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© Mondadori Education 1 Virgilio La gloria futura di Roma (Eneide, 6, vv. 752-894) Nei Campi Elisi Enea incontra l’ombra del padre Anchise, morto durante il viaggio verso occi- dente, in Sicilia. Ed è Anchise a mostrare al figlio la lunga serie dei suoi discendenti che faranno la storia di Alba Longa e di Roma: da Silvio, l’ultimo figlio di Enea, al giovane Marcello, nipote di Augusto. Augusto viene collocato (e glorificato) in posizione privilegiata e contraria alla cro- nologia, subito dopo Romolo. È questo dunque un brano di poesia celebrativa, di Augusto e della gloria di Roma, parte integrante dell’ideologia che sorregge il poema. Ciò detto Anchise condusse il figlio e la Sibilla 1 in mezzo alla folla rumorosa delle anime, guadagnando un’altura da cui veder passare tutti in fila, uno a uno, e distinguerne il volto. «Via, ti racconterò la gloria futura della stirpe di Dardano 2 , ti mostrerò i nipoti che ci darà l’Italia: grandi anime fatali destinate a portare un giorno il nostro nome. 760 Quel giovane lontano (lo vedi?), che s’appoggia a un’asta senza ferro, è Silvio, nome albano, il tuo ultimo figlio. La sorte gli ha assegnato i luoghi più vicini alla luce, verrà per primo al mondo, di sangue italico e troiano. Nascerà da te vecchio e da tua moglie Lavinia, sarà allevato nei boschi, re e padre di re, 1. La Sibilla Cumana che ha guidato Enea agli Inferi. 2. La stirpe di Dàrdano è il popolo troiano: Dàrdano è il progenitore dei Troiani.

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La gloria futura di Roma(Eneide, 6, vv. 752-894)

Nei Campi Elisi Enea incontra l’ombra del padre Anchise, morto durante il viaggio verso occi-dente, in Sicilia. Ed è Anchise a mostrare al figlio la lunga serie dei suoi discendenti che faranno la storia di Alba Longa e di Roma: da Silvio, l’ultimo figlio di Enea, al giovane Marcello, nipote di Augusto. Augusto viene collocato (e glorificato) in posizione privilegiata e contraria alla cro-nologia, subito dopo Romolo.

È questo dunque un brano di poesia celebrativa, di Augusto e della gloria di Roma, parte integrante dell’ideologia che sorregge il poema.

CiòdettoAnchisecondusseilfiglioelaSibilla1 inmezzoallafollarumorosadelleanime, guadagnandoun’alturadacuivederpassare tuttiinfila,unoauno,edistinguerneilvolto. «Via,tiracconteròlagloriafutura dellastirpediDardano2,timostreròinipoti checidaràl’Italia:grandianimefatali destinateaportareungiornoilnostronome.760 Quelgiovanelontano(lovedi?),ches’appoggia aun’astasenzaferro,èSilvio,nomealbano, iltuoultimofiglio.Lasorteglihaassegnato iluoghipiùviciniallaluce,verrà perprimoalmondo,disangueitalicoetroiano. NasceràdatevecchioedatuamoglieLavinia, saràallevatoneiboschi,reepadredire,

1.LaSibillaCumanachehaguidatoEneaagliInferi.2.LastirpediDàrdanoèilpopolotroiano:DàrdanoèilprogenitoredeiTroiani.

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lastirpedaluisortadomineràAlbaLonga. L’animapiùvicinaaluièProca,gloria delpopolotroiano;epoicisonoCapi, Numitore,EneaSilvio3cheavràiltuostessonome,770 illustreperpietàepervalorequando potràregnaresuAlba.Guardachegiovani,guarda comeappaionoforti!Guardalelorotempie comesonoombreggiatedallacoronacivica! TifonderannosuimontilacittàdiFidene, NomentoeGabi,leroccheCollatine,Pomezia elafortezzad’Inuo,legrandiBolaeCora4: oggiluoghideserti,maungiornoavrannounnome. FacompagniaalsuoavoRomolo,figliodiMarte, chenasceràdaunamadreteneradelsangued’Assaraco5. Vedicomeduecresteglioscillanosull’elmo,780 comelostessoPadreloconsacradivino? SaràluiafondarequellaRomafamosa cheestenderàilsuoimperosopratuttalaterra, cheinnalzeràlasuaanimagrandesinoall’Olimpo, circondandodimurabensettecolli.Madre fortunatad’eroi!CosìlaBerecinzia Cibele6,incoronataditorri,trasportata sulsuocarro,attraversalecittàdellaFrigia, lietadellasuaproledivina,felice diabbracciareisuoicentonipoti,tuttiCelesti, tuttiabitantinellealteregionidell’aria. «Oraguardalaggiù,osservaituoiRomani. ItuoiRomani!C’èCesareetuttalaprogenie790 diJulo,cheungiornousciràsottolavoltadelcielo. Questoèl’uomopromessotisempre,datantotempo: CesareAugustodivino.Egliriporterà ancoraunavoltanelLaziol’etàdell’oro,peicampi doveuntemporegnavaSaturno;estenderà ilsuodominiosopraiGaramantiegliIndi7,

