vantaggi:�Allevia i problemi di saturazione delle grandi linee di trasporto elettrico;
�può contribuire all’aumento di affidabilità e qualità della rete (rischio black-out);
�può fornire occasione di ingresso sul mercato di nuovi operatori..
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Stefano Campanari
Trigenerazione- principi generali
0
15
30
45
60
75
90
105
mesi
Car
ico
(% d
i pic
co te
rmic
o)
Domanda termica
Domanda frigorifera
Domanda elettrica
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 120
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30
45
60
75
90
105
mesi
Car
ico
(% d
i pic
co te
rmic
o)
Domanda termica
Domanda frigorifera
Domanda elettrica
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
• La trigenerazione è la produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo• Trova applicazione per utenze caratterizzate dalla compresenza delle 3 richieste
energetiche, che possono presentarsi sia separatamente sia contemporaneamente• Scopo: aumentare il fattore di utilizzo dell’impianto (la redditività)
• Si può realizzare mediante (frigoriferi e pompe di calore)� gruppi a compressione: tradizionalmente impiegati, costi di impianto più
bassi� gruppi ad assorbimento: soluzione energeticamente efficiente quando
funzionano con il calore cogenerato, costi più elevati
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Stefano Campanari
Diffusione della micro-cogenerazione: Che cosa manca?
Alcuni esempi:
�Semplificazioni iter autorizzativi: ad esempio, eliminazione per i micro della necessità di creare una “officina elettrica” e relativi rapporti con UTF
�Semplificazioni interfaccia rete: ad esempio, standardizzazione e semplificazione di protezioni e sistemi di misura richiesti, evitando duplicazioni con i componenti già esistenti sulla macchina
�Bassi costi dei servizi di rete
�Fattori di “riconciliazione” nella cessione di energia elettrica alla rete non punitivi per i piccoli e microcogeneratori
�Introdurre incentivi che riconoscano i benefici ambientali dellamicrocogenerazione
��Sviluppare una normativa quadroSviluppare una normativa quadro di riferimento per agevolare la diffusione della microcogenerazione
SC1
Diapositiva 12
SC1 La procedura per diventare titolare diuna “officina elettrica”, con obbligo di scritture e di vidimazioniannuali in appositi uffici, sfianca il normale cittadino, poi ogniintervento di manutenzione sulla parte elettrica che richiedala rottura dei sigilli fiscali comporta il costo e il tempo persoper la presenza fisica dell’addetto.Stefano; 19/04/2007
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Stefano Campanari
L’iniziativa normativa UNI-CTI
A partire dal marzo 2006, il Comitato Termotecnico Italiano (CTI) ha costituito un gruppo di lavoro “Microcogenerazione” (SC4-GC405) che ha avviato lo sviluppo di una normativa tecnica UNI dedicata a queste tecnologie.
La normativa nasce per rispondere alla necessità, prevista già dalla Legge 239/2004 (Legge Marzano), di supportare i decreti attuativi sulla incentivazione e semplificazione delle procedure autorizzative per i sistemi di piccola cogenerazione.Il gruppo (coordinato dal prof. P.R. Spina – Università di Ferrara) ha suddiviso le attività in varie parti, secondo sottogruppi:• GL1: INTERFACCIA ELETTRICA (coord. G. Dell’Olio, GSE)• GL2: INTERFACCIA TERMICA (coord. V. Annoscia, ISPESL)
• GL3: INTERFACCIA COMBUSTIBILE (coord. R. Stella, Assotermica / Riello)
• GL4: EMISSIONI (coord. S. Comparato, CPL)• GL5: LOCALIZZAZIONE E TAGLIE (coord. R. Stella, Assotermica / Riello)
• GL6: RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI (coord. G. Pilati, Energia Nova)
• GL7: EFFICIENZA (coord. E. Macchi, Politecnico di Milano)
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Stefano Campanari
L’iniziativa normativa UNI-CTI - 2
Il GL “EFFICIENZA” sta mettendo a punto una norma rivolta in particolare alla misura e verifica dell’efficienza energetica dei sistemi di micro-cogenerazione. Si ha infatti che:
• La definizione dei minimi requisiti energetici di un sistema di micro-cogenerazione fa riferimento al funzionamento reale medio annuo del sistema e richiede il raggiungimento di un valore minimo di un indice (IRE) che valuta il risparmio energetico conseguito. • La verifica ex-post del soddisfacimento di questo requisito è dispendiosa e non giustificata soprattutto per impianti di taglia micro : ogni sistema dovrebbe essere munito di tre contatori “fiscali” dedicati -del gas o del combustibile utilizzato, di elettricità e di calore-, di cui solo il secondo dovrebbe essere presente con la vigentelegislazione (defiscalizzazione combustibile, officina elettrica, ecc.) .
