LA MEDIAZIONE FAMILIAREautore Maria Tangari esercita la professione di avvocato a Parma, occupandosi...
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Edizione GENNAIO 2015
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ISBN 978-88-6959-011-5
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L'autore Maria Tangari esercita la professione di avvocato a Parma, occupandosi prevalentemente di diritto di famiglia, diritto delle persone, minorile e penale. È mediatrice civile e commerciale e mediatrice familiare, iscritta all'A.I.Me.F. (associazione italiana mediatori familiari). È socia dell'Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori (AIAF). È autrice di diverse pubblicazioni in materia.
L’Opera Il mediatore familiare e un professionista con competenze multidisciplinari: esperto nelle tecniche di mediazione e di negoziazione, in possesso di conoscenze approfondite in diritto, psicologia e sociologia con particolare riferimento ai rapporti familiari e genitoriali. Si intende far conoscere al lettore la mediazione familiare quale opportunita di riorganizzazione delle relazioni familiari in seguito alla separazione, al divorzio, alla cessazione della convivenza more uxorio, oltre che strumento efficace risoluzione dei conflitti.
INDICE
Capitolo Primo
LE ORIGINI E I TRATTI SALIENTI DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE
1. Nascita e diffusione della mediazione familiare - 1.1. Quadro
normativo attuale - 1.2. Tratti salienti della mediazione familiare
Capitolo Secondo
DALL'AFFIDAMENTO ESCLUSIVO A QUELLO CONDIVISO
2. Profili storici e criticità dell'affidamento esclusivo - 2.1. L'affidamento
condiviso. Sua distorta applicazione - 2.2. Il superiore interesse del
minore e la controversa PAS - 2.3. a) Il decreto milanese: la PAS non
esiste! - 2.4. b) La sentenza romana e l'implicito riconoscimento della
PAS
Capitolo Terzo
RAPPORTI TRA LA MEDIAZIONE FAMILIARE E IL PROCESSO
3. Il ruolo della mediazione familiare nell'affidamento condiviso - 3.1.
Differenze tra la conciliazione giudiziale e la mediazione familiare. I
poteri del giudice - 3.2. Differenza tra la mediazione familiare e la
consulenza tecnica d'ufficio
Capitolo Quarto
UNA NUOVA FRONTIERA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA
4. Il superamento dell'ottica vincitore-vinto - 4.1. L'educazione alla
mediazione familiare - 4.2. Un esempio concreto di applicazione della
mediazione familiare - 4.3. Conclusioni
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Capitolo Primo
LE ORIGINI E I TRATTI SALIENTI DELLA
MEDIAZIONE FAMILIARE
SOMMARIO 1. Nascita e diffusione della mediazione familiare - 1.1. Quadro
normativo attuale - 1.2. Tratti salienti della mediazione familiare
1. Nascita e diffusione della mediazione familiare
La mediazione familiare, nata negli anni ’70 in America all’interno del
più vasto movimento ADR (alternative dispute resolution) si è poi
diffusa in Canada ed è stata successivamente introdotta in Europa
tramite l’Inghilterra e la Francia.
In Italia la nascita della mediazione familiare risale al 1987 su
iniziativa di Fulvio Scaparro e Irene Bernardini i quali avvertirono
l’esigenza di introdurre, nel campo della separazione e del divorzio, i
principi della mediazione, ovvero la necessità di fare in modo che i
coniugi confliggenti potessero, grazie all’aiuto di un terzo neutrale ed
imparziale scelto liberamente dalle parti, decidere insieme in modo
costruttivo e non conflittuale come organizzare la propria vita dopo la
separazione ed aprirono con tale finalità a Milano il primo Centro di
mediazione familiare all’interno dell’associazione Genitori Ancora
(Ge.A.). L’iniziativa fu accolta con grande favore al punto tale che si
diffuse da subito in numerose altre regioni italiane tra le quali la
Toscana, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Lombardia, la Puglia, il
Piemonte e la Liguria.
Non v’è dubbio che la separazione coniugale comporti per genitori e
figli disagio, disorientamento, difficoltà ed una incommensurabile
sofferenza personale, perché spesso vissuta come fallimento del
proprio progetto di vita e, in alcuni casi, come conseguenza di un
conflitto di coppia segnato da comportamenti aggressivi e pericolosi
tesi al conseguimento della vittoria dell’uno sull’altro.
In questo contesto appare essenziale favorire la crescita e la
diffusione di una diversa cultura dell’evento separativo, una cultura
che dia sbocchi costruttivi al conflitto coniugale e che veda coinvolti
non solo tutti i componenti della famiglia ma anche mediatori
familiari, psicologi, sociologi, magistrati, psicoterapeuti, avvocati,
operatori dei servizi sociali e tutti coloro che, a vario titolo,
intervengono nella separazione coniugale.