LA DIFFRAZIONE IN BIOLOGIA APPROFONDIMENTI · Scopi della biologia strutturale ... Formazione di...
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LA DIFFRAZIONE IN BIOLOGIA
APPROFONDIMENTI
Qui di seguito puoi trovare materiale di approfondimento:
- per bambini e ragazzi della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado:
Il misterioso mondo delle macromolecole. La magia dei cristalli di proteina.
https://drive.google.com/open?id=0B1324kzdornveFRfdVRYdUc3RlU
- Per studenti di scuola secondaria superiore e università:
Cos’è la Biologia Strutturale?
https://drive.google.com/open?id=0B1o7N_1nDW54R09LRmNaWTlxOVU
Per un approfondimento su come è fatto un sincrotrone, quali tecniche utilizza e quali ricerche vi
si svolgono, puoi consultare il sito web del sincrotrone Elettra di Trieste
https://www.elettra.trieste.it/it/index.html
oppure accedere al canale youtube LightforScience curato dalla European Synchrothron Radiation
Facility (ESRF) di Grenoble (Francia)
https://www.youtube.com/user/LightforScience
Se vuoi organizzare una visita al sincrotrone Elettra o ESRF clicca qui:
https://www.elettra.trieste.it/it/access-to-the-lab/visits/visite-guidate-per-il-pubblico.html
http://www.esrf.eu/home/about/visit.html
Cos'è la biologia strutturale?
Una branca della scienza che si adopera per ottenere unadescrizione atom
ica completa delle m
acchine molecolari
in tutti i loro stati funzionali e nel loro ambiente “nativo”
Spaccato di una cellula di E
scherichia coli: proteine transm
embrana e flagello in verde;
DN
A genom
ico e nucleosomi in giallo;
proteine regolatorie in arancione; ribosom
i in viola; proteine del citoplasm
a (metabolism
o) in azzurro; proteine nascenti in bianco.
© D
avid Goodsell, The S
cripps Research Insitute, La Jolla, C
A, U
SA
Ufficialm
ente è nata nel 1962 con larisoluzione delle strutture atom
iche delD
NA
e della mioglobina (la proteina dei
muscoli rossi).
Da allora il lavoro dei biologi strutturali è
stato riconosciuto con 45 premi N
obel perla Fisiologia e M
edicina o per la Chim
ica.
Scopi della biologia strutturale
●A
nalisi del dettaglio atomico delle com
ponentibiologiche di cellule e tessuti
●A
nalisi del dettaglio atomico delle reazioni
biologiche●
Com
prensione delle relazioni tra struttura efunzione
●C
omprensione dei processi biologici in sede
normale, pre-patologica e patologica
Metodi sperim
entali per determinare la struttura
delle macrom
olecole
Alta risoluzione
cristallografia a raggiX | N
MR
| cristallografia elettronica
Media risoluzione
microscopia elettronica | diffrazione di fibre | S
pettro-m
etria di massa | S
AX
S | M
icroscopia a Forza Atom
ica
Metodi Spettroscopici N
MR
| dicroismo circolare | A
ssorbanza | Fluorescenza | Fluorescenza anisotropa | diffusione della luce
Metodi C
himici
scambio H
-D | m
utagenesi sito specifica | modificazioni
chimiche | proteom
ica
Metodi term
odinamici
Equilibrio di (un)folding
Metodi com
putazionali predizione della struttura delle Proteine | D
ocking molecolare
Cristallografia a raggi X
raggi X
•A
ttualmente tecnica di elezione per la determ
inazionedi strutture 3D
a risoluzione atomica
•Tecnica indiretta: l’im
magine va ricostruita
•N
on ci sono limitazioni nelle dim
ensioni dellem
acromolecole
•S
vantaggi:•cristalli singoli•altam
ente ordinati•ragionevolm
ente grandi (80-100µm)
Perché i raggi X
?
Per poter visualizzare due oggetti com
e entitàseparate, la lunghezza d’onda della radiazioneelettrom
agnetica deve essere dello stesso ordinedi grandezza della distanza tra gli oggetti
distanza interatomica ≈1Å
λraggiX = 0.1÷2Å
⇒
con i raggiX “vedo” gli atom
i
Perché cristallografia
cristallografia e nonm
iscroscopia a raggiX?
