La libertà di stampa nel periodo statutario Definizione La libertà di stampa è intesa come...
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La libertà di stampa nel periodo statutario
Definizione
La libertà di stampa è intesa come posizione giuridica soggettiva garantita nei confronti di illecite interferenze da
parte dei poteri pubblici così come da parte dei privati
Origine
Nasce contemporaneamente all’affermarsi della forma di Stato liberale, rappresentandone uno dei principali elementi
distintivi, in quanto strettamente legato ai mutamenti che sono intervenuti nel rapporti tra Stato e cittadini
Art. 28 dello Statuto Albertino
“La stampa è libera, ma una legge ne reprime gli abusi”
Unica forma di intervento preventivo
Art. 28, comma 2
“le bibbie, i catechismi, i libri liturgici e di preghiera non potranno essere stampati
senza il preventivo permesso del Vescovo”
Primo intervento in materia “Editto sulla stampa”
r.d. n. 695 del 1848
introduzione del divieto di ogni forma di censura preventiva
definizione dei reati a mezzo stampa
predisposizione dei meccanismi sanzionatori posti in essere dai pubblici poteri nell’esercizio del loro intervento repressivo
Disciplina specifica per la stampa comune obbligo di depositare una copia dello stampato presso l’autorità giudiziaria, con l’indicazione del
luogo, della data e del nome dello stampatore
Disciplina specifica per la stampa periodica
• obbligo di comunicare alla segreteria di Stato per gli affari interni l’inizio di tali pubblicazioni• indicazione della natura della pubblicazione, del nome della tipografia, del nome e della dimora dello stampatore, del nome del proprietario• obbligo di indicare per ogni periodico un gerente responsabile che risponde, per l’eventuale commissione di reati a mezzo stampa, sia del contenuto di articoli anonimi, sia di articoli firmati, per questi ultimi a titolo di complicità
Ipotesi di abuso lesione di interessi pubblici, ovvero reati contro lo Stato lesione di interessi privati, ovvero: ingiuria, diffamazione e c.d. “libelli famosi” con i quali veniva attribuito ad altri, in un atto pubblico o a mezzo di stampati venduti o esposti al pubblico, fatti passibili di incriminazione o lesivi dell’altrui onore o reputazione
Sanzioni
Le pene previste dall’Editto risultano meno gravose di quelle dettate dal codice penale del
tempo
Leggi di polizia
• legge n. 3720 del 1859
• legge 20 marzo 1865
• legge n. 1644 del 1889
Periodo giolittiano
legge n. 278 del 1906
facoltà del giudice di procedere al sequestro degli stampati solo dopo aver accertato l’effettiva esistenza di una responsabilità per reati a mezzo stampa
possibilità di un sequestro preventivo da parte del giudice nelle sole ipotesi di stampati che violano il limite del buon costume e per quelli che non adempiono agli obblighi di deposito delle copie presso le autorità pubbliche
Periodo bellico
Viene attribuito all’esecutivo il potere di vietare la pubblicazione di ogni notizia di carattere militare
Solo il Prefetto può procedere immediatamente al sequestro di ogni tipo di stampato
Legge n. 83 del 1915
Periodo fascista
Da disciplina repressiva a disciplina preventiva
Generale tendenza ad un’interpretazione restrittiva di tutti i diritti di libertà
Settore dell’informazione “funzionalmente” legato all’assetto degli equilibri politici
Interventi normativi
• r.d.l. n. 3288 del 1923
• r.d.l. n. 1081 del 1924
• leggi nn. 2308 e 2309 del 1925
• legge n. 2307 del 1925
Gerente responsabile
Soggetto direttamente coinvolto nella gestione del periodico
La nomina del gerente deve essere sottoposta a riconoscimento del Prefetto che ha anche il potere di revocare il riconoscimento dopo la
commissione di due reati a mezzo stampa ovvero dopo due diffide nell’arco di un anno
Direttore responsabile
La legge n. 2307 del 1925 sostituisce al gerente la figura del direttore
responsabile, il cui riconoscimento è affidato al Procuratore generale presso la
Corte d’Appello
Nuovo codice penale del 1930Codice Rocco
Art. 57Responsabilità oggettiva
