La Donna Di Sabbia

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IIILAGAJASCI ENZAVOLUME329IIIL ADONNADI S ABBI ARomanzodi KBABET R A D U Z I O N E D IAT S U K O R I C C AS U G AI N T R O D U Z I O N E D IG I A N C A R L O C A L Z AIVP R O P R I E T L E T T E R A R I A R I S E R V A T ALonganes i &C. 1972- 20122, Mi l ano, vi aBorghet t o, 5Traduzione dalloriginale giapponeseSuna no onna di Atsuko Ricca SugaLopera stata curata dalla sezioneorientale diretta da Gian Carlo Calza Kb Abe 1962Questo libro pubblicato in Italia perintesa con la ORION PRESS,Tky, JapanVL ADONNADI S ABBI AVIVIII NTRODUZI ONENINGENSABAKU,desertodiumanit,ilterminecheigiapponesi usano per indicate Tky. Questa spaventosa e affascinante mega-lopoli inghiotte ogni anni molte migliaia di persone che svaniscono nel nulla come ombre. Sarebbe stato diffcile concepire unespres-sionepiappropriatadiquesta.Giungladasfaltosiaddice senzaltroallegrandiconcentrazioniurbanestatunitensidovela violenzamanifestalasuabrutalitinmodopalese.MaTky diversa. una citt vastissima e intricata, estesa e complessa oltre ogni limite logicamente accettabile dalla mente umana. La ragione rifuta di rendersi cosciente della sua vastit e si limita a registrarne quantitativamenteledimensioni.Eppureanchequestesfuggono nellindefnito sul cui orizzonte possono tuttal pi apparire ora qua ora l ingannevoli e sempre mutevoli miraggi.In nessunaltra metropoli del mondo si vede un brulichio di uma-nit come a Tky. Il forestiero, e anche un giapponese che venga da fuori, rimane scosso e sconcertato di fronte a questo fenomeno che gli appare inconcepibile e disumano per il suo eccesso di umanit. Unumanit densa, articolata in infnite unit, grandi o piccole, cia-scuna presa dal ritmo spasmodico della propria affermazione per la sopravvivenza. Le vicende umane vi si sviluppano ed esauriscono con un ritmo la cui legge tende a sfuggirci come la sabbia fra le dita della mano che si sforza di afferrarla e tenerla stretta.Abesimmersototalmenteinquestodesertodiumanit perscoprirnelavitasotterranea,perleggerealdildelleforme chevisimprimonoperunattimo,subitocancellatedalvento,il respirodellanimadelsuopaese.Ilparagoneconlaltrogrande scrittorenipponicorecentementescomparso,MISHIMA Yukio,non pu essere evitato. Entrambi abitanti del ningen sabaku rappresen-tano momenti diversi in cui si manifestano i due aspetti delleterna contraddittoriet dello spirito nipponico.Mishima, proveniente da una famiglia della pi alta burocrazia governativa,compieglistudisuperiorinellascuolapiesclusiva VIIIdi Tky e si laurea in legge nelluniversit che per tradizione for-niscelacrmedeifunzionaridiStato,laTdai,lUniversitex Imperiale di Tky: era destinato a divenire un importante organo della pubblica amministrazione, il modo moderno per i samurai di continuare il loro compito di guida del paese.Differente la formazione di ABE Kb. A cominciare dal nome sinotaunatteggiamentodiversoneiconfrontidellavitaedella propria cultura. Mentre Mishima, ha assunto un nome darte tipica-mente giapponese il suo nome reale era HIRAOKA Kimitake Abe usa la pronuncia di derivazione cinese, pi colta e sofsticata, per esprimere foneticamente i caratteri del suo nome proprio che alla giapponese si leggerebbero in modo diverso: Kimifusa invece di Kb. Di un anno maggiore di Mishima, nato mel 1924, ha per-corsounastradanonnuovaperunoscrittoregiapponese,quella degli studi di medicina. Si laure infatti nel 1948 in questa specialit allUniversit di Tky. La sua preparazione non quindi burocra-tico-amministrativa come quella dellautore del Padiglione dOro. Essa segue la corrente in cui il Giappone sembra aver immerso la propria cultura nella conquista della quintessenza della civilt occi-dentale: la scienza. Come gi il grande MORI Ogai, capostipite degli scrittori giapponesi moderni, anche Abe s inoltrato per questa via. Ma a differenza di Mori, celebre chirurgo, i soli studi universitari sono stati per lui suffcienti in tal senso e non ha mai esercitato la professione.Entrambigliautorihannodunqueseguitounaviadiversada quellapercuisieranopreparatiaccademicamente.Lacreazione esteticapuesercitaresullanimodelpopolouninfuenzaanche pi grande di quella dello statista o del risanatore. Mishima vive il dramma della crisi di valori in cui si trova coinvolto il suo paese. Il ningen sabaku originato dalla perdita di contatto coi princpi della tradizione antica, lanima nipponica sta perdendo se stessa irrime-diabilmente.Tuttalavitaloscrittorehacombattutoperconvin-cere i suoi cittadini della necessit di far rinascere lo spirito della nazione.Lasuastessamortehaquestovaloresimbolicoeancor pilasuaoperacomehasostenutoancheRogerGreniernelsuo IXarticolo Un adolescent du Japon dautrefoi su LE FIGARO LITTRAIRE (7-14dicembre1970).Mishimadunquesiribellatoaldeserto che vede intorno a s. Ha lottato contro la sabbia da cui si sentiva inghiottire sempre pi gi.Anche Abe ha avvertito il profondo turbamento che travaglia il Giappone nella ricerca affannosa di una nuova risposta agli assil-lanti quesiti emersi dal processo di modernizzazione e di assorbi-mento della cultura occidentale nel paese. Libri come quello che qui sintroduce o come Tanin no kao (Il volto estraneo) o come Moto-ezukita chizu (La mappa bruciata) immergono senza possibilit di scampo nellaspetto pi angosciante che luomo moderno vive nel suo deserto di umanit. Gi durante gli annidelluniversit si era formata in Abe la convinzione che la sua vita potesse trovare una risposta ai propri interrogativi esistenziali con unattivit creativa di tipo letterario piuttosto che con la professione medica.Sia luno che laltro vivono quindi uno dei drammi pi radicali dellatradizioneculturaledellaciviltnipponica:ilturbamento dellarmonia, dellordine, dei rapporti, del proprio ambiente sociale. Nella tradizione culturale giapponese non esiste una concezione cos spiccatamente individualistica della vita come in Occidente. Ogni uomo viene considerato, e valutato, sempre e solamente in quanto parte di un complesso unitario (universo-natura-societ-famiglia) e col quale deve mantenersi in rapporto armonico. Il turbamento di questa euritmia la pi grave disgrazia che possa colpire un indivi-duo o un gruppo sociale. Esso viene a trovarsi del tutto isolato dal proprio contesto umano sia sotto il proflo materiale sia sotto quelli eticoepsichico.Unasimilecondizionerendelavitaimpossibile al giapponese tanto nel caso in cui sia stata causata da una propria mancanza, quantoinquello diunaresponsabilitdigruppoodel capo del gruppo. A questo punto la ricostituzione dellordine tur-bato si rende improrogabile. Il rapporto che vincola il singolo al propriogruppodinaturaetico-religiosaelareintegrazionenon pu essere che rituale. Lequilibrio stato infranto, ma a differenza della tragedia greca, non sar il Fato ineluttabile a ristabilirlo, col-pendo lautore della ubris. lindividuo stesso in Giappone che si Xpurifca liberandosi da ogni ostacolo che si interposto a separarlo dallUnit,fnoalcasoestremodellapropriadistruzione.Ilpro-blema non muta qualora la condizione dissociante che si avverte sia responsabilit di un proprio superiore o del gruppo sociale a cui si appartiene. In questa ipotesi la risposta tradizionale non come in Occidente la contestazione, ma il totale sacrifcio di s.Tale testimonianza ha il potere di rovesciare sulla persona o sul gruppo a cui il sacrifcio indirizzato tutta la responsabilit della condizione di disquilibrio che si sta vivendoe anche dellatto con cui la si denuncia.I due autori hanno sentito su di s il compito di dare una risposta alla situazione attuale di crisi del loro paese.La soluzione proposta da Mishima una risposta samuraica: ten-tare in tutti i modi la ricostituzione dellordine turbato dedicando a questo scopo la vita, fno allestremo sacrifcio della propria esi-stenzaattraversoilsuicidiorituale.LarispostadiAbequella dellaltra anima del Giappone, non del samurai che si lancia nella mischia solo contro cento, come lhanno immortalato per noi occi-dentali i flm di Kurosawa e di Mifune. quella del vecchio saggio paragonabile al salice fessuoso che si piega sotto la forza del vento che lo scuote, secondo una delle pi classiche immagini della cul-tura giapponese. Grazie alla sua qualit di cedere in apparenza, esso riesce alla fne a trionfare mantenendo intatta la propria struttura, la propria ricchezza umana.Giduranteluniversit Abesieracimentatoconlaletteratura pubblicando nel 1946 Mumei shish (Raccolta di Poesie Anonime). Dopo la laurea la sua scelta divenne radicale e si dedic allo scrivere senza compromessi con altre attivit. I primi anni, a differenza di quelli di Mishima sostenuto da una famiglia potente, furono duri e vissuti in grande povert. Non si isol, come laltro, dallambiente dei letterati, ma entr a far parte della KINDAI BUNGAKU (Letteratura Moderna) e della YORU NO KAI (Associazione della Notte). In questo periodosublinfuenzadelloscrittoreISHIKAWAJun,affermatosi nel dopoguerra, e del critico HANADA Kiyoteru, dedicatosi alla nar-XIrativadopoilsecondoconfitto.Lesuediffcoltinizialifurono probabilmente collegate allaver egli scelto un genere di narrativa davanguardia a tendenza surrealista. La prima affermazione venne nel 1951 con Akai mayu (Il bozzolo di seta rosso) un brevissimo rac-conto che gli valse il Premio di Letteratura del Dopoguerra. Ma fu lanno successivo che il suo nome si afferm sulla ribalta nazionale quando con Kabe (La parete) si aggiudic limportante Premio Aku-tagawa che in Giappone considerato il talent-scout dei premi lette-rari per aver scoperto tanti autori divenuti poi famosi. Negli anni cinquanta si dedic anche alla stesura di opere teatrali, di soggetti cinematografci e di lavori radiofonici. Da allora divenne membro della JINMIN BUNGAKU (Letteratura del Popolo) qualifcandosi come scrittoredisinistra.ProdussediversiromanzifracuiKemonowa koky o mezasu (Gli animali si dirigono verso la terra dorigine), 1957. Negli anni sessanta la sua produzione si qualifca sempre di pi affrontando il problema del condizionamento delluomo e della sua capacit di reazione positiva. In un certo senso lo si potrebbe chiamareloscrittoreantialienazioneperlosforzochecompie conlasuaoperadiindicarecomesiapossibiletrovareunsigni-fcatoallavitaanchenellecondizionipiavverseedissocianti. In questo senso il suo contributo acquista un valore etico partico-larmenteintensoinunepocaincuiitemidellincomunicabilit, dellalienazione, dellincapacit di sopportare il dolore, sono ormai entrati in fase manieristica. Nello stesso periodo, oltre ai gi citati Taninnokao(1964)eMotoezukitachizu(1967)pubblicaanche Suichtoshi(Lacittsommersa), 1964eTomodachi(Gli amici), 1966 che riceve il premio Tanizaki nel 1970. Di questepoca la raccolta di scritti letterari e politici Sabaku no shis (I pensieri del deserto),1965,cheinsiemealbrevissimoWatakushinobungaku (La mia letteratura) aiuta a penetrare nella poetica e nellideologia di Abe.Malaconsacrazionediscrittoredifamagiunsenel1962con lassegnazionedelprestigiosopremio YomiuriperSunanoonna (La donna di sabbia). Il romanzo narra la vicenda di un insegnante, entomologo per diletto e per speranza di fama che, recatosi a caccia XIIdinsetti ancora sconosciuti su una remota costa sabbiosa del Giap-pone, viene fatto prigioniero dagli abitanti di un villaggio. Il paese vive nellincubo di essere continuamente inghiottito dalle dune che si spostano. Per fermare questa minaccia i pescatori scavano pro-fonde fosse nella sabbia tra il villaggio e le dune. In esse abitano famiglieilcuiscopodiscavarelasabbiachevisiriversaeter-namente invece che sommergere il paese. Quando una delle buche rischia di rimanere vuota per la morte di un adulto e non si trova nessunodispostoasacrifcarsiseppellendovisi,gliabitanticattu-rano una persona di passaggio e ve la mettono dentro. Questi, per nonsoccombere,costrettoapiegarsiallasuanuovarealtea scavare la sabbia che si accumula quotidianamente intorno allabi-tazione. Luomo diventa un forzato, novello Sisifo, di fronte al pro-prio condizionamento ineluttabile.SipotrebbedefnireSunanoonnaunromanzoanalogicoed esemplare. Analogico perch sotto la specie della narrazione di una vicenda umana (anche se alle soglie del reale) descrive il tra-vagliointerioredelGiapponecontemporaneo.Esemplareperch ilmodelloraffguratopuconsiderarsiarchetipico,insensojun-ghiano. La vicenda compare infatti priva di elementi personalistici inmododaacquistarerisonanzauniversale,talepercuiognuno possa trovarvi una correlazione con la propria esperienza di vita.Il libro inizia con un brevissimo capitolo introduttivo cha ha lef-fettoditrasportareillettoreinunadimensionediversadaquella quotidiana degli avvenimenti. le prime parole sono infatti Hachi-gatsunoaruhi,otokogahitoriyukuefumeininatta.