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NORMATIVA A PARTIRE DAL 2016 TUTTE LE APPARECCHIATURE DI VENTILAZIONE DEVONO SODDISFARE I REQUISITI ENERGETICI IMPOSTI DALLA DIRETTIVA COMUNITARIA ERP. UN OBBLIGO CHE RAPPRESENTA ANCHE UN’OPPORTUNITÀ PER AUMENTARE IL LIVELLI PRESTAZIONALE DEGLI IMPIANTI. Luca Stefanutti La direttiva ErP per le unità di ventilazione Q uando si parla di ventilazione si intendono due tipi di im- pianti in base alla destinazione d’uso: Impianti per applicazioni residenziali, denominati ge- neralmente come VMC (Ventilazione Meccanica Con- trollata), basati su apparecchiature che trattano portate non superiori a 1000 m 3 /h. Impianti per applicazioni non residenziali, con portate generalmente superiori a 1000 m 3 /h. Fino a quest’anno la scelta delle apparecchiature da parte di progettisti e installatori è stata libera da vincoli, ovvero semplicemente basata sull’analisi delle prestazioni delle unità di ventilazione a fronte del loro costo iniziale. Purtrop- po in molti casi ciò ha portato a privilegiare il risparmio sul costo d’investimento a scapito delle prestazioni energetiche. Negli impianti VMC la soluzione standard è stata finora ba- sata su unità dotate di recuperatori di calore con efficienze non superiori al 50%, mentre rari sono ancora i casi di RCI SETTEMBRE 2016 70

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NORMATIVA

A PARTIRE DAL 2016 TUTTE LE APPARECCHIATURE DI VENTILAZIONE DEVONO SODDISFARE I REQUISITI ENERGETICI IMPOSTI DALLA DIRETTIVA COMUNITARIA ERP. UN OBBLIGO CHE RAPPRESENTA ANCHE UN’OPPORTUNITÀ PER AUMENTARE IL LIVELLI PRESTAZIONALE DEGLI IMPIANTI.

Luca Stefanutti

La direttiva ErP per le unità di ventilazione

Quando si parla di ventilazione si intendono due tipi di im-pianti in base alla destinazione d’uso: ■ Impianti per applicazioni residenziali, denominati ge-neralmente come VMC (Ventilazione Meccanica Con-trollata), basati su apparecchiature che trattano portate non superiori a 1000 m3/h.■ Impianti per applicazioni non residenziali, con portate generalmente superiori a 1000 m3/h.Fino a quest’anno la scelta delle apparecchiature da parte di progettisti e installatori è stata libera da vincoli, ovvero semplicemente basata sull’analisi delle prestazioni delle unità di ventilazione a fronte del loro costo iniziale. Purtrop-po in molti casi ciò ha portato a privilegiare il risparmio sul costo d’investimento a scapito delle prestazioni energetiche.Negli impianti VMC la soluzione standard è stata finora ba-sata su unità dotate di recuperatori di calore con efficienze non superiori al 50%, mentre rari sono ancora i casi di

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impianti per applicazioni non residen-ziali ove siano utilizzate UTA dotate di recuperatori diversi da quelli a flussi incrociati, più economici ma meno efficienti. Da quest’anno la scelta è invece obbligata essendo entrata in vigore la Direttiva ErP che definisce le prestazioni minime delle apparec-chiature. Di ciò sono ovviamente ben consapevoli costruttori e rivenditori, che possono commercializzare sol-tanto prodotti conformi alla Direttiva. Ad essa si devono tuttavia adeguare anche i progettisti nella redazione dei capitolati e delle specifiche tecniche per le gare d’appalto, all’interno dei quali si dovranno specificare i dati rilevanti in accordo con la Direttiva ErP Ecodesign per ogni unità. In caso contrario potrebbero verificarsi infatti contenziosi con gli installatori con il conseguente insorgere di varianti in corso d’opera.