Chi riveste la qualità di direttore responsabile è “per ciò solo, chiamato a
rispondere, insieme all’autore dello scritto, del reato a mezzo stampa”
Ordine e Albo dei giornalisti
r.d. n. 384 del 1928
Di fatto introduceva un meccanismo di filtraggio e selezione “politica” di
coloro che avessero inteso esercitare l’attività di giornalista
Albo dei giornalisti
• Giornalisti professionisti
• Praticanti
• Pubblicisti
cittadinanza italiana godimento dei diritti civili attestato dell’attività svolta presso un’impresa
editoriale
Requisiti “positivi” per l’iscrizione
Requisiti “negativi”
divieto di iscrizione per coloro che avessero riportato una condanna a pena detentiva superiore a cinque anni divieto di iscrizione per coloro che avessero svolto una “pubblica attività contraria agli interessi della Nazione
Disciplina dei reati a mezzo stampa
Editto sulla stampa del 1848
Codice Zanardelli del 1889
Codice Rocco del 1930
Art. 57 Codice Rocco
assegna alla responsabilità del direttore o redattore responsabile di pubblicazione periodica un carattere “oggettivo”
per la stampa non periodica, considera soggetto imputabile l’autore o, se questi era ignoto, l’editore, ovvero, qualora anche questi fosse sconosciuto, lo stampatore
per la stampa clandestina considera soggetto responsabile coloro che ne curavano la diffusione
Nuova legislazione di pubblica sicurezza
T.u. del 1926 e T.u. del 1931
Principi fondamentali
inasprimento del regime delle licenze di polizia legate all’esercizio di attività connesse alla stampa
trasformazione dell’istituto del sequestro degli stampati da strumento repressivo, azionabile dal giudice, a strumento amministrativo di intervento preventivo, azionabile direttamente dall’autorità di polizia indipendentemente dall’effettiva o presunta responsabilità penale
Disciplina sul sequestro T.u. del 1926
potere di intervento diretto dell’autorità di pubblica sicurezza comunque successivamente all’avvio del
procedimento penale a carico dei responsabili
T.u. del 1931
potere di intervenire dell’autorità di pubblica sicurezza anche quando non si
presume l’esistenza di un reato
Interventi economici a favore della stampa
Istituzione dell’Ente nazionale cellulosa e carta
Linee di intervento azione di tipo protezionistico delle aziende italiane meccanismo di sostegno diretto delle imprese
editrici assegnazione alle imprese editrici di un contributo
per l’acquisto della carta previsione di un contributo concesso direttamente
alle carterie nazionali
Apparati amministrativi nel settore della stampa
Ufficio Stampa presso PCM
Sottosegretariato alla stampa e alla propaganda
Ministero per la Stampa e la propaganda
Ministero della Cultura Popolare
Ente stampa
Agenzia di stampa Stefani
Periodo costituzionale provvisorio
Atteggiamento favorevole dell’Assemblea costituente alla restituzione alla stampa della sua dimensione di diritto di libertà
Abolizione del sequestro preventivo
Riconduzione alla Presidenza del Consiglio delle competenze amministrative in materia di stampa
Nuova disciplina costituzionale della libertà di stampa
Quadro storico fortemente permeato dall’impronta autoritaria che aveva caratterizzato il passato regime
Impostazione liberale
Espresso divieto dell’autorizzazione e della censura
Il sequestro, esercitatile solo dal giudice, viene sottratto al potere dell’autorità di pubblica sicurezza, salvo casi di assoluta urgenza
Definizione dei limiti all’esercizio della libertà di stampa
Legge n. 47 del 1948 Novità introdotte
obbligo di indicare nello stampato lo stampatore e, se esiste, il proprietario
obbligo di registrazione di tutti i quotidiani e periodici presso la cancelleria del Tribunale competente per territorio
obbligo di deposito di alcune copie dello stampato presso la prefettura
abolizione dell’autorizzazione dell’autorità prefettizia
la registrazione ha solo il compito di accertare “la regolarità dei documenti presentati”, in assenza di margini di valutazione discrezionale da parte del giudice
Ipotesi di delitti
violazione dell’obbligo di registrazione e degli obblighi relativi all’indicazione dei responsabili (editore o stampatore)
