La Distanza delle cose - Alessio Vaccari

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LA DISTANZA DELLE COSE DER ABSTAND DER SACHEN ALESSIO VACCARI 26.10 | 7.11.2012

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LA DISTANZA DELLE COSEDER ABSTAND DER SACHENALESSIO VACCARI26.10 | 7.11.2012

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Oblio | Vergessenolio su tavola | Öl auf Holzcm. 33x68

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La Gabbietta e la melagrana | Käfig und Granatapfel olio su tavola | Öl auf Holzcm. 80x60

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Boccetta | Fläschchen olio su tavola | Öl auf Holzcm. 50x40

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LA DISTANZA DELLE COSE

Ci sono pittori che vivono e lavorano percorrendo le suggestive, colorate e spesso caotiche vie del

mondo; ce ne sono pochi altri che scelgono una strada più solitaria, più sobria, meno appariscen-

te. Ci sono pittori appagati e ormai soddisfatti per il loro lavoro; ce ne sono pochi altri che hanno

una costante nostalgia di ciò che solo intravedono come Infinito sopra, dentro di loro e dentro il

mondo. Tra questi ultimi pittori solitari, nostalgici dell’Infinito, dallo sguardo colmo di stupore, ho

intravisto Alessio Vaccari.

Mi vengono in mente le parole del poeta Philippe Jaccottet parlando della pittura di Morandi: «Tal-

volta vi appaiono dei colori particolarmente austeri, invernali, di bosco e di neve, che daccapo ti

fanno pronunciare la bella parola “pazienza”. La pazienza che significa aver vissuto, aver penato,

aver “resistito”: con modestia, sopportazione, ma senza rivolta, né indifferenza, né disperazione;

come se, dentro questa pazienza, si attendesse nonostante tutto una sorta di arricchimento; quasi

che la pazienza permettesse di impregnarsi sordamente dell’unica luce che conta».

Proprio la resistenza paziente nei confronti delle distrazioni, di ciò che porta fuori, che separa l’in-

teriorità dall’essenziale, forse dall’unica luce che conta, per cogliere qualcos’altro, qualcosa che

sta oltre il mondo apparente, mi sembra emerga come uno dei temi centrali dalla pittura di Alessio.

Uno dei quadri, che il pittore ha definito il più emblematico della mostra, sembra darne dimostra-

zione. Due piccole teste, probabilmente di gesso, su un tavolo di legno accostato ad un angolo di

una stanza. Niente più.

DIE ENTFERNuNG DER DINGE

Es gibt Maler, die entlang faszinierender, bunter und oft chaotischer Weltwege leben und arbeiten.

Es gibt nur wenige, die einen einsamen, nüchternen und weniger auffälligen Weg wählen. Es gibt

jene, die mit Ihrer Arbeit zufrieden sind, es gibt schließlich wenige Maler, die eine konstante

Sehnsucht nach flüchtig Unendlichem in sich selbst und in der Welt verspüren. Unter diesen

einsamen, nach unendlich sehnsüchtigen Malern mit einem Blick voller Erstaunen, sah ich Alessio

Vaccari.

Es kommen mir die Worte des Dichters Philippe Jaccottet in den Sinn, während einer Rede über

die Malerei von Morandi: „Vereinzelt erscheinen besonders strenge, winterliche Farben vom Wald

und Schnee, welche zum schönen Wort „Geduld“ inspirieren. Die Geduld im Sinne von gelebt,

gelitten und „durchgehalten“ zu haben: mit Bescheidenheit, Ausdauer, schließlich ohne Aufstand,

Gleichgültigkeit und Verzweiflung; als ob in dieser Geduld trotz allem eine Art von Berreicherung

verborgen wäre; fast als ob die Geduld dumpf das einzige Licht, das zählt, zulassen würde“.

Die beharrliche Ungehorsamkeit gegenüber den Ablenkungen, dem was das Innere von dem

Wesentlichen trennt, um etwas anderes zu ergreifen, das was über die greifbare Welt hinaus geht,

offenbart sich als Hauptthema der Malerei von Alessio.

Eines der Gemälde, die der Künstler als Wahrzeichen der Ausstellung nominiert hat, erweist sich

einzig als gerecht. Zwei kleine Köpfe, vermutlich aus Gips, auf einem Holztisch in der Ecke eines

Raumes hingestellt. Nichts mehr!

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Non visibile | Nicht sichtbar olio su tela | Öl auf Leinwandcm. 60x50

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Ciò che viene mostrato, offerto allo sguardo è l’inevidente, la piccolezza, ciò che tende a diminuire,

a nascondersi.

Con raffinata sensibilità Vaccari ci offre qualcosa di piccolo e lo offre delicatamente, seppur con

intensità. Due testine, forse due autoritratti. Forse due modi di essere al mondo, di sé stesso come

dell’uomo in generale, sulla scena del mondo.

Egli si misura dentro uno spazio, nel quale prova a collocarsi, a trovarvi una propria dimensione,

una propria distanza dalle cose e forse dall’essere stesso. «Mi interessa rappresentare la “distan-

za” che mi separa dalle cose, non più la cosa in sé», afferma il pittore.

Le due teste perdono spessore e diminuiscono la loro presenza rispetto al tavolo, sembrano dive-

nire lontanissime quasi irriconoscibili immerse in una luce indefinibile che rende tutto leggero,

inconsistente, “distante”.

Il pittore ci spinge su una linea di confine tra reale e irreale, tra primo piano e sfondo, tra centro e mar-

gine. Proprio in questo “margine” che il filosofo Silvano Petrosino definisce “inabitabile” siamo invitati

a stare. Metafora di questo margine sfuggente sembra essere proprio la luce creata da Vaccari. Essa

domina dolcemente la scena come protagonista indiscussa, come linfa vitale della rappresentazione.

