La Divina Commedia, Purgatorio

download La Divina Commedia, Purgatorio

of 249

Transcript of La Divina Commedia, Purgatorio

La Divina Commedia - Purgatorio Chi siamo Contatti Site map Cerca Edicola Home NOTIZIE SULLA REALTA` EXTRATERRESTRE - NEWS ON THE EXTRATERRESTRIAL REALITY

La Commedia di Dante Alighieri alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica PURGATORIO nel libero commento di Giovanna Viva PRESENTAZIONE Proseguendo il viaggio lungo l'ascesa della Vita disseminata nell'intero Creato che testimonia la Onnipotenza e la Giustizia dell'Architetto-Uno, Virgilio e Dante giungono sul Piano Spirituale, dove l'uomo, divenuto pi idoneo per identificarsi in Dio Creatore, cerca di fondare il suo umano esistere sui giusti sentieri dell'Equilibrio e dell'Armonia, i quali gradatamente, in virt dell'Amore e del Perdono, lo condurranno verso la infinita dimensione della Coscienza Universale. Qui l'uomo potr alzare lo sguardo alla V E R I T A`, questo meraviglioso faro di Luce vivificante, al quale la tenebra dell'ignoranza e del materialismo impedisce di illuminare la ottenebrata Coscienza delle creature del pianeta Terra. Oggi, tempo in cui l'Era dell'Acquario spunta all'orizzonte, la parte migliore dell'Umanit, la Coscienza Purgatoriale del pianeta, si appresta a raggiungere un livello spirituale che la render capace di penetrare i segreti arcani della sostanza Biblica ed Evangelica. Inoltre, ogni singola anima si avvede del cumulo delle astruserie dogmatiche, causa della falsa sapienza teologica, che ha velato la Verit, a confusione dei semplici e dei puri di cuore, e si predispone ad assorbire il nuovo influsso energetico che la render degna di guardare pi lontano, altre la misera barriera umana, verso i PARADISIACI MONDI FELICI. Se guardi pi lontano / tu vedrai / luci d'incanto, lievi / nella sera, / e il vento sussurrare / sentirai / da stella a stella, dolce / una preghiera. / Da stella a stella, s, / l dove i sogni / si avvereranno nella / Vita Vera. / Se guardi pi lontano / tu vedrai / che il giorno non si spegne / a prima sera; / non pi cipigli torvi / di violenza, / sol Dio, Natura, Amor, / la Sua Potenza / Se guardi pi lontano, / sentirai / un bacio dolce che / ti sfiora il viso, / mentre una voce, come / una carezza, / ti dice: Amore, questo / il Paradiso. / Allor venirti incontro / tu vedrai / persone care, tanto / tanto amate, / che mai credevi avresti / pi incontrate, / e allora di sognare / crederai / il giardino pi bello / delle fate. / Tante cose tu sai, / altre ne ignori; / che tu mortal non sei / ora lo intendi / ed il perch di ieri / sbianca il viso, / sol quel ricordo smorza / il tuo sorriso; / ma il giorno immenso se / guardi lontano, / l'istante Celestiale / non ha fine, / nulla che segni il tempo / e il suo confine. ILLUSTRAZIONE INTRODUTTIVA

Cos come l'Inferno, anche il Purgatorio sparso sulla Terra. Percorrendo le strade del vivere terreno, Virgilio e Dante giungono al Piano di Coscienza purgatoriale, le cui minori sofferenze consentono all'Umanit di camminare sulle vie della Vita pi speditamente, per completare le esperienze necessarie alla maturazione della Coscienza. Come gi altre volte affermato, il tempo e i cicli, attraverso i quali il nostro pianeta passa sotto l'influenza della PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI, hanno un ruolo determinante e condizionano il cammino dell'uomo, elargendogli influssi e forze che agiscono sulle sue strutture biologiche, mentali e spirituali. Duemila anni fa, sotto l'influsso energetico dell'Era dei Pesci, l'umanit fu INIZIATA alla Rivelazione dell'Amore, dispensato come un seme prezioso dall'Uomo-Ges, corredato di Coscienza Universale, che conosceva i Disegni del Padre. Egli sapeva per, che il seme da Lui portato nella ancora dura zolla della umana Coscienza abbisognava di tempo e di cure per sbocciare e fruttificare e sapeva, altres, che il tempo sarebbe stato quello posto sotto il Segno dell'Acquario. OVE VUOI CHE APPARECCHIAMO LA PASQUA? dissero i Discepoli. QUANDO VOI SARETE ENTRATI IN CITTA`, INCONTRERETE UN UOMO CHE PORTA UNA BROCCA COLMA D'ACQUA. Ecco: il tempo giunto e, in verit, dopo duemila anni di esperienze, che hanno impresso una spinta evolutiva alla Coscienza e alla Intelligenza dell'umanit, noi siamo infine pervenuti nella CASA DI COLUI CHE PORTA UNA BROCCA COLMA D'ACQUA, antico simbolo dell'Era dell'Acquario. Oggi, il passaggio del nostro Sole dal Segno dei Pesci in quello dell'Acquario un fatto astronomico, rilevabile da un qualsiasi Osservatorio. Il passaggio da una Costellazione a quella successiva chiaramente riconosciuto dalla Bibbia. Cinquemila anni fa, al tempo dell'Esodo, gli Ebrei, malgrado la Terra fosse passata dall'influsso dell'Era del Toro a quello dell'Era dell'Ariete, dimentichi del nuovo insegnamento messo in atto ad opera delle Intelligenze che operavano a bordo della NUVOLA, (quella che noi, oggi, chiamiamo DISCO VOLANTE), si prostrarono in adorazione dinanzi al VITELLO D'ORO, che simboleggiava il ciclo in cui il Sole era stato nel precedente Segno del Toro. Era bastato che Mos si assentasse dal campo per 40 giorni, durante i quali dimor nella NUVOLA che stazionava sul monte Sinai, per ricevere le famose Tavole della Testimonianza, perch gli Ebrei si costruissero un Vitello d'Oro da adorare e ringraziare, per averli tratti dalla schiavit d'Egitto. In seguito alla venuta di Cristo, gli Ebrei caddero nello stesso errore, rifiutando di accettare il Suo insegnamento, che si sviluppava sotto l'influsso dell'Era dei Pesci; ci accadde perch essi erano ancora sotto l'influsso energetico del precedente Segno dell'Ariete o Caprio, come risulta dall'insegnamento del Caprio Espiatorio, contenuto nel Vecchio Testamento. Accadde che essi non vollero riconoscere che il Cristo era venuto a porre fine alla Disperazione Ebraica, la quale, col passaggio del Sole dall'Ariete nei Pesci, era giunta al suo apice e doveva, come religione, scomparire. Il Cristo, perci si present agli Ebrei quale loro Messia, scaturito dalla razza ebraica. ...E TU BETLEHEM EFRATA, SEI PICCOLA TRA LE MIGLIAIA DI GIUDA, MA DA TE USCIRA` COLUI CHE SARA` DOMINATORE IN ISRAELE..., come scrisse nella sua profezia il Profeta Michea, al capitolo V, versetto 2. Col rifiuto di accettare il Cristo quale Messia gli Ebrei, come

razza, sono rimasti simbolicamente e praticamente nel Segno dell'Ariete, il Capro Espiatorio. In senso simbolico, essi devono passare ancora nel Segno dell'Acquario; se non lo riconosceranno, rinnoveranno il loro antico errore, che consiste nel non aver voluto seguire il processo evolutivo della razza umana. Quando, XX secoli fa, lungo le vie della Palestina, il Cristo disse: NESSUNO VIENE AL PADRE SE NON PER MEZZO MIO ... (Giovanni 14:6), Egli intese avvertire il popolo ebreo della necessit evolutiva della umana Coscienza di "raddrizzare i sentieri", per poter pervenire ai Piani Evolutivi Superiori. Non solo, ma con tali parole Egli predisse l'Opera che sarebbe stato chiamato a compiere nella successiva Era dell'Acquario, nell'Era, cio, della RIUNIONE DELLA COSCIENZA degli uomini, in virt del Disegno architettato dalla Creativa Mente di Dio. IO SONO LA VIA, LA VERITA`, LA VITA - Egli disse. E, in verit, Cristo fu Colui che oper con incondizionato Amore e devota Coscienza per il collegamento, durante l'Era dei Pesci, fra l'umanit e le gerarchie Spirituali che presiedono all'ordine evolutivo della Coscienza del Pianeta. Tempo verr, quindi, che l'umanit, divenuta pi intelligente, preferir ricercare il Regno di Dio per via mistica, scientifica, in tal modo, la vita teologica, edificatrice di molti dogmi limitativi che hanno condotto l'umanit su falsi sentieri, propinando ad essa molte fallaci interpretazioni del Disegno Divino, gradatamente scomparir. Il Cristo, dunque, ritorner; che il Suo tempo gi bussa impetuosamente alla nostra porta ed vero, infine, che Egli sta venendo non soltanto per i Cristiani, bens per l'Oriente e per l'Occidente. SICCOME IL LAMPO ESCE DI LEVANTE E APPARE FINO A PONENTE, TALE SARA` LA VENUTA DEL FIGLIUOL DELL'UOMO (Matteo 24:27). E` questo il tempo del ritorno del Cristo, il tempo della Luce del vero Amore, che non ha mai fine. La comprensione dell'Amore infinito non ha niente a che fare con l'istruzione terrestre. Un professore, che pensa di poter disconoscere Dio nei fatti materiali della vita, non ha alcuna possibilit di inserirsi positivamente nell'esistenza del Nuovo Millennio; ma, se un semplice contadino analfabeta opera nel rispetto della Legge d'Amore, egli sar salvato; per questo i Fratelli del Cielo ci dicono: NON VENIAMO DAI NOSTRI MONDI PER PARLARE ALLA INTELLIGENZA DEL FRATELLO DELLA TERRA, MA PER PARLARE ALLA SUA COSCIENZA. ORA NON E` PIU` TEMPO DI FILOSOFIE, MA E` TEMPO DI REALTA`. E LA REALTA` E` DESOLAZIONE; E` L'AGONIA DELLA TERRA. Affratellatevi, unitevi gli uni agli altri, in Amore e Carit nella Luce della Verit, che si rivela alfine ai vostri cuori anelanti di Cristica pace. Noi, i vostri fratelli di altri mondi, siamo al vostro fianco con tutto il nostro universale amore e tutta la nostra fraterna dedizione. Sia pace nei vostri cuori. Il Loro messaggio di Amore e di Conoscenza quello del Cristo. Dice il Signore: Avverr, negli ultimi giorni, che io spander del mio Spirito su ogni uomo. Io far apparire prodigi su in cielo e segni gi in Terra... allora chi avr invocato il nome del Signore sar salvo (Atto degli Apostoli 2:17-21). Cristo disse: CHI HA OCCHI PER VEDERE VEDA - CHI HA ORECCHI PER UDIRE ODA. Ed oggi, dopo migliaia d'anni di cammino evolutivo, l'uomo corredato di un sufficiente quoziente d'intelligenza idonea a consentirgli la necessaria apertura mentale per l'assimilazione di determinati concetti di natura universale. Rileggendo ci che stato detto duemila anni fa da Ges Cristo circa gli "ultimi giorni" e la "Fine dei Tempi", noi troviamo chiaramente una descrizione del mondo ai nostri giorni e di una terribile guerra distruttiva, seguita dall'atterraggio massiccio di