Scopo della normativa è allora predisporre una metodologia di verifica ex-ante dei meriti energetici di un sistema di micro-cogenerazione, che consenta di qualificare le prestazioni energetiche con una serie di prove sperimentali condotte in laboratorio da un ente indipendente. Una volta certificato come “ad alta efficienza” il sistema dovrebbe potere essere installato senza particolari oneri di verifica energetica a posteriori.
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Stefano Campanari
L’iniziativa normativa UNI-CTI - 2
La normativa in fase di sviluppo per la parte “efficienza” prevede la classificazione di diversi tipi di sistema, in particolare:
� sistemi dotati di accumulo termico
� sistemi con regolazione on-off di tipo termico-segue
� sistemi con regolazione on-off di tipo elettrico-segue
� sistemi con regolazione modulante, di tipo termico-segue
per i quali vengono previsti diversi cicli di prova, sulla base dei quali vengono ricostruite le prestazioni medie annuali prevedibili del sistema, ed in particolare il valore di IRE o PES annuale.
� I cicli di prova sono del tipo accensione- mantenimento carico (al 100%, e a valori intermedi fino al carico minimo per i sistemi modulanti) – spegnimento;
� Per i sistemi dotati di accumulo si prevedono invece cicli di 24 h rappresentativi di “giornate tipo” invernali, di mezza stagione ed estive, con o senza produzione di freddo (per il caso dei sistemi trigenerativi).
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Stefano Campanari
Conclusioni
La possibilità di disporre di sistemi di micro-cogenerazione affidabili e dai costi di impianto sufficientemente contenuti, può indurre nel futuro forti mutamenti nell’impiantistica e nel modo di approvvigionarsi di elettricità di settori quali il civile e terziario: non più utenti passivi di una rete elettrica alimentata da grandi unità di produzione centralizzata, ma utenti attivi, che scambiano energia, a volte acquistandola, a volte vendendola, con una rete elettrica cui s’interfaccia una molteplicità di operatori.
Lo scenario tecnologico che si prospetterebbe vedrebbe l’inserimento nelle aree metropolitane di un gran numero di “centraline” destinate alla cogenerazione ad alta efficienza, basate sull’impiego di combustibili puliti come il gas naturale (o, se mai fosse disponibile, l’idrogeno), che soddisfino una porzione significativa dei consumi energetici delle utenze.
Per la sua diffusione, è necessario che questa tecnologia – potenzialmente “energy and emission saving” - non venga ostacolata da un quadro autorizzativo e tariffario disincentivante.
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Stefano Campanari
Per maggiori informazioni….
…abbiamo scritto un libro:
“La microcogenerazione a gas naturale”
(autori E. Macchi, S. Campanari, P. Silva –Dipartimento di Energetica del Politecnico di Milano, ed. Polipress)
ISBN 8873980161– www.polipress.polimi.it
� analisi delle tecnologie per micro-cogenerazione e trigenerazione
� effetti delle condizioni operative (temperatura e pressione ambiente, carichi parziali)
� quadro delle proposte di mercato
� prospettive di evoluzione
� parametri economici (costi investim. e O&M) e ambientali (emissioni)
� schemi impiantistici cogenerativi e bilanci energetici di riferimento