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Un particolare tratto dalla copertina del volume “Iconografie delle montagne” (Priuli & Verlucca), terzo di una trilogia dedicata alle raccolte del Museo nazionale della montagna, che viene presentato l’11 novembre al Monte dei Cappuccini. ISSN 1590-7716 ACCADEMICO Così cambia l’arrampicata tradizionale AMBIENTE Tempi difficili per il turismo della neve RIFUGI Tariffario 2011 anticrisi: prezzi invariati Numero 11 - Novembre 2010 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Un caleidoscopio d’idee ed emozioni nelle collezioni conservate al Monte dei Cappuccini, alle quali è dedicata una grande iniziativa editoriale del Museomontagna LA MESSA IN SCENA DELLE MONTAGNE NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

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Un particolare tratto dallacopertina del volume “Iconografiedelle montagne” (Priuli &Verlucca), terzo di una trilogiadedicata alle raccolte del Museonazionale della montagna, cheviene presentato l’11 novembreal Monte dei Cappuccini.

ISSN

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ACCADEMICOCosì cambia l’arrampicata tradizionale

AMBIENTETempi difficiliper il turismo della neve

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Un caleidoscopio d’ideeed emozioni nellecollezioni conservate alMonte dei Cappuccini,alle quali è dedicata unagrande iniziativa editorialedel Museomontagna

LA MESSA IN SCENA DELLE MONTAGNE

NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

LO SCARPONE 11 8-10-2010 16:57 Pagina 1

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 3

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

315.032 soci (fine dicembre 2009)

Presidente generale: Umberto Martini

Vicepresidenti generali: Ettore Borsetti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Paolo Borciani, Luca Frezzini, Sergio Viatori

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Alberto Bargagna, Sergio Chiappin, Antonio Colleoni, Enzo

Cori, Massimo Doglioni, Franco Giacomoni, Ugo Griva, Luigi Grossi, Aldo

Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Giancarlo Nardi, Umberto

Pallavicino, Manlio Pellizon, Giovanni Maria Polloniato, Angelo Schena, Luigi

Trentini, Gianni Zapparoli

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Annibale Salsa

Direttore f.f.: Andreina Maggiore

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

4 Cronache Il convegno dell’AccademicoIl 116° Congresso della SAT

6 Protagonisti della verticaleLuigi “Gigi” Billorodi Augusto Angriman

7 MuseomontagnaIconografie, che passione!

10 Soccorso alpinoLa 39a Targa d’Argento

11 Dolomiti-UnescoNuovi corsi di formazione

12 ArgomentiLe montagne della fededi Gianfranco Ravasi

John Henry Newmandi Lorenzo Revojera

15 Ambiente/TAMIl turismo della nevedi Alessio Liquori

17 Guide alpineIncontro a Valpellinedi Oriana Pecchio

18 SocietàI nuovi immigrati e le Alpidi Maurizio Dematteis

28 Scuola centraleIl 37° corso INAdi Claudio Melchiorri

29 IncontriEdurne Pasabandi Teresio Valsesia

Sommario

Rubriche8 CIRCOLARI 16 ALPINISMO GIOVANILE

20 MONDOMONTAGNA

22 DOVE E QUANDO 24 BOOKSHOP

26 NEWS DALLE AZIENDE 30 QUI CAI

35 VITA DELLE SEZIONI 36 BACHECA

37 PICCOLI ANNUNCI

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Fondato nel 1931 - Numero 11 - Novembre 2010

Direttore editoriale per le pubblicazioni periodiche e non periodiche: Alessandro Giorgetta

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

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Mediterraneo € 44,40 / Africa - Asia - Americhe € 63,30 / Oceania € 82,80

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Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

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Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

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Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

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Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Sull’Assemblea straordinaria che si terrà a Verona domenica 19 dicembre (com’è statoriferito in ottobre con circolare n° 7/2010 pubblicata nelle pagine 8, 9, 10) Lo Scarponeriporterà il mese prossimo uno specifico approfondimento sull’importante tematica della

trasformazione del CNSAS da struttura operativa a Sezione nazionale, già oggetto di unaprima disamina in occasione dell’Assemblea di Riva del Garda. In tal modo verrà assicurata lapiù adeguata informativa sull’argomento, in vista della più proficua discussione e valutazionedelle scelte da operarsi da parte dei delegati.

Appuntamento a Verona

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Trad, una parolina facile e rapida dadigitare, efficace nella sua semplicitàma non sempre scontata nella varietàdelle accezioni. In queste quattro let-

tere si concentra il nuovo “credo” dell’ar-rampicata. Trad cioè tradizionale? Si e noperché in questo caso la tradizione deveintendersi re-interpretata alla luce dellamoderna mentalità arrampicatoria “clean”,cioè pulita, affidata a protezioni naturali (nute friend).

Ce n’era abbastanza il 24 settembre perriempire, dopo un settimana di scalate inoccasione del primo “Trad ClimbingMeeting” internazionale nella Valledell’Orco, più di tre ore di discussioni inoccasione dell’annuale convegno del ClubAlpino Accademico Italiano che a CeresoleReale ha avuto per teatro il monumentaleGrand Hotel, lo stesso in cui Giosè Carducci,

fra le dentate scintillanti vette, trovò ispira-zione per scrivere la celebre ode“Piemonte”.

L’evento ha chiamato a raccolta irriducibiliscalatori “trad” di ieri e giovani di oggi, forseun po’ strapazzati dopo una settimana di sca-late in quel paradiso di rocce. Tutto previstoe sapientemente organizzato: perché “è soloattraverso il dialogo all’interno della comu-nità degli arrampicatori che può rafforzarsila consapevolezza di un patrimonio da difen-dere e preservare”, come scrisse in settem-bre l’accademico Mauro Penasa nel presen-tare questo importante evento nelle paginedello Scarpone, con l’auspicio che venisseevitata la contaminazione “plaisir” (leggi:banalizzazione) delle vie classiche. Un con-cetto sul quale tutti sono sembrati d’accordonel pacifico intrecciarsi di interventi. E nonc’è dubbio che non avesse nulla di banalel’impegno dei 42 scalatori di ogni parte delmondo che dal 20 al 24 settembre hanno affi-lato le unghie sulle sterminate fessure dellepareti del Sergent e del Caporal, accompa-gnati da un nutrito gruppo di accademici,guide e istruttori del CAI.

A rompere il ghiaccio sotto l’impulso delmoderatore Luca Signorelli ha provvedutoMarco Blatto, testimone della nascita, quasitrent’anni fa, del movimento del “Nuovomattino” nel vallone di Sea dove la messa insicurezza delle pareti mediante spit è oggimantenuta nel rispetto dei vecchi chiodato-ri, in nome di una scalata “tradizionale manon tradizionalista”, come l’ha definitaBlatto.

Ma come metterla con le protezioni fisse?E soprattutto come metterle, a quale distan-za l’una dall’altra? Lindsay Griffin, gloriadella scalata anglosassone, non ha dubbi. “InInghilterra le protezioni non fanno scandaloa patto che non venga alterata la naturaavventurosa della via”.

Ma si sa che nei ristretti terreni di giocod’Oltre Manica il gioco si fa sempre duro eper arrampicare “trad” è necessaria una soli-da base fisica, come testimonia il triestinoErik Svab che nel 2006 ha sperimentato sulposto l’impegno di vie di roccia “dove se nonsei in grado di salire il 7b non passi”.“Folgorato” dallo stile e dall’etica rigorosadegli inglesi si è detto anche MaurizioOviglia, già spittatore accanito e autore dellamirabile guida dell’arrampicata in Valledell’Orco appena uscita per i tipi di VersanteSud. “Il mondo cambia e le idee si adeguanoai tempi: oggi stiamo ricreando l’arrampica-

ta e facciamo tesoro della lezione inglese”,ha specificato Oviglia. Stregato dai ruvidigneiss della Valle dell’Orco si è detto l’ingle-se Tony Randall, disposto a rinunciare allamecca di Yosemithe pur d’infrattarsi tra que-ste selve ai margini del Gran Paradiso allaricerca di esotiche vie di salita che il suoocchio scaltro riesce a cogliere.

Ma allora, dopo il periodo delle dilagantispittature, è vero che oggi si ritorna al freeclimbing degli anni Settanta, ma con un’eticapiù radicale, su modello anglosassone?Alessandro Gogna, le mani piagate dallemicidiali fessure della Valle dell’Orco, ha sot-tolineato come nel suo libro “Cento nuovimattini” avesse anticipato in quegli anniOttanta il concetto di ri-creazione, ovvero diricerca rigorosa degli itinerari dei primi sali-tori lasciando però le vie indenni da spitta-ture. “Oggi mi sembra però che l’evoluzionedell’arrampicata proceda a ondate, con alti ebassi. Ma non necessariamente al terminebasso va attribuito un significato negativo.Lo spit, pur osteggiato, ha fatto evolvere l’ar-rampicata più di quanto non si creda”, haosservato il venerabile teorico di un “alpini-smo di ricerca”.

A una parsimonia di mezzi, a salvaguardiadell’avventura, ha fatto a sua volta riferi-mento Ugo Manera, il leggendario “pan epera”. “Il mio gioco è sempre stato quello disfruttare la parete della roccia senza fare deibuchi, e dunque ho sempre evitato di averecon me il punteruolo. Un modo di scalareche evidentemente condivido con i giovanid’oggi”. Niente di nuovo sotto il sole allora?“Il Trad sembra appartenere a una storia giàvista”, spiega Maurizio Carcereri intervenutoin rappresentanza della Commissione cen-trale scuole di alpinismo del CAI. “È indub-bio”, aggiunge, “che si tratta per lo più diun’apertura mentale ereditata dal NuovoMattino, anche se oggi la situazione è moltodiversificata”.

Per capire come il quadro dell’arrampicatamoderna sia diversificato, basta leggere lepagine in cui Oviglia elenca stili e modalitàdi arrampicata: dal bouldering sui massisparsi nelle vallate, all’artificiale oggi pocopraticata, dall’arrampicata sportiva che sipratica in bassa valle in tutte le stagioni alclean climbing di stampo anglosassone cheprevede esclusivamente protezioni naturali(nut e friend), dai monotiri sulle rocce basa-li alle moderne multipich con l’uso di spitsui tratti in placca e di protezioni mobililungo le fessure. ■

4 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Cronache Il convegno dell’Accademico

Trad, clean o multipich?Al termine del riuscitoMeeting in Valle dell’Orco,alpinisti di tutto il mondohanno messo a fuocomodalità e stilidell’arrampicata moderna

In arrampicatalungo la Fessura

della disperazione(Sergent). La foto

è di MarcelloSanguineti.

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ARovereto, città della pace che proprio in quei giorni celebra-va l’85° anniversario della famosa campana dei caduti, laSocietà Alpinisti Tridentini è tornata dal 25 settembre al 3ottobre organizzando dopo mezzo secolo il suo congresso,

116° della serie. Un evento che, come sempre, comprendeva nume-rose occasioni d’incontro e approfondimento e la tradizionale sfila-ta conclusiva per le vie cittadine: in testa la banda di Lizzana e i bam-bini del gruppo di alpinismo giovanile della SAT di Rovereto, e die-tro quasi quattrocento soci rappresentanti delle 80 sezioni distribui-te in tutto il Trentino.

Un significativo colpo d’occhio su un sodalizio che oggi, contando26.500 soci, è il più numeroso della provincia e rappresenta anche lapiù grande delle sezioni del CAI. A Rovereto sono stati premiati isoci con 50 anni di iscrizione e un riconoscimento speciale è andatoal grandissimo Armando Aste, gloria cittadina e del Club AlpinoItaliano di cui è socio onorario.

Anche per questi aspetti organizzativi, ma non certo soltanto perquesti, la SAT è un modello da seguire, come ha sottolineatoall’Auditorium “G. Melotti” del Mart il presidente generale UmbertoMartini soffermandosi sull’impegno sociale e umanitario delSodalizio. Un impegno che si è concretizzato, per esempio, nellacostruzione di un asilo a Paganica, nell’Abruzzo terremotato, prontoa ospitare 40 bambini. “In questi tempi occorre affrontare proble-matiche enormi”, ha detto Martini, “ma è bene evitare di impegnarciin avventure che non ci competono. Meglio limitarsi alle buone pra-tiche di cui la SAT offre luminosi esempi”.

Com’era possibile evincere anche dalle splendide gigantografieallestite all’esterno del Museo d’arte moderna, la SAT si candidasempre più a essere custode dell’ambiente alpino oggi tanto minac-ciato. Non a caso, Bruno Spagnolli, che come presidente della sezio-ne di Rovereto ha fatto gli onori di casa, si è fatto portavoce dellepreoccupazioni per questo stato di assedio chiedendosi “che cosasuccederà quando avremo svenduto anche la montagna”. In effetti,la voce del Sodalizio negli ultimi anni si è fatta sentire: dal no agliimpianti sciistici in val Jumela fino alle dure critiche sulcollegamento Folgaria - Lastebasse, un’opera dagli alticosti ambientali ma dallo scarso valore turistico.

Parole di pace sono state pronunciate dal presidente delGruppo regionale Alto Adige Giuseppe Broggi che hainvitato a una collaborazione più stretta tra le associazio-ni alpinistiche sottolineando che nessun conflitto separail CAI dagli amici dell’Alpenverein.

A portare il saluto della cittadinanza è intervenuto ilvice sindaco di Rovereto Giampaolo Dai Campi, mentreTiziano Mellarini, assessore al Turismo della Provincia,ha rassicurato il popolo della SAT annunciando che nonsi farà il collegamento Moena - Soraga - Passo diCostalunga e che pure bocciato risulta un ipotetico efaraonico traforo sotto il Brenta.

Il congresso conclusivo ha infine guardato al passatoper capire quale ruolo potrà avere la SAT del futuro. Iltitolo, significativo, era “La montagna testimone dellastoria - l’uomo quale testimone?” e su questi temi il gior-

nalista Franco de Battaglia ha sollecitato i relatori dopo che i lavorierano entrati nel vivo con la relazione del presidente PiergiorgioMotter. Claudio Bassetti, suo vice, ha fatto un lungo excursus perdimostrare come la SAT abbia sempre mostrato grande lungimiran-za. “Nel 1880 proprio qui a Rovereto”, ha detto Bassetti, “si decise dicostruire il primo rifugio, il Tosa. E all’inizio della Grande Guerra laSAT aveva già realizzato 24 rifugi in quota”.

Il simposio nell’affollato auditorium del Mart è stato chiuso dal-l’intervento di Anna Facchini, presidente della Commissione tute-la ambiente, che ha invitato i dirigenti del sodalizio a essere piena-mente consapevoli del ruolo che la SAT ha oggi nella società tren-tina. Un ruolo che deve portare la SAT a confrontarsi sempre piùcon gli altri soggetti, dagli amministratori al mondo economico e aquello della cultura. ■

Il 116° Congresso della SAT

Sull’impegno sociale e umanitario del sodalizio trentino si è soffermato il presidente generale Umberto Martini

Un modello da seguire

Tutti insieme nella città della paceSul palcoscenico dell’Auditorium “F.Melotti” del Mart, il presidente generaleUmberto Martini si rivolge ai quattrocento soci che hanno rappresentato aRovereto, città della pace, le 80 sezioni della SAT. Nella foto in basso la sfilata cheha preceduto il congresso conclusivo.

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6 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Ingegnere, climber, istruttore di arrampi-cata, tracciatore, Luigi Billoro è figliod’arte. Suo padre era l’indimenticatoSergio Billoro, istruttore nazionale di

alpinismo (vedere box). “Gigi” ha respirato ilclima dell’arrampicata e dell’alpinismo finda piccolo, iniziando il proprio percorsoarrampicatorio con il padre nella prestigiosaScuola “F. Piovan” della Sezione di Padovadiretta dal genitore. Istruttore nazionale diarrampicata libera, ha dato il proprio contri-buto operativo ai corsi della scuola fino altermine degli anni ‘90 quando il desiderio diconfrontarsi sul piano sportivo l’ha spinto apartecipare alle gare di arrampicata ottenen-do ottimi risultati. Autore di salite prestigio-se in numerose falesie italiane e stranierefino all’8c, ha continuato a frequentareanche itinerari impegnativi (per esempio la

“Via attraverso il pesce” e “Specchio di Sara”sulla Sud della Marmolada), divenendo conil tempo uno dei più apprezzati salitori di viemultipitch (fra le quali “Hotel Supramonte”alle gole di Gorropu, la “Larcher-Vigiani” inMarmolada, “Via di Testa” alBrentino).

Nel 2004 ha creato con alcuniamici padovani la palestraindoor Intellighentia Project,punto di ritrovo per molti uni-versitari appassionati diarrampicata. Dal matrimoniocon Giovanna, anche leiarrampicatrice, sono natiMatilde e Sergio.

Raccontaci un po’ com’è

cominciata, caro Gigi…

“Era un pomeriggio estivo, lamamma lavorava, avevo circasei anni. Sergio mi dice:‘Preparati, andiamo a RoccaPendice’. Questa parola magi-ca di solito suscitava in mericordi di passeggiate e inaugurazioni dicorsi di roccia del CAI a cui mio padre miportava. Ma quel giorno era diverso. Non c’e-rano corsi e le passeggiate non venivano disolito annunciate con quel tono. Vidi Sergioche armeggiava con il materiale d’arrampi-cata, questo significava qualcosa che ancorala mia ingenuità di bambino faceva fatica a

comprendere. Preso il materiale al parcheg-gio ci dirigiamo verso la parete. Sergio miassicura con la parte alta di un imbrago, cheper il mio peso andava benissimo, e partecome un camoscio. Arrivato alla fine del tiro

mi urla di partire. Io inizio aravanare sulle roccette con lacorda ben tesa. Mi sembravaimpossibile che Sergio potessesalire senza assicurarsi perquelle rocce lisce e prive diogni appiglio. Più avanti neglianni capii che per lui e per altriera un gioco fare quella via conpassaggi di III e III+, tanto cheparecchie volte dopo i corsi edopo aver mangiato, masoprattutto bevuto parecchieombre, gli istruttori si diletta-vano a salirlo con la luce dellaluna”.

Eri spaventato?

“Incrodato in un piccolo die-dro, sotto ho un vuoto pazze-

sco. Allo stremo delle forze sento che la gen-tilezza di mio padre lascia il posto alla deter-minazione. Infatti mi urla ‘metti il piede lì suquello spuntone che è in mezzo alle tuegambe e spingi bene’. Improvvisamente, simaterializza un appoggio che la mia mentenon aveva considerato. Piazzo lo scarponci-no di punta e miracolosamente mi sollevo e

Protagonisti della verticale Luigi “Gigi” Billoro

Di padre in figlio

Dai primi appigliin parete conpapà Sergio,leggendarioistruttore dialpinismo,all’impegnoquotidiano infalesia e sulle viepiù rinomate, nelregno dell’8c

In questo terzo appuntamento con i “protagonisti della verticale”,Augusto Angriman incontra ilpadovano Luigi “Gigi” Billoro dopoavere dialogato con Dino Lagni (LS 9/2010) e Luisa Benetti (LS10/2010) cercando di approfondire leradici della loro passione e le lorometodiche di allenamento: argomentiche sono il filo conduttore di questaappassionante serie curata daAngriman, istruttore di arrampicatalibera e curatore del freschissimo“Manuale di arrampicata” del CAI in due volumi al quale se neaggiungerà presto un terzo.

Sergio, un trascinatoreSocio della Sezione di Padova, istruttore nazionale dialpinismo, Sergio Billoro è stato per molti anniautorevole Istruttore presso la Scuola F. Piovan di cuiè stato anche direttore coinvolgendo con il suoentusiasmo moltissimi giovani. Colonna della Scuolainterregionale VFG e della Scuola centrale dialpinismo e arrampicata del CAI, ha dato un apportoimportante alla formazione di schiere di istruttoriregionali e nazionali di alpinismo e in seguito diarrampicata libera. Ottimo alpinista, in possesso diun curriculum di tutto prestigio, fra cui la prestigiosa“Tempi Moderni” sulla sud della Marmolada, salita ingiornata con il figlio Luigi, Sergio si era tecnicamenteformato sull’impegnativa trachite di Rocca Pendice,nota e ben conosciuta “palestra” di arrampicata deiColli Euganei e della Scuola padovana. Fin dagli anni‘80 ha intuito l’importanza per le scuole del CAI diaprirsi alle novità presenti nell’arrampicata libera esportiva. Per questo, presso la Sezione di Padovasono sorti i primi corsi di arrampicata, poi proposti atutte le Scuole CAI. Si è a lungo impegnato nellarealizzazione dei manuali del CAI. Ci ha lasciati nelluglio del 1999 a seguito di un incidente, mentrestava percorrendo una via di roccia sulla Vallaccia,lasciando molti di noi smarriti e “orfani”.

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Un patrimonio d’immagini sulla mon-tagna che non ha eguali al mondo.Manifesti, carte da gioco, ventagli,copertine di libri e di riviste, bandie-

rine, etichette, banconote, tutto quanto lamontagna ha saputo ispirare viene conser-vato al Museo nazionale “Duca degliAbruzzi” di Torino. E’ alle raccolte dei Montidei Cappuccini (8000 manifesti cinematogra-fici, 155.00 fotografie e una quantità stermi-nata di copertine, giochi da tavolo, figurine,ephemera) che attinge a pienemani il nuovissimo volume diPriuli & Verlucca “Iconografiedelle montagna” a cura di AldoAudisio, nato dalla stretta colla-borazione tra il museo e laRegione Piemonte. La presenta-zione è fissata per giovedì 11novembre al Monte deiCappuccini di Torino con la par-tecipazione dello scrittoreBruno Gambarotta, noto perso-naggio televisivo. Un eventoeditoriale assai atteso, come sipuò comprendere. Il volumeva ad aggiungersi infatti ai dueanaloghi che lo hanno prece-duto, dedicati rispettivamen-te ai manifesti e ai film, com-ponendo così un’eccezionaletrilogia.

Scriveva Federico Chabod:“L’esaltazione delle Alpisignifica anche la valorizza-zione dei fatti naturali, ilriconoscimento del loroinflusso nella formazionedel carattere delle nazioni”.Un atteggiamento che si èaccompagnato con l’esal-tazione delle nuove vie di comunicazionealpine, spesso rappresentate in manifesti digeometrica eleganza. “E’ l’ora dell’automobi-le, elevata a simbolo della libertà individualefinché a fruire dei suoi vantaggi erano inpochi”, osserva Annibale Salsa in uno deisaggi del volume acutamente intitolato “Lamessa in scena delle montagne”.

Con una sorta di ammirata tenerezza ven-gono immortalati sulle copertine dei periodi-ci gli eroi del tempo: dal Duca degli Abruzzisbarcato sui ghiacci del Polo Nord all’aviato-

re Geo Chavez che un secolo fa volò vitto-riosamente sopra i ghiacci del Sempione(entrambi in prima pagina sulla TribunaIllustrata). Mentre la Domenica del Corriereabbonda nel tramandarci immagini epicheattraverso gli straordinari acquerelli diAchille Beltrame, un seno femminile facapolino nella copertina della VieParisienne, ed ecco un focoso abbraccioscaldare le nevi su quella di Grand Hotel…

Prima (o dopo) essersi lustrati agli occhi,un aiuto a riflettere su montagne e immagi-nario collettivo viene dai saggi di GiuseppeSaglio, Annibale Salsa, Marco Cicolini,Ulrich Schadler, Enrico Sturani e dello stes-so Audisio, artefice di questa gioiosa mac-china della nostalgia.

Red

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 7

proseguo arrivando in sosta vicino a papà.Mi sembra di aver toccato il cielo con undito. Intanto però il cielo che ho appena nelgiro di pochi minuti ci rovescia addossosechhiate di pioggia. Siamo bagnati fradici ecorriamo giù per il sentierino che porta alparcheggio. Ora l’ambiente sembra piùCambogia che Colli Euganei, infatti l’acquatorrenziale ha trasformato il percorso in unpiccolo toboga di fango. Ma la mia gioia diaver avuto un tale battesimo di arrampicatacon tutti gli elementi che lo compongono,salita, vuoto, paura, temporale, acqua evetta, mi è rimasto indelebilmente scolpitonella memoria”.

Pensi che per un bambino e un adole-

scente sia importante praticare diversi

sport o è meglio concentrarsi su uno

solo?

“Lo sport per definizione per me era tirarecalci al pallone nella squadra del patronato.In contemporanea riuscivo anche a praticarela pallacanestro e la pallavolo e a fare qual-che arrampicatina, ma senza costanza. Solodopo i 16 anni, e dopo aver frequentato icorsi roccia del CAI, ho iniziato ad allenarmie a concentrarmi solo sull’arrampicata, natu-ralmente con indirizzo più alpinistico visto ilperiodo (1984), vista la formazione e soprat-tutto considerata la presenza di Sergio nellamia vita. Considero fondamentale che iragazzi sin dai primi anni facciano più attivi-tà sportive per meglio formare il fisico”.

Che cosa è cambiato nel corso degli

anni nella tua preparazione fisica e psi-

cologica?