Non esistono lenti in grado di focalizzare i raggiX
⇒
la matem
atica ci viene in aiuto
Vediam
o più da vicino i cristalli dim
acromolecole biologiche
• Dim
ensioni ridotte (40µm - 500µm
)• M
eccanicamente fragili
• Sensibili alla tem
peratura• S
ensibili al danno radiologico• A
lto contenuto di solvente (40%-60%
)• S
i fratturano se disidratati• D
eboli proprietà ottiche (basso potere diffrangente)
Com
e si preparano i cristalli
●M
etodi di cristallizzazione–
Param
etri che influenzano la cristallizzazione●
Agenti precipitanti
●S
trategie
Com
e si formano i cristalli
Per un processo di nucleazione che prevedeun’aggregazione lenta e ordinata dellem
acromolecole in un reticolo cristallino con
contemporanea esclusione del solvente
Param
etri che influenzano la cristallizzazione
●C
aratteristiche della macrom
olecola:–
Purezza (>98%
) ⇒ S
DS
-PA
GE
–O
mogeneità e m
onodispersione ⇒ M
S e/o Light S
cattering–
Conform
azione nativa ⇒ C
D●
Param
etri chimico-fisici
–S
tabilità alla degradazione proteolitica●
Param
etri biochimici e biofisici
–Tag di espressione
–P
arti flessibili●
Param
etri biologici–
Necessità o m
eno di cofattori e/o ligandi–
Necessità o m
eno di modificazioni post-traduzionali
●Term
odinamica
Termodinam
icaS
oluzionesovrasatur
Metodi di cristallizzazione: tipologie
●D
iffusione in fase di vapore
–G
occia capovolta (hanging drop)
–G
occia seduta (sitting drop)
●M
icrodialisi
●B
atch
Agenti precipitanti
●S
ali–
Disidratazione per com
petizione con H2 O
–E
s.: (NH
4 )2 SO
4 ; (Li)2 SO
4 ; NaC
l●
Polim
eri–
Segregazione entropica (esclusione di volum
e)–
Es.: P
EG
400 ÷ 8000●
Solventi organici
–R
iduzione delle proprietà elettriche–
Es.: M
PD
; Etilenglicole
Strategie
●P
reparazione della macrom
olecola:–
Concentrazione: 10-100m
g/ml
–A
ggiungere riducenti se ci sono Cys libere
–A
ggiungere Azide sodica se si usa P
EG
●D
ecidere uno screen iniziale–
Braod sparse m
atrix (si varia la temperatura, il pH
, gli agentiprecipitanti e la loro concentrazione in m
odo molto grossolano)
–K
it comm
erciali
Ottengo cristalli o
formazioni prom
ettentiN
on ottengo cristalli
Cam
bio condizioni,aggiungo additivi,aggiungo detergenti
Restringo la m
atrice dicondizioni perottim
izzare la crescita
Abbiam
o ottenuto cristalli … e poi?
