La Finestra giugno 2009

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Mensile d'informazione gratuito distribuito in Valsugana e Trento

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1 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Editoriale ................................................................. 3Parlamento Ue: risultati e prospettive future ............ 5I poteri del Parlamento europeo .............................. 8Il voto negli altri Paesi dell’Unione europea ...........10Il voto in Alta Valsugana ........................................12Il voto in Bassa Valsugana ....................................14Parlamento europeo: cinque anni di attività ..........17Gli impegni che attendono il nuovo Parlamento ....23Con il trattato di Lisbona più poteri .......................26Nel grande vuoto della democrazia .......................28I Tg determinanti per orientare il voto ....................29Crisi: il Trentino va meglio del resto d’Italia ...........30Gianni Lenzi generoso fino in fondo .....................32L’Avis ricorda gli amici scomparsi ........................33Lenzi: un uomo concreto ......................................34Lenzi: un modo umano di fare politica ..................35Trentini nel mondo: dal 1957 per i migranti ..........37Intervista a Edoardo Raspelli .................................41Torre Belvedere recuperata dal FAI ........................50Andar per malghe in cerca del Vezzena ................53Don Ziglio: incontro con Dellai ..............................54Cassa Rurale di Caldonazzo in assemblea ...........55Container della creatività .......................................56Quattro comuni in difesa dell’ambiente .................57Valle di Cembra in festa con il “suo” vescovo ......59Contro la crisi partono i lavori pubblici .................61Novaledo: grande giornata di festa .......................62Il territorio e le sue qualità ambientali ....................63Cronache della Valsugana ....................................64Cronache di Pergine .............................................65Lettere al direttore .................................................66Cronache della Valsugana ....................................67Da Venezia con tanti sogni e la giovinezza ............68Agonistica Valsugana e Tesino: stagione d’oro .....69Cronache della Valsugana ....................................70Cronache di Borgo ................................................71Arciduchi d’Austria in visita a Levico ....................72Villa Agnedo: iniziative Gruppo Alpini ....................73Come eravamo .....................................................74Ieri avvenne ...........................................................75La battaglia di fine anno, triste segno ...................77Obama e lo sbarco in Normandia ........................79Egitto chiama Trento: intervista a Marzatico .........80Il festival Lake Parade ...........................................81In mostra ..............................................................82Risposte locali alla crisi globale ............................83Ettore Andreatta: medico e termalista ...................84Verso il Museo del Turismo e Termalismo ............85La musica per l’anima, breve riflessione ..............86Alta la febbre per l’X Factor Casting ......................87Medicina: nuove prospettive per il melanoma ......88Cucina per immagini: bavette tricolori ...................91Casa dolce casa ...................................................92Moda e bellezza ....................................................93Social network ed effetti collaterali ........................94Auguri pizza Margherita ........................................95Caleidoscopio .......................................................96

Sommario

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Europa: passato e futuroI risultati delle elezioni europee in Trentino e nel resto dell’Unione. La storia dell’Ue, il bilancio di cinque anni di attività del Parlamento euro-peo e le sfide che attendono la nuova legislatura con all’orizzonte la ratifica-zione del trattato di Lisbona.

Lavori pubblici contro la crisiGli investimenti stanziati dalla giunta provinciale per contrastare la crisi ammontano, per quanto riguarda il comune di Pergine Valsugana, a oltre due milioni di euro. Ecco le opere finanziate col fondo anticongiunturale che sono partite.

La storia di Castel SelvaUn importante convegno sulla storia di Castel Selva di Levico ha messo per la prima volta a confronto archeologi, storici e architetti per offrire spunti di riflessione e parlare di nuove ricerche.

Attenti alSocial Network “Social Network: attenzione agli effetti collaterali” è la guida messa a punto dal Garante per la privacy che risponde a molte domande con tono spigliato e per niente paternalistico.

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StampaCSQ Centro Stampa Quotidiani spaErbusco (Brescia)

DistribuzioneAEMME sas

Aut. Tribunale di Trento n. 635 del 22-4-1989

Questo numero de LA FINESTRAè stato chiuso il 19/6/2009

I 120 anni della pizza MargheritaOggi “pizza” è la parola italiana più conosciuta all’estero, ma gli ingredienti troppe volte parlano una lingua straniera: cinese il pomodoro, ucraino la farina, tunisino l’olio...

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(Foto di copertina di Monelle Chiti)

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3 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Editoriale

LA FINESTRAÈ ON-LINESU ISSUU.COM

Questo numero de LA FINESTRA è consultabilee scaricabile in formato PDF all'indirizzo:http://issuu.com/aemme_sas/docs/la_fi nestra_giugno_2009

«Abbiamo fat-to l’Italia. Ora si trat-ta di fare

gli Italiani». Questa frase - attribuita dai più al mar-chese Massimo D’Azeglio, anche se altri ne assegnano la paternità a Ferdinando Martini – spesso viene citata a emblema della frammentazione che carat-terizza il nostro Paese sotto tutti i punti di vista: dalla politica all’economia, dalla cultura al diritto.L’Europa, tuttavia, non è messa meglio di noi, tanto che si potrebbe cominciare a dire: «Abbiamo fatto l’Europa. Ora si tratta di fare gli europei». E non è cosa da poco. Perché se già a livello nazionale ricom-porre certe fratture, che hanno pure radici storiche e quindi fanno parte del no-stro DNA, appare un’im-presa diffi cile, trovare una sintesi tra le varie anime che compongono l’Europa sembra quasi una missione impossibile. Le recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo ne sono una conferma.Infatti se da un lato l’Unio-ne europea continua imper-territa il suo processo di allargamento – il numero

degli Stati membri è salito dai 6 iniziali ai 27 attuali, ma presto altri paesi (Croa-zia, Turchia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Ko-sovo) potrebbero farne parte dall'altro lato i citta-dini che si riconoscono in questa organizzazione so-vranazionale e intergover-nativa sono sempre meno. Lo si intuisce dal progres-sivo aumento di consensi riscosso dalle formazioni politiche euroscettiche e dalla costante diminuzione di elettori che decidono di esercitare il proprio diritto di voto.Tra il 4 e il 7 giugno scorso, infatti, erano più di 375 milioni i cittadini chiamati alle urne per eleggere il Parlamento europeo della prossima legislatura. Eb-bene, più della metà degli aventi diritto al voto ha di-sertato i seggi, facendo così registrare un’affl uenza di appena il 43,1%, dato al di sotto del 45,47% registrato nella precedente consulta-zione e ben lontano da quel 61,99% toccato nel 1979, anno della prima chiamata alle urne per i cittadini europei.

In questa occasione i più virtuosi sono stati i lussem-burghesi (91% dei votanti) ma anche noi italiani con il nostro 66,46% – seppure in calo – non abbiamo sfi gu-rato rispetto agli altri Paesi, alcuni dei quali hanno ottenuto percentuali dav-vero imbarazzanti, come il 19,04% della Lituania.Anche in Trentino l’af-fl uenza alle urne è risultata in forte calo, con una perdi-ta di quasi 9 punti percen-tuali: infatti dal 66,18% del 2004 si è passati a un mi-sero 57,54%, quindi sotto la media nazionale.In quei giorni, tuttavia, l’attenzione dei Trentini era catalizzata su un al-tro fatto internazionale: la sciagura dell’Airbus francese proveniente dal Brasile, precipitato nel-l’Oceano Atlantico con 228 passeggeri a bordo tra cui tre trentini che rientra-vano da una missione con la "Trentini nel mondo": Giovanni Battista Lenzi, consigliere provinciale, Luigi Zortea, sindaco di Canal San Bovo e Rino

Zandonai, direttore della Trentini nel mondo.Lenzi era un valsuganotto, di Samone, e della sua attività politica nel corso degli anni il nostro gior-nale si è occupato varie volte. Sempre disponibile, propositivo, alla mano, mai polemico o altezzoso. Un uomo come ce ne vor-rebbero tanti, amato dalla gente e rispettato dagli avversari politici. Qui lo vogliamo ricordare con alcuni articoli, ben con-sapevoli che, purtroppo, le parole non saranno mai abbastanza per poter anche minimamente colmare il vuoto che Gianni lascia nella sua famiglia natura-le, ma anche nella grande famiglia acquisita dei tanti valsuganotti e trentini che gli hanno voluto bene.Di lui la gente conserverà per sempre il ricordo, come rimarrà a lungo nella me-moria il fatto di cronaca nera che ce l’ha strappato.Un altro episodio indelebile è l’omicidio Calabresi. Era il 17 maggio 1972 quando a Milano assassinarono il

commissario Luigi Cala-bresi. Il primo giornalista a giungere sul luogo fu un cronista d’assalto che poi sarebbe diventato il re della critica gastronomica italiana. Stiamo parlando di Edoardo Raspelli, noto giornalista, conduttore del-la trasmissione televisiva “Melaverde”, temutissimo da ristoratori e albergatori per via delle sue recensioni al vetriolo. Qualcuno se la prese tanto a male da fargli trovare sotto casa una coro-na da morto con la scritta “Al nostro caro Edoardo”. Raspelli, per nulla intimo-rito, il giorno dopo rispose sulla prima pagina del Corriere d’Informazione con queste parole: «Vole-vo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fi ori ma anche rassicurarlo: la sua cucina è sicuramente fetente ma non mortale».A lui abbiamo voluto dedi-care la copertina di questo mese e il servizio interno realizzato in occasione di una sua recente visita in Valsugana.Buona lettura!

Fatta l’Europa,ora bisogna fare gli europei

di Johnny Gadler

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5 Giugno 2009 L A F I N E S T R A 5Giugno 2009 L A F I N E S T R A

In calo i votantiIn ognuno dei 27 Stati mem-bri dell’Ue, tra il 4 e il 7 giugno scorsi si sono svolte le elezioni europee. I citta-dini chiamati alle urne per eleggere i loro rappresen-tanti al Parlamento europeo, che avranno un mandato di cinque anni, erano più di 375 milioni, ma nemmeno la metà ha voluto esercitare il proprio diritto/dovere. In questa tornata elettorale, infatti, la media dei votanti si è fermata al 43,1% degli aventi diritto, al di sotto del 45,47% registrato nella precedente consultazione e ben lontano dal 61,99% toccato nel 1979, data della prima chiamata alle urne per i cittadini europei.In questa occasione i più virtuosi sono stati i lussem-burghesi (91% di votanti), seguiti dai belgi (90,39%) e dagli italiani (66,46%). Maglia nera per gli slovac-chi (19,04% di votanti), i lituani (20,92%) e i polacchi (24,5%).In Trentino Alto Adige l’af-fl uenza alle urne è stata ad-dirittura inferiore alla media nazionale (60,13%), e peg-gio ancora è andata nella Provincia di Trento dove si sono persi quasi il 9% degli elettori: infatti i votanti era-no stati il 66,18% nel 2004, ma soltanto il 57,54% si è recato alle urne in questa occasione. A livello comunale i cittadini più virtuosi sono stati quelli di Castel Condino (al voto il 73,26% degli aventi di-ritto), mentre quelli che più hanno snobbato il voto sono stati gli abitanti di Daiano (38,82%).

Ok il centrodestra, ko l’area socialistaA livello europeo i risultati delle urne hanno premiato i partiti del centrodestra, men-tre l’area socialista ha subito un vero e proprio tracollo. Positivo il risultato dei Verdi e dei Liberaldemocratici, così come le urne hanno arri-so a formazioni euroscettiche o addirittura xenofobe.In Italia, al di là delle querelle pre e post voto, il Popolo della Libertà non ha sfondato come era nelle previsioni (i sondaggi per il Pdl prono-sticavano un 40%) ma si è sostanzialmente confermato (perdendo il 2% rispetto alle politiche del 2008, ma guadagnando tre punti per-centuali rispetto alle europee del 2004) con un notevole rafforzamento della Lega Nord che rispetto alle euro-pee del 2004 ha praticamente raddoppiato i voti, passando dal 5% al 10,22%. Si può dire che il partito di Bossi e l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro (8%) siano i veri vincitori di questa tornata elettorale.

Molto soddisfatta può rite-nersi anche l’Udc di Casini con il 6,5% (nel 2004 aveva il 5,9%), mentre, checché se ne dica, per il centrosinistra è notte fonda: fuori la sini-stra radicale per non aver superato, anche per colpa dell’ennesima scissione, la soglia di sbarramento del 4%, mentre il Pd ha inca-merato un "misero" 26,1%, perfettamente corrisponden-te – certo - con un sondaggio effettuato a metà maggio da Digis per conto di Sky TG24, ma di fatto insuffi ciente per dare credibilità a una forza che vorrebbe proporsi come alternativa di governo. E i risultati delle amministra-tive lo hanno ampiamente dimostrato, con un Partito Democratico che si è visto erodere consensi addirittura nelle proprie roccheforti.

Il voto in TrentinoNel Nord Italia, ormai tinto di azzurro e di verde, il Pd è in testa solo in Trentino (27,84%) marcato stretto, però, dal Pdl distanziato di un punto e mezzo di percentuale

(26,28).Anche nel comprensorio dell’Alta Valsugana il primo partito è il Pd (24,58%), ma il divario con il Pdl (24,20%) è davvero minimo, mentre la la Lega Nord è il terzo par-tito benché staccato di nove punti percentuali (15,60%). Nel Comprensorio della Bassa Valsugana e Tesino, invece, il primo partito è la Lega Nord (24,73%), seguito dal Pdl (23,10%) e dal Pd (21,94%).In Alta Valsugana il Pd ha trovato il suo picco di con-sensi a Luserna (42,22%) mentre è stato snobbato dagli elettori di Fierozzo (6,22%) i quali più di tutti hanno pre-miato il Pdl (33,33%). Uno stop invece è arrivato da Palù del Fersina, dove il partito di Berlusconi ha raccolto appe-na il 5,55% dei voti. La Lega Nord sfonda a Frassilongo (31,19%) mentre ottiene il risultato peggiore a Luserna (9,62%). Anche l’Udc regi-stra il dato peggiore a Luser-na (3,7%) mentre registra un plebiscito a Palù del Fersina (47,77%). L’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, infi ne, si afferma soprattutto a Centa S. Nicolò (7,87%) mentre ar-ranca a Frassilongo: appena l’1,83% dei voti.In Bassa Valsugana e Tesino il Pd trionfa a Spera (32,72%), mentre non va oltre il 14,12% a Pieve Tesino. Il Pdl ottiene il risultato migliore a Ivano Fracena (34,75%), mentre trova pochi consensi a Cinte Tesino (17,58%). La Lega Nord trionfa a Pieve Tesino (40,96%) e colleziona il suo peggior risultato proprio nel capoluogo del C3. A Borgo Valsugana, infatti, non va

oltre il 18,21%, risultato, tuttavia, ben al di sopra della media provinciale e nazio-nale.Per l’Udc di Casini in Bassa Valsugana e Tesino spicca il risultato di Telve (12,59%), mentre è molto deluden-te quello di Pieve Tesino (3,38%). L’Italia dei Valori, infi ne, sfi ora il 9% a Grigno (8,99%) ma si ferma solo al 2,54% a Pieve Tesino.

Le europee: un po’ di storiaIl Parlamento europeo rap-presenta i cittadini degli Stati membri a livello di Unione europea. Si tratta dell’unica istituzione europea eletta direttamente - dal giugno 1979 - e il solo parlamento multinazionale del mondo eletto a suffragio universale. Dal 1958 al 1979, i deputati europei erano nominati dai rispettivi governi nazionali e avevano tutti un doppio mandato.Le elezioni del Parlamento europeo si svolgono ogni cinque anni. Quella che ini-zia ora è la settima legislatura e coincide con il trentesimo anniversario delle prime elezioni europee a suffragio universale diretto.Dal 1958, il Parlamento euro-peo è cambiato notevolmente a causa dei progressivi am-pliamenti dell’UE: il numero di Stati membri è salito da 6 a 27, il numero di deputati è aumentato da 142 a 736 e le lingue uffi ciali dell’UE sono cresciute da 6 a 23. Inoltre, la successiva revisione dei trattati ha esteso i poteri del Parlamento europeo: da un ruolo meramente consultivo nel 1958, è diventato un

PRIMO PIANO

Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini degli Stati membri a livello di Unione europea. Si tratta dell’unica istituzione europea eletta direttamente - dal giugno 1979 - e il solo parlamento multinazionale del mondo eletto a suffragio universale. Però gli elettori sono sempre meno, mentre aumentano gli euroscettici...

Europa. Chiamati alle urne 375 milioni di elettori, ma hanno risposto meno della metà

Parlamento europeo: i risultatitra storia e prospettive future...

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7 Giugno 2009 L A F I N E S T R A 7Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Le elezioni europee in Italia, Trentino Alto Adige e Provincia di TrentoItalia Trentino Alto Adige Provincia di Trento

Voti % Voti % Voti %

Il Popolo della libertà 10.778.823 35,26 88.826 19,56 59.949 26,28

Partito democratico 7.989.203 26,13 79.817 17,58 63.498 27,84

Lega Nord 3.124.577 10,22 44.939 9,9 34.033 14,92

Di Pietro Italia dei Valori 2.441.550 7,98 30.509 6,72 15.419 6,76

Unione di Centro 1.993.300 6,52 22.254 4,9 18.590 8,15

Rifond. Com. - Sin. Europea – Com. Italiani 1.035.189 3,38 5.567 1,22 3.920 1,71

Sinistra e libertà 952.471 3,11 30.344 6,68 5.703 2,5

Lista Marco Pannella – Emma Bonino 740.264 2,42 10.379 2,28 6.544 2,86

La Destra -Mpa – Pensionati – All. di Centro 680.808 2,22 3.649 0,8 2.887 1,26

Fiamma Tricolore 242.896 0,79 2.736 0,6 1.471 0,64

Partito comunista dei lavoratori 165.878 0,54 1.596 0,35 1.093 0,47

Forza Nuova 146.002 0,47 1.269 0,27 800 0,35

Svp 142.465 0,46 131.588 28,99 260 0,11

Liberal Democratici – Maie 70.771 0,23 426 0,09 260 0.11

Valle d’Aoste 32.855 0,1 - - - -

Autonomie Liberté Democratie 27.030 0,08 - - - -

Gli Eurodeputati Paese per Paese

Stato membro Situazione dal 2007Elezioni

4-7/6/2009(Trattato di Nizza)

Trattato di Lisbona(se entra in vigore

nel 2010, fi no al 2014)

Germania 99 9999

(96 dal 2014)

Francia 78 72 74

Regno Unito 78 72 73

Italia 78 72 73

Spagna 54 50 54

Polonia 54 50 51

Romania 35 33 33

Paesi Bassi 27 25 26

Belgio 24 22 22

Grecia 24 22 22

Ungheria 24 22 22

Rep. Ceca 24 22 22

Portogallo 24 22 22

Svezia 19 18 20

Bulgaria 18 17 18

Austria 18 17 19

Danimarca 14 13 13

Slovacchia 14 13 13

Finlandia 14 13 13

Lituania 13 12 12

Irlanda 13 12 12

Lettonia 9 8 9

Slovenia 7 7 8

Estonia 6 6 6

Cipro 6 6 6

Lussemburgo 6 6 6

Malta 5 5 6

Totale 785 736 754 (751 dal 2014)

co-legislatore, assieme ai rappresenti dei governi na-zionali, per la maggior parte della normativa UE.

Le novità futureSe il Trattato di Lisbona entrerà in vigore, il nume-ro totale di eurodeputati salirà temporaneamente a 754, così come deciso dal Consiglio europeo nel dicembre 2008. Infatti, il Trattato assegna 4 seggi supplementari alla Spa-gna, 2 a Francia, Austria e Svezia, e 1 a Italia, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi, Lettonia, Slovenia e Malta. La Germania, che sarebbe l’unico Stato membro a “perdere” deputati con il nuovo Trattato (-3), sarà invece autorizzata a mante-nere i suoi 99 seggi fi no alla prossima tornata elettorale del 2014.Nel Parlamento europeo i deputati sono raggruppati in base alle loro affinità politiche anziché alla loro nazionalità. Finora ogni gruppo politico era compo-sto da un minimo di venti deputati provenienti da al-meno sei Stati membri (un quinto degli Stati membri). Tuttavia, con queste elezio-ni la situazione si è evoluta: il Parlamento ha deciso infatti di innalzare a 25 il numero minimo di deputati e di aumentare a 7 gli Stati membri di provenienza.Il nuovo Parlamento euro-peo risulta quindi composto dai seguenti gruppi politici: EPP-DE, Gruppo del Parti-to Popolare Europeo (De-mocratici-cristiani) e dei democratici europei, 264 seggi; PES (gruppo sociali-sta al Parlamento europeo) 161 seggi; ALDE (Gruppo dell’Alleanza dei Democra-tici e dei Liberali per l’Eu-ropa) 80 seggi; Greens/EFA (Gruppo Verde/Alleanza libera europea) 53 seggi; UEN (Gruppo “Unione per l’Europa delle Nazioni) 35 seggi; GUE/NGL (Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) 32 seggi; IND/DEM (Gruppo Indi-pendenza/Democrazia)18 seggi; Altri: 93 seggi.

Il nuovo statuto dei deputatiCon la nuova legislatura si applicherà anche un nuovo statuto dei deputati euro-pei che riguarda l’indennità parlamentare (stipendio), l’assicurazione sanitaria, il regime previdenziale, le altre indennità, ecc. Il nuovo statuto eliminerà le diffe-renze di remunerazione tra i deputati prevedendo un’in-dennità pari a circa 7.665 euro lordi per ognuno di essi, che sarà pagata dal bilancio UE. Prima, infatti, non vi era una regola comune sulle indennità: erano erogate dai bilanci nazionali e, il più delle volte, erano pari agli stipendi dei deputati nazio-nali (eccetto in Ungheria, Slovacchia e Paesi Bassi). È tuttavia previsto un periodo transitorio durante il quale gli Stati membri possono optare per il regime precedente. An-che i deputati rieletti avranno questa possibilità.

Le incompatibilitàLa legge elettorale europea stabilisce inoltre una serie di incompatibilità tra il manda-to di parlamentare europeo e altri incarichi. Così, un eurodeputato non può essere contemporaneamente mem-bro del governo di uno Stato membro o del parlamento nazionale, né commissario europeo, giudice della Corte di giustizia UE o funzionario delle istituzioni comunita-rie. Alcuni Stati membri preve-dono ulteriori incompatibi-lità: in Italia, ad esempio, non è possibile cumulare il mandato europeo con le cariche di presidente, asses-sore e consigliere regionale, di presidente di provincia e sindaco di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti. In Austria, invece, un eurodeputato non può essere direttore di banca, mentre in Ungheria non può essere anche membro della polizia. In Spagna non può essere direttore di una tele-visione e in Irlanda essere un agente pagato dalla società ferroviaria nazionale.(Fonte: Parlamento europeo. Dati: Ministero dell’Interno)

PRIMO PIANO

Europa. Chiamati alle urne 375 milioni di elettori, ma hanno risposto meno della metà7 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Giugno 20098 L A F I N E S T R A Giugno 20098 L A F I N E S T R A

Poteri legislativiCodecisione. Il Parlamento europeo condivide con il Consiglio, su un piede di pa-rità, il potere decisionale su oltre due terzi delle proposte legislative dell’UE. In settori come l’ambiente, i trasporti, la protezione dei consuma-tori, l’immigrazione illegale e nei campi legati al mercato interno, il Parlamento euro-peo ha il potere di accettare, emendare o respingere le proposte di direttiva o rego-lamenti avanzati dalla Com-missione europea. Nel corso della precedente legislatura, il Parlamento ha respinto due proposte di direttiva: una volta a liberalizzare i servizi portuali e l’altra rela-tiva ai brevetti sui software informatici. Su importanti legislazioni come la direttiva servizi e le norme REACH sui prodotti chimici, invece, gli emendamenti del Parla-mento europeo hanno modi-fi cato sensibilmente il testo fi nale della normativa.

Consultazione. Su alcune questioni, come la politica fi scale, industriale e agrico-la, o sui nuovi membri della zona euro, il Parlamento può solo dare un parere (la procedura di consulta-zione). Tuttavia, anche in questi casi, gli emendamenti del Parlamento infl uenzano spesso il risultato finale delle discussioni al Consi-glio, come è successo ad esempio per la modulazione volontaria da parte degli agricoltori.

Parere conforme. Alcu-ni accordi necessitano del via libera del Parlamento europeo, il quale, pur non potendo emendare il testo, ha la facoltà di respingerlo nella sua totalità. Si tratta della cosiddetta procedura del parere conforme, che si applica all’adesione di nuovi Stati membri e alla conclusione di accordi di as-sociazione con paesi non ap-partenenti all’UE. Pertanto, l’ampliamento dell’Unione europea è possibile solo con l’accordo del Parlamento europeo.

Infl uenza politica. Al di là dell’attività legislativa, il Parlamento fa sentire la sua voce nelle decisioni euro-pee. Ad esempio, nonostante spetti agli Stati membri pren-dere le decisioni fi nali sulla politica estera, di sicurezza e di difesa, la Commissione e il Consiglio debbono prima informare il Parlamento eu-ropeo, e i deputati incitano ad agire prendendo parte a

dibattiti pubblici. Inoltre, nelle loro relazioni, racco-mandazioni e interrogazioni indirizzate ai vari attori dell’UE, esercitano la loro infl uenza, ad esempio solle-citando la Commissione e il Consiglio a prendere misure a favore dei diritti umani. Il Parlamento adotta anche relazioni dette “d’iniziativa” che possono chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa in un determinato campo, o indicare, prima di disporre di una proposta concreta, come la normativa dovrebbe essere concepita.

Poteri di bilancio. Il Par-lamento europeo, assieme al Consiglio, è responsabile per la definizione del bi-lancio annuale dell’Unione europea. Ha l’ultima parola su più della metà del bilan-cio e decide sulle spese in campi come i fondi sociali e regionali, l’energia, la ricerca, i trasporti, gli aiuti allo sviluppo, l’ambiente,

l’istruzione e la cultura. Nel caso delle spese agricole, è invece il Consiglio ad avere l’ultima parola. L’Unione europea defi nisce inoltre un bilancio a più lungo termine, che indica i livelli massimi di spesa per un periodo di sette anni. Nessun accordo su queste cosiddette prospet-tive fi nanziarie può essere raggiunto senza il Parlamen-to europeo.

Controllo democratico e poteri di supervisionePoteri di nomina. Il Parla-mento europeo svolge un ruolo chiave nell’investi-tura della Commissione europea. Spetta infatti ad esso approvare la nomina del Presidente della Com-missione, mentre gli altri 26 commissari designati dagli Stati membri devono sottoporsi a delle audizioni dinnanzi i deputati prima che il Parlamento voti sulla Commissione nel suo insie-me. Audizioni sono anche organizzate per la nomina del Presidente e dei membri del comitato esecutivo della Banca centrale europea e dei giudici delle Corte dei conti.

Responsabilità democrati-ca nella politica monetaria. Il Presidente della Banca centrale europea presenta la sua relazione annuale alla sessione plenaria del Parlamento europeo e ri-ferisce alla commissione parlamentare competente ogni tre mesi.

Controllo finanziario. Il Parlamento ha la responsa-bilità di controllare la spesa dell’Unione e di decidere se concedere il cosiddetto di-scarico di bilancio a tutte le istituzioni dell’UE, una sorta di approvazione sull’utilizzo del denaro comunitario.

Commissioni d’inchiesta e commissioni temporanee. Il Parlamento ha la facoltà di istituire una commissione temporanea sia per indagare su presunti casi di contrav-venzione o di cattiva am-ministrazione delle norme comunitarie (commissione d’inchiesta) sia per trattare di un argomento specifi co di particolare rilevanza. Le interrogazioni parlamentari, scritte o orali, rappresentano un’altra forma di super-visione e controllo sulle altre istituzioni dell’UE. Le interrogazione possono essere dibattute in plenaria con i rappresentanti della Commissione e del Con-siglio, i quali sono tenuti a rispondere.

PetizioniOgni cittadino europeo ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo su argomenti che rientrino nel campo d’attivi-tà dell’Unione europea.

Futuri sviluppiCon il trattato di Lisbona, il Parlamento europeo ve-drebbe aumentare i propri poteri. La codecisione sa-rebbe estesa a settori come l’agricoltura, la pesca, l’im-migrazione legale, lo spazio e lo sport. I suoi poteri di bilancio andrebbero a co-prire tutta la spesa dell’UE, inclusa quella agricola. Il Parlamento, infi ne, avrebbe maggiori poteri per la no-mina del Presidente della Commissione.

PRIMO PIANO

Per un’ampia gamma di settori, il Parlamento europeo ha poteri legislativi pari a quelli del Consiglio dei ministri dei governi dei 27 Stati membri. Sebbene in campi come quello agricolo o in politica estera è solo consultato o informato, i suoi dibattiti e le sue risoluzioni dettano spesso l’agenda europea e possono infl uenzare le decisio-ni del Consiglio. Il Parlamento ha inoltre ampi poteri di bilancio ed esercita il controllo democratico sulle altre istituzioni dell’UE.

Focus. Scopriamo quali sono i poteri del Parlamento europeo

Poteri legislativi, controllo democratico e poteri di supervisione

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BULGARIA. Affl uenza: 37,49%. Eurodeputati: 17Lista Voti % N. seggiBSP (Partito socialista) ----- 18,59% 4NDSDV (Mov. naz. stabilità e progresso) ----- 8% 2DPS (Minoranza turca) ----- 14,21% 3Ataka (euroscettici, utranazionalisti) ----- 12,01% 2GERB (Partito dello sviluppo) ----- 24,8% 5SDS-SDB (Coalizione blu, centrodestra) ----- 7,99% 1Altri ------ 15,21% 0

DANIMARCA. Affl uenza: 59,5%. Eurodeputati: 13Lista Voti % N. seggiVenstre (Partito liberale) 474.041 20,2% 3A-Socialdemocratiet (Partito socialdem.) 503.439 21,5% 4O (partito popolare) 357.942 15,3% 2F (partito socialista) 371.603 15,9% 3C (partito conservatore) 297.199 12,7% 1N (euroscettici) 168.555 7,2% 1Altri 169.349 7,3% 0

ESTONIA. Affl uenza: 43,20%. Eurodeputati: 6Lista Voti % N. seggiER (liberali, centrodestra) 60.899 15,3% 1IRL (conservatori) 48.511 12,21% 1SDE (socialdemocratici) 34.546 8,7% 1KE (centrosinistra) 103.571 26,1% 2EER (verdi) 10.858 2,73% 0ERL (centro) 8.865 2,23% 0Altri 1.059.936 31,93% 1

BELGIO. Affl uenza: 90,39%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiCollegio neerlandeseSP.A (Partito socialista) 539.393 8,3% 2N-VA (Partito indipendentista fi ammingo) 402.545 6,19% 1Groen (Verdi) 322.149 4,95% 1Viaams belang (estrema destra) 647.170 9,95% 2CD&V (Cristiano democratici) 948.123 14,58% 3Open Vld (liberaldemocratici) 837.884 12,89% 3Altri 378.680 5,83% 1

Collegio elettorale francesePS (Partito socialista) 698.148 10,74% 3CDH (Centro) 316.859 4,87% 1MR (Movimento riformatore) 622.702 9,58% 2Ecolo (Verdi) 542.891 8,35% 2Altri 206.494 3,18% 0

Collegio elettorale germanofonoCSP-EVP (Cristiano sociali) 12.475 0,19% 1PFF (Movimento riformatore) 7.878 0,12% 0Altri 18.327 0,29% 0

AUSTRIA. Affl uenza: 42%. Eurodeputati: 17Lista Voti % N. seggiÖVP (Partito Popolare) 784.245 29,69% 6SPÖ (Partito socialista) 629.915 23,85% 5Grüne (Verdi) 251.031 9,5% 1FPÖ (Partito liberale) 345.624 13,08% 2Lista Martin (euroscettici) 472.078 17,87% 3BZÖ (Partito conservatore) 122.983 4,66% 0Altri 35.511 1,34% 0

CIPRO. Affl uenza: 59,40%. Eurodeputati: 6Lista Voti % N. seggiAKEL (Partito comunista) 106.922 34,9% 2DISY (Mov. dem., centrodestra) 109.209 35,65% 2DIKO (Partito dem., centrosinistra) 37.625 12,28% 1EDEK (Partito socialista) 30.169 9,85% 1Altri 17.232 5,7% 0

GERMANIA. Affl uenza: 42%. Eurodeputati: 99Lista Voti % N. seggiCDU (Cristiano democratici) 8.069.983 30,7% 34CSU (Cristiano sociali, Baviera) 1.896.777 7,2% 8SPD (Partito socialdemocratico) 5.471.703 20,8% 23FDP (Partito liberale) 2.887.331 11% 12Grüne (Verdi) 3.193.821 12,1% 14Die Linke (estrema sinistra) 1.968.325 7,5% 8Freie Wähler (indipendente) 441.726 1,7% 0Altri 2.398.486 9% 0

GRECIA. Affl uenza: 52,18%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiND (Partito conservatore) ---- 32,3% 7PASOK (Partito socialista) ---- 36,6% 9KKE (Partito comunista, euroscettico) ---- 8,8% 2LAOS (Partito popolare ortodosso) ---- 7,1% 2Sy.Ry.Za (estrema destra) ---- 4,7% 1Altri ---- 10,5% 1

FINLANDIA. Affl uenza: 40,3%. Eurodeputati: 13Lista Voti % N. seggiKesk (Partito di centro) ---- 19% 3Kok (Partito conservatore) ---- 23,2% 3SDP (Partito socialdemocratico) ---- 17,5% 2Vas (Alleanza di sinistra) ---- 5,9% 0Vihr (Verdi) ---- 12,4% 2SFP (minoranza svedese) ---- 6,1% 1Altri ---- 1,9% 0

FRANCIA. Affl uenza: 40,65%. Eurodeputati: 72Lista Voti % N. seggiUMP (Partito gollista) 4.798.921 27,9% 30PS (Partito socialista) 2.837.674 16,48% 14MoDem (centro) 1.455.225 8,45% 6FN (Fronte nazionale, estrema destra) 1.091.681 6,34% 3Libertas 826.269 4,8% 1Europe Ecologie (verdi) 2.802.950 16,2% 14Front de gauche (coalizione di estrema sinistra) 1.114.872 6,05% 4NPA (anticapitalisti) 840.713 4,8% 0Altri 1.167.569 8,1% 0

IRLANDA. Affl uenza: 57,5%. Eurodeputati: 12Lista Voti % N. seggiFianna Fàil (centrodestra) 440.562 24,1% 3Fine Gael (centro) 532.889 29,1% 4Labour (Partito laburista) 254.669 13,92% 2Sinn Féin (sinistra repubblicana) 205.613 11,24% 1Indipendenti ---- 11,36% 1Socialist Party (Partito socialista) 50.510 2,76% 1Libertas (euroscettici) 102.709 3,1% 0Green Party (verdi) 34.585 1,9% 0

LETTONIA. Affl uenza: 52,56%. Eurodeputati: 8Lista Voti % N. seggiPS (Unione civica, centrodestra) 192.533 24,33% 2JL (populisti) 52.725 6,66% 1TB/LNNK (destra nazionalista) 58.998 7,46% 1PCTVL (sinistra, verdi, minoranza russa) 76.436 9,66% 1SC (alleanza di centro) 154.893 19,53% 2ZZS (Partito agrario) 29.374 3,71% 0LPP/LC (cristiano democratici+liberali) 59.326 7,5% 1Altri 152.435 21,19% 0

LITUANIA. Affl uenza: 20,92%. Eurodeputati: 12Lista Voti % N. seggiTS-LKD (conservatori) 147.117 26,82% 4LSDP (socialdemocratici) 102.127 18,62% 3DP (laburisti) 48.281 8,8% 1TT (liberaldemocratici) 67.108 12,23% 2LRLS (liberali) 40.320 7,35% 1LiCS (centro) 19.009 3,47% 0TPP (centrodestra) 5.695 1,04% 0LLRA (minoranza polacca) 46.365 8,45% 1Altri 72.607 13,22% 0

LUSSEMBURGO. Affl uenza: 91%. Eurodeputati: 6Lista Voti % N. seggiCSV (Partito democristiano) 351.223 31,32% 3LSAP (Partito socialdemocratico) 218.532 19,49% 1DP (conservatori) 209.123 18,65% 1Déi Gréng (verdi) 188.637 16,82% 1ADR (destra) 82.719 7,38% 0DL (sinistra) 38.289 3,41% 0Altri 32.782 2,93% 0

Il voto negli altri Paesi dell’Unione europea

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11 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

UNGHERIA. Affl uenza: 42,94%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiMSZP (Partito socialista) 501.967 17,37% 4Fidesz (Partito conservatore) 1.628.570 56,37% 14SZDSZ (Partito demoliberale) 62.344 2,16% 0MDF (Partito neoconservatore) 153.172 5,3% 1Jobbik (estrema destra) 426.746 14,77% 3Altri 116.324 4,03% 0

MALTA. Affl uenza: 43,09%. Eurodeputati: 5Lista Voti % N. seggiPN (Partito nazionalista) ---- 40,49% 2MLP (Partito laburista) ---- 55% 3AD (Alternativa democratica, verdi) ---- 2,34% 0Altri ---- 2,17% 0

POLONIA. Affl uenza: 24,5%. Eurodeputati: 50Lista Voti % N. seggiPO (liberaldemocratici) 3.271.852 44,4% 25PiS (destra conservatrice) 2.017.607 27,4% 15SLD-UP (centrosinistra) 908.765 12,3% 7PSL (Partito dei contadini, centro) 516.146 7,1% 3CentroLewica (socialdemocratici) 179.602 2,4% 0Altri 470.791 6,4% 0

PORTOGALLO. Affl uenza: 37,05%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiPS (Partito socialista) 945.362 26,58% 7BE (Alleanza di sinistra) 381.791 10,73% 2CDS/PP (Partito popolare) 297.823 8,37% 2PSD (Partito socialdemocratico) 1.127.128 31,69% 8CDU (comunisti + verdi) 379.290 10,66% 2Altri 189.879 5,35% 0

REGNO UNITO. Affl uenza: 35%. Eurodeputati: 72Lista Voti % N. seggiConservative Party (conservatori) 4.198.394 27,7% 25Labour (laburisti) 2.381.760 15,7% 13LD (liberali) 2.080.613 13,7% 11UKIP (euroscettici) 2.498.226 15,5% 13GP (verdi) 1.223.303 8,6% 2BNP (estrema destra) 943.598 6,2% 2SNP (nazionalisti scozzesi) 321.007 2,1% 2Plaid Cymru (nazionalisti gallesi) 126.702 0,8% 1Altri (tra cui partiti Nord irlandesi) 1.787.613 8,7% 3

REP. CECA. Affl uenza: 28,2%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiODS (centrodestra, euroscettici) 741.946 31,45% 9CSSD (Partito socialdemocratico) 528.132 22,38% 7KSCM (Partito comunista) 334.577 14,18% 4KDU-CSL (Partito democristiano) 180.451 7,64% 2Altri 573.828 24,35% 0

PAESI BASSI. Affl uenza: 36,5%. Eurodeputati: 22Lista Voti % N. seggiCDA (Cristianodemocratici) 897.691 19,9% 5PvdA (centrosinistra) 547.833 12,1% 3SP (partito socialista) 322.149 7,1% 2CU-SGP (coalizione di partiti cristiani) 310.103 6,9% 2VVD (liberali) 515.530 11,4% 3D66 (liberali) 512.286 11,3% 3GroenLinks (verdi) 400.251 8,9% 3PVV (destra xenofoba) 769.125 17% 4Altri 247.183 5,4% 0

ROMANIA. Affl uenza: 27,21%. Eurodeputati: 33Lista Voti % N. seggiPSD-PC (Partito socialdemocratico) 1.504.218 31,07% 11PNL (Partito liberale) 702.974 14,52% 5PD-L (Partito democratico liberale) 702.974 14,52% 5UDMR (minoranza ungherese) 431.739 8,92% 3Altri 762.523 15,75% 4

SLOVACCHIA. Affl uenza: 19,04%. Eurodeputati: 13Lista Voti % N. seggiSmer-SD (socialdemocratici) ---- 32,1% 5SDKÙ-DS (democristiani) ---- 16,98% 2SMK-MKP (minoranza magiara) ---- 11,33% 2L’S-HZDS (destra) ---- 8,97% 1KDH (democristiani) ---- 10,87% 2SNS (ultranazionalisti) ---- 5,55% 1Altri ---- 14,2% 0

SLOVENIA. Affl uenza: 27,61%. Eurodeputati: 7Lista Voti % N. seggiSD (socialdemocratici) ---- 18,45% 2SDS (centrodestra) ---- 26,89% 2LDS (liberali) ---- 11,52% 1Nova Slovenija ---- 16,33% 1SLS (democristiani) ---- 3,6% 0Zares (centrosinistra) ---- 9,82% 1SNS (nazionalisti, euroscettici) ---- 2,88% 0Zdruzeni zeleni (verdi) ---- 0,64% 0Altri ---- 0% 0

SPAGNA. Affl uenza: 46%. Eurodeputati: 50Lista Voti % N. seggiPSOE (socialisti) 6.032.500 38,51% 21PP (centrodestra) 6.615.015 42,23% 23IU-ICV (sinistra) 583.708 3,73% 2UpyD (centro) 449.499 2,87 1Coaliciòn por Europa (nazionalisti/regionalisti centro) 802.225 5,12% 1Europa de los pueblos – Verdes (nazionalisti sinistra-verdi) 391.962 2,5% 1Altri 559.722 3,57% 0

SVEZIA. Affl uenza: 43,8%. Eurodeputati: 18Lista Voti % N. seggiCenterpartiet (partito di centro) 167.743 5,5% 1KD (Cristiano democratici) 142.763 4,7% 1FP (Partito liberale) 412.911 13,6% 3Moderata samlingspartiet (Partito moderato) 570.113 18,8% 4Vänsterpartiet (sinistra) 171.552 5,6% 1SAP (Partito socialdemocratico) 748.658 24,6% 5MP (Verdi) 329.851 10,8% 2Piratpartiet (indipendenti) 214.313 7,1% 1Altri 335.409 9,5% 0

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Giugno 200912 L A F I N E S T R A Giugno 200912 L A F I N E S T R A

PD PDL Lega Nord Unione di Centro Di Pietro – IDV SVP Lista Pannella Bonino

Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti %

Baselga di Piné 427 21,8 459 23,44 393 20,07 183 9,34 129 6,58 147 7,5 57 2,91

Bedollo 119 17,81 152 22,75 143 21,4 108 16,16 24 3,59 82 12,27 8 1,19

Bosentino 85 22,13 76 19,79 49 12,76 19 4,94 27 7,03 81 21,09 17 4,42

Calceranica 157 29,67 119 22,49 77 14,55 37 6,99 36 6,8 29 5,48 16 3,02

Caldonazzo 401 28,37 339 23,99 216 15,28 92 6,51 90 6,36 137 9,69 44 3,11

Centa S. Nicolò 70 27,55 35 13,77 27 10,62 28 11,02 20 7,87 51 20,07 7 2,75

Civezzano 469 29,07 333 20,64 201 12,46 96 5,95 119 7,37 208 12,89 60 3,71

Fierozzo 14 6,22 75 33,33 51 22,66 22 9,77 3 1,33 54 24 0 0,0

Fornace 84 15,27 176 32 105 19,09 83 15,09 19 3,45 42 7,63 14 2,54

Frassilongo 16 14,67 20 18,34 34 31,19 11 10,09 2 1,83 22 20,18 0 0,0

Lavarone 130 26,8 129 26,59 71 14,63 36 7,42 13 2,68 60 12,37 16 3,29

Levico Terme 734 24,92 797 27,06 437 14,83 312 10,59 221 7,5 164 5,56 87 2,95

Luserna 57 42,22 17 12,59 13 9,62 5 3,7 4 2,96 22 16,29 2 1,48

Palù del Fersina 8 8,88 5 5,55 13 14,44 43 47,77 2 2,22 16 17,77 1 1,11

Pergine Vals. 2.124 25,74 2.062 24,99 1.286 15,58 574 6,95 570 6,9 689 8,35 289 3,5

