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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155 La Gazzetta del Mezzogiorno Il Quotidiano della Basilicata I commenti della giunta lucana dopo il ritiro delle procedure di mobilità Accolte le richieste della Regione: un punto di partenza Anno 3 Numero 382 del 08/07/2013 Prime speranze per la Natuzzi Il provvedimento riguarda 18 lavoratori Lavoro A PAG. 3 Dice il presidente De Filippo: il governo deve ora condurre un’azione decisa per una realtà produt- tiva così rilevante e lo deve fare con maggiore forza. E’ una grande realtà industriale del Sud L’accoglimento delle ri- chieste avanzate anche dalla Regione Basilicata circa il ritiro delle procedu- re di mobilità da parte del gruppo Natuzzi e la conte- stuale istituzione da parte del governo di un tavolo tecnico viene giudicata dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, “un passaggio che testimo- nia la volontà di dialogo da parte di tutti i protagonisti della delicata vicenda”. A PAG. 2 A PAG. 3 L’assessore al ramo Benedetto esprime contrarietà al progetto di alcuni “colleghi” leghisti del Veneto e della Lombardia “Nell’attuale delicatissima fase di confronto istituzio- nale sulla riforma Pac l’ultima cosa di cui l’agricoltura del nostro Paese e tutte le Regioni hanno bisogno è la macroregione agricola del nord a cui stanno la- vorando alcuni assessori leghisti del Veneto e della Lombardia”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltu- ra della Regione Basilicata Nicola Benedetto. Un’intera giornata dedicata al dossier Salute A PAG. 4 Come l’anno scorso durerà per tutta l’estate Sicurezza A PAG. 4 Agricoltura “Non serve la macroregione agricola Nord” Diabete, si presenta il “Libro bianco” A soli 9 mesi dall’Osservatorio Elisoccorso, riparte il servizio notturno Volerà anche col cattivo tempo Mahle, è stata siglata la mobilità in deroga Beneficio fino al 31 dicembre Basterebbe già solo la fo- tografia scelta dal New York Times per compren- dere quale importanza abbia voluto dare il New York Times al ricordo di Emilio Colombo, il politi- co lucano scomparso di recente: l’allora presiden- te del Consiglio mentre parla con il presidente de- gli Stati Uniti dell’epoca, Richard Nixon. Parole di grande stima sulla figu- ra dello statista. Articoli anche su numerosi altri importanti giornali inter- nazionali. Particolarmente sentito il ritratto pubblicato dal New York Times La stampa internazionale ricorda con trasporto la figura di Colombo a pochi giorni dalla scomparsa La questione sarebbe complicata già di per sé: il governo falcia via le Province con uno scarno decreto e, dietro quelle poche parole burocrati- che, si apre una serie di interminabili problemi di competenze, sedi e di- pendenti da collocare. Come se non bastasse, a rendere il tutto più diffici- le c’è la recente bocciatura da parte della Corte Costi- tuzionale del similare de- creto voluto dal governo Monti, che era più “mor- bido”. Gli enti spariscono, ma pende la questione della bocciatura della Corte Costituzionale Le Province di Potenza e Matera potrebbero scomparire a causa della riforma del governo Letta

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

I commenti della giunta lucana dopo il ritiro delle procedure di mobilità

Accolte le richieste della Regione: un punto di partenza

Anno 3 Numero 382 del 08/07/2013

Prime speranzeper la Natuzzi

Il provvedimento riguarda 18 lavoratori

Lavoro

A PAG. 3

Dice il presidente De Filippo: il governo deve ora condurre

un’azione decisa per una realtà produt-tiva così rilevante e lo deve fare con

maggiore forza. E’ una grande realtà

industriale del Sud

L’accoglimento delle ri-chieste avanzate anche dalla Regione Basilicata circa il ritiro delle procedu-re di mobilità da parte del

gruppo Natuzzi e la conte-stuale istituzione da parte del governo di un tavolo tecnico viene giudicata dal presidente della Regione

Basilicata, Vito De Filippo, “un passaggio che testimo-nia la volontà di dialogo da parte di tutti i protagonisti della delicata vicenda”.

A PAG. 2A PAG. 3

L’assessore al ramo Benedetto esprime contrarietà al progetto di alcuni “colleghi”leghisti del Veneto e della Lombardia

“Nell’attuale delicatissima fase di confronto istituzio-nale sulla riforma Pac l’ultima cosa di cui l’agricoltura del nostro Paese e tutte le Regioni hanno bisogno è la macroregione agricola del nord a cui stanno la-vorando alcuni assessori leghisti del Veneto e della Lombardia”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltu-ra della Regione Basilicata Nicola Benedetto.

Un’intera giornata dedicata al dossier

Salute

A PAG. 4

Come l’anno scorso durerà per tutta l’estate

Sicurezza

A PAG. 4

Agricoltura

“Non serve la macroregione agricola Nord”

Diabete, si presentail “Libro bianco”A soli 9 mesi dall’Osservatorio

Elisoccorso, riparteil servizio notturnoVolerà anche col cattivo tempo

Mahle, è stata siglata la mobilità in derogaBeneficio fino al 31 dicembre

Basterebbe già solo la fo-tografia scelta dal New York Times per compren-dere quale importanza abbia voluto dare il New York Times al ricordo di Emilio Colombo, il politi-co lucano scomparso di recente: l’allora presiden-

te del Consiglio mentre parla con il presidente de-gli Stati Uniti dell’epoca, Richard Nixon. Parole di grande stima sulla figu-ra dello statista. Articoli anche su numerosi altri importanti giornali inter-nazionali.

Particolarmente sentito il ritrattopubblicato dal New York Times

La stampa internazionale ricordacon trasporto la figura di Colombo a pochi giorni dalla scomparsa

La questione sarebbe complicata già di per sé: il governo falcia via le Province con uno scarno decreto e, dietro quelle poche parole burocrati-che, si apre una serie di interminabili problemi di competenze, sedi e di-

pendenti da collocare.Come se non bastasse, a rendere il tutto più diffici-le c’è la recente bocciatura da parte della Corte Costi-tuzionale del similare de-creto voluto dal governo Monti, che era più “mor-bido”.

Gli enti spariscono, ma pende la questionedella bocciatura della Corte Costituzionale

Le Province di Potenza e Materapotrebbero scomparire a causadella riforma del governo Letta

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Basilicata Mezzogiorno

Un primo passo verso la soluzione della difficile vicenda industriale e oc-cupazionale del mobile imbottito. Questo è in sintesi il giudizio che gli esponenti della giunta re-gionale lucana danno alle novità sul caso Natuzzi, ossia l’accoglimento delle richieste avanzate anche dalla Regione Basilicata circa il ritiro delle proce-

dure di mobilità 1.726 ad-detti da parte del gruppo Natuzzi e la contestuale istituzione da parte del Governo di un tavolo tec-nico per affrontare la diffi-cile situazione del distret-to del mobile imbottito.Interviene innanzitutto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filip-po, definendolo “un pas-saggio che testimonia la volontà di dialogo da par-te di tutti i protagonisti di questa delicata vicenda. Il governo deve ora con-durre un’azione decisa per una realtà produttiva così rilevante e lo deve fare con maggiore forza perché quella del mobile imbottito è una grande

realtà industriale del Mez-zogiorno dove minore è la presenza di questo tipo di realtà. Se davvero siamo tutti convinti che l’Europa e l’Italia non possano fare a meno di un sistema pro-duttivo industriale dob-biamo prioritariamente evitare che il Mezzogiorno d’Italia, la parte del Paese che può rappresentare il maggiore serbatoio di

crescita, ne resti totalmen-te privo”.L’assessore alle Attivi-tà produttive, Marcello Pittella, parla di “risulta-ti che vanno accolti con favore, seppure parziali”. “La sospensione - spiega - è l’esito di una proficua collaborazione tra sinda-cati, istituzioni e governo centrale, di un lavoro con-giunto e tempestivo mes-so in campo per la salva-guardia di posti di lavoro e per la tutela dell’intero sistema produttivo indu-striale. Il tavolo tecnico convocato per il prossimo 15 luglio servirà ad aprire un confronto concreto sul piano industriale e a ca-pire con chiarezza le reali

prospettive di rilancio del gruppo Natuzzi. Anche in questa sede la nostra posi-zione sarà ferma e coadiu-verà il lavoro del governo a cui spetta un intervento rigoroso e celere in una trattativa che coinvolge il futuro lavorativo di mol-tissime famiglie”.Infine, l’assessore alle In-frastrutture Luca Braia: “E’ sicuramente un primo risultato raggiunto dal-la energica e compatta azione di sbarramento messa in campo dalle isti-tuzioni, dai sindacati e dal governo a una decisione unilaterale da tutti giudi-cata inopportuna quanto inadeguata al livello di im-portanza dell’azienda”.“La fase che si apre da domani - prosegue - e che vedrà il tavolo tecni-co istituito dal governo, nell”incontro rappresen-tato dal sottosegretario De Vincenti, convocato per il prossimo 15 luglio, dovrà avere come obbiet-tivo trasformare il piano di salvaguardia presentato dall’azienda in un vero e proprio piano industriale che chiediamo il governo sostenga in maniera ade-guata e tempestiva come ha già dimostrato di poter fare in casi simili di crisi in-dustriali italiane”, conclu-de l’assessore Braia. (bm3)

E’ stato aperto al contempoun tavolo tecnico ad hocper affrontare la situazione

La questioneinteressaben 1.726addetti

In breve

Braia: risultatiaccolti con favoreseppureancora parziali

Pittella: il piano di salvaguardiadiventi un veropiano industriale

Natuzzi, segnale confortantePrimo passo verso una possibile soluzione della vicenda occupazionale

L’azienda accoglie le richieste della Regione e ritira le procedure per la mobilità: commenti da via Verrastro

De Filippo:un passaggio che testimonia la volontà di dialogo da parte di tutti i protagonisti del delicato caso

“Il governo deve ora condurre un’azione decisa per una realtà produttiva così rilevante”

PAG. 208.07.2013 N. 382

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Basilicata Mezzogiorno

Buona notizia per quanto riguarda gli ex lavoratori della “Mahle componenti motori Italia” ai quali è sta-ta riconosciuta la mobilità in deroga a partire dallo scorso 23 marzo 2013 fino al prossimo 31 dicembre 2013. La Mahle è uno stabili-mento che si trova alle porte di Potenza nella

zona industriale della cit-tà. E’ quanto prevede l’ac-cordo firmato nella matti-nata di venerdì scorso, 5 luglio, al Dipartimento At-tività produttive, tra la Re-gione Basilicata, rappre-sentata dal vicepresidente della giunta e assessore regionale alle Attività pro-duttive e Lavoro, Marcello Pittella, dalla Task Force

Occupazione e le sigle sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil.La prima richiesta di mo-bilità in deroga ha riguar-dato diciotto lavoratori licenziati dalla società Mahle, a cui era scaduta la mobilità ordinaria e per i quali ricorrono le condi-zioni di accesso alla prima concessione della mobi-

lità.Il provvedimento è ope-rativo fatta salva la di-sponibilità delle risorse finanziarie e la verifica dei requisiti soggettivi da parte dell’ente erogatore, ossia l’Inps.I diciotto lavoratori sono parte delle unità impiega-te nella fabbricazione di pistoni per motori diesel e

benzina a Potenza, dove la società Mahle ha operato fino al 2009, allorquando collocò in Cigs (Cassa in-

tegrazione guadagni stra-ordinaria) per cessazione prima e dopo in mobilità tutte le maestranze.

L’accordo siglato in Regione è operativo fatta salva la disponibilità delle risorse finanziarie e la verifica dei requisiti soggettivi dell’ente erogatoreossia l’Inps

“Nell’attuale delicatissima fase di confronto istitu-zionale sulla riforma Pac l’ultima cosa di cui l’agri-coltura del nostro Paese e tutte le Regioni hanno bisogno è la Macroregio-ne Agricola del Nord a cui stanno lavorando alcuni assessori leghisti del Ve-neto e della Lombardia”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura della Regio-ne Basilicata Nicola Bene-detto. “Nessuno - prose-gue - vuole disconoscere le specificità di produzioni agricole e zootecniche di ogni singola regione, ma ipotizzare iniziative auto-nome da parte di assesso-ri all’Agricoltura di alcune Regioni del nord sino ad annunciare l’intenzione di presentare a Bruxelles un piano di azione separato dal resto delle Regioni è un fatto negativo che non ci aiuta nel negoziato sulla

nuova Pac. La commissione politi-che agricole coordinata dall’assessore della Puglia Fabrizio Nardoni - ricorda Benedetto - sta operando in stretta concertazione nell’ottica di rappresenta-re al meglio le ragioni del mondo agricolo italiano e proprio per questo an-che in vista della nuova

Pac 2014-2020 il sistema delle Regioni e il Mini-stero saranno impegnati

a lavorare insieme per la definizione delle strategie nazionali di predisposizio-ne e attuazione dei nuovi PSR. Si tratta dunque di concentrare ogni sforzo sui punti ancora contro-versi, tra cui la riduzione dei fondi che l’Europa mettera’ a disposizione per lo sviluppo del mon-do rurale per i prossimi sette anni: con meno 10 miliardi nel bilancio 2014-2020 si assiste ad un calo dell’11% rispetto ai finanziamenti accorda-ti nel 2007-2013. Fa bene la prima vicepresidente del Cdr, Mercedes Bres-so – continua l’assessore lucano - a ricordare che le regioni rurali rappresen-tano il 91% del territorio dell’Ue e il 60% della sua popolazione, contribui-scono al 43% del valore aggiunto lordo dell’Ue e al 56% dell’occupazione’.