Come nasce la Direttiva ErPCon l’adozione del protocollo di Kyo-to, l’Unione Europea si è impegnata al raggiungimento dei cosiddetti “obiettivi 2020”, ovvero garantire entro il 2020: la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra (in particolare CO2); la copertura del 20% del fabbisogno energetico con fonti di energia rinnova-bili; l’aumento del 20% dell’efficienza energetica. Per raggiungere questo obiettivo nel 2005 la UE ha ratificato la Direttiva 2005/32/CE, nota come Direttiva EuP

(Energy using Products) o Direttiva Ecodesign, che istituisce un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei pro-dotti che consumano energia. La Diret-tiva ha definito i requisiti di ecodesign attraverso specifici regolamenti attua-tivi. Il suo scopo è obbligare fabbricanti e importatori a produrre e distribuire, all’interno dello Spazio Economico Eu-ropeo (SEE), prodotti ad alta efficienza energetica. La richiesta di efficienza energetica promossa da questa Direttiva ha avuto un impatto sulla vita quotidiana di tut-ti noi, per esempio con l’eliminazione delle tradizionali lampadine a bulbo o con l’obbligo dell’etichettatura dell’effi-cienza energetica degli elettrodomesti-ci (frigoriferi, lavatrici, ecc.).Il 20 novembre 2009 la Direttiva EuP è stata sostituita dalla Direttiva 2009/125/CE, meglio nota come Di-rettiva ErP (Energy related Products). La modifica più importante risiede nel fatto che l’ambito di applicazione, fino a quel momento limitato ai “prodot-ti che consumano energia”, è stato ampliato allo scopo di comprendere anche i “prodotti connessi all’energia”.Scopo della Direttiva ErP è di valutare il potenziale risparmio energetico di nu-merosi prodotti energivori e di specifi-care i requisiti minimi con riferimento alla loro efficienza energetica. La Direttiva, obbligatoria negli stati del-la Unione Europea, interessa quindi non solo i costruttori di apparecchia-

ture ma anche progettisti e installatori di impianti e quindi in generale tutti gli operatori del settore.La Direttiva ErP si riferisce sia ai ma-teriali prodotti nella comunità europea sia a quelli importati, mentre non sono interessati i prodotti destinati all’export fuori dall’Europa.

Una panoramica sui requisiti della Direttiva EcodesignA seguito dell’emanazione della Diret-tiva ErP sono stati pubblicati negli ul-timi anni una serie di regolamenti che riguardano direttamente il settore della climatizzazione e ventilazione:■ Regolamento 640/2009 (Motori IEC). ■ Regolamento 327/2011 (Ventila-tori).■ Regolamenti 1253/2014 e 1254/2014 (Sistemi di ventilazione).Il Regolamento 640/2009 per i motori (noto anche come “Direttiva Motori”) è entrato in vigore nel 2011, stabilendo l’efficienza minima dei motori elettrici standard e IEC.A partire dal 1 gennaio 2015 possono essere commercializzati esclusiva-mente motori asincroni con efficienza IE2 in caso di potenza fino a 5,5 kW e motori con efficienza IE3 per poten-ze da 7,5 a 375 kW. Per questi ultimi è ammessa la classe IE2 se i motori sono provvisti di sistema per il control-lo velocità (convertitore di frequenza o simili).

Fig. 1 - La Direttiva ErP definisce un ventilatore come un’unità costituita da un boccaglio, una girante, un motore e dall’eventuale regolazione elettronica.

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TAB. 1 OBBLIGHI IMPOSTI DAI REGOLAMENTI NELL’AMBITO DELLA DIRETTIVA ECODESIGN PER MOTORI IEC, VENTILATORI E SISTEMI DI VENTILAZIONE.