Esseri provenienti dallo Spazio, nonch dell'evoluzione di una parte dell'Umanit. In tutto il mondo, migliaia di uomini hanno interpretato i segni del Cielo e sono stati oggetto di sondaggio animico ad opera delle Creature Celesti, dotate di qualit sensoriali derivanti loro dai poteri dello Spirito; essi sono stati scelti, perch costituissero un anello di collegamento tra i fratelli della Terra e i Fratelli del Cielo. Nel mondo intero, pertanto, sono sorti dei Centri per la ricezione e la divulgazione dei messaggi dei Fratelli dello Spazio, annunzianti l'operazione di soccorso futura. Questa operazione, iniziata ormai da decenni, va sotto il nome di Legame Universale, o La Seconda Venuta del Cristo. E` questo, sulla Terra, il superiore Grado di Coscienza che, tra il Bene e il Male, ci consente di elevarci lungo l'ascesa dirupata, che porta a Dio. Cristo, dunque, duemila anni fa, prevede l'attuale TEMPO DELLA FINE, con le sue catastrofi planetarie, i suoi disastri e la disperazione dell'umanit, che sempre pi invoca un Ordine Nuovo, sotto il Segno della GIUSTIZIA, dell'AMORE e della FRATELLANZA. Il Cristo sapeva che, al tempo della Grande Crisi e della Tensione Finale, l'umanit stessa avrebbe invocato il Suo ritorno; questa umanit, che percorre le vie dell'autodistruzione, giunta oggi all'Era dell'Acquario, nell'attesa dell'imminente gran giorno del Risveglio. IL GRAN GIORNO Un Messaggio proveniente dalla Voce dell'Araldo del Sole ci insegna che il Mondo, nel quale abbiamo oggi la vita, in crescita e, come gi altre volte affermato, si propone, sul piano cosmo-fisico e cosmo-energetico, un salto evoluzionale qualitativo. Ci avviene in sintonia con tutti i corpi celesti contenuti nell'Organismo Galattico, e per le esigenze legate ad una ben precisa e periodica rielaborazione energetico-dimensionale, che la medesima Entit Reggitrice l'Organismo-Galattico sul punto di intraprendere, per autodotarsi del necessario potenziale energetico atto a consentirle, nella successiva tappa sperimentativa, la nuova funzione creativa e rigenerativa che chiamata a svolgere, secondo il Programma di Ordine Cosmico. Le implicazioni inerenti le Metamorfosi Cosmicje non sono, certo, di competenza umana. Difatti, si avvertono assai distanti da quelle che sulla Terra sono considerate normali come le esigenze e problematiche della vita quotidiana, se non addirittura si negano semplicisticamente, solo perch se ne ignora il significato. I tempi e le relative scadenze della scenografia universale esigono che, al tempo opportuno, cali il sipario e si proponga una nuova scena. E` pur vero che l'uomo non sa distinguere tali EVENTI, poich il tempo umano non il tempo universale, pur essendo in questo contenuto. Ma anche vero che per le menti pi attente e scrupolose non difficile intuire e, quindi, dedurre e comprendere la portata e il significato dell'EVENTO che si vuol significare. Se gli uomini osservassero attentamente le fasi biologiche che intervengono nello sviluppo del micro-universo uomo, riscontrerebbero che analoghe rielaborazioni del potenziale energetico avvengono, secondo i tempi di maturazione ben programmati, a livello dei vari organi e dei sistemi vitali da essi dipendenti. L'uomo, a differenza di altri Regni della Natura, una realt "autocosciente" e ci fa di lui l'unico elemento capace di elaborare la Superiore Coscienza, tramite un discernimento sperimentale,

condotto in prima persona, e quindi personale e arbitrario. Da ci consegue che ogni gradino verso la Meta il risultato di errori sperimentati, corroborati da una saggia ed obiettiva autocritica della realt dove si chiamati ad operare, e ci concesso all'uomo solo tramite effettive e dirette esperienze di vita. Nota: Su richiesta dei nostri lettori pubblichiamo il testo dantesco dei Canti del Purgatorio per i quali non ancora pronto il commento. Purgatorio - Canto I Proposizione e invocazione; Antipurgatorio - le quattro stelle - apparizione di Catone e suo colloquio con Virgilio Virgilio cinge Dante di energia benefica Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, 3 che lascia dietro a s mar s crudele; Purgatorio - Canto II Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - arrivo dell'angelo nocchiero - sbarco di nuove anime che cantano il salmo In exitu Israel de Aegypto - Casella - nuova apparizione di Catone Gi era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia 3 Ierusalm col suo pi alto punto; Purgatorio - Canto III Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - Dante e Virgilio riprendono il cammino - paura di Dante di essere stato abbandonato da Virgilio - Manfredi Avvegna che la subitana fuga dispergesse color per la campagna, 3 rivolti al monte ove ragion ne fruga, Purgatorio - Canto IV Antipurgatorio: primo balzo - salita faticosa per Dante sosta sul primo balzo - natura del Purgatorio - le anime dei negligenti Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virt nostra comprenda 3 l'anima bene ad essa si raccoglie, Purgatorio - Canto V Antipurgatorio: secondo balzo - ripresa della salita - le anime dei negligenti "per forza morti" - Jacopo del Cassero Buonconte da Montefeltro - Pia de' Tolomei Io era gi da quell'ombre partito, e seguitava l'orme del mio duca, 3 quando di retro a me, drizzando 'l dito,

Purgatorio - Canto VI Antipurgatorio: secondo balzo - altri negligenti "per forza morti" - dubbio di Dante circa l'efficacia dei suffragi dei vivi - Sordello - apostrofe di Dante all'Italia e a Firenze Quando si parte il gioco de la zara, colui che perde si riman dolente, 3 repetendo le volte, e tristo impara; Purgatorio - Canto VII new! Antipurgatorio: Sordello e la valletta dei principi Sordello addita ai poeti le anime di vari monarchi Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quattro volte, 3 Sordel si trasse, e disse: Voi, chi siete? Purgatorio - Canto VIII new! Antipurgatorio: la valletta dei principi - due angeli guardiani della valletta - i tre poeti scendono nella valletta - Nino Visconti - la biscia messa in fuga dagli angeli Era gi l'ora che volge il disio ai navicanti e 'ntenerisce il core 3 lo d c'han detto ai dolci amici addio; Purgatorio - Canto IX new! Davanti alla porta del Purgatorio: sogno di Dante e suo risveglio - Virgilio spiega a Dante il suo sogno - l'angelo portiere incide con la punta della spada sette P sulla fronte di Dante - l'angelo apre la porta del Purgatorio - entrata dei due poeti La concubina di Titone antico gi s'imbiancava al balco d'orente, 3 fuor de le braccia del suo dolce amico; Purgatorio - Canto X new! Prima cornice: superbi (la loro pena di dover stare rannicchiati, sotto gravi pesi) - esempi d'umilt - le anime dei superbi Poi fummo dentro al soglio de la porta che 'l mal amor de l'anime disusa, 3 perch fa parer dritta la via torta, Purgatorio - Canto XI new! Prima cornice: superbi - le anime dei superbi recitano il Pater - Omberto Aldobrandeschi - Oderisi da Gubbio - Provenzan

Salvani O Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per pi amore 3 ch'ai primi effetti di l s tu hai, Purgatorio - Canto XII new! Prima cornice: superbi - esempi di superbia punita l'angelo dell'umilt, guardiano della prima cornice, cancella una P dalla fronte di Dante - salita alla seconda cornice degli invidiosi Di pari, come buoi che vanno a giogo, m'andava io con quell'anima carca, 3 fin che 'l sofferse il dolce pedagogo. Purgatorio - Canto XIII new! Seconda cornice: gli invidiosi sono coperti da ruvido cilicio ed hanno gli occhi serrati, come cuciti da fil di ferro - Sapia da Siena Noi eravamo al sommo de la scala, dove secondamente si risega 3 lo monte che salendo altrui dismala. Purgatorio - Canto XIV new! Seconda cornice: invidiosi - Guido del Duca e Rinieri da Calboli - corruzione generale della Valle dell'Arno decadenza morale dei Romagnoli - esempi d'invidia punita Chi costui che 'l nostro monte cerchia prima che morte li abbia dato il volo, 3 e apre li occhi a sua voglia e coverchia? Purgatorio - Canto XV new! Seconda cornice: invidiosi - l'angelo della carit Virgilio chiarisce a Dante un dubbio circa la possibilit o l'impossibilit della comunanza dei beni tra gli uomini arrivo alla terza cornice degli iracondi Quanto tra l'ultimar de l'ora terza e 'l principio del d par de la spera 3 che sempre a guisa di fanciullo scherza, Purgatorio - Canto XVI new! Terza cornice: iracondi - Marco Lombardo: sua spiegazione delle cause della corruzione del mondo Buio d'inferno e di notte privata d'ogne pianeto, sotto pover cielo, 3 quant'esser pu di nuvol tenebrata,

Purgatorio - Canto XVII new! Terza cornice: iracondi - esempi d'ira punita - l'angelo della mansuetudine - arrivo alla quarta cornice degli accidiosi Quarta cornice: sosta forzata dei poeti per il sopraggiungere della notte - Virgilio spiega a Dante la teoria dell'amore e l'ordinamento morale del Purgatorio Ricorditi, lettor, se mai ne l'alpe ti colse nebbia per la qual vedessi 3 non altrimenti che per pelle talpe, Purgatorio - Canto XVIII new! Quarta cornice: accidiosi (devono correre continuamente per la cornice) - Virgilio spiega a Dante la natura dell'amore e cosa sia il libero arbitrio - gli accidiosi - esempi di sollecitudine - l'abate di San Zeno - esempi di accidia punita - Dante si addormenta Posto avea fine al suo ragionamento l'alto dottore, e attento guardava 3 ne la mia vista s'io parea contento; Purgatorio - Canto XIX new! Quarta cornice: accidiosi - sogno di Dante - la femmina balba - risveglio e ripresa del cammino - l'angelo della sollecitudine - Virgilio spiega a Dante il significiato del sogno - arrivo alla quinta cornice degli avari e prodighi Quinta cornice: avari e prodighi stanno bocconi per terra, in dimensione animale - papa Adriano V Ne l'ora che non pu 'l calor diurno intepidar pi 'l freddo de la luna, 3 vinto da terra, e talor da Saturno Purgatorio - Canto XX new! Quinta cornice: avari e prodighi - esempi di povert e di liberalit - Ugo Capeto - esempi di avarizia punita - il terremoto e il Gloria intonato da tutte le anime del Purgatorio Contra miglior voler voler mal pugna; onde contra 'l piacer mio, per piacerli, 3 trassi de l'acqua non sazia la spugna. Purgatorio - Canto XXI new! Quinta cornice: avari e prodighi - apparizione di Stazio, che spiega ai poeti la causa del terremoto - Stazio e Virgilio La sete natural che mai non sazia se non con l'acqua onde la femminetta 3 samaritana domand la grazia,

Purgatorio - Canto XXII new! Quinta cornice: avari e prodighi - l'angelo della giustizia - nuovo colloquio di Stazio e Virgilio - arrivo alla sesta cornice dei golosi Sesta cornice: golosi - l'albero della vita - esempi di temperanza Gi era l'angel dietro a noi rimaso, l'angel che n'avea vlti al sesto giro, 3 avendomi dal viso un colpo raso; Purgatorio - Canto XXIII new! Sesta cornice: golosi (soffrono la fame e la sete e sono paurosamente dimagriti) - Forese Donati e suo colloquio con Dante Mentre che li occhi per la fronda verde ficcava o s come far suole 3 chi dietro a li uccellin sua vita perde, Purgatorio - Canto XXIV new! Sesta cornice: golosi - Forese - Bonagiunta Orbicciani: Dante gli spiega la poetica del dolce stil novo - predizione di Forese - l'albero della scienza del bene e del male esempi di golosit punita - l'angelo della temperanza - salita verso la settima cornice dei lussuriosi N 'l dir l'andar, n l'andar lui pi lento facea, ma ragionando andavam forte, 3 s come nave pinta da buon vento; Purgatorio - Canto XXV new! Tra la sesta e la settima cornice - Stazio spiega la generazione del corpo umano, la creazione dell'anima, la sua infusione nel corpo, la sua vitalit dopo la morte del corpo e la formazione delle ombre Settima cornice: lussuriosi - esempi di castit Ora era onde 'l salir non volea storpio; ch 'l sole ava il cerchio di merigge 3 lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio: Purgatorio - Canto XXVI new! Settima cornice: lussuriosi - esempi di lussuria punita Guido Guinizzelli - Arnaldo Daniello Mentre che s per l'orlo, uno innanzi altro, ce n'andavamo, e spesso il buon maestro 3 diceami: Guarda: giovi ch'io ti scaltro; Purgatorio - Canto XXVII new! Settima cornice: lussuriosi - l'angelo della castit -