(Ungiorno dagostounuomodivenneirreperibile.)Iltonononnuovo. quello con cui hanno inizio i libri di miti o di fabe. La narrazione trasportata in una sfera in cui sfugge al dominio del contingente e il suo sviluppo si colloca, per dirla con lEliade, in illo tempore. In tal modo il romanzo tende ad acquistare un sapore mitico accentuato da tono di tutto il capitoletto. Questo concluso in se stesso e, dopo aver riferito in modo distaccato e lontano le varie ipotesi avanzate nellambiente di vita del protagonista circa la sua scomparsa, ter-mina seccamente con la dichiarazione del tribunale del suo stato di XIIIpersona dispersa dopo sette anni di assenza.Il racconto ha inizio dal punto in cui si sono perse le tracce, Ma noi siamo gi implicitamente avvertiti che si tratta di una narrazione particolare. In essa non va ricercata nessuna aderenza letterale alla realt, ma neppure si deve pensare che si tratti di una favola fanta-stica senza riferimenti alla vita. appunto un romanzo mitico nel quale viene rivissuto simbolicamente il tema della lotta dellindi-viduo con lambiente che lo condiziona e limita la sua aspirazione dilibert.Luomosallontanatodallacittopprimente,dalsuo piccolo mondo, per cercare con gli insetti una zona dindipendenza chesembravasfuggirglinelloppressionedeidoveriedeltedio della vita.Una volta prigioniero nella buca si scatena in lui unincontenibile brama di libert. Tutto il suo essere si tende a superare gli ostacoli che si frappongono fra lui e quello che prima erano gli oggetti, le persone, gli avvenimenti, causa del tedio che lo soffocava. La situa-zione in cui rimasto intrappolato gli appare assurda, priva di signi-fcatoelasuavita,chefnoalloraloavevaangustiato,diventail vessillo della libert; Tutto era assurdo. Lavvenimento era troppo fuori del normale. Un uomo iscritto regolarmente allanagrafe, con un lavoro preciso, contribuente puntuale dellerario, munito perfno dellatesseradellamutuaperlassistenzasanitaria;erapermesso che un tale soggetto venisse preso in trappola come un topo o un insettoqualsiasi?Eraincredibile.Probabilmentecerastatoqual-che errore. Invece lerrore non c altro che in lui. La vita talvolta spinge luomo in situazioni che gli paiono assolutamente parados-sali nello sforzo chegli fa di non intendere il valore simbolico che hanno per la sua esistenza. Caparbiamente allora cerca una fuga da questasituazione,maversodovesenonilcondizionamentoche fnoapocoprimalavevadeterminatoinmodoinsopportabilee alienante?Lesistenza delluomo nella fossa diventa in tutto simile a quella degli insetti che soleva cacciare. Gradatamente essa si riduce agli atti essenziali per la sopravvivenza. I suoi bisogni di eccitazioni e diversioni,lesueesigenzeintellettualidilibertedicreativitsi XIVscontrano con il condizionamento della buca dalla quale impos-sibile ogni evasione. Come sta scritto allinizio del libro, Batsu ga nakereba, nigeru tanoshimi mo nai. (Senza punizioni non c nep-pureilpiaceredellafuga.)Quiogniaffermazionediautonomia soggettiva sinfrange contro il muro doloroso della dura necessit.Unruolofondamentalesvoltodalladonnachevivevanella capanna in fondo alla fossa e per la quale luomo stato catturato. Suo marito era stato portato via da una tempesta di sabbia un anno prima con la fglioletta. Il fatalismo di lei e il suo senso di abban-donosenzareazionialpropriodestino,esasperanoluomopreso dalla sua idea di libert. Tutto quel che della propria esistenza aveva fno allora vissuto con fatica, sembra giganteggiare in un cielo di eroicitdifronteallasupinaaccettazionedunacondizionetanto assurda.Eppurecomeseladonnainfondoallafossaloaspet-tasse, lo attirasse da tempo immemorabile per dimostrargli, coi suoi silenzi,leincongruenzedeglislanciidealicoiqualieglimasche-rava la propria incapacit di vivere la vita cos come si presenta e disapernefermarelattimofuggente.Nonostantelesuetensioni verso sfere astratte e irraggiungibili, le sue evasioni mentali, i suoi tentativi di fuga, con la sua fede cieca, viscerale, nella propria con-dizione quasi animalesca, la donna lo tiene inchiodato al suo nuovo destinoprivodifalseaspirazioni.Essalotienegi,sordamente, caparbiamente avvinghiata alla terra umida in una vita senza ideali, priva di senso.Il tema del rapporto con la natura, cos caro alla tradizione lette-raria giapponese, per i suoi legami con lo shint, la religione pri-migenia e sempre viva, risolto da Abe con stile pittorico zen. Il suolibrounsuiboku(unapitturaadinchiostrosucarta).Sullo sfondo umido della carte bagnata il pennello scorre veloce e sicuro lasciandotraccedisumi(linchiostrodiCina)chesiespandono infltrandosi ora qua ora l a seconda del grado di umidit incon-trata. Ugualmente la sabbia crea lo sfondo mobile, mai permanente, sempremutevole,sucuiappaionoescompaionoleimmaginia momentidistinteamomentiavvoltecomedaunanebbiachene rende obiettiva lillusoriet.XVLanalisi psicologica, trasmessa soprattutto attraverso i pensieri solipsistici del protagonista, fedele alla migliore tradizione nippo-nica dal Genji Monogatari di MURASAKI Shikibu a Kshoku gonin onna (Cinque Donne Appassionate) di IHARA Saikaku a Kokoro (Il cuore) di NATSUME Sseki a Sasame Yuki (Neve Sottile) di TANIZAKI Jun.ichir. I temi trattati nellanalisi rifettono i problemi in cui si dibatte luomo moderno. Il valore del libro quello di dar loro un signifcato archetipico attraverso un processo di evocazione dei sen-timenti, degli stati danimo, delle passioni e mai attraverso quello della descrizione obiettiva. Luomo prigioniero di una societ che lo condiziona inevitabilmente, e altro non sa fare che cercar ristoro in sempre nuove evasioni e stimoli psichici (protesta compresa) o annichilirsi in un senso dinutilit dellesistenza.Eppureilprotagonistatrarrdallasituazioneintollerabiledella costrizione la propria libert che non gli deriva quindi da un inter-vento esterno e neppure da un ritorno al prima, ma dalla propria forzainteriore.Primaperdovrabbandonarecicheancoralo lega al passato: I sogni, le disperazioni, le umiliazioni, lorgoglio, tutto scomparve travolto dalla sabbia. Nascer un uomo nuovo, ma, come nelle leggende, solo dopo aver toccato il fondo dellabisso. Dopo che leroe archetipico avr subito le pi grandi traversie e si sar sottoposto alle pi umilianti prove o meglio, come fa notare il Campbell nellEroe dai mille volti, dopo una sorta di autoannien-tamento.Linsegnantefnitonellafossadisabbia,troverlaliberazione per mezzo del condizionamento e con laccettazione di esso capo-volgendo la sua visione della vita. Non pi lui a condurre unesi-stenza da insetto, ma coloro, i colleghi e moglie di prima, che fno a un attimo innanzi entravano nel suo ricordo causandogli attacca-mento al passato e gelosia. Bench si trovasse tuttora in fondo alla buca, luomo si sentiva ormai come in cima a una torre altissima. Forse il mondo era stato capovolto e le sue vette e le sue valli erano state rovesciate (). Si trovava nella buca, ma era come trovarsi fuori.Luomo ha raggiunto una sua libert interiore che non pu essere XVIdeterminata dal mondo esterno. Il libro termina come era iniziato chiudendo lo spazio mitico della narrazione con la secca notifca di persona scomparsa per il protagonista che ha ritrovato se stesso.Conlasuaopera Abe,senzaesseredivenutopersonaggiopub-blico, senza compiere gesti che servono solo a denunciare il deter-minismoumano,manonindicanocomeuscirne,dunarisposta allacrisicheilsuopaese,cometuttalasocietmoderna,stanno attraversando.Rispostacheeticamentesicontrappuntaaquella dello scrittore suicida per il suo contenuto educativo. Mentre uno si limita a denunciare un modo di vita che trova alienante, anche se lo fa nel modo pi eroico della tradizione nipponica e cio col sacri-fcio di s, laltro indica come luomo possieda in s risorse tali da trovare la libert nella pi oscura delle prigioni. Si potrebbe forse qui usare il pensiero di Burckhardt quando dice: In unepoca () in cui le istituzioni sociali sono costantemente turbate dai moti del loro stesso terreno, senza calcolare tutte le crisi che si accumulano e che rimangono insolubili, sarebbe un ben meraviglioso spettacolo () riconoscere lo spirito dellumanit libero su questi fenomeni, ma a essi strettamente intrecciato nellatto di creare a se stesso una nuovadimora.Chiavessedicisolounpresentimento,dimenti-cherebbe completamente il problema della felicit e del dolore per non vivere pi che la gioia di tale sapere.GIAN CARLO CALZAPavia, UniversitCentro Studi per i Popoli Extra-Europeidicembre 1971XVIINOTABI BL I OGR A F I CAS UKBABEQuesta nota si propone di fornire alcuni strumenti per i lettori ita-liani che denotano un crescente interesse per la ricchissima lettera-tura orientale e soprattutto per la narrativa giapponese. Si indiche-ranno qui le principali opere di Abe in ordine progressivo rispetto alla data di pubblicazione con le eventuali traduzioni in lingue occi-dentali e gli articoli di critica.Mumeishish(Raccoltadipoesieanonime).Raccoltadipoesie pubblicata da Abe a sue spese nel 1946 mentre era ancora studente di medicina.Akai mayu (Il bozzolo di seta rosso) Tky, 1951. Brevissimo rac-conto che valse ad Abe il Premio di Letteratura del Dopoguerra.Kabe (La parete), Tky, Getsuy Shob, 1951. Questopera rice-vette il Premio Akutagawa e lautore vemme lanciato fra i giovani scrittori di valore.Kemono wa koky o mezasu (Gli animali si dirigono verso la terra dorigine), Tky, Kodansha, 1957. In questo romanzo si narrano leperipeziedunragazzochetentaditornareinpatriaattraver-sando le linee nemiche. Lopera sembra risentire del periodo di un anno e mezzo dinternamento passato da Abe in Manciuria dopo il termine del confitto.Suna no onna (La donna di sabbia), Tky,Shinchsha, 1962. il capolavoro di Abe. ha ricevuto il premio Yomiuri che ha consa-crato lautore come scrittore tra