La logica di Aristotele

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La logica di Aristotele. Un dialogo immaginario. Certo che ci sono rimasto male per il comportamento di Grazia; ma non mi sembra proprio il caso di dirglielo. Ma non hai detto che ‘ L’amicizia è un valore fondamentale nella tua vita ’, e che ‘ L’amicizia si basa sull’assoluta sincerità ’?. - PowerPoint PPT Presentation

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Un dialogo immaginario

Furio Sofia

Certo che ci sono rimasto male per il comportamento di Grazia; ma non mi sembra proprio il caso di dirglielo.

Ma non hai detto che ‘L’amicizia è un valore fondamentale nella tua vita’, e che ‘L’amicizia si basa sull’assoluta sincerità’?

Si, certo.

E non dice sempre che ‘Grazia è la tua migliore amica’

Si, lo è.

E poi però affermi che ‘Non vuoi dire a Grazia cosa pensi sinceramente di lei’?

Non ti capisco Furio. Sei proprio illogico!

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Alcune prime domande sul dialogo

La logica di Aristotele

• Che cosa sta cercando di fare Sofia?

• Perché accusa Furio di non essere logico?

• E cosa intende dire dicendogli che non è logico?

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Per iniziare a rispondere

• Sofia sta facendo un ragionamento.

Devo essere sincero con Grazia

L’amicizia si basa sulla sincerità

Grazia è la mia migliore amica

Conclusione del ragionamento

Premessa del ragionamento

Premessa del ragionamento

Affermazione non accettata da Furio

Affermazioni accettate da Furio

a)

b)

c)

Se si accettano a) e b), allora si deve accettare necessariamente anche c)

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Per iniziare a rispondere

La logica di Aristotele

• Sofia sta cercando di spostare l’attenzione di Furio dal contenuto specifico della discussione alla forma generale del ragionamento per metter in luce la sua scorrettezza logica.

• La logica è quella disciplina che studia i metodi e le tecniche che garantiscono la correttezza del ragionamento, a prescindere dal loro contenuto particolare. – Essa, quindi, ha a che fare con i ragionamenti. – O meglio, ha a che fare con la loro forma al

fine di stabilire quali siano corretti e quali no.

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Altre domande

• Perché si dice che un’affermazione è vera e un ragionamento è corretto?

• E non che un’affermazione è corretta e un ragionamento è vero?

• Che cosa è esattamente un ragionamento?• Che cosa è la forma del ragionamento?• Quante forme di ragionamento esistono? • Come si fanno a riconoscere i ragionamenti corretti da

quelli non corretti?

• Che differenza c’è tra intuire e ragionare?

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Altre domande

• Gli attributi «vero» / «falso» o «corretto» / «scorretto» si riferiscono a entità linguistiche o a pensieri?

1. L’oggetto Grazia (la persona in carne ed ossa)

2. Il pensiero Grazia (l’immagine mentale che si forma nella mia mente quando penso all’oggetto Grazia)

3. La parola Grazia (l’entità linguistica scritta od orale che uso per comunicare a me stesso o altri il pensiero di Grazia?

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Enunciato e proposizione

• Enunciato = espressione linguistica che descrive uno stato di cose.

• Proposizione o contenuto proposizionale di un enunciato = il significato, il pensiero, che ci

viene comunicato da quel determinato enunciato.

Esempio:• “l’anima è immortale”, “l’anima non muore”, “la morte non

colpisce l’anima”, “the soul is immortal” sono quattro enunciati diversi che esprimono però la stessa proposizione, che hanno lo stesso contenuto proposizionale.

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Proposizioni ed enunciati e dichiarativi

• Stretta correlazione tra proposizioni ed enunciati• Il linguaggio viene usato non solo per descrivere stati di

cose ma anche per dare ordini, per elaborare delle ipotesi, per chiedere favori, ecc.. – Per esempio possiamo dire “la porta è chiusa”, ma anche “per

favore, apri la porta”, oppure “è aperta la porta?”, – Solo la prima frase descrive uno stato di cose e quindi può essere

vera o falsa; non ha invece alcun senso chiedersi se le ultime due frasi siano vere o false.

