LA DIFESA DEL POPOLO 20 MARZO 2016 Dove gli studenti ... · PDF filein Europa e di accedere al...

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Quando la prof ci ha parlato per la prima volta di stage que- st’anno, io ho cominciato a pensare a qualsiasi cosa e intendo veramente qualsiasi tanta è la mia voglia di mettermi in gioco sempre. Ho pensato di tornare in Inghilter- ra da quella che è stata la mia host family (ormai tre anni fa) e lavorare nella loro gelateria; ho pensato di an- dare da mia cugina a Bonn e così le ho chiesto di trovarmi un posticino in una libreria; ho pensato di andare in Canada da amici e fare la baby sitter ai loro figli... ho pensato di tutto e poi tutto è andato in fumo, c’era sempre un inghippo. E così alla fine, il 4 lu- glio, farò il mio ingresso nella Camera di commercio di Padova, sezione uffi- cio esteri. Lo ammetto, volevo usare lo sta- ge come un pretesto per partire. Pe- rò, a pensarci bene, la legge 107 dice che l’alternanza scuola-lavoro «rap- presenta una metodologia didattica per favorire l’orientamento dei giova- ni, per valorizzarne le vocazioni per- sonali, gli interessi e gli stili di ap- prendimento individuali». Vuoi vedere che il lavoro in ufficio magari non è così male come lo immagino e poi si rivela pure la mia vocazione? Nonostante continui a essere alquan- to scettica, di sicuro sono molto cu- riosa. Io penso che per noi studenti po- ter toccare con mano gli strumenti di quel mestiere che avevamo sempre sognato, oppure quelli nuovi che solo da poco ci frullano per la mente, può farci sentire molto realizzati. Tempo fa alla televisione davano un film muto, in cui si vedeva la tipica routine dei grandi che non facevano altro che correre, sbuffare, guardare l’orologio, parlare a telefono e poi tut- to daccapo, sempre la stessa solfa. Tra l’altro era tutto in bianco e nero quindi il rischio di contagio era forte. Tra non molto anche noi saremo “grandi” ma, se impariamo a sfruttare oggi tutte le opportunità che il mondo intero ci offre, magari il nostro doma- ni non sarà frenetico e insoddisfatto ma sarà un’esplosione di colori e del- la famigerata joie de vivre. L’inizio, forse, non è dei migliori visto che la dicitura “generazione di sdraiati” coniata per noi da Michele Serra sta dilagando in fretta, ma ab- biamo ancora tempo per alzarci e prendere in mano e per mano il mon- do. E il carattere forte che ci vuole per farlo non sta scritto nei libri di testo. Ce lo dicono sempre, no?, che là fuori è diverso, che non ci saranno i prof a guidarci ma dovremo combattere con le unghie e con i denti per farci stra- da. È per questo che la legge 107 ci viene incontro: l’alternanza scuola-la- voro serve ad «attuare modalità di ap- prendimento che colleghino sistema- ticamente la formazione in aula con l’esperienza pratica», proprio quella che ci mostra quanta bella pellaccia dura serva. Perciò, davvero, non dobbiamo considerare lo stage come un mira- colo della provvidenza che ci permet- te di finire la scuola il 31 maggio op- pure vederlo come un intralcio perché magari il periodo di lavoro si accaval- la alla prima settimana del grest. È naturale essere infastiditi all’inizio: molti dei miei amici e co-animatori passavano a salutarci e un po’ si van- tavano nel dire «sai, ho approfittato della pausa pranzo per fare un salto qui» però la loro invidia e la loro vo- glia di giocare si vedeva in ogni loro abbraccio a tutti i bambini che si af- fannavano a chiedere spiegazioni. Anche questo fa parte del diven- tare “grandi”, avere il coraggio di fare delle scelte. Quest’anno per me, e per tutti i nati nel ’98, è un anno importantissi- mo perché diventiamo maggiorenni: io coronerò il mio ingresso nella mag- giore età forse con le gambe tremanti per l’agitazione ma di sicuro con un sorriso a trentadue denti, pronta a sperimentare il lavoro in ufficio. Maria Palmieri 17 LA DIFESA DEL POPOLO 20 MARZO 2016 Domenica 13 marzo si è svolto il classico taglio del nastro a Cittadella per la nuova of- ficina meccanica nata dalla collaborazione tra Enaip Veneto e Frattin auto che vedrà alcuni