La Finestra, Numero 12

24
Periodico del comune di Personico La Finestra • Dicembre 2008 • n.12 Pet Teraphy 8 Il mio Ghana 10 Riserva forestale in Val Marcri 20 Sguardo sulle aggregazioni 4

description

Periodico del comune di Personico, numero 12, dicembre 2008

Transcript of La Finestra, Numero 12

Page 1: La Finestra, Numero 12

????????

Periodico del comune di Personico

La F

inest

ra •

Dic

em

bre

20

08

• n

.12

Pet Teraphy8

Il mio Ghana10

Riserva forestale in Val Marcri20

Sguardo sulle aggregazioni4

Page 2: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.12

Con

sigl

io c

omun

ale

Seduta del Consiglio comunale del 17 novembre 2008

Il Consiglio comunale di Personico, riunito lunedì 17 no-

vembre, ha avallato un credito per la progettazione delle

opere necessarie all’adeguamento degli accessi agli sta-

bili di proprietà comunale e un credito di progettazione

per la realizzazione di una centralina per lo sfruttamento

del troppo pieno dell’acquedotto comunale.

Sono stati inoltre approvati il nuovo regolamento di poli-

zia mortuaria e del cimitero di Personico e il regolamen-

to disciplinante la gestione e l’uso dell’Ecocentro inter-

comunale Personico-Bodio-Giornico.

Prossima seduta del Consiglio comunale Lunedì 22 dicembre 2008

All’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio co-

munale, in programma il 22 dicembre prossimo, è prevista

la discussione e il voto sui conti preventivi 2009 del Comu-

ne e dell’Azienda acqua potabile e lo scioglimento dei fondi

e legati del Comune.

Page 3: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.15

Edi

tori

ale

Sono migliaia in Ticino le persone che regolarmen-

te svolgono attività di volontariato. Un esercito di

persone che, gratuitamente, mettono a dispo-

sizione parte del proprio tempo per il prossimo.

Una presenza che anche le autorità riconoscono

essere essenziale per il buon funzionamento della

società e che permette ai volontari di fare nuove

esperienze. A volte toccanti, spesso impegnative,

sempre arricchenti.

Lo sanno bene Simona Pesenti, Milena Zanni e le

mamme che hanno creato il coro giovanile che a

Personico anima le celebrazioni liturgiche più im-

portanti. Tutte volontarie, tutte che, condividono

nelle pagine che seguono, parte della loro espe-

rienza.

Simona quest’estate si è recata in Ghana quale

volontaria presso il Comboni centre, dove ha mes-

so a disposizione il suo tempo e la sua competen-

za per aiutare a curare chi si rivolgeva al locale

policlinico.

Milena invece si occupa di pet therapy, espressio-

ne inglese che indica la cura (psicologica, fisica

e sociale) fatta attraverso la presenza di un ani-

male. Regolarmente si reca alla Casa anziani di

Biasca, dove – con l’aiuto del proprio cane Teseo

– regala momenti di buonumore agli ospiti.

Abbiamo poi incontrato Christine, Barbara e Tania,

tre delle mamme-volontarie (di cui fanno parte

pure Marisa e Giuseppina) che negli scorsi anni,

sono riuscite a costruire e consolidare un coro

composto dai ragazzi del paese che, con una certa

regolarità, anima le messe e le funzioni religiose.

In questo numero vi sarà però anche spazio per

argomenti quali le aggregazioni – con un contribu-

to firmato dal Municipio in cui si spiega la scelta

di non aderire allo studio Bassa Leventina – e la

possibile creazione di una riserva forestale in Val

Marcri.

La redazione

ImpressumTiratura:320 esemplari

La redazione:Giuseppe BontàLuca BontàLuca BertiCristina CeresaRoberta GuidottiMassimina PesentiSimona Pesenti

Stampa:Dazzi SA tipografia6747 Chironicowww.dazzi.ch

Indirizzi per la consegna del materiale da pubblicare:Comune di Personico6744 Personicoe-mail: [email protected]: 091 873 20 60 Fax: 091 873 20 79

Foto copertina:Simona Pesenti, in Gahna

4-6Dal Municipio

7Info in breve

8-9Pet Teraphy

10-12Volontariato in Ghana

13-15Giovani voci

16-17Uscita a Faidal e Sassan

18Benvenuto Don Jan

19U.S.P / Pro Personico

20-21La Val Marcri

19-20Tra i banchi

22Pensieri nell’aria

24Poesia

INDICE GENERALE

Page 4: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.12

Dal

Mun

icip

ioIn questa edizione il Municipio si era ri-proposto di illustrarvi nel dettaglio la si-tuazione economica proiettata nel qua-driennio che, anche a causa del ritardo di Governo e Parlamento nell’approvazione di alcune Leggi chiave, slitta nuovamen-te.

Nulla di grave, anche perché ci sembrava importante informare la popolazione in merito al futuro del Comune sui possibi-li scenari aggregativi, oggetto di attenta valutazione.

L’Esecutivo ha recentemente preso posi-zione per quanto concerne il documento di Studio finale, redatto dalla speciale Commissione per una aggregazione in Bassa Leventina. La convinzione unanime del Municipio è quella di rinunciare, alme-no per il momento, ad una aggregazione con i Comuni di Bodio, Giornico e Sobrio, come potete leggere di seguito.

Contemporaneamente si è deciso di dare la nostra adesione di principio per lo Stu-dio aggregativo attorno al polo di Biasca,

che prenderà avvio nel corso del qua-driennio.

Come ben si evince dalla lettura del pre-studio, consegnatoci a fine 2007, ed a condizione che anche tutti gli altri Co-muni coinvolti diano la loro adesione, le opportunità che si verrebbero a creare con questo scenario, potrebbero essere di ben diversa entità.

Per facilitare la comprensione di questa presa di posizione unanime, da parte del Municipio, abbiamo pensato di mettere a disposizione degli interessati, presso la Cancelleria comunale, alcune copie del progetto definitivo per una aggregazione in Bassa Leventina, sul quale abbiamo dovuto esprimerci entro il 30 di novem-bre scorso.

Chi volesse leggere i contenuti dello stu-dio Bassa Leventina, lo potrà fare accor-dandosi con la Cancelleria, durante gli orari di ufficio.

Il Municipio

Studio di aggregazione Bodio, Giornico, Personico e SobrioOsservazioni allo studio definitivo

Signor Presidente della Commissione,Stimati membri,lo scrivente esecutivo ha avuto modo di esaminare attentamente il documento finale scaturito dallo studio per l’aggregazione Bassa Leventina.In generale lo studio non dimostra alcun punto di forte convergenza (progettualità), o tale perlomeno da destare l’interesse supremo a instaurare a breve termine un’aggre-gazione tra il nostro comune e gli altri comuni facenti parti dello studio. La nostra lettura ha evidenziato che, malgrado tutto, con la prevista aggregazione non cambierebbe l’orizzonte né dal profilo economico né da quello politico, inteso come costituzione di un partner forte ed importante nei rapporti con lo Stato.Dallo studio emergono alcune lacune, riassunte di seguito, che in parte erano già sta-te evidenziate dai nostri rappresentanti in seno alla Commissione.