i migliori del paese. TESHIGAHARA Hiroshi ne ha tratto un flm di grande qualit che stato premiato al Festiva di Cannes. Il libro stato tradotto in americano col titolo The Woman in the Dunes, New York, A. Knopf, 1964, e in francese da Georges Bonneau col titolo: La femme des sables, Paris, Stock, 1967.Taninnokao(Ilvoltoestraneo),Tky,Kodansha,1964,la XVIIIvicendadiunuomosfguratochesicostruisceunamaschera.A pocoapocoquestamascherachegliindossacominciaavivere una vita propria creandogli unesistenza dicotomizzata. Anche da questo soggetto Teshigahara ha tratto un flm.Suich toshi (La citt sommersa), Tky,Togensha, 1964.Tomodachi(Gliamici),Tky,1966loperariceveilpremio Tanizaki.Sabaku no shis (I pensieri del deserto), Tky, Kodansha, 1965. Raccolta di scritti letterari e politici.Watakushi no bungaku (La mia letteratura) in: Abe Kb, vol. 7 di De Luxe Warera no Bungaku, Tky, Kodansha, 1969MotoezukitaOchizu(Lamappabruciata),Tky,1967.Esiste una traduzione americana di Dale Saunders dal titolo: The Ruined Map, new York, A. Knopf, 1969.Abe Kb gikyozu zensh (Raccolta completa delle opere teatrali di Abe Kb), Tky, Shinchsha, 1970.XIXNOTESULLATRANSLI TTERAZI ONEPerlatranslitterazionedeiterminienomigiapponesistato adottato il sistema Hepburn, internazionalmente accolto. Con esso le vocali vanno lette allitaliana e le consonanti allinglese. Si tenga presente che y va considerata vocale (e quindi non si legger mai ai ma sempre i) mentre j va considerato consonante e quindi vasemprelettocomegdolce. Leultime tendenze fonetichedi Tky (pronuncia standard) richiedono la lettura del dittondo ei come due e.Pertanto,adesempio,ilnomedelprotagonistadiquestolibro, Junpei, si legger Giumpee. Le vocali accentate sono lunghe e si pronunciano come doppie; Tky si legge: Toochioo.XXAVVERTENZACol presente volume sintende portare alla conoscenza del pub-blicoitalianolaprimadiunaseriediopererappresentativedella culturaorientale(LadonnadisabbiastatosceltodallUNESCO comeunadelleOpererappresentativedelpatrimonioletterario universale). ma soprattutto si voluto seguire la politica editoriale di rivolgersi ogni volta a specialisti qualifcati per la cura dei lavori perch anche il grande pubblico riceva limpostazione pi corretta possibile dei problemi culturali e letterari orientali. In tal modo si speradiovviarealmenoinparteallatendenzaassaitipicadella nostra cultura occidentale di applicare a situazioni asiatiche criteri digiudiziovalidissimiperlanostracivilt,machefnisconoper fornireallettoreunavisionedistortainsensoeurocentricodelle problematiche orientali. La prima condizione di questa politica edi-toriale la versione dalla lingua originale. La traduzione di Suna no onna stata affdata alla cura di una specialista di letteratura giap-ponese contemporanea di valore, la signora SUGA Atsuko. Essa non dipendeinalcunmodondallaversioneamericanandaquella francese del celebre nipponologo Bonneau citate nella nota biblio-grafca.Nonsipuesseredaccordoconlateoriasecondocuisarebbe possibilelavoroscientifcoeletterariamentevalidomediando unopera orientale da traduzioni in altre lingue occidentali. Le diff-colt del processo di traduzione delle lingue ideografche enorme; a essa si aggiunge lulteriore complessit del trasferire una forma di trasmissione del pensiero mediante concetto-immagine visiva a una forma puramente concettuale astratta dellelemento visivo. Di conseguenzamoltevolteiltraduttorecostrettoainterpretaree adattare intuitivamente le idee espresse con quello che la sua lingua gli offre. La mediazione ulteriore da una seconda lingua si presta a interpretazioni troppo aperte alla diversione e, come lesperienza ha dimostrato, troppo passibili di travisamenti. Di conseguenza le opere che la casa editrice si accinge a pubblicare con questa politica XXIsaranno oggetto di una cura particolare e porteranno lindicazione: Quastopera stata curata dalla sezione orientale, a garanzia del lettore.XXII9PART E P RI MADove non esiste la punizione,non c nemmeno il piacere della fuga.10CAPI TOLOIUn giorno di agosto un uomo scompare. Era partito, approfttando delle vacanze, per una spiaggia che distava circa mezza giornata di viaggio in treno dalla sua citt; in seguito, non si seppe pi nulla di lui. N la denuncia alla polizia della sua scomparsa n linserzione sui giornali ebbero alcun risultato.Chescompaiaunuomo,sicapisce,nonunacosastraordina-riamenterara.Statisticamente,parechecisiaqualchecentinaio didenuncediscomparseallanno.Eraramentegliuominiscom-parsi vengono rintracciati. Quando si tratta di omicidi o di incidenti stradali, rimangono le prove chiare; se un rapimento, almeno le persone vicine ne sanno i motivi. Ma quando la scomparsa non motivatadanessunadiquestecause,ilcasosingarbugliasenza scampo. Acasidelgeneresiaddicedipiilnomedifuga,e basta, i quali, per, non sono rarissimi. Pare che siano molti i casi di fuga pura e semplice.Anche per il nostro uomo, le circostanze non erano molto dissimili da questi casi. Cerano pochissime chiavi per risolvere lenigma. Si sapeva s, dovera andato quel giorno, ma non cera stata nessuna denuncia, da quelle parti, della scoperta di un cadavere per morte innaturale. Vista la natura del suo lavoro abituale, era inconcepibile che luomo fosse coinvolto in qualche traffco segreto da provocare unrapimento.Eglinonavevamanifestatonessunaintenzionedi scomparire dalla circolazione; ne esistevano anche le prove.Comprensibilmente, tutti pensarono allinizio che la fuga fosse stataescogitatapercamuffarequalcherelazionesegretaconuna donna.Maquandolamogliedelloscomparsospiegcheluomo aveva progettato la gita per andare a caccia di insetti, gli agenti della polizia e i colleghi di lavoro rimasero alquanto sconcertati. Certo, la bottiglia di cianuro e la rete per la caccia agli insetti sono dav-verotroppostravaganticomecongegnopernascondereunafuga amorosa. Un ferroviere della stazione di S. disse che si ricordava di aver visto scendere un uomo che portava a tracolla una borraccia 11e una valigetta di legno simile a quella adoprata dai pittori, vestito quasicomeunoscalatoredimontagna.Disseanchecheluomo non era in compagnia. Cos fu esclusa la supposizione duna fuga per ragioni damore, quale fatto del tutto infondato.Qualcuno sostenne la tesi del suicidio per stanchezza di vivere. A sostenerla fu un collega preso in quel tempo da un grande entu-siasmo per la psicanalisi. Disse: che un uomo adulto fosse capace di entusiasmarsi tanto per un hobby cos inutile come collezionare insetti, era prova lampante della presenza in lui di qualche difetto mentale. I bambini che si entusiasmano eccessivamente per la col-lezionediinsettispessosonovittimedelcomplessodEdipo;per compensare i loro desideri frustrati, puntano degli spilli anche inu-tilinellecarognedegliinsetti,ormaiincapacidifuggire.Esela tendenza sussiste ancora nelladulto, ci prova laggravamento del male. Non per caso i collezionisti di insetti sono spesso divorati da un istinto possessivo, o sono esageratamente esclusivisti, o hanno tendenza alla cleptomania o sono pederasti. Di l al suicidio solo un passo a causa dellodio portato verso la vita. In realt, tra i colle-zionisti accaniti, pare che alcuni siano affascinati in modo esaspe-ratodalcianurodellelorobottigliediveleno,piuttostochedallo stessomestieredicatturaregliinsettieclassifcarli.Ilfattoche luomo non avesse mai confessato ai suoi colleghi il suo hobby non era forse la prova che lui stesso era consapevole della morbosit del proprio attaccamento?Tuttavia,poichnonerastatoritrovatoilcadavere,lasupposi-zione penetrante dellamico rimase senza conferma.In questo modo passarono sette anni senza che nessuno sapesse la vera ragione della scomparsa; secondo larticolo trenta del codice civile, fu confermato uffcialmente il decesso.12CAPI TOLOI IUn pomeriggio dagosto, un uomo scese dal treno sulla banchina della stazione di S. Era vestito da scalatore di montagna, con gli orli sui calzoni inflati dentro i calzettoni; portava a tracolla uningom-brante valigetta di legno e una borraccia, con le cinghie incrociate sul petto; in testa un cappellaccio di piqu grigio.Non cerano, tuttavia, montagne da scalare da quelle parti. Perci ilferrovierecheritirilbigliettoalluscitadellastazionelofss con uno sguardo incuriosito. Senza esitazione alcuna, luomo sal sullautobusfermodavantiallastazioneepresepostoinfondo. Lautobus andava nella direzione opposta alla zona delle colline.Luomo rimase nella vettura fno al capolinea. E scese l dove la distesa del terreno era terribilmente diseguale. Le parti basse erano coltivateapiccolerisaieconlineediconfnerigorosamentemar-cate, e tra di esse si alzavano come numerosi isolotti piccoli frutteti dikaki.Conunariadicompletaindifferenza,luomoattravers ilvillaggioeproseguilcamminoversolaspiaggia:viaviache andava avanti la strada e il paesaggio attorno prendevano una tona-lit sempre pi biancastra e appassita.Cera una rada pineta e l fnivano le case. Il terreno era ormai sabbioso,dunasabbiamoltofnedasembrarecherisucchiasse dentro i piedi a ogni passo. Qua e l cespugli secchi di erbe rifette-vano le loro ombre sulle incavature nella sabbia, e in mezzo, come per qualche errore, cera un piccolo campo coltivato a melanzane. Non sincontrava nessuno. Era chiaro che la strada portava diretta-mente al mare.Finalmenteluomosiferm.Guardandoattorno,siasciugil sudore con le maniche della giacca. Con un gesto lento sollev il coperchio della valigetta di legno e ne tir fuori un mazzo di aste; leuninsiemeemontunaretedicacciaagliinsetti.Poiriprese ilcamminobattendoditantointantoicespugliconlapuntadel bastone della rete. Lodore salmastro del mare futtuava denso sopra la distesa della sabbia.13Il mare non si vedeva, per, nonostante il lungo percorso. La vista eraostacolatadallasuperfcieondeggiantedelterreno:lostesso paesaggio monotono continuava allinfnito. Dun tratto, si aperse di fronte un ampio panorama e luomo vide un piccolo agglomerato di case. Era un villaggio qualsiasi, povero, con i suoi tetti di legno fermato con sassi, le case raccolte attorno allalta torre per la vigi-lanza agli incendi. Alcune di queste case avevano i tetti di tegole nere, altre di latta color marrone rossastro. Cera una casa col tetto di latta allangolo dellunico incrocio del villaggio: doveva essere la sede della cooperativa dei pescatori.Ilmareeledunesitrovanoprobabilmentesubitodopoilvil-laggio,luomopens.Tuttavia,ilvillaggioerainaspettatamente grande. In alcuni punti il terreno era argilloso, ma per la maggior parte era di sabbia bianca e asciutta. Nonostante ci, vi si coltiva-vanopatatedolcioarachidi.Nellodoredelmaresidistingueva anche quello del bestiame. Conchiglie bianche frantumate forma-vano mucchietti ai lati della strada, indurita come superfcie di malta bench in realt fosse soltanto un miscuglio di sabbia con argilla.Come luomo proseguiva la strada, i bambini che giocavano sul prato davanti alla cooperativa dei pescatori, i vecchi che rammen-davano le reti, seduti sulle verande inclinate, le donne dai capelli radi radunate a chiacchierare nellunico negozio del paese, ferma-rono momentaneamente le loro mani e in silenzio lanciarono su di luiunosguardointerrogativo.Egli,tuttavia,nonglidetteimpor-tanza. Era attirato soltanto dalla sabbia e dagli insetti.La cosa insolita non era soltanto la grandezza