La Dimensione Emozionale Del Curricolo_2.3

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ipotesi di revisioni della concezione neostoica per la costruzione di un paradigma cognitivo 1. gli aspetti corporei e fisiologici delle emozioni 2. il rapporto tra cognitivo e razionale nella valutazione emozionale 3. il ruolo delle credenze nel processo emozionale 4. i casi di inefficacia del giudizio razionale nel controllare l’emozione 5. il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle credenze abituali

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica per la costruzione di un paradigma cognitivo

1. gli aspetti corporei e fisiologici delle emozioni

2. il rapporto tra cognitivo e razionale nella valutazione emozionale

3. il ruolo delle credenze nel processo emozionale

4. i casi di inefficacia del giudizio razionale nel controllare l’emozione

5. il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle 

credenze abituali

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (1)(1) aspetti corporei e fisiologici delle emozioni

Secondo la prospettiva neostoica gli aspetti corporei e fisiologici sono estranei al processo cognitivo.

L’elemento costitutivo dell’emozione è la valutazione dell’importanza dell’oggetto per il soggetto. La presenza di qualche sensazione corporea che si accompagna all’emozione non è un elemento necessario, intrinseco, all’emozione: 

l’emozione esiste indipendentemente dalla reazione corporea;gli aspetti fisiologici sono variabili e diversificati: non c’è corrispondenza biunivoca 

tra un’emozione e una certa configurazione di aspetti corporei.

le configurazioni corporee sono a‐specifiche : identifichiamo le emozioni non in base a tali configurazioni ma in base al loro contenuto cognitivo

tendenza “dualista” di separazione mente‐corpo

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (1)

vs Damasio: le emozioni sono cognitive, tuttavia egli assegna un ruolo essenziale al corpo.

emozioni: fenomeni “pubblici”, riconoscibili dall’esterno, direttamente osservabili o empiricamente rilevabili;

sentimenti: fenomeni “privati” di carattere mentale corrispondenti alle emozioni e pertanto sono accessibili solo a chi li possiede.

le emozioni si esibiscono nel teatro del corpo; i sentimenti in quello della mente

Damasio considera essenziale la percezione del corpo nei sentimenti:

sentirsi felici ≠ pensare pensieri felici

•avere pensieri di contenuto “felice” e•percepire un certo stato del corpo: una sensazione di energia e di vitalità.

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (1)Per  la Nussbaum l’oggetto dell’emozione è esterno (coincide con l’intenzionalitàdell’emozione)  e coincide con la persona o la cosa vista come importante per il proprio benessere.

Per Damasio all’origine del sentimento c’è il corpo. L’oggetto esterno rimane l’oggetto della valutazione implicita, tuttavia esso non èl’emozione, esso induce l’emozione nel corpo e questa determina lo stato del corpo come oggetto del sentimento

oggetto esterno oggetto del sentimento

persona o cosa su cui faccio una valutazione implicita

induce l’emozione come fenomeno corporeo

determina lo stato del corpo come oggetto del sentimento

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (1)

Baldacci:  l’emozione  è una valutazione implicita convalidata (o autenticata) dalla presenza di certe sensazioni corporee.è una credenza eudaimonistica avvertita in maniera praticamente simultanea con la mente e con il corpo.

l’emozione consiste nel credere che l’oggetto intenzionato abbia una certa qualità (sia allegro o pauroso, per esempio), ma tale credenza non è solo un giudizio mentale, ciò che dà autenticità a questo giudizio, ciò che lo convalida è il corpo con la sua euforia o il suo turbamento.

“sentirsi felici” consiste nel “pensare un pensiero felice” accompagnato da una qualche sensazione corporea che mi dice quanto credo veramente di esserlo.

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica  (2)

(2) il rapporto tra cognitivo e razionale nella valutazione emozionale

il modello della Nussbaum distingue tra “cognitivo” (elaborazione dell’informazione) e “razionale” (elaborazione tramite pensiero verbale).

Tuttavia, poiché nella nostra esperienza passiamo dal vissuto emozionale irriflessivo a momenti di riflessione verbale sui nostri stati emotivi e/o sulle credenze eudaimonistiche che ne costituiscono il cuore, occorre un’ipotesi sul raccordo tra questi due momenti.

