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CARITAS DIOCESANA BERGAMASCA Uff: PACE & SERVIZIO CIVILE Via del Conventino, 8 24125 BERGAMO Tel. 035-4598400 – Fax. 035-4598401 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.caritasbergamo.it SINTESI PROGETTO AREA DISAGIO ADULTO LA LINEA SOTTILE_BERGAMO 1. ENTE DI RIFERIMENTO DEL SERVIZIO Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano di solidarietà. Caritas diocesana Bergamasca La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie. Tra i mandati statutari: a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo; b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate; c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione; d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana; L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA BERGAMASCA, Via Conventino, 8 – 24125 Bergamo – Tel 035/4598400 – Fax 035/4598401 – Email [email protected] Persona di riferimento: Aldo Lazzari.

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CARITAS DIOCESANA BERGAMASCA Uff: PACE & SERVIZIO CIVILE Via del Conventino, 8 24125 BERGAMO Tel. 035-4598400 – Fax. 035-4598401 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.caritasbergamo.it

SINTESI PROGETTO AREA DISAGIO ADULTO

LA LINEA SOTTILE_BERGAMO

1. ENTE DI RIFERIMENTO DEL SERVIZIO Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano di solidarietà. Caritas diocesana Bergamasca La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie. Tra i mandati statutari:

a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo;

b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate;

c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione;

d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;

L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA BERGAMASCA, Via Conventino, 8 – 24125 Bergamo – Tel 035/4598400 – Fax 035/4598401 – Email [email protected] Persona di riferimento: Aldo Lazzari.

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2. LE SEDI DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO

A. SEDI DI ATTUAZIONE PER I SERVIZI DI PRIMA ACCOGLIENZA

1) Nuovo Albergo Popolare La Comunità di prima Accoglienza è situata nella struttura Nuovo Albergo Popolare. Il NAP nasce come di dormitorio per i senza dimora nel 1956 con il mandato di dare risposta ai bisogni primari delle persone che si trovano in condizione di esclusione sociale. Nei primi anni ‘90 l’ente gestore del NAP, l’Associazione Opera Bonomelli, si dota di un nuova missione istituzionale: il reinserimento sociale delle persone accolte. Per la realizzazione dl nuovo mandato il servizio viene riorganizzato in 5 comunità. Tra queste vi è la Comunità di Prima Accoglienza che svolge una funzione di prima accoglienza e osservazione degli ospiti che successivamente transiteranno nelle altre comunità presenti nella struttura. Il servizio si rivolge prevalentemente all’utenza del capoluogo ma svolge anche un ruolo di accoglienza provinciale. In questi anni si è infatti consolidato da una parte la collaborazione con i servizi cittadini e dall’altra la collaborazioni con gli ambiti provinciali. Una comunità di prima accoglienza e 4 comunità che svolgono un funzione di accompagnamento progettuale (Tossicodipendenti, alcoolisti, disagio generico, disagio psichiatrico). I soggetti accolti in ciascuna comunità sono circa 15 adulti, maschi, provenienti prevalentemente dal tessuto sociale bergamasco. Da alcuni anni vengono accolti soggetti stranieri con le stesse tipologie di disagio degli italiani. Servizi offerti dal NAP:

- PRONTO INTERVENTO

mensa diurna e serale in collaborazione con la Caritas Diocesana Bergamasca e l’Associazione Diakonia ONLUS