del villaggio. La strada procedeva gradualmente in salita. Questo non se laspettava affatto. Non era forse pi naturale, pi comprensibile se la strada fosse scesa andando verso il mare? Ho forse sbagliato nel decifrare lacartageografca?sichiese.Detteunavoceaunaragazzache incroci per strada; ma la giovano volt confusamente lo sguardo altrove e affrett i passi come se fngesse di non aver sentito nulla. Nonceramoltodascegliere.Luomodecisediandaresempre avanti. In ogni modo, il colore della sabbia, le reti dei pescatori, i mucchietti di conchiglie denunciavano che il mare non era lontano: 14nulla avvertiva la vicinanza di qualche pericolo. La salita diventava sempre pi ripida e la sabbia prendeva un aspetto sempre pi carat-teristico.Una sola cosa non lo convinceva fno in fondo: il terreno su cui eranocostruitelecasenonsialzavainsiemeallastrada;soltanto la strada andava in alto mentre il villaggio rimaneva sempre sullo stesso livello di prima. Non soltanto la strada, ma anche i terreni, che confnavano con le case, si alzavano con quella. Si poteva dire cos:mentreilsuolodellinterovillaggioandavaversolalto,le case rimanevano a un livello basso. Questa impressione sintensi-fcava via via che si andava avanti e, a un certo punto, le case sem-bravano costruite nelle buche, scavate appositamente sul versante inclinatodellacollinadisabbia.Successivamenteillivellodella superfcie sabbiosa super laltezza dei tetti. Le case cominciarono a immergersi a poco a poco nelle buche di sabbia.Allimprovviso la salita prendeva uninclinazione ripida. In quel punto,lastradasintrovavaalmenoventimetrisopralacimadei tetti.Chespeciedivitasiconducevainquestecase?Incuriosito, luomo, seduto sullorlo di una buca, cerc di guardare nel fondo. Inquellistante,ilpaesaggiosischiareluomovidesottoisuoi occhi un mare torbido e schiumoso che lavava la spiaggia sotto e comprese di trovarsi in cima a una delle dune, mta del suo viag-gio.Tiravaforteilmonsone.Comeaccadenellezonedelledune,i lati esposti sul mare formavano masse imponenti sulle quali cresce-vano, in ogni fazzoletto di terra delle zone meno scoscese, gramina-cee dalle foglie leggiadre e radi cespugli. Guardando indietro dalla parte del versante sotto il quale si trovava il villaggio, si scorgevano numerosi strati di buche nere, sempre pi profonde verso la som-mit della duna; gli strati delle buche continuavano fno al centro delvillaggiosimileaunimmensoalveareprontoasfasciarsi.La duna si era portata sopra il villaggio? Oppure era stato il villaggio a spostarsi sopra, o meglio, dentro la duna? Comunque il paesaggio aveva un che dirritante, qualcosa che toglieva allo spettatore ogni senso di serenit.15Inognimodo,luomodissefrases,permevabene;ho raggiunto il mio scopo arrivando su questa duna. E bevve un sorso dacquadallaborraccia,poiaspirprofondamenteilventodel mare.Laria,cheparevatrasparente,glilasciinboccailgusto della sabbia.***Loscopodellasuagitaeralacatturadegliinsetticheabitano nella sabbia.Gliinsettideiterrenisabbiosisonopipiccoliemenoappari-scentidialtrespecie. Icollezionisti esperti nonperdonoil tempo acatturaresemplicifarfalleelibellule;noncercanonemmenodi abbellire con insetti pi o meno vistosi le loro scatole da collezione, n si preoccupano di sistemare gli esemplari catturati secondo clas-sifcazioni minuziose. Ancor meno vanno in cerca degli esemplari medicinali secondo leantiche ricette cinesi.La caccia agli insetti haunagioiamoltopidirettaefondamentalmentesemplice:la scopertadiunnuovoesemplare.Bastaimbattersiunavoltasola in uno di essi. Cos il nome dello scopritore rimarrebbe nei grandi dizionariillustratidellentomologia,stampatoincorsivoinsieme ailunghinomiscientifciinlatino,equasisicuramenteeternato. Vale la pena, quindi, di affaticarsi tanto per arrivare infne a prender posto nella memoria della gente, anche se soltanto per la scoperta di un insetto.Una fortuna del genere toccava pi spesso agli specialisti degli insetti minuscoli, pi ricchi di variet anche se meno appariscenti. Appunto per questo anche il nostro uomo aveva cercato di scoprire unanuovaspecie,permoltotempo,traiditteripocoamatidalla gente,einparticolaretralevariespeciedimosche.Lemosche comprendono specie sorprendentemente varie. Ma daltra parte, il pensiero delle persone solitamente tende a convergersi sullo stesso punto: perci le mosche rappresentano uno dei campi pi sfruttati. Erastatascopertaperfnounaspecieraradicuiesistevanosolo otto esemplari catturati in tutto il Giappone. Era la specie pi sfrut-tata probabilmente perch lambiente adatto alle mosche si trovava 16troppo vicino allabitato umano.Sarebbestatomeglioseluomoavesseiniziatolaricercaaddi-rittura sugli ambienti scelti dalle mosche. Che una specie sia ricca di variet signifca per lo stesso fatto che essa dotata di una gran capacitdiadattarsiavariambienti.Aquestascoperta,luomo balzperlagioia.Lideanonmale,sidisse.Gliinsettiforte-mente capaci di ambientarsi in qualsiasi luogo riescono per il fatto stesso a vivere perfno in ambienti pessimi, evitati e scartati da altri insetti. Per esempio, nei terreni aridi come deserti di sabbia, scartati da ogni essere vivente.Dallora, luomo prese a interessarsi dei terreni sabbiosi. E dopo nonmoltoottennequalcherisultato.Ungiorno,sulgretodiun fume vicino a casa sua, scopr un insetto minuscolo color rosa pal-lido, simile alla Cicindela japonica Motschulsky, della famiglia dei cicindelidi,dellordinedeicoleotteri.Sapeva,beninteso,chele cicindelegiapponesisonomoltoricchedivarietneicolorienei disegni delle ali. Ma tuttaltra cosa quando si tratta di una variante nella forma delle zampe anteriori. Le zampe anteriori sono indizi importantiperclassifcareicoleotteri;ladiversitdiformadelle zampeanteriorisignifcainessiladifferenzadispecie.Linsetto daluicatturatoavevailsecondosegmentodellezampeanteriori dotato di una caratteristica nettamente diversa da altre specie.Lezampeanteriorideicicindelidisonoingenerenereesottili come a testimoniare lagilit dei loro movimenti. Ma le zampe ante-rioridellesemplaredaluiscopertoeranotozzeecopertedauna sorta di guaine carnose giallastre. Poteva darsi che fossero coperte dipolline.Comunque,moltoprobabilmente,quellezampeerano munitedunmeccanismo,peliforse,perlasciareattaccatoilpi a lungo possibile il polline. Se non era stato un errore, la scoperta doveva essere dun valore considerevole.Purtroppo,per,luomoseleralasciatoscappare.Eratroppo eccitato. Per di pi, le cicindele hanno quel modo di volare terribil-mente agile da confondere facilmente lo sguardo di chi le insegue. Sfugge spiccando un volo veloce, poi si ferma e, come se suppli-casse di essere catturata, si guarda indietro; quando il cacciatore le 17si avvicina, fducioso di essere atteso, linsetto si mette frettolosa-mente in volo, poi si ferma e attende; infne scompare tra le erbe quando il cacciatore esasperato, sfnito.In questo modo, luomo era stato completamente ammaliato dalla cicindela dalle zampe anteriori gialle.La sua idea di mirare ai terreni sabbiosi non pareva del tutto sba-gliata.Infatti,lecicindelesonogliinsettipirappresentativitra gliabitantideideserti. Alcunisostengonochevolanoappuntoin quello strano modo per attirare fuori dalle tane varie bestiole scelte da loro. I topi e le lucertole vengono attirati da questi insetti fnch nonperdonocompletamenteilsensodorientamentoalcentrodi zonedeserteelmuoionodifameesfnimento.Elelorocaro-gne diventano cibi per gli insetti. Portatori di lettere, cos si chia-mano le cicindele in giapponese. Nonostante il nome tanto gentile e laspetto da ganimede, hanno fauci aguzze e un carattere crude-lissimo:nonesitanonemmenoamangiarsitradiloro. Anchese lasciassimo da parte questa teoria sul loro modo di volare, indub-bio che il nostro uomo fosse inesorabilmente sedotto dai passi affa-scinanti della Cicindela japonica.A questo punto, luomo non poteva essere indifferente alla con-dizione necessaria che permette la sussistenza alla cicindela giap-ponese,cio,aiterrenisabbiosi.Seramessoastudiarescrittie operescientifchesullasabbia.Comerisultatodiquestericerche, scopr che la sabbia aveva un carattere piuttosto interessante. Sulla sabbia la voce di unenciclopedia diceva:Sabbia. Deposito di minuti detriti delle rocce. A volte contiene ferro magnetico, cassiterite, raramente oro. Diametro 2-1/16 mm.La defnizione era molto chiara. Tutto sommato, la sabbia si trova fra la ghiaia e largilla. Non sarebbe per del tutto chiaro defnirla semplicementecomeunprodottodimezzo.Dallaterracheun miscugliocomplessodighiaia,disabbiaediargilla,comemai soltantolasabbiavennecomesetacciataviariuscendoarendersi indipendente nei deserti e negli arenili? Se si tratta di un semplice prodotto di mezzo, la disgregazione e la corrosione per via dellac-quapotevanoprovocareecreareinnumerevoliformeintermedie 18fralasuperfcierocciosaeilterrenodiargilla.Inrealt,invece, esistono soltanto le tre fasi nettamente distinguibili, cio: la ghiaia, lasabbiaelargilla.Elacosaancorapicuriosache,fnchsi tratta della sabbia, i granuli hanno grandezza pressa poco uguale sia nella sabbia della spiaggia di Eno-shima sia in quella del deserto diGobi,esonodistribuitidisegnandounacurvasomigliantealla curva di errore di Gauss, mentre il loro diametro continua a gravi-tare attorno a 1/8 mm.Unmanualespiegavalascomposizionedellaterraprovocata dallaerosionedelventoodellacqua,semplicementecomerisul-tatodellazioneditrasportopilontanodeigranulipipiccolie leggeri. Tuttavia ci non risolve il signifcato particolare della cifra 1/8 mm di diametro. Un altro libro di geologia spiegava invece:Sia lacqua sia laria, cio tutto ci che scorre atto a provocare una corrente turbolenta.La lunghezza minima delle onde di questa turbolenza, diceva il libro, molto simile al diametro dei granuli di sabbia dei deserti. Appuntoacausadiquestacaratteristica,soltantolasabbiaviene separata dallargilla e viene succhiata in angolo retto rispetto alla linea sulla quale si muove la corrente. Quando la terra non ben amalgamata, la sabbia viene portata via da una corrente daria anche debolissima, incapace di portar via non solo la ghiaia ma neanche largilla, e, dopo essere rimasta momentaneamente sospesa nellaria, precipita mentre si sposta sottovento. Le caratteristiche della sabbia, secondo il libro, facevano parte dei problemi dellidrodinamica.Si pu quindi aggiungere alla defnizione di prima:Di tutti i detriti delle rocce, sono le particelle aventi la dimen-sione pi adatta a essere trasportate dai fuidi a formare la sabbia.Finchesistonoventiecorrentidacquasullaterra,laforma-zione dei terreni sabbiosi probabilmente inevitabile. Finch tira ilvento,scorronoifumieondeggialacquadelmare,lasabbia continuer a separarsi dallargilla e a strisciare su tutte le superfci immaginabilidellaterra,comeunesserevivente.Lasabbianon si riposa mai. Senza rumore, ma con certezza, invade la superfcie della terra distruggendola a poco a poco19Limmagine della sabbia che continua a spostarsi dette alluomo uno choc indicibile e lo eccit. Pareva che la sterilit della sabbia non fosse semplicemente dovuta alla siccit, come viene interpre-tata in genere, ma alla sua mobilit perenne che rifuta la presenza di ogni forma di vita dentro di s.Qualesollievosesipensaalsensoopprimentechecomporta ognirealtdiquestomondo,checicostringepersistentementea rimanerle