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GEOTERMIA A BASSA ENTALPIANUOVA OPPORTUNITÀ PERI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE: RUOLO DEL GEOLOGOPATTI, 15 MARZO 2013
MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
LA GEOTERMIALA GEOTERMIAA BASSA ENTALPIAA BASSA ENTALPIA
Nuove opportunità per Nuove opportunità per uno sviluppo uno sviluppo sostenibilesostenibile
il ruolo del geologoil ruolo del geologo
PattiPatti15 marzo 201315 marzo 2013
Sala Comunale ex TribunaleSala Comunale ex Tribunale
Barcellona Pozzo di GottoBarcellona Pozzo di Gotto16 marzo 201316 marzo 2013
Auditorium di S. VitoAuditorium di S. Vito
CONVEGNOCONVEGNO
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
Indice degli argomentiIndice degli argomenti
1. Geotermia: introduzione2. Geotermia a bassa entalpia – Impianti3. Cenni di pianificazione (ruolo del geologo)4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale5. Progettazione geotermica di campi sonde
verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali7. Sperimentazione e ricerca in atto
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
1. Geotermia: introduzione1. Geotermia: introduzione
• Geotermia: scienza che si occupa dello studio e dello sfruttamento del calore esistente all’interno della Terra
• Flusso geotermico: quantità di calore che giunge in superficie dall’interno del pianeta (nucleo e mantello), per poi irradiarsi verso la superficie (crosta terrestre) e quindi verso l’atmosfera. q = 0,065 W/m
• Gradiente geotermico: determina l'aumento di temperatura con la profondità. Dipendente dalle proprietà termiche del terreno. In media: 3°C/100, Il gradiente è l’effetto misurabile del flusso di calore proveniente dal nucleo
• Anomalie geotermiche, legate a contesti geo-strutturali (fasce instabili con risalita di magma, vulcanismo ecc..). In queste aree critiche “calde”, il gradiente può essere fino a 10-15 volte maggiore di quello medio, come ad esempio nella fascia tirrenica centro-meridionale (Toscana-Lazio-Campania) Carta delle potenzialità
geotermiche di media e alta temperatura in Italia.(Della Vedova et al.)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
1. Geotermia: introduzione1. Geotermia: introduzione
Manifestazioni geotermiche naturali
Fenomeni vulcanici
e magmatici(foto: eruzione Etna)
Fenomeni idrotermali
(cascate acque caldesulfuree Saturnia)
Soffioni boraciferie geiser
(Monte Amiata, Toscana)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
1. Geotermia: introduzione1. Geotermia: introduzione
Principali applicazioni geotermicheAlta temperatura (T > 150°)
Produzione energia elettrica
Zone: Versante Tirrenico (Toscana in particolare).L’Italia (Eni-Enel) è riferimento nel mondo di questa applicazione.
Media temperatura (150°> T > 90°)
Teleriscaldamento e pro-duzione energia elettrica con nuove tecnologie
Zone: in varie regioni ita-liane (vedi carta potenzia-lità geotermiche). Oltre 100 permessi di ricerca negli ultimi due anni
Medio-bassa temperatura (90°> T > 30°)
Uso diretto del calore (riscaldamento e termalismo)
Zone: diffusissimo in ItaliaDa considerare come op-portunità integrativa aisistemi a pompe di caloreIn molti casi
Bassa/bassissima temperatura (T < 30°)
Uso indiretto del calore (con pompe di calore)
Zone: applicabile ovunquecon rare eccezioni definiteda condizioni geologicheparticolari. Sistemi open-loop e closed-loop
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
1. Geotermia: introduzione1. Geotermia: introduzione
• Il ruolo “culturale e di indirizzo” del geologo:• la confusione e l’”ignoranza” riferita alla materia geotermica è
grande in numerose categorie di persone, compresi professionisti e progettisti!!!
