L’ASTRONOMIAIl telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso Il telescopio riflettore (fig. 2) è...

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I L T ELESCOPIO & L’A STRONOMIA M ANUALE D’ U SO con la collaborazione di Attilio Bogi Questo manuale è stato prodotto da ZIEL ITALIA s.r.l., distributrice esclusiva dei prodotti ZIEL. La riproduzione, anche parziale del testo e delle illustra- zioni è consentita solo previa autorizzazione di ZIEL ITALIA s.r.l. TUTTI I TELESCOPI ZIEL SONO CORREDATI DA QUESTA PUBBLICAZIONE

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I L T E L E S C O P I O&

L’ A S T R O N O M I A

M A N U A L E D ’ U S O

con la collaborazione diAttilio Bogi

Questo manuale è stato prodotto da ZIEL ITALIA s.r.l.,distributrice esclusiva dei prodotti ZIEL.

La riproduzione, anche parziale del testo e delle illustra-zioni è consentita solo previa autorizzazione di ZIELITALIA s.r.l.

TUTTI I TELESCOPI ZIEL SONO CORREDATI DA QUESTA PUBBLICAZIONE

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INDICE

pag. 4pag. 4pag. 5pag. 8pag. 10pag. 12pag. 13

pag. 14pag. 15pag. 16

pag. 17

pag. 17

pag. 18

pag. 20pag. 20pag. 21pag. 22pag. 23pag. 24pag. 24pag. 25pag. 25

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pag. 27

pag. 29

IL TELESCOPIOTelescopio rifrattoreTelescopio riflettoreCaratteristiche del telescopioMONTATUREIL CERCATOREOCULARI

LA SFERA CELESTEMAGNITUDINESEEING

L’OSSERVAZIONEBILANCIAMENTO DI UN TELESCOPIOCON MONTATURA EQUATORIALESTAZIONAMENTO DEL TELESCOPIO ZIELCON MONTATURA EQUATORIALE

COSA OSSERVARELa LunaIl SoleI PianetiLe GalassieLe NebuloseGli Ammassi stellariLe Stelle doppieLe Comete

FOTOGRAFIA ASTRONOMICA

GLI ACCESSORI

ISTRUZIONI DI MONTAGGIO

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Per informazioni tecniche potete rivolgerVi a:ZIEL ITALIA s.r.l.Assistenza TecnicaE mail:[email protected]

La Ziel Italia Vi dà il benvenuto nel mondo dell’astronomia.

L’Universo che ci circonda è alla portata di tutti coloro che hanno il piacere di osservarlo, di fotografarlo e di immaginarlo.Le grandi scoperte che hanno portato ad una più approfondita cono-scenza dell’Universo non sono solo il frutto del lavoro di studiosi e di scienziati: è grazie ai milioni di occhi e di strumenti di appassionati dilettanti che con il loro instancabile lavoro di osservazione hanno contribuito e contribuiscono tutt’ora allo studio dell’Universo. Basti pensare che sono molti gli oggetti celesti che portano il nome di os-servatori dilettanti.Per intraprendere il cammino in questo misterioso ed affascinante mondo occorrono: un piccolo telescopio, una mappa stellare, una mappa lunare, un po’ di pazienza e la voglia di non essere più uno spettatore passivo ma di toccare con mano il mondo che ci circonda.Ziel Italia vi offre una vasta gamma di telescopi che si possono adat-tare ad ogni esigenza.Se siete in possesso di tutto ciò aprite la finestra e lasciatevi traspor-tare fino ai remoti angoli dell’Universo.Questo manuale non vuole essere uno strumento per lo studio appro-fondito dell’Universo ma un semplice aiuto per il lettore a muovere i primi passi verso l’osservazione dello Spazio.Verranno volontariamente tralasciati argomenti scientifici troppo spe-cifici e verrà utilizzato un linguaggio discorsivo e poco tecnico.

BUON DIVERTIMENTO!

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

COSMO 2EVOLUTION

Il telescopio è uno strumento ottico composto da lenti o da specchi intubati in una montatura che ne permette l’allineamento. La raccolta e la focalizzazione della luce proveniente da oggetti lontani e l’immagine finale ingrandita permettono di “vedere di più” di quanto il solo occhio nudo permette. Per queste caratteristiche esso può essere facilmente paragonato ad un grande occhio.Ziel ha selezionato le due principali classi di telescopi usate dagli astrofili: telescopio rifrattore e telescopio riflettore.

TELESCOPIO RIFRATTORE

IL TELESCOPIO

COSMO 1 COSMO 3EVOLUTION

MAHK 50GEM 30 PULSAR 60

GEM 35 GEM 60 GEM 27

CRUISE 30CRUISE 38

CRUISE 60GoTo

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Questo strumento (fig. 1) è costituito principalmente da due gruppi di lenti. Il primo gruppo è posto all’estremità anteriore di un tubo cilindrico e viene chiamato obiettivo: ha lo scopo di raccogliere la luce proveniente dall’oggetto che stiamo osservando.Il secondo gruppo è posto all’estremità posteriore del tubo e prende il nome di oculare: ha lo scopo di ingrandire l’immagine dell’oggetto e di condurla al nostro occhio.