aggrappati!Certo,lasabbianoncreaunambienteadattoperlavita.Ma davveroassolutamenteindispensabilestabilirsiinunluogoper vivere? Non forse il desiderio di stabilirsi in un luogo che d il via a quella concorrenza obbrobriosa tra gli esseri viventi? Se uno rifutassedistabilirsiinunluogoesilasciasseandareinsiemeai movimenti della sabbia, non ci sarebbe pi la possibilit di concor-renza.Infattiiforisboccianoancheneideserti,civivonoanche insetti e qualche animale: sono gli esseri viventi che hanno lasciato la sfera della concorrenza grazie alle loro capacit di adattarsi agli ambienti avversi, esattamente come i coleotteri della famiglia delle cicindele.Disegnandosi nella mente limmagine della sabbia che continua a fuire, luomo veniva assalito di tanto in tanto come da una sensa-zione di cominciare lui stesso a fuire.20CAPI TOLOI I ILUngo il dorsale della duna che in forma semicircolare attorniava il villaggio come muraglia di un castello, luomo prese a cammi-nare con il volto leggermente chino. Non stava attento al paesaggio intorno. Per un entomologo necessario concentrare tutta latten-zioneauncerchioditremetridiraggioattornoaisuoipiedi. ancheimportantericordarsidinonaveremaiilsolealleproprie spalle: camminando col sole dietro di s, c il pericolo di spaven-tare gli insetti con la propria ombra; cos un assiduo collezionista dinsetti fnisce sempre con la punta del naso e la fronte completa-mente bruciati dal sole.Luomoproseguilcamminosempreconlastessalentezza. A ogni passo, la sabbia veniva rivoltata in su e fniva sopra le scarpe. Ditantointantosiscorgevanodelleerbeconleradicipocopro-fonde sparse attorno: si sarebbero messe a germogliare in una gior-nata se fosse arrivata lumidit necessaria. Eccettuate queste erbe, non si vedeva nemmeno lombra di una vita. Se raramente sincon-trava qualche insetto in volo, era una qualsiasi mosca-tartaruga che arrivava attirata dallodore del sudore umano. Tuttavia, laridit del luogo stesso dava molte speranze; i cicindelidi odiano in modo par-ticolare la vita in comune; nei casi estremi, si dice, un esemplare arriva a padroneggiare unarea di un chilometro quadrato. La sola cosa da fare era camminare.Luomosifermunattimo.Qualcosaseramossovicinoalle radici delle erbe. Era un ragno. Non gli servivano i ragni. Pens di fumare una sigaretta e si sedette per terra. Dal mare tirava un vento incessante e le creste bianche delle onde si spezzavano contro lorlo della duna gi lontano sotto il precipizio. A ponente, dove fniva la duna, sorgeva sul mare la superfcie rocciosa e nuda di una collina pi alta di quelle intorno. Sopra di essa il sole spargeva in tutto il cielo raggi di luce come tantissime punte aguzze.Ilfammiferononsiaccesesubito.Luomoavevatentatocon dieci fammiferi ed aveva fallito con tutti e dieci. Vicino alle astic-21ciole dei fammiferi buttate in terra, gli orli della sabbia ondulante sispostavanoconunavelocitparagonabileaimovimentidella lancettadeisecondidellorologio.Puntlosguardoaunodegli orli ondulati e quando esso raggiunse il tacco della scarpa salz in piedi. Della sabbia cadde dalle pieghe dei calzoni. Sput in terra e saccorse che cera sabbia anche in bocca.Non incontrava forse troppo pochi insetti in quei luoghi? Ci era probabilmentedovutoaglispostamentitantovelocidellasabbia. Oh,troppoprestoancoraperscoraggiarmi,sidisse.Lamia teoria non assicurava forse abbastanza probabilit di una loro pre-senza?In un punto, lungo il dorsale della duna, cera un terreno appiat-tito che sporgeva nella direzione opposta al mare. Attratto dallaria invitantedelluogo,cheparevadavveroriccodipreda,luomo cominciascenderelentamentelungoilversante.Oltrelalinea dovesiscorgevanoperterrapuntedicanne,probabilmenteresti di un vecchio riparo per difendere il villaggio dallinvasione della sabbia, si trovava unarea pianeggiante a un livello inferiore. Pro-segu ancora sopra i disegni regolari lasciati dal vento sulla sabbia; poi il paesaggio veniva improvvisamente troncato e luomo si trov sullorlo dun precipizio che salzava su una buca profonda.Lorlo della buca aveva una forma ovale e irregolare, larga circa venti metri. La pendenza dellaltra sponda non sembrava cos ripida comedaquestapartedoveluomositrovava:quilaparetescen-deva quasi verticalmente. La buca, che ricordava la bocca di qual-che oggetto di ceramica, sprofondava sotto i suoi piedi disegnando una curva liscia. Con un piede appoggiato cautamente allestremit dellorlo, guard dentro. In contrasto col chiarore che regnava fuori della buca, il buio della sera stava gi avanzando nellinterno.In fondo a quel buio si vedeva una casupola dallaspetto squal-lido e silenzioso; unestremit del tetto sembrava puntellarsi contro la parete di sabbia. Somiglia a unostrica, luomo pens. La casa non si rendeva conto dellinutilit di opporsi alla legge dettata dalla sabbia?Puntlamacchinafotografcasullascena,quandolasabbia 22cominci a cedere velocemente sotto un piede. Rabbrivid e ritir il piede mentre la sabbia continuava a scorrere gi. Quale equilibrio precarioepericoloso!Colfatogrosso,luomosistrofncontro ilfancodeicalzoniilpalmodellamanolibera,arruviditaperlo spavento.Sent in quellistante qualcuno tossire vicino allorecchio. Senza che se ne fosse accorto, gli era venuto accanto un vecchio, probabil-mente un pescatore del villaggio. La sua spalla sforava quasi quella delluomo. Lanciando uno sguardo appiccicoso ora sulla macchina fotografca ora sul fondo della buca, il vecchio gli sorrideva; rughe profonde solcavano le sue guance la cui superfcie faceva pensare a una pelle di coniglio mal conciata. Agli orli degli occhi iniettati di sangue era rappreso uno strato denso di cispa.Sta ispezionando, eh? domand il vecchio.Ispezionando? Luomo rispose stupito, ma istintivamente copr con una mano la lente della macchina fotografca. Poi, agitando la rete per mostrarla meglio allinterlocutore, fece: Non capisco bene a cosa si riferisce. Non vede? Sto cercando deglinsetti. Gli insetti dei terreni sabbiosi, ecco, sono quelli che propriamente minteres-sano.Che cosa? Il vecchio pareva non raccapezzarsi.Sto cercando in-set-ti! Luomo ripet alzando la voce. Insetti, capisce? Insetti Vede? Sto cacciando insetti!Insetti? Con unaria sospettosa, il vecchio abbass lo sguardo e sput in terra, o, meglio, si lasci colare dalla bocca la saliva che, spezzata dal vento, vol via trascinandosi dietro un flo sottile che pendeva da un angolo delle labbra.Che cos che lo tormenta? luomo si domand, poi disse:Cqualcheprogettodispezionegovernativadaqueste parti?Oh, no. Se lei non qui per lispezione, va tutto beneLe assicuro di no.Annuendovagamente,ilvecchioglivoltsubitolaschienae ripreselentamenteilcamminolungoildorsaledelladuna,scal-ciando la sabbia con la punta degli zoccoli di paglia.23A una distanza di circa cinquanta metri, erano comparsi chi sa da quando tre uomini vestiti in un modo pi o meno simile; accovac-ciati in terra e immobili, sembravano aspettare il vecchio. Uno di loro teneva in grembo un oggetto e si trastullava facendolo girare velocemente con le mani: pareva un binocolo. Poco dopo, allarrivo del vecchio, i quattro uomini cominciarono a discutere qualcosa tra di loro. Raspando o quasi la sabbia con i piedi, discutevano con aria piuttosto animata.Luomo stava per riprendere la ricerca delle cicindele quando il vecchio ritorn con passi frettolosi. vero allora che lei non viene dalla Prefettura? domand.Ma che Prefettura! Sbaglia di grosso. Basta, lasciami stare, luomodissetrases,eporsebruscamenteilsuobigliettoda visita. Il vecchio lo lesse con una lentezza esasperante movendo le labbra, e quando fn di leggere disse:Beh, allora, lei un insegnante?Gi. Ha visto che non centra per nulla la Prefettura?Ho capito. Lei insegna Pareva fnalmente convinto e, incre-spando la coda dellocchio, sallontan. Torn dai suoi compagni conilbigliettodavisitaalzatodavantialvisocomesefosseun oggetto sacro. La notizia doveva aver soddisfatto anche i suoi tre amici i quali si alzarono senza indugio e se ne andarono.Soltanto il vecchio ritorn dalluomo.E lei, il vecchio riattacc, cosa pensa di fare adesso?Non le ho detto poco fa? Cerco insetti.Ma lultimo autobus per la stazione gi partito.Penso che ci sia almeno una locanda in questi paraggi.Una locanda in questo villaggio? Qualcosa si mosse sul volto del vecchio.Se non c nulla qui, posso andare al prossimo villaggio.A piedi?S. Tanto non ho premura.Eh, no. Perch deve disturbarsi tanto? Improvvisamente il vec-chio prese un tono di chi ama prendersi cura degli altri, e divenne loquace.Comevedequinonesistonopalazzi,trattandosidiun 24villaggio povero. Ma se vuole, posso chiedere a qualcuno di ospi-tarla.Nondevesseremalintenzionato,luomopens.Volevano difendersisoltantodallarrivodiqualcheindividuoindesiderato, probabilmente un funzionario della Prefettura che sarebbe arrivato perunispezione.Passatalapaura,luomosiresecontocherano semplicemente dei comuni pescatori, bonaccioni.Oh, grazie, rispose quindi. Se non la disturbo troppo, le sarei molto grato. Ben inteso, le dar qualcosa Mi piace, s, mi piace davvero farmi ospitare in una casa privata.25CAPI TOLOI VILsoletramontmentreilventosieracalmatounpoco.Luomo continu a vagare sulle dune fn quando non riusc pi a distinguere i disegni lasciati dal vento sulla sabbia.Nonavevacatturatonullachepotessechiamarsiunascoperta vera e propria. Kobane-sasakiri-modoki e hige-jiro-hasami-mushi, degli ortotteri; akasuji-kame-mushi e unaltra specie di cimice degli emitteri. Dei coleotteri, prese shirijiro-z-mushi e ashinaga-otoshi-bumi.Ma,dellafamigliadellecicindele,cheeraloscopoprincipale della sua gita, non aveva incontrato nemmeno un esemplare. Ci, tuttavia, poteva essere il segno che la caccia del giorno dopo sarebbe stata ricca di sorprese.Per la stanchezza gli saltellavano in fondo agli occhi mille pun-tini appena luccicanti. Ogni volta che veniva colto da questa sen-sazione, luomo arrestava i passi per fssare lo sguardo sulla super-fciebuiadelladuna. Tuttocichesimuovevaglisembravauna cicindela.Come aveva promesso, il vecchio lo aspettava davanti alluffcio della cooperativa.Mi spiace di doverla disturbare tanto.Oh, no. Spero che le piaccia.Nellastanzainfondo,quattroocinqueuomini,probabilmente radunati per qualche discussione, erano seduti formando un cerchio e ridevano rumorosamente. Sulla parete del locale di ingresso era appesa una grande striscia orizzontale sulla quale era scritto: Amore perilpropriopaese.Quandoilvecchiogridqualcosaversola comitiva,lerisatesicalmaronodicolpo.Senzaaggiungerealtra spiegazione, il vecchio usc sulla strada. Luomo lo segu. La strada ricoperta dalle conchiglie futtuava bianca nel buio opaco.Lacasadovelostavaportandoeraquellainfondoaunadelle buche, lungo il dorsale della duna nella parte pi esterna del villag-gio. A un certo punto il vecchio gir a destra lasciando il sentiero 26checorrevaparalleloaldorsalee,dopoavercamminatoperun poco, sinchin verso il buio e grid battendo le mani:Ehi! Vecchia!Nelbuiopesto,sottoisuoipiedivacillunalucedilanternae una voce rispose:Qui,quiLascaladicordasitrovaaccantoaquelsaccodi paglia.Gi,luomosidisse,capiscochediffcilearrampicarsiper questo dirupo di sabbia senza laiuto di una scala. Laltezza della parete eraalmeno tre voltequella del tetto e anchecon laiuto di una scala di corda, il percorso non doveva essere