Motori IECRegolamento 640/2009

VentilatoriConsiderati come boccaglio + girante + motore + ogni controllo elettronicoRegolamento 327/2011

Sistemi di ventilazioneDal 1/1/2016Regolamento 1253/2014 (Unità di ventilazione)Regolamento 1254/2014 (Unità residenziale)

2018

Incremento requisiti per tutte le unità di ventilazione.Eliminazione delle due classi energetiche più basse “F” e “G” sulle etichette

2017Motori IEC0,75 – 375 kWClasse energetica: IE3 o IE2 + FU*

2016

Requisiti minimi per sistemi di ventilazione (> 30 W); unità per ventilazione residenziale con etichetta energetica

2015Motori IEC7,5 – 375 kWClasse energetica: IE3 o IE2 + FU*

Ventilatori≥ 125 WEfficienza minima Stadio 2**

2013Ventilatori≥ 125 WEfficienza minima Stadio 1**

2011Motori IEC≥ 0,74 kWClasse energetica: IE2

* Convertitore di frequenza** Calcolato in accordo a una formula definita

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A partire dal 1 gennaio 2017 sarà ob-bligatoria la Classe IE3 (oppure IE2 con inverter) per i motori con potenza da 0,75 a 375 kW (tabella 1).Il Regolamento 327/2011 ha invece introdotto i valori di efficienza minima obbligatori per i ventilatori con poten-za da 125 W a 500 kW. La Direttiva definisce un ventilatore come un’unità costituita da un boccaglio, una girante, un motore e dall’eventuale regolazione elettronica (figura 1). Lo scopo principale è quello di ridur-re sensibilmente i consumi energetici degli impianti di ventilazione. Secondo una ricerca effettuata in ambito UE il consumo elettrico totale dei ventilatori a motore è pari a 344 TWh all’anno e potrebbe aumentare a 560 TWh nel 2020 se persistessero le attuali ten-denze del mercato. Il potenziale di mi-glioramento all’insegna dell’efficienza realizzabile grazie alla progettazione è

calcolabile in circa 34 TWh all’anno entro il 2020, il che corrisponde a 16 Mt di emissioni di CO2.Il Regolamento 327/2011 sui ventilatori prevedeva un calendario di applicazio-ne dei valori minimi di efficienza ener-getica articolato su due fasi: la prima ha avuto decorrenza il 1 gennaio 2013 mentre la seconda è entrata in vigore il 1 gennaio 2015 con un aumento dei requisiti minimi di efficienza. Da que-sta data i ventilatori che non rispetta-no i requisiti minimi non possono più essere commercializzati nell’Unione Europea.Nel 2014 è stato infine emanato il Regolamento 1253 relativo alle pre-stazioni minime delle unità di ventila-zione. Contemporaneamente è stato emanato il Regolamento 1254 relativo all’etichettatura energetica (Energy La-bel) di queste apparecchiature.I requisiti previsti da questi Rego-

lamenti si applicano a partire dal 1 gennaio 2016 all’interno dello Spazio Economico Europeo. A decorrere da tale data i costruttori di macchine non potranno immettere sul mercato euro-peo unità non conformi a tale direttiva. Il Regolamento non fa distinzione di sorta tra unità di ventilazione che ser-viranno impianti per edifici di nuova costruzione o che invece andranno a sostituire unità già esistenti. Egual-mente non sono distinte le destinazioni d’uso. Il Regolamento riguarda le unità di ven-tilazione destinate al ricambio dell’aria in tutto l’edificio o in una parte di esso con potenza elettrica superiore a 30 W. In questa categoria sono quindi com-prese le unità per la VMC (figura 2), le unità con recupero di calore utilizzate nei sistemi VRF (figura 3) e le Unità di Trattamento Aria (figura 4). Sono escluse da questo regolamen-