Dante deve passare attraverso le fiamme - un angelo li invita a salire prima che annotti per la scala che conduce al Paradiso terrestre - Dante, Virgilio e Stazio si coricano sui gradini della scala - sogno di Dante, suo risveglio e ripresa della salita - Virgilio si congeda da Dante S come quando i primi raggi vibra l dove il suo fattor lo sangue sparse, 3 cadendo Ibero sotto l'alta Libra, Purgatorio - Canto XXVIII new! La foresta e il fiume Lete - Matelda spiega a Dante l'origine del vento, la virt generativa e la natura dei due fiumi, il Lete e l'Euno Vago gi di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, 3 ch'a li occhi temperava il novo giorno, Purgatorio - Canto XXIX new! Lungo le rive del Lete - la luce e il canto - la mirabile processione, i sette candelabri e seniori i quattro animali, il carro e il grifone, i sette personaggi - tuono e fermata del corteo Cantando come donna innamorata, contin col fin di sue parole: 3 'Beati quorum tecta sunt peccata!' Purgatorio - Canto XXX new! Paradiso terrestre - apparizione di Beatrice e scomparsa di Virgilio - rimprovero di Beatrice a Dante - gli angeli cantano parole di compassione per Dante - altri rimproveri di Beatrice Quando il settentron del primo cielo, che n occaso mai seppe n orto 3 n d'altra nebbia che di colpa velo, Purgatorio - Canto XXXI new! Paradiso terrestre - rimproveri di Beatrice a Dante pentimento e confusione di Dante - immersione nel Lete per opera di Matelda - Beatrice si toglie il velo dal volto O tu che se' di l dal fiume sacro, volgendo suo parlare a me per punta, 3 che pur per taglio m'era paruto acro, Purgatorio - Canto XXXII new! Paradiso terrestre - la processione torna indietro con Dante, Stazio e Matelda - l'albero della Scienza dove il grifone lega il carro - rifiorire dell'albero - sonno e risveglio di Dante e sua meraviglia per la scomparsa del

grifone e della processione - vicende simboliche del carro: l'aquila, la volpe, il drago, la trasformazione del carro in mostro, la meretrice e il gigante Tant'eran li occhi miei fissi e attenti a disbramarsi la decenne sete, 3 che li altri sensi m'eran tutti spenti. Purgatorio - Canto XXXIII new! Paradiso terrestre - salmodia - spiegazioni di Beatrice su ci che Dante ha visto e sua profezia - Dante si purifica bevendo l'acqua del fiume Euno - Dante puro e disposto a salire alle stelle 'Deus, venerunt gentes', alternando or tre or quattro dolce salmodia, 3 le donne incominciaro, e lagrimando; CHIARIFICAZIONI Spostandosi con le frecce che troverete all'interno dei Canti e che significano: Chiarificazioni Purgatorio Chiarificazione precedente Chiarificazione seguente possibile una lettura alternativa della Commedia attraverso le seguenti chiarificazioni e quelle riportate nell' Inferno e nel Paradiso Ma qui la morta poes resurga - Canto I - v. 7 e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente Canto I - v. 23-24 non si converria, l'occhio sorpriso d'alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro - Canto I - v. 97-99 Questa isoletta... ...porta di giunchi sovra 'l molle limo Canto I - v. 100-102 uscia di Gange fuor con le bilance - Canto II - v. 5 Che non si mutan come mortal pelo - Canto II - v. 36 contra quello error che crede ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda - Canto IV - v. 5-6 se non uscisse fuor del cammin vecchio - Canto IV - v. 66 Il trapianto degli organi - Canto IV l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava - Canto V - v. 104-105 senza colpa, conobbero altre esperienze (il delitto dell'aborto) - Canto VII - v. 35-36 new! che la notturna tenebra, ad ir suso; quella col nonpoder la voglia intriga - Canto VII - v. 56-57 new! che 'l sol non si ricorca sette volte nel letto - Canto VIII - v. 133-134 new! Tre gradini, tre tempi della Vita - Canto IX - v. 76 new! Sette P, sette piaghe, sette peccati - Canto IX - v. 112 new! chi 'n dietro si guata - Canto IX - v. 132 new! L'Arca Santa - Canto X - v. 56 new! La disintegrazione dell'Atomo - Canto XII new! La forza della Preghiera - Canto XIII new! E i raggi ne ferien per mezzo 'l naso - Canto XV - v. 7-12 new! Cosa vedeva Dante? - Canto XV new! Se tu avessi cento larve sovra la faccia - Canto XV - v. 127-128 new! in voi la cagione - Canto XVI - v. 83 new! lei che mut forma - Canto XVII - v. 19 new! La Legge Cosmica del Libero Arbitrio - Canto XVIII - v. 61-75

new! Le Colonne d'Ercole e il triangolo di energie sotterranee (Piramidi) - Canto XIX new! batti a terra le calcagne; li occhi rivolgi al logoro che gira Canto XIX - v. 61-62 new! Adhaesit pavimento anima mea - Canto XIX - v. 73 new! Nessuno ci punisce dall'alto - Canto XIX new! L'uomo crede che Dio esista al di fuori di lui - Canto XIX new! L'attesa discesa del Regno di Dio sulla Terra: quando verr per cui questa disceda? - Canto XX - v. 15 new! La nascita di Ges: dove sponesti il tuo portato santo - Canto XX - v. 24 new! L'Isola di Delo - Canto XX new! La samaritana al pozzo - Canto XXI new! L'influenza sul Creato del Bene e del Male - Canto XXI new! Il ritorno del Cristo in Terra - Canto XXII new! chi dietro a li uccellin sua vita perde - Canto XXIII - v. 3 new! per la profonda notte menato m'ha d'i veri morti - Canto XXIII v. 122-123 new! Chi Ashim? - Canto XXIV new! natural vasello - Canto XXIV - v. 45 new! non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi - Canto XXVIII - v. 24 new! ventiquattro seniori - Canto XXIX - v. 83 new! e li occhi d'Argo - Canto XXIX - v. 95 new! in abito dispari, ma pari in atto - Canto XXIX - v. 134-135 new! un tuon s'ud - Canto XXIX - v. 152 new! Tiemmi, tiemmi! - Canto XXXI - v. 93 new! Concetti di Filosofia Cosmica - Canto XXXI - v. 97-108 new! Sette teste e dieci corna - Canto XXXII - v. 142-144 new! Scala dei Valori Spirituali - Canto XXXII new! un cinquecento diece e cinque - Canto XXXIII - v. 43 new! La conquista dello Spazio - Canto XXXIII new! Dopo l'epopea funesta del terrestre esilio, il Paradiso ci attende... Il Paradiso ci attende ... L'uomo, quale signolo e quale collettivit sovente si trovato di fronte a un bivio: ANNIENTAMENTO o SUPERIORE COSCIENZA? in ci sta la quintessenza dell'amletico interrogativo: ESSERE O NON ESSERE?, intuita da un esimio filosofo e iniziato. Tutto ci particolarmente evidente oggi, poich L'ORA PRESENTE propone alla Vita, corredata da intelligenza e da coscienza, un Bilancio CONSUNTIVO GLOBALE, in vista dell'imminente Grande Salto Dimensionale. E` evidente che una simile rifenerazione nelle strutture portanti della Vita, impone una selezione qualitativa interagente in tutte le specie viventi di ogni Regno, ivi compreso l'Uomo. Tale selezione ora in atto. Nel contesto umano, appaiono gi da un certo tempo alcuni personaggi, che sono pervenuti ad una chiara visione di quanto si va maturando nel Mondo e, pi consapevolmente o meno, essi uniformano la loro opera, elaborando le loro idee e conoscenze, necessarie a forgiare l'Uomo Nuovo con la sua Nuova Civilt e Cultura. In questo caso, essi attingono direttamente dai GENI SUPERVISORI e divengono, cos, dei veri e propri "strumenti-CATALIZZATORI" del nuovo Piano di conoscenza e coscienza umana. Questi strumenti-catalizzatori, sparsi un po' dovunque nel mondo, non sono facilmente compresi da chi ancora complessato da elucubrazioni mentali, rese stante dai pregiudizi stessi che le alimentano e che frenano ogni genere di progresso inteso in senso

universale. Sovente vengono segnati a dito ed emarginati da chi si ritiene detentore e depositario di ogni genere di verit e di conoscenza. Ma inevitabile che la loro opera sia destinata a segnare il passo dell'Evoluzione nelle strutture dell'umano Sapere, affinch questo non solo sia di ausilio all'uomo, ma lo proietti verso nuove frontiere che riveleranno l'arcano ruolo che egli riveste nell'universo. Tuttavia, verso il Gran Giorno ci ha sospinti la nostra storia, ma dobbiamo essere noi a costruirne le premesse, in qualit di protagonisti attivi, e non pi di spettatori inerti. Cos che anche noi, dalla santa onda rifatti s come piante novelle rinnovellate da novella fronda, sarem disposti a salire alle stelle. Inferno | Paradiso

Nonsoloufo Home | Perch Nonsoloufo? | Why "UFO and much more"? | Site map | [email protected] Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle societ proprietarie delle riviste pubblicate

Chi siamo Contatti Site map Cerca Edicola Home NOTIZIE SULLA REALTA` EXTRATERRESTRE - NEWS ON THE EXTRATERRESTRIAL REALITY

La Commedia di Dante Alighieri alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica PURGATORIO - Canto I nel libero commento di Giovanna Viva Proposizione e invocazione; Antipurgatorio - le quattro stelle apparizione di Catone e suo colloquio con Virgilio - Virgilio cinge Dante di energia benefica Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, 3 che lascia dietro a s mar s crudele; La navicella del mio ingegno, per correre migliori acque, si eleva verso nuove frontiere, lasciando dietro di s l'infernale mare crudele, dove onde malefiche s'intersecano burrascose; e canter di quel secondo regno dove l'umano spirito si purga

6 e di salire al ciel diventa degno. e canter di quel secondo regno, dove l'umano spirito si purifica e si predispone ad assorbire un migliore influsso energetico, che lo renda degno di accedere nei pianeti paradisiaci. Ma qui la morta poes resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; 9 e qui Calop alquanto surga, seguitando il mio canto con quel suono di cui le Piche misere sentiro 12 lo colpo tal, che disperar perdono. E qui dove la foschia si sperde nella luce della Conoscenza, io che son dei vostri, divulgatore di Verit, vi prego, o sante Muse, di illuminare la mia mente, e prego Calliope che si levi in mio aiuto con quel suono di veritiera parola, di cui le misere Piche avvertirono dalla Giustizia Divina un colpo tale, che fece disperar loro di ottenere il Celeste Perdono. Le Piche, nella Mitologia, furono le Pieridi, figlie del re tassalo Pierio, le quali, abili nel canto, osarono sfidare le Muse, ma furono vinte dalla dea Calliope che le trasform in gazze dalla vice chioccia. Questo il commento letterale, ma ben altro offre al lettore attento il significato di queste parole. Ma qui la morta poes resurga - v. 7 In questi versi si esprime l'opera nefanda delle religioni errate, che distorsero la "melodia" della Divina Verit, che le muse, ovvero "le Sante", nella loro vita terrena, portarono al mondo. Ed ecco il canto gracchiante delle "piche" le gazze, il canto della negazione, che condusse gli uomini a rinnegare, lungo i sentieri errati, la vera melodia del Verbo Divino: il "Divin Suono". Non da escludere che, nel concetto dantesco, possa intendersi come espiazione di tale peccato anche quello di rinascere in corpo di gazze. Dolce color d'orental zaffiro, che s'accoglieva nel sereno aspetto 15 del mezzo, puro infino al primo giro, Il dolce color zaffiro del ciel d'oriente, che s'accoglieva nel sereno aspetto del nascente sole dell'Acquario, nel centro di quello spazio puro fino al primo giro, che segna il confine della letale atmosfera infernale, a li occhi miei ricominci diletto, tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta 18 che m'avea contristati li occhi e 'l petto. cominci a palesarsi gradito agli occhi miei, appena uscii dall'aria fosca che mi aveva contristato il corpo e l'anima. Lo bel pianeto che d'amar conforta faceva tutto rider l'orente, 21 velando i Pesci ch'erano in sua scorta. Il sole, bel pianeta che invita all'Equilibrio d'Amore, faceva rifulgere l'Oriente della sua luce assorbita alla divina Sorgente della Vita e col suo splendore velava la costellazione dei Pesci che erano in sua scorta nell'armonico scibile stellare. La vibrazione dell'Era dei Pesci cominciava a velarsi cedendo il posto ad una frequenza di maggiore intensit della nuova Era dell'Acquario.