“Provenendo da un ambiente come quellocalcistico, era già insito nel mio approccioallo sport il concetto di allenamento. Poi mipiaceva far fatica, era un mio modo di sfo-garmi, quindi non ho fatto altro che trasferi-re questo concetto anche all’arrampicata…Quindi trazioni, sospensioni e altre ameni-tà quali il cosiddetto allenamento a secco etanta falesia visto che studiavo e il temponon mancava. Poi c’è stato un approccio piùscientifico con l’aiuto di alcuni amici diplo-mati ISEF. Sono iniziati quindi i periodi dicarico in palestra di pesi e poi i periodi diallenamento a secco sul pannello casalingo esulle prese di resina. Direi che questa attivitàè molto ampia e riguarda diversi aspetti, cioènon coinvolge solo alcuni muscoli e alcunecapacità, ma molti aspetti fisici e che com-prendono in maniera importante anche lasfera intellettiva, la cosiddetta intelligenzamotoria: aspetto non trascurabile che a mioavviso ha la stessa importanza della forza,della resistenza, della tecnica, anzi forse lecomprende tutte”.

Augusto Angriman

1 – Continua

Un lungo sogno in 860 immaginiLa copertina di “Iconografie delle montagne” a curadi Aldo Audisio. Terzo e ultimo volume di una seriededicata alle raccolte del Museo nazionale dellamontagna del CAI Torino, presenta i pezzi piùsignificativi del Centro documentazione: manifesti delturismo e del commercio, ma anche “carte” di variotipo. Il volume in formato 21,5x28 con oltre 860immagini, è in vendita a 45 euro.

Manifesti, etichette, scatole di biscotti, figurine dacollezionare, banconote: ununiverso alpino da riscoprire

Museomontagna Esce il 3° volume

Iconografie, che passione

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Si rende noto il prospetto 1/6/2011 –31/5/2012 indicante i prezzi relativi a:Pernottamenti – Riscaldamento (supple-mento applicabile solo sul pernottamento)e Consumazioni fondamentali, ricordando

l’obbligo che dette tariffe vengano

integralmente applicate a tutti, al fine

di ottenere una omogeneità nei prezzi intutti i rifugi del CAI conformemente allacategoria di appartenenza. Le Sezioni sonolibere di fissare le tariffe, per quant’altronon contemplato nell’allegato prospettosotto la propria responsabilità, con l’invitoa mantenere gli importi entro i valori com-patibili con le finalità del Sodalizio, in ununico prezziario per tutti i fruitori.

Qualora le Sezioni volessero attuare il trat-tamento di “mezza pensione” (cena, per-nottamento, prima colazione) la differenzadel prezzo tra soci e non soci deve corri-spondere ad un importo non inferiore alladifferenza del pernottamento soci e nonsoci. I soci giovani (inferiori ai diciotto anni)avranno una ulteriore riduzione del 50%sulla quota del pernottamento. I prezzi indicati per il pernottamento sonoi massimi consentiti. Deve essere comun-que garantito lo sconto effettivo del 50% aisoci.Qualora la sezione applicasse per i nonsoci tariffe inferiori, essa deve comunque

garantire lo sconto effettivo del 50% ai soci.È fatto obbligo di redigere il suddetto

Tariffario sullo stampato CAI (scarica-bile dal sito internet del CAI : www.cai.it)che riporta sul frontespizio la seguentedicitura:Club Alpino Italiano – Sezione di…

In un distinto specchietto devono essereelencate le tariffe imposte dallaCommissione Centrale (tabella in questapagina).In calce al predetto:Il Presidente della Commissione

Centrale Rifugi e Opere Alpine

(f.to Samuele Manzotti)In calce allo stampato deve essere appostoil timbro e la firma del Presidente dellaSezione.Le Sezioni, nelle persone del Presidente edegli Ispettori, devono responsabilmentecollaborare con i Gestori/Custodi, affinchésia garantito agli ospiti, Soci e non Soci, ilrispetto del Regolamento Generale Rifugi.

N.B. Ricordiamo che il Tariffario e il

Regolamento devono essere obbligato-

EmittenteComm. Centrale Rifugi eOpere AlpineOggetto TARIFFARIO 2011DestinatariSezioni e Sottosezioni del CAICommissioni Regionali Rifugi eOpere AlpineDataMilano, 30/9/2010FirmatoIl Presidente della Commissione Samuele Manzotti

CircolariComunicazioni dalla Sede centrale

Circolare n. 08/2010

Cat. A/B Cat. C Cat. D Cat. ECapannaReginaMargherita

Soci NonSoci Soci Non

Soci Soci NonSoci Soci Non

Soci Soci NonSoci

Pernottamento

Posto letto con materassoe coperte

10,00 20,00 10,00 20,00 11,00 22,00 13,00 26,00 15,00 30,00

Posto letto con materassoe coperte in cameretta finoa 4 posti

12,00 24,00 12,00 24,00 13,00 26,00 15,00 30,00

Posto emergenza 3,00 6,00 3,00 6,00 4,00 8,00

ConsumazioniThe (1/3 litro) 1,50 2,00 1,50 2,00 1,50 2,00 1,50 2,50 1,80 2,80

The (1 litro) 4,00 5,00 4,00 5,00 4,00 5,00 4,00 5,00 4,50 5,50Minestrone o pasta asciutta 5,50 7,00 5,50 7,00 5,50 7,00 6,00 7,50 6,50 8,00

Acqua minerale 0,5 l. 1,20 1,50 1,50 1,70 1,50 1,70 1,80 2,00 2,20 2,50

Acqua minerale 1,5 l. 1,70 2,20 2,00 2,50 2,00 2,50 2,50 3,00 3,00 3,50

Mezza Pensione + 10,00 + 10,00 + 11,00 +13,00 +15,00Pernottamento socigiovani 5,00 5,00 5,50 6,50 7,50

TARIFFARIO 2011NEI RIFUGI DEL CLUB ALPINO

8 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 9

riamente esposti in posizione da per-

mettere l’immediata consultazione da

parte dei fruitori del rifugio.

Al riguardo si notifica che in caso di inos-servanza la Commissione Centrale dis-

porrà la sospensione del contributo

per la manutenzione, con la pubblicazio-ne sulla stampa sociale dell’elenco delleSezioni che non hanno adempiuto alle dis-posizioni regolamentari.Nel presente Tariffario viene ribadita l’ob-

bligatorietà del “sacco lenzuolo perso-

nale”.Analogamente a quanto viene fatto daglialtri Club Alpini Europei, il CAI è ormai datempo impegnato su questa operazioneche, oltre a contribuire al miglioramentodelle condizioni igieniche del singolo, favo-risce il risparmio delle risorse idriche edenergetiche impegnate nelle operazioni dilavaggio con conseguente sostanziale dimi-nuzione della dispersione nell’ambiente deidetersivi. Un ulteriore contributo a renderela montagna più pulita. Nella parte delTariffario a cura delle Sezioni dovranno

essere inserite le voci: “sacco lenzuolo

di cotone” e “sacco lenzuolo monou-

so”. Il Gestore/Custode avrà cura di tener-

ne l’assortimento.Si ricorda infine che nel periodo invernale(1/12-30/4) è applicabile, per i non soci, unaumento del 30% della quota riscaldamento.Milano,

Il Presidente della Commissione

Centrale Rifugi e Opere Alpine

(f.to Samuele Manzotti)

Gli importi sopra indicati sono quelli massimi applicabili. Le Sezioni sono invitate a sensibi-lizzare i gestori dei rifugi affinché venga fornito un servizio di ristorazione semplice e genui-na e che tenga conto della promozione dei prodotti tipici locali. I non Soci che intendonousufruire dei servizi mensa del rifugio consumando solamente cibi propri sono tenuti alpagamento di una quota (sino a max, di Euro 3,00) a discrezione della Sezione proprietariao affidataria del rifugio, quale contributo per il servizio di riassetto e smaltimento rifiuti. Perquesto servizio non deve essere richiesto ai soci alcun contributo.Per il pernottamento è d’obbligo l’uso del sacco-lenzuolo personale in tutti i rifugi

senza alcuna eccezione. Le Sezioni devono curare che questo accessorio, determi-

nante per le condizioni igieniche delle nostre strutture, sia sempre disponibile per

gli ospiti che ne siano sprovvisti.

Eccezioni. Sono esclusi dall’applicazione del tariffario i rifugi: Baita Gimont, Baita Omegna,Monte Bianco, Passo Sella, Plan de Corones, Parete Rossa, Auronzo, Divisione Julia, C.Marini, G. Sapienza (circolare Commissione Centrale Rifugi n. 2056 del 27/6/96), per i qualila Commissione ha invitato Sezioni proprietarie e gestori a riservare ai Soci per i servizi pre-stati un trattamento economico mantenuto entro i valori compatibili con le finalità del ClubAlpino Italiano. Le leggi locali (regionali o provinciali) possono modificare le differenze tarif-farie tra socio e non socio.Altre osservazioni. Eventuali reclami devono essere indirizzati alla Sezionetitolare/responsabile del rifugio.• Tutte le Sezioni devono consegnare ai propri gestori il Tariffario con indicato l’anno in

corso completato delle tariffe espresse in Euro. La Sezione che sarà ritenuta inosser-

vante sarà penalizzata con l’immediata sospensione di eventuali contributi per la

manutenzione. Le richieste di stampati relativi al nuovo Tariffario devono essere indiriz-zate a questa Commissione o in alternativa alle Commissioni Zonali.

• Si rammenta che nei rifugi Capanna Regina Margherita, G. Gnifetti e Marco e Rosa deveessere versata una quota supplementare sul pernottamento di € 3,00 quale contributo allespese di trasporto a valle dei reflui.

• Si precisa che per i Soci giovani la mezza pensione deve essere scontata della differenzasulla quota del pernottamento (Es. € 5,00 per Rifugi A/B, C; € 5,50 per Rifugi D; € 6,50 perRifugi E; € 7,50 per la Capanna Regina Margherita).

CHIARIMENTI

Il Tariffario pubblicato in questepagine riporta gli stessi prezzi del2010. Su proposta della

Commissione centrale rifugi e operealpine, il Comitato centrale d’indirizzoe controllo ha scelto infatti dimantenere inalterate le tariffe, in lineacon i valori del CAI, per dare unpositivo segnale in un momento digenerale difficoltà economica.

Prezziinvariati

L’Assemblea straordinaria deidelegati si terrà a Veronadomenica 19 dicembre 2010

com’è stato riferito in ottobre concircolare n° 7/2010 pubblicata nellepagine 8, 9, 10. Ai delegati mettegratuitamente a disposizione unservizio di prenotazione la CooperativaAlbergatori Veronesi.

Le disponibilità e i prezzi sono quelliche ogni singola struttura avrà decisodi offrire per quel periodo. I delegatipotranno prenotare on-line o tramiteoperatore un hotel a Verona o nellaprovincia con le seguenti modalità:• ON-LINE tramite link sul sito

www.cai.it, nella sezione dedicataall’assemblea; con questa modalità idelegati accedono direttamente alletariffe riservate all’evento.

• TRAMITE OPERATORE rivolgendosial call center di CAV, multilingue (tel0458009844 – [email protected] – fax0458009372); in questo caso idelegati dovranno semplicementeinformare l’operatore chepartecipano all’evento, accedendocosì alle tariffe riservate. Potrannoaltresì fruire, su richiesta, dimaggiori informazioni.

Assemblea straordinaria

Il soggiorno a Verona

LO SCARPONE 11 11-10-2010 18:46 Pagina 9

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Glorificando la vita spesso ci dimenti-chiamo dell’importanza di creare unrapporto con la morte. Il 18 settem-bre a Pinzolo (TN) la cerimonia della

Targa d’argento, tutta dedicata agli eroicisoccorritori che si sono sacrificati in ValLasties (26 dicembre 2009) nella ricerca didue sepolti dalla valanga e ai quattro dell’e-quipaggio dell’elicottero del SUEM diBelluno schiantatosi il 22 agosto 2009 duran-te una missione nelle Dolomiti, ha inveceribadito l’importanza di cercare un amorediverso, che possa durare anche oltre lanostra esistenza. Dietro il sorriso dei parentidegli scomparsi, che nella località delTrentino hanno ricevuto un’ennesima,vibrante testimonianza di affetto, non c’erarassegnazione ma una certezza: che i lorocari vivranno per sempre nel cuore di tutticoloro che amano la montagna. Questo ilmessaggio della 39° edizione del premio isti-tuito nel lontano 1971 da Angiolino Binelli,allora capo della storica stazione del

Soccorso alpino di Pinzolo, dove per laprima volta sono state messe a punto le stra-tegie di un’organizzazione, quella delCNSAS, che oggi il mondo ci invidia.

Ombrelli aperti durante la cerimonia, men-tre un temporale imperversava nella vallata,ma niente che potesse in qualche modo offu-scare il collaudato cerimoniale, con gli inter-venti delle autorità, i cori, le ragazze incostume, e tantissime giubbe rosse delSoccorso alpino con il presidente nazionalePier Giorgio Baldracco, i vicepresidenti

Valerio Zani e Danilo Barbisotti, il delegatodel Soccorso alpino bellunese Fabio “Rufus”Bristot, i responsabili del Trentino RobertoBolza e del Friuli Brocca, i presidenti deisoccorritori polacchi Josef Janczy e di quelliirlandesi Paul Whiting, e ancora il capo delServizio valanghe italiano Sandro Sterpini, ediversi altri rappresentanti di questo eserci-to efficiente e silenzioso. Non è voluto man-care Rafael Kostner, a suo tempo premiatocon la Targa d’argento e infaticabile anima-tore di Aiut Alpin Dolomites, per rendereomaggio all’amico fraterno Gino Comelliche della rinomata organizzazione per il soc-corso nelle Dolomiti è presidente e che aPinzolo, dove era accompagnato da SergioValentini, uno dei due sopravvissuti alla tra-gedia della Val Lasties, ha ritirato la targacome capo della stazione di soccorso AltaVal di Fassa alla quale appartenevano ErwinRiz, Diego Perathoner, Luca Prinoth eAlessando Dantone.

In silenzio, altri due illustri premiati, lo slo-veno Broian Janez e il friulano GrazianoRomanin, hanno seguito la cerimonia con-dotta da Luciano Imperadori ascoltando leparole del sindaco di Pinzolo WilliamBonomi, del presidente della Provincia auto-noma Lorenzo Dellai, del presidente delConsiglio regionale Marco De Paoli e delsenatore Giacomo Santini in rappresentanzadel Gruppo parlamentare amici della monta-gna.

“Quando riceviamo una chiamata di soc-corso”, ha detto Comelli, “non è un dovere

“Per noi non èun dovere maun onoreessere scelti per

aiutare chi chiedeaiuto”, dice Gino

Comelli, capo del Soccorsoalpino Alta Val di Fassa

Nella problematica corsa agli ottomila la vicendadell’irlandese Ger McDonell, scomparso perportare soccorso a tre alpinisti dopo avere

raggiunto la vetta del K2, getta un benefico spiraglio diluce. A Pinzolo, per la consegna della medaglia d’oroconsegnata a sua madre, non è voluta mancare AnnieStarkey che gli fu affettivamente legata per quattro annioccupandosi insieme con Ger, al quale è statarecentemente intestata una borsa di studio,dell’assistenza ai bambini handicappati. Il mattino del 2agosto 2008, dopo aver bivaccato a 8400 metri, Gerscopre che due membri di una squadra coreana e i lorosherpa sono rimasti intrappolati, sospesi a testa in giùsulla corda. Con il compagno di scalata, l’italiano MarcoConfortola, passa tre ore e mezza cercando di aiutare gliscalatori coreani in difficoltà finché Marco è costretto adesistere. Get invece insiste, risale verso i coreani maviene travolto da un seracco. Nella foto un momento felicenella vita di Ger, l’abbraccio con la fidanzata Annie.

Soccorso alpino La Targa d’argento ai caduti della Val Lasties

Per sempre nei nostri cuori

10 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Quel giorno sul K2

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 11

andare, è un onore essere stati scelti per aiu-tare chi ha bisogno”. E come pensare che sipossano porre limiti all’operare di uomini diesperienza indiscussa? La stazione diretta daComelli è nata nel ‘52, fra le prime delTrentino, messa in piedi da storiche guidealpine come Piaz, Micheluzzi, Jori, De Zulian.Capostazione da un paio di decenni, Comelli,54 anni, è un friulano tosto che a Trieste, dastudente, ha scoperto l’amore per la monta-gna e 35 anni fa si è trasferito in Val di Fassadopo avere frequentato la scuola della poli-zia di Moena. La montagna è la sua vita equella dei figli ormai grandi, Angelica di 25anni che è maestra di sci, e Tommaso 19,ancora studente. “Siamo una bella squadra”,racconta dei suoi 27 tecnici, “e adesso rice-viamo tante attestazioni di affetto e di stima,tutti ci invitano, vogliono conoscerci…e perentrare nel corpo del soccorso alpino si èformata addirittura una lista di attesa”.

Dopo le parole di ringraziamento diComelli la cerimonia ha conosciuto altrimomenti d’intensa commozione con la con-segna di una medaglia d’oro alla memoriadell’irlandese Ger McDonell (vedere box),morto il 2 agosto 2008 durante un tentativodi salvataggio al K2, e di analoghi riconosci-menti ai parenti di Stefano Da Forno, DarioDe Filip, Fabrizio Spaziani e Marco Zago, gliuomini del SUEM e del Soccorso alpino bel-lunese scomparsi nel 2009 durante una per-lustrazione con l’elicottero Falco. E a com-muoversi più di tutti è stato ancora una voltaBinelli, che sempre si è messo alla prova tra-sportando barelle e verricelli di trenta chilisu per le montagne. E quando le cose si met-tevano male suo era il compito tristissimo dicomunicarlo ai parenti delle vittime. ■

Momenti di commozioneNella pagina a fianco la consegna a Pinzolo dellaTarga d’argento giunta alla 39a edizione: a ritirare ilpremio è Gino Comelli, capo della stazione AltaVal di Fassa del Soccorso alpino. Qui sopra l’inter-vento di Fabio “Rufus” Bistrot del Soccorso alpinobellunese durante l’omaggio reso all’equipaggiodell’elicottero Falco. Del comitato esecutivo delpremio fanno parte, con il presidente AngiolinoBinelli, i consiglieri Giuseppe Ciaghi, FabriziaCaola, Carmelo Genetin, Luciano Imperadori, DinoLeonesi, Roberto Serafin e Valter Vidi.

Il riconoscimento dell’Unesco alleDolomiti “patrimonio dell’umanità” puòrappresentare una grande opportunitàper i giovani. Ma a quali condizioni? Per

cogliere le opportunità che possono deriva-re dal riconoscimento ciò che più conta èche chi vive nel territorio sia in possesso diun’informazione corretta sul patrimonionaturale, storico e culturale dei Monti palli-di, secondo i paradigmi del piano di gestioneUnesco. E che si faccia promotore di inizia-tive che favoriscano la partecipazione attivadella popolazione e la valorizzazione dell’a-rea dolomitica. Su questa premessa si è svi-luppato il progetto “Vivere Dolomiti Unesco”per informatori di base e formatori, un’ini-ziativa della Fondazione G. Angelini(www.angelini-fondazione.it) e del CAIVeneto (www.caiveneto.it) con il supportotecnico-progettuale della neonata societàfeltrina Dolomiti Project e il patrocinio dellaProvincia di Belluno e dalla Regione Veneto.

In questa prospettiva il Centro studi sullamontagna di Belluno ha realizzato una seriedi corsi di formazione distribuiti su tutto ilterritorio della provincia (10 sedi distinte)tenuti fra il 3 e il 31 maggio 2010 dai giovanigeologi bellunesi di Dolomiti Project srl,coinvolti a suo tempo nel lavoro preparatorioalla candidatura dei Monti pallidi alla lista deiMonumenti del Mondo. Nella convinzione,ovviamente, che il riconoscimento DolomitiUnesco possa procurare possibilità lavorati-ve per molti giovani appassionati, a patto chequeste possibilità siano accuratamente indi-viduate e coltivate, con un’organizzazionecapillare su tutto il territorio bellunese . A talfine sono state selezionate classi di 15-18 per-sone per ogni modulo, con tre serate di 2,30ore ciascuna con la collaborazione dellesezioni bellunesi del CAI.

I corsi hanno coinvolto attiva-mente circa duecento persone,tra educatori del CAI, insegnan-ti, guide alpine, ambientali emuseali, amministratori e diri-genti dei comuni, delleComunità montane, dei Parchi,delle Regole, della Provincia,dell’ARPAV, maestri di sci,gestori di rifugi, operatori turi-stici e delle pro-loco, guardieprovinciali, forestali e del Parconazionale delle DolomitiBellunesi, rappresentanti diassociazioni per l’ambiente.

“Come rappresentanti e abi-tanti del territorio dolomitico”,spiega Ester Cason Angelini,consigliere delegato della fonda-

zione, “si è dato per scontato che chi aderi-sce all’iniziativa abbia la curiosità e la sensi-bilità di cogliere i principi che hanno soste-nuto la candidatura di Dolomiti Unesco,informandosi sulle opportunità di sviluppo ele ricadute socio-economiche ad essa conse-guenti e sulle responsabilità che la tutela ditale patrimonio comporta per farsi a suavolta promotore di iniziative sul territorio”.

Ai partecipanti è stata consegnata in pri-mavera una “cassetta degli attrezzi” (cartelli-na contenente un volume in A4 a colori, uncd con tutte le presentazioni commentate ealtri materiali informativi di supporto) dapoter utilizzare come base durante le attivitàdivulgative o progettuali.

Il progetto è proseguito (24-26 settembre)con una seconda fase di carattere formativosecondo il modello collaudato dei corsiinterdisciplinari sull’ambiente montanodella Fondazione G. Angelini. Si trattava diun corso interdisciplinare di geografia, inte-sa come crocevia di scienze diverse, dedica-to all’ambiente montano, con escursioni sulterritorio che ha coinvolto quaranta corsisti.“Lo scopo”, spiegano i docenti, “è quello diimparare a osservare e leggere con attenzio-ne il paesaggio, per saperlo poi megliocomunicare; riconoscerlo come insieme dielementi fisici e culturali in relazione traloro, dalla geologia alla botanica alla storia.Comprendere che il paesaggio cambia neltempo, e capirne le problematiche”.

Il progetto, che ha visto l’incoraggiamentoiniziale del Rotary di Belluno e può contaresul fondamentale sostegno della FondazioneCariverona e della Provincia di Belluno,durerà fino al 2011 con altri due corsi di for-mazione, ma anche lezioni nelle scuole epubblicazioni. ■

Fondazione G. Angelini Corsi di formazione

Conoscere le Dolomiti

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“Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo, cime ineguali,note a chi è cresciuto tra voi e impresse nella sua mente, non menoche lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari”. Chi non ricorda questostruggente addio ai monti del Lecchese che Manzoni ci ha lasciato neI Promessi Sposi? La vetta di un monte costringe a alzare lo sguardo;è come se fosse un indice puntato verso il cielo, è il rimando allo zenite quindi alla luce, all’inaccessibilità, alla trascendenza rispetto all’o-rizzonte in cui noi siamo immersi quotidianamente. Il monte con lasua cima che sembra quasi perforare il cielo ricalca la posizione eret-ta dell’uomo che si è alzato dalla brutalità della terra; è una specie disimbolo della vittoria sulla forza di gravità. Tutte le culture hannoritrovato nel profilo verticale della montagna un’immagine della ten-sione verso l’oltre e l’altro rispetto al limite terrestre e tutte le reli-gioni vi hanno letto un segno dell’Oltre e dell’Altro divino.

Anche chi non ha una grande assuefazione a questi temi sa benecosa significhino l’Olimpo o il Parnaso nella civiltà greca. Lunghielenchi di monti sacri, le cui vette sono segnate dasantuari, appartengono a tutte le tradizioni religiose.Per esempio gli Ittiti consideravano i monti come lasede del dio della tempesta, mentre l’India, che pureedifica i grandi templi lungo i fiumi o in riva al mare,nei testi sacri indù celebra il monte Meru, “una travedi legno che funge da puntello perché il cielo noncada sulla terra” (così nei Veda). Si ha in tal modo unavisione cosmologica per cui il monte costituisce unaspecie di asse che regge l’universo, è “la montagnapolare” (così nelle Upanishad). Curiosa è la conce-zione della genesi di questo monte: quasi come la fru-sta o il manico di una zangola che fa coagulare e con-densare il latte del caos originario solidificandolocome un burro, cioè la terra. Tra l’altro nella mitolo-gia indù il dio Shiva abita i monti in compagnia dellasua sposa, la dea Parvati, nome che letteralmentesignifica “la montanara”.

Anche in Giappone i monti erano considerati resi-denze dei kami, cioè le divinità: da lassù facevano

scorrere l’acqua per la coltivazione del riso. Gli spiriti degli antenati,purificati dai riti funebri, salivano sui monti ove erano divinizzati. Leascensioni ai monti sacri come il Fujiyama sono, perciò, vere e pro-prie processioni mistiche che richiedono rituali purificatori previ. Peri maestri taoisti cinesi è, invece, il monte K’un-lun la sede paradisia-ca dell’immortalità: lassù il Signore Celeste, Chan Tao-ling, aveva sco-perto due spade vittoriose contro gli spiriti del male e da lì era asce-so al cielo su un drago dai cinque colori, dopo aver bevuto l’elisir del-l’immortalità.

