La Finestra, Numero 14

20
Periodico del comune di Personico La Finestra • Settembre 2009 • n.14 Se CSI diventa realtà 8 Giorgio Marti e i 39 anni alla cattedra 10 Coutri si tinge di granata 17 I lavori in corso nel comune 4

description

Periodico del comune di Personico, numero 14, settembre 2009

Transcript of La Finestra, Numero 14

Page 1: La Finestra, Numero 14

Periodico del comune di Personico

La F

ines

tra

• Se

ttem

bre

2009

• n

.14

Se CSI diventa realtà8

Giorgio Marti e i 39 anni alla cattedra10

Coutri si tinge di granata17

I lavori in corso nel comune4

Page 2: La Finestra, Numero 14

in breve

Quest’anno sono ben 8 gli allievi che hanno terminato la quinta ele-mentare: Andrea Cremini, Sabrina Cristina, Aurora Citino, Jasmine Robyr, Francesco Rossetti, Daniele Filipponi, Elia Guzzi e Sofia Copes.La redazione fa i migliori auguri per un’ottima riuscita nel loro primo anno di scuola media.

Passaggio alla scuola media

Terminato il dipinto della cappella al cimitero

Il dipinto dei patroni S.ti Nazaro e Celso è giunto al termine. Il lavoro di restauro è stato commissionato al noto artista di Pollegio Olinto Totti.Un ringraziamento per il lavoro svolto a “regola d’arte”.

Ricordiamo che la seconda domenica di settembre avrà luogo la festa della Madonna della Cintura, organizzata come di consueto dal grup-po di animazione parrocchiale in collaborazione con la Pro Personico.

Sagra della Madonna della Cintura

Come negli scorsi anni, durante il mese di luglio, l’inserviente comuna-le e l’operaio patriziale hanno proceduto al taglio della vegetazione della strada della Val d’Ambra. Per l’autunno è invece stato pianificato un intervento più importante, che sarà effettuato con un mezzo mec-canico, voluto per arretrare le fronde degli alberi. Questo intervento sarà realizzato in concomitanza con la prima fase di realizzazione della selva castanile.

Manutenzione strada Val d’Ambra

Nelle prossime settimane verranno svolti importanti lavori di manuten-zione del parco giochi comunale. L’area sarà quindi inagibile per alcuni giorni a causa di importanti lavori che saranno effettuati con mezzi meccanici. L’obbiettivo é quello di riconsegnare ai bambini e ai ragazzi del nostro istituto scolastico il parco giochi con un nuovo “look” entro l’inizio dell’anno scolastico.

Rinnovo del parco giochi

2

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 3: La Finestra, Numero 14

editoriale

Da questo numero La Finestra cambia pelliccia. Lo avrete sicuramente notato aprendo queste prime due pagine: l’impostazione grafica del periodico è cambiata. La modifica è stata voluta per alleggerire l’im-patto visivo, ma soprattutto per dare più spazio a testi e fotografie.

Si modifica la forma, ma i contenuti rimangono: accanto al consueto aggiornamento del Municipio sui progetti, presenti e futuri, inerenti il villaggio, nelle prossime pagine troverete un ampio servizio su Giorgio Marti, maestro delle scuole elementari di Personico da ormai 39 anni e che da settembre è ufficialmente in pensione. Giorgio è stato il punto di riferimento per la formazione di numerose generazioni di giovani personichesi, abbiamo quindi raccolto anche le loro voci.

All’interno di questa edizione troverete poi l’intervista a Lara Bonta-delli, una giovane compaesana che ha appena terminato gli studi in Scienze forensi all’università di Losanna. Per lei impronte digitali, tracce di DNA, proiettili e fibre non hanno ormai più segreti. Lara ci spiega quali sono le tecniche e i problemi che la polizia scientifica deve affron-tare per tentare di risolvere un caso, senza dimenticare di raccontare anche la sua esperienza personale nel campo.

Tra gli articoli troverete pure il resoconto della Festa dell’alpe, svoltasi ad inizio luglio a Tecc Stevan, la storia dei santi patroni di Personico Na-zaro e Celso e il resoconto dell’estate (calcisticamente) calda al campo “Coutri”. Non mancano nemmeno la recensione e i pensieri nell’aria.

Insomma, La Finestra cambia il “pelo” ma non il vizio. Quello di infor-marvi su quanto avviene nel nostro Comune e nelle sue immediate vi-cinanze. Buona lettura.

La redazione

sommario

4 Lavori in corso neL comune

7 Le decisioni deL consigLio comunaLe

8 se csi diventa reaLtà

10 i 39 anni d’insegnamento di giorgio marti

12 ciao maestro!

14 tecc stevan, un aLpe in festa

17 coutri si tinge di granata

18 san nazaro e ceLso

19 La fontana invisibiLe

20 pensieri neLL’aria

ImpressumTiraTura 300 esemplari

La redazione

Giuseppe BontàLuca BontàLuca BertiCristina CeresaRoberta GuidottiMassimina PesentiSimona Pesenti

STampa

Dazzi SA tipografia6747 Chironicowww.dazzi.ch

indirizzi per La conSegna deL maTeriaLe da pubbLicare

Comune di Personico6744 Personicoe-mail: [email protected]: 091 873 20 60 Fax: 091 873 20 79

FoTo coperTina

Ritratto di Giorgio Marti

3

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 4: La Finestra, Numero 14

dal municipio

L’informazione del Municipio di questa edizione estiva del nostro bel periodico spazierà su alcuni temi che, oltre ad interessare la vita della comunità, ci offrono l’occasione per rendervi partecipi, assolvendo il nostro dovere di in-formazione e trasparenza.

APeRTuRA deLL’Anno SCoLASTiCo Le prime righe di questo contributo le vogliamo investire nella novità riguardante la soppressione di una classe del-le Scuole elementari, coincisa con il pre-pensionamento del maestro Giorgio Marti, da 39 anni alle dipendenze dell’Istituto scolastico di Personico.La penta classe che subentrerà nell’anno scolastico 2009/2010 sarà quindi affidata alla Maestra Signora Sonia Notari, che non abbisogna certo di presentazioni particolari e che potrà avvalersi della collaborazione di una docente di appoggio, la Signora Paola Camponovo

di Arbedo, che la affiancherà per circa il 40% delle ore di insegnamento.Questa soluzione, peraltro già adottata in taluni paesi europei con grande successo, assicurerà il mantenimento di un buon livello di insegnamento anche in futuro, così come farà l’introduzione di un docente per le attività tea-trali, oltre ai docenti di educazione musicale, attività cre-ative e di sostegno pedagogico.La Scuola dell’Infanzia continuerà invece normalmente la propria attività con la guida esperta della Maestra Sonia Minotti, ospitando anche alcuni bambini che, grazie alla collaborazione con il Comune di Bodio, frequenteranno la sezione di Personico.