I' mi volsi a man destra, e puosi mente a l'altro polo, e vidi quattro stelle 24 non viste mai fuor ch'a la prima gente. Io mi volsi a destra e posi attenzione a quest'altro polo, lungi dal negativo che avevo lasciato e vidi "quattro stelle" non viste mai fuor che alla gente antica. e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente - v. 23-24 La gente antica le "vedeva" e riconosceva per quello che realmente sono: grandi piccole Divine navi dello spazio. Dall'astronave-madre che, per evitare di nuocere alle strutture energetiche terrestri di minore potenziale, resta "ancorata" nello spazio, usano spesso uscire i dischi volanti in numero di quattro. A tale proposito, a pag. 72 del volume "ANGELI IN ASTRONAVE" Ediz. Mediterrane, riportato un che mostra un'astronave e quattro dischi, cos come li ha visti il testimone. Sono come quelle raffigurate le "quattro stelle" di cui parla Dante. Il passato della nostra storia ricco di avvenimenti sorprendenti; ma se vogliamo dare un quadro veritiero di quello che stato il nostro passato, dobbiamo accingerci a squarciare i veli che i secoli e i millenni hanno steso sopra i passi dei nostri avi. Ecco alcuni episodi antichi scelti tra i numerosi tramandatici dalla Bibbia: 2 Libro dei Re (Capitolo 2:1-18): Stando Jahve per sollevare in cielo Elia in un turbine, (Cap.2 vers.1) - ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra di loro ed Elia sal in cielo nel turbine. (Cap.2 vers.11) Numeri (Capitolo 9:15-23): la nube copr la Dimora, la Tenda della Testimonianza, e rest dalla sera fino al mattino sulla Dimora sotto forma di fuoco. (Cap.9 vers.15) Matteo (Capitolo 17:1-9): quando una nube luminosa li ricopr, ed ecco una voce dalla nube che disse... (Cap.17 vers.5) Volendo continuare ancora questa carrellata a ritroso nel tempo, si pu ricordare ci che riportano le sacre scritture dell'India, della Cina, delle Americhe, il SERPENTE PIUMATO del Popul Vuh, l'UCCELLO DI FUOCO degli indiani Hopi, le SFERE TRASPARENTI e le PERLE NEL CIELO dei libri Kaniur e Taniur, i testi sacri del Lamaismo nel Tibet; le NUVOLE e i TURBI, i WIMANAS, i MEZZI POTENTI degli dei di Omero, i GLOBI e gli SCUDI IN CIELO di Cicerone, Ossequiente, Plinio il Vecchio, Valerio Massimo e Senofonte, LE SFERE e i TURBI di Lycostene. Oggi si parla di "Dischi Volanti" e di "Astronavi", ma nessuna delle due realt esclude l'altra; anzi, ne fornisce una sintesi rapportata in chiave religioso-scientifica e scientifico-religiosa. E mentre i nostri Fratelli del Cielo sono dappertutto e in vari modi sulla Terra e vicinissimi a contattisti e veggenti, gli scienziati stanno impiegando enormi capitali per mettersi in contatto con Loro nello spazio e molti si domandano ancora se questi esseri esistono. Ma quelle "STELLE", quelle "NUVOLE ARDENTI", quelle splendenti "UOVA D'ORO" del passato avevano a bordo i nostri padri, i nostri antenati, le Creature Celesti e non il Signore Iddio, puro Spirito Creatore, senza corpo, senza spazio, senza tempo, bens le Creature che noi adoriamo perch le riteniamo in Cielo. E cos viene facile rispondere ad Isaia, il quale, vedendo i dischi volanti entrare ed uscire dall'astronave-madre si chiedeva: Chi son costoro che volano come nuvole, come colombe al loro colombario? (Isaia 60:8). Vale ricordare a tal punto un eccezionale documento storico

egiziano: il Papyrus Tulli. Il documento fu individuato nel negozio di un antiquario, dal professor Alberto Tulli (allora direttore del Pontificio Museo Egizio Vaticano). Suo fratello, Monsignor Gustavo, ha permesso che venisse tradotto e pubblicato. Il frammento fece parte, degli annali di Thuthmosis III (1504 1450 a.C.). Eccone la traduzione testuale: ... il ventiduesimo giorno del terzo mese d'inverno, alla sesta ora del giorno, gli Scribi, gli Archivisti e gli Annalisti della Casa della Vita si accorsero che un cerchio di fuoco (...). Dalla bocca emetteva un soffio pestifero, ma non aveva "testa" ed era silenzioso. Ed i cuori degli Scribi, degli Archivisti tutti furono atterriti e confusi ed essi si gettarono nella polvere col ventre a terra (...) essi riferirono allora la cosa al Faraone. Sua Maest ordin di (...) stato esaminato (...) ed egli stava meditando su ci che era accaduto, che era registrato dai papiri della Casa della Vita. Ora, dopo che fu trascorso qualche giorno, ecco che queste cose divennero sempre pi numerose nei cieli d'Egitto. ll loro splendore superava quello del sole ed essi andavano e venivano liberamente per i quattro angoli del cielo (...). Alta e sovrastante nel cielo era la stazione da cui andavano e venivano questi cerchi di fuoco. L'esercito del Faraone la osserv a lungo con lo stesso Re. Ci accadde dopo cena. Di poi questi cerchi di fuoco salirono pi che mai alti nel cielo e si diressero verso il Sud. Pesci ed uccelli caddero allora dal cielo. Grande fenomeno che mai a memoria d'uomo fu in questa terra osservato (...) ed il Faraone fece portare dell'incenso per rimettersi in pace con la Terra (...) e quanto accadde il Faraone diede ordine di scriverlo e di conservarlo negli Annali della Casa della Vita, affinch fosse ricordato per sempre dai posteri..... Il Papyrus Tulli stupefacente: l'autenticit del frammento, la provenienza, la seriet con cui sono stati condotti gli studi e la traduzione sono elementi inconfutabili, che dimostrano la presenza di Extraterrestri sul nostro pianeta sin dall'inizio della sua formazione. I mezzi di trasporto extraterrestri sono quindi le "stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente", non le quattro virt teologali che, secondo i precedenti commenti, furono viste da Adamo ed Eva. Le quattro virt "Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza" non furono mai "viste", cio mai rispettate in questo mondo, n dalla "prima gente", n dalla odierna stirpe umana. Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle: oh settentronal vedovo sito, 27 poi che privato se' di mirar quelle! Pareva che il cielo godesse della luce divina delle "quattro stelle", rivelanti l'amore che spinge i Fratelli del Cielo a manifestarsi ai fratelli della Terra. O povero mondo terreno, lontano dalla Verit, incapace di riconoscere quelle "Luci Sante", che fanno testimonianza dell'amore immenso dei Fratelli del Cielo che vibra nel Creato. Com'io da loro sguardo fui partito, un poco me volgendo a l 'altro polo, 30 l onde 'l Carro gi era sparito, Distolsi da loro lo sguardo, volgendomi all'altro polo, l dove il Carro era gi sparito, vidi presso di me un veglio solo,

degno di tanta reverenza in vista, 33 che pi non dee a padre alcun figliuolo. vidi accanto a me un vecchio giunto solo (senza mezzo di volo), egli appariva degno di tanta reverenza che di pi non potrebbe averne per un padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, 36 de' quai cadeva al petto doppia lista. Aveva lunga barba e capelli brizzolati, che gli scendevano in due bande fino al petto. Li raggi de le quattro luci sante fregiavan s la sua faccia di lume, 39 ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante. I raggi dei "dischi volanti" (che, usciti dall'astronave-madre, lo avevano accompagnato fino ad una certa distanza da noi), illuminavano il suo viso, cos che io lo vedevo come fosse stato illuminato dal sole. Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?, 42 diss'el, movendo quelle oneste piume. Chi siete voi che, in contrasto alla fiumana cieca di Conoscenza, siete fuggiti dalla prigione infernale?, (domand il vecchio illuminato dalle quattro luci sante). Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte 45 che sempre nera fa la valle inferna? Chi vi ha guidati, chi vi illumina la mente cos tanto da farvi uscire dalla profonda notte che eternamente offusca la valle del pianto? Son le leggi d'abisso cos rotte? o mutato in ciel novo consiglio, 48 che, dannati, venite a le mie grotte? Sono cos disarmonizzate le Leggi espiative? o mutato nel cielo, in un nuovo Consiglio, il processo della Divina Programmazione, fino al punto che voi dannati possiate giungere al riparo della mia dimensione? Lo duca mio allor mi di di piglio, e con parole e con mani e con cenni 51 reverenti mi f le gambe e 'l ciglio. Il mio Duca allora si affrett, con parole, con mani e con cenni, a farmi inginocchiare e chinare il capo in segno di reverenza. Poscia rispuose lui: Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi 54 de la mia compagnia costui sovvenni. Poi gli rispose: Non venni qui di mia iniziativa; fu una donna scesa dal Cielo che mi preg di accompagnare costui e di guidarlo sul Cammino della Conoscenza. Ma da ch' tuo voler che pi si spieghi di nostra condizion com'ell' vera, 57 esser non puote il mio che a te si nieghi. Ma dal momento che tu vuoi sapere pi chiaramente la nostra condizione, non posso che ubbidire inchinandomi al tuo volere. Questi non vide mai l'ultima sera; ma per la sua follia le fu s presso, 60 che molto poco tempo a volger era. Questi non vice mai la sua ultima ora nell'annullamento del "Gran Rifiuto", per Celeste aiuto, anche se l'ultima sera, per la sua follia, gli fu molto vicina. S com'io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non l era altra via 63 che questa per la quale i' mi son messo.