Capitolo 1

Si illustra molto bene con la tabella nr. 1 e 2 la posizione di Sobrio che, evidentemente nel disegno aggregativo deve essere parte integrante della Traversa.Se da un lato si riconoscono a questo Comune tutte le proprie peculiarità, tempi di percorrenza e vie di accesso su un altro comprensorio fanno si che si debba ragionare

sulle aggregazioni

Di seguito riportiamo i conenuti della lettera inviata in data 17.11.2008, alla commissione Bassa Leventina.

Sguardo

Page 5: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.15

in modo diverso.In altre parole ci sembra più logico che Sobrio faccia parte del grande Comune della media Leventina, così come gli altri comuni della Traversa.

Capitolo 2

Annotiamo come il nostro Comune sia chiaramente in contro tendenza rispetto alla crescita della po-polazione residente del comprensorio, a dimostrazione del fatto che è stato meno soggetto ai flussi migratori descritti in questo capitolo.In riferimento alla crescita di abitanti dal 1950 ad oggi, il numero della popolazione straniera attual-mente residente e domiciliata, percentualmente a quella locale, varia molto tra i Comuni.La constatazione che noi facciamo è che la Bassa Leventina ha conosciuto questa situazione demo-grafica perché povera di opportunità professionali per giovani accademici o più semplicemente di posti di lavoro.

Capitolo 3

Anche in questo capitolo, pur facendone ampi cenni, non si evidenzia sufficientemente l’importanza di uno sviluppo costante delle aree industriali, alfine di mantenere vitalità economica e fonti di gua-dagno per la regione.Secondo noi sono ancora troppe le opportunità di sviluppo industriale ostacolate da cavilli burocratici o da ostruzionismi a salvaguardia di ambiente e territorio, al cospetto di leggi già ben definite ed ap-plicate tanto a livello federale che cantonale.

Capitolo 4

Evidentemente non contestiamo le tabelle esposte e neppure i commenti, semplicemente annotiamo come non si faccia alcun riferimento al fatto che, se un Comune è dotato di tutte le opere necessarie e mantiene un livello molto alto di funzionalità attraverso i necessari investimenti per la manutenzione, potrebbe esserne penalizzato nell’esposizione nuda e cruda delle tabelle con i dati finanziari.In altri termini, un comune che ha il proprio PGS in fase di ultimazione delle opere, potrebbe aver dovuto investire parecchie risorse economiche, e magari anche innalzato il proprio tasso di indebita-mento pro capite.Il capitolo chiude inoltre con una constatazione che assolutamente non condividiamo, secondo cui, la semplice realizzazione di una centralina elettrica che turbina le acque dell’acquedotto comunale, per noi molto redditizia, non rientra nei compiti organizzativi e gestionali di un comune!

Capitolo 5

La sola constatazione è che molti servizi importanti fanno capo già adesso ed in modo irrinunciabile ad un consorzio a cui partecipano tutti i Comuni delle tre Valli.

Capitolo 6

Non si contestano le tabelle esposte, anche se qualche interrogativo potrebbe sorgere a proposito della tabella con gli aggiornamenti dei vari PGS in relazione ad opere eseguite e sistemi adottati.Inoltre, per quanto attiene gli acquedotti, che sono effettivamente collegati tra loro, sarebbe utile conoscere i tipi di distribuzione nei diversi comuni e la data di rinnovo delle diverse tratte.

Nella parte 2, al capitolo 7

Annotiamo con soddisfazione il riferimento alla possibilità di sfruttare in modo adeguato una delle poche peculiarità del nostro territorio, ossia le acque di importanti affluenti del fiume Ticino.Non soltanto a Personico, con le acque del torrente Rierna, ma anche a Giornico, a monte delle cap-tazioni AET dei torrenti Fouda e Osadigo, si possono costruire delle funzionali centrali idroelettriche. Queste opere, pur essendo erroneamente ritenute fuori dalle competenze organizzative e gestionali di un Comune, sono le sole entrate extra (ma costanti e continue) nelle casse di quest’ultimi, che andrebbero a diminuire sensibilmente la necessità di forme compensatorie cantonali.Commentiamo tuttavia che, per Personico, è in fase di allestimento un solo progetto in Val d’Ambra, a monte dell’attuale bacino AET (o ev. a monte del più importante Ambra 2 che AET intende edificare prossimamente), e non due come erroneamente riportato al capitolo 8.1, a cavallo tra le pag. 61 e 62.

Capitolo 8

Proprio nel senso di quanto asserito al capitolo 7, manca un marcato riferimento ai possibili investi-menti da effettuare, da un lato per garantire un sensibile miglioramento economico e conseguen-temente anche della qualità di vita e, dall’altro, per doverosamente contribuire ad un sano miglio-ramento del bilancio energetico cantonale attraverso lo sfruttamento di energie rinnovabili molto

Page 6: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.12

Dal

Mun

icip

iopresenti nel comprensorio.Conseguentemente, a dipendenza di come viene tenuto in considerazione quanto sopra, anche gli scenari rappresentati con le numerose tabelle, potrebbero essere sostanzialmente diversi.Pure assente nei capitoli 7 e 8 un riferimento alla secolare attività di estrazione del granito dalle numerose cave presenti nel comparto oggetto di studio, a nostro avviso tutt’altro che trascurabile.Alcune osservazioni o conclusioni di questo importante capitolo, non possiamo con-dividerle. Nutriamo dubbi sull’effettiva necessità di centralizzare tutte le classi di scuola ele-mentare a Bodio, non da ultimo per il fatto che i comuni sono tutti dotati di ottime e funzionali strutture, oltre al fatto che, pedagogicamente ed economicamente, è anco-ra tutta da dimostrare la necessità di una centralizzazione.Nemmeno l’impostazione suggerita al riguardo di assegnare la gestione contabile all’esterno ci trova consenzienti, mentre la revisione dei conti da parte di un Ufficio Fi-duciario diventa obbligatoria a partire dal 2009, con l’introduzione della nuova LOC.Per quanto attiene la forma e la composizione del potere esecutivo e legislativo, ci sembra indispensabile garantire una rappresentanza proporzionale a tutti i comuni già in questa sede, proprio per un motivo di opportunità e trasparenza, ma anche garantendo a priori ed in modo semplice l’equità di trattamento.

Visto quanto sopra, il Municipio ha deciso all’unanimità di comunicarvi la propria astensione dalla fase successiva che prevede la presentazione del documento alla popolazione del comune, mediante l’organizzazione di una serata informativa, rispet-tivamente la messa in votazione popolare dello stesso.Per il momento desideriamo quindi approfondire ulteriori scenari, rinunciando ad ade-rire a quello proposto dallo studio Bassa Leventina.Il nostro Comune valuterà attentamente l’opportunità di prendere parte allo studio per un’aggregazione attorno al polo di Biasca, unitamente a Pollegio e ad altri comuni della Riviera che, verosimilmente, prenderà forma entro il 2012.Anche qualora il nostro esecutivo dovesse decidere di partecipare allo studio Rivie-ra+, da sempre ritenuto un’alternativa, esaminate le conclusioni e le opportunità che ci verranno esposte, ci riserveremo eventualmente la facoltà di chiedere un’adesione al futuro Comune della Bassa Leventina.Ringraziandovi per l’opportunità che ci è stata concessa e certi che la nostra posizione verrà compresa, vi salutiamo distintamente.

Con la massima stima.