oPeRe PReViSTe A bReVe TeRMineLo scorso mese di maggio, commentando le cifre accom-pagnanti la situazione economica del Comune, conclu-

Dall’impostazione Delle scuole elementari Dopo il pensionamento Del maestro marti ai futuri investimenti, ecco quanto viene Discusso in municipio in questi mesi

Tra canTIerI del presenTe e progeTTI per Il fuTuro

a cura del municipio

4

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 5: La Finestra, Numero 14

devamo con uno sguardo di moderato ottimismo al futuro.Nonostante il perdurare della grave crisi economica che attanaglia il mondo, questo ottimismo perma-ne, tanto da permetterci la conferma della messa in cantiere, entro fine anno, di alcune importanti opere pianificate per il quadriennio in corso.Il previsto rifacimento del tratto di strada che porta dal Ristorante Belli all’intersezione prima dell’acces-so alla Casa comunale, con il rifacimento delle in-frastrutture interrate e la collocazione di quelle ex novo, dovrebbe prendere avvio ad inizio ottobre e concludersi ad aprile 2010 con la posa della nuova pavimentazione.Nelle citate sottostrutture, oltre alla separazione del-le acque ed al rifacimento dell’acquedotto, è previsto l’interro delle condotte elettriche e la formazione di accessi ed allacciamenti alle parcelle edificabili pri-vate.I costi complessivi previsti nel capitolato redatto dal-lo Studio di Ingegneria Reali e Guscetti di Ambrì am-montano a 459’600 franchi, importo dal quale andrà dedotto un sussidio cantonale quantificabile in circa 64’950 franchi.Parallelamente a questo intervento dovrebbe pren-dere avvio, approvazione del Consiglio comunale permettendo, la sistemazione definitiva della rongia a cielo aperto, che attraversa gran parte della cam-pagna, mediante un progetto che, oltre a garantire estetica e deflusso ottimale delle acque, permetterà la salvaguardia di una parte del biotopo generatosi nel corso degli anni. Il progettista è anche in questo caso lo Studio di ingegneria Reali e Guscetti di Ambrì ed i costi di investimento relativi a quest’opera am-montano a 158’200 franchi. Da ultimo, anche se non per ordine di importanza, vi informiamo sull’importante intervento di rinnovo delle attuali infrastrutture del parco giochi comunale che, oltre a dare maggiore utilità e attrattività all’area di svago, si rende indispensabile per rispettare le attuali normative di sicurezza. Il costo previsto è di 32 mila franchi e sarà sussidiato nella misura del 50% dallo Stato, attraverso i fondi di Sport-Toto.Per il prossimo anno invece è stata pianificata la prima tappa degli interventi strutturali relativi agli edifici ed alle infrastrutture comunali, a garanzia della facilitazione di accesso per tutti. Questi interventi saranno infatti da ul-timare entro il 2012, termine ultimo previsto dalla Legge edilizia, salvo eccezioni particolari.

L’ottimizzazione della centralina elettrica mediante ag-giunta di un nuovo piccolo impianto in zona “Mio pensie-ro”, destinato allo sfruttamento della caduta delle acque di troppo pieno, dovrebbe pure concretizzarsi nel corso del prossimo anno.Per quanto riguarda l’Azienda acqua potabile, uno studio particolareggiato che interessa l’area della captazione dell’acqua potabile erogata dall’acquedotto comunale a “Pont da Picol”, tra i nuclei montani di Sassan e Faidal, sarà certamente oggetto di importanti investimenti già nel corso del 2010. Questi interventi sono tesi a salvaguar-dare qualità e quantità di questo indispensabile bene ali-

5

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 6: La Finestra, Numero 14

mentare. Su questi investimenti avremo però modo di es-sere più precisi in occasione di una delle prossime edizioni.

PRogeTTo “AMbRA 2”Sull’importanza di questo progetto, di cui si parla ormai da cinque anni, ci siamo già pronunciati, con qualche ac-cenno anche alle difficoltà riscontrate dagli investitori a causa di alcune opposizioni.Le novità di cui vi vogliamo rendere partecipi sono essen-zialmente due: nei prossimi mesi di settembre/ottobre, il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sui contenuti del Piano di utilizzazione cantonale (PUC), indispensabile documento di accompagnamento al progetto, essenzial-mente per motivi di inserimento ambientale.Comune e Patriziato hanno sottoscritto un documento che, attraverso una serie di misure compensatorie bilate-rali, sancisce il principio del sostegno all’iniziativa di AET da parte dei due Enti Locali, ponendo però all’azienda al-cuni vincoli dettati da esigenze particolari e mirate. Sempre nel corso del mese di settembre il progetto do-vrebbe essere ufficialmente presentato alla stampa dall’investitore AET ed al tempo stesso il CdS dovrebbe redigere il messaggio governativo all’indirizzo del Gran Consiglio che, per legge, rappresenta nella fattispecie l’istanza di approvazione del PUC.Il PUC, inteso quale indispensabile atto pianificatorio legato all’edificazione degli impianti Ambra 2 appunto, dovrebbe di fatto contrastare le opposizioni di carattere ambientalistico sorte attorno alla raccolta di firme nata con l’obiettivo di opporsi alla costruzione del bacino.Chi vivrà dunque vedrà … anche se a dire il vero, nell’in-teresse nostro, ma soprattutto dei ticinesi, quest’opera avrebbe già potuto conoscere una fase avanzata dei la-vori costruttivi.

Le AggRegAzioni CoMunALiDopo la nota rinuncia del Municipio al Progetto “Bassa Leventina” e la successiva decisione di aderire alla fase di prestudio per un polo importante attorno a Biasca, questa tematica sembra attualmente entrata in una fase di stallo.Le nostre intenzioni sono state sempre ribadite in modo chiaro e trasparente, in particolare sul principio che era meglio continuare da soli qualora non ci fosse offerto uno scenario per un cambiamento davvero sostanziale.Alla luce delle rinunce di Claro ed Osogna, seguite da quelle di Cresciano e Lodrino, anche lo scenario Riviera (+), basato sulla creazione di una città attorno a Biasca, viene sostanzialmente a mancare.Attualmente in consultazione ai comuni, associazioni e partiti è la revisione della Legge sulle Aggregazioni co-munali del 2003 che prevede essenzialmente la facoltà per il Consiglio di Stato di essere molto più diretto nel-la via che porta al raggiungimento degli obiettivi finali, delegandogli la possibilità di designare dei comprensori aggregativi in modo più efficace.Qualcuno l’ha già definita un’imposizione vera e propria; anche se impopolare alla prova dei fatti, potrebbe nuo-vamente sconvolgere il futuro di molti comuni. Ma an-che qui, chi vivrà vedrà... siccome la Legge non è ancora entrata nella sua fase esecutiva.Il nostro Comune privilegia attualmente e come avvenu-to finora la collaborazione con altri Enti per molti servizi, a cui si è aggiunta di recente anche l’adesione al proget-to per l’introduzione della figura di un operatore sociale attivo a livello regionale, come pure quella per un raf-forzamento del Corpo di Polizia di Biasca, composto da agenti di polizia cantonali e comunali.