Per gli Arabi, che consideravano la superficie terrestre come uncerchio piatto, Qâf era la catena montuosa circolare dell’orizzonte,separata dal cerchio terrestre da un territorio oscuro di frontiera,limite tra il visibile e l’invisibile, perché è solo ascendendo sulla cimadel Qâf, fatto di smeraldo, che si scopre l’infinita distesa dei cieli divi-ni. In quella montagna, che è la radice dei nostri monti terrestri, vivein perfetta solitudine fin dall’origine del mondo l’uccello mitico

Simurgh, fonte di sapienza e di felicità perché a lui è concesso divedere il mistero dei cieli divini.

Anche la civiltà occidentale, spessosulla scia delle immagini della Bibbia, èricorsa allo stesso simbolismo in modi eforme diverse. Se pensiamo, ad esempio,alle ziqqurratu, cioè ai famosi templi agradoni della Mesopotamia, evidenteriproduzione architettonica di un montesacro (sul loro vertice si ergeva appuntoil santuarietto-residenza delle divinità),riusciamo a comprendere la simbologiasottesa al sogno di Giacobbe narratodalla Genesi, (28, 12). Ebbene, un mona-co di Santa Caterina al Sinai, uno deimonti biblici fondamentali, GiovanniClimaco, vissuto tra il 579 e il 649 circa,si affiderà proprio a questa immagine pertitolare e strutturare la sua opera Lascala del Paradiso, opera che impose a

12 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

“Dovunquel’uomoreligioso ha le suemontagne”,spiega

monsignor Gianfranco Ravasi,ministro della cultura delVaticano, in questo articolo che pubblichiamo per gentile concessionedell’Osservatore Romano

Argomenti Quando la montagna è fede

Apparso l’11 agosto sull’Osservatore Romano,l’articolo che qui proponiamo (e che ci è statosegnalato da alcuni cortesi lettori tra i quali AldoSolimbergo, scrittore, a suo tempo vicepresidentedella Sezione di Treviso) è stato scritto da unapenna autorevole, quella di monsignor GianfrancoRavasi, ministro della cultura del Vaticano. “Il testo ha un taglio colto, pienamentecompatibile con un’idea di laicità aperta”, è ilgiudizio espresso dal professor Annibale Salsa,antropologo e past presidente del CAI.Rispettando la loro sacralità, vengono toccatetutte quelle religioni e correnti di pensiero chehanno posto la montagna al centro dellasimbologia e stile di vita. Nel prospetto, a curadella redazione, proponiamo anche una selezionedelle montagne sacre del mondo, considerate damolte tradizioni religiose le “porte del cielo”.

La vetta dell’Oltre e dell’AltroI pellegrini salutano l’alba di unnuovo giorno dalla vetta delMonte Sinai, in Egitto.

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lui il soprannome di “Climaco” (in greco climax è la scala coi suoigradini).

Come è facile intuire, il Sinai che quel monaco aveva davanti agliocchi diventava la parabola dell’ascensione al cielo attraverso l’ertasalita dell’ascesi spirituale. Parallela sarà l’esperienza proposta da unaltro grande mistico, san Giovanni della Croce (1542-1591), che datala sua vocazione di carmelitano, sceglierà come simbolo un altromonte. La salita del monte Carmelo è, infatti, il titolo di una delle sueopere più note, composta tra il 1578 e il 1583. Attraverso un’ascesairta di asperità, cioè attraverso una purificazione liberamente accoltae vissuta, si raggiunge la vetta della perfezione.

Sulla scia di Giovanni della Croce un notissimo autore mistico con-temporaneo, Thomas Merton (1915-1968), convertitosi al cattolicesi-mo nel 1938, e vissuto nella trappa del Getsemani nel Kentucky(Usa), intitolò la sua autobiografia spirituale proprio La montagnadelle sette balze (1948), uno scritto divenuto popolare e per moltiversi affascinante proprio per l’immediatezza quasi diaristica di que-sta ascesa sul monte della contemplazione, vicenda sofferta e glorio-sa al tempo stesso. Ma il simbolo del monte è un elemento capitaleanche nella letteratura occidentale.

È quasi spontaneo pensare al Purgatorio di Dante (tra l’altro leparole “monte/ montagna” ricorrono più di 70 volte nella DivinaCommedia). Se l’Inferno è concepito quasi come un monte cavocapovolto che ha come vertice il nadir del centro fisico della terra,

per antitesi il Purgatorio è un’altissima montagna a sette balze o“cornici”, al cui vertice è collocato il Paradiso terrestre, mentre aisuoi piedi si stende la spiaggia dell’approdo delle anime. Questomonte dell’espiazione, è esattamente agli antipodi di Gerusalemme,sotto la quale si apre la cavità infernale: anzi, ne è quasi il riflussomateriale, cioè la massa di terra respinta dal vuoto tenebroso degliinferi. Dopo l’Incarnazione di Cristo quel monte “di riporto” è dive-nuto la sede delle anime in attesa di liberazione: è, quindi, un’altraraffigurazione dell’ascesa come ascesi, come purificazione dal male.La meta è la vetta ove è situato il Paradiso terrestre, una foresta lus-sureggiante, oltre il confine delle meteore e oltre le sfere dell’acquae del fuoco. Da lassù si spicca il volo verso l’Empireo paradisiaco dainove cieli tolemaici.

A questo monte letterario, il più celebre di tutti, ne potremmo asso-ciare molti altri. Ci accontentiamo di indicarne due, tipici della lette-ratura contemporanea. Come non pensare subito al famoso romanzoche Thomas Mann (1875-1955) pubblicò nel 1924 col titolo La monta-gna incantata, vera e propria parabola dell’Europa malata?Ambientata a Davos, in un sanatorio svizzero d’alta montagna, latrama vede il protagonista Hans Castorp approdare in quella clinica invisita al cugino malato. Ma una malattia, prima, e un fascino magico,poi, attanagliano anche Hans su quel monte per sette anni, fino al1914, allorché lo scoppio della guerra lo induce a tornare in Germania.Quei sette anni sullo sfondo impervio dei monti si trasformano in

Storie, leggende, significati di alcune “porte del cielo”In tutto il mondo migliaia di luoghi di culto sulla sommità delle montagne aiutano l’homo religiosus a realizzare la sua ricerca del sacro. In questo prospetto abbiamo selezionato alcune “porte del cielo”, senza ovviamente avere la pretesa di esaurire l’argomento.

EUROPARocciamelone (Alpi) Sulla vetta (3538 m) il santuario

più alto d’Europa

La Verna (Appennino) Eremo di San Francesco

Catinaccio - Rosengarten Dimora del leggendario re Laurino (Dolomiti) nella tradizione ladina

Olimpo (Grecia) Dimora degli dei della Greciaclassica

Parnaso (Grecia) Sede delle Muse

Partenone (Grecia) Collina sacra alla dea Atena

Ida (Creta) Giove vi fu allevato dai Coribanti

Monte Athos e Meteore Vi risiedono i monaci ortodossi

Ararat (Turchia) Vi sarebbe approdata l’Arca di Noé

MEDIO ORIENTEMonte Sinai (Egitto) Mosé vi trovò le tavole della legge

Sion (Israele/Palestina) L’Antico Testamento lo identificacon la città di Davide e con il tempiodi Salomone

Monte degli Ulivi Luogo dell’Ascensione di Cristo

Golgota Calvario di Cristo

Tabor Gesù si rivela come figlio di Dio

Monte Carmelo In età bizantina luogo dieremitaggio

Demavend (Iran) Nella tradizione avestica -zoroastriana vi cresce la biancahaoma, elisir dell’immortalità.

ASIAKailash (Tibet) Montagna sacra venerata da

buddhisti e indù

Shambhala (Tibet) Una delle valli nascoste dellatradizione spirituale tibetana

Machapuchare (Nepal) La sacra “coda del pesce”, accessovietato per motivi religiosi

Annapurna (Nepal) Dimora della dea indù Parvati

Kangchendzonga (Nepal) La montagna dei cinque tesori

Meru (India) L’axis mundi della tradizione vedica

Nanda Devi (India) Dimora della Dea della Beatitudine

Fuji (Giappone) La vetta più alta (3776 m) doveregna la dea Sengen-Sama

Koya (Giappone) Eremo del monaco Kukai, fondatoredel buddismo Shingon

Tateyama (Giappone) La montagna degli inferi

Picco di Adamo (Sri Lanka) Dove è venerata l’impronta delBuddha

Amnie Machen (Cina) Alla sorgente del Fiume Giallodimora del dio Machen Ponra

K’un-Lun (Cina) Montagna simbolo dell’immortalitànella tradizione taoista

Muztagh Ata (Kirghisistan) Montagna “padre”, tomba di santimusulmani

Monte dei diamanti Dove la tradizione buddhista venera (Corea del Nord) il dio Sanshin

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una straordinaria avventura vitale: sboccia l’amore tra Hans e unadegente, si sviluppano complessi dibattiti teorici tra un italiano libe-rale e umanista e un cèco, comunista e materialista, si snodano even-ti apparentemente insignificanti, ma carichi di tensione e mistero.

Come osservava un critico, Erich Heller, “quale ironia nella sortedel protagonista il quale, convertito alla vita, torna dalla montagnaincantata, regno di Venere e della morte, in un mondo in cui ‘servirela vita’ significa ‘servire con le armi’, e che scompare alla vista del let-tore avanzando oscillante nel fango di un campo di battaglia, proba-bilmente verso la morte eroica!”. L’altra opera che abbiamo scelto ècerto meno importante ma è anch’essa a suo modo emblematica. Sitratta del romanzo Go Tell It on the Mountain pubblicato nel 1953dallo scrittore afro-americano James Baldwin (1924-1987) e tradottoin italiano nel 1966 col titolo Gridalo forte (omettendo così il riman-do alla montagna). Il protagonista John sale sulla collina che sta nelcuore del Central Park di New York. Da lassù contempla il profilodella città che i suoi antenati avevano visto da lontano, scintillantenelle sue luci, come fosse una specie di Nuova Gerusalemme, mentrein realtà essa si sarebbe rivelata come la Babilonia distruttrice che hain Broadway la sua avanguardia verso la perdizione.

Questa visionarietà, affidata alla montagna nel suo valore simboli-co, pervade la letteratura di lingua inglese (Bunyan, Milton, Spencer,Wordsworth, Shelley, Coleridge, Buckler e così via) ma ha ancheun’espressione altissima nel quarto atto del Faust di Goethe ambien-tato in Hochgebirg, cioè in “alta montagna”, sulle “rigide vette di rupidentate” e auf dem Vorgebirg, “sui contrafforti”, mentre nella finaledell’ultimo atto, il quinto, si è in Bergschluchten, cioè tra “gole mon-tane”, in un paesaggio di rupi e foreste popolate di santi anacoreti. Mail monte ha una grande presenza anche nell’iconografia di tutti i seco-li: come non pensare alla Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci? Ilcritico d’arte John Ruskin (1819-1900) nella sua vasta opera ModernPainters (1843-1860) sulla pittura moderna osservava che nell’arte “cifu sempre un’idea della santità connessa alle solitudini rocciose per-ché era sempre sulle vette che la divinità si manifestava più intima-mente agli uomini ed era sui monti che i santi sempre si ritiravano perla meditazione, per una speciale comunione con Dio e per preparar-si alla morte”. E concludeva che “i monti sono il principio e la fine diogni scenario naturale”.

Ma i monti gettano la loro ombra su tutte le pagine bibliche:dall’Ararat su cui posa l’arca di Noè al Moria del sacrificio di Isacco,dal Sinai dell’esodo al Nebo della morte di Mosè, dal Carmelo di Eliaal Sion del tempio gerosolimitano, dal monte delle Tentazioni diCristo a quello delle Beatitudini, dal monte della Trasfigurazione alGolgota-Calvario sino al monte degli Ulivi che nell’ascensione diGesù congiunge terra e cielo. Ma a questi monti santi e ad altri menonoti che costellano la Bibbia e che non possiamo ora descrivere vor-remmo opporre una curiosa tipologia di montagne “negative”, segnonon di elevazione ma di abbassamento e degenerazione.

Sono le “alture”, in ebraico bamôt, sistematicamente denunziatedalla Bibbia come sedi di santuari cananei, legati ai culti della ferti-lità - ma talora anche luoghi di culto israelitico. Sono centinaia ipassi biblici in cui si condannano questi colli, a partire dallo stessoSalomone che dedicò un santuario al dio dei Moabiti Camosh e aldio degli Ammoniti Milcom “sul monte che è di fronte aGerusalemme” (1 Re 11, 7), imitato poi dai suoi successori e daisovrani del regno settentrionale di Samaria. Noi ci accontenteremoora di illustrare questo simbolismo negativo e idolatrico della mon-tagna con un testo interessante e, a prima vista, neutro, anzi legatoal monte santo per eccellenza, il Sion. Si tratta dell’avvio del secon-do “canto delle ascensioni”, il Salmo 121 (120): “Alzo gli occhi versoi monti: da dove verrà il mio aiuto? Il mio aiuto è dal Signore che hafatto cielo e terra” (vv. 1-2).

L’orante leva lo sguardo implorante “verso i monti” e pronunziauna domanda: “Da dove verrà il mio aiuto?”. Ebbene, molti esegetipensano che in questa scenetta apparentemente scontata ci sia pro-prio un rimando polemico alle “alture” idolatriche. L’orante sarebbetentato di rivolgere il suo appello (e i suoi piedi) verso i santuari deicolli cananei ove si ergono pali e stele sacre, segni del dio Baal, ladivinità della fecondità e della fertilità. Sarà forse lui a offrire l’aiu-to atteso? La risposta del Salmista è netta: “Il mio aiuto è dalSignore”, il creatore del cielo e della terra, sorgente di ogni dono divita. Si tratta di una professione di fede “jahvistica” di improntaliturgica (entrata anche nella liturgia cattolica: Adiutorium nostrumin nomine Domini qui fecit caelum et terram) che rimanda implici-tamente all’altro monte santo, l’unico vero per Israele, il Sion, “altu-ra stupenda, gioia di tutta la terra (...) capitale del gran Re” (Salmi,48, 3). La Bibbia, che oppone già due città simboliche,Gerusalemme e Babilonia, mette in antitesi anche due monti ideali,quello dell’ascensione a Dio, alla luce, alla verità e quello dell’illu-sione e dell’inganno. Ancora una volta sta all’uomo scegliere suquale sentiero incamminarsi.

Gianfranco Ravasi

(©L’Osservatore Romano - 11 agosto 2010)

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Un alpinistaimmaginario

La beatificazione avvenuta da pocoin Inghilterra di John HenryNewman (1801- 1890), pastoreanglicano convertitosi nel 1845 alla

fede cattolica e nominato cardinale nel1879 da papa Leone XIII, ha riacceso l’in-teresse per questo filosofo e teologo rite-nuto da alcuni uno dei più illustri pensato-ri inglesi. Spulciando fra le sue innumerevoli opere, ecco una sor-presa: Newman andava in montagna. O almeno conosceva qualchealpinista del suo tempo abbastanza bene da aver appreso i partico-lari dell’arrampicata. Lo si deduce da un passo di una sua confe-renza, precedente la conversione, quando era concentrato nellaricerca filosofica sui rapporti fra fede e ragione. È il Sermone XIII,dal titolo Ragione implicita a ragione esplicita, pronunciato ilgiorno di san Pietro del 1840 all’università di Oxford.

Essa [la ragione] passa da un punto all’altro, conquistandone

uno con un’indicazione; un altro in base a una probabilità (…)

e così fa progressi in modo non dissimile da uno scalatore

(clamberer) su una ripida parete, che, con occhio svelto, mano

pronta e piede fermo, ascende come egli stesso non sa, per doti

personali e in base all’esperienza, piuttosto che in base a regole,

senza lasciare traccia dietro di sé, e incapace di insegnarlo agli

altri. Non è troppo dire che i passi attraverso i quali i grandi

geni scalano le montagne della verità, per gli uomini in genera-

le sono tanto insicuri e precari, quanto l’ascesa di un esperto roc-

ciatore (mountaineer) su una roccia scoscesa. Si tratta di una

via che soltanto loro possono prendere; e la sua giustificazione si

trova nel loro successo.

Dove si sarà ispirato il nostro filosofo nel 1840 scrivendo questerighe? E con tale finezza di indagine psicologica? In realtà non risul-ta che abbia mai avvicinato le montagne, anche se viaggiò inEuropa; è più probabile che abbia letto qualche scritto dei primialpinisti, forse De Saussure o l’intervista a Balmat di AlessandroDumas (1832).

Lorenzo Revojera

Quando la montagna è fede

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Montagna, neve e sviluppo sostenibi-le. Su questo delicato tema si è svi-luppato dal 17 al 19 settembre aLeonessa, borgo medioevale ai

piedi del Terminillo, il Corso di aggiornamen-to nazionale per operatori TAM organizzatodalla Commissione centrale tutela ambientemontano con il supporto del Gruppo regiona-le del Lazio. La scelta di Leonessa è stata diper sé significativa e ha orientato il program-ma che è stato dedicato con particolare atten-zione alla montagna “minore”: una scelta cheha attestato il riconoscimento del lavoro svol-to dalle sezioni CAI del Lazio, dal GR e dallaCRTAM a tutela della montagna laziale.

Di grande importanza è stato l’impegnodella Sottosezione di Leonessa (www.caileo-nessa.it) fin dall’arrivo dei corsisti venerdì 17,subito impegnati in una discussione informa-le coordinata dal presidente della commissio-ne centrale Miranda Bacchiani sul ruolo e ledifficoltà degli operatori nelle varie realtàregionali: il ruolo degli OTTO, è stato detto,dipende eccessivamente dalla “benevolenza”con la quale i singoli presidenti regionali eCDR guardano alla loro attività. Sabato 18,giornata centrale, il problema dello sviluppodello sci di pista con le relative infrastruttureè stato affrontato nella consapevolezza chegli investimenti non sostenibili sotto il profilofinanziario ed economico vanno rigettatiancor prima di valutarne i costi ambientali (iquali non mancano mai e che si sopportano,appunto, solo quando sono compensati dabenefici socio-economici).

Hanno aperto la giornata i saluti dellaBacchiani e del presidente regionale LuigiScerrato, che ha ribadito il ruolo decisivodegli operatori e delle commissioni TAMall’interno del CAI purché adeguatamentesostenuti dal Sodalizio. Il presidente dellaSezione di Rieti Fabio Desideri e del reggentedella Sottosezione di Leonessa PinoCalandrella hanno sottolineato le legittimeaspirazioni delle popolazioni locali. Le rela-zioni tecniche si sono succedute sotto la regiadel coordinatore Daniele Boninsegni,ONTAM della Sottosezione di Leonessa.“Turismo montano e turismo della neve: ten-denze e prospettive per le Alpi e per gliAppennini” è il titolo della relazione di aper-

tura presentata da Alessio Liquori (autore diqueste note, NdR), ORTAM della Sezione diRoma e docente di economia pressol’Università di Cassino, che ha fornito dati edevidenze scientifiche sulle tendenze del turi-smo invernale e sciistico. È seguito StefanoArdito, giornalista e noto autore di guideescursionistiche, che ha ripercorso la storiadello sviluppo dello sci sull’Appennino cen-trale dagli anni del fascismo fino all’ondataspeculativa degli anni ‘60 e ‘70. L’operatorenazionale Fabio Favaretto della Sezione diMestre, già dirigente del Servizio incentiviall’industria alla Regione Veneto, ha parlatodei sussidi pubblici agli impianti sciistici:molti comprensori sciistici, ha spiegato, ven-gono mantenuti in vita da generose iniezionidi denaro pubblico elargito da regioni eamministrazioni locali in varie forme.

Tommaso Paolini, docente pressol’Università dell’Aquila e responsabile delComitato tecnico-scientifico che ogni annoredige il “Rapporto sul Turismo-Natura”, haevidenziato il forte trend di crescita delleforme di turismo “verde”. Simone Guidetti,dottore in scienze ambientali dell’Ufficio tec-nico ambiente presso il CAI centrale, ha illu-strato l’impatto ambientale dello sci attraver-so una mole di dati davvero impressionante(un estratto della sua relazione nel box qui inbasso). Claudio Bassetti, vice presidentedella SAT, si è concentrato sul ruolo del CAI,e in particolare degli operatori TAM, per pro-muovere strategie sostenibili di sviluppodella montagna, sottolineando come la pre-senza del CAI su questi temi sia cresciutaenormemente in qualità e quantità. I rappre-

sentanti delle diverse realtà regionali hannopoi discusso del ruolo della TAM presentan-do alcune criticità locali. A chiusura deldibattito è intervenuto il vice presidentegenerale Goffredo Sottile sottolineandocome il ruolo degli OTCO e OTTO TAM siaparticolarmente delicato. Il ruolo di sentinel-la, come gli operatori amano definirsi, richie-de di rapportarsi costantemente alle aspira-zioni e alle visioni di chi vive e lavora in mon-tagna, conservando la propensione all’ascol-to e la capacità di definire posizioni di com-promesso e di sintesi. Durante la giornataformativa le diverse commissioni regionalihanno presentato la situazione degli impiantidi risalita dismessi e dei nuovi progetti diinvestimento nelle singole regioni. Ne è deri-vato un quadro non confortante. In conclu-sione, come ha osservato Miranda Bacchiani,il Corso di aggiornamento nazionale rappre-senta solo la prima tappa di un camminoancora lungo, che vedrà impegnati gli opera-tori nello sviluppo dei temi discussi aLeonessa. Un particolare omaggio è statoinfine reso, con una mostra e la presentazio-ne di un libro, a Stanislao Pietrostefani,medaglia d’oro del CAI e leonessano di nasci-ta. Sulle sue orme il corso si è chiuso dome-nica 19 con un’escursione: grazie alla guidadi Fabio Desideri e Pino Calandrella tuttihanno potuto constatare sul terreno qualiimpatti devastanti avrebbero certi progetti di“valorizzazione sciistica” se davvero fosserorealizzati.

Alessio Liquori

Operatore regionale Tutela ambiente

montano (ORTAM) - Sezione di Roma

Ambiente L’aggiornamento nazionale TAM

Al Terminillo, gli operatori del CAI hanno fatto il puntosul problematico sviluppodello sci di pista con le relative infrastrutture

Dove va il turismo della neve

Sulle Alpi, il turismo invernale legato allo sci è probabilmente il settore economico chesubirà le maggiori perdite a causa dei cambiamenti climatici. Una stazione sciisticasi può considerare affidabile, quanto a innevamento, se per almeno metà della sua

estensione è posta al di sopra della LAN (Linea di Affidabilità della Neve), che è datadall’altitudine media oltre la quale le precipitazioni nevose e la temperatura garantisconoalmeno 100 giorni all’anno con 30 cm di neve.La LAN, che attualmente si aggira attorno ai 1.500 metri di quota, è destinata a salire di150 metri per ogni °C di aumento di temperatura (Fonte: OCSE - EURAC, 2007). In Italiasono presenti 251 comprensori sciistici, di cui solo 167 dispongono di un grado diinnevamento sufficiente stando alle attuali condizioni climatiche. In futuro, a seconda delgrado di aumento della temperatura media, gran parte dei comprensori sciisticipotrebbero progressivamente non disporre più di una copertura nevosa affidabile.Per dare un’idea, come ordine di grandezza, del potenziale danno economico, si stimache la contrazione del fatturato diretto turistico nelle regioni alpine italiane al 2030(rispetto al 2006) dovuta ai cambiamenti climatici, secondo alcuni scenari, potrebbeessere di quasi 700 milioni di euro/anno (Fonte: Centro Euro-Mediterraneo per iCambiamenti Climatici - CMCC).

(da “Turismo invernale sulle Alpi e impianti da sci”, a cura di Simone Guidetti)

Cambiamenti climatici e danni economici

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Ambiente, storia e tradizioni fannodel Gran Sasso un ottimo terrenoper mettere in gioco capacità tecni-che, coinvolgimento e motivazione,

consentendoci di esprimere solidarietà eamicizia alla popolazione abruzzese.

Riformulando l’attività di AG della Sezionedi Napoli, è stato naturale sceglierlo per ilprimo campo estivo dal 24 al 31 luglio. Ilprogramma ha riscosso un genuino succes-so tra i 16 giovani partecipanti delle sezionidi Napoli, Salerno e Castellammare, e moltosoddisfatto noi accompagnatori AG e i cin-que genitori venuti con noi.

Con questa esperienza i nostri ragazzisono cresciuti sotto l’aspetto tecnico, in unambiente severo di alta montagna, e sottoquello umano creando legami forti e raffor-zando il sentimento di appartenenza. Ancheper noi accompagnatori è stata un’esperien-za straordinaria, nonostante la difficoltànella gestione di diverse fasce d’età.

Nei giovani c’è il futuro del CAI el’Alpinismo giovanile ci consente di “semi-nare”, come scrive il nostro presidenteMartini, e di trasmettere loro, con compe-tenza e continuità, la passione e la cono-scenza dell’ambiente montano, con i suoivalori e la sua cultura.