violazione delle norme sulla registrazione degli stampati
In entrambi i casi può essere giustificato un provvedimento di
sequestro
Legge n. 62 del 2001
nuova definizione di “prodotto editoriale”
estensione all’editoria on - line delle norme previste dalla legge n. 47 qualora il prodotto editoriale sia diffuso al pubblico con regolarità e sia contraddistinto da una testata
modifica al testo dell’art. 57 c.p. che configura la responsabilità del direttore come responsabilità per omissione di controllo riducendo, fino ad un terzo, la pena prevista per l’autore dello scritto
Interventi della Corte Cost. sulla stampa
Autorizzazioni di polizia
Buon Costume
Reati a mezzo stampa
Nozione della Corte Cost. di ordine pubblico
“Ordine legale su cui poggia la pacifica convivenza sociale”
Intervento normativo recente Legge n. 205 del 1999
Sfoltisce l’eccessivo numero di reati connessi all’esercizio della libertà di manifestazione del
pensiero
Abroga: l’art. 297 c.p. “Offese all’onore di capi di Stato esteri” l’art. 303 c.p. “Pubblica istigazione e apologia” l’art. 327 c.p. “Eccitamento al dispregio e al vilipendio
delle istituzioni, delle leggi o degli atti dell’Autorità” l’art. 657 c.p. “Grida o notizie atte a turbare la
tranquillità pubblica o privata”
Riforma della disciplina dell’Ordine e
dell’Albo dei giornalisti Legge n. 69 del 1963
Tutte le attività connesse alla tenuta dell’Albo sono affidate all’Ordine dei giornalisti
Attribuzione al ministro di Grazia e giustizia di una funzione di alta vigilanza sui Consigli dell’Ordine
Differenti modalità di iscrizione all’Albo a seconda
che si tratti di giornalisti professionisti o di pubblicisti, per i quali sono previsti due distinti elenchi
Ordine dei giornalistiPoteri
cancellazione dall’Albo
potere disciplinare nei confronti degli iscritti
potere di irrogare le sanzioni che vanno dal semplice avvertimento a cambiare condotta, alla censura, alla sospensione dall’esercizio della professione, fino alla radiazione dall’Albo
Novità
Nella nuova disciplina scompare, dunque, ogni criterio selettivo non collegato ai profili
professionali
CriticheRiguardano il meccanismo di iscrizione
obbligatoria all’Albo per coloro che intendano esercitare la professione giornalistica, in quanto contrasterebbe con il principio della libertà di manifestazione del pensiero che l’art. 21 Cost.
riconosce a “tutti”
Posizione della Corte Costituzionale
Sent. n. 11 del 1968Distingue tra disciplina dell’uso del mezzo di
informazione e disciplina dell’attività professionale del giornalista
La disciplina giornalistica in questione, non solo non può considerarsi lesiva della libertà di
stampa, ma deve ritenersi come elemento di tutela della stessa
Diritti del giornalista
Legge n. 69 del 1963
Libertà di informazione e di critica “limitata all’osservanza delle norme di legge
dettate a tutela della personalità altrui”
Doveri del giornalista
obbligo di rispettare la verità sostanziale dei fatti, “osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”
obbligo di rettificare le notizie che risultino inesatte e di riparare agli eventuali errori
obbligo di rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie “quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di queste”
Clausole di coscienza
Introdotte dalla contrattazione collettiva al fine di tutelare i giornalisti, in quanto
consentono a questi, qualora non condividano il mutamento di linea editoriale del periodico
presso il quale lavorano, di sciogliere unilateralmente il rapporto, senza perdita
delle indennità di fine rapporto
Evoluzione della disciplina del segreto
professionale del giornalista Da un riconoscimento generalizzato del diritto di opporre al
giudice il segreto per tutti coloro che fossero depositari di notizie da ritenersi segrete per ragioni di Stato o per ragioni professionali
ad un riconoscimento più ristretto di tale diritto, limitato dal legislatore solo ad alcune categorie soggettive tassativamente
individuate
Art. 200, comma 3, c.p.p.