6

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 7: La Finestra, Numero 14

consiglio comunale

legIslaTIvo In seduTa sTraordInarIariunione a fine mese per il consiglio comunale,sul tavolo Due creDiti urgenti. in maggio approvati i consuntivi e rinnovato l’ufficio presiDenziale

SeduTA deL ConSigLio CoMunALe deL 25 MAggio 2009Rinnovato l’Ufficio presidenziale del Consiglio comunale per la sessione 2009, approvati i conti consuntivi 2008 del Comune e dell’Azienda acqua potabile e avallato il sorpasso di spesa relativo alla ristrutturazione del cimi-tero comunale. Questa, in breve, la cronaca della prima seduta ordinaria del Consiglio comunale, che si è tenuta lo scorso 25 maggio 2009.Andando con ordine, come prima trattanda si è proce-duto alla nomina dell’Ufficio presidenziale per la sessio-ne 2009: la Presidente uscente Signora Pamela Bontà ha ceduto il posto alla signora Riccarda Guzzi. Quale pri-mo vicepresidente è stato nominato il Signor Giuseppe Imelli. Secondo vice è invece il Signor Gianluca Chioni. Quali scrutatori sono stati riconfermati la Signora Simo-na Rosselli Imelli ed il Signor Rino Bontadelli. Supplenti scrutatori sono state nominate le signore Luisa e Simona Pesenti.Il Consiglio comunale ha poi proceduto all’approvazione del verbale della seconda sessione ordinaria del 22 di-cembre 2008. In seguito sono stati approvati il sorpasso di spesa sul credito di investimento relativo alla ristruttu-razione del cimitero comunale.All’unanimità sono stati poi avallati i conti consuntivi dell’esercizio 2008 del Comune e dell’Azienda acqua po-tabile, che presentavano rispettivamente avanzi d’eser-cizio di CHF. 4’831.77 e di CHF. 4’994.88.

SeduTA deL ConSigLio CoMunALe deL 24 AgoSTo 2009Il prossimo 24 agosto il Consiglio comunale si riunirà nuovamente, in seduta straordinaria, chiamato a delibe-rare su due richieste di credito.La prima inerente il credito necessario per la realizzazio-ne della quinta tappa di canalizzazioni “tratta Ristoran-te Belli – Casa comunale” e la sistemazione del canale in zona campagna, la seconda per l’allestimento di un progetto di massima per il risanamento degli impianti dell’acquedotto comunale situati alla sorgente Pont da Picol.

7

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 8: La Finestra, Numero 14

se csI dIvenTa realTàalla scoperta Del monDo Della polizia scientifica con lara bontaDelli, laureata in scienze forensi a losanna

di luca berti

“Gil Grissom ci sarebbe già arrivato”. Sorride Lara Bontadelli, mentre fa roteare un tampone sul volante dell’auto, dimo-strando come si fa a raccogliere tracce di DNA. Poi aggiun-ge: “Ma in un telefilm come CSI, non si può pretendere che la puntata duri tre mesi“. Si parla di indagini criminali anche a Personico; una breve capatina nel mondo della polizia scien-tifica americana, quella filtrata dagli sceneggiatori statuni-tensi e riprodotta sugli schermi di mezzo mondo, che serve per fare il punto sulla realtà. “La tecnica mostrata dalla tv è quella corretta...” spiega Lara, 24 anni a settembre, appena laureatasi in Scienze forensi all’Università di Losanna. Lascia lì la frase: sono i tempi (e la fortuna) dei protagonisti nel trovare tracce a non quadrare... “Insomma, non capita spesso di individuare una fibra di un maglione che può provenire solo da una certa regione del mondo e di cui sia stato venduto uno solo capo nell’ultimo mese. Per esempio: in quest’auto ci saranno probabilmente tracce ovunque”, spiega, indicando col palmo aperto il cru-scotto, il volante e il cambio. “Non è sempre facile capire quali sono quelle importanti per il caso”. Inoltre, anche riu-scendoci, “il nostro lavoro consiste unicamente nell’analizza-re gli indizi, scovare le prove e unirle tra di loro. A esprimersi sulla colpevolezza ci penserà il giudice”. A volte però le pro-ve sembrano parlare da sole... “Ovviamente, se si rilevasse il DNA di un sospettato su una pistola assieme alle sue im-pronte digitali, e il proiettile venisse ritrovato nel corpo di una persona, ecco che si potrebbe avere una buona certezza su chi sia stato a sparare. Pure in questo caso, dovremmo però restare nel campo delle probabilità”, anche perché “quello che dice l’esperto viene spesso preso per oro colato, quindi non dobbiamo esagerare nel passare dal campo delle ipotesi a quello della certezza”. Farsi un’idea di cosa sia realmente

successo, aiuta però la polizia a muoversi sulla scena di un cri-mine, a trovare le tracce utili per risolvere il caso: “dapprima si tenta di capire che percorso abbia seguito il malvivente. Spesso lo si fa cercando le impronte delle scarpe. Una volta determinato come si sia mosso, è possibile restringere il cam-po, andando alla ricerca della presenza di DNA, di impronte digitali e di fibre, là dove dovrebbero trovarsi”.Omicidi, stragi, catastrofi. La tv ci ha abituati a pensare che questo sia il lavoro preponderante dei “CSI”. La realtà quotidiana della scientifica è invece ben diversa. “In Ticino spesso si interviene per furti o sequestro di droghe”, spiega Lara che, oltre alle situazioni simulate a scopo didattico, ne-gli ultimi due anni ha trascorso in tutto, come praticante, un mese nei laboratori della Polizia scientifica cantonale. “Era un periodo un po’ morto – ricorda –. Mi è capitato di andare in dogana per prendere in consegna degli stupefacenti. In questi casi si fotografa la “merce” e la si porta in laboratorio per i primi test, che servono per valutare se la sostanza sia effettivamente uno stupefacente e, se è necessario, alcuni campioni vengono poi inviati a laboratori esterni per ana-lisi approfondite“. Droga e furti in Ticino. Il lavoro in case derubate diventa dunque quasi di routine. Anche in questi frangenti l’influenza dei telefilm come CSI e RIS si fa sentire: “Spesso le persone si aspettano molto dal lavoro della scien-tifica: chiedono di rilevare le tracce digitali e quelle di scarpe. Non si rendono conto che non sempre è possibile risalire con certezza all’autore. Anche perché i malintenzionati vedono pure loro CSI e prendono le contromisure del caso“. Non tut-ti i ladri sembrano però aver studiato alla corte di Grissom e compagni: “Capita che si fermino a bere e a mangiare in casa di chi derubano. C’è addirittura chi è riuscito a farsi la foto con il telefonino della vittima, lasciandolo poi dove l’ha trovato”.Pochi giorni fa Lara si è recata a Losanna per difendere il suo lavoro di tesi. “Si tratta di un analisi sulle tracce di DNA di contatto (non quindi attraverso sangue o saliva)”, ci spiega, “e in particolare sulla qualità del ‘donatore’ di DNA”. I risulta-ti? “Si è visto che è molto raro che una persona sia un ‘buon donatore‘‘, ovvero che lasci tracce del proprio DNA in manie-ra chiara solo toccando le cose”. Un campo in cui la giovane personichese vorrebbe continuare a fare ricerca. Sempre che non riesca ad entrare nel team della Polizia scientifica tici-nese. Per una ragazza da sempre appassionata di racconti gialli, sarebbe un passaggio dalla finzione alla realtà sicura-mente avvincente. Anche senza Gil Grissom come capo.