È soprattutto qui, nelle ‘terre dell’osso’, che risiede il capitale rurale italiano: un mix di prodotti, sto-ria, identità, ambiente e salute. L’olivo e la vite ne sono le sentinelle, i cere-ali, gli ortaggi e i pascoli coprono buona parte del paesaggio, e poi i boschi, le acque, le architetture della campagna. Per con-tinuare a vivere, le zone rurali hanno bisogno però di servizi (soprattutto so-ciali), cultura, attenzione e prossimità delle istituzio-

ni. Invece si rischia di an-dare in direzione opposta. Il campanello d’allarme suona in diverse realtà del Paese, proprio in quei territori rurali ricchi di tra-dizioni e di risorse agro-ambientali, artigianali e turistiche, deposito di sto-ria e di virtù non ancora spente del tutto, piccoli mondi aperti al mondo. Senza contare che la ridu-zione dei futuri fondi Ue allo sviluppo rurale con-trasta con le scelte strate-giche dell’Ue che mirano

a rafforzare il contributo dell’agricoltura e dei ter-ritori rurali alla crescita europea. Siamo perciò preoccupati – conclude Benedetto – per il futuro dei Programmi Leader di sviluppo rurale, che dal 1991 hanno consentito in tutte le Regioni (compre-se quelle del Nord) di cre-are 150mila nuovi posti di lavoro, e che per i prossi-mi anni potrebbe contare solo sul 5% dell’insieme dei fondi strutturali per l’agricoltura”.

La prima richiesta

in tal senso ha riguardato

ex addetti a cui era

scaduta l’indennità

“L’intenzione

di presentare

a Bruxelles

piani separati

è un fatto

negativo”

Mahle, firmata la mobilità Il provvedimento riguarda 18 lavoratori cui è scaduta quella ordinaria

Potranno usufruire dei benefici della deroga a partire dal 23 marzo scorso fino al 31 dicembre prossimo

“No alla macroregione agricola del Nord”L’assessore Nicola Benedetto contrario al progetto di alcuni assessori leghisti di Lombardia e Veneto

PAG. 308.07.2013 N. 382

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Basilicata Mezzogiorno

La Regione Basilicata garantisce una reale tutela della sicurezza e della salute dei cittadini

Per tutta l’estate il servizio notturno di eliambulanzaL’elicottero impiegato è dotato di telefono satellitare e di radar meteoGià coinvolti gli ospedali di Potenza, Matera, Policoro e Villa d’Agri

Sarà attivo per tutta la sta-gione estiva, fino al pros-simo 4 ottobre, il servizio notturno di eliambulanza partito il 5 luglio scorso con un trasferimento tra i reparti di rianimazione dell’ ospedale San Car-lo di Potenza e quello dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. La Regione Basilicata investe su servizi di valore stra-tegico e assistenziale per garantire una reale tutela della sicurezza e della sa-lute ai suoi concittadini.“L’elicottero impiegato per il volo notturno, di stanza presso la struttura del 118 di Potenza – ha spiegato l’assessore re-gionale alla Salute Attilio Martorano - è dotato di telefono satellitare e di radar meteo che garan-tiscono una maggiore si-curezza di volo anche in condizioni meteo avverse.

Elisuperfici sono già attive a Potenza, Matera, Polico-ro, Villa d’Agri. Domani un funzionario Enac sarà a Lauria per la verifica delle prescrizioni attuate sulla struttura e per il rilascio della certificazione al volo notturno. Il servizio può

essere attivato dalla Cen-trale del 118 e dagli ospe-dali coinvolti. Il mezzo dispone già di tutti i dati delle elisuperfici nottur-ne autorizzate, compresa quella di Lauria”.Il servizio garantisce un innalzamento dei livel-

li di sicurezza durante la stagione estiva grazie alla collaborazione dei medici di medicina gene-rale, della continuità assi-stenziale altrimenti detta guardia medica, ed anche del gruppo di soccorri-tori alpini che da tempo collaborano con la rete integrata di emergenza urgenza 118.Il servizio di Elisoccorso regionale prese l’avvio ad agosto del 1985 con un elicottero “Agusta 109°” che decollò da un’elisu-perficie realizzata di fron-te all’ospedale San Carlo.A giugno del 1999 l’Elisoc-corso a Matera impiegò una prima elisuperficie realizzata di fronte al vec-chio presidio ospedaliero di Matera.Dal primo gennaio 2006 il servizio di Elisoccorso re-gionale è diventato parte integrante del Dires 118.

Dal ConsiglioLavoratori ex Lsu –CosinDalessandro (Pd)

“Spiace rilevare che nonostante i ripetuti solleciti e le as-sicurazioni ricevute, i sessanta lavoratori ex Lsu - Cosin della Provincia di Matera continuano ad essere consi-derati figli di un Dio minore, anche rispetto a lavoratori impegnati in progetti analoghi per i quali, constato fa-vorevolmente, vi è sempre una soluzione a portata di mano. Che fine hanno fatto gli ordini del giorno appro-vati in Consiglio regionale e le numerose interrogazioni presentate?”

CulturaAutilio (Idv)

“Il bilancio del ministero dei Beni culturali, dal 2008 ad oggi, ha subito una riduzione del 24% e per il 2013 le ri-sorse programmabili risultano diminuite di oltre il 58%. Non possiamo aspettarci nessun sostegno dallo Stato e dobbiamo contare sui fondi dei Programmi FSE e FESR. In Basilicata un esempio da rinnovare è il progetto di re-stauro della Villa Romana di Marsicovetere in attuazione di un’intesa Sovrintendenza Archeologica e compagnie petrolifere che finanzieranno i lavori. Dobbiamo chiede-re di più ad Eni e Total per il nostro patrimonio culturale”.

ForestazioneMattia (Pdl)

“Il progetto di un’Agenzia regionale agro-forestale con ampie finalità di tutela e valorizzazione degli ecosiste-mi regionali secondo la proposta definita in tutti i suoi aspetti normativi, tecnici, finanziari e, soprattutto occu-pazionali, dal Centro Studi Uil Basilicata va condiviso e sostenuto perché risponde all’obiettivo che ripropongo da troppi anni: unificare le competenze e ripolarizzare gli addetti alla forestazione nel servizio idrogeologico, ambientale, paesaggistico, di protezione civile, cultura-le ed economico, specie per superare frammentazione di soggetti e di interventi”.

Tribunale di MelfiNavazio (Gm)

Non è pensabile che il Tribunale di Melfi, anche alla luce delle peculiarità demografiche ed orografiche della Re-gione Basilicata, possa essere soppresso con un sempli-ce tratto di penna. La notevole distanza chilometrica di alcuni centri (anche fino a 90 km) e il notevole lasso di tempo di percorrenza (anche circa 1h e 30m) per rag-giungere la sede accorpante non sono compatibili con un Paese europeo, costringendo una vasta area di po-

polazione di circa 100.000 abitanti ad un pendolarismo giudiziario lungo la SS 658 del tutto insufficiente sotto il profilo infrastrutturale. E’, pertanto, doveroso chiedere un rinvio dell’entrata in vigore della legge di riforma del-la geografia giudiziaria.

PoliticaRosa (Gm)

“Siamo aperti a chiunque voglia far fronte comune con-tro il ‘sistema Basilicata’. La nostra posizione di apertura e condivisione l’abbia-mo espressa e continueremo a farlo in modo chiaro, con forza e senza condizionamenti. Stiamo lavorando da tempo per far arrivare ai lucani la nostra visione di Basilicata. Una terra finalmente libera in cui il binomio diritti e doveri divenga la regola. E ci impegneremo per tenere fede al patto di credibilità che via via andiamo stringendo con i cittadini che come noi auspicano un cambiamento radicale della Basilicata. Per questo non mettiamo bandierine o steccati. Ci impegneremo affinché la scelta del leader e dei can-didati alle prossime elezioni regionali avvenga nel pie-no e vero rispetto della democrazia. Le rivoluzioni, quel-le vere partono dalla condivisione delle idee non dalla scelta delle poltrone da occupare”.

Presentati stamattina a Potenza nell’auditorium dell’Azienda ospedaliera San Carlo i risultati di un’in-dagine sulle possibili cause alla base della diffusione del diabete in Basilicata condotta dal Basilicata baro-meter diabetes Observatory, l’Osservatorio regionale sul diabete, in collaborazione con l’Università Cattoli-ca del Sacro cuore.Un evento di particolare importanza per i cittadini e per la comunità medico-scientifica poiché a meno di nove mesi dall’insediamento dell’Osservatorio volu-to dalla Regione Basilicata su iniziativa dell’assesso-rato alla Salute è stato presentato il Libro bianco sul diabete.Si tratta di un report che analizza comportamenti, stili di vita e abitudini alimentari dei lucani e che sug-gerisce una programmazione basata principalmente sulla prevenzione.All’iniziativa sanitaria, che ha coinvolto numerosi ospiti tra esperti del settore e medici, hanno parte-cipato fra gli altri il presidente della Regione Basili-cata Vito De Filippo, l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano, il rettore dell’Università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Ibdo Foundation Rena-to Lauro e il direttore generale dell’azienda sanitaria San Carlo Giampiero Maruggi.

I risultati del rapporto redatto dall’Osservatorio regionalee le soluzioni per prevenire la malattia

Presentato a Potenza il “Libro bianco sul diabete”

Disponibile il vaccinoDopo un breve periodo di sospensione del servizio, è disponibile da oggi il vaccino antipapillomavirus (HPV). Lo rende noto il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp Franco Negrone. Alcuni tipi di HPV possono provocare alterazioni cellulari del-le mucose del collo dell’utero che, se persistenti e non curate tempestivamente, possono evolvere in tumore. La vaccinazione può essere praticata anche a donne lucane che appartengono a fasce di età in-termedia, e comunque fino al 26° anno di età non compiuto, al costo di ottantacinque euro a dose con versamento su conto corrente postale n.00218859 intestato a Regione Basilicata – Potenza – Servizio di Tesoreria.

Antipapillomavirus

Un funzionario Enac domani sarà a Lauria

per la certificazione

PAG. 408.07.2013 N. 382

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Basilicata Mezzogiorno08.07.2013 N. 382 PAG. 5

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.07.2013 PAG. 6

6 Domenica 7 luglio 2013

Il Foglio escludeil ritorno lucanodi Speranza

REFERENDUM RADICALI

POTENZA - Roberto Speranza è unpolitico nazionale. Non c'è dubbio.Lo è sempre di più. Ogni giorno chepassa. E viene da pensare che forsesolo in Basilicataqualcuno ancoranon ci crede fino infondo.

Perchè Speran-za è pure il segreta-rio regionale delPd di Basilicata.Ed è colui che dapiù parti nel suostesso partito lu-cano viene tiratoper giacca affin-chè torni a Potenzaper candidarsi allapresidenza dellagiunta regionalein vista delle ele-zioni del 17 e 18 no-vembre prossimi.Ma è soprattutto ilpresidente delGruppo del Pd allaCamera dei depu-tati. Un ruolo, val bene ribadirlo, diprimo piano a livello nazionale. Tan-to più che guida la pattuglia più nu-merosa di deputati che ci sono in Par-lamento.

Ruoloperòche inBasilicatasi ten-de probabilmente a minimizzare infavore di logiche troppo legate ai"fatti di casa nostra". Ma non accade aRoma. Dove in una settimana Spe-ranza è stato inserito nei ragiona-menti di Maria Teresa Meli del Cor-riere della Sera (in un retroscena cheincastrava il bersaniano Speranzanei giochi a incastroper la prossimasegreteria nazionaledel Pd tra le po-sizioni e le diverse aspirazioni di D'A-lema e Renzi) e poi soprattutto in unaintervista a tutto tondo realizzata daClaudio Cerasa per il Foglio di Giu-liano Ferrara.

L'intervista di Cerasa al capogrup-po del Pd alla Camera farà discutere.Perchè emergono una serie di spuntiinteressanti. Sia per i temi che Spe-ranza ha affrontato e cioè quelli dellagiustizia e del "compesso del tiran-no" che sono due questioni tanto spi-nose quanto attuali.

Ma c'è dell'altro. Claudio Cerasa(che è uno bravo) a un certo punto faun passaggio giornalistico che ri-guarda la Basilicata. O meglio la pre-sidenza della Regione.Cerasa non lofa dire a Speranza. Non c'è il virgolet-tato. Ma un certo punto il giornalistadel Foglio scrive tra parentesi cheSperanza rimarrà capogruppo delPd alla camera dei deputati e non sicandiderà alle regionali in Basilica-ta. Due sono le possibilità: o ClaudioCerasa ha doti profetiche o più pro-babilmente nel faccia a faccia a Spe-ranza si è fatto anticipare qualcosa diquello che accadrà.

Di certo Cerasa è un giornalista diquelli estremamente attendibili. Lasensazione comunqueè cheabbia ri-badito qualcosa che solo chi non vuolvedere non vede. E cioè che Speranzariveste un ruolo nel panorama nazio-nale che difficilmenteprevede il pas-so del gambero e un ritorno attivonella politica lucana.