accoglienza notturna per emergenze

infermeria diurna per emergenze sanitarie

servizio doccia per una mattina a settimana - COMUNITA’ RESIDENZIALE

Settore prima accoglienza

Settore psichiatrico

Settore dipendenza da Alcool

Settore dipendenza da sostanze stupefacenti

Settore disagio generico Hanno diritto ad usufruire di tutti questi servizi soggetti multiproblematici in carico ai SerT (tossico o alcoldipendenti) e da questi segnalati. 2) Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon Il centro Zabulon è un servizio della Caritas di Bergamo e si situa in una struttura apposita nel complesso della sede della Caritas Diocesana. Il quartiere che ospita la struttura è semi periferico, nella zona sud ovest della città, la quale è caratterizzata dalla presenza della stazione dei treni non poco distante. Come è facilmente immaginabile l’area è frequentata da soggetti multiproblematici e al margine della società (tossicodipendenti, alcolisti, prostitute etc..), ma è anche una zona con molti servizi e agenzie del terziario (Sede del Sindacato CISL , Opera Bonomelli, Casa del giovane, Patronato S.Vincenzo etc) e quindi non residenziale ma di transito. L’utenza del centro Zabulon comprende persone con le problematiche più varie: persone con problemi mentali, tossicodipendenti, senza fissa dimora, spacciatori, prostitute, etilisti, persone indigenti economicamente e immigrati con problemi di marginalità. Il servizio è considerato di bassa soglia o di riduzione del danno e offre una mensa (diurna e serale), il servizio docce, un guardaroba. Sulla base di uno specifico progetto educativo predisposto dal Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas le persone accedono a tali servizi. L’utenza accolta proviene da tutta la provincia di Bergamo: il 40% del totale dei beneficiari di Zabulon sono immigrati extracomunitari, per un totale di 60 accessi alla settimana. I servizi coinvolti nei progetti personali sono molteplici e dipendono dalla situazione del singolo.

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Solitamente il centro di ascolto condivide gli obiettivi con i servizi sociali di riferimento e con gli educatori di Zabulon che rimandano sistematicamente all’operatore di riferimento le osservazioni registrate durante il passaggio dei singoli utenti nel servizio. Servizi offerti dal Centro Pluriservizi Zabulon:

- GUARDAROBA E DOCCE

Gli interventi hanno l’obbiettivo di ridurre il danno e consentire a chi vive la strada un luogo in cui poter ricominciare ad aver cura di sè.

Hanno diritto ad usufruire di questi servizi soggetti multiproblematici in carico ai servizi sociali segnalati dal centro di Primo Ascolto.

- MENSA

Gli interventi hanno l’obbiettivo di soddisfare i bisogni primari. 3) Fondazione Diakonia dell’Isola Giovanni XXIII Le Parrocchie cattoliche presenti sul territorio dell’Isola Bergamasca e il Pontificio Istituto Missioni Estere di Sotto il Monte Giovanni XXIII, nello spirito della testimonianza della carità e della Diakonia evangelica verso i più poveri e i più deboli, hanno avviato nel passato una fattiva collaborazione tra loro nel campo dell’attività socio-assistenziale, educativa e culturale, in stretto rapporto con gli Enti locali e le realtà del territorio attente a queste problematiche. Da questa esperienza è maturata sempre più la necessità di un coordinamento forte e di un più stretto collegamento con gli Enti locali per ottimizzare le risorse e dare unità di orientamento con maggiore efficacia, anche dal punto di vista giuridico. Da qui nasce la Fondazione Diakonia dell’Isola, lo strumento giuridico attraverso il quale:

- i centri di primo ascolto e coinvolgimento di tutte le Caritas Parrocchiali del territorio si coordinano, si formano e vengono fattivamente sostenute nelle loro attività.

- sono gestiti tutti i servizi dell’immigrazione relativi alle regolarizzazione delle Caritas parrocchiali e di alcuni comuni del territorio dell’Isola Bergamasca.

- sono raccolti i dati relativi alle persone senza dimora e in grave marginalità dell’ambito territoriale. La fondazione opera nel territorio del Vicariato n. 13 costituito da 20 parrocchie , e insiste sull’ambito territoriale n. 12 di Bergamo che raggruppa 24 comuni, con cui si collabora nell’attività in generale di segretariato sociale attraverso gli 8 CPAC Caritas.