Per il MunicipioA. Bondatelli, sindacoD. Bernardini, segretaria

Page 7: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.15

Info In Breve

Il Municipio di Personico,

avvisa che sono state adottate le seguenti disposizioni in caso di nevicate o gelo:

Per la stagione invernale il Municipio non farà capo, salvo eccezioni particolari, all’impiego di sale sulle strade e piazze comunali. Per contro si procederà con lo spandimento del ghiaietto. In tal senso vi invitiamo ad adattare la velocità e a guidare con prudenza.

Lo sgombero della neve e di eventuali accumuli di neve provocati dal passaggio della calla neve agli accessi delle proprietà private, deve essere eseguito a cura dei proprietari.

E’ vietato depositare sulla pubblica strada o sui marciapiedi la neve proveniente dallo sgombero delle proprietà private e quella accumulata davanti alle stesse.

Durante le nevicate o anche in caso di minaccia di precipitazioni nevose, è vietato il parcheggio di autoveicoli ai margini della strada. Il Comune declina ogni responsabilità per danni provocati agli automezzi dal regolare servizio di sgombero della neve o dalla rimozione forzata degli autoveicoli.

I proprietari di stabili devono munire i tetti e le pensiline verso le strade e piazze pubbliche, di tegole paraneve o altri accorgimenti atti ad evitare la caduta di neve o lastroni di ghiaccio sulla pubblica via.

Divieto di provocare fuoriuscita di acqua sulle strade, marciapiedi, scalini, ecc., in genere durante la stagione invernale ed in particolare quando non è escluso il pericolo di gelo.

Le cinte, i cancelli dovranno essere protetti con mezzi atti a resistere alla pressione della neve cau-sata dai mezzi impiegati per lo sgombero; in caso contrario ogni responsabilità per eventuali danni viene declinata.

Acqua azzurra, acqua chiara

In riferimento alla trasmissione della TSI “Patti Chiari”, andata in onda lo scorso 24 ottobre 2008, abbiamo il piacere di indicarvi il risultato delle analisi effettuate dal Laboratorio cantonale, inerente al prelievo effettuato dall’inserviente comunale.Punto di prelievo: Vasca Vall, eseguito il 3 ottobre 2008.Analisi: Escherichia coli (UFC/100ml), risultato 0; Enterococchi (UFC/100ml), risultato 0; Germi aerobi mesofili (UFC/ml), risultato 0.Giudizio: Limitatamente ai parametri investigati, il campione analizzato è risultato conforme all’Ordi-nanza del DFI sui requisiti igienici (ORI) del 23.11.2005 (stato 01.04.08).

Personico va in rete con www.personico.ch

Dal 1° dicembre 2008 è attivo il sito ufficiale del Comune di Personico: www.personico.ch

opuscolo Casa con Torchio

Il Municipio ha il piacere di allegare alla presente edizione una copia dell’opuscolo intitolato “Il torchio di Personico: intervento di recupero storico-culturale dell’antico torchio piemontese”, edito dal comune.La pubblicazione è dedicata a tutta la popolazione ed a tutti coloro che hanno sostenuto questa importante iniziativa.Chi desiderasse una copia supplementare potrà farne richiesta alla Cancelleria. Segnaliamo inoltre che è a disposizione la sala al piano superiore della Casa con Torchio, gratuitamente per le società e gli enti pubblici e a CHF 20.- al giorno per richieste da parte di privati.

Page 8: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.12

Quando l’animalediventa terapeuta

Gli antichi Egizi e i Sumeri già co-noscevano l’utilizzo terapeutico degli animali da compagnia.In generale il principio della pet-therapy si basa sull’utilizzo del rapporto speciale che certe per-sone (bambini, adulti, anziani) in-staurano con gli animali domestici, favorendone il processo terapeuti-co (psicologico, fisico e sociale).L’uso terapeutico degli animali da compagnia ha preso avvio negli anni 60 quando lo psichiatra Boris Levison ha presentato il suo libro “The dog as co-Therapist” (Il cane come co-terapista).Dagli anni 60 in poi si sono mol-tiplicati i progetti terapeutici che implicano l’impiego di un anima-le.In generale vengono usati con maggior frequenza nella terapia assistita i cani, perché animali molto socievoli, in grado di dare all’uomo un amore incondiziona-to, richiamando l’attenzione di una persona disorientata o affetta da Morbo di Alzheimer.

E’ bene precisare che non tutti i cani possono svolgere l’attività di pet-therapy, sebbene non ci siano preclusioni di razza. Prima di inserire un cane in un programma terapeutico, occorre procedere ad un’attenta valutazione del suo comportamento, del temperamento,

dell’obbedienza e non da ultimo un’accu-rata visita sul suo stato di salute.Un occhio di riguardo viene dato duran-te le sedute di terapia al comportamento dell’animale onde evitare di sottoporlo a stress dannoso sia per la sua salute che per i pazienti stessi.Un cane stanco e/o stressato infatti, può non prestarsi con entusiasmo alle atten-zioni talvolta esagerate dei pazienti.

Fatte queste semplici precisazioni, è con immenso piacere che ho accettato l’invito da parte della redazione di descrivere la mia attività sulle pagine di questo perio-dico, sperando possano in qualche modo trasmettervi profonde emozioni, accom-pagnate dalla consapevolezza di quanto un cane sappia dare, regalandoci risultati a volte inimmaginabili.

Rep

orta

ge

Page 9: La Finestra, Numero 12

Dicembre 2008 • N.15

Sono ormai passati quasi due anni dal nostro primo ingresso in una Casa per persone Anziane quale Team di pet-therapy.Nel corso di questi mesi, con il mio cane Teseo, ho avuto la fortuna di conoscere una realtà purtroppo troppo sovente dimenticata. Spesso queste struttu-re sono vuote di figli, nipoti e parenti. Con la nostra attività siamo stati confrontati con la malinconia, la solitudine, la tristezza il dolore e la gioia.Ho condiviso a volte i loro stati confusionali, i loro di-spiaceri imparando soprattutto ad ascoltarli apren-do il mio cuore.Con l’aiuto di Teseo ho cercato di trasmettere loro serenità; purtroppo in alcune volte credo di non es-serci riuscita come avrei voluto.

Ho visto i loro occhi brilla-re per la gioia di vederci arrivare puntualmente e d’altro canto una piccola smorfia di dispiacere nel salutarci dopo il nostro incontro.

Durante questi mesi Te-seo è stato davvero una magnifica scoperta, di-mostrandomi quanto il rapporto uomo-animale sia importante non solo a livello affettivo-emozio-nale ma anche a livello fisico.

Ho notato come la comu-nicazione uomo-animale in numerose situazioni producesse effetti rassicu-ranti.Teseo è servito da stimolatore mentale, aiutando gli ospiti a rievocare ricordi della loro vita.L’avere la possibilità di toccare Teseo ha sviluppato piacere nell’accarezzarlo, nello spazzolarlo permet-tendo all’anziano di riprendere un ruolo ormai perso nel tempo come quello dell’attaccamento uomo-ani-male.

Il principale fattore condizionante di una Casa an-ziani penso sia la solitudine. L’anziano viene allon-tanato in parte dagli affetti famigliari, perdendo cosi la propria funzione sociale e se oltre questo associa-mo pure piccoli o grandi malesseri fisici i problemi si complicano. In questa situazione Teseo, attraverso la sua presen-za in casa Anziani, credo che possa essere definito come una piccola “ancora” di salvezza.La sua inclinazione a non passare inosservato è cosi disarmante che non può non invitare al buon umore anche le persone più tristi.