• La logica si limita a studiare quelle proposizioni o quegli enunciati che descrivono degli stati di cose e che quindi possono essere veri o falsi; quindi quando si parla di proposizioni o enunciati si intende proposizioni dichiarative o enunciati dichiarativi.

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Gli scritti logici di Aristotele

• Aristotele può essere considerato il più grande logico di tutti i tempi.

• Non usa mai il termine logica, preferisce usare il termine “analitica” (da análysis “scioglimento”, “risoluzione”) l’arte di scomporre il ragionamento nei suoi elementi costitutivi, per valutarne la correttezza.

• La logica non rientra nella classificazione aristotelica delle scienze.

• L’oggetto della logica è la forma comune a tutte le scienze, e cioè il procedimento dimostrativo, che è usato in tutte le scienze.

• Organon – Scritti messi insieme da discepoli immediati di Aristotele. – Nome dato da Alessandro di Afrodisia Vi secolo d.C.)

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Gli scritti logici di Aristotele

Organon:– Categorie– Sull’interpretazione– Analitici Primi– Analitici Secondi– Topici– Elenchi sofistici

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L’Analitica Aristotelica

All’inizio degli Analitici Primi Aristotele definisce – senza darle un nome – la scienza che si accinge a ricercare:

Occorre dire, anzitutto, quale oggetto riguardi ed a quale disciplina spetti la presente indagine, che essa cioè riguarda la dimostrazione e spetta alla scienza dimostrativa; in seguito, bisogna precisare che cosa sia la premessa, cosa sia il termine, cosa sia il sillogismo, quale sillogismo sia perfetto e quale imperfetto; …

Aristotele, Analitici Primi, Libro Primo A 1 24a

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Pensiero e linguaggio

• Per Aristotele i predicati ‘vero’ e ‘falso’ si riferiscono primariamente ai pensieri. La verità o falsità del linguaggio parlato (e di quello scritto) è derivata:

Ordunque, i suoni della voce sono simboli delle affezioni che hanno luogo nell’anima, e le lettere scritte sono simboli dei suoni della voce. Allo stesso modo poi che le lettere non sono le medesime per tutti, così neppure i suoni sono i medesimi; tuttavia, suoni e lettere risultano segni, anzitutto, delle affezioni dell’anima, che sono le medesime per tutti e costituiscono le immagini di oggetti, già identici per tutti. […] D’altro canto, come nell’anima talvolta sussiste qualcosa, cui spetta necessariamente o di essere vero o di essere falso, così avviene pure per quanto si trova nel suono della voce.

Aristotele – Dell’espressione, 16a 4

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I discorsi dichiarativi

Aristotele esclude dal campo della logica gli usi del linguaggio che non descrivono fatti, stati di cose:

Dichiarativi sono, però, non già tutti i discorsi, ma quelli in cui sussiste un’enunciazione vera oppure falsa. Tale enunciazione non sussiste certo in tutti: la preghiera, ad esempio, è un discorso, ma non risulta né vera né falsa. Prescindiamo dunque dagli altri discorsi, dal momento che l’indagine al riguardo è più pertinente alla retorica o alla poetica. Il discorso dichiarativo spetta invece alla presente considerazione

Aristotele –Dell’espressione, 17a 3-9

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I termini

Termine = La parte significativa più piccola del discorso

• un nome - per esempio, “Fido” o “cane” • un verbo – per esempio, “abbaia” o “mangia”

• “cane”, “ca”, “c”

• è dotato di significato,• non può essere né vero né falso. • Pronunciare o scrivere un termine non fornisce alcuna

informazione.

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I termini

Chiamo termine, d’altro canto, l’elemento cui si riduce la premessa, ossia tanto il predicato quanto ciò di cui si predica il predicato.

Aristotele, Analitici primi, I, 1, 24b17

Tuttavia, una sola sillaba del termine ‘uomo’ non ha alcun significato. Neppure nella parola ‘topo’, difatti, risulta significativa la sillaba ‘po’: si tratta piuttosto, in tal caso, di un semplice suono.

Aristotele –Dell’espressione, 16a 30

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I giudizi

Giudizio = la congiunzione di un nome e di un verbo. • Descrive uno stato di cose• Fornisce un’informazione e quindi può essere vero

o falso.– Un enunciato è vero se descrive come stanno

effettivamente le cose; – è falso altrimenti; – per esempio, l’enunciato “Fido abbaia” è vero se e solo

se Fido (la cosa designata dal nome “Fido”) abbaia (compie l’azione designata dal verbo “abbaia”).