giovani studenti lavorare fianco a fianco con mec- canici professionisti. Un traguardo davvero importante per Enaip che inaugura così la sua prima “impresa formati- va”, una forma di apprendimento già da lungo tempo sperimentata dall’ente e oggi riconosciuta come strumento di realizzazione del cosiddetto “sistema duale” italiano. Grazie alla partnership con Frattin auto, storica concessionaria del territo- rio, per gli studenti dei corsi di “operatore alla ri- parazione dei veicoli a motore” di Cittadella sarà una vera e preziosa esperienza professionale, che permetterà loro di misurarsi con le capacità e le competenze acquisite in aula e negli inno- vativi laboratori del centro e di imparare sul cam- po il “mestiere”: insomma di “imparare lavo- rando”. A presentare l’iniziativa, nella sede dell’offici- na di via Borgo Vicenza, Giorgio Sbrissa, ammini- stratore delegato di Enaip Veneto: «Il nostro ente porta iscritto nel proprio patrimonio genetico il dialogo con le aziende del territorio: un dialogo che funziona davvero quando incrociamo aziende “illuminate” come la Frattin auto, portando frutti concreti e dando vita a esperienze innovative co- me questa. A loro va il nostro grazie per la fiducia dimostrata nei confronti dei nostri allievi e del no- stro modo di fare formazione professionale». «La collaborazione con le imprese - ha continuato Sbrissa - resta per noi sempre fondamentale, per definire in modo efficace i contenuti dei nostri per- corsi formativi, come per offrire ai ragazzi l’oppor- tunità di stage e tirocini, che sono il cardine della formazione per competenze di Enaip da sempre strettamente finalizzata al lavoro». E proprio attraverso gli stage è iniziata la col- laborazione con Enaip, come ha ricordato Romano Frattin, titolare della Frattin auto: «Dal 2009 ospi- tiamo nelle nostre officine gli allievi del centro di Cittadella. Sono ragazzi in gamba e ben preparati e siamo davvero felici di poter contribuire alla loro crescita professionale e personale. Non a caso uno dei nostri dipendenti è proprio un ex allievo del centro Enaip. Negli anni - ha aggiunto Frattin - la collaborazione con Enaip si è via via consoli- data; da qui l’idea di aprire questo spazio dove gli studenti, sotto la guida dei nostri meccanici pro- fessionisti, possono davvero imparare lavorando». «Quando due eccellenze della formazione e dell’impresa del nostro territorio mettono a fattor comune progetti ed esperienze – ha sottolineato Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, forma- zione, lavoro e pari opportunità della regione Ve- neto – a crescere non sono solo loro ma l’intera comunità. La nostra regione è stata la prima in Italia a credere e a investire importanti risorse nel sistema duale, ovvero un percorso che prevede l’alternanza di lezioni in aula a esperienze pratiche "sul campo”, per consolidarlo in politiche utili alla crescita delle aziende, anche in termini di innova- zione e sviluppo». La formazione professionale è un ciclo di studi per l’adempimento dell’obbligo di istruzione e l’as- solvimento del diritto/dovere all’istruzione e for- mazione entro il 18° anno di età. Il percorso con- sente di conseguire in tre anni un attestato di qualifica professionale riconosciuta in tutta Italia e in Europa e di accedere al quarto anno della scuo- la secondaria superiore. Nel solo centro Enaip di Cittadella sono oltre 400 gli studenti iscritti ai 20 corsi proposti. Nume- ri significativi, che confermano il trend positivo di questi ultimi anni e dicono come siano sempre più numerosi i ragazzi e le famiglie che scelgono la formazione professionale, riconoscendone oltre al valore formativo le concrete potenzialità occupa- zionali. Pure in questa congiuntura di crisi, il 70 per cento degli studenti qualificati Enaip a un anno dalla qualifica trova occupazione; nel 65 per cento nei casi si tratta peraltro di un lavoro coerente con il titolo conseguito. A Cittadella oltre all’operatore alla riparazione dei veicoli a motore i percorsi proposti sono: ope- ratore ai servizi di vendita, operatore elettrico e operatore meccanico. Ad