3. Proca … Capi … Enea Silvio: laserie dei re d’Alba Longa.Ma talesuccessione varia secondo le fonti(vediperesempioLivio,1,3).4. Virgilionominaquiunaseriedicittà (alcunepiù, altremenonote)che avrebbero fatto parte dellaconfederazionealbana;maalcunedellecittàricordate furonosoltan­topiùtardiaggregatedaRomaallalega latina. Alcuni toponimi sono

noti:Nomento,Gabi,Fidene,Colla­zia, Pomezia. Difficile l’identifica­zione della fortezza d’Inuo (Inuuseradivinitàitalicadeiboschi);Bolaforse corrisponde all’odierna Za­garoloederacittàdegliEqui;Cora(odierna Cori) era città d’originelatina,entratanellalegadeiVolsci.5. AssàracoèprogenitorediAnchi­se.SecondoquestoluogodiVirgiliolamadrediRomolo(ReaSilvia/Ilia)

sarebbe discendente dei Troiani(perEnnioIliaerafigliadiEnea).6.Berecinzia Cibele:CibelediBere­cinto, città della Frigia particolar­mentelegataalcultodelladea.7.IGaramantieranounpopolodelterritorio del Sahara (pressappocol’attualeFezzàn)e stannoperciòaindicareipopolimeridionali,comegliIndiindicanoipopoliorientali.

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dovunquecisiaunaterra,fuoridellecostellazioni, fuoridituttelestradedell’annoedelsole, doveAtlantecheportailcielofaroteare sullasuaspallalavoltaornatadistellelucenti. Giàsind’ora,inattesadelsuoarrivo,laterra Meotica8eiregnidelCaspiotremanoperiresponsi800 degliDèi,esiturbanoletrepidefocidelNilo daisetterami.NemmenoErcole9hapercorso tantospazioditerra,sebbenetrafiggesse lacervadaipiedidibronzoerendessesicuri iboschid’Erimantoeatterrisseconl’arco Lerna;nemmenoBaccochevittoriosoguida ilcarroconlerediniintrecciatedipampini, calandoconlesuetigridall’altavettadiNisa10. Etuesitiancoraadaccrescereditanto lanostraforza,temidifermartiinItalia? «Chièquell’altoeroeincoronatodiolivo cheportagliarredisacri?Riconosco810 icapellielabarbacanutadelre checonsolideràlaRomaprimitiva conlesueleggi,arrivatodallapiccolaCuri11 edaunapoveraterrasinoalpoteresupremo. GlisuccederàTullo12,cheinterromperà gliozidellapatriaerichiamerà allearmiicittadinirilassatieleschiere disavvezzeaitrionfi.PoivieneAncoMarzio ambizioso,chesembragoderegiàdaadesso, sintroppo,delfavorepopolare.Mavuoi vedereireTarquiniel’animasuperba diBruto13vendicatore,ifasciriconquistati? Eglisaràilprimoadaverel’autorità diconsole,lescuricrudeli,epunirà820 dipropriamanoifigli(chetramavanoguerra perriportarealtronoiTarquini)indifesa dellalibertàbella:infelice,comunque

8. Si tratta della palude meòtide(oggimard’Azov).9. Augusto è paragonato a Ercolee, subitodopo,aBacco,considera­ti benefattori dell’umanità. Ercoleè ricordato come autore delle suecelebrate «fatiche»: in particola­re il poetamenziona la cattura (ouccisione) della «cerva dai piedi

di bronzo» di Cerinea, monte fraArcadiaeAcaia,l’uccisionedelcin­ghialecheinfestavaleselvediEri­mantoinArcadiaeinfinel’uccisio­ne dell’idra di Lerna, il drago chedanneggiavalaterradiLerna,nonlontanadaArgonelPeloponneso.10. Favolosomontedell’India,doveBacco/Dioniso, secondo la leggen­

da,erastatoallevato.11.InlatinoCures,ilcapoluogodeiSabini.12. TulloOstilio.13.GiunioBruto,checacciòTarqui­nioilSuperboedivenneconColla­tino il primo console della nuovarepubblica.