• il geologo è chiamato a indicare ciò di cui si parla, ciò che è fattibile nelle diverse aree, ciò che si deve approfondire
• Il ruolo “rassicurante” del geologo:• quando si parla di perforazioni geotermiche si diffondono sempre
paure e timori, talvolta chiaramente irragionevoli:• il geologo è chiamato a favorire un approccio razionale e scientifico,
che parte da una adeguata conoscenza geologica preliminare alle decisioni da prendere
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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2. Geotermia a bassa entalpia - Impianti2. Geotermia a bassa entalpia - Impianti
La climatizzazione con pompa di calorePre-requisito: edifici ben coibentati e di classe energetica elevata
Pompa di calore: macchina frigorifera che trasferisce calore da una “sorgente fredda” ad un corpo a temperatura maggiore
Impianto di distribuzione: preferibilmente a bassa temperatura (meglio se con elevata inerzia termica)
Produzione di acqua calda sanitaria; con accumuli inerziali per ridurre le potenze della PdC
Raffrescamento: di tipo naturale o “free cooling” con semplice circolazione nei due circuiti, o “active cooling” con inversione del ciclo PdC
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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2.Geotermia a bassa entalpia - Impianti2.Geotermia a bassa entalpia - Impianti
Tipologie di geoscambiatoreCollettori orizzontali Acqua di falda (“Open loop”)
Pali energetici o geostrutture Sonde geotermiche verticali
Scambiatori composti da tubazioni poste in aree appositamente dedicate (meglio se non pavimentate) a 1-2 metri in sbancamenti o trincee. Bassa efficienza soprattutto in estate
Sistemi costituiti da uno o più pozzi di presa e (generalmente) uno di reimmissione in falda. Sistemi molto efficienti e competitivi soprattutto in impianti di grandi dimensioni
Sistemi costituiti da circuiti chiusi immersi all’interno di strutture di fondazione (pali/diaframmi ecc…). Generalmente molto economici e convenienti, nel caso di tali fondazioni
Sistemi costituiti da circuiti chiusi (uno o due per foro) inseriti all’interno di perforazioni profonde da 80 a 150 metri. Sistema molto efficiente, ma molto costoso. Fattibile ovunque con poche limitazioni
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2.Geotermia a bassa entalpia - 2.Geotermia a bassa entalpia - FunzionamentoFunzionamento
Riscaldamento (invernale) Raffrescamento (estivo)
In modalità riscaldamento il fluido di circola-zione scende attra-verso la sonda di mandata ad una temperatura infe-riore a quella del terreno e risale ad una temperatura di
3-5° superiore, dopo avere “estratto” calore dal terreno per conduzione.
La pompa di calore trasferisce il calore estratto dal terreno all’impianto di distribuzione con acqua in mandata ad una temperatura di 32-35° e ritorno dall’impianto a 3-5° in meno. In tal modo cede calore all’ambiente
In modalità raffrescamento il ciclo è invertito e l’acqua che circola nelle sonde geo-termiche si raffred-da per effetto della temperatura mino-re del terreno.
Mediante un semplice scambiatore di calore si ha un raffrescamento naturale (o free cooling) che permette di abbassare lievemente la temperatura in ambiente.
Qualora tale raffrescamento naturale non sia sufficiente il ciclo della pompa di calore si inverte e il compressore permette di mandare acqua refrigerata a bassa temperatura all’impianto. In tal caso è necessario deumidificare l’ambiente
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
3. Cenni di pianificazione (ruolo del geologo)3. Cenni di pianificazione (ruolo del geologo)
Piani e carte geoenergetiche• Propensione/vocazione geotermica:
• potenziale di resa termica dei terreni superficiali;• disponibilità di risorse per impianti “open loop”• potenziale di resa dei terreni profondi (100-150 mt.)