arricchire l’offerta didat- tica anche il quarto anno per il diploma di tecnico elettrico e di tecnico riparatore di veicoli a motore: titoli di studio del tutto equiparabili a quelli rila- sciati dagli istituti tecnici professionali. Sandro Dal Piano direttore comunicazione e promozione di Enaip Veneto impresa sociale scuolaatuttocampo Incontri Gruppi zonali Ripensarsi nella professione: l’agire didattico e la relazione con la classe, i colleghi e i genitori: Venerdì 1° aprile , ore 16.30- 18.30, centro parrocchiale del duomo di Piove di Sacco, gruppo zonale SS2G del Piovese con il prof. Marco Ius; Giovedì 7 e 21 aprile, ore 16.30- 18.30 - istituto vescovile Barbarigo, gruppo zonale dei licei di Padova (Mo- digliani, Selvatico, Tito Livio, Duca d’Ao- sta, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo), ri- spettivamente con i proff. Marco Ius e Rinalda Montani. Don Lorenzo Celi incontra gli in- segnanti di religione delle scuola se- condarie di primo e secondo grado: Venerdì 1° aprile, ore 16, presso istituto vescovile Barbarigo, gli inse- gnanti di religione dei licei di Padova (Modigliani, Selvatico, Tito Livio, Duca d’Aosta, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo). Giovedì 7 aprile , ore 16, presso centro parrocchiale di Thiene, gli inse- gnanti di religione delle SS di 1° e 2° grado del gruppo zonale del Thienese; Venerdì 8 aprile , ore 16, presso centro parrocchiale Pio X di Cittadella, gli insegnanti di religione delle SS di 1° e 2° grado dei gruppi zonali del Citta- dellese e della Valbrenta. Venerdì 15 aprile, ore 16, presso centro parrocchiale di Piove di Sacco, gli insegnanti di religione delle SS 1° e 2° grado del gruppo zonale del Pio- vese. Lunedì 18 aprile, ore 16, presso centro parrocchiale di Monselice, gli in- segnanti di religione delle SS 1° e 2° grado del gruppo zonale di Monselice, Este e Montagnana. Sabato 23 aprile, dalle 9.30 alle 12.30, presso il palazzo vescovile, il ve- scovo Claudio incontra i dirigenti scola- stici degli Ics e delle SS2°G presenti sul territorio della diocesi di Padova. prossimamente Alternanza scuola lavoro, si dice. Il che è come dire che a scuola non si lavora. «Che lavoro fai?». «Insegnante». «Ah beh... Sì beh». A scuola c’è chi ci va per lavorare e chi no. Perché ci va per imparare, direte voi. Ma anche imparare è un lavoro. E nessuno nasce imparato. C’è il lavoro didattico, in classe: spiegare, prendere appunti, interrogare, rispondere, chiedere chiarimenti, darne. Stare attenti, fare degli esempi, capire gli esempi, tenere viva l’attenzione, prestare attenzione. Ricordarsi di restituirla. C’è il lavoro in classe. E poi bisogna pulirla e tenerla pulita. E poi c’è il lavoro domestico, preparare le verifiche, correggerle, studiare, approfondire. E prepararsi per le verifiche e correggersi e studiare e approfondire. E c’è il lavoro in palestra, c’è il lavoro in laboratorio. Si lavora così tanto che c’è appunto l’intervallo, in cui non si lavora. Eppure è proprio così: studenti e insegnanti e operatori scolastici e dirigenti: a scuola c’è chi ci va per lavorare e chi no. A scuola come anche in ogni altro posto, naturalmente. TWEET AGAIN di Giacomo Bevilacqua ALTERNANZA SCUOLA LAVORO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO L’esperienza dell’impresa formativa Enaip Dove gli studenti imparano lavorando Che cos’è un’impresa formativa? L’impresa formativa è un “segmento didatti- co”, parte integrante di un intervento di forma- zione collocato nell’ambito dei percorsi currico- lari di istruzione e formazione professionale, ol- tre che extra curricolari, caratterizzato da attivi- tà “in assetto lavorativo” e finalizzato a favorire l’apprendimento “in situazione reale”. L’attività svolta in tale modalità comporta la realizzazione di prodotti o servizi la cui centrali- tà è rappresentata dallo sviluppo delle potenzia- lità professionali degli studenti coinvolgendoli in reali attività di produzione e vendita di beni e servizi. UNA STUDENTESSA RACCONTA Alla vigilia dell’esperienza di alternanza scuola lavoro «Pronta per il lavoro in ufficio»