●R
accolta dati di diffrazione–
Sorgente ad anodo rotante
–Luce di sincrotrone
●A
nalisi matem
atico-statistica dei dati (Am
piezza)–
Indicizzazione; scalaggio–
Grafico di W
ilson, coefficiente di Matthew
s●
Determ
inazione della fase–
MIR
/ MIR
AS
/ SIR
/ MA
D–
MR
●A
nalisi delle mappe di densità elettronica
–Trasform
ata di Fourier–
Costruzione del m
odello atomico
●A
ffinamento della struttura
–C
ontrollo qualità
Estrazione dell’inform
azionebiologica dai dati strutturali
⇒
Raccolta dati
Apparato sperim
entale:
- Cristallo m
ontato su un opportuno supporto- capillare- loop
- Sorgente di raggi X- Lunghezza d’onda fissa- Lunghezza d’onda variabile
- Rivelatore/registratore delle onde diffratte
Raccolta dati
Temperatura am
biente(293-298K
)Tem
perature criogeniche(50 - 100K
)
Il cristallo vienem
ontato in un capillaredi quarzo
Il cristallo, protetto con unanticongelante, viene m
ontatoin un loop di nylon e raffreddatosotto flusso di N
2 o He liquidi
Raccolta dati
Lunghezza d’onda fissaλ(C
ukα ) = 1.5486Å
Lunghezza d’onda fissa e/ovariabile
Anodo
rotante(m
acchinaradiologica)
Sincrotrone
• bassa del intensità raggio diretto• tem
pi di esposizione lunghi• basso danno radiologico (atem
perature criogeniche)
• intensità 100-1000 maggiore
• tempi di esposizione brevi
• alto danno radiologico• λ m
odulabile
Raccolta datiIm
aging plate conrivelatore C
harge Coupled
Device (C
CD
detector)
Imaging plate con
rivelatore di area (areadetector)
Tempo di lettura e im
magazzinam
ento dell’imm
agine di diffrazione:2-6 m
inuti1-5 secondi
… e la m
atematica?
Formazione di un’im
magine ottica
oggetto
Piano del-
l’imm
agine
Piano focale, contenente l’im
magine di diffrazione
Imm
aginedell’oggetto
L’imm
agine dell’oggetto el’im
magine di diffrazione
sono in relazione tra diloro tram
ite unatrasform
ata di Fourier
Ora, separiam
o la lente in due metà:
oggetto
Imm
aginedell’oggetto(diffrazione diunadiffrazione)
L1
L2
Piano focale, contenente
l’imm
agine di diffrazione
Trasformata
di Fourier“fisica”
Trasformata di
Fourier “matem
atica”
L’imm
aginedell’oggetto è unaTF della diffrazionee la diffrazione èuna TF dell’oggetto
Esem
pi di Trasformate di Fourier
⇒TF
⇒La Trasform
ata di Fourier (ossial’im
magine di diffrazione) di una serie di
linee è una serie di punti e viceversa
La Trasformata di Fourier di un
reticolo è sempre un reticolo le cui
dimensioni sono inversam
enteproporzionali a quelle del reticoloreale:
Reticolo reale
Reticolo reciproco
a*=1
a×sing
b*=1
b×sing
c*=1
c×sing
ab
a*b*
⇒TF
⇒
⇒TF
⇒
… e le m
olecole?
L’imm
agine didiffrazione di unam
olecola corrispondealla Trasform
ata diFourier della m
olecolastessa
… perché un cristallo?
L’imm
agine di diffrazione da una singola molecola
- è troppo debole (↓segnale/rumore)
inconfondibile dalla radiazione di fondo (aria + soluzione)⇒
impossibile ricostruire la m
olecolaa
bc
a
bc
In un cristallo, miliardi di
molecole sono disposte
in modo ripetuto e
ordinato nelle tredim
ensioni
Cristallo ⇒
amplificatore del segnale
⇒ buone im
magini di diffrazione (↑segnale/rum
ore)⇒
si può ricostruire la molecola
La ripetizione di ognuno di questim
oduli nello spazio, secondocom
binazioni di operazioni disim
metria, produce 65 gruppi spaziali
(reticoli cristallini)
Ogni m
olecola si può arrangiarenello spazio secondo 14 diversi tipidi reticoli di B
ravais (cella unitaria),appartenenti a 7 sistem
i cristallini:
a ≠ b ≠ c; α≠β≠γ Triclino
a ≠ b ≠ c; α=β=90°, γ≠90°
Monoclino
a = b ≠ c; α
=β=γ=90
Tetragonale
a ≠ b ≠ c; α=β=γ=90°
Ortorom
bico
a = b = c; α=β=γ=90°
Cubico
a = b ≠ c; α
=β=90°, γ=120°
Esagonale
Trigonale/R
omboedrico
a = b = c;α
=β=γ≠90°
Perché i cristalli di m
olecole diffrangono i raggi X?