TELESCOPIO RIFRATTORE

CRUISE 100GoTo

CRUISE 65

CRUISE 75GoTo

MAHK 90

GALAXY 1EVOLUTION

ORBITER 40

ORBITER 35

fig. 1

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Il telescopio riflettore (fig. 2) è costruito in vari modelli: quello con lo schema ottico più semplice è stato inventato dall’inglese Isaac Newton eper questo è chiamato newtoniano.

Il telescopio newtoniano è composto da due specchi, chiamati specchio principale e specchio secondario.Lo specchio principale è posto all’estremità posteriore di un tubo cilindrico: raccoglie la luce proveniente dall’ oggetto celeste e ne riflette l’immagine sullo specchio secondario.Lo specchio secondario, molto più piccolo del primario, è posto a pochi centimetri dall’estremità anteriore del tubo e viene tenuto al centro dell’apertura da un apposito supporto: raccoglie l’immagine proveniente dallo specchio principale e la devia lateralmente verso l’oculare.I telescopi Maksutov (fig. 3) prendono il nome dall’ottico russo che sperimentò quella configurazione ottica.

Lo schema è costituito da uno specchio principale sferico forato al centro, un menisco correttore e uno secondario solitamente molto piccolo, creato nella zona centrale della superficie interna del menisco con una sempliceoperazione di alluminatura della superficie. Questo disegno ottico è statomolto studiato e modificato, tanto da essere ormai prodotto in moltissime configurazioni. I Maksutov-Cassegrain, per esempio, sono configurazioni Maksutov con il secondario separato dal menisco. In questo modo il secondario può essere lavorato con più precisione.

fig. 2

fig. 3

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Confrontiamo nella tabella seguente i telescopi finora descritti, mettendo-ne in luce i pregi e il tipo di utilizzo verso cui sono meglio indirizzati.

RIFRATTORE

RIFLETTOREDI NEWTON

RIFLETTOREMAKSUTOV-CASSEGRAIN

PREGI

semplicità d’uso

facilità dimanutenzione

ottimo contrasto

buonaluminosità

buon rapportoprestazioni/prezzo

versatilitàd’uso

dimensionie peso

contenuti

UTILIZZO

terrestre

astronomico:osservazione

planetaria

astronomico:osservazione delprofondo cielo

terrestre

astronomico:osservazionee fotografia

del sistema solare

DIFETTI

scarsa luminositàcon piccoli diametri

costo elevatocon grandi diametri

ingombro elevato

non particolarmenteadatti all’osserva-zione del profondo

cielo

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CARATTERISTICHE DEL TELESCOPIO

Il telescopio Ziel presenta due caratteristiche fondamentali:• la capacità di raccogliere luce, più di quanto possa fare l’occhio umano, e quindi di rendere possibile l’osservazione di oggetti poco luminosi• la capacità di distinguere oggetti molto vicini tra di loro o molto piccoli. Tale caratteristica prende il nome di potere risolutivo e dipende dal diametro dell’obiettivo (più il diametro è grande maggiore è il potere risolutivo.)

Una terza caratteristica non meno importante delle due precedenti è la capacità del telescopio di ingrandire l’oggetto.Essa dipende dalla lunghezza focale del telescopio, che è la distanza che esiste tra l’obiettivo e il piano su cui si forma l’immagine.L’ingrandimento è il rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e la lunghezza focale dell’oculare inserito nel telescopio.Dato che la lunghezza focale del telescopio è fissata dal costruttore, per variare l’ingrandimento è necessario intercambiare gli oculari.Teoricamente gli ingrandimenti che si possono ottenere con un telescopio sono illimitati, ma in realtà esiste un limite pratico di utilizzo.La tabella qui sotto riporta il massimo ingrandimento utile ipotetico per i telescopi più diffusi, classificati in base al diametro dell’obiettivo:

DIAMETRO OBIETTIVO (mm) MASSIMO INGRANDIMENTOUTILE

RIFLETTORI RIFRATTORI60 120 150100 210 264120 232 300150 262 346200 305 412250 343 469280 364 500300 377 520350 408 566400 437 608

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TABELLA RIASSUNTIVA

Diametro obiettivo D in mm

Lunghezza focale F in mm

Lunghezza focale dell’oculare F in mm

Potere risolutivoCapacità di distinguere oggetti oparticolari molto piccoli.