molto facile. Da quello che aveva visto durante il giorno, pensava che la pendenza fosse meno ripida; ma ora si rendeva conto che era quasi perpendi-colare. La scala di corda era fatta in modo terribilmente sommario eaunminimomovimentocheglifacesseperderelequilibriosi sarebbe contorta a met strada. La vita laggi doveva essere come vivere in una fortezza naturale.Faccia come a casa sua. Si riposi bene. Il vecchio non lo accom-pagn nella discesa e se ne part. Ricoperto dalla sabbia che cadeva di continuo sulla sua testa, luomo assaporava tuttavia un senso di freschezza, quella curiosit che gli ricordavano i giochi dei giorni dellinfanzia. Avendosentitochiamarevecchia,siaspettavadi trovarsidifronteaunapersonaanziana;invece,ladonnachegli venne incontro con la lanterna alzata sopra il capo, doveva essere appenasuitrentanni,piccola,econunariabonaria.Forseerail trucco che ingannava, ma per essere abitante dun luogo vicino al mare, aveva una pelle candida; poi, la sua accoglienza premurosa che non nascondeva la gioia di ricevere un ospite gli dette un pro-fondo sollievo.Senza queste prerogative, in ogni modo, lalloggio sarebbe stato assolutamente inaccettabile. Qualsiasi ospite, vedendo quella casa, avrebbe pensato di essere preso in giro e sarebbe andato via subito. Le pareti scrostate andavano gi a pezzi e al posto delle porte scor-revolieranoappesestuoiedipaglia;ipilastripendevanomentre sulle fnestre erano inchiodate assi di legno. Il pavimento ricoperto 27datappetidigiuncostavapermarcirecompletamentee,cammi-nandocisu,facevaunrumorestranocomequellochesiproduce andando sopra la spugna bagnata. Per di pi, stagnava nel locale un odoraccio soffocante di sabbia arsa dal sole.Tutto dipende, per, da come uno prende la cosa. Col cuore addol-cito dagli atteggiamenti della donna, luomo cerc di convincere se stesso dicendosi che era unesperienza non comune, e quindi pre-ziosa,passareunanotteinunpostodelgenere.Seerafortunato, poi, poteva imbattersi in qualche insetto interessante. Sembrava un ambiente ideale per gli insetti.La sua previsione non era sbagliata. Nel momento in cui si sedette vicinoallorlodelfocolare,attiguoallocalediterrabattuta,ud attornoasuncrepitiocomediunapioggerella.Eranolepulci, numerosissime.Ilfattononlosorpreseminimamente.Unento-mologosempreprontodifronteaqualsiasisituazione.Bastava spruzzarsi linterno dei vestiti con un po di ddt in polvere e, prima dicoricarsi,spalmarelacremaantinsettisullepartiespostedella pelle.C soltanto una lanterna in casa?Purtroppo,s.Ladonnariseconunariacosternata;unafos-settacomparivasullaguanciasinistra. Apartegliocchi,rovinati probabilmente da qualche malattia, era un volto simpatico. Nono-stanteiltruccoaccurato,sivedevanogliorliinfammatierossi degli occhi. Non bisogna dimenticare di mettere gocce di collirio prima di coricarsi, luomo si disse.Anzitutto vorrei fare il bagno, propose.Il bagno?Non c?Mi dispiace, ma dovete aspettare fno a dopodomani.Dopodomani?Nonsarpiquidopodomani.Cosdicendo luomo non pot frenare una gran risata.Davvero?Ladonnadistolselosguardoirrigidendo convulsamente lespressione. Era forse delusa. Com schietta la gentedicampagna,luomopens.Sisentstuzzicatoesilecc ripetutamente le labbra.28Se non c il bagno, la doccia con lacqua fredda. Vede? Sono completamente ricoperto di sabbia.Mi dispiace, ma ho soltanto un secchio dacqua in casa, e basta. Il pozzo si trova tanto lontano, capite?Pareva talmente imbarazzata che luomo decise di non chiedere dipi.Pocodopo,purtroppo,luomodovetterendersicontoche una doccia non sarebbe assolutamente servita a nulla.Ladonnaarrivcolpasto:pesceinumidoezuppadifruttidi mare; un menu tipico dun paese sul mare, e luomo ne fu soddi-sfatto. Ma quando egli cominci a mangiare, la donna apr sopra la testa dellospite un grande ombrello di carta oleata.A che cosa serve quello? domand. Era forse unusanza parti-colare della regione?Oh. Se non faccio cos la sabbia entra nei cibi.Comemai?Sorpreso,luomoguardilsofftto:apparente-mente non si vedevano n buchi n altri difetti.La sabbia cade dappertutto, disse la donna alzando pure lei lo sguardo verso il sofftto. Se non faccio la pulizia per un giorno, il pavimento si ricopre completamente di sabbia. forse rotto il tetto?No. La sabbia penetra anche attraverso i tetti nuovi, appena fatti. Lei non sa quant paurosa. molto peggio dei tarli.Tarli?Quelli che mangiano il legno.Volevi dire allora le formiche bianche.No. Sono quelli piccoli e duretti.Allora sono longicorni a segaA sega?Sono quelle bestiole rossastre con lunghe antenne.No. Sono colore bronzo, a forma di chicco di riso.Oh, in tal caso, devono essere dei bupresti.Basta essere un po distratti; e lei trova travi grosse cos com-pletamente marce.Rovinate dai bupresti?No. Dalla sabbia.29Come mai?Penetra chi sa da dove; nei giorni in cui il vento tira da una dire-zione sbagliata, devo arrampicarmi mattina e sera nel sottotetto per eliminare la sabbia. Altrimenti si accumula in un batter docchio in modo tale che il sofftto non tiene pi al peso.Capisco che non bello avere un sottotetto pieno di sabbia. Mi sembra per strano che la sabbia faccia marcire le travi.Oh, s che le fa marcire.Ma se la sabbia una cosa asciuttaFa marcire lo stesso. Se per esempio si lascia un paio di zoccoli di legno nuovi di zecca sporchi di sabbia, in meno di due settimane marciscono e spariscono senza lasciar traccia. Cos ho sentito.Non capisco.E intanto che fa marcire il legno, la sabbia va a male pure lei. Hosentitoraccontarechedalsoffttodiunacasacompletamente seppellitadallasabbia,hannoricavatodellaterracosfertileche avrebbero potuto coltivarci dei cetrioli.Impossibile!luomoribattcontonoviolento,storcendola bocca.Serasentitocomeselimmaginedellasabbiachesiera tenutasempredentrodiscomeunacosasacrosantafossestata insultata dallignoranza della donna. Beh, ho fatto qualche studio sullasabbia,disse.Vedi,lasabbiacontinuaamuoversitutto lanno,lasuastessamobilit,sipudire,lasuavita.Nonpu assolutamente fermarsi in un posto. Sia nellacqua sia nellaria, si muove di continuo con una perfetta libert. Cos molto diffcile per un essere vivente continuare a vivere dentro la sabbia. Lo stesso si pu dire dei saprofti normali. In una parola, dire sabbia come dire pulizia; pu darsi che serva come antisettico, mentre impos-sibile attribuirle la colpa di far marcire le cose. E tu sostieni che la sabbia marcisce! Sai che la sabbia materia minerale?La donna sirrigid e si chiuse in un silenzio ostinato. Sotto lom-brellodaleitenuto,ancheluomosiaffrettafnireilpastoin silenzio.Lasuperfciedellombrelloeragicopertadisabbiada poterci scrivere sopra con le dita.E lumidit diventava sempre pi insopportabile. Naturalmente 30non era la sabbia lorigine di quellumidit, ma il suo proprio corpo. Il vento fschiava sopra il tetto. Frug nelle tasche per le sigarette e si accorse cherano piene di sabbia: gi prima di accenderle, se ne poteva intuire lamarezza.Estrasse dalla bottiglia a veleno glinsetti catturati quel giorno. Pensava di puntare gli spilli o almeno mettere in forma le zampe prima che diventassero troppo dure. Fuori si sentiva la donna lavare i piatti al lavatoio. La casa era abitata solo da lei?Quando torn, la donna cominci a preparare il letto sempre in silenzio, in un angolo della stanza. Quel letto sar per me; ma lei dovedormir?Luomosidomand,Sarcertoinquellastanza di l dalle stuoie appese. Non ce nerano altre. Era strano tuttavia che si desse una stanza dingresso allospite mentre la persona di casa dormiva in quella di fondo. Oppure, quella stanza di fondo era forse occupata da qualche malato inchiodato a letto? Era ben possi-bile. Tutto sarebbe risultato molto pi comprensibile cos.Anzitutto non potevano aver portato un viaggiatore da una donna che viveva sola.E gli altri? domand.Gli altri?I tuoi familiariOh, sono sola. Pareva che il pensiero inquietasse anche la donna la quale rise bruscamente in maniera goffa e artifciale. Davvero, per colpa della sabbia perfno i materassi rimangono cos umidi e appiccicosi.E tuo marito?Gi. Fu durante un temporale, lanno scorso, la donna rispose, battendoetirandogliangolidellacopertadellettoappenafatto, come per distrarsi dai propri sentimenti. una cosa tremenda da queste parti quando tira il vento di temporale. La sabbia comincia a muoversi come una cascata, con un rimbombo pauroso. Se non si sta attenti, facile che arrivi allaltezza di tre o anche sei metri.Sei metri?S. In quei momenti non serve a nulla cercare di scoparla via. Ma a un certo momento lui disse chera in pericolo il pollaio; corse 31fuoridicasainsiemeallafgliachefrequentavalascuolamedia. Io per conto mio non potevo staccarmi dalla casa principale. Cos successo Finalmente, quando venne lalba e il vento si calm, sono andata a vedere; non cera nemmeno la traccia del pollaio.Era stato seppellito dalla sabbia?S. Tutto, completamente.Questo terribile Non sapevo che la sabbia fosse tanto peri-colosa. tremendo!Improvvisamente il lume minacci di spegnersi. la sabbia, disse la donna, ridendo. E allungandosi con le mani puntate sul pavimento, dette un colpo con le dita allo stoppino. Il lume riprese subito ad ardere vigorosamente. La donna, sempre in quellaposizione,continuavaasorridereinquelmodoartifcioso, fssando il lume della lanterna. A un tratto luomo saccorse che la donnarimaneva cosperfargli vederele fossettesulle guance; al pensiero sirrigid. La cosa lo colp per la sua oscenit anche perch si era appena parlato di una morte vicina e tragica.32CAPI TOLOVEhI, vi ho portato il bidone e la pala per laltra persona!Probabilmenteparlavaservendosidiunmegafono.Lavoce nitida, anche se veniva ovviamente da lontano, ruppe laria tesa tra luomo e la donna. In seguito si sent un fragore prodotto da oggetti dilattache,cadendo,cozzavanotradiloro.Inrispostaladonna fece per alzarsi.Haivisto?disseluomoalquantoirritatoenonsenzadelu-sione. C qualcun altro qui!Ah, volete scherzare! La donna contorse il corpo come solle-ticata.Ma ho sentito adesso che parlavano di unaltra persona.Oh, quello? Dicevano di voi, ospite.Di me? Che cosa centro con la pala?Oh,nonimporta.NondovetepreoccuparvidiquelloDav-vero, sono dei fccanaso insopportabili.Avranno compreso male, forse.Senzarispondergli,ladonnasigirpuntandoleginocchiasul pavimento, poi scese nel locale di terra battuta.Voi, ospite, avete ancora bisogno del lume?Capirai. Mi far sempre comodo. Ma ne hai bisogno tu?Oh,seperme,possofarneameno.Tantounlavorocui sono abituata. Con in testa un cappello di bamb intrecciato come quello che usano i contadini quando lavorano nelle risaie, la donna spar nel buio di fuori.Luomo, col capo chino, accese unaltra sigaretta. Si sentiva terri-bilmente perplesso. Si alz per sbirciare al di l delle stuoie appese al sofftto. Vide una stanza oltre le stuoie, ma era un locale senza pavimento: E al posto del pavimento cera un mucchio di sabbia che cadeva continuamente dalla parete, disegnando una curva leggera. Inorridito a tale vista, luomo rabbrivid Questa casa ormai un mezzocadavere,pens;haivisceridivoratiametdaitentacoli minacciosi della sabbia che continua a muoversi. Sabbia, che non 33possiede nemmeno una sua forma precisa oltre quella defnizione circaildiametromediodi1/8mm.Manullacapacedilottare controquestaforzadistruttriceeinformeOnonforsequesta informit stessa che lespressione della