Antonio Menna

AAG Sezione di Napoli,

responsabile Gruppo AG

Da Fonte Vetica, dopo l’abetina, il gruppo dei grandi prende ilpasso verso la Sella di Fonte Fredda, mentre noi procediamopiù lentamente, osservando la splendida flora delle alte quotedell’Appennino. Alla sella i ragazzi ci cedono il posto per poi

proseguire. Un branco di cavalli pascola lontano; dopo la sosta, cirimettiamo in cammino facendoci guidare a turno dai bambini. Sullacresta del Tremoggia un tappeto di stelle alpine appenniniche ciincanta con tanta candida bellezza. Un baluginante banco di nebbianasconde spesso il panorama, mentre arriviamo all’omino di pietradella cima, che innalziamo col nostro contributo. I ragazzi ci aspetta-no al riparo dal vento; poi stabiliamo con Antonio di rivederci sulleBalconate del Camicia (2400 m), all’incrocio con il sentiero che scen-de nel Vallone di Vradda, prima che lui attacchi la vetta, nella nebbia,assieme ai suoi ragazzi. Consumato il panino, riprendiamo la marciain quest’atmosfera magica che attraversiamo immaginando giochi difiabe, sino al punto di incontro con il resto del gruppo. Dopo un’atte-sa fra giochi e canti, all’improvviso voci ovattate riempiono l’aria,prima indistinte, poi più chiare, con grida e risate; riappaiono dallanebbia lattescente le ombre dei ragazzi. Scendiamo tutti insieme e,accompagnati dalla pioggerellina, raggiungiamo il nostro pullman aFonte Vetica. Una giornata indimenticabile e un’escursione impegna-

tiva, resa più suggestiva dalla nebbia che ci ha accompagnato per lun-ghi tratti. E veniamo al Corno Grande. Sveglia alle 6, eccitazione emorale alle stelle. Alcuni genitori si uniscono a noi. Sgombra da nuvo-le, la vetta è nella sua veste più bella. Sulla sella attraversiamo unapiccola lingua di neve che sorprende ed entusiasma tutti. All’attaccodella direttissima impartiamo gli ultimi consigli tecnici, mentre sullasalita richiamiamo spesso il gruppo all’attenzione e alla concentra-zione, godendoci ogni tanto il panorama nell’attesa dei genitori chesopraggiungono. Sulla vetta più alta degli Appennini i ragazzi sonoemozionati. Felici della prima parte di questa impagabile ascensione,ci rifocilliamo abbandondoci alla dolce sensazione dell’arrivo, met-tendo con orgoglio il nome del nostro gruppo sul libro di vetta. C’è unviavai di alpinisti svizzeri, tedeschi e connazionali: per far posto a tuttici rimettiamo in cammino, ricordando che la meta non è la cima ma…il ritorno a valle. Ridiscendiamo per la cresta ovest che i ragazzi supe-rano con attenzione, concentrazione e tecnica. Alla Conca degliInvalidi, il più è fatto. Riprendiamo la via normale “c’ ‘o core dint’ozzuccher’”, per la gioia dell’ascensione ormai conclusa. Ci ricongiun-giamo con i più piccoli, che intanto hanno visitato con Giovanna ilgiardino botanico dell’Osservatorio di Campo Imperatore e gliimpianti della vecchia funivia: i ragazzi più grandi sono adesso i loroeroi per l’impresa appena effettuata.

Imma Bennato

AAG Sezione di Napoli

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Esperienze Alpinismo giovanile al Gran Sasso

L’Abruzzo che non scorderemo

Desiderio di tornareTra le esperienze più significative e coinvolgenti della settimana trascorsa in Abruzzo, Maria GiovannaPanzanella, ASAG della Sezione di Napoli, segnala l’incontro con i soci dell’Aquila: in particolare con ilpresidente Bruno Marconi, con l’AG Gianluca Torpedine che hanno illustrato ai ragazzi l’ambiente e la sto-ria della regione e hanno poi fatto visitare L’Aquila, e con l’ANAG Bruno Brancadoro. “Poi ci siamo alungo intrattenuti con il professor Carlo Tobia, cartografo e storiografo. Raccogliendo intorno a sé i ragaz-zi, lo studioso ha offerto ricordi e segreti del Gran Sasso, lasciandoci il desiderio di ritornare” scrive MariaGiovanna. Nella foto il gruppo dei “grandi” sulla vetta del Corno occidentale al Gran Sasso ripresi da F.G.Iatroudis. Per conoscere e contattare gli amici napoletani: www.cainapoli.it

Dal Camicia al Corno Grande

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Un momento di riflessione sulla pro-fessione delle guide alpine: questo èstata la Festa delle guide della Valled’Aosta svoltasi a Valpelline il 18 e 19

settembre. L’occasione è venuta dal cinquan-tesimo anniversario della fondazione dellastorica Compagnie des Guides. Si è discussosul “ruolo della guida alpina come operatorenella cultura delle Alpi”. Erano presenti tragli altri il senatore della Valle d’AostaAntonio Fosson, il presidente del Collegionazionale delle guide alpine ErminioSertorelli e il presidente del Collegio pie-montese Roberto Boulard.

Ad aprire i lavori è stato invitato il past-pre-sident del CAI Annibale Salsa. “Le guide alpi-ne, forti di un sempre aggiornato bagagliotecnico”, ha detto, “possono trasmettereconoscenze, educando anche al senso dellimite e alla presenza del pericolo: sonoquindi depositarie della conoscenza del ter-ritorio e ‘mediatori culturali’ tra montanari ecittadini”.

Marco Onida, segretario generale dellaConvenzione delle Alpi, ha sottolineato ilruolo delle guide come trait d’union tramondo alpino ed extra alpino, attori anchenell’offerta ricreativa, nella gestione deirischi naturali e dei cambiamenti climaticigrazie alla loro conoscenza del territorio. Diresponsabilità e rischi hanno dibattutoVincenzo Torti, vicepresidente generale delCAI, avvocato e docente ai corsi guida val-dostani, ed Enrico Martinet, giornalista dellaStampa e scrittore. “Attualmente sulla guidaalpina si tende a far ricadere l’intero rischiodell’uscita in montagna”, ha affermato Torti,“ma neppure la miglior guida potrà mai eli-minare il pericolo insito nella montagna,pericolo che coinvolge guida e cliente nellostesso modo”. Compito della guida sarebbequindi di verificare se il cliente abbia bencompreso quel che si va a fare. Molto provo-catorio l’intervento di Martinet che ha accol-lato alle guide la responsabilità di non rego-lare l’offerta, diventando succubi delladomanda, e di non saper dire di no se le con-dizioni oggettive della montagna impongonouna rinuncia all’uscita. “Se poi i politici incaso di incidenti chiedono divieti o la paten-te per alpinisti”, ha concluso Martinet, “que-sto è un segno di debolezza delle guide chenon sanno spiegare cos’è la montagna”.

A Roberto Del Col, giovane aspirante guidadella Compagnie della Valpelline, è toccato il

compito di concludere gli interventi sottoli-neando come alla base di questa professioneci sia la passione. Ma se può essere facile tra-smettere i valori dell’alpinismo a clienti abi-tuali, più difficile è farlo con clienti occasio-nali. Durante la visita al Salone dell’alpini-smo è stato proiettato un filmato di PietroGiglio realizzato grazie al patrocinio dellaPresidenza del Consiglio Vallée e dedicatoalle guide Ettore Bionaz, Mario Petijacques,Silvestro Créton e Angelo Bozzetti. Il presi-dente della regione Augusto Rollandin haricordato infine l’importanza di questi pro-fessionisti della montagna per l’economiadella regione.

Oriana Pecchio

Guide alpine Incontro a Valpelline (AO)

“Forti di un sempre aggiornato bagaglio tecnico, le guidepossono trasmettere conoscenze, educando anche al senso dellimite e alla presenza del pericolo”, ha spiegato Annibale Salsa

“Il 13 ottobre 1966 Bruno Boz scivolò e precipitò ai piedi del Sass de Mura, la montagnache amava di più. Nei primi giorni di novembre del medesimo anno la violenza dellanatura che investì l’Italia si scatenò anche nei pascoli di Neva. Dal dolore delle persone edalla tragedia naturale scaturì l’impegno collettivo che portò negli anni seguenti allaricostruzione della malga Neva con l’obiettivo di ricavarne un bivacco-rifugio a ricordo diBruno”. Così Bianca Simonato Zasio nel suo volume “La montagna di Neva” ricordaBruno e la nascita del rifugio Bruno Boz. La Sezione di Feltre del Club Alpino Italiano sirese subito disponibile e, sotto la guida del presidente Carlo D’Incau, diede consistenzaformale al progetto che richiedeva per altro un accordo di usufrutto con il Comune diMezzano proprietario dell’immobile. Il bivacco Bruno Boz fu inaugurato il 26 luglio 1970.

Nel 1974 fu promosso a rifugio alpino. Il 1° agosto ha vissuto un’altra giornata cherimarrà incisa nella sua storia. In un mattino dai colori cristallini e sotto un cielo terso, laSezione di Feltre ha celebrato il quarantennale della nascita del rifugio e inaugurato inuovi locali destinati a dormitorio e bivacco invernale. La giornata si è aperta conl’alzabandiera e il canto dell’inno d’Italia eseguito dal coro Oio. Il valore storico enaturalistico del luogo è stato ricordato da Bianca Simonato Zasio.

A Carlo Rossi, presidente del CAI feltrino, è toccato il compito di illustrare i lavori eseguitifino ad oggi per rendere il rifugio più funzionale. Rossi si è inoltre soffermatosull’importante ruolo svolto dai gestori: l’indimenticabile Mario Meneguz Scudelin dal1970 al 1975 (all’epoca i rifornimenti arrivavano al rifugio sulle spalle di tanti volenterosi e,soprattutto, sul dorso della famosa mula Gina); Daniele Castellaz e Arduino Turro dal1976 al 1978; Gianfranco Manzoni dal 1979 al 1981; e infine, dal 1982 ad oggi,nuovamente Daniele Castellaz che proprio quest’anno festeggia i 30 anni di gestione.

A Castellaz il presidente ha donato una targa ricordo. La parola è poi passata airappresentati delle istituzioni: il sindaco di Cesiomaggiore Gianni De Bastiani; CristianoTrotter presidente della Comunità del Primiero, in rappresentanza anche del sindaco diMezzano Ferdinando Orler; il consigliere della Regione Veneto Sergio Reolon. Ilpresidente generale del CAI Umberto Martini (accompagnato dal presidente del CAIVeneto Emilio Bertan) ha lodato il lavoro svolto dal CAI di Feltre.

Una benedizione ai nuovi locali impartita da don Gianfranco Slongo cappellano dellaSezione di Feltre è seguita al taglio del nastro, tenuto ben teso dai nipoti di Boz, Cecilia eRiccardo. E mentre una luce abbacinante colmava i verdi pascoli di Neva, sul Sass deMura e sulle Torri Neva si elevavano le voci soavi del coro Oio.

Teddy Soppelsa

Festa al rifugio “Bruno Boz” nelle Dolomiti feltrine

Quarant’anni ai pascoli di Neva

Insostituibili mediatori culturali

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La scoperta più interessante dellaricerca da me compiuta nel corso del2009 nelle vallate alpine è stata chedei quattro milioni e 330 mila cittadi-

ni stranieri presenti oggi regolarmente sulterritorio italiano (Dossier statistico immi-grazione Caritas Migrantes, 2009) alcunemigliaia, da poco più di cinque anni a que-sta parte, dai grossi centri urbani comin-ciano a indirizzarsi con “effetto rimbalzo”verso la provincia, vallate alpine comprese.

Questo fenomeno avviene per diversimotivi riconducibili in ultima analisi allanormale ricerca di un miglio-ramento della qualità dellavita dei migranti, soprattuttoper le famiglie con figli.

Vi è la questione del lavoro,che se da una parte viene amancare in città dall’altrapermane in provincia conun’offerta di mansioni pocoqualificate.

Anche la casa è certo unargomento ricorrente, unodei motivi che spinge tantefamiglie di immigrati a preferire la provin-cia dove sono presenti soluzioni abitative

migliori e più a buon prezzo.Quasi la totalità degli intervista-ti poi segnalano il buon livellodei servizi erogati dalle ammi-nistrazioni dei comuni dellaprovincia montana, e la mag-giore attenzione alla perso-na da parte degli addettirispetto alle amministra-zioni cittadine.

La buona notizia è chele “nuove famiglie”provenienti da oltreEuropa, dopo avermaturato la sceltadi trasferirsi inmontagna, nellastragrande mag-gioranza deicasi, soprat-tutto grazieal percorsoformativodei figlin e ln o s t r o

p a e s e ,d e c i d o n o

di rimanere e investire sul contesto territo-riale radicandosi nelle comunità locali.Comunità che non si limitano a essereosservatori passivi del fenomeno migrato-rio in atto, ma che spesso si impegnano ainvestire sui nuovi concittadini attraversola fornitura di servizi specifici (educazionelinguistica, collocamento, ecc).

Proprio al fine di fotografare la reazionedelle comunità locali all’arrivo dei “nuoviabitanti” la ricerca, oltre alla testimonianzadegli immigrati recenti e meno recenti, si èconcentrata sulla raccolta del punto di

vista di chi già risiedeva inloco. Sindaci, assistentisociali e normali cittadinihanno fornito un’interes-sante lettura del fenomenoda un’angolazione differen-te. Ad esempio analizzandoil processo di cambiamentodella domanda di servizipubblici e la loro faticosariorganizzazione, spessoancora in atto e supportatada singoli comuni, consorzi,

comunità montane e associazioni del terzosettore.

L’immigrazione extracomunitaria verso icomuni alpini italiani è sicuramente unfenomeno interessante di cui oggi si saancora relativamente poco. Ma è un feno-meno che, come sostiene l’antropologoAnnibale Salsa, autore del libro “Il tra-monto delle identità tradizionali” (Priuli eVerlucca, Ivrea 2007), diventerà sicura-mente una delle componenti della “nuovacultura” alpina. “La cultura in sensoetnoantropologico è un processo dicostruzione sociale che avviene per acqui-sizione, contaminazione e ibridazione”,come scrive Salsa. E allora le ricerche sulcampo sono importanti proprio per capiregli sviluppi, le direzioni possibili delmondo in cui vivranno i nostri figli.Perché, come spiega lo studioso speciali-sta di immigrazione Francesco Ciafaloni(già ricercatore presso l’Ires di Torino),“gli immigrati arrivano, ma cosa capita poiin provincia è una questione che bisognaandare a scoprire sul posto. Perché percercare di indovinare il futuro bisognatenere un occhio al mondo, e andare aparlare con quelli che ci vivono dentro”.

Maurizio Dematteis

[email protected]

Società Le comunità straniere delle Alpi

Sempre piùmigranti nelle terre alte: è quantorisulta da unaricerca presentataall’annualeconvegno della CIPRA

Il convegno annuale dellaCommissione Internazionale per laProtezione delle Alpi (CIPRA), inprogramma a Semmering (Austria) dal14 al 16 ottobre, ha avuto per temasfide e opportunità per i territori alpinimarginali. Colpite inesorabilmentedalle attuali tendenze di inurbamentoe globalizzazione, le aree periferichedi montagna cercano la strada perpreservare le minime condizioni disopravvivenza. Sull’argomento si èespresso anche Maurizio Dematteis,direttore dell’organizzazione“Dislivelli” (www.dislivelli.eu)impegnata nella ricerca e nellacomunicazione sulla montagna, chequi ne riferisce in sintesi presentandoil suo nuovo libro pubblicato dalleedizioni Chambra d’Oc(www.chambradoc.it): un viaggioattraverso 14 comunità straniere di recente immigrazione in altrettante vallate alpine.

Il nuovo che avanza

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Mountain Summit giorno per giorno

Liberi di rischiare? Il rischio è davvero vita, come sosteneva l’indimenticabile Carlo “Bigio” Mauri? A Bressanone,nell’ambito dell’International Mountain Summit (www.ims.bz), martedì 2 novembre nella giornata dedicata aiclub alpini, ne discutono rappresentanti dei club alpini AVS, DAV, OeAV e del CAI con il presidente generaleUmberto Martini. Tema sul tappeto “la responsabilità e la libertà nell’alpinismo”. Interviene, in rappresentanza

del Club Alpino Italiano, Carlo Zanantoni (foto). La posizione dei club alpini viene analizzata da Tamara Schlemmer,mentre Alexander Huber esprime il punto di vista di un grande scalatore. Molto attesa la relazione di Jo Margreiter sulla“svendita del rischio” (lo “sballo” come prodotto di mercato), mentre Clemens Kratzer analizza la situazione dei mediae la loro relazione con il rischio. Al presidente dell’Alpenverein Georg Simeoni sono affidate le conclusioni. L’altro gran-de tema toccato all’International Mountain Summit dove è anche aperto uno stand del CAI “gestito” dai soci del grup-po regionale Alto Adige è, venerdì 5, il soccorso alpino ad alta quota. Si discuterà sull’opportunità di formare un teaminternazionale o affidarsi a servizi locali. Il dibattito è diviso in tre parti riguardanti il punto di vista degli alpinisti (coninterventi di Hermann Brugger, Simon Kehrer, Simone Moro), quello dei soccorritori (Iztok Tomazin, Ramon Chioccoli,Bruno Jelk, Gerold Biner, e Patrick Fauchere) e il soccorso alpino nel mondo (Nazir Ahmed Sabir, Buddha Basnyat,Raimund Margreiter, Gerold Biner, Hermann Brugger, Fidel Elsensohn, Peter Hackett, Bruno Jelk, Reinhold Messner,

Simone Moro, Iztok Tomazin). Dulcis in fundo, sabato 6 incontro sul tema “Le donne e la montagna”, moderatrice Kay Rush. Partecipano dueillustri “collezioniste” di ottomila, la spagnola Edurne Pasaban e la coreana Oh Eun Sun, mentre Gerlinde Kaltenbrunnen, altra grande spe-cialista delle alte quote, apparirà su un video. L’introduzione è affidata all’austriaca Eva Marie Bachinger. Due altri significativi interventisomno quelli di Billi Bierling, assistente a Kathmandu di Miss Hawley che tiene il registro delle scalate himalayane, e quello dell’italiana IngridRunggaldier, acuta indagatrice dell’universo alpinistico femminile in quota con il film “La montagna al femminile”, mediometraggio di 53’ pro-dotto con i contributi della RAI, del CAI Alto Adige e dell’AVS.

20 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

MondomontagnaEchi e notizie

Largo ai giovani, anzi, ai bam-bini. Il Palamonti diBergamo inaugura questomese un parco di arrampica-

ta per loro. La stessa fornitissimabiblioteca del “rifugio in città” èstata dotata di una sezione per conlibri e arredo studiati apposita-mente per i piccoli.

L’inaugurazione è previstadomenica 7 novembre con l’inter-vento del presidente generaleUmberto Martini e il Coro giova-nile CAI di Bovisio Masciago.Stare con i figli, giocare con lorocondividendo piaceri ed emozio-ni, e riscoprendo la propria animainfantile è quanto di meglio sipossa proporre in tempi di aridivideogiochi. L’estate scorsa parti-colari strategie sono state non acaso attuate con profitto nei rifugibergamaschi per soddisfare le esi-genze dei frequentatori più piccoli. Non ha dubbi Fausto De Stefani,socio onorario del CAI: “È dai ragazzi, anzi dai bambini, che dobbia-mo ripartire se vogliamo darci un futuro. Se tu ci metti l’entusiasmo,capiscono che vale la pena di provare, che ci si può divertire anchein montagna”. Ed è stato contagioso l’entusiasmo riservato in set-tembre a Mauro Corona da 300 bambini delle scuole elementari emedie del Pordenonese: grida di gioia, stupore e richiami festosirivolti al famoso scrittore, alpinista, scultore di Erto hanno apertoinfatti l’incontro di Pordenonelegge con le scolaresche.

Il parco dell’arrampicataCacciatrice di sogni

Nell’aria rarefatta degli ottomilahimalayani pochi anni fa fece lasua apparizione una ragazzinaminuta con gli occhi di cielo e un

sorriso luminoso. Un perfetto esemplare diacchiappasogni, come amava definirsi.Cristina Castagna, infermiera vicentina,era vivacissima, sempre in movimento: perquesto il papà la chiamava “Il grillo” (elgrìo in dialetto, www.elgrio.net). La suasensibilità l’aveva portata fin da giovane apartecipare a missioni umanitarie in Africae in Albania, finché arrivò travolgente lapassione per le montagne e il grillo comin-ciò a saltare su cime altissime: uno dopol’altro, cinque ottomila himalayani, lascian-dosi dietro un piccolo patrimonio di pen-

sieri scritti nelle tende d’alta quota, un diario all’aperto consegnato alvento e al tempo. Fino all’estate 2009 quando la montagna l’ha chia-mata a sé. Il suo corpo è ancora oggi rivolto al K2. Un libro,“L’acchiappasogni”, ripercorre ora i punti salienti della sua storia in uncrescendo di passioni e emozioni. Il volume sta riscuotendo successoe il ricavato della vendita, pagate le spese di stampa, viene devolutoall’Ospedale di Alepè in Costa d’Avorio, Africa, dove Cristina ha pre-stato servizio e che ha continuato a sostenere fino alla fine. Il costo dellibro edito dal CAI di Valdagno (VI) è di 15 euro + 2 per spese di spe-dizione. L’importo di 17 euro va accreditato tramite bonifico al CAI diValdagno, Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola Cred. Coop. Filiale diValdagno IBAN: IT 53 S 08399 60820 000000251626. Dopo aver ricevu-to via e-mail ([email protected]) l’attestazione del bonifico la Sezionedi Valdagno provvederà alla spedizione.

Luigi Centomo

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aHanno detto■ SILVIO MONDINELLI:“Quello che dispiace è che noialpinisti, per la nostra passionee forse il nostro egoismo, finia-mo sempre per lasciare a casapersone sole”.

Scadenze■ IN DICEMBRE scade inAlto Adige la concessioneper 24 rifugi passati dalloStato alla Provincia e gestitiattualmente dal Club AlpinoItaliano. È possibile prevedereuna gestione comune conl’Alpenverein? Il presidente AVSdice di sì. “Sono pienamented’accordo per gestire insiemequesti rifugi, con la Provincia -come proprietaria degli immobi-li - che finanzierà la loro manu-tenzione straordinaria”, ha affer-mato Georg Simeoni. L’ipotesiriguarda la costituzione di unasocietà Provincia-Cai-Avs.

Turismo montano■ PROMUOVERE misure inno-vative nel settore del turismomontano con l’obiettivo di rivol-gersi a un pubblico più giovane,ponendo una particolare atten-zione alle settimane dello sportscolastico e montano. Questo èquanto viene auspicato nel“Manifesto di Innsbruck” appro-vato in Tirolo il 13 settembre inoccasione del primo verticepolitico dei ministri e assessoriper il turismo delle regioni eprovince di Austria (Carinzia,Salisburgo, Tirolo, Vorarlberg),Italia (Province autonome diTrento e di Bolzano, Provinciadi Belluno), Germania(Baviera), Svizzera (Grigioni,Vallese) e Liechtenstein. Con iquasi 100 milioni di pernotta-menti e 800.000 letti, le regionituristiche alpine mandano unsegnale forte ai mercati europeie a quelli emergenti per contra-stare la concorrenza di destina-zioni esotiche e/o balneari.

Sostenibilità■ UN GIORNALISMO SOSTE-NIBILE? La Convenzione delleAlpi ([email protected]) lo ha

proposto dal 4 al 12 settembreinvitando un gruppo di giornali-sti provenienti da Austria,Francia, Germania, Spagna,Inghilterra, Italia, India, Russia eSlovenia a percorrere l’arco alpi-no utilizzando diversi mezzi ditrasporto alternativi all’auto pri-vata: il treno, l’autobus, la bici-cletta senza dimenticare natu-ralmente il cammino a piedi.

Nevi d’autore■ LE NEVI DI MARIO RIGONISTERN è il titolo della mostrafotografica che Adriano Tomba([email protected]), insi-gne fotografo di Valdagno (VI),dedica al grande scrittore diAsiago. Le immagini in bianco enero documentano il paesaggioinvernale e, insieme, “l’insonda-bile mistero della natura e delnostro vivere inquieto”, comescrive Giuseppe Mendicinonella presentazione. La mostraverrà presentata a Valdagnopresso la Galleria Civica d’ArteModerna dal 4 dicembre al 9gennaio.

Addii■ KURT ALBERT, leggenda del-l’arrampicata moderna, è mortodopo essere stato due giorni infin di vita in ospedale in seguitoa una caduta da una via ferratain Baviera.

■ ERWIN STRICKER, atleta dispicco della valanga azzurra,compagno di squadra diGustavo Thoeni e Piero

Vecchio scarpone“Ecco come viene ricordato il nostro primo ventennio nell’ultimo

numero della Rivista mensile del CAI: …vent’anni di

vita per questo foglio d’informazione, campo

d’incontro e di scontro di opinioni, di

pensieri e di critica. Vent’anni di vita

movimentata e non sempre facile (non è

mai stata comoda l’esistenza della

stampa periodica di montagna

in Italia), ma sempre

rettilinea e di esemplare

correttezza giornalistica”.

Lo Scarpone, 1° aprile 1951

I clic di “Montagne”

Il lato orientale dell’imponente muraglia dei Cantoni dellaBusazza, nel Van delle Sasse, fotografato dalla ferrata Tissi:un’immagine di grande suggestione che documenta un aspettopoco conosciuto della Civetta (Dolomiti). La foto è risultata

vincitrice del concorso fotografico “Pareti” lanciato, con il patro-cinio del Club Alpino Italiano, tra i lettori dal periodico MeridianiMontagne. Una giuria ha selezionato 13 scatti che ora appaiono,mese dopo mese, nel calendario allegato al fascicolo di novembreche il periodico della Domus diretto da Marco Albino Ferrari offretradizionalmente ai lettori.