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iposteridebbanogiudicarequest’atto! Vinceràl’amorpatrioelabramadigloria. «GuardalontanoiDeci,iDrusi,Torquato14

dallatremendascure,Camillo15cheriporta leinsegnegiàpredatedaiGallivittoriosi! Equelleanimechevedisplendereinarmieguali –ora,efinchélanotteleopprimerà,concordi– quandoavrannotoccatolalucedellavita chegrandeguerra,quantimassacriequantelotte desterannotraloro!Ilsuoceroscendendo830 daibaluardialpiniedallaroccadiMonaco, ilgeneroappoggiatodalleforzed’Oriente16. Ofigli,noninduritel’animoinsimiliguerre, nonvolgetelearmialcuoredellapatria: etuperprimo,tuchediscendidall’Olimpo, tusanguemio,perdona,gettalearmidimano!… «Maeccochispingeràvittoriosoilsuocarro all’altoCampidoglio,dopoaverdebellato Corinto17,gloriosoperiGreciuccisi. Quell’altroabbatteràArgo,l’Agamennonia MiceneelostessoPerseoEacide,disceso dalpoderosoAchille,vendicandogliavi840 diTroiaeiprofanatisantuaridiMinerva18. Chipotrebbetaceredite,grandeCatone19, odite,Cosso20?Chipotrebbedimenticare lagranrazzadeiGracchi21,oidueScipioni22,fulmini diguerra,flagellodellaLibia,oFabrizio23

14. IDecisonoitreDeci(padre,fi­glio,nipote)checonilritodellade-votiosacrificaronolavitaperlasal­vezza dell’esercito rispettivamentenella guerra contro i Latini (340a.C.), nella guerra contro i Sanniti(295a.C.)enellaguerracontroPirro(279a.C.);iDrusisonoun’illustrefa­migliacuiappartenevaLiviamogliedi Augusto (Livio Druso SalinatorevinseAnnibalealMetauro,207a.C.);TitoManlioTorquatoèdetto«dallatremendascure»perchénellaguer­racontroiLatini(340a.C.)feceucci­dereilpropriofiglioreodiaverein­gaggiatobattaglia,siapureconesitofelice,senzaildovutopermesso.15. FurioCamillo,cheriportòiRo­maniallavittoriacontroiGalliSè­nonidiBrennodopolasconfittasu­bitapressoilfiumeAllia(389a.C.).

16. IlsuoceroèCesare,reducedallaguerragallica(reduceperciòdaiba­luardialpiniedallaroccadiMona­co,unpromontorioallosboccodel­leAlpiMarittime);ilgeneroèPom­peo,chesposòlafigliadiCesare.17. IlconquistatorediCorintoèLu­cioMummio(146a.C.).18. SitrattadiLucioEmilioPaolo,ilvincitorediPerseo(battagliadiPid­na,168a.C.),ultimorediMacedo­nia,dettoEàcide, cioèdiscendentediEaco, inquantoPerseovantavaladiscendenzadaAchille,figliodiPeleo,ilqualeasuavoltaerafigliodi Eaco. Conquistando la Grecia,indicatacon lecittàemblematichediArgoeMicene,EmilioPaoloven­dicava i Troiani e la profanazionedel tempiodiMinervadacuiUlis­se eDiomedeavevanoportatovia

il Palladio, la statuetta di Pàlladechegarantiva lasalvezzadellacit­tà (PàlladeAtenaè ladivinitàcor­rispondenteallaromanaMinerva).19. Il famoso Catone il Censore,l’avversariodiScipionel’Africano.20. CornelioCosso,consolenel498a.C., che uccise in battaglia, nellaguerracontroVeio,ilredeiVeientiLarteTolumnio.21. TiberioeGaioGracco, ifamositribunidellaplebeuccisidallarea­zionesenatoriarispettivamentenel133enel121a.C.22. Scipionel’Africano,vincitorediAnnibaleaZama(202a.C.),el’Afri­canoMinore, distruttore di Carta­gine(146a.C.).23. Fabrizio è l’esempio classicodell’incorruttibile:eglinonaccettòleoffertediPirro(278a.C.).