Pr in secondi d’arco es. = 2”

Rapporto focalePiù piccolo è il valore, più lostrumento è luminoso.

f =/.. es. = f/5

Ingrandimento Ft (focale del telescopio)Fo (focale dell’oculare)

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MONTATURELa montatura di un telescopio Ziel è l’insieme delle parti meccaniche che sorreggono e permettono il movimento del tubo ottico: per puntare e osservare un corpo celeste è necessario che il telescopio si possa muovere in due direzioni.Esistono due tipi di montature, altazimutale ed equatoriale, così definite se-condo l’orientamento dei piani lungo i quali il telescopio si può muovere.

MONTATURA ALTAZIMUTALE

La montatura altazimutale (fig. 4) permette di muovere lo strumento in direzione verticale (zenit) ed in direzione orizzontale.Questo tipo di montatura è adottato solitamente nel caso di telescopi di piccole dimensioni utilizzati per osservazione visuale e non per fotografia astronomica.

fig. 4

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MONTATURA EQUATORIALE

Nella montatura equatoriale (fig. 5) le direzioni di movimento del tele-scopio sono: l’una parallela all’asse di rotazione terrestre (asse polare) e l’altra perpendicolare a questo (asse di declinazione).Questa è la montatura più usata perchè, oltre ad avere maggiore stabilità e precisione, consente di inseguire l’oggetto celeste muovendo il telescopio in una sola direzione (ascensione retta): ciò verrà spiegato successiva-mente.E’ la montatura ideale per fotografia astronomica.

fig. 5

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IL CERCATOREIl cercatore è un piccolo cannocchiale a basso ingrandimento, posto sul-lo strumento principale. Attraverso un cercatore si individua una ampia porzione di cielo in cui è presente l’oggetto da osservare, che sarà punta-to con precisione all’intersezione della crociera di puntamento; il punta-mento di un telescopio risulta ben più complicato a causa del più elevato ingrandimento a cui si osserva.

ALLINEAMENTO DEL CERCATORE

Per svolgere al meglio la sua funzione, il cercatore deve essere allineato con il telescopio (fig. 6).L’allineamento del cercatore è un operazione importante che, se eseguita con cura, renderà molto semplice l’osservazione attraverso il telescopio principale.Per un preciso allineamento è necessario eseguire, con luce diurna, le seguenti operazioni:• inserire nel porta oculari del telescopio un oculare che produca ingrandimenti molto bassi;• puntare con il telescopio un oggetto ben visibile (ad esempio un campanile, un traliccio, un’antenna, ...) e portarlo al centro del campo visivo;• guardare attraverso il cercatore e, agendo sulle viti calanti, portare lo stesso oggetto inquadrato precedentemente al centro del campo, in corrispondenza della crociera di puntamento;• se l’operazione è stata effettuata con precisione, fissare le viti calanti con fermezza;• verificare che dopo il fissaggio l’allineamento risulti invariato.

fig. 6

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Costruzione ottica degli oculari con i relativi nomi:H e HM = Huygens: 2 elementi in 2 gruppiK = Kellner: 3 elementi trattati in 2 gruppiOR = Ortoscopici: 4 elementi trattati in 2 gruppi (3+ l)PL = Plössl: 4 elementi trattati in 2 gruppi (2+2).

OCULARIGli oculari Ziel rivestono un ruolo fondamentale ai fini dell’osservazione perchè ad essi è affidato il compito di ingrandire gli oggetti. Essi sono formati da un certo numero di lenti (da due per un oculare semplice fino a otto per i più sofisticati) montate in modo da poter essere inserite nel portaoculari del telescopio. Le grandezze fisiche che caratterizzano e di-versificano gli oculari sono: il diametro, la focale e lo schema ottico.

Diametro:i diametri più comuni sono tre: 24,5mm, 31,8mm e 50,8mm.I più usati nei telescopi amatoriali Ziel sono quelli da 31,8 mm e da 50,8 mm.

Focale:gli oculari possono avere una focale variabile da 4 mm a 60 mm. Le focali corte producono ingrandimenti più alti: si consiglia quindi, prima della scelta degli oculari, di verificare il massimo ingrandimento utile del telescopio (vedi pagg. 8 e 9).

Schema ottico:lo schema ottico indica il numero e il tipo di lenti usate per la costruzione dell’oculare. Gli schemi ottici più comuni in ordine di qualità (dal più semplice a quello con elevate prestazioni) sono: Huygens, Kellner, Orto-scopico, Plössl e Super.Ricordiamo che un buon oculare consente di ottenere prestazioni decisa-mente superiori rispetto ad un oculare economico e di bassa qualità.