Durante le nostre regolari visite ho potuto notare un

effettivo benessere da parte degli ospiti. Ho visto Te-seo muoversi con gioia tra gli ospiti non giudicandoli secondo i nostri parametri (bello, brutto, vecchio, giovane, eccetera) ma offrendo loro sempre un’ap-provazione incondizionata e una gratitudine senza limiti.Con immenso stupore ho potuto notare anche come la nostra presenza migliorasse sovente il tono d’umore della stessa struttura sanitaria, visto che durante le nostre festose attività anche il personale ne veniva contagiato.Durante le nostre visite ho constatato come un ani-male fornisca compagnia e come essere attivo of-fra supporto emozionale. Ho visto anziani sentirsi di nuovo responsabili verso un animale prendendosi cura di esso portandolo in giardino al guinzaglio e occupandosi di spazzolarlo.

Queste attività, hanno sì aumentato il senso di re-sponsabilità, ma in qual-che modo hanno contri-buito al benessere fisico dell’ospite, facilitandone la deambulazione e la con-centrazione.

Le nostre visite sono sta-te sovente accompagnate da piacevoli festicciole, pomeriggi musicali, rap-presentazioni teatrali, tombole, eccetera, facen-doci sempre sentire parte integrante ed importan-te dal profilo terapeutico verso l’anziano. Anche il freddo contatto

con la morte ha avuto un ruolo molto importante per me, ma soprattutto per Teseo dimostrandomi anche in questo contesto quanto la sensibilità di un animale, in questo caso di un cane, sia tanto sottile e sovente impercettibile per noi umani.

Vorrei poter concludere queste brevi riflessioni rin-graziando immensamente tutti gli anziani che visi-tiamo e che ogni volta ci regalano sempre nuove emozioni.Elencarli tutti sarebbe impossibile ma vorrei citar-ne alcuni che in qualche modo ogni volta riescono a commuovermi: Margherita, Bruno, Irma, Cesare, Ilde, Anna, Laino, Emilia, Fulvio, Remo, Gelindo, Jole, Maria, Giulia, Corina, Giuseppe, Ugo, Emilio e molti altri ancora che anche solo con un sorriso riescono a farsi voler bene.Mi piacerebbe poter credere che in parte io e Teseo siamo la loro famiglia come loro sono entrati con amore e per amore a far parte della nostra.

Team di pet-therapy Milena Zanni con Teseo

Agosto 2008

Riflessioni...

Page 10: La Finestra, Numero 12

10

Dicembre 2008 • N.12

Ghana

Il 28 giugno 2008 parto con due colleghi per Sogakofe-Ghana. Arriviamo senza valigie e in ritardo di 2 ore all’aereoporto di Accra, la ca-pitale del Ghana.Dopo aver temuto di dormire per strada, con nostra sorpresa scopriamo che l’autista del Centro Comboni ci stava ancora aspettando.Abbiamo raggiunto dopo 2 ore di strada dis-sestata la cucina del Centro. L’accoglienza è stata fantastica, chi si aspettava di trovare la cena pronta alle 2 di mattino? Malgrado la stanchezza e lo sconforto per la temporanea perdita delle valigie, non abbiamo non potuto apprezzare la squisita cucina di due ragazze ghanesi. Il sorriso era tornato sui nostri visi.

LA vITA In oSPeDALeI primi due giorni sono stati impiegati per ambientarci e scoprire la vita quotidiana del Policlinico. Abbiamo trovato l’ospedale ben attrezzato, ma purtroppo non aveva tutti i re-parti aperti poiché mancava personale volon-tario specializzato.La gente comunque affluiva tutti i giorni per farsi curare dalle tipiche malattie comuni tro-picali. Si trattavano molto spesso di pazienti in tenera età. Purtroppo la malaria stronca quotidianamente vite di bambini.

Il mio V

olon

tari

ato

Page 11: La Finestra, Numero 12

11

Dicembre 2008 • N.15

Nel reparto di maternità, molte donne si presenta-vano per i controlli abituali. Controlli che non han-no nulla a che vedere con quelli fatti negli ospe-dali europei. Misuravamo la circonferenza della pancia per stimare la settimana gestazionale e si ascoltava il battito cardiaco del piccolo con una campana di legno. Durante il nostro mese di volontariato eravamo affiancati ad un medico-chirurgo germanico e gra-zie a lui abbiamo potuto assistere ad alcuni tagli cesarei in donne gravide oltre termine, nonché asportazioni di tumori, drenaggi toracici in pazien-ti affetti da polmoniti trascurate. Nel reparto di degenza pediatrica abbiamo trova-to bambini affetti da malattie tropicali e diversi bambini ustionati dai fuochi dei villaggi.Il nostro lavoro principale si è svolto all’interno del laboratorio, dove abbiamo effettuato prelievi ematici e analizzato sangue, urine e strisci vari per diagnosticare le svariate malattie (malaria, AIDS, sifilide, cycle cells, parassiti, elminti…).I pazienti non potevano far fronte ai costi delle cure, quindi erano grati del nostro servizio di vo-lontariato e affrontavano perciò le difficoltà quoti-diane con il sorriso.

Un’esperienza da farsi

Ciò che più ci ha stupito è il fatto che la maggior parte della gente del popolo ghanese non possiede nulla (o quasi), ma trascorre tuttavia una vita tranquilla e serena con, forse, una vita sociale migliore della nostra. Infatti gli abitanti dei villaggi sono molto uniti, vivono in grandi famiglie e si aiutano reci-procamente nelle situazioni più svariate.

L’esperienza vissuta è stata sicuramente molto forte e arricchente dal punto di vista emotivo e profes-sionale. Invitiamo tutti coloro che hanno l’interesse a svolgere un’attività di volontariato per il servizio dei popoli del terzo mondo.Per chi invece desidera aiutare a distanza queste persone, può dare un contributo finanziario per soste-nere le attività del Centro Comboni.CONTO : 93900 - ABI : 05428 - CAB : 52880CODICE I.B.A.N.IT31Z0542852880000000093900Banca Popolare di Bergamo - Credito varesinoAg. Cisano - Via Pascoli 1 - 24034 Cisano B.sco ( bg )

Per eventuali informazioni potete visitare il sito internet: www.combonicentre.comFaccio un ringraziamento particolare alle persone che mi hanno sostenuta durante la preparazione alla partenza attraverso il banco del dolce tenutosi in giugno a Personico.

Simona Pesenti (testo e foto)

Le finalità del Centro seguono le indicazioni espres-se da San Daniele Comboni nel “Piano per la Rige-nerazione dell’Africa”; in particolare, oltre l’evange-lizzazione, scuole professionali e opere di sviluppo sociale e sanitario, intese a liberare l’Africano dalla condizione suddita di sprovveduto fornitore di ma-terie prime: di queste lavorazioni e servizi deve rendersi capace lui, senza più dipendere dal bian-co. Così si va alla vera promozione africana. Ecco ciò che Daniele Comboni annunciò a tutti nel 1864:“Gli apostoli che marceranno a quella grande con-quista, non porteranno all’Europa le spoglie dei vinti; ma ai vinti recheranno il tesoro della fede cattolica e della civiltà europea: non distruggeran-no come i marziali conquistatori, ma edificheran-no; si che i conquistati, non già vinti dalla forza, ma, vincitori di sé medesimi e dalla selvaggia loro natura, avranno conquistato col battesimo la vera religione e il gran beneficio della vita civile”. Fedele all’insegnamento di Don Daniele “Salvare l’Africa per mezzo dell’ Africa”, Padre Riccardo No-vati ha fondato nel 1985 il Comboni Centre di So-gakofe-Ghana.

