LA MEDIAZIONE FAMILIAREautore Maria Tangari esercita la professione di avvocato a Parma, occupandosi...

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Cendon / Book LA MEDIAZIONE FAMILIARE Maria Tangari DIRITTO CIVILE PROFESSIONAL

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Cendon / Book

LA MEDIAZIONE FAMILIARE

Maria Tangari

DIRITTO CIVILE PROFESSIONAL

Edizione GENNAIO 2015

Copyright © MMXV KEY SRL VIA PALOMBO 29 03030 VICALVI (FR) P.I./C.F. 02613240601

ISBN 978-88-6959-011-5

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DIRITTO CIVILE

Professional

LA MEDIAZIONE FAMILIARE

Maria Tangari

L'autore Maria Tangari esercita la professione di avvocato a Parma, occupandosi prevalentemente di diritto di famiglia, diritto delle persone, minorile e penale. È mediatrice civile e commerciale e mediatrice familiare, iscritta all'A.I.Me.F. (associazione italiana mediatori familiari). È socia dell'Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori (AIAF). È autrice di diverse pubblicazioni in materia.

L’Opera Il mediatore familiare e un professionista con competenze multidisciplinari: esperto nelle tecniche di mediazione e di negoziazione, in possesso di conoscenze approfondite in diritto, psicologia e sociologia con particolare riferimento ai rapporti familiari e genitoriali. Si intende far conoscere al lettore la mediazione familiare quale opportunita di riorganizzazione delle relazioni familiari in seguito alla separazione, al divorzio, alla cessazione della convivenza more uxorio, oltre che strumento efficace risoluzione dei conflitti.

INDICE

Capitolo Primo

LE ORIGINI E I TRATTI SALIENTI DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE

1. Nascita e diffusione della mediazione familiare - 1.1. Quadro

normativo attuale - 1.2. Tratti salienti della mediazione familiare

Capitolo Secondo

DALL'AFFIDAMENTO ESCLUSIVO A QUELLO CONDIVISO

2. Profili storici e criticità dell'affidamento esclusivo - 2.1. L'affidamento

condiviso. Sua distorta applicazione - 2.2. Il superiore interesse del

minore e la controversa PAS - 2.3. a) Il decreto milanese: la PAS non

esiste! - 2.4. b) La sentenza romana e l'implicito riconoscimento della

PAS

Capitolo Terzo

RAPPORTI TRA LA MEDIAZIONE FAMILIARE E IL PROCESSO

3. Il ruolo della mediazione familiare nell'affidamento condiviso - 3.1.

Differenze tra la conciliazione giudiziale e la mediazione familiare. I

poteri del giudice - 3.2. Differenza tra la mediazione familiare e la

consulenza tecnica d'ufficio

Capitolo Quarto

UNA NUOVA FRONTIERA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA

4. Il superamento dell'ottica vincitore-vinto - 4.1. L'educazione alla

mediazione familiare - 4.2. Un esempio concreto di applicazione della

mediazione familiare - 4.3. Conclusioni

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Capitolo Primo

LE ORIGINI E I TRATTI SALIENTI DELLA

MEDIAZIONE FAMILIARE

SOMMARIO 1. Nascita e diffusione della mediazione familiare - 1.1. Quadro

normativo attuale - 1.2. Tratti salienti della mediazione familiare

1. Nascita e diffusione della mediazione familiare

La mediazione familiare, nata negli anni ’70 in America all’interno del

più vasto movimento ADR (alternative dispute resolution) si è poi

diffusa in Canada ed è stata successivamente introdotta in Europa

tramite l’Inghilterra e la Francia.

In Italia la nascita della mediazione familiare risale al 1987 su

iniziativa di Fulvio Scaparro e Irene Bernardini i quali avvertirono

l’esigenza di introdurre, nel campo della separazione e del divorzio, i

principi della mediazione, ovvero la necessità di fare in modo che i

coniugi confliggenti potessero, grazie all’aiuto di un terzo neutrale ed

imparziale scelto liberamente dalle parti, decidere insieme in modo

costruttivo e non conflittuale come organizzare la propria vita dopo la

separazione ed aprirono con tale finalità a Milano il primo Centro di

mediazione familiare all’interno dell’associazione Genitori Ancora

(Ge.A.). L’iniziativa fu accolta con grande favore al punto tale che si

diffuse da subito in numerose altre regioni italiane tra le quali la

Toscana, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Lombardia, la Puglia, il

Piemonte e la Liguria.

Non v’è dubbio che la separazione coniugale comporti per genitori e

figli disagio, disorientamento, difficoltà ed una incommensurabile

sofferenza personale, perché spesso vissuta come fallimento del

proprio progetto di vita e, in alcuni casi, come conseguenza di un

conflitto di coppia segnato da comportamenti aggressivi e pericolosi

tesi al conseguimento della vittoria dell’uno sull’altro.

In questo contesto appare essenziale favorire la crescita e la

diffusione di una diversa cultura dell’evento separativo, una cultura

che dia sbocchi costruttivi al conflitto coniugale e che veda coinvolti

non solo tutti i componenti della famiglia ma anche mediatori

familiari, psicologi, sociologi, magistrati, psicoterapeuti, avvocati,

operatori dei servizi sociali e tutti coloro che, a vario titolo,

intervengono nella separazione coniugale.