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parsimonioso,oSerrano24cheseminailsuocampo? Troppoalungohoparlato,manonpossotacere lavostragloria,oFabi!SeipropriotuquelMassimo che,temporeggiando,dasolohasalvatoloStato25? Altri(iononnedubito)saprannomeglioplasmare statuedibronzochepaianorespirare,oscolpire immaginiviventinelmarmo,sapranno difendereconoratoriapiùacutalecauselegali, saprannotracciareimotidelcielo850 colcompassoepredireilsorgeredegliastri: matu,Romano,ricordadigovernareipopoli confermeleggi(questesarannoletuearti), imporrelatuapacealmondo,perdonare aglisconfitti,aideboliedomareisuperbi!». CosìparlavaAnchise;eancoraaggiunge,aidue chestupitiascoltavano:«Guarda,comes’avanza Marcello,comespiccaperlespogliepreziose evittoriosoeccellesututtiglialtrieroi. DifenderàloStatonelpiùseriopericolo, grandesulsuocavallostermineràinemici CartaginesieiGalliribelli,appenderà trevoltelepredediguerraneltempiodiQuirino26».860 EalloraEneachevedevaandareinsiemeaMarcello ungiovinebellissimo27,dallearmisplendenti, mascuroinvolto,congliocchibassi,prividigioia: «Padre,chièquelgiovanecheaccompagnal’eroe? Forsesuofiglio,forsequalcunodeisuoinipoti? Chemurmuredimeraviglialocirconda!Echeaspetto maestosolodistingue!Maunanottescurissima circondalasuatestaconun’ombraluttuosa». IlpadreAnchise,gliocchipienidipianto,disse: «Nondomandarmidiquestofuturoimmensolutto. IlFatolomostreràappenaalmondoevorrà870 chenonvivapiùoltre.Dèi,lastirperomana visembrerebbeforsetroppograndeepotente

24.SerranodesignailfamosoAtti­lioRegolo,consolenel257a.C.Ser­rano era il soprannome legato alverboserere(funominatoconsole,comeCincinnato,mentreseminavail suopodere) o forse ilcognomenoriginario.25. Virgilio ricorda prima la gens Fabia,chedetteprovedivaloredu­rantetuttoilperiodorepubblicano,

e poi in particolare Quinto FabioMassimo, il famoso Cunctator («ilTemporeggiatore») della guerracontroAnnibale.26. È ricordato quiMarco ClaudioMarcello,consolenel222a.C.,vin­citoredeiGalli InsubriaCasteggioeconquistatorenel212diSiracusa,cheerapassatadallapartedeiCar­taginesi.

27. Iniziaquilafamosacelebrazio­ne di Marco ClaudioMarcello, ni­potediAugusto(figliodiunQuintoClaudioMarcelloediOttaviasorel­ladelprincipe). IlgiovaneMarcel­lo, che aveva sposato Giulia figliadiAugusto,eraerededesignatodelprincipato;malamortelocolsenel23a.C.,asolidiciannoveanni.

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seunsimilemiracolodovessedurarealungo. QuantipiantidalCampoMarziosileveranno allacittàdiMarte!Equalifunerali vedrai,opadreTevere,scorrendodavantialnuovo sepolcro!Nessunaltrofigliodigentetroiana faràsperaretantogliavilatini;elaterra diRomolomaipiùpotràungiornovantarsi altrettanto.Opietà,fedeantica,invincibile manodicombattente!Nessunoavrebbepotuto880 impunementeaffrontarloinarmi,siacheandasse controilnemicoapiedi,siachedessedisprone aunfocosocavallo.Ohimè,fanciullodegno dipietà,sepotraiforzareinqualchemodo ildestinocrudele,saraiundegnoMarcello! Spargeteapienemanigiglicandidi,datemi fioripurpurei,cheiopossagettarliaisuoipiedi edalmenoconquestidonicolmarel’anima delmionipote,rendendogliuninutileomaggio». Cosìerranoquaelàpertuttalaregione neivasticampiariosi,osservandoognicosa. Anchise,condottoilfigliodovunqueeaccesaglil’anima890 dellasuagloriafutura,glirivelaleguerre chedovràsostenereeloinformadeipopoli cheloattendonoinarmi,dellacittàmurata diLaurentoedelreLatino:poiglispiega inchemodosfuggireosuperareitravagli.