forza pi potente?Tuttavia il suo pensiero dovette tornare subito nel mondo della realt.Sequestastanzanonabitabile,dovepensavadidormire ladonna? Attraversolaparetedilegnosisentivaladonnachesi affaccendava. La lancetta dellorologio al polso segnava le otto e due. Cosa la occupava tanta a unora simile?Dopo un po scese nel locale di terra battuta per cercare acqua. In fondo alla vasca di terracotta cera rimasta poca acqua; sulla super-fcie si vedevano tracce rosse di ruggine. Era meglio, tuttavia, che doversopportarequelsaporedellasabbiainbocca;nebevveun sorso e con il resto si lav il viso e sasciug il collo con lasciuga-mano strizzato. Dopo si sent molto meglio.Unaria fresca soffava nella parte inferiore del locale col pavi-mentoditerrabattuta.Forsefuorieramenosoffocante.Luomo usc dallingresso spalancato perch la porta scorrevole era rimasta incagliata nella sabbia. Il vento che arrivava dallalto, dove si tro-vava la strada, era ormai diventato molto pi fresco di prima. Poi qualche rumore, probabilmente del motore di un furgoncino, arri-vava insieme a quel vento. Drizzando lorecchio, gli parve di sen-tiresuccessivamenteunandirivienidiuominipiuttostonumerosi ed ebbe limpressione che fuori il luogo fosse pi movimentato e popolato rispetto alle ore pomeridiane. O era forse semplicemente il rumore del mare? Il cielo stellato in alto luccicava quasi oppri-mente.Accorgendosi della luce della lanterna, la donna si volt. Stava spalando la sabbia e riempiva la latta di benzina vuota adoperando abilmentelapala.Oltrelasuafgurasistagliavaminacciosala parete di sabbia nera. Era sopra quel muro, luomo rifett, che ho vagato tutto il giorno in cerca di insetti. Quando furono pieni due recipienti di latta, la donna li prese con due mani e venne verso di lui. Incrociandolo, gli dette unocchiata di traverso e gli disse con vocenasale:Vedete?SemprelasabbiaEvuotirecipienti 34nello spazio dietro la casa dove prima si trovava la scala di corda; si asciug poi il sudore con unestremit dellasciugamano. L la sabbia veniva raccolta in una piccola montagna.Stai spalando la sabbia?Senza potermi mai fermare, capite?E questa volta, quando lo incroci, gli fcc improvvisamente le dita della mano libera appena sotto la cintura dei calzoni. Colto di sorpresa,luomofeceunbalzoesiscost,arrestandosiintempo prima di far cadere in terra la lanterna. Doveva sforzarsi di tenere inmanolalanternaoeramegliostuzzicareasuavoltaladonna, mettendo la lanterna in terra? si chiese. Dover scegliere inaspetta-tamente tra le due alternative lo lasci titubante per un momento; infne ebbe il sopravvento lidea di mantenere la situazione comera: con la lanterna sempre in mano, e irrigidendo la faccia a un sorriso sornione, inspiegabile a lui stesso, con passi impacciati si avvicin alla donna che aveva ripreso il lavoro di spalatura. Via via che le andava vicino, lombra della donna si allungava su tutta la superf-cie della parete di sabbia.Nonora,feceladonnaconvocerauca;respiravacolfato grosso, e con la schiena sempre voltata a lui, disse: Devo portare almeno sei recipienti da sabbia prima che arrivino le ceste.Sulvoltodelluomolespressionesindur.Sforzandosiaveva cercato di sopprimere i propri sentimenti ed era come se fosse stato aizzatodinuovo:equestolooffendeva.Maignorandocomple-tamentelasuavolont,qualcosasigonfavapercontosuonelle suevene.Parevachelasabbiacheglisiappiccicavasullapelle fossepenetratanelleveneechestessedemolendodallinternoi suoi sensi.Allora, disse, vuoi che mi metta anchio ad aiutarti?Non dovreste No. Mi dispiacerebbe troppo, farvi lavorare dal primo giorno.Dal primo giorno? Stai ancora dicendo sciocchezze. Sono qui soltanto per questa notte e tu lo sai.Dite?NonpossopermettermidirimanereinunpostosimileSu, 35dammi la pala. Me la dai o no?Se volete la vostra pala, l.Guardando, vide una pala e due contenitori di benzina vuoti, di latta, sotto il tetto vicino allingresso della casa. Certamente erano questiglioggetticheavevanofattocaderepocoprimadallalto, quandoluomoavevauditolavocechegridavacheranoattrezzi per laltra persona. Leccessiva sollecitudine gli dette il sospetto di essere spiato. Spiato per cosa, per? Luomo non trovava la rispo-sta. Lo irrit comunque quel modo di fare chera, tutto sommato, terribilmentemaleducato;glifeceancheunpopaura.Ilmanico dellapalaerafattodilegnonodoso,diventatoliscioelucidoper luso. Ormai gli era passata la voglia di prendere in mano larnese.Non sentite che le ceste sono gi arrivate dai nostri vicini?Probabilmente la donna non si rendeva conto degli smarrimenti di lui; la sua voce era piena di vivacit. Era allegra e aveva preso untonoinspiegabilmentefducioso. Allesueparole,luomotese lorecchio e percep le presenze umane che gli pareva di sentire da qualche tempo. Erano ormai vicine. Si udivano ripetersi brevi gridi in coro, seguiti da bassi mormorii mescolati a risate soffocate, che poidavanosubitoluogoaibrevigrididincitamentodiprima.Il ritmo allegro dei lavoratori lo sollev di colpo. Nel mondo della gente tanto semplice, si disse, non costituisce nessun atto di male-ducazionefarlavorareunospiteconunapalainmano.Sarebbe molto pi strano se uno non riuscisse ad accettare il compito con schiettezza. Fece quindi nella sabbia un piccolo buco col calcagno e vi pose la lanterna in modo da non rovesciarla.In una parola, cio, si scava la sabbia dove si vuole, vero?Non precisamente dove si vuoleAllora va bene qui?Cercate per favore di tagliarla dritto lungo la parete.Si spala la sabbia in tutte le case a questora?Di notte la sabbia pi umida e perci si lavora meglio. Quando la sabbia asciutta, non si sa mai. E la donna guard in su prima di riprendere la frase. Non si sa mai quando verr gi in una frana.Seguendolosguardodelladonna,videunaspecieditetto,un 36balcone, che sporgeva dallorlo del pendio di sabbia, come un tetto di neve su una parete di roccia. un lavoro terribilmente pericoloso, allora!State tranquillo, la donna rise con un tono quasi provocatorio, e continu: guardate! Sta arrivando la nebbia.La nebbia?Allesueparole,luomosiresecontoche,chisadaquando,le stelle che riempivano lo spazio del cielo sopra la sua testa si erano offuscate qua e l lasciando al loro posto numerose macchie opache. Qualcosacomeunveloattorcigliatosiagitavainunturbineirre-golare nel punto dove il cielo si separava dallorlo della parete di sabbia, e si moveva lentamente senza per prendere una direzione precisa.Anchelasabbiaormaiintrisadirugiada.Quandolasabbia salatasucchialarugiada,induriscecomeseciavessedentrola colla.Impossibile.Oh,s.Sopralasabbiabagnatanelleoredibassamarea,per esempio, possono transitare perfno i carri armati.Diffcile crederci.Maverocoschequellaspecieditettocontinuaacre-scere durante la notte. Nei giorni in cui il vento tira dalla direzione sbagliata, poi, diventa grande cos, come lombrello dun fungo e pendesulcapo.Enelpomeriggio,quandoperdelumidit,viene gi, paffete, come se fossero dei bastoncini da nulla.La donna aveva davvero pochi argomenti per far conversazione. Ma quando largomento toccava la vita quotidiana, acquistava una vivacitimprovvisadasembrareunaltrapersona.attraverso questopassaggio,luomopens,chesiarrivaprobabilmentead aprireilsuocuore.Nonchefosseattrattoinmodoparticolarea fare quello sforzo; ma le parole di lei avevano un impeto che faceva sentire, a chi le ascoltava, il corpo nascosto sotto la pesante stoffa dei pantaloni goff e informi.Quasi incantato, luomo premeva con tutta la forza la punta pie-gata della pala nella sabbia sotto i suoi piedi.37CAPI TOLOVIQUandEbbE terminato di trasportare per la seconda volta i conteni-tori di latta, si ud una voce e si vide oscillare una luce di lanterna su nel buio verso la strada. Con un tono quasi duro, la donna grid: arrivata la cesta! Signore, lasciate stare l e venite ad aiutarmi, qui!Luomo comprese infne a che servivano i sacchetti di paglia sep-pelliti nella sabbia vicino allattaccatura della scala di corda. Eran l per agganciarvi la corda della cesta da calare nella buca. Quat-tro persone incaricate delle ceste formavano una squadra: alluomo parve che ce ne fossero due o tre di queste squadre, i cui membri dovevano essere per lo pi giovani. Ci si capiva dalla sveltezza e dal ritmo allegro ed entusiasta del loro modo di lavorare. Quando la cesta di un gruppo si riempiva, arrivava gi unaltra cesta di unal-tra squadra. In sei operazioni, la montagna di sabbia accumulata nel fondo della buca era del tutto sparita.Un lavoraccio anche per loro, devessere. Quando luomo pro-nunciquesteparoleasciugandosiilsudoreconlamanicadella camicia, il suo tono era pi benevolo verso i giovani lavoratori. Gli era piaciuto il loro aspetto serio, la loro dedizione e la loro soler-zia. vero. Ma si lavora volentieri da noi poich siamo tutti animati dallamore per il paese.Lamore per che cosa?Lamore del proprio paese.Questa s che bella! Alla risata esterrefatta delluomo, anche la donna rise, senza per capire bene lei stessa il perch.Sisentlontanoilrumorediunfurgoncinochesimettevain moto.Finito il lavoro, accenderei una sigaretta.Oh, no. Fanno un giretto e le ceste tornano di nuovo.Lasciamo stare il resto. Lo fniremo domani.Senza badare alle parole della donna, luomo si diresse verso il 38locale di terra battuta, ma la donna non lo segu.Non tanto semplice come pensate. Dobbiamo fnire di spalare almeno una volta tutto attorno alla casa.Hai detto tuttattorno?Eh s. Come si fa altrimenti? La casa rimarrebbe schiacciata. La sabbia penetra da tutte le parti.Cos si rischia di lavorare fno allalba.Ladonna,comesefosseprovocatadalleparoledelluomo,si miseacorrerecontorcendoilcorpoe,tornatasottolaparetedi sabbia, pareva voler riprendere subito il lavoro. Somiglia proprio al mondo delle cicindele, luomo pens. Ora che ho capito come funziona la faccenda, non star mica al loro gioco. ridicolo tutto questo. Fate questo ogni notte? domand.La sabbia non riposa Le ceste e il furgoncino lavorano pure loro tutta la notte.Ho capito. Era ben comprensibile. La sabbia non avrebbe mai pensato di prendersi un riposo. Luomo si sent terribilmente con-fuso. Era come calpestare la coda di un serpente credendo che sia piccolo;invecelabestiaenorme,equandounoseneaccorge, ecco che la testa del serpente l dietro le sue spalle.Allora vivete solo per spalare la sabbia e basta!Daltra parte non possiamo nemmeno scappare di nascosto.Aquesto punto la confusione delluomo aument. Non deside-rava minimamente farsi coinvolgere dai problemi della vita perso-nale della donna.Schesipu!Esemplicissimo, bastavolerloepuoiscappare quando vuoi!Non cos semplice, disse la donna con una naturalezza disar-mante,respirandoregolarmentecoscomemuovevalemaniper manovrarelapala.Ilvillaggioriesceadandareavantisoltanto grazie al lavoro di noialtri, che continuiamo a spalare via la sabbia. Grazie al nostro lavoro. Se rinunciamo a resistere, in meno di dieci giorni tutto il paese si troverebbe sotto la sabbia Sentite? Le ceste stanno arrivando nellisolato qui dietro.Ah, questa poi Una storia commovente! Per questo i giovani 39delle ceste avevano quellaria zelante?Beh. Anche se le nostre giornate sono tutte pagate dalluffcio amministrativo del villaggio.Se c il danaro per pagarvi, perch non si crea con questo un bosco antisabbia?Icalcolimostranochesispendemoltomenoinquesta maniera.In questa maniera? E che maniera sarebbe questa! Allimprov-visoluomosiaccorsecheunatremendarabbiastavacrescendo dentrodilui.Erafurentecontrocichelegavaladonnamanie piedi, e anche per lei che si lasciava legare. Che cos questo vil-laggio da pretendere tutto il sacrifcio degli abitanti? Non capisco assolutamente il perch della loro pretesa. La lotta contro la sabbia non una cosa tanto semplice! Se pensano di riuscire a vincere la sabbia con i vostri poveri mezzi, un errore mostruoso. assurdo! Basta con stupidaggini del genere, basta! Com possibile compa-tirvi?E luomo scaravent la pala sopra i contenitori di latta buttati gi per terra, e se ne torn in fretta nella stanza sena nemmeno preoc-cuparsi della reazione della donna.