●La radiazione elettrom
agnetica dei raggi X interagisce con gli elettroni
degli atomi
●L’intensità della radiazione diffratta da ciascun atom
o è direttamente
proporzionale al numero di elettroni (densità elettronica)
●Le onde diffratte da ciascun atom
o si rinforzano perché gli atomi sono in
fase tra loro●
Le molecole ordinate nel cristallo si com
portano come un reticolo
λ
Radiazione incidente
Radiazione diffratta
ϑ d
• Si ha diffrazione solo
se viene rispettata lalegge di B
ragg: nλ= 2dsinϑ
La risultante dell’onda diffratta da un cristallom
olecolare:
●È
proporzionale al numero di elettroni irradiati dal raggio
diretto (fattori di struttura)●
È la som
matoria delle onde diffratte da atom
i in fase traloro (interferenza costruttiva)
●È
una funzione discreta puntiforme (le onde diffratte da
atomi non in fase si elidono, interferenza distruttiva)
●C
ontiene informazioni sull’orientam
ento delle molecole nel
reticolo cristallino (gruppo spaziale)●
Contiene inform
azioni sulla disposizione degli atomi della
molecola nello spazio (struttura 3D
)●
È una grandezza vettoriale definita da un’intensità, una
direzione e un verso
L’imm
agine di diffrazione:
●È
la grandezza sperimentale che m
isuriamo
●È
la grandezza scalare (intensità) del vettore onda diffratta●
da 3D in 2D
⇒ perdiam
o la direzione del vettore ⇒
direzione in inglese “phase” ⇒ perdiam
o la fase, ossiacom
e è orientata la molecola nell’unità m
inima che si ripete nel
cristalloQ
uali dati diretti ricaviamo
dall’imm
agine 2D?
gruppo spaziale natura e dim
ensioni dellacella unitaria num
ero di molecole che si
ripetono nella cella risoluzione della m
olecola
Raggio diretto
schermato
Diffrazione
diffusa (H2 O
)
2.0Å
3.5-4.0Å
30Å
Formazione dell’im
magine di diffrazione
1.Il raggio che incide sul cristallo viene diffratto in tutte ledirezioni (360°) da tutti gli atom
i nel reticolo:
2.O
gni atomo nel reticolo reciproco genera un’onda che
contiene informazioni sul tipo di atom
o, la sua occupanza e ilfattore term
ico (B):
3.L’onda diffratta risultante viene visualizzata com
e imm
aginedi diffrazione dallo scherm
o fluorescente e registrata sulcom
puter
4.P
er raccogliere tutti i riflessi di ciascun piano il cristallo vienefatto oscillare intorno alla posizione di riposo di una quantità(Δϕ) proporzionale alle dim
ensioni della cella
5.P
er raccogliere le onde diffratte in tutte le direzioni il cristalloviene fatto ruotare lungo l’asse verticale di tanti gradi finché laraccolta è com
pleta
Analisi dei dati
I programm
i di indicizzazione:
analizzano tutte le imm
agini didiffrazione
misurano le intensità dei picchi (spot) m
isurano le posizioni dei picchi
• ricavano le dimensioni della cella
unitaria del reticolo reciproco e quindianche quelle del reticolo reale • ricavano il gruppo spaziale• scrivono in un output le I relative adogni posizione nello spazio reciproco(indici h, k, l)• indicano la bontà del datosperim
entale
⇓
Param
etri statistici dacontrollare: m
osaicità (disordine intrinseco) com
pletezza, ridondanza I/σ(I)
Analisi dei dati
I programm
i di scalaggio:
analizzano i dati indicizzati li norm
alizzano rispetto ad un’origine arbitraria trasform
ano le I misurate in fattori di struttura
(|F|)
• producono il grafico di Wilson, dalla cui
regressione lineare si ricava:• fattore di m
obilità termica (B
)• vero lim
ite di risoluzione dei dati
• calcolano il volume occupato da atom
inella cella (coefficiente di M
atthews):
• % solvente e %
macrom
olecola• n
o molecole nell’unità asim
metrica.
• NO
N indicano com
e è orientata lam
olecola nell’u.a.
⇓
Resolution
log<I>fi 2
å
h k l I
Posso calcolare la densità elettronica?