Si vedrà.Ad ogni modo con l'intervista al

Foglio il giovane politico lucanomette al centro due temi su tutti. Cosìcome scrive Cerasa infatti Speranza

"sostiene cheoggi siano duei princi-pali termometri da osservare percomprendere il grado di evoluzione edi maturitàdi un partitoche intende

essere moderno comeil Pd. Da un lato, diceSperanza, c’è la giusti-zia; dall’altro c’è ilcomplesso del tiran-no".

Ma dei due uno è il te-ma che meglio si cuceanche al dibattito re-gionale o meglio alledinamiche politichedella Basilicata.

In pratica Speranzanell'intervista a Clau-dio Cerasa rompe conun "giustizializmoesasperato". Queste leparole del capogruppodel Pd che si leggonosul Foglio: «Nella sto-ria recente del centro-sinistra un nostro li-mite è stato aver seguì-to per troppo tempo un

carrozzone giustizialista che, com-plice un anti berlusconismo sfrena-to che ha fatto il gioco dello stessoBerlusconi, spesso ci ha costretto acurvare la nostra identità sulnostroessere controqualcuno enon a favo-re di qualcosa, e spesso ci ha impedi-to diaffrontare alcuni temiche inve-ceavrebbero dovuto farparte delno-stro patrimonio genetico».

Insomma in "soldoni" Roberto Spe-

ranza chiede al Pd di essere menogiustizialista e più garantista.

Ovviamente queste parole in Basi-licata dove le indagini per Rimborso-poli sono ancora aperte hanno il lorovalore. Quellidel Pdlucano chesonointeressati dalle indagini sono tantie di primo livello. Le parole di Spe-ranza quindipossono ridareslancio

e rilanciare prospettive anche perchi sente il peso del giudizio dell'opi-nione pubblica. Non è una caso chel'ex assessore Vincenzo Viti abbiasubito preso carta e penna per com-mentare l'intervista. Il dibattito èlanciato.

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L'intervista mostra la via giusta

POTENZA - «Sono 12quesiti che rappresen-tano battaglie storicheportate avanti dai Radi-cali, in alcuni casi anchevinte, ma che non sem-pre vengono rispettatedal Parlamento».

Ha parlato così nelpomeriggio di ieri, in unaconferenza stampa inpiazza Mario Pagano, aPotenza, il segretariodei Radicali lucani,Maurizio Bolognetti,presentando la raccoltafirme per 12 referen-dum.

Parlando con i giorna-listi, Bolognetti ha rivoltoun invito a a tutti i cittadinilucani di recarsi negli uf-fici comunali per firmareper i referendum.

«In particolare - haaggiunto il dirigente ra-dicale lucano - l’invito èrivolto al presidente del-la giunta regionale diBasilicata, Vito De Filip-po, e agli altri rappresen-tanti politici che hannofirmato l’appello "Il no-stro impegno per i refe-rendum radicali per lagiustizia giusta, la liber-tà, la democrazia". DeFilippo e i rappresentan-ti di tutti gli altri schiera-menti politici vadano afirmare e facciano sape-re dove e quando firme-ranno».

I temi dei 12 quesiti re-ferendari riguardano,tra l’altro, la separazionedelle carriere dei magi-strati, l’abuso della cu-stodia cautelare, l’aboli -zione dell’ergastolo, ilrientro nelle funzioniproprie dei magistratifuori ruolo, la responsa-bilità civile dei magistra-ti, l’abrogazione del rea-to di clandestinità, il di-vorzio breve, la destina-zione dell’otto per mille,il carcere per fatti di lieveentità in materia di stu-pefacenti, l’abolizionedel finanziamento pub-blico ai partiti.

In questo momento -ha proseguito ancoraMaurizio Bolognetti - ènecessario che si facciainformazione sul dirittogarantito dalla Costitu-zione ai cittadini di firma-re per i quesiti referen-dari».

E quindi il dirigentedei Radicali italia haconcluso: «Dopo il rag-giungimento della quotadelle 500 mila firme, sa-rà giusto aprire il dibatti-to, ma ora serve l’infor -mazione».

L'INTERVENTO DI VITI

Scenari politici: Il PalazzoPrimo piano

Bolognettiinvitaa votare

di VINCENZO VITI

L'INTERVISTAdi RobertoSperanzaal "Foglio" su giustizia e "complessodel tiranno", due dei nervi scopertinella cultura in formazione (perma-nente) del Pd, merita un'attenzionenè distratta nèfintamente indulgen-te. Nè distratta per l'obiettivo rilievopolitico che la riflessione reclamanella palude di un dibattito finoraasfittico, concentrato com'èsull'illu-minismo delle regole elettorali inter-ne al Pd e dominato dai tatticismi ere-di di culture polverose, nè fintamen-te indulgente com'è apparso che ve-nisserofinoragiudicate lesortitedelcapogruppo dei deputati delPd la cuivertiginosa ascesa è stata vissuta convarietà di accenti dentro e fuori lemura merlate del partito.

Sia sulla giustizia sia sul sistemaistituzional - elettorale levalutazionidi Speranza sono chiare e, sfrondatedei retropensieri e dei riverberi freu-diani, si propongono come un terre-no coraggioso (per i tempi che corria-mo) sul quale sviluppare un confron-to sui lineamenti di un riformismomoderno in grado di declinare sia ilgarantismo assunto a valore oggetti-vo intorno alle ragioni della personasia il modello semipresidenziale co-struito su organici contrappesi ingrado di arbitrare equamente gli in-teressi e di esprimere tutte le virtuali-tà di una democrazia governante.

Nulla di trascendentale, per carità.

Ma ci è parso giusto rilevare la evi-denza di una prosa sottratta ai sofi-smi bizantininei quali spessosi rifu-gia il pensiero obliquo che su questitemigovernai dibattitidellapolitica.Puntauale inoltre il richiamo alla le-zione di Moro e di Calamandrei cheevoca il tessuto robustodiunacultu-ra delle garanzie e delle libertà capacedi incrociare sia una lettura moder-na del diritto sia una concezione dellastatualità radicate sul personalismoe sulla sua perdurante attualità.

Quando,nelle scherzose ma nontroppo, dispute intellettual - politi-che di un tempo nel quale ancora nelPd si discuteva (e non si fronteggia-vano opposti e nostalgici muscolari-smi) definivo "morotea" lacostituzio-

ne intelletuale e politica di Speranzasapevo di coglierne la natura riflessi-va, la capacità di elaborare il lutto diun pensiero fossile sopravvissutoal-le crudeli repliche della storia, l'atti-tudine a seguire le volute rotonde diuna riflessione pacata, di una proces-sualità razionale, priva di salti ma vo-tata ad una stringente efficacia che(si parva licet...) era del grande stati-sta democristiano. Che non a caso,pur privo di eserciti, individuava ipunti strategici di approdo di dram-matiche dialettiche, supplendovi ilsenso di equilibrio, di ragionevolezzae di profezia che tutti oggi rammemo-rano, in un tempo di ravvedimentioperosi. Ed era questa una delle ra-gioniper lequaliEmilio Colombosti-mava Speranza, poichè individuavain lui uno dei semi di una stagioneche attendeva di essere completata erinnovata: da Roma o da Potenza,non importa. Ora è essenziale cheSperanza investa l'autonomia che lideriva dal ruolo e dalla "distanza" dal-le modeste passioni di parte che siagitano da noi, operando perchè an-che inBasilicata il riflesso divecchi esuperati duelli rusticani si superi innomedi unnuovopiù avanzatoequi-librio che tenga insieme valori conso-lidati e riconosciuti e competenze af-fatto nuove. Dentro un progetto (ilGodot che si attende da un dibattitonon inquinato come par di capire)che definisca il punto da cui risalireper riconquistare il cielo.

Vincenzo Viti

L'intervista di Claudio Cerasa a Roberto Speranza sul sito webdel quotidiano il Foglio di Giuliano Ferrara

Nell’ intervistasul quotidiano

di Giuliano Ferrarail capogruppo

alla Camera indicala strada al partito:«Meno giustizialisti

e più garantisti».

Il capogruppo Pd allaCamera Roberto Speranza

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.07.2013 PAG. 7

Domenica 7 luglio 2013 7

L'INCONTRO DELLE DONNE DEL PD

Vita (Psi) sulla programmazione dei fondi comunitari

Puntare al lavoro ed evitare sprechi

Il ministro alla Difesa ieri in visita a Matera

Mauro rilancia il partitoe Scelta civica lucana

Da Rionero la vocefemminile si fa sentire

Primo piano

RIONERO in VULTURE - C’era Rionero, ec’era tutto il Vulture alla manifestazionedella conferenza regionale delle donne delPd. "Dialoghiamo". Questo l’obiettivodell’incontrochesiè svoltopressoilcentrosociale Sacco di Rionero. Temi di confrontolaleggeelettorale, il lavoro,l’impresa. Unapausa per fermarsi a riflettere insieme alterritorio e alle diverse anime che lo com-pongono, dall’associazionismo agli enti.Un incontro che ha coinvolto trasversal-mente anche le forze politiche. Presentirappresentanti della Sel con il senatoreGiovanni Barozzino e iconsiglieri del consi-glio comunale. Al ta-volo dei relatori Pa-squina Bona presi-dente dell’assemblearegionale del Pd, An-tonietta Botta presi-dente della commis-sione pari opportuni-tà di Basilicata, Vale-ria Valente portavoceregionale delle demo-cratiche campane e se-gretario dell’ufficio dipresidenza della Ca-mera dei Deputati,Anna Maria Fanelliconsigliera regionaledi parità e delle pariopportunità, Rosa Gentile vicepresidenteConfartigianato con delega allo sviluppodel Mezzogiorno, Marina Roselli promotri-ce della conferenza territoriale permanen-te delle donne democratiche di Melfi. Pa-dronadicasa larionereseRossellaBrennaportavoce regionale delle democratiche diBasilicata, al debutto nella sua cittadina.

Un tavolo rosa di primo piano, aperto dal-le relazioni del segretario cittadino EmilioLibutti e del vice sindaco, componente deldirettivo locale del Pd, Vito D’Angelo. Adiniziare i lavori Pasquina Bona che spiega

le ragioni alla base dell’incontro: «Abbia-mo decisodi partire da Rioneroper parlaredi temi di scottante attualità, temi che cistanno attraversando, abbiamo voluto ini-ziare un dialogo sul merito perché in que-sto momento c’è bisogno di fatti». Dalle ma-novre del governo Letta alle ripercussionia livelloregionale. Rossella Brenna siè poisoffermata sul percorso compiuto e sugliobiettivi della conferenzadelle donne vistacome«un luogodipropostapolitica» apar-tire dalle istanze dei territori per «superarela crisi di prospettiva» uno strumento per

ottimizzare il lavoroe il punto di vista digenere. La leggeelettorale è stata unodei temi caldi attor-no a cui è ruotata ladiscussione parlan-do al proposito di«percorso interrot-to»per lasuamodifi-ca. Tema rilanciatodalla consigliera Fa-nelli che ha illustra-to il percorso dellalegge 215 del 2012sulla doppia prefe-renza di genere perabolire le quote ro-sa e l’auspicio diuna nuova legge

elettorale paritaria «per ricostruire le precondizioni necessarie a valorizzare le capa-cità politiche delledonne discriminate, an-che in questo campo».

La discussione si è spostata sulla crisi esulla mancanza di occupazione sull’ondadelle ultime notizie allarmanti, dalla ver-tenza Natuzzi alla cassa integrazione pergli operai Fiat e dell’indotto. E’ emersa lanecessità di ripartire dando sostegno allepiccolee medie impresedicui ècostituito iltessuto imprenditoriale lucano.

Lucia Nardiello

di ANTONELLA CIERVO

MATERA - Nella città dei Sas-si ha concluso i lavori del con-vegno che Scelta Civica ha de-dicato alla Basilicata in vistadelle elezioni autunnali.

La giornata del ministrodella Difesa Mario Mauro,però, era cominciata con in-contri istituzionali e con ivertici dei carabinieri. Nellasala stampa del comandoprovinciale ha incontrato igiornalisti ma prima di ri-spondere alledomande hala-sciato che a parlare fossero isuoi ricordi personali.

“La figura di Emilio Co-lombo –ha detto - mi è partico-larmente ca-ra per la te-stimonianzache mi hapersonal -mente offer-to sin dai pri-mi anni diparlamenta -re europeoche furonocruciali. Trale ragionidella mia vi-sita inBasili-cata c'è quel-la di rendereomaggio allasua figura,alla sua sto-ria e al lega-me struttu-rale e moltoprofondoche egli sen-tiva con lasua terra”.

I temi distretta attua-lità prendo-no subitospazio.

Il ministroammettesenza falsipudori: “ C'èun Governofuori dal Co-mune, com-posto da chiin teoria nonpotrebbe sta-re insieme”.Ammette pe-rò che “Proprio per questo èun Governo ambizioso, obbli-gato al coraggio perchè unmomento difficile e comples-so come questo, va affrontatocosì”.

Il caso-Province finisce co-sì al centro degli equilibridella politica, come spiegamolto chiaramente il mini-stro, pochi minuti dopo averincontrato il presidente dellaProvincia di Matera, FrancoStella: “Ho ribadito al presi-dente che mi ha illustrato inmodo molto chiaro la temati-ca istituzionale, che quel di-segno di legge insieme aquello già approvato dal Con-siglio dei Ministriche sottin-tendealle riformecostituzio-nali, è parte del dibattito cheun Governo di grande coali-zione deve promuovere per-chè tutta l'architettura delloStato venga ripensata. E' l'ul-timo treno della politica.; seperdiamo questa occasione,nessuno crederàpiù anessu-no e se la merce preziosa che èla fiducia scarseggerà que-sto popolo avrà un livello diconflittualità senza prece-denti”.