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22 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Gros, è morto per un tumo-re. Era nato in Austria, nellalocalità di Mattighofen, il 15 ago-sto 1950.

Stile alpino■ L’OSSOLA in inverno, la valled’Ambiez con le sue vie classi-che e moderne, qualche localitàpochissimo conosciuta è quantoannuncia, sul numero 11, la rivi-sta Stile Alpino, espressione deiRagni di Lecco (www.ragnilec-co.com).

Arrivederci!■ DOLOMIA 2010 ha attirato insettembre a Pieve di Cadore 180alpinisti dei vari gruppi delleDolomiti. Il Gruppo Ragni diPieve di Cadore ringrazia i par-tecipanti e dei Catores, Scoiat-toli, Aquile, Caprioli, Rondi,Catores, Ragni con un arriveder-ci al 2011 a San Martino diCastrozza.

Sottoscrizione■ IN SEGUITO alla disgraziaavvenuta il 6 febbraio nei pressidel rifugio Buzzoni, dove persela vita il rifugista AntonioMariani travolto da una valanga,i colleghi di Lecco, Como e AltaValsassina hanno aperto unasottoscrizione per portare un

concreto aiuto alla famiglia. “Misono commossa nel vederetanta solidarietà e credo che ilvostro gesto rimarrà nel cuore

dei miei ragazzi aiutandoli a ras-serenarsi e ricominciare”, hadetto la moglie Laura.

Intrepido

■ GIANFRANCO CORRADINI,alpinista trentino che ha persola gamba sinistra in seguito a ungrave incidente motociclistico,

ha concatenato in Perù le duevette dello Huayana Potosi(South Peak e North Peak, 6088m) completando la sua impresa,dopo solo alcuni giorni, con l’a-scesa al Nevado Illimani (6463m) nella Cordillera Real.

Grigne■ UN NUOVO BIVACCO, volutodall’imprenditore Sergio Lon-goni, è sorto a 1900 metri, sulsentiero invernale che conducealla Grigna settentrionale, incorrispondenza con le baite deiComolli. La struttura porta ilnome di Ermanno Riva e PieroGirani.

Rassegne■ OROBIE FILM FESTIVAL siterrà dal 5 al 12 febbraio pressoil Centro congressi GiovanniXXIII a Bergamo. Otto le seratedi proiezioni, incontri su cultu-ra, ambiente, natura, montagna,alpinismo, storia e personaggi

Mondomontagna

Dove e quando in ■ A CASOLA VALSENIO (Ravenna) dal 29 ottobre al primo novembre incontro internazionale orga-nizzato d’intesa con la Federazione Speleologica dell’Emilia Romagna, la Società SpeleologicaItaliana, il Club Alpino Italiano, il Corpo Nazionale di Soccorso alpino e Speleologico, la FederazioneSpeleologica Europea, Istituti universitari ed Enti di ricerca. Info: www.casola2010.it/

■ A BERGAMO il Palamonti ospita venerdì 5 una serata in rosa con le rifugiste dell’Alta ValBrembana. Sabato 6 e domenica 7 corso per gli addetti stampa dei Gruppi regionali CAI. Domenica 7festa per il 5° anniversario del Palamonti con l’inaugurazione del Parco di arrampicata per bambini.

■ A PESARO il 5, 6 e 7 novembre 12° Meeting nazionale dei sentieri del CAI. Organizza la Sezione diPesaro in occasione del suo 35° anniversario con il Gruppo regionale delle Marche, la Commissionecentrale per l’escursionismo del Club Alpino Italiano con la collaborazione dell’Amministrazione pro-vinciale di Pesaro Urbino, la Riserva naturale nazionale del Furlo e il Comune di Acqualagna. Info: CAIPesaro, tel e fax 0721.390792, internet: [email protected]

■ A BERGAMO il 12 e 13 novembre convegno nazionale su “Sentieri di salute, la montagna che cura”al Palamonti. L’organizzazione è a cura della Sezione di Bergamo - Commissione medica, dell’aziendaospedaliera Bolognini di Seriate Dipartimento di salute mentale - UFA di Psicologia, del coordina-mento gruppi operativi di Montagnaterapia. Info: tel 035.4175475, email: [email protected]

■ A GENOVA sabato 6 novembre il CAI Bolzaneto partecipa al Festival della scienza organizzandoun’escursione dal titolo “Quanti climi, colori e orizzonti in pochi chilometri” dai Piani di Praglia aPunta Martin. Appuntamento al Valico (871 m) alle 9,30.

■ A MILANO venerdì 19 novembre presso la SEM (via Volta 22, ore 21) il geologo Guido Mazzoleni,condurrà i partecipanti nel regno infinitamente piccolo della struttura cristallina. Sabato 27 novembrealle 9.15 presso la Sede centrale in via Petrella seminario autunnale BiblioCai (www2.bibliocai.it)organizzato dalla Biblioteca nazionale in collaborazione con la Presidenza generale. Sempre sabato 27con inizio alle ore 14 presso l’aula consiliare della Sede centrale del CAI convegno del Gruppo italia-no scrittori di montagna sul tema “L’uomo e la montagna”. L’incontro è aperto al pubblico.

■ A MAROSTICA (VI) presso l’ex chiesetta San Marco, il Comitato scientifico VFG organizza dome-nica 21 novembre un congresso sul tema “La figura dell’operatore naturalistico culturale oggi inVeneto e FVG”. Info su www.caicsvfg.it

NOVEMBRE➔

Ritorno alla Cordillera

In Cordillera Blanca (Perù) il progetto di andinismodell’Operazione Mato Grosso è una realtà. Un sogno di PadreUgo De Censi portato avanti con tenacia per circa dieci anni daivolontari e da alcune guide alpine per formare giovani ragazzi

campesinos alle professioni della montagna, nella loro terra.Attualmente a Marcarà, 2800 metri, sulle Ande, è stato inauguratoil Centro per l’andinismo “Renato Casarotto”. Anche in Bolivia, sulLago Titicacaca, il missionario salesiano Padre Topio (AntonioZavatarelli) ha raccolto presso la parrocchia di Santiago de Huataun gruppo di ragazzi cercando di investire sul loro futuro. Comeguida alpina ho collaborato fin dall’inizio con l’Escuela di Marcarà;lo scorso anno sono stato per la prima volta in Bolivia e con padreTopio abbiamo salito alcune vette di 6000 metri. Ora torno inCordillera Real accompagnato da due guide di Marcarà, CesarRosales ed Edgar Laveriano, che mi affiancano nella prima fase dipreparazione - selezione dei ragazzi boliviani. Il programma preve-de un periodo di formazione teorica (nodi, progressione, sicurezzain montagna) alcune ascensioni e il progetto della salita di corsaall’Illimani, affidata probabilmente a Rosales

Valerio Bertoglio

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delle montagne di tutto ilmondo. Per informazioni:Teamitaliapress - Via Zelasco 1 -24122 Bergamo; tel. +39035.237323 fax: +39 [email protected] -http://www.teamitalia.com

Infaticabili■ KILIAN JORNET e EMANUE-LA BRIZIO si sono laureati cam-pioni mondiali di UltraSkyMarathon® in Valmasino(SO) domenica 29 agosto alTrofeo Kima, campionato mon-diale della specialità.??Sul per-corso lungo quasi 50 km con7.600 m di dislivello, hanno pol-verizzato i record precedenti:Jornet è arrivato in 6h19’03” eBrizio in 7h46’37”.

■ UMBERTO RAFANELLI,meglio noto come “Umberto daPistoia”, partecipante integraleai due Camminaitalia, ha stabili-to quello che, almeno perl’Italia, pensiamo sia un record:ha percorso per ben trenta volteil Cammino di Santiago, natural-mente seguendo tutti gli itinera-ri possibili. Inoltre ha compiutoanche quattro volte il“Cammino di Francesco” (360km) da La Verna a PoggioBustone (Rieti), che definisce“bellissimo, durissimo, solita-rio”. Del resto anche lui è uninguaribile solitario. (T. V.)

■ ULRICH GROSS di Merano havinto in settembre la corsa attra-verso le Alpi “Tor des Géants”.Una fatica immensa, durata

quasi 80 ore, durante le qualil’atleta ha percorso ben 330 chi-lometri, coprendo un dislivellodi circa 24.000 metri.

Bilanci■ OLTRE 4 MILA sono stati iferiti sulle piste di sci valdostanenella scorsa stagione. Il dato èemerso in un convegno organiz-zato dall’USL (La Stampa, 26settembre).

Carte ■ SONO IN DISTRIBUZIONE lecarte numero 5, 6 e 7 delleEdizioni Fraternali, che comple-tano il quadro d’insieme dellevalli valdesi (Val Pellice, ValGermanasca e Val Chisone) e la

bassa Val Susa. Le carte topo-grafiche escursionistiche, basa-te sui dati ufficiali della RegionePiemonte, a colori, sono inscala 1:25000, con i sentieri per-corsi con il GPS, come già avve-nuto per le precedenti carte sul-l’alta Val Chisone e Val Susa.Info: 328.1757945; [email protected]

Onorificenze■ CLAUDIO CORTI, il grandealpinista lecchese scomparso infebbraio, ha ricevuto allamemoria il Sigillo della RegioneLombardia. È stato per decennil’unico ad avere aperto due vieestreme su una vetta-totemcome il Badile. Nell’agosto 1957 è diventatosuo malgrado noto per un’odis-sea, con finale tragico: il tenta-tivo di prima ascensione italia-na della Nord dell’Eiger, con-cluso con la morte di tre com-pagni di cordata.

In mostra■ QUATTROCENTO FOTO deipartecipanti al concorso foto-grafico lanciato dall’Internatio-nal Mountain Summit sonoesposte fino al 7 novembre alForum di Bressanone insiemecon le immagini di Alpin, rino-mata rivista tedesca di monta-gna presso la galleria AdlerArtdel Hotel Goldener Adler aBressanone. ■

Schiarita per i “Sic”

Contro il piano di gestione dei Siti d’importanza comunitaria(SIC) varati al Consiglio provinciale di Sondrio si è levata lavoce delle guide alpine valtellinesi, giustamente preoccu-pate per il radicalismo di alcune posizioni assunte: chi va a

fare escursionismo non dovrà allontanarsi dai sentieri, alcunemanifestazioni di telemark non potranno più svolgersi, vietati ilfuoripista e il freeride, mentre chi pratica lo sci-alpinismo dovràlimitarsi a poche mete stabilite e seguire una traccia battuta all’ini-zio di stagione, ridiscendendo poi per quella stessa traccia.Erminio Sertorelli, presidente nazionale delle guide alpine, haannunciato all’inizio dell’autunno la nascita di un gruppo di con-sultazione per approfondire la natura dei provvedimenti chedovranno essere adottati entro i prossimi tre anni. “Iniziative comequeste”, ha detto, “non possono che provocare la fuga altrove deituristi, con evidente penalizzazione di un settore vitale per l’eco-nomia locale già profondamente segnato dalla crisi in corso”.

Storico incontro

Armando Aste rappresenta un pezzo importante di storiaalpinistica delle Dolomiti, Antonio Carrel, figlio delle leg-gendario “Carrelino”, appartiene a una delle più celebridynasty del Cervino. Il loro incontro è avvenuto a

Valtournenche dove Aste era ospite del Cervinio Cinemountainfestival di cui Carrel è presidente. Sullo schermo della rassegna piùalta del mondo è stato infattiproiettato in concorso “Il tarlo”del regista milanese AndreaBalossi Restelli: 16 minuti dedica-ti con rare immagini d’epoca allastorica solitaria di Armandolungo la via Couzy alla Ovest diLavaredo, superata in tre giorni diarrampicata. Poco meno che unprodigio in quel settembre del1960. Aste è stato festeggiato il 3ottobre nella sua Rovereto doveha ricevuto un riconoscimentodella SAT (vedere il servizio inquesto numero dello Scarpone).

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24 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

GUIDE70 RIFUGI DEL CAI PIEMONTEAccessi, itinerari e sentieriSusalibri (tel 011.939662 –[email protected]), 160 pagine, 8,90 euro

VALLE DELL’ORCODal Trad all’arrampicata sportiva,

guida ai vecchi e nuovi itineraridella valle piemontese con unaradicale revisione delle valutazioni. Una basilare fonte d’ispirazioneper le giovani generazionidi Maurizio Oviglia, Versante Sud (02.7490163 –[email protected]),320 pagine, 29,50 euro

EMOZIONI IN CAMMINO50 gite in famiglia a cura dellaSAT di Riva del Garda di Marco Matteotti e PaoloLiserre, Valentina Trentini Editore (tel [email protected]), 240 pagine, 20 euro

CAMMINARE IN VAL GRANDE24 escursioni per tutta la famigliatra le suggestioni delle Alpi GraieTesti e foto di RobertoBergamino. UJA Editrice(www.ujaeditrice.it), 88 pagine, 12 euro

ANTOLOGIEIL MEGLIO DEGLI ANNI TRENTA L’alpinismo della Rivista del CAI in36 articolidi Alessandro Gogna eAlessandra Raggio, Priuli &Verlucca, 350 pagine, 18,50 euro

TESTIMONIANZEFIORI DI CILIEGIOCome in un film, fotogramma perfotogramma, l’infanzia in Valtellinadell’autore, rinomato alpinista escrittore, prima che in Italiascoppiasse il boom. Un librosoffuso di nostalgia di Oreste Forno. Bellavite(www.bellavite.it), 175 pagine, 16 euro

L’ARTE DI ARRAMPICARE DI EMILIO COMICIEdizione anastatica di un libroleggendario, pubblicato per laprima volta nel 1957, con unapostfazione di Spiro Dalla Porta-Xydias

di Severino Casara. Hoepli(www.hopepli.it), 29,90 euro

GIORNI DELLA GRANDE PIETRAAvventure, vittorie, tragedievissute da generazioni di alpinistisulle pareti del Corno Grande, delCorno Piccolo, del Pizzo d’Inter-mèsoli, del Monte Camicia e dellealtre vette della “Grande Pietra”di Stefano Ardito, Versante Sud,256 pagine, 18 euro

PARETI DEL CIELO. PASSIONE, STORIE,RICORDI DI UNA VITA LIBERABiografia dell’”uomo del viaz”capace di percorrere come uncamoscio cenge a strapiombonelle Dolomiti bellunesia cura di Marco Conte, Nuovi Sentieri(www.campedel.it), 235 pagine, 30 euro

GUARDIANO DI STELLE E DI VACCHEA Luserna (TN), piccola patria aimargini degli altipiani trentini,riecheggia un’antica linguapaleogermanica e la memoria diun tempo che fu. Un libroincantevole “scritto in italiano epensato in cimbro”dall’esordiente Andrea NicolussiGolo, Biblioteca dell’Immagine,Pordenone, 143 pagine, 12 euro

LA VALGRANDE DI IERI“Era un ampio formicaio / dipersone a di animali / in un climaspesso gaio / nelle feste e dìferiali”. Così l’autore descrive inversi il suo piccolo mondo antico

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

Uno scrittore austriaco, Christoph Ransmayr, è il vincitoredel premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” (www.pre-miomazzotti.it) giunto alla ventottesima edizione, con illibro “La montagna volante” (Giangiacomo Feltrinelli edi-

tore). La premiazione si terrà sabato 20 novembre alle 17 pressoil Parco Gambrinus di San Polo di Piave (TV). Sono state 188pubblicazioni in gara,, provenienti da 102 case editrici, suddivisenelle tre sezioni complementari a quelle in concorso lo scorsoanno (nel 2009 è stata infatti inaugurata una nuova struttura, cheprevede l’alternarsi, di anno in anno, di due terne di sezioni).

La giuria era presieduta da Margherita Azzi Visentini ecomposta da Franca Anselmi Tiberto, Bruno Dolcetta, GiuseppeDe Rita, Oreste Forno, Pier Francesco Ghetti, Silvia MetzeltinBuscaini, Valerio Massimo Manfredi e Pier Paolo Viazzo.Ransmayer è stato premiato per la sezione “Alpinismo, vicendestoriche, biografie e guide”. La motivazione definisce il suo libro“opera arrivata come vento nuovo nella letteratura di montagna,che lascia emergere con narrazione poetica il dubbioso sviluppodell’alpinismo attuale. La compenetrazione tra problemiesistenziali e passione alpinistica apre nuovi orizzonti di culturaanche oltre il mondo della montagna”. Gli altri vincitori sono ilsociologo statunitense Richard Sennett, autore de “L’uomoartigiano” (Sezione “Artigianato di tradizione”) e DomenicoLuciani e Monique Mosser, curatori dell’opera “Petrarca e i suoiluoghi” (Sezione “Ecologia e paesaggio”). La giuria ha ritenutoopportuno segnalare “Prigioniero dell’Eiger” di GiorgioSpreafico (editrice Stefanoni), “Storia dei boschi” di HansjorgKuster (Bollati Boringhieri) e “Il bacchiglione” a cura diFrancesco Selmin e Claudio Grandis (Cierre Edizioni).

XXVIII Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”

Vince “La montagna volante”

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 25

racchiuso tra Ossola, Verbano, Val Vigezzo, Val Cannobina e Valle Intrasca, oggi diventatoparco nazionale. Una storiaaccuratamente descritta efotografata di Andrea Primatesta, Grossi,Domodossola (0324.242743 –[email protected], 174 pagine

LACRIME NELLA PIOGGIA“Una serie d’istanti vividi e con-gelati nel tempo” come li definiscel’autore, alpinista e scrittore conla montagna nel cuoredi Christian Roccati([email protected]), 200 pagine, 16 euro

COLPEVOLE DI ALPINISMOPiù di 1500 ascensioni, di cuioltre 40 in solitaria. Vita privata e imprese del kazako che nel 2009ha concluso la salita di tutti i 14 ottomila di Denis Urubko, Priuli &Verlucca, 18,50 euro

SAGGIGHIACCIO VIVOStoria e antropologia dei ghiacciaialpini al tempo del disgelodi Enrico Camanni, Priuli & Verlucca, 304+16 pagine, 18,50 euro

PERIODICIMERIDIANI MONTAGNEAlle Piccole Dolomiti è dedicato ilfascicolo in distribuzione innovembre con la carta 1:50000che illustra il trekking in tre tappedal Pasubio al Carega. Con un supplemento di 2,50 euroil calendario 2011.direttore Marco Albino Ferrari,Editoriale Domus, 7,50 euro

ALPMessner fa il punto sui suoi nuovimusei, Chris Sharma racconta lesue esperienze arrampicatorie nelnumero 265 del rinnovato mensilediretto da Giorgio Vivalda, 6,50 euro

LIBRI FOTOGRAFICIOLTRE IL MONTELUCODalle pendici del Monteluco chedomina Spoleto alle montagne delmondo. Viaggi ed emozioni diEnzo Cori e Sergio Maturi, grandiamici della montagna e del CAI.Un libro prestigioso e

documentatissimo, edito dallaSezione di Spoleto di cui entrambisono stati presidenti e socifondatoria cura della Sezione di Spoletodel Club Alpino Italiano (tel 0743.220433 –[email protected]), 207 pagine formato 24x32 cm

STORIAALMANACCO STORICOOSSOLANO 2010Al mitico trasvolatore Geo Chavezche un secolo fa attraversò perprimo le Alpi è in parte dedicata laprestigiosa pubblicazione connumerosi saggi e immaginistoriche dell’OssolaA cura di Edgardo Ferrari.Edizioni Grossi tel 0324-482356,Domodossola, 22 pagine, 20 euro

PRESTO IO PARTOOltre alle calamità naturali e allepestilenze, la vallata di Lanzo (TO)ha offerto sanguinosi contributisui fronti di vari conflitti. In questa raccolta di scritti storiedi gente comune mandata acombattere dal 1792 al 1945di Gianni Castagneri e MarcoSguayzer. Uja editrice, LanzoTorinese (www.ujaeditrice.it), 88 pagine, 12 euro

LA MEMORIA SVELATARicordi, usanze e curiosità di unapiccola comunità delle Valli diLanzo, testimonianze di unacultura semplice e ancora vivadi Barbara Ru, Bianca Ru, Orietta Ru, UJA Editrice(www.ujaeditrice.it), 68 pagine, 12 euro

NARRATIVAIL MISTERO DEI SUONI SCOMPARSISiamo ancora capaci di ascoltare?In forma di favola, una riflessionesull’attuale paesaggio sonoro. Di Paola Favero, disegni di Luisa Rota Sperti, Cierre edizioni (tel 045.8581572 –[email protected]), 56 pagine, 10 euro

LA FINE DEL MONDO STORTOChe cosa può succedere sel’uomo non torna a rispettare sestesso e l’ambiente in cui vivedi Mauro Corona, Mondadori, 168 pagine, 18 euro. ■

Guidamonti

Tra cielo e mare

Questa guida (terz’ultimo titolo per completare la lungacollana “Guida Monti”) abbiamo voluto dedicarla aGino Buscaini, con una menzione anche per Silvia

che ne ha continuato l’opera per alcuni anni, sempre inmodo esemplare. Era un omaggio doveroso, considerando lamole di lavoro di Gino. Credo sia bello che l’apprezzamentoe la gratitudine nei suoi confronti appaiano in un volumesulle montagne del Sud che - a differenza di tanti altri settori- non presentano grandi pareti celebrate dalla storiadell’alpinismo. Ma indicano l’interesse del CAI e del TCI pertutte le catene montuose italiane.

Quelle della Campania - Basilicata - Puglia - Calabriasono cime più umili, defilate e in parte ignorate dai più. Maanche l’Appennino Meridionale ha una storia da nondimenticare. La ricostruisce bene Luigi Ferranti che hapercorso gran parte del territorio sulle orme di GiustinoFortunato. Già oltre un secolo fa il grande meridionalistaammoniva: “Per conoscere bisogna camminare!”.L’Appennino Meridionale è lungo e largo. Descrivernel’apparato escursionistico e alpinistico in un solo volumesarebbe stato impossibile. Scartata l’ipotesi di dividerlo indue tomi, è stato necessario compattare, cancellare eridurre. Ne è uscito sacrificato anche l’itinerario delCamminaitalia che, attraversando l’intero settore, avevarivitalizzato l’interesse locale, e non solo.

Sull’onda dell’entusiasmo delle due edizioni dellacamminata (1995 e 1999) sono sorte nuove sezioni del CAI ealtre si sono corroborate. Ma soprattutto le sezioni del Nordhanno iniziato una confortante scoperta dei gruppi montuosipiù meritevoli: cito solo il Pollino, l’Aspromonte, le Sile, imonti del Cilento, i Lattari e il Matese. Il benemerito ClubCamminaitalia ne continua la frequentazione secondo lospirito e la filosofia del CAI, grazie anche alla collaborazionedelle sezioni locali.

Confortante è stato anche l’impulso registrato negli ultimidecenni e finalizzato all’esplorazione strettamente alpinisticadi itinerari di notevole caratura tecnica. Merito soprattutto deigiovani del Sud (compreso naturalmente l’autore dellaguida), che attestano con la loro attività anche un “amor dipaese” che fa loro onore.

Teresio Valsesia

È in distribuzione il volumedella Guida dei monti d’Italiaedita dal Club Alpino Italianoe dal Touring Club Italianodedicato all’AppenninoMeridionale (607 pagine, 36euro il prezzo di copertina,25,20 euro per i soci).Riguarda la Campania, laBasilicata e la Calabria ed ècurato da Luigi Ferranti. Suquesta “guida grigia” siesprime Teresio Valsesia,gran conoscitore dei rilievidel Sud attraversati a suo tempoda due edizioni dello storico Camminaitalia.

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Negli ultimi anni Mammut è riuscita a coinvolgere i propri fandirettamente sul campo, grazie a una serie di iniziativeassolutamente fuori dal comune, dei veri e propri raduni di

fedelissimi in luoghi d’eccezione, dove le passioni comuni per lamontagna, la roccia e la neve hanno reso questi eventi indimenticabiliLa lunga coda di persone vestite di solo abbigliamento intimo in piedisul ghiacciaio dell’Eiger, la massa di sacchi a pelo e di lampadefrontali accese a più di 2.000 metri, il gruppo di 30 guide alpine apicco sul “Kleines Kamel” vicino al passo Furka – sono i soggetti diinsoliti scatti fotografici che da diversi anni rappresentano il legametra Mammut, i suoi sostenitori e la montagna. Nel marzo 2010 è stata la volta della sessione fotografica “PureAscent”. L’azienda svizzera ha radunato 200 entusiasti appassionatiin una località dell’ Engadina e, dopo una bella salita con sci e pelli alPasso Julier, ha ricreato con loro il senso del motto ispiratore sottoforma di spettacolare freccia colorata, di fronte all’obiettivo delfamoso fotografo di montagna Robert Bösch.Così, davanti al Piz Julier, Robi ha immortalato per Mammut il gruppodi scialpinisti, tutti vestiti rigorosamente con pantaloni Softshell rossi(ricevuti appositamente per la sessione),giacca scura e zaino in spalla, posizionati informazione per lo scatto. Una sfida nonindifferente per fotografo, staff e partecipantiè stata l’incognita delle condizioni meteoparticolarmente mutevoli. Basti pensare che,dopo un avvio dell’escursione praticamenteperfetto sotto un cielo particolarmentesereno, nell’arco di pochissimo tempo ilgruppo si è ritrovato avvolto dalla nebbia econ la visibilità ridotta al minimo.