Sant’Orsola Terme 78 16,45 118 24,89 88 18,56 32 6,75 35 7,38 90 18,98 5 1,05

Tenna 94 22,54 126 30,21 67 16,06 29 6,95 25 5,99 36 8,63 7 1,67

Vattaro 122 23,41 107 20,53 56 10,74 26 4,99 39 7,48 117 22,45 21 4,03

Vignola Falesina 10 17,85 13 23,21 11 19,64 3 5,35 4 7,14 5 8,92 2 3,57

Vigolo Vattaro 245 22,85 202 18,84 117 10,91 61 5,69 49 4,57 285 26,58 32 2,98

Elezioni europee – Comuni C4 Alta Valsugana

Page 15: La Finestra giugno 2009

13 Giugno 2009 L A F I N E S T R A 13 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Sinistra e libertàRif. Com. - Sin. Eu

– Com. ItalianiLa Destra-MPA- Pensio-

nati – All. di Centro Fiamma TricolorePartito comuni-

sta dei lavoratori Forza NuovaLiberal Democratici

- Maie

Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti %

Baselga di Piné 101 5,15 14 0,71 28 1,43 9 0,45 6 0,3 4 0,2 1 0,05

Bedollo 13 1,94 6 0,89 7 1,04 1 0,14 1 0,14 2 0,29 2 0,29

Bosentino 12 3,12 7 1,82 7 1,82 3 0,78 1 0,26 0 0,0 0 0,0

Calceranica 22 4,15 20 3,78 7 1,32 4 0,75 3 0,56 1 0,18 1 0,18

Caldonazzo 25 1,76 32 2,26 13 0,92 12 0,84 5 0,35 5 0,35 2 0,14

Centa S. Nicolò 10 3,93 2 0,78 0 0,0 1 0,39 2 0,78 0 0,0 1 0,39

Civezzano 43 2,66 37 2,29 27 1,67 6 0,37 11 0,68 2 0,12 1 0,06

Fierozzo 0 0,0 0 0,0 2 0,88 2 0,88 0 0,0 2 0,88 0 0,0

Fornace 10 1,81 3 0,54 9 1,63 1 0,18 1 0,18 2 0,36 1 0,18

Frassilongo 0 0,0 0 0,0 4 3,66 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0

Lavarone 9 1,85 5 1,03 7 1,44 6 1,23 2 0,41 0 0,0 1 0,2

Levico Terme 66 2,24 51 1,73 28 0,95 18 0,61 18 0,61 5 0,16 7 0,23

Luserna 2 1,48 7 5,18 1 0,74 4 2,96 1 0,74 0 0,0 0 0,0

Palù del Fersina 0 0,0 0 0,0 2 2,22 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0

Pergine Vals. 252 3,05 158 1,91 106 1,28 61 0,73 40 0,48 32 0,38 8 0,09

Sant’Orsola Terme 12 2,53 6 1,26 7 1,47 1 0,21 1 0,21 1 0,21 0 0,0

Tenna 13 3,11 8 1,91 6 1,43 2 0,47 4 0,95 0 0,0 0 0,0

Vattaro 16 3,07 9 1,72 3 0,57 2 0,38 2 0,38 1 0,19 0 0,0

Vignola Falesina 2 3,57 1 1,78 4 7,14 0 0,0 1 1,78 0 0,0 0 0,0

Vigolo Vattaro 25 2,33 25 2,33 19 1,77 6 0,55 2 0,18 4 0,37 0 0,0

Elezioni europee – Comuni C4 Alta Valsugana

Page 16: La Finestra giugno 2009

Giugno 200914 L A F I N E S T R A Giugno 200914 L A F I N E S T R A

PD PDL Lega Nord Unione di Centro Di Pietro – IDV SVP Lista Pannella Bonino

Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti %

Bieno 31 16,93 52 28,41 64 34,97 10 5,46 9 4,91 9 4,91 0 0,0

Borgo Vals. 687 24,97 706 25,66 501 18,21 242 8,79 184 6,68 173 6,28 85 3,08

Carzano 46 17,76 51 19,69 97 37,45 16 6,17 10 3,86 28 10,81 4 1,54

Castello Tesino 127 19,5 129 19,81 207 31,79 25 3,84 47 7,21 71 10,9 13 1,99

Castelnuovo 82 18,98 100 23,14 127 29,39 28 6,48 22 5,09 43 9,95 6 1,38

Cinte Tesino 50 25,12 35 17,58 47 23,61 23 11,55 12 6,03 14 7,03 5 2,51

Grigno 175 17,69 271 27,4 261 26,39 46 4,65 89 8,99 85 8,59 23 2,32

Ivano Fracena 37 26,24 49 34,75 30 21,27 6 4,25 6 4,24 8 5,67 2 1,41

Novaledo 81 23,82 64 18,82 82 24,11 29 8,52 21 6,17 28 8,23 6 1,76

Ospedaletto 67 18,4 76 29,87 108 29,67 37 10,16 32 8,79 27 7,41 1 0,27

Pieve Tesino 50 14,12 71 20,05 145 40,96 12 3,38 9 2,54 38 10,73 5 1,41

Roncegno Terme 271 25,27 228 21,26 244 22,76 88 8,2 63 5,87 105 9,79 17 1,58

Ronchi Valsugana 26 15,11 38 22,09 46 26,74 9 5,23 10 5,81 31 18,02 3 1,74

Samone 62 24,8 51 20,4 65 26 26 10,4 8 3,2 19 7,6 3 1,2

Scurelle 141 22,59 151 24,19 157 25,16 48 7,69 45 7,21 43 6,89 6 0,96

Spera 90 32,72 51 18,54 63 22,9 21 7,63 11 4 14 5,09 4 1,45

Strigno 129 21,93 139 23,63 170 28,91 40 6,8 22 3,74 55 9,35 10 1,7

Telve 185 19,91 196 21,09 205 22,06 117 12,59 54 5,81 105 11,3 19 2,04

Telve di Sopra 62 22,46 60 21,73 70 25,36 26 9,42 11 3,98 30 10,86 1 0,36

Torcegno 62 20,87 62 20,87 66 22,22 25 8,41 19 6,39 47 15,82 5 1,68

Villa Agnedo 74 18,22 89 21,92 102 25,12 37 9,11 23 5,66 48 11,82 12 2,95

Elezioni europee – Comuni C3 Bassa Valsugana

Page 17: La Finestra giugno 2009

15 Giugno 2009 L A F I N E S T R A 15 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Sinistra e libertàRif. Com. - Sin.

Eu – Com. ItalianiLa Destra - MPA

Pensionati – All. di Centro Fiamma TricolorePartito comuni-

sta dei lavoratori Forza NuovaLiberal Democratici

- Maie

Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti % Voti %

Bieno 0 0,0 3 1,63 3 1,63 0 0,0 1 0,54 1 0,54 0 0,0

Borgo Vals. 50 1,81 61 2,21 32 1,16 6 0,21 15 0,54 8 0,29 1 0,03

Carzano 1 0,38 1 0,38 4 1,54 1 0,38 0 0,0 0 0,0 0 0,0

Castello Tesino 5 0,76 8 1,22 9 1,38 3 0,46 5 0,76 0 0,0 2 0,3

Castelnuovo 4 0,92 5 1,15 7 1,62 6 1,38 1 0,23 1 0,23 0 0,0

Cinte Tesino 1 0,5 7 3,51 0 0,0 4 2,01 0 0,0 0 0,0 1 0,5

Grigno 9 0,91 12 1,21 9 0,91 2 0,2 4 0,4 3 0,3 0 0,0

Ivano Fracena 1 0,7 1 0,7 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 0,7

Novaledo 5 1,47 4 1,17 8 2,35 3 0,88 7 2,05 2 0,58 0 0,0

Ospedaletto 6 1,64 6 1,64 0 0,0 2 0,54 1 0,27 1 0,27 0 0,0

Pieve Tesino 7 1,97 9 2,54 4 1,12 1 0,28 2 0,56 1 0,28 0 0,0

Roncegno Terme 16 1,49 9 0,83 16 1,49 4 0,37 7 0,65 0 0,0 4 0,37

Ronchi Valsugana 0 0,0 6 3,48 3 1,74 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0

Samone 4 1,6 6 2,4 3 1,2 1 0,4 1 0,4 0 0,0 1 0,4

Scurelle 4 0,64 13 2,08 4 0,64 3 0,48 7 1,12 1 0,16 1 0,16

Spera 4 1,45 9 3,27 2 0,72 2 0,72 1 0,36 3 1,09 0 0,0

Strigno 6 1,02 4 0,68 6 1,02 2 0,34 2 0,34 2 0,34 1 0,17

Telve 14 1,5 11 1,18 15 1,61 2 0,21 3 0,32 2 0,21 1 0,1

Telve di Sopra 2 0,72 4 1,44 6 2,17 1 0,36 1 0,36 2 0,72 0 0,0

Torcegno 3 1,01 2 0,67 4 1,34 1 0,33 1 0,33 0 0,0 0 0,0

Villa Agnedo 7 1,72 0 0,0 7 1,72 5 1,23 0 0,0 2 0,49 0 0,0

Elezioni europee – Comuni C3 Bassa Valsugana

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Giugno 200916 L A F I N E S T R A

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17 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

le oltre 110 versioni esistenti. La direttiva adottata dal Parlamento stabilisce che le patenti dovranno avere la forma di una carta di credito e potranno essere dotate di un microchip. Fissa anche dei limiti d’età per l’abilitazione alla guida dei diversi veicoli e prevede misure per contrastare il “turismo delle patenti”. Direttiva adottata dal PE il 14.12.2006 - Applicabile dal 19.1.2013.

In sintesi. L’ulteriore apertura del mercato unico è stato uno dei temi chiave della scorsa legisla-tura. Il Parlamento ha adottato testi legislativi riguardo ai mercati dell’elettricità e del gas, al settore postale, nonché una direttiva ge-nerale sulla libera prestazione dei servizi. I deputati hanno approvato nuove norme sui giocattoli e sulle etichette dei prodotti alimentari, e chiesto insistentemente un nuovo regolamento sull’indicazione del-l’origine dei prodotti importati e la tutela del settore tessile.

Liberaprestazione dei serviziLa direttiva “servizi”

rimuove gli ostacoli alla libera prestazione dei servizi nell’UE e alla libertà di stabilimento delle imprese fornitrici di servizi in un altro Stato membro. Ciò riguarda sia servizi alle imprese sia ai con-sumatori: dalla consulenza legale e fi scale, alle agenzie immobiliari, passando dal turismo e dai parchi divertimento. Alcuni settori restano però esclusi, come i servizi sanitari e sociali, i trasporti, i servizi audio-visivi, i giochi d’azzardo e servizi forniti da notai e uffi ciali giudiziari. Il testo finale, come voluto dal Parlamento, rifl ette un equilibrio tra la concorrenza e la protezione sociale. Direttiva adottata dal PE il

Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura

Parlamento europeo: cinque anni di attività

17 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Auto meno inquinantiIl Parlamento ha approvato il rego-

lamento che definisce norme armonizzate sulla costruzione degli autoveicoli al fi ne di garan-tire il funzionamento del mercato interno e fornire, al tempo stesso, elevati livelli di protezione del-l’ambiente riguardo alle emissioni nell’atmosfera. Ad esempio, fi ssa norme sulla conformità in condi-zioni d’uso, la durata dei disposi-tivi antinquinamento e la misura-zione del consumo di carburante. Il nuovo standard Euro 5, che taglia ulteriormente le emissioni, si applicherà dal settembre 2009 ma, come richiesto dai deputati, sono già defi niti i requisiti della norma Euro 6 valevole dal 2014. Regolamento adottato dal PE il 13.12.2006.

In sintesi. Maggiore sicurezza degli scali e degli aerei, raffor-zamento dei diritti e della tutela dei passeggeri, anche disabili, liberalizzazione delle tratte fer-roviarie internazionali e norme comuni sull’accesso al mercato del trasporto internazionale di merci su strada e ai servizi di trasporto effettuati con autobus. È questo il risultato di una serie di provvedimenti presi dal Parla-mento in materia di trasporti, che comprendono misure per rendere più sicure le strade e garantire meno danni ai pedoni vittime di incidenti. È stato anche istituito un modello europeo di patente.

Patente europeaLe patenti di guida rilasciate a partire

dal 2013 si baseranno su un modello comune che sostituisce

15.11.2006. Termine per la traspo-sizione: 28.12.2009.

In sintesi. Il Parlamento è coinvol-to nella defi nizione della normativa europea sui mercati fi nanziari. Ha adottato direttive sull’adeguatezza patrimoniale degli enti creditizi, sull’indipendenza dei revisori contabili, sulle fusioni bancarie, sull’aumento delle garanzie sui depositi e sui pagamenti transfron-talieri. A seguito della crisi dei subprime, ha adottato regolamenti sulle agenzie di rating e sulle as-sicurazioni volti a migliorare la supervisione dei mercati fi nanziari e la fi ducia dei risparmiatori. Ha inoltre chiesto l’emissione di ban-conote da 1 e 2 euro.

Evitarefuture crisiAlla luce della crisi economica e fi nan-

ziaria generata dai titoli subprime, il Parlamento ha adottato una pacchetto di misure per evitare che una tale situazione si possa ripresentare. Un primo regola-mento introduce un quadro co-mune per migliorare l’integrità, la trasparenza, la responsabilità, la governance e l’affi dabilità delle attività di rating del credito. Per poter operare nell’UE, tutte le agenzie dovranno essere regi-strate e rispettare norme per pre-venire confl itti d’interesse. Un altro regolamento - Solvency II - fi ssa le condizioni cui le imprese devono conformarsi per ottenere l’autoriz-zazione a svolgere l’attività nell’UE e rafforza le disposizioni sulla vigilanza. Un terzo regolamento è volto a migliorare la trasparenza e la supervisione sul sistema fi nan-ziario, aggiornare le norme sulle grandi esposizioni fi nanziarie e introdurre l’obbligo per i promotori di mantenere un interesse reale

In queste pagine pubblichiamo alcuni degli ar-gomenti trattati dai testi legislativi adottati dal Parlamento europeo durante la scorsa legislatura 2004-2009 suddivisi per grandi temi...

In sintesi. Norme rigorose sulle sostanze chimiche pericolose, obiettivi in materia di riciclaggio e riuso dei rifi uti, protezione delle acque sotterranee e di superfi cie, raccolta delle batterie usate e uso sostenibile dei pesticidi, assieme a una direttiva sui reati ambientali gravi da considerare penalmente rilevanti in tutta l’UE.

Ridurrei rifiutiAllo scopo di proteg-gere l’ambiente e la

salute umana, una direttiva fi ssa misure per ridurre la produzione di rifiuti, anche incentivando l’eco-design, e impone il ricorso a regimi di raccolta differenziata entro il 2015 per aumentare di almeno il 50% il riutilizzo e il riciclaggio nel 2020. Prevede poi la definizione di programmi di gestione e prevenzione dei rifi uti e norme in materia di autorizza-zioni, responsabilità, sanzioni e ispezione degli impianti.Direttiva adottata dal PE il 17.06.2008. Termine per la tra-sposizione 12.12.2010.

In sintesi. Il pacchetto climatico adottato dal Parlamento europeo nel dicembre 2008 agevolerà il raggiungimento dell’obiettivo generale di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, migliorare del 20% l’effi cienza energetica e portare al 20% la quota di energia rinnovabili sul consumo totale, nel 2020. I depu-tati hanno anche fi ssato ambiziosi obiettivi in materia di emissioni di CO2 da parte delle automobili. Con altre decisioni il Parlamento ha stabilito le norme di qualità di carburanti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

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Giugno 200918 L A F I N E S T R A

Lotta al cancroIl Parlamento ha sol-lecitato l’adozione di

provvedimenti, anche di natura finanziaria, per accrescere la prevenzione e la diagnosi pre-coce del cancro, che miete un milione di vittime l’anno. Per ridurre il tasso di mortalità delle donne a causa del tumore al seno, ha insistito sulla neces-sità di promuovere lo screening mammografico e ha chiesto lo sviluppo della ricerca in mate-ria di prevenzione, di terapie con scarsi effetti collaterali e di esami del sangue (biomarker). Risoluzione sul cancro adottata dal PE il 9.04.2008. Risoluzione sul tumore al seno adottata dal PE il 25.10.2006.

In sintesi. Condizioni minime di occupazione per i lavoratori interinali, mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali per agevolare la mobilità dei lavora-tori e legislazione sociale per gli autotrasportatori e nella direttiva “servizi”, sono alcuni dei temi affrontati dal Parlamento durante la scorsa legislatura nel campo degli affari sociali. Le posizioni inconciliabili di Parlamento e Consiglio non hanno permesso di aggiornare le norme sull’orario di lavoro. I deputati hanno anche chiesto una strategia di integra-zione dei rom in Europa.

Qualifiche professionaliCon lo scopo di age-volare i professio-

nisti, come medici e architetti, a lavorare in un altro Stato membro, una direttiva adottata dal Parlamento dispone il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali ottenute nell’UE. L’accesso a una professione regolamentata sarà subordi-nato alle stesse condizioni dei cittadini del paese ospitante, il quale ha il compito di controllare l’equivalenza delle qualifiche. Le professioni legate all’eser-cizio di pubblici poteri, come quella di notaio, sono escluse dal campo d’applicazione della direttiva. Direttiva adottata dal PE l’11.05.2005. Applicabile dal 20.10.2007.

In sintesi. Durante la scorsa legisla-tura il Parlamento europeo ha adot-tato delle norme che stabiliscono i principi di base della politica UE in materia di rimpatri degli immigrati illegali, prevedendo anche delle sal-vaguardie. Al contempo ha perorato l’apertura di canali di immigrazione legale, inclusa la “carta blu” per quelli altamente qualificati, e ha adottato una direttiva che prevede sanzioni, anche penali, per i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari. I deputati hanno anche dato il loro accordo all’ingresso di nove nuovi Stati membri nell’area europea di libera circolazione delle persone (Schengen).

Sanzioni,anche penaliIl Parlamento ha ap-provato una direttiva che introduce sanzioni

contro i datori di lavoro che impie-gano immigrati irregolari nell’UE. Queste includono il pagamento di multe e dei costi di rimpatrio, dei salari e dei contributi previdenziali arretrati, nonché l’esclusione, fino a cinque anni, da sovvenzioni o aiuti statali e europei e dalla partecipazione ad appalti pubblici. La direttiva prevede anche l’appli-cazione di sanzioni penali nei casi più gravi, come la reiterazione del reato, lo sfruttamento e l’impiego di minori. Potrà essere esonerato da tali sanzioni chi assume a fini privati. Gli Stati membri dovranno poi mettere a disposizione mecca-nismi per agevolare le denunce, concedendo anche permessi di soggiorno temporanei, e garanti-re adeguate ispezioni sui luoghi di lavoro più a rischio. Direttiva adottata dal PE il 19.1.2009. Ap-plicabile dal 2011.

In sintesi. Il Parlamento ha dato il suo appoggio alle misure per com-battere contro il terrorismo e miglio-rare la sicurezza. Al contempo ha insistito per far sì che la legislazione assicurasse il rispetto dei valori de-mocratici. I deputati hanno criticato l’attività della CIA in Europa e un accordo sullo scambio di dati per-sonali con paesi terzi. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha adottato dei testi legislativi sulla sicurezza dell’aviazione civile, sui passaporti biometrici, sulla conservazione dei dati delle telecomunicazioni, sul

possesso di armi e sul riciclaggio di denaro sporco.

Aeroportie voli più sicuriPer proteggere i pas-seggeri e i beni da

attacchi terroristici, Il Parlamento ha adottato un regolamento che stabilisce delle norme comuni volte a garantire la sicurezza di aeropor-ti, velivoli e passeggeri. Prevede una serie di controlli e misure sui viaggiatori e i loro bagagli, nonché la formazione del personale. Vi è anche la possibilità di imbarcare “sceriffi del cielo”, ma solo se que-sti sono adeguatamente formati e selezionati. Sanzioni saranno inflitte agli operatori inadempienti, accertabili da ispezioni a sorpresa. Regolamento adottato dal PE l’11.03.2008. Applicabile dal 29 aprile 2010.

In sintesi. Durante la scorsa legi-slatura il Parlamento si è adoperato affinché i programmi legati all’istru-zione disponessero di più fondi e ha adottato norme per agevolare il riconoscimento e la comparabilità dei titoli di studio. Ha anche sot-tolineato l’importanza dello sport per la società, in particolare nella lotta all’obesità, e ha fornito il suo sostegno al cinema europeo. Oltre ad adottare la nuova direttiva sui servizi audiovisivi, nel 2008 ha ce-lebrato l’Anno europeo del dialogo interculturale ospitando personalità di rilievo.

ServiziaudiovisiviIl Parlamento ha appro-vato la nuova direttiva

sulle attività televisive (incluse web-TV e TV on-demand) che prevede tra i suoi obiettivi la promozione dei programmi europei. Nel sancire la libertà di ricezione e trasmissione dei servizi televisivi, esclusi quelli pornografici e razzisti, la direttiva chiede anche di garantire il libero accesso a eventi di rilevanza nazio-nale (come gare sportive o concer-ti). Particolare attenzione è rivolta ai minori, ai prodotti dannosi per la salute, ai notiziari e ai programmi religiosi. Sono poi attualizzate le norme su interruzioni pubblicitarie, televendite sponsoring e “product placement”. Direttiva adottata dal PE il 29.11.2007. Applicabile dal 19.12. 2009.

Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura

negli investimenti che propongo-no ai clienti. Rating: regolamento adottato dal PE il 23.04.2009. As-sicurazioni: regolamento adottato dal PE il 22.04.2009. Banche ed enti creditizi: regolamento adottato dal PE il 6.05.2009.

In sintesi. Tariffe roaming meno care nell’UE per comunicazioni vocali, SMS e navigazione Inter-net, chiara indicazione dei prezzi e delle tasse sui biglietti aerei e più agevoli crediti al consumo transfrontalieri. Sono queste alcune delle più rilevanti deci-sioni prese dal Parlamento negli ultimi cinque anni in materia di difesa dei consumatori, assieme alla definizione di nuovi diritti per i passeggeri di treni e aerei e nuove regole sulla pubblicità televisiva.

Pubblicità in televisioneI l Par lamento ha aggiornato la legi-

slazione sulle pubblicità in te-levisione introducendo nuove e più rigorose norme per gli spot indirizzati ai bambini e il product placement. Pubblicità e televendite non potranno ec-cedere 12 minuti l’ora, mentre film e notiziari potranno essere interrotti soltanto una volta per ogni periodo programmato di almeno trenta minuti. Lo stesso vale per i programmi per bam-bini, se durano più di 30 minuti. L’inserimento di prodotti sarà ammesso solo per film, serie e programmi sportivi o di intrat-tenimento, ma non in quelli per bambini. Regolamento adottato dal PE il 29.11.2007. Applicabile dal 19.12.2009

In sintesi. Riconoscimento delle qualifiche professionali nel set-tore sanitario, migliore qualità dell’aria e delle acque di balnea-zione, medicinali più sicuri per i bambini e bando del mercurio. Sono questi alcuni esempi di leggi adottate dal Parlamento ne-gli ultimi cinque anni. Ha anche deliberato sul finanziamento di progetti in materia di salute nel quadro del Programma quadro di ricerca 2007-2013.

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19 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Giugno 200920 L A F I N E S T R A

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21 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

In sintesi. Condividendo le com-petenze di bilancio con il Con-siglio dei ministri UE, il Parla-mento europeo ha lasciato la sua impronta sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2007-2013 e su ogni bilancio annuale. Le priorità politiche del Parla-mento si riflettono negli stan-ziamenti previsti per i diversi programmi.

4 mld perinfrastrutture energeticheI gasdotti che col-

legano l’Italia con la Grecia e l’Algeria, il cavo elettrico sotto-marino tra la Sicilia e Calabria, l’interconnessione con Malta e l’impianto di stoccaggio di CO2 di Porto Tolle, sono alcuni dei 43 progetti che, assieme al Nabucco, usufruiranno dei 3,98 miliardi di euro stanziati dall’UE per le infrastrutture energetiche nell’ambito del piano di ripresa economica. Il Parlamento ha adottato il regolamento che definisce i criteri del cofinanzia-mento UE e l’elenco dei progetti sostenuti. Regolamento adotta-to dal PE il 6.05.2009.

In sintesi. In materia di politica estera il Parlamento europeo si è concentrato soprattutto sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, illustrate anche dal-l’assegnazione, ogni anno, del Premio Sacharov per la libertà di pensiero e dalla sua lotta a favore dell’abolizione della pena di morte. Medio oriente, Cina, Russia, Cuba, Birmania, Pakistan, Birmania e il centro di detenzione di Guantanamo hanno attirato l’attenzione dei

deputati, i quali hanno anche perorato un aumento dei fondi comunitari destinati alle azioni esterne dell’UE.

Caso BattistiIl Parlamento con-f ida che i l r iesa-me della decisione sull’estradizione di

Cesare Battisti terrà conto del la sentenza emessa in Italia nel pieno rispetto dei principi di legalità. Rileva poi che l’attribuzione dello status di rifugiato deve basarsi sui principi internazionali e che il rifiuto dell’estradizione, moti-vata da insufficienti garanzie dei detenuti in Italia, manifesta sfiducia nei confronti dell’UE che, con i suoi Stati membri, è invece fondata sul rispetto dei diritti fondamentali. Ri-soluzione adottata dal PE il 5.02.2009

In sintesi. Durante la scorsa legislatura il Parlamento ha approvato la nuova Commis-sione europea e l’ampliamento dell’UE alla Romania e alla Bulgaria, dando anche il via libera all’avvio dei negoziati di adesione con la Turchia e la Croazia. Nella prima metà del mandato, le riforme istituzio-nali hanno avuto un posto di ri-lievo: i deputati hanno dato un ampio sostegno alla proposta di Costituzione e, in seguito, al trattato di Lisbona.

Dibattiti sull’al-largamentoL’Aula ha dibattuto in diverse occasioni

dello stato di preparazione dei paesi candidati all’UE e ha dato il via libera all’avvio dei

negoziati con la Turchia e con la Croazia. I deputati hanno anche sostenuto la richiesta della Macedonia di candidarsi all’adesione, anche se i nego-ziati non sono ancora incomin-ciati. In diverse risoluzioni sul processo di allargamento, il Parlamento ha chiesto di tene-re conto sia della preparazione dei candidati sia della capacità di assorbimento dell’UE. I de-putati hanno anche rilevato più volte che non è possibile pro-cedere a ulteriori ampliamenti finché resta in vigore il trattato di Nizza. Risoluzione sui nego-ziati con la Turchia adottata dal PE il 28.09.2005. Risoluzione sull’ampliamento adottata dal PE il 10.07.2008.

In sintesi. In materia agricola il Parlamento è solo consultato, ma non ha rinunciato a esercita-re la sua influenza sulla riforma globale della PAC e sull’ag-giornamento delle norme per vino, ortofrutta, zucchero e prodotti biologici. Ha invece legiferato a pieno titolo sul qua-dro relativo all’autorizzazione e alla vendita dei pesticidi e dei mangimi animali. Ha anche chiesto un maggiore sostegno per gli allevatori di ovicaprini, gli apicoltori, gli avicoltori, i giovani agricoltori e, più in generale, per l’agricoltura di montagna.

Agricoltura di montagnaUna strategia UE in teg ra ta pe r l a

montagna che garantisca i servizi di interesse generale e valorizzi il ruolo multifunzio-nale dell’agricoltura. È quanto ha sollecitato il Parlamento,

chiedendo un maggiore so-stegno ai giovani agricoltori, all’industria lattierocasearia, agli allevatori, ai prodotti ti-pici di alta qualità (DOP e IGP) e alle razze autoctone. Relazione approvata dal PE il 23.09.2008.

In sintesi. Nel corso della scorsa legislatura il Parlamento ha le-giferato per garantire etichette chiare e veritiere per i prodotti alimentari e le bevande alcoli-che, e ha adottato nuove norme per additivi, aromi e enzimi utilizzati nei cibi. È stato poi consultato sull’etichettatura di DOP, IGP e prodotti biologici e ha detto la sua sulle riforme dei mercati del vino e dell’or-tofrutta. Ha anche chiesto una strategia europea contro l’au-mento dei prezzi alimentari e contro l’obesità e ha chiesto di vietare la clonazione di animali destinati all’alimentazione.

Control’obesitàEt ichet te chiare, educazione alimen-

tare e maggiore consumo di ortofrutta e più sport. È questa la ricetta del Parlamento per contrastare il sovrappeso e l’obesità nell’UE. Occorre poi riformulare alcuni prodotti per renderli più sani e svilupparne di nuovi, limitare le pubblicità di alimenti nei programmi per bambini, eliminare le merendi-ne dai distributori nelle scuole, migliorare i menù delle mense scolast iche e promuovere ricerca e prevenzione, anche sui rischi delle diete fai da te. Relazione adottata dal PE il 25.9.2008.

Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura21 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

(fonte: Parlamento europeo)

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Giugno 200922 L A F I N E S T R A

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23 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Di seguito pubblichiamo una sintesi delle principali tematiche che i deputati europei dovranno affrontare nella prossima legislatura. In molti casi si tratta di dossier legislativi iniziati durante la scorsa legislatura e che dovranno essere ultimati dal nuovo Parlamento.

23 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

una direttiva volta ad attualiz-zare, semplificare e rafforzare le norme vigenti relative alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti di decine di migliaia di industrie nell’UE: da quelle chimiche e metallurgiche, alle cartiere, alle concerie, agli impianti di combustione e di gestione dei rifiuti e ai grandi allevamenti. I deputati sono favorevoli alla fissazione di limiti più stringen-ti, ma chiedono anche una mag-giore flessibilità. Prima lettura del PE: 10.03.2009. Votazione finale: prossima legislatura.

Sistema di scambio delle emis-sioni di gas a effetto serra (ETS).La definizione di nuovi obiet-tivi in materia di emissioni di CO2, per paese e per settore, sarà all’ordine del giorno del nuovo Parlamento, una volta trovato un accordo mondiale sul regime post-Kyoto (2012). I deputati saranno inoltre coin-volti nella definizione delle misure legislative e finanziarie relative alle azioni per ridurre le emissioni di CO2 e incenti-vare i paesi in via di sviluppo a seguire questa strada.

E f f i c i e n z a e n e r g e t i c a nell’edilizia. Dopo aver ap-provato la sua posizione in prima lettura, il Parlamento proseguirà l’esame della pro-posta volta a migliorare le pre-stazioni energetiche dei nuovi edifici. Dovrà anche approvare delle proposte sull’efficienza energetica delle costruzioni esistenti.

Stop all’impunità transfron-taliera degli automobilisti. Il Parlamento esaminerà in seconda lettura una proposta di

direttiva che istituisce un siste-ma di scambio di informazioni per agevolare il pagamento delle multe inflitte in uno Stato membro diverso da quello di residenza agli automobilisti che passano col rosso, guidano in stato di ebbrezza, non si al-lacciano la cintura e superano i limiti di velocità. Chiede di armonizzare i metodi di con-trollo, aumentare il numero dei controlli e valutare l’opportuni-tà di equiparare l’importo delle multe in tutta l’UE. Prima let-tura del PE: 17.12.2008 .

Più diritti per chi viaggia in autobus e traghetto. Il Par-lamento dovrà pronunciarsi in seconda lettura su due re-golamenti che stabiliscono un quadro comunitario riguardo ai diritti dei passeggeri di au-tobus nel trasporto nazionale e internazionale e di coloro che viaggiano via mare e su vie navigabili interne nell’UE. Si tratta soprattutto di fissare gli obblighi dei vettori in caso di cancellazione o ritardo, come le condizioni e l’entità dei rimbor-si dei biglietti e degli indenniz-zi e le modalità di reclamo. Per i viaggi in autobus smarrimento o danneggiamento dei bagagli e decesso o lesioni dei passegge-ri. Sancisce i diritti dei disabili, incluso quello all’assistenza, e intende garantire l’informazio-ne dei passeggeri e la possibi-lità di reclamare. Prima lettura del PE: 23.04.2009.

Nuova direttiva sull’ Eurovi-gnetta. Il Parlamento voterà in seconda lettura la proposta di direttiva sull’Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi del-l’inquinamento atmosferico e

Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare

Gli impegni che attendono il nuovo Parlamento

I deputati eletti nel nuovo Parla-mento europeo dovranno appro-vare, ad esempio, una direttiva sul congedo maternità per conciliare meglio vita familiare e professio-nale. Dovranno anche legiferare sui diritti dei passeggeri di au-tobus e traghetti, sull’estensione dei diritti spettanti a interpreti ed esecutori di opere musicali e sul metodo per garantire il pagamento di multe stradali inflitte per infra-zioni gravi in uno Stato membro diverso da quello dell’immatri-colazione del veicolo. Ma anche sul mercato delle telecomunica-zioni, inclusi i diritti degli utenti di Internet, sul funzionamento dell’Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a coper-tura dei costi dell’inquinamento, e sul quadro comunitario volto a garantire il diritto di farsi curare in un paese UE diverso da quella di residenza.Ma il nuovo Parlamento dovrà anche affrontare la questione delle nomine nelle altre istitu-zioni, come quella del Presidente della Commissione e dell’intero collegio. Inoltre, legifererà nuo-vamente sui mercati finanziari (in particolare hedge fund e private equity), sulle remunerazioni dei top manager delle società quo-tate in borsa, sulla revisione del sistema di scambio di emissioni di CO2 per il periodo post-Kyoto, sulla qualità degli organi oggetto di donazione e sui prodotti farma-ceutici, sul finanziamento della sicurezza aerea, sull’immigra-zione legale e sul rafforzamento di Frontex.

Attività industrial i meno inquinanti. Il Parlamento si è pronunciato in prima lettura su

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Giugno 200924 L A F I N E S T R A Giugno 200924 L A F I N E S T R A

acustico e, eventualmente, del congestionamento. Nella sua prima lettura, il Parlamento propone di rafforzare alcune misure, ma senza imporre ec-cessivi oneri. Chiede di asseg-nare gli introiti delle tasse - cal-colate in base all’inquinamento indotto - ai progetti delle reti transeuropee, alla costruzi-one di aree di parcheggio e al miglioramento delle prestazioni ambientali dei veicoli. Prima lettura del PE: 11.03.2009.

Altre legislazioni attese. Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare pro-poste nel campo della mobilità urbana, in relazione all’impatto sui cambiamenti climatici, e si pronuncerà in seconda lettura sui sistemi di trasporto intelli-genti. Dovrà inoltre esaminare proposte legislative in merito allo spazio marittimo europeo e al finanziamento della sicu-rezza aerea. Sono attese anche nuove proposte riguardo al trasporto ferroviario.

Pacchetto Telecom. Le pro-poste relative alla revisione della legislazione sulle comu-nicazioni elettroniche tornerà in Aula. Si tratta di tre te-sti legislativi che aggiornano la normativa sui diritti degli utenti, sullo spettro radio, su una nuova autorità delle tele-comunicazioni, sulla separa-zione funzionale e sul quadro normativo per le reti di nuova generazione. Il Parlamento sarà impegnato nella procedura di conciliazione, visto che con il suo voto in Aula ha disatteso una proposta di compromesso sui diritti degli utenti di Inter-net. Voto in seconda lettura: 06.05.2009.

Carcere e multe salate per pirati e contraffattori. Il Par-lamento dovrà esaminare in seconda lettura la proposta di direttiva che prevede sanzio-ni penali - come reclusione e ammende pecuniarie - per i responsabili di atti di pirateria e contraffazione. Prima lettura del PE: 25.04.2007

Musica: tutela più estesa per in-terpreti ed esecutori. D’accordo

Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare

sulla proposta di estendere la protezione dei diritti sulle prestazioni di artisti, interpreti eD esecutori di opere musicali, pari attualmente a 50 anni, il Parlamento chiede però che la proroga giunga fino a 70 anni, anziché 95 come ipotizzato dalla Commissione. Chiede inoltre di valutare l’opportunità di procedere in modo analogo nel settore audiovisivo. L’esa-me della proposta proseguirà nel corso della prossima legi-slatura. Prima lettura del PE 23.04.2009.

Requisiti di capitale per gli is-tituti finanziari, supervisione e stipendi. A seguito di una serie di misure prese durante la legislatura appena terminata, soprattutto per proteggersi da future crisi, il Parlamento sarà chiamato a legiferare sulle condizioni da imporre a tutti gli istituti finanziari, inclusi hedge fund e private equity. Dovrà anche esaminare proposte volte a garantire una supervisione finanziaria transfrontaliera e continuare il dibattito sul sistema di remunerazione dei manager degli enti finanziari e delle società quotate in borsa.

Diritti degli utenti di Internet (pacchetto Telecom). In man-canza di una decisione prelim-inare dell’autorità giudiziaria non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle liber-tà fondamentali degli utenti di Internet. Riaffermando questo

principio, l’Aula ha emendato l’accordo raggiunto con il Con-siglio e, di conseguenza, l’in-tero pacchetto Telecom dovrà essere riesaminato dal comitato di conciliazione, nonostante in precedenza i deputati avessero confermato il compromesso sui diritti degli utenti e sul mercato delle telecomunicazioni. Voto in seconda lettura: 06.05.2009.

Compatibilità dei caricatori per telefoni cellulari. Una proposta volta a armonizzare le norme tecniche sui caricatori

dei cellulari sarà all’esame del Parlamento, per proteggere l’ambiente e facilitare la vita dei consumatori. Si tratta di evitare di dover comprare un caricatore nuovo ogni volta che si cambia d’apparecchio.

Etichette degli alimenti più chiare. Il Parlamento dovrà approvare una proposta volta ad attualizzare e migliorare le norme relative all’etichet-tatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti nei ristoranti e da altre società di catering. Proposta di regola-mento adottata dalla Com-missione il 30.1.2008. Prima lettura del PE prevista nella nuova legislatura.

Mobilità dei pazienti, cure sanitarie senza frontiere. Il Parlamento si pronuncerà su una proposta legislativa volta ad agevolare l’accesso alle cure sanitarie nell’UE. Lo scopo è di chiarire le condizioni per esercitare il diritto dei pa-zienti di ottenere prestazioni

mediche in uno Stato membro diverso da quello di residenza, e le modalità di rimborso di tali cure. Prima lettura del PE 23.04.2009.

Qualità degli organi per tra-pianti e prodotti farmaceutici. Il Parlamento dovrà esaminare una proposta della Commissio-ne che aggiorna le norme sulla qualità degli organi oggetto di donazione. Un’altra proposta in agenda riguarda l’informazione ai consumatori, la pubblicità sulle medicine, i farmaci ge-nerici e la contraffazione di medicinali.

Direttiva sull’orario di la-voro. Falliti i negoziati con il Consiglio per aggiornare la direttiva sull’orario di lavoro, la Commissione potrebbe pren-dere in considerazione l’idea di presentare una nuova proposta legislativa che riguardi la defi-nizione dei periodi di guardia. Quella attuale, infatti, non è compatibile con le sentenze della Corte di giustizia UE.

Congedo maternità e misure per conciliare vita familiare e professionale. Il Parlamento dovrà esaminare una direttiva volta a migliorare la conci-liazione della vita lavorativa con quella familiare. La com-missione parlamentare per le pari opportunità ha chiesto di portare fino a 20 le settimane di congedo maternità (contro le 14 attuali e le 18 proposte dalla Commissione), di cui sei da prendere obbligatoriamente dopo il parto e da remunerare al 100% dell’ultimo stipendio. Ha chiesto poi di prevedere un congedo paternità obbligatorio di due settimane.

Nuove norme sulla politica di asilo. Il Parlamento dovrà approvare una serie di proposte legislative volte a migliorare il sistema di asilo UE e i diritti di richiedere la protezione in-ternazionale. In prima lettura, ha proposto degli emendamenti alla proposta della Commis-sione che intendono rafforzare

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25 Giugno 2009 L A F I N E S T R A 25 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare

ulteriormente la tutela dei rifugiati e la solidarietà tra gli Stati membri affinché, in caso di sovraccarico delle domande, i richiedenti siano reindirizzati in un paese diverso da quello che ha concesso la protezione internazionale. Ha anche sug-gerito degli adeguamenti tecni-ci alla banca dati delle impronte digitali. Prima lettura del PE: 07.05.2009.

Verso una riforma del sistema di finanziamento dell’UE. I deputati saranno coinvolti nella riflessione su come riformare il sistema di finanziamento dell’UE. Durante questa leg-islatura, il Parlamento ha pro-posto di sostituire i contributi diretti degli Stati membri con un nuovo sistema basato su un’imposta già prelevata a livello nazionale da destinare al bilancio UE, «instaurando così un collegamento diretto tra l’Unione e i contribuenti europei». Ciò, però, non dovrà portare in nessun modo a un aggravio del carico fiscale sui cittadini. Relazione adottata dal PE il 29.3.2007.

Frontex e immigrazione le-gale. Il Parlamento sarà chia-mato a rafforzare Frontex,

l’agenzia europea per la ge-stione delle frontiere esterne, e ad esaminare proposte per la gestione dell’immigrazio-ne legale, come ad esempio l’immigrazione circolare per persone altamente qualificate o lo statuto dei lavoratori sta-gionali.

Terrorismo. Il Parlamento esaminerà delle misure supple-mentari per prevenire attacchi terroristici di diversa natura (nucleari, batteriologici o chi-mici) e per aggiornare le norme

volte ad assistere le vittime del terrorismo. Affronterà anche la questione della protezione dei dati nell’ambito della lotta al terrorismo.

Pedofilia. I deputati dovranno legiferare su una proposta legislativa volta ad armoniz-zare le norme in merito alle sanzioni per le aggressioni sessuali sui minori, incluse per i pedofili che agiscono al di fuori dell’UE.

Il nuovo quadro finanziario per il dopo 2013. Il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni in merito al futuro quadro finan-ziario che fisserà i limiti della spesa europea per i sette anni successivi al 2013 e l’allocazio-ne delle risorse per le diverse priorità politiche. Anche l’as-segno britannico sarà posto in discussione.

Nuova Commissione, mem-bri della BCE e Mediatore europeo. Il Parlamento sarà chiamato ad approvare la nuo-

va Commissione europea e la nomina dei membri della BCE. Dovrà anche eleggere il nuovo Mediatore europeo. Se entrerà in vigore il trattato di Lisbona, il Parlamento acquisirà maggiori poteri decisionali in campi quali gli affari interni, l’agricoltura e il bilancio, nonché per la nomi-na delle alte cariche europee.

Processo di adesione. L’esame del processo di adesione di Croazia e Turchia proseguirà anche durante la prossima legi-slatura, così come la domanda avanzata dalla Macedonia. Il Parlamento studierà anche la possibilità di allargamento del-l’UE ad altri paesi dei Balcani, come la Serbia, il Montenegro e il Kosovo.

