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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 1 LA METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO PER IL SETTORE GIOVANILE Daniele Tacchini MALGRATE (LC) 27 febbraio 2012

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LA METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

PER IL

SETTORE GIOVANILE

Daniele Tacchini

MALGRATE (LC) – 27 febbraio 2012

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PREMESSE

1- scambio recapiti “come una fiaccola trasmette il suo fuoco ad un’altra e non si

priva del suo calore, così è per la sapienza: colui che la riceve si arricchisce di sapere e chi la dona non se ne priva” (Numerio di Apamea)

2- la metodologia proposta è mia personale, frutto di esperienze e di confronto. Va presa come raccolta di mie idee da condividere o sperimentare o, se non interessa, da non considerare

“Quando insegni, insegna a dubitare ciò che insegni” (Josè Ortega y Gasset)

3- quando vedremo non può essere completo, per tempo e strumenti (non campo di allenamento), ma una serie di spunti per approfondire, magari insieme

“Stay hungry, stay foolish” (S. Jobs)

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I 4 fattori fondamentali della

prestazione sportiva

1- Motorio – atletico

2- Tecnico

3- Tattico

4- Psicologico – sociale

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La

piramide

delle

abilità

sportive

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In letteratura esistono parecchie definizioni.

Ideale è rifarsi a quella proposta da Coverciano.

E’ possibile pertanto classificarla in :

TECNICA DI BASE

Ossia tutti i contatti uomo – palla

TECNICA APPLICATA

Ossia tutti i contatti uomo – palla con presenza di un altro giocatore

Le abilità tecniche

DEFINIZIONE

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dominio della palla

calciare la palla

guidare la palla

ricevere la palla

colpo di testa

rimessa laterale

gioco del portiere

Le abilità tecniche

DEFINIZIONE TECNICA DI BASE

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Fase di possesso

palla

1. Smarcamento

2. difesa e copertura

della palla

3. passaggio

4. finta e dribbling

5. tiro in porta

Le abilità tecniche

DEFINIZIONE TECNICA APPLICATA

Fase di non possesso palla

1. presa di posizione

2. marcatura

3. contrasto

4. intercettamento

5. difesa della porta

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Va distinto in base alle età.

In generale vanno ricordati sempre i prerequisiti affinchè un bambino apprenda la tecnica :

Sa gestire le proprie capacità senso percettive ? (vede la palla ? La sente ?)

Ha strutturato i propri schemi motori di base (ad esempio il correre : sa correre ? Lo sa fare orientando la testa da altre parti ? Sa i tipi di corsa ?

Ha consolidato le proprie capacità coordinative ? (sa orientarsi nello spazio ? Come è la sua percezione spazio tempo sulle traiettorie ? La capacità coordinativa richiesta è nella sua fase sensibile ?)

Ha iniziato a strutturare le cap. condizionali (è veloce ? Ha limiti di forza o resistenza – anche in base a quanto fatto nella rimanente parte dell’allenamento ?)

Le abilità tecniche

COME ALLENO LA TECNICA ?

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Poi vanno individuati altri fattori

altrettanto adeguati :

- La proposta è motivante ? ha un

obiettivo chiaro ai bambini/ragazzi ?

- L’ho collocata nel giusto momento

dell’allenamento ?

Le abilità tecniche

COME ALLENO LA TECNICA ?

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 10 Daniele Tacchini 2012 10

Ricordiamoci il concetto di

multilateralità e polivalenza.

Le abilità tecniche

COME ALLENO LA TECNICA ?

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L’apprendimento della tecnica riguarda ogni fascia di età e tutti i livelli di prestazione. IL PROBLEMA E’ IL METODO DI INSEGNAMENTO CHE CAMBIA CON I TEMPI, CON LE RICHIESTE DEL GIOCO E LE CAPACITA’ DEI RAGAZZI

Il suo perfezionamento non cessa mai (es. allenatore portieri o grandi giocatori perfezionatisi negli anni : Tassotti, Conte).

Anche un atleta evoluto deve ripassarla continuamente (anche i grandi giocatori di serie A dedicano parecchio allenamento individuale ai fondamentali), ma è logico, perché i prerequisiti hanno la loro fase sensibile tra gli 8 e i 12 anni, che va potenziata in età giovanile.

Le abilità tecniche

QUANDO ALLENO LA TECNICA ?

