LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI · LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI...

30
LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI Dott. Carmine Attanasi Dott.ssa Simona Turriziani Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa- Università «Sapienza» di Roma

Transcript of LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI · LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI...

LA MAGNETOTERAPIA E I CAMPI MAGNETICI PULSATI

Dott. Carmine Attanasi

Dott.ssa Simona Turriziani

Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e

Riabilitativa- Università «Sapienza» di Roma

Origine del termine:

Plinio 23-79 D.C.

Lucrezio 97-55 A.C.

Primi utilizzi:

Ippocrate 460-377 A.C.

Caio Plinio 27-79 D.C. “Historia Naturalis”

India VI sec. D.C. “Ayur Veda”

Persia X sec.

E. Perkins 1776 brevetto apparecchio magnetoterapia

• 1960 metodo invasivo

• Inizio anni 70 Bassett

• Fine anni 70 Warnke

• Anni 80 metodo attualeAPPLICATION OF THE

BASSETT SIGNAL

APPLICATION OF THE

WARNKE SIGNAL

Un conduttore percorso da una corrente elettrica genera

attorno a sè un campo magnetico

Variando nel tempo il flusso magnetico concatenato a un circuito elettrico si origina una differenza di potenziale e quindi corrente indotta.

Faraday 1831

• Intensità della corrente

• Caratteristiche del conduttore

• Caratteristiche del mezzo

fisico

In un mezzo fisico reale si parla di Induzione Magnetica (Gauss)

Il CM ha un comportamento diverso nei diversi tipi di materiali

FERROMAGNETICO PARAMAGNETICO DIAMAGNETICO

CRISTALLI DI

MAGNETITE

HB, ENZIMI,

OSSIGENO

MITOCONDRI,

NUCLEO

BERSAGLIO

L’induzione di corrente elettrica nell’organismo umano è la

reazione biologica che a noi interessa.

La soglia di tollerabilità della materia vivente non è ancora chiara. (valori considerati 1000-10000 G )

Applicazioni del CM sono a bassa e bassissima intensità( 5-100 gauss)

Utilizzando frequenze basse (< 100 Hz) prevale il vettore di

campo magnetico su quello elettrico

A frequenze superiori a 10 kHz si ha una prevalenza del

vettore elettrico su quello magnetico

La frequenza può essere fissa o modulabile

Effetto termico da evitare.

Penetranza inversamente proporzionale alla frequenza

• D = T1 / T

duty cycle : il ciclo di lavoro D

come rapporto tra l'intervallo di

tempo in cui il segnale pilota è

alto (in un ciclo) e la durata dell'intero ciclo.

DUTY CYCLE

• Sinusoide

Sinusoidale alternata

• Onda semplice

Semisinusoidale a onda semplice

• Doppia

Semisinusoidale a doppia semionda

•BassettOnda ad impulsi

Parametri :

•Intensità

•Frequenza

•Forma d’onda

•Dose Magnetica

•Duty cycle

IMMAGINE OSCAR

Primari: Magneto- elettrici e Magneto-meccanici

Secondari.

Lo stimolo alla formazione dell’osso

avviene con 2 meccanismi:

•Magneto-meccanico

iperemia - capillarogenesi

•Magneto-elettrico

ristabilimento della normale piezoelettricità

> utilizzazione O2

“On the piezo-electric effect of bone”

Fukuda,Yasuda

J.Phys.Soc.Jap. 1957

1. Influenza sulla permeabilità delle membrane

2. Effetto sulle pompe ioniche

3. Orientamento dei dipoli magnetici

Ruolo del Collagene:

- osso

- cartilagine

- tendini

• Consente di capire come il tessuto osseo possa guarire anche in assenza di movimento.

• Interazione tra cariche presenti nei fluidi circolanti

POTENZIALI DI SCORRIMENTO

• Fratture, ritardi di consolidazione e

pseudoartrosi.

• Osteoporosi e artrosi

• Neuropatia diabetica e danno assonale

• Algodistrofia di Sudeck,

• Tendinopatie inserzionali (epicondilite,

tenosinovite) (azione eccito-metabolica verso

alcuni tessuti)

Profilassi per i ritardi di consolidazione:

Primi 7 giorni: 40-50 G 30min per 2 /dieDall’8° al 30° giorno: 60 G 60 min per 2/ die

Frequenza a 72 Hz.Duty Cycle: 30-40 %

Segnale di forma rettangolare (Bassett), meglio se con 2 solenoidi contrapposti.

Studio multicentrico, prospettico controllato in doppio cieco,

randomizzato.

110 pazienti trattati prima con immobilizzazione poi con PEMF.

Valutati con PRWE e SF-36.

End-point primario: consolidazione a 6 settimane e riduzione del

dolore (VAS).

End-point secondario: consolidazione a 52 settimane e

miglioramento clinico misurato con PRWE e SF-36.

Valori significativi sia a 6 che a 52 settimane tra il gruppo trattato

con PEMF e immobilizzazione rispetto al gruppo di controllo (sola

immobilizzazione).

Fratture di scafoide da cui

possono esitare:

•necrosi avascolare,

•ritardi di consolidazione

•osteoartrosi

Trattamento ideale con coppia di solenoidi.Segnale rettangolare a bassissima frequenza da 0,5 a 2 Hz. 4 h/dieper 2 mesi, 50 G. Duty cycle 80%.

31 STC2 gruppi 12 pazienti ricevono trattamento sham

Outcome primario : VAS e Patient’s Global Impression of Change (PGIC).