Con la sua intensa delicatezza, con la sua ariosa fuggevolezza, come un margine verso qualcos’al-

tro, contribuisce alla realizzazione di uno spazio tra presente e “altrove”. Come un sussurro melo-

dioso ci immette in un tempo terreno ma aperto verso quello eterno.

Vincenzo Peluso

Das Präsentierte, Begrenzte, dem Anblick Vorenthaltene ist eindeutig die Geringfügigkeit etwas, das zur

Verringerung neigt, dazu sich zu verbergen. Mit raffinierter Sensibilität bietet Vaccari uns auf eine sanfte

gleichwohl intensive Art etwas kleines an. Zwei Köpfe, scheinbar zwei Selbstporträts. Möglicherweise

zwei unterschiedliche Arten des Seins in der Welt sowohl als sie selbst als auch des Menschen im

Allgemeinen auf der Weltbühne. Er beschränkt sich auf einen Raum, in welchem er versucht sich zu

positionieren, um seine eigene Dimension zu ergründen, eine Entfernung von den Dingen und etwa

von seinem eigenem Wesen. „Ich intressiere mich für die „Entfernung“, die mich von den Dingen

trennt, nicht allein die Sache in sich selbst“, erklärt der Maler. Die beiden Köpfe verlieren Fülle und

es schwindet die eigene Präsenz im Vergleich zum Tisch, sie scheinen sich entfernt zu haben, sind

nahezu unerkennbar, etwa in ein unbestimmtes Licht eingetaucht, das alles leicht, inhaltslos, „fern“

erscheinen lässt. Der Künstler führt uns auf einer Grenzlinie zwischen Realem und Irrealem, zwischen

dem Vorder- und Hintergrund, zwischen dem Zentrum und dem Rande. Genau an diesem „Rande“, der

durch den Philosophen Silvano Petrosino als „unbewohnbar“ definiert wird, werden wir eingeladen zu

sein. Die Metapher dieses unbeständigen Randes scheint gewiss das durch Vaccari erschaffene Licht zu

sein. Es dominiert sanft die Szene wie eine unbestrittene Berümtheit, als ein Rückgrat der Darstellung.

Mit seiner intensiven Zärtlichkeit, mit seiner luftigen Unbeständigkeit, wie eine Entfernung zu etwas

Anderem, trägt zur Schaffung eines Raumes zwischen Existierendem und „anderenorts“ bei. Wie ein

harmonisches Flüstern versetzt es uns in eine irdische Zeit allein offen für die Ewigkeit.

Vincenzo Peluso Traduzioni di Snezana Ilicic

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Vuoto | Leereolio su tavola | Öl auf Holzcm. 40x40

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Verso il nulla | In Richtung Nichts olio su tela | Öl auf Leinwandcm. 60x50

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Oggetti nello studio | Objekte im Studio matita | Bleistfitcm. 38x28

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Arte | Kunst olio su tavola | Öl auf Holzcm. 67x58

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Oggetti in equilibrio | Objekte im Gleichgewicht olio su tavola | Öl auf Holzcm. 20x40

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Memento | Memento olio su tavola | Öl auf Holzcm. 60x50

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Attesa | Wartenmatite colorate su carta | Buntstifte auf Papiercm. 50x35

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Poche cose | Ein paar Dingepastello su cartone | Pastell cm. 50x40

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Crocifissione | Kreuzigung olio su tavola | Öl auf Holz cm. 56x34

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Spazio della memoria | Ort der Erinnerung olio su tavola | Öl auf Holz cm. 25x35

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Fiori | Blumen olio su tavola | Öl auf Holz cm. 40x50

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In gabbia | Im Käfig olio su tavola | Öl auf Holz cm. 40x36

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Riflessi | Spiegelungen olio su tavola | Öl auf Holz cm. 40x50

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Alessio Vaccari nasce a Pisa nel 1977. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2005 conseguendo in seguito l’abilitazione all’insegnamento di storia dell’arte e arte dell’immagine.

Principali esposzioni:2006: Roma Vertecchi “Il linguaggio della decorazione” Londra Gagliardi Gallery Mostra personale

2010: Galleria Le Opere “Intime Armonie”

2011: Galleria Templi Gallery “La scuola di Torpignattara” Vicenza Galleria Ghelfi

2012: Bolzano Galleria Leonardo “Kunstart” Bolzano Galleria Leonardo “La distanza delle cose”

Alessio Vaccari wurde in Pisa in 1977 geboren. Er diplomierte an der Akademie der Schönen Künste in Rom in 2005, daraufhin qualifizierte er sich als Lehrer der Kunstgeschichte und der Malerei.

Die bedeutendsten Ausstellungsstücke:2006: Roma Vertecchi “Il linguaggio della decorazione” Londra Gagliardi Gallery Mostra personale

2010: Galleria Le Opere “Intime Armonie”

2011: Galleria Templi Gallery “La scuola di Torpignattara” Vicenza Galleria Ghelfi

2012: Bolzano Galleria Leonardo “Kunstart” Bolzano Galleria Leonardo “La distanza delle cose”

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Fiori nello spazio | Blumen im Raum olio su tavola | Öl auf Holz cm. 27x35

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Mobile rosso | Rotes Kästchen olio su tela | Öl auf Leinwandcm. 90x110

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Spazio indefinibile | unbestimmter Raum olio su tavola | Öl auf Holz cm. 90x70

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