Fortunatamente una volta giunti nel luogoprescelto l’attesa non è durata a lungo e, alprimo cenno di miglioramento, tutti i presenticon grande efficienza si sono messi inposizione e in soli 45 minuti hanno creato lafreccia!Questo scatto fotografico rappresenta intermini di tempo la sesta scenografia ideata daMammut per la realizzazione della campagnapubblicitaria ufficiale e di una brochure in cuivengono illustrati i retroscena di questi eventi.Un modo di comunicare che va ben al di làdella carta stampata e che coinvolge il mondodel web, talmente innovativo da far vincere a

Mammut nel 2010 il Premio “Best of Swiss Web Awards”, unriconoscimento molto ambito nell’ambito pubblicitario e dellacomunicazione. Per poter prender parte ai Mammut Test Events èstato appositamente realizzato un portale on line (www.mammut.chBasecamp / Basecamp) in cui registrarsi e su cui vederesuccessivamente i filmati e le innumerevoli immagini raccolte dacoloro che hanno potuto dire “..io c’ero!”. Insomma, nell’era dei “socialnetworks” Mammut ha ideato un modo creativo ed efficace dicoinvolgere la “community” degli appassionati ed entusiasti dioutdoor. Grande successo, se pensiamo che le richieste di adesionearrivate attraverso l’homepage sono state più di 1.500, a fronte diappena 140 posti disponibili. A queste persone si sono poi aggiuntele trenta guide alpine della Mammut Mountain School, il personaleaddetto e alcuni giornalisti e reporter giunti da diverse parti del mondo.Oltre agli svizzeri, ai tedeschi e agli austriaci, praticamente di casa inEngadina, c’erano slovacchi, italiani, giapponesi, koreani, americani,finlandesi, oltre a un personaggio molto noto nel panorama dello skyrunning moderno: l’austriaco Christian Stangl (a destra nella foto), ilrecordman del “7 Summits Projekt” (n.d.r. ha compiuto l’ascensione

dell’Everest in sole 16 ore e 42 minuti, senzacampo base, maggiori informazioni al sito .www.skyrunning.at). Come si può benintuire, la gamma di prodotti “Pure Ascent”della nuova collezione invernale 2010-11 èsinonimo di massima protezione, altacomprimibilità e leggerezza, per arrivare allavetta senza doversi portare appresso pesosuperfluo. Per informazioni:www.mammut.ch Basecamp / Basecamp

26 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

400 SCI, 200 PERSONE IN FILA INDIANA, UN SOLO MOTTO: PURE ASCENT!

LO SCARPONE 11 8-10-2010 17:29 Pagina 26

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Rules on the CD Manual

The logo should be shown against a black background

Logo:grösse 15 - 40 mmFor sizes 15 – 40 mm

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Test di accelerazione.Sul traverso, bisogna tenere il tempo. Duecento scialpinisti si sono impegnati al massimo durante il test event sul passo Julier. La loro personale esperienza: con l’attrezzatura Pure Ascent, affi dabile, leggera, compatta e sicura, è possibile fare escursioni a grandi altitudini a tempo di record. Segui le tracce rosse degli appassionati Mammut al sito www.mammut.ch

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28 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Ainizio settembre si è concluso il 37°Corso per l’ottenimento del titolo diistruttore nazionale (INA) con losvolgimento del Modulo roccia in

Dolomiti, e più precisamente nelle Pale diSan Martino con base logistica a PassoRolle, presso la Caserma Colbricon dellaGuardia di Finanza. Questo corso, gestitodalla Scuola centrale di alpinismo e arrampi-cata libera per conto della CNSASA, vieneorganizzato ogni due anni. E dopo una rior-ganizzazione qualche anno fa viene svoltonell’arco temporale di dodici mesi ed è divi-so in diverse parti formative/valutative: unmodulo di Ghiaccio verticale, uno di Altamontagna, uno di Roccia, uno di Cultura euno di Manovre e tecniche di soccorso edautosoccorso. Ai quali si aggiunge un primomodulo esclusivamente formativo tenuto aPadova presso il Centro studi materiali e tec-niche. Quest’anno i moduli pratici si sonosvolti in Valle d’Aosta, a Solda e, come detto,a Passo Rolle.

La struttura a moduli, adottata anche neicorsi per istruttori nazionali di sci alpinismoe arrampicata libera, ha reso la frequentazio-ne dei corsi nazionali più agevole per gliallievi, che non sono più impegnati perperiodi di tempo troppo lunghi e hanno lapossibilità eventualmente di ripetere o fre-quentare anche singole parti. In definitivaquindi ha reso meno complesso l’ottenimen-to dei titoli di istruttore nazionale, qualifichefondamentali per le scuole di alpinismo,scialpinismo e arrampicata libera del CAI.

Per il 37° Corso INA sono state 36 le

domande di ammissione. Dopo una selezioneche ne ha valutato i curricula alpinistici edidattici, sono stati ammessi 29 candidatiprovenienti da tutta Italia, ai quali se ne sonoaggiunti due che dovevano ripetere alcuneparti da corsi precedenti. Alla fine i candida-ti che hanno superato positivamente tutti imoduli, e a cui vanno ovviamente le nostre

congratulazioni, sono stati 19, mentre gli altri12 dovranno ripresentarsi nel prossimo futu-ro per ripetere qualche prova (teorica o cul-turale). I nuovi INA sono: Marco Beccalli,Gilberto Boiocchi, Lorenzo Coceani, ValerioCorti, Marika Freschi, Massimo Gai, MarcoGnaccarini, Paolo Mainotti, Ivo Maistrello,Margherita Michelotto, Daniele Moretti,Raffaele Pagliano, Davide Pappani, MauroRaymondi, Tennis Redolfi, Cesare Romano,Claudio Ruffini, Marco Scagnetto e GinoVisentin. A conclusione del corso, oltre atutti gli istruttori della Scuola centrale checome sempre si sono resi disponibili per que-sto non semplice compito, desideriamo rin-graziare anche tutti i partecipanti che con illoro impegno di volontari come istruttorinelle scuole del CAI fanno sì che la nostraassociazione possa rispondere in modo com-petente e capillare alle esigenze formative dimigliaia di soci su tutto il territorio naziona-le. Un ringraziamento particolare infine allaGuardia di Finanza e al suo colonnelloEdoardo Usuelli che ci ha concesso, grazie alprotocollo d’intesa CAI-GF, di basare pressole strutture del Passo Rolle una parte delcorso stesso, con una logistica efficiente epiù che adeguata alle nostre esigenze.

Claudio Melchiorri

Direttore Scuola Centrale Alpinismo

Scuola centrale Concluso il 37° Corso INA

I moduli pratici si sono svolti in Valle d’Aosta, a Solda e a Passo Rolle presso la Caserma Colbricon della Guardia di Finanza

I nuovi istruttori nazionali

Una salita delModulo roccia:

la Via DeFrancesch alla ITorre del Sella.

Vent’anni fa una tragedia scosse la grande famiglia dell’alpinismo nel Lecchese enel Bellunese. In Patagonia, sulla ovest della Torre Egger, persero la vita PaoloCrippa ed Eliana De Zordo. Lui di Valmadrera, un Ragno di Lecco, Cipo per gliamici, era considerato a 24 anni uno dei più forti alpinisti italiani della sua gene-

razione, protagonista di un fuoco di fila di exploit (vie nuove, solitarie, invernali) in parti-colare nelle Alpi Centrali e in Dolomiti. Lei, agordina di Alleghe, era figlia di Enza eRenato, storici gestori (lo sono ancora, da 42 anni) del rifugio “Sonino” al Coldai, inCivetta. Quando venne lanciato l’allarme, una spedizione “di soccorso” partì invano daLecco, ne fece parte anche Casimiro Ferrari. La storia di Eliana e Cipo viene ora rico-struita in “Torre Egger, solo andata” (Stefanoni, tel 0341.423360 – www.stefanoni.it, 384pagine, 18 euro) da Giorgio Spreafico, caporedattore centrale del quodiano La Provinciae apprezzato scrittore. “È una vicenda che ho vissuto e raccontato da cronista”, spiega,“e che per tante ragioni mi è rimasta dentro. Adesso la ‘tiro fuori’ sostanzialmente informa di romanzo – ma con nomi, circostanze,luoghi e situazioni reali – in qualche modo ancheper liberarmi di un peso. Il libro ha l’approvazione eanzi la benedizione delle famiglie e degli amici piùstretti, ma credo che sarà accolto con giustificatointeresse: i frequentatori del Civetta conoscevanoEliana e il suo sorriso, e Paolo è ancora rimpiantocome uno dei più grandi talenti che il mondo dellamontagna lecchese abbia mai espresso”.

Alpinisti

Eliana e Cipo, un sogno spezzato

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Ha incominciato da piccola,insieme con suo padre,sulle montagne di casa:comode passeggiate, come

per tanti bambini, in un Paese –quello basco – che conserva rigoro-samente le sue radici montanare. A16 anni si è cimentata con la roccia,più che altro per un legame di sim-patia con un istruttore di arrampi-cata. E ora, a 37 anni, si ritrova regi-na dell’Himalaya, prima donna adaver salito tutti i 14 ottomila. EdurnePasaban ha coronato il suo sogno, sbocciatonel 2007, quando avendo già raggiunto nove“ottomila” ha cominciato a pensare seria-mente che il “gioco” avrebbe potuto conti-nuare fino al traguardo.

“Dopo il corso di roccia mi sono appassio-nata ancora più alla montagna.Naturalmente le prime arrampicate sonostate sui Pirenei. Poi sono passata alle Alpi(Monte Bianco e Cervino) e alle Ande. Infinel’Himalaya. Nel 1998 la sezione del club alpi-no di Tolosa, la mia città, ha organizzato unaspedizione al Dhaulagiri, un ottomila. Era ilmio battesimo e non sono arrivata in vetta.Così pure ho provato invano con l’Everestdue volte, nel 1999 e nel 2000. L’anno dopoinvece ce l’ho fatta, ma usando l’ossigeno”,confessa schiettamente.

Sarà l’unica volta poiché tutti gli altri 13ottomila saranno puliti. “Anche sulKangchendzonga ho compiuto tutta la salitasoltanto con le mie forze. Sulla via del ritor-no ero molto provata e ho attaccato la bom-boletta per circa un’ora, quando ero già aicampi inferiori”.

Il più duro?“Il K2, nel 2004. Ero con l’italiano Gnaro

Mondinelli, un amico e un maestro. Alcampo 3, in discesa, Gnaro mi ha detto ‘vadopiù veloce, ci vediamo al campo base’. A uncerto punto mi sono addormentata. Per for-tuna c’erano dietro due spagnoli che mihanno...svegliata altrimenti avrei rischiato dimorire assiderata”.

Edurne, che è ingegnere e ha svolto la suaattività professionale nell’industria di fami-glia, si sente fortunata. “La passione è diven-tata una professione. Ora ritorneròall’Everest, ma senza usare l’ossigeno, comeavevo fatto nel 2001, più per precauzionepoiché non conoscevo le mie forze a quel-l’altezza”.

Con Edurne anche la femminilità (nelsenso più schietto di bellezza) ha scalatotutti gli ottomila himalayani sfatando il mito

della superiorità del macho. “È vero che noidonne siamo geneticamente diverse, masappiamo soffrire più degli uomini. Siamoanche più pazienti”, dice l’alpinista basca.Quali sensazioni si provano sulla vetta?

“La vera cima è il campo base, non a 8000metri. Poiché bisogna pensare alla discesa,spesso più pericolosa della salita. Semmai imomenti più belli sono quelli che precedonodi poco la vetta”.

Oltre al K2, quali sono state le cime piùimpegnative?

“Il Nanga Parbat e l’Annapurna. Dovendocontare solo sulle proprie forze il rischio e latensione aumentano considerevolmente”.

Poi è arrivato il rush finale...“Dal 2008 in poi le spedizioni sono state

molto professionali. Ho avuto la fortuna dipoter contare su un team molto efficiente,del quale ero naturalmente la responsabile.E sono arrivati anche gli sponsor. Ho sentitodi avere molti amici e anche una grossaresponsabilità nei loro confronti. Ero beneallenata e acclimatata. Così ho potuto effet-tuare delle salite molto rapide e la scorsa pri-mavera ho concluso nel giro di un mese: il 17aprile l’Annapurna e il 17 maggio il ShishaPangma, che è stato l’ultimo. Potete immagi-ne la felicità sulla cima”.

E ora, dopo aver coronato il progetto diaver salito tutti i 14 ottomila, cosa farà?“Naturalmente andrò ancora in montagna,ma per la mia soddisfazione più intima.Inoltre la vita non è fatta solo di montagna.Vorrei recuperare il tempo da dedicare adaltri valori: gli amici, la famiglia, le tantecose cui ho rinunciato finora” concludeEdurne, che parteciperà i primi giorni dinovembre all’International MountainSummit di Bressanone.

Teresio Valsesia

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 29

Forti quanto l’uomoChe cosa rende così forti le donne

alle alte quote, come vieneevidenziato in questa vignetta di

Alberto De Bettin? “Probabilmente”, spiega il

cardiologo GianfrancoParati, responsabile

della spedizioneHighcare dell’Istituto

auxologicomilanese, “nelle

alpiniste svolgonoun ruolo protettivo

gli ormonifemminili, estrogeni

e progesterone”.

“La vita non èfatta solo dimontagna”,spiega l’alpinistabasca, diprofessioneingegnere

Ora cerco altri valori Incontri Edurne Pasaban, regina degli Ottomila

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Bergamo Sentieri di saluteUn convegno nazionale su “Sentieri di salute, la montagna che cura”

sarà ospitato il 12 e 13 novembre al Palamonti di Bergamo per porta-re alla luce e confrontare le esperienze in tema di montagnaterapia econdividere progetti e ricerche sul campo in diverse aree tematiche.L’organizzazione è a cura della Sezione di Bergamo - Commissione

medica, dell’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate Dipartimento disalute mentale - UFA di Psicologia, del coordinamento gruppi opera-tivi di Montagnaterapia, di cui fanno parte operatori della sanità edesperti del settore. Il programma prevede venerdì 12 in mattinata,dopo una “lectio magistralis” di Annibale Salsa, le relazioni “Tre per-sone, due scarpe e un progetto: come andare in barca sulle monta-gne” (Giuseppe Saglio), “Stato dell’arte in montagnaterapia” (SandroCarpineta), “Dimensioni terapeutiche del gruppo” (Paolo DiBenedetto), moderatori Giovanni Agudio e Laura Novel, MassimoRabboni; successivamente “Regole e accoglienza: l’integrazione conil territorio” (Francesco Giuriolo), “Il cerchio di giada: aspetti psico-logici dell’arrampicata sportiva” (Brega), “Ruolo dell’operatore e del-l’accompagnatore”, “Specificità dell’interazione del gruppo nell’am-biente montano” (Mara Milan, Sebastiano Audisio), “Giochi e dina-miche” (Sara Foradori), moderatore Carlo Saffioti. Il simposio prose-guirà sabato 13 in mattinata con “Multitematicità e multiproblemati-cità” (Emi Baldini), “Montagnaterapia e cardiologia” (GiulioScoppola), “Il Natur Deficit Disorder” (Roberto Miletto), moderatoreGiuseppe Rescaldina; quindi “Interventi riabilitativi ed esperienzaottimale nel contesto montano” (Fiorella Lanfranchi. AntonellaFrecchiami), “La montagna e il suo potenziale riabilitativo” (IreneGentili), “Bioenergetica e montagnaterapia” (Serafino Galbiati). Nelpomeriggio esperienze dall’estero e presentazione della rete italiana.Segreteria organizzativa presso CAI Bergamo 035.4175475, email:[email protected]. L’iscrizione è gratuita.

Milano Cent’anni in GalleriaSabato 6 novembre la Sezione di Milano celebra i primi 100 anni di

presenza e attività continuativa nella prestigiosa sede di via SilvioPellico 6, affacciata sull’Ottagono della storica “Galleria VittorioEmanuele”. Per gli iscritti un’occasione da non perdere per visitare lasede e partecipare alle numerose iniziative che caratterizzerannoquesta giornata speciale. Il programma è disponibile in segreteriaoppure sul sito www.caimilano.eu

QUICAIAttività, idee, proposte

La Sezione di Pesaro, il Gruppo regio-nale delle Marche, la Commissionecentrale per l’escursionismo del ClubAlpino Italiano con la collaborazione

dell’Amministrazione provinciale di PesaroUrbino, la Riserva naturale nazionale delFurlo e il Comune di Acqualagna organizza-no il 5, 6 e 7 novembre il 12° Meeting nazio-nale dei sentieri CAI e le celebrazioni per il35° anniversario della costituzione dellasezione. Il programma si apre a Pesarovenerdì 5 novembre nella Sala “Pierangeli”

della Provincia (via Gramsci) con una ceri-monia.

Sabato 6 ad Acqualagna, presso il teatroConti, alle 9.30, il 13° Meeting nazionale deisentieri CAI si apre con i saluti di LuigiPerugini, presidente della Sezione diPesaro, la presentazione del vice presidentegenerale del CAI Goffredo Sottile, saluti einterventi di Paola Riccio presidente del GRMarche, di un rappresentante della Regione,del presidente della Provincia di PesaroUrbino Matteo Ricci, dell’assessoreall’Ambiente della Provincia Tarcisio Porro,del sindaco di Acqualagna Andrea Pierotti.Intervengono in veste di relatori AchilleBucci, dirigente della Regione Marche(Leggi escursionistiche e strumenti per la

loro realizzazione) e Miranda Bacchiani pre-sidente della Commissione centrale tutelaambiente montano (Escursionismo eambiente). Alla ripresa dei lavori, alle ore14, relazione del Gruppo di lavoro dei sen-tieri del CAI (La pianificazione delle retiescursionistiche) e presentazione delQuaderno di escursionismo “Sentieri: piani-ficazione, segnaletica e manutenzione”. Lachiusura dei lavori (ore 18) è affidata a LuigiCavallaro, presidente della Commissionecentrale escursionismo.

Domenica 7 novembre, infine, ritrovo alleore 9 alla Riserva del Furlo per un’escursio-ne guidata. La cittadinanza è invitata. Info:CAI Pesaro, largo Aldo Moro 12, tel e fax0721.390792, internet: [email protected]

Organizza la Sezione di Pesaronel 35° anniversario della suacostituzione

Sabato 27 novembre alle 9.15 presso la Sede centrale invia Petrella si svolgerà il seminario autunnale BiblioCai(www2.bibliocai.it) organizzato dalla Biblioteca

nazionale in collaborazione con la Presidenza generale. Lascelta della sede è volta a favorire la partecipazione allapresentazione del nuovo MetaOPAC del CAI che si terrà lostesso giorno alle ore 11 alla presenza del presidentegenerale Umberto Martini e del presidente delegato dellaCommissione centrale Biblioteca nazionale GianluigiMontresor. Il programma prevede la presentazione dellenuove biblioteche sezionali, la verifica degli OPAC idonei aconnettersi con il MetaOPA (indicazioni sui sw gestionalicompatibili e istruzioni per il caricamento del catalogo sul sitoweb della sezione), la presentazione ufficiale del MetaOPACe, nel pomeriggio alla ripresa dei lavori elementi base dicatalogazione per i nuovi aderenti o esercitazioni a richiesta.

Sono invitati i volontari che si occupano a vario titolo dellebiblioteche sezionali. L’adesione va confermata tramitecomunicazione scritta (posta, fax o e-mail) indirizzata a:Biblioteca nazionale CAI - Salita al CAI Torino 12 - 10131Torino - tel 011 6603849 - fax 011 6314070 - [email protected]

BiblioCai

Riunione d’autunno in Sede centrale

12° Meeting nazionale dei sentieri

30 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 31

Pieve di C. (BL) Onorificenza a ZandonellaCon una suggestiva cerimonia Italo Zandonella Callegher è stato

insignito il 18 settembre a Pieve di Cadore (BL) della cittadinanzaonoraria delle Dolomiti. “Alpinista dolomitico, iscritto per questo nellibro d’oro delle Dolomiti”, si legge nella motivazione, “è stato per 15anni direttore editoriale della Rivista mensile del CAI, di cui fu con-sigliere centrale ed è socio accademico e, ancor più, socio onorario”.Nel documento si fa riferimento ad altri prestigiosi incarichi del caroItalo, al quale vanno le più affettuose congratulazioni della redazione:tra queste la direzione del prestigioso periodico “Le Dolomiti bellu-nesi” e la presidenza del TrentoFilmfestival.

Belluno Operazione “montagna amica”Con l’apertura della stagione invernale parte nel Veneto una vasta

campagna di informazione battezzata “Montagna amica”, finanziatadalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per fronteggiare il feno-meno degli infortuni sulla neve. Tra i destinatari chi pratica lo scifuori pista, gli snowboarder e gli escursionisti che frequentano lamontagna invernale a piedi o con le racchette da neve. Matteo Fiori,responsabile del progetto, nega che possa essere utile la tolleranzazero attraverso l’introduzione di multe salate contro i trasgressoridello sci fuori pista. “Solo chiacchiere”, dice l’ex presidente regiona-le del Soccorso alpino. “Occorre informazione e prevenzione, tutto ilresto non serve a niente. E poi esiste già l’articolo 449 del codicepenale che punisce chi non rispetta le regole”.

Milano Convegno GISM il 27 novembreSabato 27 novembre con inizio alle ore 14 si terrà presso l’aula con-

siliare della Sede centrale del CAI il convegno del Gruppo italianoscrittori di montagna “L’uomo e la montagna”. Tra i relatori, numero-si scrittori e alpinisti di prestigio tra i quali Alessandro Gogna, IreneAffentranger, socia onoraria del CAI, Dante Colli e naturalmente ilpresidente del GISM Spiro Dalla Porta Xydias. L’incontro è aperto alpubblico e i soci del CAI e del GISM sono invitati a intervenire.

Asiago (VI) Montagne d’acquaUn corso di aggiornamento per operatori regionali TAM del Veneto

è in programma il 4 e 5 dicembre sull’Altopiano di Asiago presso ilmuseo dell’acqua sul tema “Montagne d’acqua: le risorse idriche nel-l’ambiente alpino”. In programma alle 9.30 un incontro pubblico eaggiornamento per operatori TAM e la presentazione del ProgettoSuperalp3 a cura del Segretariato permanente della Convenzionedelle Alpi. Nel pomeriggio una tavola rotonda riguarderà il ruolo delleassociazioni ambientaliste. Domenica visita guidata al Museodell’Acqua. Per informazioni e iscrizioni: Guido Furlan tel 3478305306, email: [email protected]

Torino Il CAI e il Piano GiovaniIl 2 ottobre nella Sala Rossa del Consiglio comunale di Torino le

associazioni scoutistiche AGESCI e CNGEI e il mondo dell’associa-zionismo giovanile si sono confrontati su uno dei temi più rilevantiper lo sviluppo delle politiche giovanili in Italia: il Piano Giovani. Ha

partecipato in qualità di relatore Aldo Scorsoglio (presidente dellaCommissione centrale di alpinismo giovanile del Club AlpinoItaliano). Erano presenti inoltre Manlio Pellizon (consigliere centralecon delega all’Alpinismo giovanile); Gian Carlo Berchi (direttoredella Scuola centrale di Alpinismo giovanile) e Walter Brambilla(segretario della Commissione alpinismo giovanile).

Lanzo Torinese Disabilità e montagnaLa Commissione interregionale medica ligure-piemontese-valdosta-

na con il patrocinio della città di Lanzo Torinese e del Lions Club Vallidi Lanzo organizza sabato 13 novembre un convegno sul tema“Disabilità psicomotoria e montagna”. L’evento si terrà presso la salaconvegni dell’Istituto I.S.F. Albert di Lanzo Torinese (Torino) con ini-zio alle ore 9,30. ➔

Nel 2011 la 13ª edizione della Settimana nazionaledell’escursionismo si terrà in Campania da sabato 1 adomenica 9 ottobre con la partecipazione organizzativa

di tutte le sezioni del territorio Campano. Molteplici le propostee le iniziative che vanno dai percorsi escursionistici classici,alle escursioni impegnative e ai trekking di più giorni lungo iprincipali itinerari dei Monti Lattari, degli Alburni, del Matese,dei Picentini, del Taburno e del Vesuvio. Non mancherannovisite culturali a Cava de’ Tirreni, Caserta, Paestum, Padula,Pompei. Nell’occasione, come di consueto, si svolgerà anchela 13ª edizione del Meeting nazionale sulla sentieristica delCAI che da sabato 1 a domenica 2 ottobre proporrà una seriedi iniziative, anche di carattere internazionale, per farconoscere il territorio di grande rilievo ambientale.

