La gestione dei disturbi della condotta nella scuola · gestione e il controllo della rabbia IL CPP...

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La gestione dei disturbi della condotta nella scuola: un’esperienza condivisa Annarita Milone, Azzurra Manfredi Cinzia Fratoni, Laura Ruglioni Servizio Al di là delle nuvole IRCCS Fondazione Stella Maris

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La gestione dei disturbi della condotta nella scuola:

un’esperienza condivisa

Annarita Milone, Azzurra Manfredi Cinzia Fratoni, Laura Ruglioni Servizio Al di là delle nuvole

IRCCS Fondazione Stella Maris

Che cosa abbiamo condiviso

Quali tipologie di problema

Bambini con ADHD

Bambini con disturbo del controllo degli impulsi e condotte oppositive

Bambini extracomunitari con difficoltà di inserimento

Preadolescenti senza regole e difficoltà di autocontrollo

Adolescenti con disturbo della condotta e

situazioni di svantaggio sociale e sociofamiliare

Quali tipologie di problema

Minori non ancora arrivati all’attenzione specialistica e con famiglie poco recettive o multiproblematiche

Minori con profili clinici e in attesa di percorso riabilitativo

Minori già in carico ma con quadri clinici complessi e a rischio evolutivo

Casi singoli in classi gestibili Casi multipli in classi “poco gestibili”

Che insegnanti abbiamo incontrato

Interessati

Analitici

Propositivi

Preoccupati

Cooperanti

Affettivi

e a volte…..

Che insegnanti abbiamo incontrato

E a volte….. In ansia rispetto alle proprie capacità di contenimento In difficoltà a organizzare e sistematizzare strategie che già posseggono In difficoltà a trovare nuove strategie A volte “Soli tra tante difficoltà”

FAQ

Come fare a coinvolgere la famiglia?

Ma se lo assecondo troppo poi cosa penseranno gli altri bambini?

Ma la gratificazione con lui perché non serve?

I cartelloni li abbiamo già provati e non funzionano

Come facciamo a gestire una classe così?

Ogni giorno dovrei avere 4 ore solo per lui!

Ma perchè non si può avere il sostegno per lui?

Difficile trovare una strategia adatta per

tutti in una classe multiproblematica

Chi si deve aiutare di più?

Ma se l’insegnante è uno solo?

E’ giusto isolare il golden standard?

Effetto miccia e macchia d’olio

Quale sarà la risposta

degli altri genitori?

Pensare a strategie diverse per bisogni diversi

• Take away message su ADHD

• Riflettiamo su punti di forza e limiti

di questo breve percorso

• Quali sono le criticità da affrontare?

• Quali proposte per un eventuale progetto futuro?

• Importante start up per un cambiamento culturale

Il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

Dr.ssa Azzurra Manfredi Neuropsichiatra infantile IRCCS Stella Maris, Al di là delle nuvole Centro di riferimento regionale ADHD

DISTURBO DA DEFICIT DI

ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ

Breve definizione dell’ADHD

I SINTOMI NUCLEARI

• Iperattività

• Impulsività

• Disturbo dell’attenzione

Iperattività/

Impulsività

È in continuo movimento

e agisce come se avesse

“l’argento vivo” addosso

Ha difficoltà a giocare

in modo tranquillo

lascia il proprio posto a sedere

in classe o in altre situazioni

in cui ci si aspetta che resti seduto

difficoltà ad attendere il proprio turno

parla troppo,

interrompe gli altri

o è invadente

nei loro confronti

"spara" le risposte

IPERATTIVITA/IMPULSIVITA’

Sintomi di Iperattivita’/ Impulsivita’

Iperattivita’ 1. Irrequieto, non riesce a star fermo su una sedia 2. In classe si alza quando dovrebbe star seduto 3. Corre o si arrampica quando non dovrebbe 4. Ha difficolta’ a giocare tranquillamente 5. Sempre in movimento, “attivato da un motorino” 6. Parla eccessivamente Impulsivita’ 7. Risponde prima che la domanda sia completata 8. Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno 9. Interrompe / si intromette in attività altrui