• Interazione con altre risorse ed usi del sottosuolo:• acquiferi e opere di captazione (pozzi potabili), compreso aree di ricarica e di rispetto• risorse termali e relative concessioni, compreso aree di rispetto
• Rischi ambientali e potenziali impatti:• situazioni geologiche particolari (terreni anidri, fenomeni carsici, falde in pressione,
presenza di sacche metanifere)• siti contaminati o potenzialmente contaminati• esistenza di strutture e infrastrutture interrate o di loro previsione futura
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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3. Es. in progress – Regione Emilia-3. Es. in progress – Regione Emilia-RomagnaRomagna
(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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3. Es. in progress – Regione Emilia-3. Es. in progress – Regione Emilia-RomagnaRomagna
(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna3. Es. in progress – Regione Emilia-Romagna(da presentazione dott. Molinari Servizio Geologico RER, Ferrara 21/09/12)
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4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale
Modello geologico-idrogeologicoGeomorfologia: ambito di riferimento, caratteristiche e peculiarietàGeologia: formazioni geologiche presenti e loro disposizione geometricaLitostratigrafia: descrizione litotipi presenti e loro caratteristiche Idrogeologia; descrizione acquiferi e loro caratteristicheGeostrutturale: indicazione di constesto strutturale di riferimento
Carta geologica e sezione di riferimento
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Modello geoenergetico
4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale
Oltre alla valutazione sul potenziale di scambio termico dei terreni superficiali, della falda e dei terreni profondi è opportuno considerare la presenza di eventuali anomalie termiche nell’area, anche mediante acquisizione dati e informazioni sulla temperatura delle acque sotterraneeIndicazioni
su potenziale energetico della falda
Potenziale di scambio in terreni profondi
Propensione allo
scambio termico del
primo sottosuolo
Modello geologico
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Caratterizzazione termica del sottosuolo(il trasferimento di calore nel terreno si ha principalmente per conduzione ed avvezione)
4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale
Fattori geologici che influenzano la CONDUZIONE
• composizione mineralogica del terreno
• densità e indice dei vuoti
• grado di saturazione
Fattori idrogeologici che influenzano la AVVEZIONE
• Velocità di flusso della falda
• trasmissività• (Il numero di
Peclet)
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Rischi geologici e impatti potenziali
4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale
La valutazione dei rischi geologici e dei possibili
impatti ambientali derivanti dalla realizzazione
di un impianto geotermico devono comprendere anche
l’esame dei vincoli di piani urbanistici di vario
livello.La valutazione deve essere riassunta in una analisi di
rischio che consideri anche gli impatti potenziali di
un’opera tradizionale o alternativa a quella in esame
Aree potenzialm
ente contaminat
e
Aree soggette a subsidenza, dissesto,
faglie attive,
carsismo
Aree di ricarica/rispetto, falde
in pressione, acquiferi
multifalda
Interazione con
strutture di fondazione
Rischio essiccame
nto per terreni
superficiali
Modello geologico
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4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale4. Relazione di fattibilità geologico-ambientale
MODELLO GEOLOGICO
CARATTERIZZAZIONE
ENERGETICA DEL
SOTTOSUOLO
CARATTERIZZAZIONE
TERMICA DEL SOTTOSUOLO
RISCHI GEOLOGICI E
IMPATTI POTENZIALI AMBIENTALI
IPOTESI PROGETTO TERMICO
POTENZA DI PICCO
TERMICO (IN CALDO E IN FREDDO)
EQUILIBRIO FABBISOGNI ENERGETICI
(CALDO/FREDDO)
PRESENZA E INTEGRAZIONI
CON ALTRE FONTI
ENERGETICHE
INDICAZIONE SULLA TIPOLOGIA DI IMPIANTO E/O GIUDIZIO DI FATTIBILITA’ GEOLOGICO-AMBIENTALE
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5. Progettazione geotermica campi sonde verticali5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
Tabelle di riferimento (VDI/UNI-CTI)
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5. Progettazione geotermica campi sonde verticali5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
Metodi semplificati di determinazione conducibilità su basi stratigrafiche
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5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
Metodi semplificati (ASHRAEE/UNI-CTI)Si tratta di un metodo analitico complesso,ma preciso che parte dal modello della sorgente cilindrica. Punti fondamentali del metodo:
Non si tratta di un regime stazionario, ma variabile;Si utilizzano una serie di impulsi di flusso di calore in ingresso allo scambiatore;La resistenza termica del terreno è in funzione del tempo, corrispondente a ciascun
impulso di calore;Si considerano tre intervalli di tempo:
periodo di 10 anni periodo di un mese breve periodo, preferibilmente 4 o 6 ore
Gli impulsi termici hanno come riferimento tre diversi intervalli di tempo: dieci anni, un mese, quattro ore.