L'attualità non lo abbando-na. E si passa all'Imu: “Il Go-verno vuol fare gli interessidegli italiani , ovvero, servirei cittadini. Quando si parla di

abbassare la pressione fisca-le, sul patrimonio e sul reddi-to, parliamo di un tema chenon può che essere appetibileper un Governo che vuole mi-gliorare le condizioni degliitaliani. Ci sono condizionialtrettanto gravose di finan-za pubblica che tutti cono-sciamo eprincipi digiustiziaed equità che ci devono gui-dare in questa circostanza.Nel tempo previsto e indicatodal presidente del Consiglio,realizzeremo le modificheche consentiranno di onora-regli impegni con lapropriamaggioranza”.

Su Scelta Civica, Maurospiega: “E' un partito figlio diuna condizione particolare,che nasce volendo mettere in-siemechi attraversounasta-gione dura di riforme, sa farprevalere il bene comune suquello dei partiti e sa che que-sta non è la media degli inte-ressi in gioco. Scelta Civicaoggi a Matera spiegherà lesue ragioni alla Basilicata”.

Sicurezza e conti dello Sta-to. commentando la situazio-ne attualee ledifficoltà conlequali quotidianamente leforze dell'ordine lavorano, ilministro chiarisce: “Le spese

di esercizio del comparto si-curezza, che non compete alministro della Difesa, sonocomunque un problema se-rio”.

Chiarendo ulteriormente:“Negli anni c'è stato un tagliosignificativo, per le spese diesercizio del comparto Dife-sa,siamopassati da3miliar-dia 800milionianche afron-tediimpegni gravosiincam-po nazionale ed internazio-nale. La spesa della Difesa inItalia, dal 2003 al 2012 è di-minuita del 19%, aumentatanello stesso periodo dal 32%negli Stati Uniti, del 175% inCina, del 111% in Russia. IGoverni italiani hanno guar-dato alla Difesa – spiega an-cora – per trovare risorse.Oggi all'interno della stessariflessione, ci sono le speseper l'esercizio, sapendo beneche dare sicurezza alla Sicu-rezza è stategico. Nel nostrocampo è un investimentoprioritario e imprescindibi-le. Pensare che possiamo farea meno di Marina, Aeronau-tica o dell'Esercito, con quel-lo che sta accadendo nell'areasud del Mediterraneo sareb-be impensabile”.

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Il ministro Mario Mauro ieri a Matera con i carabinieri in alto epoi in giro per i Sassi con Tito Di Maggio

Un momento dell'incontro

«Nel dibattito (tutt’altro che teorico) in cor-so da tempo sui compiti e le funzioni che, inquesta particolare fase politico-istituzio-nale, spettano al Consiglio e alla Giunta invista delle elezioni di novembre, la preoc-cupazione espressa da sindacati e impreseieri in occasione del confronto tra le partisociali sul piano del lavoro e riferita allascadenza della nuova programmazionedei fondi comunitari richiede una rifles-sione e alcune conseguenti decisioni». Asostenerlo è il capogruppo del Psi in Consi-glio Regionale Rocco Vita per il quale «è in-dispensabile individuare un percorsoquanto più trasparente e condiviso sia daipartiti della maggioranza che dell’opposi -

zione per non pregiudicare la programma-zione del Fse, del Fesr per il 2014-2020.Presidente ed assessori in carica – conti -nua – devono compiere ogni sforzo perscongiurare il disimpegno dei rispettiviprogrammi del sessennio che sta per con-cludersi e contestualmente promuovere efavorire il massimo del confronto e dellaelaborazione unitaria dei programmi co-munitari del nuovo sessennio. Credo che labase di questo lavoro possa essere rappre-sentata dai documenti sottoscritti tra Re-gione e parti sociali in più occasioni e di re-cente dai documenti trasmessi dal cartellodell’ imprenditoria “Pensiamo Basilica-ta”».

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.07.2013 PAG. 8

Lunedì 8 luglio 2013 9

Dalle primarie alla questione moraleIndividuare il perimetro della coalizione senza prescindere dai programmi

Verso le regionali Anche la Sel spinge per ridare corpo aduna sinistra dai principi saldi

Primo piano

segue dalla prima

di MARIA MURANTE*

delle primarie, consapevoliperòchela funzionediquestostrumento è utile quando es-se servono a elevare la propo-sta politica complessiva e,contestualmente, arestituirenelle mani delle elettrici e de-gli elettori un elemento parte-cipativo, nel tempo arenatosinei gangli di una sempre piùaccentuata separatezza dellapolitica.

Uno strumento, dunque,che trova la sua efficaciaquando è messo in grado difungere da costruttore di unimmaginario collettivo, ingrado di ridare speranza aquante e quanti oramai sen-tono le istituzioni e i governiqualcosa di distante. Le pri-marie come una delle leve dicui la democrazia rappresen-tativa può dotarsi, non giàper esprimere soltanto la scel-ta diun uomoforte esolitarioal comando – rischiando cosìdi riprodurre quella demo-crazia populistica e demago-gica che si vuole combattere –bensì per scegliere una pro-posta programmatica che,proprio attraverso la massi-ma partecipazione dal basso,può rispondere a quella crisidellapartecipazione cheoggicogliamo in tutta la sua dram-maticità. Ecco perché abbia-mo sempre subordinato leprimarie sui nomialle prima-rie delle idee e dei program-mi. Affinché le primarie pos-sano rappresentarequell’uti -le strumento volto ad avvici-nare la politica ai cittadini e acolmare la distanza creatasitra i diversi corpi sociali, abbi-sognano di alcune premesse.

Prima fra esse bisognereb-be conoscere qual è il perime-tro ideale e materiale dellacoalizione che decide di utiliz-zarle. Esse, per essere sottrat-te alla personalizzazione del-la politica, devono interveni-re all’interno di un quadroideale preciso, che non possasubire il fascino delle geogra-fie variabili e che, al contem-po, non pongaargini a quellasinistra che è già al lavoro, nelsuo complesso, per la elabora-zione di una piattaforma pro-grammatica comune.

Ecco dunque che il primopasso da compiere è quellodella individuazione dellacoalizione, partendo dalla cri-si grave che nel tempo è anda-ta investendo il centrosini-stra lucano. Una crisi che haacuito se stessa nel tempo eche, attraverso lo scioglimen-to anticipato del consiglio e al-le dimissioni del presidente,ha dimostrato di non poter es-sere risanata… almeno nonnella riproposizione dell’eter -namente uguale a se stesso.Abbiamo invece al contrariol’esigenza di rifondare questocentrosinistra partendo daun’analisi profonda dellecondizioni reali di questa re-gione,e daquella spintaidea-le cheaveva accompagnatolanascita del centrosinistra lu-cano nella seconda metà deglianni ’90. Ecco dunque che laquestione del perimetro nonpuò prescindere dalla que-stione delle idee e dei pro-grammi, provando a indivi-duare – sulla base delle emer-genze che investono dram-maticamente la nostra regio-ne – alcuni terreni su cui col-locare la futura azione dellacoalizione.

Immaginando di ripartire

LASINISTRA deveparlar-si, soprattutto adesso. Adirlo è Rifondazione Co-munista che guarda allafrastagliata presenza del-la sinistranelle formepar-titiche ed inquelle associa-tive e di movimento.

«Lo richiede il contesto,quello di un mediterraneoin fiamme. In Basilicatapovertà e disoccupazionehanno raggiunto livellimai conosciuti e nessunaprospettiva di cambia-mento è in campo, anzi, chici ha portato alle elezionianticipate, la settimanascorsa, a commentodell’incontro con il comita-to di sorveglianza UE sullostato di avanzamento dellaspesa sulle risorse comu-nitarie 2007/2013 haespresso toni quasi trion-falistici sui risultati rag-giunti. Rifondazione vor-rebbe discutere e confron-tarsi su come si difendonoe si valorizzano le risorsedel territorio, ambientalied umane. Su come si rivi-sita radicalmente la pro-grammazione delle risor-se finanziarie comunitariedei prossimisette anni.Daqueste risorse si può deci-dere di destinare 100 mi-lioni di euro all’anno per ilreddito minimo garantito.

In materia ambientaleancora si ampliano disca-riche per i rifiuti e non siorganizza su tutto il terri-torio regionale un proget-to teso alla valorizzazionedei materiali facendo di-ventare i rifiutiricchezza enon problema. Non si vo-gliono forse creare attriticon Fenice, con gestori dicentri di trasferenza, di di-scariche edi trasporto.Sulpetrolio ilPd dovrebbedirese è uno o trino, non puòcontinuare a dire in modocontradditorio in Basilica-ta che non si autorizzanoaltre ricerche ed in parla-mento votare a favore de-gli ulteriori programmi disfruttamento degli idro-carburi. Si può rendere ilterritorio più fruibile, conla difesa idrogeologica delterritorio ed unaseriama-nutenzione della viabilitàesistente. Si può creare la-voro per rendere fruibili ibeni culturali, architetto-nici ed archeologici di cui èricca la regione. Si può sul-leproduzioni agricolefarequello che viene fatto ingran parte d’Italia, un mi-glioramento generale del-le produzioni, delle lorospecificità territoriali edun forte abbattimentodell’uso della chimica.

Rifondazione Comuni-sta è interessata a costrui-re unconfronto di idee ediprogrammi. Solo dopo sideve decidere con che sicerca di realizzarle,come econ chi si va alle elezioni re-gionali di novembre».

La coordinatrice regionale di Sel, Maria Murante

| FR AT E L L I D'ITALIA |

Posizione netta. «Vogliamo essere protagonisti di una nuova rivoluzione culturale»

Il Forum dei giovani a Montalbano

«Basta ambiguità nel centrodestra»L'intervento di Rosa: «Siamo aperti a chiunque ma senza condizionamenti»

Rifondazione

Un appelloper l'unitàdi sinistra

e movimenti

«SAREMO ripetitivi ma ribadia-mo che il rinnovamento non si co-struisce né con le “conditio sinequa non” , né facendosi trasporta-re dal vento della convenienza. Il

cambiamento si scriveprima di tutto creden-doci; poco importa cheposto si occuperà».

Lo dice Gianni Rosa,coordinatore di FratelliD'Italia, che parte daquesto presuppostonell'ottica di futurecoalizioni per le regio-nali.

Ma attenzione: l'a-pertura c'è verso il cen-trodestra, ma le condi-zioni devono essere

chiare, senza seguire "conven-zienze" o alto.

«Siamo aperti a chiunque vo-glia far fronte comune contro il

"sistema Basilicata". La nostra po-sizione di apertura e condivisionel'abbiamo espressa e continuere-mo a farlo in modo chiaro, con for-za e senza condizionamenti. Aquesto punto della “battaglia”non si tratta più di destra o sini-stra ma di bene e male.

Per questonon possiamocondi-videre le solite posizioni di conve-nienza di chi, come un Giano bi-fronte da una parte critica il siste-ma e dall'altra ne invoca attenzio-ne. La nostra scelta è netta. Stia-mo lavorando da tempo per far ar-rivare ai lucani la nostra visionedi Basilicata.

Una terra finalmente libera incui il binomio diritti e doveri di-venga la regola. E ci impegnere-mo per tenere fede al patto di cre-dibilità che via via andiamo strin-gendo con i cittadini che come noiauspicano un cambiamento radi-

cale della Basilicata. Per questonon mettiamo bandierine o stec-cati. Ci impegneremo affinché lascelta del leader e dei candidati al-le prossime elezioni regionali av-venga nel pieno e vero rispetto del-la democrazia. Le rivoluzioni,quelle vere, partono dalla condivi-sione delle idee non dalla sceltadelle poltrone da occupare».

Che sia un invito al Pdl lucano aprendere posizione sulla situazio-ne del centrosinistra lucano? Dicerto quello che Gianni Rosa chie-de è unapolarizzazione delle posi-zioni, basta avvicinamenti, silenzied omissioni.

Se si deve costruire un nuovocentrodestra, in opposizione al-l'apparato Pd lucano c'è bisognodi più azione e maggiore parteci-pazione, a partire proprio dal Pdl.Altrimenti, Fratelli D'Italia, con-tinuerà a correre da solo.

«C'è chi criticail sistemae poine invocaattenzione»

da quella questione moraleintesa come questione politi-ca del rapporto tra rappre-sentanti e rappresentati, tragovernanti e governati, maanche come questione dellafinalizzazione della spesapubblica, in una regione incui,troppo spesso, laquestio-ne del benessere collettivo èstatasubordinata aun usodi-screzionale della spesa pub-blica, dirottata prevalente-mente verso la cooptazione el’aggregazione del consenso.

Al fianco della questionemorale emergela oramainonpiù rinviabile questione so-ciale, in una regione in cui lacrisi economica internazio-nale si somma ad atavici ritar-di, e in cui le povertà emer-gentisisommano aquelledelpassato. In questo quadrocrediamo che il futuro consi-glio regionale debba porsi, co-

me prioritario, il varo di unalegge che garantisca un red-dito minimo. Così come ur-gente si presenta la questioneambientale: non possiamopiù rimandare oltre la discus-sionesul futuro diunaregio-ne che vede seriamente com-promessi tanto il futuro deiterritori quanto la salute pub-blica.