La Commissione centrale per l’escursionismo, competenteper il coordinamento della manifestazione, rivolge un appello atutte le sezioni affinché nella stesura dei programmi di attività2011 tengano in particolare evidenza il suddetto periodo,evitando di sovrapporre altre iniziative, in modo da assicurareper quanto possibile una buona partecipazione di escursionistiall’evento. Per i primi contatti e informazioni rivolgersi [email protected]

Regolamento e piani didattici Carissimi OTPO,

la CCE ha presentato in forma ufficiale la nuova stampa (2aedizione) del quaderno Qn°5 con allegati piani didattici. Inrealtà si tratta di due libretti di formato 17x24. Il primo,“Regolamento degli Accompagnatori dell’Escursionismo”,comprende i vari regolamenti con le varie generalità per i corsidi formazione, il regolamento della scuola centrale diescursionismo e i due regolamenti della scuola regionale escuola sezionale di escursionismo, l’organizzazione dellaCCE, e le norme di funzionamento dei gruppi di lavoro dellaCCE. Il secondo (1a edizione e dello stesso formato) “Pianididattici per gli Accompagnatori dell’Escursionismo” riporta lebasi tecniche e le materie specifiche per l’insegnamento e perlo svolgimento dei vari corsi ASE- AE 1° Livello- ANE 2°Livello - ASC - ASS. I libretti possono essere richiestigratuitamente solamente dagli OTPO e/o dalle sezioniinviando una richiesta via e-mail presso la Sede centrale delCAI indirizzata a Foriana Bergami - magazzino spedizioni([email protected]) indicando il numero dei libretti e il recapito dispedizione.

La Commissione Centrale per l’escursionismo

Commissione escursionismo

In Campania la 13a Settimana nazionale

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In 50 giorni, tra il 12 luglio e l’8 settembre,sono morti 43 cercatori di funghi, lagrande maggioranza concentrata

sull’arco alpino. Per questa ragione al CAIcentrale in via Petrella a Milano il 10settembre i vertici del CNSAS è stataindetta una conferenza stampa perpromuovere attraverso i media un’urgente enecessaria opera di sensibilizzazione. Lecifre sono impressionanti con unaprevisione del doppio dei decessi rispettoalle annate peggiori, ha spiegatoPiergiorgio Baldracco, presidente delCNSAS. Il fattore fondamentale è legatoall’età, ha puntualizzato Valerio Zani,

vicepresidente nazionale: dei 43 morti, 32sono over 60, 7 superano gli 80 anni, e solo3 ne hanno meno di 40. Della folla difungiat che si è riversata per le vallatealpine molti sembrano essere sprovvistidelle principali cognizioni sulla sicurezza inmontagna: concentrati sulla ricerca delfungo, perdono spesso l’orientamento enon pianificano il percorso cercandosovente di sviare possibili emulatori efinendo per far perdere le tracce anche aipotenziali soccorritori. Tutti gli intervenuti tracui Luca Calzolari direttore responsabiledella Rivista e dello Scarpone, RobertoBolza presidente Servizio Provinciale

Trentino del CNSAS, Erminio Sertorellipresidente AGAI e Corrado Camerini vicepresidente del CNSAS, hanno sottolineatola necessità di una migliore informazioneche non proponga esclusivamentel’immagine di una “montagna assassina”ma che contribuisca a educare i frequen-tatori a una maggior consapevolezza delleregole della sicurezza. Mentre questonotiziario va in stampa continua lo stilicidiodi notizie di infortuni per ricerca funghi: nonsempre i cronisti chiosano l’articolo conl’evidenziazione di queste regolefondamentali che non ci si dovrebbestancare mai di ripetere.

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Monza Sesta edizione per MonzamontagnaLa sesta edizione di Monzamontagna si svolgerà a Monza dal 6 al 28

novembre e offrirà agli appassionati film provenienti dal Festival diSondrio 2010, serate con alpinisti (Rolando Larcher, Matteo DellaBordella, Ivan Guerini), sulla sicurezza in montagna, sulla corsa inmontagna, cori, vin brulè in piazza, arrampicata sportiva, gite escur-sionistiche, gite di sci di fondo gratuite per bambini, un’esposizionededicata a Gino Buscaini e a don Gnocchi. Tutte le iniziative, patro-cinate dal Comune di Monza e dalla Provincia di Monza e Brianza,saranno a ingresso gratuito. Il programma è disponibile su www.cai-monza.it

Lecco La scalata di Franzin e Marcella

Le macerie dei bombarda-menti erano ancora fumanti aMilano quando, nel mese dimaggio del 1945, MarcellaVimercati e Giuseppe Cazza-niga si iscrissero al CAI.

Di montagne ne hanno scala-te parecchie e la loro cordatanon ha fatto che consolidarsi divetta in vetta. Tanto che il 9ottobre Marcella e Giuseppe,più conosciuto nell’ambientealpinistico con il nomignolo diFranzin, hanno voluto festeggiare ai Piani Resinelli 60 anni di matri-monio e 65 di “frequentazioni delle montagne”. In stile alpino il ceri-moniale: tutti insieme alle 11 per una messa nella chiesa del Resinelli,al cospetto delle Grigne, poi al ristorante per un buon pranzetto.Franzin è una vecchia conoscenza anche di chi legge queste pagine:guida alpina, scrittore, scultore, ha curato in modo esemplare peranni la rubrica delle “Nuove ascensioni”.

E’ medaglia d’oro del CAI. Fin che ha potuto ha arrampicato esoprattutto sciato: tra le sue esperienze nell’88 una traversata dellaGroenlandia sulle tracce del pioniere norvegese Fritdtjof Nansen, 500chilometri fra il 64° e il 65° parallelo. Eccolo, nella foto, in vetta alBreithorn con la “sua” Marcella: è l’estate del 1972.

Ancona Luci ed emozioni in un clicLa Sezione di Ancona, con il patrocinio di Comune e Provincia, ha

promosso una mostra fotografica dal titolo “Montagne: luci ed emo-zioni”, aperta dal 18 al 28 novembre presso la sala mostre delRettorato dell’Università Politecnica delle Marche. La partecipazioneè gratuita. In base al regolamento, consultabile nel sito www.caian-cona.it, ogni partecipante può trasmettere un massimo di tre foto-grafie sia a colori sia in bianco e nero, stampate su carta fotograficain formato 20x30 o 30x45, corredate del relativo file in formato JPGo similare su cd o inviato a mezzo posta elettronica su [email protected]. Le fotografie e la relativa documentazione dovranno essereconsegnate in busta chiusa entro l’8 novembre presso la sede dellasezione ubicata in via Vittorio Veneto 10 – 60122 Ancona. “L’obiettivodi questa iniziativa”, precisa il presidente Renato Malatesta, “non è

QUI CAI Attività, idee, proposte

Soccorso alpino

Quando i funghi diventano un’emergenza

Sentieri Frassati

Tre percorsi nel 2011: ecco le date

Tre nuovi “Sentieri Frassati” si annunciano nel 2011: alle 17regioni che già annoverano un proprio percorso dedicatoal beato si aggiungeranno nell’ordine la Sardegna (15

maggio), il Trentino (10 luglio) e la Puglia (4 settembre). È poinell’auspicio di tutti che per il 2013 possa inaugurarsi anche il“Sentiero Frassati” dell’Alto Adige, così da poter festeggiare ilcompletamento della rete italiana – e magari anche l’avvio diuna possibile rete internazionale dei sentieri dedicati a PierGiorgio Frassati. La notizia è stata data da Antonello Sica –coordinatore nazionale del progetto – al convegno “L’uomo incammino ... tra l’escursionismo e il pellegrinaggio: Santiago deCompostela, la Via Micaelica, i Sentieri Frassati”, tenutosigiovedì 23 settembre a Benevento, dove il prefetto MicheleMazza ha fatto gli onori di casa. “La ricchezza del Club alpinoitaliano sta proprio in questa grande sensibilità e capacitàorganizzativa della base associativa”, ha sottolineato al terminedel convegno Goffredo Sottile vice presidente generale che haavuto parole di vivo apprezzamento per i relatori (tutti soci delCAI) e per Anna Maria Martorano (presidente del Grupporegionale Campania) ed Enzo Ascione (presidente della Sezionedi Benevento), che impeccabilmente hanno organizzatoquest’evento. Sottile ha anche accolto con grande soddisfazionel’annuncio dato da Sica sulle prossime inaugurazioni ricordandola sua vicinanza a questo progetto fin da quando, nel 1997, fupresentato al Quirinale all’allora Presidente della RepubblicaScalfaro. Per ulteriori informazioni: www.sentierifrassati.org –[email protected] – 331.3599053.

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quello di scoprire fotografi ‘professionisti’ ma promuovere la monta-gna attraverso immagini suggestive che possano attirare la curiositàe far scoprire lo stupendo ambiente della montagna a chi normal-mente non la frequenta”.

Milano L’arcobaleno di pietraIl tema della serata culturale SEM in programma il 19 novembre a

Milano (Via Volta 22, ore 21) riguarda la luminescenza dei minerali.Corpi grigi e inanimati come le pietre, se in possesso di una “chimi-ca” speciale ed esposti a luce ultravioletta, possono sprigionare un’i-nattesa energia manifestata sotto forma di un caleidoscopio di colo-ri saturi e brillanti. Questo “microcosmo” sarà illustrato da GuidoMazzoleni, geologo, che condurrà i partecipanti nel regno infinita-mente piccolo della struttura cristallina. Le immagini (di RobertoAppiani, tra i migliori fotografi specializzati nella ripresa di minerali)si accompagneranno a una dimostrazione pratica con lampada UV sucampioni provenienti dalle località più celebri al mondo.

Bergamo Autunno al PalamontiInaugurato ufficialmente il 1°ottobre con una mostra fotografica

sulla ‘Biodiversità delle praterie alpine nelle Alpi Occidentali’, l’au-tunno culturale al Palamonti di Bergamo (tel 035.4175475 - www.cai-bergamo.it - [email protected]) prosegue in novembre connumerosi appuntamenti di rilievo. Venerdì 5 la tradizionale serata inrosa riguarda le rifugiste dell’Alta Val Brembana simpaticamente invi-tate a raccontarsi. Sabato 6 e domenica 7 una novità: il corso per gliaddetti stampa dei Gruppi regionali CAI. Domenica 7 si celebra il 5°anniversario del Palamonti con l’inaugurazione del Parco di arrampi-cata per bambini (interviene il presidente generale Umberto Martinie solennizza l’evento il Coro giovanile CAI di Bovisio Masciago).

Da giovedì 11 a sabato 13 convegno nazionale di montagnaterapia“Sentieri di salute - La montagna che cura”, da mercoledì 17 a saba-to 20 “Il grande sentiero”, rassegna cinematografica in collaborazio-ne con LAB 80, sabato 20 convegno nazionale CAAI - AGAI - CNSA-SA “Alpinismo oggi tra professionismo, volontariato e libera fre-

quentazione della montagna, venerdì 26 ricordo di Angelo Gamba. Dicembre si aprirà, venerdì 3, con il Forum Italiano dei movimenti

dedicati ai temi dell’acqua a cura della commissione TAM. Sabato 11 Giornata Internazionale della Montagna e presentazio-

ne della nuova ‘Cartografia escursionistica della Provincia diBergamo’, lunedì 13 serata sugli impianti idroelettrici della ValSeriana serata a cura di Mario Marzani, da sabato 18 a sabato 15gennaio “Pukahjrca 1960”, mostra fotografica della prima spedizio-ne extraeuropea del CAI Bergamo, venerdì 24 concerto auguralecon Paola Ferri. Venerdì 31 dicembre infine è in programma ilcenone per il Capodanno alpinistico.

Conegliano (TV) “Spettacolo montagna”Tra gli ospiti alla rassegna “Spettacolo Montagna” a Conegliano lo

scalatore rivelazione Adam Ondra sarà presente il 26/11 alla proie-zione del suo “Arrampicare all’estremo”. Giunta alla IX edizio-

Corsi

Materiali e tecnicheper titolati e sezionali

La CNSASA in collaborazione con ilCentro studi materiali e tecniche(CSMT), organizza il 3° Corso

specialistico materiali e tecniche aPadova presso la torre e il laboratorio delCSMT. Si tratta di un corso dispecializzazione che si rivolge a tutti ititolati del CAI, nonché agli Istruttorisezionali della CNSASA, e che intendefornire ai partecipanti nozioni sulcomportamento dei principali materialialpinistici e le relative competenzedidattiche per poterli utilizzare inragionevole sicurezza. La prima delledue giornate è in programma sabato 4dicembre. Saranno impartite alcunenozioni elementari di fisica utili aidentificare e conoscere le unità dimisura in uso e le leggi che determinanoforze e attriti. La parte pratica in questaprima giornata riguarderà il laboratorio, iltest con il Dodero, norme e analisimateriali, test rottura materiali, ecc. Nellaseconda giornata, domenica 5 dicembre,

le lezioni si svolgeranno alla torre conprove statiche (corda bloccata), provedinamiche, prove di rottura moschettoni,prove su materiali vari (cordini, fettucce,preparati, dissipatori, ecc.), provedinamiche con assicurazione in vita,confronto tecniche di assicurazione. Ladirezione del corso è affidata all’INAGiuliano Bressan (SCA e CSMT). Perinformazioni: [email protected]

Monti Pallidi

Si conclude con una tavola rotondasabato 11 dicembre a Sedico (BL) ilcorso diretto da Ugo Scortegagna

(Comitato scientifico veneto) dedicato alleDolomiti patrimonio dell’umanità. Gliincontri, nella sala conferenze presso ilPalazzo dei servizi riguarderanno il 3novembre “Il paesaggio vegetale” (CesareLasen), l’11 novembre “La faunavertebrata delle Dolomiti: i pesci, gli anfibie i rettili” (Giuseppe Tormen), il 18novembre “La fauna vertebrata delleDolomiti: gli uccelli” (Michele Cassol), il 25novembre “La fauna vertebrata delleDolomiti: i mammiferi” (Stefano Vendramie Mauro Varaschin), il 2 dicembre “Culture

e tradizioni nelle Dolomiti” (DanielaPerco), il 9 dicembre “Dal paesaggionaturale al paesaggio antropico: l’Uomo ele Dolomiti” (Luca De Bortoli). Info:www.caicsvfg.it

Qualifica EAI

Un corso per Accompagnatori inambiente innevato, il 7° finorarealizzato, è organizzato per i soci

delle sezioni liguri piemontesi valdostanecome da regolamento AE del 1.1.2010(articoli 21, 22, 24, 25, 26). E’ limitato allapartecipazione di 25 allievi e si sviluppasulla base di un programma di lezioniteorico-pratiche nei giorni 15-16/1, 5 e6/2 in località da definirsi in baseall’innevamento. La quota d’iscrizione di150 euro, comprende le speseorganizzative, di docenza ed il materialedidattico ed esclude le spese di vitto ealloggio in rifugio. Il piano completo delcorso con la scheda curriculum dacompilare è disponibile presso tutte lesezioni e sottosezioni dei G.R. LPV. Leiscrizioni si chiuderanno il 20/12. Contatti:AE / EAI Carlo Mattio, 0175 265532,[email protected]

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ne, oltre all’incontro con il giovanissimo fuoriclasse, la rassegnaprevede il 5/11 una serata di proiezioni dal 58° TrentoFilmfestival2010 e il 3/12 la XXIV serata CAI-ANA e la proiezione di “RicordandoMario Rigoni Stern” di Gianni Frigo e il Corocastel.

Gli eventi iniziano alle 21 (ingresso libero) presso l’Auditorium“Dina Orsi”. Durante la manifestazione verrà effettuata una raccol-ta di fondi a beneficio dell’iniziativa di Fausto De Stefani “Unambulatorio in Nepal dedicato a Giuliano De Marchi”. Tutti i detta-gli su www.caiconegliano.it

Trento Indimenticabile Giulio“Giulio Giovannini, uomo di

legge e di montagna”. È statoricordato così domenica 26 set-tembre l’avvocato GiulioGiovannini a cinque anni dallasua scomparsa all’età di 80 anninella sua casa di Carano, in valdi Fiemme. Una targa è statacollocata alla base di una via suroccia a lui intitolata sullo spigo-lo della Pala di Carpella in ValMonzoni. È la parete che siinnalza verso est al di sopra delrifugio Torquato Taramelli,struttura gestita dalla SUSAT, laSezione Universitaria della SAT,di cui l’allora studente in legge aBologna Giulio Giovannini fupresidente dal 1947 al 1949.

La nuova via intitolata aGiovannini è stata individuata, salita e attrezzata dai due soci “susa-tini” Roberto Conti (guida alpina) e Mario Zottele: ha uno sviluppodi 180 m - 5 i tiri di corda – e collega una serie di placche sullo spi-golo della Pala di Carpella; le difficoltà dell’itinerario sono di 3 - 4grado con un singolo passaggio di 5°. Giovannini ha dato molto allamontagna trentina e agli sport della montagna. Dopo la parentesidella guerra nel 1946 rimise in piedi due pilastri dell’alpinismo tren-tino, la Scuola di alpinismo Giorgio Graffer, allora in seno allaSUSAT, e il Gruppo Rocciatori SAT. Della Graffer, dal 1947 al 1951,divenne anche direttore. Ha contribuito alla creazione del primocomitato delle guide alpine e portatori del Trentino, quindi l’impe-gno si è esteso al Corpo di Soccorso Alpino della SAT che ha guida-to dal 1956 al 1966, all’Associazione dei maestri di sci (presidente dal1960 al 1962 e dal 1976 al 1986). Dal dal 1960 al 1961 è stato anche

consigliere centrale del CAI. Nel campo degli sport invernali è statomembro della commissione piste della FIS dal 1970 al 1995, membrodella commissione tecnica FISI dello sci alpino dal 1950 al 1962 e dal1966 al 1970. Il suo regalo più bello allo sport trentino rimane tutta-via la Marcialonga di Fiemme e Fassa della quale è stato ideatorepresiedendo il Comitato organizzatore per 10 anni dal 1983 al 1993.■

QUI CAI Attività, idee, proposte

Occuparsi come gestore di un rifugio inalta quota rappresenta un impegnosevero per un uomo. Ma che cosa

succede se è una donna a fare questa scelta divita? Niente di particolare. “Forse è ancora piùstimolante che per un uomo”, spiega RossellaBegnis (foto), 30 anni, di Lenna (BG) che dasette anni gestisce il rifugio Longo sopraCarona. Rossella, che venerdì 5 novembreinterverrà al Palamonti nel corso di una serata“in rosa” con altre colleghe rifugiste dell’AltaVal Brembana, dispone in realtà di un aiutante

fidato, il suo compagno Enzo Migliorini. “Cisiamo conosciuti nel 2001”, racconta, “e daallora mi sono innamorata di lui e del rifugio.Enzo, però, mi aiuta solo in agosto, quando èin ferie, perché il resto dell’anno fa l’artigiano aGrassobbio e io gestisco il rifugio con il cuoco ealtri aiutanti.

“Tante donne, è vero”, continua Rossella,“oggi gestiscono i rifugi ma non sempre gliescursionisti si fidano: in molti chiedono ancorainformazioni solo a Enzo anche se la montagnala conosco pure io”.

Incontri

Noi, rifugiste dell’alta Val Brembana

AddiiNones, alpinista completo e generoso

Nativo di Cavalese (TN), appuntato dei carabinieri, padredi due figli, Patrik e Erik, Walter Nones è morto a 39anni il 2 ottobre sul Cho Oyu, mentre saliva in solitaria

lungo un nuovo itinerario sul versante sud est. La suascomparsa ha suscitato un comprensibile sconcerto: nel 2008fu tra i protagonisti della drammatica scalata del Nanga Parbatdurante la quale morì Karl Unterkircher. Nones e il compagnoSimon Kehrer vennero recuperati da un elicottero su un pianoroa quota 5.700, raggiunto dai due alpinisti al termine di unadiscesa avvenuta in condizioni difficilissime. Un’esperienzaindubbiamente incancellabile, alla quale Nones ha dedicato unlibro scritto a quattro mani con Kehrer e intitolato “È la

montagna che chiama. Latragedia del Nanga Parbat nelracconto dei sopravvissuti”(Mondadori editore) andatorapidamente esaurito. “Nonpotremo più riabbracciarlo”, hascritto la moglie Manuela sul blognel dare l’annuncio dellasciagura, “possiamo soloricordarlo per il grande uomo cheera”. Il curriculum alpinistico di

Nones era tra i più completi: comprendeva, oltre alla salita alK2 senza ossigeno con una spedizione del 2004, numerosesalite nelle Dolomiti, due cime himalayane (Island Peak, 6.189m e Lobuche Peak, 6.119 m, dove aprì una nuova via),McKinley (6.194m) e Aconcagua (6.962m). Notevole anche lasua esperienza di soccorritore. Dal 1993 al 2001 è stato in forzaalla compagnia dei carabinieri di Cortina, impegnato nelleoperazioni di soccorso alpino. Decine sono state le operazioniportate a termine ogni anno, accanto agli altri componenti dellasquadra del soccorso alpino dei carabinieri, all’analogapattuglia della Guardia di Finanza, ma anche ai volontari delCorpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. E anche perquesto particolare, la sua scomparsa tocca dolorosamente davicino la grande famiglia del Club Alpino Italiano. (Ser)

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010 - 35

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected]: Lu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve: 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca:Ma, Gv: 10-12,30 e 14-19;Apertura serale: Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA. Daquesto mese è possibile rinnovarel’associazione: ordinario € 53, fami-gliare € 31, giovane € 22, vitalizio €17.■ ESCURSIONISMO. 7/11 Costonedi Pigra (Prealpi comasche) ; 14/11Monte Faiè (Verbano-Cusio-Ossola) ;21/11 Monte Isola (Sale Marasino-Prealpi Bresciane) ; 28/11 Escursionee pranzo di fine stagione in ValMasino. In gennaio presentazionedell’attività 2011.■ FONDO ESCURSIONISMOGITE. 14/11 gita a secco a Bielmonte,28/11 prima gita sulla neve inEngadina; inizia il concorso FondistaFedele 2010/2011. SCUOLA. Sonoaperte le iscrizioni; 28/11 inizia ilcorso di fondo di perfezionamento intecnica classica o libera; 29/11 iniziail corso base per principianti, lezioneteorica di tecnica e materiali in sede,in gennaio lezioni sulla neve; 6-9/1corso di sci escursionismo in ValGerola, posti limitati; info in sedemartedì sera o al n. 3454279288.GINNASTICA PRESCIISTICA. Mar egiov 1° turno h19-20 , 2° turno h 20-21, direzione istruttore Isef; 21/12ultima lezione primo modulo.SCI DISCESA. 27-28/11 Passo delTonale; 4-8/12 Corvara; a gennaioiniziano i corsi.■ ATTIVITA’ GIOVANILIALPES. 21/11 Monte Barro (Triangololariano) ; 11/12 Festa di Natale inSezione. FAMILY. 11/12 festa diNatale in sezione.■ GRUPPO ANZIANI. Ritrovo insede il martedì dalle 14,30 alle 17;3/11 Traversata Lesa-Belgirate; 10/11Sentieri dell’Acqua Fraggia - Savogno- Dasile (Val Bregaglia) ; 13/11 gita“lenta”da definire; 17/11 Campo deiFiori - Osservatorio Fulminologico(Varesotto); 24/11 Traversata

Moneglia - Deiva - Framura (App.Ligure) ; 30/11 Assemblea generaledei soci; 1/12 gita da definire; 15/12pranzo sociale; 21/12 Festa degliauguri in sezione.■ MILANOMONTAGNA LIBRI. LaCommissione culturale in sinergiacon la Biblioteca della montagnaLuigi Gabba del CAI Milano e con lacollaborazione dei soci milanesi elombardi, del Gruppo ItalianoScrittori di Montagna, dà vita a que-sta ottava edizione; appuntamenti dinovembre: 9/11 Alessandro Gognapresenta la collana “CampoQuattro”; 16/11 Luciano Bolzoni, pre-senta il libro: “Abitare molto in alto:Le Alpi e l’Architettura”; 23/11Christian Roccati, presenta il libro“Lacrime nella pioggia”; 30/11Luciana Chitterio Villani presenta illibro “Tu non fuggi mai dalla miatesta” una maestra nell’Alto Adige trale due guerre. Gli incontri sono pub-blici inizio h. 18:30, ingresso libero,possibili cambiamenti segnalati sulsito www.caimilano.eu.■ OTTAGONO SPAZIOMONTAGNA.16/11- 4/12 “Montagne … sconfinatispazi”, acquerelli di Silvia Nava.■ CAI MILANO OPEN DAY. 6/11 sicelebrano i primi 100 anni nella sededi Via Silvio Pellico 6 affacciatasull’Ottagono della “Galleria VittorioEmanuele”, un’occasione specialeper partecipare in sede alle numero-se iniziative (programma dettagliatoin segreteria o sul sito) e per festeg-giare i SOCI SETTANTACINQUENNA-LI Laura Ferraguti e Aldo Naj Oleari;i SOCI SESSANTENNALI GilbertoCarnevali, Riccardo Croci, Alberto DiGioacchino, Franco Lanza, GaetanoLuraschi, Italo Mannucci, MarisaRossari, Roberto Ruzzenenti; i SOCICINQUANTENNALI CarlaBaccaglioni, Febo Borromeo D’adda,Guido Coppadoro, Franco Daffara,Mario Dellera, Vincenzo Ferrari,Roberto Grassi, Gianni Fabio Lalli,Umberto Lucini, Arturo Moneta,Liliana Monguzzi, Massimo Piccirilli,Luciano Taccon, Angelo AntonioVilla; i SOCI VENTICINQUENNALIAdalberto Amadei, FrancoAmbrosioni, Vittore Antognazza,Eraldo Astori, Pier Giorgio Barbieri,Cesare Bargiggia, Maria TeresaBarra, Rita Antonella Barzaghi,Alberto Becalli, Pia Bellinetto,Michele Bellumè, PatriziaBernasconi, Paolo Bianchessi,