Come gi detto, fui mandato a lui, perch poco tempo aveva per salvarsi ed altra via non c'era oltre che questa. Mostrata ho lui tutta la gente ria; e ora intendo mostrar quelli spirti 66 che purgan s sotto la tua bala. Ho mostrato a lui i peccatori e le loro colpe ed ora intendo mostrargli le anime che espiano affidate al tuo potere. Com'io l'ho tratto, saria lungo a dirti; de l'alto scende virt che m'aiuta 69 conducerlo a vederti e a udirti. Sarebbe lungo dirti come l'ho condotto fino qui. La forza che mi guida a condurlo da te scende dal Cielo. Ho sintonizzato la sua umana lunghezza d'onda visiva e uditiva sulla tua dimensione affinch lui possa vederti e udirti. Or ti piaccia gradir la sua venuta: libert va cercando, ch' s cara, 72 come sa chi per lei vita rifiuta. Ora ti piaccia gradir la sua venuta: libert va cercando, che s cara a chi, consapevole della felicit di Lass, la vita umana coscientemente rifiuta, accettando le pene espiative, che portano al felice ritorno. Tu 'l sai, ch non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti 75 la vesta ch'al gran d sar s chiara. Tu questo ben sai e pertanto non ti fu amara la morte in Utica, dove lasciasti il tuo corpo mortale, che allora rivestiva la tua anima, la quale nel Gran Giorno sar pi risplendente. Non son li editti etterni per noi guasti, ch questi vive, e Mins me non lega; 78 ma son del cerchio ove son li occhi casti Non son gli editti eterni per noi guasti, poich costui gi risvegliato ed io non son legato ai regni inferiori, ma appartengo al "cerchio" dove sono gli occhi puri di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega, o santo petto, che per tua la tegni: 81 per lo suo amore adunque a noi ti piega. della tua Marzia, che con il suo aspetto, ancora ti prega, o santa Coscienza, di considerarla sempre nell'abbraccio del tuo cuore: il suo amore, dunque, a noi ti pieghi. Il vecchio era Catone. Lasciane andar per li tuoi sette regni; grazie riporter di te a lei, 84 se d'esser mentovato l gi degni. Lasciaci proseguire per i sette regni, alle cui karmiche funzioni sei stato preposto ed io ringrazier lei per ci che tu farai per amor suo, se a te gradito che nel mondo umano ancor ti si ricordi. Marza piacque tanto a li occhi miei mentre ch'i' fu' di l, diss'elli allora, 87 che quante grazie volse da me, fei. Marzia piacque tanto agli occhi miei, quando io fui sulla Terra, disse egli allora, che tutto ci che mi chiese, le accordai. Or che di l dal mal fiume dimora, pi muover non mi pu, per quella legge 90 che fatta fu quando me n'usci' fora. Ma ora che oltre al mal fiume ella dimora, pi non pu muovermi per quella legge evolutiva che fin con la mia dipartita. Ma se donna del ciel ti muove e regge, come tu di', non c' mestier lusinghe:

93 bastisi ben che per lei mi richegge. Ma se una donna del cielo ti guida, come tu dici, non occorrono lusinghe, basta che tu in suo nome chieda il mio aiuto. Va dunque, e fa che tu costui ricinghe d'un giunco schietto e che li lavi 'l viso, 96 s ch'ogne sucidume quindi stinghe; Prosegui pure il tuo cammino, affinch costui venga cinto "d'un giunco schietto", da un alone di purezza e sia la sua mente ripulita dalle deleterie e sciocche credenze umane; ch non si converria, l'occhio sorpriso d'alcuna nebbia, andar dinanzi al primo 99 ministro, ch' di quei di paradiso. poich la vista intellettiva offuscata dall'ignoranza non potrebbe presentarsi al cospetto "ch' di quei di paradiso", del Primo Ministro della Cosmica Dimensione. non si converria, l'occhio sorpriso d'alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro - v. 97-99 Da qui si pu intuire quanto sia indispensabile il pervenire alla Conoscenza della Divina Verit per poter proseguire verso il Celeste Traguardo. Ed ecco il criterio di "separazione" dell'erba buona dalla gramigna, dell'Umanit spiritualmente sana da quella malata, che sta avendo luogo sulla Terra, era che per l'Umanit si approssima un certo profetizzato tempo. Colui che sar pervaso dallo Spirito di Conoscenza avr la forza necessaria per presentarsi al "primo ministro, ch' di quei di paradiso". La Conoscenza dar la forza bastante, affinch il potere dell'energia, che viene per legge evolutiva rinnovata dall'esterno, non disintegri la molecola e la proteina della cellula-uomo, ci perch il suo proprio campo di forza si trover ad un livello spirituale, dove questo aumento dell'energia potr essere accumulata senza che la "cellula" e la proteina siano notevolmente disturbate da essa. La sopravvivenza assicurata quindi a coloro che per evoluzione spirituale hanno raggiunto una struttura fisica e una frequenza psichica che si armonizzano col superiore campo di forza. Costoro diventano dei "portatori di Luce" per i loro simili, sotto forma di energia mentale e di luce intensificatrice. Vi da dire, tra l'altro, che il potere dell'energia che viene dall'esterno produrr un certo effetto nei campi mentali umani; ci che negativo diventer ancor pi negativo e ci che positivo acquister una maggiore sintonia, poich il potere dell'aumento dell'energia agir per mezzo dell'energia che nell'uomo stesso. Quando questa energia - che spirituale - in disordine con il mentale, si produce un "cortocircuito" ed allora certi "fusibili" saltano. Ecco che, gi assistiamo ad una esasperazione della violenza e del male in generale, nonch ad un progressivo sfaldamento dei residui valori morali, etici, sociali, religiosi, spirituali, sui quali si struttura ancora la societ umana. Quei pochi, in cui il campo di forza in sintonia coi superiori valori del Campo di Forza Universale, dovranno faticare non poco per restare alieni alle sollecitazioni negative espresse dalla massa umana, presa nel possente vortice di un delirio distruttivo incontrollabile e inarrestabile. Ed ecco che, a tale proposito, nel seguente Canto II - v. 7-9: si dir: "che le bianche e le vermiglie guance... ...de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance". Da questa necessit scaturisce la fraterna opera di aiuto degli Extraterrestri che, attraverso i messaggi di Amore e Saggezza, cercano di illuminare la mente dell'umanit incosciente, affinch

essa possa raggiungere quella Forza Dimensionale che aiuta a proseguire verso il Regno di Dio. Questa isoletta intorno ad imo ad imo, l gi col dove la batte l'onda, 102 porta di giunchi sovra 'l molle limo; Questa isoletta che "ad imo ad imo", intorno all'estremo limite, l dove battuta dall'onda, porta dei giunchi sopra il molle limo; null'altra pianta che facesse fronda o indurasse, vi puote aver vita, 105 per ch'a le percosse non seconda. e dove nessuna pianta che germogliasse in fronda o che indurisse in tronco, potrebbe aver vita, "non seconda" non adatta alle percosse della coltivazione. Questa isoletta... ...porta di giunchi sovra 'l molle limo - v. 100-102 Viene da chiedersi: quale materia compone l'isoletta che, pur non "secondando" alle percosse della piantagione e della coltivazione, porta, sull'estremo limite, del limo con dei giunchi sopra? Il limo che nasce dal fango del letto del fiume o del torrente, come potrebbe trovarsi su di un'isoletta dove nessuna pianta o albero potrebbe avere vita? E dove, in seguito, troveremo l'erbetta e la rugiada? Di fronte a simili descrizioni dall'apparenza irreale, nel groviglio delle solite supposizioni ed ipotesi, potremmo aggiungere quella che "l'isoletta" potrebbe essere un mezzo spaziale con propriet subacquee, il quale, affiorando alla superficie del mare, avesse trasportato "ad imo ad imo", sull'estremo bordo, il limo e i giunchi raccolti dal fondo marino. Solo accettando questa ipotesi, si potrebbe trovare spiegazione alla seguente raccomandazione di Catone. Poscia non sia di qua vostra reddita; lo sol vi mosterr, che surge omai, 108 prendere il monte a pi lieve salita. Dopo non sia di qua (attraverso cio un mezzo extraterrestre) il vostro ritorno nei superiori mondi felici; ma il sole della Nuova Era, che sorge per voi pi luminoso, (in virt delle cognizioni acquisite), per pi lieve salita attraverso meritata evoluzione (vi mostrer la via evolutiva, in corpo pi spiritualizzato). Cos spar; e io s mi levai sanza parlare, e tutto mi ritrassi 111 al duca mio, e li occhi a lui drizzai. Cos dicendo, egli spar ed io su nello spazio mi levai senza parlare, stringendomi al duca mio e, richiedendo protezione ed aiuto, a lui rivolsi gli occhi. El cominci: Figliuol, segui i miei passi: volgianci in dietro, ch di qua dichina 114 questa pianura a' suoi termini bassi. Virgilio m'incoraggi dicendo: Figliuolo, seguimi con fiducia: volgiamoci indietro, poich questo Piano di Coscienza da qui declina verso gli infimi valori del male terreno. L'alba vinceva l'ora mattutina che fuggia innanzi, s che di lontano 117 conobbi il tremolar de la marina. L'alba vinceva l'ultima ora della notte, tanto splendeva per noi il cielo all'orizzonte, cos che io, da sopra e da lontano, di una superiore dimensione, ravvisai "il tremolar de

la marina", il luccichio tremolante e inconsistente del mare terreno nella sua pochezza. Noi andavam per lo solingo piano com'om che torna a la perduta strada, 120 che 'nfino ad essa li pare ire in vano. Noi andavamo per il solitario Piano di Coscienza, come colui che torna sulla strada dimenticata e finch non ripercorre il cammino giusto, gli sembra di proseguire invano, con l'ansia e l'angoscia di chi si sente perduto. Quando noi fummo l 've la rugiada pugna col sole, per essere in parte 123 dove, ad orezza, poco si dirada, Quando noi fummo l dove la rugiada resiste maggiormente al calore del sole, in quella frescura dove, per grazia evolutiva, l'energia radiante consente minor pena anche ai vegetali, ambo le mani in su l'erbetta sparte soavemente 'l mio maestro pose: 126 ond'io, che fui accorto di sua arte, il mio maestro distese le mani sull'erbetta, soavemente irrorandola della sua benefica energia: ed io compresi dal suo gesto la grande arte d'amare tutte le anime bisognevoli d'aiuto, porsi ver' lui le guance lagrimose: ivi mi fece tutto discoverto 129 quel color che l'inferno mi nascose. commosso e riconoscente porsi verso di lui le guancie lacrimose: consapevole pi che mai dell' "Universale Amore" che unisce Loro a noi in un'unica famiglia e al mio animo apparve perfetto l'Amore nel suo vero "colore", che l'aura fosca dell'inferno mi aveva nascosto. Secondo i precedenti commenti, Virgilio e Dante, camminando l'uno dietro l'altro, giunsero in un punto di quella strana isoletta, dove nessuna pianta e nessun albero avrebbe potuto aver vita e dove, ancor pi stranamente, invece, trovarono l'erbetta che aveva germogliato e che era coperta di brina. E` vero quindi che non si pu respingere l'ipotesi che i due, dopo aver proseguito il viaggio sul mezzo spaziale galleggiante, approdarono sulla terraferma e vi trovarono, normalmente, l'erbetta e la rugiada. Venimmo poi in sul lito diserto, che mai non vide navicar sue acque 132 omo, che di tornar sia poscia esperto. Venimmo poi sul lido deserto, che mai non vide uomo passar pi volte e che, pertanto, sia divenuto esperto di tale strada evolutiva. Ci significa che un uomo, reso idoneo di quei superiori lidi, puirtroppo "deserti" poich l'uomo ci giunge di rado, non potrebbe pi ricadere nel peccato, per poi tornare a raggiungerli pi volte e di tale passaggio divenire esperto. Quivi mi cinse s com'altrui piacque: oh maraviglia! ch qual elli scelse l'umile pianta, cotal si rinacque 136 subitamente l onde l'avelse. Qui Virgilio mi soffuse di Divina Energia ("giunco schietto") come al Cielo piacque: oh meraviglia! allorch compresi il grande Amore extraterrestre, che attraverso il mio maestro aveva fatto si che io, quale umile piantina della Creazione, venissi aiutato, similmente alla tenera erbetta carezzata da lui e, cos rigenerato, mi trovai nel mio piano dimensionale precedente dal quale Virgilio mi aveva divelto con grande

amore.