Parziale estensione del diritto di astenersi dal testimoniare anche per i giornalisti con riferimento “ai nomi delle persone dalle quali
i medesimi hanno avuto notizie di carattere fiduciario”
Tutela della “privacy”
Legge n. 675 del 1996
Oggetto della disciplina
Raccolta e trattamento dei “dati personali”, ovvero “informazioni relative a persone fisiche , persone
giuridiche, enti o associazioni, identificati o identificabili”, effettuati da qualunque soggetto sul
territorio nazionale
Obblighi dei soggetti privati Informazione degli interessati Richiesta di un apposito consenso da parte degli stessi Richiesta di consensi specifici per ulteriori attività di
comunicazione e diffusione dei dati
Diritti degli interessati
Diritto di accesso ai propri dati
Diritto di controllo e rettifica
Diritto di opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati stessi
Garante per la protezione dei dati personali
Autorità con compiti generali di vigilanza sulla corretta applicazione della legge e compiti di intervento diretti a far cessare
comportamenti contrari alla legge, anche su ricorso dei diretti interessati
Raccolta e trattamento dei “dati sensibili”
Da parte di soggetti privati
Consenso scritto degli interessati Previa autorizzazione dell’Autorità garante
Da parte di soggetti pubblici
Può avvenire solo nelle ipotesi in cui è autorizzato da previsioni legislative che devono indicare le finalità di interesse pubblico cui è preordinata
l’attività di trattamento
Disciplina speciale in funzione dell’attività giornalistica
Possibilità da parte dei giornalisti di raccogliere e diffondere dati personali , compresi i dati sensibili, senza le limitazioni previste dalla legge in via generale
Solo limite “dell’essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico, ferma restando la possibilità di trattare i dati relativi a circostanze o a fatti resi noti direttamente dall’interessato o attraverso suoi comportamenti in pubblico”
Codice di deontologia dei giornalisti
Sfera di applicazione • Giornalisti professionisti • Coloro che occasionalmente esercitano l’attività
pubblicistica
Principio generale L’attività giornalistica, in base a quanto disposto
dall’art. 21 Cost., non può essere soggetta ad alcuna forma di autorizzazione e di censura
generale divieto di coinvolgere nella descrizione dei fatti i congiunti o altri soggetti diversi da quelli direttamente interessati ai fatti descritti
la diffusione di una notizia di rilevante interesse pubblico e sociale non può incontrare limitazioni nella tutela della sfera privata delle persone qualora l’informazione sia “indispensabile in ragione dell’originalità del fatto o della relativa descrizione dei modi particolari in cui è avvenuto, nonché della qualificazione dei protagonisti”
Disciplina sui dati sensibili
Tutela privilegiata dei minori
“il diritto del minore alla riservatezza deve essere sempre considerato
primario rispetto al diritto di cronaca”
Sostegno economico alla stampa
Novità
Gli interventi sulle condizioni economiche in cui operano le imprese editoriali hanno subito una
radicale trasformazione con l’affermarsi dell’idea che ogni fenomeno di carattere economico diretto a ridurre il pluralismo delle fonti di informazione doveva essere contrastato, se si voleva garantire la consapevole partecipazione dei cittadini alla
vita politica e sociale del Paese
Strumento di sostegno diretto
Integrazione del prezzo della carta operata dall’Ente nazionale cellulosa e carta
Forme di sostegno indiretto
Agevolazioni fiscali e riduzioni tariffarie previste dalla legge n. 482 del
1949
Intervento “di risulta”
L’intervento di sostegno economico dello Stato fu concepito come
intervento di risulta, poiché aveva ad oggetto in primo luogo lo sviluppo
dell’industria cartaria e solo di riflesso quella editoriale
Legge n. 1063 del 1971
Contributi straordinari finanziati direttamente dal bilancio dello Stato
Criterio selettivo vincolante per l’assegnazione degli stessi rappresentato dal livello quantitativo di carta utilizzato dalle imprese nell’anno precedente
Forme di credito agevolato
Da intervento “di risulta” a intervento diretto dello Stato
Legge n. 172 del 1975
potenziamento delle forme di contributo agevolato allargamento dell’area dei soggetti beneficiari dei
diversi tipi di contributo statale istituzione di un’apposita commissione tecnica con il
compito di verificare la sussistenza dei presupposti per la concessione dei contributi
creazione del Registro nazionale della stampa quotidiana e periodica e delle agenzie di stampa
imposizione della redazione e della pubblicazione di un bilancio – tipo alle imprese che intendono beneficiare dei contributi stessi
Progressivo abbandono delle forme di contributo diretto
Legge n. 416 del 1981
Da forme di sostegno diretto, di natura assistenziale, ad interventi di sostegno
indiretto, mirato a favorire il processo di modernizzazione tecnologica in atto in
questo settore
Carattere transitorio dei contributi diretti
Legati al mantenimento per un altro quinquennio del regime del prezzo amministrativo dei quotidiani
Potenziamento dei contributi indiretti
Istituzione di due fondi speciali al fine di agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese editrici
impegnate in programmi di ristrutturazione tecnico – economica
Legge n. 67 del 1987 e legge n. 250 del 1990
Legislazione recente
Riduzione delle ipotesi di interventi di sostegno economico diretto
Introduzione di un criterio basato sul costo medio di gestione della singola impresa
Costante aumento dell’importo quantitativo globale dei contributi indiretti
Allargamento della sfera dei possibili destinatari
Legge n. 62 del 2001
Istituzione presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della PCM di un apposito fondo per le agevolazioni di credito attraverso il quale vengono concessi contributi in conto interessi su finanziamenti per la realizzazione di progetti di ristrutturazione economico – produttiva
Abolizione del meccanismo del prezzo amministrativo della carta
Legislazione relativa al settore radiotelevisivo legge n. 67 del 1987
Introduzione di un tetto massimo degli introiti pubblicitari
Introduzione di limiti quantitativi alle trasmissioni pubblicitarie in rapporto alla programmazione oraria e giornaliera
Apposita disciplina per la pubblicità promossa dalla P.A.
