La Metodologia della ricerca: dalla stesura della tesi ...€¦ · Claude Bishop, the dean of...

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Lamberti Nicola 1 La Metodologia della ricerca: dalla stesura della tesi alla pubblicazione di uno studio clinico Nicola Lamberti, MSc, PhD [email protected]

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  • Lamberti Nicola 1

    La Metodologia della ricerca: dalla stesura della

    tesi alla pubblicazione di uno studio clinico

    Nicola Lamberti, MSc, PhD

    [email protected]

  • Lamberti Nicola 2

    Link utili

    CV docente

    http://docente.unife.it/nicola.lamberti

    Scheda del corso e materiale didattico (slides)

    http://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-

    metodologia-della-ricerca/folder_contents

    Pubmed docente

    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=nicola+lamberti+ferra

    ra

    http://docente.unife.it/nicola.lambertihttp://docente.unife.it/nicola.lambertihttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttp://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LM/la-metodologia-della-ricerca/folder_contentshttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=nicola+lamberti+ferrarahttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=nicola+lamberti+ferrara

  • Lamberti Nicola 3

    Lezioni

    Venerdì 03 Marzo ore 14-18, aula F9

    Venerdì 10 Marzo ore 14-18, aula F4

    Venerdì 17 Marzo ore 14-18, aula F8

    Mercoledì 22 Marzo ore 14-17, aula F3

    Venerdì 24 Marzo ore 14-17, aula F4

    Venerdì 31 Marzo ore 14-17, aula F4

    Martedì 11 Aprile ore 14 aula F8

    Frequenza obbligatoria

  • Lamberti Nicola 4

    Parte 5. Oltre i risultati

    Abbiamo completato una buona ricerca bibliografica

    Abbiamo costruito il nostro razionale dello studio

    Abbiamo scelto il disegno dello studio migliore possibile

    Abbiamo selezionato accuratamente i soggetti

    Abbiamo scelto ed effettuato con cura le misure di outcome

    Abbiamo descritto con precisioni gli interventi del mio studio

    Abbiamo descritto e analizzato i nostri risultati

  • Lamberti Nicola 5

    Parte 5. Le tabelle

    Per essere efficaci ed evitare di avere mille pagine di tesi (o di

    lavoro), può essere utile riassumere i risultati all’interno di alcune

    tabelle.

    Come si imposta una tabella??

    Cosa è utile riassumere in tabella??

    Quali informazioni devo far risaltare??

    Come si scrive una corretta legenda ad una tabella??

    La prima cosa da fare, è cercare di costruirne una.

    Prendiamo il nostro solito database, e proviamo a creare una tabella.

    Quale ipotizzate di creare?

  • Lamberti Nicola 6

    Parte 5. Le tabelle

    Potete creare tabelle di metodi. Chi me la spiega?

  • Lamberti Nicola 7

    Parte 5. Le tabelle

    La prima tabella che si crea è quella di presentazione della

    popolazione, e quindi delle eventuale differenze al baseline se ho

    diversi gruppi.

    Partiamo da nostro database e proviamo a crearla.

    Quali variabili posso inserire??

    Apriamo un file di testo (Word) per creare una tabella

  • Lamberti Nicola 8

    Parte 5. Le tabelle Un esempio

  • Lamberti Nicola 9

    Parte 5. Le tabelle

    Altrimenti potrete creare delle tabelle descrittive dei risultati per i

    tre gruppi con la rispettiva statistica se volete.

    Abbiamo un esempio??

  • Lamberti Nicola 10

    Parte 5. Le tabelle

    Table 3. Outcome Measures, Values, and Comparison Between the two Study Groupsa. a Values are mean±SD for continuous variables. Between group analysis of differences T0-T8 was done by one-way ANOVA (p), and

    within grupos analysis was done by paired Student t-test or Mann-Whitney u-test as appropriate. * p < .05; ** p < .01

  • Lamberti Nicola 11

    Parte 5. Le figure

    Spesso oltre ad una buona tabella, è necessario scegliere una figura

    di sicuro impatto grafico, che possa far capire perfettamente i

    risultati del mio studio

  • Lamberti Nicola 12

    Parte 5. Le figure

    Un grafico aiuta il lettore a capire effettivamente i risultati dello

    studio; infatti un grafico può contenere diversi tipi di analisi

    statistiche che coadiuvano il lettore.