Riforma della PAC per il 2013. Nella prossima legislatura il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni relative alla ulteriore riforma della Politica agricola comune, prevista per il 2013. I regolamenti sulle misure di mercato saranno rivisti e dovrà sciogliersi il nodo sul futuro delle quote latte.(fonte: Parlamento europeo)

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Giugno 200926 L A F I N E S T R A Giugno 200926 L A F I N E S T R A

Maggiore re-sponsabilità democraticaIl trattato at-

tribuirebbe all’UE un car-attere più marcatamente democratico, consentendo ai cittadini di far sentire maggiormente la loro voce e al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali di svolgere un ruolo più importante nel processo decisionale europeo.Con poche eccezioni, por-rebbe il Parlamento europeo su un piano di parità, come legislatore, con il Consi-glio (che rappresenta gli Stati membri), in settori nei quali, fi nora, ciò non è avvenuto, in particolare per quanto attiene alla politica agricola, alla giustizia e agli affari interni. Per quanto riguarda il bilancio, inol-tre, il Parlamento europeo potrà decidere anche sulla spesa agricola. I parlamenti nazionali acquisirebbero il diritto di opporsi a una proposta che, a loro giu-dizio, viola il principio di sussidiarietà, ossia nel caso in cui un risultato potrebbe essere raggiunto meglio attraverso un intervento nazionale anziché ricorren-do a una misura a livello europeo.Il Presidente della Com-missione sarebbe proposto dai capi di governo dell’UE sulla base dei risultati delle elezioni europee per poi essere eletto dal Parlamento europeo. La nomina del-l’Alto rappresentante del-

l’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza verreb-be anch’essa assoggettata al consenso del Parlamento. Più diritti e chiarezza per i cittadiniI diritti dei cittadini sareb-bero anch’essi rafforzati. Per esempio, il trattato renderebbe vincolante per l’UE la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, richiedendo in tal modo alle istituzioni europee di accertarsi che le loro azioni non violino i diritti civili, politici, economici o sociali dei cittadini.Il trattato introdurrebbe anche un nuovo diritto di iniziativa dei cittadini che consentirebbe ai gruppi in grado di raccogliere un mil-ione di fi rme di invitare la Commissione ad avanzare nuove proposte politiche, rafforzando in tal modo la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE.Infi ne, il trattato di Lisbona riaffermerebbe che i poteri

servizio europeo di azione esterna, migliorerebbero la coerenza e l’impatto del-l’azione dell’UE, all’interno e all’esterno dell’Unione.Il trattato accrescerebbe la capacità dell’Unione di agire nei settori politici del-la libertà, della sicurezza e della giustizia, quali la lotta al terrorismo o alla crimina-lità. Dovrebbe migliorare, inoltre, la sua capacità di adottare misure utili in set-tori quali la politica ener-getica, la protezione civile, il cambiamento climatico, i servizi di interesse genera-le, la ricerca, lo spazio, la coesione all’interno delle regioni e tra le regioni, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport e il turismo.

Maggiori poteri legislativi al Parlamento europeoIl trattato di Lisbona at-tribuirebbe al Parlamen-to europeo la funzione di co-legislatore, insieme al Consiglio, in una serie di nuovi settori. Alcuni di essi, attualmente gestiti esclu-sivamente dal Consiglio, rientrerebbero nell’ambito di applicazione della pro-cedura di codecisione, che diventerebbe la procedura ordinaria per la maggior parte degli atti legislativi. In altri casi, si tratterebbe di settori politici completa-mente nuovi per l’UE.

Politiche attuali dell’UE che diventano oggetto della procedura di co-

decisione (l’elenco non è esaustivo): visti; asilo (al-cuni aspetti, incluse le con-dizioni di accoglimento dei richiedenti); immigrazione legale (incluse le condizioni di ingresso e residenza); cooperazione giudiziaria in materia penale, cooper-azione di polizia, Eurojust e decisioni relative a Eu-ropol; norme minime in materia di sanzioni penali per gravi casi di criminalità transfrontaliera; disposi-zioni finanziarie comuni; misure necessarie per l’uso dell’euro; fondi strutturali; agricoltura e pesca.

Nuovi settori politici che saranno introdotti dal trattato di Lisbona e soggetti a codecisione (l’elenco non è esaustivo): energia (il mercato interno dell’energia è già soggetto a codecisione); controlli alle frontiere; sport; servi-zi di interesse economico generale; protezione dei dati personali; immigra-zione (lotta alla tratta di esseri umani e promozione dell’integrazione); diritti europei di proprietà intel-lettuale; sanità pubblica: misure che stabiliscono standard elevati (ma non l’armonizzazione); politica spaziale; attuazione dello spazio di ricerca europeo; turismo.

Parere del Parlamento sul trattato di Lisbona: invito agli Stati membri a ratifi carloLa relazione di iniziativa sul trattato di Lisbona, elaborata congiuntamente da Richard Corbett (PSE, Regno Unito) e da Íñigo Méndez de Vigo (PPE/DE, Spagna) è stata approvata dal Parlamento europeo con 525 voti a favore, 115 contrari e 29 astensioni il 20 febbraio 2008.

Focus. Ecco cosa cambierà qualora gli Stati membri dovessero ratifi care il “nuovo” trattato

PRIMO PIANO

Con il trattato di Lisbonapiù poteri al Parlamento europeo

Qualora gli Stati membri dovessero ratifi care il trattato di Lisbona, si avrebbero il quadro e gli strumenti giuridici necessari per far fronte alle sfi de più urgenti per l’Europa e per rispondere alle domande dei cittadini. Inoltre, l’attribuzione al Parlamento eletto a suffragio diretto di maggiori poteri sul processo decisionale dell’UE, in settori quali gli affari interni, l’agricoltura e il bilancio, renderebbe l’Unione più responsabile da un punto di vista democratico.

dell’UE sono conferiti a quest’ultima dagli Stati membri e che tali preroga-tive devono rispettare le identità nazionali.

Maggiore effi cienzaIl trattato intende miglio-rare l’effi cienza del proc-esso decisionale dell’UE. Il maggiore ricorso al voto a maggioranza qualifi cata, in sostituzione del voto all’unanimità, favorirebbe gli accordi in seno al Con-siglio dei ministri. Il nuovo presidente del Consiglio europeo e l’Alto rappresen-tante per la politica estera, con il sostegno di un nuovo

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Giugno 200928 L A F I N E S T R A

In uno Stato democrati-co che si rispetti, il mi-nimo che si chiede è di avere un’opposizione,

altrimenti non vi è democra-zia. In Italia l’assenza della sinistra sta creando il vuoto di una valida opposizione. È rimasto solo Di Pietro con l’Italia dei Valori. La sinistra, quella classica, al di là dei discorsi salottieri in TV, ha tradito i suoi elettori, dopo decenni di lotta, la si

è scoperta imborghesita, difatti, una volta al governo, non ha saputo mantenere e dare valore ai suoi simpa-tizzanti. Un vero tradimento elettorale.È successo di tutto: la per-dita dei posti di lavoro, la gente non riesce ad arrivare alla fi ne del mese, il popolo è subissato di mutui, vi è un’alta percezione del-l’assenza della legalità con l’evidente assuefazione alla problematica della crimina-lità, è venuto meno il rispetto

dei lavoratori ai quali sono stati calpestati i loro diritti, si è perso il contatto con i giovani che si disperdono negli Happy hour tra fi umi di birra, si regalano soldi alle banche, alla grande industria, parcheggi che diventano una nuova tassa, si oscurano canali televisivi e si obbliga ad acquistare il decoder, sulle prime pagine e nei salotti la discussione è sulle veline e tradimenti. Allora, cosa succede? Nulla! Il vuoto: non ci sono più interlocutori, se non per le chiacchiere di circostanza e solo per potere affermare domani: io c’ero, avevo detto.

Bisogna dare una nuova espressione alla politica, sa-pere prendere delle posizioni e non lasciarsi agli ambigui voti di astensione. I parla-mentari possono e devono presentare proposte di legge, cosa ci fanno in quei salotti con i bla bla bla, se poi non hanno nulla da dire circa il proprio operato?Sì, Berlusconi fi nirà, di que-sto non ci sono dubbi, fi no a prova contraria non abbiamo testimonianze di eternità. Finirà nel momento stesso che vi sarà una seria oppo-sizione, un vero leader, un personaggio “pulito”, senza gli intrecci degli interessi del potere.

Il Paese ha la necessità di una politica trasparente: l’elettore, i giovani, amano la chiarezza. Nel panorama politico tutti reclamano la modernità dello Stato con ri-forme. Allora cosa si aspetta a realizzare una Assemblea Costituente? E ciò deve avvenire, avendo un proprio ruolo autonomo, a prescin-dere della durata o meno del governo in carica.È assolutamente fondamen-tale che l’Etica e la Morale abbiano valore prioritario, sia per la classe politica che per l’intero Paese per ridare vigore agli ideali, ai valori della democrazia, della libertà.

L'opinione. Il Paese ha la necessità di una politica trasparente

Nel grande vuoto della democrazia...

di Michele Luongo

È assolutamente fondamentale che l’Etica e la Morale abbiano valore prioritario, sia per la classe politica che per l’intero Paese per ridare vigore agli ideali, ai valori della democrazia, della libertà...

PRIMO PIANO

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29 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

La televisione re-sta il principale mezzo utilizzato dagli italiani per

formarsi un’opinione sull’of-ferta politica, solo un quarto degli elettori si è affi dato ai giornali, uno su dieci per informarsi ha letto il mate-riale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.), mentre Internet rappresenta la fonte di informazione per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale, eccetto che tra i giovani.Secondo un’indagine del Censis, durante la campagna elettorale per le elezioni eu-ropee il 69,3% degli elettori si è informato attraverso le notizie e i commenti tra-smessi dai telegiornali per scegliere chi votare. I Tg restano il principale mezzo

per orientare il voto soprat-tutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%). Al secondo posto, ancora la Tv, con i programmi giorna-listici di approfondimento («Porta a porta», «Matrix», ecc.), a cui si è affi dato il 30,6% degli elettori. Si tratta soprattutto delle persone più istruite (il dato sale, in que-sto caso, al 37%) e residenti nelle grandi città, con più di 100 mila abitanti (con quote che oscillano tra il 36% e il 40%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo format televisivo (il 22,3% nella classe d’età 18-29 anni).Al terzo posto si colloca la carta stampata: i giornali sono stati determinanti per il

25,4% degli elettori (il 34% tra i più istruiti, e il dato sale ad oltre un terzo degli elet-tori al Nordest e nelle grandi città, e raggiunge il 35% tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti).I canali Tv «all news» sono stati seguiti dal 6,6% de-gli italiani prossimi al voto (soprattutto maschi, 9,3%, e più istruiti, 10,2%). Più di quanti si sono informati attraverso i programmi della radio (il 5,5%), il cui ascolto è apprezzato soprattutto da artigiani e commercianti, liberi professionisti e lavora-tori autonomi (12,1%).I rapporti non mediati, come il confronto con familiari e amici, resta fondamentale per il 19% degli elettori, in particolare per i più giovani (18-29 anni: 26%), residenti

nel Mezzogiorno (22,2%) e nei centri urbani minori (città con 10.000-30.000 abitanti: 22,5%). Il materiale di pro-paganda dei partiti (volan-tini, manifesti, ecc.) è stato utilizzato dal 10,9% degli elettori, con una punta di at-tenzione al Nordest (17,4%). La partecipazione diretta alle manifestazioni pubbliche dei partiti rappresenta invece un canale preferenziale per una quota residuale di elettori (il 2,2%), che diminuisce ulte-riormente tra i più giovani (18-29 anni: 0,7%).

Internet non sfonda nella comunicazione politica. Du-rante la campagna elettorale, per formarsi un’opinione solo il 2,3% degli italiani maggiorenni si è collegato ai siti web dei partiti per ac-quisire informazioni, e solo il 2,1% ha visitato blog, forum di discussione, gruppi di Fa-cebook, ecc. Il dato aumenta solo tra gli studenti: il 7,5% si è collegato ai siti Internet dei partiti e il 5,9% ha navigato su altri siti web in cui si parla di politica.(Fonte: Censis)

Elezioni 2009. Ecco come si sono informati gli italiani secondo il Censis

I Tg determinanti per orientare il voto...Due terzi degli elettori si sono informati attraverso i Tg, il 30% ha seguito i programmi giornalistici di approfondimento in Tv, il 25% si è affi dato alla carta stampata. E Internet resta al palo.

PRIMO PIANO

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Giugno 200930 L A F I N E S T R A

Il presidente Lorenzo Dellai il 14 giugno scor-so ha aperto, nella sede della Provincia auto-

noma di Trento, in piazza Dante, il secondo incontro con le parti economiche e sociali per il monitoraggio della manovra anticrisi, de-dicato al rafforzamento pa-trimoniale e fi nanziario delle imprese. Dalla relazione di Sandro Trento dell’Università di Trento emerge un quadro della situazione trentina mi-gliore di quello del resto del Paese. Si cominciano inoltre a vedere i primi effetti positivi della manovra anticrisi. «Questi incontri dovrebbero avere cadenza mensile – ha spiegato Dellai in apertura del lavori - e intendiamo dare loro una duplice valenza: da un lato valutare gli effetti delle nostre politiche, dall’altro però guardare oltre la natura emergenziale del Piano, per esaminare le prospettive di medio-lungo termine, con l’obiettivo di accrescere l’effi -cacia delle politiche pubbliche e la competitività della piatta-forma economica territoriale nel suo complesso».È stata la volta quindi del segretario generale della Pro-vincia Ivano Dalmonego,

che ha brevemente ricordato le principali azioni poste in essere dall’amministrazione in favore delle imprese, a partire dall’ottobre 2008, azioni concertate all’interno di un tavolo al quale sedevano i rappresentanti delle imprese (piccole e medio-grandi) e dei Confi di. Anche qui, non solo misure di breve periodo, necessarie al fi ne di garantire alle imprese la necessaria provvista finanziaria, ma anche di lungo periodo, volte a rafforzare il profi lo fi nanzia-

rio delle imprese stesse.La prima relazione è stata affi data al professor Sandro Trento, dell’Università degli studi di Trento, che ha pro-posto un aggiornamento sulla situazione congiunturale.«Il Fondo monetario sta rive-dendo al rialzo le sue stime per il 2010 – ha detto Trento – con una crescita mondiale del 2,4%, trainata dalla Cina e da altri paesi avanzati. La Banca mondiale prevede però un peggioramento per il 2009, con una contrazione

del 3%, contro l’1,75 stimano dal Fmi. L’area dell’euro, secondo la Commissione Ue, dovrebbe subire nel 2009 una contrazione del 4%. Per l’Ita-lia è previsto un -4,4%. La disoccupazione è stimata del 9,4% in Italia nel 2010 (media europea: 11,5), con un +1,5 rispetto all’anno in corso, un dato molto signifi cativo. Ed ancora: il pil mondiale nel primo trimestre 2009 è diminuito del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 6 rispetto allo stesso periodo

2008. Le esportazioni italiane, per effetto della crisi, sono calate del 21%. La spesa delle famiglie, sempre in Italia, è calata del 2,8%. Germania e Italia sembrano essere i paesi più colpiti dalla crisi, ma vi sono anche alcuni timidi segnali di ripresa. In aprile è migliorata la fiducia dei consumatori e delle imprese, ci sono segnali positivi dal mercato dell’auto, dal traffi -co postale e autostradale. In Trentino vi sono andamenti contrastanti: il primo seme-

ECONOMIA

«La provincia di Trento va dunque molto meno male dell’Italia; vi sono inoltre segnali che alcune parti della manovra starebbero già producendo i loro effetti». Lo ha detto il professor Sandro Trento, dell’Università degli studi di Trento, aprendo l’incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali tenutosi il 14 giugno scorso nella sede della Provincia autonoma di Trento.

Trento. Nella sede della PAT incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali

Crisi economicia: il Trentino sembraandare meglio del resto d'Italia

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31 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

stre 2009 potrebbe essere considerato il punto più basso della crisi. Si cominciano a vedere gli effetti della mano-vra anticongiunturale, anche se nel primo trimestre 2009 si registra una caduta delle esportazioni del 20%, nonché una caduta del fatturato e del-la produzione manifatturiera. Ed ancora: c’è una riduzione dell’avviamento al lavoro in tutti i settori anche se la situazione occupazionale si va stabilizzando. I segnali anticrisi riguardano il settore edilizia (aumento degli ap-palti e delle ore lavorate) e i finanziamenti oltre il breve termine alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di beni durevoli. A maggio si è inter-rotta la crescita della cassa integrazione e la caduta del traffico pesante autostradale. Per quanto riguarda l’impatto della manovra, senza di essa la caduta del pil nel 2009 sarebbe del 2,7%, con la ma-novra si stima sia dello 0,9%. Per quanto riguarda il lavoro, senza manovra si registrereb-be un -1,7%, con la manovra -1,4% (sempre nel 2009). La provincia di Trento va dunque molto meno male dell’Italia; vi sono inoltre segnali che alcune parti della manovra starebbero già producendo i

loro effetti».Il professor Luca Erzegovesi dell’Università di Trento ha proposto una relazione sul tema del rafforzamento del patrimonio e della liquidità delle imprese. «Un mondo molto difficile da leggere – ha confessato Erzegovesi – che sconta diverse opacità». Sul piano degli strumenti, sono state esaminate alcu-ne delle principali forme di intervento fra cui quella dei prestiti partecipativi, che può beneficiare della partecipazio-ne dei Confidi quando, come in Trentino, è supportata da un programma pubblico (la disciplina è data dalla legge 6 del 1999). «Il tipo di opera-zione è riservata alle imprese medio-piccole, la durata di 3-5 anni. I prestiti partecipa-tivi consentono all’impresa un incremento graduale dei mezzi propri, molto impor-tante per imprese fortemente sottocapitalizzate». Il secondo strumento è quello del private equity; i canali sono quelli delle società di investimento o dei fondi chiu-si. In questo caso nell’azienda entra un nuovo socio, spesso di minoranza. Si è parlato inoltre degli in-centivi alla trasformazione delle imprese in società di

capitali (e all’aggregazione tra imprese) e del ruolo del-la consulenza. Dando uno sguardo al futuro, Erzegovesi ha spezzato una lancia in favore di un atteggiamento propenso al rischio al fine di costruire valore, di contro ad uno rassegnato nel liquidare valore.L’avvocato Salvatore Vescina del Ministero dello sviluppo economico ha parlato del ruo-lo delle politiche pubbliche nella promozione del private equity, che in Italia, Trentino compreso, rappresenta uno strumento finanziario ancora largamente sottoutilizzato.

Lo scopo del “gioco” basato sul private equity, o capitale di rischio, è acquistare, rischian-do, quote del capitale socie-tario per rivenderle a breve realizzando un utile. Questo quindi non è uno strumento sostitutivo del credito ma un sistema complementare, for-temente orientato al business. «In Italia questo mercato vale pochissimo, è ancora in fase embrionale. L’Italia è un si-stema fortemente dipendente dalle banche. La maggior par-te delle operazioni con capi-tale di rischio si concentrano in Lombardia (105 nel 2008, contro le 5 del Trentino).

Trento. Nella sede della PAT incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali

In Meridione l’impatto dei capitali cosiddetti di rischio sul sistema delle imprese è trascurabile».Restando su questo terreno Vescina ha illustrato – come esempio importante di azio-ne pubblica - il fondo high tech per il Mezzogiorno, le cui risorse finanziarie erano di circa 85 milioni di euro. «Va tenuto presente che gli aiuti pubblici sono potenzial-mente distorsivi della con-correnza. L’Unione europea ha quindi posto dei ‘paletti’ all’intervento statale, anche nelle forme delle cosiddette ‘condizioni di compatibilità’, che prevedono tra le altre cose una partecipazione di investitori privati alle ope-razioni di parte pubblica che prevedono interventi riguar-danti imprese. Le decisioni di investimento della pubbli-ca amministrazione, inoltre devono essere orientate al profitto, ciò al fine di non mascherare le operazioni con i capitali di rischio in sostegni surrettizi».Vescina infine ha illustrato alcuni modelli di intervento che vanno oltre il modello del fondo high tech per il Mezzo-giorno e che rappresentano con ogni probabilità il futuro del private equity.

ECONOMIA

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Giugno 200932 L A F I N E S T R A

Non è fac i l e , dopo tutte le parole che sono state spese in

queste ultime settimane, ricordare Giovanni Bat-tista Lenzi senza essere ripetitivi o cadere nella banalità.Non si può però nemmeno sorvolare sulla sua umani-tà e disponibilità, sul suo essere rimasto una persona comune nonostante fosse divenuto un uomo politi-co di rilevanza a livello provinciale.Lenzi, infatti, anche dopo la sua elezione in consiglio provinciale, aveva saputo rimanere genuino, affabi-le, generoso ed era sempre presente alle iniziative locali. Non mancava mai ad una inaugurazione, una commemorazione o un avvenimento. Lui c’era sempre, non per mettersi in mostra, ma per far sen-tire la propria vicinanza assieme a quella delle istituzioni che rappresen-tava.Gianni, come lo chiama-vano gli amici, era un politico formatosi nella Democrazia Cristiana, che aveva fatto una lunga gavetta. Era il prototipo

dell’uomo che si è fatto da solo, che aveva puntato tutto sulla concretezza e sui risultati. Non godeva di una dialettica spiccata, ma i suoi concetti, espres-si in modo semplice ma concreto, erano compresi da tutti. Per lui però par-lavano i risultati. Aveva iniziato come consigliere comunale, poi assessore ed infi ne sindaco di Samone, incarico che ha mantenuto per quasi vent’anni. Con-temporaneamente era stato nominato presidente della cassa Rurale di Samone, la più piccola banca d’Italia, dove rimase alla guida per parecchi lustri e verso la

fine degli anni novanta divenne anche Presidente del Comprensorio della Bassa Valsugana e del Tesino, incarico che ri-coprì per 8 anni. Per pura curiosità statistica, è stato l’unico Presidente del C3 ad essere riconfermato per un secondo mandato.

In tutti questi enti, se non avesse dovuto dimettersi per incompatibilità con l’incarico di consigliere provinciale, sarebbe stato riconfermato ancora a lungo a dimostrazione del suo buon operato.Ho conosciuto Lenzi alla fi ne degli anni ‘80 quando facevamo parte entram-bi dell’Assemblea Com-prensoriale della Bassa Valsugana e militavamo nello stesso gruppo. Le nostre strade seguirono poi percorsi diversi, ma rimase intatta la nostra amicizia e stima recipro-ca. Nel corso degli anni abbiamo avuto anche degli scontri forti, delle accese polemiche. Poi però, fuori dall’aula, era di una corte-sia e umanità disarmante. Ricordo che il giorno dopo la sua nomina a Presidente del Comprensorio, da me osteggiata con durezza, si presentò nel mio uffi cio

per dirmi che non aveva alcun rancore per lo scon-tro avuto la sera prima, e che avrebbe cercato la massima collaborazione con il gruppo di minoranza che rappresentavo all’in-terno dell’assemblea.Nel 2000 fui eletto in giunta comprensoriale e lui fu confermato Presi-dente. Sono molti i ricor-di, la maggior parte dei quali rientrano nella sfera personale, ma è stato in questo periodo che ho po-tuto apprezzare le sue doti umane. Nessuno bussava invano alla sua porta. Non l’ho mai visto, nemmeno una volta, atteggiarsi da uomo importante, e si schermiva, quasi lo im-barazzasse, quando lo chiamavano Presidente. Lui si considerava Gianni, amico di tutti, senza darsi arie, sempre al servizio dei cittadini che rappre-sentava.Gianni Lenzi, se ne è an-dato mentre stava rien-trando da un viaggio uma-nitario, che aveva fatto per sostituire un collega consigliere impossibilitato ad andarci.Ancora una volta, l’ul-tima, stava dimostrando la propria disponibilità e generosità.

Il ricordo del consigliere provinciale scomparso nell’incidente dell’Airbus

LA TRAGEDIA

“Gianni” Lenzidisponibile e generoso fi no in fondo

di Roberto Paccher

«Nessuno bussava invano alla sua porta. Non l’ho mai visto, nemmeno una volta, atteggiarsi da uomo importante, e si schermiva, quasi lo imbarazzasse, quando lo chiamavano Pre-sidente. Lui si considerava Gianni, amico di tutti, senza darsi arie, sempre al servizio dei cittadini che rappresentava...»

Giovanni Battista LenziNasce a Samone, in Valsugana, nel 1951: è “el Giani”, un uomo che mette la passione per la politica al servizio della sua terra, attivandosi subito con grande entusiasmo per rilanciare gli studi sulla fi gura dello statista Alcide Degasperi, modello per lui d’ispirazione etica nella buona amministrazione. Attivo nel mondo agricolo con la presidenza di diversi Consorzi, entra nel direttivo provinciale della Cisl e già nel 1985 diviene sindaco del suo paese; nel 1996 e poi nel 2000 la nomina a presi-dente del Comprensorio Bassa Valsugana e del Tesino. Per due volte viene eletto nel Consiglio provinciale, prima nelle fi la della Margherita poi in quelle dell’Upt. Lascia la moglie Maria Grazia e le due fi glie, Sabrina e Monica, quest’ultima assessore comunale.

La redazione de “La Finestra” partecipa al dolore delle famiglie Lenzi, Zandonai e Zor-tea per la prematura scomparsa dei loro cari Gianni, Rino e Luigi, tragicamente periti men-tre rientravano dopo una missione in Brasile con la Trentini nel mondo a bordo dell’Airbus francese precipitato nell’Oceano Atlantico il primo giugno scorso.

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33 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

L’AVIS (Associa-zione Volontari Italiani del San-gue) del Trentino

esprime il più profondo dolore per la scomparsa di Giovanni Battista Lenzi, Rino Zandonai e Luigi Zortea nell’incidente ae-reo avvenuto nell’Oceano Atlantico.La tragica notizia, dopo un primo momento di incredu-lità, ha lasciato tutti senza parole, con un grande vuoto nel cuore, con la mente incapace di accettare una sconvolgente realtà. Non sembra possibile parlare di tre persone al passato, di tre persone la cui presenza nella comunità trentina rappresenta il presente e il futuro; tre persone che, pur in situazioni e competenze diverse, hanno dato una in-cancellabile testimonianza di operosità ed impegno nel sociale e nel volontariato.In particolare l’AVIS vuole ricordare, per la vicinanza ai donatori di sangue, Gio-vanni Battista Lenzi e Rino Zandonai. Giovanni Battista Lenzi qualche settimana fa, in qualità di socio donatore dell’AVIS di Borgo Val-sugana, aveva effettuato la sua periodica donazione di sangue presso l’unità di raccolta dell’Ospedale S. Lorenzo. Il costante impe-gno nella comunità, prima come sindaco di Samone e Presidente del Compren-sorio della Bassa Valsugana e Tesino e poi come con-sigliere provinciale, non è

mai stato di ostacolo a quel profondo senso di solidarie-tà e di sensibilità umana che si concretizza nella dona-zione del sangue a sostegno di tutti coloro che si trovano nella malattia.Giovanni Battista Lenzi si è speso per la gente comune, per la famiglia, per il vo-lontariato.Rino Zandonai, motore inesauribile della Associa-zione Trentini nel Mondo e presente anche in altre associazioni di volontariato sociale, ha dedicato tutta la sua vita al mondo dell’emi-grazione e degli emarginati in genere, prima come emi-grante in Belgio e poi come direttore della Trentini nel Mondo. Recentemente egli, a nome della Trentini nel Mondo, ha avviato una col-laborazione con l’AVIS del Trentino per la realizzazio-ne di un progetto avente per obiettivo la nascita di una associazione di donatori di

sangue nella provincia ar-gentina di Cordoba, l’AVAS (Associazione Volontari Ar-gentini del Sangue), come parte di un più vasto pro-getto dell’AVIS nazionale che intende operare in tutta l’Argentina.La disponibilità di sangue per la cura degli ammalati in Argentina rappresenta un problema molto grave; non esiste, infatti, una as-sociazione di volontari che si mettono a disposizione per la raccolta del sangue. Il servizio sanitario, per-

Luigi ZorteaNasce a Zortea, frazione di Canal San Bovo, nel 1942. In politica e in Primiero - risiede infatti a Transacqua - “è un’istituzione”: re-sponsabile Acli del Primiero dal 1960 al 1982, della quale presiede anche la cooperativa edilizia, è fondatore di Radio Primiero. Attivo in qualità di vicesindaco già all’epoca della grande alluvione che investe il Vanoi, quella del 1966, diviene quindi sindaco di Canal San Bovo dagli anni 1994 al 2000 e poi ancora dal 2004 ad oggi. Nel suo ultimo viaggio in Brasile intendeva proprio gettare le basi per un gemellaggio tra il Primiero e Piraquara, il comune alla periferia di Curitiba dove, nel 1878, era nata la colonia primierotta e veneta di S. Maria del Nuovo Tirolo, oggi Novo Tirol. Lascia la moglie Giuliana e i tre fi gli, Michela, Annalisa e Massimo.

Il ricordo. L’impegno di Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai

L’AVIS del Trentino ricorda gli amici scomparsi

La perdita di queste persone lascia un vuoto incolmabile; il loro sacrifi cio, tuttavia, deve essere di stimolo per non vanifi care la loro preziosa testimonianza. L’AVIS del Trentino esprime il più profondo cordoglio alle famiglie, ai parenti e ai responsabili delle istituzioni e delle associazioni che li hanno visti effi caci protagonisti.

Rino ZandonaiNasce a Pedersano, comune di Villalagari-na, nel 1949. Di temperamento determinato ed entusiasta, per vent’anni dirige a Liegi, in Belgio, una scuola superiore, venendo così a contatto con la realtà dei discendenti trentini all’estero e rimanendone defi nitiva-mente attratto. Così, dopo aver partecipato come delegato, a Roma, alla prima Conferenza nazionale dell’emigrazione, dal 1990 è direttore dell’Associazione Trentini nel Mondo, anima e cuore dei tanti tantissimi suoi circoli nel mondo: in Belgio, Svizzera, Germania, Francia, in Bosnia e, soprattutto, nell’America Latina. Anche l’Unaie, l’Associazione nazionale immigrati e emigrati ha con lui “un debito” di riconoscenza per la sua instancabile dedizione. Lascia la moglie Viviana e le due fi glie, Laura e Debora.

tanto, richiede preventiva-mente agli stessi pazienti la fornitura di un numero predefi nito di sacche di san-gue, sangue che gli stessi pazienti possono reperire presso i parenti o tramite donatori occasionali che non garantiscono la qua-lità del sangue raccolto e che, nello stesso tempo, costituiscono un “mercato” piuttosto costoso.Se il paziente non riesce a fornire il sangue richiesto, caso piuttosto frequente, non viene né ricoverato, né

curato.Il progetto che partirà pros-simamente, si pone l’obiet-tivo di creare gruppi di donatori per la raccolta di sangue in forma volontaria, periodica e gratuita, sulla base della nostra plurien-nale esperienza. Rino Zan-donai è stato protagonista nella elaborazione di tale progetto ed era impegnato direttamente nel futuro comitato di gestione. La sua costante attenzione alle esigenze delle varie comunità lo aveva portato, tra i vari problemi in evi-denza, anche ad affrontare la precarietà dell’assistenza sanitaria; attraverso l’or-ganizzazione di gruppi di donatori volontari, si con-tribuisce a migliorare la salute, non solo dei nostri emigranti e degli oriundi trentini, ma anche di tutta la popolazione della provincia di Cordoba. La perdita di queste persone lascia un vuoto incolmabile; il loro sacrificio, tuttavia, deve essere di stimolo per non vanifi care la loro preziosa testimonianza.L’AVIS del Trentino espri-me il più profondo cordo-glio alle famiglie, ai parenti ed ai responsabili delle isti-tuzioni e delle associazioni che li hanno visti effi caci protagonisti.

Il Presidente AVISdel TrentinoEquiparata RegionaleAldo Degaudenz

Da sinistra: Zortea, Lenzi e Zandonai

LA TRAGEDIA

Page 36: La Finestra giugno 2009

Giugno 200934 L A F I N E S T R A

Il messaggio del Capo dello StatoProfondamente colpito dal drammatico bilancio della tragedia del velivolo dell’Air France, partito da Rio de Janeiro e scomparso per cause ancora oscure lungo la rotta per Parigi il primo giugno, desidero esprimere la mia commossa adesione al ricordo dei dieci nostri connazionali coinvolti nella sciagura aerea e i sentimen-ti di profonda partecipazio-ne al dolore delle famiglie colpite e di quanti li hanno conosciuti e sono stati loro vicini.In queste tristi circostanze vorrei in particolare ricorda-re il generoso spirito uma-nitario e sociale di quanti rientravano dal Brasile dove erano stati impegnati in pro-getti di solidarietà, in attività di assistenza alle popola-zioni locali e in programmi tesi a rinsaldare i legami con le comunità di immigrati italiani in quella terra. Desta impressione anche la triste sorte di coloro che tornava-no dai loro cari dopo aver operato per lavoro o assolto a compiti imprenditoriali.Sono tutti esempi di dedi-zione morale e di attacca-mento ai valori civili degni del riconoscente omaggio della Nazione.Giorgio Napolitano

«Lo zaino delle parole, stase-ra, è asciutto e avaro. La

memoria, invece, è ricca di immagini e di voci. Di un amico - prima che collega - che amava la sua terra e tutti i suoi abitanti: quelli che vi-vono tra le montagne e i figli di quelli che, obbligati dalla fame, avevano preso la strada del mare per raggiungere altri continenti. Parlando di Gianni, mi accor-go di usare per la prima volta il verbo al passato. Pochi mi-nuti fa, le agenzie hanno detto che il luogo della tragedia è stato localizzato. Poche righe per spegnere anche l’ultimis-simo, flebile, impercettibile filo di speranza che per tutto il giorno aveva cercato di resi-stere contro ogni logica. Da anni, dietro la mia scriva-nia, è sistemata una grande rappresentazione dei conti-nenti. Gianni ne era rimasto affascinato: con le sue grandi

mani, che hanno conosciuto la fatica del lavoro, mi indi-cava dove vivevano i trentini dell’Argentina, del Cile, del-l’Uruguay, del Paraguay. E del Brasile, soprattutto del Brasile, “il Brasile dei nostri Trentini”. Alla fine, un planisfero iden-tico al mio, se l’era messo anche dietro alla sua, di scri-vania. E quando parlava del Sud America, nella sua voce c’era molto di più di semplice attenzione ed affetto: c’era un senso di appartenenza piena a quelle comunità, c’era con-divisione delle sofferenze e delle speranze di quel popolo trentino che viveva lontano dalle Dolomiti.L’ultima immagine viva negli occhi è proprio quella di un uomo felice di indicarmi quali sarebbero state le tappe di un viaggio che - ha avuto modo di confermarmelo al telefono - sarebbe stato molto faticoso. C’era in quei gesti, in quel muovere l’indice tra i nomi

delle diverse regioni brasilia-ne, una voglia di sollevare e cambiare il mondo: il mondo degli emigranti trentini partiti in cerca di fortuna ed ora co-stretti a sperare che la fortuna possa venire dagli aiuti della terra d’origine. Faccio fatica a pensare che possa essere il mare ad ospi-tare la tomba di Gianni, di Luigi e di Rino. Erano uomini di terra, concreti, operai della

vigna della comunità trentina. Per questo, mi piace pensare che una mano riconoscente poserà, ogni giorno, un mazzo di margherite di campo nel giardino della scuola che ha rappresentato il loro ultimo sogno.

Giorgio LunelliCapogruppo dell’Upt in Con-siglio provinciale(tratto dal sito www.giorgiolunelli.eu)

Giorgio Lunelli, capogruppo dell’Upt in Consiglio provinciale, ricorda Lenzi

«Un uomo molto concreto, che amava la sua terra»

LA TRAGEDIA

Page 37: La Finestra giugno 2009

35 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

«Stento ancora a credere che Gianni Lenzi non sia più

tra noi. Quando lunedì ho saputo che a bordo dell’aereo sparito dagli schermi radar c’era anche lui, mi sono istintivamente aggrappato all’ipotesi di un dirottamento o di un ammaraggio di fortuna.La mia grande fatica nel-l’accettare la sua assenza deriva dall’immagine viva di uomo buono, umile, sempre amichevole, cor-diale e sorridente che ho di lui. Uomo, prima ancora che collega in Consiglio provinciale e regionale, Gianni ha concepito e praticato la politica in modo schietto, scevro da faziosità e veleni. Pur sedendo rispetto a me dall’altra parte dell’aula, il rapporto tra noi non è mai stato ostacolato da barrie-re dovute alla diversità di schieramento, proprio per questo suo approccio sem-plice, realistico e popolare alle persone e ai problemi, che “baipassava” in par-tenza ogni pregiudizio. Perché va detto che in

Consiglio Provinciale ci sono rapporti umani mol-to più autentici di quanto si possa immaginare. La ragione è che, al fondo, ognuno di noi è animato dallo stesso desiderio di bene, di giustizia, di bel-lezza che alberga nel cuore di ogni uomo.Ecco, Gianni è per me un esempio: l’esempio di un modo umano e perciò più

vero di fare politica. Lon-tano anni luce dall’ansia di apparire, preoccupato soltanto di costruire qual-cosa di buono per tutti. Per questo nel suo caso dire che avesse profonda-mente a cuore la comunità trentina non suona affatto retorico. Del resto, anche il suo ultimo viaggio ne è stata una concreta dimo-strazione.

Lenzi lascia dunque un vuo to g rande quan to l’esempio che lui è stato, anche nei miei confronti, di uomo a tutto tondo, per il quale la politica è stata un importante strumento da utilizzare a servizio degli altri, senza bisogno di dare nell’occhio né di alzare la voce. Un grande esempio che, specialmente oggi, merita

di essere guardato anche per abbandonare atteggia-menti di contrapposizione urlati e sterili, e valorizza-re un “bipolarismo mite” con cui, pur partendo da visioni e anche culture politiche diverse, non as-similabili e tali da ac-cendere una conflittualità talvolta molto dura tra gli schieramenti, sappia infine costruire insieme risposte importanti per il bene di tutti.Grazie Gianni della tua vita e della tua testimo-nianza, che spero induca-no tutti noi che facciamo politica a meglio com-prendere l’alto compito al quale siamo chiamati. Con quella modestia e quella positività da te lasciate ad amici e colleghi come preziosa eredità.

Walter ViolaCapogruppo del Pdl nel consiglio provinciale

Il ricordo personale e politico di Walter Viola, capogruppo del PdL

«Gianni Lenzi, un modoumano di fare politica»

LA TRAGEDIA

Page 38: La Finestra giugno 2009

Giugno 200936 L A F I N E S T R A

Page 39: La Finestra giugno 2009

37 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

L’Associazio-ne Trentini nel Mondo è nata nel 1957 e dal

1998 è diventata O.n.l.u.s. (Organizzazione Non Lu-crativa di Utilità Sociale). Fin dalla sua nascita, l’As-sociazione ha costituito un valido strumento di aggregazione per i migran-ti. L’Associazione opera affi nché i trentini all’estero mantengano un legame fe-condo con la propria terra di origine, con le proprie radici culturali e sociali e diventino nel contem-po cittadini a pieno titolo nei Paesi che li ospitano.Attraverso l’attività di in-formazione e formazione, partecipazione, promozio-ne e difesa sociale, che la Trentini nel mondo svolge sia in Trentino che nel-le terre di emigrazione, l’Associazione punta a promuovere una cultura di solidarietà tra gli uomini e tra i popoli.

Una “nuova” assistenza agli emigratiNegli anni è diventata il punto fondamentale di riferimento di un rinno-vato modo di intendere l’assistenza agli emigrati, che la vede non solo mera intermediaria dei migranti con il Trentino, ma promo-trice e portatrice di nuove visioni e di diversificati impegni.Infatti, accanto ai tradi-zionali interventi di so-lidarietà (assistenza so-ciale e medica, borse di studio) nei confronti dei discendenti di trentini che

si trovano in difficoltà economiche, l’Associa-zione si è impegnata nello sviluppo di iniziative che rappresentano forme di sostegno sia per le persone direttamente coinvolte, sia per l’ambiente sociale ed economico in cui vengo-no realizzate. Rientrano in questo contesto i 48 progetti con i quali si sono creati nuovi posti di lavo-ro, si è diffuso lo spirito della cooperazione, è stata favorita un’integrazione equa e costruttiva, è stata sottolineata l’importanza dell’attaccamento ai valori della propria terra. I pro-getti sono stati realizzati prevalentemente in Paesi del Sud-America, soprat-tutto nel settore primario (agricoltura, zootecnia).

I problemi degli emigrati tra passato e presenteNegli anni passati l’As-sociazione - dimostran-do sensibilità e capacità nel recepire i problemi della comunità trentina residente all’estero - ha organizzato numerosi in-contri, convegni, momenti di informazione ed ha curato specifi che pubblica-zioni, per approfondire la conoscenza dei problemi che interessavano gli emi-grati: da queste occasioni di studio sono scaturite proposte spesso risolutive per alcuni problemi spe-cifici (dalla cittadinanza alla tutela previdenziale). Attualmente, una delle azioni più importanti del-l’Associazione è quella che la vede impegnata

nel fornire informazione ed aiuto nel reperimento e nella compilazione dei documenti, alle comunità di origine trentina che, in base alla legge 379 del 2000, possono ottenere la cittadinanza italiana in quanto discendenti da persone emigrate dai terri-tori italiani, che un tempo appartenevano all’Impero Austro-Ungarico.

I circoli, punti di aggregazioneLa Trentini nel Mondo associa oltre 200 circoli sparsi in tutto il mondo. I Circoli Trentini non sono solo luoghi per incon-tri ricreativi o conviviali, ma sono centri di azione sociale e culturale, aperti al confronto e alla colla-borazione con le Istitu-zioni pubbliche e private presenti sul territorio. I componenti dei Circoli Trentini sono sollecitati a partecipare attivamen-te all’attività delle Istitu-zioni locali, soprattutto per svolgere un’azione in difesa dei diritti dei pro-pri connazionali e per la

promozione delle diverse culture e lingue.Per evitare qualsiasi pe-ricolo di isolamento dal contesto sociale in cui operano, l’associazione ha sempre sostenuto la necessità che tutte le atti-vità promosse dai Circoli puntino a coinvolgere non solo la comunità italiana di riferimento, ma anche la popolazione autoctona. L’Associazione con i Cir-coli sostiene anche tutte quelle forme di interscam-bio culturale e sociale atte a promuovere l’integra-zione sia degli anziani sia dei giovani nella società in cui vivono. Per quanto riguarda in particolare i giovani, la Trentini nel mondo ritiene che debbano essere create le condizioni affi nché essi possano trarre il massimo vantaggio – in termini di formazione per-sonale – dalla possibilità di disporre di due o più cul-ture di cui sono portatori, per far crescere e maturare una società sempre più partecipe e solidale, sem-pre più multiculturale ed interculturale, sempre più umanistica.

L’informazioneL’organo ufficiale d’in-formazione dell’Associa-zione è la rivista “Trentini nel mondo” - pubblicata dal gennaio 1958 e diffu-sa mensilmente in tutti i continenti in 12 mila copie - che ha creato una rete di collegamenti che infor-ma/forma sulla situazione socio-economica, sulla cultura, sulla storia, sia del trentino che dei Paesi in cui sono sparse le comunità trentine all’estero.Attraverso i Circoli, l’in-formazione, il coinvolgi-mento delle comunità di origine italiana e di quelle locali, viene attuata una nuova azione culturale che mira alla creazione e al sostegno di momenti di crescita civile e di par-tecipazione politica, di incontro fra culture, senza ignorare naturalmente la salvaguardia della memo-ria storica con il recupero capillare del patrimonio culturale del paese di ori-gine.

L’azione in TrentinoIn questi anni è stata ac-centuata l’opera di sensi-bilizzazione e di ricerca di consenso presso la co-munità locale sulle varie problematiche dell’emi-grazione, e di dialogo con tutti i gruppi etnici presenti sul territorio.Sul territorio provinciale:- promuove momenti pub-blici di dibattito e d’in-formazione sulla storia e la realtà attuale dell’emi-grazione trentina con la popolazione, le istituzioni

L'ASSOCIAZIONE

Attraverso l’attività di informazione e formazione, partecipazione, promozione e difesa sociale, che la Trentini nel mondo svolge sia in Trentino che nelle terre di emigrazione, l’Associazione punta a promuovere una cultura di solidarietà tra gli uomini e tra i popoli.