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� Quando la prof ci ha parlatoper la prima volta di stage que-st’anno, io ho cominciato a

pensare a qualsiasi cosa e intendoveramente qualsiasi tanta è la miavoglia di mettermi in gioco sempre.

Ho pensato di tornare in Inghilter-ra da quella che è stata la mia hostfamily (ormai tre anni fa) e lavorarenella loro gelateria; ho pensato di an-dare da mia cugina a Bonn e così leho chiesto di trovarmi un posticino inuna libreria; ho pensato di andare inCanada da amici e fare la baby sitterai loro figli... ho pensato di tutto e poitutto è andato in fumo, c’era sempreun inghippo. E così alla fine, il 4 lu-glio, farò il mio ingresso nella Cameradi commercio di Padova, sezione uffi-cio esteri.

Lo ammetto, volevo usare lo sta-ge come un pretesto per partire. Pe-rò, a pensarci bene, la legge 107 diceche l’alternanza scuola-lavoro «rap-presenta una metodologia didatticaper favorire l’orientamento dei giova-ni, per valorizzarne le vocazioni per-sonali, gli interessi e gli stili di ap-prendimento individuali». Vuoi vedereche il lavoro in ufficio magari non ècosì male come lo immagino e poi si rivela pure la mia vocazione? Nonostante continui a essere alquan-to scettica, di sicuro sono molto cu-riosa.

Io penso che per noi studenti po-ter toccare con mano gli strumenti diquel mestiere che avevamo sempresognato, oppure quelli nuovi che soloda poco ci frullano per la mente, puòfarci sentire molto realizzati.

Tempo fa alla televisione davanoun film muto, in cui si vedeva la tipicaroutine dei grandi che non facevano

altro che correre, sbuffare, guardarel’orologio, parlare a telefono e poi tut-to daccapo, sempre la stessa solfa.Tra l’altro era tutto in bianco e neroquindi il rischio di contagio era forte.Tra non molto anche noi saremo“grandi” ma, se impariamo a sfruttareoggi tutte le opportunità che il mondointero ci offre, magari il nostro doma-ni non sarà frenetico e insoddisfattoma sarà un’esplosione di colori e del-la famigerata joie de vivre.

L’inizio, forse, non è dei migliorivisto che la dicitura “generazione disdraiati” coniata per noi da MicheleSerra sta dilagando in fretta, ma ab-biamo ancora tempo per alzarci eprendere in mano e per mano il mon-do. E il carattere forte che ci vuole perfarlo non sta scritto nei libri di testo.

Ce lo dicono sempre, no?, che là fuoriè diverso, che non ci saranno i prof aguidarci ma dovremo combattere conle unghie e con i denti per farci stra-da. È per questo che la legge 107 civiene incontro: l’alternanza scuola-la-voro serve ad «attuare modalità di ap-prendimento che colleghino sistema-ticamente la formazione in aula conl’esperienza pratica», proprio quellache ci mostra quanta bella pellacciadura serva.

Perciò, davvero, non dobbiamoconsiderare lo stage come un mira-colo della provvidenza che ci permet-te di finire la scuola il 31 maggio op-pure vederlo come un intralcio perchémagari il periodo di lavoro si accaval-la alla prima settimana del grest. Ènaturale essere infastiditi all’inizio:

molti dei miei amici e co-animatoripassavano a salutarci e un po’ si van-tavano nel dire «sai, ho approfittatodella pausa pranzo per fare un saltoqui» però la loro invidia e la loro vo-glia di giocare si vedeva in ogni loroabbraccio a tutti i bambini che si af-fannavano a chiedere spiegazioni.

Anche questo fa parte del diven-tare “grandi”, avere il coraggio di faredelle scelte.

Quest’anno per me, e per tutti inati nel ’98, è un anno importantissi-mo perché diventiamo maggiorenni:io coronerò il mio ingresso nella mag-giore età forse con le gambe tremantiper l’agitazione ma di sicuro con unsorriso a trentadue denti, pronta asperimentare il lavoro in ufficio.

�Maria Palmieri

17LA DIFESA DEL POPOLO20 MARZO 2016

� Domenica 13 marzo si è svolto il classicotaglio del nastro a Cittadella per la nuova of-ficina meccanica nata dalla collaborazione

tra Enaip Veneto e Frattin auto che vedrà alcunigiovani studenti lavorare fianco a fianco con mec-canici professionisti.