l’intervista

8

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 9: La Finestra, Numero 14

il lavoro Della scientifica consiste nell’analizzare gli inDizi. a trarre le

conclusini ci pensa il giuDice”

9

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 10: La Finestra, Numero 14

ed è subito … pensione

di massimina pesenti

Terminata la Scuola Magistrale arriva il momento di affrontare l’insegnamento e non è così evidente. Sì, la preparazione adeguata c’è stata, ma poi ci si trova lì da soli, confrontati con una classe, messa nelle tue mani. Devi capire, valutare, applicare, inventare … soprattutto amare. Bisogna continuamente trovare nuove strategie e motivazioni, perché gli allievi sono tutti diversi e tutti hanno il diritto di capire, apprendere, crescere, affron-tare la vita con fiducia nelle proprie capacità.E mentre inventi, proponi, verifichi, gli anni passano, ma che dico … volano, senza che te ne rendi conto. Un giorno una mia allieva ha osservato: “Maestra hai l’orologio come la mia nonna!” e un ragazzino mi ha fat-to notare che ho un anno più del suo nonno. Ti ritrovi a far scuola ai figli dei tuoi ex allievi e i colleghi, quelli che avevano frequentato nello stesso periodo la Magistrale (il periodo con le turbolenze del ’68, per intenderci), co-minciano ad andare in pensione e allora non puoi più ignorare il fatto che gli anni sono passati.

Quando ho esposto questa mia riflessione al caro colle-ga Giorgio Marti, l’ho visto annuire con un mezzo sorriso. Lui ha iniziato l’insegnamento nella scuola elementare di Personico, appena terminata la Magistrale. Dal lontano 1970 ad oggi sono passati tra i suoi banchi almeno due generazioni di Personichesi. Gli ho chiesto di citarmene alcuni e Giorgio ha risposto: ”Beh praticamente quelli dai 45 anni in giù … tutti”. Sicuramente in ognuno di loro ha lasciato un segno, come lo dimostrano le testimo-nianze di alcuni suoi “vecchi” allievi. Quest’anno, dopo una vita passata tra i banchi, prima come allievo e poi come docente, Giorgio potrà godersi la meritata pensione, che gli auguro ricca di nuove sfi-de stimolanti e di tanto tempo per dedicarsi alle piccole cose che il trin tran della vita lavorativa non gli ha con-cesso. Ma il mio augurio più grande è che possa ricorda-re con affetto tutti, ma proprio tutti i volti e i cuori dei suoi allievi.

gIorgIo marTI39 annI dI servIzIo

Sono trascorsi più di trent’anni da quan-do mi affacciai per la prima volta alla tua porta…di classe, s’intende, per inizia-re il cammino scolastico, tortuoso e a volte faticoso che è poi durato parecchi anni. I ricordi di quel giorno sono ancora vivi nella memoria, come una delle emozioni più intense che ho poi vissuto e ricordo di questa mia “seconda stagione” della vita. Con timidezza ma con la voglia di impa-rare sono entrata con una cartella di co-lore verde acceso, nella tua aula di prima classe, o meglio pluriclasse in compagnia di altri altrettanto vivaci bambini con in cuore aspettative e desideri che nel tempo si sono sia realizzati sia infranti cammin facendo.I momenti della ricreazione, sul piazza-

le della scuola, erano i più attesi da noi tutti, per dare libero sfogo alle nostre ine-sauribili energie, che convogliavano in giochi come quello del “ladro-poliziotto” o quello del calcio oppure nella rincorsa ad accaparrarsi una delle altalene pre-senti nel sottostante parcogiochi.Ricordo però con quanta precisione m’im-partivi nozioni geometriche da me tanto adorate. Oppure quando ci recavamo in palestra per l’ora della ginnastica, quan-do di fronte all’attrezzo del montone, che temevo per una memorabile caduta, tu mi tendevi la mano in segno d’aiuto ed allora riuscivo a superare l’ostacolo tan-to temuto. Sei stato il mio primo maestro della scuola elementare per ben quattro anni, figura di riferimento sicuramente

caro maesTro TI scrIvo...

saluto dall’ispettore sig. sartore

10

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 11: La Finestra, Numero 14

saluto dall’ispettore sig. sartore

importante dopo quella dei genitori, in quell’età durante la quale uno sguardo amorevole e la parola giusta al momento giusto, valgono oro. E tu queste attenzioni particolari, oltre agli insegnamenti di-sciplinari impartiti, con me li hai sicura-mente manifestati e colgo quest’occasione per ringraziarti.Ricordo però anche di quando noi allie-vi, talvolta burrascosi, ti facevamo ar-rabbiare e tu arrossendo dalla rabbia prendevi un gesso e lo lanciavi dalla cat-tedra all’allievo che disturbava. Piacevoli aneddoti che rammento per l’occasione con affetto e comprensione, poiché pure io ho calcato le aule scolastiche in qualità d’insegnante per alcuni anni. Conosco la realtà delle classi e degli allievi più o meno educati e disciplinati a scapito di quelli più ingestibili e difficilmente “con-tenibili” sia caratterialmente sia emoti-vamente.Ti giunga pertanto il mio più caloroso ringraziamento per la pazienza che hai saputo avere in tutti questi anni d’inse-gnamento e ti auguro di cuore altrettanti anni ricchi di soddisfazioni, magari con-tinuando a pescare pazientemente nei la-ghetti di montagna…io continuerò a gu-stare le tue trote.“In bocca alla trota”, quindi, caro mae-stro! Roberta Guidotti (-Cristina)

“Il timore che incutevi quando alzavi il tono di voce.Sei l’unico docente col quale ho sempre avuto dei contatti regolari .Durante tutti questi anni di insegnamen-to sicuramente il tuo carattere ti ha aiu-tato molto appoggiato e sostenuto anche dalla tua prestanza fisica.” Carlo Bontà

“Son trascorsi più di trent’anni, ma sem-bra ieri che passavamo le giornate a scuo-la, ad ascoltare la tua voce.Il mio primo maestro di vita ... ecco cosa sei stato per me ... Grazie.” Massimo Guzzi

Per Luisa Pe-senti, raffica di ricordi/flash (perio-do scolastico 1990/95)“Il gelato fatto con la neve (e l’èva anche bonn!); le ore di ginnastica quan-do ci portava a slittare, sapevamo di essere “i grandi” quando ci portava in ”Rampi-ghia”; le varie gare di velocità: “chi trova per primo l’Isorno?” oppure di caselline o verbi; le canzoni tutte rigorosamente po-polari; i passati remoti studiati a memo-ria e guai a non saperli; il giorno dopo aver visto, a casa, il nostro primo film di Bud Spencer e Terence Hill e condividere, a ricreazione, lo stupore: “Ma neh che ol Bud Spencer o ga somiglia po’ tanto al maesctro?!”.