Giancarlo Biffi, Massimo Biffi,Eleonora Bigatti, GiovanbattistaBombelli, Franco Bonanomi, EliaBoni, Emilio Boni, Diego Bonolis,Andrea Bonvini, Silvio Brunazzi,Elena Bulgheroni, Ugo Campara,Giovanna Campigli, Alberto Carlesi,Adriana Carones, Piero Cattoretti,Giuseppe Cazzaniga, GianfrancoChiappini, Barbara Chizzolini, AttilioColombo, Marco Compare, MarcoCoppadoro, Luca Coppadoro, MarioAurelio Costantini, Luigi Crippa,Renato De Giorgi, Mario De Miranda,Graziella De Poli, Luigi Decima,Michele Dobner, Marco Doneda,Alessandro Maria Drago, Fabio Elli,Diego Evi, Antonino Faraò, GiulianaFaverio, Elena Ferrari, FrancescoFerrari, Paolo Filipcic, Fabio Fontana,Matelda Fratelli, Michele Fumagalli,Fabrizio Gallacci, Angelo Galli, CarloGalliani, Simonetta Gallizia, ValeriaGalluzzo, Giorgio Gandolfo, RobertoGatti, Francesco Giubileo, LuciaGrana, Chiara Grana, ClaudioGrillenzoni, Silvia Grimaldi, PietroGrossi, Eugenio Grottarelli,Francesco Guarrella, GiorgioGuindani, Angela Iacovino, AndreaLaricchia, Nicoletta Levi, PatriziaLuzzini, Ezio Maggioni, PaoloMalaspina, Fiammetta Malavasi,Gianguido Mapelli, Silvana Marioni,Raimondo Mauretto, Paolo Mezzani,Raffaella Migliorini, Claudio Minola,Fernanda Monti, Alfredo Morelli,Paolo Moroni, Paolo Nacci, ClaudiaNardon, Maria Carolina Nassaro,Adelio Negri, Marina Nelli, GianpieroNicola, Francesco Nicotra, FrancoNizardo, Lucia Nobili, Enrico Padoan,Walter Palvarini, Alberto Panzani,Fabio Panzeri, Marco Panzeri,Giuseppe Panzeri, GianpaoloPastore, Anna Maria Pellegrino,Marco Mario Perini, GianlucaPianezze, Giuseppe Piccoli, FabianaPolese, Marco Poppi, AlessandraQuattordio, Davide Romano Radaelli,Laura Ragni, Italo Ravizza, SergioRegali, Giancarlo Ripoldi, AmilcareRisi, Orazio Rizzardi, Luigia Robotti,Fausto Roda, Gianfranco Rondi,Giorgio Rossi, Mariachiara Rovida,Domenico Salvatore, Maria LuisaSangiorgio, Patrizia Santucciu,Vittoria Sappia, Giovanni Sarigu,Paolo Scotto, Giorgio Senzani,Lorenzo Serafin, Marco Simighini,Daniele Spazzini, Marilena Spinelli,Giovanni Strauss, Federico

Tagliaferri, Giulio Taliani, OrieleTamborini, Daniele Tassara GiorgioTelmon, Eugenio Torricelli, SergioLuigi Trabattoni, Mario Trinchieri,Fabio Ulivieri, Roberto Vantini,Roberto Vecchio, Giorgio MariaVeronelli, Salvatore Versaci, AldoVillani, Giovanni Zaffaroni, TarcisioZeni, Daniele Zeni.■ SETTIMANA DI SCIALPINISMOORTLERKREIS. 12-19/0 Il gruppoOrtlerkreis (DAV Monaco/Oberland –CAI Milano) organizza in Val Venostasettimana di sci alpinismo aperta atutti i soci del CAI e del DAV, alloggioGasthof Alpenrose San Valentino allaMuta, mezza pensione 42 euro/gior-no; escursioni: Elferspitz in Val Roia,Rasasspitze in Val Roia, Grosshorn inValle Lunga, Mittereck in ValleLunga, Gross Schafkopf in ValleLunga, Rotebenkopf; iscrizioni entroil 15/12 versamento caparra €

80/settimana e € 12/giorno, info.Luca Frezzini 348 7297652, 031744206.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ 35° CORSO FONDO ESCURSIO-NISMO. Sono ammessi anche ibambini dai 6 in sù accompagnati daun familiare adulto; 5/10 presentazio-ne; 19-26/10- 2-9/11 lezioni teoriche;24/10 uscita a secco; 7/11 topogra-fia e orientamento in ambiente; 14-21-28/11-12-18-19/12 lezioni prati-che sulla neve.■ SCI FONDO ESCURSIONISMO.14/11 Pontresina; 21/11 Silvaplana;28/11 Sils Maria; 4 - 7/12 Livigno;12/12 St. Moritz; 18 - 19/12 MediaEngadina; 19/12 Pontresina; 6 -9/1/11 La Feclaz Gran Revard.■ TREKKING. 27/12 - 4/1/11

QUI CAI Vita delle sezioni

La posta dello ScarponePer assoluta mancanza dispazio le pagine dedicateai colloqui con i lettorisono rinviate.

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Marocco dall’Atlante al desertodel Sahara; 5 - 24/2 Patagonia.■ ESCURSIONISMO. 30/10-1/11Liguria Levanto, 5 Terre; 7/11 LiguriaFinalese; 13/11 Gita culturalgastro-nomica.

F.A.L.C. ONLUSFerant Alpes Laetitiam CordibusVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milano – tel. 339 [email protected] 21,15-23■ CENA SOCIALE. 17/11 presso laparrocchia S. Maria di Lourdes viaF.lli Induno 14.■ RIFUGIO FALC VAL VARRONE.Apertura da metà maggio i fine setti-mana; 9 - 10/11 gita di chiusura(2120 m), prenotazioni Enrico Volpe339 4843190, gestore Serena Sironi3338496661■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Mar. e gio. dalle 19 alle 23; Info:Carlo Passet, [email protected].■ INFO SUI PROGRAMMI 2010:www.falc.net

GAMVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e giov 21-23■ ATTIVITÀ. 14/11 Pranzo sociale,consegna attestato di fedeltà ai socicon 25 e 50 anni di iscrizione; 4-7/12inizio stagione sciistica a Plan deCorones, Donatella Guarducci 026682466 [email protected]; 4-8/12 apertura stagionalescialpinismo, destinazione a secondadell’innevamento, Franco Perin3472628747 [email protected]; 29/1-5/2 settimana bianca a

Campitello di Fassa, ampie possibili-tà per gli escursionisti, GraziaArchinti 02531415 [email protected];16/1-6/2 corso di sci a La Thuile e LaRosière, Donatella Guarducci 026682466 [email protected].

GESAvia Kant 8 - 20151 Milano Mar 21-23 [email protected] www.gesacai.itPer informazioni:Ornella tel. 0238008844Fausta tel. 0238008663Guido tel. 3391296657■ ATTIVITÀ. 14/11 Cima Castelusmt. 1424 (Torre Pelice) E; 23/11Concorso Fotografico; 28/11 PranzoSociale; 12/12 Pizzi di Parlascomt.1511 (Esino Lario) E; 26/12Pizzoni di Laveno mt.1106 (LagoMaggiore) E.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02653842 - Fax. 0262066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]://www.caisem.orgMerc. 15-19 - Gio. 21-23Segr. e Biblioteca Gio. 21-22,30.■ IN SEDE. 13/11 dalle h 10 SantaRamazza, l’appuntamento per tutti isoci per migliorare la qualità dellasede sociale. 28/11 h 11 proiezionefilmati storici della SEM, pranzosociale e premiazione soci.■ PREMIO “M. MERONI” 2010.29/11 h 21 serata di premiazionepresso il centro culturale “Rosetum”di Via Pisanello, 1 Milano.■ CORSI SCUOLA “S. SAGLIO”.11/11 h 21 in Sede, presentazione ediscrizioni 3° Corso sci fuoripista.■ GITE SOCIALI. 6/11 Skyless, tra-dizionale uscita a secco della Scuola

di SFE, in loc. da def., diff. E; 21/11il Castello di Brescia ed i suoi sotter-ranei, un percorso di speleologiaurbana. Diff. T/C.■ NEWSLETTER. per riceverla scri-vere a [email protected].

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 tel. e Fax 0362. 593163Me e Ve 21 - 23www.caibm.it e-mail: [email protected]■ CORO GIOVANILE. 7/11 esibizionedel nostro coro al CAI di Bergamo inoccasione del 5° anniversario delPalamonti e l’inaugurazione delparco di arrampicata per bambini.■ SERATA. 19/11 h 21, “il CAI ieri,oggi, domani” riflessioni con i soci ele commissioni operative, relatore ilPast President G. Bianchi.■ ALPINISMO GIOVANILE. 20/11serata di chiusura corso.■ ASTROCAI. 26/11, serata “Sole eTerra: una fucina petrolifera” relatoreing. Silvia Candido.■ CAZZUOLATA IN SEDE. 27/11 h20, prenotarsi per tempo.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgVen 21-22,30■ ESCURSIONISMO e APPUNTA-MENTI. 14/11 “Pranzo sociale” egita in val di Susa con visita allaSacra di San Michele; 26/11 proie-zioni fotografiche delle atività annua-li in sede.■ PALESTRE. Arrampicata al palaz-zetto di Via XXV Aprile; manteni-mento alle scuole G.D.Romagnosi.

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONEDI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o villa Gina loc. Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544 - fax 1782283900Ma e Gio 21-23www.caitrezzo.it - [email protected]■ ESCURSIONISMO. 31/10 ParcoNazionale delle 5 terre, pullman,Debora Recalcati 3491316725.■ SCI DI FONDO ESCURSIONISTI-CO. “Scuola intersezionale Adda”

(CAI Vaprio - Trezzo - Cassano -Brignano - Romano) al via la stagio-ne 2010/11; corso di fondoSFE1/SFE2: uscite su neve 5-12-19/12 e 9-16/1; 5-12/2/2010 setti-mana bianca a Seefeld; 11° corso disci escursionismo SE1. Info corsi,pullman (postosicuro) e gite 3464739516 ore serali o email [email protected]; programmi dettagliati suinternet.■ CENA SOCIALE. 6/11.■ BAITA SOCIALE. A Gromo (valSeriana), 10’ di cammino, 16 postiper soci, simpatizzanti e gruppi.

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Mer. e Ven.21 - 23Tel. e fax 02 66594376Mobile 3383708523direzione@caicinisello-balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.it■ INCONTRI CON LA MONTAGNA.4 serate di immagini, personaggi ecultura di montagna, 25a edizione:5/11 “Val Vogna, rapporto sentimen-tale” a cura di Piero Carlesi; 12/11“A mani nude, scalate alpine edextraeuropee” a cura di Matteo DellaBordella; 19/11 “Parco del Denali,l’Alaska selvaggia” reportage di viag-gio nel profondo nord a cura diFederico Raiser; 26/11 “In montagnacon il CAI” a cura del CAI di CiniselloBalsamo e della Scuola di Alpinismo“Bruno & Gualtiero”.■ SCUOLA DI ALPINISMO E SCIAL-PINISMO “BRUNO & GUALTIERO”.2° Corso di Scialpinismo (SA1):27/11 ore 21 presentazione, Infowww.bruno-gualtiero.it

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - Corsico (MI)Tel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ PULLMAN. 14/11 Bobbio (ValTrebbia) escursioni culturali e pranzosociale del 35° Concardi0248402472 Matelloni 0269015485. ■ ESCURSIONISMO. 21/11 MonteTesoro (Valle Imagna) mp D’Ilio0245101500; 28/11 Sormano –Brunate (Triangolo Lariano) mp D’Ilio0245101500. ■ CAI BICI. 7/11 Campagne diMorimondo (Parco del Ticino) mp

QUI CAI Vita delle sezioni

Persi e trovati■ UN OROLOGIO è stato ritrovato col cinturino rotto sul sentiero

n.41 che da Paso Gavia porta a Pizzo Tresero. Contattare il3398034110.

■ UNA FOTOCAMERA digitale compatta è stata ritrovata pressola falesia “Belvedere” di Nago (TN) - Settore B - la sera del19/09/2010. Contattare [email protected]

■ UNA FEDE NUZIALE è stata trovata sul sentiero delle OrobieOrientali nei dintorni del Monte Ferrante. All’interno è inciso ilnome Veruska e la data 11-7-03. Telefonare allo 03049130.

Bacheca

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Fornaroli 340 9880096. ■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Legite del mercoledì; 10/11 Rimella (ValMastallone) mp; 24/11 MonteCrocettola (Liguria) treno Concardi0248402472 – 3393336000. ■ AVVENTURE BIANCHE. 4-8/12 S.Ambrogio sulla neve (Val Badia) mpScuola Fondo 3288523090; mer15/12 Septimer Pass (Grigioni –Svizzera) fondo escursionismo e cia-spole mp Concardi 0248402472. 22°■ CORSO DI FONDO ESCURSIONI-SMO 5 lezioni teoriche (aperte atutti) in Sede: 9/11 attrezzatura, equi-paggiamento e sciolinatura, 16/11tecniche in relazione al terreno,23/11 allenamento e alimentazione,30/11 climatologia e orientamento,11/1 fondo escursionismo; 6 lezionipratiche sulla neve: 4-8/12 Val Badia,24/1 S. Bernardino. Info e iscrizioniISFE Bergamaschini 3288523090. ■ SETTIMANA BIANCA IN AUSTRIAa Seefeld (Tirolo) 5-12/2/2011.Fondo, discesa, escursioni Burgazzi3398828946. ■ PIANETA TERRA. ven 12/11 h 21in sede Sciescursionimo eScialpinismo tra Lombardia edEngadina (Cesare Guida); ven 26/11h 21 al Saloncino La Pianta viaLeopardi 7 Il sussurro di Gughe, imitici regni del Tibet Occidentale(Alessandro Zuzic). 26. ■ GIORNATA DELLA MONTAGNA.Concerto del CORO ANA di Milanosabato 20 novembre 2010 h21 alTeatro Verdi. ■ AUGURI NATALIZI. Gio 16/12dalle 21 in Sede. ■ PALESTRA DI ARRAMPICATA. Invia Dante ang. Parini aperta lunedì,mercoledì e giovedì dalle 21 alle 23con parete attrezzata e bouldering,info [email protected]

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mer 21- 22.30Gruppo MALTRAINSEMMar [email protected]■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 3/1120° anniversario fondazione delgruppo; 10/11 rifugio Tironi Consoli;17/11 rifugio Vittoria; 24/11 rifugioNassano; 1/12 capanna AlpinistiMonzesi; 7/12 Pian dei Resinelli;

15/12 rifugio Riva; 22/12 MonteMegna; 29/12 rifugio Nicola.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Tutti i martedì e i giovedì dalle 19.30alle 22 è aperta la struttura di arram-picata presso la palestra dell’ITIS “E.Fermi” in via Agnesi a Desio (ingres-so dal lato PalaDesio).

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via De Amicis 2520077 MELEGNANO (MI)tel/fax 02 [email protected]. e Giov. 21-23, Dom. 10.30-12■ CORSO DI SFE. A Pontresina(Svizzera) 10-11-12/12 iscr. dal 2/11per i soci, dal 9/11 per i non soci.■ CORSO DI SCI ALPINO PERRAGAZZI E ADULTI. A Torgnon (AO)in gennaio-febbraio, iscr. dal 2/11 peri soci, dal 09/11 per i non soci.■ INIZIATIVE PUBBLICHE. In sedeore 21 “Esplorazioni”: a novembreserate di proiezioni multimediali. ■ CORO CAI. Il giovedì ore 21.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Merc. e Ven. 21 - [email protected]■ PRANZO SOCIALE. 5/12 aBienno.■ WEEKEND SULLA NEVE. 7-11/12Alpe di Siusi, Val Gardena, iscr. entroil 31/10.■ CORSI DI SCI. Inizieranno inGennaio i corsi di sci di discesa e difondo.■ ESCURSIONISMO GRUPPOSENIORES. 3/11 sentiero dei Colli diBergamo; 17/11 periplo del Lago diAlserio; 1/12 sulle rive dell’Adda.

SOTTOSEZIONEDI ARCOREVia IV Novembre, 9Mar. e ven. 21-22,30 Tel. 039/6012956www.cea-arcore.com e-mail: [email protected]■ ESCURSIONI/MTB. 7/11 Piani diArtavaggio.

SOTTOSEZIONEDI BURAGO MOLGORACascina Abate d’AddaLun 21-23

■ ESCURSIONISMO. 7/11 Dentidella Vecchia, rif. Pairolo; 28/11Grignone; 12/12 Cima Comer.

SOTTOSEZIONEDI SULBIATEVia Don Ciceri, 2 Ven. 21-23e-mail: [email protected]■ PRANZO SOCIALE. 7/11.■ ESCURSIONISMO. 21/11 MonteSasna (Val Seriana); 8/12 ValBiandino, Capanna Grassi.

ERBAVia Riazzolo, 26Mar. e ven. 21-22,30Tel. 031/[email protected]■ GITA SOCIALE. 14/11 CornoBirone 1116m sentiero Dario eWilliam da Civate disl. 900m; 28/11pranzo sociale.■ GRUPPO SENIORES. 10/11 BaitaPian Sciresa (Parco Monte Barro),Castagnata; 24/11 Rifugio Pialeral1.390 m. da Ballabio località

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- Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancario intestato a GNP Srl su BANCAPOPOLARE DELL’ALTO ADIGE - Filiale di Via Colombo, 42 - 31015 CONEGLIANO(TV) - IBAN: IT 15 R 05856 61620 105571167665 oppure inviando assegno bancarionon trasferibile intestato a GNP srl. La pubblicazione sarà effettuata a incassoavvenuto. Per informazioni tel. n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce devono dichiarare, sotto la lororesponsabilità, il Collegio di appartenenza loro personale o della scuola o associazione.

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38 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2010

Balisio disl. 550 m.■ 29° CORSO DI AVVICINAMENTOSFE. 27/10 ore 21.30 presentazionein sede; 03/11-10/11-17/11-24/11-1/12 1ª parte lezioni teoriche; 07/11-14/11-21/11-28/11 2ª parte prepara-zione a secco, uscite dalle 8.30 alle11.30 all’Alpe del Viceré in collabora-zione con la scuola di Nordic WalkingTriangolo Lariano; 5/12-12/12-19/12-9/1 3ª parte lezioni pratiche sullaneve, uscite in pullman da Erba inbase all’innevamento; 15-16/1 wee-kend di fine corso in Val di Fiemme;il corso è aperto a tutti, dai 10 anniin poi; iscrizioni fino al 27/10.■ IN SEDE. 12/11 proiezione delnostro socio Sangiorgio dal titolo “Un viaggio da sogno ai confini delmondo, Patagonia”.

CALCOVia San Carlo, 5 TEL: 039 [email protected] 21 - 23 ■ ATTIVITÀ. 24/10 Corno Medale,Coltignone, Forcellino, discesa dalsentiero dei Pizzet.■ ARGENTO VIVO uscite tutti i gio-vedì con itinerario da stabilire almomento.■ CAPANNA SOCIALE. Fine setti-

mana con data da stabilire aScoggione, per completare i lavoridi manutenzione e per una mangia-ta in compagnia.■ GITE. 7/11 Grigna Meridionale(cresta est); 28/11 Pranzo sociale.■ ETÀ D’ORO. 3/11 TraversataDascio - S. Fedelino - Samolaco(Colico); 17/11 Monte Canto.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ NEWSLETTER. Iscrivetevi comu-nicando il vostro e-mail a [email protected].■ ESCURSIONISMO. 7/11 PizzoPernice 1506m, Monte Todano1667m da Cappella Fina (sopraMiazzina) 1065m, disl. 602, A+R4.30 h, diff. T/E, dir. Paolo Radice eErmanno Bagatti; 14/11 MontePalanzone (Prealpi Comasche)1436m dall’Alpe Vicerè m. 903 dislm. 533 A+R 4,30 diff. E dir.Giuseppe Benecchi e Alberto Turri;21/11 Cima d’Asnas (Prealpi Biellesi,Val Sessera) 2040m dalla Bocchettadi Sessera 1382m per l’alpe di

Piovale disl 658m A+R 4,30 diff. E,dir. Chiara Besani e Luigi Zibetti. GRUPPO SENIORES. escursioni ilgiovedì, direttori Giuseppe Benecchie Filippo Brunetto: 11/11 Monte S.Giorgio 1090m, da Meride (Svizzera)573m, ore 1,50’ E.■ CICLOESCURSIONISMO. 15/11Monarco, Crocino, Induno Olona(VA) 1/2 gg.■ GRUPPO GROTTE. Per principian-ti ed esperti, info www.gruppogrotte-caigallarate.it o martedì sera in sede.■ RIFUGI. Rifugio Enrico CastiglioniAlpe Devero, 1640m, gestoreMichele Galmarini, 0324 619126;Rifugio Pietro Crosta (aperto tuttol’anno) Alpe Solcio (Varzo) 1750mpacchetti per sezioni CAI, 3408259234 www.rifugiocrosta.it, [email protected].

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Gio. 21-23Tel. [email protected] www.cailanzo.it■ ESCURSIONISMO. 7/11 AnelloBergognesco (fraz. Cantoira); 13/11cena sociale.

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIU’V. Roma, 32 - 10070 Viù (TO)Sabato 21 - 22,[email protected]■ TESSERAMENTO. Nel periodoNatalizio inizierà il tesseramento2010.

MONCALIERIPiazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 [email protected]. h 18-19 e Mer. h 21-23■ ESCURSIONISMO. 21/11 LaCollina di Moncalieri – intersezionalecon CAI UGET. ■ APPUNTAMENTI. 7/11 Pranzosociale al Talucco, Val Lemina.■ INFORMAZIONI. I dettegli delleattività sono riportati sul sitowww.caimoncalieri.it.

DOLO30031 Dolo (VE) – CP 87Via C. Frasio - DOLO

Merc. 21-23www.caidolo.it■ USCITE. 14/11 Cansiglio, 23a

escursione-manifestazione in difesadell’antica foresta.■ SERATA. 4/11 Dolo, Villa Angeli,“Romantico Cansiglio”, poesie di P.F. Uliana, ricerca di M. Baccichet,immagini di M. G. Brusegan.■ ASSEMBLEA. 24/11 presso lasede, alle ore 21 discussione dell’at-tività sezionale 2011.

MIRANOVia Belvedere, 630035 Mirano - VE - C.P. 56Cell. 348 [email protected]. 21-22.30■ APPUNTAMENTI. h. 20.45 audi-torium scuola media Leonardo daVinci: 29/10 “Un ricordo pieno dizaini”; 12/11 film “Giusto Gervasutti,il solitario signore delle pareti”; 26/11“Alpinismo di alta quota”.■ ESCURSIONI. 14/11 CaseraPalantina, Cansiglio, 23ma edizioneMarcia della Palantina. Ref. Carlon,Guarraia, Scortegagna, pullman.■ PALESTRA. Ginnastica c/o exScuola Mazzini, due turni 18,30-19,30 e 19,30-20,30, mar e giov Inf.Muro di arrampicata c/o ViaVillafranca Mar., Merc., Giov. Ore19,30-22,30 o in sede.■ AGENDA CAI 2011. È disponibilein sede.

CATANIAVia Messina 593/A95126 - CataniaLu. Mer. Ven. 18 - 21Tel. 095.7153515 Fax [email protected]■ SEDE. È in funzione la foresteria,fino a 12 posti letto, stile rifugioalpino. ■ TREKKING INTERSEZIONALI2011. Varati i programmi dei Trekkingdell’Etna, Eolie, Egadi. Viaggioavventura in Mongolia e Pechino,con aereo e fuoristrada a metà set-tembre. ■ ESCURSIONISMO. 7/11 Etnanord; 14/11 giornata della sezione;21/11 le grotte di sud ovest; 28/11(A) Monte S. Maria, (B) Biviere diCesarò. ■

Trenotrekking 2010

Si conclude la stagione per sentieri e binari■ 7/11 EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-PistoiaSASSO MARCONI-PIANORO CAI Bologna, tel/fax 51.234856Info: [email protected]

■ 12/11 EMILIA-ROMAGNA Linea Bologna-Pistoia 3 ITINERARIA MOLINO DEL PALLONE CAI Bologna, tel/fax 051.234856 Info:[email protected]

■ 21/11 EMILIA-ROMAGNA Linea Bologna-Ancona + Bus ATC

ANELLO DI BORGO TOSSIGNANO CAI Bologna, tel/fax051.234856 Info: [email protected]

■ 28/11 EMILIA-ROMAGNA Linea Bologna-Firenze STAZ. S.BENEDETTO VAL DI SAMBRO- STAZ. GRIZZANA MORANDICAI Bologna, tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 5/12 EMILIA-ROMAGNA Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC

DA VADO E DA SASSO MARCONI AL PICCOLO PARADISO CAIBologna, tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 12/12 SICILIA Rotaie perdute Linea Messina-Palermo (trattadismessa Messina-Camaro) MESSINA-CAMARO-FORESTAVECCHIA CAI Novara di Sicilia Resp. AE L. Chillè, cel.340.3540886

QUI CAI Vita delle sezioni

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