Focus. La storia e le fi nalità di questa importante associazione Onlus

La Trentini nel Mondo: dal 1957 per l’aggregazione dei migranti

37 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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raccolta e catalogazione di riviste e giornali sull’emi-grazione.Assistenza: l’Associazio-ne svolge inoltre attività di assistenza nei seguenti am-biti: Solidarietà (Sud Ame-rica, Romania, Bosnia, per far fronte ad emergenze locali), fornendo un aiuto economico mensile o per piccoli interventi di ospe-dalizzazione e/o acquisti medicinali a più di mille famiglie; Esperto legale, civile, previdenziale; Borse di studio per il Sud Ameri-ca, la Bosnia, la Romania. Si tratta di circa duecento borse di studio a studenti in grave stato di bisogno che frequentano l’Università o corsi di specializzazione professionale.

Rapporti e collaborazioniLa Trentini nel mondo ha fondato e coordina: l’U.N.A.I.E (Unione Nazio-nale Associazioni Immi-grazione Emigrazione); l’U.T.R.I.M. (Unione Tri-veneti nel Mondo); l’U.L.M. (Unione Latini nel Mondo).Gruppo GiovaniTrentini nel Mondo: il Gruppo giovani è nato nel 1997 per collaborare all’interno dell’Associa-zione Trentini nel Mondo o.n.l.u.s. nel campo gio-vanile a livello interna-zionale. Attraverso le sue diramazioni all’estero, promuove e forma in tutto il mondo gruppi giova-nili d’origine trentina ed italiana. Gli obiettivi del Gruppo Giovani sono stati sintetizzati in un documen-

private e pubbliche e le scuole di ogni ordine e grado;- ha prodotto alcuni filmati di documentazione sui progetti di cooperazione in atto, sulle iniziative di so-lidarietà e sulla situazione socio-culturale di alcune comunità trentine, filmati che sono stati diffusi dalle televisioni locali e sulle reti nazionali e internazionali dall’emittente Telepace;- gli organi di informazione locali sono costantemente aggiornati sulle principali iniziative in corso, sia at-traverso l’invio di comu-nicati stampa sia con la convocazione di specifiche conferenze stampa.

La presenza a livello nazionaleL’Associazione aderisce a “La Nuova UNAIE” (Unione Nazionale As-sociazioni Immigrazione Emigrazione), che rag-gruppa la maggioranza delle Associazioni Provin-ciali e Regionali al servizio dell’emigrazione italiana nel mondo e numerose Associazioni al servizio dell’immigrazione: nel mondo sono in totale più di 2000 le organizzazioni aderenti a queste Asso-ciazioni.Oltre ad aderire alla Nuova UNAIE, la Trentini nel mondo partecipa e opera attivamente in altri due importanti organismi di rappresentanza: l’UTRIM (Unione Triveneti nel Mondo) e l’ULM (Unione Latini nel Mondo).

I campi di interventoNell’impostare la sua azio-ne, la Trentini nel Mondo è consapevole del fatto che, nel contesto mondia-le della globalizzazione, umana oltre che economi-ca, è opportuno mettere a frutto la possibilità che l’Associazione ha di riu-nire persone di tutte le età, accomunate da radici sto-riche/culturali comuni, che stanno vivendo esperienze simili, ma in contesti geo-grafici/ambientali/culturali

diversi. La rete associa-zionistica mondiale che fa capo all’Associazione, infatti, offre l’opportunità di conoscersi, di creare legami, confronto, scam-bio di idee, di pensieri di crescere in modo più completo e globale.Gli ambiti d’intervento principali sono tre: Emi-grazione, Immigrazione, Sostegno alla Cooperazio-ne allo sviluppo.

EMIGRAZIONENell’impostare la sua azio-ne, la Trentini nel Mondo è consapevole del fatto che, nel contesto mondia-le della globalizzazione, umana oltre che economi-ca, è opportuno mettere a frutto la possibilità che l’Associazione ha di riu-nire persone di tutte le età, accomunate da radici sto-riche/culturali comuni, che

stanno vivendo esperienze simili, ma in contesti geo-grafici/ambientali/culturali diversi. La rete associa-zionistica mondiale che fa capo all’Associazione, infatti, offre l’opportunità di conoscersi, di creare legami, confronto, scam-bio di idee, di pensieri di crescere in modo più completo e globale.Qui di seguito sono sinte-ticamente illustrati i prin-cipali ambiti d’intervento dell’associazione nel set-tore emigrazione:Informazione: Oltre a pubblicare il mensile “Trentini nel Mondo”, l’Associazione offre infor-mazioni su: Leggi provin-ciali, regionali e nazionali dell’emigrazione; Diritti e doveri delle persone emigrate; Casa: edilizia pubblica e Associazione dei consumatori; Scuola: diplomi, riconoscimento e traduzione degli stessi. La-voro: ricerca, esami pub-blici e privati; Tasse; Pre-videnza: LN 152/01;·Assi-stenza sanitaria provinciale e nazionale;·Cittadinanza: LN 91/92; LN 379/00; Residenza (AIRE): DP 223/67; DL 111/00; Con-solati e Ambasciate.Cultura: in campo cul-turale l’Associazione è impegnata: nel sostegno e promozione di iniziative culturali e ricreative nei Circoli trentini all’estero (204) ed in Italia (10); nell’organizzazione in Trentino degli ex emigrati da Svizzera, Australia, Argentina, Uruguay, Cile e Bosnia; nella ricerca e raccolta bibliografica sull’emigrazione; nella

Trentini nel mondo subentra a SolTreChaSu proposta del Presidente Dellai, la giunta provinciale il 12 giugno scorso ha deciso di affidare all’Associazione “Trentini nel Mondo onlus” la gestione degli interventi di solidarietà a favore dei trentini emigrati all’estero e dei loro discendenti nei seguenti Paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Messico, Bosnia-Erzegovina, Paraguay, Perù, Uruguay, Romania e Serbia.La presenza consolidata dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus praticamente in quasi tutti i Paesi considerati, la ga-ranzia di possedere le necessarie risorse organizzative e la certezza di poter assicurare continuità ed affidabilità nell’at-tuazione degli interventi di solidarietà a favore degli emigrati trentini e dei loro discendenti hanno motivato la scelta della giunta provinciale. La Trentini nel Mondo, quindi, subentra alla cooperativa “SolTreCha” per i progetti che sono in corso in Argentina, Paraguay, Perù e Bolivia e sostituisce i singoli Consultori per l’Emigrazione per i progetti che sono in atto in Cile, Brasile, Messico, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Romania.

Focus. La storia e le finalità di questa importante associazione Onlus

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to, del quale qui di seguito proponiamo alcuni signi-ficativi passaggi: «I gio-vani ritengono importante riscoprire le proprie origini e studiare la storia trentina anche attraverso l’emigra-zione. Per questo voglio-no: approfondire temati-che culturali, formative, professionali e ricreative a livello mondiale; aiutare lo consideriamo un valore di coesione molto importante per crescere; impegnare il nostro tempo libero in qualcosa di costruttivo e utile a se stessi e alla so-cietà; conoscere persone e culture diverse dalla nostra interagire attivamente con tutti i giovani del mondo, creando amicizie vere. Il Gruppo giovani opera per:·mantenere rapporti con giovani di origine tren-tina di tutto il mondo orga-nizzare progetti formativi, di lavoro e di studio utili ai giovani fornire informa-zioni sia ai giovani trentini all’estero sia ai giovani del trentino che vogliono andare all’estero; giornata mondiale della solidarietà aiutare e … divertirsi

IMMIGRAZIONEQui di seguito sono sinte-ticamente illustrati i prin-cipali ambiti d’intervento dell’associazione nel set-tore immigrazione: A.T.A.S. Onlus: la Trentini nel Mondo è tra i fondatori (nel 1988) di un’associazione che si occupa di tutte le proble-matiche relative alla forte immigrazione in Trentino: A.T.A.S. (Associazione trentina Accoglienza Stra-nieri) con sede in Trento e con punti d’incontro e cen-tri di ascolto nelle Valli.Attività: la Trentini nel Mondo organizza incontri, manifestazioni e giorna-te di studio per formare operatori sociali e per sen-

sibilizzare ed informare la popolazione autoctona alle tematiche dell’immigra-zione, ai problemi Nord/Sud,ecc…Ha creato un servizio legale comune alle due Associazioni. Inoltre l’Associazione promuove momenti di formazione ed informazione soprattutto per le donne immigrate.

SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOQui di seguito sono sinte-ticamente illustrati i prin-cipali ambiti d’intervento dell’associazione in tema di sostegno alla cooperazione allo sviluppo. A partire dalla seconda metà del 1990, la Trentini nel Mondo ha ini-ziato a lavorare nel campo del sostegno alla Coopera-zione allo Sviluppo.L’associazione ha ritenuto indispensabile e fondamen-tale rispondere ai bisogni so-cio economici delle comuni-tà d’origine trentina del Sud America, con la creazione di cooperative, la promozione di iniziative di formazione professionale e di educa-

Focus. La storia e le finalità di questa importante associazione Onlus

39 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

zione alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti, la diffusione dell’associazionismo.I progetti – finanziati soprat-tutto dalla Provincia Auto-noma di Trento e gestiti dal-la Trentini nel mondo - dal ’90 ad oggi sono 48. Nello schema che segue, vengono ricapitolati suddivisi per Paese di realizzazione e per settore di intervento:Argentina (www.proyecto-satmpat.org) - agro-zootecnico caseario con la costruzione di un macello per carne caprina: Chaco - cunicoltura: Colonia Ti-rolesa- turismo sociale: Viedma- commercializzazione frut-ta (pere e mele): Rio Negro- orticoltura e colture alter-native: Quitillipi (Chaco)- Rio Secundo –Còrdoba. - funghicoltura: Quitillipi- Chaco- educazione scolastica di base: Chaco- costruzione e ristruttura-zione edilizia: Chaco - formazione assistenti so-cio-domiciliari: Chaco e Santa Fe

- miele, produzione idro-ponica, piccoli frutti: Rio Negro, Entre Rios.

Brasile: -zootecnico caseario: S. Catarina- attività vinicola (canti-ne e vivaistica): S. Cata-rina e Rio Grande do Sul; -agriturismo: S. Maria do Novo Tirol – Paranà- formazione professionale agricola: scuola agricola di Camburiù – UFSC Cile:- costruzione e ristruttura-zione edilizia - costruzione di una scuola – La Serena Repubblica Orientale Uruguay:- centro socio-culturale-assistenziale: Colonia del Sacramento cunicoltura: Montevideo

Bosnia Erzegovina:- ambulatorio e assistenza medica- assistenza scolastica- costruzione fontane acqua potabile e acquedotto.(Fonte: www.trentininelmondo.it)

L'ASSOCIAZIONE

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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta

IL PERSONAGGIO

Dagli anni di piombo all’invenzione della critica gastronomica

EDOARDORASPELLI

Nostra intervista a Edoardo Raspelli, noto giornalista

e conduttore televisivo di trasmissioni di grande successo come “Melaverde”, in onda su Rete4, nonché inventore, nel lontano 1975, della critica gastronomica in Italia, cui seguì, quindici anni dopo, quella degli alberghi.

Raspelli, Lei comincia la carriera giornali-stica giovanissimo...«Esatto, il 26 luglio 1971, a 22 anni ap-pena compiuti, fui assunto da Giovanni

Spadolini, direttore del Corriere della Sera, ed entrai come redattore praticante in cronaca al Cor-riere d’Informazione (edizione pomeridiana). Al secon-do piano di via Solferino 28 lavorai fi anco a fi anco con molti nomi noti del giornalismo italiano: Walter Tobagi, Vittorio Feltri, Ferruccio De Bortoli, Massimo Donelli, Gigi Moncalvo, Gian Antonio Stella, Paolo Mereghetti, Gianni Mura, Francesco Cevasco...»

Quale fu il Suo primo caso?«Il mio primo caso fu lo stesso giorno in cui venni assunto: l’uccisione di una studentessa, Simonetta

di Armando Munaò

(Foto di Amerigo Vianello)

Lo abbiamo incontrato in occasione di una sua recente

visita al Rifugio Crucolo

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Giugno 200942 L A F I N E S T R A

Ferrero, ammazzata con 33 coltellate nei bagni dell’Uni-versità Cattolica, alla facoltà di scienze politiche di cui era preside Gianfranco Miglio, il futuro “ideologo” della Lega di Umberto Bossi. Il 17 maggio 1972 fui il primo giornalista ad arrivare in via Cherubini, dove venne ucciso il commissario Luigi Calabresi».

Dunque Lei esordì come cro-nista negli anni di piombo, ma poi decise di diventare critico gastronomico. Perché questa scelta?«Più che una scelta fu un ordi-ne del mio direttore di allora, Cesare Lanza, attuale autore di Paolo Bonolis, coautore del Festival di Sanremo e capo progetto di “Buona Domenica” di Canale 5. Conoscendo la mia grande passione per la cucina, Lanza mi chiese di creare una pagina dedicata ai ristoranti».

Per quale ragione?«Mi disse che era una vergogna che in Italia si mangiasse così male e che non vi fosse nessuno capace di descrivere il motivo per cui si mangiava male e, soprattutto, dove si mangiava male».

Lei che fece?«Cominciai ad andare nei ri-storanti. Mangiavo, pagavo il conto che poi mi avrebbe rimborsato il giornale, e quindi raccontavo ciò che vedevo e

Raspelli MauthausenEdoardo Raspelli da bambino era così magro che veniva chiamato Mauthausen, dal nome del famigerato campo di concentramento nazista.

Il primo piattoI piatti della sua infanzia erano pizza alla napoletana e gnocchi alla romana (cioè di semolino).

Il primo vinoIl papà era modenese e fece bere al figlio Edoardo il primo assaggio di vino: un Lam-brusco amabile allungato con acqua.

I primi amoriManuela, conosciuta al Collegio Villa Palmizi di Bordighera. La sua dichiarazione? Un portapillole con dentro un bigliettino d’amore lanciato oltre la recinzione della casa dove abitava la ragazzina. Nessuna risposta. Orietta, friulana di Codroipo, conosciuta durante un Natale di sci al passo dell’Aprica. La sua dichiarazione? La richiesta di una firma autografo su di un pezzo di giornale, gelosamente conservato ancora oggi. Ri-sultato? Niente.

Mare o montiLe prime vacanze furono al mare (Miramare di Rimini, Pesaro) e al lago di Garda nel piccolo albergo della zia. Poi, con l’età, ha preferito la montagna lombarda.

Tennis e calcioSembra incredibile, ma Raspelli ha frequen-tato dal 1961 al 1967 il Centro federale estivo di tennis di Pievepelago (Mo), accanto ad Adriano Panatta. Il suo maestro, il mitico nizzese Simon Giordano, diceva che gli ricordava re Edoardo, il santo inglese, nel senso che correva come la statua regale che segnava l’entrata della città francese: magro ma fermo, immobile. Oltre al tennis, Edoardo Raspelli durante le medie si era iscritto ad un NAGC, Nucleo Addestramento Gioco Calcio.

I cocktailDa ragazzo si faceva dare dal papà giornali-sta gli inviti alle conferenze stampa: prendeva qualche appunto, scriveva o faceva finta di scrivere e poi si buttava sul buffet. La sua passione: il salmone affumicato e le tartine ricoperte di gelatina.

I ristoranti con ClaraEdoardo Raspelli si è sposato con Clara Cor-temiglia il 30 giugno 1979, ma sono insieme dall’11 dicembre 1971. Ogni sera Raspelli la portava al ristorante. Una delle mete preferite era la romantica Le Tout Paris a Sala Coma-cina, sul lago di Como.

Cominciare dal calcioCon la tessera-stampa della Libertà di Pia-cenza, di cui il padre Giuseppe era collabo-ratore, Edoardo da ragazzo non si perdeva una partita del Milan e ogni tanto si intrufolava negli spogliatoi a fare interviste. Infastidito da una domanda su Gianni Rivera, un giorno Nereo Rocco gli chiese sogghignando: “Di che giornale è lei? Libertà di…piacere?”.

AntenatiIl nonno paterno, Edoardo Ra-spelli come lui, tenente dei Cara-binieri Reali; un pro-zio paterno “il più alto magistrato dell’Im-pero”; un altro, un Bonelli, sei volte capitano reggente di San Marino.

Mamma e papàMamma casalinga e papà, Giu-seppe, dirigente all’ospedale Maggiore di Milano, giornalista pubblicista, segretario nazionale degli ospedalieri (Unico durante il fascismo, poi CISL):camicia nera, nascondeva in casa sua una vecchia ebrea, Rachele Bethman.Il padre non poteva sopportare decine di odori e gusti: aglio, cipolla, prezzemolo, basilico, pomodoro, finocchio, olio e burro troppo saporito, chiodi di garofa-

no, cannella... Edoardo Raspelli con la mamma e il fratellino si rifugiavano allora, ogni tanto, nella villa della zia materna, Fania Besana, a Gargnano,sul lago di Garda, che la zia, cuoca provetta, aveva trasformato in piccolo ristorante e albergo di charme, Villa Fania.

Zia Fania e zio SecondoLa zia materna, Fania Besana, rimasta vedova di un famoso architetto, aveva sposato in secondo nozze il suo maitre d’hotel, Secondo Bozzoni. Da loro, Edoardo Raspelli bambino ha cominciato ad assaggiare mozzarella di bufala, olio ex-travergine del Garda, Barolo e Château francesi.

I figli - Simona: Oggi Simona

è grande (110 e Lode alla Cat-tolica di Milano, psicologa, ph. Doctor, dottore di ricerca, alla Bicocca, consulente a proget-to dell’Auxologico di Milano). La prima volta che Edoardo Raspelli portò la primogenita al ristorante, Simona aveva dieci mesi: la bambina, al San Domenico di Imola mangiò flan di funghi porcini con salsa di fegato grasso.

Matteo:Il secondogenito è neo dottore in Ingegneria dell’Au-tomazione al Politecnico di Milano, da bambino non amava molto andare al ristorante con i genitori: “Io non vengo; se vengo ci state poco; se mangiate non prendete il menu degustazio-ne che dura troppo tempo; se volete che venga mi dovete pagare…”.

Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta

IL PERSONAGGIO

LA FAMIGLIA RASPELLI

(Foto di Monelle Chiti)

assaggiavo, soprattutto le cose negative. La prima pagina dedicata ai ristoranti uscì nel-l’edizione del 10 ottobre 1975 e rappresentò un’assoluta novità nel modo di fare informazione. Infatti avevo idea-to “il faccino nero”; un pez-zo incornicia-to, contrad-distinto da un viso di disgusto di color nero, dedicato al ristorante

peggiore della settimana. Una rubrica di stroncature che ben presto divenne celebre».

Possiamo dire, quindi, che il 10 ottobre 1975 coin-

cide con la nasci-ta della critica gastronomica in Italia?«S ì , pe rché prima non vi era alcuno spi-rito critico. Chi

trattava l’argo-mento scriveva

delle grandi svio-linate. Con la mia

CURIOSITÀ

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43 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Giugno 200944 L A F I N E S T R A

cucina è sicuramente fetente ma non mortale”.

Minacce ma anche tante que-rele...«Sì, sono stato querelato più di venti volte da proprietari di risto-ranti, albergatori e produttori di vino, ma sono stato sempre assolto dai tribunali di mezza Italia con la motivazione di “aver svolto correttamente il diritto- dovere di cronaca e di critica”. L’ultima assoluzione è del giugno 2007, nella causa intentatami da Giorgio Rosolino patron della celebre Can-

tinella di Napoli e zio del campio-ne di nuoto Massimiliano».

La citò in giudizio anche McDo-nald’s...«McDonald’s chiese un risarci-mento parametrato sull’investi-mento pubblicitario in bilancio 2002: 21,5 milioni di euro, 25 milioni di dollari, 42 miliardi di vecchie lire. In mia difesa sce-sero in campo tantissimi giornali italiani ma, soprattutto, quelli del resto del mondo che dedicarono editoriali e pagine intere al mio caso».

Si dice che anche lo staff del

Suo giornale, già verso la fine degli anni Settanta, Le facesse un po’ di pressione per certi articoli critici nei confronti dei ristoranti...«È vero. Ricordo che una volta, durante una assemblea sindacale in via Solferino, mentre mi lamentavo delle pressioni subite, il povero Walter Tobagi (assassinato dai terroristi rossi il 28 maggio 1980, ndr), mio ex compagno di scuola al liceo Parini e sindacalista del Cor-riere, scrisse su un foglio: «Edoar-do Raspelli, unico rappresentante di Gastronomia Democratica».

Lei è stato anche uno dei fon-datori della “Guida d’Italia” pubblicata dall’Espresso. Come giudica la polemica sollevata da “Striscia la Notizia” sulle recen-sioni di comodo, esperti che non pagano il conto e così via. Quanto c’è di vero a Suo parere?«Premesso che “Striscia la notizia” non è una testata specializzata nel-le guide, c’è un po’ il rischio che si faccia di ogni erba un fascio. Tuttavia da quando ho comincia-to a recensire le guide in modo critico, “Striscia la notizia” è il primo giornale che, come faccio io da anni, dice finalmente che

A Parigi in autostopA 16 anni Edoardo andò in au-tostop da Milano a Parigi. Dormì per dieci giorni all’ostello della gio-ventù. Con i soldi delle mancette settimanali, un mezzogiorno andò a mangiare dal mitico Lasserre a Champs Elisées e la sera suc-cessiva alla celeberrima Tour d’ Argent. La spesa? 29.000 lire da una parte, 33.000 dall’altra: molti-plicate per 30-40 volte per avere la cifra di oggi.

Il film preferito“Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa”. Il sogno segreto? Fare il remake del film, interpretando il ruolo che fu di Robert Morley: il critico gastro-nomico che era stato accusato di ammazzare gli chef più bravi per non morire di troppa buona cucina.

Fumi e profumiDetesta i profumi artificiali degli apparecchietti elettrici che vengo-no messi nelle prese di corrente, il fumo ma, anche i profumi eccessi-vi perfino di certi tipi di fiori.

Piatto preferitoRaspelli adora i salami, i formag-gi stagionati, tutti i crostacei, in particolare i gamberi di grosse dimensioni (crudi o in padella) e la cassoeula, il bottaggio, l’umido di ogni pezzo possibile del maiale cucinato con le verze.

Vino e bevandeAdora i grandi vini bianchi messi ad invecchiare nelle barrique. Poi, un goccio di vino rosso. Non ama i vini dolci. A casa beve solo acqua minerale non gasata: ne beve in grande quantità. Detesta l’acqua filtrata. Al ristorante ama chiudere con un superalcolico, soprattutto whisky.

Piatto detestatoRaspelli detesta i pomidori grati-nati (gli ricordano le pensioncine della sua infanzia al mare), le rape rosse, il fegato di vitello grigliato.

rubrica, invece, nacque la vera critica gastronomica, anche se il merito, più che mio, fu di Cesare Lanza che mi ordinò di ideare quella pagina».

Comunque sia andata una gran-de soddisfazione...«Certo. La soddisfazione di essere stato un precursore, come lo sono stato, circa 15 anni fa, quando inventai anche la critica degli alberghi, una rubrica nella quale racconto una struttura alberghiera dopo avervi passato una notte, pa-gando ovviamente il conto. La mia rubrica appare ancora oggi sulla Stampa di Torino ed è l’unica nel suo genere».

Qualcuno però si arrabbiò molto per le Sue recensioni...«Verissimo. Non a tutti piacquero il “faccino nero” e le mie recen-sioni. Una volta addirittura una ristoratrice (o un ristoratore?) del centro di Milano mi fece trovare sotto casa una corona da morto con la scritta “Al nostro caro Edoardo”. Era il 1° maggio 1979, lo ricordo bene. Il giorno dopo risposi sulla prima pagina del “Corriere d’Informazione” con queste parole: “Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua

Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta

IL PERSONAGGIO

CURIOSITÀ

Raspelli nella cantina del Rifugio Crucolo

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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta

“il re è nudo”. Prima nessuno si azzardava a dire nulla sulle guide. Ora il giornale satirico di Antonio Ricci getta qualche altro sasso nello stagno».

Meglio la cucina molecolare o la cucina tradizionale?«Su questo argomento si fa un po’ di confusione. La cucina moleco-lare punta la sua attenzione sulla trasformazione delle molecole e quindi sul cambiamento dello stato fisico del cibo. A pensarci bene, però, tutto quello che noi mangia-mo è un’alterazione di uno stato fisico. Ad esempio, se a un pesce crudo aggiungiamo del limone, ne cambiamo l’acidità, il cui aumento modificherà poi il colore e il gusto. Oppure pensiamo all’utilizzo del-l’azoto liquido per preparare alcuni piatti...».

Azoto liquido?«Sì, una classica pratica della cu-cina molecolare è proprio quella di abbattere la temperatura di certi alimenti con l’azoto liquido che raggiunge 190° sottozero. Una fragola bagnata nel cioccolato, ad esempio, necessita di alcune ore in frigorifero prima di essere servita, ma se la immergiamo nell’azoto liquido il cioccolato si rapprende in

(Foto di Nadia Scanziani) (Foto di Nadia Scanziani)

una frazione di secondo e potremo mangiare subito una meravigliosa fragola fredda con cioccolato. La cucina molecolare non è altro che puntare su questi aspetti e non ci vedo niente di male».

Negli ultimi tempi sono saliti alla ribalta alcuni cuochi che adope-rano anche additivi chimici. Che ne pensa?«Si tratta di texture sulle quali an-cora oggi si sta indagando. Ma ciò che per me conta è che il piatto sap-pia prendermi per la gola. Che sia fatto con una cucina o con un’altra m’interessa relativamente. Il vero problema è un altro...».

Quale?«Il problema è che ci sono in giro per il mondo, in Spagna ma anche in Italia, certi chef che vengono osannati semplicemente perché la critica è stata “ospitata” da questi cuochi, oppure perché i critici non hanno assolutamente palato e quindi gli puoi dare da mangia-re qualunque cosa e non sanno distinguere il buono dal cattivo. Purtroppo con il fatto che la critica non è aritmetica, bensì una cosa abbastanza soggettiva, si finisce per assolvere dei peccati di critica stratosferici».

Si narra che Lei abbia consigliato al presidente degli Stati Uniti d’America di inserire nel proprio menu la mozzarella di bufala. È vero?«La notizia fu ripresa da un comuni-cato stampa che inviai alle redazioni il 31 marzo di qualche anno fa per i quotidiani del giorno dopo...».

Quindi?«Dopo il 31 marzo viene il 1° apri-le... Giusto? Devo ammettere che a me i pesci d’aprile riescono sempre piuttosto bene».

Si racconta anche che una volta si fece assumere, in incognito, come cameriere in un ristorante. Pure in quel caso si trattava di uno scherzo?«No, questa è una storia assoluta-mente vera, che risale a molti anni fa, tra l’altro dopo che ero appena stato assolto dall’ennesimo pro-cesso per aver dato del “faccia da schiaffi” a dei camerieri in un ri-storante abruzzese. Fare dei servizi in incognito è sempre stato un mio pallino e 25 anni fa, non avendo tutta la notorietà di cui godo oggi, mi fu possibile».

Come andò?«Mi presentai in un albergo della riviera romagnola e lì, sotto mentite spoglie, feci il cameriere per una settimana. Ed è proprio nel ruolo di un cameriere che ho partecipato al film di Piero Chiambretti “Ogni lasciato è perso”. In tempi più re-centi, invece, ho fatto uno scherzo riuscitissimo al mio grande amico Gianfranco Vissani. Oltretutto con la complicità di una attrice trentina».

Ci racconti...«Per Gianfranco Vissani nutro una grandissima stima. Lui, come me, non riesce a rimanere insensibile di fronte a un buon piatto e, a dire il vero, nemmeno di fronte al fa-scino femminile. Così gli ho fatto credere che stavamo registrando una puntata speciale di Melaverde tutta su di lui. Come complici avevo reclutato l’attore Raffaele Tonon e Reina Moncada, attrice di origini colombiane ma con padre trentino, anzi valsuganotto».

Che successe?«Beh, Reina fingeva di essere la truccatrice e, come avevo previsto,

Gianfranco Vissani ne era parti-colarmente attratto, soprattutto dopo che gli avevo confidato che la ragazza aveva un debole per lui. Ne sono scaturite delle gag strepitose, tutte documentate con delle telecamere nascoste. Poi, in fase di montaggio, sono stati fatti ovviamente dei tagli e quindi lo scherzo non è andato in onda per intero, ma comunque è riuscito davvero alla grande».

Scherzi a parte, Lei è considerato un vero professionista. Alcuni La ritengono però un po’ troppo

Raspelli con gli amici del Caffé Pavesi

IL PERSONAGGIO

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Giugno 200946 L A F I N E S T R A

severo...«Ma la critica deve essere severa, non può essere indulgente. Altri-menti che critica sarebbe?».

Lei riesce ad essere sempre obiettivo nei suoi giudizi?«Io sono sempre onesto nei miei giudizi, ma l’obiettività è un finto mito. Se c’è una cosa che non può essere obiettiva è proprio la criti-ca. La critica è il parere sogget-tivo, certamente espresso da una persona che è molto ferrata in un determinato settore o su un dato argomento, ma rimane soggettiva. I degustatori di vini, ad esempio, sono dei professionisti; eppure per uno magari una bottiglia può

HobbyL’unico hobby di Raspelli è da sempre la lettura. In quinta elementare studiava latino e divorava i Gialli Mondadori. Da ragazzo ha letto di tutto. All’improvviso, al liceo, è passato a leggere pressoché esclusivamente giornali e periodici. Tutti i giorni si collega più volte a Dagospia. Legge saltuariamente gli specializzati di gastronomia. Quando è fuori sede, legge sempre tutti i giornali locali. Ama l’enigmistica ed il Sudoku (“Ma quello facile: deve essere un passatempo, non un rompi testa”).

Poca TVRaspelli guarda poco la TV: rivede il “suo” Melaverde (“È fondamentale per vedere i propri errori, per capire dove si può migliorare”). Controlla la trasmis-sione rivale, Linea Verde…Non perde il sommario del TG3 delle 19 poi, ogni tanto, Blob(“che adoro”), Striscia la No-tizia, Paperissima e “i miei ricordi” come i programmi di Piero Chiambretti, Fabio Fazio, Enza Sampò, Simona Marchini.

TeatroSin da ragazzo adora il teatro. Ha ricordi indimenticabili dei grandi attori e testi classici visti da liceale. Non dimenticherà mai la prima volta che vide una comme-dia “Renato ’61”, con Renato Rascel: aveva 12 anni.

CanzoniEdoardo Raspelli ha molto amato la mu-sica “della mia mamma, che era nata nel 1920 e che nel 1940 aveva vent’anni”: Signorinella Pallida, Lili Marlene, Mario Lanza, Silvio Gigli. I suoi ricordi sono per Gianni Morandi, Il Dio Serpente, Lucio Battisti... Adora De Andrè, Luigi Tenco, il primo Jannacci(Ti te se no; Quella cosa in Lombardia…) , Bruno Lauzi.

Ristorante idealeÈ piccolo, romantico ma non galeotto, mandato avanti da una famiglia intera, con una cucina che si ispiri prevalente-mente a Terra Tradizione e Territorio, con un servizio buono ma non opprimente, con un’atmosfera elegante ma, anche, cordiale, raccolta.

Albergo idealeDi tono, elegante, immerso nel ver-de, tranquillo, intimo, anche mandato avanti da una famiglia, con angoli dove stare “appartati” e nascosti, non troppo piccolo (detesta i B/B e il patron o uno sconosciuto che fanno colazione al suo stesso tavolo…) ma raccolto.

Che cosa sta leggendoSulla sua scrivania, da anni, è aperto un libro che gli ha passato la figlia Simona, quando preparava la sua tesi sull’ottimi-smo all’Università Cattolica di Milano: “La paura degli altri:che cos’è e come si affronta” di Hohn R.Marshall. In più, il copione della commedia Classe di Ferro di Aldo Nicolaj.

Edoardo Raspelli è nato a Milano il 19 giugno 1949. Nel 1971 viene assunto dal Corriere della Sera e nel 1973 diventa giornalista professionista. Edoardo Raspelli dal 1978, per i primi quattro anni, è stato tra i responsabili, con Gault e Millau, della “Guida d’Ita-lia” pubblicata dall’Espresso. È stato il primo responsabile della pagina dei ristoranti del “Gambero Rosso”, allora supplemento del Manifesto.In TV, ha cominciato nel 1984 come consulente di “Che fai, mangi?” su RAI 2. Ha condotto con Anna Bartolini “La Buona tavola” su Odeon TV; su RAI 2, con Carla Urban, “Star bene a tavola”. Ha collaborato anche a RAI 3, a “Il Buongiorno di RAI Radio 2”, alla rubrica Eat Parade del TG2. Nel 1990-1991 è stato tra i conduttori di Piacere RAI 1. Nel 1999 ha partecipatosu RAI 2, al programma “Fenomeni”. Dal 1996 fino all’edizione 2001 è stato curatore e supervisore della “Guida dei ristoranti d’Italia dell’Espresso”, firmando anche la rubrica “Il Goloso” del settimanale.Le sue critiche su ristoranti e alberghi appaiono tutti i giovedì sul quotidiano La Stampa. Ogni mese un suo edi-toriale appare su “Buona Cucina”. Saltuariamente, le ricette della cucina italiana sono da Raspelli commentate per il settimanale Gente.

Giudice di concorsi di bellezza (Veline, Miss Padania, Miss Grand Prix, Una ragazza per il cinema…) sul mensile Scoop appare con la rubrica “Stelle nascenti”. Collabora anche con Maxim.Per “La Stampa” ha pubblicato nel 2001 un libro, raccolta dei pezzi apparsi sul quotidiano, dal titolo “Il Raspelli”. Arnaldo Mondadori gli ha pubblicato nel novembre 2004 un’al-tra raccolta dal titolo Italiagolosa. A settembre 2007 sempre Arnoldo Mon-dadori ha pubblicato “L’Italia in Tavola - 400 ricette tradizionali elaborate da grandi chef e testate dal palato più severo e goloso d’Italia”.In occasione della pubblicazione dei periodici illustrati “Le Monografie del Gusto” ha fatto da testimonial.Dal 1998, tutte le domeniche su Rete 4 conduce (prima con Gabriella Carlucci, da gennaio 2009 con Elisa Bagordo) Melaverde, trasmissione ideata dall’agronomo Giacomo Tira-boschi. Melaverde è uno dei program-mi di maggior successo della Rete, con dati assolutamente straordinari. I contatti sono tra i 6 ed i 7 milioni.In prima serata su Rete 4, Edoar-

do Raspelli ha condotto nel 2006 il numero zero del quiz giallo Psyco (con Remo Girone). A gennaio 2008 il numero zero di “At-tenti al lupo”, programma di cronaca, ha avuto un ottimo riscontro ed è stato promosso in 4 prime serate che sono andate in onda tra maggio e giugno 2008.Tra agosto e settembre

2003, sempre su Rete 4, ha condotto con Paola Rota e Marina Della Fon-te: “Melaverde 3 T: Terra, Territorio, Tradizioni, Montagna e Acqua”, sei puntate monografiche dedicate alle montagne italiane. I risultati sono stati strepitosi.Nominato da Pecoraro Scanio, fino al 2004 è stato riconfermato da Gianni Alemanno consulente del Ministero delle politiche agricole quale com-ponente del Comitato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio alimentare italiano.L’ex ministro delle Politiche agricole del governo Prodi, Paolo De Castro, quando era presidente di Nomisma, lo aveva nominato membro del ristretto Comitato Scientifico di Qualivita, ente per la valorizzazione dei prodotti a Denominazione d’ Origine Protetta e Indicazione Geografica Protettta.

EDOARDO RASPELLI: UNA BREVE BIOGRAFIA

essere pessima, mentre a un altro appare eccelsa. La medesima cosa avviene nelle gare di tuffi, nel pattinaggio artistico, a “X Factor”, ad “Amici”, a Veline e così via...».

Quindi?«Quindi io do dei pareri sog-gettivi, però l’importante è che io non faccia carte dei vini, che non venga pagato dai ristoratori, che non accetti pranzi offerti. Io vado al ristorante sempre da solo e quelle poche volte che sono in compagnia chiedo due fatture se-parate: una la paga “La Stampa” di Torino, che è l’editore per il quale scrivo, l’altra la pago io. Dopodiché se a me il ristorante è piaciuto ne parlo bene, se non mi ha soddisfatto ne parlo in maniera negativa».

Quali sono le doti necessarie per diventare un critico gastrono-mico come Lei?«A dire il vero, più che un critico gastronomico mi definirei un cro-nista della gastronomia. Nei miei pezzi, infatti, racconto l’ambiente, l’accoglienza, l’interno e l’esterno più che il piatto di per sé: se lo chef ha usato tanto prezzemolo o poca mentuccia non me ne impor-ta niente. Le doti per fare questo

mestiere? Ovviamente quel mi-nimo di conoscenza tecnica che permette di distinguere il buono dal cattivo, ma poi, soprattutto, essere disinteressato, raccontare le cose senza guardare in faccia nessuno, senza condizionamenti di sponsor o clientele».

Non è cosa da poco...«Certo che no, soprattutto nel mondo in cui viviamo oggi, dove la pubblicità condiziona anche i grandi quotidiani e quindi certe cose, secondo l’editore o il di-rettore, non si possono dire. Le faccio un solo esempio. Quando il Sole 24 Ore pubblicò un pezzo un po’ duro su un noto ristorante, i proprietari sospesero la pub-blicità al giornale. Nemmeno un mese dopo il Sole 24 Ore pub-blicò un altro articolo su questo ristorante, ma questa volta molto più positivo e indulgente. Ma se il giornale della Confindustria si ritrova ad avere simili legacci, quali condizionamenti avranno gli altri giornali?».

La risposta a questa doman-da?«Mi sembra abbastanza implicita. Credo che la conoscano tutti, sen-za bisogno di aggiungere altro».

(Foto di Amerigo Vianello)

Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta

IL PERSONAGGIO

CURIOSITÀ

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47 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Giugno 200948 L A F I N E S T R A

Un mondo

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Il marchio AemmeLa Società Editrice Aemme pubblicità e marketing è un’agenzia che da 21 anni opera a trecentosessanta gradi nel mondo della pubblicità, della comunicazione d’impresa, del marketing e dell’informazione. Aemme, infatti, oltre ad essere concessionaria pubblici-taria esclusiva per i periodici “La Finestra” e “Prima Pagina”, offre spazi pubblicitari su emittenti radio-televisive locali e nazionali; cura servizi giornalistici e servizi stampa in occasione di convegni, feste, manifestazioni e fiere; pubblica libri ed opuscoli di varia natura; realizza cataloghi e pieghevoli; fornisce insegne e striscioni pubblicitari nonché oggettistica promozionale, calendari e gadget vari; organizza concorsi a premio seguen-done ogni singolo aspetto, dall’ideazione alla realizzazione, compreso l’espletamento di tutte le formalità burocratiche. La Società Aemme, inoltre, nel corso degli anni ha curato l’immagine e le iniziative promozionali e/o editoriali di varie organizzazioni tra cui: Apt, Unione Commercio e Attività di Servizio di Trento, Cisl del Trentino, Comprensorio C3 Bassa Valsugana e Tesino, Rivista UCT - Uomo Città Territorio -, Associazione Borgo Commercio Iniziative, Associazione Commercianti per il Centro Storico di Montebelluna (TV), Associazione Italiana Amici del Presepio.

Il giornaleFondato nel 1989, il giornale “La Finestra” è un mensile d’informazione completo nei contenuti, chiaro nel linguaggio, libero nelle idee. Diffuso in oltre 60 paesi del Trentino “La Finestra” risulta il periodico gratuito d’informazione giornalistica più letto nei Comuni dei Comprensori C3 (Bassa Val-sugana e Tesino) e C4 (Alta Valsugana, Pinetano e Valle dei Mocheni).

I contenutiOgni mese sulle pagine del giornale “La Finestra” si affrontano tematiche afferenti la vita politica, socio-economica e cultura-le delle comunità locali non trascurando, però, i fatti di maggior rilevanza a livello nazionale o internazionale, analizzati nella loro ricaduta sul nostro territorio. Oltre che all’attualità “La Finestra” presta partico-lare attenzione anche ad altri argomenti: economia, turismo, salute, sport, storia, arte, costume, tradizioni, musica, teatro, alimentazione, cucina, arredamento... e molto altro ancora.

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49 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Trento, Lavis, Mezzocorona, Mezzolombardo, S. Michele all’Adige, Cognola, Gardolo, Martignano, Povo, Roncafort, S.Donà, Ravina, Romagnano, Matterello, Villazzano.Alta, Bassa Valsugana, Pinetano e Tesino: Baselga di Pinè, Bedollo, Bieno, Borgo Valsugana, Bosentino, Carzano, Castello Tesino, Calceranica, Caldonazzo, Castelnuovo, Cinte Tesino, Civezzano, Fornace, Grigno, Ischia, Ivano Fracena, Levico Terme, Novaledo, Ospedaletto, Pergine, Pieve Tesino, Roncegno, Ronchi Valsugana, S. Cristoforo, S. Orsola Terme, Samone, Scurelle, Spera, Strigno, Telve, Telve di Sopra, Tenna, Torcegno, Vattaro, Vigolo Vattaro, Villa Agnedo.

Gli Speciali

La redazioneIl giornale “La Finestra” è realizzato da un dinamico staff di 32 colla-boratori di cui 18 iscritti all’Albo dei Giornalisti e 8 iscritti ai vari ordini professionali. Alcuni collaboratori firmano articoli e servizi anche per altre testate a livello locale o nazionale.

La filosofiaFin dal 1989 “La Finestra” è una testata free press per la lungimiranza dell’editore che comprese come il giornale gratuito sarebbe stato il fenomeno del futuro. Oggi la free press è una formula diffusa in tutto il mondo e che sempre più si sta rivelando vincente, tanto che anche alcuni grandi gruppi editoriali italiani, giа impegnati con i quotidiani tradizionali, hanno creato edizioni gratuite da distribuire nelle maggiori città del Paese.

La distribuzioneDal 1989 ad oggi “La Finestra” è stata stampata in quasi 2 milioni di copie. Il giornale mensilmente viene distribuito in 600 punti: bar, risto-ranti, esercizi commerciali, supermercati, farmacie, edicole e altri punti di maggior afflusso pubblico dell’Alta e Bassa Valsugana, del Tesino, del Pinetano e della Valle dei Mocheni, nonché in alcuni punti selezio-nati e di maggior transito della città di Trento. Le copie del giornale “La Finestra” vengono anche regolarmente acquisite e catalogate da molte biblioteche del Trentino, da Istituti museali, fondazioni ed enti vari. Al-cuni numeri, inoltre, vengono spediti in varie regioni d’Italia o all’estero, nonché presso prestigiose sedi quali il Parlamento, il Vaticano e altri organi istituzionali. Pubblicità garantitaIl rapporto tra il numero di copie de La Finestra effettivamente stampate (documentabile al cliente attraverso la bolla di accompa-gnamento) e quello dei potenziali lettori presenti sul territorio, offre la matematica garanzia di una copertura capillare, con una media copie/lettori/residenti tra le più alte d’Italia nel campo dei periodici gratuiti.Ciò dà la certezza che le informazioni pubblicitarie che appaiono sulle pagine de La Finestra colgono nel segno, raggiungendo migliaia di potenziali clienti.La società AEMME, concessionaria esclusiva della raccolta pub-blicitaria per La Finestra, ai propri clienti propone inoltre piani per-sonalizzati, integrabili o modificabili in qualsiasi momento a costi decisamente convenienti e vantaggiosi rispetto a quelli attualmente praticati in regione. In più il progetto grafico e d’immagine è GRA-TUITO: di mese in mese, infatti, il cliente ha la facoltà di modificare a piacimento il progetto grafico e d’immagine della propria pubblicità senza costi aggiuntivi.