“Ho alcuni ricordi nitidi degli anni del-la mia infanzia trascorsi con il maestro Giorgio:Era l’inizio di settembre dell’ormai lon-tano 1974. Era il mio primo giorno di scuola. Timidamente mi avvicinavo all’aula scolastica con il mio zainetto giallo canarino. Mi venne incontro una figura imponente: il maestro Giorgio che mi sorrideva con dolcezza. Ricordo che mi accompagnò gentilmente all’interno dell’aula, facendomi sentire a mio agio dal primo istante. Quel suo modo di fare è sempre rimasto nel mio cuore.In seconda elementare, in occasione di una prova scritta, il maestro Giorgio fu impietoso con me ed il mio compagno di banco perché si accorse che avevamo svol-to il compito in totale assonanza (che fiu-to!). Ci rifilò un 2 secco e non volle sentire alcuna ragione.Del maestro Giorgio ricordo quando ci fa-ceva studiare le tabelline e le poesie a me-moria e anche le grandi partite di palla cacciatore e palla due campi. Era troppo forte con le sue “sminate”. Maria Teresa Citino

11

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 12: La Finestra, Numero 14

cIao gIorgIo!cIao maesTro

tra i banchi

iL fiore con i saLuti degLi aLLievi di giorgio marti, scuoLa eLementare secondo cicLo

æ

12

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 13: La Finestra, Numero 14

Durante la cerimonia di fine anno scolastico 2008-2009 gli allievi della scuola dell’infanzia e scuola elementare 1° ciclo, per festeggiare il maestro Giorgio che va in pen-sione, gli hanno offerto un mazzo di fiori simbolico.

E poi è giunto il momento dei saluti.

Ciao Giorgio, ci mancherai. Buone vacanze. I bambini della Scuola dell’infanzia

Peccato che l’anno prossimo non ci sarai più. Però sei fortunato che puoi fare tante vacanze. I bambini della Scuola elementare 1° ciclo

Caro collega, grazie per la collaborazione e auguri peril tuo futuro. Le due Sonie

gLi aLLievi sedeL primo cicLo

æ

gLi aLLievi

deLLa scuoLa deLL’infanzia

æ

13

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 14: La Finestra, Numero 14

di nazzaro belli

patriziato e pro personico

alpe In fesTa a Tecc sTevanuna splenDiDa giornata ha incorniciato la manifestazione a cui hanno partecipato oltre cento persone

Sabato 4 luglio 2009 – ore 05.30 – il telefono del pre-sidente del Patriziato squilla. E’ la presidente della Pro Personico Rosi Sciaranetti che, dopo una settimana di previsioni del tempo poco rassicuranti, chiede lumi sul daffare per la festa dell’alpe. Dopo pochi minuti la deci-

sione è presa: la programmata fe-sta dell’alpe a Tecc Stevan si farà; infatti il cielo, anche se ancora piuttosto annuvolato, promette una bella giornata. La volata fi-nale per gli organizzatori è così iniziata.

Alle otto, i primi voli di elicottero trasportano la squadra della cu-cina a Tecc Stevan, che raggiun-ge i volontari della logistica già spostatisi sul posto la sera prima. Mezz’ora dopo, quando arriviamo

sul piazzale dell’eliporto di Baseria, già molta gente at-tende con anticipo di poter volare verso la meta della festa. Tante facce conosciute, molti volti nuovi, ritrovi di amici, ricordi, saluti, abbracci! La giornata promette bene. I primi gruppi partono a piedi per un tragitto di circa 2 ore, gli altri aspettano il loro turno per imbarcar-si sull’elicottero. Il volo è magnifico: tutta la nostra bella Val d’Ambra si snoda sotto i nostri occhi, è l’acqua del-la Rierna sembra ancora più bella e limpida del solito. I nuclei dei monti denotano, nella loro cura, un ritrova-to interesse per quei beni che i nostri genitori e nonni ci hanno tramandato. Improvvisamente dall’alto appare la radura di Tecc Stevan; brulicante come un formicaio di volontari della Pro Personico, che si danno un gran daffare per completare gli ultimi dettagli per la festa. Il pentolone del minestrone fuma e espande il suo buon profuma in tutta la valle.

Dopo l’atterraggio perfetto e un piccolo giro di control-

14

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 15: La Finestra, Numero 14

lo il presidente si sente rassicurato, perché le squa-dre si stanno impegnando con un’organizzazione e una professionalità perfetta. In attesa di chi arriva a piedi e dell’ora del pranzo, l’aperitivo e i bianchini cominciano a scorrere in un gradevole ambiente di buon umore. Alle 11.30 il Reverendo Don Jan impar-tisce la benedizione al rinnovato rifugio e ai presenti. Prende in seguito la parola il presidente del Patri-ziato, il Sig. Nazzaro Belli, per tracciare un piccolo istoriato del recupero della cascina di Tecc Stevan e per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per far rivivere l’Alpe.

Grazie al Dott. Giovanni Frey, che si è innamorato a prima vista di Tecc Stevan immaginandolo luogo di solitaria meditazione, sono iniziati i lavori di recupero della cascina. In seguito ad un incidente, i sogni dell’ami-co Giovanni si sono fermati a metà dei lavori e dato che si erano già fatti parecchi interventi, l’Ufficio patriziale ha deciso, a fine 2005, di riprendere i lavori per rendere l’edifico abitabile e fruibile da tutti. I lavori di finitura e di arredamento sono iniziati ad aprile 2006 con il coor-dinamento della nostra collega Nives Cislini, il compe-tente lavoro dell’operatore patriziale Giuliano Cremetti e con l’aiuto dei volontari Cleto e compagni. Già a set-tembre 2006 la cascina era abitabile. Questo rinnovo è frutto del proseguimento della politica del nostro Patri-ziato nell’ambito del recupero dei rustici abbandonati sui nostri monti ed alpi, iniziata parecchi anni fa e che fino ad oggi ha portato alla ristrutturazione di 8 cascine, sempre aperte ed a disposizione di tutti gli amanti della montagna. Cosa questa molto apprezzata dai frequen-tatori delle nostre valli. L’anno seguente si è proceduto alla posa della comoda passerella sulla Rierna.