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Le abilità tecniche

ALCUNE SEMPLICI REGOLE

L’automatismo del gesto si

acquisisce attraverso

ripetizioni e variazioni

delle stesse

D.T.

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Le abilità tecniche

ALCUNE SEMPLICI REGOLE

Ricordiamo che è cambiata la tempistica dell’esecuzione del GESTO TECNICO

Fino agli anni 80

VEDERE – SCEGLIERE – ESEGUIRE Adesso

SCEGLIERE – VEDERE – ESEGUIRE

Si può allenare la tecnica come negli anni ’80 ?

(Esercitazioni di tecnica pensante – S. SOLDANO)

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GIOCHI PER LO

SVILUPPO DI UNA

TECNICA

“PENSANTE”

E’ possibile strutturare delle esercitazioni di tecnica tradizionale, adattandole alle difficoltà del calcio moderno.

Qui di seguito un esempio, ma l’ideazione è affidata anche alla fantasia dei tecnici.

A parte in guida della palla in un breve percorso, contemporaneamente B e C si passano la palla sul posto (classico lavoro di tecnica a coppie). Uscito dall’ultimo cono, A passa a chi in quel momento non è in possesso palla (es. C). B a questo punto si gira e passa la sua palla al primo della fila che parte e ricomincia. B va invece a supportare il 2>1 che i gialli stanno disputando contro il suo compagno. I gialli che attaccano, e partono alla partenza di A, dovranno subito direzionare il gioco nella zona distante all’entrata di B. A e C invece si posizionano come originariamente B e C e ricominciano a passarsi la palla sul posto

VAR si disputa un 1>1 e parallelamente alla tecnica dei rossi si sviluppa un’analoga situazione anche per i gialli. A ogni fine percorso ogni squadra manda quindi in campo un giocatore determinato dalla distanza e velocità del percorso, creando una situazione di gioco non rigida ma in evoluzione.

VAR nel caso di “preaccordo” di passaggio tra A e B/C è possibile strutturare 4 giocatori (quindi D e E) disposti a quadrato per passaggio di palla a coppie, oppure a giro (anche con due palloni

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Le abilità tattiche

L’applicazione della tattica avviene attraverso due fasi, quella di possesso e quella di non possesso palla.

I principi generali in fase di possesso palla sono : - scaglionamento offensivo - verticalizzazione - acquisizione di ampiezza - mobilità - imprevedibilità o sorpresa I principi in fase di non possesso palla sono : - scaglionamento difensivo - azione ritardatrice e/o temporeggiamento - concentrazione - equilibrio difensivo - controllo difensivo o cautela

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Le abilità tattiche

Sviluppo dei principi

FASI

POSSESSO PALLA NON POSSESSO sostegno al portatore disposizione a zona superiorità numerica disposizione a uomo mantenimento p.p. disposizione misto corse in diagonale pressione corse di deviazione pressing gioco dalla parte cieca raddoppi movimenti ad incrocio fuorigioco sovrapposizioni passaggi all’indietro 1-2 e passaggi muro blocco velo ed esca variazione ritmo gioco in 4°/5° battuta

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I GIOCHI DI POSIZIONE

Giochi di posizione con possessi palla strutturati

2>2 + jolly interno e 2 jolly esterni

Si disputa una mini partita con due giocatori in campo per squadra (un dif e un centroc) e un jolly (una punta) e due esterni jolly che giocano lungo le linee laterali

Ogni squadra se gioca bene con i jolly si trova quindi a disputare un 5>2 strutturati con le posizioni di due giocatori in linea bassi (o uno basso e uno alto), due esterni e una punta. I difensori, non p.p., invece difendono porta/porticine e profondità.

Gli aspetti di tattica da curare sono :

1- orientamento corpo sempre in direzione palla-porta

2- ripartenza veloce sfruttando il giocatore + avanzato (verde solitamente che si abitua a rientrare e salire)

3- temporeggiamento dei due difensori che chiudono orientando/stringendo gli spazi e evitando tagli dell’attaccante + avanzato

4- cambio gioco continuo, sfruttando anche e soprattutto gli esterni che devono essere sempre sulla linea palla

5- sempre muovere la palla

6- il centroc che da la palla all’esterno va subito sotto la linea della palla a sostegno, l’altro in profondità