Pb.1.: puntualizzare il  carattere delle emozioni come valutazioni cognitive implicite che includono una dimensione corporea; (Varela)

Pb.2.: precisare il rapporto tra fasi cognitive tacite e fasi di pensiero riflessivo (Varela e Karmilloff‐Smith)

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (2)

Varela  interpreta la vita etica come un vivere che implica il sapere come è bene essere (know‐how) piuttosto che il conoscere astrattamente ciò che è giusto (know‐what)

vicinanza alla concezione eudaimonistica nel riferimento al bene come qualcosa da realizzare nel modo di vivere

Varela pone a fondamento della condotta etica , anziché la capacità razionale, una capacità di confronto immediato (ossia di valutazione implicita) con le situazioni e gli eventi che ci capitano.Varela assegna alla corporeità un ruolo fondamentale nella cognizione etica immediata. 

Alla base del know‐how etico c’è una mente incorporata (embody mind)  che ha come corrispettivo una corporeità cognitivizzata (l’azione è guidata dalla perceszione e il prcesso cognitivo dipende dal significato)

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Pb.: alternanza di fasi di vissuto emotivo tacito a fasi di riflessione sugli eventi emozionalmente rilevanti o sui nostri stati emotivi.

micromondo 1

micromondo 2

microidentità(stati mentali corporei descrivibili come “prontezze di azione”)

breakdown

passaggio da un micromondo con un certo significato ad un altro con un altro significato e da un certo stato mentale emotivo corporeo ad un altro.

stati dove la mente si può disinserire dal flusso  cognitivo incorporato per riflettere sulla situazione.

...

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (2)

Pb.: come l’esperienza emotiva irriflessiva diventa disponibile per la meditazione razionale (Karmiloff‐Smith)

la dicotomia immediato/riflessivo sembra infatti troppo netta e non dice nulla del passaggio tra un livello e l’altro.

Modello RR di ridescrizione rappresentazionale che prevede l’esistenza di livelli di rappresentazione intermedia e di un meccanismo di ricodifica (RR) dell’informazione da un livello ad un altro.

I livello implicito (I): informazione codificata in modo meramente procedurale (know‐how)II livello esplicito (E1):  ridescrive in modo compresso l’in formazione del livello precedente, fornendo rappresentazioni disponibili al sistema anche se non in forma  cosciente né verbale.III livello esplicito (E2): ridescrive l’informazione a livello consapevole, ma non ancora codificata nella forma del linguaggio verbale.IV livello (E3): conoscenza dichiarativa, consapevole e d espressa nel codice verbale.

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ipotesi  di revisioni della concezione neostoica (2)

esistenza di livelli intermedi rappresentazionali di tipo inconsapevole o consapevole ma non verbale. Ciò supera il logocentrismo della concezione stoica e la dicotomia immediato/riflessivo.

l’individuazione di un processo, la RR, che permette di spiegare il modo in cui le rappresentazioni implicite divengono consapevoli ed esprimibili in forma proposizionale e dunque manipolabili a livello verbale.

Ciò ci permette di giustificare come le rappresentazioni implicite nel vissuto cognitivo‐emozionale immediato possono diventare oggetto di una valutazione di secondo livello, di carattere consapevole e razionale come quella ipotizzata dal problematicismo.

Grazie ai livelli intermedi di rappresentazione (non codificati nel formato del codice verbale) è come se il soggetto si dicesse qualcosa, come se formulasse una valutazione proposizionale anche se tale rappresentazione resta non verbale. La RR rende possibile il passaggio dell’informazione tra un livello e l’altro e dunque la sua traduzione in forma verbale.

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il ruolo delle credenze nel processo emozionale (3)

Abbiamo visto che:•l’emozione è legata alle credenze circa l’oggetto che valutiamo come rilevante in rapporto al nostro benessere (Nussbaum);•le emozioni sono valutazioni implicite autenticate da sensazioni corporee (Baldacci);

nelle emozioni sono coinvolti atteggiamenti proposizionali impliciti  (“ho/ha agito cosìperché credevo/a che...”) tramite i quali si rende ragione del proprio comportamento e di quello altrui e che vertono sull’oggetto emozionalmente appropriato.

“credo che questo volto sia spaventoso”credo che P

la credenza ha una struttura bipartita

una relazione di accettazione di P (relazione con una rappresentazione interna) (Fodor)è uno stato mentale (Mc Ginn)

ha un contenuto proposizionale P (contenuto della rappresentazione che può essere vero o falso vero o falso in rapporto alle caratteristiche dell’oggetto rappresentato).

la credenza funziona su base soggettiva

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il ruolo delle credenze nel processo emozionale (3)

S crede che P“credo che quel volto sia spaventoso”

l’emozione provata è la pauraIl tipo di emozione dipende dal contenuto proposizionale, ossia alla natura della 

rappresentazione mentale.

l’emozione è connessa con lo stato mentale in cui si esprime la credenza (credere che quel volto sia spaventoso, indipendentemente dal fatto che lo sia 

“realmente”)

l’emozione appare come una valutazione autenticata dal corpo (un vissuto cognitivo incorporato). 