è sbadato,

si distrae facilmente, perde gli oggetti

non porta a termine le attività

riluttante ad impegnarsi

in compiti che richiedono

sforzo mentale protratto sembra non ascoltare

quando gli si parla direttamente

ha difficoltà ad organizzarsi,

a seguire le istruzioni,

a mantenere l'attenzione

nei compiti scolastici e

in altre attività

DISATTENZIONE

ADHD

I SINTOMI

• devono esordire nei prima dei 12 anni di vita ed essere stabili

• devono essere più gravi di quelli rilevati negli altri bambini della stessa età

• devono essere presenti in diversi contesti (per es.: famiglia, scuola)

• devono creare gravi problemi nella vita quotidiana

Sintomi di Inattenzione

• Scarsa cura per dettagli, errori di distrazione

• Labilita’ attentiva

• Sembra non ascoltare quando si parla con lui

• Non segue le istruzioni, non termina le attività

• Ha difficoltà ad organizzarsi

• Evita attività che richiedono sforzo cognitivo

• Perde gli oggetti

• E’ facilmente distraibile da stimoli esterni

• Si dimentica facilmente cose abituali

DSM 3 forme cliniche :

• Prevalentemente INATTENTIVA (almeno 6 sintomi di inattenzione MA meno di 6 sintomi di iperattività/impulsività)

• Prevalentemente IPERATTIVA (almeno 6 sintomi di iperattività/impulsività MA meno di 6 sintomi di inattenzione)

• COMBINATA (piu’ di 6 sintomi sia di iperattività/impulsività che di inattenzione)

SINTOMI CARDINE …ma possono avere anche molti lati

positivi

…possono essere

spiritosi …they can

be excitable

Döpfner et al 2002

…possono

essere di larghe

vedute

…possono

essere entusiasti

…possono essere

pieni di energia

Quadro clinico - Iperattività motoria - Inattenzione - Impulsività Complicanze secondarie: - Difficoltà relazionali - Difficoltà scolastiche - Bassa autostima - Disturbo del comportamento

Difficoltà relazionali - Emarginazione da parte dei coetanei - Scarse amicizie durature - Tendenza all’isolamento - Rapporti con bambini più piccoli o più instabili - Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali (“immaturità sociale”)

Difficoltà scolastiche

- Rendimento inferiore alle potenzialità per:

- Disturbo attentivo

- Stile cognitivo impulsivo

- Deficit delle capacità metacognitive

- Disturbo del comportamento

- Comorbidità con disturbi specifici

- Effetto sul piano emotivo-affettivo

Sintomi nucleari

Inattenzione

Iperattività

Impulsività

Comorbidità psichiatriche

Disturbi dirompenti del comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivo-provocatorio)

Disturbi di ansia e di umore

Portano a +

Deficit funzionali Sé Bassa autostima Incidenti e danni fisici Fumo / abuso di sostanze Delinquenza Scuola/ lavoro Difficoltà accademiche/

risultati insoddisfacenti Difficoltà lavorative Casa Stress familiare Difficoltà come genitori Società Scarse relazioni interpersonali Deficit di socializzazione Difficoltà relazionali

DECORSO DEL DISTURBO Deficit psicosociali

ADHD e SCUOLA

Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca

Prot. N.4089 15-6-2010

Oggetto: Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività

In considerazione della sempre maggiore e segnalata presenza nelle suole di alunni con diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività si propongono indicazioni e accorgimenti didattici volti ad agevolare il percorso scolastico di detti alunni.

ADHD e SCUOLA

1.3 Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività

In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave – anche per la comorbilità con altre patologie – richiede l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92.

Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo.

Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento.

ADHD e SCUOLA

1.5 Adozione di strategie di intervento per i BES

Dalle considerazioni sopra esposte si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

“Il meraviglioso passo compiuto dal bambino

è quello che lo conduce dal nulla a qualche cosa”

Maria Montessori

Dr.ssa Cinzia Fratoni Psicologo- psicoterapeuta

Sportello d’ascolto

RIFLETTIAMO…

POSSIBILITA’

token economy

LIMITI

rapporto con la famiglia comunicazione tra docenti

POSSIBILITA’

• I COMPORTAMENTI DESIDERATI DAGLI INSEGNANTI DOVREBBERO ESSERE DESCRITTI IN TERMINI CONCRETI E PRECISI, COSI’ DA RISULTARE CHIARI E COMPRENSIBILI AL BAMBINO, AD ESEMPIO:

“STARE SEDUTO AL BANCO ALMENO VENTI MINUTI”.