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Giugno 200950 L A F I N E S T R A

TELVE DI SOPRA

Restauri: una festacon l’ arcivescovoDomenica 14 giugno, festività del Corpus Domini, la comuni-tà di Telve di Sopra ha vissuto una giornata solenne, per la presenza dell’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan che ha benedetto due impor-tanti immobili recentemente restaurati: la chiesetta di San Giovanni da tutti conosciuta come la “Chiesetta del Sas-setto” e la canonica-oratorio. Una giornata di festa che è iniziata con una proces-sione fino alla ristrutturata chiesetta, nella parte alta del paese, il cui percorso è stato solennizzato dai canti del coro

parrocchiale diretto da Anto-nello Trentin e dalle esecuzioni della banda di Telve diretta da Bernardino Zanetti. Quindi la solenne concelebrazione nella parrocchiale presieduta dall’arcivescovo, con a fi anco il suo reverendo segretario e il parroco don Franco Torre-sani. Al termine, nel piazzale dell’oratorio, il sindaco Dino Trentin ha sottolineato la buo-na collaborazione fra comune e parrocchia, ringraziando anche le forze del volontariato locale per la cooperazione. In particolare ha usato parole di lode verso i Vigili del Fuoco, gli Alpini e Fanti, la Polispor-tiva, il gruppo parrocchiale, il gruppo giovani e del palio San Giovanni, i carabinieri in con-gedo e la Pro Loco. È seguito il taglio congiunto del nastro da parte del sindaco Trentin, dell’arcivescovo Bressan e del presidente del consiglio provinciale Marco De Paoli. Per la ristrutturazione della chiesetta sono stati spesi circa 70 mila euro, fi nanziati in parte dalla Provincia e in parte dal comune, mentre per la canonica-oratorio sono stati spesi circa 950 mila euro, in parte fi nanziati dalla Provincia e dal comune con la vendita di un fabbricato non più utilizzato dalla comunità. (m.p.)

Poco sopra la chie-sa arcipretale e l’oratorio svetta la torricella costruita

nella prima metà dell’Ot-tocento dal nobile Emilio de Avancini. Essa faceva parte di una vasta proprie-tà che inglobava l’attuale canonica, il giardino della parrocchia, alcune fi lande del passato, l’area dell’ora-torio.La torre era stata costruita in stile neo-gotico e poteva rivaleggiare in altezza, dato il pendio su cui era costrui-to, con il campanile della vecchia chiesa barocca.Nei secoli era passata di mano alle famiglie Angeli, Passamani, ora alle fam. Negriolli. In parte scon-quassata da alcuni scoppi di bombe nella seconda guerra mondiale, colpi-ta dai fulmini era andata via via in degrado, fi nché fu impedita la salita al “terrazzo Belvedere” e fu chiusa, al pianoterra, con interventi cementiti.Ci sono le foto d’epoca che la ritraggono nel suo splendore di affreschi, oggi in esigua parte visibili sotto la scala che, salendo, la circonda tutta. Alcuni ricordano le visite dei ra-gazzi, dei turisti, qualche recita teatrale improvvisata dai ragazzi Passamani, la domenica pomeriggio, per raggranellare qualche soldo per il gelato.Per anni l’oblio generale fi no alla sua prima valo-rizzazione nel periodo del Natale 1976 con l’uso d’al-cuni fari a luce radente che l’illuminavano tutta.La bella struttura fu però

CRONACHE

Sarà un recupero d’interesse storico-culturale di cui la Comunità potrà andar fi era, la valorizzazione di un’architettura che fa parte del territorio come i ruderi di Castel Selva, l’arcipretale del SS. Re-dentore, maso Montel, la chiesetta di san Biagio...

di Luciano De Carli

malsicura e…quindi neces-sitava il consolidamento ed il recupero. Chi poteva pensarci se non la parte pubblica?Il Comune avanzò ancora sulla fine degli anni ‘70 le prime richieste d’inter-vento alla PAT, con esito incerto o negativo.In seguito le Associazioni culturali fecero continua supplenza nel sollecitare con scritti, articoli, proie-zioni di diapositive, serate con proposte di interventi precisi e necessari, illustra-zione dell’opera alle TV regionali.Finalmente dopo 20/25

anni il Servizio dei Beni Culturali decise un primo intervento con conseguente “messa in sicurezza” del manufatto e l’incarico di progettazione esecutiva dei lavori di restauro all’archi-tetto Renzo Acler.Nell’ottobre 2008 sono sta-ti consegnati gli elaborati progettuali in cui appunto si prevedevano: il conso-lidamento delle murature e intonaci, della scala eli-coidale, della copertura del terrazzo.Ma sono stati pure previsti e finanziati restauro di brani di pitture murarie esterne e interne, di affre-schi fl oreali e anche per i nuovi serramenti al fi ne di un’adeguata agibilità nel corso di tutto l’anno.Il progetto è lievitato di 90 mila Euro, anche per l’adeguamento prezzi in 5 anni.I lavori, decisi già a marzo di quest’anno dovrebbero partire perché i proprietari Negriolli hanno fi rmato la convenzione con la Pro-vincia per l’apertura al pubblico, mediante visite guidate che potranno esse-re effettuate per otto mesi l’anno dalle 9 alle 18.Sarà un recupero d’interes-se storico culturale di cui la Comunità potrà andar fi era, la valorizzazione di un’architettura che fa parte del territorio come i ruderi di Castel Selva, l’arcipre-tale del SS. Redentore, la canonica ex residenza de Avancini, la proprietà Rosas, casa de Prez, casa Biasia, maso Montel, la chiesetta di san Biagio e quella della Maria Ausi-liatrice nelle proprietà de Battaglia.

IN BREVE

spesso utilizzata simboli-camente dall’AACS loca-le, dalle Associazioni turi-stiche per illustrare i propri depliant promozionali e non c’era turista che non volesse posare accanto alle vasche di gerani del viale Roma, con sullo sfondo cima Pizzo e la Torre. Foto a rotta di collo!Bella la torre, ma pericolo-sa; incrollabile però, data la sua struttura ottagonale.Nei decenni i lacerti degli affreschi iniziali erano spariti, la scala divenuta impraticabile, le finestre rovinate, la cancellata di ferro, fissata a piombo,

Levico. La torricella fu costruita nell’Ottocento dal nobile Emilio de Avancini

Torre Belvedere recuperatae adottata dal F.A.I.

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51 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Giugno 200952 L A F I N E S T R A

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Il formaggio Vezzena affonda le proprie radi-ci nella cultura dei ron-cadori, d’allevatori dei

vari secoli, in tutta quelle generazioni che seguirono ai minatori e operai dei for-ni fusori, disseminati sugli altopiani di Luserna, Levico e Lavarone.I malghesi dell’Ottocento ricordavano ancora, ol-tre alle fatiche,anche le formule, tramandate da padre in fi glio, per la “resa speciale del formaggio”: mucche sane, erba e acqua buona, pulizia “dei ordegni” e dell’ambiente caseario, sistemazione delle “pez-ze” nella “casara”, all’aria speciale che spirava da est, si diceva dall’Adriatico . Qualche notizia si trova pure nelle guide del Brentari e del Battisti; gli altri hanno “reiterato” le notizie, come succede spesso.I maestri della cucina ita-liana e regionale Carnaci-na, Veronelli, G.Bertoldi e Mistretta si divertivano a riproporre le ricette che, nelle due guerre mondiali, erano andate un po’ dimen-ticate.Nel “Palio del Gourmet” di Jadanza, campano verace, ai tempi dell’AACS di Dalvai e Poian, i cuochi locali e

nazionali si battevano per inserire, nelle dispute e confronti regionali, quel-le ricette al “formaggio Vezzena”, formaggio che poi qualcuno –sicuramente non locale- aveva voluto assoggettare all’invadenza dell’Asiago, tanto da farlo diventare “Formaggio Asia-

go tipo Vezzena”… per uno spino d’oro annuale, quasi sempre assegnato automati-camente, anno su anno. Ma cosa valeva? Nulla!Reagì l’assessore comunale all’agricoltura e foreste prof. Adriano Libardoni, negli anni ‘70: procurò, per quel prodotto di nicchia, anche il marchio in ottone,

oggi esposto al piccolo museo all’ultimo piano dell’edificio comunale di Levico.Le “pezze” del Vezzena era tutte bollate con il vero mar-chio comunale, che veniva apposto dai forestali del Consorzio intercomunale.L’unico neo è sempre stata

la mancanza di un vero e proprio caseifi cio unico, co-munale o turnario, in quota, mai raggiunto nemmeno con la concessione delle malghe tutte agli allevatori locali, dopo le gestioni ve-nete o miste.Si pensò anche ad un lat-todotto da Vezzena a Santa Giuliana, per convogliare il

latte, munto lassù, al casei-fi cio di Levico, ma anche lì le cose andarono a rilento e la lentezza quasi sempre fa pagare lo scotto: restare a bocca asciutta!Il vicino caseifi cio di Lava-rone, nel frattempo, produ-ceva un formaggio Vezzena d’eccellenza per gusto e conservazione; azzardò la richiesta di marchio a livello nazionale e l’ottenne.C’era lassù, nelle malghe di Vezzena, chi caseifi cava il latte in proprio, chi lo vendeva subito nel Veneto, non rispettando le norme dei contratti di affi ttanza. Così il Comune, proprietario delle 13 malghe, è rimasto senza marchio legale, come se le Vezzene fossero di altri Comuni limitrofi .Ora le norme europee, che omologano tutto, potrebbe-ro far sparire il formaggio Vezzena, se per produrlo s’imbarca nei calderoni in-dustriali il latte di Vezzena, Lavarone, Folgaria, Ro-

vereto-SAV e del lontano altopiano di Brentonico.La zona non è più quella originale: si va al di là del-l’Adige e le essenze prative non sono uguali a quelle che si trovano sui prati delle Vezzene. Altro che prodotti doc e dop!Anche nel fornire itinerari guidati, come succedeva già quaranta anni fa in Engadi-na, ci sarebbero delle diffi -coltà a dichiarare prodotto della tradizione e della pu-rezza dell’ambiente alpino: la zona di Rovereto è già Val d’Adige/Vallagarina.Comunque la Provincia Au-tonoma di Trento ha i suoi esperti che possono trovare soluzioni per questo prodot-to di nicchia, per una Doc o una Dop, senza stravolgere la storia e le tradizioni.Già lo ha fatto con “il Puz-zone di Moena”e “la Spres-sa” delle Giudicarie, perché non riuscirci anche per “il formaggio dop delleVez-zene?

Tredici malghe: un patrimonio prezioso per otte-nere e conservare quel prodotto di nicchia che corrisponde al nome di formaggio Vezzena.

Vezzena. Un prodotto di nicchia che merita di essere conosciuto e tutelato

Andar per malghe in cerca del Vezzena

di Luciano De Carli

CRONACHE

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Giugno 200954 L A F I N E S T R A

La vela, terapia complementareLa vela può essere una terapia com-plementare per chi ha una disabilità motoria o sensoriale e per i giovani che versano in situazioni di disagio sociale. Per questo è nata la coo-perativa sociale Archè e si è dotata di un’ imbarcazione completamente attrezzata per ospitare a bordo per-sone in diffi coltà. Il 4 giugno scorso l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali ha raggiunto Porto S. Nicolò a Riva del Garda, dove la bar-ca è ormeggiata, e si è imbarcato con alcuni ospiti e accompagnatori del Centro “Don Ziglio” di Levico Terme, ente di assistenza ai disabili.Hanno navigato assieme per circa un’ora per poi fare ritorno in porto e lasciare il posto al secondo gruppo di ragazzi che aspettava di salpare. Con questa iniziativa l’assessore ha voluto testimoniare la sua vicinanza al Centro “Don Ziglio” e il sostegno a progetti innovativi di riabilitazione che, come in questo caso, hanno un forte carattere innovativo e un contenuto ludico e ricreativo.L’imbarcazione, operativa dal luglio del 2007, è equipaggiata per ospi-tare anche persone in carrozzina e prende il largo tutti i giorni. Lo scorso anno sono state circa 800 le persone imbarcate. Di queste il 60% erano disabili, il 30% giovani in situazione di disagio sociale e il 10% anziani. La cooperativa Archè collabora con molte realtà attive nel sociale.

Don Ziglio: incontro con il presidente Dellai

Si è svolto presso il Centro don Ziglio di Levico Ter-me, ex Piccola Opera, un incontro fra il consiglio di

amministrazione e i dipendenti, al quale hanno presenziato anche il presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai e l’assessore pro-vinciale alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi. Presente anche una rappresentanza del Comitato Famigliari che ha prospettato alcuni problemi di carattere strut-turale e organizzativo. Nel corso dell’incontro la presidente Piera Janeselli, che aveva al suo fi an-co il vice Massimo Giordani, il direttore Pier Giuseppe Saba e l’attivo membro di direzione Antonio Casagranda, ha esposto le attività fi no ad oggi realizzate all’interno del Centro come l’aper-tura dei laboratori e i vari progetti esterni, il mare e la montagna, le uscite con la barca sul lago di Garda e su quello di Caldonazzo. Ha poi presentato gli obiettivi futuri partendo dal presupposto di

una grande apertura sul territorio, sottolineando i contatti già avuti con la Giunta comunale di Levico Terme, con i dirigenti dell’Istituto Comprensivo di Levico e Pergine2 per i cosiddetti progetti ponte. È stata poi puntualizzata la neces-sità di rivolgersi al territorio per appartamenti protetti, seguendo in questo senso gli intendimenti della nuova assistenza territoriale. E an-cora la necessità di affrontare altre spese legate alla struttura come i pannelli solari, la climatizzazione, l’arredo ed altre attrezzature otte-

nendo, in tema di aiuti, la massima disponibilità del presidente Dellai e dell’assessore Rossi. Si è parlato anche del rapporto con le strutture psichiatriche territoriali, mentre un dipendente ha puntualizzato la necessità della loro continua formazione. Il comitato famiglie ha sollecitato l’organizzazione dei servizi interni. Infi ne il vice presidente Giordani ha puntua-lizzato il ruolo e le modalità di essere presenti sul territorio con il servizio che il Centro don Ziglio intende offrire.

IN BREVELevico Terme. Ex Piccola Opera: presentati gli obiettivi futuri

di Mario Pacher

Un momento dell’incontro

CRONACHE

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55 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

ni ed enti che operano nel volontariato, per un importo che nel 2008 ha sfiorato i 200 mila euro. Poi si è proceduto alla nomina delle cariche so-ciali scadute per compiuto mandato. In esito alla votazione per scrutinio segreto, Diego Curzel è stato rieletto consigliere, mentre nuovo vicepresidente è stata no-minata Patrizia Monter-mini che va a sostituire Raffaele Demattè. Sono stati poi premiati i 22 soci con anzianità pari o superiore ai 50 anni. Il più anziano è stato Valen-tino Agostini, socio dal 1950. Prima della con-clusione dei lavori, sono stati premiati anche gli studenti meritevoli della giurisdizione, figli di soci e anche di non soci.

Presso la grande sala del “Palaz-zetto” si è tenu-ta recentemente

l’assemblea generale or-dinaria e straordinaria della Cassa Rurale di Caldonazzo. Dopo il sa-luto alle autorità e ai 372 soci intervenuti dei 1614 iscritti, il presidente Gio-vanni Gasperi ha affron-tato innanzitutto la parte straordinaria dell’assem-blea illustrando (presente il notaio Paolo Ricci) le modifiche da apportare allo Statuto sociale per l’adeguamento alle nuove disposizioni di vigilanza in materia di organizza-zione e governo societario delle banche, con delega al presidente per eventua-li integrazioni. Quindi ha

accennato alla grave crisi che investe il mondo in-tero e le nostre comunità, ed è entrato nel vivo dei lavori con la sua relazione per illustrare le principali voci che compongono il bilancio chiuso al 31 dicembre 2008, raffron-tandole con quelle del bilancio 2007. La raccolta diretta al 31 dicembre dello scorso anno ammon-tava a 207 milioni di euro, mentre quella indiretta era di poco superiore ai 45 milioni di euro, per un totale complessivo di 252 milioni di euro con una variazione totale in più del 1,35%. Gli im-pieghi con la clientela ammontavano a quasi 190 milioni di euro, con una variazione percentuale in più del 5,36% rispetto al bilancio chiuso al 31

dicembre 2007. L’utile netto dell’eserci-zio 2008, causa anche la congiuntura, si attestava sui 3.085.000 mila euro con una f lessione del 36,92% rispetto all’eser-cizio precedente, quando aveva toccato i 4.891.000 euro. Il patrimonio totale della Cassa al 31 dicembre 2008 ammontava a euro

46.778.000. I dipendenti a fine 2008 erano 25 di cui 4 con rapporto part-time. Gli interventi, ha sottoli-neato ancora il presidente, sono stati soprattutto ver-so i settori dell’edilizia e dell’artigiano e verso le famiglie. Ha ricordato anche la beneficenza che la Cassa Rurale fa alle associazio-

Caldonazzo. CR: nel 2008 quasi 200 mila euro per il volontariato

Cassa Rurale di Caldonazzo in assemblea

di Mario Pacher

Durante l’assemblea generale ordinaria e straordinaria sono stati premiati i 22 soci con anzianità pari o superiore ai 50 anni. Il più anziano è Valentino Ago-stini, socio dal 1950. Premiati anche gli studenti meritevoli della giurisdizione, figli di soci e anche di non soci...

Un istante dei lavori

CRONACHE

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Giugno 200956 L A F I N E S T R A

Pittura, scultura, body paint ing, street art, land art, illustrazione,

scrittura, video art, foto-grafi a, recycle art, manua-lità, architettura, musica, design, teatro, cosplay, tuning art, moda, light design, cucina, grafica: questo quel che riportava il volantino del Container della Creatività, mani-festazione dedicata allo spirito artistico andata in scena nel centro storico di Trento tra il 15 e il 17 maggio scorsi.Per tre giorni e una notte Piazza Duomo ha cambiato volto, mettendosi comple-tamente a disposizione dei giovani e della loro creati-vità, trasformandosi in un suggestivo palcoscenico per dare spazio all’estro di numerosi performer ed ar-tisti tra i 14 e i 34 anni che hanno voluto partecipare.L’organizzazione è fi rma-ta Oasi, associazione di volontariato di Cadine, che da 13 anni si occupa di protagonismo giovanile e partecipazione attiva. I quattro soci fondatori, Samuela Calliari, Eleonora Dolzani, Rosangela Cap-pelletti e Manuela Vadalà, sono ancora oggi l’anima del direttivo dell’associa-zione Oasi e proprio a loro si deve l’idea di un even-to come Container della creatività, realizzato poi anche con la collaborazio-ne di oltre 60 volontari. «Tre erano gli obiettivi che l’associazione Oasi si era posta per Container – spie-ga Samuela Calliari, pre-sidente dell’associazione

ATTUALITÀ

posto da più di ottomila persone e 130 erano le iscrizioni degli artisti che si volevano esibire. Duran-te le giornate però in molti si sono aggiunti cosicché il teatro di Piazza Duomo ha ospitato circa 180 perfor-mance, per lo più di artisti della Provincia di Trento ma non mancava qualche

creativo altoatesino. La prima edizione dell’even-to è stata infatti dedicata all’arte regionale per una scelta precisa, ma le richie-ste di partecipazione sono arrivate anche da fuori regione: «Abbiamo deciso di imporre la residenza in regione come requisito di iscrizione per gli artisti – continua a spiegare Sa-muela Calliari – perché siamo convinti che il lato creativo dei giovani della nostra regione sia di alto livello ma troppo spesso nascosto o sottovalutato. Abbiamo quindi deciso di dedicare proprio agli arti-sti di casa nostra la prima edizione di Container ma se avremo la possibilità di continuare sicuramente gli anni prossimi apriremo le porte a tutti». Il progetto per il futuro è infatti proprio questo: aprire la partecipazione ad artisti e creativi provenien-ti da ogni parte d’Italia of-frendo così una possibilità di incontro importante in una città che spesso è con-siderata periferica rispetto alla dimensione nazionale. E per continuare su questa strada è stato anche aperto un forum online al quale tutti gli artisti si possono iscrivere per entrare nella rete della creatività: www.oasidarte.itQuest’anno Container del-la creatività sarà anche un catalogo in cui saranno raccolti tutti i partecipanti all’evento che sarà diffuso nel prossimo autunno sia in versione elettronica, sia in versione cartacea per fare in modo che la creatività trentina sia sempre più alla portata di tutti.

IN BREVE

Oasi – Il primo era quello di dare visibilità agli artisti trentini facendo in modo di stimolare anche il loro spi-rito imprenditoriale, il se-condo era quello di riuscire ad integrare la comunità eterogenea che passa quo-tidianamente per Piazza Duomo con gli artisti che si stavano esibendo e il terzo era quello di riuscire a dimostrare che i giovani possono riuscire ad espri-mersi in modo creativo ri-spettando le regole imposte dalla società. Questo è quel che volevamo – continua la presidente – e che siamo riusciti ad ottenere con Container. Siamo quindi molto soddisfatti».Container della creatività ha infatti riscosso un li-vello di gradimento molto alto: il pubblico era com-

Trento. Il progetto artistico promosso dall’associazione di volontariato Oasi

Container della creatività:un vero successo la prima

di Susanna Caldonazzi

A metà maggio Container della creatività ha riscosso un livello di gra-dimento molto alto: il pubblico era composto da più di ottomila persone e 130 erano le iscrizioni degli artisti che si volevano esibire...

TRENTINO

In crescitai residentiAumenta la popolazione in Trentino. Al 1° gennaio 2009, infatti, la popolazione residen-te nei 223 comuni del Trentino, ammonta complessivamente a 519.800 persone, con un aumento assoluto rispetto al 2008 di 6.443 unità, equiva-lente ad un incremento relativo del 12,6 per mille.

Il saldo naturale (eccedenza o defi cit di nascite rispetto ai decessi) si presenta con se-gno nettamente positivo (+748 unità), confermando una ten-denza in atto dalla seconda metà degli anni Novanta. Il saldo migratorio (differenza fra le iscrizioni per immigrazione e le cancellazioni per emi-grazione) presenta un valore positivo pari a 6.062 persone, leggermente inferiore al 2007 per effetto di un aumento delle iscrizioni minore dell’incremen-to delle cancellazioni.Dai dati si ricava che la popo-lazione trentina cresce sia per l’apporto del saldo naturale (decisamente positivo), sia soprattutto per l’entità del saldo migratorio o sociale. La crescita della popolazione non si presenta uniforme su tutto il territorio provinciale, per effetto di saldi naturali e migra-tori notevolmente diversifi cati. Premesso che, ad eccezione del Primiero, in tutti i compren-sori si è registrato un saldo complessivo positivo, i com-prensori in cui si assiste agli incrementi maggiori di popo-lazione sono l’Alta Valsugana (17,1 per mille), l’Alto Garda e Ledro (16,6 per mille) e la Vallagarina (15 per mille); gli incrementi minori si registrano, invece, nei comprensori della Valle di Sole (3,7 per mille), della Valle di Non (6,3 per mil-le) e delle Giudicarie (7,7 per mille). Diminuisce dell’1,3 per mille la popolazione del com-prensorio di Primiero.

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57 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Calceranica al Lago

Quattro comuni in difesa dell’ambienteQuattro comuni del C4 hanno aderito volontaria-mente al regolamento europeo EMAS...

terici. La mostra è stata ben accolta dal pubblico che l’ha visitata ripetutamente, partecipando alle diverse performance musicali di strumentisti e cantanti le-vicensi.Ad Hausham la data fi ssata per il primo scambio sarà quella di sabato 8/domenica 9 agosto, con la presenza delle nostre autorità, banda

cittadina e cori, genitori dei 30 ragaz-zi in vacanza studio. Ci sa-ranno alcuni pullman su prenotazione prevent iva obbligatoria.

Gli Haushamesi saranno tra noi invece sabato 11/dome-nica 12 ottobre. Il Direttivo invita tutti ad una parteci-pazione attiva alle manife-stazioni che si terranno a Levico, nonché a visitare le apposite mostre fotografi che e pittoriche a margine.

«Sfilate e incontri con le Associazioni che

hanno animato 50 anni di gemellaggio»

I comuni di Calceranica, Caldonazzo, Bosentino e Tenna, hanno stabilito di collaborare congiun-

tamente al miglioramento e alla salvaguardia della qualità dell’ambiente nell’in-teresse delle stesse comunità, e di attivare così l’adesione volontaria al regolamento europeo EMAS (Eco-Mana-gement and Audit Scheme) ovvero “sistema comunitario di ecogestione e audit”. I quattro comuni confi nanti e accomunati dalla presenza del lago di Caldonazzo, si erano riuniti due anni fa nella richiesta di finanziamento alla PAT e nel percorso verso la registrazione, sviluppando un Sistema di Gestione Am-bientale di tipo “condiviso”. Il comune di Calceranica, capofila dell’iniziativa, ha affi dato l’incarico alla So-cietà Itineris srl di Trento e di certifi cazione all’Ente DNV (Det Norske Veritas). Pur mantenendo l’autonomia e tenendo conto delle peculia-rità di ciascuna amministra-zione, sono state sviluppate sinergie ed economie di scala utili alla semplificazione dell’iter di registrazione e alla defi nizione di azioni con-giunte per il miglioramento del territorio. Tra le attività condivise, particolare rilievo è stato dato all’approvazione di un’unica politica ambien-tale predisposta a cura del

Comitato di Coordinamento composto dagli assessori al-l’ambiente dei quattro comu-ni, e approvata dai rispettivi consigli comunali. Presso il municipio di Calceranica sono state assegnate, da parte della DNV Italia srl, le atte-stazioni ai rispettivi sindaci con le quali si afferma che i comuni «han-no effettuato le analisi am-bientali, hanno impostato ed effettuato audit ambientali ed elaborato una Dichiarazione Ambientale». Il tutto in con-formità ai vari allegati del Regolamento CE. La conse-gna dell’”Attestato di Con-valida” è stata fatta dall’ing. Marco Scarpa dell’Ente di Certificazioni Ambientali dell’EMAS, l’ente con sede ad Oslo e con 9 uffi ci anche in Italia. Presente all’incontro

anche il vicepresidente della Giunta Provinciale ed asses-sore provinciale all’Ambien-te Alberto Pacher. I comuni erano così rappresentati: per Calceranica il sindaco Sergio Martinelli, per Caldonazzo Laura Mansini, per Bosen-tino il sindaco Fernando Leonardelli con l’asses-

sore Giannina Sottopietra, per Tenna il vicesindaco Romano Mo-sca. Presente anche Anna M a r t i n e l l i consulente del-

la ITINERIS srl di Trento, e Nicola Curzel che ha seguito gli incontri per la comunica-zione del progetto EMAS. I responsabili delle singole amministrazioni hanno sot-tolineato la validità di questa iniziativa, auspicando una fattiva collaborazione anche per il futuro.

di Mario Pacher

Levico-Hausham: pronte le manifestazioni

Il 50esimo del gemellaggio

di Luciano De Carli

«Per gli amministratori si tratta di un’iniziativa

valida, da ripetersi in futuro»

L’Associazione “Amici di Hausham” ha predisposto tutto per la trasferta dei 30 ra-gazzi che ad agosto saranno ad Hausham per la vacan-za- studio. Con l’assessore comunale delegato al ge-mellaggio Arturo Benedetti, il Direttivo si è incontrato più volte per individuare i festeg-giamenti cui dar vita per i 50 anni di amicizia tra le due Città. Vi saranno sfi late per le vie cittadine e incontri con le Associazioni, che hanno animato i dieci lustri del ge-mellaggio, voluto da Rudy Siebeneicher nel secondo dopoguerra.Ai Giardini Salus, dove sono stati piantati dagli ammini-stratori gli alberi del 45esimo, si porrà una targa ricordo, mentre si darà il nome di Pon-te dell’Amicizia Hausham-Levi-co Terme, con taglio del na-stro, alla nuova passerella sul rio Maggiore e la città imban-dierata a festa.Nel frattempo il vicepresi-dente del sodalizio, Fabio Recchia, anche pittore, ha inaugurato la serie delle mostre al Bistrò di Hausham, dove ha esposto i suoi di-pinti, schizzi, icone, lavori, sculture, nonché quadri ma-

Hausham

CRONACHE

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Giugno 200958 L A F I N E S T R A

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59 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Festa degli alberi«Rispetto per tutte le pian-te, grandi e piccole, in montagna come in città» è l’insegnamento della Festa degli alberi del Comune di Sant’Orsola, che il primo giugno scorso nei pressi della nuova centrale di te-leriscaldamento a valle del paese ha coinvolto bambini della scuola primaria, della scuola dell’infanzia e i nuovi nati. Secondo il sindaco di Sant’Orsola Damiano Fon-tanari «un’occasione per vedere completato il ciclo dell’utilizzo delle risorse naturali».

Musica e balli folk localiIl gruppo musicale dei Pa-laearlearmusikantn è stato protagonista il 23 maggio scorso presso la Sala co-munale di Palù del Fersi-na/Palai en Bersntol di un applaudito concerto che ha permesso di riscoprire musica e balli folcloristici locali. La serata ha offerto al gruppo l’occasione di presentare i nuovi costumi legati alla tradizione della Valle dei Mòcheni/Bersntol, realizzati con il finanzia-mento della Regione, del Comprensorio Alta Valsu-gana e della Cassa rurale di Pergine.

Concorso balcone fiorito

C’è tempo fi no all’8 agosto per iscriversi al concorso “Balcone fi orito”, promosso dalla Pro loco di Sant’Orso-la per favorire le decorazio-ni fl oreali e l’abbellimento di balconi e davanzali visibili da aree pubbliche. Oltre ai premi in denaro che ver-ranno consegnati, sulla base dell’accostamento cromatico e della rigoglio-sità, nel corso della festa dell’anziano è previsto un omaggio a tema per tutti i partecipanti. L’iscrizione è gratuita.

È ancora vivo nel-l ’an imo del la gente cembrana il ricordo della

straordinaria festa orga-nizzata il 15 agosto 2008, festività di Maria Assun-ta, quando si solennizzò il primo ritorno da vesco-vo di don Guido Zendron nella sua terra natale a Lisignago. Domenica 17 maggio scorso la stessa gente ha rivissuto una nuova emozionante gior-nata, sempre all’insegna della spiritualità. Prota-gonista ancora il vescovo Zendron che, mantenen-do fede alla promessa fatta lo scorso anno e in concomitanza anche con il breve periodo di vacanza fra la sua gente d’origine, ha imparti-to il sacramento della cresima a 60 ragazzi di tutto quel decanato, cioè dei paesi di Cembra, Fa-ver, Lisignago, Grumes, Graumo, Valda, Sover, Montesover, Segonza-no e Piazzo. La solenne cer imonia s i è svol ta nella chiesa parrocchiale di Cembra, dove l’alto prelato ha presieduto una concelebrazione accanto al parroco don Rodol-fo Minati e diversi altri rel igiosi della valle e da Trento. Un rito che è stato solennizzato dai canti d’assieme eseguiti dai cori di Cembra, Faver e Lisignago, da tempo impegnati in frequenti prove serali, e diretti dal maestro Renzo Micheli e accompagnati all’organo da Susanna Nicolodi.

Valle di Cembra in festacon il “suo” Vescovo

Il vescovo Guido Zendron, mantenendo fede alla promessa fatta lo scorso anno, è tornato in Trentino per un breve periodo di vacanza e ha impartito il sacramento della cresima a 60 ragazzi di tutto il decanatodella Valle di Cembra.

le solenni cerimonie di investitura. «La diocesi affidatami, aveva spie-gato allora dom Guido, è una delle più povere del Brasile. Conta circa mezzo milione di abitanti ed è grande come cinque volte il Trentino e con me ci sono solo 24 sacerdo-ti. Il grande problema è quello dei giovani: a 7 anni fanno già uso della droga e a 12 sono ormai spacciatori».Nel ringraziare lo scorso anno la gente di Lisigna-go per la grande festa or-

ganizzata in suo onore, il neo vescovo aveva ricor-dato con affettuosa grati-tudine anche la mamma Rita e il papà Romano, oggi non più fra noi, per avergli donato la vita e il grande insegnamento cristiano.Da quando gli è stato af-fidato questo incarico «lo spirito – ci ha dichiarato il Vescovo Zendron - è rimasto lo stesso e anche il desiderio di servire ed amare Cristo e gli altri.

IN BREVE

Festa degli alberi

Don Guido Zendron, lo ricordiamo, era stato pre-miato oltre un anno fa da Papa Benedetto XVI elevandolo a vescovo di una vasta missione in terra brasiliana, e la notizia in Trentino era giunta verso la metà del mese di marzo 2008. Le campane di molte chiese, Lisignago in particolare, a lungo fecero udire i fe-stosi rintocchi per annun-ciare alla gente il grande evento. La sua ordinazio-ne episcopale avvenne il 17 maggio dello scorso anno a Salvador de Bahia, mentre il 25 dello stesso mese il vescovo Zendron prendeva possesso della diocesi di Paulo Afonso. Più di trenta persone fra parenti stretti, il vescovo Luigi Bressan, il parroco don Rodolfo e altri sa-cerdoti di parrocchie del Trentino, il primo cittadi-no di Lisignago Mariano Ferretti , avevano rag-giunto la terra brasiliana per essere accanto a dom Guido (così è chiamato in Brasile) in occasione del-

Il fatto. Don Zendron, vescovo in Brasile, ha fatto ritorno nella sua terra natale

di Mario Pacher

I tre cori che hanno solennizzato la festa

Il vescovo impartisce la Sacra Cresima

È cambiata la responsa-bilità perché essere re-sponsabile di una diocesi richiede molto più im-pegno, uno sguardo più grande anche ai problemi che ci sono e soprattutto cercare di dare tanta spe-ranza a tante persone che molte volte, per causa anche delle ingiustizie e sofferenze, rischiano di perdere la speranza».Domenica 24 maggio il vescovo Guido Zendron ha presieduto una solenne celebrazione nella chiesa di Lisignago.

Valle dei Mòcheni

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Giugno 200960 L A F I N E S T R A

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61 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

La scuola di Zivignago

Per quanto riguar-da Pergine Val-sugana gli inve-stimenti stanziati

dalla giunta provinciale per contrastare la crisi am-montano a 2.307.899,83 euro. L’amministrazione comunale, che deve far-si carico del 20% della somma, ha individuato dei lavori la cui realizzazione era già prevista e il cui iter progettuale e realizzativo è stato accelerato appo-sitamente in seguito agli stanziamenti provinciali. Ecco alcune opere per le quali nel mese di giugno inizieranno i lavori. Am-pliamento della scuola del-la frazione di Zivignago: a servizio della frazione di Zivignago e delle zone limitrofe è presente una scuola elementare che ul-timamente ha visto accre-scere il numero di bambini che la frequentano, visto il continuo incremento della popolazione. L’intervento previsto consiste nell’am-pliamento dell’edificio scolastico sul lato nord per una superfi cie di 197,75 mq, realizzando al piano terra la cucina e la mensa e al primo piano due nuove aule e un laboratorio di informatica. All’interno dell’edificio scolastico esistente si prevede la realizzazione dei passaggi necessari per accedere alla zona di ampliamento, alla ridistribuzione degli spazi tecnici compresi dei nuovi servizi igienici e alla ri-qualifi cazione degli spazi esterni. L’importo previsto è di 500 mila euro.

Lavori di manutenzio-ne straordinaria della copertura delle scuole medie “Ciro Andreatta”: negli anni l’edifi cio è stato oggetto di interventi di

Il fondo PATanticongiunturaleAll’interno del bilancio di pre-visione per l’esercizio 2009 della Provincia di Trento c’è un corposo “pacchetto anticrisi” messo in campo dalla Giunta Dellai per una cifra complessi-va di 850 milioni di euro, pari a oltre il 5% del Pil provinciale. Un grande sforzo economico quindi, per contrastare un crisi che anche in Trentino, seppur in maniera meno sentita rispet-to al resto d’Italia, sta causan-do ingenti danni economici ad imprese e famiglie. Sono pre-viste delle misure di intervento straordinarie per il sostegno al reddito per le fasce sociali in diffi coltà, per l’attivazione di una spesa di investimento caratterizzata da immediata spendibilità e da una elevata conformità agli ambiti di ope-ratività e di specializzazione

delle imprese locali e per il sostegno delle imprese stes-se. Queste misure investono anche l’attività dei Comuni al fi ne di contribuire a contrastare gli effetti della crisi economica. La spesa per gli investimenti, considerati gli impatti generati dagli stessi (il cosiddetto “effetto moltiplicatore”), riveste un ruolo cruciale in senso anticongiun-turale e costituisce quindi un punto cardine della manovra fi nanziaria stessa. In tal senso gli obiettivi principali sono acce-lerare i tempi di realizzazione delle opere e degli interventi già programmati e fi nanziare nuovi interventi immediatamente attuabili, in grado di tradursi in fl ussi fi nanziari alle imprese già nel corso del 2009. Sul bilan-cio provinciale è stato attuato inoltre uno specifico fondo anticongiunturale destinato agli investimenti degli Enti locali per un ammontare complessivo di circa 80 milioni di euro orien-tato verso interventi di rapida realizzabilità e quindi immedia-tamente cantierabili e che per tipo e dimensioni permettano il coinvolgimento di imprese ope-ranti sul territorio provinciale, per ampliarne la ricaduta sul territorio stesso. (p.c.)

manutenzione ordinaria e straordinaria con i quali si è provveduto, oltre ad ese-guire modifi che interne, a ripristinare l’impermeabi-lizzazione della copertura, nonché di altri lavori volti al miglioramento delle prestazioni energetiche. Nonostante i numerosi interventi non è risultato possibile eliminare i pro-blemi di infi ltrazione d’ac-qua, evidenziati in partico-lare in concomitanza con le notevoli precipitazioni nevose dell’inverno. Con-siderato che nonostante gli interventi eseguiti sulla copertura permangono delle infi ltrazioni d’acqua, i lavori sono rivolti a ri-

solvere defi nitivamente il problema. Il costo sarà di 550 mila euro.

Realizzazione di nuovi uffici comunali presso il teatro di Pergine: da poco sono stati ultimati i lavori di costruzione del nuovo Teatro Comunale in piazza Garibaldi al cui interno sono stati ricavati alcuni spazi da destinare in futuro all’attività am-ministrativa del Comune. Visto che l’Amministra-zione ha effettivamente la necessità di reperire nuovi spazi al fi ne di una ridistribuzione dei servizi e delle competenze e vista la vicinanza del teatro

rispetto all’edifi cio ex Fi-landa (sede di altre attività amministrative Comunali e Comprensoriali), si è deciso di utilizzare a tale scopo proprio gli spazi suddetti. L’importo previ-sto è di 775 mila euro.

Manutenzione straordi-naria delle pavimenta-zioni in asfalto a Pergine e frazioni: l’intervento consiste in una serie di manutenzioni straordi-narie del manto stradale riguardante la viabilità all’interno di Pergine e delle frazioni. Sono og-getto d’intervento in via esclusiva tratti di viabilità già dotate del manto in conglomerato bituminoso. Questi alcuni dei tratti di viabilità comunali per i quali è prevista la sistema-zione: Via Paludi, alcuni tratti di via al lago, via Dante e via Marconi, piaz-za Serra, piazza Garibaldi, via Rusca, via Pascoli, via Petrarca e via Montesei. Inoltre verranno asfaltate la strada per Costasavina e quella per Viarago, via dell’Angi e via alle Dar-sene. Il costo sarà di 500 mila euro.

Pergine. Al via alcune opere fi nanziate col fondo anticongiunturale

Contro la crisi partonoi lavori pubblici...di Paolo Chiesa

IN BREVE

CRONACHE

La scuola Ciro Andereatta

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Giugno 200962 L A F I N E S T R A

Qualità dell’ariabene BorgoI dati raccolti dalla rete provinciale per il control-lo della qualità dell’aria a maggio hanno evidenziato un moderato indice d’in-quinamento. Ad influen-zare fortemente il giudizio mensile di qualità dell’aria è stato il primo episodio stagionale di smog foto-chimico e il conseguente aumento delle concen-trazioni di ozono nell’aria. Le giornate interessate da questo fenomeno, tipico dei mesi estivi o comunque di giornate molto calde, sono state in particolare il 23 ed il 24 durante le quali è stata superata, per alcune ore, la cosiddetta “soglia di informazione” in tutte le stazioni di misura delle rete provinciale di monitoraggio, tranne Borgo Valsugana e Malga Gaza. Sempre abbondantemente rispet-tata invece, in tutti i siti, la “soglia di allarme” prevista per l’ozono, cosi come tutti i limiti previsti per gli altri inquinanti monitorati. Rispetto ad aprile i livelli d’inquinamento sono così mediamente aumentati con l’indice che è passato da 93 a 104 (+11% su base mensile).

Una giornata di festa è il risul-tato fi nale di un anno di lavoro

della Cooperativa scolasti-ca “Un girasole di idee”, l’associazione guidata dallo scolaro presidente Samuele Damonte.Una giornata all’insegna delle esibizioni, delle pre-sentazioni di ciò che hanno

realizzato i 56 alunni delle ele-mentari, sotto la costante guida delle loro brave insegnanti.All’allegro mo-mento ha pre-so parte anche il Sindaco di Novaledo Fer-ruccio Bastiani con l’assessore alla cultura Ro-berto Paccher, i responsabili del-le Cooperative scolastiche della Federazione, i

Un pomeriggio all’insegna del-le esibizioni, delle presentazio-ni di ciò che hanno realizzato i 56 alunni delle elementari, sotto la guida delle loro brave insegnanti.

rappresentanti della Cassa Rurale di Levico e la Diri-gente Scolastica dell’Isti-tuto Comprensivo Centro Valsugana dott.ssa Clara De Boni.La festa si è svolta mer-coledì pomeriggio 3 giu-gno e comprendeva diversi momenti: l’inaugurazione nell’atrio della scuola del mosaico realizzato nel corso dell’anno scolastico con l’esperta Bianca Basso; i canti e i balli in palestra che i bambini avevano imparato durante le attività opzionali facoltative, sotto la guida di Juliana Ospina e con all’or-gano il professore Lodovico Lazzeri; la degustazione di piatti a base di patate nella caserma dei Vigili del Fuoco, sapientemente preparati dal cuoco Stefano Sartori aiutato da alcuni genitori e nonni; la vendita dell’ultimo libretto realizzato dagli alunni “Pa-tatiamo Insieme” nel cortile esterno, fatto stampare dalla Cassa Rurale di Levico, il cui ricavato è destinato ai bambi-ni terremotati dell’Abruzzo.