***Non era facile prender sonno. Mentre tendeva lorecchio ai movi-mentidelladonna,sidomandava,conunpodirimorso,setutto quel gesto di rabbia non era forse lespressione di una gelosia verso ci che legava la donna, mentre in fondo egli forse desiderava che la donna arrivasse subito accanto a lui, nel letto, scartando il lavoro. Infatti la sua rabbia non poteva spiegarsi soltanto con lirritazione di fronte alla stupidit della donna. Cera in quella rabbia, un tratto infnitamente melmoso. Il letto era pi umido di prima e la sabbia siappiccicavairreparabilmenteallapelle. Tuttoeratroppoingiu-sto, troppo mostruoso. Non era il caso di sentirsi in colpa per aver lasciato il lavoro buttando via la pala; non aveva alcun obbligo di impegnarsiinquellavoro.Dopotutto,ilmondoeragipienodi doveri che gli toccava di adempiere; ce nerano gi troppi. Si era 40portatofnl,sulletraccedellasabbiaedeglinsetti,appuntoper fuggire,purmomentaneamente,alloppressionedeidoveriedel tedio della vitaIl sonno tardava a venire. Gli arrivava di continuo il fruscio pro-dottodaimovimenticoncitatidelladonnachenonsifermavaun attimo.Lecestearrivavano,poiseneandavano.Senondormo, nonpotrsfruttarebenelagiornatadidomani,sidisseluomo. Progettavadialzarsilindomaniallalbaperusufruirebenedella giornata. Ma pi si sforzava di dormire, pi si accorgeva di diven-tarenervoso. Gliocchigli cominciavano abruciare; nemmenole lacrime e lo sbattere frequente delle palpebre riuscivano a vincere completamente la sabbia che continuava a cadere. Si copr il viso interamenteconunasciugamanoleggero,dopoaverlosbattuto nellaria per liberarlo dalla polvere. Non si respirava bene, in quel modo, ma era meglio che sentirsi continuamente sotto la minaccia della sabbia.Cercdipensareadaltro.Chiudendogliocchi,videapparire numerosestrisceslanciatechecontinuavanoafuirecomecrea-ture viventi che respiravano. Erano i disegni lasciati dal vento sulla sabbia,chesispostavanolentamentelungoiversantidelledune: li aveva inseguiti per mezza giornata ed erano rimasti stampati nel fondodegliocchi.Fulostessofuiredellasabbia,adistruggere, divorando, citt e perfno imperi che avevano prosperato una volta. Si chiamava forse Sabrata, quella citt dellImpero romano? Poi la citt cantata da Omar Kayam dove si trovavano sartorie, macelle-rie, drogherie che venivano collegate luna allaltra dalle strade che lefermavanocomeinunaretepotente. Soltantopercambiareun tracciato di queste strade immobili, ci volevano anni di discussioni negli uffci pubblici. Citt antiche di cui nessuno osava nemmeno sospettare la loro immobilit. Ma neppure esse riuscirono a vincere la legge della sabbia cui lunica defnizione precisa era quella del diametro di 1/8 mm.La sabbiaVistocongliocchidellasabbia,tuttocichepossedevauna forma era vano. Lunica cosa certa per essa era il suo movimento 41che negava ogni forma fssa. Intanto, oltre la sottile parete di legno, la donna continuava a spalare la sabbia senza mai fermarsi. Cosa speravadifareconquelleesilibracciadidonna?Noneraforse comecostruireunacasaaimarginidunfume?Quandosihada fare con lacqua, necessario pensare alle barche, perch inutile contrapporsi al carattere dellacqua.Questopensierodetteunimprovvisosensodiliberazione alluomo,fnoratormentatodaquelsensodistranaoppressione suscitato dal rumore della donna che spalava la sabbia. Se la barca chesiaddiceallacqua,perchnonaccostarelabarcaanchealla sabbia? Bastava liberarsi dallidea fssa di una casa, per non spre-carsi inutilmente nello sforzo di lottare contro la sabbia. Una barca che galleggia in tutta libert sulla sabbia Una casa mobile Vil-laggi e citt senza una forma fssaNaturalmente la sabbia non un materiale fuido. Perci non ci si pu aspettare da essa la capacit di far galleggiare la barca. Perfno una sostanza col peso specifco minore di quello della sabbia, come per esempio un turacciolo di sughero, verrebbe travolta e sommersa nellasabbiasefosselasciatapersuoconto.Unabarcachedovr galleggiare sulla sabbia deve essere munita di una capacit comple-tamente nuova. Una casa, per esempio, con la forma di una botte oscillante. Basterebbe girarla un poco per sbattere via la sabbia che vi si accumula; e la casa si troverebbe di nuovo a galla. Tuttavia se la casa dovesse girare su se stessa di continuo, la gente che ci abita avrebbe unenorme diffcolt a ritrovare lequilibrio; sarebbe insop-portabile per i suoi abitanti. Si potr inventare allora un trucco, cio costruire una botte a doppio strato di pareti: la camera esterna fatta inmodocheilpavimentositrovisempreinconformitalsenso dellagravit.Mentrelabotteinternacontinuaagirare.Unacasa oscillante come il pendolo dun immenso orologio. Una casa simile a una culla. La barca che naviga attraverso il deserto di sabbiaVillaggiecittfattidiagglomeratidiquestebarchecheconti-nuano a oscillareSenza rendersene conto, luomo si era addormentato.42CAPI TOLOVI IFU svegliato dal canto dun gallo che faceva pensare agli scricchiolii della catena arrugginita di unaltalena. Un risveglio nervoso, dun umore tetro. Pareva che la notte fosse fnita da poco, ma le lancette dellorologio da polso indicavano gi le undici e sedici. A pensarci bene, la tinta della luce che inondava laria della stanza era incon-fondibilmentequelladimezzogiorno.Quellopacodellaluceera per certamente dovuto al fatto che la casa si trovava in fondo alla buca e il sole non era ancora abbastanza alto per illuminarla.Salz di botto. Dal viso dalla testa dal petto la sabbia accumulata durante la notte cadde crepitando. Attorno alle labbra e al naso, la sabbia indurita dal sudore si era appiccicata formando delle croste. Mentreselastrofnavaviacoldorsodellamano,provabattere ripetutamente le palpebre.Dasottolepalpebrecaldeecopertedisabbiauscivanosenza sosta le lacrime; ma le lacrime non bastavano a lavar via la sabbia resa vischiosa a causa della cispa.Percercarequalchegocciodacqua,luomosidiresseversola vascanellocalecolpavimentointerrabattuta.Siaccorseallora delladonnachedormivacolrespiroregolare,distesaaccantoal focolare. Alla vista della donna, luomo rimase senza fato dimen-tico del dolore negli occhi.La donna era completamente nuda.Nella visione offuscata delle lacrime la donna sembrava galleg-giare nellaria come ombra. Supina sul pavimento di giunco intrec-ciato, era distesa con lintero corpo completamente nudo, salvo il viso,unamanoleggermenteappoggiatasulbassoventre,gonfo sottolavitabentornita.Leparticherimanevanoabitualmente nascoste erano esposte, mentre il viso, la parte che nessuno ha paura di mostrare agli altri, era accuratamente nascosto sotto un asciuga-mano. Comprensibilmente, era per difendere dalla sabbia gli occhi e lapparato respiratorio, ma il contrasto parve far risaltare la nudit del corpo. Per di pi, tutta la superfcie del corpo era ricoperta da 43un velo fnissimo di sabbia dai granuli minuscoli. La sabbia celava i particolari del corpo mettendo per in rilievo le curve tipicamente femminili; tutto sembrava una statua argentata di sabbia.Dun tratto, la saliva vischiosa e abbondante si sprigion da sotto lalinguadelluomo;malasabbia,cheriempivalospaziotrale labbraelegengive,assorbivaavidamentequellasalivaesispar-geva in tutta la bocca. Incapace quindi di mandar gi la saliva in gola, luomo si volt e sput sul pavimento di terra battuta. Tutta-via, anche dopo aver sputato chi sa quante volte, la bocca rimaneva sempresabbiosa. Anchequandononavevapisalivadasputare, cera sempre sabbia dentro la bocca. Sembrava che venisse fabbri-cata allinfnito tra i denti.Per fortuna lacqua della vasca era stata riempita di fresco e fno allorlo. Si sciacqu la bocca e dopo essersi lavato la faccia si sent rinato. Non aveva mai provato prima tanta emozione, tanta meravi-glia di fronte allacqua. Pur essendo un minerale proprio come lo la sabbia, lacqua capace di avvolgere il corpo con una tenerezza maggiore di quella di qualsiasi essere vivente. Una sostanza inor-ganica,sempliceelimpida.Facendolacolarelentamenteversola gola, luomo pensava a un animale divoratore di pietre.Dette unaltra occhiata alla donna. Ma non provava la voglia di avvicinarlesi di pi. La donna, ricoperta dalla sabbia, poteva offrire un piacere visuale, ma forse non era del tutto da toccare.Oracheradinuovogiorno,leccitamento,lirritazionedella sera prima parevano un sogno. Naturalmente, lavventura avrebbe offertoperqualchetempounargomentostuzzicantediconversa-zionetraamici.Conlosguardodunochevuoleaccertarsi duna storia chera ormai diventata un ricordo, luomo esamin la scena attorno e in fretta si mise a prepararsi. La camicia e anche i calzoni erano pesanti di umidit. Non era il caso, tuttavia, di perdere tempo in un pensiero del genere. Sbattere fuori completamente la sabbia dalla stoffa dei vestiti sarebbe stato un lavoro molto pi arduo che eliminare a fondo la forfora dai capelli.Anche le scarpe erano seppellite nella sabbia.Doveva lasciare una parola alla donna? Destarla mentre dormiva 44inquelmodo,avrebbesoloservitoaumiliarla.Cosadovevafare alloraperricompensarelasuaospitalit?Potevaforsefermarsi alluffcio della cooperativa e affdare la somma a quel vecchio che lo aveva condotto fn l la sera prima. Usc con passi smorzati.***I raggi del sole, simili a mercurio in ebollizione, illuminavano in senso obliquo la parete di sabbia e cominciavano a bruciare lenta-mente il fondo della buca. Di fronte al bagliore improvviso, luomo abbass rapidamente lo sguardo, ma nel secondo che seguiva, aveva gi dimenticato la pena provocata dal bagliore: stette fermo a fs-sare la parete di sabbia che si stagliava alta davanti a lui.Nonriuscivaacredereaipropriocchi.Erasparitalascaladi corda dal posto in cui doveva trovarsi la sera prima.I sacchi di paglia che gli servivano da punti di riferimento si tro-vavanoancoralancheseeranomezzoseppellitinellasabbia.Il posto era quello perci. O forse la sabbia aveva inghiottito soltanto la scala? Spicc una corsa impetuosa verso la parete di sabbia e fc-cando le braccia frug dentro. La sabbia cedeva senza porre alcuna resistenzaescorrevagi.Nontrattandosidicercareunago,era inutile ripetere la ricerca dopo il primo tentativo infruttuoso. Sfor-zandosi di cancellare linquietudine che gli sorgeva dentro, e incre-dulo, luomo dette una nuova occhiata al ripido pendio di sabbia.Nonceraunpuntoaccessibile?Luomofeceunpaiodigiri attorno alla casa. Il lato nord delledifcio, rivolto verso il mare, si accostava di pi allorlo; si poteva forse arrampicarsi sul tetto della casa. Eppure, ci sarebbe stata ancora una decina di metri di distanza dal suolo; per di pi il pendio era pi ripido in quel lato; poi cera quella specie di