Interviene in seguito il presidente dell’Alleanza Patrizia-le Ticinese, il Signor Tiziano Zanetti, che ha onorato con la sua gradita presenza la nostra festa. Egli ha ricordato l’importante ruolo dei Patriziati nel preservare quanto i nostri antenati ci hanno trasmesso, e l’importanza delle loro attività dal punto di vista dell’economia delle nostre valli. Inoltre, ha messo in evidenza che feste come quella odierna servono a ricordare chi ci ha preceduto ed a tra-mandare le tradizioni del passato ricche di insegnamenti e da non dimenticare.

E’ l’ora del pranzo ! Ottimo il minestrone, ottimo il piatto di salato e di formaggio, anche il vino è buono … l’acqua un po’ meno... La giornata continua all’insegna dell’al-

iL presidente deL patriziato di personico nazzaro beLLi in compagnia deL presidente deLL’aLLeanza partiziaLe ticinese tiziano zanetti

æ

iL vicepresidente deL patriziato Lauro sciaranetti ritratto con cLeto cisLini, che ha Lavorato, a titoLo voLontario, aL rinnovo deLLa cascina

æ

legria e del buon umore, rallegrata dalla fisarmonica del “Luison”, che ringraziamo di cuore. Il tempo sempre bellissimo mette in evidenza la specificità dei luoghi, del fiume Rierna e della vista sulle cime della nostra magni-fica Val d’Ambra.

Il pomeriggio trascorre con brevi passeggiate, momenti di riposo e di amicizia condivisa nei ricordi del passato. Alle 15.45 riprendono i voli di ritorno per chi rientra a Personico, mentre altri amanti della montagna volano

15

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 16: La Finestra, Numero 14

nuova composIzIone dell’uffIcIo paTrIzIaleIl 28 aprile 2009 l’Ufficio Patriziale si è riunito nella sua sede, con il Giudice di pace del Circolo di Giornico, Si-gnora Elda Ghiggia, per ufficializzare l’entrata in carica per il nuovo quadriennio 2009/2013 del presidente, dei membri e supplente.La dichiarazione di fedeltà alla costituzione cantonale ed alle leggi evidenzia l’importanza di questo atto che valorizza la carica dei membri e supplenti del Patriziato di Personico, pronti per un nuovo quadriennio all’inse-gna della salvaguardia del territorio e dei beni patriziali.

Risultano eletti in forma tacita:

Belli Nazzaro, in qualità di presidenteSciaranetti Lauro, vicepresidenteBelli Valerio, membroCremini Mauro, membroUrietti-Bontadelli Clelia, nuovo membroCislini Curzio, supplente

Con la fine del quadriennio precedente Nives Cislini ha lasciato la carica, dopo quella di segretaria, di membro dell’Ufficio patriziale.Nives era stata eletta nella doppia funzione nell’anno 1965 (dal verbale dell’11 maggio 1965 della riunione dell’Ufficio patriziale). Vogliamo perciò ringraziarla a nome dell’Ufficio patriziale, dei patrizi e di tutta la co-munità di Personico per il suo impegno e il suo attacca-mento alla gestione e alla preservazione dei beni Patri-ziali. Per ben 44 anni Nives ha dato il suo tempo e la sua professionalità alla buona gestione del nostro Patriziato.

Ti ringraziamo, Nives, per tutto quello che hai fatto esprimendo l’auspicio che anche in futuro il tuo prezioso sapere e la tua memoria storica ci saranno ancora vicini.

il presidente nazzaro belli

verso rifugi più alti. Nel momento in cui il sole sale verso le cime delle montagne, una stretta di mano fra il presi-dente del Patriziato, gli amici Cleto, Carlo e Reto, sugella l’impegno di organizzare, fra due anni, la prossima Festa sullo stupendo Alpe di Trüsp. La bella giornata di festa termina, ma rimarrà certamente per molto tempo nel cuore e nei ricordi di tutti colore che hanno partecipato.

Rigraziamo Don Jan per la benedizione , il Signor Tizia-no Zanetti per la sua gradita presenza, tutti i volontari della Pro Personico e i membri dell’Ufficio patriziale, la segretaria del Patriziato Signora Riccarda Guzzi per la perfetta organizzazione, l’operatore patriziale e tutti i

volontari abituali, capitanati da Cleto, per l’immenso la-voro svolto per la riuscita della manifestazione. Teniamo a sottolineare e considerarla una soddisfazione per tutti l’ottima partecipazione ( ca. 130 persone). Inoltre evi-denziamo la presenza, tra coloro che hanno operato alla buona riuscita della festa, di un gruppo di giovani che con un impegno encomiabile e con grande entusiasmo hanno dato il loro contributo fino alla fine della giorna-ta. Grazie cari giovani ! Pensiamo di poter dire che han-no dimostrato l’attaccamento che meritano i ricordi del passato e la preservazione delle tradizioni. Ciò permette di garantire anche un futuro la continuità delle nostre istituzioni. Grazie a tutti!

patriziato

16

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 17: La Finestra, Numero 14

Bellinzona, Locarno, Lugano, Biasca e Cantù. Tutte squadre che quest’estate hanno calcato il campo “Coutri”, dando così un tocco presigioso ai festeg-giamenti per i trent’anni dell’Unione sportiva Per-sonico. Particolare motivo d’orgoglio è la scelta dell’ACB di volersi preparare per il nuovo campiona-to in Super Leage sulle rive della Rierna. La presenza della squadra ha pure dato vita ad alcune amiche-voli di prestigio, non da ultima l’incontro disputato contro il Locarno. I grantata, infilando quattro gol ai bianchi, hanno così conquistato domenica 29 giugno davanti a un folto pubblico, il primo torneo Coutri della storia. Il match ha pure segnato l’inizio in maglia dell’ACB del neoacquisto Gaspar.Mercoledì 8 luglio, sempre sull’erba del “Coutri” il Bellinzona ha poi sfidato la formazione dei GC Biasche-si (prima lega). La partita, disputata davanti a quattro-cento persone, è finita in parità (1-1). Meno fortuna per l’équipe di Biasca contro l’FC Lugno (Challenge League), partita disputata l’11 di luglio sempre a Personico: lo scontro è terminato 7 a 1 in favore della formazione sot-tocenerina. A inizio agosto, il campo sportivo di Personico ha accolto il Cantù calcio, squadra dell’omonima cittadina comasca che attualmente milita nella serie D italiana. Al Coutri il 13 agosto gli italiani hanno incontrato, e sconfitto, il Team Ticino Under 18 (7-1). Il 20 e 21 agosto Personico ha poi ospitato il torneo senori. L’anno del trentesimo anniversario di fondazione dell’USP culminerà il 6 settembre con l’assemblea, in programma alle 15 nella sala multiuso presso il campo sportivo.

couTrI sI TInge dI granaTaus personico

amichevoli Di prestigio e nomi Del calcio cantonale, nazionale e internazionale al campo sportivo Di personico

un contrasto di gioco tra iL neo acquisto gra-nata gaspar e un giocatore deL Locarno. sotto un’istantanea deL pubbLico accorso per assistere aLLa partita tra acb e gc biaschesi

æ

TAbeLLino ACb - LoCARno (29 giugno)ACB – FC Locarno 4-0 (pausa 1-0) Reti 12’ Conti (1-0), 71’ Magnetti (2-0), 77’ Wa-hab (3-0) e 84’ Lustrinelli (4-0).