IN BREVE

Qualità dell’aria

Novaledo. Ecco il risultato di un anno di lavoro di “Un girasole di idee”

Una grande giornata di festadi Mario Pacher

CRONACHE

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63 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Presso il Vivaio forestale S. Gior-gio, lungo la pro-vinciale per Sella

Valsugana, il Comune di Borgo e l’Associazione Nazionale Qualità Comu-ni hanno organizzato un interessante convegno sul tema della “Tutela e utiliz-zo sostenibile del territorio, in un’ottica di qualità am-bientale”.I saluti ai convegnisti sono stati portati dall’assessore Fabio Pompermaier e da Mario Angelo Parma, pre-sidente dell’Ass.Naz./Qua.Com.Si è passati subito, con la relazione di Lucia Fren-guelli, dirigente dell’Uff. Affari Giuridici degli Enti locali ed Usi civici del-la PAT, ad una disanima della nuova legge sugli

usi civici e della proprietà collettiva.«Ci sono importanti novi-tà- ha affermato- come la possibilità di trasformazio-ne per un diverso utilizzo degli usi civici di legnatico, stramatico, pascolo, bosco e terreni, malghe e barchi, per non ingessarne l’uso. Dopo aver assicurato la miglioria dell’uso civico, la rimanente parte econo-mica si potrà utilizzare per i piani di settore già in uso da tempo».È seguito l’intervento di Alessandro Wolynski, di-rettore dell’Uffi cio Piani-ficazione e Selvicoltura, sul tema “Le foreste, come risorsa economica ed am-bientale”. Si è parlato di riduzione del carbonio, di capacità produttiva del bosco nel tempo, di valore ambientale per i locali e per il turismo, di produzione

di qualità con l’esbosco, tagli selettivi di pino, abete per essenze più produt-tive, d’accessibilità ade-guata alle zone boscate». Ha concluso evidenziando la necessità di un’azione multifunzionale, tenendo presente la capacità eco-sistemica che rispetti le di-namiche interne e processi economicamente corretti.La relazione di Fontana, ventottenne direttore del-l’Azienda Consorzi Servizi Municipalizzate spa del Pri-miero, ha fatto capire come molti territori potrebbero utilmente consorziarsi, col-laborare, tutelare il proprio ambiente, produrre energia e guadagnare allo stesso tempo, vendendo il “sur-plus” energetico a territori vicini e creando occupazio-ne locale (44 dipendenti nel Consorzio). Ha annunciato pure delle ricerche per la

produzione d’idrogeno me-diante elettrolisi.Dopo diversi tecnici è stata la volta del sindaco di Ciri-mido nel Comense, Franco Tagliabue, che ha introdotto l’argomento dell’impronta ecologica nel suo Comune, argomento poi trattato a fondo da Francesca Silve-stri, ricercatrice universi-taria alla Bicocca, la quale ha esposto tutta la ricerca effettuata per il Comune di Cirimido, con indicazioni per un lungo periodo dal 1961 al 2003: confronti, raffronti , proposte, inter-venti effettuati.C’è stata pure la compiuta presentazione di turismo eco-sostenibile d’Arte Sel-la da parte della dott.ssa Tomaselli, che ha fornito dati sui costi, occupazione, pernottamenti, ristorazione e indotto- visitatori nel corso dei vari anni.

E poi ancora interventi di Giuliano Soldà, assessore alle politiche territoriali del Comune di Bovisio Masciago (Mi), di Massi-miliano Mussi sul bilancio ambientale dello stesso Comune, quindi di Marco Romano, etnografo, e di Maria Cheyenne Daprà, allevatrice e pastora, con l’avvincente proiezione del fi lm di Michele Trentini “Cheyenne, trent’anni” sull’attività della pastori-zia, il mantenimento dei prati e dei terreni d’alta montagna. Quando le re-lazioni si sono concluse, è rimasta la sensazione d’una bella esperienza a contat-to con persone preparate, rispettose dell’ambiente, innamorate dei territori in cui vivono e operano, che cercano di utilizzare, ma anche di tutelare, la nostra Madre Terra.

Borgo. Interessante convegno presso il Vivaio forestale S. Giorgio

Il territorio e le sue grandi qualità ambientali

di Luciano De Carli

Una bella esperienza a contatto con persone preparate, rispettose dell’ambiente, innamorate dei territori in cui vivono e operano, che cercano di utilizzare, ma anche di tutelare, la nostra Madre Terra.

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Giugno 200964 L A F I N E S T R A

Presso l’Istituto Professio-nale Alberghiero di Levico, è stato assegnato il premio dell’Associazione Alber-gatori ai ragazzi del terzo corso. Un riconoscimento, il 13esimo in ordine di tem-po, per gratificare gli alunni particolarmente meritevoli. La scelta è stata fatta dagli stessi insegnanti dell’Istitu-to che hanno tenuto conto del comportamento, del profitto, dell’interesse e della motivazione che gli allievi hanno dimostrato in tutto il percorso formativo. In una sala gremita da oltre 130 studenti, il dirigente Bruno Villotti ha sottoli-

Premiati gli alunni meritevolidi Mario Pacher

Levico Terme. Concorso di disegno per i ragazziLe forme dell’acqua ora sono in mostraLe Terme di Levico e Vetriolo in aprile avevano proposto alle Scuole Elementari e Me-die cittadine il concorso di disegno “Le forme dell’acqua” al fine di far conoscere alle giovani generazioni il proprio territorio, ma anche quell’ac-qua termale”Forte” che ha fatto la fortuna di Levico e del

suo comparto alberghiero. Una speciale Giuria ha quindi valutato gli elaborati formato 210x70 che ora resteranno esposti per tutta l’estate nelle sale del palazzo termale. La premiazione è avvenuta a fine maggio presso l’Istitu-to Comprensivo di Levico e presso le Terme di Levico,

con un momento di relax da parte di “Diegotto, il leprotto”, mascotte della Cassa Rurale di Levico che ha sponsorizzato la manifestazione. Al termine i ragazzi presenti hanno potuto visitare il Palazzo termale che è in via di ampliamento e ristrutturazione , con novità assolute. (LDC)

neato la validità di questo Istituto di Formazione Pro-fessionale Alberghiero che riesce a qualificare tanti giovani che si apprestano ad iniziare un lavoro in questo settore che costi-tuisce, per buona parte del

Trentino, fonte di lavoro e di sostentamento. Anche il presidente degli albergatori di Levico Roberto Crivel-laro e il presidente del con-siglio comunale Luciano Lucchi, (già vicepresidente di quella scuola) hanno

esaltato il ruolo dell’Istituto che dà formazione e qualità a tanti giovani. Presenti pure il presidente dell’APT Massimo Oss, la presidente della Levicofin Donatella Bommassar e Luca Libardi vicepresidente provinciale degli albergatori, il co-mandante della Stazio-ne Carabinieri, Trentin. Il premio di 500 euro è stato assegnato agli allievi: Mas-simo Mattivi (3ª B), Mattia Montibeller a pari merito con Silvio Galvan (3ª SA), Filippo Sartori a pari merito con Luca Caviola (3ª A). L’incontro si è concluso con un signorile rinfresco nel piazzale dell’Istituto.

PINÉ

Stadio del Ghiaccio:ecco il finanziamentoAmmessi a finanziamen-to, tramite il Fondo per lo sviluppo locale, cinque in-terventi di rilevanza provin-ciale promossi dai Comuni di Vigo di Fassa, Cavalese, Baselga di Pinè, Commez-zadura, Folgaria e dal Con-sorzio dei Comuni trentini. Per quanto riguarda Ba-selga di Piné gli interventi riguardano la manutenzio-ne straordinaria e la messa in sicurezza degli impianti tecnologici dello Stadio del ghiaccio. Importo contribu-to: 1.938.000 euro.

Da Levico in LaosI numerosi ragazzi della cresima, le loro famiglie del Decanato di Levi-co con il finanziamento dell’8 per mille hanno potuto acquistare nel-l’anno 2009 un pulmino per il Centro Audiolesi di Luang Prabang, in Laos, realizzato in memoria di padre Mario Borzaga.

Calceranica. Un momento di festa in vista dell’estatePranzo sociale per i pensionatiPer salutare i mesi di attività prima dell’inizio dell’estate, il gruppo Pensionati e Anziani di Calceranica, guidato con gran-de entusiasmo e dedizione da Gilia Fontana, ha organizzato un pranzo sociale presso la propria sede. Un momento goliardico fra gli iscritti con prelibati piatti preparati dalla presidente con la collaborazione anche di alcune

componenti il direttivo e delle volontarie Laura e Marina. L’atti-vità del Gruppo è proseguita con il ballo dal vivo e rinfresco con festa dei compleanni dei mesi di maggio e giugno. Lo scorso 6 giugno una cinquantina di soci sono partiti per il mare, mentre il prossimo 27 giugno si farà la gita sociale con meta a Trieste. (m.p.)

Levico Terme. In una cerimonia all’Istituto Professionale Alberghiero

I ragazzi premiati con il dirigente e autorità

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65 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Nell’incontro la vera ricchez-za». È riassun-to in ques te

parole il signifi cato della visita di tre insegnanti argentine della Escue-la Parroquial San Pablo Apóstol di Córdoba, ospiti dell’Istituto comprensivo Pergine 1 dal 2 al 15 mag-gio scorsi nell’ambito del progetto «Emigración: un approccio multidiscipli-nare». A sancire il gemellaggio tra le due scuole è previ-sta un’analoga esperienza da parte di tre insegnanti della Scuola primaria “Il bucaneve” di Sant’Orsola nella seconda metà di giu-gno. Durante l’anno scola-stico alunni ed insegnanti delle classi coinvolte nel progetto hanno analizzato il tema dell’emigrazione sotto diversi aspetti, rac-cogliendo gli elaborati

«Emigración: un approccio multidisciplinare»«Per un intero intenso anno scolastico ogni clas-se è stata stimolata a lavorare in vista del gemel-laggio. Il confronto è di per sé fondamentale, ma il confronto con realtà lontane, nel nostro caso oltreoceano, è ancora più motivante».

di Patrik Brol

in un grande cartellone che presenta l’iniziati-va all’entrata della scuo-la. Intenso programma delle attività, che hanno permesso alle insegnanti ospiti di approfondire la conoscenza del territo-rio, della storia e delle

tradizioni del Trentino e della Valle dei Mòcheni, prevedendo anche il coin-volgimento dei genitori. Altro importante obiettivo del progetto è lo scambio di esperienze e sperimen-tazioni didattiche, poesia, teatro, musica, disegno,

cucina, robotica, Mind lab, Rally matematico, e la scoperta di nuove attività come il gioco “El amigo invisibile”, la “Bicicleta-da”, la “Feria de ciencia e la “Olimpiade de gram-matica”. Un progetto che vede protagonisti gli inse-gnanti Fabio Beber e Ana Maria Aldrighetti, spunto la fondazione di un circolo dell’Associazione trentini nel mondo nella regione di Córdoba circa tre anni fa: «Da un contatto, qualche email, la collaborazione nella realizzazione del giornalino scolastico - ri-corda Fabio Beber-, piano, piano la cosa è cresciuta fi no a concretizzarsi nel gemellaggio». «È difficile immaginare il grande lavoro svolto in classe da alunni e inse-gnanti -sottolinea Lucia Predelli, Dirigente del-l’Istituto comprensivo Pergine 1-, per un intero

Lucia Predelli, Dirigente dell’Istituto comprensivo Pergine 1

Lucia Predelli, Dirigente del-l’Istituto comprensivo Pergine 1, non ha dubbi sul valore del progetto “Emigración: un ap-proccio multidisciplinare”.«Penso si tratti dell’espe-rienza più importante sotto l’aspetto professionale che abbia incontrato fi nora. Ab-biamo potuto apprezzare insegnanti che pur lavorando in condizioni che non si pos-sono certo defi nire ottimali riescono, con passione ed entusiasmo, a trasformare in oro anche le occasioni più semplici. Grande importanza

«Un’esperienza importante»è data allo scambio e al con-tributo che possono dare gli adulti ai giovani. Alla base ci sono pratiche educative solo apparentemente ingenue e un diverso modo di intendere i rapporti umani. Interessante anche il confronto tra una piccola scuola di montagna, come quella di Sant’Orsola, e una grande scuola di città, in cui convivono realtà diverse e a volte stridenti. Non va di-menticato, infi ne, l’importante sostegno ricevuto dall’Asso-ciazione Trentini nel mondo, con un ricordo particolare per Rino Zandonai (scomparso nella tragedia dell’Airbus in

intenso anno scolastico ogni classe è stata stimo-lata a lavorare in vista del gemellaggio. Il confronto è di per sé fondamentale, ma il confronto con realtà lontane, nel nostro caso oltreoceano, è ancora più motivante. Lo scopo prin-cipale del gemellaggio è l’approfondimento del tema dell’immigrazione, discorso quanto mai attua-le, per far comprendere ai bambini la sofferenza e il desiderio di mantenere i legami col passato che per gli emigranti si accompa-gnano alla novità. Se riu-scissimo a far capire loro quanto bene può nascere dalla sofferenza avremmo raggiunto lo scopo». Ac-canto alla Provincia hanno sostenuto fi nanziariamente l’iniziativa il Bim Adige, il Comprensorio Alta Val-sugana, l’Istituto culturale mòcheno e il Comune di Sant’Orsola.

Torneo MIND LAB per Pergine 1Abalone, Quarto, ma anche dama e tris… le classi terze delle scuole primarie di Pergine “Don Milani”, Canezza e Sant’Orsola hanno partecipato il 4 giugno scorso al primo Torneo Mind lab dell’Istituto comprensivo Pergine 1 al termine di una sperimentazione condotta in collaborazione con l’Iprase. «I giochi di pensiero possono servire come un potente strumento educativo per il miglioramento delle capacità cognitive, lo sviluppo della consapevolezza dei processi di pensiero, l’acquisizione di abilità e competenze per gestire situazioni sociali ed emotive», questa la convin-zione alla base del metodo Mind lab, che coinvolge oltre 2 milioni di alunni in oltre 25 paesi del mondo.Il modo più effi cace per apprendere nasce da un’esperienza autentica e immediata che lascia dietro di sé il desiderio di farne altre; il gioco è l’esempio perfetto di tale esperienza», quindi accanto alla formazione e al tutoraggio dei docenti nel corso dell’anno scolastico sono state organizzate serate che hanno visto sedersi attorno allo stesso tavolo di gioco (dimenticando per una sera televisione e videogiochi) alun-ni, genitori e insegnanti, con esiti spesso imprevisti. (p.b.)

Approfondimento

Scuola: un gemellaggio tra Trentino e Argentina

di Patrik Brol

cui hanno perso la vita anche Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea, ndr), impegnato attivamente anche in questo progetto».

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Giugno 200966 L A F I N E S T R A

Sicurezza S.S. 47, che sia la volta buona!

Egregio Direttore, leggo con molta attenzione, e con cauto entusiasmo, ciò che è stato riportato su “La Finestra” di Maggio. Sembra si inizi a discutere seriamente sul-la delicata questione della messa in sicurezza della SS 47 della Valsugana. Ebbene, proprio la sera precedente, l’Osservatorio Grigno Tezze, del quale sono presidente, si era riunito per discutere quali strategie mettere in campo per dar risalto a questa spi-nosa problematica. Si con-veniva all’unanimità anche sulla possibilità di ricorrere a manifestazioni pubbliche, sensibilizzando tutta l’area in-teressata, accarezzando più volte l’idea di organizzare un convoglio lumaca per tutto il tratto del restringimento. Poi, l’articolo pubblicato il giorno seguente ha raffreddato gli animi, ma soprattutto ci ha ridato speranza. Vogliamo credere che questa speranza stavolta si concretizzi in reali forme fi siche di realizzazio-ne. Basta con le chiacchiere, ora servono i fatti.Ma torniamo al contenuto dell’articolo, dove all’interro-gazione dell’assessore Nerio Giovanazzi risponde il Vice-presidente della provincia e assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher.Sembra infatti che quanto descritto nella risposta pre-veda un progetto preliminare ambientale entro fi ne anno, e quindi, successivamente, un progetto esecutivo e defi niti-vo entro il 2010. Finalmente, che sia la volta buona ? Spe-riamo di sì. Ovviamente, alla fi ne non poteva mancare la stima dei costi che “Mamma provincia” dovrà sostene-re, 110-120 milioni di euro, rispetto alla quale riteniamo sia da valorizzare più la stima delle vite umane che si potranno salvare (e i pen-dolari che come me, fanno più volte al giorno quel tratto di strada sanno a che cosa mi riferisco). Troppe persone piangono fi gli, parenti, amici scomparsi prematuramente, portati via definitivamente con l’ennesimo schianto in quel tratto di strada che non lascia scampo. La Valsugana non ha più lacrime per pian-gere quei morti, ora tocca ai politici impedire che ciò si ripeta.Vorrei, infine, ringraziare l’assessore Nerio Giovanaz-zi per la sensibilità che ha avuto nel ripescare questa storia infinita attraverso la sua interrogazione, e tutti coloro che contribuiscono e contribuiranno alla marcia di avvicinamento a tale realiz-zazione.Massimo BosoOsservatorio GrignoTezze

LETTERE AL DIRETTORE

Il risultato politico di queste elezioni europee dà ampia-mente ragione all’impegno del PDL del Trentino di questi ultimi tempi. Esso ricalca quello delle politiche 2008, salvo la leggera differenza in meno di un punto percentua-le. C’è chi rileva l’innegabile confronto negativo con le eu-ropee del passato, se si som-mano i risultati di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Alle precedenti europee 2004: 29,52% contro il 26,28% di oggi del PDL. Il divario si può spiegare con la mancanza

di un candidato trentino doc, per la prima volta, dopo le tre affermazioni del sottoscritto nel 1994, 1999 e anche nel 2004, considerato che, dopo le due legislature, un anno fa, con la nomina a ministro dell’on. Brunetta io tornai al Parlamento Europeo, seppu-re per un mese, con l’opzione a favore del Senato, per incompatibilità.Grave la perdita di quasi cinque punti da parte del PD, rispetto alle politiche, mentre era prevista la crescita della Lega. Clamorosa l’assenza

di peso dell’UPT. Sostanzial-mente nulla cambia a livello nazionale e anche locale. Cresce il peso politico della delegazione del PDL all’in-terno del PPE e rispetto a tutto il Parlamento Europeo, nonché nei confronti delle altre delegazioni di Partito italiane. Cresce anche il successo del centro destra in Europa e la sconfi tta della sinistra è simboleggiata dalle batoste rimediate da Brown e Zapatero.

Sen. Giacomo Santini

Europee: il voto del Trentino

Le lettere possono essere inviate a: Redazione "La Finestra"Viale IV Novembre 12 - 38051 Borgo Valsugana (TN)Tel. 0461.752622 - Fax 0461.756833

email: redazione@lafi nestra.it

Egregio Diretto-re, in allegato Le invio copia del-la lettera spedita

all’assessore provinciale Alberto Pacher ormai un mese fa e per la quale non ho ricevuto alcun riscontro. Le risparmio le copie delle lettere inviate ormai mesi (o anni) fa al servizio gestione strade e lavori pubblici della PAT per sollecitare la risoluzione del proble-ma. Anche in questo caso risposta non pervenuta. Mi è capitato una volta di non rispondere per iscritto ad un mio censito e hanno redatto un’interrogazione in consi-glio provinciale... Cosa do-vrei fare io? Per fortuna che la Provincia si dice in grado di rispondere alle esigenze della popolazione delle periferie. Almeno avesse l’educazione di rispondere alle lettere! Capirà il mio stato d’animo; e non è l’uni-co problema aperto visto che anche per la viabilità di accesso all’area produttiva

causa del passaggio di auto-mezzi pesanti nelle strettoie prospicienti le abitazioni. Non meno frequenti sono le situazioni di blocco del traffi co causato da autoar-ticolati che si “incastrano” nelle stesse strettoie. Dal luglio dello scorso anno ho già scritto due volte al Ser-vizio Viabilità per chiedere la possibilità di ridurre il traffi co pesante lungo la SP 65 che attraversa il centro del paese senza aver neppu-re avuto “la grazia” di una risposta. Debbo ricordare che la strada riveste una valenza sovraccomunale

in quanto percorsa anche da mezzi che giungono o si recano a Ronchi e Torcegno i quali non trovano altre al-ternative viarie. Nell’agosto dello scorso anno, l’allora assessore ai lavori pubblici della PAT assieme ai tecnici del Servizio strade si erano impegnati all’elaborazione almeno di un progetto di fattibilità per la variante alla SP 65 che attraversa Ronce-gno; sono passati 8 mesi e non abbiamo ancora visto o sentito nulla. Credo Lei conosca sufficientemente bene la problematica così come presentataLe anche in occasione di un recente in-contro a Borgo Valsugana.In relazione a tutto ciò sono formalmente a chiederLe: 1) di indicarmi a chi deb-bono rivolgersi i proprietari di abitazioni che subiscono danni dal passaggio degli automezzi sulla SP 65; 2) di attivarsi presso gli uffi ci competenti affi nché possa essere ridotto il carico di mezzi pesanti lungo la SP 65 che passa attraverso l’abitato di Roncegno e vengano installati opportu-ni segnali indicanti la lar-ghezza massima dei mezzi abilitati al passaggio; 3) di avviare al più presto alme-no uno studio di fattibilità per la realizzazione di una variante alla SP 65 che at-traversa Roncegno.Resto nell’attesa di avere risposte certe da poter co-municare ai molti censiti di Roncegno, Ronchi e Torcegno estremamente interessati alla questione. In attesa di Suo pronto riscon-tro è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.Ing. Vincenzo M. Sglavo-Sindaco -

Egregio Direttore, leggo con molta attenzione, e con cauto entusiasmo, ciò che è stato riportato su “La Finestra” di Maggio. Sembra si inizi a discutere seriamente sul-la delicata questione della messa in sicurezza della SS 47 della Valsugana. Ebbene, proprio la sera precedente, l’Osservatorio Grigno Tezze,

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Viabilità intasata e lettere inevasedi Marter (inserita nelle opere del patto territoriale) ho consumato scarpe e telefono ma finora (dopo tre anni) nulla! Fare il Sin-daco è diffi cile, soprattutto se si deve rispondere alle richieste ma non si ricevono riscontri alle domande.Vincenzo M. Sglavo, Sindaco di Roncegno T.

Di seguito il testo della let-tera inviata all’assessore Alberto Pacher.«Stim.mo Assessore Pa-cher, sono con la presente a manifestarLe lo stato di pro-fondo disagio da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale di Roncegno Terme relativamente alle questioni in oggetto. Ormai assumono una cadenza settimanale le lamentele degli abitanti di via Waiz o G. Prati (loc. Grassi) o delle persone che si recano in Chiesa che denunciano situazioni di evidente pe-ricolo se non addirittura danneggiamenti alle case a

Vincenzo Sglavo, Sindaco di Roncegno

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67 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

L’Amministrazio-ne comunale di Levico Terme in collaborazione con

la Provincia Autonoma di Trento, ha promosso un convegno su “Castel Selva - dalle origini al principe vescovo Bernardo Clesio, alla sua cessione”, che si è svolto presso il Grand Ho-tel Imperial di Levico. Lo spunto è nato dal fatto che nel triennio 2007-2009 sono stati stanziati i fondi per il recupero e il restauro del Castello di Selva, presente sul territorio fin dall’alto Medioevo, considerando pure l’importanza che esso riveste sia da un punto di vista archeologico che sto-rico. Quel maniero a nord dell’abitato, ormai ridotto a rudere, domina il confi ne fra il Principato vescovile di Trento e la Contea di Feltre e si pone lungo l’asse

CRONACHE

Importante convegnosulla storia di Castel Selva

Un convegno che ha messo per la prima volta a confronto archeo-logi, storici e architetti per offrire spunti di rifl essione e parlare di nuove ricerche volte alla conoscenza più approfondita delle dina-miche politico-istituzionali, sociali, religiose e architettoniche che sottendono la vita del castello e della giurisdizione stessa.

dell’antica Claudia Augusta Altinate e fu affi dato ad un capitano di nomina vescovi-le che esercitava la propria autorità di governo in nome del Principe vescovo. Il con-vegno ha messo per la prima volta a confronto archeologi, storici e architetti per offrire spunti di rifl essione e parlare di nuove ricerche volte alla conoscenza più approfondita delle dinamiche politico-isti-tuzionali, sociali, religiose e architettoniche che sotten-

dono la vita del castello e della giurisdizione stessa. Dopo il saluto del sindaco Carlo Stefenelli, che era accompagnato dal presidente del consiglio Luciano Luc-chi e dall’assessore Arturo Benedetti, il convegno è stato introdotto dal direttore dell’archivio diocesano di Trento don Livio Sparapani il quale ha relazionato sul-l’importanza delle fonti d’ar-chivio nella ricerca storica. È seguito l’intervento del dott.

Emanuele Curzel con le rifl essioni sull’ordinamento parrocchiale in Valsugana tra Medioevo e l’età moder-na. Poi è stata la volta del Barone Leonardo de Cles, discendente della dinastia del principe vescovo, che ha parlato proprio del Principe vescovo Bernardo Clesio e dei suoi rapporti con la giu-risdizione di Castel Selva e Levico. Il dott. Alessandro Paris ha quindi illustrato le rivolte contadine e i fer-menti ereticali a Levico nel XVI secolo. Quindi l’atteso intervento del mons. Iginio Rogger su “escursione a Castel Selva in margine al concilio di Trento”, mentre il dott. Mauro Nequirito, studioso di storia trentina fra la tarda età moderna e

Lochere. Promossa da “Hidalgo Vigolana e Lagorai”

Approfondimento

Vigolana: ecco il piano giovani Su proposta del presidente della Provincia autonoma di Trento, la Giunta provinciale ha approvato il Piano giovani della Vigolana per l’anno 2009. Al Comune di Vigolo Vat-taro, ente capofi la del Piano giovani di zona in questione, è stato assegnato un contributo di 20.249,00 euro per coprire parte delle spese di realizzazione dei molti progetti in programma.Queste le attività previste: “Sportello Giovani”; “Volersi bene”; “Archè – Prendiamo il largo”; “La fi sica dei Supe-reroi”; “Animestate”; “Genitori effi caci”; “Disegno fumetto”; “Giocoritmando: Adolescenti e genitorialità”; “Bosentino Dire e fare”; “Centa San Nicolò Heinz e gli aquiloni”; “Centa San Nicolò Sentieri Animati”; “Centa San Nicolò Motorini cangianti”; “Vigolo Vattaro Quanta fi ducia ho in me?”; “Vi-golo Vattaro Scambio Gruppi e GPS”.La legge provinciale numero 7 del 2004 ha istituito il Fon-do per le politiche giovanili con lo scopo di promuovere azioni positive a favore dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e delle loro famiglie, per l’esercizio dei diritti civili fondamentali, per prevenire fenomeni di disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali nonché del benessere e della qualità di vita dei giovani. In questo contesto, il 29 maggio scorso la Giunta provinciale ha ap-provato le nuove “Linee guida per i piani giovani di zona e d’ambito”.

primo ottocento nel conte-sto tirolese e asburgico, ha parlato della cessione della giurisdizione di Levico e del castello verso il tramonto del Principato. Nel pomeriggio si sono avuti altri interventi: la dott.ssa Nicoletta Pisu ha parlato delle questioni aperte “sulla frequentazione antica e l’incastellamento nella Valsugana”; l’architetto Renzo Giovannini sulla “logica urbanistica della collocazione”, l’architetto Carlo Andrea Postinger su “analisi stratigrafica degli alzati”, mentre l’architet-to Renzo Acler ha tenuto un’ampia relazione sul recu-pero e restauro del castello. Il convegno si è concluso con l’intervento della dottoressa Marina Poian.

Levico Terme. Un’occasione per conoscere le vicende del maniero medioevale

di Mario Pacher

Un momento durante il convegno

I ruderi del castello di Selva

Dopo il successo delle due precedenti edizioni, con oltre un centinaio di cavalli venuti da tutto il Trentino, una terza edizione di trekking è in pro-gramma per il prossimo 28 giugno. Una manifestazione promossa dalla associazione sportiva equestre “Hidalgo Vigolana e Lagorai” presieduta da Riccardo Visintainer, in col-laborazione con la “EquiPaoli” di Lochere, allo scopo anche di unifi care le varie associazioni consorelle della nostra regione nel segno dell’amicizia e della collaborazione. L’associazione Hildago, afferma il suo presi-

dente, è in attesa di ottenere dal comune di Caldonazzo l’autorizzazione a realizzare un campo scuola per l’addestra-mento dei bambini. L’iscrizione

al trekking del 28 giugno è di 12 euro (compreso buono rinfresco e pranzo con piatto unico all’Hotel Paoli). La gara in parallelo inizierà alle 15 (quota 10 euro). Sarà presente anche la carrozza per bambini con il cocchiere Calogero della “Casa del Cavallo”. La serata proseguirà poi con country di karaoke (Alina e Daniele). Ri-trovo e partenza della passeg-giata a cavallo fi ssati alle 9.00 presso il piazzale dell’Hotel Paoli. Il rinfresco sarà sul tor-rente Centa. Info 339.3414359 (Riccardo) o 320.0829633 (Enzo). (m.p.)

Trekking, arriva la terza edizione

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Giugno 200968 L A F I N E S T R A IERI AVVENNE

Maria Luisa teneva banco e conduceva le danze fra i pensieri di quei giovanottoni che, tra un brindisi e l’altro, proponevano qualche gita fuori città... alla Guizza o più su a Monte di Vetriolo, verso le case di santa Giuliana o lungo i tornanti del Menador, fi no a Mon-terovere o più avanti al passo di Vezzena.

Maria Luisa e la sorella Mim-ma partivano da Venezia e

arrivavano a Levico, qualche anno prima col trenino della Valsugana, poi con l’utilitaria di Mimma, elaborata e con qualche tocco d’auto-spider.Venivano a trovare la zia parrucchiera e lo zio maestro,appassionato di storie locali, di caccia e di “stabili” rapporti umani: quelle nipoti se le coccolava con gli occhi e gustava il loro humor.Gli zii avevano costruito, con i loro guadagni di coiffeur e di maestro, un’elegante villa tra via Pigio e viale Belvedere, verso il conoide del lago.Un tempo lì non si costruiva e i terreni, poco produttivi e in prossimità del lago palu-dosi, erano assegnati come dote alle donne. Un po’ come a Positano: i terreni fertili agli uomini, le rocce di Positano con qualche slargo per il basilico o l’orto, alle donne, ma…la storia poi s’è presa la rivincita e oggi ciò che vale a

Positano sono proprio quegli appezzamenti rocciosi, dati alle donne!Agostino e la moglie vollero essere precursori e costruiro-no la bella villa a due piani, con ampi terrazzi, che d’esta-te era sicuro ed apprezzato rifugio per le nipoti in età di scorribande amorose e poi da marito.Dopo i balli alla Taverna e al Lido, sotto casa c’era un via vai di composti accompagna-tori che aspiravano alle loro attenzioni.Le “venete” sapevano il fatto loro e se ne stavano ben accorte: Mimma era più alta e, con il suo nasetto alla francese, guardava dal suo più elevato punto di vista quei ragazzi furbetti e an-siosi; Maria Luisa più bassa aveva un temperamento più espansivo, quasi meridiona-le, estroverso ed allegro.Il suo sorriso era contagioso e faceva intravvedere inesplo-rati campi del sentimento, ma anche a quegli ardimen-tosi esploratori estivi era bloccata ogni avance.Restavano sul chi va là, gustavano le belle fette d’an-guria che la zia disponeva

bene in terrazza assieme a palline di ghiaccio, a scatole di sigarette e si bevevano gassose o talvolta birre, non ancora straniere.Maria Luisa dava la stura a tutti i racconti piccanti e briosi, che aveva raccolto a Venezia e Mestre nei dieci mesi prima.Mimma sottolineava con un ironico sorrisino i racconti della sorella.Bruno, Ugo, Ezio, Egidio, Carmelo, Alfi o, Nello, Mari-na, Serena, Ancilla, Concetta, Federica, Marco, Lello, Pier-giorgio, Giancarlo e Ottone ascoltavano o prendevano parte alle narrazioni, inter-calando, con qualche battuta, la trama.Maria Luisa teneva banco e conduceva le danze fra i pensieri di quei giovanottoni che,tra un brindisi e l’altro, proponevano qualche gita fuori città... alla Guizza o più su a Monte di Vetriolo, verso le case di santa Giuliana o lungo i tornanti del Menador, fino a Monterovere o più avanti al passo di Vezzena.Con scarponicini adatti e braghette corte, zaini e fazzo-letto antisole, sia Mimma che

Maria Luisa e le altre amiche, erano pronte il giorno dopo , per tempo: bastava che il sole fosse assicurato!La risata intermittente di Maria Luisa sovrastava i discorsetti che, anche scar-pinando, si facevano sui balli delle serate precedenti, sui costumi da bagno un po’ troppo azzardati, sugli ultimi volumi della Medusa degli stranieri o su quell’imper-tinente di Wladimir Nobo-kov, molto letto dai ragazzi, sulle prestazioni ginniche in spiaggia del pittore locale e del fi oraio, sulle moto che cominciavano ad apparire fra i ragazzi: per le ragazze un giro in moto, sul sellino po-steriore a gambe accavallate, era di prammatica e destava gelosie fra di loro.Ci aveva provato anche Ma-ria Luisa, ma il motorista era poco affi dabile specie alla “curva dei Milani”o sulla retta verso Borgo Valsugana, dove pareva proprio di vola-re... fuori strada.La fifa era prevalsa sulla gioia di un giretto fuori città, col vento che ti scompigliava i capelli e faceva svolazzare la veste estiva.

Passarono così stagioni ed anni. Mimma si sposò e Maria Luisa ebbe occasione di incontrare un ragazzo d’oro, romano e fu a sua volta sposa.Gli incontri estivi si fecero radi, le visite scemarono, i ragazzi occhi azzurri e moto-rette sciolsero il sodalizio.È vero: mancava l’allegra risata di Maria Luisa. Così pareva che mancasse l’aria o il gusto di coltivare quel giar-dinetto in cui si riunivano, a sera con le nipoti tanti ragaz-zi in quei mesi estivi,ormai passati, lontani.Anni dopo ricomparve solo Maria Luisa con tre fi gli, ma pure con qualche acciacco dell’età.Gli zii erano scomparsi: c’erano solo ricordi, un gli-cine che s’arrampicava lungo i terrazzi, un cancelletto che cigolava come allora, il giardino da coltivare , stanze vuote da riempire di ricordi.Maria Luisa aveva ora più di sessanta anni, ancora quella voglia di vita che la carat-terizzava un tempo, ma gli occhi velati dalle lenti da presbite, affumicate e qual-che “insidioso insetto” che le girava in capo e le aveva giocato un pesante scherzo da ictus.Spesso si ritrovava a guar-dare su verso cima Pizzo, Manderiolo, Vezzena, lungo i tornanti dei “Menadori” e risentiva lo scoppiettare dei Motom e dei Gilerini, delle Lambrette o Vespa, di quei ragazzi con cui aveva condiviso stagioni di sogni e di emozioni, nel giardino e sui terrazzi, alla villa degli zii materni.

I racconti dell'estate. Maria Luisa e Mimma, dalla Laguna a Levico Terme

Da Venezia con tanti sognie la beata giovinezza...

di Luciano De Carli

Antiche immagini di Levico Terme

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69 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Si sono concluse da poco le gare del set-tore agonistico dello sci alpino per ragazzi

della Valsugana e del Tesino, che già si può stilare un bi-lancio più che soddisfacente per la stagione 2008-2009. Ed è bilancio che rincuora gli appassionati promotori del club sportivo e ancor più i ragazzi che si sono impegnati da settembre fino ad aprile. Sono stati otto mesi di lavoro, ma anche di gratificante appa-gamento, visti i successi rag-giunti dalla ventina di ragazzi che costituiscono la società e che hanno partecipato ai due circuiti FISI: “Famiglia Cooperativa” per la categoria baby-cuccioli e “Casse Rurali del Trentino” per la categoria ragazzi-allievi. Occorre con-siderare, infatti, che i giovani atleti aggiungono il tempo per gli allenamenti e le gare a quello che già occupano per altri impegni primari, quali la scuola e la catechesi. Ciò nonostante la richiesta dei ragazzi della nostra valle di volersi confrontare con queste discipline sportive è in costan-te, graduale crescita e ciò fa ben sperare, perché si tratta di una attività sportiva salutare e formativa della persona.Com’è prassi che si va sempre più consolidando, la stagione è iniziata piuttosto presto con uscite sul ghiacciaio nei mesi di settembre, ottobre e novembre, ma già alla metà

di quest’ultimo mese si sono programmati gli allenamenti settimanali, per raggiungere il lavoro full-immersion di perfezionamento per tutte le categorie nel periodo natali-zio. Poi, finalmente, quando i ragazzi cominciavano a scal-pitare… via con le gare!L’apertura dell’attività per la circoscrizione C, categoria ragazzi-allievi, è stata proprio quella del “Primo Trofeo Agonistica Valsugana e Te-sino”, gara di slalom gigante in notturna al Passo Brocon, gara assai suggestiva e di grande soddisfazione. I baby-cuccioli, invece, hanno inizia-to il percorso per approdare ai Campionati trentini, mettendo in mostra l’ottimo lavoro di preparazione dell’allenatore Enea Stefani. A fine stagione la Società valsuganotta può contare con giustificato or-goglio su cinque vittorie: una di Annalisa Casarotto, una di Stefania Zanetti e tre di An-drea Pinton, oltre a vari podi e lusinghieri piazzamenti.Andrea Pinton, che ben ha ri-pagato l’impegno dell’allena-tore Thomas Voltolini, è stato convocato addirittura per i Campionati italiani di Corno alle Scale, mentre Annalisa Casarotto e ancora Andrea Pinton, dopo le selezioni provinciali di Moena, sono approdati alla finale nazionale del “Trofeo Pinocchio sugli sci” all’Abetone.Altra convocazione di livello

Agonistica Valsugana e Tesino

Una stagione riccadi soddisfazioni

nazionale è quella ottenuta al Trofeo AMSI di Andalo dagli atleti Annalisa Casarotto, Lu-dovica Dalsasso e Gianluca Ferrai. A qualificare la spe-ciale graduatoria di società hanno contribuito comunque anche tutti gli altri atleti sia nei circuiti FISI che nei trofei “Il Bambi”, “Parampampoli”, “Trade Off” e “Broccato”. Le prospettive sono dunque rosee e giustificano le più belle speranze per il pros-simo anno. Ad alimentarle sono i baby-cuccioli Leonar-do Angeli (2001), Martina Dietre (2001), Cristian Mo-ser (2001), Gianluca Ferrai (2001), Ludovica Dal sasso (2001), Nadia Galler (2000), Tamara Dellamaria (2000), Alice Pinton (2000), Alessan-dra Minati (1999), Annalisa Casarotto (1998), Sebastiano Dal sasso (1998) e Karen Ste-fani (1998); e i ragazzi-allievi Alessandro Tondin (1997), Thomas Gonzo (1997), Luca Casagrande (1997), Monica Cipriani (1996), Francesco Gonzo (1996), Andrea Pinton (1996), e Stefania Zanetti (1995).Il merito per tanto entusiasmo va sicuramente ai giovani atleti, ma soprattutto perché sono generosamente sostenuti dai dirigenti, presidente il dott. Marco Rigo, dagli allenatori e, per buona parte, anche dai genitori, disponibili a collabo-rare in ogni occasione. Dulcis in fundo, un ringraziamento sincero va agli sponsor e ai simpatizzanti che consento-no alla società di proseguire e, ci si augura, di rafforzarsi sempre più e meglio.Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet: www.avet.it

CRONACHE

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Giugno 200970 L A F I N E S T R A

FOCUS

Fu qualche decennio fa, fi ne anni ‘50, che improvvisamente si videro arrivare dal

Lazio, dal Milanese, dalla Toscana, Veneto e Piemonte strani camion e camioncini – i trailer- che portavano cavalli.I nitriti si sprecavano mentre i trailer erano portati alle “scuderie” (si fa per dire!) sopra i ruderi dell’ex albergo Regina e accanto al tomo dei serbatoi delle acque termali.Sovrintendeva all’operazio-ne il cav. Ferruccio Bassetti con consulenze gratuite di molti curiosi, d’allevatori, di macellai, di proprietari di cavalli da tiro che forse mai

Levico s’era dotata di tutto quanto poteva servire per allestire un campo d’equitazione forse spen-dendo anche qualcosina di troppo, ma il Concorso era diventato un veicolo di promozione turistica a livello nazionale ed europeo. E i fratelli D'Inzeo erano una coppia invincibile...

di Luciano De Carli avevano potuto ammirare stinchi e garretti così nobili.Erano i cavalli del Concorso Ippico Nazionale, che Levico aveva lanciato nell’immedia-to secondo dopoguerra.Subito erano arrivate le glo-rie dell’ippica italiana d’al-lora come i fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, romani e uffi ciali dell’arma dei carabi-nieri campioni che avevano partecipato a ben 8 Olimpia-di consecutive.Erano una coppia invincibile che tutti si recavano ad am-mirare al “campo sportivo” di Piazza d’armi lungo il viale del Lido. Levico s’era dotata di tutto quanto po-teva servire per allestire un campo d’equitazione forse spendendo anche qualcosina

di troppo, ma il Concorso era diventato un veicolo di promozione turistica a livello nazionale ed europeo.Con loro c’era anche l’olim-pionico di salto Mancinelli, i Conforti e i Bettoni, nonché una miriade di amazzoni che sfoggiavano giovinezza e bellissime “mise”.Le prove e le gare si svol-gevano al campo sportivo, ma poi i cavalli, guidati da semplici fantini o cavallari, ritornavano sui “loro zoc-coli” alle scuderie, verso il tardo pomeriggio.Ed era quello un momento di parata invidiabile, dove da ragazzi si imparavano vocaboli come groppa, dor-so, reni, criniera e barbozza, spalla e posturale, sella da

cavaliere e da amazzone, am-bio, trotto, galoppo, capriola, corvetta e piroetta...C’eravamo fatti una cultura nel riconoscere i mantelli del cavallo baio o balzano, lear-do o morello, roano, sauro, stellato, storno…Ci sovveniva qualche poe-sia di Pascoli e anche noi sentivamo alle scuderie improvvisate “i cavalli che frangean la biada con rumor

di croste”.La bella stagione ippica durò alcuni anni, poi tutto fi nì a Predazzo, dove ancor oggi si tiene un Concorso Ippico nazionale estivo invidiabile.Ci restano solo le foto, le impressioni, i ricordi di qual-che piroetta improvvisata sul prato accanto al campo di gara, i nitriti e l’elegante andatura di qualche sauro o lipizziano.

FESTA DEGLI ALBERI STRADA IN SICUREZZA

Sicuramente non dà tregua la strada Barco Sella che collega l’abitato della Frazione Oltrebrenta e la valletta di Sella, dove i barcarol hanno diverse proprietà boschi-ve, prative, case e villette. La roccia calcarea in cui la strada è tracciata nasconde sempre ad ogni stagione, e quest’anno con le abbondanti nevicate e nevi di sciogli-mento, cedimenti e slavine sulla carreggiata. Ammonta a 146 mila euro la somma per mettere la strada in sicu-rezza. Altri 5000 Euro sono stati assegnati al geologo Paolo Passardi per uno studio geologico-geotecnico che dovrebbe fornire dati di sicurezza per il futuro del collegamento. (LDC)

Levico. La bella stagione ippica durò alcuni anni, poi tutto fi nì a Predazzo

Quando a Levico c’erano i fratelli D’Inzeo

Presso il monumento realizzato dal comune di Levico Terme per ricordare la poetessa Antoniet-ta Bonelli e il Maestro di musica Achille del Mar-co, autori dell’Inno agli alberi –Crescete Alberetti s’è celebrato anche quest’anno la rituale “Festa degli alberi”. Ogni cinque anni con la Cassa Rurale si celebra sull’altopiano di Vezzena: la prossima volta sarà nel maggio 2013. Sempre più la festa si va confi gurando come ulteriore giornata ecologica del nostro ambiente e per l’occasione potrebbe essere legata alla norma-tiva “Un albero per ogni nato.

I fratelli D'Inzeo

Ploner all’ICMÈ Cristiana Ploner, residente a Fierozzo, il rappresentante designato dalla Giunta provinciale nel Consiglio di amministra-zione dell’Istituto Mocheno/Bersntoler Kulturinstitut. Lo ha deciso il 29 maggio scorso la Giunta provinciale accogliendo la relativa delibera del presidente. Cristia-na Ploner (1961) sostituisce Alessandro Pintarelli che ha rassegnato le proprie dimissioni lo scorso 8 aprile. Resterà in carica fino alla scadenza naturale dell’organo.