Il Combonicentre:

Page 12: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.12

Vol

onta

riat

oBreve Storia del Ghana

Le prime testimonianze di insediamen-ti umani lungo la costa del Ghana risal-gono a circa 4000 anni fa. Non esistono però testimonianze scritte della storia di questa regione fino alla fine del XV se-colo, con l’arrivo dei portoghesi, i quali, ben presto, costruirono una serie di for-ti lungo il litorale che in seguito, sareb-be diventato noto come “Costa d’Oro”. Da qui, il prezioso metallo sottratto alla gente del posto veniva inviato in Europa sotto forma di lingotti. Altra risorsa che attirava gli europei era l’avorio. Solo in un secondo tempo la fonte di guadagno maggiore si rivelò essere la tratta degli schiavi: verso la fine del XVI secolo, il suc-cesso conseguito dai portoghesi con que-sto traffico attirò anche olandesi, inglesi e danesi. Nel corso dei successivi 250 anni, le quattro nazioni si fecero una concor-renza spietata per accaparrarsi il control-lo del mercato, erigere forti e conquistare quelli appartenenti agli avversari.La composizione etnica del paese è il ri-sultato di successive ondate migratorie, che nel corso dei secoli hanno investito la regione dell’odierno Ghana da nord e da est.

Il Ghana si estende su una superficie approssimativamente pari a quella del-l’Italia. Il suo territorio è in prevalenza pianeggiante. La laguna di Keta, a est di Accra, nei pressi del confine del Togo, è la più grande del paese. La parte orien-tale del Ghana è dominata dal lago Volta, un bacino artificiale creato, a metà anni

Sessanta, arginando l’omonimo fiume. Si tratta del bacino artificiale più grande del mondo. Il paese ha un clima equatoriale tropicale caldo per tutto l’anno (30°), con piogge stagionali. Il tasso di umidità è sempre elevato e si aggira all’80%.Il Ghana ha una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti ed è uno dei paesi più densamente popolati dell’Africa occiden-tale. Il 44% è costituito dagli Akan, un gruppo etnico che comprende gli Ashan-ti, originari della zona di kumasi e i Fanti, pescatori e agricoltori, che vivono lungo il tratto centrale della costa e nell’immedia-to entroterra. Ci sono anche i Nzema nel-la zona sud-occidentale, i Ga nelle zone di Accra e Tema. Il bordo meridionale del Volta ospita invece gli Ewe.Dal punto di vista della vegetazione, il Ghana può essere suddiviso in tre zone. La regione costiera è occupata dalla sa-vana erbosa, mentre gli estuari dei fiumi sono circondati dalle mangrovie. I due terzi settentrionali del Ghana si trovano nella zona del Sahel: qui la vegetazione è costituita da praterie secche e sava-na arborea. I parchi nazionali e le riser-ve proteggono i grandi mammiferi, tra cui gli elefanti, varie specie di antilopi, il babbuino oliva, il cercopiteco mona e lo scimpanzè. Il Lago Volta è popolato da ip-popotami e coccodrilli.

Simona Pesenti

CArTA D’IDenTITA DeL PAeSeSuperficie totale: 238.537 km2Superficie coltivabile: 20% del suoloCosta: 539kmCapitale: AccraPorto principale: TemaIndipendenza: 6 marzo 1957Sistema politico: repubblica presidenziale

Lingua ufficiale: IngleseAltre lingue: Twi, Ewe, Haussa, GaPopolazione: 20.6 milioniMoneta: CediAgricoltura: cereali, cacao, canna da

zucchero, cocco, cassava, yams.Miniere: oro, diamanti, bauxite, saleReligione: cattolici 17%, musulmani 12%, altre

religioni cristiane 29%, religioni locali 42%

Page 13: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.15

È una luminosa domenica mattina d’au-tunno, quando entro accompagnata dai miei figli nella grande chiesa dei Santi Nazzaro e Celso. Un semicerchio gioioso ma anche un po’ teso di bambini davanti all’altare attendono pazientemete l’arri-vo del prete, per la rituale celebrazione eucaristica. Ma per questa celebrazione, ad allietare l’eucarestia, c’è un gruppetto di giovani canterini diretto da cinque vo-lontarie mamme e nonne che, grazie alla loro spontanea volontà, hanno deciso, ognuna con un proprio ruolo, di rendere “la chiesa più viva cantando”…Il gruppetto che anima la Messa domeni-cale si dà appuntamento in chiesa ogni cinque, sei settimane ed è attivo soprat-tutto durante i periodi focali del calenda-rio liturgico, vale a dire nelle settimane dell’Avvento, che culmina nel Natale, op-pure durante le settimane della Quaresi-ma con il clou nella Pasqua.Davanti ad una tazza di caffè ho cono-sciuto Christine, Barbara e Tania, tre delle mamme-volontarie di questo gruppo, che si è creato in modo del tutto spontaneo nel marzo 2007, con il desiderio di rega-lare una porzione del loro tempo, delle loro energie e competenze alla comuni-tà di Personico, che frequenta la chiesa. Sono donne che, mettono il canto al cen-tro di un loro interesse per condividerlo sia con i propri figli che con altri bambini, per diventare un’occasione di vita quo-tidiana. Perchè come mi dice Tania “per quel poco che facciamo noi ci sentiamo importanti e questo per noi è una grande ricompensa.”

Infatti fare volontariato permette di ar-ricchirsi interiormente, sviluppare nuove competenze, instaurare nuovi rapporti umani e contribuisce al miglioramento della qualità della vita, creando solida-rietà tra le persone (e oso dire io, sen-tirsi meno soli in questo mondo sempre più volto all’individualismo e all’arrivismo personale).Tutto questo, che non è poco, l’ho per-cepito dal piacevole incontro con queste mamme, animate profondamente da un confronto costruttivo (anche ideologico tra essere cattolico e essere protestante) e con un implicito progetto educativo e sociale rivolto ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani.Il loro stare insieme corrisponde anche al fare insieme (Essere, Fare, Divenire) come risultato di un processo di cresci-ta comunitaria; infatti da quando si sono formati come gruppo ad oggi hanno già realizzato “piccole opere” di Bene, come nel giugno 2008, al termine delle scuole hanno organizzato una “messa selvag-gia” all’aperto per genitori e bambini con tanto di caccia al tesoro (di elemen-ti religiosi: croce, candela, calice) in una cappella del paese. Al termine della fun-zione religiosa, celebrata ancora da Don Onorio, il folto gruppo ha condiviso nella casa parrocchiale una succulenta pizza con contorno di dolci preparati da al-tre volonterose mamme. C’è poi stato il periodo della Quaresima, che ha visto il gruppo impegnato nel far comprendere ai bambini il senso del sacrificio attraver-so il rispetto di alcune “regole d’oro” da osservare individualmente sull’arco delle settimane come ad esempio: ”non dire parolacce”, “non picchiare” eccetera.Un’altra bella esperienza che mi hanno raccontato è stata quella di far ascolta-re parte del loro repertorio a Radio Maria,