17

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 18: La Finestra, Numero 14

parrocchia

Da alcuni mesi nella cappella antica del cimitero, su commissione del Municipio, sono stati raffigurati i san-ti protettori della nostra parrocchia: Nazario e Celso. In Parrocchia, in chiesa, a lato dell’altare, esiste anche altra abbastanza antica raffigurazione dei due santi ad opera di un artista del villaggio, Giuseppe Maria Busca (1696-1760) (ci sarà occasione per parlarne più estesamente su di un prossimo numero.)San Nazario o Nazaro (Roma, 37 - 76) è un martire cri-stiano venerato dalla Chiesa cattolica e da quella or-todossa. Viene ricordato insieme al suo giovanissimo discepolo Celso, con il quale subì il martirio. La Chiesa cattolica li festeggia il 28 luglio, quella ortodossa il 14 ottobre.

eTiMoLogiA e ViTA Nazario deriva dall’ebraico e significa consacrato a Dio. Celso, dal latino, significa invece alto, elevato, eccelso.Paolino, biografo di S. Ambrogio, vescovo di Milano, ri-

ferisce che questi, nel 395, ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti appena fuori della città, ne trovò i corpi sepolti in un campo. Li fece quindi traslare in una chiesa che si trovava davanti a Porta Romana. La storia della vita di Nazario ci viene tramandata, per il resto, in-teramente dalla tradizione.San Nazaro cittadino romano, secondo una Passio o racconto della metà del V secolo era di famiglia ebrea e legionario, discepolo di S. Pietro, fu battez-zato da S. Lino, futuro Papa, per evitare la persecu-zione di suo padre, di religione ebrea, e dell’impera-tore Nerone, persecutore dei Cristiani, si allontanò da Roma, e, predicando Gesù Cristo, traversate al-cune città lombarde arrivò a Milano dove trovò, car-cerati per fede, i santi fratelli Gervasio e Protasio, ed amorosamente confortandoli, li aiutò a soffrire coraggiosamente il martirio. Il Prefetto romano in-formato di questo fatto, condannò Nazaro alla fru-sta e all’esilio. Allora Nazaro si recò in Francia conti-nuando a predicare la fede in Gesù Cristo. Qui gli fu

affidato come discepolo il giovanissimo Celso, di appe-na nove anni, il quale ricevette dal maestro l’educazione alla fede cristiana e il battesimo. Insieme proseguirono nell’opera di diffusione della nuova fede, viaggiando e arrivando a Treviri.Si spinsero poi fino a Milano, dove infine vennero ar-restati e nuovamente condannati a morte dal prefetto Antolino. La sentenza fu eseguita per decapitazione nell’anno 76. Sono ricordati nell’antico martirologio geronimiano (IV secolo), sulla cui base furono composti isuccessivi elken-chi, fino a quello romano del 1574 pubblicato da papa Gregorio XIII. I martirologi anticamente erano biografie dei primi martiri cristiani, in seguito il registro dei martiri con alcune notizie sulla loro vita e la data in cui si celebra la loro memoria.Numerosissime sono le chiese e i luoghi dedicati in parti-colare S. Nazaro in Ticino e in tutta Italia.

I sanTI paTronI nazaro e celsoquesta è la storia Dei Due patroni Di personico: nazario, cittaDino romano, venne Decapitato nel 76 assieme al suo Discepolo celso

di livio berti

18

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 19: La Finestra, Numero 14

recensione

la fontana invisibile

“La fontana invisibile” (di Roselina Salemi, Rizzoli edito-re) è la storia di centoundici anni di liti e pas sioni, in un piccolo paese della Sicilia. Molti e sorprendenti so no i personaggi (si pensa a Mar quez), alcuni strani: si pensi alla suora che trafigge, per anni, le farfalle con lo spillo-ne del suo velo, al vecchio barone barrica to tra una col-lezione di orologi e spade, a Eledis, che danza su un lago di stagnola. E succedono avvenimenti che escono dall’or-dinario: un anello rifiuta di usci re dal dito e segnala, così, il ritor no dell’amato. Gelsomini gelati da anni rifiorisco-no per annun ciare un avvenimento fausto e una nuvo-la di farfalle grigie inva de la casa preannunciando una tragedia. Tutto è possibile ed è detto con una scrittura magica e musicale. Anche il paesaggio è visto con occhio visionario. ”Era l’estate di San Martino che asciugava in mezz’ora le lenzuo la e svegliava i gerani dal letargo. Era un’estate ritardata e dolce, piena di colori che danza-vano nell’aria. Colore di nebbia e di terra, di castagne e fumo di ca mino, di pasta tenera, di acciu ghe, di uva passa”. Ci sono ster paglie senza fine, dove gli steli sono bianchi di lumache addor mentate, profumo di arancia e gelso nero, duello ardente dei gelsomini, i grandi fiori dell’elio tropio si dondolano al vento. Sembra di esserci. Un libro è straordinario anche per questo: dalla finestra della nostra casa vediamo scendere la neve, nel suo si-lenzio ovattato; ma se abbassiamo lo sguardo sulla pagi-na, non siamo più lì, ma siamo nel sud, dove zinnie pal-lide sten tano a sbocciare per l’arsura e in una stanza c’è musica e allegria, con fruscio di gonne e tambu relli.Il friscaletto e il marranzano suonano e circolano aran-ce di frutta martorana, mandorle, confetti e bicchieri di rosolio.Tutta la storia ruota attorno al l’eredità di Natale, storia basata sull’avidità e il disamore che spinge i membri del-la famiglia a lottare per dei possedimenti che non esisto-no più se non sul le carte del catasto. Una vera e propria faida che porta, per eli minare gli eredi, a chiudere Lia in convento, segregare Mentuccia nel sottoscala fino a quando ha i capelli grigi, gioire quasi della morte di Paolo e rinnegar lo quando si scopre che è vivo. E, sullo sfondo, c’è la presenza corale dei compaesani, che se-guono la vicenda che viene rac contata dai cantastorie,