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NON POSSESSO

Palla coperta – palla scoperta

Si intendono con questi termini la palla non giocabile (coperta - chiusa) o giocabile (scoperta – libera - aperta) dall’avversario. Delle due la seconda è sicuramente più pericoloso e da allenare. Prima va insegnata la lettura di tali situazioni e poi dati dei principi di gestione. Si parte con allenamenti a squadra schierata, per poi diminuire il numero di giocatori e poi mettere la squadra in situazioni di handicap al fine di assumere i PRINCIPI di azione che sono in particolare . 1.Nel dubbio si SCAPPA ossia si difende la profondità 2.Uno dei giocatori, ossia quello più in prossimità della palla, sale a impattarla o a contrastare l’avversario (che potrebbe essere spalle alla porta) e gli altri scappano (CONCETTO + MARCO – COPRO E viceversa) 3.Si scappa fino a che l’avversario è in zona tiro (riferimento il difensore pesta la linea bianca dell’area – a meno di un tiratore di qualità superiore e allora la linea di riferimento è più avanzata), poi il difensore deve uscire, con gli altri che coprono, anche se l’avversario ha palla libera. L’uscita sarà cauta (a meno di uscire per prendere almeno l’uomo) e invitare (molto difficile) l’attaccante ad andare dove vogliamo tenendo in considerazione che la regola è : IL DIFENSORE DEVE FAR FARE SEMPRE LA PRIMA MOSSA ALL’ATTACCANTE, INTANTO QUESTI VA SEMPRE DOVE VUOLE LUI (es. Robben)

Diventa quindi determinante la posizione del corpo con cui si scappa (A COLTELLO) ossia in corsa laterale incrociata (NO ALL’INDIETRO) GUARDANDO PALLA E PORTA (tranne che con palla laterale in cui lo sguardo è sulla palla e l’esterno opposto deve guardarsi anche alla spalle (quindi corpo già direzionato con le spalle verso l’esterno opposto)

Ricordarsi che il movimento (ricerca palla) dei giocatori va sempre in avanti, si difende in avanti, la copertura la dà il compagno dietro. In attacco l’atteggiamento

è identico, soprattutto su palle inattive dove non si cerca mai la palla correndo all’indietro. Per questo è importante la comunicazione (di chi c’è dietro) e la

posizione del corpo soprattutto dell’ultimo opposto alla palla che deve “aprire” le spalle all’esterno, così da vedere più campo possibile.

Il gol lo prendo come voglio io ! (R. Ulivieri)

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Anche per il possesso esiste la palla coperta e scoperta con le stesse caratteristiche del non possesso. In questi casi vanno allenate : 1- le letture della posizione palla, 2- la postura del corpo (palla-porta), 3- della comunicazione verbale (UOMO-SOLO e poi CORTO-LUNGO) e non verbale (CONTROMOVIMENTI e ATTACCO SPAZI PREDEFINITI=SCHEMI) 4- i concetti di attacco della seconda palla (valida anche per il non possesso, ma utile in fase offensiva perché più note le nostre capacità e giocate)

POSSESSO : Palla coperta – palla scoperta

Alcuni principi:

1- corsa sempre guardando palla e porta

2- il contromovimento (dentro-fuori corto-lungo o viceversa, va sempre fino a “leggere” il numero della maglia dell’avversario diretto

3- mai passaggi orizzontali e corse verticali (sempre sulle diagonali)

4- attacco porta con unica punta sul primo palo, due su primo e secondo, tre con primo secondo e limite dell’area centrale

SI ATTACCA PER DIFENDERE E SI DIFENDE PER ATTACCARE !

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L’aspetto psicologico – sociale –

educativo dei ragazzi =

il Saper essere del Mister

ANIMATORE

EDUCATORE

PSICOLOGO

TECNICO

ORGANIZZATORE

INSEGNANTE

ISTRUTTORE

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La seduta di allenamento La seduta di allenamento si definisce anche

UNITA’ DIDATTICA Essa è la struttura più elementare del programma . Rappresenta l’elemento costitutivo di base su cui poggiano e vengono realizzati, secondo una definita organizzazione temporale, gli obiettivi generali e specifici del piano di lavoro. Per chi ha poco tempo o conoscenze consiglio di “allenarsi” a costruire la seduta, prepararla, modificarla in itinere e poi registrarla su un apposito diario mettendo in evidenza quanto fatto, ma soprattutto quanto osservato, i pregi e i difetti della proposta, e gli spunti per la seduta successiva. È decisamente meglio che seguire un programma annuale preconfezionato (magari da altri) che non è adeguato alla propria realtà.