Nonsoloufo Home | Perch Nonsoloufo? | Why "UFO and much more"? | Site map | [email protected] Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle societ proprietarie delle riviste pubblicate

Chi siamo Contatti Site map Cerca Edicola Home NOTIZIE SULLA REALTA` EXTRATERRESTRE - NEWS ON THE EXTRATERRESTRIAL REALITY

La Commedia di Dante Alighieri alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica PURGATORIO - Canto II nel libero commento di Giovanna Viva Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - arrivo dell'angelo nocchiero - sbarco di nuove anime che cantano il salmo In exitu Israel de Aegypto - Casella - nuova apparizione di Catone Gi era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui merdian cerchio coverchia 3 Ierusalm col suo pi alto punto; Il sole che, nel contesto galattico, un accumulatore e trasformatore dell'energia-luce che struttura l'Universo, era giunto all'orizzonte di un pi alto grado di Coscienza, il cui cerchio meridiano, emanante energia migliore, sovrasta Gerusalemme col suo pi alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, 6 che le caggion di man quando soverchia; e la notte che opposta al sole "cerchia" racchiude la mente nelle vibrazioni di un campo di forza negativo, usciva dalla parte del Gange fuori, con la costellazione delle Bilance, che pare che cada di mano alla stessa notte dell'involuzione quando questa eccede nel peso delle colpe; uscia di Gange fuor con le Bilance - v. 5 Come gi affermato nell'Inferno, l'Equilibrio Cosmico sconvolto fa girare la terra paurosamente inclinata intorno al suo asse ed ogni giorno di pi tale peso soverchia. Lo scienziato biocosmologo extraterrestre Hoara torna a comunicare alla Nasa ci che a suo tempo gi comunic per mezzo del contattista

degli Extraterrestri Eugenio Siragusa; cio che l'asse magnetico del nostro pianeta oscilla paurosamente inclinato e che gli esperimenti nucleari sotterranei comportano una serie di anomalie abbastanza deleterie nell'anello magnetosferico e per conseguenza nella stabilit dell'asse su cui il geoide ruota. Hoara comunica tra l'altro: "Abbiamo registrato temporanee fughe, anche se lievi, nell'asse magnetico in direzione est sud-est provocanti rapide espansioni verso sud sud-ovest della calotta polare." Hoara, dunque, parla di "fughe" in direzione EST e di "espansioni" a SUD-OVEST dell'asse magnetico. Dante dice "uscia di Gange fuor con le Bilance". Si tratta di "uscite", di "fughe" verso la stessa direzione. In entrambi i messaggi troviamo lo stesso significato profetico ammonitore. s che le bianche e le vermiglie guance, l dov'i' era, de la bella Aurora 9 per troppa etate divenivan rance. tanto che le guance bianche e vermiglie della bella Aurora del Purgatorio, pur se esistenti in un livello superiore, "per troppa etate" cio nell'avanzar del tempo del terrestre olocausto, rischiano di diventare anch'esse arrossate dall'infernale riverbero infuocato. Ci significa che in tanto imperversare diabolico, anche le anime migliori, giunte alle lievi pene purgatoriali, rischiano di retrocedere nell'involuzione. Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, 12 che va col cuore e col corpo dimora. Noi eravamo ancora in quel doloroso mare di pianto, come gente che pensa al suo cammino futuro e col pensiero si stacca da quel luogo dolente, avanzando spiritualmente verso il Divino Amore, ma ancora dimorando col corpo nell'Inferno. Come gi affermato, Inferno e Purgatorio sono sparsi sulla Terra. In coloro che vivono sul Piano Purgatoriale si manifesta il Seme lasciato sulla Terra dal Genio Solare Cristo, seme che d i suoi frutti, manifesti nella Progenie Solare, disseminata in ogni angolo del mondo, che ogni giorno del suo tempo si va distinguendo dalla moltitudine anonima con l'unico vessillo: " LIBERTA` - GIUSTIZIA - FRATELLANZA". E` questo un segno di riconoscimento degli "uomini nuovi", che incarnano le visrt dello Spirito Solare e, per loro tramite, Egli si manifesta e apparecchia la strada al gi programmato "mondo nuovo". Ed ecco a tale proposito, la Voce dell'Araldo del Sole: "O UOMO CHE NEL FINITO SEI RELEGATO, RINASCI! IL TEMPO E` GIUNTO; UNA VITA NUOVA TI ATTENDE, POICHE' ASCENDERE E` IL TUO FINE. SOLO NASCENDO DI NUOVO NIENTE PER TE AVRA` CONFINE E POTRAI VARCARE LE NUOVE METE CHE T'ATTENDONO LAGGIU` OLTRE LO SPAZIO E IL TEMPO". Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino, per li grossi vapor Marte rosseggia 15 gi nel ponente sovra 'l suol marino, Come il pianeta Marte di primo mattino appare rosseggiante per i densi vapori sulla superficie marina, cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia, un lume per lo mar venir s ratto, 18 che 'l muover suo nessun volar pareggia. cos m'apparve, quasi ancor lo vedessi, un lume venire veloce sul mare, tanto che neppure il volare potrebbe eguagliare il suo movimento.

Dal qual com'io un poco ebbi ritratto l'occhio per domandar lo duca mio, 21 rividil pi lucente e maggior fatto. Come io ebbi da esso distolto lo sguardo, per domandare di ci il duca mio, lo rividi pi lucente e pi grande. Poi d'ogne lato ad esso m'appario un non sapeva che bianco, e di sotto 24 a poco a poco un altro a lui uscio. Poi da ogni lato mi apparve uno strano color bianco, che fluorescente pareva, mentre di sotto, a poco a poco ne venne fuori un altro. Lo mio maestro ancor non facea motto, mentre che i primi bianchi apparver ali; 27 allor che ben conobbe il galeotto, Il mio maestro taceva e tacque fino a quando apparvero delle ali; quando egli ben conobbe quel nocchiero, grid: Fa, fa che le ginocchia cali. Ecco l'angel di Dio: piega le mani; 30 omai vedrai di s fatti officiali. grid: Inginocchiati. Ecco l'angelo di Dio: piegati mani a terra, prostrati al suo cospetto; ora assisterai all'opera divina di s fatti messaggeri. Vedi che sdegna li argomenti umani, s che remo non vuol, n altro velo 33 che l'ali sue, tra liti s lontani. Vedi che sdegna gli argomenti umani, che a lui non occorre n remo, n vela ma solo le sue ali, per volare tra mondi lontani. Vedi come l'ha dritte verso 'l cielo, trattando l'aere con l'etterne penne, 36 che non si mutan come mortal pelo. Vedi come le ha dritte verso il cielo (in tal modo egli attrae e trasforma l'energia solare in una forza motrice), trattando l'aria (nel movimento direzionale) con le eterne penne, che non si mutano come mortali coperture (ma possono essere fatte e disfatte come furono create). che non si mutan come mortal pelo - v. 36 Le creature superiori possono cambiarsi il corpo come noi ci cambiamo il vestito, "manipolare" l'energia creativa irradiata dal Sole, essendo le forze cosmogoniche tutte a loro disposizione; cos possono formare la materia, prelevando direttamente quelle determinate dosi di elementi creativi che il grembo materno assorbe per la vita del figlio. Ed ecco le opere scientifiche divine che noi chiamiamo "Miracoli". In tal modo Ges oper il miracolo dei pani e dei pesci, ai quali Egli non immise l'energia animica, in quanto tali corpi furono esclusivamente creati per cibo. Fra i molteplici "miracoli" del genere, possiamo ricordare la creazione degli occhi nuovi di Santa Lucia. QUANDO LA SCIENZA SARA` RELIGIOSA E LA RELIGIONE DIVENTERA` SCIENTIFICA ALLORA SORGERA` UN MONDO NUOVO. EINSTAIN Poi, come pi e pi verso noi venne l'uccel divino, pi chiaro appariva: 39 per che l'occhio da presso nol sostenne, L'Essere Divino appariva sempre pi splendente, quanto pi a noi si avvicinava: tanto che io non sostenni pi il suo fulgore,

ma chinail giuso; e quei sen venne a riva con un vasello snelletto e leggero, 42 tanto che l'acqua nulla ne 'nghiottiva. mi inchinai; ed egli si avvicin alla riva con un vascello snello e leggero, cos che scivolava al di sopra della superficie marina. Da poppa stava il celestial nocchiero, tal che faria beato pur descripto; 45 e pi di cento spirti entro sediero. Il celestiale nocchiero si ergeva a poppa, splendente di luce, in modo tale che, soltanto descritto, renderebbe beato chiunque ne ascoltasse la descrizione; e molte anime conduceva nel suo vascello. Come Caronte accompagnava gli Spiriti a rinascere nelle Sfere infernali, cos l'angelo splendente aiutava questi a rinascere nelle migliori esperienze di vita purgatoriale. 'In exitu Isrel de Aegypto' cantavan tutti insieme ad una voce 48 con quanto di quel salmo poscia scripto. 'In exitu Israel de Aegypto' cantavano tutti assieme e continuavano il canto con le stesse parole del Salmo 114, che canta la liberazione d'Israele dalla schiavit d'Egitto. Analogamente, queste anime cantavano la loro liberazione dalla condizione paccaminosa, entrando nello stato di grazia. Esse uscivano alla luce dell'Amore e della Saggezza, che il Purgatorio consentiva loro. Poi fece il segno lor di santa croce; ond'ei si gittar tutti in su la piaggia; 51 ed el sen g, come venne, veloce. L'angelo le bened col segno della Croce; tutte si gettarono sulla spiaggia del mondo terreno ed egli ripart veloce. La turba che rimase l, selvaggia parea del loco, rimirando intorno 54 come colui che nove cose assaggia. La turba che rimase, nel ricordo ormai spento del proprio passato, pareva ignara del luogo, guardando intorno come colui che vede cose nuove. Tutte le anime tornate in Terra, per il completamento dei cicli di esperienze reincarnative, credono di essere venute quaggi per la prima volta. Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch'avea con le saette conte 57 di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, Il sole saettava la luce dappertutto, ed aveva cacciata la costellazione del Capricorno dalla volta stellata, quando la nova gente alz la fronte ver' noi, dicendo a noi: Se voi sapete, 60 mostratene la via di gire al monte. quando i nuovi arrivati si rivolsero a noi, dicendo: Se voi sapete, mostrateci la via per salire al Monte. E Virgilio rispuose: Voi credete forse che siamo esperti d'esto loco; 63 ma noi siam peregrin come voi siete. Virgilio rispose loro: Credete forse che noi siamo esperti di questo luogo; ma noi siam come voi, viandanti sul Cammino della Vita. Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco, per altra via, che fu s aspra e forte, 66 che lo salire omai ne parr gioco. Prima di voi venimmo, innanzi un poco per altra via, che fu

disagevole tanto, che ormai il proseguire ci parr un gioco. L'anime, che si fuor di me accorte, per lo spirare, ch'i' era ancor vivo, 69 maravigliando diventaro smorte. Le anime, accortesi che io respiravo in corpo di materia densa, per meraviglia divennero ancor pi diafane. E come a messagger che porta ulivo tragge la gente per udir novelle, 72 e di calcar nessun si mostra schivo, E come attorno al messaggero che reca l'ulivo annunziatore di pace, si accoglie la gente a far calca, cos al viso mio s'affisar quelle anime fortunate tutte quante, 75 quasi oblando d'ire a farsi belle. cos il mio viso mosse la curiosit di tutte quelle anime, fortunate di trovarsi oltre l'Inferno sul cammino della Luce, ed a me fissarono i loro sguardi, quasi dimenticando di dover proseguire per purificarsi. Io vidi una di lor trarresi avante per abbracciarmi con s grande affetto, 78 che mosse me a far lo somigliante. Io vidi una di loro avanzare per abbracciarmi con s grande affetto, che spinse me a far lo stesso. Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, 81 e tante mi tornai con esse al petto. O ombre dall'apparenza vana! per tre volte cinsi il suo corpo e per tre volte le mie braccia mi tornarono al petto. La terrestre pesante materia di Dante attravers quel corpo astrale esistente in una velocit vibratoria di molecole pi spiritualizzate, pi distanziate tra esse e per Dante impalpabili. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l'ombra sorrise e si ritrasse, 84 e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. Di meraviglia mi sbiancai in viso, tanto che la creatura guardandomi sorrise e si ritrasse, e anch'io indietreggiai. Soavemente disse ch'io posasse; allor conobbi chi era, e pregai 87 che, per parlarmi, un poco s'arrestasse. Dolcemente essa mi preg di fermarmi; io riconobbi quell'anima e la pregai di parlarmi. Rispuosemi: Cos com'io t'amai nel mortal corpo, cos t'amo sciolta: 90 per m'arresto; ma tu perch vai? Rispose: Come ti amai nel mio corpo mortale, cos ti amo ora libero dalla pesante materia dolente, destinata a morte; perci mi arresto; ma tu perch vai per questa via? Casella mio, per tornar altra volta l dov'io son, fo io questo viaggio, 93 diss'io; ma a te com' tanta ora tolta? Casella, amico mio, faccio questo viaggio per poi ritornare dove son partito, dissi io; ma a te come mai ti stato tolto tanto tempo utile per venire qui ad emendarti? Ed elli a me: Nessun m' fatto oltraggio, se quei che leva quando e cui li piace, 96 pi volte m'ha negato esto passaggio; Ed egli a me: Non mi stato fatto alcun oltraggio, ma l'angelo che prende quando e chi vuole, pi volte mi ha negato questo passaggio; ch di giusto voler lo suo si face: veramente da tre mesi elli ha tolto