che van no di paese in paese. ”Il più bra vo era Sarino Spaccavento, ne ro, magro e vestito sempre uguale. Arri-vava su un carretto colorato, con il cavallo che suo nava di cianciane, le briglie d’o ro, gli specchietti sulla sella, già da lontano si sapeva che era lui. Scendeva in piazza, si-stemava il cartellone e cominciava a parla re piano pia-no e raccontava la vera storia dei fratelli di Natale, che erano sette e finirono tutti male”.I registri narrativi sono centrati soprattutto su due per-sonaggi: nonna Rosa e il geometra Silvio Provenzano. Nonna Rosa, cente naria, narra al nipote Matteo la sto-ria della famiglia con una ca denza di antica ballata. Dolcissi me nenie, filastrocche e canzoni d’amore, lita-nie si intrecciano nel suo racconto. Fa rivivere la madre che, quando lei era ancora nel ventre, batteva le mani dalla gioia, come una bambina e le parlava: “Figlia mia, bambina da baciare, boccoli d’oro che avrò da pettinare, bambina bella di zucchero e cannella, bambina rosa che un giorno sarà sposa”. La morte, che le ha preso il mari to e tre figlie in pochi giorni, è “la signora della nostra sor-te”. Ha capito, nonna Rosa, che “niente è per sempre”: certo, se lo capissimo per tempo sarem mo più leggeri e accosteremmo con voce e mani lievi persone e cose.Il geometra Provenzano torna nel sud, che è la sua terra, dopo tanti anni, chiamato a risolvere l’enigma dell’eredi-tà e tenta di farlo con calcoli precisi e la ragione. Fallisce natural mente ed è irretito e travolto dalle “madeleines” del passato, dalla trasparenza dell’aria e dal l’odore, anzi dagli odori che la rendono gustosa, come una be vanda. Tutto è eccessivo per lui, abituato ai grigi del nord: trop po cielo, troppo azzurro, troppo imperiosa la fioritura delle aca cie e il verde straripa e ruscelli invisibili frusciano.Si lascia travolgere e incantare, prima di tornare alla sua vita sbadigliante e prevedibile (sba digliante perché prevedibile) fra le nebbie del nord. Ma, prima di fuggire (perché, in effetti, fug ge) è lui che scopre la fontana invi-sibile, che dà il titolo al ro manzo.Ma il grande protagonista del ro manzo è il tempo che spazza via tutto e galoppa con indifferenza fra gioie (matrimoni, amori, na scite, feste, ritorni) e dolori (mor-ti, terremoti, alluvioni, guerre). ”Il tempo è l’unico Dio. E può vincerlo solo la forza della memoria.”.

un libro bello che segna il nostro immaginario

di erina Forni

19

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14

Page 20: La Finestra, Numero 14

Pensieri nell’ariadi massimina pesenti

“Più ci saranno gocce d’acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza.” (Suor Maria Teresa di Calcutta)“Sprecate pure le parole e le occasioni, ma non l’acqua.” (Guido Ceronetti) “Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.” (San Francesco d’Assisi) “Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani, posso finalmente bere.” (Lucio Battisti)

Scrittori, poeti, cantautori di tutti i tempi hanno dedicato parole all’acqua, indispensabile alla vita sul nostro pianeta, acqua che è al centro della vita, acqua che è vita. È appagante e motivo di orgoglio occuparsi di lei, contenerla, proteggerla, regalarla. Questo è compito mio, sono infatti una fontana e colgo l’occasione, che questa rubrica mi offre, per presentarmi, come vuole la prassi odierna.

generalitàNome e cognome: “Canè vecc” (“Fontanòn”)Data di nascita: milleottocento … difficile dire di più. Due cerchietti incisi nella pietra potrebbero indicare un 8 e prima una stanghetta, probabilmente un 1. Impossibile poi decifrare ciò che il tempo ha misteriosamente nascosto. Paternità: Personichesi che, pur di avere una fonte di acqua nella zona, si sono dati da fare trasportando e scavando due massi, come contenitori d’acqua, tanto preziosa per la loro vita.Domicilio: Personico, naturalmenteStato civile: nubile; sì, sono femmina, anche se il nome “Canè vecc” potrebbe metterlo in dubbio.

Curriculum VitaeSono dunque nata nel milleottocento e un po’, allo scopo di for-nire acqua a uomini e bestie, per tutte le necessità. Dapprima era una piccola sorgente sotto “la capelina” che mi approvvigio-nava; era però un fornitore poco affidabile e irregolare e causa di tribolazioni soprattutto in caso di siccità, ma comunque l’unico disponibile. Fortunatamente nel 1965 l’allacciamento al nuovo acquedotto, che raccoglie acqua dal “Pont da Picòll”, val Na-dro, risolse i problemi, permettendo un’erogazione costante di acqua fresca e di ottima qualità. Grazie a loro ho potuto sempre esercitare la mia professione: offrire acqua per cucinare, pulire, rinfrescare, rilassare, ma soprattutto dissetare. Cocacola, gazzo-sa, sprite, … sono arrivate molto molto tardi, ma proprio nessu-na invidia da parte mia, né il colore, né le bollicine artificiali, né quei sapori ben lontani dalla genuinità e dallo scopo essenziale di togliere la sete.

Ricordi più belliRicordo con piacere le donne (magari con “un quai tüll sott sèla”) e i bambini che venivano a prendere acqua e mentre riempivano i secchi, svuotavano qui confidenze, consigli, tristezza e allegria. Sento ancora il concerto dei campanacci di file di mucche che venivano dalle stalle di “Rafanénch”, “Binénchia”, … ad abbeverarsi, il tonfo dei “ciochìtt” strofinati contro le mie pareti. Rivedo greggi belanti affrontare “ol bagn di péuri”, ma questo molto più tardi, dopo la costruzione delle vasche apposite nelle mie vicinan-ze, quando quasi già ogni casa era servita di acqua corrente ed io ero stata pian piano abbandonata. Adulti e bambini ridavano vita al luogo, tornavo ad essere, per un paio di giorni l’anno, l’ombelico del paese. Questo accadeva non solo in occasione della disinfezione delle pecore, ma anche per l’esposizione-mercato di pecore, capre e mucche: un affollarsi di gente e animali, grandi discussioni sulla qualità di questa o quella bestia e relative trattative di prezzo, ma anche momento d’incontro e di svago.

Sogno nel cassettoSiamo nel 2009 e molti problemi assillano l’umanità. Malgrado l’età sono ancora forte e resistente e desidererei dare il mio con-tribuito per un presente a ed un futuro migliori; è questo il mio sogno nel cassetto. Vorrei, come è stato fatto con la pecora Dolly, essere clonata, acqua compresa: tanti cloni, tanti “Fontanòn”, quanti bastano per dissetare tutta l’umanità, per irrigare terre aride e permettere la coltivazione di tutto ciò che, commestibile e non, è indispensabile alla vita, compreso il buon senso, la dignità, la cultura, il rispetto dell’ambiente e soprattutto la pace. il vostro Canè vecc

20

La Finestra • Settembre 2009 • n. 14