    Quali tipi di grafici conoscete?

    Sapreste dire i pro ed i contro di ognuno di questi?

    Li sapete realizzare compiutamente?

    E quali informazioni posso io estrapolare dal vostro grafico senza

    leggere la legenda?? (ricordate sempre che una figura deve parlare

    da sola!)

    Ma soprattutto, chi ci vuole provare??

  • Lamberti Nicola 13

    Parte 5. Le figure

    Poniamo l’esempio di un grafico in cui presentiamo (nel nostro

    solito studio del database) quanti pazienti dell’intera popolazione

    risultavano assumere farmaci beta-bloccanti.

    Avete ipotesi in merito? Che grafico scegliamo??

    SI 73%

    NO 27%

    Beta bloccante

  • Lamberti Nicola 14

    Parte 5. Le figure Commentatemi invece questo altro grafico… Quali informazioni otteniamo?? E

    perché non proviamo a crearlo??

    Figure 3. Tendencies of strength and peak power of femoral quadriceps and biceps classified as weak and strong limb at the three assessment times (T0:

    baseline; T4: end of the Endurance phase; T8: end of treatment).

    Blue diamonds represent the LI-E group, Red squares the HI-C group. Within groups analysis performed by Student’s t-test or Wilcoxon test, as

    appropriate. Data are presented as mean ± standard error of the mean.

  • Lamberti Nicola 15

    Parte 5. Le figure

    Però potrei anche fare semplicemente degli istogrammi se volessi

    confrontare ad esempio le variazioni fra i tre gruppi. Qui cosa

    manca??

  • Lamberti Nicola 16

    Parte 5. Le figure

    Oppure le posso rappresentare anche con i grafici a scatola e baffi

    (Box and whiskers plot). Cosa manca?

  • Lamberti Nicola 17

    Parte 5. Le figure

    Quindi avete capito che i grafici che potete rappresentare sono

    tantissimi. L’importante però è che siano tecnicamente corretti, e

    che racchiudano tutte le informazioni necessarie per spiegare al

    lettore (controrelatore) non solo il vostro lavoro, ma anche i risultati

    del vostro lavoro (che sono la cosa più importante).

    Infatti dopo questi, resta soltanto la discussione del lavoro, che

    affronteremo adesso.

    Nota. Se qualcuno ha dei dubbi sui grafici da presentare, la

    prossima lezione è quella corretta per fare domande e rifletterci su!!

  • Lamberti Nicola 18

    Parte 5. La discussione

    In un lavoro sperimentale o parasperimentale la discussione è la

    parte fondamentale, nella quale:

    - Commentate i vostri dati

    - Cercate di dare una spiegazione ragionevole ai vostri risultati

    - Vi confrontate con la letteratura scientifica

    Vediamo se c’è qualcosa che ci può dare una mano

  • Lamberti Nicola 19

    Parte 5. La discussione

    How to Write & Publish a Scientific Paper

    5th Edition

    Robert A. Day

    ORYX PRESS, 1998

    È un articolo lunghettino (227 pagine) che descrive molto bene

    attraverso alcune semplici linee guida come affrontare la scrittura di

    un lavoro scientifico di un esperimento. Quindi, perché non farlo

    anche noi per la parte di discussione? Vediamo cosa dice questo

    autore..

  • Lamberti Nicola 20

    Parte 5. La discussione

    The Discussion is harder to define than the other sections. Thus, it

    is usually the hardest section to write. And, whether you know it or

    not, many papers are rejected by journal editors because of a faulty

    Discussion, even though the data of the paper might be both valid

    and interesting. Even more likely, the true meaning of the data may

    be completely obscured by the interpretation presented in the

    Discussion, again resulting in rejection.