Il programma e il perime-tro entro cui vogliamo rifon-dare il centrosinistra lucanodevono rappresentare unabussola irrinunciabile ma an-che necessaria, che al tempostesso deve avere la capacitàdi scegliere il proprio leaderquale garante plastico di quelprogramma edi quelperime-tro, e unitariamente portareil galeone lucano fuori dallebonacce in cui è arenato.

* coordinatrice regionaleSel Basilicata

Il tour di idee per la Basilicata del Forumregionale dei Giovani di Basilicata arri-va a Montalbano Joniconella sala consi-liare. Ad accogliere la delegazione delForum regionale, Pietro Pierro del Fo-rum comunale e diversi esponentidell’amministrazione locale tra cui Roc-co Pontevolpe presidente del consigliocomunale, Il presidente della commis-sioneTurismoAliano eMarcelloMaffiaassessore al Turismo del comune diMontalbano.

Durante l’incontro è stata presentatauna guida delle bellezze, tradizioni e sa-pori di Montalbano, uno strumento utileper tutti coloro che sceglieranno la co-munità jonica per trascorrere un perio-do di vacanze.

Ad intervenireanche PancrazioTede-sco, vice presidente del Forum regionaleche ha dichiarato «ancora una volta stia-mo alle cose concrete, oggi presentiamouno strumento utile alla comunità diMontalbano come stiamo facendo in tuttele nostre iniziative territoriali, continuaincessantemente questo lungo viaggioche ci porta tra la gente e nelle piazze luca-ne».

Nel corso della kermesse è intervenutoCarmine Lombardi, presidente del Fo-rum regionaledei Giovani lucano,che hasostenuto «mentre la politica continua a

interrogarsi sui propridestinipersonalinoi non ci stiamo e tra la gente proviamo acostruire una svolta possibile per la no-stra terra. Il mio appello va ai trentennilucani, non è il tempo dell’attesa madell’azione, stiamo provando a costruireun idea nuova di Basilicata perché non c’èpiù tempo da perdere e la nostra genera-zione deve essere protagonista di questanuova stagione con determinazione esenza esitazioni. Noi dobbiamo essere

protagonisti di una nuova ri-voluzione culturale e socialedella nostra regione».

Lombardi ha aggiunto «ilTurismo è uno dei settori piùimportanti della nostra econo-mia ma è evidente che oggi cisia una flessione importantedel turismo interno in Italia ein Basilicataper viadella crisicheattraversa ilnostropaese,che si difende con il mercatoestero verso l’Italia. In Basili-cata se escludiamo aumenti dipresenze a Matera e Maratea,il contesto regione continua asoffrire». «Occorre lavorare inmaniera sinergica tra i com-parti dell’agricoltura artigia-nato e turismo, e porre in con-nessione i territori al fine di

realizzare un pacchetto integrato Basili-cata». «Le royalties non sono la panaceadi tutti i mali tuttavia puntiamo a ribadireda un lato l’inutilità di concentrare le ri-sorse del petrolio in un'unica area, dall’al -tro la necessità di catalizzare queste ri-sorse inun programmadecennale infra-strutturalechafaccia uscire lanostrare-gione dall’isolamento in cui vive. Possia-moimmaginare Materacapitaleeuropeadella cultura senza treni o aeroporto?».

Un momento dell'assemblea del Forum Giovani a Montalbano

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.07.2013 PAG. 9

Sabato 6 luglio 2013 9

Rischiano Potenza e MateraIl governo, tramite disegno di legge, elimina gli enti dalla Costituzione

La riforma Il consiglio dei ministri reagisce alla bocciatura dei giudicidella Corte Costituzionale ma il testo crea molta confusione

Primo piano

«Nulla è stato discusso o valutato e non si trovaun progetto di riforma serio dell'intero apparato»

| IL COMMENTO |

di VALERIO PANETTIERI

PIÙ che un disegno di leggecostituzionale sembra ungrande pasticcio all'italia-na. Ieri il Consiglio dei Mi-nistri ha approvato il ddl co-stituzionale che abolisce deltutto le province. Sparitedalla Costituzione a partiredall'articolo144 cheadessosuona così: «La Repubblicaè costituita dai Comuni, dal-le Regioni e dallo Stato».Dall'articolo e da tutti quellirelativi dove appare la paro-la "provincia" sparisce an-che la "Città metropolita-na". Tutto questo in un solofoglio, tre punti secchissi-mi. Il primo punto dichiaral'abolizione degli enti, il se-condo specifica i punti dellaCostituzione modificati e ilterzo ricorda che ci sono seimesi di fase transitoria. Mac'è altro: «Con la legge re-gionale - si legge - nei limitidei criteri generali definiticon legge dello Stato, senti-ta la popolazione regionale,possono essere istituiti e di-sciplinati, senza oneri perlo Stato, enti locali perl’esercizio di funzioni di go-verno dell’area vasta e dicoordinamento dei comu-ni». E ancora: «in sede diprima applicazione, entrosei mesi dalla data in entra-ta in vigore della legge sta-tale le Regioni disciplinanocon legge regionale gli entilocali». In caso la Regionedovesse arrivare in ritardole province sarebbero co-munque soppresse e le fun-zioni redistribuite.

Il punto in Basilicata, alnetto di questo ddl costitu-zionale è uno soltanto. SiaMatera che Potenza sareb-bero cancellate in un colposolo, con funzioni eventual-mente redistribuite nel ca-so la Regione non discipli-nasse una propria legge pergestire tutte le funzioni fi-no ad oggi, e ancora perchissà quando, in manoagli enti provinciali. Daparte sua il Governo parladi garanzie sul manteni-mento dei livelli occupazio-nali, ma parla anche dellapossibilità di "disciplinare"enti locali per l'esercizio difunzioni di governo senzaoneri per lo Stato.

In soldoni significa chealle Regioni dovrebbe finirel'intera gestione dei nuovienti locali, senza la possibi-lità di poter contare sul sup-porto del governo centrale.Detta così si abbatterebberoi costi per lo Stato a sfavoredelle Regioni. Ma il "pastic-cio" è un po'ovunque: il pre-sidente del Consiglio Letta,a termine della riunione deiministri, ha specificato chel'abolizione degli enti pro-vinciali fa parte del pro-gramma di governo. È, in-somma, un impegno impre-scindibile. Il problema è chearriva ad un pugno di oredalla sentenza della CorteCostituzionale che ha boc-ciato il decreto contenutonel pacchetto "Salva Italia",licenziato dal governo Mon-ti, che in sostanza puntavaalla soppressione di unaparte degli enti provinciali.Adesso le cose sono piùcomplicate, perché con unsemplice colpo di pennavengono drasticamenteaboliti tutti gli enti.

La soluzione di per sé po-trebbe essere anche accetta-bile, se non fosse che il go-

verno in questi tre poveris-simi punti non ha messo inconto come una macchinacosì complessa come unaProvincia possa da un mo-mento all'altro esseresmantellata con tutto quel-lo che c'è dentro. Stiamoparlando di contenziosi, ap-palti e molto altro, che fini-ranno molto probabilmentenelle mani della Regione,l'unica a quel punto che do-vrà disporre dell'intera ge-stione.

Da questo punto di vistanon può che risultare unpasticcio troppo affrettato,ma intanto sia Piero Laco-razza che Franco Stella, ri-spettivamente presidentedella provincia di Potenza edi Matera, esprimono le lo-ro perplessità, facendoemergere l'enorme buco de-cisionale dietro questo en-nesimo colpo di spugna.

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA Da sinistra: Il ministro per le riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, Enrico Letta e il sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi

«Riforme necessarie, ma non così»Lacorazza commenta la decisione: «Già si va avanti a costo zero»

Il presidentePieroLacorazza

RABBIA DELL'UPI

«Gli Italiani non sifaranno abbindolare»«MA DAVVEROil Governo pen-sa che con un “provvedimentobandiera”, che cancella con untratto di penna la parola Provincedalla Costituzione e 150 anni distoria del Paese, si riconquisti lafiducia degli italiani nella politica?Basterebbe uscire dai Palazzi etornare sui territori per capire chela sfiducia dei cittadini è tuttanell’incapacità di dare rispostesui problemi veri, sulle emergen-ze sociali, sul dramma della di-soccupazione e sulla crisidell’economia. Se il Governo,come ha detto, crede che l’aboli -zione delle Province possa servi-re a nascondere le vere emer-genze, davvero non conosce ilPaese». E’ il commento del Pre-sidente dell’Upi, Antonio Saittadopo l’approvazione in Consigliodei Ministri del Disegno di Leggedi abolizione delle Province.

«Gli italiani - prosegue Saitta -sanno perfettamente quali sono iservizi che le Province garanti-scono e su quello chiedono con-to; non si faranno abbindolaredalla solita mossa della politicache annuncia che tutto cambierà,per non risolvere nulla».

«NESSUNO di noi, in questo mo-mento di crisi, può immaginaredi mantenere lo status quo, sonole modalità che andrebbero ap-profondite. Bisognerebbe piutto-sto studiare una riforma com-plessiva dello Stato». Esordisce

così Piero Lacorazza, presidentedella Provincia di Potenza. Per-plessità tante, ma anche una cer-ta apertura rispetto alle azionidel governo. «Siamo d'accordo, loStato deve alleggerirsi - dice - madovrebbe guardare ai territori, aifabbisogni standard, capiredovesi può spendere di meno. Non sipuò partire dall'abolizione. Bastapensare a quanto tempo è servitoper abolire le comunità montane.Non è affatto un passo semplice,per questo ritengo che questo ti-po di modalità andrebbe appro-fondita».

Che poi far sparire un apparatodel genere significa anche met-terciparecchio impegno: «Che fi-ne faranno - insiste Lacorazza - imilioni di euro di appalti, i con-tenziosi aperti, le competenze, lestazioni appaltanti?» Le cose so-no troppo nebulose messe su que-sto piano, meglio seguire un iter«naturaledelle riformeemetterein funzione, a questo punto, leunioni dei Comuni». Il passaggioè chiaro e la preoccupazione è so-

prattutto per una «riforma chenon è affatto organica, non guar-da al complessivo, ma si limita adagire su una abolizione». Poi c'ètutto quello che riguarda il man-tenimento dei livelli occupazio-nali: «I contratti dei lavoratori re-gionali, rispetto a quelli provin-ciali, sono superiori almeno del20%, come si gestirà questa tran-sizione?» Le domande sono tante,mentre la situazione si fa ancorameno chiara quando si pensa allapossibilità che le funzioni delleProvince finiranno in mano alleRegioni. «In questi anni - dice La-corazza - la Provincia di Potenzaha subito un taglio di trasferi-menti statali che si aggira sul-l'ordine di 31-32 milioni di euro afronte dei 35 programmati. Inpratica stiamo già lavorandoquasi a costo zero».

L'ultimo passaggio è piuttostochiaro: siamo sicuri che questaabolizione comporterà un rispar-mio reale?

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«AUGURI a tutta la Basilicata». Ilpresidente provinciale di matera,Franco Stella, è molto più duro delsuo collega Lacorazza. «Un bel di-segno come questo ci voleva, michiedo se la crisi di governo primae questo meccanismo innescatofacciano parte di una volontà giàdeterminata». Niente dietrologie,però, solo fatti: «Prendiamo atto diqi questa decisione ma mi viene daridere a pensare che c'è ancora chisostiene che abolendo le provincesi risparmierebbero 10 miliardi.Qui bisogna vedere i servizi che sierogano che passeranno alla Re-gione come saranno gestiti, vistoche la sentenza della Corte dei Con-ti sulle cifre regionali ha chiaritomolti aspetti».

E poi la questione della tempesti-vità: «a 24 ore dalla sentenza deigiudici il disegno di legge è giàpronto, una decisione così grande

pronta in così poco tempo senza es-sere valutata o discussa. Si dice cheera nel programma di governo, an-che io avrei voluto dare maggioririsposte rispetto al mio program-ma».

«Qui non c'è progetto di riforma,anche il fattostesso didirechever-ranno mantenuti i dipendentisembra più un pretesto per non al-larmare i lavoratori. E in tutto que-sto le aree di programma stanno ri-spondendo?»

Stella è un fiume in piena, anchelui cita l'esempio delle comunitàmontane e di tanti enti inutili chepotrebbero comunque essere sop-pressi, ma le province no, non èuna scelta sensata anche perché,

come lo stesso Lacorazza ha fattonotare, Matera e Potenza si sonogià mobilitate per ridurre i costi.«Non ho aspettato di certo Monti -dice Stella - per eliminare le autoblu e le spese non necessarie, quel-lo che si poteva fare è stato messo incampo.

Ci troviamo davanti ad un pro-getto fatto senza ascoltare nessu-no, vedremo se andrà avanti. Glistudi dell'Upi hanno chiarito chenon ci saranno vantaggi economi-ci da queste soppressioni, mi chie-do se fra un po' non sopprimeran-no anche le Regioni per creare lemacro Regioni».