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La seduta di allenamento PER FASI

E’ la metodologia d’allenamento tuttora più diffusa, introdotta quando l’evoluzione delle abitudini dei ragazzi li portò ad essere più sedentari, pertanto occorreva un nuovo modo di proporre l’allenamento, più variegato e completo soprattutto sotto l’aspetto motorio coordinativo.

Si suddivide in 5 fasi principali (e alcune minori) : 1- GIOCO INIZIALE 2- ESERCITAZIONI ANALITICHE 3- SITUAZIONI DI GIOCO 4- GIOCO A TEMA 5- PARTITA FINALE

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La seduta di allenamento PER FASI

GIOCO INIZIALE (durata 15’-20’) Dopo una breve fase di riscaldamento (utile soprattutto nei mesi

invernali) in cui con esercitazioni in corsa lenta (andature), si mobilizzano gli arti superiori e inferiori, con lo scopo principale di innalzare la temperatura corporea e entrare mentalmente nell’ottica della seduta, si passa alla prima fase della seduta, il GIOCO INIZIALE.

Esso può essere un altro sport (polisportività) o mutuato da esso (multilateralità e polivalenza).

Importante è che richiami l’obiettivo principale dell’allenamento (es. obiettivo : colpo di testa, gioco iniziale : pallamano con gol di testa).

Il Gioco iniziale ha molteplici peculiarità : a- crea un clima positivo (ludico) all’interno del gruppo b- aumenta il bagaglio culturale e motorio c- introduce mentalmente quello che sarà il tema della serata d- permette un riscaldamento funzionale a tutto il corpo

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La seduta di allenamento PER FASI

ESERCITAZIONI ANALITICHE (durata 15’-20’) La seconda fase prevede l’allenamento dell’obiettivo tecnico

principale della seduta che viene perseguito attraverso esercitazioni che agiscono sull’aspetto tecnico coordinativo e che inizialmente sono puramente analitiche, ossia :

- senza pressione temporale, - senza pressione spaziale, - senza presenza di avversario, - con la presenza di compagni utili sono a migliorare il gesto.

Poi, durante questa fase, l’allenatore, continuando nella sua opera di

correzione (verbale, visiva e dimostrativa) aumenta gradatamente le difficoltà (le 4 varianti viste sopra) arrivando a far compiere il gesto (che meccanicamente deve continuare ad essere corretto) in situazione di difficoltà, fino a collegarsi naturalmente con la fase successiva, in cui la presenza di avversari comporta una verifica dell’apprendimento in una porzione di gara.

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La seduta di allenamento PER FASI

SITUAZIONI DI GIOCO (durata 20’-30’) E’ la fase centrale della seduta in cui il gesto tecnico,

obiettivo principale, viene inserito in un contesto di gioco (tattica) e sotto una pressione fisica (motoria). Si agisce prevalentemente sull’aspetto tattico individuale (tecnica applicata) e ne consegue un’esercitazione molto motivante (aspetto psicologico) e simile alla realtà.

Il tecnico graduerà le difficoltà passando da situazioni semplici (1>1, 2>1…3>3) a situazioni complesse (4>4, 6>4…11>11) che coinvolgono reparti e settori della squadra.

La ripetitività delle situazioni, corrette dal tecnico e autovalutate dai giocatori, permettono l’acquisizione di automatismi e principi di gioco in forma reale e sicuramente memorizzabile.

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La seduta di allenamento PER FASI

GIOCO A TEMA (durata 10’-15’) E’ la quarta fase della seduta, quella che più si

avvicina al contesto di gioco. Si tratta di organizzare una partita che abbia come

vincolo il perseguimento dell’obiettivo principale della seduta (es. obiettivo passaggi, gioco a tema : partita con minimo 10 passaggi consecutivi prima di poter realizzare un gol)

Il vincolo impone ai giocatori di ricercare l’obiettivo fissato attraverso una vera e propria partita, resa complicata proprio dalla regola prefissata.

Il tecnico continua a correggere, suggerire e raccogliere anche spunti dai ragazzi, per risolvere al meglio il “problema” fissato.

Si introduce quindi l’ultima fase che rappresenterà un momento di verifica finale della proposta.

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La seduta di allenamento PER FASI

PARTITA FINALE (durata 20’) E’ il momento conclusivo della seduta, in cui il tecnico

non interviene nel gioco, avendo già organizzato le dimensioni del campo e le squadre contrapposte, ma verifica a bordo campo innanzitutto l’esecuzione qualitativa e quantitativa del gesto proposto come obiettivo della serata, dopodichè si appunta eventuali ulteriori problemi e spunti di lavoro per le sedute future.