99 chi ha voluto intrar, con tutta pace. il suo giusto volere proviene dalla Volont Divina: in Verit da tre mesi egli ha accolto nel suo vascelo chi ha potuto entrarvi senza difficolt. Ond'io, ch'era ora a la marina vlto dove l'acqua di Tevero s'insala, 102 benignamente fu' da lui ricolto. Allorch io ero rivolto alla riva (del Celeste Traguardo), dove la dolce acqua del Tevere s'insala al contatto del mare (e il Seggio di Pietro s'insala al contatto della Roma ecclesiastica corrotta) l'angelo pietoso, per salvarmi da quegli errori, benignamente mi raccolse. A quella foce ha elli or dritta l'ala, per che sempre quivi si ricoglie 105 qual verso Acheronte non si cala. A quella foce (della Pace del Divino Amore) ha egli ora diritta l'ala, poich sempre l che si raccolgono le anime che non scendono nell'Acheronte. E io: Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l'amoroso canto 108 che mi solea quetar tutte mie doglie, E io: Se nuova legge non ti toglie la memoria e l'uso del canto d'amore che soleva acquietare tutti i miei affanni, di ci ti piaccia consolare alquanto l'anima mia, che, con la sua persona 111 venendo qui, affannata tanto! ti piaccia di ci consolare un po' l'anima mia, che, venendo qui col pesante involucro fisico, affannata tanto! 'Amor che ne la mente mi ragiona' cominci elli allor s dolcemente, 114 che la dolcezza ancor dentro mi suona. 'L'Amor che nella mente mi ragiona' rispose egli dolcemente, che la dolcezza ancora risuona dentro di me. Lo mio maestro e io e quella gente ch'eran con lui parevan s contenti, 117 come a nessun toccasse altro la mente. Noi e tutta la gente che era l eravamo cos contenti, che pareva nessun altro pensiero ci toccasse la mente. Noi eravam tutti fissi e attenti a le sue note; ed ecco il veglio onesto 120 gridando: Che ci, spiriti lenti? Stavamo fissi ed attenti alle sue parole; quando il vecchio saggio, nello scrupoloso svolgimento della sua missione, incitando le anime grid Che ci spiriti lenti? qual negligenza, quale stare questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio 123 ch'esser non lascia a voi Dio manifesto. quale negligenza, quale stare questo? Correte al monte, alleggeritevi del duro scoglio del peccato che ancora vi riveste e che non vi lascia vedere la grazia della manifestazione Divina. Come quando, cogliendo biado o loglio, li colombi adunati a la pastura, 126 queti, sanza mostrar l'usato orgoglio, Come quando, durante la raccolta, i colombi radunati per il pasto, quieti, senza avanzare con l'usato incedere a petto in fuori, se cosa appare ond'elli abbian paura, subitamente lasciano star l'esca, 129 perch'assaliti son da maggior cura; e se qualcosa appare che faccia loro paura, subito lasciano l'esca perch assaliti da maggiore preoccupazione, cos vid'io quella masnada fresca

lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa, com'om che va, n sa dove riesca: 133 n la nostra partita fu men tosta. cos io vidi quella nuova schiera lasciare la dolce sosta e fuggire verso l'ascesa, come uomo che va senza conoscere la meta: la nostra partenza non fu meno rapida. Tutte le anime si separarono per reincarnarsi in diverse direzioni come le scintille di uno stesso ceppo ardente, sospinto dal vento.

Nonsoloufo Home | Perch Nonsoloufo? | Why "UFO and much more"? | Site map | [email protected] Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle societ proprietarie delle riviste pubblicate

Chi siamo Contatti Site map Cerca Edicola Home NOTIZIE SULLA REALTA` EXTRATERRESTRE - NEWS ON THE EXTRATERRESTRIAL REALITY

La Commedia di Dante Alighieri alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica PURGATORIO - Canto III nel libero commento di Giovanna Viva Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - Dante e Virgilio riprendono il cammino - paura di Dante di essere stato abbandonato da Virgilio - Manfredi Avvegna che la subitana fuga dispergesse color per la campagna, 3 rivolti al monte ove ragion ne fruga, Avvenne che (al rimprovero di Catone) le anime fuggirono improvvisamente, disperdendosi per la sconfinata prateria della vita, in direzione del monte, dove la giustizia fruga nei reconditi meandri della Coscienza, i' mi ristrinsi a la fida compagna: e come sare' io sanza lui corso? 6 chi m'avria tratto su per la montagna? allora mi strinsi alla fida compagnia del mio maestro: e come sarei andato io senza di lui per il sentiero della salvezza? chi mi avrebbe condotto verso la vetta suprema? El mi parea da s stesso rimorso:

o dignitosa coscenza e netta, 9 come t' picciol fallo amaro morso! Virgilio mi pareva per se stesso turbato: o Coscienza nobile e pura, come anche una piccola grinza pu procurarti amaro rimorso! Quando li piedi suoi lasciar la fretta, che l'onestade ad ogn'atto dismaga, 12 la mente mia, che prima era ristretta, Quando il maestro ebbe rallentato il passo, lasciando quella fretta che altera ogni atto, la mente mia che prima era concentrata al pensiero di quanto era accaduto, lo 'ntento rallarg, s come vaga, e diedi 'l viso mio incontr'al poggio 15 che 'nverso 'l ciel pi alto si dislaga. rivolse l'attenzione ad altre cose, ed io alzai lo sguardo al monte, che pi in alto nel cielo si espande. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, rotto m'era dinanzi a la figura, 18 ch'ava in me de' suoi raggi l'appoggio. Il sole, che dietro di noi fiammeggiava infuocato, disegnava l'appoggio dei suoi raggi, che si interrompevano sul mio corpo fisico, nell'ombra che si stagliava davanti a me. Io mi volsi dallato con paura d'essere abbandonato, quand'io vidi 21 solo dinanzi a me la terra oscura; Allora che io vidi soltanto la mia ombra riflessa mi volsi di lato per paura di essere stato abbandonato dal mio maestro; e 'l mio conforto: Perch pur diffidi?, a dir mi cominci tutto rivolto; 24 non credi tu me teco e ch'io ti guidi? e Virgilio: Perch diffidi di me?, e piantandosi davanti a me con tutta la sua persona, cominci, a dire: non credi che io sia sempre qui con te e che ti guidi? Vespero gi col dov' sepolto lo corpo dentro al quale io facea ombra: 27 Napoli l'ha, e da Brandizio tolto. E` ormai vespro, nel tempo che avanza verso l'alba della nuova era; vespro nel mondo dove fu sepolto il mio corpo col quale anch'io facevo ombra. Il mio corpo a Napoli e vi fu portato da Brindisi. Com' noto, Virgilio mor il 22 settembre del 19 a.C. a Brindisi e poi fu trasportato a Napoli. Ora, se innanzi a me nulla s'aombra, non ti maravigliar pi che d'i cieli 30 che l'uno a l'altro raggio non ingombra. Ora, se innanzi a me non scorgi ombra, non meravigliarti, poich "d'i cieli" delle diverse dimensioni una forma di luce non urta l'altra, vibrante di energia diversa. Tutto luce, anche la materia forma di luce condensata da velocit vibratoria, che rende le cellule compatte. A sofferir tormenti, caldi e geli simili corpi la Virt dispone 33 che, come fa, non vuol ch'a noi si sveli. La Perfezione Divina crea simili corpi pesanti di dolorosa materia densa, con la predisposizione a patire varie forme di tormento fisico, e, come fa non vuole che sia a noi svelato. I tormenti serviranno a cancellare le colpe e a ristabilire nell'anima l'equilibrio perduto nel male operare. L'Equilibrio non permette che all'uomo si svelino tutte le correlazioni provenienti da questi rapporti, poich non vi

sono parole ed espressioni comprensibili alla mente umana, non idonea a guardare oltre la dimensione racchiusa nello Spazio e nel Tempo. Matto chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via 36 che tiene una sustanza in tre persone. E` stoltezza sperare che la limitata ragione umana possa facilmente percorrere l'infinita via (della Conoscenza e penetrare la Realt Vitale della Mente Divina) che tiene una sostanza in tre persone (nella perfezione dei propri attributi, distinta in tre persone: "Una e Trina"). Anche l'uomo una Trinit formata da anima, corpo e Spirito. Nelle scritture sacre si legge che il corpo fisico e il corpo animico sono collegati allo Spirito, il quale pu attarversare all'infinito la Barriera Celeste, ma resta il mistero primo ed ultimo del Suo operare. State contenti, umana gente, al quia; ch se potuto aveste veder tutto, 39 mestier non era parturir Maria; Siate contente, umane genti, di conoscere la verit come fornita e riferita, senza pretendere di poterla razionalizzare, misurare con il limitato metro del vostro intelletto, poich se foste stati capaci di intendere tutto, "mestier non era parturir Maria" non avreste avuto bisogno di un Cristo redentore del peccato; e disar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, 42 ch'etternalmente dato lor per lutto: e vedeste gli uomini desiderare la pace, senza speranza, e nella sconoscenza che il frutto del dolore, che eternamente dato loro veder per lutto, "tai che sarebbe lor disio quetato" altro non che la spinta che conduce verso il Traguardo di una nuova Luce: io dico d'Aristotile e di Plato e di molt'altri; e qui chin la fronte, 45 e pi non disse, e rimase turbato. mi riferisco ad Aristotile e Platone e a molti altri; e qui chin la testa, pi non disse e rimase turbato. Noi divenimmo intanto a pi del monte; quivi trovammo la roccia s erta, 48 che 'ndarno vi sarien le gambe pronte. Giungemmo intanto ai piedi del "monte" (l dove la vetta maggiormente si eleva nella Conoscenza consentita alle anime del Purgatorio); ma vi trovammo la roccia cos alta che ogni agilit delle gambe sarebbe stata cosa inutile (in contrasto alla ragione umana che s'illude di poter da sola proseguire sulla via che porta al "Monte"). La ragione umana disconosce la realt della ineluttabile eterna Intelligenza Cosmica, che ha composto il veicolo fisico umano equipaggiandolo di tutti quegli elementi necessari per intraprendere nella legge limitata del tempo, il viaggio pi o meno lungo e a mettere in moto gli ingranaggi intellettivi pi o meno sviluppati, a seconda del numero delle vite gi vissute; e pertanto "'ndarno vi sarien le gambe pronte". Tra Lerice e Turba la pi diserta, la pi rotta ruina una scala, 51 verso di quella, agevole e aperta. Il pi accessibile dirupo roccioso esistente tra Lerici, nel golfo di La Spezia, e Turbia, nella impervia riviera ligure , in confronto, una scala agevole e aperta. Or chi sa da qual man la costa cala,