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In questo paragrafo cercheremo di dare al lettore un’idea del sistema di coordinate universalmente utilizzato per il puntamento degli oggetti ce-lesti. Immaginiamo di prendere un mappamondo e di racchiuderlo in un involucro avente la stessa forma della Terra ma di dimensioni molto mag-giori. Supponiamo che le pareti interne di questo involucro siano rivestite di piccoli puntini luminosi: dalla superfice del mappamondo, guardan-do verso l’alto, si vedrebbe esattamente ciò che noi vediamo alzando lo sguardo al cielo in una notte stellata.Osservando attentamente un punto fisso nel cielo, sembra che la volta celeste ruoti lentamente da est verso ovest. In realtà ruota la volta celeste, ma è la Terra a farlo, in direzione opposta.La sfera celeste è stata suddivisa in un reticolo di meridiani e paralleli esattamente come è stato fatto per la Terra. Il parallelo principale è chia-mato equatore celeste, perchè non è altro che la proiezione sulla sfera celeste dell’equatore terrestre.L’equatore celeste divide la sfera celeste in due emisferi: emisfero boreale (o settentrionale) ed emisfero australe (o meridionale). Il polo nord cele-ste coincide esattamente con il nostro polo nord e così il polo sud.Questi tre elementi sono indispensabili per tracciare un sistema di co-ordinate che consente di individuare la posizione degli astri sulla volta celeste.Le coordinate principali di questo sistema sono la declinazione e l’ascen-sione retta.

Declinazione:La declinazione (Dec.) corrisponde alla latitudine terrestre. Si misura in gradi e va dai +90° al polo nord celeste a -90° al polo sud celeste; all’equatore celeste il valore della declinazione è di 0°.Un astro che si trova a metà strada tra il polo nord celeste e l’equatore celeste ha una declinazione di +45°.

Ascensione retta:L’ascensione retta (AR.) corrisponde alla longitudine terrestre e viene espressa in ore (h), minuti (m) e secondi (s).Il punto da cui si inizia a contare l’ascensione retta è chiamato punto

LA SFERA CELESTE

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vernale: esso è l’incrocio tra il percorso apparente del Sole (eclittica) e l’equatore celeste al 21 marzo. Il conteggio dell’ascensione retta avvienein senso antiorario; il meridiano che passa per il punto vernale ha A.R. = 00h 00m 00s.Un esempio: la stella Sirio ha A.R. = 06h 45m 9s.

Questo è il sistema di coordinate riportato su tutte le mappe stellari: è quindi importante conoscerlo per rintracciare con facilità gli oggetti ce-lesti.

fig. 7

MAGNITUDINELe stelle nel cielo non appaiono tutte ugualmente brillanti. La grandezza utilizzata per classificare i corpi celesti in base alla loro luminosità appa-rente è chiamata magnitudine. Si parla di luminosità apparente perchè la brillantezza delle stelle dipende dalla quantità di luce che emettono, ma anche dalla distanza dalla Terra: infatti, più una stella è distante, più ap-pare piccola e poco luminosa.

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La stella presa come riferimento per la taratura della scala è la Stella Po-lare, a cui è stata assegnata una magnitudine di 2,12. Tutti gli altri corpi celesti sono stati classificati come valore di magnitudine, confrontandoli con questo riferimento.La scala ottenuta parte da una magnitudine di 28 o 29, che corrisponde all’oggetto più debole individuabile solo con telescopi potentissimi, ed arriva ad una magnitudine di -26,86, che corrisponde al nostro Sole.

Ne emerge che non basta avere un buon strumento, ma, ai fini di un’os-servazione soddisfacente, occorre avere un buon seeing.

SEEINGChi pensa che le migliori osservazioni vengano effettuate in serate limpi-de, in cui le stelle vengono viste scintillare, commette un grosso errore: lo scintillio delle stelle indica la presenza di una turbolenza atmosferica che viene ulteriormente amplificata se osservata con un telescopio. Ciò non consente di ottenere buone immagini.Il termine seeing identifica la qualità del cielo, sulla base della visibilità e della stabilità degli oggetti che si stanno osservando.La scala di seeing più utilizzata in Italia è la seguente:

Valore di seeingil valore di seeing è lil valore di seeing è 2il valore di seeing è 3il valore di seeing è 4il valore di seeing è 5il valore di seeing è 6

Qualità delle immaginiimmagini ottimeimmagini buoneimmagini sufficientiimmagini insufficientiimmagini cattiveimmagini pessime

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Prima di apprestarci ad osservare il cielo con un telescopio Ziel è impor-tante munirsi di mappe stellari o lunari, di una bussola, e di una torcia con luce colorata in rosso per leggere le mappe senza perdere l’adattamento al buio.È importante eseguire alcune operazioni meccaniche: il bilanciamento dello strumento, l’adattamento del telescopio alla temperatura ambien-te e lo stazionamento.