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I giudizi

• L’espressione di un pensiero procede componendo e dividendo.

• I giudizi combinano termini.• Il giudice attribuisce il predicato «colpevole» o

«innocente», descrive uno stato di cose.

L’affermazione è il giudizio che attribuisce qualcosa a qualcosa. La negazione invece è il giudizio che separa qualcosa da qualcosa.

Aristotele – Dell’espressione, 6, 17a 25

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I giudizi

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• “l’uomo è un animale”, • “Marcello corre”, = “Marcello è corrente”• “i diavoli sono brutti”,

formula generica “X è Y”

dove sia X che Y sono termini la cui relazione è stabilita dalla copula “è”. La particella “è” (copula) non esprime né l’esistenza di X, né l’identità tra X e Y.

Possiamo esprimere il rapporto tra i X ed Y in vari modi: • “X è Y”, • “X ha la proprietà Y”, • “Y si predica di X”, • “la cosa che è X è anche Y”, • “l’insieme degli X è contenuto nell’insieme degli Y”, ecc..

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I giudizi

• “i diavoli sono brutti”,

• “tutti i diavoli sono brutti”

• “i diavoli non sono brutti”;

• “alcuni diavoli sono brutti”

Qualità: affermativi o negativi Quantità: singolari, particolari, universali, indefiniti.

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I giudizi

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Poiché tra gli oggetti alcuni sono universali, altri invece singolari (chiamo ‘universale’ ciò che per natura si predica di parecchi oggetti, e per contro ‘singolare’ ciò che non si predica di parecchi oggetti: uomo, ad esempio, fa parte degli oggetti universali, mentre Callia fa parte dei singolari), è così necessario dichiarare che qualcosa appartiene, o non appartiene, ora ad un oggetto universale, ora ad un oggetto singolare.

 Aristotele – Dell’espressione, 7, 17a 39

Dichiarare l’appartenenza e la non appartenenza all’oggetto universale presentato in forma universale, intendendo ad esempio “ogni uomo è bianco”, “nessun uomo è bianco”.

 Aristotele – Dell’espressione, 7, 17b 5

Dichiarare l’appartenenza e la non appartenenza agli oggetti universali non presentati in forma universale, intendendo ad esempio “uomo è bianco”, “uomo è non bianco”.

Aristotele – Dell’espressione, 7, 17b 5

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La tavola dei giudizi

adfirmo nego

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Il ragionamento

• Formulare dei giudizi non significa ragionare.

• Un’argomentazione si ha solo se i giudizi sono collegati tra loro da nessi necessari che obblighino a passare da alcuni giudizi (le premesse) ad un altro giudizio (la conclusione).

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Il ragionamento

Il sillogismo, inoltre, è un discorso in cui, posti taluni oggetti, alcunché di diverso dagli oggetti stabiliti risulta necessariamente, per il fatto che questi oggetti sussistono. Con l’espressione “per il fatto che questi oggetti sussistono” intendo dire che per mezzo di questi oggetti discende qualcosa, e d’altra parte, con l’espressione “per mezzo di questi oggetti discende qualcosa” intendo dire che non occorre aggiungere alcun termine esterno per sviluppare la deduzione necessaria.

Aristotele – Analitici Primi, I (A), 1, 24b 20

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Ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo

Tutti gli studenti del III B sono intelligenti

Tutti gli studenti del III B Liceo sono studenti del Liceo Manfredi Azzarita

Tutti gli studenti del Liceo Manfredi Azzarita sono intelligenti

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Ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo

Tutti gli studenti del 3° B sono intelligenti

. . .Pala Davide è intelligentePala Federica è intelligente. . .Zumbo Daniele è intelligente

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Ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo

Tutti gli studenti del 3° B sono intelligenti

Tutti gli studenti del 3° B sono studenti del Liceo scientifico Azzarita

Tutti gli studenti del Liceo scientifico Azzarita sono intelligenti

. . .Pala Davide è intelligentePala Federica è intelligente. . .Zumbo Daniele è intelligente

Tutti gli studenti del 3° B sono intelligenti

Ragionamento deduttivo ragionamento induttivo