Am
piezza dei fattori di struttura (I = |F| 2)Fase dei fattori distruttura, persa durantel’esperim
ento• S
perimentalm
ente misuriam
o le intensità delle onde diffratte dagli atomi nel
reticolo cristallino.• La densità elettronica nel punto (xyz) è data dalla risultante di tutte le ondediffratte dal piano (hkl) nel cristallo, la cui am
piezza dipende dal numero di
elettroni presenti e la cui fase dipende dalla somm
a delle fasi.
NO
NO
Il problema della fase
1.L’equazione della densità elettronica (trasform
ata di Fourierdell’im
magine di diffrazione) è una funzione a tre variabili
con due incognite (α e ρ)2.
Non c’è una relazione form
ale tra la fase (α) e l’ampiezza
(|F|) dei fattori di struttura3.
α e |F| sono due variabili indipendenti4.
L’unica relazione passa attraverso la densità elettronica ρ5.
La fase (fisicamente) dipende in ultim
a analisi dall’origine,ossia da com
e e dove è orientata la molecola nell’u.a.
6.C
omunque scegliam
o l’origine, il valore numerico
dell’ampiezza non cam
bia
Una conoscenza a priori di qualche dettaglio della struttura
o della densità elettronica ci può aiutare a “scoprire” lafase
Com
e determino la fase?M
etodi direttiS
ostituzioneisom
orfa singola om
ultipla S
IR - M
IRS
ostituzionem
olecolareM
RS
ostituzione isomorfa
con diffrazioneanom
ala S
IRA
S - M
IRA
SD
iffrazioneanom
ala alunghezza d’ondasingola o m
ultipla S
AD
- MA
D
Metodi di
interferenza
Metodi di determ
inazione della fase
Metodo
Assunto (conoscenza a priori)
Metodi diretti
Pochi atom
i (max1000)
MR
Modello om
ologo
Sostituzione isom
orfa(S
IR, M
IR)
Pochi atom
i pesanti (e- > 30)
Diffrazione anom
ala(M
AD
, SIR
AS
, MIR
AS
)A
tomi che si com
portano dadiffusori anom
ali
Metodi diretti
Prem
esso che la trasformata di Fourier è una funzione
veloce da calcolare
Se la m
olecola è piccola (max. 1000 atom
i)S
e i dati raccolti hanno una risoluzione estremam
ente buona(<1.3Å
)
Posso provare tutte le possibili orientazioni (fasi) e calcolare
le rispettive densità elettroniche finché non trovo unasoluzione soddisfacente
Sostituzione m
olecolare (MR
)
1.La m
olecola incognita ha un omologia di sequenza con una
molecola a struttura nota (m
odello) ⇒ 3D
sarà conservato2.
L’identità di sequenza deve essere >30%
ATTE
NZIO
NE
: l’informazione insita nella fase è m
aggioredi quella depositata nell’am
piezza
FTFT
FT-1
Am
piezza
Fase
Sostituzione m
olecolare (MR
)
• C
ome si usa il m
odello?S
i risolve la seguente equazione:
R = m
atrice di rotazionex
new = coordinate della mol. incognita
T = matrice di traslazione
xm
od = coordinate del modello
xnew
=Rx
mod +
T
•Il m
odello viene prima orientato nella cella della m
olecolaincognita e poi viene traslato nel punto di origine
⇒ m
iglior R
⇒ m
iglior T•
Ogni volta il program
ma calcola la trasform
ata inversa eparagona |F
mod | con i dati sperim
entali e genera una mappa
iniziale•
Lo sperimentatore guarda la m
appa e giudica se può iniziare acostruire o m