disse 'l maestro mio fermando 'l passo, 54 s che possa salir chi va sanz'ala? Ora chiss da quale parte la costa s'abbassa, disse Virgilio fermandosi, cos che possa salire chi va sanza ali? E mentre ch'e' tenendo 'l viso basso essaminava del cammin la mente, 57 e io mirava suso intorno al sasso, E mentre egli a capo chino esaminava il cammino, che avrebbe consentito l'ascesa di un cos impervio dirupo, ed io guardavo s intorno al sasso, da man sinistra m'appar una gente d'anime, che movieno i pi ver' noi, 60 e non pareva, s venan lente. dalla sinistra mi apparve una schiera di anime, le quali proseguivano verso di noi, ma tanto lentamente, che pareva non camminassero. Leva, diss'io, maestro, li occhi tuoi: ecco di qua chi ne dar consiglio, 63 se tu da te medesmo aver nol puoi. Alza, dissi io, gli occhi tuoi, Maestro: ecco di qua chi ci dar consiglio, se non riesci da solo a prendere una decisione. Guard allora, e con libero piglio rispuose: Andiamo in l, ch'ei vegnon piano; 66 e tu ferma la spene, dolce figlio. Egli allora guard e con sereno aspetto mi rispose: Andiamo loro incontro, che essi vengono piano (la insufficiente evoluzione non consente loro un passo pi spedito sul camino evolutivo), e tu rinsalda la speranza, dolce figlio. Ancora era quel popol di lontano, i' dico dopo i nostri mille passi, 69 quanto un buon gittator trarria con mano, Dopo aver noi fatto un migliaio di passi, la turba era ancora lontana, quanto un valente tiratore riuscirebbe a scagliare un sasso con la mano, quando si strinser tutti ai duri massi de l'alta ripa, e stetter fermi e stretti 72 com'a guardar, chi va dubbiando, stassi. quando vedendoci si strinsero tutti ai duri massi dell'altra ripa e stettero fermi e stretti come stanno a guardare quelli pieni di dubbio (che si arrestano per paura di fronte alle divine rivelazioni e si stringono alle roccie delle ottuse errate interpretazioni, rallentando cos il loro passo evolutivo). O ben finiti, o gi spiriti eletti, Virgilio incominci, per quella pace 75 ch'i' credo che per voi tutti s'aspetti, Ben arrivati sul cammino della vita, o spiriti eletti, Virgilio incominci, per quella pace che, io credo, da voi tutti attesa, ditene dove la montagna giace, s che possibil sia l'andare in suso; 78 ch perder tempo a chi pi sa pi spiace. diteci dove la "montagna" giace meno ripida, cos che pi facile sia per noi l'ascesa, poich il procedere lentamente, a chi pi conosce il Vero, pi spiace. Chi pi conosce il vero sa cosa significa il perder tempo nelle esperienze di vita necessarie all'evoluzione. Come le cellule del corpo umano, le quali nel lento pulsare vanno predisponendosi a disordinate vibrazioni e vanno incontro a malattie, cos anche le "cellule-uomo", nel lento ritmo vitale, scivolano in vibrazioni negative, in un modo errato di

pensare e di agire, nuocendo al prossimo e a se stessi. Come le pecorelle escon del chiuso a una, a due, a tre, e l'altre stanno 81 timidette atterrando l'occhio e 'l muso; Come le pecorelle escono dal recinto a una, a due, a tre e le altre stanno timidette, atterrando l'occhio e il muso; e ci che fa la prima, e l'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, 84 semplici e quete, e lo 'mperch non sanno; e ci che fa la prima fanno le altre, addossandosi ad essa se essa si arresta, semplici e quiete senza conoscerne il motivo; s vid'io muovere a venir la testa di quella mandra fortunata allotta, 87 pudica in faccia e ne l'andare onesta. cos io vidi muovere e venire i primi di quella schiera fortunata di trovarsi sul cammino purgatoriale, umile e dignitosa nell'aspetto e nel portamento. Come color dinanzi vider rotta la luce in terra dal mio destro canto, 90 s che l'ombra era da me a la grotta, Appena i primi della schiera videro la luce del sole interrotta dal mio corpo denso, che proiettava la sua ombra dai miei piedi fino alla roccia, restaro, e trasser s in dietro alquanto, e tutti li altri che venino appresso, 93 non sappiendo 'l perch, fenno altrettanto. si fermarono e ritrassero un poco indietro e tutti gli altri che li seguivano, non sapendo perch, fecero lo stesso. Sanza vostra domanda io vi confesso che questo corpo uman che voi vedete; 96 per che 'l lume del sole in terra fesso. Senza vostra domanda io vi chiarisco che questo corpo che voi vedete in dimensione umana ed per questo che la sua materia densa e pesante interrompe la luce. Non vi maravigliate, ma credete che non sanza virt che da ciel vegna 99 cerchi di soverchiar questa parete. Non vi meravigliate, ma credete che per Volont Divina egli cerca di oltrepassare i confini della sua dimensione. Cos 'l maestro; e quella gente degna Tornate, disse, intrate innanzi dunque, 102 coi dossi de le man faccendo insegna. Cos disse il maestro e quelle anime degne Tornate sui vostri passi, dissero, e andate sempre avanti, facendo cenno coi dorsi delle mani. E un di loro incominci: Chiunque tu se', cos andando, volgi 'l viso: 105 pon mente se di l mi vedesti unque. E uno di loro, mi disse: Chiunque tu sia, che vai oltre il tuo piano di luce (se vero che il tuo cammino voluto dal Cielo, ed i tuoi sensi pertanto sono in sintonia con la nostra frequenza energetica), volgi il viso: e poni mente se, di l della tua dimensione, vedessi il mio (di pi lieve materia). Qui conviene ricordare che l'occhio umano percepisce nella gamma energetrica racchiusa fra 0,38 e 0,75 micron e che i valori energetici dell'uomo del pianeta Terra si manifestano attraverso l'energia esistente nel "Raggio di Luce Bianca" che, urtando contro i vari strati dell'atmosfera, produce una gamma di colori circoscritta, oltre la quale l'uomo terrestre non sintonizzato. Io mi volsi ver lui e guardail fiso:

biondo era e bello e di gentile aspetto, 108 ma l'un de' cigli un colpo avea diviso. Io mi volsi verso di lui e lo fissai: era biondo, bello e di gentile aspetto, ma aveva un sopracciglio spaccato da un colpo. Quand'io mi fui umilmente disdetto d'averlo visto mai, el disse: Or vedi; 111 e mostrommi una piaga a sommo 'l petto. Quando io ebbi umilmente affermato di non averlo mai veduto, egli mi disse: Or vedi; e mi mostr una piaga che aveva nella parte superiore del petto. Poi sorridendo disse: Io son Manfredi, nepote di Costanza imperadrice; 114 ond'io ti priego che, quando tu riedi, Poi (dopo che ebbe fugato ogni dubbio sulla mia persona) sorridendo mi disse: Io son Manfredi, nipote di Costanza imperatrice; perci ti prego che, quando ritorni nel tuo mondo, vadi a mia bella figlia, genitrice de l'onor di Cicilia e d'Aragona, 117 e dichi 'l vero a lei, s'altro si dice. vada dalla mia bella figlia che gener l'onore di Sicilia e d'Aragona e dica il vero a lei (del mio stato di grazia e che la "scomunica", maledizione dei sacerdoti, che mi condannava alla disperazione eterna, nulla mi ha tolto della Misericordia del Divino Amore, e dille il Vero sulle Leggi Universali, tu che hai conosciuto), se pur altro si dice (nel mondo cieco, che ignora le grandi Verit). Poscia ch'io ebbi rotta la persona di due punte mortali, io mi rendei, 120 piangendo, a quei che volontier perdona. Dopo che io ebbi il corpo trafitto da due ferite mortali, che mi resero meritevole di grazia, mi affidai, piangendo, a Colui che volentieri perdona. Orribil furon li peccati miei; ma la bont infinita ha s gran braccia, 123 che prende ci che si rivolge a lei. I miei peccati furono orribili, ma la Bont di Dio infinita ed ha cos gran braccia, che salva chiunque ad essa si affidi. Se 'l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente allora, 126 avesse in Dio ben letta questa faccia, Se il cardinale, vescovo di Cosenza, che fu mandato alla mia caccia dal papa Clemente IV, avesse "in Dio ben letta questa faccia" conosciuto questo misericordioso aspetto della Suprema Bont, l'ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, 129 sotto la guardia de la grave mora. le ossa del mio corpo sarebbero ancora sul ponte del fiume Calore, presso Benevento, seppellite sotto "la guardia de la grave mora" il cumulo di pietre (eretto dai soldati di Carlo d'Angi, ognuno dei quali gett un sasso sul mio corpo). Or le bagna la pioggia e move il vento di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde, 132 dov'e' le trasmut a lume spento. Ora le bagna la pioggia e le muove il vento fuori della mia terra di Napoli, quasi sulla riva del fiume Verde, dove "le trasmut a lume spento" il vescovo le trasport a ceri spenti. Secondo il decreto ecclesiastico, che non permetteva agli scomunicati di venire seppelliti nella terra consacrata dei

cimiteri e, quale altro oltraggio ad essi riservato, ordinava di trasportarli fuori da queste terre a ceri spenti e capovolti. Il pastore di Cosenza, oltre a non avere in Dio ben letta la faccia dell'Amore, non aveva letta neanche quella della Saggezza; fu per questo che, nel suo malanimo, dette grande importanza a quella sostanza fittizia che il corpo umano. Per lor maladizion s non si perde, che non possa tornar, l'etterno amore, 135 mentre che la speranza ha fior del verde. Per le scomuniche, maledizioni dei sacerdoti, non si perde l'eterno Amore Divino, cos che l'anima non possa tornare a Dio nell'atteso Gran Giorno, mentre questa la sola speranza che "fior del verde" fiore della verdeggiante energia vitale della terrena esistenza. Vero che quale in contumacia more di Santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta, 138 star li convien da questa ripa in fore, Vero invece che quel sacerdote che si sottrae alle regole "more in contumacia" di Santa Chiesa, cos come concepita dal misericordioso Pensiero Divino, anche se alla fine si pente, gli conviene stare "da questa ripa in fore" al di fuori, cio lontano, dalla Chiesa e dall'abito sacerdotale. per ognun tempo ch'elli stato, trenta, in sua presunzon, se tal decreto 141 pi corto per buon prieghi non diventa. per ogni vita vissuta, nella umana dimensione del tempo, con la sua presunzione (di potersi sostituire a Dio, vituperando, uccidendo e perseguitando in nome Suo), dovr espiare, nel corso di lunghi cicli di reincarnazione questa pesante colpa, a meno che tale decreto non venga mitigato per intercessione di "buone preghiere" (provenienti da creature degne di tale missione). Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, revelando a la mia buona Costanza come m'hai visto, e anco esto divieto; 145 ch qui per quei di l molto s'avanza. Vedi, ormai, se puoi farmi lieto, rivelando alla mia buona Costanza lo stato di pace in cui mi hai visto, spiegandole anche che la scomunica e il suo divieto (quale maledizione dei sacerdoti), non ha attinenza alcuna con il Divino Amore (che Ges ci port, a prezzo del Suo Sacrificio sulla Croce).

Nonsoloufo Home | Perch Nonsoloufo? | Why "UFO and much more"? | Site map | [email protected] Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle societ proprietarie delle riviste pubblicate

Chi siamo Contatti Site map Cerca Edicola Home NOTIZIE SULLA REALTA` EXTRATERRESTRE - NEWS ON THE EXTRATERRESTRIAL REALITY

La Commedia di Dante Alighieri alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica PURGATORIO - Canto IV nel libero commento di Giovanna Viva Antipurgatorio: primo balzo - salita faticosa per Dante - sosta sul primo balzo - natura del Purgatorio - le anime dei negligenti Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virt nostra comprenda 3 l'anima bene ad essa si raccoglie, Quando l'anima, che abbia la virt di comprendere, accetta con gradimento, cio coscientemente, il suo evolversi attraverso il dolore, si concentra intensamente in questo processo, par ch'a nulla potenza pi intenda; e questo contra quello error che crede 6 ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda. pare che non badi pi a nessuna altra pot