CRONACHE

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71 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Noi bambini del-la catechesi di V elementare lo scorso anno, in

occasione della nostra Prima comunione, abbiamo adot-tato a distanza un bambino del Myanmar (ex Birmania). Questo bambino di tre anni, secondo di tre fratellini, il cui papà è stato ucciso dai soldati, è ora accolto con la sua famiglia, in un istituto di suore di Maria Bambina, che possono nutrirlo ed educarlo, grazie alla generosità e sensi-bilità di tante persone. Noi volevamo continuare anche quest’anno ad aiuta-re il nostro amico Happy, raccogliendo la cifra neces-

Un sabato di solidarietà

saria, rendendoci utili alla comunità.Sabato 9 maggio ci siamo divisi in gruppi per poter svolgere al meglio il nostro lavoro. Un gruppo presso il supermercato SAIT di

La testimonianzadei catechistiCome catechisti ci siamo fermati un momento a ri-fl ettere sul valore di questa iniziativa. A fi anco dell’im-pegno dei ragazzi che si sono anche divertiti sia nel realizzare il pannello come nel servizio al SAIT, c’è stato un coinvolgimento di famiglie, amministrazione, commercianti. L’importanza di questa iniziativa è proprio questa, testimoniare che la sensibilità ai bisogni degli altri può arrivare da più am-biti. Non è esclusiva della Chiesa o del mondo del volontariato occuparsi di chi soffre. Crescere ed edu-care persone sensibili ed attente è dovere e impegno per tutti. Ancora grazie a chi ci a aiutato a far passare questo messaggio.I catechisti di quinta

IN BREVE

La testimonianza

Borgo. Bellissima iniziativa dei bambini della catechesi di V elementare

Borgo ha aiutato i clienti a riporre la spesa, in cambio di piccole offerte. Un altro gruppo presso l’oratorio ha rappresentato su un pannello di cartongesso, la solidarietà, lavoro a noi commissionato

dal comune, sempre in cam-bio di un’offerta. Ringraziamo con tutto il cuore il direttore, le cassiere e tutto il personale del su-permercato SAIT che ci ha accolto con simpatia nella mattina del 9 maggio e la generosità dei clienti. Rin-graziamo inoltre l’ammini-strazione comunale per aver-ci chiesto di rappresentare con un dipinto la solidarietà. Questo pannello è ora espo-sto nel chiostro del comune e ci ricorda che con un piccolo gesto di generosità possiamo aiutarci tra di noi anche se siamo lontani.

I ragazzi di quinta

Una serie di mostre ed esposizioni è in programma anche per la stagione esti-va 2009 presso Casa Strobele di Bor-go Valsugana. Gli appuntamenti sono già iniziati a maggio con una espo-

sizione di incisioni dell’artista viennese Susanne Cornaro,

e proseguiranno per tutta l’estate. Il 28 giugno inizierà una mostra di pittura con l’artista Franco Trasetti che resterà aperta fi no al 5 luglio. Nel pomeriggio del 3 luglio, alle 18, ci sarà una recitazione di Sannelli. Alla stessa ora del 4 luglio, una nuova recitazione

“Le acque di Ermes”, con Massimo Maggiari, Angelo Tonelli e Franco Trasetti. Dal 24 luglio al 3 agosto esporrà il tedesco Thomas Wegmann, mentre dal 1° al 12 agosto avrà luogo il “Symposium Karlstein in Sella con artisti austriaci e la mostra delle opere

realizzate in quella località montana, si aprirà già il 10 di agosto. Seguirà, dal 14 al 21 agosto, una esposizione di pitture su porcellane di Maura Tasin e Viviana Tena-glia. Dall’11 al 25 settembre esporranno le loro foto e altri oggetti, Walter Blass e Werner Wallnofer.

BORGO VALSUGANA

Un’estate di mostre a Casa Strobele

di Mario Pacher

CRONACHE

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Giugno 200972 L A F I N E S T R A

Recentemente Levico Terme ha avuto l’ono-re di ospitare nuovi importanti illustri per-

sonaggi. Sono infatti giunti in visita, S.A. Imperiale Arciduca Marcus Asburgo-Lorena con la consorte arciduchessa Hildegard, pronipoti di Francesco Giuseppe e l’imperatrice Sissi, e il conte Stomm. La comitiva ritornava da Valdagno, dove insieme al console Mario Eichta avevano presenziato ad alcune manife-stazioni promosse dai Rotary del Veneto, ospitate nella villa del conte Marzotto che aveva ricevuto gli illustri ospiti di casa d’Austria, insieme al nipote Mat-teo Marzotto e alla vice ministro della sanità dott.ssa Martini. Il primo incontro, programmato sempre da Eichta, si è svolto al passo Vezzena presso la rico-struita cappella di Santa Zita e presso il monumento che ricorda la tragedia della battaglia del Bas-son. Successivamente, presso il cimitero militare di Costalta

sono stati accolti dal sindaco di Luserna Luigi Nicolussi. Una importante cerimonia con depo-sizione di corone sia italiana che austriaca, si è svolta poi presso il cimitero militare austroungarico di Levico Terme, alla presenza del sindaco dott. Carlo Stefenelli e della massime autorità locali. L’intera comitiva ha quindi rag-giunto l’Hotel Imperiale dove ha potuto visitare una interessantis-sima mostra messa gentilmente a disposizione da Renzo Frisanco sul periodo imperiale, che è stata particolarmente apprezzate anche

dall’Arciduca e dall’Arcidu-chessa, che hanno promesso di ritornare a Levico ancora insieme all’amico di famiglia Eichta e magari incontrarsi con le autorità locali per ricercare insieme la possibilità di una collaborazione turistico-storico-culturale. S.A. Imperiale ha invitato i nuovi ami-ci di Levico a presenziare insieme ad Eichta il prossimo 18 agosto, alle tradizionali celebrazioni per il genetliaco di suo bisnonno, Sua Maestà Francesco Giuseppe, che si terranno presso la Kaiservilla di Bad Ischl.

NOVALEDO

La Festa degli alberiGli insegnanti delle scuole elementari di Novaledo in collaborazione con il locale Gruppo Pensionati e Anziani, hanno organizzato lo scorso 29 mag-gio la “Festa degli alberi”. I cinquantasei scolari, capeggiati da una camionetta dei Vigili del Fuoco con due giovani pompieri a bordo e accompagnati, oltre che dagli stessi educatori, anche dal forestale Lucio Cazzanelli e dal presidente degli Anziani Celestino Pallaoro con altri del direttivo, sono partiti di buon mattino dalla piazza principale del paese e hanno marciato, attraverso la pista ciclabile, fino a raggiungere la chiesetta di San Silvestro. Da qui sono saliti nella zona più in alto e, fra le abetaie, il forestale ha illustrato la vita e la coltivazione delle piante che crescono nei nostri boschi nonché la fauna che li abita. Ritornati davanti alla chiesetta, Pierino Debortolo ha raccontato alcune storielle del passato ed ha eseguito poi, con la sua fisar-monica, tante belle melodie che sono state cantate dagli stessi scolari. Poi Arnaldo Cipriani ha narrato alcuni fatti legati alla sua gioventù fatta di sacrifici e di lavoro, suscitando grande interesse e atten-zione fra tutti i presenti. Verso mezzogiorno è stato servito a tutti un buon panino con bibite offerto dal gruppo Pensionati, e per gli adulti, il parroco don Luigi Roat ha sturato qualche bottiglia del suo buon vino prodotto nel vigneto della frazione Brenta di Caldonazzo. (m.p.)

Arciduchi d’Austria in visita a Levico Imperiale

CRONACHE

Levico. La città termale ha avuto l’onore di ospitare nuovi illustri personaggi

di Mario Pacher

Scolari, insegnanti ed altri accompagnatori

I pronipoti di Francesco Giuseppe all’hotel Imperial di Levico Terme

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73 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Nonostante l’incle-menza del tempo, è stato un vero successo il 15esi-

mo incontro degli alpini della Valsugana e del Tesino svolto-si domenica 31 maggio a Villa Agnedo. Un appuntamento che coincideva quest’anno con il 50esimo anniversario della fondazione del Gruppo di Villa Agnedo-Ivano Frace-na. Un Gruppo che, come ha sottolineato il vicepresidente sezionale Maurizio Pina-monti, ha saputo dimostrare una esemplare compattezza, un’unità d’intenti che sta alla base delle opere realizzate dagli Alpini nei quattro paesi che formano i due Comuni, di cui la più signifi cativa è certamente la chiesetta eretta sul Monte Lefre. Oltre che

riportarne l’immagine della chiesetta sulla copertina del-l’opuscolo commemorativo, gli Alpini hanno voluto che venisse riprodotta anche su una targa-ricordo in argento realizzata dall’artista trentino Mastro 7. La targa è andata al Coro Valsella, che aveva inaugurato i festeggiamenti e al coro Lagorai che ha can-tato durante la solenne mes-sa celebrata dal cappellano militare don Covi. E ancora ai capigruppo succedutisi in mezzo secolo (Severino San-dri alla memoria, Giuseppe Pasquazzo, Marino Sandri e Renato Carraro), nonché ai quattro Reduci Renato Casa-rotto, Giorgio Giro, Damiano Sandri e Federico Zotta.Nella giornata di domenica la tradizionale sfi lata lungo le strade adorne di bandiere tricolori, è stata aperta da

una trentina di gagliardetti soprattutto di Gruppi Alpini della valle e anche da fuori. La fanfara sezionale che l’ha accompagnata ha tenuto, nel pomeriggio, un applaudito concerto sotto il tendone. I momenti più elevati della giornata si sono avuti con le cerimonie per la deposizione delle corone d’alloro ai tre monumenti ai Caduti e alla successiva commemorazione, durante la quale hanno preso

la parola il capogruppo Re-nato Carraro i sindaci di Villa Agnedo Armando Floriani, di Ivano Fracena Maurizio Pasquazzo, l’assessore pro-vinciale Lia Feltrami, il consi-gliere di Zona Sandri Marino e il Vice Presidente Sezionale Maurizio Pinamonti.Ma i gruppi delle Penne Nere della Bassa Valsugana e del Tesino, in concomitanza con questa ricorrenza, si sono resi promotori di una lode-

vole iniziativa umanitaria in favore delle popolazioni del-l’Abruzzo colpite dal recente terremoto. Vogliono donare una casetta in legno del costo preventivato di circa 50 mila euro, da concretizzarsi attra-verso una lotteria con biglietti del costo singolo di 1 euro, la cui vendita è già iniziata. Sono in palio ben undici pre-mi e il primo consiste in buoni acquisto di 1500 euro, messo a disposizione dalla coopera-tiva. L’estrazione dei biglietti vincenti sarà fatta il prossimo 26 luglio alle ore 18 presso il Centro Polifunzionale di Samone.Chi volesse contribuire al pro-getto degli alpini per l’acqui-sto della casetta da mandare in Abruzzo, può effettuare i versamenti sul conto corrente IT13P0816735440000003044407 presso la Cassa Rurale di Olle Samone e Scurelle intestato a : Gruppo alpini comprensorio C3.Sponsor iniziali della lotteria sono la Litodelta s.r.l. di Villa Agnedo, il Centro benessere “Sole e Hammam” di Borgo Valsugana, il Distributore Esso di M. Rizzon di Bor-go, la Mercantile S.A.S. di Scurelle Tesino Marcher di Piasente.

Villa Agnedo-Ivano Fracena. Un vero successo il raduno degli alpini

Tante iniziative per i 50 anni del gruppo alpini...

Le Penne Nere della Bassa Valsugana e del Tesino, in concomitanza con questa ricorrenza, si sono resi promotori di una lodevole iniziativa uma-nitaria: donare una casetta in legno alla popolazione dell’Abruzzo.

di Mario Pacher

CRONACHE

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Giugno 200974 L A F I N E S T R A

Borgo, Brenta “vecchio”

Una fotografi a spesso racconta più di mille parole. È qualcosa che ferma una frazio-ne di secondo e la rende imperitura nel tempo. Con questa nuova rubrica, “Come eravamo”, intendiamo riproporre vecchie fotografi e di luoghi, persone, scolaresche, gruppi, associazioni della Valsugana, del Tesino e del Trentino.Pertanto invitiamo tutti i lettori che avessero delle fotografi e d’epoca (dagli anni ‘80 in giù) a inviarcele via e-mail (redazione@lafi nestra.it) o a portarcele in redazione (viale 4 Novembre 12, Borgo Valsugana). Le tratteremo con la massima cura, le restituiremo immediatamente ai legittimi proprietari e, soprattutto, le pubblichere-mo su questa pagina con il nome dell’autore e una breve didascalia di spiegazione all’immagine.

Frammenti di storia immortalati in un fotogramma

Festa del grano a Novaledo ai tempi del Duce

Vittorio e Paolina sposi di Barco, anni ‘40

Famiglia Hoffer di Novaledo, anno 1929

Beniamino e Maria Wolf, Caldonazzo: 72 anni di matrimonio

Una fotografi a spesso racconta più di mille parole. È qualcosa che ferma una frazio-

Frammenti di storia immortalati in un fotogrammaFrammenti di storia immortalati in un fotogramma

Come eravamo...

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75 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

1579

Un turco rinnegatoNell’anno 1579 P. de Alessandrini nelle sue “Memorie di Pergine e del Perginese” annota un «ordine della superiorità di Trento onde s’abbia a vegliar bene sulla avvisata even-tuale comparsa di un turco rinnegato che viaggia d’ordine della Porta Ottomana».

IERI AVVENNE

Fatti e cronache d’altri tempi del Trentino e della ValsuganaIERI AVVENNE

1877

Movimento della popolazioneNel primo trimestre del 1877 il movimento della popo-lazione nel distretto di Borgo risultava il seguente: 328 nati, di cui 176 maschi e 152 femmine. Morti 305, di cui 147 maschi e 158 femmine. La persona che morì in età più avanzata fu una donna di Castelnuovo che aveva oltrepassato i 92 anni. I matrimoni erano stati 114. Lo sposo più giovane aveva 21 anni ed era di Santa Brigida. La sposa più giovane aveva 18 anni ed era di Levico. Lo sposo più vecchio aveva 63 anni, mentre la sposa più vecchia di anni ne aveva 59. Entrambi abitavano a Samone.

26-27 giugno 1979

Si progetta il museo d'arteAll’inizio dell’estate del 1979 il mondo culturale trentino è in fermento. Il 26 e il 27 giugno, infatti, si tiene una due giorni di lavori per discutere e promuovere l’istituzione di un Museo d’Arte Contemporanea nella città di Trento.

1629

Accadde a PergineScrive P. de Alessandrini nelle “Memorie di Pergine e del Perginese”: «In quest’anno sotto il Sindacato di Matteo Hoffberger venne aperto il nuovo Libro d’oro o dei Vicini (il vecchio s’era forse abbruciato nel 1625). In detto libro, esso sindaco e poscia tutti i suoi successori, registrarono le famiglie dichiarate cittadine. Sotto il nome di Vicini debbonsi intendere tutti coloro che discendevano dalla antiche famiglie costituitesi nella borgata. L’11 ottobre dello stesso anno, Carlo Emmanuele Madruzzo succes-sore al vescovado di Trento per l’abdicazione di suo zio il Cardinale Carlo, diresse una lettera alla Comunità ed alle gastaldie di Pergine raccomandando venisse presentato don Matteo Rusca cittadino perginese a questo Benefi cio delle Anime e di S. Antonio Abate, attesa la rinunzia fatta da Don Silvestro de Bernardi».

9 giugno 1929

Muore Giacomo BresadolaIl 9 giugno 1929 nella città di Trento muore don Giacomo Bresadola, nato a Ortisé, comune di Mezzana, il 14 feb-braio 1847. Di lui si ricorda la passione per i funghi, tant’è vero che ancora oggi e ricordato come uno dei più grandi micologi del Trentino.

5 giugno 1949

Traslazione di Filzi e ChiesaIl 5 giugno 1949 la città di Trento è davvero tirata a lucido, arrivano alte cariche da Roma e si registra il concorso di una grande folla di trentini. È in un clima di grande solennità, dunque, che avviene la traslazione delle spoglie di Fabio Filzi e Damiano Chiesa, martiri irredentisti.

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Giugno 200976 L A F I N E S T R A

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77 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Compie 50 anniil primo Pc italianoCompie 50 anni la Cep, Cal-colatrice elettronica pisana, il primo computer interamente progettato e realizzato in Italia. Un mix di valvole e transistor grande come un campo da tennis e alto come un frigorifero, capace di fare 70mila addizioni al secondo grazie a una memoria di 8k, realizzata a mano con piccoli anelli di ferrite. L’anniversario cade nel ‘punto di mezzo’ tra la realizzazione del prototi-po della Cep, la cosiddetta

Macchina ridotta del 1957, e il calcolatore elettronico vero e proprio inaugurato a Pisa davanti al Presidente Gronchi, nel 1961. «Fu l’ul-timo lascito del Nobel Enrico Fermi, che ne suggerì la progettazione», rammenta il presidente dell’Area Cnr di Pisa, Claudio Montani, «e il simbolo della creatività e dell’ingegno che alla fi ne de-gli anni ‘50 animava il nostro Paese». Dal progetto Cep l’Olivetti attinse infatti le basi progettuali per creare – sem-pre a Pisa – l’Elea 9003: il primo calcolatore elettronico per uso commerciale mai introdotto sul mercato mon-diale, presentato alla Fiera di Milano del 1959. Un prima-to imprenditoriale assoluto dell’Italia, che purtroppo si esaurì pochi anni dopo, con la morte di Adriano Olivetti e la dismissione alla statuni-tense General Electric della divisione calcolatrici elettro-niche di Ivrea. Ma l’eredità della Cep sopravvive fi no ai nostri giorni. «Negli anni ‘70, su impulso di quel progetto – aggiunge Montani – sono nati il primo corso di laurea in Informatica dell’Università pisana, il primo centro studi sulle calcolatrici elettroniche (Csce) e il più importante centro di calcolo elettronico nazionale (Cnuce) d’Italia. L’eredità dei due centri è con-fl uita nei tre istituti di ricerca del Cnr che oggi operano nell’area di Pisa: Iit-Istituto di informatica e telematica, Isti-Istituto di scienza e tec-nologie dell’informazione, Ilc-Istituto di linguistica com-putazionale. L’Università, in 39 anni di corso, ha laureato o diplomato in Informatica quasi ottomila studenti».

Farina, sale, sabbia, schiuma densa e scivolosa sul sel-ciato, costellato an-

che da quantità industriali di resti di pomodori marci, uova e frutta assortita. Ver-nice rossa e nera sui muri dei palazzi, a formare parole e frasi di dubbio gusto che, oltre ad imbrattare lo spazio pubblico, maltrattano in-sopportabilmente la lingua italiana. Alcuni dei temerari passanti che si arrischiano a passare per il quartiere scivolano, cadendo a terra in malo modo. Per l’intero pomeriggio nelle strade rimangono i segni tangibili della violenta battaglia che si è consumata poche ore prima.Il lettore poco attento alla cosiddetta “evoluzione dei costumi” italiani stenterà a crederlo, ma la scena che abbiamo appena descritto non è quella che segue il passaggio di un’orda di barbari post-moderni, né il passaggio di una nutrita pattuglia di no-global che hanno fi eramente e feroce-mente conteso il territorio alle forze di polizia duran-te una manifestazione. La scena descritta si può ormai osservare nei pressi della maggioranza delle Scuole Superiori nei giorni di inizio giugno. È l’ormai irrinun-ciabile rito della Festa di fi ne anno scolastico, quella che viene celebrata al suono della campanella nel giorno che la maggioranza silen-ziosa degli studenti indica come l’ultimo di lezioni. Quest’anno il fenomeno ha assunto connotati par-

ATTUALITÀ

Il fenomeno registra una costante crescita. Addetti ai lavori e cittadini saranno sempre più costretti ad attrezzarsi, per difendersi dai danni materiali che la Battaglia potrebbe loro arrecare. Difendersi dalla stu-pidità e dal conformismo è operazione obiettivamente più diffi cile.

di Francesco Grosso spassosissima guerra a base di getti d’acqua gelata e lan-ci di frutta e affi ni. Singolare il fatto che precursori di stoltezza siano stati (ormai qualche anno fa) alcuni fra i più rinomati Istituti Supe-riori di città come Milano, Torino, Bologna, Roma.La suddivisione delle parti in confl itto sfugge a qua-lunque criterio identifi cante: a volte a scontrarsi sono i membri di una stessa clas-se; molto spesso la sfida assume connotati genera-zionali, per cui le “reclute” raccolgono insidiosi guanti di sfida – e dunque soc-combono sotto i colpi dei “nonni”; frequentemente ci si abbandona all’atavico “maschi contro femmine”, o al semplifi cante tutti contro tutti. Particolarmente preoc-cupante (è stato osservato nei giorni scorsi in diverse grandi città del Centro e del Sud) è l’espansione del fenomeno in base al quale a sfi darsi sono studenti di Istituti diversi: la mancata conoscenza diretta dei bel-ligeranti favorisce l’insor-gere di situazioni critiche, e spesso la sfi da diviene anche occasione per regolare pic-coli e grandi conti in sospeso fra adolescenti con troppa adrenalina in corpo.Il fenomeno, partito in sordi-na, registra di anno in anno una costante crescita. Addet-ti ai lavori e cittadini resi-denti nei pressi delle scuole saranno sempre più costretti ad attrezzarsi, per difender-si dai danni materiali che la Battaglia potrebbe loro arrecare. Difendersi dalla stupidità e dal conformismo è operazione obiettivamente più diffi cile.

IN BREVE

Compie 50 anni

ticolarmente virulenti, al punto che anche la grande stampa nazionale vi ha dato rilevanza.Invano i Presidi più in-transigenti si ostinano a far leggere nelle classi, nei giorni precedenti lo stupi-dissimo D-Day, circolari che invocano l’ordine e minacciano fuoco e fi amme in caso di trasgressioni; in-vano gli accaldati professori richiamano gli studenti alla responsabilità e al senso civico; invano i bidelli, opportunamente investiti dall’autorità competente, se-questrano sistematicamente, nel fatidico giorno, frutta, verdura, bombolette spray, “materiale di battaglia” fra il più disparato: il rito, nell’ora X, si celebra fra l’euforia ge-nerale dei protagonisti e l’ira impotente degli involontari comprimari: vigili urbani, passanti, negozianti alle prese con la delicatezza del-le loro vetrine, studenti un po’ più seri che rimangono vittime del fuoco amico.La Battaglia di fi ne anno, tradizione di lontana ascen-denza anglosassone, sebbe-ne riadattata agli standard delle nostre latitudini, pre-vede che studenti di tutte le classi si fronteggino in una

Il caso. I precursori sono stati alcuni fra i più rinomati Istituti Superiori

La battaglia di fi ne anno,triste segno dei tempi...

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79 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

cazioni del passato e rifl es-sioni sul presente, accorati ringraziamenti ai soldati caduti e sibillini messaggi a quei governi che ancora si dichiarano «nemici degli Stati Uniti».Dal cimitero militare ame-ricano di Omaha Beach (uno dei nomi in codice con i quali nel ‘44 le forze alleate indicarono i cinque punti di sbarco sulla costa normanna) il Presidente USA indirizza agli anziani reduci parole inequivoca-bilmente rivolte al mondo intero: «Voi ci ricordate che il nostro futuro non è deter-minato solo da circostanze. La nostra storia è sempre la somma di scelte fatte e di azioni intraprese»; la

Il rapportosull’immigrazioneL’immigrazione in Italia dagli anni ’90 è più che decuplicata, nonostante la normativa tesa a regolamentarla e il basso livello di sviluppo. Come mai? A questo tema è stato dedicato l’incontro di presentazione del rapporto che l’Irpps-Cnr ha preparato nell’ambito di un Progetto Europeo. «Nel 1991 si contavano sul suolo italiano 356 mila residenti stranieri, pari allo 0,6% della popolazione totale» spiega Corrado Bonifazi. «Oggi, nel 2009, gli stranieri sono stimati in circa 3,9 milioni, pari al 6,5% della popolazione. Si sono affermate tre collettività principali (rumena, albanese e marocchina), che insieme danno il 41% del totale. La pre-senza straniera è concentrata nelle aree più dinamiche, con il Centro-Nord che accoglie l’88% degli stranieri residenti. Al Nord gli immigrati rappre-sentano circa il 10% della forza lavoro e degli occupati. Rilevante pure il contributo che la popolazione straniera dà alla stagnante demografi a del paese. Più del 15% dei nati nel 2008 ha entrambi i genitori o la madre straniera e in molte regioni dell’Italia centro-setten-trionale questa percentuale supera il 20%. Senza contare che è straniero l’8,4% dei mi-nori e l’11% della popolazione tra 18 e 39 anni. Le ragioni che hanno determinato una crescita così elevata dell’immi-grazione in un contesto, come quello italiano, caratterizzato da un quadro politico teso a regolamentare gli ingressi e da un andamento economico non particolarmente brillante sono molteplici» spiega Cor-rado Bonifazi. «L’alto livello di reddito e i bassi tassi di disoc-cupazione che caratterizzano molte aree del paese; la con-sistente economia sommersa (stimata tra il 15 e il 20% del PIL); la persistente bassa fecondità che si è avuta nella popolazione autoctona tra il 1991 e il 2007; il basso livello di mobilità interna tra il Mez-zogiorno e il Centro-Nord; un sistema di welfare non in grado di rispondere ai bisogni di un paese che ha visto il numero di persone con più di 65 anni approssimarsi ai 12 milioni, di cui 2,3 milioni con qualche forma di disabilità».

«Nelle peg-giori cir-cos t anze e nel mo-

mento di massimo peri-colo, persone che si cre-devano ordinarie hanno trovato in sé stesse la forza per compiere qualcosa di straordinario»; il coraggio, l’abnegazione – e il sacrifi -cio della vita – di migliaia di soldati anglo-americani, giovani e giovanissimi, hanno permesso «di cam-biare il corso di un secolo intero»; hanno permesso, in quel giugno del 1944, la felice riuscita dello sbarco in Normandia, l’invasio-ne e la liberazione della Francia e, in seguito, del-l’Europa ancora in mano alla megalomane ferocia nazista.Alla cerimonia commemo-rativa del 65esimo anni-versario dello sbarco – che ha avuto luogo il 6 giugno scorso, presso una delle spiagge teatro dello storico evento – hanno preso parte Capi di Stato e di Governo, autorità convenute da ogni parte del Vecchio Conti-nente, reduci ancora in vita accompagnati dai familiari, oltre a numerosissimi gior-nalisti e semplici cittadini francesi.La parte del leone, però, è stata innegabilmente svolta dal Presidente degli Sta-ti Uniti Barack Obama, invitato di lusso, che, a conclusione del suo tour mediorientale ed europeo, ha imbastito sulla spiag-gia battuta dal vento una sorta di discorso perfetto, apprezzabile sintesi di re-torica e sentimento, evo-

ESTERI

L’immutabile silenzio delle dune normanne conferisce maggiore so-lennità al momento; le pause ad effetto di Obama permettono però di cogliere il rumore dell’eterno movimento delle onde che si fran-gono sulla battigia, contrapposto all’inesorabile fi ssità delle tombe, delle croci bianche, tante: novemila solo su questa spiaggia.

di Francesco Grosso

responsabilità individuale (e quella dei governi!) è sempre il faro che illumina i destini, dunque. E se da qualche parte nel mondo «il male e la tirannia» do-vessero divenire di nuovo una minaccia per l’umani-tà, occorre tenere presente che la guerra è sì il sommo orrore, «ma tutti sappiamo che combattere il totalitari-smo nazista è stato essen-ziale». Effi cace modo per lanciare un chiaro monito ai riottosi governi iraniano e nordcoreano, che coltiva-no preoccupanti ambizioni nucleari, e che sono im-pegnati in una pericolosa partita a scacchi con la comunità internazionale.Ma la prosa di Obama si

spinge oltre: le conside-razioni sul presente non cancellano l’evocazione del passato, che verso la fi ne del discorso raggiunge intensità di commovente lirismo.L’immutabile silenzio delle dune normanne conferisce maggiore solennità al mo-mento; le pause ad effetto dell’oratore permettono però di cogliere il rumore dell’eterno movimento delle onde che si frangono sulla battigia, contrapposto all’inesorabile fi ssità delle tombe, delle croci bianche, tante (novemila solo su questa spiaggia), che cir-condano i convenuti alla cerimonia.Per qualche istante sulla spiaggia sembrano ma-terializzarsi le unità da sbarco corazzate, la foschia mattutina che protegge gli invasori; le alture sembra-no ancora puntellate dalle postazioni di artiglieria tedesche. Si odono le urla cariche di adrenalina dei soldati, le invocazioni dei moribondi, il crepitare as-sordante delle mitraglia-trici, il raggelante sibilo dei proiettili. Le parole di Obama rievocano e riassu-mono in pochi istanti uno degli episodi che hanno cambiato il corso della Storia del XX secolo. Alla fi ne è addirittura possibile immaginare cosa pren-derà il sopravvento nel momento in cui la prima battaglia sarà terminata e vinta: il silenzio, il fumo, l’odore acre della morte; il compianto e la sorpresa dei soldati vincitori e di quelli vinti. La sorpresa e l’orrore di ritrovarsi, nonostante tutto, ancora vivi.

IN CIFREIl 6 giugno scorso cerimonia commemorativa per il 65esimo anniversario

In Normandia Obama hacelebrato lo sbarco alleato

Il presidente francese Sarkozy accoglie Obama

Il presidente Obama durante la cerimonia di commemorazione

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Giugno 200980 L A F I N E S T R A

Direttore, Museo Egizio di Tori-no e Castello del Buonconsi-

glio, 800 oggetti in mostra, un’anteprima mondiale per la sua esclusività e altri 500 oggetti da restaurare?«Sì, in corso da restauro. Grazie agli eccezionali mate-riali esposti, il visitatore sarà condotto in un viaggio alla scoperta dell’antico Egitto, soprattutto dell’antico capo-luogo Assiut».

A Trento, un tesoro na-scosto?«No, i reperti lasciati al Co-mune di Trento dall’uffi cia-le Trentino Taddei Tonelli, erano custoditi nel deposito del museo. Negli anni Ot-tanta sono state catalogati, poi l’idea di valorizzarli creando delle mostre».

Quindi si creerà una sezio-ne permanente al Castello del Buonconsiglio?«Sì, attualmente avrà una permanenza temporanea. Infatti, abbiamo in program-ma fra due anni una mostra sulla globalizzazione nel-l’antichità, quindi rapporti culturali e commerciali fra il Mediterraneo e il Centro Europa, e lo spazio destina-to alla sezione Egizia, sarà temporaneamente utilizzato per questa nuova mostra, ma successivamente diverrà una sezione permanente».

Quale è l’oggetto che l’ha affascinato di più?«Per quanto riguarda la Se-zione trentina, la “Maschera dorata”, perché l’abbiamo vista crescere, nel senso che era schiacciata, appiat-tita, addirittura ripiegata.

Il restauro ha raggiunto risultati sorprendenti. Per quella Torinese, sono tal-mente tanti gli oggetti che è diffi cile sceglierne uno. Però, rimanendo sempre in un ambito più emozionale che scientifi co, direi alcuni sarcofagi, le vesti di lino, ma trovo che il pezzo che colpisce di più sono dei sandali in vimine intrecciato perché sembrerebbero “ap-pena confezionati” eppure hanno oltre quattromila anni, sono spettacolari. E poi l’oggetto scelto per il logo della mostra, una “bar-ca con i marinari”. Abbiamo un centinaio di equipaggi che verranno rimontati, in-somma la spettacolarità sta anche nel fatto che questo legno di acacia, si sia con-servato fi no a noi».

L’Egitto chiama Trento o viceversa?«Abbiamo mandato in Egit-to una troupe televisiva per realizzare un fi lmato di am-bientazione e quindi di fatto Egitto chiama Trento».

Durante il periodo del-l’esposizione sono previste conferenze con partecipa-zione di storici dell’arte egiziana?«Senz’altro, faremo una serie di conferenze nel corso di tutta la mostra e natural-mente chiameremo alcuni esperti per raccontare tutti gli aspetti».

Presso l’Ospedale S. Chia-ra di Trento è stata esegui-ta una TAC alla “Mummia del Gatto”. Era un esame importante?

«Era importante per sapere se effettivamente era un fantoccio o meno».

Ci sono molte mummie false?«Ci sono tanti casi, molte mummie di gatto venivano utilizzate per scopi tera-peutici o come viagra o addirittura come concime in Inghilterra, di conse-guenza molte mummie sono

in realtà solo fantocci o un insieme di bende che contengono solo parte del corpo dell’animale. La nostra “Mummia Gatto” è autentica».

Cosa si aspetta da questa mostra?«Mi aspetto di confermare il fatto che il Castello del Buo-nconsiglio a Trento orga-nizza mostre di alta qualità, mostre di archeologia, ma anche di arte che hanno la capacità di essere da un lato rigorosamente scientifi che e dall’altra molto attrattive per il pubblico. Mi riferisco, facendo un passo indie-tro, agli “Ori dei Cavalieri delle Steppe”, a “Guerrieri Principi ed Eroi”, agli “Ori delle Alpi”.

Intervista a Franco Marzatico, direttore del Castello del Buonconsiglio

Egitto chiama Trento,con una mostra unica

di Michele Luongo

Nostra intervista a Franco Marzatico, archeologo, direttore del “Castello del Buonconsiglio di Trento, monumenti e collezioni pro-vinciali” che abbiamo incontrato in occasione della presentazione della mostra: “Egitto mai visto”. Una mostra unica, con centinaia di reperti mai visti che sono delle vere opere d’arte...

Trento

L’Egitto mai vistoal Buonconsiglio

In anteprima mondiale, a oltre cento anni dalle scoperte, l’esposizione “Egitto Mai Visto” permet-te di ammirare oltre 800 affascinanti ritrovamenti che fanno parte di due sorprendenti collezioni inedite, profondamente diverse tra loro, una pro-veniente dal Castello del Buonconsiglio e l’altra dal Museo Egizio.La più ricca e straordinaria raccolta, proveniente dai depositi del Museo Egi-zio di Torino, l’istituzione museale più importante dopo quella del Cairo, si deve al grande archeolo-go Ernesto Schiaparelli,

celebre in tutto il mondo per la sensazionale sco-perta della tomba di Kha, l’architetto del faraone Amenofi III. Grazie agli eccezionali materiali espo-sti, ai diari di scavo, alle lettere e alla documenta-zione fotografi ca, si può rivivere l’emozione delle ricerche, effettuate fra il 1908 e il 1920 a Gebelein e soprattutto ad Assiut, la mitica città dove, secondo la tradizione copta, si rifu-giò la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto. Il visitatore anche attraverso ricostru-zioni scenografi che di forte impatto, è condotto in un viaggio alla scoperta di questo capoluogo di pro-vincia dell’Antico Egitto che per 4000 anni ha cu-stodito i segreti della vita quotidiana e dell’Aldilà.Accanto a questa eccezio-nale raccolta, viene pre-sentata la curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai visti prima d’ora, acquisiti nella prima metà dell’Ottocento dal trentino Taddeo Tonelli, uffi ciale dell’Impero Austro Ungarico e conservati fi no-ra nei depositi del museo.

Maschera funeraria XXVI-XXX Dinastia, Castello del Buonconsiglio

Modello di scultore, Fine Primo Periodo Intermedio (2100 a.C. – 1900 a.C.), Tori-no, Soprintendenza Museo Egizio

Modello di imbarcazione, Fine Primo Periodo Intermedio (2100 a.C. – 1900 a.C.), Torino, Soprintendenza Museo Egizio

CULTURA

Franco Marzatico

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81 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Il 26 e 27 giugno ritorna per la terza edizione Lake Parade, il festival di musica elettronica

sul lago di Levico Terme realizzato per la prima volta nel 2007 da un team di ra-gazzi desiderosi di ridare un volto più giovane e festaiolo a Levico Terme, coadiuvati dall’associazione Mondo Giovani e con il supporto del comune e di Apt Valsugana.Visto lo straordinario suc-cesso delle passate edizioni, dove i migliori dj locali si sono esibiti facendo ballare migliaia di persone sulle rive del lago di Levico, con il 2009 arriva il salto di qua-lità portando il festival a due serate consecutive. Il venerdì, dalle sonorità più house e minimaliste, vedrà ospite Walter S, storico re-

sident dj della discoteca Mazoom Le Plaisir di De-senzano nonché icona del panorama House nazionale. Il sabato invece, caratteriz-zato da ritmi più elettronici e aggressivi, vedrà ospite Stephan Krus, dj e produttore vicentino che di recente è apparso sulla compilation “United Djs for Abruzzo”, una raccolta di tracce (ac-quistabile su beatport.com) di vari artisti della scena elettronica internazionale (tra cui spiccano anche artisti del calibro di Mauro Piccotto e Joy Kitikonti) il cui ricavato andrà in benefi cenza per i terremotati de L’Aquila. I due ospiti saranno inoltre affi ancati dai migliori dj della regione, per due serate all’in-segna della buona musica e del puro divertimento.

MUSICA

Levico. Il 26 e 27 giugno terza edizione del festival di musica elettronica

Il festival Lake Parade torna con grandi novità

Visto lo straordinario successo delle passate edizioni, dove i migliori dj locali si sono esibiti facendo ballare migliaia di persone sulle rive del lago di Levico, con il 2009 arriva il salto di qualità portando il festival a due serate consecutive.

Purtroppo però, a causa di problemi logistici non è stato possibile utilizzare la stessa location degli scorsi anni, pertanto Lake Parade 2009 si terrà in un’area nei pressi dello svincolo per S. Giuliana sulla SS47. Non mancheranno comunque atmosfera e fascino, grazie all’allestimento caratteristico e alle proiezioni di visual art. Il cambio di location permet-terà inoltre di prolungare la durata fi no alle tre del matti-no: due delle notti più lunghe dell’estate trentina.Punto ristoro e due zone bar dove sarà presente anche la birra analcolica, a dimostrare che l’alcool non è obbligato-rio per divertirsi, precisano gli organizzatori.Tutte le info su www.lake-parade.it

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Giugno 200982 L A F I N E S T R A

Gli Spazi Livio-Rossi di Borgo Valsugana fino al 30 settem-

bre ospitano l’artista mes-sicana Yolanda Gutierrez. La pratica artistica è per Gutierrez uno strumento per sacralizzare la natura come fonte di vita. Dagli elementi naturali , che sono stimolo e materia del suo lavoro, nascono immagini poetiche legate alla sua terra, ai miti e ai simboli di diverse cultu-re, tra cui spiccano forti riferimenti alla tradizio-ne preispanica. L’impie-go di materiale naturale

Borgo. La mostra dell’artista messicana Gutierrez

I cicli naturali di Yolanda

Trento. Venticinque nuovi lavori dell’artista americano

Philip Taaffe, opere recentiSu carta e su tela i nuovi lavori di Philip Taaffe aggiungono un nuovo e stupefacente tassello alla produzione di questo artista formatosi negli anni Ottanta nella corrente del Neo Astrattismo americano. Leitmotiv, a uno sguardo su-perfi ciale, può apparire la sua

recuperato in loco è lo strumento che permette all’artista di parlare della trasformazione e della centralità dei cicli natu-rali. L’esposizione indaga gli elementi simbolici racchiusi nell’immagine e nell’essenza dei semi: “il grano che muore e si mol-tiplica è il simbolo delle vicissitudini della natura, si eleva sopra i ritmi della vegetazione a esprimere l’alternarsi fra la vita e la morte della vita nel sot-tosuolo e la vita in piena luce, di ciò che è manife-sto e di ciò che non lo è”. Riferendosi al suo vissuto

personale l’artista cerca di rifl ettere sui processi di trasformazione, anche del-le persone: tutti in qualche momento abbiamo dovuto

cambiare qualche aspetto della nostra personalità, emozioni, attività profes-sionale per adattarci ad una nuova situazione che ci ha permesso di cresce-re o nel migliore dei casi evolvere. Le opere selezio-nate rappresentano i muta-menti, le fasi di crescita, l’armonia, la bellezza, il dualismo nascita-morte, l’unità nella molteplicità che caratterizzano tutte le forme di vita.

Gita fuori porta:lungo l’AvisioEscursione a piedi lungo l’Avisio per osservare la fl ora, la fauna e la cultura della Valle di Cembra. Ri-trovo ore 14.00 presso il piazzale dell’Imbarcadero a Baselga. Trasferimento all’inizio dell’escursione con pullman messo a dispo-sizione dall’organizzazio-ne. Rientro previsto per le 19.00. Quota: intero € 5,00; ridotto € 3,50; gratis fi no ai 6 anni. Info: A.p.T. Piné Cembra 0461 557028.

IN BREVECasa Strobele,Acque di ErmesDal 1998 Casa Strobele, situata in via Telvana 5 a Borgo Valsugana, ospita durante l’estate incontri con artisti contemporanei. Fino al 5 luglio prossimo si può visitare la mostra “Acque di Ermes” che propone il talento di Massimo Maggia-ri, Angelo Tonelli e Franco Trasatti. Borgo Valsugana, Scala Telvana 5, da martedì a sabato ore 10.00-12.00. Domenica 10.00-12.00. Lunedì chiuso.

Trento. Dipinti di natura morta presso Torre Vanga

Quadri a fiori e fruttiFino al 12 luglio, nella sugge-stiva sede di Torre Vanga, è allestita la mostra “Quadri a fi ori e frutti” dedicata ai dipinti di natura morta appartenenti alle collezioni pubbliche trenti-ne. Si tratta della prima esposi-zione che in provincia di Trento viene dedicata a questo tema specifi co della pittura barocca, rappresentato da un numero selezionato di opere di elevato livello qualitativo. L’occasione

del progetto espositivo si è an-data concretizzando in seguito al recente acquisto, da parte della Provincia Autonoma di Trento, di undici dipinti di natura morta, originariamente appartenuti alle collezioni di Castel Thun, trafugati nel 1990 e recuperati nel 2005.

CULTURA

LUNEDÌ BOTANICI

Tutti i lunedì, fi no al 7 settembre, vi-sita botanica al Parco di Levico, vero e proprio arboreto di oltre 120 mila mq creato più di 100 anni fa come cornice agli stabilimenti delle cure termali. Info: APT - 0461 706101.

LUNEDÌ DELL'ERBORISTA

Tutti i lunedì, fi no al 7 settembre, c’è “la passeggiata dell’erborista”, escursione al lago delle Piazze in compagnia del dr. Morelli, esperto in erboristeria e grande conoscitore della fl ora alpina. Info: APT Piné Cembra: 0461 557028

LUNEDÌ DEL RESPIRO

Tutti i lunedì, fi no al 7 settembre, a Doss di Vigo c’è “Respira il silenzio”: un’ora di respirazione guidata e di esercizi per sviluppare la percezione corporea, per avere una visione più ampia del sé e per un maggior be-nessere. Info: APT 0461 557028

MARTEDÌ MUSICABANDA

Tutti i martedì, fi no al 25 agosto, presso la Piazza della Chiesa di Levico Terme si terrà la manifesta-zione “Musicabanda”, Rassegna di concerti delle Bande trentine. Orario di inizio dell’esibizione: 21.00. Info: APT Caldonazzo 0461 723192.

PASSO BROCON

Le frontieredella memoriaDa quest’anno l’Azienda per il Turismo Valsugana prose-gue il progetto in collabora-zione con Arte Sella, invitan-do il fotografo milanese di origine trentina Giampietro Agostini e ripropone la sua mostra “Frontiere della me-moria”. Cinte Tesino, Malga Valarica di Sopra, Passo Brocon. Ingresso libero. Orari: sabato e domenica 10.00-18.00.

Borgo, Spazio Livio Ros-

si, ingresso libero (10-12

e 16-19. Dom. lun. mar.

chiuso)

mera ripetizione di ornamenti e di decorazioni. Forme ani-mali e vegetali che si ripetono incessantemente unite ad un uso elegante del collage non indicano scarsa attenzione ai soggetti. Le opere di Taaffe vanno viste una dopo le al-tre, nel loro insieme, perché

la loro forza sta nella loro incessante e sempre diversa riproducibilità dei particolari di cui sono costituite. Egli opera a strati. Su fondi astratti che altro non sono che frammenti onirici da dove tutto pare prendere forma, egli adagia elementi di vita reale.

Trento, Studio d’Arte

Raffaelli, V. Marchetti.