L’OSSERVAZIONE

BILANCIAMENTO DI UN TELESCOPIOZIEL CON MONTATURA EQUATORIALEDopo aver montato lo strumento si orienti il suo asse polare verso il poloceleste, a questo punto si procede bilanciando il peso del tubo nel seguen-te modo:• sbloccate il movimento di A.R. con l’apposita levetta;• sbloccate il contrappeso posto sull’apposita asta e fatelo scorrere finchè lo strumento è bilanciato correttamente e rimane fermo in qualunque posizione lo si ponga;• bloccate il movimento di A.R. e sbloccate il movimento di declinazione;• fate scorrere il tubo nella propria sede fino a quando non raggiunge il giusto equilibrio;• controllate nuovamente che tutto sia ben bilanciato, sbloccando ambedue gli assi e imprimendo piccoli movimenti allo strumento.Le operazioni di bilanciamento vanno effettuate con lo strumento pronto per l’osservazione, senza tappi e con l’oculare inserito (fig. 8) oppure con la fotocamera o la camera CCD al posto dell’oculare, quando si vuole osservare con queste strumentazioni.

fig. 8

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ADATTAMENTO ALLA TEMPERATURA

Una volta bilanciato lo strumento è importante lasciargli il tempo di adat-tarsi alla temperatura ambiente, per fare questo a volte occorre aspettare anche una trentina di minuti; a questo punto lo stumento sarà in grado direndere al massimo delle sue capacità.Questa attesa renderà possibile anche l’adattamento al buio del nostro occhio che si troverà nella condizione di poter distinguere un maggior numero di oggetti e di particolari deboli.

STAZIONAMENTO DEL TELESCOPIOZIEL CON MONTATURA EQUATORIALEQuesta operazione ci consente di trovare e puntare gli oggetti celesti con facilità seguendo le coordinate presenti sulle mappe.Le seguenti istruzioni permettono di orientare lo strumento per un uso visuale:• mettere a livello la montatura, centrando accuratamente l’apposita bolla sulla sua base (nei modelli equipaggiati);• inclinare l’asse polare secondo il valore della latitudine del luogo;• orientare lo stesso asse nella direzione della stella polare (nord celeste), una bussola ci porta approssimativamente nella giusta direzione, ma bisogna riconoscere la Stella Polare;• sbloccare l’asse di declinazione e ruotare il tubo ottico finchè è parallelo all’asse polare: il cerchio graduato di declinazione segnerà +90°;• bloccare il cerchio di declinazione;• guardare attraverso il cercatore e portare la Stella Polare al centro del crocicchio di puntamento, agendo sulla direzione e l’inclinazione dell’asse polare senza toccare l’asse di declinazione;• verificare con un oculare a basso ingrandimento che la Stella Polare sia al centro del campo.

Per seguire l’oggetto che stiamo osservando senza farlo uscire dal campo, sarà sufficiente agire sul pomolo del movimento di A.R. (fig. 9); allo stru-mento si può applicare un motore con la corretta velocità di inseguimento e non sarà più necessario intervenire manualmente.

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I telescopi Ziel con montatura azimutale non prevedono un’operazione di stazionamento vera e propria: è comunque opportuno mettere a livello lamontatura.A tale proposito, si ricorda che l’utilizzo di questi strumenti è limitato all’osservazione visuale di oggetti celesti estesi e quindi di facile punta-mento.

fig. 9

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Gli oggetti osservabili con piccoli telescopi amatoriali sono moltissimi: Galileo Galilei scoprì i satelliti di Giove con un piccolo telescopio rifrat-tore di qualità decisamente inferiore rispetto ai piccoli telescopi presenti sul mercato.Si possono osservare:Luna, Sole, Pianeti, Galassie, Nebulose, Ammassi, Stelle doppie, Co-mete.

LA LUNA

La Luna è solitamente il primo astro verso cui si orienta il telescopio. E’ di facile osservazione anche con telescopi molto piccoli; con un telesco-pio rifrattore da 60 mm ad ingrandimenti bassi (40x o 50x) si possono distinguere crateri di 6 o 7 chilometri di larghezza.Contrariamente a quanto si pensa, il periodo migliore per osservare la Luna non è in fase di Luna Piena (fig. 10); per avere immagini affascinanti e piene di crateri bisogna osservarla in fase di Luna Calante o Crescente,quando cioè non si presenta tondeggiante.Va osservata all’altezza del terminatore che è il punto in cui la porzione di Luna illuminata incontra la porzione buia: in questa posizione si effet-tueranno le osservazioni migliori perchè i dettagli vi assumono grande contrasto, i crateri saranno pieni di ombre e le montagne appaiono comepunti luminosi e brillanti.

COSA OSSERVARE

fig. 10

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

fig. 11 Foto: Laborfoto Astronomia - Mestre

Per questo tipo di osservazione consigliamo l’utilizzo di una mappa lu-nare, così si potrà dare un nome a tutto ciò che verrà osservato; quando si deciderà di osservare la Luna Piena converrà utilizzare un filtro lunare per evitare l’abbagliamento.