GiovaniG

rupp

o C

oro

Don onorio e suoi feDeli chiricheti

messa all’aperto

voci

Page 14: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.12

momento intenso e coinvolgente, dove tutti i bam-bini nel silenzio della Chiesa hanno saputo dare testimonianza di fede. Questo è uno dei tanti esempi di volontariato al-l’interno di un paese e di una comunità. Bisogna risalire agli inizi del 1300 quando il termine di vo-lontario viene utilizzato per la prima volta nella lin-gua italiana per indicare quella persona che di pro-pria spontanea volontà decide di fare qualcosa. Per andare incontro agli altri, tutte le età sono buone, ma indubbiamente durante gli anni della formazio-ne giovanile l’esperienza di aiutare il prossimo può risultare decisiva per raggiungere la maturità e lo sviluppo personale. Ciascuno ascoltando le proprie aspirazioni, inclinazioni, sensibilità ed interessi può trovare il tipo di impegno che più gli è congeniale, perché un altro aspetto importante legato al volon-tariato è il concetto di “integrazione”(…).Grazie di cuore al gruppo (senza nome) che mi ha

permesso di scrivere questo articoletto e grazie a tutti quei gruppi di volontariato che con la loro passione e dedizione riescono a dare gioia e riem-pire i cuori e la mente per rendere la vita meno faticosa, più interessante e amabile.

“Diciamo pace al mondo

Cantiamo pace al mondo

Che la tua vita sia gioiosa

E il mio saluto pace giunga fino a te”.

(evenu shalom)

roberta Guidotti (-Cristina)

Marta:perchè Mi piace

cantare con la chitarra e

iMparare canzoni nuove e ritMate.

Rebecca:PeRchè è

uno svago in Più, si Ride e si scheRza in comPagnia!

Jule:a me piace

perchè si canta molto!

alessandra:perchè è bello

e stiamo insieme agli

amici.alessia: mi piace venire

qui perchè si imparano tante belle canzoni di

dio.

AlessiA:perchè si

cAntA e si stA Assieme Agli

Amici.

caterina:mi piace

cantare, stare con i miei amici e

fare le messe.

sofia:perchè mi

piace cantare e perchè mi piace

imparare canzoni nuove.

Page 15: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.15

AnnikA:Mi piAce venire perchè si cAntA e vengono Anche i Miei AMici e lA MiA MAMMA fA lA

direttice!

Sabrina:perchè mi

piace cantare e Stare tutti aSSieme, e Si fanno dei

lavoretti.

stefania:perchè mi diverto a

cantare e a stare. assieme

elena:stimola i bambini ad

andare a messa, e a cantare.

Calendario dell’Avvento

Quest’anno, in occasione del Natale, grazie al-

l’impegno e alla fantasia di un gruppo di bambini,

ragazzi e adulti, verrà proposto un calendario del-

l’avvento molto particolare: si apriranno e “accen-

deranno” giornalmente delle finestrelle qua e là

per il paese.

Domenica 14 e sabato 20 dicembre, è previsto il

ritrovo sul piazzale delle scuole alle 17.00, dopo-

dichè, tutti insieme andremo ad ammirare le fine-

strelle illuminate.

Page 16: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.12

Tra

i ban

chi

Uscita aFaidal e Sassan

Istituto scolastico SI - SE Personico: SI + 1° ciclo SE

Nicola, Mattia, Anja, Illka, Aris,

Alessia, Alison, Carolina, An-

drea, Salvatore, Alessia, Valenti-

na, Tiziano, Gaia, Massimo, Pau-

la, Margarida, Zaccaria, Naele,

Pietro, Annika, Rodrigo, Loris e

Kevin raccontano:

SCALInISiamo ripartiti carichi di energia. Siamo passati dal monte Venn dove c’erano delle belle cascine piccole e siamo arrivati all’inizio delle “schèr”. Abbiamo superato gli scalini, molto alti e irregolari, come degli atleti.

PArTenZAMarianne ci ha portati con il pulmino fino al “Cürvon” e poi abbiamo continuato a piedi. Ogni tanto ci fermavamo a guardare i funghi, gli alberi, le foglie, i ruscelli e le fontane. Abbiamo riposato a lungo sul “Sas da la posa”. Abbiamo bevuto e mangiato una caramella “vitaminica”che ci ha dato Massimina.

CASCATAAlla fine ci siamo fermati sul vecchio “Pont da Faidal” di sasso che aveva due gobbe e da lì abbiamo osservato la cascata. Era pericoloso avvicinarsi troppo al muretto e guardare giù dal ponte faceva paura, perché c’era un burrone profondo.

Page 17: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.15

fAIDALA Faidal abbiamo mangiato i panini nella cascina di Massimina, gustato le torte di Gloria e di Massi e, intanto che gli accompagnatori bevevano il caffè, abbiamo giocato a nascondino. Poi siamo andati a Sassan.

SASSAnAbbiamo attraversato il bosco e abbiamo visto molti funghi velenosi.A “Sassan sott” siamo andati a osservare il panorama. Abbiamo visto: Personico, Bodio, il cantiere Alp-transit e i monti di Bodio. Com’erano piccole le case!A “Sassan zora” la nonna di Naele ci ha offerto le prugne e mostrato dei funghi porcini: uno era gigan-te!

rITornoFinalmente era arrivato il momento di ritornare in paese. Ci siamo fermati ancora un attimo a Faidal per giocare in un “parco” speciale. Lì c’era una casetta con dentro un grande nido di vespe, però noi non ci siamo avvicinati. Vicino al parco c’era anche la “Capèla da San Rocc” e Kevin ha suonato la campanella. Alla fine della gita eravamo davvero molto stanchi.

L’uscita è stata organizzata da Massimina e ci hanno accompagnati: Fausto, Gloria, Anna e le due So-nie.

Page 18: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.12

Par

rocc

hia

BenvenutoDon Jan

Carissimi,spero vivamente che la mia presenza e il mio impengo possa dare frutti buoni. Avrò bisogno della vostra collaborazione, perché non è solo il seminatore a determinare il risultato del rac-colto, ma anche il tipo di terreno su cui egli semina. Sono contento di essere giunto a Personico e di aver trovato bambini e ragazzi che frequen-tano la messa, che preparano la liturgia. Sono loro i piccoli missionari della comunità. Sono stato anche favorevolmente impressionato dalla chiesa come edificio: gli spazi sono adeguati e ordinati. Sarà ancora più bello quando sarà riempita della presenza dei parroc-chiani, in modo creare una comunità, presentando e offrendo la testimonianza della nostra fede.Auguri a tutti, per andare avanti assieme.

Il vostro curato Don Jan

Dall’inizio di settembre la parrocchia di Personico ha un nuovo parroco. A Don Onorio Fornoni è succeduto Don Jan Luchowski. Nato nel 1960 a Hrubieszów (cit-tadina polacca sul confine con l’Ucraina), Don Jan fre-quenta le scuole elementari a Peresolowice, la scuola media e tencica a Lublino, città di 356 mila abianti nel-la Plonia sud-orientale. Qui Don Jan porta a termine anche la propria formazione accademica presso l’Uni-versità cattolica, conseguendo nel 1984 il diploma in teologia.Oltre al polacco, lingua madre, e all’italianao, parla e scrive in russo e tedesco. Quest’ultima lingua appresa come autodidatta. Dal 1984 sino al 2000 ha insegnato in vari ordini di scuole nel suo Paese natale. Da lì in poi ha sporadica-mente svolto servizio pastorale presso varie parroc-chie in Polonia e all’estero. Nel 2004 diventa collaboratore parrocchiale della Co-munità e Chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona, non-ché parroco di Gorduno.Attualmente risiede a Bodio.