L’insorgenza di alcune perturbazioni fisiologiche convalida l’atteggiamento verso il contenuto proposizionale.

vedere un volto come spaventoso equivale all’essere in uno stato mentale che dipende dal concorso di due componenti: mi dico implicitamente che “quel volto è spaventoso”mentre la percezione di uno stato corporeo perturbato mi conferma che credo veramente che sia tale.

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i casi di inefficacia del giudizio razionale nel controllare l’emozione (4)

situazione: incontro con uno sconosciuto dal volto spaventoso

perturbazione dello stato fisicomi appare spaventoso (rappresentazione)

istante durante il quale decido di varcare la soglia o richiudere la porta (assenso o  enazione). L’assenso può essere tacito, espresso dal linguaggio del pensiero o del tutto 

incorporato

breakdownmicromondo 1microidentità:“essere tranquillo”

micromondo 2microidentità: “essere impaurito”

con un processo di RR traduco la rappresentazione in un pensiero verbale, mi dico che “è spaventoso”, ma aggiungo il giudizio razionale “è solo un volto sfigurato”. Dunque, “non c’è da aver paura”.

può accedere che nonostante il giudizio razionale mi dica che è solo un volto sfigurato ceda alla paura, cioè dia il mio l’assenso 

pb. della prospettiva stoica;prevalenza delle credenze abituali sul giudizio razionale (Nussbaum)

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i casi di inefficacia del giudizio razionale nel controllare l’emozione (4)

L’emozione può svanire, anziché per l’intervento di un giudizio razionale, per il sopraggiungere di un’altra emozione:per es. l’ira, la compassione.

in che senso ?

la paura, l’ira e la compassione corrispondono a giudizi appropriati (corrispondono a stime cognitive emozionalmente adeguate).

un’emozione, in quanto valutazione cognitiva incorporata, può essere estinta o indebolita solo da un’altra valutazione di questo tipo.

“un affetto non può essere impedito né tolto, se non mediante un affetto contrario e più forte dell’affetto da impedire” (Spinoza, Etica).

Nussbaum: adeguate in quanto eudaimonistiche;Damasio: pensiero e percezione di una perturbazione del corpo;Varela: valutazione cognitiva incorporata, compiuta con tutto l’organismo.

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i casi di inefficacia del giudizio razionale nel controllare l’emozione (4)la concezione di Spinoza. Ciascun essere ha la tendenza a perseverare nel proprio esistere. Il rapporto con il mondo è articolato su tre livelli.

immaginazione: le nostre idee si presentano confuse e inadeguate. Ciò determina l’insorgenza delle passioni come un genere di conoscenza inferiore;

ragione: raggiungimento di idee chiare e adeguate, ma anche grado più elevato di potenza di esistere; la più potente passione di comando e di ordine.la ragione può dominare le passioni non solo in quanto le comprende alla luce di idee più adeguate, ma perché essa stessa si dà come ragione appassionata.

Spinoza suggerisce che l’emozione può essere vinta non solo da un’emozione del medesimo livello (immaginazione), ma anche e soprattutto da un affetto di livello superiore, situato sul piano della ragione.

intuizione: ultimo grado della potenza della mente. La conoscenza delle idee universali della ragione è messa al servizio della comprensione delle realtà particolari; la mente accede all’amore intellettuale, ossia ad uno stato di beatitudine interiore nel quale le passioni si estinguono, non perché domate ma in quanto trasfigurate in un’ascesa spirituale

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il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle credenze abituali (5)è plausibile che il giudizio razionale, anche se appassionato, risulti poco efficace di fronte a credenze ormai divenute abituali (Nussbaum).

parlare di disposizioni caratteriali o di credenze abituali appare troppo generico ⇒riferimento al pensiero di Bateson e di Dewey.