E NON: “AVRAI UN PREMIO QUANDO

SARAI BRAVO…”.

• PRESENTARE IN MODO POSITIVO LA REGOLA: “GIOCARE TRANQUILLAMENTE ALMENO

QUINDICI MINUTI CON ANDREA” ANZICHE’: “NON LITIGARE CON IL COMPAGNO

ANDREA” QUESTA RIDEFINIZIONE IN TERMINI POSITIVI

DELLE RICHIESTE DEGLI INSEGNANTI RAPPRESENTA UNO DEGLI ELEMENTI CHIAVE PER LA TRASFORMAZIONE DEL CONTESTO RELAZIONALE IN TERMINI RECIPROCAMENTE MENO COERCITIVI E COSTRITTIVI

INOLTRE RAPPRESENTA UNA SORTA

DI “PALESTRA” A ORIENTARSI SUGLI

ASPETTI POSITIVI DELL’ALUNNO,

RINFORZANDOLI,

E COSTRUENDO COSI’ GRADUALMENTE

AREE POSITIVE DELLA SUA IDENTITA’

PERSONALE

DEVONO ESSERE SPECIFICATI I

RINFORZI, SIANO ESSI TANGIBILI O

DINAMICI E SOCIALI, NONCHE’ IL LORO

RAPPORTO CON I COMPORTAMENTI

RICHIESTI

UNA VOLTA FISSATI, CHIARAMENTE E IN

POSITIVO, RICHIESTE E PREMI,

GLI INSEGNANTI SI ASTENGONO DAL

“TORMENTARE” QUOTIDIANAMENTE IL

BAMBINO

SI DA’ UN MESSAGGIO DI ASSUNZIONE

DI RESPONSIBILITA’:

“TU SAI QUANTO VALE OGNI TUO

COMPORTAMENTO, DECIDERAI TU SE

GUADAGNARTI QUALCOSA O NO,

SE FAI AVRAI,

SE DECIDI DI NON FARE, NON E’ UN PROBLEMA,

AVRAI PIU’ AVANTI, QUANDO LO RITERRAI PIU’

OPPORTUNO”

IL CARTELLONE

DA APPENDERE IN CLASSE

in modo permanente e che sia ben visibile

• CON I COMPORTAMENTI DESIDERATI

• I PREMI CONCORDATI

Un tabellone della token

cooperativa

…E I SUOI LIMITI

LA REGOLA DEVE ESSERE INVESTITA DI AFFETTIVITA’

ALTRIMENTI RIMANE PRIVA DEL SUO

“CARBURANTE” MOTIVAZIONALE

“PER CHI DOVREI FARLO?”

IMPORTANTE LA COLLABORAZIONE

TRA

SCUOLA E FAMIGLIA

IMPORTANTE LA CONDIVISIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO DOCENTI CON LA FINALITA’ DI DARE MESSAGGI COERENTI

Quando in una classe ci sono molti casi problematici o è utile fare prevenzione su tutta la classe?

COPING POWER PROGRAM

Dr.ssa Laura Ruglioni Psicologo - Psicoterapeuta IRCCS Stella Maris, Al di là delle

nuvole

Il CPP è un programma

multimodale ideato da John Lochman

(Alabama University) per la

gestione e il controllo della

rabbia

IL CPP in Italia è utilizzato in clinica

presso l’IRCSS Stella Maris con

gruppi di bambini con disturbi del comportamento

il CPP dal 2009 è applicato anche nella scuola ed è diventato

un progetto di ricercata,

supervisionato dall’IRCCS

Fondazione Stella Maris – Università di

Pisa e dal Prof J. Lochman – Università

dell’Alabama (USA)

COPING POWER PROGRAM

Come possiamo osservare nelle prossime

due slide i risultati indicano notevole riduzione dei problemi comportamentali

nelle classi e un aumento dei comportamenti prosociali: i risultati sono

stati presentati in riviste/convegni scientifici

COPING POWER A SCUOLA: UN PROGETTO DI RICERCA

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Stress Sintomi emozionali Difficoltà di comportamento

Iperattività e disattenzione

Rapporti problematici con i

pari

Comportamento pro-sociale

Gruppo sperimentale PRIMA

DOPO

•CAMPIONE: 2 classi II (51 alunni) STRUMENTO: SDQ

•ANALISI DATI: Test T per dati appaiati (diff. pre-post trattamento)

• RISULTATI: Cambiamento significativo su tutte le scale eccetto Rapporti Problematici con i pari.