Il saluto

Page 19: La Finestra, Numero 12

1�

Dicembre 2008 • N.15

Pro

Per

snic

o / U

.S.P

. Unione sportiva

Nella sua seconda stagione calcistica, la U.S. Personico Seniori si è distinta nel gi-rone di andata come una delle squadre migliori del campionato.Infatti dopo l’ultima giornata è terza in classifica a 22 punti dopo il F.C. Contone e il F.C. Ascona, entrambe a parimerito a 25 punti.

Questa felice e positiva evoluzione della squadra è dovuta soprattutto all’affiata-mento del gruppo, composto da 24 gio-catori e 8 membri del comitato. Gruppo che ha affiancato alla preparazione cal-cistica e al campionato vero e proprio anche un’attività di miglioramento e pro-mozione del campo e dei locali annessi. Ad esempio sono state rifatte le panchi-

ne e sono state installate le nuove porte. Inoltre sono stati rinnovati gli spogliatoi ed è stata allestita una cucina dove, ogni qualvolta la squadra ha giocato in casa, è stata preparata la cena per i giocatori della U.S. Personico e per quelli ospiti, nel tentativo di creare un vero ambiente gio-viale ed accogliente. I progetti per il futuro sono due: rimanere nella parte alta della classifica, e – qualo-ra ci si riesca – anche di salire nel girone Seniori Promozione. Ma l’obiettivo forse più ambizioso è quello di promuoverci all’interno della comunità di Personico così da avere un vero sostegno da parte di tutto il paese con il tifo, e la voglia di seguirci, sia nelle partite in casa, sia per quelle giocate in trasferta.

Seniori

Dalla sagra della Madonna

Personico

a San NicolaoPieno successo per la Sagra della Madon-na della cintura, organizzata come ogni anno la seconda domenica di settembre in collaborazione tra il Gruppo Parrocchia-le e la Pro Personico. Nonostante il tempo incerto, che ha costretto ad annullare la processione, ha spostato il concerto della Filarmonica bodiese dal piazzale al portico delle scuole e ha costretto a consumare il pranzo (polenta e spezzatino) all’interno della palestra comunale, la manifestazio-ne – con un centinaio di persone presenti – è stata ben frequentata.

Successo pure per l’annuale arrivo di San Nicolao in paese. Il simpatico vecchietto, giunto a Personico nel freddo della serata di venerdì 5 dicembre, ha trovato la ca-lorosa accoglienza dei bambini, che gli hanno dato il benvenuto con canti, mu-siche e abbracci, prima di ritirare i doni a loro destinati. Bambini che poco prima lo avevano cercato per le vie del villaggio al lume delle lanterne fabbricate con l’aiuto di alcune mamme e dalla Pro Personico.

Page 20: La Finestra, Numero 12

�0

Dicembre 2008 • N.12

Pat

rizi

ato

Una riserva forestalein Val Marcri

La Val Marcri è una fra le valli laterali co-siddette sospese fra le più suggestive del Ticino.

Considerato il suo fascino paesaggistico ma pure la bellezza dei suoi boschi nel 2002 l’Ufficio forestale ha proposto al Pa-triziato di Personico di valutare la possi-bilità di creare una Riserva forestale, in base alle attuali disposizione di legge.

La Riserva forestale è un’area boscata la-sciata integralmente all’evoluzione natu-rale, protetta dall’intervento umano. Con il passar del tempo, si ottiene uno stato prossimo a quello del bosco primario, la cui struttura e composizione sono date esclusivamente dalle condizioni naturali.

Dagli anni ’50 nella Valle non sono più stati eseguiti tagli di bosco, salvo che per

la manutenzione dei sentieri. Per questo motivo, a tratti è già possibile notare la struttura delle foreste vergini di monta-gna, contraddistinta da forte disetaneità e marcata presenza di legname morto in piedi e a terra. Elemento, quest’ultimo, di particolare importanza quale ambiente di vita per la sopravvivenza di molte specie di funghi e animali.

Il Cantone ha approvato lo studio prelimi-nare del 2005, riconoscendo l’interesse per l’istituzione di una Riserva forestale, non solo alla Val Marcri, ma pure alle zone limitrofe della Val Nedro e del versante si-nistro della Val d’Ambra. Con il progetto di massima è stato possibile approfondire i diversi aspetti inerenti una possibile fu-tura riserva forestale:

un perimetro di 1246 ettari di boschi •

Page 21: La Finestra, Numero 12

�1

Dicembre 2008 • N.15

fra la Val d’Ambra, la Val Marcri e la Val Nedro

foreste di proprietà dei Patriziati di Personico, Bodio e Pollegio

con 10 tipi di bosco, in particolare abetine e lariceti di marcato pregio;

un ambiente di vita di interesse per speci di animali anche fortemente minacciate.

Fra i principali obbiettivi:

naturalistici: salvaguardare l’evoluzione natu-rale del bosco e le associazioni forestali;

scientifici: monitorare lo sviluppo degli ecosi-stemi forestali;

ricreativi: favorire l’accesso a un comparto fo-restale protetto;

culturali: sensibilizzare la popolazione sul valo-re della natura.

Per raggiungere questi scopi si è previsto:

l’istituzione ufficiale della Riserva per un perio-do di 50 anni;

la rinuncia a qualsiasi utilizzazione forestale, in particolare al taglio del legname;

la gestione della rete dei sentieri e della segna-letica;

il monitoraggio dell’evoluzione del bosco.

Da notare comunque, che il taglio del bosco attor-no ai monti e il transito del bestiame sui sentieri è permesso, come pure la caccia, la pesca e la rac-colta dei funghi in base alle leggi vigenti.

Il patriziato di Personico funge da ente esecutore con la collaborazione dei Patriziati di Bodio e Polle-gio, nonché del Comune di Personico.

Confederazione e Cantone sostengono queste ini-ziative con indennizzi a livello finanziario.

I differenti aspetti sono ancora da approfondire. Riteniamo comunque che vi siano le premesse per valutare se proteggere integralmente questi bo-schi e lasciarli alla loro evoluzione naturale.