eno la propria molecola
Metodi basati sull’interferenza
SIR
, MIR
, SIR
AS
, MIR
AS
, SA
D, M
AD
Principio di base:
se ad un’onda incognita aggiungo un’onda nota, l’onda risultante mi
permetterà di risalire all’incognita
Mezzi sperim
entali utilizzati: A
tomi pesanti (alto num
ero di elettroni) A
tomi che a λ diverse diffrangono in m
odo diverso (diffusori anomali)
Metodi com
putazionali utilizzati: Funzione di Patterson M
etodi diretti
Sostituzione isom
orfa: aspetti teorici
Storia:
1908 - Groth utilizza C
uSeO
4 per risolvere la struttura di CuS
O4
1956 - Perutz applica la tecnica per la prim
a volta alle proteine
Principi base: Il cristallo viene m
esso in contatto con una soluzione di un saledi atom
i pesanti P
ochi atomi si posizionano in punti discreti e uguali in tutte le
molecole
Questa aggiunta non varia in alcun m
odo (<0.5%) i param
etridella cella o l’orientazione della m
olecola nella stessa(isom
orfismo)
L’imm
agine di diffrazione non cambia, cam
bia solo l’intensità dialcuni riflessi
Sostituzione isom
orfa: aspetti pratici
Cos’è un atom
o pesante? In generale qualsiasi atom
o con abbastanza elettroni da poterdiffrangere un segnale >> C, N
, O, P
In particolare metalli (di transizione e non), lantanidi, gas nobili,
alogenuri
Com
e sceglierlo? biologia della m
olecola (sequenza primaria, funzione)
grandezza del segnale aspettato per no atom
i condizioni di crescita del cristallo (forza ionica, pH
, additivi)
Attenzione: la m
aggior parte dei composti è tossica!
Sostituzione isom
orfa: aspetti pratici
Classi di atom
i pesanti (H, heavy atom
s)
Ioni metallici legati elettrostaticam
ente alla molecola
Metalli endogeni che possono essere facilm
ente sostituiti (es. Sr 2+
per Ca
2+)S
elenio (es. Se-M
et)C
omposti m
etallici legati covalentemente (reazione chim
ica sucristallo)
Agglom
erati multim
etallici per molecole > 500K
Da (es. cluster di oro
o di tantalio)G
as nobili come X
e e Kr
Alogenuri (es. tri-ioduri e basi brom
inate)
I più usati: K2 P
tCl4 , K
Au(C
N)2 , K
2 HgIO
4 , UO
2 (OA
c)2 , HgC
l2 ,K
3 UO
2 F5 , P
HM
B, E
MTS
, (CH
3 )3 Pb(O
Ac)
Sostituzione isom
orfa: aspetti pratici
Criteri di scelta:
Se ci sono C
ys libere o His ⇒
Mercuriali
His, C
ys o Met ⇒
Pt
Se c’è 1M
et/100 aa ⇒ sostituzione con S
eMet (nuova
espressione e purificazione)S
e la macrom
olecola è molto grande ⇒
cluster e/o lantanidiS
e ci sono cavità idrofobiche ⇒ X
e e/o Kr
Se la m
acromolecola è nota legare fosfolipidi ⇒
tungsteno
Condizioni di lavoro: 0.1-10m
M per 10’÷1h
Sostituzione isom
orfa singola (SIR
)
Derivato
Misuro le intensità dei
dati del derivato: |FP
H |
•D
etermino la posizione degli atom
i aggiunti (H)
•C
alcolo l’onda vettoriale FH
•D
a regole trigonometriche ricavo il vettore F
P
•O
ttengo una stima iniziale di α
P
Diffrazion
e dacristallonativo
Misuro le intensità
dei dati nativi: |FP |
Sostituzione isom
orfa singola (SIR
)
•C
ome ricavo α
P ?
• Com
e localizzo gli atomi
pesanti?