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to le Unità di Ventilazione impiegate per la sicurezza ambientale (ATEX ed estrazione fumi), le unità di processo per l’estrazione di agenti aggressivi o le unità per alte temperature. Sono inol-tre escluse le unità che comprendono uno scambiatore di calore o una pom-pa di calore per il recupero di calore o per consentire il trasferimento di calore o la sua estrazione che si aggiuntivo rispetto al dispositivo del sistema di recupero di calore.Le unità di ventilazione escluse dal Regolamento n.1253 sono quindi: ■ Unità per estrazione fumi, non utilizzati per la ventilazione quotidia-na (solo ventilazione in emergenza).■ Unità ATEX.■ Unità per estrazione di agenti ag-gressivi.■ Unità per funzionamento in continuo a temperature superiori ai 100 °C.■ Unità per ambienti con tempera-ture medie superiori a 65 °C.■ Ventilatori assiali o centrifughi do-tati di involucro a Norma 327/2011.■ Estrattori per le cappe aspiranti per cucine.■ Unità con temperatura dell’aria trasportata o che investe il motore è inferiore a – 40 °C.■ Unità con voltaggio di alimentazio-ne supera 1000 V AC o 1500 V DC■ Unità di trattamento aria che in-

clude uno scambiatore di calore o una pompa di calore

La classificazione delle unità di ventilazione.Per la maggior parte dei costruttori l’in-troduzione del Regolamento ha com-portato un completo aggiornamento di tutta la gamma di unità di ventilazione. In primo luogo il Regolamento prevede una classificazione delle unità in base alla destinazione d’uso.Le Unità di Ventilazione Residenziale (UVR) hanno portata d’aria fino a 250 oppure tra 250 e 1.000 m³/h ma de-stinate esclusivamente per utilizzo in edifici residenziali come dichiarato dal fabbricante. Le Unità di Ventilazione Non Residenziale (UVNR) hanno una portata aria sopra 250 m³/h oppure con portata tra 250 e 1000 m³/h nel caso in cui se il fabbricante non abbia dichiarato che è destinata esclusiva-mente all’utilizzo residenziale.E’ responsabilità del costruttore speci-ficare se si tratta di unità di tipo UVR oppure UVNR.La portata massima di aria dichiarata di un’unità di ventilazione deve essere ottenibile con dispositivi di regolazio-ne integrati o forniti separatamente, in condizioni normali dell’aria (20 °C e 101 325 Pa), purché l’unità sia stata installata nella sua interezza (ad esem-pio sia dotata di filtri di pulizia) e nel

rispetto delle istruzioni del fabbricante. per le UVR da canale la portata massi-ma è in riferimento ad un flusso d’aria a 100 Pa di differenza di pressione statica esterna mentre per le UVR non da canale è riferita ad un flusso d’aria alla differenza di pressione minima to-tale ottenibile, da scegliere tra i valori 10 (minimo), 20, 50, 100, 150, 200, 250 Pa, in modo che corrisponda o sia immediatamente inferiore alla dif-ferenza di pressione misurata.Il Regolamento distingue inoltre le uni-tà di ventilazione in due categorie in base alla tipologia costruttiva e quindi all’impiego: Unità Ventilazione Unidi-rezionali (UVU) e Unità Ventilazione Bidirezionali (BVU).Le unità UVU sono unità di ventilazio-ne con un solo flusso d’aria (immissio-ne o estrazione) bilanciato da un flusso d’aria naturale di mandata o di ripresa (sovra o sottopressione). Esse sono uti-lizzate nei sistemi di ventilazione di tipo ibrido e devono essere equipaggiate con un ventilatore ad alte prestazio-ni (efficienza minima), una sezione filtrante in immissione (classe ≥ F7), con potenza massima di spunto in funzione del filtro installato.Le unità BVU bidirezionali prevedono invece un doppio flusso di mandata e di ripresa con trattamento di aria esterna. Esse vengono utilizzate per la ventilazione bilanciata di edifici e sono

➜Fig. 2 - Unità di ventilazione per VMC (Systemair).

Fig. 3 - Unità di ventilazione per sistemi VRF (Samsung).

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dotate di due ventilatori (immissione ed estrazione), con variatori di velocità o azionamenti a velocità multiple (mi-nimo 3 velocità + arresto), un sistema di recupero di calore, un filtro di pulizia ad alta efficienza sul lato d’immissione e un filtro di pulizia con efficienza me-dia sul lato di espulsione. Il recuperatore di calore deve essere dotato di un dispositivo di bypass ter-mico per consentire il funzionamento in free-cooling. I recuperatori rotativi devono essere dotati di inverter.La figura 3 si riferisce ad un’unità di ventilazione per sistemi VRF con effi-cienza del 75%. A partire dal 2018 tutte le unità di ven-tilazione con destinazione residenziale (UVR) dotate di filtro devono essere dotate di un segnale visivo di avverti-mento di sostituzione.