IL SOLE

Bisogna fare molta attenzione quando si osserva questa stella, ci si deve procurare la giusta attrezzatura e prendere le dovute precauzioni.ATTENZIONE: il Sole non va mai osservato direttamente, senza ri-pari o filtri adeguati. É necessario fare molta attenzione al surriscal-damento interno del telescopio quando lo si tiene puntato per parec-chio tempo verso il Sole. D’estate, l’osservazione solare va interrotta dopo una trentina di minuti.Il Sole si può osservare direttamente attraverso il telescopio oppure per riflessione: nel primo caso può essere necessario diaframmare le ottiche, riducendo il diametro di ingresso della luce. Si può utilizzare un filtro solare a tutto campo: questo accessorio è fra i più sicuri. Un altro accor-gimento consiste nel coprire il cercatore per evitare di guardarci dentro involontariamente.L’immagine del sole può anche venire riflessa su un apposito schermo e, anche se fornisce immagini meno dettagliate, questo rimane il metodo più sicuro.I particolari da osservare sono:• Le macchie solari, che cambiano di giorno in giorno (fig. 11);

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• Le facole, zone più chiare della superficie solare, che si trovano a fianco delle macchie e si vedono meglio ai bordi del disco;• La granulazione della superficie, osservabile solo con ingrandimenti elevati e quindi con strumenti di elevato diametro.Oltre ai particolari sopra descritti si possono osservare e fotografare leeclissi di Sole.

I PIANETI

Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno sono visibili ad occhio nudo e appaiono simili alle stelle.Due sono visibili con un piccolo telescopio e sono: Urano e Nettuno.L’ultimo, Plutone, è visibile solo con un grande telescopio.MercurioE’ visibile raramente e solo in alcuni periodi dell’anno. Appare sempre basso all’orizzonte.VenereE’ relativamente vicino alla Terra e particolarmente luminoso. E’ chia-mato “stella della sera o del mattino” perchè è il primo oggetto luminoso visibile nel cielo all’inizio della sera o poco prima del mattino. Al tele-scopio non si scorgono dettagli perchè è immerso in una fitta atmosfera altamente riflettente.MarteE’ un pianeta molto interessante da osservare dal momento che si pre-senta di un color ruggine, con calotte polari molto chiare: con elevati ingrandimenti si riescono a distinguere anche molti particolari della sua superficie.GioveÉ caratteristico con la sua luce bianco-giallastra. A forti ingrandimenti presenta delle bande di diversi colori su tutta la sua superficie. Anche con piccoli telescopi si distinguono chiaramente i suoi quattro satelliti mag-giori (Io, Europa, Ganimede e Callisto).SaturnoE’ facilmente identificabile al telescopio dal momento che presenta un vi-stoso anello, formato da polveri e da materiale roccioso (fig. 12). L’anello è diviso nettamente dalla divisione di Cassini, visibile anche con piccoli telescopi. Saturno brilla di colore giallo pallido ed è circondato da satelliti

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

visibili osservando con attenzione. Uno di questi, Titano, è il più grosso satellite di tutto il Sistema Solare.

fig. 12

fig. 13

Foto: Gruppo astrofili W. Herschel - Torino

Foto: Gruppo astrofili W. Herschel - Torino

LE GALASSIE

Sono degli enormi agglomerati di stelle, gas e polveri cosmiche.Il nostro sistema planetario fa parte della galassia denominata Via Lattea.Le galassie sono classificate a seconda della loro forma in:• galassie ellittiche,• galassie a spirale come la Via Lattea,• galassie irregolari.Le galassie sono fra gli oggetti celesti più fotografati dagli astrofili.

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

LE NEBULOSE

Sono enormi nubi di gas e polveri, che possono raggiungere estensioni di centinaia di anni luce. Si suddividono in nebulose oscure e nebulose brillanti. Queste ultime brillano di luce propria, grazie alla eccitazione prodotta da stelle molto calde che si trovano al loro interno (in questo caso si parla di nebulose di emissione) o di luce emessa da stelle vicine e da loro riflessa (nebulose di riflessione).La più bella e famosa nebulosa visibile nell’emisfero nord durante la sta-gione invernale è M42, la “Grande Nebulosa di Orione” (fig. 14).

GLI AMMASSI STELLARI

Sono degli aggregati di stelle vi-cine, tenute assieme dalla loro at-trazione gravitazionale. Il numero di stelle interessate può variare da poche decine a qualche migliaia.Un esempio di ammasso è costi-tuito dalle Pleiadi (fig. 15), situato nella Costellazione del Toro.Gli ammassi si distinguono in am-massi aperti e in ammassi globu-lari.

fig. 14

fig. 15

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

LE STELLE DOPPIE

Sono sistemi costituiti da due o più stelle, vincolate dal loro stesso campo gravitazionale a ruotare attorno al baricentro comune. Possono essere di dimensione e di colore disomogenei.