Con l’equazione di P
atterson(ΔF ) 2= (|F
PH | - |F
P | ) 2= =[|F
H |cos(αH -α
P )] 2ΔF
Dall’isom
orfismo: ΔF = |F
PH | - |F
P |D
alla trigonometria: ΔF = |F
H |cos(αH -α
P )
2 possibli soluzioni:x e (π/2)-x
Sostituzione isom
orfa singola (SIR
)
ΔF
Costruzione di H
arkerC
ostruzione di Argand
Ottengo 2 soluzioni: com
e procedo?Le provo entram
be e vedo quale produce mappe interpretabili
Uso un valore interm
edio (≈αH ), posiziono gli atom
i pesanti ericostruisco le m
appe un passo alla volta
Sostituzione isom
orfa multipla (M
IR)
Si prende un altro cristallo nativo e si fa diffondere un
diverso metallo pesante
Assunti:
Affinità per gruppi diversi dal
primo m
etallo Isom
orfismo anche nel secondo
caso
Risultato:
1 sola soluzione
Sostituzione isom
orfa
Problem
i:I cristalli possono disintegrarsi nella soluzione con atom
ipesanti
Non isom
orfismo
Cambiam
enti nella cellaRi-orientazione delle m
olecole nella cellaCam
biamenti conform
azionaliM
odifiche nella composizione del solvente e dei sali
Dim
inuzione del segnale totale di diffrazioneA
umento del danno radiologico
Errori nella localizzazione di tutti gli atom
i pesantiE
rrori sperimentali nelle m
isure di intensità
Diffrazione anom
ala
Tutti gli atomi con e
-> 20, contenenti orbitali di tipo d e/o f, adopportune lunghezze d’onda, sono in grado di assorbireparte della radiazione incidente
⇒ l’intensità dell’onda diffratta cam
bia perché si comportano
come se fossero degli atom
i diversi
⇒ R
accogliendo i dati dallo stesso cristallo a due o più λ differenti ottengo lo stesso risultato di una sostituzioneisom
orfa-6 e
-+2 e
-
Diffrazione norm
aleLegge di Friedel:Tutti i riflessi sim
metrici rispetto all’origine
(correlati tra loro da 2π-α
) sono uguali in intensitàe opposti in fase
|Fhkl | = |F
-h-k-l ||F(+)| = |F(-)|α
(-h-k-l) = -α(hkl)
In generale f(ϑ,λ)=f0 (ϑ)+f’(λ)+if”(λ)
Il fattore di diffrazione (f(ϑ,λ)) di ciascun atom
o (onda diffratta) dipendedalla legge di B
ragg (posizione nel reticolo (ϑ)) e dalla λ (energia) delraggio incidente.
In condizioni “normali”:
f’(λ)=0 non c’è dissipazione di energia tra l’onda incidente e quelladiffratta (dispersione=0)f”(λ)=0 l’energia non viene assorbita ⇒
l’onda diffratta dipende solo dalla posizione nel reticolo e i riflessicorrispondenti sono uguali a coppie
Diffrazione anom
ala
- Quando λ è tale da eccitare un e
- da un orbitale più interno,il segnale dell’onda diffratta viene m
odificato.- In queste particolari λ (edges, cuspidi) i term
ini f’(λ) e f”(λ)m
ostrano, rispettivamente, un m
inimo ed un m
assimo
- Il termine dispersivo [f’(λ)] dim
inuisce il fattore di diffrazionenorm
ale perché parte dell’energia viene spesa per faravvenire la transizione- Il term
ine di assorbimento [f”(λ)] subisce una variazione di
fase di π/2 perché l’energia di eccitazione viene riemessa
(diffratta) con un certo ritardo La legge di Friedel viene rotta e i riflessi equivalenti nonsono più uguali ⇒
la differenza tra le coppie di Friedelprende il nom
e di differenza anomala o di B
ijvoet
Diffrazione anom
ala
f’ f”
La legge di Friedel viene rotta perché f” è sempre positivo
e quindi sia le ampiezze che le fasi cam
biano
Diffrazione anom
ala
|Fhkl | ≠ |F
-h-k-l ||F(+)| ≠ |F(-)|
⇓ΔF± = |F
PH (+)| - |F
PH (-)|
La differenza di Bijvoet (ΔF±) viene
usata per localizzare i diffrattorianom
ali e produrre delle mappe iniziali
SIR
AS
- MIR
AS
SIR
AS
: 1 solo derivato +segnale anom
alo dellostesso m
etallo ≡ MIR
⇒ elim
ino l’ambiguità
MIR
AS
: >1 derivato +segnale anom
alo di 1 opiù m
etalli
⇒ m
igliore stima iniziale
della densità elettronica
SA
D
Single wavelength
a nomalous diffraction:
Perfetto isomorfism
oStessa raccolta dati per
nativa e derivatoA
mbiguità
⇓Fasi iniziali e m
appeprelim
inari
MA
DM
ulti-wavelength anom
alous diffraction:1 unico cristallo
3 raccolte datiperfetto isom
orfismo
manca raccolta dati nativa ⇒
una delle λ diventa “nativa”
MA
DC
ome scelgo λ
!per le raccolte dati?