Vengono utilizzati fattori di forma funzione del numero di Fourier;Si considera la resistenza dello scambiatore (sonda geotermica);Si considerano le interfacce tra fluido e tubo e terreno o materiale di riempimento.
Si arrivano a calcolare due lunghezze: una per il riscaldamento e una per il raffrescamento, si considera la maggiore
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Le formule per il calcolo della lunghezza complessiva delle sonde geotermiche sono le seguenti:
Dove:Fsc = fattore di perdita di corto circuito tg = temperatura del terreno indisturbata
PLFm = fattore di parzializzazione mensile two = temperatura del fluido geotermico all’ uscita della pompa di caloreqa = flusso di calore netto annuale trasferito al terreno twi = temperatura del fluido geotermico in entrata alla pompa di caloreQjc = picco termico di raffrescamento Wc = potenza elettrica in ingresso in corrisp. del carico di raffrescamento di progetto Qlh = picco termico di riscaldamento Wh = potenza elettrica in ingresso in corrisp. del carico di riscaldamento di progettoRb = resistenza termica dello scambiatoreRga = resistenza termica del terreno, impulso annualeRgm = resistenza termica del terreno, impulso mensileRgd = resistenza termica del terreno, impulso giornaliero
tp = variazione della temperatura dovuta alla presenza di più scambiatori
( ) ( )( )( )pwowig
scgdgmmbclcgaaC tttt
FRRPLFRWqRqL
−+−++−+
=2/
41,3
( ) ( )( )( )pwowig
scgdgmmbhlhgaah tttt
FRRPLFRWqRqL
−+−++−+
=2/
41,3
5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Il test di resa termica del terrenoIl GRT oppure anche TRT (Thermal Response Test), permette di conoscere la conducibilità termica dei terreni λ [W/(m ∙ K)] e la resistenza termica del pozzo Rb [K/(W/m)]Il test si svolge tramite l’inserimento in sonda (in cui circola il fluido termovettore) di calore a potenza costante, con successiva misura delle variazioni di temperatura in mandata e ritorno.
5. Progettazione geotermica campi sonde verticali5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
Nota bene: con il Test di Resa si hanno due approssimazioni:1. il dato che si ottiene è una conducibilità “equivalente” (conduzione e avvezione)2. il dato che si ottiene è un dato MEDIO che non tiene in considerazione la stratigrafia
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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• Si utilizza un modello a simulazione numerica (EED)
• Il dimensionamento è basato su dati analitici del carico termico dell’edificio (base mensile)
• Si deve effettuare la valutazione dell’equilibrio T sul lungo periodo (25 anni), almeno per grandi impianti
Picco minimogfedcbPicco massimogfedcbCarico di base minimogfedcbCarico di base massimogfedcb
Anno24222018161412108642
Tem
pera
tura
del
fluid
o m
assim
a-m
inim
a an
nuale
[°C
]
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
ACSgfedcbRiscaldamento standardgfedcbRaffreddamento standardgfedcbCarico termico totalegfedcbCarico termico terrenogfedcb
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN
Caric
o te
rmico
di b
ase
[MW
h]
25
20
15
10
5
0
-5
-10
-15
-20
-25
-30
-35
-40
-45
Progettazione e dimensionamento del campo sonde
5. Progettazione geotermica campi sonde verticali5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Valutazione impatto termico nel sottosuolo
5. Progettazione geotermica campi sonde verticali5. Progettazione geotermica campi sonde verticali
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Differenti tipologie e contesti di perforazione
6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
Spa
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Cantiere iniziato con perforazione ad aria e terminato con perforazione ad acqua causa interferenza con pozzo abitazione adiacente
6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
Fasi di lavorazione: posa della sonda
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
Il test di tenuta, eseguito subito dopo l’installazione della sonda, da garanzie in merito alla corretta funzionalità del campo sonde nel tempo. Si svolge secondo differenti modalità che
devono tenere in considerazione il comportamento elastico del polietilene
Le verifiche di corretta cementazione sono fondamentali ai fini di garantire la tutela degli aspetti ambientali
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
Flussaggio su ogni singolo circuito
Abaco perdita di carico sonda ø 32 mm secondo GSP