LE COMETE

Sono corpi celesti che descrivono un’orbita intorno al Sole. Differiscono dai pianeti per caratteristiche orbitali (possono avere orbita ellittica, para-bolica o iperbolica) e per caratteristiche di struttura, sono infatti composte da polveri e materiale meteoritico misto a gas congelati.Quando una cometa si avvicina al Sole si osserva lo sviluppo di una chio-ma (corpo principale luminoso) e di una coda; il nucleo appare sempre piccolo e brillante.Le comete famose di più recente passaggio sono state la cometa di Halley, la cometa di Hyakutake (fig. 16) e la cometa di Hale-Bopp .

fig. 16 Foto: Laborfoto Astronomia - Mestre

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

Gli appassionati che non si accontentano della semplice osservazione vi-suale possono fotografare il cielo e gli oggetti celesti utilizzando il tele-scopio come un obiettivo fotografico. Con gli accessori per fotografia dei Telescopi Ziel offrono questa possibilità.L’apparecchio fotografico consigliato per questa attività è una fotocamera reflex con ottiche intercambiabili; deve essere dotata di “posa B”, che tie-ne aperto l’otturatore tutto il tempo voluto. E’ consigliabile usare fotoca-mere manuali meccaniche, perchè di più facile utilizzo e più affidabili alle basse temperature; per il loro funzionamento non hanno bisogno di pile.Sono necessari anche un anello T-2 e un adattatore fotografico per per-mettere l’innesto della fotocamera sul telescopio.Le due tecniche principali per la fotografia astronomica sono: fotografia a fuoco diretto e fotografia a fuoco indiretto (per proiezione di oculare).

FOTOGRAFIA A FUOCO DIRETTO

Questa tecnica si utilizza principalmente per fotografare oggetti poco lu-minosi o per avere un’immagine completa del Sole e della Luna: non permette ingrandimenti elevati.L’esecuzione è molto semplice: per mezzo di un anello T-2 si accoppia l’apparecchio fotografico all’adattatore fotografico che deve essere inse-rito nel portaoculari. Dopo una accurata messa a fuoco e l’ottimizzazione dell’inquadratura, si è così pronti per scattare la fotografia.

FOTOGRAFIA A FUOCO INDIRETTO

E’ la tecnica ottimale per la fotografia di pianeti, stelle doppie e partico-lari di Sole e Luna. Offre degli ingrandimenti decisamente più elevati rispetto alla tecnica precedente.Tra il telescopio e la macchina fotografica viene interposto un oculare; in questo caso si utilizza l’adattatore fotografico per proiezione oculare.

Difficilmente otterranno risultati soddisfacenti con i primi scatti: l’espe-rienza acquisita con numerosi tentativi iniziali e con prove sui tempi di esposizione porterà a garantire una costanza di risultati.

LA FOTOGRAFIA ASTRONOMICA

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

LENTE DI BARLOW

Sistema ottico utilizzato per raddoppiare gli ingrandimenti del telescopio.Viene inserita nel portaoculari prima dell’oculare.La sua applicazione riduce il campo visivo e la luminosità del telescopio; fornisce i migliori risultati se l’oculare accoppiato è di buona qualità.

FILTRO LUNARE

E’ un filtro di colore grigio-verde da avvitare all’oculare. Viene utilizzato per ridurre la luminosità durante l’osservazione della Luna, non per mi-gliorare la resa ottica.

PIATTO DI PROIEZIONE SOLARE

Lamierino di colore bianco e di forma quadrata o rettangolare da montare con un’apposita asta al focheggiatore del telescopio. Su di esso viene pro-iettata l’immagine del Sole tramite l’oculare, che si rende così osservabile

GLI ACCESSORI ZIEL

Una parte degli accessori selezionati per i telescopi Ziel

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

senza alcun rischio per l’occhio dell’osservatore.D’estate, il tubo del telescopio, le ottiche e il focheggiatore tendono a sur-riscaldarsi notevolmente: è opportuno interrompere l’osservazione solare ogni 30 minuti circa, per riprenderla quando lo strumento è ritornato ad una temperatura corretta.

RADDRIZZATORE D’IMMAGINE

Accessorio che, posto nel portaoculari prima dell’oculare, garantisce l’osservazione di un’immagine dritta.Tutti i telescopi forniscono infatti un’immagine capovolta dell’oggetto osservato: questo fatto, irrilevante nell’osservazione astronomica, non è accettabile nel caso di osservazione terrestre.

ADATTATORE FOTOGRAFICO

Esistono due tipi di adattatori fotografici: per fotografia a fuoco diretto o a fuoco indiretto (per proiezione oculare).L’adattatore consiste in entrambi i casi in un tubo metallico di lunghezza variabile a seconda del telescopio.Nella fotografia a fuoco indiretto, all’interno del tubo è presente una sca-nalatura di alloggiamento per l’oculare.Viene fissato al portaoculari al posto dell’oculare; all’estremità libera vie-ne avvitato un anello adattatore (anello T-2) con l’innesto per la macchina fotografica.

