La festa del Redentore
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LA PESTE A VENEZIA
A cura della classe II A
Introduzione La peste è una malattia infettiva causata
dal batterio Yersinia Pestis. Nei secoli
scorsi si sono registrate diverse epidemie di
questa malattia in tutto il mondo, la più
conosciuta è quella del 1348 che va sotto
il nome di Peste neraPeste neraPeste neraPeste nera di cui abbiamo
ampia testimonianza nel Decameron di
Boccaccio. e che causò la morte di oltre
un terzo della popolazione europea .
Ma a parte l ‘epidemia del 1348, Venezia
nel triennio 1575-1577 fu scossa dal
flagello di un’altra epidemia di peste
bubbonica che causò la morte di oltre
50.000 veneziani..
All’inizio la gravità del fenomeno fu minimizzata, ma con l’imperversare della
pestilenza il governo dovette adottare misure igienico-sanitarie molto restrittive. Già
dal 1423 il Governo veneziano aveva adottato l'idea dell'isolamento come unico
mezzo efficace per limitare l'epidemia. Vennero quindi creati dei ricoveri chiamati
lazzaretti
IL LAZZARETTO
Fu scelta un'isola vicino al Lido presso il convento di Santa Maria di Nazareth; e
proprio dal nome Nazareth, e con l’influsso di Lazzaro (il santo “pieno di piaghe” che
Gesú risuscita), è derivato prima il termine “Nazaretto” e poi quello di “lazzaretto”.La
nascita dei lazzaretti è la testimonianza dell’estrema attenzione rivolta dalla Repubblica
all' organizzazione sanitaria.
IL VOTO
Il Senato, il 4 settembre 1576, deliberò
che il Doge dovesse pronunciare il voto
di erigere una chiesa dedicata al
Redentore, affinché lo stesso
intercedesse per far finire la pestilenza.
Il 21 settembre quindi, il doge Alvise
Mocenigo, formula il voto solenne di
innalzare un tempio al “Redentore”
alla Giudecca che sarebbe divenuto
meta di un pellegrinaggio annuo in
segno di ringraziamento.
LE MONETE
Per l'occasione vennero coniate e
distribuite dal Doge delle monete
commemorative a ricordo della
fondazione della nuovo Tempio
intitolato al Redentore.
IL PELLEGRINAGGIOFu il Doge Sebastiano Venier che fece costruire nel luogo scelto per la chiesa, un
tabernacolo all'aperto e vi costruì un ponte su 80 tra galee e vascelli che dalla
piazzetta di S. Marco giungeva alla Giudecca. Il corteo aperto dal Doge in vesti
bianche seguito dalle varie magistrature, attraversò il ponte accompagnato dal suono
di trombe e tamburi, nonché da croci e vessilli sorretti dai confratelli delle principali
confraternite sopravissuti alla pestilenza
IL TEMPIO
Nel maggio del 1577 fu posta la prima
pietra dell'attuale tempio. L'architetto
scelto per la sua esecuzione fu Andrea
Palladio, uno dei massimi architetti del
tempo che dal 1570 era il Proto della
Serenissima, architetto cioè della
Repubblica Veneta. Il 13 luglio
seguente la pestilenza fu dichiarata
definitivamente debellata e si decise,
dunque di festeggiare la liberazione
dalla peste la terza domenica del mese
di luglio.
LA FESTA DEL REDENTORE
OGGIDal 1592 un corteo composto dalle
massime autorità cittadine, apre il
pellegrinaggio alla chiesa, favorito da
un lungo ponte galleggiante attraverso
il Canale della Giudecca. Prende così
avvio la grande festa del Redentore che
diventa la più popolare della
Repubblica tanto che viene festeggiata
ancora oggi. Con il passare del tempo
però alla festa religiosa si affianca la
festa profana come espressione di
gioia... per "la liberazione di tutti i mali
e il trionfo della vita su ogni dolore".
Il rito religioso oggiIl rito religioso oggiIl rito religioso oggiIl rito religioso oggi
I festeggiamenti religiosi ufficiali oggi sono
concentrati al sabato e alla domenica.
Alle 10 di sabato si inaugura il ciclo
delle funzioni sacre con la “Santa Messa
del Capitolo della Cattedrale e delle nove
Congregazioni del clero” che continua nel
pomeriggio e ha due momenti importanti:
la funzione delle 19.30 (dopo l’apertura
ufficiale del ponte) e quella delle 0.30
(dopo lo spettacolo pirotecnico).
La domenica si svolgono altre 8 messe e
la solenne Messa votiva presieduta dal
Patriarca alla presenza delle autorità
cittadine, funzione che si conclude con la
processione col SS. Sacramento e con la
benedizione della città.