    Many, if not most, Discussion sections are too long and verbose. As

    Doug Savile said, "Occasionally, I recognize what I call the squid

    technique: the author is doubtful about his facts or his reasoning

    and retreats behind a protective cloud of ink" (Tableau, September

    1972).

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 21

    Parte 5. La discussione

    What are the essential features of a good Discussion? I believe the

    main components will be provided if the following injunctions are

    heeded:

    1. Try to present the principles, relationships, and generalizations

    shown by the Results. And bear in mind, in a good Discussion, you

    discuss—you do not recapitulate— the Results.

    2. Point out any exceptions or any lack of correlation and define

    unsettled points. Never take the high-risk alternative of trying to

    cover up or fudge data that do not quite fit.

    3. Show how your results and interpretations agree (or contrast)

    with previously published work.

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 22

    Parte 5. La discussione

    What are the essential features of a good Discussion? I believe the

    main components will be provided if the following injunctions are

    heeded:

    […]

    4. Don't be shy; discuss the theoretical implications of your work,

    as well as any possible practical applications.

    5. State your conclusions as clearly as possible.

    6. Summarize your evidence for each conclusion. Or, as the wise

    old scientist will tell you, "Never assume anything

    except a 4% mortgage."

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 23

    Parte 5. La discussione

    In simple terms, the primary purpose of the Discussion is to show

    the relationships among observed facts. To emphasize this point, I

    always tell the old story about the biologist who trained a flea.

    After training the flea for many months, the biologist was able to

    get a response to certain commands. The most gratifying of the

    experiments was the one in which the professor would shout the

    command "Jump," and the flea would leap into the air each time the

    command was given.

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 24

    Parte 5. La discussione

    The professor was about to submit this remarkable feat to posterity

    via a scientific journal, but he—in the manner of the true scientist—

    decided to take his experiments one step further. He sought to

    determine the location of the receptor organ involved. In one

    experiment, he removed the legs of the flea, one at a time. The flea

    obligingly continued to jump upon command, but as each

    successive leg was removed, its jumps became less spectacular.

    Finally, with the removal of its last leg, the flea remained

    motionless. Time after time the command failed to get the usual

    response.

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 25

    Parte 5. La discussione

    The professor decided that at last he could publish his findings. He

    set pen to paper and described in meticulous detail the experiments

    executed over the preceding months. His conclusion was one

    intended to startle the scientific world: When the legs of a flea are

    removed, the flea can no longer hear.

    Claude Bishop, the dean of Canadian editors, tells a similar story. A

    science teacher set up a simple experiment to show her class the

    danger of alcohol. She set up two glasses, one containing water, the

    other containing gin. Into each she dropped a worm. The worm in

    the water swam merrily around. The worm in the gin quickly died.

    "What does this experiment prove?" she asked. Little Johnny from

    the back row piped up: "It proves that if you drink gin you won't

    have worms." How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 26

    Parte 5. La discussione

    Significance of the Paper

    Too often, the significance of the results is not discussed or not

    discussed adequately. If the reader of a paper finds himself or

    herself asking "So what?" after reading the Discussion, the chances

    are that the author became so engrossed with the trees (the data)

    that he or she didn't really notice how much sunshine had appeared

    in the forest.

    The Discussion should end with a short summary or conclusion

    regarding the significance of the work. I like the way Anderson and

    Thistle (1947) said it: "Finally, good writing, like good music, has a

    fitting climax. Many a paper loses much of its effect because the

    clear stream of the discussion ends in a swampy delta." Or, in the

    words of T.S. Eliot, many scientific papers end "Not with a bang

    but a whimper."

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 27

    Parte 5. La discussione

    Defining Scientific Truth

    In showing the relationships among observed facts, you do not need

    to reach cosmic conclusions. Seldom will you be able to illuminate

    the whole truth; more often, the best you can do is shine a spotlight

    on one area of the truth. Your one area of truth can be illuminated

    by your data; if you extrapolate to a bigger picture than that shown

    by your data, you may appear foolish to the point that even your

    data-supported conclusions are cast into doubt.