A seguire consiglio sempre due momenti (5’ circa): uno di raduno (con raccolta materiale e riordino attrezzature) con una piccola fase defaticante (se il clima, gli spazi e i tempi lo consentono) in corsa lenta e stretching, l’altro dedicato ad un ripasso veloce e verbale da parte di tutti su quanto proposto, sul come è stato eseguito e su cosa c’è ancora maggiormente da lavorare

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Daniele Tacchini 2012 28

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PARTE PRATICA

Proporrò ora dei semplici giochi a tema che possano essere utili per una proposta ai ragazzi divertente e motivante ma comunque mirata a un obiettivo specifico, secondo

le idee dell’allenatore, il suo programma ma soprattutto

secondo le esigenze dei ragazzi.

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GIOCHI A TEMA

obiettivo tecnico

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GUIDA DELLA PALLA. Calcio Rugby. Due squadre si affrontano

giocando a calcio, su un campo rettangolare con due aree di meta

poste oltre la linea di fondo campo. Si segna un punto ogni volta

che un componente della squadra in attacco riesce a guidare la

palla oltre la linea di meta. Varianti: guidare la palla con almeno 5

tocchi, 2- attraversare tutta l’area di meta, 3- non è consentito il

passaggio in avanti.

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GUIDA DELLA PALLA. 5>5 per conquista spazio per il tiro. In un

campo 25X35 si gioca 4>4 con due portieri. L’obbiettivo è quello di

guidare la palla oltre la linea di meta avversaria posta a 8 mt. da fondo

campo per poi concludere a rete. Potrà tirare solo chi ha superato la

linea di meta, nessuno può sostare nelle aree di meta.

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GUIDA DELLA PALLA. 5>5 e guida in 4 aree di meta. Ai vertici di un

campo di gioco (quadrato o rettangolo) si posizionano 4 quadrati di 5

mt. di lato. I giocatori potranno attaccare verso qualsiasi meta e il

punto si realizza entrandovi in guida della palla. Varianti: 1- non è

possibile guidare la palla nel quadrato in prossimità del quale si è

conquistato il pallone, 2- ogni squadra difende due quadrati (adiacenti,

opposti, sul lato verticale,..)

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GUIDA DELLA PALLA. 2>2 a meta con esterni. Si gioca un 2>2 con due

giocatori esterni per squadra che fanno da sponda. Si conquista un punto

se i giocatori interni guidano la palla oltre la linea di meta avversaria.

Varianti: 1- invece della linea di meta, porre una porta da attraversare

perché si valido il punto.

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FINTA E DRIBBLING. Obbligo tre tocchi. In un

campo 40X30 mt., con porte difese dai portieri

si affrontano due squadre di 5-8 giocatori l’una.

Chi è in possesso di palla deve effettuare

minimo tre tocchi prima di poter passare o

tirare in porta. Varianti: 1- obbligo di un

dribbling prima del passaggio; 2- obbligo due

tocchi ma con piedi differenti (es. ricevo con il

dx e passo con il sn) 3- numero minimo di

tocchi 4-5 ecc.

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FINTA E DRIBBLING. Partita a tocchi variati. Su un campo 50X40 si

gioca 7>9. I 7 giocano a 2 tocchi e difendono la linea dietro al quale

sono poste 4 porticine verso cui concludere e attaccano la linea di

meta avversaria da superare in dribbling. I 9 giocano a tocchi liberi e

attaccano la linea con le porte verso cui tirare una volta superata la

linea di meta.

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CROSS. Partita con esterni. Si gioca

su un campo 50X35 una partita 7>7

con due portieri e con due giocatori

per squadra in fase offensiva che

non possono essere disturbati e

hanno il compito di crossare. Il gol su

cross vale doppio. Varianti: 1- porre

solo due esterni che collaborano con

entrambe le squadre; 2- esterni su

tutta la fascia laterale 3- gli esterni

giocano 1>1 prima di poter crossare

4- il giocatore che passa all’esterno

esce anche lui dal campo creando

così una situazione 2>1 per poter

andare al cross in forma facilitata 5-

tocchi limitati per i giocatori, liberi per

gli esterni 6- viceversa rispetto al 5

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CROSS. Partita a settori. Con la stessa

struttura del precedente, si gioca

nella zona offensiva a tocchi liberi,

nella centrale a tre tocchi, nella

difensiva a due tocchi. Il gol vale

doppio su cross dalla fascia laterale,

in zona di attacco. Il gol vale doppio se

tutta la squadra è nella fascia centrale

e di attacco, se rimane anche un solo

giocatore nella zona difensiva il gol

viene annullato.

