La linea del tempo I IIIII IV V 1100-101 200-201 300-301 400-401 500-501…… XI XII XIII XIV...

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  • La linea del tempo I IIIII IV V 1100-101 200-201 300-301 400-401 500-501 XI XII XIII XIV 10011100-11011200-12011300-1301 .
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  • La decadenza dellimpero e i rapporti con la Chiesa Il tardo Impero romano 1. La struttura istituzionale: nel II sec. d.C. lImpero si estende dalla met meridionale della Britannia, dalla Gallia e dalla penisola iberica, a ovest, fino allAsia Minore, alla Siria e allEgitto a est, lungo la sponda occidentale del Reno e la sponda meridionale del Danubio 284-305. Diocleziano imperatore. Di origine dalmata, dispone una profonda riorganizzazione territoriale dellImpero = diviso in 2 met, ciascuna governata da un Augusto (parte Orientale, con capitale Nicomedia, affidata a se stesso; parte Occidentale, con capitale Milano, affidata a Massimiano); le Provincie vengono divise in unit pi piccole, sino a un totale di 101, e raggruppate in 12 diocesi, che a loro volta sono riunite in 4 grandi prefetture. Governatori delle diocesi sono i Vicarii, rappresentanti locali dei Prefetti Dal 293 organizza la Tetrarchia: 2 Augusti (Diocleziano / Massimiano) + 2 Cesari (Galerio, residente a Sirmio, in Pannonia / Costanzo Cloro, residente a Treviri)
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  • Trasformazione dellimpero inizi IV sec. Costantino fonda una nuova capitale per lOriente (Bisanzio / Costantinopoli / Istanbul), mentre il governo della parte occidentale viene stabilito a Milano (poi passer a Ravenna) il governo dellImpero per ancora unitario tra i 2 Augusti il problema maggiore la difesa del confine Reno-Danubio e il mantenimento di un esercito di quasi 500.000 uomini le trib barbare non ostili vengono accettate entro i confini come foederati, con il patto di contribuire alla difesa 378. I Visigoti invadono la Tracia e sconfiggono lesercito orientale ad Adrianopoli, a soli 220 km da Costantinopoli 382. La situazione viene ristabilita da Teodosio I, ma accettando la barbarizzazione dellesercito orientale - Nel 382 permette ai Visigoti di stabilirsi a sud del Danubio come trib dotate di autogoverno e di leggi proprie con cui amministrarsi
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  • I. Impero nella tarda antichit 395. Morte di Teodosio I. Si crea una formale distinzione tra le 2 parti dellimpero con 2 imperatori (dOccidente e dOriente) e due cancellerie a Roma e a Bisanzio si separano le due parti dellImpero: Italia, Africa, Gallia, Spagna e Britannia alla parte Occidentale; Tracia, Asia Minore, Oriente ed Egitto alla parte Orientale La prefettura centrale dellIllirico viene divisa in 2 parti: la Pannonia (territori a sud e ovest del Danubio, le odierne Austria e Ungheria) allOccidente; la Dacia (attuale Romania) e la Macedonia allOriente Il confine iniziava alla confluenza tra i fiumi Sava e Danubio vicino allodierna Belgrado, proseguiva verso sud lungo il fiume Drina sino allAdriatico e poi attraversava il Mediterraneo fino a separare lAfrica dallEgitto
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  • Trasformazione dellimpero imperialis potestas: limperatore al vertice della scala gerarchica e tende a concentrare in s lesercizio della funzione legislativa mediante la produzione di constitutiones (che vengono assimilate alle antiche leges) e rescripta tacciono definitivamente plebisciti e senatoconsulti, quindi la formulazione di norme di matrice popolare e senatoria princeps legibus solutus: emerge il principio secondo cui il princeps pu essere legibus solutus e in quanto tale in grado di operare contra legem Giustiniano afferma che Dio ha assoggettato le leggi allimperatore e descrive se stesso con le fattezze di una legge animata in terra (Nov. 105, a. 536)
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  • Decadenza delle istituzioni imperiali la diffusione della cittadinanza romana a tutti i sudditi dellImpero (Constitutio Antoniniana del 212) e il diminuito controllo sulle Province da parte del governo centrale comportano che il diritto non pi quello classico e non pi lo stesso ovunque il diritto non pi uniforme, ma tende a modificarsi secondo gli usi prevalenti nelle Province e nei singoli territori - Le varianti locali cos prodotte vengono indicate come consuetudini locali
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  • fenomeno della volgarizzazione del diritto (IV-V sec.) consiste nella produzione di raccolte di giurisprudenza in forma riassuntiva (epitome) o semplificata al fine di renderle pi comprensibili. La funzionalit prevale sulla qualit del testo. analogia con il latino volgare nel periodo durante il quale si trasforma nelle distinte lingue romanze causa fondamentale il declino della cultura giuridica, che non conosce nuovi interpreti pari ai giuristi del II-III sec. la stessa autorit imperiale denuncia la carenza di giuristi:.