6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
Le verifiche di flusso in sonda permettono di definire la rispondenza delle perdite di carico di progetto a
quelle reali (verifica profondità/diametri/schiacciamenti)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
Fasi di lavorazione: connessioni orizzontali
6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali6. Direzione lavori e collaudi geosonde verticali
A valle del collettore delle sonde geotermiche è possibile effettuare un test di tenuta dell’intero campo sonde geotermiche, utilizzato come collaudo di tale
parte di lavorazione
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
Cervia – Complesso residenziale di pregioCervia – Complesso residenziale di pregio
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
GEOTERMICADott. Geol. GABRIELE CESARI
EDIFICIO Demolizione e ricostruzione Classe energetica: “A” Sup. climatizzata: circa 2.500 mq totali.
IMPIANTO GEOTERMICO N. Unità servite: 27 misti resid./comm. Tipologia: 20 sonde verticali profondità 105
m Realizzazione: Giu - Lug ’11 Potenza termica: 90 kwt Costo campo sonde: € 110.000 Incidenza per unità: circa € 4.000 Circa 24 ton/anno CO2 evitate Circa 18 TEP/anno da fonte rinnovabile
Cervia – Complesso residenziale di pregioCervia – Complesso residenziale di pregio
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Cervia – Complesso residenziale di pregioCervia – Complesso residenziale di pregio
Sezione geologica costruita lungo la Valle del Fiume Savio e nella pianura antistante fino alla costa Adriatica (tratta da Note Illustrative della carta
Geologica d’Italia alla Scala Geologica 50000 “foglio 240-241 Forlì-Cervia, modificata).
Estratto carta geologica Servizio Geologico Regione Emilia-Romagna
Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore: • AES8 – Subsintema di Ravenna• AES7 – Subsintema di Villa Verrucchio• AES6 – Subsintema di Bazzano
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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StaufenStaufen
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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StaufenStaufen
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(campo sonde sperimentale)(campo sonde sperimentale)
• L’Università di URBINO ha avviato da tempo studi e ricerche volte ad evidenziare l’influenza degli elementi geologici sui meccanismi di scambio termico dei terreni
• Nel giugno 2010 è stata realizzato un campo sonde sperimentale presso il Campus Dario Fo di Urbino che consente l’acquisizione dati in fase di esercizio dell’impianto
• Fulcro delle indagini è la misura della temperatura a diverse profondità tramite termofreatimetro
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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EDIFICIO Biblioteca universitaria Classe energetica: “D” Sup. climatizzata: circa 500 mq totali.
CAMPO SONDE SPERIMENTALE 9 sonde geotermiche verticali (m. 100) Due piezometri di monitoraggio 100/20 m. Prove comparate (termometrie in foro e
GRT) Potenza impianto: 50 kwt; Data realizzazione: 2010 Sperimentazione ancora in atto da parte
dell’Università di Urbino – Scienze della Terra
Avviato a dicembre ‘13 un progetto di ricerca GEO-NET/Università di Urbino (metodi di caratterizzazione termica dei terreni)
Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(campo sonde sperimentale)(campo sonde sperimentale)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(campo sonde sperimentale)(campo sonde sperimentale)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Urbino – Biblioteca universitariaUrbino – Biblioteca universitaria(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)(Tratte da prof. Menichetti – GeothermForum Ferrara 2012)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Misura del terreno indisturbato
• Temperatura media• Gradiente geotermico locale• Anomalie termiche (falde acquifere)• Zona di influenza superficiale
Misura terreno alterato da TRT
• Zone a maggiore dispersione termica• Determinazione della conducibilità
termica degli strati• Tempo di ritorno allo stato termico
naturale del terreno
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Nel sito oggetto di studio sono state realizzate 14 sonde geotermiche verticali, ciascuna lunga 104 m, con l’installazione di due pompe di calore da 42 kW, per il riscaldamento e raffrescamento di un complesso abitativo (30 unità abitative).