RISULTATI ANNO SCOLASTICO 2010/2011

Classe seconda scuola primaria Pieve S.Paolo

classe seconda scuola primaria Guamo

RISULTATI ANNO SCOLASTICO 2011/2012 Classi prime scuola primaria Capannori “A. B. Del Fiorentino”

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Gruppo sperimentale PRIMA DOPO

•CAMPIONE: 3 classi prime (62 alunni) STRUMENTO: SDQ

•ANALISI DATI: Test T per dati appaiati (diff. pre-post trattamento)

•RISULTATI: riduzione significativa nella scala Stress e sulle scale Stress emotivo e Iperattività

Il CPP nel contesto scolastico

• Convergenza con Indicazioni Nazionali Ministeriali

• Può essere un progetto per didattica inclusiva (BES)

• Inclusione nella didattica

UNO SGUARDO ALLE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012

LA SCUOLA HA

FUNZIONE ORIENTATIVA

Esperienze didattiche aperte e

stimolanti.

Curiosità - Mettere alla

prova le proprie

capacità.

La scuola favorisce lo sviluppo delle capacità per…

…leggere le proprie emozioni e gestirle…

…porsi obiettivi non immediati e perseguirli.

COPING POWER: sistema

traguardi+ sessioni per

autoregolazione emotiva e

comportamentale

LE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012

BES

Decreto 27 dicembre 2012

Circolare ministeriale 6/03/2013

GLI e PAI (Piano Annuale inclusività)

COPING POWER

PROGRAM

IN UN’OTTICA INCLUSIVA:

Caratteristiche distintive del progetto

Il percorso viene inserito nella

programmazione didattica: le

tematiche vengono sviluppate

non solo nella sessione

settimanale ma anche attraverso

le attività didattiche a livello

multidisciplinare e con il

coinvolgimento di tutti i docenti.

REQUISITI PER PARTECIPARE AL PROGETTO anno scolastico 2013/2014

Il progetto è rivolto a due

classi di scuola

primaria per ogni IC.

Disponibilità di tutti gli insegnanti di

classe ad attuare il programma e a

collaborare tra di loro e con gli

esperti

Percorso che richiede un grosso impegno da parte

dei docenti in termini di tempo,

disponibilità a mettersi in gioco.

Forte motivazione da parte degli insegnanti (sia

rispetto ai problemi della classe che all’arricchimento

professionale)

Le Classi devono presentare problematiche

di comportamento che interessano gran parte degli alunni : scarso rispetto delle regole,

comportamenti aggressivi ed oppositivo provocatori, difficoltà di autocontrollo

ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CON GLI ESPERTI

FORMAZIONE

• 12 ore di Formazione ai docenti sulla metodologia del CPP organizzate in 6 incontri durante l’anno scolastico, 1 incontro ogni mese e mezzo circa con i primi due più ravvicinati.

SUPERVISIONE

• 4 ore di Supervisione ai docenti nella fase di attuazione del programma sulla classe, inoltre gli esperti sono disponibili per eventuali contatti attraverso skype.

LAVORO ATTUATO DAGLI INSEGNANTI NELLE CLASSI

I docenti attueranno sulla classe il protocollo costituito da 24 sessioni a cadenza settimanale di 1 ora/1 ora e mezza (per la durata di 6 mesi).

PROGRAMMA CON IL GRUPPO

CLASSE

I docenti dovranno effettuare una valutazione quotidiana dei traguardi degli alunni (strumento previsto dal programma) che richiede circa 30 minuti (a fine giornata)

VALUTAZIONE CON IL GRUPPO

CLASSE

I docenti compileranno un questionario per ciascun alunno sia prima che al termine

dell’intervento, come previsto dal progetto di ricerca

Grazie per l’attenzione