Outcome secondario: cambiamenti nei valori elettrofisiologici della velocità di conduzione sensitiva e motoria e della forza misurata tramite pinch gauge.

Intervento : PEMF 4 h/die per 2 mesi ,parametri : 50 G, 30 Hz.

Conclusioni: L’esposizione ai PEMF in pazienti che hanno la sindrome del Tunnel Carpale mostranouna significativa riduzione a breve e a lungo termine per quanto riguarda la riduzione del dolore e miglioramento della funzione , senza cambiamenti importanti nella forza motoria.

2 solenoidi contrapposti

•Segnale rettangolare di 50 G

4-6 h /die da 50 a 100 Hz per 1-2 mesi.

Duty cycle: 30%

•50 Hz: azione trofica.

•100 Hz: azione analgesica

Coppia di solenoidi.

•Fase acuta: 650-750 Hz per

30 min /2 die per 4-7 gg.

•Duty cycle 20-30 %

•Fase cronica: 200-300 Hz per

1 h/ 2 die per 10-14 gg

•Duty cycle 30 %.%60 pazienti suddivisi in 3 gruppi.

Gruppo 1 Pemf

Gruppo 2 Sham Pemf

Gruppo 3 corticosteroidi+anestetico locale.

Outocome: VAS e dolore durante attività e dorsi-flessione di

polso.

A breve termine( dopo 3 settimane) outcome migliore nel

gruppo 3.

A distanza di 3 mesi riduzione significativa e persistente del

dolore e miglioramento delle attività quotidiane nel gruppo 3

rispetto al gruppo 1.

Studio randomizzato controllato:

30 pazienti con polineuropatia diabetica stadi iniziali messi a confronto e divisi in 3 gruppi :

1° gruppo 600 Hz, 2° gruppo 800 Hz, 3° gruppo placebo.

20-30 G, 20-30% duty cycle.

Outcome: dolore (VAS) e conduzione nervosa motoria (latenza distale, ampiezza e velocità

di conduzione).

Miglioramento del dolore e della conduzione nervosa nei gruppi 1 e 2.

PEMF arrestano la progressione della polineuropatia diabetica nel gruppo 1 e 2 rispetto al

gruppo 3.

Studio condotto su 323 pazienti sottoposti a stabilizzazione artrodesica , a rischio di

sviluppare ritardi di consolidazione.

Studio randomizzato, controllato, prospettico, multicentrico.

Frequenza 72 Hz, 50-80 G, 30-40% duty cycle.

Outcome clinici: VAS, SF-12, NDI ( Neck Disability Index).

Outcome radiografico.

A 6 mesi il gruppo sottoposto a PEMF dimostra una consolidazione qualitativamente

migliore rispetto al placebo e miglioramento clinico.

A 12 mesi non esistono differenze statisticamente significative tra i due gruppi, né per

outcome clinici né radiografici.

Cervico-artrosi, studio randomizzato controllato in doppio cieco:

34 pazienti divisi in 2 gruppi.

1° gruppo PEMF

2° gruppo placebo.

Outcome: NPDS( neck pain and disability scale) ROM, VAS.

Segnale rettangolare a bassissima frequenza (<30 Hz) e in fase sequenziale. 30 min/die 60-G.

2 volte/settimana per 20 giorni. 50% duty cycle.

Whole body- solenoide a tunnel

Risultati: miglioramento dei valori di ROM,VAS e NPDS rispetto al gruppo di controllo.

80-100 G totali

30-60 min/ die per 20 gg

Bassissima frequenza

< 30 Hz

Duty cycle 30%

Review sistematica sull’applicazione dei PEMF nei trattamenti

Whole-body (solenoidi a tunnel) in pazienti con osteoartrosi del

rachide e osteoporosi con applicazione a bassissima frequenza.

L’ analisi effettuata dimostra una modesta efficacia di questi

trattamenti rispetto al trattamento placebo.

Etereogeneità dei parametri di stimolazione nei diversi studi.

“CONSENSUS CONFERNCE”

Impiego della stimolazione elettrica e magnetica in Ortopedia e Traumatologia.

Indicazione all’impiego delle diverse

modalità di applicazione della stimolazione

elettrica e magnetica :

•Pseudoartrosi

•Ritardo di consolidazione

•Frattura a rischio

•Frattura recente

•Innesti ossei

•Artrodesi vertebrale

•Necrosi avascolare

G.C. Traina, L.Romanini, F. Benazzo et al.

Frequenza di 72 Hz, 50-80 G,duty cyle 30-40%

durata 6-12 h/die

• Evitare il surriscaldamento dell’area trattata, anche se

evento raro viste le basse frequenze impiegate.

• Non produrre effetti nocivi

• Corretto posizionamento dei dispositivi (solenoidi “in fase”)

• Possedere un sufficiente potere di penetrazione per

raggiungere l’area target

• Solenoidi fissati con cura e perpendicolari alla lesione.

• Mezzi di sintesi.

Assolute:•Pace-maker•Elettrostimolatori a permanenza•Gravidanza

Prudenziali:•Neoplasie •Morbo di Paget

Relative:•Fenomeni di intolleranza

• Esiti fratturativi: controllo della sintomatologia algica, stimolo alla

riparazione e prevenzione dei ritardi di consolidazione.

• Algodistrofia di Sudeck ( sindrome spalla-mano)

• Neuropatia diabetica

• Sindrome del tunnel carpale

• Tendinopatie inserzionali (epicondiliti)

• Cervico-artrosi

Dott. Carmine Attanasi

Dott.ssa Simona Turriziani

Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e

Riabilitativa- Università «Sapienza» di Roma