    How to Write & Publish a Scientific Paper, 5th Edition,

    Robert A. Day, ORYX PRESS, 1998

  • Lamberti Nicola 28

    Parte 5. La discussione

    La discussione prima di terminare sarebbe molto bello contenesse

    un’altra sezione:

    I LIMITI DELLO STUDIO!!!!

  • Lamberti Nicola 29

    Parte 5. La discussione

    La discussione prima di terminare sarebbe molto bello contenesse

    un’altra sezione:

    I LIMITI DELLO STUDIO!!!!

    Ovvero uno spazio prima delle conclusioni in cui indicare quali

    limiti ha lo studio che stiamo presentando, riferendoci allo standard

    corretto che troviamo in letteratura.

    Ma vediamo un esempio.

  • Lamberti Nicola 30

    Parte 5. La discussione

    Limitazioni

    Lo studio presenta alcune debolezze. Il principale è la numerosità del campione.

    A questo hanno contribuito i criteri di esclusione che oltre a quelli clinici ha

    incluso anche fattori che potevano influire sull’outcome riabilitativo funzionale

    (patologie osteoarticolari) e sulla sua valutazione (dolori di natura non vascolare

    ma confondenti) e che in altri studi hanno richiesto ulteriori analisi per escludere i

    casi dubbi. La randomizzazione e dunque la non possibilità di scegliere il

    trattamento da parte del paziente può avere inoltre influito.

    Inoltre si segnala che gli operatori non erano in cieco rispetto ai trattamenti ed è

    stato utilizzato un test a carico costante, rispetto ai test incrementali raccomandati

    (69, 70), come però già adottato da altri autori.

    La possibilità di utilizzare la metodica NIRS per lo studio delle modificazioni del

    metabolismo muscolare anche in sede di outcome, suggerita dallo studio, deve

    tener conto delle limitazioni derivanti dalla metodica NIRS (limitata regione di

    valutazione del muscolo, variabilità del posizionamento delle sonda, pliche di

    tessuto adiposo nella zona di studio).

  • Lamberti Nicola 31

    Parte 5. La discussione

    I limiti dello studio sono una sezione fondamentale da presentare

    anche in fase di discussione orale del proprio lavoro.

    Neanche il miglior paper esce senza limiti.

    Trovare il limiti del proprio studio è un piccolo lavoro di revisione,

    prima che lo facciano gli altri, che ha lo scopo di migliorare lo

    studio

    I limiti, per definizione, non sono superabili nello specifico

    manoscritto, ma lo possono diventare in uno studio futuro.

    Quali possono essere ad esempio altri fattori di limitazione?

  • Lamberti Nicola 32

    Parte 5. La discussione

    Conclusione

    È l’ultima riga del vostro testo.

    Deve esserci.

    Deve essere efficace.

    Deve riassumere in poche parole il senso del lavoro che avete fatto.

    Deve trasmettere al lettore la voglia di leggere il vostro lavoro.

    Deve avere uno sguardo proiettato sul futuro, ovvero quali altri

    possibili esperimenti possono essere messi in campo per confermare

    i dati che ho appena trovato oppure le ricadute pratiche del vostro

    esperimento.

    Ma vediamo come sempre un esempio.

  • Lamberti Nicola 33

    Parte 5. La discussione

    Conclusione

    Questo studio preliminare ha evidenziato come a 4 mesi dall’inizio

    dei trattamenti, rivascolarizzazione e esercizio prescritto in sede e

    svolto a domicilio presentino effetti significativamente superiori

    della chirurgia per due parametri e confrontabili su tutti gli altri

    parametri di QoL, capacità funzionale e mobilità, grazie al

    ripristino di una buona condizione emodinamica in RIV e dalla

    combinazione di adattamenti aerobici periferici accompagnati da

    limitati effetti emodinamici.