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Franco Stella: «Non ci sarà nessun tipo di risparmio sostanziale con la soppressione delle Province»

«Dietro la scelta una volontà già determinata»

Il presidente provinciale di Matera, Franco Stella

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.07.2013 PAG. 10

Lunedì 8 luglio 2013 I III

IL PERSONAGGIOFIGURA POLITICA INTERNAZIONALE

ALLA CASA BIANCAScelta una foto del 1971 a Washinghtonquando l’allora presidente del Consiglio italianoincontrò il presidente Usa, Richard Nixon

ELEGANZA E HUMORAffrontò con eleganza e senso di humor anchequalche inciampo. Invitò a Roma il sindaco diNew York: «Sarebbe un conforto per voi»

«New York Times» & C.ricordano Emilio ColomboSulla stampa Usa la figura dello statista lucano morto 15 giorni fa

MIMMO SAMMARTINO

l Il «New York Times», maanche l’«International HeraldTribune», «The Telegraph»,«The Globe» di Toronto (e altretestate ancora), nei giorni scor-si hanno voluto ricordare, incontrappunto con una certa «di-strazione» italiana, la figura po-litica del senatore a vita EmilioColombo, scomparso quindicigiorni fa nella sua casa romanae poi sepolto nella cappella difamiglia, a Potenza, sua cittàd’o r i g i n e.

Non c’è ricordo retoriconell’attenzione rivolta a Colom-bo dalla stampa americana. Mavolontà di capire il ruolo svolto.Riconoscimento della statura

dello statista lucano, con tuttala complessità che ha caratte-rizzato la sua vicenda di poli-tico e di uomo. Sul «NYT» cam-peggia la fotografia di un gio-vane Colombo, all’epoca primoministro, con l’allora presiden-te degli Stati Uniti d’America,Richard Nixon. I due vengonoimmortalati su PensylvaniaAvenue a Washington. Lo scattorisale al 1971 e i commentatorisottolineano come la scelta diquella foto e di quella data nonsiano casuali. L’articolo cita in-fatti, tra l’altro, alcuni «ex di-pendenti della Cia a Roma» se-condo i quali l’intelligence ame-ricana, nel 1970, avrebbe comin-ciato «a distribuire 25 milioni didollari ai partiti anti-comuni-sti». Colombo però «negò sem-pre tali accuse». All’ex premieril «New York Times» riconosceperaltro molti meriti: riforme e

decisioni «che hanno frenatol’inflazione, combattuto l’estre -mismo politico, legalizzato il di-vorzio». Oltre al suo importantecontributo per «costruire l’in -tegrazione europea».

Colombo infatti, osserva lagrande stampa americana, haavuto il merito di «aver aiutatoa scrivere in Italia alcune delleriforme più importanti del Do-poguerra», come quella agraria(affrontando il problemadell’assegnazione delle terre aicontadini) o la nazionalizzazio-ne dell’elettricità. Ed è eviden-ziato il ruolo svolto dallo sta-tista lucano nella nascitadell’Europa: in particolare si ri-corda che è stato Colombo adaver redatto «gran parte delTrattato di Roma che nel 1958creò la Cee». Tra le cose che

hanno legato Colombo a Nixon,la scelta di allacciare «relazionidiplomatiche con la Cina Po-polare», seguendo la strategiadell’apertura voluta da HenryKissinger, «mantenendo sem-pre un forte sostegno agli StatiUniti».

Il «New York Times» tracciaun ritratto di Colombo anchesul piano più personale. Lo de-scrive figura elegante nei suoiabiti sempre perfetti. «Gli ser-

viva solo un ombrello per esseredel tutto britannico», scrive ilgiornale americano. Si scrivetra l’altro: «Entrò nella vitapubblica da giovane persuasodal vescovo della sua regione,considerava la politica il suo sa-cerdozio». E si ricorda: non si èmai sposato ma, per lungo tem-po, «ha raccontato agli inter-vistatori che era troppo occu-pato» per farlo. D’altronde nonamava particolarmente adden-

trarsi nella sfera più privata.Ma ha sempre unito all’ap l o m buno spiccato senso dell’h u m o r.«Quando incontrò il sindaco diNew York, John V. Lindsay, chesi trovava alle prese con enormisfide sul piano fiscale a NewYork - rammenta il giornaleamericano - Mister Colombo loinvitò a Roma per vedere i pro-blemi reali. “Credo che questasarebbe una grande fonte diconforto per voi”, gli disse».

C O LO M B OIl senatore avita EmilioColombo, il 16marzo scorso,nell’aula delSenato dellaRepubblica.Sopra:Colomboincontra allacasa Bianca ilpresidente Usa,Richard Nixon,nel 1971

POTENZA IL CONSIGLIERE COMUNALE DI OPPOSIZIONE, GIUSEPPE MOLINARI

Raccolta differenziata; «ritardie rischio di perdere i finanziamenti»

POTENZA IL SINISTRO È AVVENUTO, ALL’UNA DI NOTTE, IN VIA APPIA

Incidente stradale del sabato seraferiti (lievemente) 4 ragazzi

l La «febbre del sabato sera» nonproduce a Potenza solo vicoli spor-chi, con residui di alcolici e resti dicibo, non solo odori pungenti diurina e altri aromi nauseabondi(basta fare un giro nei vicoli delcentro storico o sulle scalinate del-la zona per credere), ma anchedrammi stradali. Stavolta, per buo-na sorte, l’esito non è stato in-f austo.

È accaduto intorno all’una dellanotte fra sabato e domenica lungola via Appia, nella città di Potenza.

Una Fiat Punto, con quattro per-sone a bordo, è uscita fuori strada.La carrozzeria dell’autovettura -come mostra la fotografia di TonyVece - è andata distrutta. Per buonasorte, gli occupanti non hanno ri-portato lesioni ritenute particolar-mente gravi: sono stati soccorsi daivigili del fuoco e trasportati al-l'ospedale San Carlo dal personaledel «118». Sul posto sono inter-venuti anche i carabineri che ac-certeranno le dinamiche dell'inci-d e n t e.

O LT R E O C E A N OLa grande stampa

americana si è occupatadella sua figura complessa

E U R O PAOltre alle riforme interne,

è stato protagonistadell’integrazione europea

INCIDENTE Incidente stradale in via Appia a Potenza: 4 feriti [foto T. Vece]

POTENZA MESSA IN ONORE DEL POLIZIOTTO UCCISO

«Libera» ricordal’agente Tammone

l Sono trascorsi diciassette anni dall’o m i c i d i o.Era il 10 luglio 1996 quando, in uno scontro a fuoco,perse la vita l’agente scelto della polizia, FrancescoTammone. Aveva 28 anni. Guidava la volante sullaquale ricevette la segnalazione di una lite tra alcuniuomini in un bar di rione Cocuzzo, a Potenza.

In occasione dell’anniversario della sua morte «Li-bera Basilicata» lo ha ricordato con i suoi familiari egli amici con la celebrazione di una messa nellachiesetta di «Santa Maria di Betlehem» del Cestrim aPotenza. «Con la sua vita – ricordano don MarcelloCozzi, vicepresidente nazionale Libera e Anna Ma-ria Palermo, referente regionale dell’associazione -anticipò quello che i magistrati ci hanno detto inseguito: che anche in Basilicata c’è una mafia pe-ricolosa, che il suo nome è basilischi e che anche lorosono capaci di uccidere. È proprio vero che il semecaduto in terra – sottolineano - se muore porta frutto:siamo convinti che l'azione giudiziaria seguita al suoomicidio è il frutto di quel seme morto. Vogliamotutti continuare – concludono - ad impegnarci perchéquel seme continui a portare frutti».

POTENZA CITTÀ

l Raccolta differenziata a Potenza e neicomuni limitrofi: «ci sono ritardi e, se non sirispettano i tempi, si rischia di perdere ifinanziamenti». Lo denuncia il consiglierecomunale di opposizione, Giuseppe Molinari.«Sulla questione - dice - finora è stata fatta piùche altro propaganda. Il progetto è stato pre-sentato nel dicembre 2011 ma ancora siamonella fase preliminare ed i risultati sono sottogli occhi di tutti con l’emergenza sempre die-tro l’angolo. Sorprende che lo stesso Conai e leassociazioni ambientaliste si stiano prestan-do a questa pratica dilazionistica».

Il rischio per i cittadini è di ritrovarsiperiodicamente «a sopportare cassonettistracolmi nonostante la loro puntualità nelpagamento delle salate tasse sui rifiuti». Mo-linari ricorda che «con una delibera di giuntaregionale dello scorso gennaio sono statistanziati circa 9 milioni di euro al fine diincentivare la costituzione di una forma as-sociativa tra i comuni del Potentino per lagestione dei rifiuti attraverso l’individuazio -ne di un unico gestore a servizio dell’a re ametropolitana ma numerose amministrazio-ni, tra cui anche quella di Potenza (capofiladel progetto), avevano espresso difficoltànell’attuare quanto previsto dalla deliberaproponendo alcune modifiche».

«In particolare - prosegue Molinari - neldocumento redatto dai sindaci interessati, econsegnata alla Regione Basilicata per suc-

cessiva approvazione, da parte del Ministero,che stanzia la maggior parte delle risorse perl’attuazione del progetto, si chiede che il Co-mune di Potenza possa affidare la gestione delservizio di raccolta differenziata in houseall’Acta per la sola città capoluogo di regionementre gli altri comuni, entro il 30 giugnoscorso, avrebbero dovuto deliberare nei ri-spettivi Consigli comunali la costituzione diuna forma associativa finalizzata all’indivi -duazione di un gestore unico prevedendo laConferenza dei sindaci quale organo di in-dirizzo e di controllo. Al Comune di Potenza,invece, nella veste di soggetto attuatore ebeneficiario del finanziamento, il compito diattivare le procedure per l’individuazione delgestore unico e le procedure per l’acquisto deibeni strumentali da assegnare ai comuni cheavviano il servizio in forma associata».

Ma così, si osserva, ci sarebbe un «avviodiversificato del progetto Conai» fra Potenzae gli altri comuni. Mentre c’è un crono-pro-gramma da rispettare: «entro il 31 luglio sideve insediare la Conferenza dei sindaci perla gestione associata e dare avvio alle pro-cedure per l’individuazione del gestore uni-co; entro il 31 ottobre va individuato il gestoree avviata a regime l’attività». «L’auspicio -conclude Molinari - è che la tempistica siarispettata per evitare la perdita dell’impor -tante finanziamento legato a scadenze e pervelocizzare i tempi di risoluzione».

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.07.2013 PAG. 11

Sabato 6 luglio 2013II I

L’INTRIGO DEGLI EX ANL’INCHIESTA DELLA PROCURA

I PROGETTI DI TRAIETTAL’esponente materano del partito di Finisperava di gestire i 480 milioni di euro dellafondazione nata da Alleanza nazionale

CORRENTE Pasquale Di Lorenzo e Italo Bocchino

I N DAG I N E Le investigazioni sono affidate alla Squadra mobile

RIMBORSOPOLI L’inchiesta si è intrecciata con la rimborsopoli

La «cricca» voleva gestireil patrimonio di AnUn’intercettazione svela i giochi per amministrare i beni del partito

FABIO AMENDOLARA

l «Ora che va in pensione Donato La-morte sarà Pasquale Di Lorenzo a gestireanche il patrimonio del partito che primadella fusione con Forza Italia è stato fattoconfluire in un fondo patrimoniale».

Carlantonio Traietta, 46 anni, di Miglio-

nico, ne parla a telefono con un suo com-pagno di partito.

Il suo nome era l’ultimo della lista diAlleanza nazionale alle elezioni regionalidel 2005. Ma era anche uno dei due nomiimpressi su un conto corrente che gli in-vestigatori nel 2010 definiscono «di como-

do». Traietta, all’epoca esponente materanodi Alleanza nazionale, insieme a PasqualeDi Lorenzo - indagato nell’inchiesta sui rim-borsi «scroccati» alla Regione Basilicata daiconsiglieri regionali - è transitato in Futuroe libertà. La sua corrente voleva mettere lemani sulla fondazione Alleanza nazionale?400 milioni di euro in immobili e 80 milioni

di euro di liquidità.Questo è il patrimo-nio della destra ac-cumulato negli an-ni a partire dal Mo-vimento sociale ita-liano. Nata conte-stualmente alloscioglimento di Ancon la svolta del Pre-dellino, che di fatto assorbì il partitodi Gianfranco Fini nel contenitore delPdl, la fondazione aveva lo scopo prin-cipale di gestire i beni del partito, gliimmobili e i rimborsi elettorali. Unastruttura che garantiva la continuitàcon An e che quindi poteva incassare isoldi dovuti per la presentazione delleliste alle elezioni del 2006. I beni at-

tualmente sono gestiti da Lamorte, rione-rese di origini e capo storico della segreteriadi Fini (il capo della Squadra mobiledell’epoca, vicequestore aggiunto BarbaraStrappato, chiese di porter acquisire i datidei conti correnti di Lamorte e della fon-dazione). I progetti di Traietta e company

quindi non sono andati a buon fine. Gliinvestigatori - l’inchiesta è condotta dallaSquadra mobile di Potenza - però, oltre araccogliere quella telefonata, hanno cercatodi sbrogliare uno strano giro di assegni chefiniva sul conto corrente di Traietta.

L’inchiesta - che è finita per collegarsi conquella sui rimborsi dei gruppi consiliari

della Regione Basilicata - èpartita dal sequestro, a ca-sa di Traietta, di alcunedistinte di versamento inbianco «con in calce unafirma illegibile».