(trad.diC.Vivaldi)

Guida alla lettura

StRuttuRA La storia che verrà In questa visione profeti-ca dei grandi uomini che costruiranno la glo-ria di Roma, Virgilio evita con cura di seguire una cronologia lineare. Anche l’intonazione del discorso può modularsi così su registri di-versi, passando dal livello piano del resocon-to storico (una storia narrata dalla prospetti-va invertita del ‘prima’), allo stile innografico della celebrazione di Augusto, all’apostrofe diretta a Cesare e Pompeo, non nominati ma personalmente esortati alla concordia. Augu-

sto stesso non è posto al culmine della pro-gressione, ma occupa una posizione centrale tra due sequenze narrative di quasi pari lun-ghezza: la serie dei re di Alba fino a Romolo da una parte (vv. 760-787) e, dall’altra, i re di Roma dopo Romolo con i grandi personaggi della repubblica arcaica (vv. 808-825), Cesare e Pompeo (vv. 826-835) e una nuova serie di illustri romani che si segnaleranno per meriti civili e militari (vv. 836-846). Il confronto tra Grecia e Roma in una Pria-mel La progressione non termina con un per-

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sonaggio ma nella celebrazione di un ideale: i vv. 847-853 proclamano i doveri e le respon-sabilità di Roma in un mondo futuro che è quello di Virgilio. La struttura di questo epi-logo è attentamente elaborata: quattro versi dedicati alla Grecia («Altri…», v. 847) e tre a Roma per celebrare l’unione di due culture complementari, ognuna delle quali ha una vocazione speciale per la civilizzazione del genere umano. La struttura è quella di una Priamel, un movimento retorico che descrive in forma di preambolo ciò che gli altri prefe-riscono, per introdurre finalmente, in climax, ciò che rappresenta l’ideale del poeta. Il triste ricordo del giovane Marcello Ma Virgilio non fa terminare la celebrazione di Roma sul registro alto di una visione trionfali-stica della storia: Anchise presenta un nuovo personaggio, M. Claudio Marcello, console del 222 a.C., ed Enea chiede chi sia il giovane bellissimo ma triste che cammina al suo fian-co: si tratta del giovane Marcello, che morirà a soli diciannove anni avendo già dato prova di grande valore. Con l’omaggio commosso a quella vita precocemente spezzata, la pro-fezia di Anchise si chiude con una nota triste che unisce il dolore all’orgoglio. Infine Anchi-se si volge nuovamente al figlio e gli prean-nuncia la guerra che dovrà combattere nel Lazio (vv. 854-892).

tEMI E MotIVI L’Italia come la Grande Madre La similitu-dine dell’Italia con la «Grande Madre degli dèi» (v. 784 ss.), la dèa Cìbele, originaria del-la Frigia, il cui culto fu introdotto a Roma nel 204 a.C. (come attesta Livio, 29,11,6 s.; 14,5 ss.), per illustrare l’estensione mondiale del dominio di Roma, è audace e innovativa. Nell’Eneide Cìbele appare come una divinità tutelare dei troiani (per esempio è la dea che chiama al suo servizio Creusa in Eneide, 2, v. 788). Virgilio, comparandola all’Italia, cerca evidentemente di arricchire la storia ‘troiana’

del popolo romano, e anche di legittimare quello che era ancora considerato un culto orientale. Augusto, il secondo fondatore di Roma Al v. 788 Virgilio abbandona l’ordine cronologi-co per passare direttamente da Romolo ad Auguto, il secondo fondatore di Roma (del resto ottaviano assunse il titolo di Augusto dopo avere scartato quello di Romolo). La geografia esotica dei popoli ai confini del mondo che entreranno a far parte dell’impe-ro romano, oltre a suggerire il confronto tra Augusto e Alessandro Magno, dà pieno signi-ficato alla similitudine precedente tra l’Italia e Cìbele: il dominio di Roma dovrà abbracciare ed essere orgogliosamente protettivo con tutti i popoli dell’impero come la Madre degli dèi è orgogliosa di abbracciare i suoi cento nipoti. Augusto realizzerà questo ideale, così come al v. 792 ss. sarà il fondatore di una rin-novata età dell’oro.Augusto come Ercole e Bacco La lode di Au-gusto si conclude con una coppia di esempi mitologici (vv. 802 ss.), Ercole e Bacco (già as-similati nella storiografia ellenistica ad Ales-sandro). orazio (Odi, 3,3, v. 9 ss.) associa en-trambi gli dèi ad Augusto come benefattori del genere umano. Sia Ercole, l’eroe diviniz-zato dopo la morte, che percorre in lungo e in largo la terra liberando il genere umano da orrendi mostri, sia Dioniso-Bacco, che attra-versa il mondo con il suo corteggio di satiri e baccanti lasciando il dono della vite, sono infatti figure di civilizzatori dell’umanità. La vocazione dei Romani: parcere subiectis et debellare superbos «Essere clementi con i vinti e abbattere con la guerra i superbi»: il v. 853 riassume con l’efficacia di una formula-zione epigrammatica i principi fondamentali dell’ideologia imperialistica di Roma che tro-viamo più ampiamente sviluppati nelle opere storiche e politiche contemporanee. Virgilio celebra così l’unione ideale della pax con l’im-perium.