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 39

COLPO DI TESTA. Testa oltre la linea. In

un campo 60X40 si gioca 7>7 a tocchi

limitati. Il punto si ottiene con un colpo di

testa che fa superare la linea di fondo degli

avversari. Variante: 1- si gioca con le mani,

con il giocatore in possesso di palla che

deve liberarsene prima che venga toccato

da un avversario.

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 40

COLPO DI TESTA. Torre da fondo campo. Su un campo 30X20 con

due porte difese da portieri, si gioca 4>4 con quattro giocatori neutri

posizionati oltre le linee di fondo, che fungono da torre. L’obbiettivo del

gioco è quello di far pervenire la palla alle torri che, di testa, forniscono

un assist a chi è in campo che tirerà in porta. Varianti: 1- gioco con le

mani con le stesse finalità 2- gol di testa dopo sponda vale doppio, 3-

gol solo al volo o solo di testa, sempre su sponda, 4- porre all’esterno,

in zona di attacco, i giocatori della squadra

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 41

TIRO. Colpisci il bersaglio. In uno campo 20X30 si gioca 4>4 per

colpire un bersaglio costituito da tre coni posti a 8 mt. dalla linea di

fondo. Varianti: 1- aumentare il numero dei coni da colpire, 2-

aumentare la larghezza dei coni, 3- se la palla si ferma all’interno del

triangolo formato dai coni, punto doppio

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CALCIARE. Palla al portiere. In un campo 50X35 si gioca 7>7 con due

aree di meta in cui sono posti i portieri. Si ottiene un punto quando si

riesce con un passaggio a parabola a far pervenire la palla al portiere

che deve bloccarla prima che sia caduta a terra. Varianti: 1- minimo 5

passaggi consecutivi prima di poter lanciare al portiere.

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TIRO. Gol entro i cinque passaggi. Su

un campo 50X35 con due porte difese

da portieri, si gioca 7>7 con l’obbligo di

tirare entro i cinque passaggi

consecutivi di squadra.

Si obbliga così a cercare il tiro con

frequenza attraverso

il gioco in verticale.

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 44

PASSAGGIO E RICEZIONE. Dieci

passaggi. Si gioca in un quadrato o

rettangolo di dimensioni opportune in base

al numero dei giocatori. Si consegue un

punto ogni volta che si realizzano 10

passaggi consecutivi. Varianti: aumentando

le dimensioni del campo, aumenta anche la

componente fisica, 2- obbligo che almeno

2/3 dei componenti tocchino la palla.

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PASSAGGIO E RICEZIONE. I due quadrati.

Si costruiscono due quadrati, di cui uno

interno all’altro, di 25 e 10 metri di lato.

All’interno di quello piccolo si gioca un 2>2

mentre all’interno di quello grosso (e quindi

all’esterno del piccolo) si gioca 4>4. Si ottiene

un punto ogni volta che si riesce a far

pervenire la palla ad un giocatore all’intero e

farsela restituire senza l’abbia toccato un

avversario. Nel tempo determinato vince chi fa

più punti. Varianti: 1- l’interno deve restituire

ad un altro esterno senza farsi intercettare, 2-

contrario al gioco iniziale: gli interni devono far

pervenire la palla agli esterni (è possibile

facilitare o complicare il compito imponendo

un numero minimo di passaggi prima di poter

passare la palla oppure porre i difensori con le

mano dietro la schiena (handicap fisico)

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PASSAGGIO E RICEZIONE.

Contropiede veloce. In un campo 60X40

diviso a metà, con una porta difesa da

portiere e 4 porticine, si gioca 8>8 a

tocchi limitati. Quando la squadra che

difende la porta regolare conquista la

palla, deve effettuare 3 passaggi

consecutivi prima di lanciare l’unico

proprio attaccante posto nella metà

campo opposta. Questi non deve essere

disturbato al momento della ricezione

che permette alla squadra di salire e

impostare un veloce contropiede, con gli

avversari che rientrano.

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PASSAGGIO E RICEZIONE. Gol e

possesso. In un campo 60X40 con due

porte difese da portieri, si gioca con la

regola che la squadra che ha segnato non

può più segnare ma giocare per il

possesso, fino alla rete degli avversari.