«Operazioni finanziariedi dubbia natura», le de-finiscono gli investigatoridella Squadra mobile di

Potenza che, seguendo Traietta e Di Lo-renzo, scoprirono che in qualche occasioneincontrarono l’ex vicepresidente del grup-po Pdl alla Camera dei deputati Italo Boc-chino (intercettato indirettamente nell’in -chiesta della Procura di Potenza. Le suetelefonate, però, non sono state trascritte inquanto garantite dall’immunità parlamen-tare). Cosa hanno scoperto gli investigatori:tra il 15 luglio e il 7 dicembre del 2009 sulconto Traietta-Venezia sono stati movimen-tati 493mila euro. Gli undici assegni eranodi un ingegnere di Potenza. I soldi, però,forse non lo erano. Da dove provenivano? Èquello che sta cercando di accertare la Pro-cura di Potenza.

CONTI CONTROLLATILa polizia ha chiesto diverificare i conti della

fondazione e di Lamorte

DOCUMENTOL’intercettazione che

svela il retroscenadella fondazione An

La telefonata è di ottobre del2010, ma è rimasta secretataa lungo in Procura. Ora gliatti dell’inchiesta sui rimbor-si sono stati depositati. E l’in -formativa che contiene la te-lefonata intercettata - che laGazzetta ha potuto consul-tare in esclusiva - è finita traquei faldoni. CarlantonioTraietta è a telefono con uncerto Pino Capocchi. Traiettaall’epoca era un esponentedel partito di Gianfranco Fi-ni. Anche Capocchi sembramolto informato su quantostava accadendo in quel mo-mento storico ad Alleanzanazionale. Ecco il testo dellatelefonata intercettata tra-scritto dagli investigatoridella Squadra mobile di Po-tenza.

C: Carlantonio TraiettaP: Pino Capocchi

C: «...Di Lorenzo»P: «Di Lorenzo»C: «adesso avrà le redini in

mano... allora il segretario di Fi-ni, attualmente è anziano e l’ul -tima volta ha già detto che laprossima lascia la candidatura,lui viene eletto in Basilicata allaCamera»

P: «mh mh»C: «Quindi la prossima volta

lascia tutte le redini... a PasqualeDi Lorenzo»

P: «ah»

C: «sai che Alleanza nazionale,no, si è fusa con... però è rimastaAlleanza nazionale»

P: «come... come partito»C: «come partito. Hanno fatto

u n’associazione dove tutti i pa-trimoni volevano... perchè hannouna sede dico a Bari, 700 metriquadri nel centro... tutti... la sedeè a Roma, Via della Scrofa,ch e. . . »

P: «sì sì, embè...»C: «...è una cosa enorme e vale

miliardi. Quindi hanno messo tut-to in questo fondo patrimoniale...

hanno fatto questo fondo patri-moniale, poi questa fondazioneche a capo c'è Pasquale Di Lo-renzo. Entrerà fra pochissimotempo perchè lascerà tutto... ilsegretario di Fini, come si chia-ma? Donato La Morte»

P: «La Morte»C: «Lascerà tutto a Pasquale.

Capito? Quindi diventeremo...cioè siamo il braccio de... cioè sifidano di noi, tutto quello chef aranno...»

P: «certo eh»C: «...se non gli portiamo

u n’idea nuova, anche con La Rus-sa, quello che c’ha in mano LaRussa, quello che c’ha in manoMatteoli, possiamo entrare dap-pertutto. Nico è con la 3T stannogià facendo qualche conto...»

P: «mh, certo»C: «...qualcosa però adesso la 3T

sta saltando...»P: «la 3T, la 3T sta saltando

eh»C: «sta saltando perchè quella è

di Matteoli, sono amici di Mat-teoli. Ma adesso che... Italo ha giàparlato con Matteoli...»

l «Devo rappresentare, chiedendone lamassima diffusione che appena ricevuta laordinanza ho presentato, al Tribunale delRiesame competente, istanza finalizzata allaimmediata revoca del provvedimento delgiudice per le indagini preliminari di Vallodella Lucania che è assolutamente abnorme,erroneo e destituito di ogni fondamento».

L’avvocato Massimo Maria Molinari (nel-la foto) ha chiesto la revoca dell’obbligo difirma per Giuseppe Gambardella, indagatodalla Procura di Vallo della Lucania inu n’inchiesta sui «diplomifici» che permet-tono agli stu-denti di recupe-rare gli anniscolastici per-duti.

G a m b a rd e l l adall’altro gior-no firma unasola volta in ca-serma a Poten-za su disposizio-ne del gip diVallo della Lu-cania. È considerato un «procacciatore» distudenti per due scuole che sono statesequestrate dalla Guardia di finanza. Gam-bardella è titolare del Cse di Potenza, uncentro di preparazione degli studenti, «as-solutamente estraneo alle vicende dell’isti -tuto coinvolto nella inchiesta», precisa l’av -vocato Molinari.

Gambardella è incensurato ed è la primavolta che finisce in un’inchiesta giudiziaria.A Potenza, però, in una precedente indaginefu indagato suo fratello. Ora è in attesadell’interrogatorio di garanzia che dovrebbesvolgersi a Potenza su rogatoria del gip diVallo della Lucania.

«Lamorte lascerà tutto a Dilorenzoe noi entreremo dappertutto»Il testo della telefonata rimasta a lungo secretata in Procura

BENI DonatoLamorte, exdeputato, è lostorico capodellasegreteriapolitica diGianfrancoFini. Missinodai tempidellasegreteria diGiorgioAlmirante, oraèl’amministratoredei beni dellafondazione diAlleanzaNazionaleNella foto ècon il bracciodestro di FiniItaloBocchino.

BASILICATA PRIMO PIANO

DIPLOMI FACILI LE PRECISAZIONI DEL DIFENSORE

Gambardellaricorre al Riesameper l’obbligo di firma

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.07.2013 PAG. 12

Lunedì 8 luglio 2013IV I

LE RADICI E I PROGETTIIL SUO LEGAME CON ALIANO

MAGISTRATO ED EDUCATRICENel paese dove il Fascismo confinò CarloLevi vuole insediare un Istitutointernazionale per educare allo sviluppo

le altre notizieINIZIATIVA ENTE CAMERALE

Mediazione e ripristinodella obbligatorietàn Professionalità, attenzione a

una variegata gamma di temie una lunga esperienza che haconsentito di affrontare e di-rimere un buon numero dicontenziosi, sono il bagagliodi opportunità che Unionca-mere Basilicata rimetterà incampo, con l’impegno di sem-pre, dopo le recenti disposi-zioni sul ripristino dell’obbli -gatorietà della mediazione.Se ne parlerà domani, alle ore15.30, nella sala convegni del-la Camera di commercio, nelcorso della Tavola rotonda sultema “Mediazione obbligato-ria: si ricomincia?”. L’inizia -tiva è stata promossa daUnioncamere in collaborazio-ne con il Centro studi arbitra-to e conciliazione (Cestar).

ACCREDITAMENTO INPS

La Città Essenzialee i voucher maternitàn Il Consorzio «La Città Essen-

ziale», già accreditato dal Co-mune di Matera per il servi-zio di asilo nido, informa le fa-miglie che le strutture Cap-puccetto Rosso, PalloncinoBlu, L’Albero Azzurro dellaCooperativa Il Puzzle e il Con-fetto, Divertimente, Imparo-la, sono state accreditati an-che dall’Inps quali strutturedi servizi all’infanzia dove po-ter utilizzare il voucher ma-ternità che il ministero delLavoro ha sperimentalmenteintrodotto con decreto del 22dicembre 2012. La presenta-zione delle domande per le fa-miglie sarà consentita fino al10 luglio prossimo.Il bando introduce in via spe-rimentale per gli anni2013-2015 la possibilità per lelavoratrici di richiedere uncontributo economico utiliz-zabile anche per far fronte aglioneri della rete pubblica deiservizi per l’infanzia o dei ser-vizi privati accreditati. Il con-tributo per l’acquisto dei ser-vizi per l’infanzia può essererichiesto in alternativa al con-gedo parentale.

SANITÀ CONVENZIONATA

Radiologia, nuovi serviziin via Dante Alighierin Una nuova opportunità per i

cittadini di Matera e dellaprovincia, che dovranno sot-toporsi a esami radiologicimoderni e affidabili, senza ri-coverarsi. Il Centro Radiolo-gico Lucano raddoppia sedi eservizi: la nuova struttura èdiventata operativa da luglioa Matera, in via Dante Ali-ghieri 82. Oggi, nella nuovasede, alle 19.30, la cerimoniadi inaugurazione della strut-tura.

Una lucana tra i candidatialla Direzione antimafiaSilvana Arbia è una delle due donne, tra i 18 «papabili» per la Dna

GIUDICE Arbia guarda i Sassi da Palazzo Lanfranchi (foto Leonardo Autera)

LA PROPOSTA IL LUOGO IDEALE È MATERA, NE HA LA CERTEZZA IL DIRETTORE DI RAI BASILICATA, FAUSTO TAVERNITI

Per un Forum internazionalesull’informazione ambientale

CITTÀ IDEALEPer un Foruminternazionalesull’informazio -ne ambientaleil luogo idealeè Matera. Lodice il direttoredi Rai Basili-cata, FaustoTa v e r n i t i[foto Pentasuglia]

L’impegno di Silvana ArbiaUna lunga carriera in Italia

e a livello europeoIl nuovo procuratore nazionale antimafia è nominato in

seguito ad un accordo tra Csm e ministero della Giustizia.All’ultimo concorso le domande presentate erano solo otto,oggi sono diciotto. Ma chi è Silvana Arbia, una delle 18 candi-date?Dopo aver esercitato la professione forense a Venezia, 1976, èdiventata magistrato ordinario nel 1979. Da ottobre 1993 a ot-tobre 1999 è stata giudice presso la Corte d’Appello di Milano,I Sezione penale. Nominata magistrato di Cassazione con ef-fetti dal 30 giugno 1999. È stata procuratore internazionaledelle Nazioni Unite dal 1999 al 2008, quando è stata eletta re-gistrar della Corte penale internazionale, il 28 febbraio 2008.Da ottobre 1999 è stata avvocato generale principale pressola Procura del Tribunale internazionale delle Nazioni Unite peril Ruanda. Nel 2007 è stata nominata Chief of prosecutionscon funzioni di alta dirigenza di tutte le attività di prosecutions.Si é occupata di negoziazione tra le Nazioni Unite e l’Italia inordine alla stipula dell’Accordo firmato il 17 marzo 2004 perl’esecuzione, in Italia, dei giudizi emessi dal Tribunale interna-zionale per il Ruanda. È stata Lettore nella materia “I dirittidell’uomo” presso la Libera Università LUISS, Roma,1989-1993 e docente del sistema di salvaguardia dei dirittifondamentali del Consiglio d’Europa, alla scuola ufficiali di po-lizia, Roma, 1990-1992. Consulente per l’organizzazione nongovernativa CRIC sulla protezione dei diritti umani, nell’ambi -to dell’immigrazione. Responsabile del progetto approvato efinanziato dalla Commissione europea sulla tutela dei dirittifondamentali degli immigrati clandestini, nell’ambito dell’an -no europeo contro il razzismo ( 1997).

EMILIO SALIERNO

l Tra i 18 «papabili» per la gui-da della Direzione nazionale an-timafia (Dna), due donne e una èlucana con radici profonde nelM at e r a n o.

Il giudice Silvana Arbia, re-gistrar della Corte penale inter-nazionale dell’Aja, dopo anni diimpegno nei processi per genocidicrimini contro l’umanità e crimi-ni di guerra, concorre per il ver-tice della Dna. Tra qualche giorno,infatti, si procederà alla nominadel procuratore nazionale antima-fia, dopo le dimissioni di PietroGrasso, candidatosi alle ultimeelezioni per il Parlamento ed orapresidente del Senato.

La corsa per la Dna è iniziata afebbraio scorso, quando il plenumdel Consiglio superiore della ma-gistratura ha bandito il concorsoper la Direzione nazionale anti-mafia. Il 3 aprile sono terminate leprocedure per le candidature. L’al -tro nominativo «rosa», oltre aquello di Arbia, è quello di Car-men Manfredda, sostituto procu-ratore generale alla Corte d’Ap -pello di Milano.

Silvana Arbia, che tra gli ultimicompiti all’Aja ha avuto quello divalutare le prove sui crimini com-messi da Gheddafi (prima che fos-se ucciso), nel ruolo di “principaladministrative officer” della Cor-te, è nata a Senise ed ha un fortelegame con Aliano. Nel paese doveil Fascismo confinò Carlo Levi,vuole insediare un Istituto inter-nazionale per educare allo svilup-po, tanto che il Comune materanoha già destinato l’antico PalazzoCaporale quale sede per accoglie-re la struttura. Un progetto nato

dalla collaborazione con don Pie -rino Dilenge, parroco di Aliano, econ il sindaco Luigi De Lorenzo.

Il giudice lucano ha fatto partedel Tribunale internazionale peril Ruanda, esercitando funzioni diprocuratore per i casi di genocidioavvenuti nel 1994. Si è occupata,tra l'altro, di tutto ciò che concernela protezione delle vittime, dei te-stimoni, delle condizioni dei de-tenuti, della difesa, della sicurezzainterna della Corte dell’Aja.

L’Istituto che vorrebbe avviaread Aliano si dovrebbe interessaredi educazione allo sviluppo perpromuovere la conoscenza dei di-ritti fondamentali, la formazione ela ricerca nelle regioni povere, nelrispetto del patrimonio culturale enaturale del territorio.

Lo scorso anno ha partecipato aMatera al convegno sui diritti del-le vittime di crimini internazio-nali e la sua ultima visita nellacittà dei Sassi risale a maggio diquest’a n n o.