B. SEDI DI ATTUAZIONE PER I SERVIZIO DI RE-INSERIMENTO E ACCOMPAGNAMENTO

4) Casa San Michele La Casa alloggio socio-sanitaria a bassa intensità San Michele nasce su iniziativa dell’Associazione Comunità Emmaus nel 1989 come prima risposta al “problema AIDS” nella provincia bergamasca, per offrire accoglienza per quanti vivono la drammaticità della malattia nella solitudine e nell’abbandono. La struttura può ospitare un massimo di 5 ospiti in regime residenziale e 2 ospiti in regime diurno. Nel corso del 2013, sono stati accolte un totale di 9 persone in regime residenziale e 4 persone in regime diurno. Casa San Michele si è specializzata in uno dei settori maggiormente problematici – e nel contempo privi di risposte: quello degli Istituti Penali con alta incidenza di detenuti tossicodipendenti con AIDS e sindromi correlate. Per valutare l’evoluzione dei percorsi individuali e monitorare l’attività svolta sono previsti momenti strutturati di verifica e supervisione. I progetti personalizzati sono verificati con cadenza settimanale a cura dell’equipe degli operatori, con l’eventuale integrazione di altre figure professionali. Gli operatori stessi e i volontari partecipano a periodiche verifiche (normalmente mensili) sull’andamento del gruppo e del modello organizzativo. L’iter dell’accoglienza prevede che la proposta di inserimento presso la struttura sia proposta dal servizio segnalante all’organo competente del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL, che valuta la richiesta definendo un’ipotesi di piano di assistenza comprensivo di tempi di attuazione e di verifica. L’equipe della struttura valuta la proposta di inserimento e il piano di assistenza proposto, incontra il soggetto segnalato

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ed eventualmente i suoi familiari, decide in merito all’accoglienza e definisce il progetto assistenziale individualizzato.

C. SEDI DI ATTUAZIONE PER I SERVIZI DESTINATI ALLE DONNE ANCHE CON MINORI A CARICO

5) Fondazione Casa Amica ONLUS - Donne e Minori La Fondazione Casa Amica ONLUS gestisce 250 alloggi distribuiti nella provincia di Bergamo e svolge attività di consulenza e promozione su tutto il territorio provinciale. La sede operativa è composta da 3 locali più servizi più un open space con 11 postazioni di PC, 2 delle quali a disposizione dei volontari in servizio. I destinatari delle azioni di Casa Amica sono:

- gli oltre1.000 utenti inseriti presso gli alloggi e accolti presso le strutture di seconda accoglienza per immigrati.

- gli Enti locali destinatari delle attività di promozione e consulenza sul tema delle politiche abitative; - organismi del terzo settore, della Caritas, dei servizi sociali con cui collabora sul tema dell’abitare e

dei servizi di accompagnamento all’autonomia abitativa e sociale. La casa di accoglienza Casa a Colori è in via Longuelo n.144 (a 20 mt. dalla sede della fondazione). Casa a Colori è una struttura di accoglienza composta da 5 alloggi (2 trilocali e 3 bilocali) e un nido famiglia per donne sole o con figli a carico che, a seguito di crisi o di altri problemi contingenti, si trovano in situazione temporanea di bisogno o disagio abitativo. Casa a colori è un’iniziativa di Casa Amica che si avvale della collaborazione di partners sia nella gestione che nella segnalazione e invio di casi: Parrocchia della Beata Vergine Immacolata in Longuelo, Cooperativa sociale Interculturando, Centro per il Bambino e la Famiglia dell’ASL, Comunità Ruah, Caritas Diocesana, il Centro Aiuto alla Vita, il Comune di Bergamo. Attualmente le donne accolte sono 10 di differente nazionalità, 6 delle quali madri sole con un totale di 8 figli minori, 5 dei quali da 0 a 5 anni. I bambini vanno da un’età compresa tra i 3 mesi e i 10 anni. Le donne svolgono diversi lavori: alcune sono attualmente disoccupate, mentre le altre svolgono lavori di cameriera, colf, lavori di assemblaggio, operaia. Servizi offerti dal progetto “Casa Amica – Casa a colori” ACCOGLIENZA DONNE