Un traguardo davvero importante per Enaipche inaugura così la sua prima “impresa formati-va”, una forma di apprendimento già da lungotempo sperimentata dall’ente e oggi riconosciutacome strumento di realizzazione del cosiddetto“sistema duale” italiano. Grazie alla partnershipcon Frattin auto, storica concessionaria del territo-rio, per gli studenti dei corsi di “operatore alla ri-parazione dei veicoli a motore” di Cittadella sarà

una vera e preziosa esperienza professionale, che permetterà loro di misurarsi con le capacità e le competenze acquisite in aula e negli inno-vativi laboratori del centro e di imparare sul cam-po il “mestiere”: insomma di “imparare lavo-rando”.

A presentare l’iniziativa, nella sede dell’offici-na di via Borgo Vicenza, Giorgio Sbrissa, ammini-stratore delegato di Enaip Veneto: «Il nostro enteporta iscritto nel proprio patrimonio genetico ildialogo con le aziende del territorio: un dialogoche funziona davvero quando incrociamo aziende“illuminate” come la Frattin auto, portando frutticoncreti e dando vita a esperienze innovative co-me questa. A loro va il nostro grazie per la fiducia

dimostrata nei confronti dei nostri allievi e del no-stro modo di fare formazione professionale». «Lacollaborazione con le imprese − ha continuatoSbrissa − resta per noi sempre fondamentale, perdefinire in modo efficace i contenuti dei nostri per-corsi formativi, come per offrire ai ragazzi l’oppor-tunità di stage e tirocini, che sono il cardine dellaformazione per competenze di Enaip da semprestrettamente finalizzata al lavoro».

E proprio attraverso gli stage è iniziata la col-laborazione con Enaip, come ha ricordato RomanoFrattin, titolare della Frattin auto: «Dal 2009 ospi-tiamo nelle nostre officine gli allievi del centro diCittadella. Sono ragazzi in gamba e ben preparatie siamo davvero felici di poter contribuire alla lorocrescita professionale e personale. Non a casouno dei nostri dipendenti è proprio un ex allievodel centro Enaip. Negli anni − ha aggiunto Frattin− la collaborazione con Enaip si è via via consoli-data; da qui l’idea di aprire questo spazio dove glistudenti, sotto la guida dei nostri meccanici pro-fessionisti, possono davvero imparare lavorando».

«Quando due eccellenze della formazione edell’impresa del nostro territorio mettono a fattorcomune progetti ed esperienze – ha sottolineatoElena Donazzan, assessore all’Istruzione, forma-zione, lavoro e pari opportunità della regione Ve-neto – a crescere non sono solo loro ma l’interacomunità. La nostra regione è stata la prima inItalia a credere e a investire importanti risorse nelsistema duale, ovvero un percorso che prevedel’alternanza di lezioni in aula a esperienze pratiche"sul campo”, per consolidarlo in politiche utili allacrescita delle aziende, anche in termini di innova-zione e sviluppo».

La formazione professionale è un ciclo di studiper l’adempimento dell’obbligo di istruzione e l’as-solvimento del diritto/dovere all’istruzione e for-

mazione entro il 18° anno di età. Il percorso con-sente di conseguire in tre anni un attestato diqualifica professionale riconosciuta in tutta Italia ein Europa e di accedere al quarto anno della scuo-la secondaria superiore.

Nel solo centro Enaip di Cittadella sono oltre400 gli studenti iscritti ai 20 corsi proposti. Nume-ri significativi, che confermano il trend positivo diquesti ultimi anni e dicono come siano sempre piùnumerosi i ragazzi e le famiglie che scelgono laformazione professionale, riconoscendone oltre alvalore formativo le concrete potenzialità occupa-zionali. Pure in questa congiuntura di crisi, il 70per cento degli studenti qualificati Enaip a un annodalla qualifica trova occupazione; nel 65 per centonei casi si tratta peraltro di un lavoro coerente conil titolo conseguito.

A Cittadella oltre all’operatore alla riparazionedei veicoli a motore i percorsi proposti sono: ope-ratore ai servizi di vendita, operatore elettrico eoperatore meccanico. Ad arricchire l’offerta didat-tica anche il quarto anno per il diploma di tecnicoelettrico e di tecnico riparatore di veicoli a motore:titoli di studio del tutto equiparabili a quelli rila-sciati dagli istituti tecnici professionali.