TAB. 2 INDICATORI PRESTAZIONALI PER LE UNITÀ DI VENTILAZIONE GIÀ IN VIGORE E CHE SARANNO VIGENTI DAL 2018.ErP- Stage Gennaio 2016 Gennaio 2016

BVU: Sistema di recupero calore Obbligatorio ObbligatorioBVU: Free cooling Obbligatorio Obbligatorio

ηt ηrvu Efficienza minima del recupero di caloreBatterie gemellari 63% 68%Altri tipo di recupero 67% 73%

Sistema di monitoraggio della pressione differenziale dei filtri Suggerito ObbligatorioSistema di regolazione della velocità del ventilatore Obbligatorio Obbligatorio

Efficienza del ventilatore UVU Psys ≤ 30 kW 6,2% ·In (P) + 35,0% 6,2% ·In (P) + 42,0%Psys > 30 kW 56,1% 63,1%

SFPintW/m3/s

Batterie gemellari Qnom < 2 m3/sQnom ≥ 2 m3/s

1700 + E - 300·Qnom/2 - F1400 + E - F

1600 + E - 300·Qnom/2 - F1300 + E - F

Altri tipi di recupero Qnom < 2 m³/sQnom ≥ 2 m3/s

1200 + E - 300·Qnom/2 - F900 + E - F

1100 + E - 300·Qnom/2 - F800 + E - F

UVU 250 230Bonus di efficienza (E) W/m3/s Batterie gemellari E = (ηt_ηrvu – 0,63)

· 3000E = (ηt_ηrvu – 0,68) · 3000

Altri tipi di recupero E = (ηt_ηrvu – 0,67) · 3000

E = (ηt_ηrvu – 0,73) · 3000

Correzione per il filtro (F)W/m3/s Configurazione di riferimento 0 0

Filtro F5 mancante 160 150Filtro F7 mancante 200 190Filtro F5 + F7 mancanti 360 360

Fig. 4 - Unità di trattamento aria di tipo compatto con recuperatore rotativo (Systemair).

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Gli indici prestazionaliLe prestazioni delle unità di ventilazio-ne per applicazioni non residenziali sono definite sulla base di una serie di indici.Gli indici di base sono i seguenti:■ Potenza elettrica assorbita dai ventilatori.■ Efficienza del ventilatore.■ Efficienza termica del recuperatore.La potenza elettrica assorbita no-minale (P, espressa in kW) indica la potenza effettiva assorbita dagli azio-namenti dei ventilatori, compresi tutti i dispositivi di controllo del motore, alla pressione esterna nominale e alla por-tata d’aria nominale.Con efficienza del ventilatore (ηsysfan) si indica l’efficienza statica, com-prensiva dell’efficienza del motore e dell’azionamento di ciascun ventilatore dell’unità di ventilazione (nella confi-gurazione di riferimento), definita alla portata d’aria nominale e alla caduta di pressione esterna nominale.L’efficienza minima dei ventilatori per UVU (μvu) è diversa in base al valore di potenza P ed è pari a: ■ 6.2 % * ln(P) + 35.0 %, quando P ≤ 30 kW.■ 56.1 %, quando P > 30 kW.L’efficienza termica di un recuperato-re per unità di tipo non residenziale (ηtnrvu) è data dal rapporto tra il gua-dagno termico dell’aria di immissione e il calore ceduto dall’aria di espulsione, entrambi riferiti alla temperatura ester-na, misurati in condizioni di riferimento asciutte, con un flusso di massa bilan-ciato e una differenza termica dell’aria interna/esterna di 20 K (5-25) esclu-so il guadagno termico generato dai motori dei ventilatori e dal trafilamento interno.La formula per il calcolo è quindi la seguente:

ηtnrvu =(tman-text)/(tramb-text)

ovetman = temperatura aria di mandatatext = temperatura aria esternatramb = temperatura aria di ripresa ambiente

Per i sistemi di recupero con batterie accoppiate (Run Around Coil, RAC) il valore di efficienza termica minima è pari al 63% da gennaio 2016 e salirà al 68% da gennaio 2018.Per gli scambiatori di calore rotativi e a piastre (RHE/PHE) il valore minimo è del 67% da gennaio 2016 e salirà al 73% da gennaio 2018.Altri indici meno noti sono l’indice SFP, il bonus di efficienza e l’indice di cor-rezione per il filtro.L’indice SFPint indica la potenza specifi-ca interna di ventilazione espressa in W/(m3/s) ovvero il rapporto tra la potenza assorbita e la portata d’aria. Esso rap-presenta un indice della potenza elettri-ca richiesta per compensare la perdita di carico dei vari componenti di unità di ventilazione (filtri, batterie, recuperatore di calore) ed è funzione della velocità di attraversamento, quindi delle dimensio-ni in sezione dell’unità. Il rispetto degli indici SFP comporta quindi un aumen-to degli ingombri delle unità e quindi anche del loro costo. Il valore massimo consentito di SFPint si calcola con formule diverse in fun-zione del tipo di recuperatore e del valore di portata nominale dell’aria trattata (qnom).Per le unità BVU dotate di recuperatori RAC il valore massimo si calcola con le seguenti formule:■ SFPint = 1700 + E – 300 * qnom/2 – F, se qnom < 2 m³/s.

■ SFPint = 1400 + E – F, se qnom ≥ 2 m³/s.Per le unità dotate di altri tipi di recupe-ratori le formule di calcolo sono invece le seguenti:■ SFPint = 1200 + E – 300 * qnom/2 – F, se qnom < 2 m³/s.■ SFPint = 900 + E – F, se qnom ≥ 2 m³/s.Per le unità di tipo UVU il valore mas-simo è pari a 250.Come si può notare nelle formule ap-paiono i fattori E e F.Il fattore E indica il bonus di efficien-za, ovvero il fattore di correzione che tiene conto del fatto che un recupero di calore più efficiente causa maggiori cadute di pressione e quindi impegna una maggiore potenza di ventilazione.In base al tipo di recuperatore si utiliz-zano le seguenti formule per il calcolo del bonus: ■ E = (ηtnrvu – 0,63) * 3000 per i recuperatori a batterie accoppiate.■ E = (ηtnrvu – 0,67) * 3000 per gli altri tipi di recuperatori.Il fattore F rappresenta invece l’indice di correzione per il filtro, da applicare se un’unità si discosta dalla configura-zione di riferimento delle UVB per la mancanza dei filtri. Il valore del fattore F è pari a 160 se è assente un filtro F5, a 200 se è assen-te il filtro F7 e a 360 in caso di assenza di entrambi i filtri.A partire dal 2018 i valori saranno di

Fig. 5 - Esempio di etichettatura energetica per unità di ventilazione residenziale.

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150, 190 e 340. La tabella 2 riporta i valori di tutti gli indicatori prestazionali già in vigore e che saranno viigenti dal 2018. La figura 4 si riferisce ad un’unità di trattamento aria di tipo compatto con recuperatore rotativo con efficienza superiore all’80% e con basso SFP.