Arbia ha preso posizione sullacontestata centrale a biomasse diStigliano, che incide sul territoriodi Aliano, sottolineando, propriosu La Gazzetta del Mezzogiorno,

che «i beni vanno protetti, salva-guardati, le risorse paesaggistichenon vanno messe a rischio. Bi-sogna essere molto oculati per di-fendere il patrimonio culturale,ambientale e storico, presuppostodello sviluppo vero». È affezionataad Aliano, come ha rimarcato inuna nostra recente intervista,«perché è il simbolo di quei piccoli

centri lucani che non si rassegna-no a un destino di solitudine e dinon sviluppo. Aliano è anche l’em -blema dell'umanità che si contrap-pone alle violazioni dei dirittiumani, e che alla fine prevale. Pen-so alla storia di Levi. Ecco perchébisogna proporre la vicenda alia-nese come testimonianza per lenuove generazioni».

l « L’informazione sull'ambiente po-trebbe riuscire a mettere insieme nellaCittà dei Sassi anche i Paesi che hannovisioni differenti sul futuro del Pia-neta». Al termine del Corso di forma-zione ambientale per giornalisti, pro-mosso dalla Rai e dall'Università dellaBasilicata, il Direttore di Rai Basili-cata, Fausto Taverniti, non ha dubbiin proposito. Lancia con determina-zione la proposta di un Forum inter-nazionale sull’informazione ambienta-l e. Si è convinto proprio facendo tesorodelle esperienze maturate anche neigiorni scorsi che si può fare, a Matera.Si può nella città vivente piu antica delmondo. In un luogo innestato nel gran-de bacino di cultura e civiltà che è ilMediterraneo, dove potrebbero ritro-varsi esperti e comunicatori per avan-zare proposte concrete e praticabili inmateria di comunicazione ambientale.

«Sarebbe il miglior modo nel 2014 -sottolinea Taverniti - per poter festeg-giare così dieci anni di Corsi, orga-nizzati in precedenza in Veneto a SanVito di Cadore con l'Università di Pa-dova ed ora grazie ad una perfetta sin-tonia tra l'Università della Basilicata ela Rai. Sarebbe anche una buona oc-casione per dimostrare che di ambientenon se ne parla soltanto una volta l'an-no o in occasione dell'ennesima emer-genza, ma che esiste una precisa vo-lontà di tutelare una risorsa inesti-mabile quanto vulnerabile».

Taverniti ritiene che «l'informazionepuò contribuire fortemente nell'azionedi divulgazione ed educazione». E diquesto fa sapere che ne parlerà prestoanche con il Comitato per Matera 2019,

offrendo ancora «un fiore all'occhiello»per la candidatura del prossimo anno.

«L'impegno assunto al termine delCorso di Matera - prosegue il direttoredi Rai Basilicata - con i colleghi inviatida diverse testate nazionali, è quello diestendere ad un confronto internazio-nale le tematiche ambientali tra chiraccoglie e diffonde notizie, muovendoda istanze o dalla osservazione di fe-nomeni piu o meno comuni in tutto ilmondo, con la manifesta volontà di farcrescere nei rispettivi Paesi una mag-giore e condivisa consapevolezza chesappia conciliare sviluppo e qualità

della vita».Con evidente chiarezza, la speranza

che alimenta la proposta di Tavernititravalica le pratiche orali, che hannosempre dato buona prova di sapersiorganizzare da queste parti. Oltre cheparlare bisogna fare, non distruggere.Se molti giornalisti riuniti nello stesoposto potessero occuparsi da vicino an-che della Basilicata e magari prenderecoscienza delle mortificanti forme dicolonizzazione in atto in questa regio-ne, non solo l’immagine, ma anchel’ambiente lucano potrebbe trarne unconcreto vantaggio.

VERSO L’AC C O R D OTra qualche giorno

la nomina del procuratoredopo il ritiro di Grasso

IN TRIBUNALE Silvana Arbia alla Corte internazionale dell’Aja

MATERA CITTÀ

Page 13: la macroregione per la Natuzzi...Bene cio no al 31 dicembre Basterebbe già solo la fo - togra a scelta dal New York Times per compren - dere quale importanza abbia voluto dare il

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.07.2013 PAG. 13

Domenica 7 luglio 2013IV I

MEMORIA & SHOWSI RIPETE L’APPUNTAMENTO ESTIVO

IL CALENDARIOIl cinespettacolo durerà fino al prossimo 14settembre. In scena ogni venerdì e sabatoestivo, e ad agosto anche i mercoledì

Il ritorno della Grancia14 anni di cinespettacoloL’epopea del brigantaggio con 300 volontari e Michele Placido

MARIA VITTORIA PINTO

l Trecento figuranti, tutti volontari, unitiper ripercorrere, dal 5 luglio al 14 settembre, la«Storia bandita». Lo spettacolo, per la stagione2013, ha preso il via venerdì con la parte-cipazione straordinaria dell’attore – re gistaMichele Placido e durerà fino al prossimo 14

settembre, ogni venerdì e sabato estivo, e adagosto anche tutti i mercoledì. «La Storia Ban-dita» mette in scena uno dei capitoli più fieri,controversi e dolorosi della memoria storicalucana. Il protagonista è Carmine Crocco, ca-pobrigante che, dopo l’Unità, guidò la rivoltacontro il nuovo Regno d’Italia. Un moto ribelle

scaturito dal mancato rispetto, da parte delleistituzioni, della speranza di riscatto civilesuscitata da Garibaldi. Troppo spesso liqui-dato come episodio criminale, il brigantaggioesprime certamente una ben maggiore com-plessità. Nel cinespettacolo della Granciaavengono esaltati gli ideali di libertà e so-lidarietà. Ideali che ancora oggi echeggiano

tra queste montagne,eterne testimoni deifatti di sangue che lehanno macchiate.

Una produzioneimportante e ultra-decennale (siamo or-mai alla quattordice-sima edizione) che siavvale della parteci-pazione in voce di attori come MichelePlacido, Orso Maria Guerrini, PaoloFerrari e Lina Sastri. Fra la rappre-sentazione degli scontri cruentidell’esercito regio e degli uomini agliordini del generale dei briganti, Car-mine Crocco, salgono le musiche, tra-scinanti ed emozionanti. Tra gli autori,il compianto Lucio Dalla e Antonello

Ve n d i t t i .Una storia minore, quella dei «cafoni» lu-

cani, forse perché storia di vinti e non vin-citori, eppure non meno affascinante. Nonsempre spiegata dalla storiografia ufficialealla luce delle effettive ragioni che portarono ausare la violenza per l’affermazione dei propri

diritti. Una pagina difficile, per la Basilicata, eper l’intero Sud, che soltanto tra il 1861 e il 1872costò la vita a oltre 260mila persone cadute inbattaglia o condannate a morte. Il Cinespet-tacolo ci conduce nel cupo e affascinante mon-do dei briganti, di uomini con la loro umanitàe le loro miserie. Le speranze, gli orrori, lavoglia di riscatto. Lo fa attraverso straordinari

effetti speciali e oltre 300 fi-guranti in costume, all’in -terno di un format artisticodi livello internazionale.3000 posti a sedere e 25milametri quadrati di palcosce-nico all’aperto, nello splen-dido anfiteatro naturaledella foresta della Grancia.Un teatro su un dorso di

montagna incantevole che ha per scenografiala vegetazione e per sipario la notte.

«La Storia Bandita» è una rappresentazioneche mescola diversi linguaggi artistici, dalteatro, al cinema, al musical. Un’esperienzache coinvolge tutti i sensi, dando allo spet-tatore la sensazione di trovarsi dentro un setcinematografico che prende forma sotto i suoiocchi. Un’esperienza unica, resa tale dai pro-tagonisti: volontari che hanno deciso, per pas-sione e attaccamento alle proprie radici, diesibirsi solo per «raccontare la nostra storia»,senza percepire alcuna retribuzione, da 14anni, sempre con lo stesso entusiasmo. È gra-zie a loro che lo spettacolo della Grancia puòc o n t i nu a re.

LA STORIA BANDITASi rappresenta la vicendadel brigantaggio lucanoe del generale Crocco

LO SPETTACOLOPer la prima volta

l’attore ha assistitoalla rappresentazione

l «Grazie a Dio siamo un’Italiaunita, quindi pensare di chi sono lecolpe o se il brigantaggio è stato unfenomeno di carattere esclusiva-mente delinquenziale o patriottico,non cambia il suo significato: un fe-nomeno che ha unito il meridioneper difesa». Così Michele Placidocommenta la storia dei briganti dellaGrancia. Da oltre 13 anni l’attore ita-liano presta la sua voce al perso-naggio di Carmine Crocco, generaledei briganti, originario della Basi-licata. Per la prima volta Placido hapotuto assistere alla rappresentazio-ne de «La storia bandita».

«Questi briganti, questo popolo dicafoni – continua Michele Placido –avevano sicuramente le loro giusteragioni per rivoltarsi contro l’Unitàd’Italia. Il brigantaggio è un espres-sione di pancia». Non può essere piùraccontata come un tempo, secondol’attore, la storia dei briganti: «Rac-contare la storia non è facile. Bi-sognerebbe cominciare col raccon-tare che cos’era prima l’Italia. Lapovera gente ha sofferto sia sotto iborboni che sotto i piemontesi; an-che oggi che siamo in democrazia lagente più umile soffre, ci sono sti-pendi da fame, ci sono pensioni dafame. Potremmo cominciare col rac-contare che continuano sempre i so-prusi dei ricchi sui poveri, ma unbambino oggi, nel 2013, capirebbecosa significa la parola povero? Lecose sono cambiate, i bambini di og-gi non vogliono essere poveri, vo-gliono partecipare alla ricchezza delmondo. Bisognerebbe cominciare il

racconto con c’era una volta un bri-gante che voleva comprare tantii-pad ai suoi bambini che volevanogiocare. Ecco cambia la storia per-ché cambiano i bisogni primari, ora ibambini vogliono il cellulare e non ilpezzo di pane. Per questo si può rac-contare il brigantaggio di ieri sottoforma di storia, poiché non ha nullaa che fare con la storia di oggi».

E la storia dei briganti viene rac-contata nel meraviglioso parco dellaGrancia, perfetto palcoscenico na-turale. «Ci sono degli straordinarieffetti speciali per questo cinespet-

tacolo – spiega Jean Francois To-uillard, direttore artistico – ma ciòche lascia a bocca aperta, secondome, è il calore e l’umanità che spri-gionano questi volontari durante lorappresentazione. Questo legamefra le sofisticatissime tecnologie usa-te e gli uomini, le donne e i bambiniche sono sulla scena, lascia senzafiato. Uno spettacolo talmente bello esuggestivo che bisogna vedere con ipropri occhi e ascoltare con orecchiee cuore». «È stata una bellissimaesperienza – sottolinea ErminioTruncellito, attore-regista lucano –

la mia collaborazione con i ragazzidella Grancia. Il progetto è quello diunire nel parco le realtà culturalidella Basilicata; portare, come rap-presentante del Parco Letterario Isa-bella Morra, la storia della poetessalucana per farla conoscere. Noi, aValsinni, partiamo il 13 luglio, pertutta l’estate, mettendo in scena, peri vicoli del paese, Isabella. E la cosache ci accomuna è che anche fra dinoi ci sono dei volontari che voglio-no raccontare per non dimentica-re » .

[marvi. pin.]

Giornata specialeWeekend alla Grancia

Il week-end alla Grancia comincia alleore 11, con l’apertura dei cancelli e la visita alparco e alla «Corte degli Animali». Si puòpasseggiare a dorso d’asino. E magari farsiportare all’apertura del «Borgo Mercato». Ilpranzo, immersi nella natura, è alle 13 pres-so le locande del parco. Alle 15, dopo la sie-sta, altri appuntamenti: animazione di musi-ca popolare, laboratori creativi e la visitaall’accampamento medioevale dove, fino al-le 18.30, si può assistere alla dimostrazionedi tiro con l’arco degli Arcieri Leoni di Poten-za.Per chi vogliacalarsi neipanni di «Ro-bin Hood», lapossibilità discagliare qual-che freccia,dai più picciniai più grandi,sempre sottola supervisio-ne degli esper-ti arcieri luca-ni. Lo spetta-colo dei «Bu-rattini», si spera, ripartirà venerdì prossimo.Anche lo spettacolo di falconeria, quest’an -no, partirà con ritardo ma, dalle ore 11.30 èpossibile seguire visite guidate nell’area fal-coneria con il maestro falconiere Michele La-cerenza. Alle 18.30 intrattenimento con lospettacolo d’arte varia «Cum Avibus» – Rac -conti di Falconeria, a cura dell’associazioneCentiforme. Dalle 15 alle 21 Angolo della Lu-canità. La domenica è per i bambini: per tuttii piccoli visitatori ingresso 5 euro. [marvi.p.]

«Grazie a Dio ora siamo un’Italia unita e a Sudle plebi hanno sofferto coi Borboni e coi Savoia»Il commento dell’attore Michele Placido che, da 14 anni, «presta» la voce a Carmine Crocco

C I N E S P E T TAC O LONel serviziofotografico diTony Vece leimmagini delcinespettacolo«La storiabandita» cheèricominciato,daquest ’ultimow e e ke n d ,nell’ambitodelle iniziativeproposte allaGrancia, apochichilometri daPo t e n z a

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