Allo scadere del tempo la squadra che è

in vantaggio vince. Variante: 1- fase di

possesso a tocchi limitati.

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Obiettivo motorio coordinativo

GIOCHI A TEMA

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Partita con rientro obbligato (ATTACCO

CONTRO DIFESA). In una metà campo con una

porta regolare difesa da portiere, si gioca 8>8 con

la regola che chi attacca deve fare gol, mentre chi

difende deve conquistare palla per effettuare 3

passaggi consecutivi. In tal caso gli attaccanti

devono tornare tutti a metà campo dove

prendono un altro pallone e ricominciano con

l’azione. Dopo 10’ si invertono le squadre e vince

quella che ha effettuato il maggior numero di gol.

Variante: 1- limitare il numero di tocchi (anche

variando da squadra a squadra), 2- inserire due

porticine supplementari oltre a quella regolare, 3-

se la difesa esegue i 3 passaggi consecutivi,

allora si invertono subito i ruoli con gli attaccanti

che vanno a toccare la linea di porta e difendono,

i difensori che toccano la linea di metà campo,

recuperano un pallone a attaccano (vince chi sta

più tempo in attacco oppure chi fa più gol)

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Partita oltre la metà campo. Si gioca su un campo 50X40

suddiviso a metà, con due porte difese da portieri, 8>8. Il gol

vale solo se tutta la squadra che attacca è oltre la linea

mediana del campo. Ciò permette di avere sempre la squadra

corta, oltre ad allenare anche la resistenza in regime di gara.

Varianti: 1- se la squadra che difende subisce gol con un

proprio elemento nella metà offensiva, il gol vale doppio (e

così via se ci sono due, tre,…..giocatori), 2- dividendo il

campo in tre zone, si può imporre di dover superare, o

rientrare, oltre la linea più vicina alla porta avversaria, 3-

anche il portiere deve essere oltre la linea fissata.

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Partita mista mani-piedi. In un campo 50X35 diviso a

metà si gioca 8>8 con due portieri a difesa delle porte.

La regola è che nella propria metà campo si gioca con

le mani, in quella offensiva, con i piedi. Per poter uscire

dalla propria metà campo bisogna realizzare 5

passaggi, con le mani, consecutivi. Se si conquista la

palla bisogna rientrare e ricominciare con le mani.

Varianti: 1- limitare il numero dei tocchi, 2- al segnale

del mister si inverte la regola, quindi se si sta giocando

con le mani bisogna mettere palla a terra per giocare

con i piedi

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GIOCHI A TEMA

Situazioni di gioco

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 53

3>3 – 4>3 – 7>7. In un campo 60X30, diviso verticalmente in due parti, con due

porte difese da portieri, si gioca 7>7 con i giocatori divisi nei due settori. Si gioca

quindi due 3>3 con un giocatore per squadra che funge da jolly e può entrare in

ogni mini campo. Varianti: 1- imporre un numero di tocchi limitato per velocizzare il

gioco 2- disporre i giocatori secondo un modulo predefinito (1-1-1 oppure 2-1-0, in

ogni campo)

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2>3 – 5>5. Una metà campo viene

divisa in tre settori di 20-10-30 mt. Una

porta regolare difesa da portiere e due

o tre porticine. Nella zona più grande si

gioca 5>5, nella centrale non ci deve

essere nessun giocatore, ma la palla

può attraversarla, nella rimanente si

gioca 3 difensori che proteggono la

porta grande contro 2 attaccanti.

Varianti: nella zona di porta può entrare

un terzo attaccante se il lancio dalla

zona difensiva viene controllato e

difeso da uno dei due attaccanti, 2-

limitare il numero dei tocchi in tutte le

zone o anche a seconda della zona, 3-

la squadra in possesso di palla può

portare un proprio giocatore, della zona

non interessata dall’azione, nella zona

neutra per sostenere l’azione

indisturbato.

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3>2. In un campo 40X30 diviso a metà

con due porte difese da portieri, si gioca

con tre attaccanti che possono segnare

in entrambe le porte protette ognuna da

due difensori. Questi potranno far

perdere tempo agli attaccanti giocando,

anche con quelli dell’altra zona, per il

possesso della palla. Varianti: 1- limitare

il numero di tocchi (uguali per tutti o

divisi, es. due ai difensori, tre agli

attaccanti) 2- permettere ad un

difensore di entrare nell’altra metà

campo (creando quindi un 3>3)

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3>2 – 2>3. In un campo 40X25 diviso a metà, con due porte senza

portieri. si gioca in una zona 3>2 con superiorità degli attaccanti.