Il caso studio riguarda un campo sonde
realizzato nella prima periferia di Bologna, in
Via Del Gomito.
Campo Sonde
Bologna
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Attreverso le carte, sezioni geologiche ed idrogeologiche messe a disposizione dal Servizio Geologico E-R si procede allo studio e dimensionamento preliminare
dell’impianto.
Sezione Geologica Sezione idrostratigrafica (complessi acquiferi)
Carta geologica 1:50.000In questo caso il campo sonde insiste su 3 diversi subsintemi/complessi acquiferi
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Indagini Geologiche:• Inquadramento litostratigrafico• Sondaggio a carotaggio continuo• Campionamenti e stratigrafia• Analisi dei cuttings di perforazione• Indagini Idrogeologiche:• Inquadramento idrostratigrafico• Misurazione della conducibilità idraulica• Monitoraggio livello della falda tramite
piezometro
Indagini Termiche:• Misure termometriche del terreno
indisturbato ed alterato• Misure termiche dell’acqua di falda• Esecuzione del GRT (Ground response
test)
0
10
20
30
13,4 13,6 13,8 14,0 14,2 14,4 14,6 14,8 15,0 15,2 15,4 15,6 15,8 16,0 16,2 16,4 16,6
09/01/2012
11/01/2012
12/01/2012
16/01/2012
17/01/2012
19/01/2012
27/01/2012
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
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Dall’analisi dei cuttings di perforazione in correlazione ad un carotaggio eseguito in loco è stato possibile realizzare una sezione geologica particolare.
Caratterizzazione dell’acquifero intercettato
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Sono prime evidenze “qualitative” che il geologo (e solo lui) può ricondurre a fattori geologici che influiscono sulla determinazione della
capacità di scambio del terreno
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
Misure termofreatimetriche immediatamente successive al GRT
Il log termico in sonda evidenzia l’andamento discreto della conducibilità termica “equivalente” in funzione della stratigrafia
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Misure termofreatimetriche in tempi successivi (a seguito di cementazione)
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
Si osserva un lento ritorno alla temperatura del terreno indisturbato
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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Come si può osservare dal profilo termico, non si rileva una particolare alterazione della temperatura della falda a seguito dell’esecuzione del GRT
della durata di 72 ore, realizzato a circa 3m di distanza.
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto(caso studio Bologna, via del Gomito)
Misure termofreatimetriche in piezometro adiacente la sonda geotermica sottoposta al Test di Resa Termica
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MODELLO GEOLOGICO, PARAMETRI TERMICIDEL TERRENO, PROGETTAZIONE
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• le indagini termofreatimetriche associate ai Test di Resa Termica (o a sonde cementate, o a differenti condizioni termiche) consentono di ottenere informazioni sulla conducibilità “equivalente” dei singoli strati;
• solo la comparazione di tali dati con la ricostruzione dell’assetto stratigrafico permette di ottenere;
• le indagini termiche sui terreni devono essere finalizzati a fornire informazioni utili al progettista geotermico per un corretto dimensionamento (e posizionamento) della sonde;
• nuovi studi in atto (due borse di studio UniUrb/Geo-Net) sono finalizzate a definire il contributo dei due differenti meccanismi di scambio termico (conduzione/avvezione), mediante un modello matematico che consenta di passare dalle evidenze qualitative alla quantificazione
7. Sperimentazione e ricerca in atto7. Sperimentazione e ricerca in atto
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Grazie per l’attenzione
Gabriele geol. CesariCommissione Geotermia CNG