MOTORE EQUATORIALE

Viene utilizzato su telescopi con montatura equatoriale per annullare lo spostamento dell’oggetto celeste nel campo a causa del movimento di rotazione terrestre.

MOTORE DI DECLINAZIONE

Viene utilizzato su telescopi con montatura equatoriale per ottenere uno spostamento in declinazione dell’oggetto celeste o un suo ricentramento nel campo.

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

Estraete dalla scatola per prima la montatura del telescopio (9), quindi attaccate le tre gambe (11) ad essa usando i bulloni e i dadi a farfalla, ricordandovi di orientare le gambe in modo che gli attacchi del vassoio siano posizionati verso l’interno. Fissate ad essi il vassoio porta accessori con le viti ed i dadi a farfalla. Appoggiate il tubo del telescopio (1) sulla montatura (9) e fissatelo con la vite di blocco (10). Il cercatore (6), indispensabile per il puntamento, va inserito nel suo supporto (8), dopo aver svitato le tre viti di blocco (7) e quindi fissato al corpo del telescopio tramite le due viti cromate (13). Il cercatore va regolato come da istruzioni dettagliate a pag 12 . Inserite quindi il prisma diagonale (5) nel tubo di messa a fuoco (2) ed in esso un oculare (4) tra quelli disponibili e fissateli con la vite laterale. A questo punto il Vostro telescopio è pronto per l’uso.

1 Tubo del telescopio2 Tubo messa a fuoco3 Manopola del fuoco4 Oculare5 Prisma diagonale6 Cercatore

7 Viti di regolazione del cercatore8 Supporto del cercatore9 Montatura del telescopio10 Vite di fissaggio del telescopio alla montatura

11 Treppiede12 Vite di regolazione micrometrica in verticale13 Viti di fissaggio supporto cercatore

ASSEMBLAGGIO E USO DEI TELESCOPIZIEL CON MONTATURA AZIMUTALE

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

ASSEMBLAGGIO E USO DEI TELESCOPIZIEL CON MONTATURA EQUATORIALE

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

Estraete dalla scatola per prima la montatura del telescopio (9), quindi attaccate le tre gambe (12) ad essa usando i bulloni e i dadi a farfalla, ricordandovi di orienta-re le gambe in modo che gli attacchi del vassoio siano posizionati verso l’interno. Fissate ad essi il vassoio porta accessori (18) con le viti ed i dadi a farfalla. Inse-rite la manopola flessibile di declinazione (14) nell’attacco apposito, stringendo la piccola vite. Ripetete l’operazione per la manopola flessibile di ascensione (15). Infilate il contrappeso (16) nella barra di contrappeso (17), e bloccatelo con l’apposita vite. Avvitate ora la barra alla montatura equatoriale (9). Avvitate i due anelli di supporto (10) del telescopio alla montatura (9), appoggiate il tubo del telescopio (1) sugli anelli e fissatelo con le viti di blocco (11). Il cercatore (6), indispensabile per il puntamento, va inserito nel suo supporto (8), dopo aver svitato le tre viti di blocco (7) e quindi fissato al corpo del telescopio tramite la vite cromata (13). Il cercatore va regolato come da istruzioni dettagliate a pag. 12. Inserite quindi un oculare (4), tra quelli disponibili, nel tubo di messa a fuoco (2) e fissatelo con la vite laterale. A questo punto il Vostro telescopio è pronto per l’operazione di stazionamento (pag. 18).

1 Tubo del telescopio2 Tubo messa a fuoco3 Manopola del fuoco4 Oculare5 Prisma diagonale6 Cercatore7 Viti di regolazione del cercatore8 Supporto del cercatore9 Montatura del telescopio

10 Anelli di supporto11 Vite di fissaggio del telescopio12 Gambe del treppiede13 Vite di fissaggio supporto cercatore14 Manopola flessibile di declinazione15 Manopola flessibile di ascensione A.R.16 Contrappeso17 Barra di contrappeso18 Vassoio porta accessori

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Page 36: L’ASTRONOMIAIl telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso Il telescopio riflettore (fig. 2) è costruito in vari modelli: quello con lo schema ottico più semplice è stato inventato

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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso

CONCLUSIONI

Ci preme ricordare che questo manuale è stato scritto per persone che si avvicinano per la prima volta all’osservazione del cielo. Consigliamo quindi di rivolgersi a testi specializzati in vendita presso le librerie e di contattare i Gruppi Astrofili per un ulteriore approfondimento della materia.Ci auguriamo invece di aver contribuito a stimolare il Vostro interesse per l’Universo che ci circonda.

Per informazioni tecniche potete rivolgerVi a:ZIEL ITALIA s.r.l.Assistenza Tecnica

E-mail: [email protected]