Dott. flavio. Tognini Ufficio forestale 2 circondario, Biasca

Page 22: La Finestra, Numero 12

��

Dicembre 2008 • N.12

Pen

sier

i nel

l’ari

aPensierinell’AriaLavoro ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni la settimana, senza mai con-cedermi vacanze. A qualsiasi ora devo essere disponibile, pronta ad accogliere un passante assonnato la mattina presto, oppure chi approfitta del pomeriggio per fare un giretto, magari sperando in un incontro per due chiacchiere, un autista frettoloso che posteggia al margine della strada, senza spegnere il motore (guai a perdere un attimo di tempo …), un not-tambulo insonne che mi si avvicina bar-collando.Io non dormo mai, aspetto, sempre pron-ta ad ingoiare qualsia-si invio. Onestamente però e a volte ne ho proprio il gozzo pieno, non condivido tutto; sono anch’io fra quelle che spesso subiscono il sistema e non osano opporsi. Ma guardia-mo in faccia alle cose! Un ragazzo di Perso-nico, per esempio, mi ha infilato un augurio indirizzato ad un suo amico che abita qui a due passi, doveva essere una sorpresa per il ventesimo com-pleanno. E voi pensa-te che il biglietto da me sia passato diret-tamente al ragazzo che abita a cinquanta metri? Nossignori, il sistema vuole che il biglietto vada da Personico a Bodio, poi alla centrale posta-le di Cadenazzo, da lì a Biasca e infine ritorni in paese e venga consegnato dal postino nella casa di Personico. Che ne dite? A me sembra un buon tema per una valida riflessione: tempo, denaro, energia, rispetto dell’ambiente, …No, no, non ho intenzione di fare polemi-che, amo il mio lavoro, non vorrei che mi succedesse quello che è capitato al vec-chio ufficio postale di paese: chiuso! Ci tengo troppo alla mia attività, già sono messa male a causa della spietata con-correnza di E-Mail su internet e di SMS, MMS e altre diavolerie via cellulari, non voglio proprio perdere il mio posto di la-voro. Sono orgogliosa perché grazie a me

Personico è collegato al resto del mondo, almeno riguardo la posta tradizionale. Non è emozionante pensare che una let-tera imbucata qui possa andare a Polle-gio, a Zurigo, ma anche in Italia, in Ameri-ca, … annunciare un matrimonio, un lieto evento, comunicare una decisione impor-tante, ringraziare un amico, perdonarne un altro?Uno di questi giorni prendo coraggio, di-vento animata e comincio a farmi senti-re.Voglio addentare la mano di chi imbuca una lettera che racchiude cattiverie, in-

giurie e vedere che faccia farà il mittente morsicato! Mostrerò la lingua al padro-ne che permette al suo cane di alzare la zampa per segnare il territorio, proprio contro il palo che mi sorregge, urlerò al-l’automobilista che scende dalla Foppa: “Va’ piano per pia-cere, le strade sono ghiacciate, la disce-sa in forte pendenza e ho poca fiducia nel guardrail che mi sta davanti!” Farò l’oc-chiolino a chi, spe-rando in una vincita che cambi magari

un po’ la sua vita, imbuca un tagliando di concorso. Voglio incoraggiare con un cenno affettuoso i giovani che spedisco-no la loro richiesta per un posto di lavoro, regalare un dolcissimo sorriso a chi invia un pensiero positivo ad una persona sola, ad un anziano, ad un malato. Accarezzerò la manina del bimbo che imbuca la lette-rina per Babbo Natale e a tutti quelli che fra poco, in nome dell’amore e dell’amici-zia, mi riempiranno con biglietti augurali di Buone Feste, indirizzati a parenti e co-noscenti, sussurrerò cordialissimamente: “Buon Natale anche a voi e uno splendido Anno Nuovo!”

La vostra bucalettere della foppa

di Massimina Pesenti

Page 23: La Finestra, Numero 12

��

Dicembre 2008 • N.15

Autore: Stefano BenniEdizioni: feltrinelli

Il li

bro

Saltatempo

È una mattina di fine inverno degli anni cinquanta e Lupetto è un bambinello del-le elementari, cresciuto in un piccolo vil-laggio in fondo ad una valle, sperso chis-sà dove nel nord Italia. Un paesino senza nome, ma con una selva infinita di storie, leggende e personaggi tra l’improbabile, il rustico e il grottesco. Lupetto, orfano di madre, abita col papà in una cascina a metà montagna. Le altre case sono giù in fondo alla vallata, vicino al fiume. Così ogni giorno gli tocca scarpagnare (“scar-pagnare vuol dire camminare a saltelli per via del dislivello”) verso la Bisacconi, le elementari del paese. Proprio come in quella mattina d’inverno: sta albeggian-do e il sole infuoca la brina sui prati e fa sembrare la valle una tavolozza da pitto-re. Mentre Lupetto si gusta un grappolo di schizzozibibbo rubato da una vigna, da un orto s’avanza un uomo con una barba immensa e un vecchio cane. È un Dio, o quantomeno una divinità pagana zozza dalla barba color letamaio, ma capace di regalargli un orologio interno, un oro-bilogio, che gli permette di fare balzi nel passato e nel futuro. Lupetto diventa Sal-tatempo.Intanto le ore, i giorni e i mesi passano anche sull’orologio “normale”; le cose in paese cambiano. Su per le pendici della montagna stanno costruendo un’auto-strada e giù al villaggio viene eletto un nuovo sindaco, tale Fefelli , un imprendi-tore intrallazzone che è riuscito a convin-cere tutti (o quasi) che il nuovo svincolo autostradale porterà benessere e ric-chezza. Ma intanto il fiume limpido s’in-

torbidisce, il bosco deve sacrificare alberi alle attività industriali e gli altri abitanti hanno abbandonato le loro solite attività e ne hanno avviare altre grazie ai soldi degli espropri. L’economia comincia a gi-rare, ma è un commercio da poveri. Dallo svincolo escono solo autocarri diretti al grande cementificio costruito fuori paese e auto di borghesotti di città che hanno acquistato una delle neo-ville costruite da Fefelli. La gente sembra più triste, il paese s’ingrigisce, la montagna rischia di franare sulle villette e s’inaspriscono i conflitti tra comunisti (tra cui il padre di Saltatempo) e i borghesi. Siamo verso il sessantotto. Saltatempo cresce “bislacco e combattivo”, tra un salto di orobilogio e l’altro. Si trasferisce in città per frequen-tare il liceo e ogni volta che torna al pae-se lo trova sempre più svincolo e sempre meno villaggio.Con Saltatempo, Benni raggiunge l’apice del suo raccontare l’Italia che cambia. Lo fa attraverso gli occhi vispi di un ragazzi-no, di cui ci racconta i primi amori, le prime delusioni, il dolore di perdere un amico, la speranza di poter cambiare il mondo. Saltatempo vede nascere la televisione, il rock, il comunismo. Viene inventata l’avi-dità per i padroni e il consumismo per gli altri. E intanto il paese in cima alla valle diventa sempre più anonimo. Saltatempo è un libro in agrodolce. Forse perché racconta storie che ci sembra di conoscere.

Luca Berti

Saltatempo è un libro in agrodolce. Quasi quanto il personaggio di cui porta il nome. Sa farti ridere per tut-to un capitolo. Poi, quando lo posi sul comò, t’accorgi che nell’animo è rimano un retrogusto di malinconia con una nota di tristezza.

Page 24: La Finestra, Numero 12

��

Dicembre 2008 • N.12

La p

oesi

aFataIl nostro (nostro perché ticinese) Alberto Nessi paragona la poesia a una fata con una lampada, che illumina la nostra vita e cambia il nostro modo di guardare il mondo.

Se la sappiamo riconoscere, questa fata gentile, ci farà vedere con occhi diversi anche i luoghi di ogni giorno che guardia-mo accecati dall’abitudine.

I dì is fa chèrt,prest vegn jù l’ombria.

I camin fumane tirom fò al paltò.

L’è l’ora da tupasscoma i varozz.

L’è l’ora da vardas,int.

Buone Festea Tutti!

La redazione

Invèrn

Luminosa

erina forni Belli