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  • . Germanesimo: etnie e profili essenziali gruppo svevo: Bavari, Alamanni gruppo dei Franchi: Ripuarii, Camavi, Salici gruppo sassone: Angli, Verini, Sassoni, Longobardi gruppo gotico: Vandali, Burgundi, Ostrogoti, Visigoti Germanesimo: lo stanziamento allinterno dei confini dellImpero milizie federate influenza romana; hospitalitas (1/3) le fonti che ci informano su questo periodo sono letterarie 410. I Visigoti occupano Roma, massimo simbolo dellimpero e delle sue tradizioni: ondata di spavento generale S. Gerolamo, scrivendo da Betlemme, afferma con orrore che stata spenta la luce pi brillante del mondo e che limpero stato privato della sua capitale (Hieronimus, Comm. in Ezech. 1, praef.)
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  • , 412. Visigoti si spostano nel sud-ovest della Gallia, ove per trattato sono autorizzati a stanziarsi, e istituiscono la loro capitale a Tolosa - Dopo la sconfitta da parte dei Franchi nel 507 concentrano il regno in Spagna, fissando la capitale a Toledo ai Burgundi viene permesso, allo stesso titolo, di stabilirsi nella Gallia orientale, ove si uniscono agli abitanti gallo- romani contro gli Unni. La loro capitale fissata a Worms. 429. I Vandali, dopo avere attraversato la Gallia e la penisola iberica, sbarcano in Africa e danno vita a un regno indipendente entro i confini dellImpero - Nel 455 anchessi invadono lItalia e saccheggiano Roma
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  • . In italia: il significato del 476 con il 476 d.C. viene deposto da un generale erulo (Odoacre) lultimo giovane imperatore Romolo Augustolo. Ci non signific subito la fine dellImpero dOccidente, ma la vacanza della sede imperiale. i regni germanici gi attivi in Spagna e in Gallia (Visigoti, Burgundi, Franchi) diventano completamente indipendenti, quando lo erano gi di fatto pretesa degli Eruli, che rappresentavano il partito di maggioranza nellesercito, di reggere le sorti dellOccidente.