Sentenza C. Cost. n. 348 del 1990 La Corte abbandona per la prima volta la
definizione dell’informazione come “materia” per affermarne invece la natura di presupposto per il
corretto esercizio di funzioni politiche da parte dei soggetti che ne sono istituzionalmente investiti
l. cost. n. 3 del 2001
Art. 117, comma 3, Cost.Ricomprende tra le materie di competenza
concorrente tra Stato e Regioni l’“ordinamento della comunicazione”
Legge n. 108 del 1999 Superamento del sistema precedente basato su una
rete di rivendite fisse autorizzate, attraverso la sperimentazione di altri possibili punti vendita che
integrano la rete fissa dedicata
D. lgs. n. 170 del 2000 Introduce un sistema fondato su punti vendita
esclusivi e non esclusivi, subordinando l’attività in questione al rilascio di un’autorizzazione
comunale, da rilasciarsi sulla base di indirizzi fissati a livello regionale
Normativa anticoncentrazione
Interessi costituzionalmente protetti • libera iniziativa economica (art. 41 Cost)• libera manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.)
Obiettivi primari• assicurare le condizioni che consentano la
migliore tutela del principio della libera concorrenza
• garantire il diritto all’informazione degli utenti, minacciato dai fenomeni di concentrazione in atto
“Posizione dominante”
Legge n. 67 del 1987Art. 3
“Posizione di chi, attraverso atti di cessione, contratti di affitto o di affidamento in gestione,
nonché il trasferimento di partecipazioni azionarie, si trovi ad essere editore o comunque a controllare società che editano testate quotidiane,
la cui tiratura abbia superato, nell’anno solare precedente, il 20% della tiratura complessiva dei
giornali quotidiani in Italia”
Nozione di “controllo”Art. 2359 c.c.
Nozione di “collegamento”
Art. 2359, comma 2, c.c.
Obblighi di trasparenza a carico delle imprese editrici
obbligo di iscrizione nel Registro nazionale della stampa obbligo di depositare annualmente presso il Registro il
proprio bilancio annuale obbligo di comunicare ogni trasferimento, a qualsiasi
titolo, di azioni, partecipazioni o quote di proprietà di imprese editrici di quotidiani, quando il trasferimento interessi una quota superiore al 10% del capitale sociale o della proprietà
obblighi aggiuntivi, tra cui quello di presentare un bilancio consolidato di gruppo
Autorità di garanzia
Legge n. 416 del 1981 Legge n. 67 del 1987 Legge n. 223 del 1990
Oggi le competenze del Garante sono state trasferite all’Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni
Novità recenti
Riduzione del ruolo della PCM in materia di stampa
Assegnazione di tale ruolo al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, istituito dalla legge n. 400 del 1988, la cui articolazione organizzativa è disciplinata dal d.p.c.m. del 18 gennaio 2001
Dipartimento per l’informazione e l’editoria
Ufficio per l’editoria e la stampa Servizio per le provvidenze all’editoria, alla
radiofonia e alla stampa italiana all’estero Servizio per gli adempimenti in materia di
pubblicità delle pubbliche amministrazioni
Articolazione interna
Sanzioni
Eventuale dichiarazione di nullità degli atti che hanno determinato tale situazione
Sospensione o perdita degli aiuti economici da parte dei soggetti in posizione dominante beneficiari ovvero da parte dei soggetto inadempienti agli obblighi di trasparenza
Sanzioni di carattere penale