- Accoglienza - Accompagnamento all’autonomia

NIDO FAMIGLIA

- Accoglienza - Alleggerimento famigliare

6) Casa Palazzolo 80 Il progetto si trova in “Casa Palazzolo 80” con sede in locali messi a disposizione delle Suore Poverelle di Bergamo in Via Don Luigi Palazzolo, 80. È dislocata a fianco di un dormitorio femminile e di appartamenti messi a disposizione a mamme con minori che hanno necessità temporanea di un alloggio. La comunità “Casa Palazzolo 80”, che ospita donne che scontano la pensa alternativa al carcere, è un punto di passaggio dalla detenzione verso una vita libera e autonoma. Il contatto con l’ambito carcerario di Bergamo è assicurato dalla presenza lavorativa in questa realtà di una delle suore che vive nella comunità (OLP del ragazzo in servizio civile). I contatti e le relazioni con il territorio sono possibili grazie ai volontari che frequentano la Casa e per la collaborazione con l’Associazione Carcere e Territorio, che opera nella realtà bergamasca. La struttura, inoltre, non è solo vincolata al territorio bergamasco in quanto offre la possibilità di accoglienza anche a donne provenienti da altre case circondariali, grazie al collegamento con operatori di altre città.

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Servizi offerti dal progetto “Casa Palazzolo 80” - ACCOGLIENZA DONNE

o Accoglienza o Accompagnamento all’autonomia

- AVVIO AL LAVORO o Bilancio delle competenze o Laboratorio manuale o Aiuto nella ricerca del lavoro

- ACCOMPAGNAMENTO ABITATIVO o Visite periodiche o Tutoraggio

- ASSISTENZA SCOLASTICA o Scuola di italiano o Esami licenze elementari e medie

7) Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa Nel dicembre 2011 Casa Padre Aldo apre i battenti presso una villa storica denominata nel quartiere Monterosso a Bergamo, già destinata all’accoglienza di donne e bambini (fino a quella data la struttura era gestita dalla Fondazione Exodus). La Caritas già da oltre 10 anni si è occupata di questo tipo di servizio con impegno sempre differente a seconda della presenza o meno sul territorio provinciale di altre strutture (e ovviamente alla capienza degli spazi). Nell’anno 2013, anno di ristrutturazione dell’immobile, sono state accolte 25 persone, di cui 11 donne e 14 minori. Nella maggior parte dei casi le donne sono segnalate dai servizi sociali comunali che, sulla base di uno specifico progetto, si accollano anche le spese di accoglienza delle singole persone accolte (nell’anno 2014 su 11 donne accolte, sei sono state segnalate da servizi sociali comunali. In media ogni donna con figli nel 2013 ha usufruito dell’accoglienza per 137 giorni (erano stati 200 nel 2012 e 92 nel 2011). Ciò ovviamente è definito sulla base della situazione personale di ciascuna donna con o senza figli ospitata. Quasi la metà di loro nel 2013 aveva un’età tra i 36 e 40 anni. Nel contempo però sono state presenti donne in età giovanile, tra i 21 e 25 anni, di solito con figli piccoli e/o in attesa di nascere. Dei 14 minori accolti nell’anno 2013 cinque avevano un’età inferiore a due anni. La comunità ha collaborato con i seguenti Servizi:

Il Servizio Migrazioni del Comune di Bergamo

I servizi sociali territoriali

Il Centro Aiuto alla Vita e il CPAeC per il progetto Amanda

La Scuola dell’infanzia e la scuola primaria

La Questura

La Prefettura

Il Centro Anti-Violenza di Bergamo In questo contesto si segnalano in particolare le seguenti “reti” territoriali:

La Parrocchia di Monterosso Con la parrocchia di Monterosso c’è un dialogo aperto, soprattutto per quanto concerne i bambini, i quali frequentano l’oratorio e le attività extrascolastiche. Durante lo scorso centro estivo una delle nostre donne ha frequentato il C.R.E. come animatrice. Quattro nostri bimbi hanno ricevuto i sacramenti in Parrocchia; alcune delle nostre donne frequentano la chiesa.

Le altre parrocchie A volte le situazioni accolte sono già integrate in altre realtà oratoriane e parrocchiali della città. Pur con qualche difficoltà si cerca di tenere gli ospiti agganciati alle realtà d’origine (oratorio, scuola, spazio compiti), soprattutto in presenza di minori più grandi, dove l’allontanamento dal territorio rappresenterebbe non solo la perdita della casa ma anche delle relazioni amicali e dei riferimenti territoriali significativi.