λ1 : m
ax segnale anomalo ≡ picco f” , [Δ(f’-f”)]=m
ax λ
2 : minim
o f’ ≡ flesso f”λ
3 : zona non anomala a ↑E
(cristallo “nativo”)λ
4 : zona non anomala a ↓E
(cristallo “nativo”)
Il cristallo deve resistereinalterato alm
eno a 3raccolte dati com
plete!
Considerazioni pratiche su S
AD
/MA
D
•C
ristallo necessariamente congelato (m
in. danno radiologico)•
Misure estrem
amente accurate:
•Completezza 100%
•Alta Ridondanza
•S
pettro di emissione della proteina prim
a di scegliere λ•
Indispensabile la Radiazione di sincrotrone:
•Raggio brillante•Stabile•M
odulabile•
Rivelatori accurati perché la differenza tra f' e f” è piccola
Statisticam
ente significative
Migliore raccolta dati possibile ⇒
migliori m
appe di densità
Posso calcolare la densità elettronica?
AM
PIE
ZZA dei fattori di struttura (I = |F| 2)
Fase dei fattori distruttura, persa durantel’esperim
ento, ma calcolata
con uno dei vari metodi
SI!SI!
Calcolo le prim
e mappe e inizio a costruire la m
olecola
Refinem
ent: affinamento della struttura
Le mappe di densità eletronica iniziali, ottenute con uno dei
metodi sperim
entali basati sull’interferenza, non sempre
sono ottimali
Com
e posso migliorarle?
Alcuni M
etodi: D
ensity Modification ⇒
elimino totalm
ente il segnale dovuto alsolvente (solo nei casi in cui solvente >50%
) A
rp-wA
rp o Solve/R
esolve o Buccaneer ⇒
Metodi autom
aticidi costruzione S
imm
etria non cristallografica (solo nei casi di oligomeri) ⇒
calcolo la media di tutte le m
olecole uguali
Refinem
ent: miglioram
ento della struttura
Di cosa ho bisogno per m
igliorare le mappe e costruire la
molecola?
Raccolta dati com
pleta del cristallo nativoR
accolta dati completa di tutti i derivati
Program
mi di costruzione della m
olecola (O, C
OO
T, Xfit,
Quanta):
Inseriscono nella densità elementi di struttura secondaria
Inseriscono le catene laterali di aa aromatici o le basi azotate
“Uniscono” i pezzi disgiunti e interpretano la direzione dellapolim
erizzazione della catena (evitando nodi!)
Refinem
ent: miglioram
ento della struttura
Cosa succede alla m
olecola in costruzione?
Cicli di TF inversa e paragone con i dati sperim
entali finché non siarriva a convergenza
Alla fine di ogni ciclo la struttura viene ispezionata e il “puzzle”
completato di volta in volta
Param
etri da controllare:R
: indice di disaccordo cristallografico tra i dati sperimentali e quelli
calcolati a partire dalle zone costruiteR
free : come R
ma solo su un cam
pione casuale di datiFO
M: (F igure of M
erit) completezza totale dei dati (am
piezze + fasi)e accuratezza del m
odello costruitoG
rafico di Ram
achandran: correttezza geometrica delle entità
chimiche inserite nella densità elettronica
Convalida della struttura
+=
Densità iniziale
InterpretazioneS
truttura 3D finale
Struttura 3D
finale
Controllo della validità geom
etrica della struttura (R
amachandran plot):
Lunghezze di legame
Angoli di legam
eP
lanarità e/o ibridazione
… e dopo tutto ciò, inizia il vero lavoro:
Interpretazione della struttura erazionalizzazione dei rapporti
struttura-funzione