Il consumo specifico di energia Un altro indice molto importante è il SEC (Specific Energy Coefficient), ovvero il consumo annuo specifico di energia consumata per ventilare un m2

di superficie abitabile in un’abitazione o un edificio, misurato in kWh/m2.a. Il regolamento prevede che dal 1 gennaio 2016 per le unità UVR de-stinate ad usi residenziali il valore di SEC, calcolato per le condizioni cli-matiche medie, non deve essere su-periore a 0 kWh/(m2.a). Dal 1 gennaio 2018 il valore limite non dovrà essere superiore a -20 kWh/(m2.a).In pratica ciò significa che al momen-to le unità devono risparmiare almeno tanta energia primaria (elettricità e ca-lore) quanta ne usano (elettricità).Dal 2018 le unità dovranno risparmia-re più energia primaria di quanta ne usano, ciò significa che la richiesta di calore per ventilazione degli edifici residenziali sarà approssimativamente dimezzata.Il regolamento prevede infine per le unità UVR valori massimi di rumorosi-tà prodotta dalle unità non canalizzate destinate ad essere equipaggiate con un collegamento sul lato di mandata o di ripresa dell’aria. Attualmente il valore

massimo di LWA (potenza sonora) è pari a 45 dB e scenderà a 40 dB nel 2018.

I parametri di riferimentoIl regolamento definisce ai parametri di riferimento relative alle prestazioni energetiche massime ottenibili.Per le unità di ventilazione residen-ziali viene indicato un valore di SEC pari – 42 kWh/(m2.a) per le UVB, e di – 27 kWh/(m2.a) per le UVU.Viene inoltre indicata un’efficienza di recupero del calore pari al 90 % per le UVB. Per l’unità di ventilazione non residen-ziali si fa invece riferimento al valore di SFPint, pari a 150 W/(m3/s) sotto il limite della fase 2 per le UVNR con portata maggiore di 2 m3/s, e a 250 W/(m3/s) sotto il limite della fase 2 per le UVNR con portata inferiore a 2 m3/s.Per il recupero del calore viene inve-ce indicato un valore dell’85 %, che scende all’80% in caso di sistema di recupero del calore con fluido termo-vettore.

L’etichettatura energeticaIl regolamento 1254 disciplina le mo-dalità relative all’etichettatura energe-tica che deve permettere all’utente finale di confrontare facilmente i pro-dotti, dando la possibilità di selezionare il prodotto più efficiente dal punto di vista energetico.Diversamente dagli altri componenti elettrici, le classi energetiche sulle eti-chette per la ventilazione residenziale, comprese tra da A+ a G, sono de-terminate mediante l’indice SEC, che rappresenta un parametro calcolabile (tabella 3). La classe di efficienza non è influenzata unicamente da parame-tri specifici dell’unità, come la potenza elettrica o il recupero di calore, ma an-che dal modo di funzionamento. Una determinata unità può raggiungere una classe energetica superiore se controllata in modalità di ventilazione on-demand (per esempio in modalità automatica mediante sensori di umi-dità e/o di CO2). ^

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TAB. 3 CLASSI DI EFFICIENZA ENERGETICA DELLE UNITÀ DI VENTILAZIONE.SEC-Classe SEC in kWh/a·m2

A + (Alta efficienza) SEV < -42A - 42 ≤ SEC ≤ -34B - 34 ≤ SEC ≤ -26C - 26 ≤ SEC ≤ -23D - 23 ≤ SEC ≤ -20E - 20 ≤ SEC ≤ -10F - 10 ≤ SEC ≤ -0G (Bassa efficienza) - 0 ≤ SEC

GlossarioECODESIGNIndica l’insieme dei requisiti ambientali nel progetto produttivo, con lo scopo di migliorare l’accettabilità ambientale del prodotto nel suo intero ciclo di vita.

ERPErP (Energy related Product) si riferisce a un oggetto il cui uso influenza il consumo di energia in diversi modi e che è immesso sul mercato e/o messo in servizio.

IECIEC (International Electrotechnical Commission) indica la Commissione che ha sviluppato le normative relative all’efficienza dei motori elettrici.

DIRETTIVA UEUna Direttiva UE è un atto legale che deve essere implementato dagli stati membri nelle leggi nazionali. La modalità con cui la Direttiva viene implementata è lasciata ai singoli stati membri.

REGOLAMENTO UEUn Regolamento UE è un atto legale che, diversamente da una Direttiva UE, è valido direttamente in tutti gli stati membri.

[email protected] 76 25/07/16 15:47