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3. OBIETTIVI DEL PROGETTO A. PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi”nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. B. OBIETTIVI DEL PROGETTO PER CIASCUNA SEDE DI ATTUAZIONE 1) Nuovo Albergo Popolare L’obiettivo principale che si intende perseguire nel periodo dell’accoglienza è di offrire alla persona la possibilità di intravedere prospettive risolutorie alla propria situazione e motivarla ad essere accompagnata in un percorso di aiuto. Tale obiettivo si declina nell’aiutare l’ospite a: raggiungere una condizione di tranquillità; rileggere la sua condizione di vita e porla in termini progettuali; valutare realmente le proprie potenzialità; riscoprire l’importanza delle relazioni; essere disponibile a lavorare sul proprio stato di sofferenza interiore; ridurre o sospendere l’abuso di sostanze. 2) Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon Zabulon è il luogo dove le persone che vivono in situazione di grave marginalità sperimentano non solo la risposta al bisogno di un pasto e di igiene, ma anche l’incontro con operatori e volontari per costruire relazioni normali e positive capaci di ridare loro fiducia e speranza. Zabulon è il luogo dove la persona può

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riscoprire la propria dignità e intraprendere cammini di risocializzazione. Zabulon è il luogo di riferimento per costruire relazione possibili di fiducia che favoriscano l’avvio di progetti di recupero e concreto reinserimento sociale, grazie alla rete di servizi a cui l’Associazione Diakonia può fare riferimento. 3) Fondazione Diakonia dell’Isola Giovanni XXIII Offrire ai diversi volontari che sono al servizio dei poveri nelle parrocchie del territorio, un sostegno nella gestione delle più svariate situazioni causate dalla crisi economica e dal disagio sociale. Migliorare la raccolta dei dati relativi alle situazioni di grave marginalità del territorio per migliorare l’analisi della condizione sociale e favorire una futura coerente progettazione. Rafforzamento del servizio migrazioni che, nel rispetto della sicurezza e della legalità, offra ai cittadini stranieri dei 24 comuni del territorio assistenza legale e accompagnamento alla gestione dei documenti e dei permessi necessari a vivere sul territorio italiano. 4) Casa San Michele Offrire ai malati che provengono dall’esperienza del carcere un luogo fisico di accoglienza famigliare dove ognuno partecipa alla vita quotidiana e mettendo a disposizione e valorizzando le proprie capacità e competenze, in un clima di reciproco rispetto dei limiti di collaborazione, migliorando le condizioni di vita.

5) Associazione Casa Amica Onlus - Donne e Minori L’obiettivo generale del progetto è quello di offrire alle donne con figli che vivono un grave momento di difficoltà, uno “spazio” concreto di accoglienza per loro e per i loro figli e “un tempo” in cui possano essere ascoltate e aiutate nel recupero della loro progettualità individuale in vista di un reinserimento nella società. 6) Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80 L’obiettivo del progetto è quello di migliorare le possibilità di reinserimento lavorativo delle donne straniere che stanno scontando la pena alternativa al carcere presso la comunità Casa Palazzolo 80. 7) Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare loro una visione del mondo produttivo diversa da quella precaria e ai limiti della legalità che hanno sperimentato nella loro esperienza precedente. Collocare e accompagnare le donne nell’attività lavorativa e nel contatto con la comunità territoriale. Le donne del centro sono alfabetizzate e hanno le conoscenze base di educazione civica e i loro bambini beneficiano di un servizio di doposcuola.