    Futuri studi, e possibilmente un trial clinico di non inferiorità

    supportato da questo studio pilota, dovranno definitivamente

    chiarire se i programmi strutturati possano rappresentare una

    efficace alternativa, economicamente sostenibile, al trattamento di

    rivascolarizzazione per l’anziano con AOP e claudicatio severa.

  • Lamberti Nicola 34

    Parte 5. La Bibliografia

    È vero, lo scritto lo abbiamo terminato, resta solo da inserire la

    bibliografia della vostra tesi, ovvero, l’insieme ordinato dei lavori

    scientifici (compresi libri e enciclopedie) che avete consultato per

    costruire l’introduzione, i metodi e la discussione.

    La bibliografia può essere espressa in diversi modi, vediamo come

    l’autore di prima ci aiuta in questo senso.

    Intanto due regole principali da non dimenticare:

    - Citare solo bibliografia significativa all’interno del mio lavoro e

    che sia stata già pubblicata (evitare abstract, tesi, ecc.)

    - Controllarla mille volte, perché è il punto di un lavoro dove si

    annidano più facilmente gli errori

  • Lamberti Nicola 35

    Parte 5. La Bibliografia

    Esistono diversi esempi di come sia possibile citare la bibliografia.

    Name and Year System

    Day, R. A. 1998. How to write and publish a scientific paper. 5th

    ed. Phoenix: Oryx Press.

    Huth, E. J. 1986. Guidelines on authorship of medical papers. Ann.

    Intern. Med. 104:269–274.

    Sproul, J., H. Klaaren, and F. Mannarino. 1993. Surgical teatment

    of Freiberg's infraction in athletes. Am. J. Sports

    Med. 21:381–384.

    Nel testo una frase sarà seguita da (Day, 1998)

  • Lamberti Nicola 36

    Parte 5. La Bibliografia

    Esistono diversi esempi di come sia possibile citare la bibliografia.

    Alphabet-Number System

    1. Day, R. A. 1998. How to write and publish a scientific paper. 5th

    ed. Phoenix: Oryx Press.

    2. Huth, E. J. 1986. Guidelines on authorship of medical papers.

    Ann. Intern. Med. 104:269–274.

    3. Sproul, J., H. Klaaren, and F. Mannarino. 1993. Surgical

    treatment of Freiberg's infraction in athletes. Am. J.

    Sports Med. 21:381–384.

    Nel testo una frase sarà seguita da (1) o [1] o 1

  • Lamberti Nicola 37

    Parte 5. La Bibliografia

    Esistono diversi esempi di come sia possibile citare la bibliografia.

    Citation Order System

    1. Huth EJ. Guidelines on authorship of medical papers. Ann Intern

    Med 1986; 104:269–74.

    2. Sproul J, Klaaren H, Mannarino F. Surgical treatment of

    Freiberg's infraction in athletes. Am J Sports Med 1993;

    21:381–4.

    3. Day RA. How to write and publish a scientific paper. 5th ed.

    Phoenix: Oryx Press, 1998.

    Nel testo una frase sarà seguita da (1) o [1] o 1

  • Lamberti Nicola 38

    Parte 5. La Bibliografia

    Esistono diversi software anche che possono darvi una mano nel

    tenere traccia della bibliografia (ce ne sono circa 31)

    https://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_reference_manageme

    nt_software

    Mi permetto di consigliarvene solo alcuni (che lascio alla vostra

    esplorazione)

    Windows End Note

    Mendeley

    Zotero

    (sono tutti freeware)

    https://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_reference_management_softwarehttps://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_reference_management_softwarehttps://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_reference_management_software

  • Lamberti Nicola 39

    Parte 5. Tabelle, Figure, Discussione

    Take Home Message

    - Figure e tabelle: non solo un abbellimento ma

    parte fondamentale per descrivere i vostri

    risultati

    - La discussione: mai eccessi ma niente che

    manchi

    - I limiti: non sono un dramma, vanno segnalati

    - La bibliografia: referenze corrette e proposte in

    maniera scientifica