�Sandro Dal Pianodirettore comunicazione e promozione

di Enaip Veneto impresa sociale

scuolaatuttocampo �

� Incontri Gruppi zonaliRipensarsi nella professione: l’agire

didattico e la relazione con la classe, icolleghi e i genitori:

Venerdì 1° aprile, ore 16.30-18.30, centro parrocchiale del duomodi Piove di Sacco, gruppo zonale SS2Gdel Piovese con il prof. Marco Ius;

Giovedì 7 e 21 aprile, ore 16.30-18.30 - istituto vescovile Barbarigo,gruppo zonale dei licei di Padova (Mo-digliani, Selvatico, Tito Livio, Duca d’Ao-sta, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo), ri-spettivamente con i proff. Marco Ius eRinalda Montani.

� Don Lorenzo Celi incontra gli in-segnanti di religione delle scuola se-condarie di primo e secondo grado:

Venerdì 1° aprile, ore 16, pressoistituto vescovile Barbarigo, gli inse-gnanti di religione dei licei di Padova(Modigliani, Selvatico, Tito Livio, Ducad’Aosta, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo).

Giovedì 7 aprile, ore 16, pressocentro parrocchiale di Thiene, gli inse-gnanti di religione delle SS di 1° e 2°grado del gruppo zonale del Thienese;

Venerdì 8 aprile, ore 16, pressocentro parrocchiale Pio X di Cittadella,gli insegnanti di religione delle SS di 1°e 2° grado dei gruppi zonali del Citta-dellese e della Valbrenta.

Venerdì 15 aprile, ore 16, pressocentro parrocchiale di Piove di Sacco,gli insegnanti di religione delle SS 1° e 2° grado del gruppo zonale del Pio-vese.

Lunedì 18 aprile, ore 16, pressocentro parrocchiale di Monselice, gli in-segnanti di religione delle SS 1° e 2°grado del gruppo zonale di Monselice,Este e Montagnana.

� Sabato 23 aprile, dalle 9.30 alle12.30, presso il palazzo vescovile, il ve-scovo Claudio incontra i dirigenti scola-stici degli Ics e delle SS2°G presentisul territorio della diocesi di Padova. �

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Alternanza scuola lavoro, si dice. Il che è come dire che a scuola non si lavora.«Che lavoro fai?».«Insegnante». «Ah beh... Sì beh».A scuola c’è chi ci va per lavorare e chi no.Perché ci va per imparare, direte voi.Ma anche imparare è un lavoro. E nessuno nasce imparato.C’è il lavoro didattico, in classe: spiegare, prendere appunti, interrogare, rispondere, chiedere chiarimenti, darne.Stare attenti, fare degli esempi, capire gli esempi, tenere viva l’attenzione, prestare attenzione.Ricordarsi di restituirla.C’è il lavoro in classe. E poi bisogna pulirla e tenerla pulita. E poi c’è il lavoro domestico, preparare le verifiche, correggerle, studiare, approfondire.E prepararsi per le verifiche e correggersi e studiare e approfondire.E c’è il lavoro in palestra, c’è il lavoro in laboratorio.Si lavora così tanto che c’è appunto l’intervallo, in cui non si lavora.Eppure è proprio così: studenti e insegnanti e operatori scolastici e dirigenti: a scuola c’è chi ci va per lavorare e chi no.A scuola come anche in ogni altro posto, naturalmente. TW

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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO L’esperienza dell’impresa formativa Enaip

Dove gli studenti imparano lavorandoChe cos’è un’impresa formativa?

L’impresa formativa è un “segmento didatti-co”, parte integrante di un intervento di forma-zione collocato nell’ambito dei percorsi currico-lari di istruzione e formazione professionale, ol-tre che extra curricolari, caratterizzato da attivi-tà “in assetto lavorativo” e finalizzato a favorirel’apprendimento “in situazione reale”.

L’attività svolta in tale modalità comporta larealizzazione di prodotti o servizi la cui centrali-tà è rappresentata dallo sviluppo delle potenzia-lità professionali degli studenti coinvolgendoli inreali attività di produzione e vendita di beni eservizi.

UNA STUDENTESSA RACCONTA Alla vigilia dell’esperienza di alternanza scuola lavoro

«Pronta per il lavoro in ufficio»