•riduzione dell’educazione all’apprendimento (riduzione empirica di Laporta)

•riferimento alla teoria dei tipi logici dell’apprendimento di Bateson:protoapprendimento: modificazione del comportamento e/o dell’organizzazione mentale del soggetto (assimilazione di conoscenze e abilità);deuteroapprendimento: cambiamento di questa modificazione (acquisizione collaterale di abitudini mentali ).

evidenzia un cambiamento dell’individuo relativo alle sue disposizioni mentali e legato alla continuitàdell’esperienza

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il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle credenze abituali (5)

Qual è il genere di abitudini mentali che sono connesse alle emozioni?

contesto struttura che definisce il significato di una situazione o di un evento attraverso il processo di appercezione (identificazione dei contesti come unità discrete che compongono il flusso dell’esperienza).

non è un concetto puramente oggettivo (è la nostra appercezione che dà senso alla situazione);

non è un concetto puramente soggettivo (il significato dipende dalle caratteristiche della situazione).

vedere x come dotato di significato y

il significato appercepito  è connotato eudaimonisticamente;

è in relazione alle credenze dell’individuo (credenze e significati tendono a influenzarsi reciprocamente)

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il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle credenze abituali (5)

una parte delle abitudini mentali prodotte dal deuteroapprendimento sono abitudini appercettive.

Durante il corso della sua storia personale e della sua socializzazione il soggetto tenderà ad attribuire con regolarità certi significati a certi eventi; nello stesso processo diventano abituali anche le credenze che controllano l’attribuzione di significati.

in maniera indiretta e semi‐inconsapevole (esposizione alle pratiche sociali);in maniera diretta ed esplicita (educazione)

Questi abiti mentali, una volta strutturati, sono persistenti e difficili da modificare. Ciò spiega la scarsa efficacia del giudizio razionale nel moderare o estinguere un’emozione intensa.

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il nesso tra storia personale del soggetto e costruzione sociale delle credenze abituali (5)

Bateson suggerisce due vie per favorire il cambiamento degli abiti mentali.1.sostituzione delle premesse acquisite a livello del deuteroapprendimento

2. Suppone l’esistenza di un livello 3 dell’apprendimento come modificazione del deuteroapprendimento. L’apprendimento 3 è innescato dalle contraddizioni (“doppi vincoli”) che possiamo sperimentare nella nostra esperienza e che inducono il passaggio ad una cornice interpretativa più larga e inclusiva per poter ricomporre la contraddizione e ritrovare la coerenza interiore.

un’emozione negativa ha come premesse credenze che influenzano le nostre valutazioni eudaimonistiche 

esame critico delle credenze; confronto con credenze alternative; mantenimento dell’atteggiamento critico.

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un paradigma cognitivo delle emozioni. conclusioni

nucleo fondamentale:1.le emozioni sono legate a valutazioni del significato di oggetti, situazioni ed eventi per il proprio benessere;2.tali valutazioni sono correlate a credenze relative alle proprietà degli oggetti, situazioni ed eventi e a che cosa è bene o male per noi.

1.le emozioni sono legate alla costruzione del significato di oggetti, situazioni ed eventi per il proprio benessere;2.tale costruzione è correlata a  costrutti cognitivi relativi alle proprietà egli oggetti, situazioni ed eventi e a cosa è bene o è male per noi.

valutazioni (Oatley); giudizio o stima (Nussbaum); appercezione (Bateson); confronto immediato (Varela)

costruzione cognitiva

credenze (Nussbaum); abitudini astratte e contesti (Bateson); significati (Bateson, Sartre)

costrutto cognitivo

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un paradigma cognitivo delle emozioni. conclusioni

teoria tradizionale: evento ⇒ emozioneparadigma cognitivo: evento ⇒ costrutti/costruzione di significato⇒ emozione

•le valutazioni emozionalmente efficaci sono per lo più stime cognitive di carattere implicite, tacito e immediato (Nussbaum);•la valutazione immediata è un processo incorporato (Varela): il significato emozionale emerge dall’attività dell’intero organismo;•nell’emozione è sempre implicata la percezione di uno stato del corpo (Damasio): essa è una valutazione implicita autenticata dal turbamento corporeo;•le credenze che influenzano le valutazioni emozionalmente efficaci sono acquisite dalla storia personale del soggetto (Nussbaum);•le credenze e gli schemi interpretativi connessi alle emozioni tendono a diventare abiti mentali e a rendere naturali certi modi di vedere le cose (Bateson);•le valutazioni implicite e le credenze correlate possono essere ridescritte nel linguaggio verbale (karmilloff‐Smith) e diventare così oggetto di riflessone consapevole (Bertin, Ellis);•un’emozione può essere estinta o moderata solo da un’altra emozione di adeguata intensità(Spinoza);•la ragione critica riflessiva può risultare efficace nel moderare le passioni se è una ragione innervata di passione (Spinoza, Ellis).