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  • . il fallimento dellamministrazione statale lascia il posto a quella ecclesiastica, che rispecchia lorganizzazione imperiale: papa Leone I (440-61), su incarico di Valentiniano III negozia con Attila, re degli Unni, nel 452 e con Genserico, re dei Vandali, nel 455, quando questi entra a Roma e la saccheggia Leone I, come vescovo di Roma, rivendica (ma non necessariamente ottiene!) il primato di Roma, in quanto il suo vescovo successore di Pietro, la Chiesa eredita anche il sistema giudiziario imperiale e ne fa la base su cui si sviluppa lantico diritto canonico
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  • IV. Regni germanici in Occidente e leggi romano-barbariche personalit e territorialit del diritto et della personalit del diritto compresenza di diverse leges e consuetudini nazionali allinterno di un medesimo ordinamento giuridico professiones iuris il regno visigoto: da Tolosa a Toledo conversione al cattolicesimo con Recaredo (III concilio di Toledo, 589) dal probabile Editto di Teodorico II al codice euriciano lex Visigothorum:: - primo nucleo risale al codice promulgato dal re visigoto Eurico (466-485) intorno al 475-76, rinvenuto in un codice palinsesto - non concepita come redazione scritta di consuetudini e pratiche nazionali, ma come legge formulata dal re assieme ai maggiorenti del regno alla maniera delle costituzioni imperiali
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  • IV. Regni germanici in Occidente e leggi romano-barbariche - viene in seguito promulgata nel 654 da Recesvindo per il regno visigoto di Spagna, con capitale Toledo da inizi sec. VI - bench rivolta in primo luogo ai Goti, favorisce la pacifica convivenza tra i 2 gruppi regolando i rapporti tra Germani e Romani e facilitando il concreto lingresso dei primi nella romanit lex Romana Visigothorum - fatta redigere da Alarico II nel 506 (nota come Breviarium Alaricianum) e destinata ai suoi sudditi romani: leges (estratti dal codice Gregoriano, Ermogeniano e teodosiano) e iura (Liber Gai, Pauli sententiae, libri responsorum di Papiniano) - fonti analoghe a quelle dellEditto di Teodorico e della Lex Romana Burgundionum, ma sono citate espressamente e il materiale utilizzato pi ampio
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  • IV. Regni germanici in Occidente e leggi romano-barbariche - lex romana visigothorum viene abrogata da Recesvindo (654) con la promulgazione dei Liber Iudiciorum (12 libri come il Codice giustinianeo, ma prevale il diritto consuetudinario visigoto su quello romano) il diritto romano dei Visigoti la fonte principale di conoscenza del diritto volgare occidentale del V sec., lultimo secolo dellImpero romano dOccidente, e rimane la fonte principale del diritto romano tra VI e XI sec. nei regni germanici che prendono il posto dellImpero
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  • . Sin qui abbiamo visto: a)Impero e sua decadenza (compreso lo sfilacciamento culturale e giuridico) b)Primi suoi rapporti con la Chiesa (con la C maiuscola: abbiamo parlato di chiesa romana) c)Regni romano-barbarici Affrontando il tema della Chiesa altomedievale, come si rapporta la storiografia rispetto a questi temi?
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  • . Ci sono dei pericoli da esorcizzare, dei rischi da evitare, e cio
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  • . - da evitare proiezione sul passato del modello di chiesa cattolica del secondo millennio (dal XI secolo in poi). Ci che si rischia di proiettare - anche nellinsegnamento un modello monarchico, papalista, omogeneizzante. La ricerca storica recente ha dimostrato al contrario che molti aspetti di questa prospettiva (il primato petrino, la centralit romana, ecc.) hanno una loro storicit, sono stati in lenta incubazione nel corso del primo millennio, e si sono manifestati in pieno soltanto nel secondo millennio. (RIFORMA DELLA CHIESA NEL XI SECOLO)
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  • . Rispetto a questa prospettiva, le diverse tradizioni storiografiche delle nazioni europee corrono rischi diversi: in particolare, la storiografia italiana stata pi direttamente interessata da questo rischio Roma- centrico, che ha due versanti (minimizzare, come ora accennato, le variet e le pluralit del millennio precedente; sopravvalutare, nel giudizio sugli avvenimenti del XI secolo, il peso della curia romana).