4. INFORMAZIONI LOGISTICHE

A. NUMERO DEI VOLONTARI DA IMPIEGARE NEL PROGETTO:

10

B. NUMERO POSTI CON VITTO E ALLOGGIO:

N. posti: 0

C. NUMERO POSTI SENZA VITTO E ALLOGGIO:

N. posti: 1

Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti senza vitto e alloggio

7) Casa Padre Aldo 118683 1

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D. NUMERO POSTI CON SOLO VITTO:

N. posti: 9 Sedi di attuazione indicate alla voce 16 dove sono collocati i posti con solo vitto (indicare il codice sede e il numero di posti con vitto):

Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti con solo vitto

1) Nuovo Albergo Popolare 20696 3

2) Centro Pluriservizi Zabulon 20652 2

3) Fondazione Diakonia dell’Isola 118732 1

4) Casa San Michele 79785 1

5) Casa Amica - Casa a colori 79787 1

6) Casa Palazzolo 80 20654 1

E. NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI, OVVERO MONTE ORE ANNUO:

30

F. GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI (MINIMO 5, MASSIMO 6) :

5 giorni settimanali

G. EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali di 2-3 giornate organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. 5. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

A. EVENTUALI CREDITI FORMATIVI RICONOSCIUTI:

Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.

B. EVENTUALI TIROCINI RICONOSCIUTI :

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Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.

C. COMPETENZE E PROFESSIONALITÀ ACQUISIBILI DAI VOLONTARI DURANTE L’ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO, CERTIFICABILI

E VALIDI AI FINI DEL CURRICULUM VITAE:

COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività

organizzate dall’associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da

raggiungere. - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. - Lavorare in team per produrre risultati collettivi. - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e

procedure già calibrati e condivisi. - Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.

COMPETENZE SPECIFICHE

- Conoscenza sulle problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio-educativi - domiciliarità)

- Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari)

- Collaborare a identificare metodologie di intervento e a costruire la rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio.

- Capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio

- Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari)

- Collaborare alla identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio

- Applicare tecniche di animazione e socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.

- Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio

- Capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione - Capacità di risposta a situazioni di ansia o disperazione - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Capacità di entrare in rete e interagire con le realtà pubbliche e private che si occupano di disagio - Accoglienza, ascolto e progetto di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di

aiuto

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- Lavoro di rete e in équipe - Orientamento al lavoro e ricerca di opportunità lavorative per persone disagiate - Conoscenza generale delle problematiche del territorio in relazione alla violazione delle regole

sociali da parte di persone escluse o a rischio di esclusione - Conoscenza delle modalità di assistenza legale per tali fasce (gratuito patrocinio) - Conoscenza generale del lavoro di rete territoriale di prevenzione e reinserimento - Conoscenza sui principali aspetti della normativa sull’ immigrazione - Promozione di attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio - Progettazione di interventi atti alla reintegrazione dell’immigrato nel contesto sociale di origine

COMPETENZE SPECIFICHE acquisibili nella sede di attuazione:

Sede di attuazione Competenze specifiche

1) Nuovo Albergo Popolare (Cod. helios 20696)

Conoscenza sulle problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio-educativi - domiciliarità) Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari) Collaborare a identificare metodologie di intervento e a costruire la rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. Capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio Capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza Accoglienza, ascolto e progetto di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto Orientamento al lavoro e ricerca di opportunità lavorative per persone disagiate Conoscenza sui principali aspetti della normativa sull’ immigrazione Progettazione di interventi atti alla reintegrazione dell’immigrato nel contesto sociale di origine

2) Caritas Diocesana di Bergamo – Zabulon (Cod. helios 20652) 3) Fondazione Diakonia dell’Isola Giovanni XXIII (Cod. helios 118732)

Capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari) Collaborare alla identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio Capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza Accoglienza, ascolto e progetto di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto Conoscenza generale delle problematiche del territorio in relazione alla violazione delle regole sociali da parte di persone escluse o a rischio di esclusione Conoscenza delle modalità di assistenza legale per tali fasce (gratuito patrocinio) Conoscenza generale del lavoro di rete territoriale di prevenzione e

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reinserimento Promozione di attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio

4) Casa San Michele (Cod. helios 79785) 5) Fondazione Casa Amica ONLUS - Donne e Minori (Cod. helios 79787)

Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari) Collaborare a identificare metodologie di intervento e a costruire la rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. Capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio Collaborare alla identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio Capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione Capacità di risposta a situazioni di ansia o disperazione Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza Capacità di entrare in rete e interagire con le realtà pubbliche e private che si occupano di disagio Lavoro di rete e in équipe Orientamento al lavoro e ricerca di opportunità lavorative per persone disagiate Conoscenza delle modalità di assistenza legale per tali fasce (gratuito patrocinio) Conoscenza generale del lavoro di rete territoriale di prevenzione e reinserimento Promozione di attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio

6) Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80 (Cod. helios 20654) 7) Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa (Cod. helios 118683)

Collaborare a identificare metodologie di intervento e a costruire la rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. Collaborare alla identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio Applicare tecniche di animazione e socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio Capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione Capacità di risposta a situazioni di ansia o disperazione Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza Capacità di entrare in rete e interagire con le realtà pubbliche e private che si occupano di disagio Accoglienza, ascolto e progetto di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto

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Orientamento al lavoro e ricerca di opportunità lavorative per persone disagiate Conoscenza generale delle problematiche del territorio in relazione alla violazione delle regole sociali da parte di persone escluse o a rischio di esclusione Conoscenza delle modalità di assistenza legale per tali fasce (gratuito patrocinio) Conoscenza generale del lavoro di rete territoriale di prevenzione e reinserimento Promozione di attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio

6. FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

A. SEDE DI REALIZZAZIONE:

Gli incontri di formazione si terranno:

a livello diocesano presso la sede della Caritas Diocesana Bergamasca in via Conventino, 8 a Bergamo

a livello regionale, presso la Caritas Ambrosiana a Milano in Via S. Bernardino, 4 o nelle altre Caritas diocesane della Lombardia;

per la formazione residenziale presso il Centro Orientamento Educativo di Barzio (LC) in Via Milano oppure presso l’istituto S. cuore dei padri Dehoniani di Albino (BG) in via Leon Dehon, 10

B. METODOLOGIE DI REALIZZAZIONE PREVISTE:

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (non meno del 30% delle 42 ore); - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (non meno del 40% delle 42 ore); - testimonianze e/o visite ad esperienze significative. Articolazione della proposta di formazione previste; totale nei primi sei mesi dall’avvio del progetto: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:

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- corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. - incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno nei mesi

successivi. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo.

C. CONTENUTI DELLA FORMAZIONE:

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi: una prima fase di 36 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:

Moduli Linee Guida Moduli Caritas Tempistica Modalità (1)

L’identità del gruppo in formazione e patto formativo

Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione. Sostenere l’orientamento per il futuro.

6 6i

Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale.

Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria

2 2f

Il dovere di difesa della Patria -difesa civile non armata e nonviolenta

4 3f – 1i

La normativa vigente e la Carta di impegno etico

Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale

2 1f – 1i

La formazione civica Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale

3 2f – 1i

Le forme di cittadinanza 3 2f – 1i

La protezione civile 3 2f – 1i

La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale

1 1i

Presentazione dell’ente Conoscere la Caritas come ente 3 2f – 1i

Il lavoro per progetti Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale

2 1f – 1i

L’organizzazione del servizio civile Conoscere il sistema del Servizio Civile 2 2f

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e le sue figure Nazionale

Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale

Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale

2 2f

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Promuovere la prosocialità. Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione.

3 3i

36 20f – 17i

(1) f: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 6 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore. 7. FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI

A. SEDE DI REALIZZAZIONE:

La formazione specifica sarà realizzata presso:

la Sede della Caritas Diocesana Via Conventino, 8 Bergamo,

l’oratorio di Borgo Santa Caterina, Via dei Celestini 4 (Bergamo)

Sara Casa/ Casa Padre Aldo in via Barelli 22, Bergamo

l’Istituto Missionario Dehoniano in Via Leon Dehon, 5 ad Albino (BG),

Casa del Giovane in Via M. Gavazzeni, 12 a Bergamo,

l’Istituto COE di Barzio in Via Milano,

Villa Paradiso in via Cattaneo a Bergamo

il Rifugio Madonna delle Nevi in via Passo S. Marco, Mezzoldo (BG).

B. MODALITÀ DI ATTUAZIONE:

La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente

C. DURATA:

La durata degli incontri di formazione specifica è di 72 ore complessive