Non si può cambiare zona. Varianti: 1- limitare il numero dei tocchi

uguali per tutti o differenziandoli per reparto, 2- possibilità di

cambiare zona mantenendo però il numero iniziale, 3- posizionare

3>3 in ogni zona 4- inserire i portieri.

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3>3. In un campo 30X20 con

due porte difese da portieri si

gioca 3>3 con tre terne di

giocatori. Quando i difensori

conquistano la palla si

trasformano in attaccanti,

eliminando i precedenti, e

contrastati dalla terza terna (che

difende) cercano di fare gol

nella porta opposta. Varianti: 1-

è possibile dividere il campo in

due parti facendo attaccare ai

difensori che conquistano la

palla la linea di metà campo e

utilizzando così 6 terne di

giocatori.

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 58

1>1 in 8>8. In una metà campo si gioca 8>8 con due porte difese da portieri. Tutti i

giocatori di ogni squadra, eccetto uno che funge da jolly, devono avere un

avversario diretto sia in fase offensiva che difensiva. Varianti: 1- il jolly non può

segnare 2- l’avversario diretto c’è solo in fase difensiva, mentre in fase offensiva

obbligo averne un altro.

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 59

4>4>4. In un campo 30X30

con tre porte difese da

portieri si gioca con tre

squadre di 3 giocatori che

giocano tutti contro tutti.

Ogni squadra che realizza

una rete prende un punto

chi la subisce –1. Si può

giocare anche dietro le

porte. Anchei portieri su

rinvio possono fare gol.

Varianti: 1- giocare con i

portieri volanti (chi si trova

in porta para)

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 60

4>4 con inferiorità e superiorità numerica. Sullo stile

delle proposte della FIGC per il “Sei Bravo a …” (edizione

1996) si gioca un 4>4 in un campo 25X30 con due porte

difese da portieri. All’esterno del campo i rimanenti ragazzi

eseguono delle esercitazioni tecniche a confronto, la

vincente delle quali entra in gioco creando superiorità

numerica per la propria squadra. Vediamo alcuni esempi di

giochi a confronto:

-guida della palla andata e ritorno, vince chi

supera per primo la linea di partenza,

-passaggi attraverso una mini porta, vince la

squadra che esegue per prima 10 passaggi

corretti

-far cadere la palla dentro un cerchio colpendola

di testa su passaggio del compagno (oppure su

autopassaggio), vince chi effettua per prima 10

centri

-ricevere la palla, su lancio con le mani (o con i

piedi) dei compagni, con i piedi dentro un cerchio

senza che esca, vince chi esegue 10 ricezioni

corrette

-superare un difensore avversario posto in un

quadrato 5X5, vince chi riesce a superare il

difensore attraverso il quadrato, per 5 volte

-passarsi rasoterra la palla attraverso una zona al

cui interno ci sono due avversari che cercano di

intercettarla, vince chi esegue 10 passaggi “puliti”

Varianti: 1- porre le squadre in due campi

adiacenti, a cui abbinare l’entrata degli esterni,

quindi ogni squadra ha un gruppo che gioca in

superiorità e uno in inferiorità (teoricamente dato

che dipende dalla velocità di esecuzione degli

esterni), 2- togliere le porte e giocare per il

possesso, un punto ogni 10 passaggi

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 61

RICORDARSI PER CONCLUDERE …

L’allenatore è il professionista della progettazione, determina gli obiettivi e li sviluppa con le sue competenze, il suo sapere – saper fare – saper far fare ma soprattutto il suo saper essere MA ….

… l’attore principale deve rimanere sempre il GIOCATORE !

Possiamo infatti vedere una partita senza la presenza di allenatori, ma nessuna senza i giocatori !

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D. Tacchini - AIAC Lecco Bergamo 27022012 62 62

Grazie per l’opportunità ….è stato un privilegio

Daniele Tacchini

Cell. 3472309378 – [email protected]

PRIVILEGIO

dal latino composto da

privus – singolo –

lex – legge

ossia una legge fatta per un singolo,

ha assunto il significato di un

vantaggio che qualcuno ha assunto rispetto ad un altro

attraverso un qualcosa che gli è capitato in esclusiva