Orari: 10.00-12.30 e

17.00-19.00. Chiuso

festivi e lunedì.

e recuperati nel 2005.

Trento, Torre Vanga,

10.00-12.00 e 13.00-

18.00. Lunedì chiuso.

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83 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Se in Italia la crisi sta avendo effetti più attenuati ri-spetto agli altri

Paesi, uno dei meriti è dell’articolazione locale del sistema istituzionale ed economico, con poli territoriali in grado di intervenire prima e con maggiore efficacia nella gestione della crisi. In questo primo semestre, le Province italiane hanno predisposto iniziative, programmi, interventi a breve, medio e lungo ter-mine per contrastarne gli effetti sui territori. L’in-dagine del Censis, pro-mossa dall’Upi, delinea un quadro complessivo delle strategie partendo da una serie di casi provinciali rappresentativi.

Risposte locali a una crisi globaleDall’indagine emerge che le Province rappresentano oggi un soggetto di re-sponsabilità istituzionale particolarmente idoneo a fronteggiare la crisi, in grado di mettere in campo strumenti utili a sostenere dal basso il rilancio del sistema-Paese partendo proprio dalle esigenze differenziate dei singoli territori.

La programmazione e processi concertativi Un primo ambito d’inter-vento riguarda l’avvio o il rafforzamento di processi di concertazione sia «in alto» (con le Regioni) che «in basso» (con tutti i sog-getti attivi nel territorio di competenza, dagli enti locali alle Camere di com-mercio, alle organizzazio-

ni di rappresentanza d’im-presa e del lavoro). Gli obiettivi sono numerosi: vanno dai tavoli di concer-tazione per individuare le situazioni di maggiore ri-schio, fi no alle intese pro-grammatiche fi nalizzate a razionalizzare l’impegno ed eliminare duplicazioni degli interventi.

Il sostegno alle imprese Altre azioni sono rivolte ai soggetti economici in diffi coltà, e sono modu-late sulle caratteristiche specifiche del tessuto produttivo locale e sulle modalità con cui la crisi attuale lo sta colpendo. L’elemento di maggiore criticità – soprattutto del Nord industriale – viene individuato nella diffi coltà di accesso al credito per le imprese. Per ovviare a questo problema, le Pro-vince hanno creato fondi finalizzati ad aumentare

le garanzie al credito, ridurre i tassi praticati dalle banche, intervenire nella rinegoziazione dei prestiti. E si rafforzano an-che gli interventi, spesso affi dati ad incubatori già esistenti, per la creazione e il tutoraggio di nuove microimprese.

La formazione Si va dall’analisi dei fab-bisogni formativi e di ri-qualificazione, ad azioni formative vere e proprie (attuate con le risorse della precedente programma-zione comunitaria del Fse o messe in programma con la nuova stagione di programmazione 2007-2011), fi no alla creazione di agenzie formative pro-vinciali dotate di autono-mia di gestione. In alcuni casi, alla formazione per lavoratori disoccupati o lavoratori atipici viene collegato un «premio» per

le imprese che procederan-no ad assunzioni a tempo indeterminato.

Gli interventi sul welfareSi concentrano sui lavora-tori in diffi coltà con misure quali: l’attività di mediazio-ne tra Inps e banche locali per l’anticipo della Cig; il sostegno alle famiglie dei lavoratori colpiti da licen-ziamento (ad esempio, tra-mite accordi con gli istituti di credito per il blocco delle rate dei mutui); fondi di so-stegno per i lavoratori privi di ammortizzatori sociali; sconti e agevolazioni de-stinati alle famiglie colpite dalla crisi, come la «family card» locale; azioni contro l’usura per famiglie e im-prese basate su meccanismi di defi scalizzazione.

Investimenti pubblici con funzione anticiclicaGli interventi più ricorrenti riguardano la manutenzio-ne straordinaria di strade ed edifici scolastici, os-sia il campo elettivo degli investimenti provinciali. Le Province sono tuttavia presenti anche nella riqua-lificazione urbana, nella difesa del suolo, negli in-vestimenti sul settore idrico e sulla viabilità ciclabile. Ulteriori sforzi attengono gli impegni per il pagamen-to puntuale dei fornitori e gli accordi di programma per il coordinamento degli interventi in capo ai singoli Comuni.

I vincoli e le diffi coltàLe tante soluzioni adottate dalle Province sono sogget-te a due vincoli: la diffi coltà di programmare gli inve-

stimenti a causa del patto di stabilità che, anno dopo anno, interviene con rego-le diverse sulla gestione amministrativa e contabile degli enti; l’impossibilità di svincolare dal patto di stabilità anche le risorse presenti in cassa, che po-trebbero essere destinate al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori affi dati e all’avvio di nuovi interventi. Molte Province dichiarano di aver approva-to ambiziosi Piani triennali delle opere pubbliche che rischiano però di non po-ter essere concretamente fi nanziati.

Programma straordinario di manutenzioneLa ricerca del Censis sugge-risce di puntare, attraverso l’azione delle Province, su un programma straordi-nario di manutenzione del Paese, diffuso sul territorio e di semplice gestione am-ministrativa (può partire nel giro di qualche mese, a differenza delle opere pubbliche infrastrutturali). La manutenzione consente di dare slancio a uno spe-cifi co comparto produttivo e occupazionale configu-randosi come intervento anticiclico. Potrebbe in-fatti coinvolgere operato-ri grandi, medi e piccoli; sollecitare il protagonismo di giovani professionisti, tecnici e strutture terziarie di supporto; garantire ritor-ni economici per le singole amministrazioni riducendo nei prossimi anni i crescenti costi degli interventi ripa-rativi; rimuovere le aree di degrado migliorando la sicurezza pubblica.(Fonte: Censis)

ECONOMIA

Concertazione con Regioni e soggetti locali, supporto a imprese e famiglie, formazione, investimenti pubblici con funzione anticiclica: gli interventi delle amministrazioni provinciali per sostenere il Paese.

Rapporto Censis. Le Province si sono attivate per contrastare la crisi

Risposte locali alla crisi globale:il territorio che sostiene il Paese

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Giugno 200984 L A F I N E S T R A LA STORIA

Veniva da una famiglia contadina e questa qualità gli rimase incollata saldamente nel corso della sua professione: gli serviva per capire l’uomo e il malato, per fornire utili indicazioni operative e per soste-nere psicologicamente gli utenti che frequentavano il suo studio.

Nessuno imma-ginava in que-gli anni di do-poguerra che

“il puto della cooperativa” Ettore Andreatta stesse stu-diando in incognito, e che sarebbe diventato medico condotto, medico delle varie Mutue operanti in Valsu-gana, acquisendo poi spe-cializzazioni in cardiologia, gastroenterologia, idrologia/ termalismo, che sarebbe diventato Uffi ciale sanitario della città di Levico Terme per molti anni.Veniva da una famiglia conta-dina e questa qualità gli rima-se incollata saldamente nel corso della sua professione: gli serviva per capire l’uomo

e il malato, per fornire utili indicazioni operative e per sostenere psicologicamente gli utenti che frequentavano il suo studio o lo chiamavano negli alberghi come turisti o al loro capezzale.I suoi pazienti sapevano che di base c’era in lui quel buon senso della vita cam-pagnola, contadina, vera della famiglia. Lo si poteva capire anche dai colloqui, dalla lunga permanenza nelle Commissione di edilizia e di ornato locale, come in quelle specifi che della sua catego-ria. Presso le Terme locali, con altri suoi colleghi dottori come i prof.Anselmo Cati e Lenzi, Matteo Chersi, Gio-vannni Battista Passerini, poi con parecchi medici trentini, toscani, bolognesi e patavi-

ni, esercitò, con passione e competenza, la professione di medico termalista, fin quando le leggi nazionali o regionali, divenute nel frattempo più restrittive, lo permisero.All’Università ci fu l’incon-tro con la signora Miriam, diventata poi sua sposa e do-

cente di matematica presso la locale Scuola Media.Nacquero la fi glia Maria, an-ch’essa medico locale, quindi i nipoti Tommaso ed Eletta, fi gli dell’arch. Renzo Acler e Maria. Fu un affabile nonno: si recava, come tanti altri, a “ prendere” i nipoti alle scuole, soffermandosi a parlare con

la gente lì in attesa dei nipoti. La sua famiglia s’ingrandi-va, così quella del fratello Rodolfo, delle sorelle “in Conci e Galler”: gli piaceva proprio attorniarsi di parenti, sapere che la sua “gens” s’in-grandiva e s’impegnava, qua e là, in incarichi di diversa natura: commerciale, spor-tiva, studentesca, sociale, politico-amministrativa.Aveva dei punti di riferi-mento mattutini in piazza della Chiesa, persone e locali, amici che un po’ alla volta, in base all’età, “sparivano” per altri lidi. Finiti gli impegni professionali, infi ttì le visite al “baito de monte”, ma anche a quello della “cesura longo” ‘l Rio Magior, la cesura co le ampomole, i capussi, i sparzi, le more de roa, ‘l radicio”.Coltivava sentendosi parte della terra, di questa terra che ha amato, di questa Co-munità che ha servito in vari modi.

Il personaggio. Una fi gura molto amata da tutti i pazienti levicensi

Ettore Andreatta: grandemedico condotto e termalista

di Luciano De Carli

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85 Giugno 2009 L A F I N E S T R ACULTURA

Il turismo culturale or-mai si sta affermando ovunque. Ogni piccolo paese punta sulle carat-

teristiche della cultura locale, ancora meglio se esistono reperti archeologici, palazzi nobiliari, torricelle, hotel liberty, segni del sacro, forti della Grande Guerra, fucine, malghe, mulini e segherie ad acqua.Esiste quindi una clientela che facendo vacanza de-sidera acculturarsi sulla località, conoscere le sue attrattive culturali, la dispo-nibilità d’aree museali, di ecomuseo, in quel luogo o in tutta la zona vicina.Già alcune scelte d’indiriz-zo in tal senso i principali centri turistici - vedi Me-

rano, Bolzano, val Passiria e Venosta,Val di Fassa e di Cembra, Pinetano, Tesino, Primiero, Rendena - l’hanno fatte, sviluppando non solo turismo di massa o di nicchia, ma anche una sicura promo-

zione di turismo scolastico per l’immediato futuro, nei mesi primaverili o di tardo autunno.Il Centro Studi Chiarentana, dopo la serata Gasperi sul-l’acqua termale, ha indicato

al Sindaco, all’Assessore alla cultura e alla Presidente di Levico Fin, i 4 membri che per il Centro Studi possono far parte del nucleo operativo per il museo futuro. Sono il presidente De Carli, gli ar-chitetti Renzo Acler e Gianni Slompo, e Pasquale Brunetti.

Questo per dare concretezza a tutta l’attività di prepa-razione e documentazione ultraventennale per il futuro museo a Levico Terme.È una meta che il Centro si prefi gge, ma nel contempo presenta serate come “Israe-le, la tradizione i problemi”, tenuta dall’esperto Gian-beppe Moschen, turista e pellegrino in Palestina nel recente passato.Quindi è stata presentata “Islanda, terra magica” a cura dei coniugi Ondertoller e Mattei: una serie infi nita di diapositive in dissolvenza incrociata, che ha rivelato tutte le componenti geologi-che e culturali di quella terra lontana e misteriosa.Per fi nire Maurizio Farnetti, conduttore turistico-culturale sulla geologia delle Dolomi-ti- Lagorai, per una visita, virtuale e reale, alla miniera di Calceranica al lago, recu-perata da parte di appassio-nati e da quel Comune per il turismo, la scuola ed altri interessati.

Levico. Serie di iniziative del Centro Studi Chiarentana

Verso il Museo del Turismo e Termalismo

di Luciano De Carli

Esiste una clientela che facendo vacanza desidera acculturarsi sulla località, conoscere le sue attrattive culturali, la disponibilità d’aree museali, di ecomuseo, in quel luogo o in tutta la zona vicina. Già alcune scelte d’indirizzo in tal senso i principali centri turistici l’hanno fatte. Ora tocca a Levico...

Levico Terme, il centro

Levico Terme, le Terme

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Giugno 200986 L A F I N E S T R A

La musica è sempre stata un fatto im-portante per l’es-sere umano, anche

in un tempo molto lontano quando prima di essere arte e fruizione artistica essa ha accompagnato la magia e la religione ed è stata dunque, come lo è oggi per molte persone, soprattutto un fatto, un’esperienza, un’esigenza spirituale.Molto si è dibattuto e si di-batte se la fruizione artistica e dunque anche la fruizione musicale abbia solo un ca-rattere oggettivo in senso fi-losofico, cioè se essa esista di per sé indipendentemente e a prescindere dalla per-cezione e interpretazione individuale, o se ci sia an-

che un importante aspetto soggettivo, interiore, cul-turale, educativo, esperien-ziale, che corrisponde ad un personalissimo modo di pensare, di percepire e di giudicare. Crediamo che una creazione artistica, per tutto ciò che essa induce nel nostro intimo, abbia un piano oggettivamente vali-do, così come lo hanno certi valori che si manifestano e si sono manifestati in tempi e culture diverse, ma che esista naturalmente anche un importante piano sog-gettivo, a volte inadeguato per identificare e soprattutto percepire e recepire tutti gli aspetti e i suggerimenti di un’opera ma spesso, per contro, in grado di avvertir-ne anche meglio potenziali-tà e implicazioni.

Proprio per la nostra indivi-dualità e una personalissima sensibilità abbiamo in noi la capacità di cogliere un’idea più pienamente di quanto lo stesso autore abbia saputo fare, andando per conto nostro al di là dell’intui-zione che l’ha originata e a trasformare più compiu-tamente, almeno a livello mentale, le sue sensazioni ed emozioni in suoni, paro-le, colori e strutture ancora più intense e poetiche.Se ci pensate anche la no-stra vita è come la musica, può essere una dolce sin-fonia, intensa e vibrante come il canto d’amore di Mario per Tosca o torcere la nostra anima nel sin-ghiozzo del Pagliaccio fin quasi ad annientarla nel dolore, nella solitudine e nell’abbandono. Nel mo-mento dell’ascolto, il più

delle volte cercato come si cerca una sorgente d’ac-qua quando la sete brucia, nascono le emozioni che possono guidare le nostre scelte. Abbiamo sete di conoscenza e di creatività, cerchiamo sensazioni e pensieri perduti, forse torna la nostalgia per un viso che ora è lontano per sempre con il rammarico di ciò che poteva essere e non è stato. In questi momenti prendiamo l’anima nelle nostre mani ed è come se stessimo dissodando una terra incolta per preparar-la ad accogliere un seme che poi fruttificherà. Non dobbiamo avere fretta ma considerare questo tempo di attesa come il prezzo da pagare per consentire alla Fenice che è in noi di rina-scere dalle proprie ceneri. Con la bellezza in qualsiasi modo espressa il tempo di-

luisce le nostre sofferenze e i nostri errori e ci consente di ritrovare equilibrio e armonia nel nostro mondo interiore.Questo è ciò che di stu-pendo l’arte in generale può darci e soprattutto la musica. Essa sa riportare alla coscienza il profondo. Diversamente una parte dell’anima altrimenti non conoscibile perché non sollecitata rimarrebbe na-scosta per sempre e con essa un’intelligenza spirituale capace di farci percorrere sentieri ulteriori, insospet-tati, sorgente di creazioni mentali che non riuscirem-mo a cogliere se non, forse, come entità indistinte ed incorporee simili a sogni. Uno splendore dell’anima che si nutre e si rinnova e può crescere al di là della nostra materialità e delle nostre contraddizioni.

L'opinione. Anche la nostra stessa esistenza è come la musica

MUSICA

di Romano Zanghellini

La musica per l’anima, una breve riflessione

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87 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

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Dopo il successo della seconda edi-zione di X-Factor, conclusasi poche

settimane fa con la vittoria di Matteo Becucci per soli 16 voti sui “The Bastard Sons of Dioniso”, si sta già preparando la terza edizione che partirà già nel mese di settembre.La trasmissione sarà orfana di Simona Ventura che ha annunciato la propria volontà di non far parte della giuria, ma con la presenza sicura di Morgan e di Mara Maionchi e naturalmente del presentatore Francesco Facchinetti.È così iniziato l’X-Factor tour, che tocca le città di Roma, Milano, Bari, Napoli,

Catanzaro, Lignano e poi altre ancora, con il compito di selezionare i concorrenti della trasmissione.Compito non facile soprat-tutto per la grandissima af-fl uenza di aspiranti artisti; a Roma si sono presentati in cinquemila, a Milano in tre-mila e analogo successo nelle

successive selezioni.Basta aver compiuto aver compiuto 16 anni, compilare un modulo per trovarsi di fronte alla giuria sperando di essere scelti e di poter diven-tare una stella della musica e della televisione.È proprio Francesco Fac-chinetti a seguire personal-

mente il Casting Tour con la consueta simpatia che mette a proprio agio i tantissimi aspiranti.Francesco è stato accolto da cori ed ovazioni, cercando di ridurre la tanta tensione.Aspiranti di tutte le età, giova-ni ma anche qualche anziano, o comunque avanti con gli anni, gente la più disparata con la volontà di rivelare al grande pubblico il proprio amore per la musica e per il canto.In attesa del provino, anche alcune ore al caldo sole di Mi-lano dal 12 al 14 giugno, molti erano a provare la propria canzone, da soli o in gruppo, tanta attesa, tanta speranza e tanto batticuore.A Milano in piazza Giulio Ce-sare è stata allestita dalla Ma-gnolia, che produce il reality,

una struttura funzionale con palco annesso dove per ingan-nare l’attesa si sono esibiti an-che qualche partecipante delle precedenti edizioni, come gli Aram Quartet, vincitori del 2008 e a disposizione di tutti quelli che hanno voluto provare l’emozione di una esibizione live.X- Factor, il talent show originario dell’Inghilterra e ideato dal produttore disco-grafico Simon Cowell, in Italia è partito in sordina nel marzo 2008, ma nel tempo ha trovato la propria importante collocazione nei palinsesti televisivi; la grande occasio-ne per dimostrare le proprie capacità canore e per riper-correre il successo di Giusy Ferreri, di Matteo Becucci e dei nostri amatissimi Bastard Sons of Dioniso.

MUSICA

Milano. Grandissima affl uenza di aspiranti artisti per il cast della nuova edizione

Alta la febbre perl’X Factor Casting Tour

di Giuseppe Facchini

È iniziato l’X-Factor tour che tocca le città di Roma, Milano, Bari, Napoli, Catanzaro, Lignano e poi altre ancora, con il compito di selezionare i concorrenti della trasmissione.

Francesco Facchinetti dirige il Casting Tour

La folla di aspiranti cantanti in fila per il casting

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Giugno 200988 L A F I N E S T R A

I turisti italianitemono le pandemie

Ben 12,5 milioni di ita-liani temono le epidemie (20%) che non manche-ranno di condizionare anche le destinazioni delle vacanze estive.È quanto a fferma la Coldirett i , nel sottol i-neare che ben il 73% dei 37 milioni di italiani in vacanza resterà in Italia, secondo il sondag-gio Swg/Confesercenti, dopo l’allarme pandemia lanciato dall’Oms. Peraltro mentre si regi-stra una forte contrazio-ne per le destinazioni nazionali più affollate come i l mare (dal 57 del lo scorso anno al 49%) aumentano forme di vacanze più tranquille come quelle nel verde (dall’8 al 14%).

Il melanoma è la forma più aggressiva e letale di cancro cutaneo nel-la popolazione cauca-

sica di pelle chiara. Ha un alto potenziale di diffusione metastatica nella fase di crescita verticale, nella quale il tasso di soprav-vivenza a lungo termine dei malati è estremamente limitato. La sua resistenza agli attuali trattamenti anti-tumorali è notoria e rende essenziale l’individuazio-ne di nuovi e più effica-ci agenti chemioterapici. Uno studio condotto da Giovanna Barbieri e Maria Assunta Costa dell’Istituto di Biomedicina e Immuno-logia Molecolare del Cnr di Palermo, ha identifi cato una nuova classe di derivati della porfi rina, sintetizza-ti dal gruppo di Lorenzo Pellerito del Dipartimen-to di Chimica Generale e Inorganica dell’Università di Palermo, la cui effi cacia

Uno studio dell’Ibim-Cnr indica alcuni derivati della porfi rina quali candidati per la progetta-zione di agenti contro questo tumore cutaneo, il più letale.

come potenziale farmaco antitumorale è basata sulla proprietà della porfirina di accumularsi in grande quantità e per lunghi pe-riodi di tempo solo nelle le-sioni tumorali. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Oncology Reports, che le ha dedicato la copertina.«Questi derivati della por-fi rina possono essere con-siderati degli ottimi can-didati per la progettazione di agenti terapeutici ed approcci terapeutici mi-gliori» confermano Maria Assunta Costa e Giovanna Barbieri. «Avevamo pre-cedentemente dimostrato che due derivati della por-fi rina, il (Bu2Sn)2TPPS e il (Bu3Sn)4TPPS, determi-nano il cento per cento di morte delle cellule di me-lanoma inducendo l’apop-tosi, un processo altamente regolato che determina la morte cellulare mediante una sorta di suicido».

IN BREVE

MEDICINA & SALUTE

Ecco le nuove prospettiveterapeutiche per il melanoma

Ricerca. Un’importante scoperta italiana in copertina su Oncology Reports

Page 91: La Finestra giugno 2009

89 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Page 92: La Finestra giugno 2009

Giugno 200990 L A F I N E S T R A

Page 93: La Finestra giugno 2009

91 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Sbollentare le fave per qualche minuto in acqua bolente e successivamente sbucciarle.

1 2

In una padella fare un soffritto di olio d'oliva con il cipollotto affettato e l'aglio. Aggiungere le fave, sale, pepe e del peperoncino macinato.

3

Far scongelare le code di gambero (se surgelate) e pulirle togliendo il guscio ed il fi lo intestinale. Lavarle bene sotto acqua corrente.

Lasciar cuocere le fave a fuoco vivo per 5/10 minuti, poi aggiungere le mazzancolle e far cu-cinare altri 5 minuti.

4

Nel frattempo cucinare le bavette in abbondante acqua bollente salata.

5 6

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a cura di Fabrizio Todaro

91 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

La ricettadi giugno

Cucina Immaginiper

INGREDIENTIPER 4 PERSONE

BAVETTETRICOLORI

• Fave surgelate 200 gr• Code di gambero surgelate 200 gr• Pomodorini 100 gr• Bavette 320gr

• 1 cipollotto• 1 spicchio d'aglio• peperoncino• sale pepe

Aggiungere al sugo i pomodorini tagliati a metà, unire le bavette al dente, mescolare e servire.

30 minuti* facile

Le Bavette nascono a Genova, ed hanno la forma di uno spaghetto schiacciato. Nate per accompagnarsi al tradizio-nale pesto, si sposano benissimo anche a tutti i condimenti a base di verdure e pesce. Ed è proprio utlizzando questi due ingredienti che abbiamo preparato il sugo appetitoso che proponiamo in questa pagina: il pesce che abbiamo scelto sono le code di gambero che abbineremo al gusto particolare delle fave. Sia le code di gambero che le fave possono essere acquistate surgelate, già pulite e pronte all'uso.

Primi piatti. Un facile piatto di pasta appetitoso e colorato

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Giugno 200992 L A F I N E S T R A

Un effi cace rimedio contro tanti problemi del corpo e della mente, nonché un ottimo profumatore.

La lavanda è un ottimo prodotto della medicina naturale, oltre ad un gradevole ed efficace pro-fumatore.È infatti un antistress molto valido, aiuta nel combattere l’insonnia, favorisce la digestione, lenisce le scottature e calma i dolori mestruali.Per i disturbi gastrici basterà un cucchiaio di fiori di lavanda in una tazza d’acqua bollente. Lasciatela in infusione per circa un quarto d’ora e bevete l’infuso. Per una maggiore efficacia siate costanti e bevete l’infuso tre volte al giorno. Se preferite un’alternativa potete sostituire la tisana anche con due gocce di olio essenziale alla lavanda su una zolletta di zucchero.L’essenza ha effetti sedativi anche contro mal di testa, crampi allo stomaco, dolori muscolari e reumatici. Stimola inoltre la produzione di globuli bianchi quindi combatte le infezioni alle vie respiratorie.Se invece soffrite di insonnia unite al bagno caldo rilassante un decotto che preparerete con tre manciate di fiori bollite in due litri d’acqua per venti minuti.Trovare la lavanda non è difficile e la potrete anche facilmente

coltivare in giardino o sul balcone, in grandi vasi, al sole. I fiori si raccolgono nel periodo giugno-luglio quando sono aperti; si lasciano poi seccare all’ombra e si conservano in vasi di vetro scuro. I fiori così essiccati e messi nei sacchetti profumano anche la biancheria per anni! (s.c.)

Si avvicina l’estate e anche per chi ci vede benissimo si pone il problema della pulizia degli occhiali, almeno di quelli da sole insomma.Gli occhiali vanno infatti puliti regolarmente perché i depositi di sporco interferiscono con il fascio di luce che passa attra-verso le lenti. Per una corretta pulizia degli occhiali (sia da sole che da vista) lavateli con l’acqua fredda o appena tiepida e poco detersivo per i piatti. Poi asciugate e lucidate con un panno morbido. Per fare questo la cosa migliore è sicuramente utilizzare il panno di stoffa che possono vendere i negozi di ottica perché è costituito da una particolare fi bra (lavabile e a lun-ga durata) che non danneggia il delicato vetro delle lenti pulen-dole in profondità. Non utilizzate mai invece fazzoletti di carta: contengono infatti particelle di pasta di legno che potrebbero graffi are le lenti.Un’alternativa è l’utilizzo di alcool denaturato ma solo una volta ogni tanto e facendo attenzione che il prodotto non venga a contatto con le monta-ture in plastica o in me-tallo smaltato dei vostri occhiali: rischiereste di scolorirle. (s.c.)

Occhio... agli occhiali!Casa dolce casa

I rimedi della lavanda

Curiositàdi giugno

Cerniera in un... lampoQuante volte il nostro capo d’abbigliamen-to rimane inutilizzato perché la lampo si è rotta? Un dentino che si rompe, il fermo inferiore che si sgancia, o la linguetta che si stacca.Il miglior modo per evitare di trovarsi con gli armadi pieni di zip che non funzionano è certamente prevenire questi fastidiosi inconvenienti: ogni tanto passate un pezzo di cera di candela sui dentini e chiudiamo sempre la cerniera prima di lavare l’indumento, per evitare che il fermo si logori.È certo, però, che nel momento in cui ci si trova di fronte ad una lampo rotta bisognerà sostituirla. Impariamo dunque a sostituire una lampo senza dover ricorrere ad una sarta! Si comincia rimuovendo la lampo rotta scucendola con la punta delle forbici o con l’apposito attrezzo “taglia-asole”. La nuova cerniera andrà immersa per mezz’ora in acqua bollente. Una volta asciugata, stiratela facendo attenzione a non passare sui dentini. Imbastite poi la cerniera chiusa con gli spilli, aprite e cucite a macchina con l’apposito piedino per cerniere.Stirate infi ne dal dritto avendo cura di sovrapporre un panno. (s.c.)

Giugno 2009L A F I N E S T R A92

Per i disturbi gastrici basterà un cucchiaio di fiori di lavanda in una tazza d’acqua bollente. Lasciatela in infusione per circa un quarto d’ora e bevete l’infuso.

Il taglio della tortaSe vi trovate a dover tagliare una torta ancora calda, anziché impiegare il classico coltello da cucina vi conviene utilizzare del fi lo interdentale. Eviterete così di sbricio-larla eccessivamente.

Girare la frittataIl metodo più semplice per rigirare una frittata consiste nel farla cuocere quasi completamente da un lato, quindi staccarla con una spatola di legno, appoggiarvi sopra un piatto in misura e capovolgere su di esso la padella, farla poi scivolare di nuovo con molta attenzione in padella e continuare la cottura.

Zucchero di cannaMolti al normale zucchero preferiscono quello di canna. Il modo migliore per evitare che lo zucchero di canna faccia grumi o si attacchi è quello di tenere il barattolo nel freezer.

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93 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

È arrivata anche quest’anno, come ogni estate, la temutissima prova costume e, tralasciando le paure di ogni donna sulla linea e la die-ta, la domanda che quest’anno ci si pone è costume intero o bikini?Dopo anni in cui il bikini è stato il padrone delle spiagge e delle passerelle, quest’anno torna pre-potente il costume intero. Ma se pensate al casto costume intero vi sbagliate! Quest’anno vedrete e, se vorrete essere fashion, indosserete, un vero e proprio monokini, ossia un costume intero ma largamente rivisitato!Tagli e geometrie innovative per una moda mare che presenterà dei veri e propri capolavori. Sensualissimi modelli che in giochi di strisce e alternanze sapranno scoprire la donna in tutto il suo appeal.Il bikini, comunque rimane un evergreen delle spiagge per l’abbronzatura perfetta. Quest’anno pattern grafici e fantasie multicolor ricordano grafiche tribali. I bikini saran-no infatti un omaggio alla natura selvaggia, all’allegria visiva dei colori forti e della natura lussureggiante del mondo sotto l’equatore. Tinte sgargianti come il

giallo, il fucsia e l’arancione sa-ranno perfette per

far risaltare un’ab-bronzatura esti-

va da Caraibi. (s.c.)

Moda&Bellezza93 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

Curiositàdi giugno

I costumi per l'estate

Gioielli in neroIl nero è certa-mente la tinta del l ’eleganza. E non solo nel-l’abbigliamento. Spopolano per l’estate infatti anche i gioielli con pietre nere.La prima ad indossarli fu la regina Vittoria che, nel Regno Unito del 1861, non voleva rinunciare ai gioielli rispettando però il lutto per la morte del marito. Si presentò dun-que in pubblico con una parure in oro e jais, detto anche giaietto, un elegantissimo minerale color nero lucido.Riuscì così a rispettare il momento di lutto per il marito ma, allo stesso tempo, incon-sapevolmente, lanciò una moda. Moda che si ripropone anche quest’anno con gioielli ricchi di jaice, onice, agata.“Le pietre nere, unite a materiali nobili come i brillanti e l’oro rosa, sanno rendere sofi sticata qualsiasi donna”. Parola di Carlo Traglio, presidente del brand Vher-nier, che ha fi rmato la collezione Doppio Senso, caratterizzata proprio da monili che uniscono oro e brillanti a pietre nere e lucide. (s.c.)

Effetto tubino...Per l’estate le grandi griffe della moda hanno corretto e rivisitato il tubino per rendere ancor più intrigante ed affa-scinante la donna che lo indossa.

Le passerelle primavera-estate lo hanno confermato e la moda per i mesi caldi lo ribadisce: il tubino nero è, e resterà, sinonimo di seduzione ed eleganza.Il tubino, rigorosamente nero, è infatti il più classico tra gli abiti ma è anche quello che non può assolutamente mancare nell’armadio di una donna perché la rende adatta ad ogni occasione.Per l’estate le grandi griffe della moda lo hanno corretto e rivisitato per rendere ancor più intrigante ed affascinante la

donna che lo indossa. Chi, come Roccobarocco, sce-glie il raso, anche se non troppo lucido, scoprendo le spalle per fasciare il braccio smorzandone il rigore. O chi trasforma il

tubino in un capo davvero sexy accorciando le misure

sulle gambe e giocando con linee geometriche inedite che la-

sciano vedere il décolleté e il punto vita. È questo il caso dello stilista Herve Leger, che quest’anno ama lasciare scoperti numerosi centimetri di pelle. Iceberg opta invece per una versione più raffi nata: poco sopra il ginocchio, semplice e con un dettaglio sul décolleté per evidenziare il seno. Qualsiasi tubino scegliate sarete comunque alla moda e seducenti! (s.c.)

Scarpe come nuoveBagnate la spazzola delle scarpe con del-l’aceto. Poi prendete la ceretta e spazzolate le scarpe. Attendete 2-3 minuti e strofi nate con un panno di lana e le scarpe brilleran-no. Per le scarpe color cuoio provate con la parte interna della banana. In mancanza della banana provare con la parte interna dell’arancia.

Scarpe “dure” Le scarpe nuove hanno le suole dure e volete ammorbidirle? Un metodo semplice è quello di mettere all’interno della scarpa del cotone idrofi lo imbevuto di alcol del tipo normale disinfettante al 90% per tutta la notte. Ripetete l’operazione più volte.

Altri consigli- Passate dello smalto da unghie trasparen-te su ogni bottone. Dureranno di più. - Se la zip si inceppa, strofi nate con una matita la cerniera. In questo modo scivolerà più facilmente. - Bagnate i collant nuovi, infi lateli in un sacchetto e metteteli al fresco! Qualche ora in frigo li aiuterà a durare di più senza smagliarsi.- Mettete le valigie una dentro l’altra. Lasce-ranno spazio libero per capi più ingombranti del vostro guardaroba.

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Giugno 200994 L A F I N E S T R A

Or m a i q u e l l o che si chiama in gergo “web 2 ” , c i o è u n

web non solo leggibile e consultabile - ma anche interattivo con gli utenti il cui rappresentante di spicco è il sito inglese di social networking Fa-cebook, ma ve ne sono a centinaia e tutti consen-tono, previa l’immissione dei propri dati persona-li, curriculum e profili vari relativi agli hobby, rendite ecc, di aprire un account cioè una sorta di minisito web ove postare le proprie foto, i propri scritti, lanciare appelli alla comunità del web ecc.- è arrivato a coinvol-gere anche in Italia decine di milioni di internauti.«Le applicazioni Web 2.0 facilitano la distribuzione dei contenuti e la socia-

lizzazione – ha dichiarato Daniele Sommavilla, Vice President South Europe di Nielsen//NetRatings – e gli utenti hanno uno stimolo particolare ad af-facciarsi alla finestra del-l’online con continuità, per aggiornarsi, verificare se qualcuno ha risposto allo stimolo messo in rete precedentemente, condi-videre un’informazione, un parere, un’esperien-za».Proprio per mettere in guardia gli utenti che più o meno consciamente immettono di tutto e di più all’interno dei dati richiesti e dei profili per-sonali che ogni altro uten-te, anche “ospite” cioè non iscritto alla comunità potrà leggere è scesa in campo in Italia l’Autori-tà Garante della Privacy con una guida articolata in quattro capitoli volti a rendere consapevole

il navigatore del web 2, Facebook ecc. dell’uso responsabile della dif-fusione volontaria dei propri dati personali.Uno studio real izzato da Nielsen//NetRatings che per la prima volta ha voluto misurare con dati ufficiali il Web 2.0 in Italia (dati del mese di gennaio 2007 – panel casa + ufficio) dimostra come a gennaio il 56% dei na-vigatori italiani, pari a 11 milioni 380 mila persone, hanno visitato almeno una volta i siti del Web 2.0. Questi utenti mostrano dati di consumo della rete più elevati rispetto alla media (27 ore e 50 minuti contro le 18 ore e 36 mi-nuti della media), in virtù del frenetico bisogno di collegarsi assiduamente alla rete (44 collegamenti mensili contro i 29 della media).Ma perché è sceso in

campo con tutta la sua autorevolezza il Garante della Privacy? Valutiamo un po’. Se sa-pessi che il tuo vicino di casa o il tuo professore potrebbero accedere al tuo profilo di Facebook scri-veresti quello che scrivi e “taggeresti” le foto che “taggi” normalmente? E il tuo curriculum online è lo stesso che mandi quando vai in cerca di un lavoro?Sono queste alcune delle domande a cui risponde con tono spigliato, gio-vane e nient’affatto pater-nalistico la guida messa a punto dal Garante per la privacy “Social Network: Attenzione agli effetti collaterali”. Non un ma-nuale esaustivo, ma un agile vademecum sia per persone alle prime armi, sia per utenti più esperti, pensato per aiutare chi intende entrare in un so-

cial network o chi ne fa già parte a usare in modo consapevole uno stru-mento così nuovo. Una guida giovane che parla ai giovani, in primis, ma che cerca anche di spiega-re il fenomeno dei social network agli adulti, in particolare i genitori. La guida, in formato pdf è gratuitamente scaricabile dal sito del Garante al se-guente link: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1614258Si tratta di un documento utile, didattico, facilmen-te leggibile e che tutti noi, prima di fornire dati o profili che possono essere letti da decine di milioni di persone (tra le quali potrebbero anche esserci organizzazioni malavi-tose) dovremmo leggere e ringraziare il Garante. Come sempre la regola è: meglio prevenire il furto d’identità che subirlo!

UN PC PER VOIGiugno 200994 L A F I N E S T R A

Focus. La guida “Social Network” messa a punto dal Garante per la privacy

Attenti agli effetti collateralidi Luciano Motta

Social network

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95 Giugno 2009 L A F I N E S T R A

A 120 anni dalla sua invenzione i l complean-no della pizza

Margherita deve essere l’occasione per rafforzare la lotta ai “tarocchi” con almeno una pizza su due che contiene ingredienti principali importati dal-l’estero, senza alcuna indicazione per i consu-matori che credono di assaporare i prodotti della tradizione Made in Italy mentre viene loro servito un mix di farina, pomo-doro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza. È q u a n t o a f f e r m a l a Coldiretti nel sottolinea-re che sempre più spesso viene servito un prodotto

preparato con cagliate provenienti dall’est Eu-ropa invece della tradi-zionale mozzarella, po-modoro cinese invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina canadese o ucraina che sostituisce

quella ottenuta dal grano nazionale.Il rischio - sostiene la Coldiretti - è di perdere definitivamente lo storico legame con il territorio di provenienza della piz-za eretta per sempre a vessillo tricolore, con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il

verde del basilico, quan-do il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò la “pizza Margherita” alla regina di casa Savoia nel lontano 1889. In Italia sono stati impor-tati in un anno - spiega la Coldiretti - 500 milioni di chili di extravergine, 86 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 130 milio-ni di chili di concentrato di pomodoro e 5 miliardi di chili di grano tenero.Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta al-l’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spa-

ghetti (7 per cento) e dal-l’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri. In Italia ci sono 25 mila pizzerie con 120 mila posti di lavoro e un fatturato di 5 miliardi di euro che è in crescita nonostante la crisi, come conferma - sottolinea la Coldiretti - una recente r icerca Doxa secondo la quale quando si tratta di scegliere qualcosa di “gustoso”, per la pausa pranzo, il 29 per cento degli italiani predilige pasta, ma ben il 26 per cento pizza.

ALIMENTAZIONE

Focus. La celebre pizza più che l’età deve temere gli ingredienti “stranieri”

Auguri pizza Margherita,ma solo Made in Italy

Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta all’estero, ma gli ingredienti troppe volte parlano una lingua straniera: cinese il pomodoro, ucraino la farina, tunisino l’olio e slavo il formaggio...

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Giugno 200996 L A F I N E S T R A

Fece la fortuna di molte popolazioni, rivoluzionò il modo di preparare e con-servare i cibi, rappresentò una forma di pagamento ma anche motivo di guerra nonché, si è scoperto in tempi recenti, una fonte di guai per il nostro sistema cardiovascolare.Stiamo ovviamente parlando del sale, che un tempo rappresentava un vero e proprio status symbol e da sempre costituisce l’ingrediente principe per dar sapore alle pietanze. Numerosi popoli dell’antichità - dai Maya ai Fenici, dai Celti ai Baschi - accrebbero la loro potenza e grandezza proprio sfruttando le tante potenzialità di questo bene, talmente prezioso da essere chiamato anche “oro bianco”. La strada che dal

porto di Ostia conduce a Roma fin dall’antichità era chiamata Via Salaria, perché quello era il percorso che faceva il sale per entrare nell’Urbe. E fu proprio durante l’Impero romano che i soldati all’estero venivano riforniti con una quantità di sale detta “salarium” da cui poi prese origine il sostantivo “salario”, inteso come paga. Nel Medioevo la saliera, sovente realiz-zata come un oggetto di alta orefi ceria, serviva anche per de-signare i posti a tavola presso le famiglie be-nestanti. Più si era vicini al sale, più era elevato il proprio prestigio. Anco-ra oggi gli inglesi usano dire “above the salt”

(sopra il sale) e “belove the salt” (sotto il sale) per indicare se una cosa o una persona sia di alto o di basso rango.Benché si defi nisca “salato” un conto troppo caro, di tutt’altra natura appare invece l’origine della parola “salasso”, che indica l’esborso di una somma di denaro notevole, o comunque ritenuta eccessiva rispetto a ciò che si è ottenuto in cambio. La sua etimologia nulla ha a che vedere col sale, ma riconduce a vicende dell’antica Roma. I Salassi, infatti, erano una popolazione di origine gallo-celtica stanziata nei territori del-

l’attuale Valle d’Aosta. Lì controllavano i passi, rendendo diffi cile la vita ai romani che per tran-sitare si videro costretti a offrire oboli a quel fi ero popolo locale. Da qui la parola “salasso”.

CaleidoscopioGiugno 200996 L A F I N E S T R A

Lo sapevate che...

Le curiositàdi giugno

IPSEDIXIT

Sale, salarium, salassi...di Johnny Gadler

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ro... PAZIENZA PER 33 EURO

La pazienza è la virtù dei forti, ma non sempre degli onesti. Qualche settimana fa, infatti, agli sportelli della Banca Popo-lare di Ancona, nella frazione di Brecce Bianche, c’era una gran ressa. Un uomo ha atteso pazientemente il proprio turno per svariati minuti, dopodiché, giunto alla cassa, si è infi lato il passamontagna e ha pronunciato la fatidica frase: «Questa è una rapina». Peccato che in cassa ci fossero solo 33 euro!

Dalla padella alle braci. Come defi nire, altrimenti, ciò che è successo a un giovane ladro inglese. Qualche settimana fa, mentre era su un autobus, ha avuto la malaugurata idea di scippare nientemeno che il ministro della giustizia britannico. Scoperto da un agente in borghese s’è dato alla fuga, ma è fi nito nel pieno di un’esercitazione anti-scippo. I poliziotti, intuendo ciò che stava accadendo, si sono messi all’inseguimento e, alla fi ne, lo hanno arrestato.

«Esco a comprare le sigarette!». È la classica frase che metterebbe in apprensione qualsiasi moglie, soprattutto se il marito non fuma. Ma una signora romana non trovava proprio nulla da ridire quando il consorte le diceva: «vado al bancomat». Solo che l’uomo anziché recarsi alla cassa della banca, andava a prelevare armato di coltello in edicole, tabaccherie e farmacie. È stato arrestato dopo l’en-nesimo colpo, vicino a un centro commerciale dove aveva lasciato la famiglia dicendo: «vado un attimo a prelevare».

IL VIZIO DEL PRELIEVO UN LADRO MALDESTRO

«Il troppo salato è il peggior difetto delle vivande». Pellegrino Artusi.

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che lo si salerà?» Matteo, 5,13.

«Una di quelle anime felici / che sono il sale della terra, e senza le quali / questo mondo puzzerebbe come ciò che è: una tomba».Percy B. Shelley, Lettera a Maria Gisborne

«Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere ‘l salir per l’altrui scale». Dante Alighieri

«Par cunnoscia la ghjenti, ci voli à mangà una somma di sali insemu». (Per conoscere la gente, è necessario mangiare in-sieme un’intera soma di sale). Proverbio còrso

«Se ben da mangiar tu vuoi dare all’animale, ti raccomando di non dimenticarti il sale».Proverbio italiano

O’ pane d’ ‘a franchezza è senza sale. (Il pane della franchezza è senza sale).‘Omne senza vizi è menesta senza sale. (L’uomo senza vizi è insipido). Proverbi napoletani

Il mulinodel sale...Non è vero che i mulini a vento si trovano solo in Olanda e non è sempre vero il detto “chi va al muli-no s’infarina”. Questa foto, infatti, ritrae un mulino a vento sul mare siciliano di Trapani, ed è una struttura che fa parte integrante delle grandi saline che si trovano in questa zona, utilizzate, a quanto pare, già dai Fenici nell’800 a.C. circa.

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