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  • . Questo discorso si pu articolare in vari sotto-punti: 1) la sottovalutazione del pluralismo istituzionale delle chiese nellalto e nel pieno medioevo. Nellalto medioevo esistono pi sedi patriarcali, cio sedi vescovili di fondazione apostolica, di pari dignit; esiste certamente una superiorit della Chiesa di Roma, ma una superiorit donore e non gerarchica, di autorit. C poi una forte variet e non coerenza delle strutture organizzative; le chiese locali hanno larga autonomia, al di l del dato ecclesiologico della pari dignit dei vescovi, tutti a pari titolo successori degli apostoli;
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  • . 2) c una forte variet e storicit dellimpianto dottrinale e teologico [si pensi alle controversie dogmatiche e al dibattito sulla natura di Cristo]). E ancora: c varieta e pluralit delle regole monastiche, ecc. Insomma: la visione di una chiesa altomedievale unitaria che procede trionfalmente dal centro alla periferia, da Roma allEuropa, dal vertice alla base, assolutamente poco rispondente alla realt dell' alto medioevo.
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  • . 3) Un terzo rischio la sopravvalutazione nella omogeneit e nella completezza della cristianizzazione. Il fenomeno dellinculturazione cristiana nelle culture tradizionali barbariche lento e accidentato, sia in riferimento alle diverse etnie e alle diverse aree geografiche, sia rispetto ai diversi ambienti sociali (resistenze pagane e substrato di culti naturalistici nel mondo rurale).
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  • . La diffusione del cristianesimo si comp sia grazie alla spinta evangelizzatrice delle prime comunit e alliniziativa dei monaci inviati dal papato di Roma, sia attraverso le costanti relazioni politiche e diplomatiche stabilitesi tra il ceto vescovile, di matrice e origine senatoria, e i capi militari germanici..
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  • . Tale processo che port complessivamente allomogeneizzazione della cultura e delle pratiche religiose dellEuropa occidentale e favor il ruolo incontrastato di chierici e di monaci nel disciplinamento della vita dei laici fu tuttaltro che lineare e omogeneo. Un primo punto darrivo fu let carolingia, con lo sforzo di Carlomagno di costruire un impero unitario
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  • . Lo sforzo di omogeneizzazione comincia con Costantino, punto di svolta rispetto al rapporto contrastato tra la Chiesa e i poteri statali che aveva avuto vigore sino ad allora 313. Editto di Costantino (o editto di Milano): la professione della religione cristiana viene dichiarata licita entro i confini dellImpero e quindi si sospendono ufficialmente le persecuzioni dei cristiani
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  • I. Impero e Chiesa in et tardo antica 325. Il Concilio di Nicea, convocato da Costantino, raggiunge lo scopo di unire la cristianit dal punto di vista dottrinale affrontando lo scisma donatista e leresia ariana la chiesa si autoafferma nei confronti delleresia mediante la precisazione del dogma (contro la differente natura di Padre e Figlio sostenuta da Ario) la chiesa conferma la sua immissione nel corpo dellImpero come istituzione pubblica (rifiuta quindi la dottrina donatista, basata su un rigorismo intransigente: Chiesa formata da eletti, rifiuto dei sacramenti amministrati da soggetti indegni, esaltazione del martirio, condanna dellImpero in quanto vecchio persecutore)
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  • , 380. Editto di Tessalonica: Teodosio I dichiara la religione cristiana, nella professione cattolica, culto ufficiale dellImpero e condanna tutte le altre religioni da ora la Chiesa pu fondare il proprio prestigio sul braccio secolare, contando sul consenso e sul sostegno che lo Stato le assicura piena fondazione di una tradizione latino-cristiana
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  • I. Impero e Chiesa in et tardo antica cesaropapismo 494. papa Gelasio I (492-496), in una lettera allimperatore dOriente Anastasio (491-518), formula il principio dualistico: il mondo governato da due autorit separate (sacerdotium e imperium: lautorit del papa per lambito spirituale e lautorit dellimperatore per quello temporale), luna chiamata da Cristo a guidare le anime, laltra a governare i negozi secolari (Vicarius Christi, potestates distinctae: auctoritas sacrata pontificum et regalis potestas) nel secolo il sacerdote a seguire le leggi imperiali, ma nelle cose divine limperatore a obbedire al sacerdote
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  • . Il rapporto di vertice prosegue: il patriarca di Costantinopoli, per esempio, stringe sempre pi i legami e i rapporti con limperatore Ma questa solo UNA faccia della realt. A livello delle singole diocesi, delle singole chiese cittadine, il ruolo dei vescovi profondamente diverso. Si pu definire in generale come un ruolo di SUPPLENZA di poteri amministrativi e politici che nelle singole citt sono in difficolt grave, rispetto ai regni romano barbarici, ecc. Monarchia dei vescovi
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  • Episcopalis audientia Una delle manifestazioni pi significative il fenomeno della Fenomeno della episcopalis audientia: il vescovo poteva sostituirsi alle magistrature laiche nellesercizio della giurisdizione civile, quando gli ufficiali pubblici latitavano, su base volontaria. Fino allet costantiniana non si pu parlare della posizione giuridica del vescovo in rapporto alla citt e allo stato. Et costantiniana: da una religione e da una chiesa fuori e contro lo stato, a una religione e ad una chiesa dentro lo stato.
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  • . VARI AMBITI DI INTERVENTO CIVILE E GIUDIZIARIO DI UN VESCOVO la presenza del vescovo condizione necessaria per la validit della manomissione di un servo. (316) si delibera la sospensione di un processo qualora ambedue le parti decidano di ricorrere allarbitrato del vescovo Le costituzioni degli imperatori del V secolo prevedono per i vescovi il potere di intervenire a favore delle donne costrette alla prostituzione, dei servi minacciati di prostituzione, in alternativa al magistrato cittadino; di controllare le visite ai carcerati; di portare a termine le esecuzioni testamentarie; di assistere gli orfani e le vedove (et gota, VI sec. in.); di distribuire il grano conservato nei magazzini regi a prezzo politico
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  • .. NASCE IL TRIBUNALE ECCLESIASTICO, LA GIURISDIZIONE SEPARATA PER IL VESCOVO E PER I CHIERICI il vescovo esentato dallessere convenuto di fronte ad un magistrato ordinario il vescovo esentato dal testimoniare in giudizio: nam et persona dehonoratur et dignitas sacerdotis confunditur.
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  • . DEL RESTO. Il vescovo nominato dalla cittadinanza oltre che dal clero, dunque la citt che lo esprime. Lo stato tende ad avvalersi, come controllo locale, di questi elementi indipendenti dalla propria gerarchia. E cosciente della insufficienza della sua burocrazia. Vescovo come defensor civitatis (365), magistrato dellordinamento statuale a tutela dei poveri (con azione di controllo su altre magistrature ordinarie).
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  • , In questo ambito, nelle diverse chiese, i vescovi producono sentenze, accumulano materiali, trattati, esperienze di carattere amministrativo e giuridico, che sono talvolta recepite dalla (morente, esangue) tradizione del diritto romano la Chiesa assume come diritto personale il diritto romano e diviene nel tempo il principale custode delle tradizioni giuridiche romane gi la legge dei Franchi Ripuarii, e quindi una legge barbarica ricorda che la Chiesa vive secondo la legge romana le fonti giuridiche romane riguardanti la Chiesa vengono riunite in particolari collezioni come la Lex Romana canonice compta (IX sec.)
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  • .,., Concili prevalenti nella pars Orientis dellImpero, ove vengono formulati i principali dogmi del cristianesimo: ricca produzione di canoni (canones), prima fonte del diritto della Chiesa in quanto prodotta dalla comunit ecclesiale. Lentamente si afferma il primato del vescovo di Roma come primus inter pares fra i vescovi della cristianit, non prima del VI-VII secolo. Una notevole accelerazione proviene dalla necessit di trovare una guida unitaria, politica e spirituale, nella fase di irruzione dei popoli germanici pagani allinterno dei confini dellImpero (si ricordi la figura carismatica di papa Gregorio Magno).